An Indicator of Economic Activity for Italian Regions
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An Indicator of Economic Activity for Italian Regions
Un’analisi preliminare del ciclo economico regionale in Italia Bologna, 3 Novembre 2006 Venerdì 3 Novembre 2006 1 Indice La rilevanza dell’analisi del ciclo economico per regione La costruzione di indicatori regionali di ciclo economico Applicazioni 1 - L’evoluzione ciclica delle regioni: similarità e differenze 2 - L’evoluzione ciclica delle regioni: l’impatto differenziale di shocks comuni 3 - La previsione dell’andamento delle economie regionali: “a practitioner methodology” Venerdì 3 Novembre 2006 2 Cos’è il ciclo economico? La definizione di ciclo economico fa riferimento ai pionieristici lavori di Burns e Mitchell negli anni ’40. Essi definiscono il ciclo come il comovimento diffuso e comune delle principali variabili economiche che rappresentano l’attività economica stessa. La definizione spesso riportata di business cycle è che questo “consists of expansions occurring at about the same time in many economic activities, followed by similarly general recessions, contractions and revivals...” (Burns Mitchell 1946) Questo comovimento riferimento. Venerdì 3 Novembre 2006 viene 3 definito come ciclo di Cos’è il ciclo economico? Due metodologie per il calcolo del ciclo di riferimento: La prima, consiste nell’analisi delle proprietà statistiche di un ampio insieme di variabili da confrontare con i punti di svolta del ciclo così come individuati, negli USA dal NBER. Le serie che presentano inversioni di tendenza corrispondenti alle date della cronologia sono definite coincidenti, quelle che le precedono, anticipatori. Venerdì 3 Novembre 2006 4 Un esempio per l’Italia è Altissimo, Marchetti e Oneto (1999) che utilizzano non una cronologia di riferimento ma tre serie storiche: l’andamento del Pil, della produzione industriale e dell’indicatore coincidente elaborato dall’ISCO, e sulla base dell’entità dei comovimenti di un ampio insieme di indicatori di attività economica con queste tre, propongono un set di variabili da utilizzare come elementi per costruire un nuovo indicatore coincidente e un nuovo indicatore anticipatore. Il secondo approccio invece è legato direttamente ai lavori di Stock e Watson che, per fornire una metodologia puramente statistica per individuare il ciclo di riferimento, definiscono il ciclo come variabile latente in un modello stato spazio. In questo caso utilizzando un numero ristretto di variabili rilevanti si determina la variabile latente “ciclo economico” e sulla base dei risultati statistici della stima si determina l’andamento dell’indicatore coincidente e di quello anticipatore. Venerdì 3 Novembre 2006 5 Il ciclo economico risulta dall’aggregazione delle azioni di operatori individuali.La scelta del livello di aggregazione è rilevante e risponde alla necessità di operare un trade off tra accuratezza e ammontare dell’informazione da un lato, capacità di generalizzazione dall’altro. L’attenzione all’evoluzione delle economie locali è in linea con gli sviluppi di un’ampia letteratura di spatial o geographical economics (i cui ovvi riferimenti sono Hotelling 1929, Krugman 1991) e con le analisi di policy legate alla politica economica comunitaria. Per gli interessi di una banca occorre accentuare la disaggregazione dai dati macroeconomici, da un lato verso le dinamiche settoriali dall’altro verso quelle regionali. Lo scopo è quello di disporre di una visione dell’andamento delle economie locali che consenta di fornire scenari di sviluppo territoriale e nutrire i modelli di previsione degli aggregati creditizi. Venerdì 3 Novembre 2006 6 Perché misurare il ciclo regionale? Vi è una crescente letteratura (soprattutto negli USA) volta a descrivere il ciclo delle regioni (degli Stati). Due filoni principali: la descrizione del ciclo di per se, cioè la valutazione delle condizioni congiunturali di una regione ha interesse in se. Le risposte a shock non idiosincratici (non locali): una decisione di politica monetaria uno shock sui prezzi energetici shocks sulle ragioni di scambio o sulla struttura della domanda Venerdì 3 Novembre 2006 7 1a– il ciclo in se Chrone (2003) costruisce un set di indicatori di ciclo economico per i singoli Stati dell'unione Business cycle phases in the US States. Owyang, Piger, Wall FRB S.Louis WP July 2003 Indagano le fasi cicliche dei singoli Stati dell’Unione facendo uso di un set di indicatori coincidenti calcolati su ogni singola regione. La finalità è valutare se vi è sincronia nei cicli regionali fornendone in maniera automatica una datazione. I risultati testimoniano una notevole difformità nelle fasi: