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Gli alberi fanno piovere
Gli alberi fanno piovere GLI ALBERI FANNO PIOVERE Esperienze di sviluppo sostenibile A cura di Ettore Tibaldi GLI ALBERI FANNO PIOVERE Sommario 4 Tramonto sul fiume Mekong a Luang Prabang in febbraio, alla fine dell’inverno laotiano. Durante la stagione delle piogge l’acqua sale di parecchi metri, coprendo le rive ed arrivando a lambire le abitazioni ed i templi in legno del centro storico. Questo luogo è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. (RG) Prefazione 7 Nota metodologica 8 Falso in atto ambientale 11 Tutti colpevoli? 19 Capitolo I - Foreste 26 La foresta restituita 38 Capitolo II - Pesca 42 4000 isole da salvare 52 Capitolo III - Caccia 58 Un parco oltre le frontiere 70 Ambiente è sviluppo sostenibile 74 Glossario 76 Bibliografia 78 Webgrafia 79 Il Cesvi 82 La Fondazione Cariplo 83 Cesvi ringrazia 84 Fotografi 85 5 Educazione e ambiente. Potrebbero sembrare temi lontani dalle prassi di un’associazione umanitaria come il Cesvi, così concentrata sulle cose concrete da fare giorno per giorno per fronteggiare i bisogni dei poveri del mondo. Ma non possiamo cooperare per lo sviluppo del mondo povero senza educare quello ricco alla solidarietà. E dobbiamo occuparci di ambiente perché non è un argomento come gli altri: è il tema che unisce i vari campi di intervento; riguarda tutti, anche chi deve ancora nascere. L’ambiente unisce ogni luogo, sia sulla scala locale che su GLI ALBERI FANNO PIOVERE quella globale, e ogni aspetto della realtà, perché cause ed effetti di ogni azione sono in parte dovuti all'ambiente e hanno sull'ambiente effetti rilevanti. Nella teoria e nella pratica Cesvi vi sono state anche occasioni specifiche; precisi progetti di “sviluppo sostenibile” nei quali ci siamo impegnati partecipando al Vertice Mondiale di Rio de Janeiro su ambiente e sviluppo, nel 1992. Da allora, diversi soggetti - esperti, collaboratori, consulenti e volontari, con competenze differenti - hanno affrontato i temi relativi alla difesa delle foreste, della pesca su piccola scala, della caccia e dell'economia di raccolta nell'ambi- 6 all'Africa australe, all'Amazzonia peruviana. Si è così accresciuta un'esperienza - condivisa con le Comunità locali e con le Associazioni di Paesi lontani Zimbabwe, una giovane mamma contadina di Sengwe, ha finito il lavoro. Spera in un raccolto migliore grazie alle attività di microirrigazione promosse dal Cesvi in collaborazione con le comunità locali. (EB) che oggi il Cesvi vuole mettere in comune. Sapere e saperi che vogliamo trasferire alla scuola italiana. Approfittando del lavoro di eccellenti fotografi, offriamo a insegnanti e studenti un insieme di prove provate su ambienti lontani e problemi vicini, su contesti ambientali amichevoli e su difficoltà insormontabili. In questa iniziativa di educazione ambientale lo sguardo degli esperti si è fuso con il paesaggio raccontato da coloro che sanno bene comunicare per immagini. Nuove scintille di intelligenza possono così brillare in un campo educativo che tradisce, di tanto in tanto, un poco di stanchezza. Giangi Milesi Presidente del Cesvi 7 PREFAZIONE to di Comunità locali e native sparse in tutto il mondo: dal Sudest asiatico GLI ALBERI FANNO PIOVERE Nota metodologica 8 e considerare queste pagine come un punto di partenza. E' un sussidiario, deperibile, la cellulosa. Possono essere ottenuti lavorando della carta che è non un manuale. Contiene dei materiali e non degli strumenti. Vi dà delle stata riciclata, come nel nostro caso, oppure abbattendo degli alberi. Tuttavia, impressioni e non un metodo. Potrà essere utilizzato solo come "fac-simi- i libri, anche se ottenuti con tecniche appropriate non sono mai oggetti inno- le", per raccogliere prove, testimonianze, perizie e itinerari di conoscenza centi. Anche il fatto di lavorare, sbiancare e ristampare della carta costa in all'interno di una istruttoria che il progetto di cui il Cesvi è capofila porte- termini di danno ambientale. Anche il fatto di scriverli non può essere colto a rà in numerose scuole lombarde. L'istruttoria permetterà di sviluppare cuor leggero ed anche chi li legge deve accogliere con disponibilità i segni e i capacità di acquisizione di informazioni, di lettura critica delle informazio- segnali, i discorsi e le tracce che possono essere utilizzate per descrivere un ni stesse, il rispetto delle opinioni, di scegliere la modalità migliore di rive- percorso. Per questo tutti i libri hanno bisogno di una parte, anche piccola, che derle e di prendere delle decisioni. ne orienti la lettura e l'utilizzo. Delle istruzioni, insomma, per l'uso. Al termine dell’istruttoria ha inizio un processo, simulato oppure semplicemente conoscitivo, che avrà avuto inizio con questo volume ma potrà pro- ISTRUZIONI PER L’USO. In queste pagine i lettori (insegnanti, studenti, il seguire su altri territori, più vicini alla vita quotidiana e al contesto in cui le pubblico più in generale) troveranno immagini, idee, informazioni e ipote- diverse scuole si trovano. In fondo a tutto, come alla fine di un processo, “in si che potranno essere utilizzate per ispirare iniziative di educazione fin della fiera” o al “novantesimo minuto” delle partite di calcio c’è l’even- ambientale. Immagini e ipotesi che giungono da terre lontane e che non tualità che le situazioni ambientali cambino e che tale cambiamento sia sempre potranno essere immediatamente utilizzate per comprendere irreversibile. Perché questo accada una sola è la strategia, quella dell’educa- l'ambiente che qui da noi, in prossimità, ci circonda. Eppure un modo è zione ambientale. possibile: per vedere il paesaggio del luogo in cui ci troviamo è importante che ci si allontani, che si cambi prospettiva, che si tentino punti di vista diversi ed è questo quanto il volume suggerisce di fare. Le raccomandazioni che tutti coloro che hanno contribuito alla produzione del volume desiderano inviare a coloro che lo guarderanno e lo leggeranno sono, tutto sommato, non molte: riuscire a collegare una parte con il tutto, il presente con il passato, il passato con il futuro, mantenere ben desto il senso critico 9 NOTA METODOLOGICA I libri sono oggetti come altri, e, perlopiù, sono fatti di un materiale assai Falso in atto ambientale GLI ALBERI FANNO PIOVERE Il fascino delle città d’acqua sta nei riflessi, nelle correnti che si incrociano, nelle onde che oscillano ad ogni spostamento dei battelli. Tra queste, la più celebre al mondo, Venezia, è talmente visitata e richiesta che ne sono state prodotte ormai più di venti copie, qui e là nel mondo. Copie, copie davvero. Ricostruzioni in scala ridotta o addirittura in scala uno a uno. Certo, solo una è quella autentica, ma anche quella è stata talmente trasfigurata dall’industria turistica che alcune copie, al viaggiatore frettoloso, e quindi a tutti i viaggiatori, potrebbero sembrare più autentiche dell’originale! 10 in Australia si produce anche Parmigiano Reggiano “parmesan cheese”, aceto balsamico detto “di Modena”, prosciutto dotato di fasce tricolori ed è pertanto del tutto comprensibile che si trovi, a Las Vegas, una copia “fedele” di Venezia. Sono fortissime le tendenze all’omologazione, alla falsificazione, alla proZimbabwe, tra gli alberi, gli alunni di Bubiana iniziano cantando una giornata di scuola. Una maestra li accoglie e fa l’appello. In quest’area il Cesvi finanzia un progetto didattico per la conservazione della popolazione superstite di rinoceronte nero. (EB) duzione di non-luoghi un poco ovunque. Si veda, a questo proposito, l’ormai classico trattato di Marc Augé1 dedicato alle sue molto opportune riflessioni sull’antropologia del quotidiano, che ci fanno scoprire gli spazi dell’anonimato, i Nonluoghi, appunto. I supermercati, le grandi catene alberghiere, le infrastrutture e gli stessi mezzi di trasporto sono definibili come Nonluoghi, perché molto simili l’uno all’altro, dovunque si vada. Le spinte alla abolizione delle differenze, e delle diversità, sono potenti: sono state definite omologazioni dagli esponenti dei movimenti antiglobalizzazione, ma si tratta di peggio. La produzione di falsità è a tal punto spinta che numerose azioni e ancor più numerose intenzioni sono, e per ” 11 FALSO IN ATTO AMBIENTALE Anche i sapori possono essere analogamente falsificati. È ben noto che “ La diversità dei paesaggi e degli habitat è ritenuta un bene, un valore, una ricchezza, ed il ciclo dell’acqua, che più di ogni altra forza plasma il paesaggio, è riconosciuto come il possente motore del cambiamento e come la causa climatica delle differenze che ad esso si accompagnano GLI ALBERI FANNO PIOVERE 12 si di episodi di sfruttamento intensivo nelle “zone economiche esclusive” habitat, nonché delle aree più popolate, è ritenuta un bene, un valore, una di fronte ad ogni costa, e di pesca senza freni nelle acque extraterritoria- ricchezza, ed il ciclo dell’acqua, che più di ogni altra forza plasma il pae- li. Il traffico marittimo ha reso particolarmente dinamico anche il traffico saggio, è riconosciuto come il possente motore del cambiamento e come di inquinanti che sono scaricati lontano dalle zone di origine, come conti- la causa climatica delle differenze che ad esso si accompagnano. La diver- nuano a dimostrare i rilievi effettuati via satellite. sità ambientale è, evidentemente, un valore. La nozione di diversità ci giunge direttamente dalle scienze dell’ambiente I DIRITTI UMANI DI “TERZA GENERAZIONE”. I diritti umani detti "di terza alle scienze “umane” a partire dalle grandi Conferenze che le Nazioni Unite generazione" che riguardano l'integrità della natura e cioè dell'ambiente in hanno organizzato a Stoccolma, nel 1972, e a Rio de Janeiro, nel 1992. Oggi, cui vivono gli esseri umani sono violati soprattutto là dove sono lesi anche dopo Johannesburg, 24 anni dopo Stoccolma, è abbastanza chiaro che la gli altri diritti, nelle Periferie del mondo. E tali violazioni sono vissute in modo biodiversità, specialmente quella dei paesaggi intesi come somma di eco- differente, nei diversi contesti. Tra le “diversità” da tenere in conto occorre sistemi, è un’entità complessivamente non misurabile, e tuttavia dotata di infatti non trascurare quella sociale, culturale, umana che implicano anche alto ed eccellente valore. Un valore, del resto, incommensurabile. Le diversi atteggiamenti nei confronti delle risorse idriche, della caccia , della Conferenze che abbiamo citato, dedicate alla difficile ipotesi di conciliare pesca, del taglio degli alberi. diritti con diritti, doveri con doveri, ambiente e sviluppo , hanno individua- Ogni regione sviluppa un legame profondo con l’ambiente, e in esso con to nelle diverse biodiversità (quella genetica, quella delle specie, quella le piante e gli animali. Questo legame è non solo pratico, ma anche prag- degli ecosistemi e così via) una scala di valori, tutti pregevoli. matico. Riguarda cioè le attività di raccolta, nelle quali sovente le donne Lo “stato del pianeta” e lo stato di alterazione delle biodiversità, così come eccellono, la pesca e la caccia. Una pratica che coinvolge tutto: dai miti di lo possiamo osservare attualmente, deriva in gran parte dalle politiche origine alla pianificazione territoriale dei futuri possibili. Senza scontri di che i vari poteri locali e internazionali hanno posto in atto nella seconda civiltà, benché gli approcci siano sovente molto diversi. metà del secolo scorso. Tali politiche hanno sempre coinvolto i sistemi di distribuzione delle acque superficiali e le modalità di sfruttamento del- DALLA QUALITÀ DEL PRODOTTO ALL’ETICA DEL PROCESSO DI PRODUZIONE l’ambiente pelagico e dei fondali oceanici. Il nostro pianeta, che visto da E DISTRIBUZIONE. Nell'ultima metà del secolo gli stati nazionali hanno lontano è blu d’acqua, da vicino ci ha permesso di osservare il moltiplicar- cessato di essere gli attori unici del sistema internazionale. Le 15 più gran- 13 FALSO IN ATTO AMBIENTALE Questo termine era dapprima impiegato solo nelle scienze biologiche, per definire l’insieme dei processi che comportano il passaggio da seme a pianta o da uovo fecondato a individuo adulto. Successivamente è stato adottato anche per tentare di descrivere i cambiamenti che portano una nazione ad un livello di industrializzazione e di reddito paragonabile a quello degli Stati Uniti. L’eventualità che i Paesi più ricchi possano aiutare quelli più poveri a raggiungere più alti livelli di industrializzazione e di reddito è stata chiamata cooperazione allo sviluppo. fortuna, state dispiegate per contrastarle. La diversità dei paesaggi e degli Attività di prelievo di organismi acquatici, praticata da tempo immemorabile da diverse culture umane, anche con tecniche insostenibili. La barca del Cesvi risale il Rio Tampobata, nell'area protetta Tambopata-Candamo al confine tra Perù e Bolivia. Nel 1994 era il primo mezzo di trasporto, costruito con materiale locale, utilizzato dal Cesvi per raggiungere le comunità native degli indios Ese-Eja. (GM) Attività praticata delle Comunità locali in modo efficiente e non da circa 50.000 anni. GLI ALBERI FANNO PIOVERE Oltre 100 bambini di Don-houat, nel Laos meridionale, hanno avuto una nuova scuola grazie al lavoro volontario degli abitanti del piccolo villaggio e all’aiuto del Cesvi. Don-houat è uno dei 130 villaggi del distretto di Khong, disseminati lungo le sponde del Mekong e sulle numerose isole sabbiose formate dal grande fiume. (GDA) di società del mondo hanno entrate lorde maggiori del prodotto interno ALLA RICERCA DI MODELLI “VISSUTI” DI SVILUPPO SOSTENIBILE. L’urgenza di di più di 120 stati. Le 500 più grandi società controllano il 70% del merca- alcuni dei problemi mondiali che si pongono a livello ambientale ha to mondiale. Alcune produzioni (tessile, abbigliamento e articoli sportivi) indotto numerose Agenzie