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Gli alberi fanno piovere

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Gli alberi fanno piovere
Gli alberi fanno piovere
GLI ALBERI
FANNO
PIOVERE
Esperienze
di sviluppo
sostenibile
A cura di Ettore Tibaldi
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Sommario
4
Tramonto sul fiume
Mekong a Luang Prabang
in febbraio, alla fine
dell’inverno laotiano.
Durante la stagione delle
piogge l’acqua sale di
parecchi metri, coprendo
le rive ed arrivando a
lambire le abitazioni ed
i templi in legno del centro
storico. Questo luogo
è stato dichiarato
dall’Unesco patrimonio
dell’umanità. (RG)
Prefazione
7
Nota metodologica
8
Falso in atto ambientale
11
Tutti colpevoli?
19
Capitolo I - Foreste
26
La foresta restituita
38
Capitolo II - Pesca
42
4000 isole da salvare
52
Capitolo III - Caccia
58
Un parco oltre le frontiere
70
Ambiente è sviluppo sostenibile
74
Glossario
76
Bibliografia
78
Webgrafia
79
Il Cesvi
82
La Fondazione Cariplo
83
Cesvi ringrazia
84
Fotografi
85
5
Educazione e ambiente. Potrebbero sembrare temi lontani dalle prassi di
un’associazione umanitaria come il Cesvi, così concentrata sulle cose concrete
da fare giorno per giorno per fronteggiare i bisogni dei poveri del mondo.
Ma non possiamo cooperare per lo sviluppo del mondo povero senza educare
quello ricco alla solidarietà.
E dobbiamo occuparci di ambiente perché non è un argomento come gli altri:
è il tema che unisce i vari campi di intervento; riguarda tutti, anche chi deve
ancora nascere. L’ambiente unisce ogni luogo, sia sulla scala locale che su
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
quella globale, e ogni aspetto della realtà, perché cause ed effetti di ogni azione sono in parte dovuti all'ambiente e hanno sull'ambiente effetti rilevanti.
Nella teoria e nella pratica Cesvi vi sono state anche occasioni specifiche; precisi progetti di “sviluppo sostenibile” nei quali ci siamo impegnati partecipando al Vertice Mondiale di Rio de Janeiro su ambiente e sviluppo, nel 1992. Da
allora, diversi soggetti - esperti, collaboratori, consulenti e volontari, con competenze differenti - hanno affrontato i temi relativi alla difesa delle foreste,
della pesca su piccola scala, della caccia e dell'economia di raccolta nell'ambi-
6
all'Africa australe, all'Amazzonia peruviana. Si è così accresciuta un'esperienza - condivisa con le Comunità locali e con le Associazioni di Paesi lontani Zimbabwe, una giovane
mamma contadina di
Sengwe, ha finito il lavoro.
Spera in un raccolto
migliore grazie alle attività
di microirrigazione
promosse dal Cesvi in
collaborazione con le
comunità locali. (EB)
che oggi il Cesvi vuole mettere in comune. Sapere e saperi che vogliamo trasferire alla scuola italiana. Approfittando del lavoro di eccellenti fotografi,
offriamo a insegnanti e studenti un insieme di prove provate su ambienti lontani e problemi vicini, su contesti ambientali amichevoli e su difficoltà insormontabili. In questa iniziativa di educazione ambientale lo sguardo degli
esperti si è fuso con il paesaggio raccontato da coloro che sanno bene comunicare per immagini.
Nuove scintille di intelligenza possono così brillare in un campo educativo che
tradisce, di tanto in tanto, un poco di stanchezza.
Giangi Milesi
Presidente del Cesvi
7
PREFAZIONE
to di Comunità locali e native sparse in tutto il mondo: dal Sudest asiatico
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Nota metodologica
8
e considerare queste pagine come un punto di partenza. E' un sussidiario,
deperibile, la cellulosa. Possono essere ottenuti lavorando della carta che è
non un manuale. Contiene dei materiali e non degli strumenti. Vi dà delle
stata riciclata, come nel nostro caso, oppure abbattendo degli alberi. Tuttavia,
impressioni e non un metodo. Potrà essere utilizzato solo come "fac-simi-
i libri, anche se ottenuti con tecniche appropriate non sono mai oggetti inno-
le", per raccogliere prove, testimonianze, perizie e itinerari di conoscenza
centi. Anche il fatto di lavorare, sbiancare e ristampare della carta costa in
all'interno di una istruttoria che il progetto di cui il Cesvi è capofila porte-
termini di danno ambientale. Anche il fatto di scriverli non può essere colto a
rà in numerose scuole lombarde. L'istruttoria permetterà di sviluppare
cuor leggero ed anche chi li legge deve accogliere con disponibilità i segni e i
capacità di acquisizione di informazioni, di lettura critica delle informazio-
segnali, i discorsi e le tracce che possono essere utilizzate per descrivere un
ni stesse, il rispetto delle opinioni, di scegliere la modalità migliore di rive-
percorso. Per questo tutti i libri hanno bisogno di una parte, anche piccola, che
derle e di prendere delle decisioni.
ne orienti la lettura e l'utilizzo. Delle istruzioni, insomma, per l'uso.