nonostante in generale i singoli stati siano in recessione quando lo è l’economia US nel complesso, ad esempio nel 1990-91 molti stati erano in recessione da più di un anno prima (o più di un anno dopo) l’intera economia. Alcuni Stati competamente out of synch. Quindi: la concordanza con il ciclo nazionale è molto differenziata. Venerdì 3 Novembre 2006 8 1b – il ciclo in se Regional income fluctuations (Carlino economics and Statistics 2001) Sill The review of “la componente ciclica nella regione più volatile è 5 volte maggiore che nella più stabile” Understanding US regional cyclical comovement: How important are spillovers and common shocks? (Kouparitsas FRB Chicago Economic perspectives Q4 2002) “Gli spillover contano poco, sono molto più importanti i common shocks per spigare l’alto grado di comovimento ciclico.” Venerdì 3 Novembre 2006 9 2 – impatto locale di shocks comuni The differential regional effects of monetary policy Carlino DeFina The review of economics and Statistics 1998 Is the United States an optimum currency area? Kouparitsas FRB Chicago WP 2001 n 22 Venerdì 3 Novembre 2006 10 ...e con questo?... Policy making Sapere se alcune regioni attraversano una fase ciclica differente dalle altre è importante, per la scelta del mix di politica da utilizzare. L’ottica comunitaria è sempre più “regionale”. In presenza di politica monetaria comune, la politica fiscale dovrebbe essere articolata. Le riforme di impronta federalista dovrebbero andare in questa direzione in realtà lo fanno molto confusamente. Essenziale per la capacità di distinguere se un rallentamento è da considerare un fenomeno congiunturale oppure di natura strutturale..... Venerdì 3 Novembre 2006 11 Perchè gli USA? Negli USA sono disponibili molte statistiche a livello regionale: al di la del GDP annuale infatti vi sono statistiche trimestrali accurate su reddito disponibile e consumi da un lato e sull'occupazione dall'altro. Oltre alla sistematica costuzione di indicatori coincidenti basata sull’approccio di Chrone, si veda anche la produzione di indici coincidenti o di attività economica della Fed di Chicago e di quella di St.Louis Per l'Italia? Venerdì 3 Novembre 2006 12 Il ciclo economico regionale Pur con molti caveat, il prodotto interno lordo (il valore aggiunto nel caso delle province) sono le variabili maggiormente utilizzate nel definire il ciclo economico. L’Istat rende disponibili i dati del valore aggiunto a livello regionale e provinciale con frequenza annua. I database aggiornati contengono solo pochi anni di dati. Problema 1: il dato viene fornito con un lag temporale di 2 anni per le province, 2 anni per i dati regionali completi, 1 anno per la rilevazione parziale (ricca ma soggetta a revisioni marcate) dei dati regionali, sette mesi circa per la rilevazione di dati aggregati per macroarea. Lo scorso anno (a settembre) l'Istat ha fornito, insieme ai dati completi del 2002, serie regionali "lunghe": dal 1980 ad oggi. Qualche settimana fa è stato diffuso l’aggiornamento di queste serie al 2003. Problema 2: vi sono revisioni piuttosto corpose rispetto alle rilevazioni preliminari. Venerdì 3 Novembre 2006 13 I dati regionali disponibili 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. esportazioni e importazioni (fonte Istat); variabili relative ai livelli di occupazione (fonte Istat); Inchiesta dell’ISAE sulla fiducia delle imprese; Inchiesta dell’ISAE sulla fiducia dei consumatori; Prezzi al consumo (fonte Istat); Demografia delle imprese (fonte Unioncamere); Immatricolazioni di auto (fonte ANFIA); Venerdì 3 Novembre 2006 14 Import - export L’Istat rileva i flussi di commercio estero da e verso le regioni italiane. I flussi di esportazioni sono registrate mensilmente. Le importazioni trimestralmente sono registrate trimestralmente. I dati sono disponibili sul sito dell’Istat nella banca dati Coeweb (accesso gratuito) I dati sono disponibili a partire dal 1991 e sono attualmente aggiornati al luglio 2005 per le esportazioni e al secondo trimestre per le importazioni. I dati sono in termini nominali, l’eventuale correzione per i prezzi è fatta con gli indici di prezzo all’export nazionali aggregati. Venerdì 3 Novembre 2006 15 Occupazione e forza lavoro Le rilevazioni trimestrali sulla forza lavoro contengono informazioni su numerosi aspetti del mercato del lavoro riferiti sia all’aggregato nazionale che alle singole regioni. Le serie storiche partono dall’ottobre 1992. Le rilevazioni avvengono in gennaio, aprile, luglio e ottobre. I dati sulle regioni venivano diffuso in cd-rom, da luglio 2003 i dati compaiono anche sul sito dell’Istat. Lo storico è un po’ più difficile da rintracciare. L'Istat ha rivisto quest'anno le