internazionali a tentare strade diverse per sono state delocalizzate nelle Periferie del mondo, e con esse anche la assicurare la sostenibilità dei processi di sviluppo, e assicurare così il grande massa dei lavoratori implicati si trova ad essere periferizzato. “La rispetto dei diritti umani di "terza generazione". Una delle strade più competizione nel campo dei beni di consumo di massa sta virando dalla autorevoli è stata intrapresa da poco. Deriva anch’essa dalla celebre qualità del prodotto alla qualità della catena di rifornimento-distribuzio- Convenzione di Rio de Janeiro sulla biodiversità aperta alla firma nel 1992, 2 14 che ha trovato applicazione nella rete delle riserve della biosfera che com- alle caratteristiche sanitarie, chimiche e fisiche dei prodotti ma anche, e prende ormai 411 siti, in 94 Paesi, estesi sulla superficie di circa 300 milio- soprattutto, a quelle dei processi di produzione e distribuzione! ni di ettari. Dagli anni '90 a oggi sono nate e cresciute nelle Periferie del Nel nostro Paese si consuma molta acqua in bottiglia, che viene distribui- mondo numerose associazioni e organizzazioni non-governative che, ta lungo filiere lunghissime, occupando strade e ferrovie, parcheggi e come Cesvi, propongono modelli “vissuti” di Sviluppo Sostenibile . Modelli magazzini. Il consumo dell’acqua potrebbe essere processato, seppure in che possono essere applicati solo se prendono in conto “tutti i bisogni modo simulato, per i danni che determina all’ambiente , essendo l’acque- sociali, culturali, spirituali ed economici della società, e se ci si basa su una dotto il mezzo di trasporto più appropriato e meno costoso che esista, per solida conoscenza scientifica”5. Le Periferie mondiali possono dunque, distribuire acqua. È stato tutto sommato piuttosto facile per gli inquiren- almeno in parte, essere non solo il luogo in cui si sperimentano modelli, ti scoprire che, in Italia, durante l’ultima siccità, persistevano sistemi di ma anche in cui questi stessi modelli possono essere ideati, e vissuti. È deviazione abusiva delle condutture e depositi clandestini (!) di acqua per altrettanto importante che i “modelli vissuti” siano studiati, conosciuti e irrigare i campi. comunicati nelle scuole e in ogni ambito formativo. Sono ormai numero- Anche il traffico di rifiuti tossici e nocivi segue, secondo gli esperti, le stesse vie se le esperienze in cui si osserva come i saperi tradizionali di conservazio- del commercio illecito di droga e armi e le stesse astuzie, come la “triangola- ne e gestione delle risorse idriche, di uso del suolo e di tutto quanto tiene zione” verso Paesi tolleranti, per eludere i controlli. Persino il traffico di anima- conto dell'ambiente siano solidamente ancorati a credenze, valori, convin- li in via di estinzione (dai pappagalli parlanti, così richiesti in Germania, fino zioni particolarmente forti. Forti perché ampiamente sperimentati sul alle pelli di pitone adorate in California) segue gli stessi percorsi. territorio, magari da secoli e, dunque, credibili. 15 FALSO IN ATTO AMBIENTALE I danni ambientali sono genericamente la causa dell’estinzione di Comunità fragili. È all’origine di difficoltà a carico di Comunità poco elastiche o resilienti. È la prima causa di crollo ambientale. ne” . Dunque la nostra attenzione deve correttamente rivolgersi non solo Nonostante si parli sempre più spesso di “sviluppo sostenibile”, il suo significato resta in gran parte sconosciuto. Si tratta di un termine “alla moda”, quasi inflazionato, utilizzato da governi, aziende, ambientalisti, organizzazioni non profit, mass media. Molte sono le definizioni ufficiali che, nel tempo, sono state coniate per cercare di fare chiarezza. Tra queste, la più diffusa è del 1987:“Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri” 3. Questa definizione non chiarisce però, in termini semplici e divulgativi, cosa sia la sostenibilità e come si possa agire per renderla concreta. Una definizione più significativa è stata elaborata dal governo britannico undici anni dopo: “La sostenibilità è un concetto molto semplice. Significa garantire una migliore qualità della vita per tutti, nel presente e per le generazioni future”4. Questa seconda definizione parla di una migliore qualità della vita per “tutti”, compresi gli abitanti dei Paesi in via di sviluppo. Sviluppo sostenibile significa migliorare la qualità della vita, integrando tre diversi fattori: Sviluppo economico, Tutela dell’ambiente, Responsabilità sociale. Questi tre fattori sono dipendenti l’uno dall’altro. Lo sviluppo sostenibile, infatti, coniuga in sé le tre dimensioni fondamentali e inscindibili di Ambiente, Economia e Società. L’azione ambientale, da sola, non basta: ogni piano o politica di intervento deve necessariamente rispondere ad una visione integrata tenendo conto degli impatti economici, sociali e ambientali che ne conseguono. GLI ALBERI FANNO PIOVERE In Africa, le Associazioni locali hanno un ruolo chiave nei programmi di recupero delle foreste, compresa la costituzione di vivai, la gestione di aree da riforestare, e di cantieri di piantagione. “Gli alberi fanno piovere” ci hanno detto in un villaggio del Burkina Faso. La riorganizzazione delle Comunità locali è stata utilissima per conciliare le pratiche di raccolta dei prodotti spontanei della foresta, caccia e pesca tradizionali con quelle moderne. Gruppi di “guardie ecologiche volontarie” si sono attivati, incari- 16 cati dalla popolazione, a piedi nudi, letteralmente. 17 Vi è urgente e grande bisogno di “modelli vissuti” come questi. I diritti umani di seconda generazione (sviluppo economico e sociale) e quelli di terza generazione ( sostenibilità ecologica e integrità) sono conciliabili? Occorre anche mutare atteggiamento verso le culture “altre” che sono state sovente oggetto di ammirazione ma non di comprensione, di stupore ma non di attenzione6. “ Anche il traffico di rifiuti tossici e nocivi segue, secondo gli esperti, le stesse vie del commercio illecito di droga e armi e le stesse astuzie ” Al libero flusso delle correnti marine si oppone “El Niño”, potenziato dal riscaldamento globale, gli acquedotti sono dirottati verso gli utenti più solvibili, i fiumi sono deviati verso le aree più produttive e grandi dighe sono frapposte al fluire dei fiumi per riorganizzare non solo la produzione agricola, ma anche e soprattutto la società. Purtroppo, l’unico liquido, per ora, che ha libera circolazione nel mondo è il denaro, quando è una valuta forte. Due giovani pescatrici, nei pressi di Luang Prabang, tornano a casa portando un piccolo quanto fondamentale contributo all’economia domestica. (RG) FALSO IN ATTO AMBIENTALE Caratteristica, piuttosto rara, nella cultura di alcuni popoli che hanno avuto successo nella relazione con il loro territorio e le loro risorse, ci invita a seguire il loro esempio. Tutti colpevoli? GLI ALBERI FANNO PIOVERE Immaginiamo che un ipotetico tribunale multinazionale, dopo un’accurata inchiesta, giunga a processare coloro che si sono macchiati dei peggiori delitti nei riguardi dell’ambiente. Vedremmo “alla sbarra” o, piuttosto, dietro le sbarre, ineccepibili uomini d’affari, capi religiosi, leader politici, Parco marino di Quirimbas, spiaggia di Macaneta dove nidificano le tartarughe, “mangiata” da passaggi abusivi. (GD) diplomatici, funzionari statali, amministratori degli enti locali. Una schiera di imputati che tutti sospettavamo, e che i più sensibili tra noi si aspettavano. E, tuttavia, se la ricerca dei colpevoli sarà stata estesa non solo ai mandanti ma anche agli esecutori e ai complici troveremo tra gli imputa- 18 ci, e anche, in molti casi, gli addetti alla sorveglianza delle risorse naturali (agenti forestali, guardiapesca, guardiacaccia) e, infine, coloro che vivono in strettissimo rapporto con le risorse naturali che vanno difese e preservate: boscaioli, pescatori, cacciatori e mercanti, artigiani, trasformatori di materie prime e di cibo. Sono tutti colpevoli? Siamo tutti colpevoli? In queste pagine troveremo argomenti che possono servire a distinguere le competenze e le responsabilità, i ruoli e le capacità. Non perché, come sucQuirimbas, pesca del polpo. La marea sale di sei metri. (GD) cede nel Grande Paese Amico, gli Stati Uniti, tutto debba per forza entrare nella dimensione giuridica e legale, e finire sempre in tribunale, ma proprio perché quella dimensione, la dimensione giuridica, ci permetterà di comprendere meglio lo stato attuale della situazione ambientale e le dinamiche che l’accompagnano. In Francia è stata approvata da poco la Carta dell’Ambiente, parte integrante della Costituzione che così riconosce il diritto del cittadino a un ambiente salubre. In Italia, il 28 ottobre 2004, la Camera dei Deputati ha approva- 19 TUTTI COLPEVOLI? ti persone ancor meno sospettabili come certi scienziati, numerosi tecni- GLI ALBERI FANNO PIOVERE Ibo, edifici coloniali in rovina. (GD) 20 to, dopo che il Senato aveva fatto lo stesso un anno prima, un nuovo com- rispetto al quale lo Stato stesso ha un dovere di garanzia e di responsabi- ma all’art. 9 della Costituzione per il quale la Repubblica “tutela l’ambien- lità. Oggi tale competenza è sia evoluta sia devoluta e assegna doveri agli te e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Protegge Enti locali, e diritti non solo a chi c’è, ma anche a chi… non c’è. Questi dirit- le biodiversità e promuove il rispetto degli animali”. E’ grande il bisogno di ti, che sono molto importanti e potrebbero essere definiti “diritti degli integrazioni di questo tipo, e di nuovi testi, ampi, in grado di raccogliere gli assenti” riguardano sia i soggetti che sono lontani (ma poterebbero esse- spunti che via via emergono con l’evoluzione dei rapporti tra ambiente e re colpiti dalle conseguenze di un disastro ambientale di vasta portata, o società. Ci si è accorti che la Costituzione italiana dedicava spazio al tema dagli effetti dei cambiamenti globali), sia quelli che non sono ancora nati ambientale, nel Titolo V, solo come competenza esclusiva dello Stato, e che hanno il diritto di godere delle stesse opportunità che la generazione precedente ha potuto cogliere. LA BIODIVERSITÀ DELLA VITA Hanno importanza nel nuovo comma proposto per l’art. 9 della nostra SPECIE NOTE % Insetti 930.000 58,1% Costituzione, le biodiversità. Queste sono intese come complessiva varietà Piante 270.000 16,3% di specie vegetali e animali. Questa nozione, non facile da comprendere, è Altri invertebrati 210.000 12,7% Protoctisti* 80.000 4,8% Funghi 72.000 4,3% di Ramsar, quella di Washington, quella di Rio, per citare solo le più impor- Pesci 25.000 1,5% Batteri 10.000 0,6% tanti) recepite poi dalle leggi nazionali, attribuiscono alla biodiversità, in Uccelli 9.750 0,6% senso forse troppo astratto, un valore. La Convenzione internazionale sulla Rettili 8.002 0,5% biodiversità, aperta alla firma durante il Vertice mondiale su ambiente e Anfibi 4.950 0,3% Mammiferi 4.630 0,3% TIPOLOGIA *Animali unicellulari microscopici 1.657.332 sviluppo a Rio de Janeiro la descrive come “la variabilità degli organismi viventi di qualsiasi fonte, inclusi, tra l’altro gli ecosistemi terrestri, marini e gli altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici dei quali fanno parte”I. I problemi dell’ambiente sono affrontati anche in campo giuridico, seppure non... giustizialista, perché è molto importante riuscire a tenere conto delle leggi della cultura e di quelle della natura, insieme”. Uno dei più acuti critici della situazione ambientale e delle inevitabili mistificazioni che alla sua degenerazione si accompagnano, Dario Paccino, avvertiva nel suo “Domani il diluvio”7 che la sistematica e incosciente violazione delle leggi ecologiche Fonte: World Atlas of Biodiversity, B. Groombridge e M. Jenkins, Univeristy of California Press, 2002 avrebbe trasformato ogni pioggia in un’alluvione, e ogni alluvione in un diluvio. Luigi XV aveva affermato, terribile, “dopo di me il diluvio” e Dario Paccino, certo molto meno temibile ma più acuto, ci aveva ricordato: “Oggi i Luigi XV sono tutti coloro che, per ignoranza o interesse, preparano la catastrofe di domani, costringendo fin d’ora l’umanità a vivere in condizioni dannose per la salute”. Valerio GiacominiII aveva definito Dario Paccino 21 Quirimbas, c’erano una volta le mangrovie... (GD) TUTTI COLPEVOLI? TOTALE SPECIE importante da definire perché molte norme internazionali (la Convenzione come un Terzo Uomo. Una persona, cioè, che si era collocata tra i produttoBazaruto, momenti di festa. (GD)) ri specialistici di scienza e tecnica (Primo Uomo) e qualsiasi altro utente delle informazioni scientifiche e tecniche (Secondo Uomo). Ecco una collocazione importante che è vitale per trasmettere e ottenere una buona educazione ambientale. Del resto, purtroppo, per chi ha responsabilità di governo e amministrative, non siamo tutti colpevoli. O non lo siamo in eguale misura. Persino gli ecologisti, quando danno un’importanza centrale alla natura e impediscono così di individuare le vere centralità, tra le quali la produzioGLI ALBERI FANNO PIOVERE ne non attenta ai bisogni umani ma alla valorizzazione del capitale investi- 22 to, sono responsabili del degrado ambientale e culturale. Hanno prodotto Quirimbas, lavorazione artigianale dell’argento. (GD) confusione a tal punto che, per molti osservatori, quel che si produce è di importanza secondaria: burro o cannoni non importa. Conta solo il sottoprodotto (l’inquinamento) e il profitto. La tendenza è giunta a tal punto che anche il modo di produzione passa in secondo e terzo piano. Invece, paradossalmente, anche la produzione di burro può essere micidiale quanto quella di un cannone se si distruggono risorse non più rinnovabili, se i dirit- 23 TUTTI COLPEVOLI? Bambini thailandesi nel villaggio di pescatori di Chao Mai, sulla riva del mare delle