Al termine dell’istruttoria ha inizio un processo, simulato oppure semplicemente conoscitivo, che avrà avuto inizio con questo volume ma potrà pro-
ISTRUZIONI PER L’USO. In queste pagine i lettori (insegnanti, studenti, il
seguire su altri territori, più vicini alla vita quotidiana e al contesto in cui le
pubblico più in generale) troveranno immagini, idee, informazioni e ipote-
diverse scuole si trovano. In fondo a tutto, come alla fine di un processo, “in
si che potranno essere utilizzate per ispirare iniziative di educazione
fin della fiera” o al “novantesimo minuto” delle partite di calcio c’è l’even-
ambientale. Immagini e ipotesi che giungono da terre lontane e che non
tualità che le situazioni ambientali cambino e che tale cambiamento sia
sempre potranno essere immediatamente utilizzate per comprendere
irreversibile. Perché questo accada una sola è la strategia, quella dell’educa-
l'ambiente che qui da noi, in prossimità, ci circonda. Eppure un modo è
zione ambientale.
possibile: per vedere il paesaggio del luogo in cui ci troviamo è importante che ci si allontani, che si cambi prospettiva, che si tentino punti di vista
diversi ed è questo quanto il volume suggerisce di fare. Le raccomandazioni che tutti coloro che hanno contribuito alla produzione del volume desiderano inviare a coloro che lo guarderanno e lo leggeranno sono, tutto
sommato, non molte: riuscire a collegare una parte con il tutto, il presente
con il passato, il passato con il futuro, mantenere ben desto il senso critico
9
NOTA METODOLOGICA
I libri sono oggetti come altri, e, perlopiù, sono fatti di un materiale assai
Falso in atto ambientale
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Il fascino delle città d’acqua sta nei riflessi, nelle correnti che si incrociano,
nelle onde che oscillano ad ogni spostamento dei battelli. Tra queste, la più
celebre al mondo, Venezia, è talmente visitata e richiesta che ne sono state
prodotte ormai più di venti copie, qui e là nel mondo. Copie, copie davvero.
Ricostruzioni in scala ridotta o addirittura in scala uno a uno. Certo, solo
una è quella autentica, ma anche quella è stata talmente trasfigurata dall’industria turistica che alcune copie, al viaggiatore frettoloso, e quindi a
tutti i viaggiatori, potrebbero sembrare più autentiche dell’originale!
10
in Australia si produce anche Parmigiano Reggiano “parmesan cheese”,
aceto balsamico detto “di Modena”, prosciutto dotato di fasce tricolori
ed è pertanto del tutto comprensibile che si trovi, a Las Vegas, una copia
“fedele” di Venezia.
Sono fortissime le tendenze all’omologazione, alla falsificazione, alla proZimbabwe, tra gli alberi, gli
alunni di Bubiana iniziano
cantando una giornata di
scuola. Una maestra li
accoglie e fa l’appello.
In quest’area il Cesvi
finanzia un progetto
didattico per la
conservazione della
popolazione superstite di
rinoceronte nero. (EB)
duzione di non-luoghi un poco ovunque. Si veda, a questo proposito, l’ormai
classico trattato di Marc Augé1 dedicato alle sue molto opportune riflessioni sull’antropologia del quotidiano, che ci fanno scoprire gli spazi dell’anonimato, i Nonluoghi, appunto. I supermercati, le grandi catene alberghiere,
le infrastrutture e gli stessi mezzi di trasporto sono definibili come
Nonluoghi, perché molto simili l’uno all’altro, dovunque si vada.
Le spinte alla abolizione delle differenze, e delle diversità, sono potenti:
sono state definite omologazioni dagli esponenti dei movimenti antiglobalizzazione, ma si tratta di peggio. La produzione di falsità è a tal punto
spinta che numerose azioni e ancor più numerose intenzioni sono, e per
”
11
FALSO IN ATTO AMBIENTALE
Anche i sapori possono essere analogamente falsificati. È ben noto che
“
La diversità dei
paesaggi e degli habitat
è ritenuta un bene,
un valore, una
ricchezza, ed il ciclo
dell’acqua, che più di
ogni altra forza plasma
il paesaggio, è
riconosciuto come il
possente motore del
cambiamento e come
la causa climatica delle
differenze che ad esso
si accompagnano
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
12
si di episodi di sfruttamento intensivo nelle “zone economiche esclusive”
habitat, nonché delle aree più popolate, è ritenuta un bene, un valore, una
di fronte ad ogni costa, e di pesca senza freni nelle acque extraterritoria-
ricchezza, ed il ciclo dell’acqua, che più di ogni altra forza plasma il pae-
li. Il traffico marittimo ha reso particolarmente dinamico anche il traffico
saggio, è riconosciuto come il possente motore del cambiamento e come
di inquinanti che sono scaricati lontano dalle zone di origine, come conti-
la causa climatica delle differenze che ad esso si accompagnano. La diver-
nuano a dimostrare i rilievi effettuati via satellite.
sità ambientale è, evidentemente, un valore.