modalità con cui rileva la forza lavoro, la ricostruzione storica delle serie riviste non è ancora stata effettuata. Le variabili potenzialmente interessanti sono gli occupati, il tasso di disoccupazione, il tasso di attività, gli occupati nell’industria, gli occupati in altre attività. Venerdì 3 Novembre 2006 16 Isae: fiducia delle imprese L’Isae diffonde mensilmente e trimestralmente i risultati di una indagine campionaria sulle imprese. Le serie storiche non sono disponibili sul sito dell’ISAE, vi è però una pubblicazione trimestrale che ne raccoglie con questa frequenza, i risultati per regione. Le domande rivolte alle imprese riguardano giudizi sulla situazione corrente e aspettative per il prossimo futuro in relazione al livello degli ordini (dall’interno del paese o dall’estero) della produzione, del costo del lavoro, dei prezzi. La significatività delle survey come indicatori del ciclo economico è spesso dibattuta ma, tranne in alcune fasi vi è evidenza che funzionino, considerando poi che l’Isae ha diffuso già la fiducia delle imprese di ottobre mentre i dati di produzione industriale sono riferiti ad agosto è chiara l’utilità dell’informazione proveniente da questi indicatori. Venerdì 3 Novembre 2006 17 Isae: fiducia delle imprese 105 Fiducia delle imprese, sc. sx. 104 Produzione industriale destag. 100 95 100 90 96 85 80 gen-99 Venerdì 3 Novembre 2006 92 gen-00 gen-01 gen-02 gen-03 18 gen-04 gen-05 gen-06 Isae: fiducia dei consumatori L’isae calcola anche un indicatore di fiducia dei consumatori. In questo caso però, data l’esiguità del campione per regione le serie disponibili riguardano le macroaree: nord-est nord-ovest, centro e sud. Le domande formulate riguardano in questo caso i giudizi sulla situazione economica generale, la percezione dell’andamento dei prezzi e le attese sull’occupazione e sui risparmi. In questo caso la correlazione con l’andamento dei consumi è meno evidente. 1. giudizi sulla situazione economica dell'Italia 2. previsioni sulla situazione economica dell'Italia Venerdì 3 Novembre 2006 3. previsioni disoccupazio ne 4. giudizi situazione economica famiglia 5. previsioni situazione economica famiglia 19 6. bilancio finanziario attuale famiglia 7. previsioni possibilità effettuare risparmio 8. previsioni convenienza risparmio 9. giudizi convenienza ad acquistare beni durevoli Isae: fiducia dei consumatori 4 130 125 3 120 2 115 1 110 105 0 100 -1 Vendite al dettaglio var. % a/a 95 Fiducia dei consumatori sc.dx -2 Jan-00 Venerdì 3 Novembre 2006 90 Nov-00 Sep-01 Jul-02 20 May-03 Mar-04 I dati dell’Emilia Romagna: esportazioni 25 Italia 20 Nord Est Emilia Romagna 15 10 5 0 -5 -10 -15 ott-99 apr-00 Venerdì 3 Novembre 2006 ott-00 apr-01 ott-01 apr-02 21 ott-02 apr-03 ott-03 apr-04 ott-04 I dati della Liguria: esportazioni 28 Italia Nord-ovest Liguria 18 8 -2 -12 -22 lug-01 Venerdì 3 Novembre 2006 gen-02 lug-02 gen-03 lug-03 22 gen-04 lug-04 gen-05 Quindi? Identify an indicator of economic activity for the 20 Italian regions that is available earlier and with more frequency than the indicator published by Istat: Our presentation will propose a monthly indicator available with only a few months delay. Venerdì 3 Novembre 2006 23 The Data about GDP Release by Istat: Regional economic accounts: (released in October 2005); 1980-2003 The main items of regional economic accounts: 1980-2004 (available since December 2005); GDP estimate for macroareas: (released in June 2006). Venerdì 3 Novembre 2006 24 1980-2005 The Variables Set Activity rate Liquidity situation Employees in other activities Liquidity change Economic situation judgments Domestic orders Economic situation forecast Foreign orders Unemployment forecasts Total orders Judgments of fam. econ. sit. Production Trend of job cost Liquidity trend Economic trend Orders trend Firm confidence Finished prod. Unsold Forecasts of fam. econ. sit. Family financial budget Convenience to save Intention to buy durable good Cars registrations Production trend Active firms Employees change Firms Prices fluctuation Stopped firms Production change German ind. production index Regional imports Macro area exports Unemployment rate Venerdì 3 Novembre 2006 Imports and exports Labour market Consumer confidence Possibility of saving Prices trend Regional exports Labour market French ind. production index Real effective exchange rate Italian ind. production Consumer price index 25 National and international variable The Dynamic Factor Model (Stock and Watson 1999) Xt = ΛFt+et Xt set of data Ft vector of common factors Λ coefficients matrix et idiosyncratic part Venerdì 3 Novembre 2006 26 An Indicator of Economic Activity for Italian Regions The information contained