Andamane. (GM) GLI ALBERI FANNO PIOVERE 24 Questo termine, contrariamente a quello di sviluppo era usato solo in campo economico. In biologia è stato introdotto per sottolineare con forza che alcune caratteristiche sono trasmesse di generazione in generazione, come il denaro, che, tendenzialmente, dovrebbe passare di padre (si suole dire patrimonio, per questo) in figlio senza variazioni apprezzabili. Lo stesso si intendeva dire per i caratteri ereditari. Mercato di Macaneta. (GD) dolorose, hanno costituito un’importante occasione per mettere in discus- Oltre alle leggi usuali e alle Convenzioni internazionali che determinano sione la situazione attuale, anche sotto l’aspetto legale, anche quando le le direzione che gli apparati legislativi di molti Paesi assumono occorre conseguenze giuridiche e processuali sono state insoddisfacenti. ricordare anche che esistono i tribunali di opinione. Essi colgono l’ eredità Serge Latouche scriveva: “Chernobyl ieri, la mucca pazza oggi, l’effetto serra dei tribunali internazionali istituiti a Norimberga e a Tokio, che giudicaro- domani, per non parlare degli innumerevoli rischi tecnologici quotidiani, no i criminali di guerra tedeschi e giapponesi al termine della Seconda sono potenti spinte alla riflessione. La pedagogia delle catastrofi stimola il Guerra Mondiale. necessario cambiamento dell’immaginario, una delle condizioni necessarie Il primo fu il Tribunale internazionale contro i crimini di guerra commessi in perché le alternative possano farsi luce e trionfare. Tra i diritti oggi inaliena- Vietnam, promosso dal filosofo Bertrand Russell. Si riunì a Stoccolma e poi bili vi è infatti quello di mantenere e costruire un rapporto di reciprocità con a Roskilde, nel 1967. Pochi anni dopo, dal 1973 al 1975 un’altra iniziativa, l’ambiente, quello che un tempo era chiamato relazione uomo-natura.”9 denominata Tribunale Russell II dedicava tre sessioni all’America latina. Al Con l’aumentare del degrado ambientale, aumenta anche la probabilità che termine dell’ultima sessione del Tribunale Russell II un uomo politico italia- si creino conflitti scatenati dalla necessità o dalla (cattiva) volontà di avere il no, Lelio Basso, propose di fondare un Tribunale permanente per il diritto e controllo sulle fonti di materie prime come l’acqua, le foreste, i territori. Molti la liberazione dei popoli, che venne istituito a Lugano il 13 giugno 1976 studi e numerose ricerche sono in corso: le più importanti sono all’Università mediante l’istituzione di una Fondazione internazionale. Fu dunque convo- di Toronto (Peace and conflict study program), all’Istituto tecnico federale di cata una Conferenza internazionale ad Algeri che, poco dopo, il 4 luglio del Zurigo (Environment and conflict project) e all’Istituto internazionale di ricer- 1976, portò alla redazione della Dichiarazione universale dei diritti dei ca sulla pace di Oslo (nell’ambito del Global environmental change and popoli. Dopo tre anni ancora fu istituito formalmente, a Bologna, il human security program)III. Tribunale permanente dei popoli, nel luglio 1979. Oggi il Tribunale permanente dei popoli è statutariamente un organo della Fondazione internazionale Lelio Basso. La sua attività è descritta in modo altamente efficace dalle sentenze raccolte a cura di Gianni Tognoni8. I Processi del Tribunale Russell, quelli del Tribunale Permanente, la Dichiarazione universale dei diritti dei popoli hanno “fatto giurisprudenza” pur essendo solo tribuna, luogo, tempo, possibilità, auspicio e spazio per ricordare. I tribunali d’opinione ci mostrano come sia possibile ripristinare, almeno nelle parole e nella cultura, la dignità di coloro che i rapporti di forza hanno sinora tenuto lontano dal potere, spogliato dei loro beni, privato del loro ambiente. Sono infinite, nelle Periferie del mondo, le Comunità locali che, un tempo formate da poveri, sono oggi costituite, solo e purtroppo, da miserabili e, sempre, si osserva che sono stati lesi anche i diritti all’ambiente. Nei centri mondiali molte catastrofi ambientali, sebbene Macaneta, cameriera in un ristorante. Il turismo genera lavoro. (GD) 25 TUTTI COLPEVOLI? ti dei lavoratori e degli allevatori sono negati. Capitolo I BUONE TEORIE E BUONE PRATICHE. Qualcuno ha scritto che la storia dell’umanità ha avuto inizio nella foresta e terminerà nel deserto. Se così è, benché la desertificazione sia un fenomeno allarmante, il patrimonio forestale, specialmente nei Paesi delle Periferie mondiali è ancora molto, molto importante. Si tratta sovente di foreste degradate, anche per ragioni climatiche, o di foreste secondarie (la cui rigenerazione è in corso in modo naturale a seguito di gravi perturbazioni) che, secondo la Fao , nelle regioni tropi- Gli alberi fanno piovere cali d’Asia e d’America latina e d’Africa, si estendono per 850 milioni di ettari. 26 Nei piccoli stati insulari considerati dalla Fao in via di sviluppo il patrimonio è, relativamente ancora più importante, il 63% della superficie emersa totale, n Buone teorie e buone pratiche n Foreste sacre n Una lezione che viene dal Montana n Le foreste ospitali scamento si è ridotto in questi ultimi dieci anni, secondo il rapporto Fao “State of the world forest” del 2005IV, ma permane intenso e preoccupante. Le foreste naturali presenti sul nostro pianeta si stanno pian piano riducendo; i cambiamenti climatici globali provocheranno purtroppo conseguenze molto serie sullo sviluppo delle foreste e dei sistemi agricoli. In basso la foresta di alberi di castaña ad Alerta. (SM) Lo stesso rapporto cita una tendenza globale e preoccupante a privatizzare le risorse forestali, i suoli e le acque, ma questo pericolo riguarda più i boschi che le foreste “naturali”. Per queste prevale la tendenza a devolvere sempre più funzioni agli Enti locali. Le nuove tecnologie quali l’uso di immagini satellitari, i sistemi geografici informativi e vari altri sistemi informatici di supporto alla presa di decisioni rendono più agevole il lavoro di pianificazione e gestione. FORESTE SACRE. Molte religioni e un’infinita serie di tradizioni locali attribuiscono allo spazio forestale e agli alberi una vasta gamma di valori. Tra questi anche valori religiosi, proibizioni, pratiche e riti che incutono rispetto. Molte foreste tropicali trovandosi nella fase matura dell’evoluzione dei sistemi ambientali presentano un’elevatissima stabilità e quindi si trovano in un certo senso al di fuori della storia dei cicli lunari e annuali, ai quali le Comunità locali sono attente. La sacralità delle foreste è sovente in accordo, ben più di molte leggi nazionali, con i “Principi forestali” adottati dalla Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e sviluppo (Unced) e con la Convenzione sulla Diversità biologica aperta alla firma in occasione dell’Unced, a Rio de 27 FORESTE Foreste per circa 75 milioni di ettari. In tutte queste aree, tropicali e insulari, il disbo- È l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite. Fondata nel 1945 a Quebec City, in Canada, ha sede dal 1951 a Roma e, dal 2005, comprende 189 stati membri. L’obiettivo principale delle sue attività è quello di cercare di elevare, attraverso i suoi programmi, i livelli di nutrizione e gli standard di vita, di migliorare produzione, trasformazione, immissione sul mercato e distribuzione di cibo e prodotti agricoli e di promuovere lo sviluppo rurale. GLI ALBERI FANNO PIOVERE Sulla base di uno studio della Banca Mondiale, 60 milioni di indigeni che vivono nelle foreste pluviali dell’America Latina, del Sudest asiatico e dell’Africa occidentale sono dipendenti dalle foreste; 350 milioni di persone che vivono dentro o in prossimità delle foreste contano su di esse per la propria sopravvivenza e il proprio reddito; per 1,2 miliardi di persone nei Paesi in via di Sviluppo gli alberi rappresentano una risorsa fondamentale per produrre cibo e denaro. (SM) 28 La presenza di alberi e foreste è sempre più importante per la vita di milioni di individui: per 1,6 miliardi di persone le risorse della foresta sono indispensabili per la propria sopravvivenza. A sinistra, una delle falegnamerie dei progetti Cesvi. In basso, operai caricano sui camion i tronchi tagliati e trasportati via fiume. Una piroga sul fiume Madre de Dios, sull’altra sponda il Brasile. (SM) 29 FORESTE Inapari, bambini giocano sui tronchi degli alberi trasportati dall'interno della foresta attraverso il fiume Madre de Dios. (SM) È l’Organizzazione Culturale Scientifica ed Educativa delle Nazioni Unite. Fondata nel 1946 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni sui temi educazione, scienza, cultura e comunicazione, ha sede a Parigi e riunisce 191 Paesi membri più sei associati. Janeiro, nel 1992. Sono in accordo, dunque, con le Convenzioni internazio- protette in cui le popolazioni locali sono protagoniste della conservazione nali più importanti che generano leggi nazionali e locali, che fanno, cioè, degli ecosistemi forestali. In quest’area è oggi possibile verificare se si può giurisprudenza. L’idea di partire dalle foreste sacre per estendere da quei ottenere un bilancio sostenibile tra gli obiettivi, talvolta conflittuali, di nuclei le aree protette è stata utilizzata in diverse occasioni. Le foreste conservazione della diversità biologica, di promozione dello sviluppo eco- hanno bisogno d’aiuto e di appoggio: si difendono anche da sole ma, nomico e di mantenimento dei valori culturali associati. quando è possibile, è bene che le persone esprimano tutti i comportamenti più adeguati. L’ Unesco ,nella sua Rete di riserve della biosfera (oltre V 425 aree in più di 95 nazioni ) ha a disposizione molti casi eccellenti di aree UNA LEZIONE CHE VIENE DAL MONTANA. Jared Diamond, nel suo saggio “Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere”10 ricorda un caso GLI ALBERI FANNO PIOVERE In viaggio sul fiume Madre de Dios, nel cuore della foresta amazzonica peruviana. (VT) “ La storia dell’umanità ha avuto inizio nella foresta e terminerà nel deserto ” 30 31 ” FORESTE “ Le foreste hanno bisogno d’aiuto e di appoggio: si difendono anche da sole ma, quando è possibile, è bene che le persone esprimano tutti i comportamenti più adeguati molto interessante e importante di mobilitazione popolare contro la deforestazione nello stato americano del Montana. Fu la conseguenza estrema di una serie di errori nella gestione del patrimonio forestale, iniziati nel 1886 per fare travi da miniera. Il boom edilizio nel secondo dopoguerra determinò una crescita nella domanda di legno da costruzione che raggiunse un picco nel 1972, con livelli di produzione sei volte superiori a quel- L'attività di alcuni castañeros della zona è stata supportata dai progetti Cesvi con l'installazione di essiccatoi per le noci, aiuti nella mappatura delle proprietà e supporto nella vendita del prodotto. (SM) li che si erano avuti nel 1945. Le imprese tagliavano a raso tutti gli alberi indiscriminatamente per fare GLI ALBERI FANNO PIOVERE spazio a boschi formati da alberi coetanei. Gli effetti sull’ambiente, e in 32 particolare sui corsi d’acqua furono spaventosi: nei ruscelli bruscamente illuminati dal sole i cicli vitali e riproduttivi dei pesci erano alterati, lo scioglimento delle nevi troppo rapido, il deflusso delle acque avveniva Alerta, castañeros al lavoro nella foresta. (SM) con piene violente. In alcuni casi aumentavano i sedimenti trasportati e peggiorava la qualità dell’acqua.“Per gli abitanti del Montana, che ritenevano la bellezza del loro territorio la risorsa più importante dello Stato, l’aspetto peggiore del taglio bili a vedersi” scrive Diamond “gli allevatori, i proprietari terrieri e tutti gli abitanti del Montana protestarono indignati”. I responsabili del Corpo forestale statunitense commisero l’errore di considerarsi gli unici esperti del settore, intimando ai contadini, ignoranti, di tacere. La mobilitazione che ne nacque è nota come Claircut Controversy (Controversia del taglio a raso). Nei decenni che seguirono la controversia la produzione annuale di legname fu ridotta dell’80% grazie anche alla promulgazione di due leggi speciali sull’ambiente. LE FORESTE OSPITALI. Nelle favole e in molte tradizioni popolari le foreste sono luogo nemico, dominio di animali feroci e di spiriti malvagi. Cappuccetto Rosso fa cattivi incontri, Pollicino si perde, Hansel e Gretel sono abbandonati nel folto del bosco e quando infine giungono in una radura trovano una trappola infernale ordita da un’orribile strega. Nella realtà invece le foreste sono state per l‘umanità luoghi ospitali. Tutte le 33 FORESTE a raso era che i pendii delle colline completamente disboscate erano orri- foreste sono abitate, molte foreste sono nutrienti , numerosi profughi hanno trovato rifugio in caso di guerra proprio nelle foreste. Il rapporto della Fao che abbiamo citato riconosce da un lato il fatto che molti violenti conflitti si svolgono in aree forestali. Le foreste sono territorio in cui i guerriglieri possono nascondersi e, se vi sono risorse naturali di valore, come oro, diamanti ed altro possono finanziare le loro attività. Se serve i guerriglieri che hanno scelto la foresta possono anche assicurarsi finanziamenti mediante la coltivazione di colture illegali e la produzione delle droghe che se ne posGLI ALBERI FANNO PIOVERE sono ottenere. Tuttavia sono altrettanto, se non più numerosi le descrizioni di eventi in cui le foreste assicurano “beni e servizi” alle Comunità locali. È il caso delle foreste di mangrovie che hanno fornito efficace protezione dalle terribili onde tsunami in Asia nel 2004 ed è il caso della foresta tropicale del La foresta costituisce la casa di circa 300 milioni di individui in tutto il mondo. Le foreste costituiscono un elemento essenziale per garantire l’approvvigionamento alimentare di milioni di persone. Circa l’80% degli individui che abitano nei