La nozione di diversità ci giunge direttamente dalle scienze dell’ambiente
I DIRITTI UMANI DI “TERZA GENERAZIONE”. I diritti umani detti "di terza
alle scienze “umane” a partire dalle grandi Conferenze che le Nazioni Unite
generazione" che riguardano l'integrità della natura e cioè dell'ambiente in
hanno organizzato a Stoccolma, nel 1972, e a Rio de Janeiro, nel 1992. Oggi,
cui vivono gli esseri umani sono violati soprattutto là dove sono lesi anche
dopo Johannesburg, 24 anni dopo Stoccolma, è abbastanza chiaro che la
gli altri diritti, nelle Periferie del mondo. E tali violazioni sono vissute in modo
biodiversità, specialmente quella dei paesaggi intesi come somma di eco-
differente, nei diversi contesti. Tra le “diversità” da tenere in conto occorre
sistemi, è un’entità complessivamente non misurabile, e tuttavia dotata di
infatti non trascurare quella sociale, culturale, umana che implicano anche
alto ed eccellente valore. Un valore, del resto, incommensurabile. Le
diversi atteggiamenti nei confronti delle risorse idriche, della caccia , della
Conferenze che abbiamo citato, dedicate alla difficile ipotesi di conciliare
pesca, del taglio degli alberi.
diritti con diritti, doveri con doveri, ambiente e sviluppo , hanno individua-
Ogni regione sviluppa un legame profondo con l’ambiente, e in esso con
to nelle diverse biodiversità (quella genetica, quella delle specie, quella
le piante e gli animali. Questo legame è non solo pratico, ma anche prag-
degli ecosistemi e così via) una scala di valori, tutti pregevoli.
matico. Riguarda cioè le attività di raccolta, nelle quali sovente le donne
Lo “stato del pianeta” e lo stato di alterazione delle biodiversità, così come
eccellono, la pesca e la caccia. Una pratica che coinvolge tutto: dai miti di
lo possiamo osservare attualmente, deriva in gran parte dalle politiche
origine alla pianificazione territoriale dei futuri possibili. Senza scontri di
che i vari poteri locali e internazionali hanno posto in atto nella seconda
civiltà, benché gli approcci siano sovente molto diversi.
metà del secolo scorso. Tali politiche hanno sempre coinvolto i sistemi di
distribuzione delle acque superficiali e le modalità di sfruttamento del-
DALLA QUALITÀ DEL PRODOTTO ALL’ETICA DEL PROCESSO DI PRODUZIONE
l’ambiente pelagico e dei fondali oceanici. Il nostro pianeta, che visto da
E DISTRIBUZIONE. Nell'ultima metà del secolo gli stati nazionali hanno
lontano è blu d’acqua, da vicino ci ha permesso di osservare il moltiplicar-
cessato di essere gli attori unici del sistema internazionale. Le 15 più gran-
13
FALSO IN ATTO AMBIENTALE
Questo termine era
dapprima impiegato solo
nelle scienze biologiche,
per definire l’insieme dei
processi che comportano il
passaggio da seme a
pianta o da uovo fecondato
a individuo adulto.
Successivamente è stato
adottato anche per tentare
di descrivere i cambiamenti
che portano una nazione
ad un livello di
industrializzazione e di
reddito paragonabile a
quello degli Stati Uniti.
L’eventualità che i Paesi più
ricchi possano aiutare
quelli più poveri a
raggiungere più alti livelli
di industrializzazione e di
reddito è stata chiamata
cooperazione allo sviluppo.
fortuna, state dispiegate per contrastarle. La diversità dei paesaggi e degli
Attività di prelievo di
organismi acquatici,
praticata da tempo
immemorabile da diverse
culture umane, anche
con tecniche insostenibili.
La barca del Cesvi risale il
Rio Tampobata, nell'area
protetta
Tambopata-Candamo al
confine tra Perù
e Bolivia. Nel 1994 era il
primo mezzo di trasporto,
costruito con materiale
locale, utilizzato dal Cesvi
per raggiungere le
comunità native degli
indios Ese-Eja. (GM)
Attività praticata delle
Comunità locali in modo
efficiente e non da circa
50.000 anni.