in the 40 variables has been summarized in three common factors, except for Lazio (five factors), Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Molise, Calabria and Sardegna (four factors); To determine the number of factors we used the Baj and Ng test (2002, Determining the Number of Factors in approximate Factor Models); The variance explained by the common factors is higher than the 33% for all regions. Venerdì 3 Novembre 2006 27 The Common Factors (Emilia-Romagna Region) 1,5 1 0,5 0 -0,5 -1 Factor_1 -1,5 Factor_2 Factor_3 Venerdì 3 Novembre 2006 28 Jan-05 Jan-04 Jan-03 Jan-02 Jan-01 Jan-00 Jan-99 Jan-98 Jan-97 Jan-96 Jan-95 Jan-94 Jan-93 -2 The Correlation between each Series and the Three Factors Source: Our processing on Isae, Istat, Anfia and Unioncamere 29 data Venerdì 3 Novembre 2006 (Emilia-Romagna) Annual Growth Rate of GDP and the First Factor (Lombardia Region) 1,5 4 1 3 0,5 2 0 1 -0,5 0 -1 Factor_1 Venerdì 3 Novembre 2006 GDP: grow th rate % y/y 30 Oct-05 Jan-05 Apr-04 Jul-03 Oct-02 Jan-02 Apr-01 Jul-00 Oct-99 Jan-99 Apr-98 Jul-97 Oct-96 Jan-96 Apr-95 -2 Jul-94 -2 Oct-93 -1 Jan-93 -1,5 Bdl Coincident Indicator and the First Factor (Veneto Region) 14 1,5 12 1 10 8 0,5 6 0 4 2 -0,5 0 -1 -2 -1,5 -4 Bdl-Indicator Venerdì 3 Novembre 2006 31 Factor_1 Oct-05 Jan-05 Apr-04 Jul-03 Oct-02 Jan-02 Apr-01 Jul-00 Oct-99 Jan-99 Apr-98 Jul-97 Oct-96 Jan-96 Apr-95 Jul-94 Oct-93 -2 Jan-93 -6 EM Algorithm It is customary in the literature to make use of the EM algorithm (Engle and Watson (1983) and Stock and Watson (2002)) in order to “fill the blanks”. Usually the application of the algorithm in approximate factor analysis is made for completing shorter time series or for interpolating variables with different frequencies. How does it work? Extract the factors from a balanced panel, use them to get an estimate of the missing values, extract again the factors from the now-complete panel and iterate until convergence. Venerdì 3 Novembre 2006 32 EM Algorithm The unobserved monthly series Xit, is measured only as the time aggregate Xqit where: Xqit= (1/12)*(Xi,t-12+Xi,t-11+….+Xit) for t=12,24,36….. and Xqit is missing for all other values of t. Venerdì 3 Novembre 2006 33 An Indicator of Economic Activity for Italian Regions Phase 1: - Re-estimate a factor model inserting GDP annual data and applying the EM algorithm to interpolate the series of the growth rate of GDP (19932004). Phase 2: - Run another round of the EM algorithm considering the last 12 observations of yearly growth of GDP at a monthly frequency as missing values; - Project yearly growth rate at a monthly frequency for the whole 2005, and add it to the previously interpolated monthly GDP. Venerdì 3 Novembre 2006 34 An Indicator of Economic Activity (Emilia-Romagna Region) 7 6 5 4 3 2 1 0 -1 Venerdì 3 Novembre 2006 35 Jan-05 Jan-04 Jan-03 Jan-02 Jan-01 Jan-00 Jan-99 Jan-98 Jan-97 Jan-96 Jan-95 Jan-94 Jan-93 -2 An Indicator of Economic Activity (Emilia-Romagna Region) 7 6 Indicator as of April 2006 Indicator as of 19 Sept 2005 5 4 3 2 1 0 -1 -2 gen-93 nov-93 set-94 lug-95 mag-96 mar-97 gen-98 nov-98 set-99 lug-00 mag-01 mar-02 gen-03 nov-03 set-04 lug-05 mag-06 Venerdì 3 Novembre 2006 36 An Indicator of Economic Activity (North-East) 7 6 5 North-East 1 North-East 2 4 3 2 1 0 -1 Venerdì 3 Novembre 2006 37 Jan-05 Jan-04 Jan-03 Jan-02 Jan-01 Jan-00 Jan-99 Jan-98 Jan-97 Jan-96 Jan-95 Jan-94 Jan-93 -2 An Indicator of Economic Activity (Macroareas) 7 6 South Centre North-West North-East 5 4 3 2 1 0 -1 -2 Venerdì 3 Novembre 2006 38 Jan-05 Jan-04 Jan-03 Jan-02 Jan-01 Jan-00 Jan-99 Jan-98 Jan-97 Jan-96 Jan-95 Jan-94 Jan-93 -3 Conclusions An indicator of economic activity at high frequency and updated is very important to evaluate the impact of the common exogenous or idiosyncratic shocks, and to study the business cycle at a regional level; The indicator of economic activity estimated for Italian regions is at high frequency and easily updatable (with a delay of only two or three months); This indicator could well be used to analyse the characteristics of business local cycle, and it is potentially useful in order to evaluate the impact of local policies or events. Venerdì 3 Novembre 2006 39 An Indicator of Economic Activity (Centre) 7 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 Lazio Toscana Marche Umbria Source: Our processing on Isae, Istat, Anfia and Unioncamere data Venerdì 3 Novembre 2006 42 Centre Jan-05 Jan-04 Jan-03 Jan-02 Jan-01 Jan-00 Jan-99 Jan-98 Jan-97 Jan-96 Jan-95 Jan-94 Jan-93 -3 An Indicator of Economic Activity (South) Abruzzo M olise Basilicata Campania Calabria Source: Our processing on Isae, Istat, Anfia and Unioncamere data