Paesi in via di sviluppo dipende dai prodotti delle foreste (frutti, erbe, ecc.) per la propria salute e il fabbisogno alimentare primario. Alla scoperta della biodiversità nel Dipartimento di Madre de Dios. Nella foto, una spettacolare colonia di insetti costruita su un albero. (GM) Congo che ha dato ospitalità e cibo ai rifugiati della guerra, detta “civile”, nella Repubblica Popolare del Congo fuggiti da Brazzaville, in preda ad un conflitto tra bande nel 1994. Nel cuore di tenebra del mondo la foresta fu 34 35 FORESTE Tres Islas, comunità indigena nel dipartimento di Madre de Dios. Esempio di agricoltura non sostenibile: alberi e sterpaglie vengono bruciati con il proposito di ottenere ceneri che fertilizzino il terreno. In realtà l’azione rigenerante delle ceneri è impedita dalle forti piogge tropicali che, con lo scorrimento dell’acqua, sottraggono alla terra tutti i nutrienti più superficiali. (VT) la sola presenza amica. GLI ALBERI FANNO PIOVERE assicurano “ Lebeniforeste e servizi alle 36 Veduta del fiume Madre de Dios. Sulla sponda sinistra si nota una scarpata, in lingua locale barranco. Sulla riva destra gli alberi arrivano fino al livello dell’acqua. (VT) ” 37 FORESTE Comunità locali. È il caso delle foreste di mangrovie che hanno fornito efficace protezione dalle terribili onde tsunami in Asia, nel 2004 ed è il caso della foresta tropicale del Congo che ha dato ospitalità e cibo ai rifugiati della guerra, detta civile, nella Repubblica Popolare del Congo fuggiti da Brazzaville, in preda a un conflitto tra bande nel 1994. Nel cuore di tenebra del mondo la foresta fu la sola presenza amica La foresta restituita UN’ESPERIENZA DEL CESVI PERÙ GLI ALBERI FANNO PIOVERE COLOMBIA 38 BRASILE Lima MADRE DE DIOS Il Perù ed in particolare il Dipartimento di Madre de Dios sono universal- Sull’onda di questa nuova sensibilità il governo ha approvato nel 2000 la mente conosciuti come aree ad alta biodiversità. Considerando alcuni siste- Legge Forestale di Fauna Silvestre: una nuova legge forestale, che seguendo mi di classificazione di aree biologiche, l’Amazzonia Peruviana conta su una l’esempio di alcuni paesi vicini, stabilisce nuovi criteri di sfruttamento della varietà di 81 zone di vita. foresta. Studi tecnici hanno individuato oltre 25 milioni di ettari di boschi Tutti siamo coscienti della necessità di tutelare questo inestimabile patri- permanenti come aree ideali per promuovere investimenti privati in pro- monio per noi e per le future generazioni, ma come e cosa fare in un paese dotti derivati dal legno, nell’ecoturismo, nella conservazione del patrimonio dove la percentuale di famiglie in condizioni di estrema povertà è del 28,5% boschivo/forestale e in diversi servizi ambientali. e dove la percentuale di famiglie che risulta avere le necessità basilari insod- Cesvi segue il nuovo quadro normativo coordinando i propri sforzi con quan- disfatte è del 56,8% (il 39,9% in ambito urbano e 87,7% in ambito rurale)? ti si muovono nella stessa direzione. Per questo, d’accordo con alcune picco- Ogni qualvolta lo stato è intervenuto con la forza per fermare il saccheggio le associazioni di madereros (estrattori), il Cesvi ha promosso un intervento della foresta, piccoli e medi estrattori forestali, spesso anche con l’appoggio che si prefigge l’obiettivo di contribuire allo sviluppo socioeconomico ed alla politico delle grandi imprese, sono insorti, hanno interrotto le vie di comu- conservazione dei boschi del Dipartimento di Madre de Dios. Si tratta di for- nicazione e hanno assediato gli uffici governativi. nire alle comunità locali, all’interno di una sostanziale garanzia dei loro dirit- Non si può fare conservazione ambientale contro la gente, specie quando si ti sull’ambiente naturale, quelle minime cognizioni tecniche che consentano tratta di gruppi sociali particolarmente svantaggiati socialmente ed econo- di mitigare alcuni dei loro comportamenti non del tutto sostenibili, quali la micamente; nessuna azione repressiva sarà mai in grado di fermare l’assal- raccolta dei cuori di palma che comporta la distruzione dell’albero, rafforzan- to alla foresta, se non è accompagnata da una diversa prospettiva di svilup- do e confermando contemporaneamente le pratiche sostenibili, come la rac- po, condivisa e fatta propria da coloro che vivono nella e della foresta. colta del frutto dei noci del Brasile, un albero monumentale da sempre pro- Negli ultimi anni, grazie ad un lento lavoro dell’Istituto Nazionale delle tetto e difeso nella tradizione dell’Amazzonia peruviana. Risorse Naturali e di molte ONG peruviane e straniere, tra le quali il Cesvi, si è In questo contesto il Cesvi arriva tra i primi, insieme forse al WWF ed a venuta diffondendo una nuova coscienza ambientale e gli stessi produttori di poche altre istituzioni internazionali, a dare una risposta innovativa e di legname hanno cominciato a riflettere sulla necessità di gestire il patrimonio lunga durata al problema della deforestazione, non limitandosi a denuncia- boschivo in modo più razionale, affinché non si esaurisca in breve tempo, ma re gli effetti del fenomeno, ma incidendo sulle cause profonde, coniugando assicuri anche ai loro figli e nipoti un’adeguata fonte di sostentamento. finalmente sviluppo e conservazione e trasformando quelli che erano i ARGENTINA Partner internazionali European Perspective Development and Education center Partner locali Fondaciòn Peruana para la Conservaciòn de la naturaleza Beneficiari diretti: 350 persone appartenenti ad Associazioni locali: piccoli estrattori forestali, piccoli estrattori di legname, comitato di base degli estrattori della castagna, Istituto Nazionale delle Risorse Naturali Beneficiari indiretti: 42.500 abitanti della Provincia de Tahuamanu e Tambopata 39 Vendita di frutta al mercato di Puerto Maldonado. In primo piano il sapote, frutto della selva amazzonica dal sapore dolciastro simile al caco. (PF) FORESTE Durata del progetto: 2002 - 2007 Area d’intervento: Provincia di Tahuamanu, Madre de Dios, Perù Finanziatori: U.E. Presso la comunità indigena di Puerto Arturo, il Cesvi si è occupato di prevenzione e cura di malattie aviarie e ha creato un fondo rotatorio per favorire l’allevamento di animali da cortile. (VT) GLI ALBERI FANNO PIOVERE UN’ESPERIENZA DEL CESVI 40 estrazione di risorse forestali legnose e non legnose. Il programma di forma- è stato realizzato per tappe. Innanzitutto è stata creata una struttura diret- zione si è strutturato su tre differenti livelli in relazione ai fruitori: la comu- tiva e organizzativa basata sulla partecipazione e sulla collaborazione delle nità locale, i tecnici di base incaricati del lavoro di campo e i tecnici direttivi istituzioni e della popolazione locale. Questa struttura si è occupata del- incaricati del monitoraggio e controllo dei piani di gestione con corsi dedica- l’elaborazione di documenti e mappe destinate ai produttori, della prepara- ti a tre principali discipline: amministrazione, organizzazione e tecniche. zione di strumenti divulgativi per sensibilizzare sul tema della protezione La verifica sul raggiungimento degli obiettivi prefissati e sugli esiti genera- ambientale e diffondere le esperienze di certificazione dei prodotti (legna- li del progetto è stata effettuata mediante un sistema di monitoraggio del- me e castagna), dell’organizzazione di giornate di sensibilizzazione sull’am- l’area e delle attività svolte. biente e di altre attività di educazione ambientale presso centri educativi locali. Inoltre in questa stessa area di intervento, sono stati creati tre centri di servizio forestale dotati delle attrezzature necessarie per la loro attività. La gestione dei centri e delle attrezzature si è strutturata in forma comunitaria e quindi affidata ai beneficiari del progetto per favorire la loro indipendenza e per accrescere la loro responsabilità. I piani di gestione sono stati formulati sulla base dei dati raccolti sul campo e soltanto successivamente elaborati e resi esecutivi. Parte importante e integrante del progetto sono state le attività di studio e di formazione. Sono infatti state studiate modalità di riforestazione , diversificazione della produzione di legname, utilizzo delle risorse alternative del bosco forestale con particolare attenzione ai vincoli relativi alle concessioni per la produzione di legname e della castagna e nell’intento di poter ottenere la certificazione di buona gestione del patrimonio forestale, come da linee guida della recente legge sulla certificazione della forestazione. Un’area di approfondimento ha riguardato la certificazione sulla sostenibilità ambientale del processo di 41 FORESTE La deforestazione provoca ogni anno una perdita mondiale del patrimonio forestale di 13 milioni di ettari. Dal 1990 al 2000 il tasso netto di perdita del patrimonio forestale era di 8,9 milioni di ettari all’anno; dal 2000 al 2005 di 7,3 milioni di ettari pari a 200 Km2 al giorno, una superficie pari all’area della Sierra Leone o dello Stato di Panama. La situazione sta tuttavia lentamente migliorando grazie alle politiche di riforestazione in atto in alcune aree e all’espansione spontanea di alcune foreste già esistenti. “depredatori” in veri e propri custodi della foresta. Il progetto a Tahuamanu Capitolo II LE BUONE PRATICHE. La tecnica delle attività di pesca si confonde, nelle sue origini, con quella delle Comunità che all’inizio della storia sociale dell’uomo hanno praticato la caccia e la raccolta delle risorse che gli ambienti naturali rendevano disponibili. Gli animali che venivano prelevati dalle acque dolci e dal mare erano considerati come dei “frutti” (basta ricordare il termine “frutti di mare” usato in Italia) degli ecosistemi acquatici . Questo ha reso la pesca molto diversa dalla caccia, di cui tratteremo nel capitolo Gli alberi fanno piovere successivo. Per la stessa ragione non sono disponibili, dall’antichità, trattati 42 e codici che siano orientati alla pesca sostenibile e responsabile. Questa precauzione, in campo peschereccio, è molto recente. Si fonda sull’acquisizione, n Le buone pratiche n Ritualità n Pesca, Comunità locali e ambiente n Una lezione che viene dal mare n Sapore di mare n Uomini e pesci vitale di prodotti alimentari, in grado di assicurare occupazione, attività ricreative, commercio e benessere. Il codice di comportamento per una pesca responsabile, adottato dalla Conferenza della Fao nella sua ventottesima sessione, tenutasi il 31 ottobre 1995, ha ispirato il “Codice europeo di buone pratiche per una pesca sostenibile e responsabile”.VI Questo afferma, tra l’altro, che occorre contribuire alla conservazione delle popolazioni naturali degli animali oggetto di pesca (chiamati in questo campo “stock”), e contribuire alla creazione di benessere e occupazione nelle regioni a forte dipendenza dalla pesca. Si ritiene nelle politiche europee che sia utile promuovere il tributo della pesca alla sicurezza alimentare e all’offerta di prodotti di alta qualità, e anche garantire condizioni di vita e di lavoro eque, sicure ed adeguate a bordo delle navi, essendo le attività di pesca sovente responsabili di rischi e infortuni molto pesanti e anche intollerabili (anche mortali). Molto peggio che insostenibili! RITUALITÀ. Gli organismi del mare sono un grande bene comune che per millenni ha assicurato la vita, non solo in termini di sopravvivenza, ma anche in termini di ricchezza e soddisfazione dei desideri, che solo un buon rapporto con gli ecosistemi può assicurare. La pesca come tutte le attività di estrazione di cibo e valori dagli ambienti naturali è collegata a tradizioni antiche che le Organizzazioni internazionali 43 PESCA Pesca in campo politico, e normativo, del fatto che la pesca costituisce una fonte Il mare, nel suo complesso, rappresenta un grande sistema ambientale in cui gli organismi animali e vegetali stabiliscono una serie di complessi rapporti con le acque ed il fondale e tra di loro. Gli organismi, a qualunque categoria appartengano, possono essere divisi in tre grandi componenti: il plancton: comunità di esseri viventi che negli ambienti acquatici vivono sospesi nell’acqua; il necton: comunità di viventi che si spostano nell’acqua nuotando, opponendosi anche, se necessario, al moto delle correnti, e il benthos o anche benton: che negli ambienti acquatici vive in stretto rapporto con il fondo. Macaneta, piccolo commercio del pesce. (GD) GLI ALBERI FANNO PIOVERE Ibo, alba in barca. (GD) 44 45 ” PESCA “ Gli organismi del mare sono un grande bene comune che per millenni ha assicurato la vita, non solo in termini di sopravvivenza, ma anche in termini di ricchezza e soddisfazione dei desideri, che solo un buon rapporto con gli ecosistemi può assicurare hanno ormai conosciuto e riconosciuto come utili alla conservazione degli stock ittici, preservando contemporaneamente la pesca professionale. Questo può contribuire in modo sostenibile alla creazione di benessere e occupazione nelle regioni in cui la pesca è importante. Nell’arcipelago di Tonga, abitato da circa 5.000 anni, la Comunità locale si fonda ancora oggi su un evento accaduto, secondo tradizione, circa mille anni fa. GLI ALBERI FANNO PIOVERE La presenza di nemici può essere una delle cause di crollo di una società, se questa è indebolita da alcune ragioni, tra cui quelle ambientali. Una giovane, a pesca di crostacei, fu catturata e sedotta dal dio sole,Tangaloa. Dopo nove mesi la ragazza partorì i discendenti dei tongani. Questi, considerati da molti storici come i vichinghi dell’Oceano Pacifico, erano convinti che la guerra fosse l’attività più degna per uomini forti e valorosi. L’impero tongano fu esteso alle isole Fiji, Samoa,Tokelau e Niue. La pesca, da allora, fu sempre connessa alla loro economia e al loro sistema di dominio. PESCA, COMUNITÀ LOCALI E AMBIENTE. Un importante movimento dei Quirimbas, pesca con le reti. Trenta chili di pesce in una mattina. (GD) pescatori, sostenuto in modo informale anche da associazioni come il Cesvi si è costituito a partire dagli anni ’70 nel sud del mondo, iniziando in India. 