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Oltre 100 bambini di
Don-houat, nel Laos
meridionale, hanno avuto
una nuova scuola grazie al
lavoro volontario degli
abitanti del piccolo
villaggio e all’aiuto del
Cesvi. Don-houat è uno dei
130 villaggi del distretto di
Khong, disseminati lungo
le sponde del Mekong e
sulle numerose isole
sabbiose formate dal
grande fiume. (GDA)
di società del mondo hanno entrate lorde maggiori del prodotto interno
ALLA RICERCA DI MODELLI “VISSUTI” DI SVILUPPO SOSTENIBILE. L’urgenza di
di più di 120 stati. Le 500 più grandi società controllano il 70% del merca-
alcuni dei problemi mondiali che si pongono a livello ambientale ha
to mondiale. Alcune produzioni (tessile, abbigliamento e articoli sportivi)
indotto numerose Agenzie internazionali a tentare strade diverse per
sono state delocalizzate nelle Periferie del mondo, e con esse anche la
assicurare la sostenibilità dei processi di sviluppo, e assicurare così il
grande massa dei lavoratori implicati si trova ad essere periferizzato. “La
rispetto dei diritti umani di "terza generazione". Una delle strade più
competizione nel campo dei beni di consumo di massa sta virando dalla
autorevoli è stata intrapresa da poco. Deriva anch’essa dalla celebre
qualità del prodotto alla qualità della catena di rifornimento-distribuzio-
Convenzione di Rio de Janeiro sulla biodiversità aperta alla firma nel 1992,
2
14
che ha trovato applicazione nella rete delle riserve della biosfera che com-
alle caratteristiche sanitarie, chimiche e fisiche dei prodotti ma anche, e
prende ormai 411 siti, in 94 Paesi, estesi sulla superficie di circa 300 milio-
soprattutto, a quelle dei processi di produzione e distribuzione!
ni di ettari. Dagli anni '90 a oggi sono nate e cresciute nelle Periferie del
Nel nostro Paese si consuma molta acqua in bottiglia, che viene distribui-
mondo numerose associazioni e organizzazioni non-governative che,
ta lungo filiere lunghissime, occupando strade e ferrovie, parcheggi e
come Cesvi, propongono modelli “vissuti” di Sviluppo Sostenibile . Modelli
magazzini. Il consumo dell’acqua potrebbe essere processato, seppure in
che possono essere applicati solo se prendono in conto “tutti i bisogni
modo simulato, per i danni che determina all’ambiente , essendo l’acque-
sociali, culturali, spirituali ed economici della società, e se ci si basa su una
dotto il mezzo di trasporto più appropriato e meno costoso che esista, per
solida conoscenza scientifica”5. Le Periferie mondiali possono dunque,
distribuire acqua. È stato tutto sommato piuttosto facile per gli inquiren-
almeno in parte, essere non solo il luogo in cui si sperimentano modelli,
ti scoprire che, in Italia, durante l’ultima siccità, persistevano sistemi di
ma anche in cui questi stessi modelli possono essere ideati, e vissuti. È
deviazione abusiva delle condutture e depositi clandestini (!) di acqua per
altrettanto importante che i “modelli vissuti” siano studiati, conosciuti e
irrigare i campi.
comunicati nelle scuole e in ogni ambito formativo. Sono ormai numero-
Anche il traffico di rifiuti tossici e nocivi segue, secondo gli esperti, le stesse vie
se le esperienze in cui si osserva come i saperi tradizionali di conservazio-
del commercio illecito di droga e armi e le stesse astuzie, come la “triangola-
ne e gestione delle risorse idriche, di uso del suolo e di tutto quanto tiene
zione” verso Paesi tolleranti, per eludere i controlli. Persino il traffico di anima-
conto dell'ambiente siano solidamente ancorati a credenze, valori, convin-
li in via di estinzione (dai pappagalli parlanti, così richiesti in Germania, fino
zioni particolarmente forti. Forti perché ampiamente sperimentati sul
alle pelli di pitone adorate in California) segue gli stessi percorsi.
territorio, magari da secoli e, dunque, credibili.
15
FALSO IN ATTO AMBIENTALE
I danni ambientali sono
genericamente la causa
dell’estinzione di Comunità
fragili. È all’origine di
difficoltà a carico di
Comunità poco elastiche
o resilienti. È la prima causa
di crollo ambientale.
ne” . Dunque la nostra attenzione deve correttamente rivolgersi non solo
Nonostante si parli sempre più
spesso di “sviluppo sostenibile”,
il suo significato resta in gran
parte sconosciuto.
Si tratta di un termine “alla
moda”, quasi inflazionato,
utilizzato da governi, aziende,
ambientalisti, organizzazioni non
profit, mass media. Molte sono le
definizioni ufficiali che, nel
tempo, sono state coniate per
cercare di fare chiarezza.
Tra queste, la più diffusa è del
1987:“Lo sviluppo sostenibile è
uno sviluppo che garantisce i
bisogni delle generazioni attuali
senza compromettere la
possibilità che le generazioni
future riescano a soddisfare i
propri” 3. Questa definizione non
chiarisce però, in termini semplici
e divulgativi, cosa sia la
sostenibilità e come si possa
agire per renderla concreta.
Una definizione più significativa è
stata elaborata dal governo
britannico undici anni dopo:
“La sostenibilità è un concetto
molto semplice. Significa
garantire una migliore qualità
della vita per tutti, nel presente e
per le generazioni future”4.
Questa seconda definizione parla
di una migliore qualità della vita
per “tutti”, compresi gli abitanti
dei Paesi in via di sviluppo.