Venerdì 3 Novembre 2006 43 Puglia Jan-05 Jan-04 Jan-03 Jan-02 Jan-01 Jan-00 Jan-99 Jan-98 Jan-97 Jan-96 Jan-95 Jan-94 Jan-93 7 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 South An Indicator of Economic Activity (South) Sicilia Sardegna South Source: Our processing on Isae, Istat, Anfia and Unioncamere data Venerdì 3 Novembre 2006 44 Jan-05 Jan-04 Jan-03 Jan-02 Jan-01 Jan-00 Jan-99 Jan-98 Jan-97 Jan-96 Jan-95 Jan-94 Jan-93 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 Applicazioni 1 - L’evoluzione ciclica delle regioni: similarità e differenze 2 - L’evoluzione ciclica delle regioni: l’impatto differenziale di shocks comuni 3 - La previsione dell’andamento delle economie regionali: “a practitioner methodology” Venerdì 3 Novembre 2006 45 Objectives: The data set utilised of 20 regional high frequency indicators developed in Benni and Brasili (2006). The aim of the paper is to provide a retrospective analysis of the characteristic of regional cycles, their co-movements and their relation to the nation-wide cycles. Venerdì 3 Novembre 2006 46 Outline The analysis of business cycle synchronization The Methodology of multivariate Markov-switching (Camacho and Perez-Quiros 2006) The data and the results of the matrices of distances of the business cycle among the Italian regions, using the high frequency indicator of economic activities (Brasili A., Benni F. 2006) The measure of dissimilarities (Croux C., Forni F. and Reichlin L. 2001). The regional business cycles versus national cycle (Bry and Boschan, 1971). Venerdì 3 Novembre 2006 47 The analysis of business cycle synchronization The Methodology The Multivariate Markov-switching approach (Camacho and Perez-Quiros 2006; Bengochea, Camacho and Perez-Quiros 2006) •We are interested in measuring the degree of business cycle synchronization between two Italian regions a e b. •The growth of the regions are driven by two Markovswitching processes, sa,t and sb,t. Where sa,t =sb,t=1 are the expansion states in regions a and b at time t and sa,t =sb,t=2 are the recession states in regions a and b at time t Venerdì 3 Novembre 2006 48 The analysis of business cycle synchronization The Methodology Multivariate Markov-switching approach ya,t-sa,t = aa(L) (ya,t-1 - a,sa,t-1) + a,t yb,t-sb,t = bb(L) (yb,t-1 - b,sb,t-1) + b,t • (a,t ,b,t)’ is an identically and independently distributed bivariate Gaussian process with zero mean and covariance matrix ab • ij(L) are the p-th order lag polynomials (in the next specification of order zero) Venerdì 3 Novembre 2006 49 The analysis of business cycle synchronization The Methodology Multivariate Markov-switching approach We consider that actual business cycle synchronization is: δab times the case of independence and (1 - δab ) times the case of perfect dependence, where 0 <= δab<= 1. The weights δab measure the business cycle desynchronization, they evaluate the proximity of their business cycles to the case of complete independence. It follows that an intuitive measure of business cycle comovement is then 1 - δab50 Venerdì 3 Novembre 2006 Measures of Distances (δab) among the Business Cycle of the Italian Regions Regions Calabria CampaniaEmilia-R Friuli V.G. Lazio Calabria Campania Emilia-R Friuli V.G. Lazio Lombardia Marche Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Umbria ValledA Veneto 0 0.90 0.53 0.97 0.87 0.79 0.79 0.57 0.93 0.94 0.98 0.38 0.76 0.85 0.67 0.87 0.90 0 0.80 0.98 0.81 0.33 0.98 0.44 0.93 0.90 0.98 0.86 0.25 0.79 0.98 0.56 Venerdì 3 Novembre 2006 0.53 0.80 0 0.91 0.61 0.58 0.73 0.52 0.83 0.94 0.61 0.33 0.65 0.79 0.58 0.70 0.97 0.98 0.91 0 0.58 0.77 0.81 0.74 0.83 0.98 0.75 0.85 0.69 0.93 0.62 0.88 0.87 0.81 0.61 0.58 0 0.78 0.77 0.63 0.47 0.93 0.96 0.95 0.64 0.38 0.27 0.95 Lombar. Marche Piemonte Puglia 0.79 0.33 0.58 0.77 0.78 0 0.66 0.63 0.82 0.91 0.62 0.65 0.71 0.31 0.59 0.94 0.79 0.98 0.73 0.81 0.77 0.66 0 0.13 0.90 0.98 0.99 0.57 0.88 0.89 0.99 0.34 0.57 0.44 0.52 0.74 0.63 0.63 0.13 0 0.56 0.84 0.50 0.72 0.66 0.62 0.68 0.15 51 0.93 0.93 0.83 0.83 0.47 0.82 0.9 0.56 0 0.68 0.64 0.64 0.89 0.86 0.95 0.89 Sardegna Sicilia 0.94 0.9 0.94 0.98 0.93 0.91 0.98 0.84 0.68 0 0.95 0.93 0.91 0.80 0.92 0.98 0.98 0.98 0.61 0.75 0.96 0.62 0.99 0.50 0.64 0.95 0 0.73 0.43 0.96 0.69 0.67 Toscana Trentino Umbria 0.38 0.86 0.33 0.85 0.95 0.65 0.57 0.72 0.64 0.93 0.73 0 0.66 0.73 0.31 0.87 0.76 0.25 0.65 0.69 0.64 0.71 0.88 0.66 0.89 0.91 0.43 0.66 0 0.58 0.62 0.22 0.85 0.79 0.79 0.93 0.38 0.31 0.89 0.62 0.86 0.80 0.96 0.73 0.58 0 0.99 0.75 ValledA Veneto 0.85 0.98 0.58 0.62 0.27 0.59 0.99 0.68 0.95 0.92 0.69 0.31 0.62 0.99 0 0.69 0.67 0.56 0.70 0.88 0.95 0.94 0.34 0.15 0.89 0.79 0.67 0.87 0.22 0.75 0.69 0 Business Cycle