46 Oggi ha una dimensione globale, planetaria, e registra un’infinità di piccole storie importanti, di donne e uomini. Nel movimento si sono realizzate importanti riflessioni sulle relazioni esistenti tra lavoro e disponibilità delle risorse, bisogni e limiti. “Questioni di amore e di rispetto, ma pagate col sangue versato negli scontri sempre più duri fra le ragioni del diritto di vivere e le ragioni del profitto, a costo della condanna a morte di molte popolazioni. Ragioni di rispetto della vita, non solo quella di altri uomini ma anche di altri esseri viventi, scritti in termini poetici nei testi che scandiscono il cammino del movimento”11. UNA LEZIONE CHE VIENE DAL MARE. La grande pesca industriale, dopo avere drammaticamente impoverito i mari dell’emisfero settentrionale, si è rivolta al Sud planetario, e così attività distruttive di diversa natura, dalla pesca a strascico fino all’acquacoltura costiera intensiva, si sono trasferite nelle aree più periferiche rispetto ai Centri industrializzati e consumistici del nostro mondo. 47 PESCA Quirimbas, pesca del granchio tra le mangrovie. (GD) Una pesca sostenibile è, purtroppo, ancor di là da venire. Ma il movimento locali, non solo il diritto di una popolazione a poter produrre il proprio cibo, dei pescatori si propone come nuovo protagonista nel movimento dei ma anche il diritto di ottenerlo a sazietà, mediante l’uso delle risorse natu- movimenti, che ha messo al centro della sua iniziativa i rapporti tra il rali presenti nel tratto di mare fino a 12 miglia dalla costa. L’intento era quel- mestiere di pescatore e la salvaguardia degli ecosistemi acquatici che al suo lo di assicurare vantaggio agli abitanti dell’area costiera corrispettiva. La lavoro danno senso e alla sua attività danno una risposta ricca. speranza è quella di diffondere il diritto a mantenere piccole economie, fon- GLI ALBERI FANNO PIOVERE date su un rapporto amichevole tra natura e società, dove le risorse sono, 48 Tendenza, presente anche nel comportamento di numerose specie animali, che induce i soggetti a collaborare. Nel contesto della politica internazionale, nella quale si è originata la cooperazione allo sviluppo, il ruolo più rilevante l’hanno avuto, di recente, le Agenzie delle Nazioni Unite e le Organizzazioni non governative. SAPORE DI MARE. La piccola pesca costiera è legata al mantenimento del- non solo utilizzate, ma anche preservate, entro i limiti che ne permettano la l’equilibrio ambientale, che da solo può assicurare la sovranità alimentare. rigenerazione, la rinnovabilità. Quegli uomini, quelle donne, hanno il diritto Questa è il diritto di una popolazione a produrre il proprio cibo. Tale produzio- di condurre i mestieri che si fondano su quegli antichi saperi. Quirimbas, raccolta delle conchiglie. (GD) ne è assicurata solo avendo accesso alle risorse naturali che nel territorio sono continuamente rigenerate. La riproduzione delle risorse non è un fenomeno esclusivamente naturale. Nel campo della pesca si comprende bene che si tratta di un fenomeno anche sociale, che si attua anche attraverso l’antica cooperazione tra le Comunità locali e gli ecosistemi naturali, molto o poco modificati dall’attività umana. L’allevamento di organismi del mare, l’ acquacoltura , è di certo una valida soluzione alla crisi della pesca, che rende, da anni su scala mondiale, sempre meno. Se non si riesce a pescare abbastanza è meglio allevare pesci, molluschi e crostacei da avviare ad un mercato globale sempre più desideroso di… sapore di mare. Molti impianti di acquacoltura sono purtroppo disastrosi per i loro effetti ambientali. Distruggono, infatti, il contesto ambientale e anche le risorse alimentari delle popolazioni delle regioni che hanno accettato di ospitare impianti di allevamento industriale. Hanno, seppure in modo indiretto, un effetto negativo e indesiderato sulle popolazioni naturali di pesci. Per produrre il mangime necessario agli allevamenti intensivi e industriali è necessario continuare a catturare pesci con i pescherecci industriali e con le reti a strascico. UOMINI E PESCI. L’articolo 17.3 dell’Agenda 21 che si occupa anche della protezione di tutti i mari e di tutte le zone costiere e anche della regolamentazione delle leggi nazionali in materia, stabilisce la tutela delle ZEE (Zone Economiche Esclusive). Indirettamente si tratta di assicurare, alle Comunità 49 PESCA L’acquacoltura è un’attività produttiva che, contrariamente alla pesca (sia sportiva che commerciale), si occupa dell'allevamento e della riproduzione dei pesci. Uno dei primi allevamenti ittici della storia si trovava nelle acque dell’isola di Ponza, dove i Romani avevano creato un murenario per soddisfare i piaceri gastronomici degli imperatori. I moderni impianti di acquacoltura rispondono all'esigenza di rendere disponibile abbondante pesce. Esistono sia impianti marini (ad esempio per l’orata) che di acqua dolce (trota e alcuni altri Salmonidi). GLI ALBERI FANNO PIOVERE “ 50 Quirimbas, un momento della pesca. (GD) ” 51 PESCA La grande pesca industriale, dopo avere drammaticamente impoverito i mari dell’emisfero settentrionale, si è rivolta al Sud planetario, e così attività distruttive di diversa natura, dalla pesca a strascico fino all’acquacoltura costiera intensiva, si sono trasferite nelle aree più periferiche rispetto ai Centri industrializzati e consumistici del nostro mondo. 4000 isole da salvare Anche se durante l’inverno australe la portata dello Zambesi è scarsa, lo spettacolo offerto dalle cascate Vittoria è indimenticabile. (EB) UN’ESPERIENZA DEL CESVI GLI ALBERI FANNO PIOVERE LAOS 52 Nel Laos meridionale il grande fiume Mekong, a 700 km dalla sua foce, for- ben cotta, e la schistosomiasi); anche affezioni polmonari e gastro-intesti- ma un esteso arcipelago di isole sabbiose, popolate da oltre 130 villaggi. nali (nella maggior parte dei villaggi non esistono latrine) sono frequenti. Questo arcipelago fluviale, che si estende per circa 50 km di lunghezza, è Le scuole sono poche ed in povere condizioni. noto come “Siphandone”, che in lingua laotiana significa “quattromila iso- Ma anche a Khong, lentamente, le cose sono cambiate: la strada che colle- le”: una terra magica e affascinante, uno straordinario ecosistema fluviale, un ga il distretto a Pakse è stata ricostruita. L'elettricità ha raggiunto il villag- susseguirsi di risaie, villaggi e tratti di foreste; di profondi bracci del fiume, gio più grande. Il governo laotiano ha cominciato ad introdurre l'irrigazione disseminati di reti da pesca e percorsi incessantemente dalle barche dei per raddoppiare il raccolto di riso. pescatori; di rapide e cascate, teatro di spettacolari migrazioni di pesci; di Il progetto promosso dal Cesvi in quest’area ha avuto l'obiettivo di rafforza- una grande ansa, habitat naturale del delfino Irrawaddy (Orcaella breviro- re lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, puntando sulla pesca stris), un delfino d'acqua dolce in via di estinzione. come settore prioritario di intervento. Ma come spesso accade, dietro al fascino c'è una terra dura, dove oltre I pescatori hanno sviluppato un sistema di regole per controllare lo sfrutta- 90.000 persone vivono di faticoso lavoro, coltivando il riso e sfruttando la mento di ambienti particolari e bandire forme di pesca dannose, come pesca (con grande varietà di tecniche e profonda conoscenza dei pesci del esplosivi, luci notturne, blocco di rotte di migrazione. grande fiume). E mentre i pescatori hanno cominciato anni fa a lamentarsi Le regole – fissate da ciascun villaggio sulla base delle conoscenze tradizio- della diminuzione del pescato, la terra non basta più per far fronte alla cre- nali – sono state riconosciute sia dai villaggi vicini che dall’autorità locale. È scita della popolazione con la coltivazione del riso. Soltanto grazie ai poveri stato un processo di sensibilizzazione che ha portato i pescatori a considera- introiti del pescato, infatti, i laotiani riescono ad acquistare parte del riso re gli effetti di lungo termine della pesca e ad acquisire la consapevolezza che non riescono più a produrre. che le risorse ittiche, per essere sfruttate, vanno in primo luogo custodite. Sovente, durante il monsone, il fiume inonda aree estese e distrugge i rac- Nel corso del progetto, per una valutazione di funzionamento e d'impatto è colti. Al contrario, la stagione che segue i monsoni porta la siccità, essiccan- stato realizzato un monitoraggio sui villaggi: il sistema delle regole basato do le colture più lontane dal fiume. A queste calamità ricorrenti ed alla dif- su conoscenze tradizionali è risultato ampiamente accettato e rispettato in ficoltà di aumentare la produzione agricola, si aggiungono la povertà del tutta l'area. Personale locale è stato appositamente addestrato per prose- paese e le pessime condizioni sanitarie: la malaria è diffusissima, così come guire nelle attività di controllo del sistema e di monitoraggio quantitativo numerosi parassiti (come l’opistorchiasi, trasmessa dalla carne di pesce non della pesca in otto villaggi campione. CINA MYANMAR Ventiane VIETNAM CHAMPASSAK 53 PESCA Durata del progetto: 1997 - 1999 Area d’intervento: zone umide dello Seephandon, fiume Mekong, provincia di Champassak Laos meridionale Finanziatori: Commissione dell’Unione Europea Partner locali: Ministero dell’agricoltura e delle Foreste della provincia di Champassak Partner internazionali: Università di Trieste Beneficiari: popolazione dell’area dello Seephandon (90.000 persone circa) Gli abitanti del villaggio di Hang Khone preparano le trappole per la pesca. (GDA) UN’ESPERIENZA DEL CESVI GLI ALBERI FANNO PIOVERE Nell’ambito del progetto è stato prodotto un manuale a fumetti per far 54 conoscere questa esperienza ai pescatori degli altri tratti del Mekong. Lo Due esemplari del delfino Irrawaddy (Orcaella brevirostris) (GDA) stesso è stato fatto per le scuole sul tema delle risorse naturali. Le caratteristiche geologiche e geomorfologiche dell’area sono state analizzate e descritte. Telerilevamento e indagini di campo hanno consentito di identificare e mappare habitat umidi e forestali talora particolarissimi e sconosciuti. Sono state identificate oltre settecento specie floreali e circa 150 specie di uccelli. razione di queste aree. Il principale fattore di successo di questo progetto è stato il far leva sulla volontà di auto-sviluppo degli interessati e il loro coinvolgimento nella programmazione ed esecuzione delle attività. 55 PESCA Ora è possibile capire meglio cosa serve alla conservazione e per la rigene- GLI ALBERI FANNO PIOVERE L’arcipelago Siphandone si estende nel Laos meridionale per una lunghezza di 50 km. Le isole meridionali dell’arcipelago sono separate da canali rocciosi, orlati di foreste decidue e foreste sempreverdi. Alcuni momenti della pesa del pesce, prima della vendita sui mercati locali e della pesca con le reti (“sone” nets) all’inizio della stagione delle piogge. (GDA) A sinistra, gli abitanti del Siphandone impiegano una grande varietà di tecniche di pesca e conoscono tutte le specie di pesci del fiume Mekong. A destra, le catture durante le migrazioni coinvolgono interi villaggi. La pesca con le trappole e la coltivazione di riso sono le principali attività delle 90.000 persone che faticosamente vivono nel Siphandone. (GDA) 56 57 PESCA Durante le migrazioni stagionali dei pesci, spettacolari catture hanno luogo nei canali di rapide. La conservazione dell’equilibrio ecologico del Mekong è essenziale per preservare le eccezionali risorse del fiume e il tradizionale stile di vita locale. (GDA) Immagine dal satellite Landsat dell’arcipelago di Siphandone sul fiume Mekong. L’analisi al computer delle immagini satellitari incrociate con rilievi sul campo è fondamentale per lo studio delle caratteristiche ambientali. Capitolo III IL PIÙ ANTICO TRATTATO. Il più antico trattato di caccia si deve a Xenofonte (430 – 355 a. C. circa) che nel “Cinegetico”12 descrive la riserva di caccia dell’imperatore Ciro, le diverse razze di cani utilizzate come ausilio per la caccia e le prede abbattute presso la frontiera dell’Armenia, in Macedonia. A questo classico, segue una serie di testi poco interessanti fino al Medio Evo quando Federico II (1194 - 1250 d.C.) pubblica il “De Arte venandi cum CAUSE DI MORTALITÀ DEGLI ELEFANTI AFRICANI avibus” 13(dell’arte di cacciare con gli uccelli). Gli alberi fanno piovere Altri nobili, come Alfonso XI re di Castiglia, contemporaneo di Federico II, si 58 sono dedicati a descrivere le modalità di caccia e l’anatomia e fisiologia degli animali cacciati. n Il più antico trattato n Ritualità n Caccia, popolazione e ambiente n Una lezione che viene da lontano n Sapori selvatici n Uomini e animali 11% Indirizzato alla nobiltà dei comportamenti è invece il trattato di Henri de 23% Ferrières (1380 circa) “Il libro del Re Modus e della Regina Ratio” 14, fondato su una lunga esperienza di caccia nelle foreste europee e sull’opportunità di associare metodi adeguati (modus) e saggezza di comportamenti (ratio). 