Sviluppo sostenibile significa
migliorare la qualità della vita,
integrando tre diversi fattori:
Sviluppo economico, Tutela
dell’ambiente, Responsabilità
sociale. Questi tre fattori sono
dipendenti l’uno dall’altro.
Lo sviluppo sostenibile, infatti,
coniuga in sé le tre dimensioni
fondamentali e inscindibili di
Ambiente, Economia e Società.
L’azione ambientale, da sola, non
basta: ogni piano o politica di
intervento deve necessariamente
rispondere ad una visione
integrata tenendo conto degli
impatti economici, sociali e
ambientali che ne conseguono.
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
In Africa, le Associazioni locali hanno un ruolo chiave nei programmi di
recupero delle foreste, compresa la costituzione di vivai, la gestione di
aree da riforestare, e di cantieri di piantagione. “Gli alberi fanno piovere”
ci hanno detto in un villaggio del Burkina Faso. La riorganizzazione delle
Comunità locali è stata utilissima per conciliare le pratiche di raccolta dei
prodotti spontanei della foresta, caccia e pesca tradizionali con quelle
moderne. Gruppi di “guardie ecologiche volontarie” si sono attivati, incari-
16
cati dalla popolazione, a piedi nudi, letteralmente.
17
Vi è urgente e grande bisogno di “modelli vissuti” come questi. I diritti
umani di seconda generazione (sviluppo economico e sociale) e quelli di
terza generazione ( sostenibilità ecologica e integrità) sono conciliabili?
Occorre anche mutare atteggiamento verso le culture “altre” che sono
state sovente oggetto di ammirazione ma non di comprensione, di stupore ma non di attenzione6.
“
Anche il traffico di rifiuti
tossici e nocivi segue,
secondo gli esperti, le
stesse vie del commercio
illecito di droga e armi
e le stesse astuzie
”
Al libero flusso delle correnti marine si oppone “El Niño”, potenziato dal
riscaldamento globale, gli acquedotti sono dirottati verso gli utenti più solvibili, i fiumi sono deviati verso le aree più produttive e grandi dighe sono
frapposte al fluire dei fiumi per riorganizzare non solo la produzione agricola, ma anche e soprattutto la società. Purtroppo, l’unico liquido, per ora,
che ha libera circolazione nel mondo è il denaro, quando è una valuta forte.
Due giovani pescatrici,
nei pressi di Luang
Prabang, tornano a casa
portando un piccolo
quanto fondamentale
contributo all’economia
domestica. (RG)
FALSO IN ATTO AMBIENTALE
Caratteristica, piuttosto
rara, nella cultura di alcuni
popoli che hanno avuto
successo nella relazione
con il loro territorio e le loro
risorse, ci invita a seguire
il loro esempio.
Tutti colpevoli?
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Immaginiamo che un ipotetico tribunale multinazionale, dopo un’accurata inchiesta, giunga a processare coloro che si sono macchiati dei peggiori delitti nei riguardi dell’ambiente. Vedremmo “alla sbarra” o, piuttosto,
dietro le sbarre, ineccepibili uomini d’affari, capi religiosi, leader politici,
Parco marino di Quirimbas,
spiaggia di Macaneta
dove nidificano le
tartarughe, “mangiata”
da passaggi abusivi.
(GD)
diplomatici, funzionari statali, amministratori degli enti locali. Una schiera di imputati che tutti sospettavamo, e che i più sensibili tra noi si aspettavano. E, tuttavia, se la ricerca dei colpevoli sarà stata estesa non solo ai
mandanti ma anche agli esecutori e ai complici troveremo tra gli imputa-
18
ci, e anche, in molti casi, gli addetti alla sorveglianza delle risorse naturali
(agenti forestali, guardiapesca, guardiacaccia) e, infine, coloro che vivono
in strettissimo rapporto con le risorse naturali che vanno difese e preservate: boscaioli, pescatori, cacciatori e mercanti, artigiani, trasformatori di
materie prime e di cibo. Sono tutti colpevoli? Siamo tutti colpevoli? In queste pagine troveremo argomenti che possono servire a distinguere le
competenze e le responsabilità, i ruoli e le capacità. Non perché, come sucQuirimbas, pesca del polpo.
La marea sale di sei metri.
(GD)
cede nel Grande Paese Amico, gli Stati Uniti, tutto debba per forza entrare nella dimensione giuridica e legale, e finire sempre in tribunale, ma
proprio perché quella dimensione, la dimensione giuridica, ci permetterà
di comprendere meglio lo stato attuale della situazione ambientale e le
dinamiche che l’accompagnano.
In Francia è stata approvata da poco la Carta dell’Ambiente, parte integrante della Costituzione che così riconosce il diritto del cittadino a un ambiente salubre. In Italia, il 28 ottobre 2004, la Camera dei Deputati ha approva-
19
TUTTI COLPEVOLI?
ti persone ancor meno sospettabili come certi scienziati, numerosi tecni-
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Ibo, edifici coloniali in rovina.