Estimation of Italian Regions Piemonte Venerdì 3 Novembre 2006 Valle d'Aosta 52 Marche Sicilia Jan-05 Jan-04 Jan-03 Jan-02 Jan-01 Jan-00 Jan-99 Jan-98 Jan-97 Jan-96 Jan-95 Jan-94 Jan-93 7 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 Representation of Italian Regions in a Plane According to their Business Cycle Synchronization 2 Friuli Sicilia ValledA 1 Puglia Lazio Lombardia Toscana Dim.2 0 Emilia Piemonte Trentino Sardegna Calabria Umbria -1 Marche Veneto Campania -2 -2 Venerdì 3 Novembre 2006 -1 0 53 D im.1 1 2 Calabria FriuliVenGiu 1 EmiliaRom Toscana Marche Lazio Umbria Piemonte Basilicata Lombardia Liguria 0 ValleDAosta Abruzzo Dim2 Puglia Veneto TrentAltoAd Campania -1 Molise Sicilia Sardegna -2 Venerdì 3 Novembre 2006 -2 -1 Dim1 54 0 1 2 Comparing the results of the two measure of the distances among the Italian regional business cycles ……… 1. The cohesion approach show that the “core” regions, with the closer business cycles, are more numerous than that of the Multivariate Markov Switching (MMS) approach. 2. In both cases Emilia-Romagna, Piemonte and Lombardia are included in the more synchronized cluster. 3. The “dissimilarity” approach gives “less weight”, than the MMS approach, to the distance between the business cycles of two regions that have the same phase anticipated/posticipated of55 some months. Venerdì 3 Novembre 2006 Italian Regional Recessions and Expansions by Months: 1993:1-2005:12 1. We are interested to know the level of regional business cycle synchronisation respect to the national one. 2. The algorithm given in Bry and Boschan (1971), to identify business cycle turning points of Italian regional data. 3. We apply the Bry and Boschan algorithm to the 20 regional business cycle, then we will compare the timing of regional recessions in relation to that of national business cycle. 4. The dating of Business Cycle for Italy comes from Brasili and Federico56(2006). Venerdì 3 Novembre 2006 Italian Regional Recessions and Expansions by Months: 1993:1-2005:12 Jan-93 Feb-93 Mar-93 Apr-93 May-93 Jun-93 Jul-93 Aug-93 Sep-93 Oct-93 Nov-93 Dec-93 Jan-94 Feb-94 Mar-94 Apr-94 May-94 Jun-94 Jul-94 Aug-94 Sep-94 Oct-94 Nov-94 Dec-94 Jan-95 Feb-95 Mar-95 Apr-95 May-95 Jun-95 Jul-95 Aug-95 Sep-95 Oct-95 Nov-95 Dec-95 Jan-96 Feb-96 Mar-96 Apr-96 May-96 Jun-96 Jul-96 Aug-96 Sep-96 Oct-96 Nov-96 Dec-96 Jan-97 Venerdì 3 Novembre 2006 Italia Abr. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. Basil. Cal. Camp.EmRom Friuli Lazio Lig. Lomb. MarcheMoli. Piem. Puglia Sard. Sic. 57 Tosc. Trent. UmbriaValledAVen. Italian Regional Recessions and Expansions by Months: 1993:1-2005:12 (continued) Feb-97 Mar-97 Apr-97 May-97 Jun-97 Jul-97 Aug-97 Sep-97 Oct-97 Nov-97 Dec-97 Jan-98 Feb-98 Mar-98 Apr-98 May-98 Jun-98 Jul-98 Aug-98 Sep-98 Oct-98 Nov-98 Dec-98 Jan-99 Feb-99 Mar-99 Apr-99 May-99 Jun-99 Jul-99 Aug-99 Sep-99 Oct-99 Nov-99 Dec-99 Jan-00 Feb-00 Mar-00 Apr-00 May-00 Jun-00 Jul-00 Aug-00 Sep-00 Oct-00 Nov-00 Dec-00 Jan-01 Venerdì 3 Novembre 2006 (Table2) Italia Abr. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. EXP. REC. REC. REC. EXP. EXP. EXP. EXP. Basil. Cal. Camp.EmRom Friuli Lazio Lig. Lomb. MarcheMoli. Piem. Puglia Sard. Sic. 58 Tosc. Trent. UmbriaValledAVen. Italian Regional Recessions and Expansions by Months: 1993:1-2005:12 (continued) Feb-01 Mar-01 Apr-01 May-01 Jun-01 Jul-01 Aug-01 Sep-01 Oct-01 Nov-01 Dec-01 Jan-02 Feb-02 Mar-02 Apr-02 May-02 Jun-02 Jul-02 Aug-02 Sep-02 Oct-02 Nov-02 Dec-02 Jan-03 Feb-03 Mar-03 Apr-03 May-03 Jun-03 Jul-03 Aug-03 Sep-03 Oct-03 Nov-03 Dec-03 Jan-04 Feb-04 Mar-04 Apr-04 May-04 Jun-04 Jul-04 Aug-04 Sep-04 Oct-04 Nov-04 Dec-04 Jan-05 Feb-05 Mar-05 Apr-05 May-05 Jun-05 Jul-05 Aug-05 Sep-05 Oct-05 Nov-05 Dec-05 Venerdì 3 Novembre 2006 (Table 2) Italia Abr. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. EXP. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. REC. EXP. REC. REC. REC. EXP. Basil. Cal. Camp. EmRom Friuli Lazio Lig. Lomb. MarcheMoli. 59 Piem. Puglia Sard. Sic. Tosc. Trent. UmbriaValledAVen. 