48% Misure di “controllo” su esemplari isolati Mortalità naturale Abbattimenti massivi controllati Caccia sportiva Ancora oggi la questione della caccia, e i giudizi che si possono dare, è organizzata così: è una delicata situazione di equilibri. Occorre ricordare, tuttavia, che ogni forma antica di conoscenza sugli ani- 59 11% Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi 18% CACCIA Caccia 18% mali, ogni sapere tradizionale, ogni resoconto di esplorazione, scoperta o conquista contiene informazioni sulla caccia, dato che è sempre possibile distinguere fino al ‘700 una zoologia applicata alla caccia. Il valore d’uso 23% degli animali rimane inestricabilmente connesso alla loro conoscenza, alimentandola in un flusso ricco e ininterrotto. RITUALITÀ. Si è osservato che la ritualità legata alla caccia, detta “ritualità venatoria”, ancora oggi mantiene una considerevole ambiguità. Nella tradizione il cacciatore è esecutore delle leggi, salva i buoni, castiga i cattivi e vince i malvagi. Come San Giorgio nei riguardi del drago, il cacciatore “vince” contro la natura selvatica. Contemporaneamente, nell’atteggiamento di molte collettività di cacciatori è presente anche la coscienza di commettere una sorta di peccato, un’attività trasgressiva. Agli animali cacciati sono rivolti riti di tipo propiziatorio per ottenerne il favore o, almeno, il perdono. Invocazioni, doni, danze e sacrifici hanno, sovente, questo significato. Nel 48% Misure di “controllo” su esemp Mortalità naturale Abbattimenti massivi controll Caccia sportiva Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi deserto di Kalahari, in Africa australe, i boscimani disegnano un’antilope nel terreno, all’interno di un cerchio, posano delle vere corna di antilope sul GLI ALBERI FANNO PIOVERE capo dell’animale disegnato e procedono lanciando frecce sulla sua rappre- 60 Cesvi partecipa al programma SADC (Southern African Development Community) finanziato dalla Cooperazione Italiana, il cui scopo è assicurare che la presenza di rinoceronti nell’Africa australe sia mantenuta all’interno di metapopolazioni vitali e ben distribuite. (VT) sentazione per assicurarsi una caccia fruttuosa e senza pericoli. Talvolta si tende proprio ad annullare la morte della vittima animale, esponendone le ossa, o il trofeo, ridandole così, come per gioco, la vita: non possiamo escludere che la passione di esporre i trofei di caccia nelle abitazioni possa avere, ancora oggi, anche questo antico significato. Tutto questo è favorito dalle moderne capacità di preparare animali “naturalizzati” che i tassidermisti hanno così bene perfezionato, lavorando non solo nell’allestimento di diorami nei Musei di Storia Naturale, ma anche per decorare le pareti delle case con trofei di caccia. CACCIA, POPOLAZIONE E AMBIENTE. Indipendentemente dal giudizio morale, per molti gruppi di opinione decisamente negativo nel contesto europeo, occorre tenere presente che la caccia ha avuto e ha ancora impor- 61 CACCIA tanza enorme nel rapporto tra le comunità locali in molte aree delle Periferie mondiali e il loro ambiente. Gli antropologi hanno da tempo fatto notare l’importanza che la caccia ha nei rapporti sociali. Gli animali totemici , rappresentativi e rappresentati in varie culture, sono benefattori del gruppo sociale. La loro carne intesa come alimento di pregio, non deve esaurirsi, e la loro uccisione viene limitata o regolamentata da un’ampia serie di tabù e di riti. In questi casi, la caccia è, nelle intenzioni, sostenibile. I saperi tradizionali nel campo della caccia ci forniscono esempi importanti di utilizzo razionale delle risorse animali: sostenibile nel tempo e compatibile con l’ambiente. Accanto a questi esempi illuminati, sono conosciuti purtroppo altri casi in cui le culture tradizionali hanno portato all’estinzione molte specie e allo squilibrio del loro contesto ambientale. Ci sembra impossibile, dunque, un giudizio astratto della caccia come forma d’uso delle risorse animali. La caccia non è né bene, né male, né utile né dannosa: tutto dipende dalla fase storica in cui si applica e dal contesto ambientale in cui si svolge. Ci interessa qui, più semplicemente, sottolineare che questa è importan- Totem: è, nelle comunità native australiane come in molti altri luoghi del mondo, l’animale sacro, progenitore e spirito protettore della popolazione locale. Ucciderlo sarebbe gravissimo: è “tabù” per alcuni gruppi sociali. GLI ALBERI FANNO PIOVERE “ 62 ” 63 CACCIA Zambia, veduta aerea del Parco Nazionale del Nord Luangwa. (VT) Nella tradizione il cacciatore è esecutore delle leggi, salva i buoni, castiga i cattivi e vince i malvagi. Come San Giorgio nei riguardi del drago, il cacciatore vince contro la natura selvatica. Contemporaneamente, nell’atteggiamento di molte collettività di cacciatori è presente anche la coscienza di commettere una sorta di peccato, una attività trasgressiva. te indipendentemente dal fatto che si svolga con un corpo a corpo all’arPERCENTUALE DI PRESENZE DEL RINOCERONTE BIANCO NELL’AFRICA AUSTRALE 2% ma bianca oppure con un fucile mitragliatore da un elicottero, con trappole nascoste nel bosco o con reti distese tra gli alberi, per ottenere cibo, trofei, avorio o carne per cani, o semplicemente per divertimento, per 8% sport o per crudeltà. 2% 8% 2% UNA LEZIONE CHE VIENE DA LONTANO. Quando i processi ecologici sono 8% legati in modo concettuale alla salute delle popolazioni e ai processi econo- GLI ALBERI FANNO PIOVERE 90% 90% mici, allora le relazioni tra le Comunità locali e il loro ambiente naturale In Sud Africa Nel resto degli stati della SADC* Nel resto dell’Africa Australe * Comunità Economica Sudafricana In Sud Africa Nel degli statididella Fonte:resto Ma l’uomo è cacciatore? E. TibaldiSADC* Nel resto dell’Africa Australe coinvolgono le relazioni sociali, incluse quelle con gli antenati e gli spiriti e, in generale, l’invisibile. Nella regione costiera guineana, tra i Mende, i cacciatori Kamajo affermano * Comunità Economica Sudafricana Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi di possedere saperi particolari che permettono loro di controllare la medicina locale (haley) e le alleanze con gli spiriti della savana, che li aiutano ad 90% 64 16% assicurare i rapporti tra la foresta e il resto della società. Esistono zone di foresta sacra distinte in “maschili” e “femminili” che sono essenziali nella relazione tra i due generi e tra adulti e giovani. La divisione dei poteri tra maschi e femmine è legata al controllo che i due generi han- * Comunità Economica Sudafricana no appunto sul sapere medico, che è potere di guarire. 80% 80% Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi In Botswana, Namibia, Swaziland e Zimbabwe Nel resto degli stati della SADC* Nel resto dell’Africa Australe Le principali autorità delle foreste sacre, che presiedono alla fertilità umana e alle relazioni più importanti tra la comunità e la savana, acquistano e conservano tali poteri mediante e durante le cerimonie di iniziazione. aumentato a tal punto che l’estensione dei Parchi nazionali è ormai un * Comunità Economica Sudafricana In Botswana, Namibia, Swaziland e Zimbabwe Nel degli statididella Fonte:resto Ma l’uomo è cacciatore? E. TibaldiSADC* Nel resto dell’Africa Australe 2% * Comunità Economica Sudafricana SAPORI SELVATICI. Come è noto i sapori non possono essere separati dai alla gestione della vita selvatica nelle aree comunitarie, in quelle com- Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi saperi. La varietà di alimenti “selvatici” disponibili nel mondo è impressio- merciali, nelle zone forestali e in quelle da safari. 8% nante. In Africa, negli anni ’80 la carne di animali selvatici rappresentava 4% 16% 90% 80% terzo della superficie totale (circa 9.000 chilometri quadrati) dedicata In Sud Africa Nel resto degli stati della SADC* Nel resto dell’Africa Australe il 75% della produzione totale di carne, stimata a 105.000 tonnellate l’an- UOMINI E ANIMALI. È impossibile, nella storia di ieri e di oggi, separare le no. Nell’Africa subsahariana almeno 60 erbe spontanee, non coltivate, vicende naturali da quelle sociali. Altrettanto impossibile è dividere la sto- sono utilizzate come alimento. In Zimbabwe 62 specie di vegetali selvati- ria degli animali da quella degli uomini. Si potrebbe dire che la storia natu- ci e 29 di insetti sono rilevanti nel regime alimentare delle Comunità rale è confusa con quella sociale. Allo stesso modo è anche molto difficile locali. Negli ultimi cinque anni il territorio che, almeno formalmente, è distinguere nell’attività di caccia atteggiamenti di tipo positivo o negativo. divenuto disponibile per la conservazione delle risorse in Zimbabwe è E sarebbe opportuno essere molto prudenti prima di esprimere un giudizio. 65 CACCIA PERCENTUALE DI PRESENZE DEL RINOCERONTE NERO 4% NELL’AFRICA In SudAUSTRALE Africa 16% Nel resto degli stati della SADC* 4% Nel resto dell’Africa Australe I rinoceronti sono distribuiti in Africa e in Estremo Oriente come conseguenze di antichissimi fenomeni di deriva dei continenti. Tutte le cinque specie esistenti sono gravemente minacciate di estinzione e oggetto di importanti iniziative che tendono a proteggerli. Si stima che complessivamente solo 16.000 rinoceronti siano presenti in tutto il mondo. Il rinoceronte nell’Africa australe è presente con due specie, il rinoceronte bianco e il rinoceronte nero. La presenza del rinoceronte bianco è frammentata ma riguarda sempre praterie e savane. A seguito di una delle poche campagne di conservazione il numero complessivo è risalito a 10.000 esemplari. Più del 90% della popolazione attuale vive in Sudafrica. Il rinoceronte nero ha un’area di distribuzione ampia e diffusa nell’Africa australe. La sua abbondanza (65.000 esemplari nel 1970) è stata molto ridotta dalla caccia e nel 1992 il 95% di quei rinoceronti risultava sterminato. La maggior parte dei rinoceronti che sopravvivono oggi nell’Africa australe si trova nelle aree protette. (VT) Necessità alimentare, privilegio nobiliare, strategia di sopravvivenza: la storia degli uomini e delle sue prede ci dimostra che le gioie della caccia sono fondate sulla volontà di affermare la superiorità sull’animale (o sull’ambiente in cui esso vive) e di compensare altre carenze o mancanze, ma anche sull’amore per la vita selvatica e, paradossalmente, per gli animali. La caccia riavvicina, ricongiunge in qualche modo uomo e animale sul pia- GLI ALBERI FANNO PIOVERE no fisiologico, ambientale e anche sentimentale. 66 Zimbabwe, baobab nel parco nazionale Gonarezou, corridoio di Sengwe. (EB) Zimbabwe, casa Ndebele nel distretto di Chiredzi. (EB) 67 CACCIA GLI ALBERI FANNO PIOVERE “ 68 ” 69 CACCIA Necessità alimentare, privilegio nobiliare, strategia di sopravvivenza: la storia degli uomini e delle sue prede ci dimostra che le gioie della caccia sono fondate sulla volontà di affermare la superiorità sull’animale (o sull’ambiente in cui esso vive) e di compensare altre carenze o mancanze, ma anche sull’amore per la vita selvatica e, paradossalmente, per gli animali. Allenamento di alcuni scout della ZAWA (Zambia Wildlife Authority) che si occupano della protezione dei rinoceronti nel Parco del Nord Luangwa. Il gruppo, ha ricevuto uno speciale training nell’ambito del programma SADC. (VT) Un parco oltre le frontiere UN’ESPERIENZA DEL CESVI GLI ALBERI FANNO PIOVERE ZIMBABWE 70 TANZANIA Harare ANGOLA Oltre ad essere il fiume più lungo dell’Africa australe, il fiume Limpopo rap- se a livello locale, nazionale e internazionale si sono mobilitati per promuo- presenta il confine naturale tra la Repubblica Sudafricana, lo Zimbabwe e il vere ideologie della conservazione comuni. Preservazione rigida e uso soste- Mozambico: un tracciato d’acqua che oggi unisce queste nazioni più di nibile sono stati concetti chiave per giustificare e legittimare i loro program- quanto le divida. Proprio in questo territorio infatti, nel 2000 è nato il Parco mi, in particolare per l’allocazione e l’appropriazione degli animali selvatici 2 MOZAMBICO SUDAFRICA africani potenzialmente lucrativi. prende il Kruger National Park sudafricano, il Limpopo National Park in L’attuazione reale del programma Campfire in Zimbabwe è di enorme inte- Mozambico, e il Gonarezou National Park in Zimbabwe. resse per tutto il continente africano e contribuisce in modo importante alla La realizzazione del parco ha creato un’enorme area protetta dedicata alla riflessione sul “circolo virtuoso” grazie al quale anche la gestione della caccia conservazione della biodiversità: in una regione che possiede grandi tradi- può migliorare la qualità della vita nelle comunità che la praticano. zioni culturali e risorse turistiche crescenti, ciò costituisce un importante fat- In questo contesto, le attività del Cesvi sono state volte a sviluppare le capa- tore di sviluppo economico e di promozione sociale per le comunità locali. cità dei governi e delle Comunità locali in materia di ecosistemi. Il fine è sta- Tracciare i confini di un parco è all'apparenza molto semplice. Bastano una to quello di riconoscere e costituire unità ambientali economicamente auto- mappa, pochi strumenti di misura e una matita. Il Limpopo si è fatto strada sufficienti ed ecologicamente sostenibili, nonché sviluppare la gestione del- nel tempo, plasmando e adattandosi al territorio. Allo stesso modo questa le risorse naturali, con il coordinamento rurale e in accordo con le direttive, idea di parco si sta facendo strada e sta cercando il consenso non solo degli per ora solo abbozzate, del Parco transfrontaliero. organismi internazionali, ma anche delle Comunità locali, adattandosi alle Una delle esigenze più pressanti ha riguardato la possibilità di ridefinire la tradizioni e all'idea di sviluppo degli abitanti che vorrebbero un parco che sia relazione tra il parco sudafricano e quello situato nello Zimbabwe, facilitan- compatibile con l’agricoltura, che consenta l'allevamento, che sia accoglien- do gli spostamenti della fauna e l’applicazione di attività sostenibili in te per la fauna selvatica e attraente per il turismo. L'obiettivo finale dell’in- un'ampia area di contatto, chiamata “corridoio di Sengwe”. tervento è contribuire al miglioramento degli standard di vita delle popola- Per descrivere precisamente l’area del corridoio di Sengwe - che permette zioni e dello stato delle risorse naturali nell’area. l’unione, la comunicazione e la fusione tra il parco zimbabwano del Lo Zimbabwe è stato protagonista, negli ultimi anni, di una politica di gestio- Gonarezou e quello sudafricano del Kruger - è stato necessario un lavoro tec- ne della fauna selvatica originale e innovativa. Anche se le strategie di con- nico di censimento con l’utilizzo di strumenti satellitari (GPS) di singole fat- servazione non sono mai politicamente neutrali, i differenti gruppi d’interes- torie, abitazioni e recinzioni per il bestiame. Campfire è una delle più interessanti iniziative di protezione della fauna che siano attualmente in corso al mondo. Il programma implica quattro obiettivi principali da raggiungere: •ottenere la partecipazione volontaria delle comunità locali a progetti flessibili volti al raggiungimento di soluzioni a lungo termine per la gestione delle risorse; •introdurre un sistema di proprietà comunitaria con diritti precisi di accesso alle risorse naturali per le comunità che vivono in territori definiti; •organizzare istituzioni appropriate attraverso le quali le comunità potranno gestire e sfruttare le risorse per il loro beneficio diretto; •fornire l’assistenza tecnica e finanziaria alle comunità che aderiscono al programma per aiutarle a raggiungere tali obiettivi. 