(GD)
20
to, dopo che il Senato aveva fatto lo stesso un anno prima, un nuovo com-
rispetto al quale lo Stato stesso ha un dovere di garanzia e di responsabi-
ma all’art. 9 della Costituzione per il quale la Repubblica “tutela l’ambien-
lità. Oggi tale competenza è sia evoluta sia devoluta e assegna doveri agli
te e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Protegge
Enti locali, e diritti non solo a chi c’è, ma anche a chi… non c’è. Questi dirit-
le biodiversità e promuove il rispetto degli animali”. E’ grande il bisogno di
ti, che sono molto importanti e potrebbero essere definiti “diritti degli
integrazioni di questo tipo, e di nuovi testi, ampi, in grado di raccogliere gli
assenti” riguardano sia i soggetti che sono lontani (ma poterebbero esse-
spunti che via via emergono con l’evoluzione dei rapporti tra ambiente e
re colpiti dalle conseguenze di un disastro ambientale di vasta portata, o
società. Ci si è accorti che la Costituzione italiana dedicava spazio al tema
dagli effetti dei cambiamenti globali), sia quelli che non sono ancora nati
ambientale, nel Titolo V, solo come competenza esclusiva dello Stato,
e che hanno il diritto di godere delle stesse opportunità che la generazione precedente ha potuto cogliere.
LA BIODIVERSITÀ DELLA VITA
Hanno importanza nel nuovo comma proposto per l’art. 9 della nostra
SPECIE NOTE
%
Insetti
930.000
58,1%
Costituzione, le biodiversità. Queste sono intese come complessiva varietà
Piante
270.000
16,3%
di specie vegetali e animali. Questa nozione, non facile da comprendere, è
Altri invertebrati
210.000
12,7%
Protoctisti*
80.000
4,8%
Funghi
72.000
4,3%
di Ramsar, quella di Washington, quella di Rio, per citare solo le più impor-
Pesci
25.000
1,5%
Batteri
10.000
0,6%
tanti) recepite poi dalle leggi nazionali, attribuiscono alla biodiversità, in
Uccelli
9.750
0,6%
senso forse troppo astratto, un valore. La Convenzione internazionale sulla
Rettili
8.002
0,5%
biodiversità, aperta alla firma durante il Vertice mondiale su ambiente e
Anfibi
4.950
0,3%
Mammiferi
4.630
0,3%
TIPOLOGIA
*Animali unicellulari microscopici
1.657.332
sviluppo a Rio de Janeiro la descrive come “la variabilità degli organismi
viventi di qualsiasi fonte, inclusi, tra l’altro gli ecosistemi terrestri, marini e
gli altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici dei quali fanno parte”I.
I problemi dell’ambiente sono affrontati anche in campo giuridico, seppure
non... giustizialista, perché è molto importante riuscire a tenere conto delle
leggi della cultura e di quelle della natura, insieme”. Uno dei più acuti critici della situazione ambientale e delle inevitabili mistificazioni che alla sua
degenerazione si accompagnano, Dario Paccino, avvertiva nel suo “Domani
il diluvio”7 che la sistematica e incosciente violazione delle leggi ecologiche
Fonte: World Atlas of Biodiversity,
B. Groombridge e M. Jenkins,
Univeristy of California Press, 2002
avrebbe trasformato ogni pioggia in un’alluvione, e ogni alluvione in un
diluvio. Luigi XV aveva affermato, terribile, “dopo di me il diluvio” e Dario
Paccino, certo molto meno temibile ma più acuto, ci aveva ricordato: “Oggi
i Luigi XV sono tutti coloro che, per ignoranza o interesse, preparano la catastrofe di domani, costringendo fin d’ora l’umanità a vivere in condizioni
dannose per la salute”. Valerio GiacominiII aveva definito Dario Paccino
21
Quirimbas, c’erano una
volta le mangrovie... (GD)
TUTTI COLPEVOLI?
TOTALE SPECIE
importante da definire perché molte norme internazionali (la Convenzione
come un Terzo Uomo. Una persona, cioè, che si era collocata tra i produttoBazaruto, momenti di festa.
(GD))
ri specialistici di scienza e tecnica (Primo Uomo) e qualsiasi altro utente delle informazioni scientifiche e tecniche (Secondo Uomo). Ecco una collocazione importante che è vitale per trasmettere e ottenere una buona educazione ambientale. Del resto, purtroppo, per chi ha responsabilità di governo
e amministrative, non siamo tutti colpevoli. O non lo siamo in eguale misura. Persino gli ecologisti, quando danno un’importanza centrale alla natura
e impediscono così di individuare le vere centralità, tra le quali la produzioGLI ALBERI FANNO PIOVERE
ne non attenta ai bisogni umani ma alla valorizzazione del capitale investi-
22
to, sono responsabili del degrado ambientale e culturale. Hanno prodotto
Quirimbas, lavorazione
artigianale dell’argento.