28th CIRET Conference, Rome September 20th-23th, 2006 Conclusions The comparison of the regional business cycles with respect to the national one shows that, from 1993 up to June 1999, the greater part of the regions follows the national phases with some relevant exceptions. While in the national expansion from 1999 to January 2001 and in the following long recession phase (February 2001 to July 2005) the greater part of the regions has a business cycle far from the national one. From the “distance” business cycles analysis it emerges that the regions having the closer cycle to each other - Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte - are also the regions that guide the national cycle. Recession and expansion at national level are determined by the economic structure and the industrial specialization of these three regions. Venerdì 3 Novembre 2006 60 Applicazioni 1 - L’evoluzione ciclica delle regioni: similarità e differenze 2 - L’evoluzione ciclica delle regioni: l’impatto differenziale di shocks comuni 3 - La previsione dell’andamento delle economie regionali: “a practitioner methodology” Venerdì 3 Novembre 2006 61 Dynamic factor model 1 Xt = Λ Ft + et (1) Of dimension (N*T) = (N*r) * (r*T) + (r*T) With the aim of forecasting Yt+1 = β’Ft + εt+1 How big is r? Bai and Ng (2002) provided a set of information criteria (with a penalty function) to determine r. Venerdì 3 Novembre 2006 62 Dynamic factor model2 Xt = ΛFt + et Xt = Commont + idiosynct This however, according to SW 1999, includes the more general representation F0t = (ft, ft-1….. ft-q) … and it must be taken into account that factors are not identified, and so: Xt = ΛG’GFt + et Venerdì 3 Novembre 2006 where 63 G’G = I Static vs dynamic factor models xit = λ’i(L)ft + eit where λ(L) is the (dynamic) matrix of loading of dynamic factors and has order s; moreover ft=C(L)εt where εt are iid vectors and hence: xit = λ’i(L)C(L)εt+ eit (2) The dimension of f is the same of ε. It is the number of dynamic factors or “primitive shocks” and is in general different from the dimension of F, that could include leads and lags of f Venerdì 3 Novembre 2006 64 Dynamic factor model: static and dynamic as Bai and Ng (2005) show, (2) can always be mapped into a static model like (1) assuming that F is modelled as a dynamic process that evolves like a VAR of appropriate order: ( L) Ft ut and ut R t with R appropriately chosen orthogonal innovations Venerdì 3 Novembre 2006 65 in order to get Dynamic factor model: static and dynamic But ε and u have the same dimension? As said in general no. Bai and Ng (2005) provided a test for determining the number of primitive shocks that is based on the rank of the varcov matrix of the residual of the VAR in the factors. R is a “rotation matrix” that can parametrized (details in Canova (2002) or Peersman (2005)) and the rotation chosen in order to satisfy restrictions. Venerdì 3 Novembre 2006 66 be easily De Nicolò opportune identifying Dynamic factor model: static and dynamic Summarizing: estimate the approximate DFM in its static form by PCE run a VAR (it is common to use a VAR(1)) on estimated factors. Run another PCE on the residuals in order to get the primitive or dynamic shocks (after having properly chosen the number of primitive shocks) identifyied by chosing R. Venerdì 3 Novembre 2006 67 The empirical application • • • • • The dataset includes CPI figures (16 series on different goods), PPI figures (16 series), disaggregated industrial production indices (25 series that are the main objective of the analysis) some financial variables orders and sales (foreign, domestic and total) and on export and import (both in volume and values), plus 20 regional indicators. 96 series from January 1993 to December 2005 (156 observations). Venerdì 3 Novembre 2006 68 Dynamic factor model: identification Identification, just like in SVAR literature, with long term neutrality restrictions, short term or zero contemporaneous restrictions, or, as in Peerson (2005) with sign restriction for impulse response function. We opt for a mix of the two, imposing short term neutrality conditions and verifying that the signs of then obtained impulse response functions are sensible. 1. 2. 3. Zero contemporaneous impact on CPI education of the commodity shocks + signs of impulse response function on main CPI indices and industrial production indices were opposite Zero contemporaneous impact on volume of exports of a shocks on domestic demand + stronger impact on imports’ volume than on exports’) Zero impact on mineral extraction (mainly devoted to domestic use) of a shock on external demand. Both shocks on demand should show equal signs on CPI and industrial output. Venerdì 3 Novembre 2006 69 Impulse response functions 0.2 IR to a favourable external demand shock 0.15 0.1 Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia 0.05 0 1 2 3 4 5 6 7 -0.05 Venerdì 3 Novembre 2006 70 8 9 10 11 12 13 Impulse response functions 0.08 IR to a favourable domestic demand shock 0.07 0.06 0.05 Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte 0.04 0.03 0.02 0.01 0 1 Venerdì 3 Novembre 2006 2 3 4 5 6 7 71 8 9 10 11 12 13 Impulse response functions 0.01 IR to a commodities shock 0.005 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 -0.005 Sardegna Sicilia Toscana Trentino Umbria Valledaosta Veneto -0.01 -0.015 -0.02 -0.025 -0.03 Venerdì 3 Novembre 2006 72 Impulse response functions industries more sensitive to external demand shock: electric and electronic devices, machinery, textiles, footwear and leather goods, and rubber and plastics domestic demand shock: transport vehicles, metallurgy, and again electric and electronic devices and rubber and plastics. commodities shock: non metallic materials, transport vehicles, rubber and plastics, chemicals and wood industry. 