71 CACCIA Durata del progetto: 2002 - 2006 Area d’intervento: Bacini fiumi Limpopo e Save, Zimbabwe meridionale Finanziatori: Ministero Affari Esteri italiano Partner locali Ministry of Local Government and National Housing Zimbabwe, Biodiversity Foundation for Africa Beneficiari abitanti dei distretti di Betbridge, Chiredzi e Chipinge Transfrontaliero del Grande Limpopo, un’area di circa 35.000 km che com- Le donne riforniscono il serbatoio con i secchi e garantiscono un flusso d’acqua costante. La microirrigazione migliora il reddito di molte famiglie con costi bassi e un leggero impatto ambientale. (EB) UN’ESPERIENZA DEL CESVI Impala nella boscaglia. (EB) GLI ALBERI FANNO PIOVERE Ciò ha rappresentato un contatto con la realtà sociale quanto mai oppor- 72 tuno, che ha richiesto la convinta collaborazione dei residenti nell'area: nessuna rete o nessun corridoio ecologico è infatti possibile senza il supporto della comunità sociale. Per questo, incontrare i leader delle comunità locali e informare la popolazione si è rivelato indispensabile per la buona riuscita del progetto. Il lavoro tecnico sul campo è stato integrato da piccoli interventi mirati e diverse attività collaterali. Le comunità locali hanno gradito da subito le iniziative; si è creato in questo modo il clima di collabo- 73 ti meno immediati e, tuttavia, più importanti. Una di queste è rappresentata dai progetti di microirrigazione nell’area di Sengwe, realizzati installando impianti semplicissimi per risolvere il problema dell’irrigazione di piccoli appezzamenti coltivati: le donne prelevano l’acqua in piccoli bacini naturali e la versano con i secchi in un serbatoio collegato a sottili tubazioni, fino a bagnare goccia a goccia le radici delle singole piantine, evitando così gli sprechi e permettendo raccolti più abbondanti e sicuri. In alto a sinistra, esemplari di rinoceronte bianco. Sotto, un elefante “a passeggio” in un villaggio. La presenza “non controllata” di animali di grossa taglia può, in alcuni casi, compromettere la sicurezza delle comunità locali. (VT) CACCIA razione indispensabile a proseguire anche quelle attività che danno risulta- GLI ALBERI FANNO PIOVERE Ambiente è sviluppo sostenibile 74 ZAMBIA PERÙ Nel Dipartimento di Loreto, Cesvi ha promosso un progetto volto a migliorare in modo sostenibile il livello di reddito dei produttori di camu camu, che vivono per la maggior parte in condizioni di estrema povertà. Il camu camu è un frutto che contiene uno straordinario tasso di vitamina C ed è tipico della biodiversità amazzonica. Obiettivo primario del progetto è stata la gestione integrale di tutta la catena produttiva. Si è intervenuto per promuovere l’incremento della produzione delle macchie e delle piantagioni di alberi, attraverso l’applicazione di tecnologie agroecologiche adeguate e il rafforzamento dei comitati di produttori. Si è proceduto all’elaborazione di piani di gestione delle piantagioni, nell’intento di ottenere la certificazione biologica. Infine, attraverso l’elaborazione di una strategia di marketing adeguata, si è potuto commercializzare il camu camu e altri prodotti dell’area su mercati competitivi. Progetti descritti nel libro Altri progetti Cesvi sullo Sviluppo Sostenibile La Luangwa Valley, in Zambia, era una delle roccaforti del rinoceronte nero in Africa e ospitava fino a 5.000 animali. I rinoceronti di Luangwa, sterminati dai bracconieri negli anni ’80, sono stati considerati una specie estinta. Il progetto, in collaborazione con i Parchi Nazionali del Sudafrica, la Frankfurt Zoological Society e la Zambia Wildlife Authority, ha incentivato una politica di conservazione e reintroduzione del rinoceronte e ha co-finanziato i costi di traslocazione del primo gruppo di animali dal Sudafrica e il successivo arrivo di altri rinoceronti per completare la necessaria "popolazione fondatrice". L’iniziativa ha introdotto un equipaggiamento radio utile al monitoraggio degli esemplari e finanziato la formazione dello staff locale sul monitoraggio. E’ stato possibile lo sviluppo di nuove attività turistiche nel parco e, di conseguenza, l’aumento di entrate economiche per la regione e le comunità locali. MOZAMBICO Nella zona di Macaneta, in seguito alle forti inondazioni dovute ad un ciclone, ai fenomeni erosivi e di degradazione ambientale e alla distruzione del bestiame causata dalla guerra e dalle calamità naturali, Cesvi ha promosso un progetto di sviluppo delle biodiversità per migliorare l’uso delle risorse disponibili e sviluppare attività economiche alternative nel rispetto dell’ambiente. Il progetto favorisce lo sviluppo agricolo grazie al rimboschimento e alla formazione di guardiani ambientali che controllano le attività turistiche e sensibilizzano le comunità locali sul problema ambientale. Inoltre, per sviluppare la pesca, sono state distribuite reti e licenze e sono stati organizzati corsi di formazione per i tecnici dell’amministrazione. Infine è stata effettuata una fornitura di bestiame a prezzo controllato e realizzato un libro con regole di educazione ambientale per favorire lo sviluppo di un turismo responsabile. 75 AMBIENTE È SVILUPPO SOSTENIBILE Molti Paesi in via di sviluppo sono ricchi di risorse naturali da cui spesso dipendono gran parte delle loro attività produttive. Nello stesso tempo questi Paesi vivono grandi e molteplici problemi ambientali. Depredare e risorse naturali crea nuove povertà e queste alimentano lo sfruttamento distruttivo dell’ambiente. A lungo termine si possono recare danni irreversibili compromettendo il patrimonio delle generazioni future. Con i progetti di gestione delle risorse naturali, Cesvi ha fatto propria l’idea dello sviluppo sostenibile, per coniugare il progresso economico e sociale delle popolazioni locali con la tutela degli ecosistemi più preziosi del pianeta. Tante le aree di intervento: dal Sud-Est Asiatico all’Africa meridionale, fino alla foresta amazzonica del Perù. Glossario Agricoltura: attività praticata in modo efficiente, e non, da circa 10.00 anni. Amicizia: una società può evitare il crollo se il suo livello di interdipendenza con le altre è assicurato o se il livello di cooperazione è efficace. GLI ALBERI FANNO PIOVERE Biomassa: peso degli organismi viventi presenti in un dato luogo in un determinato momento. Si esprime in unità di massa (kg, ad esempio) per unità di superficie (ettaro, ad esempio). Si usa anche il termine biomasse residue. 76 Biomasse residue: sostanze organiche di origine biologica che risultano da un processo produttivo e che non sempre sono utilizzate nel modo migliore. Nelle buone pratiche di risparmio energetico, di conservazione del suolo e di risparmio idrico le b. residue hanno un ruolo molto importante, come “materie seconde”. Anche i rifiuti possono essere considerati tali. Caccia: attività praticata delle Comunità locali in modo efficiente, e non, da circa 50.000 anni. Capacità portante: numero e quantità in peso (biomassa) di organismi animali che possono essere prodotti e ottenuti in un territorio. Consociazione: pratica agricola che comporta colture associate di diverse specie e di diverse varietà nella stessa parcella. Assicura, insieme alla rotazione buone pratiche agronomiche. Danni ambientali: causa dell’estinzione di Comunità fragili. È all’origine di difficoltà a carico di Comunità poco elastiche o resilienti. È la prima causa di crollo ambientale. Detrito: sostanza organica non immediatamente utilizzata dagli organismi animali: i cadaveri, le feci, le foglie morte, i tronchi caduti sono altrettanti esempi di detrito che viene via via aggredito dapprima da organismi che del d. si nutrono (detritofagi) e poi da organismi decompositori, come i funghi e i batteri. Eredità: questo termine, contrariamente a quello di sviluppo era usato solo in campo economico. In biologia è stato introdotto per sottolineare con forza che alcune caratteristiche sono trasmesse di generazione in generazione, come il denaro, che, tendenzialmente, dovrebbe passare di padre (si suole dire patrimonio, per questo) in figlio senza variazioni apprezzabili. Lo stesso si intendeva dire per i caratteri ereditari. Fotosintesi: reazione biochimica tipica delle piante verdi e di alcuni batteri che utilizzano l’energia solare producendo sostanza organica a partire dall’anidride carbonica e dall’acqua. Un… sottoprodotto rilevante della f. è l’ossigeno. Guerra: la presenza di nemici può essere una delle cause di crollo di una società, se questa è indebolita da alcune ragioni, tra cui quelle ambientali. Cooperazione: tendenza, presente anche nel comportamento di numerose specie animali, che induce i soggetti a collaborare. Nel contesto della politica internazionale, nella quale si è originata la c. allo sviluppo il ruolo più rilevante l’hanno avuto, di recente, le Agenzie delle Nazioni Unite e le Organizzazioni non governative. Humus: miscuglio di sostanze organiche complesse, presenti nel suolo, che derivano da profonde trasformazioni del detrito che forma il primo orizzonte del terreno, o lettiera. L’h., insieme all’argilla del suolo, è importante per assicurare al suolo stesso la sua fertilità e la sua sostenibilità. Le migliori forme di agricoltura sostenibile si basano sulla conservazione del capitale-suolo. Crescita: aumento di un valore con il passare del tempo. Sinonimo di sviluppo. Orizzonte: strato di terreno di spessore, colorazione e composizione variabile, di andamento circa paral- lelo alla superficie. La successione dei diversi orizzonti forma i suoli. Ossigeno: gas presente nell’atmosfera, dovuto soprattutto alla fotosintesi. Nella sua forma costituita da due atomi è essenziale per la respirazione. Nella forma costituita da tre atomi, l’ozono, è agente inquinante piuttosto comune nell’aria delle metropoli, ma anche un prezioso schermo alla penetrazione dei raggi ultravioletti quando forma il noto “scudo di ozono” negli strati alti dell’atmosfera. Pesca: attività di prelievo di organismi acquatici, praticata da tempo immemorabile da diverse culture umane, anche con tecniche insostenibili. Qualità: la qualità dello sviluppo e in particolare la sua sostenibilità nel tempo, ambientale, economica e sociale, sono state oggetto dei più importanti vertici delle nazioni Unite negli ultimi venti anni e sono, agli atti, reperibili cercando informazioni in rete sullo sviluppo umano. Resistenza: modo di reagire tipico di ogni società che può consentire di essere abbastanza elastica, resiliente, nei confronti di una crisi ecologica, sociale, ed economica, evitando così il crollo. Rotazione: numero di anni necessari al ritorno di una particolare coltura su una parcella di suolo. La r. barbabietola-grano-orzo è, ad esempio, di tre anni. La r. assicura, insieme alla consociazione, buone pratiche agronomiche. Sostenibilità: caratteristica, piuttosto rara, nella cultura di alcuni popoli che hanno avuto successo nella relazione con il loro territorio e le loro risorse, ci invita a seguire il loro esempio. Sviluppo: questo termine era dapprima impiegato solo nelle scienze biologiche, per definire l’insieme dei processi che comportano il passaggio da seme a pianta o da uovo fecondato a individuo adulto. Successivamente è stato adottato anche per tentare di descrivere i cambiamenti che portano una nazione ad un livello di industrializzazione e di reddito paragonabile a quello degli Stati Uniti. L’eventualità che i Paesi più ricchi possano aiutare quelli più poveri a raggiungere più alti livelli di industrializzazione e di reddito è stata chiamata cooperazione allo s. 77 GLOSSARIO Cambiamento climatico: Seconda causa di crollo ambientale, che può avere, oppure no, a che fare con l’attività umana. Gli alberi… fanno piovere, e il ritmo di deforestazione deve essere compensato dal ritmo con cui la copertura vegetale viene rigenerata, per evitare, al clima, il cambiamento sia locale sia globale. Crollo (di una società): evento determinato da cinque gruppi di fattori concomitanti: danni ambientali, cambiamenti climatici, ostilità delle popolazioni vicine (guerra), e presenza di partner commerciali con cui si intrattengono relazioni amichevoli (amicizia). Infine, la quinta serie di fattori (resistenza) riguarda la risposta della società ai suoi stessi problemi ambientali. GLI ALBERI FANNO PIOVERE 78 Bibliografia Webgrafia 1. Augé, M. Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità. Elèutera, Milano, 1993. 2. Tribunale permanente dei popoli. I diritti delle lavoratrici, dei lavoratori e dei consumatori nell’industria dell’abbigliamento. “Medicina Democratica” (125-126), 1999. 3. Bruntland, G. et al. Our common future: The World Commission on Environment and Development. Oxford University Press, Oxford, 1987. 