(GD)
confusione a tal punto che, per molti osservatori, quel che si produce è di
importanza secondaria: burro o cannoni non importa. Conta solo il sottoprodotto (l’inquinamento) e il profitto. La tendenza è giunta a tal punto che
anche il modo di produzione passa in secondo e terzo piano. Invece, paradossalmente, anche la produzione di burro può essere micidiale quanto
quella di un cannone se si distruggono risorse non più rinnovabili, se i dirit-
23
TUTTI COLPEVOLI?
Bambini thailandesi
nel villaggio di pescatori
di Chao Mai, sulla riva del
mare delle Andamane. (GM)
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
24
Questo termine,
contrariamente a quello
di sviluppo era usato solo
in campo economico.
In biologia è stato
introdotto per sottolineare
con forza che alcune
caratteristiche sono
trasmesse di generazione
in generazione, come
il denaro, che,
tendenzialmente, dovrebbe
passare di padre (si suole
dire patrimonio, per
questo) in figlio senza
variazioni apprezzabili.
Lo stesso si intendeva dire
per i caratteri ereditari.
Mercato di Macaneta. (GD)
dolorose, hanno costituito un’importante occasione per mettere in discus-
Oltre alle leggi usuali e alle Convenzioni internazionali che determinano
sione la situazione attuale, anche sotto l’aspetto legale, anche quando le
le direzione che gli apparati legislativi di molti Paesi assumono occorre
conseguenze giuridiche e processuali sono state insoddisfacenti.
ricordare anche che esistono i tribunali di opinione. Essi colgono l’ eredità
Serge Latouche scriveva: “Chernobyl ieri, la mucca pazza oggi, l’effetto serra
dei tribunali internazionali istituiti a Norimberga e a Tokio, che giudicaro-
domani, per non parlare degli innumerevoli rischi tecnologici quotidiani,
no i criminali di guerra tedeschi e giapponesi al termine della Seconda
sono potenti spinte alla riflessione. La pedagogia delle catastrofi stimola il
Guerra Mondiale.
necessario cambiamento dell’immaginario, una delle condizioni necessarie
Il primo fu il Tribunale internazionale contro i crimini di guerra commessi in
perché le alternative possano farsi luce e trionfare. Tra i diritti oggi inaliena-
Vietnam, promosso dal filosofo Bertrand Russell. Si riunì a Stoccolma e poi
bili vi è infatti quello di mantenere e costruire un rapporto di reciprocità con
a Roskilde, nel 1967. Pochi anni dopo, dal 1973 al 1975 un’altra iniziativa,
l’ambiente, quello che un tempo era chiamato relazione uomo-natura.”9
denominata Tribunale Russell II dedicava tre sessioni all’America latina. Al
Con l’aumentare del degrado ambientale, aumenta anche la probabilità che
termine dell’ultima sessione del Tribunale Russell II un uomo politico italia-
si creino conflitti scatenati dalla necessità o dalla (cattiva) volontà di avere il
no, Lelio Basso, propose di fondare un Tribunale permanente per il diritto e
controllo sulle fonti di materie prime come l’acqua, le foreste, i territori. Molti
la liberazione dei popoli, che venne istituito a Lugano il 13 giugno 1976
studi e numerose ricerche sono in corso: le più importanti sono all’Università
mediante l’istituzione di una Fondazione internazionale. Fu dunque convo-
di Toronto (Peace and conflict study program), all’Istituto tecnico federale di
cata una Conferenza internazionale ad Algeri che, poco dopo, il 4 luglio del
Zurigo (Environment and conflict project) e all’Istituto internazionale di ricer-
1976, portò alla redazione della Dichiarazione universale dei diritti dei
ca sulla pace di Oslo (nell’ambito del Global environmental change and
popoli. Dopo tre anni ancora fu istituito formalmente, a Bologna, il
human security program)III.
Tribunale permanente dei popoli, nel luglio 1979. Oggi il Tribunale permanente dei popoli è statutariamente un organo della Fondazione internazionale Lelio Basso. La sua attività è descritta in modo altamente efficace dalle sentenze raccolte a cura di Gianni Tognoni8.
I Processi del Tribunale Russell, quelli del Tribunale Permanente, la
Dichiarazione universale dei diritti dei popoli hanno “fatto giurisprudenza”
pur essendo solo tribuna, luogo, tempo, possibilità, auspicio e spazio per
ricordare. I tribunali d’opinione ci mostrano come sia possibile ripristinare,
almeno nelle parole e nella cultura, la dignità di coloro che i rapporti di forza hanno sinora tenuto lontano dal potere, spogliato dei loro beni, privato
del loro ambiente. Sono infinite, nelle Periferie del mondo, le Comunità
locali che, un tempo formate da poveri, sono oggi costituite, solo e purtroppo, da miserabili e, sempre, si osserva che sono stati lesi anche i diritti
all’ambiente. Nei centri mondiali molte catastrofi ambientali, sebbene
Macaneta, cameriera in un
ristorante. Il turismo
genera lavoro. (GD)
25
TUTTI COLPEVOLI?
ti dei lavoratori e degli allevatori sono negati.