73 Venerdì 3 Novembre 2006 Applicazioni 1 - L’evoluzione ciclica delle regioni: similarità e differenze 2 - L’evoluzione ciclica delle regioni: l’impatto differenziale di shocks comuni 3 - La previsione dell’andamento delle economie regionali: “a practitioner methodology” Venerdì 3 Novembre 2006 74 4 - Dynamic factor model: forecasting Once we labelled our primitive shocks, we could try to relate them to variables for which it simple to define a scenario. - Commodities shock with oil price, exchange rate, CRB index - External demand shock with exchange rate and US consumers’ demand or world trade - Domestic demand shock with domestic consumption, government consumption and investment Venerdì 3 Novembre 2006 75 The “reverted flunnel” Projections on “labelled” shocks Cumulated impulse response function and we get our “cross sectional” forecast (on the common component) It is easy to do scenario analysis by projecting different shocks in different scenarios if the researcher has specific information (idiosyncratic) he has to combine the two. Venerdì 3 Novembre 2006 76 Dynamic factor model: forecasting Dependent Variable: Domestic Demand shock Method: Least Squares Date: 10/14/05 Time: 14:53 Sample (adjusted): 1992M07 2005M05 Included observations: 155 after adjustments Variable Coefficient C DDshock(-1) DLOG(Consumption(-2)) DLOG(Investment) @PCHY(Inlfation(-6)) R-squared Adjusted R-squared S.E. of regression Sum squared resid Log likelihood Durbin-Watson stat Venerdì 3 Novembre 2006 5.02 -0.34 -2776.96 -961.70 18.84 0.16 0.14 40.55 246669.60 -791.29 2.09 Std. Error 3.54 0.08 1473.11 415.00 10.78 Dependent Variable: External Demand Shock Method: Least Squares Date: 09/13/05 Time: 13:05 Sample(adjusted): 1991:04 2005:05 Included observations: 170 after adjusting endpoints t-Statistic 1.42 -4.36 -1.89 -2.32 1.75 Mean dependent var S.D. dependent var Akaike info criterion Schwarz criterion F-statistic Prob(F-statistic) Prob. Variable Coefficient 0.16 0.00 0.06 0.02 0.08 C Edshock(-1) D(WORLDTRADE) DLOG(ITL) DLOG(REER) -2.16 -0.28 17.58 555.18 -1202.70 0.55 43.64 10.27 10.37 7.09 0.00 R-squared Adjusted R-squared S.E. of regression Sum squared resid Log likelihood Durbin-Watson stat 0.26 0.24 45.43 340579.80 -887.44 2.13 77 Std. Error 3.50 0.07 6.16 207.12 269.72 t-Statistic -0.62 -3.80 2.85 2.68 -4.46 Mean dependent var S.D. dependent var Akaike info criterion Schwarz criterion F-statistic Prob(F-statistic) Prob. 0.54 0.00 0.00 0.01 0.00 0.03 52.02 10.50 10.59 14.15 0.00 Industrial output forecasts in different scenarios 4.0 Forecasts: industrial output in 2006 3.0 2.0 1.0 0.0 -1.0 -2.0 Base Weak USD High Oil prices Both -3.0 -4.0 -5.0 Venerdì 3 Novembre 2006 78 To ta l En er gy re ni tu Fu r th er O s ch le or ve i ot M El ec tro ni c ap p. er y hi n ac M al lu rg y et M in er al s m R ub be r m et al lic N on ic al s C he m C ok e g an d pr in tin W oo d Pa pe r ot w ea r Fo xt ile Te od Fo M in er al e xt ra ct io n -6.0 Main results Base case - textile and leather goods one should continue to suffer, together with electronics. Machine and mechanics should recover a bit in 2005 and strongly in 2006. High oil prices - the sectors that are more sensible to a commodity shock, will receive a stronger blow: chemicals, rubber and plastics will be the most significantly hit. Exchange rate appreciation - consumer goods will be the most severely hit. (note that the difference worst case -base case is about 4% for mineral extraction and 0.5% for food). Venerdì 3 Novembre 2006 79 Pros and cons Cons: • a lot of discretional decisions on number of factors, both static and henceforth, dynamic) on identification, a lot of very recent contributions • A little unconfortable to make projections on something we called shocks. In projections their variance is hugely lower. Pros: • a lot of discretional decisions a lot of very recent contributions • It allows to forecast the path of members of a cross section coherently, taking into account both comovements and reactions to common shocks. Venerdì 3 Novembre 2006 80 www.unicredit.it For comments or queries please don't hesitate to write to [email protected] or send us a fax at +39 02 7767 3353 Venerdì 3 Novembre 2006 81