4. Department of the Environment, Transport and the Regions. Opportunities for Change, 1998. 5. Hadley, M. La solution du puzzle: l’approche écosystémique et les réserves de biosphère. Edizioni Unesco, Parigi, 2000. 6. Gonseth, M.O., Hainard, J. e Kaehr, R. (a cura di). Le musée cannibale. Edizioni Texpo MEN (Musée d’ethnographie Neuchâtel), Neuchâtel, 2002. 7. Paccino, D. (presentazione di Giacomini V.). Domani il diluvio. Calderini, Bologna, 1970. 8. Tognoni, G. (a cura e introduzione di). Tribunale Permanente dei Popoli: le sentenze: 1979-1998. Stefanoni Editore, Lecco, 1998. Tognoni, G. (a cura di). Tribunale Permanente dei Popoli: le sentenze dal 1979 al 1991. Nova Cultura Editrice e Bertani Editore, Verona, 1992. 9. Latouche, S. Decolonizzare l’immaginario. Contenuto in Nuda vita, vita nuda, il corpo nell’epoca della biopolitica Vol.2. “Communitas” (6): 31-34, Società editoriale Vita, Milano, 2005. 10. Diamond, J. Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere. Einaudi, Torino, 2005. 11. Dalla Costa, M.R. e Chilese, M. Nostra madre oceano. 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Università di Toronto: http://www.library.utoronto.ca/pcs/eps.htm Environment and Conflicts Project: http://www.trudeaucentre.ca Istituto tecnico federale di Zurigo: http://www.ethz.ch/index_EN Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Oslo: http://www.prio.no Global Environmental Change and Human Security Program: http://www.gechs.org IV. Fao, “State of the world forest” 2005: http://www.fao.org/forestry/index.jsp; ftp://ftp.fao.org/docrep/fao/007/y5574e/y5574e00.pdf V. Unesco: http://www.unesco.org/mab VI. Il codice di comportamento per una pesca responsabile, adottato dalla Conferenza della Fao nella sua ventottesima sessione è disponibile in rete: http://www.fao.org/fi/agreem/codecond/ficonde.asp L’UE nel 2004 ha elaborato un “Codice europeo di buone pratiche per una pesca sostenibile e responsabile” e si trova in rete: http://europa.eu.int/comm/fisheries/policy_it.htm http://www.fao.org http://www.schole.it http://www.pg.com/company/our_commitment/sustainability.jhtml I rapporti sullo sviluppo sostenibile per gli anni 1999-2003 http://www.impattozero.it http://www.rhino-sadc.org http://www.unesco.org Ed in particolare sullo stato dell’ecosistema: http://unesdoc.unesco.org/images/0011/001197/119790fb.pdf http://www.unimondo.it http://www.peacelink.it http://www.medicinademocratica.org La rivista Medicina democratica http://www.men.ch/activites.asp http://dinamico.unibg.it/cav/elephantandcastle/articolo.asp?idarticolo=1 Sul Musée d’etnografia di Neuchâtel. http://www.internazionaleleliobasso.it/filbita.html Sulla Fondazione Lelio Basso http://web.vita.it/communitas La rivista Communitas http://www.cesn.it/falconeria Curiosità e altri approfondimenti sulla caccia medioevale e la falconeria 79 BIBLIOGRAFIA/WEBGRAFIA Altre letture consigliate Altvater, E. Crisi dei paradigmi a fine secolo: dalla sfida della globalizzazione e della crisi ecologica al discorso della democrazia e dei diritti umani. “Medicina Democratica” (114-118), 1998. Amin, S. Oltre la mondializzazione. Editori Riuniti, Roma 1999. Bini V. e Vitale Ney M. (a cura di), Le ricchezze dell’Africa. L’Harmattan Italia, Torino, 2005 Bologna G., Manuale della sostenibilità. Idee, concetti, nuove discipline capaci di futuro. Edizioni Ambiente, Milano, 2006 Bologna G., Lombardi P. L’impronta ecologica. Come ridurre l’impatto dell’uomo sulla terra. Edizioni Ambiente, Milano, 2004 Bologna G. (a cura di), State of the world 2005. Sicurezza globale. Edizioni ambiente, Milano, 2005 Brown Lester R., Larsen J., Fischloowitz-Roberts B. Bilancio Terra. Gli effetti ambientali dell’economia globalizzata. Edizioni Ambiente, Milano, 2003 Del Giudice, R. (a cura di), Valutare la sostenibilità. Alcune esperienze a confronto. Métissage, L’Harmattan Italia, Torino, 1998. Gullotta, G. La gestione dei “Commons”. Tesi di laurea in Sociologia dei Processi culturali, Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Milano, 9 novembre 1999. Herrera, M. Reservas de la Biosfera de Cuba. Comité national MAB de Cuba, La Habana, 2001. Morandi, A. Progetto di agroforestazione e difesa dell’ambiente naturale in collaborazione con l’Unione dei villaggi di Tanlili. Istituto Tecnico Agrario Statale “G. Pastori”, Brescia, manoscritto, Classe 5D, anno scolastico 1999-2000. Moro M. (a cura di), Esodo ambientale. Popoli in fuga da terre difficili. Edizioni Ambiente, Milano, 1999 Ortega Cerdà M., Russi D. Debito ecologico. EMI, Bologna 2003 Rahnema, M. Quando la povertà diventa miseria. Einaudi, Torino, 2005 Tibaldi, E. La partecipazione popolare come condizione dello sviluppo sostenibile. “Medicina Democratica” (114118), 1998. Ziegler, J. I signori del crimine. M. Tropea Editore, Milano, 2000. Altri link consigliati GLI ALBERI FANNO PIOVERE 80 81 Macaneta, essicazione del pesce. (GD) GLI ALBERI FANNO PIOVERE 82 Cesvi, acronimo di Cooperazione e Sviluppo, è un’associazione italiana, laica e indipendente La Fondazione Cariplo da sempre dedica grande attenzione alle tematiche ambientali. In que- che opera per la solidarietà mondiale. st’ottica, l’impegno della Fondazione nell’area Ambiente si è concentrato, in passato, su due Cesvi è presente in più di 35 paesi con interventi di emergenza e di cooperazione che fanno linee di intervento che bene si sposano con l’iniziativa proposta dal Cesvi, con il suo “proces- leva sulle risorse locali e sul coinvolgimento delle popolazioni beneficiarie. so allo sviluppo insostenibile”, e in accordo con le indicazioni delle Nazioni Unite che hanno Cesvi ha scelto, sin dalla sua nascita nel 1985, di rivolgere la propria attenzione e il proprio stabilito che gli anni che stiamo vivendo siano dedicati al raggiungimento di importanti impegno non solo verso progetti concreti di solidarietà, ma anche verso iniziative di edu- obiettivi su questo fronte. cazione allo sviluppo e di sensibilizzazione rivolte all’intera comunità e al mondo della La prima linea è dedicata all’educazione, attraverso il rafforzamento del ruolo della società scuola in particolare. civile e la diffusione di iniziative educative che insegnino specifici comportamenti volti alla Due grandi campagne “Le culture degli altri” e “Siamo tutti sulla stessa terra” hanno espres- conservazione e al miglioramento dell’ambiente. Ciò ha favorito un’interazione tra associa- so e divulgato le linee guida dell’attività educativa di Cesvi: il rispetto delle culture degli altri zioni ambientaliste e mondo della scuola, ha aumentato la consapevolezza ambientale nel- e la necessità di educare alla solidarietà in un mondo sempre più globalizzato e interdipen- l’ambito di mestieri e professioni, ha fornito opportunità importanti di comunicazione alle dente. Da queste esigenze pedagogiche hanno preso origine decine di progetti di portata istituzioni. La seconda linea di intervento riguarda la promozione della sostenibilità ambien- nazionale e internazionale che hanno portato Cesvi a specializzarsi nella produzione di mate- tale a livello locale, attraverso l’avvio e il supporto di iniziative che assicurino alle comunità riale didattico multimediale: molte delle pubblicazioni Cesvi educational e delle iniziative di un futuro sostenibile, garantendo una più equa distribuzione delle risorse e delle opportuni- educazione allo sviluppo sono rivolte a insegnanti e pedagogisti. Altre sono destinate all’in- tà tra i popoli e tra le generazioni. tera comunità: bambini, genitori, studenti, operatori del commercio equo e solidale, ma Per questi scopi, anche lo scorso anno, la Fondazione ha pubblicato un bando dal titolo anche consumatori e lettori che, attraverso libri, video, cd-rom e testimonianze, possono “Promuovere l’educazione ambientale”. Il bando intende favorire il rafforzamento del ruolo interrogarsi e prendere coscienza dei grandi problemi dell’umanità. della società civile e la diffusione di comportamenti ambientalmente corretti attraverso iniziative di educazione ambientale. Mi congratulo dunque con il Cesvi che ha realizzato un pro- Per maggiori informazioni: www.cesvi.org getto certamente importante per il futuro delle giovani generazioni. Giuseppe Guzzetti Presidente Fondazione Cariplo 83 Cesvi ringrazia Testi a cura di Fotografi Altri contributi fotografici Tutti i fotografi, professionisti e non, per la collaborazione e la gentile concessione delle immagini. Ettore Tibaldi. Nato a Bergamo nel 1943, per anni è stato docente di Zoologia presso la Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi di Milano. È stato responsabile scientifico di molti programmi di ricerca ecologica e si è occupato di educazione ambientale. Collabora con riviste, radio e televisioni, svolge studi e missioni nell’ambito della cooperazione internazionale. Molti i Paesi visitati nelle sue missioni: tra questi, Thailandia, Laos, Kenya, Senegal, Burkina Faso e Mauritania. Si occupa di strategie di intervento nei Paesi in via di sviluppo per la divulgazione scientifica e l’educazione allo sviluppo. Giovanni Diffidenti (GD). Nato a Bergamo nel 1961, ha realizzato servizi fotografici per l’editoria, la pubblicità e per diverse testate: The Independent, The Guardian, The Sunday Times, Newsweek, Io Donna, Panorama. Dal 1992 ha iniziato a dedicarsi al fotoreportage sociale con alcuni lavori sulle vittime delle mine antiuomo: sue le immagini della campagna Saatchi & Saatchi “L’eredità del soldato perfetto” apparse sulle testate del gruppo RCS. Dal 2001 collabora con il Cesvi documentandone in particolare i progetti di lotta all’Aids e alla malaria in Africa e nel mondo. Da questa collaborazione nel 2003 è nato il libro fotografico Aids. L’Africa dritto negli occhi edito da Contrasto. Emanuele Bonazzi (EB). Direttore creativo dell’agenzia pubblicitaria Planet di Milano. È volontario del Cesvi dal 2002, anno in cui ha ideato la campagna per il lancio del Super Messaggio Solidale promosso per la prima volta in Italia da Vodafone. Sua la sintesi verbale e grafica “+Dai-Versi” per l’iniziativa di legge sulla deducibilità delle donazioni voluta dal settimanale Vita. Ettore Tibaldi, Sergio Callegaretti e Peliti Associati per il prezioso supporto nella realizzazione del progetto editoriale. GLI ALBERI FANNO PIOVERE Fondazione Cariplo per l’importante contributo alla pubblicazione di questo volume e all’intero percorso educativo “Processo allo sviluppo insostenibile”. Cooperativa Pandora e tutti gli educatori impegnati nella conduzione degli interventi nelle scuole superiori lombarde nell’ambito del percorso educativo “Processo allo sviluppo insostenibile”. Slow Food e Koinè per la fondamentale collaborazione nella formazione degli educatori impegnati nella conduzione degli interventi nelle scuole. 84 Tutti gli operatori Cesvi e i partner locali che hanno lavorato e lavorano per l’ecosviluppo nel Sud del mondo. Roberto Giussani (RG). Nato a Bergamo nel 1969, ha studiato architettura e design al Politecnico di Milano. Si dedica a tempo pieno alla fotografia dal 1995 ed è giornalista pubblicista dal 2001. Tra il 20042005 ha viaggiato a lungo nel Sud-Est Asiatico, realizzando servizi fotografici in Thailandia, Birmania e Laos, dove ha documentato anche le attività del Cesvi. Silvia Morara (SM). Nata a Bologna nel 1971, si è laureata in filosofia. Inizia a lavorare come fotoreporter per un quotidiano locale e poi, dopo un anno trascorso in Albania a coordinare un progetto di cooperazione, si trasferisce a Milano dove collabora con diverse agenzie fotografiche (Franca Speranza, Iber-Press, LaPresse). Attualmente lavora come free-lance. Tra i Paesi visitati nei suoi reportage, Ghana, Sudafrica, Iran, Israele, Palestina, Afghanistan, Pakistan, Perù. Valeria Turrisi (VT). Nata a Lecco nel 1974, si è laureata in relazioni pubbliche. Dopo aver lavorato per alcuni anni a Parigi presso l’agenzia pubblicitaria Ogilvy & Mother, decide di dedicarsi completamente alla fotografia. Fotografa professionista dal 2001, nei suoi viaggi ha documentato i progetti del Cesvi in Marocco, Zambia, Somalia e Perù. Attualmente lavora come free-lance e vive in Kenya. Giuseppe Daconto (GDA). Esperto di Scienze Naturali, dal 1996 coordina i più importanti progetti di gestione delle risorse naturali realizzati dal Cesvi, in particolare quelli per la pesca sostenibile in Thailandia e nella regione umida nota come “Siphandone”, nel Laos meridionale. Attualmente vive in Zimbabwe ed è responsabile regionale delle attività del Cesvi nell’Africa australe. Piersilvio Fagiano (PF). Laureato in Medicina Veterinaria a Torino, lavora da oltre 20 anni nel campo della cooperazione internazionale. La sua esperienza spazia dall’America Latina, all’Asia, all’Africa. Dal giugno 2002 è direttore dell’Unità Progetti presso la sede centrale del Cesvi. Giangi Milesi (GM). Già consulente aziendale di marketing communication, a partire dal 1992 come volontario del Cesvi - ha ideato e diretto numerose campagne di pubblicità sociale. Dal 1999 lavora a tempo pieno per il Cesvi come direttore dell’Unità raccolta fondi, comunicazione, educazione. Nell’ottobre del 2005 è nominato presidente dell’associazione. 85 GLI ALBERI FANNO PIOVERE 86 87 Macaneta, piccolo commercio del pesce. (GD) Copyright © 2006 Per il volume Cesvi/Peliti Associati Per le fotografie Emanuele Bonazzi Giuseppe Daconto Giovanni Diffidenti Piersilvio Fagiano Roberto Giussani Giangi Milesi Silvia Morara Valeria Turrisi Per i testi Giuseppe Guzzetti Giangi Milesi Ettore Tibaldi Progetto grafico e impaginazione Fulvio Forleo Coordinamento editoriale Vittoria Castagna Federica Marini Alice Sorrenti Progetto educativo “Processo allo sviluppo insostenibile” Simona Ghezzi Nicoletta Ianniello Stampa Prostampa Sud In copertina: elaborazione grafica di una foto di Giovanni Diffidenti