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PAROLE POCO PENSATE PORTANO PENA
rassegna mensile socio-culturale Anno XXV - n. 7/8 - Luglio-Agosto 2003 Sped. in abb. post. mensile - Roma 3 4 Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione Editoriale PAROLE POCO PENSATE PORTANO PENA 2 giugno: “Viva l’Italia” Una giornata all’insegna della pace Direzione e Redazione: 00185 Roma - Via Statilia, 7 Tel. 06.70.04.253 - Fax 06.70.47.64.19 Comcordia il sentimento degli italiani internet: www.anrp.it e-mail: [email protected] Alla parata militare con i compagni di sempre Presidente Nazionale: Francesco CAVALERA 9 Segretario Generale Direttore Editoriale: Enzo ORLANDUCCI “Targa ICARO” a cura di Rita Stasio Direttore Responsabile: Salvatore CHIRIATTI 10 Emergenze globali di Giulio Nicola Soldani Redattore Capo: Giovanni MAZZÀ 11 Storie di 80 anni fa di Alessandro Visani 12 Domina, donna! di Alvaro Riccardi 15 Un superstite manipolo dei 147 “Testardi” di Biala di Armando Ravaglioli 17 Credenze e pratiche superstiziose del soldato italiano della Grande Guerra di Marco Cioffi 18 Cassino: 5 settembre 1945 di Raimondo Finati Progetto grafico: Anna N. MARIANI 19 Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità dell’Autore. Tutti gli articoli e i testi di “rassegna” possono essere, citandone la fonte, ripresi e pubblicati. Una Pasqua eccezionale quella del 1945 di Piero Guerra 21 “Italianski”: prigionieri dello Zar di Caludio Sommaruga 23 Gli internati …al Parlamento a cura di Maristella Botta 26 Incontro con Roberto Lavagnini di Elisabetta Fiorito 28 I P.O.W in USA a cura di Alessandro Marongiu 30 Gruppo Ufficiali ex A.U.C. del ’43 a cura di Alvaro Riccardi 31 I Cigala Fulgosi di Gualtiero Alberghini Redazione: Maristella BOTTA Alessandro MARONGIU Alvaro RICCARDI Rita STASIO A questo numero inoltre hanno collaborato: Marco CIOFFI Raimondo FINATI Elisabetta FIORITO Piero GUERRA Olindo ORLANDI Armando RAVAGLIOLI Giulio Nicola SOLDANI Claudio SOMMARUGA Alessandro VISANI Sede Legale: 00184 Roma - Via Sforza, 4 Registrazione: - Tribunale di Roma n. 17530 - 31 gennaio 1979 - Registro Nazionale della Stampa n. 6195 - 17 febbraio 1998 La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito del “Progetto” proposto dall’A.N.R.P. ai sensi della Legge n. 388/2000, art.145, comma 85. Abbonamento annuale: Euro 15.00 Stampa: Edizioni Grafiche Manfredi snc Via Gaetano Mazzoni, 39/a 00166 Roma Dato alle stampe il 10 luglio 2003 Editoriale SOMMARIO della a.n.r.p. Gli abbonamenti e i contrubuti a sostegno di “rassegna” vanno versati, indicando la causale, sul c/c postale n. 51610004 intestato A.N.R.P. N ei Lager nazisti, da quelle lacrime, da quel sangue, da quelle sofferenze indicibili, è nata l’Europa dei popoli e non l’Europa degli interessi e degli affari. Le testimonianze dei deportati e degli internati sono parte di una umanità ai limiti dell’abisso oltre il quale c’è la libertà, la speranza del futuro, quando ancora il buio sovrasta. Quel buio della notte d’Europa che fu il nazismo. Il riscatto cui tutta la gioventù d’Europa anelava, nella certezza di una prossima soave alba di libertà. Ora quei tempi sono passati, sono lontani nella memoria. Ogni qualvolta però un avvenimento li richiama, non è il caso di sfuggirli. Ignorarli equivarrebbe ad annullare la nostra storia, tradire i nostri padri. Le gravi parole pronunciate, mercoledì 2 luglio, al Parlamento Europeo, sia da una parte che dall’altra, ci preoccupano. E’ un modo di far politica che non ci piace. La “spettacolarizzazione della politica” ci amareggia. Il rifiuto prepotente e cosciente degli altri ci offende. Quando una classe politica è scollata dal suo ruolo, impegnata e proiettata egoisticamente nella sua sopravvivenza, significa che non è riuscita ancora a trovare un equilibrio, tra il suo passato e la sua nuova dimensione democratica e sociale per il futuro delle nuove generazioni. Nell’Unione Europea vi è ancora troppa burocrazia e troppa poca democrazia. Imperdonabile. Nessuna rettifica, spiegazione, scusa, rincrescimento o rimozione diplomatica di detti episodi potranno cancellare il tono delle affermazioni risuonate nella più alta sede politica europea. Questi tristi episodi indicano ancora la sopravvivenza di un Europa delle identità nazionali, delle rappresentazioni e delle memorie inconciliate che vivono sotto pelle negli stereotipi. La Storia (con “S” maiuscola) non si cancella per legge fisica – quella della “freccia del tempo” – ma l’uomo di parte la deforma colpevolmente. E’ dovere degli ex IMI, ultimi “testimoni-pensanti”, consegnare alle future generazioni un’Europa senza distorsioni e vuoti nonché ricordare i motivi che hanno spinto i Paesi fondatori, tra i quali l’Italia, a creare una comunità capace di superare le secolari sanguinose lotte, culminate nella seconda guerra mondiale, concluse con la sconfitta dei totalitarismi. Enzo Orlanducci 3