Capitolo I
BUONE TEORIE E BUONE PRATICHE. Qualcuno ha scritto che la storia dell’umanità ha avuto inizio nella foresta e terminerà nel deserto. Se così è,
benché la desertificazione sia un fenomeno allarmante, il patrimonio forestale, specialmente nei Paesi delle Periferie mondiali è ancora molto, molto
importante. Si tratta sovente di foreste degradate, anche per ragioni climatiche, o di foreste secondarie (la cui rigenerazione è in corso in modo naturale a seguito di gravi perturbazioni) che, secondo la Fao , nelle regioni tropi-
Gli alberi fanno piovere
cali d’Asia e d’America latina e d’Africa, si estendono per 850 milioni di ettari.
26
Nei piccoli stati insulari considerati dalla Fao in via di sviluppo il patrimonio è,
relativamente ancora più importante, il 63% della superficie emersa totale,
n Buone teorie e buone pratiche
n Foreste sacre
n Una lezione che viene dal Montana
n Le foreste ospitali
scamento si è ridotto in questi ultimi dieci anni, secondo il rapporto Fao “State
of the world forest” del 2005IV, ma permane intenso e preoccupante.
Le foreste naturali presenti
sul nostro pianeta si
stanno pian piano
riducendo; i cambiamenti
climatici globali
provocheranno purtroppo
conseguenze molto serie
sullo sviluppo delle foreste
e dei sistemi agricoli.
In basso la foresta di alberi
di castaña ad Alerta. (SM)
Lo stesso rapporto cita una tendenza globale e preoccupante a privatizzare le risorse forestali, i suoli e le acque, ma questo pericolo riguarda più i
boschi che le foreste “naturali”. Per queste prevale la tendenza a devolvere
sempre più funzioni agli Enti locali. Le nuove tecnologie quali l’uso di
immagini satellitari, i sistemi geografici informativi e vari altri sistemi
informatici di supporto alla presa di decisioni rendono più agevole il lavoro di pianificazione e gestione.
FORESTE SACRE. Molte religioni e un’infinita serie di tradizioni locali attribuiscono allo spazio forestale e agli alberi una vasta gamma di valori. Tra
questi anche valori religiosi, proibizioni, pratiche e riti che incutono rispetto. Molte foreste tropicali trovandosi nella fase matura dell’evoluzione dei
sistemi ambientali presentano un’elevatissima stabilità e quindi si trovano
in un certo senso al di fuori della storia dei cicli lunari e annuali, ai quali le
Comunità locali sono attente.
La sacralità delle foreste è sovente in accordo, ben più di molte leggi
nazionali, con i “Principi forestali” adottati dalla Conferenza delle Nazioni
Unite su Ambiente e sviluppo (Unced) e con la Convenzione sulla
Diversità biologica aperta alla firma in occasione dell’Unced, a Rio de
27
FORESTE
Foreste
per circa 75 milioni di ettari. In tutte queste aree, tropicali e insulari, il disbo-
È l’Organizzazione per
l’Alimentazione e
l’Agricoltura delle Nazioni
Unite. Fondata nel 1945
a Quebec City, in Canada, ha
sede dal 1951 a Roma e, dal
2005, comprende 189 stati
membri. L’obiettivo
principale delle sue attività
è quello di cercare
di elevare, attraverso
i suoi programmi, i livelli
di nutrizione e gli standard
di vita, di migliorare
produzione, trasformazione,
immissione sul mercato
e distribuzione di cibo e
prodotti agricoli e di
promuovere lo sviluppo
rurale.
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Sulla base di uno studio
della Banca Mondiale,
60 milioni di indigeni che
vivono nelle foreste pluviali
dell’America Latina, del
Sudest asiatico e dell’Africa
occidentale sono dipendenti
dalle foreste; 350 milioni di
persone che vivono dentro o
in prossimità delle foreste
contano su di esse per la
propria sopravvivenza e il
proprio reddito; per 1,2
miliardi di persone nei Paesi
in via di Sviluppo gli alberi
rappresentano una risorsa
fondamentale per produrre
cibo e denaro. (SM)
28
La presenza di alberi e
foreste è sempre più
importante per la vita di
milioni di individui: per 1,6
miliardi di persone le risorse
della foresta sono
indispensabili per la propria
sopravvivenza. A sinistra,
una delle falegnamerie dei
progetti Cesvi.
In basso, operai caricano sui
camion i tronchi tagliati e
trasportati via fiume. Una
piroga sul fiume Madre de
Dios, sull’altra sponda il
Brasile. (SM)
29
FORESTE
Inapari, bambini giocano
sui tronchi degli alberi
trasportati dall'interno
della foresta attraverso il
fiume Madre de Dios. (SM)
È l’Organizzazione
Culturale Scientifica ed
Educativa delle Nazioni
Unite. Fondata nel 1946 per
incoraggiare la
collaborazione tra le
nazioni sui temi educazione,
scienza, cultura e
comunicazione, ha sede a
Parigi e riunisce 191 Paesi
membri più sei associati.
Janeiro, nel 1992. Sono in accordo, dunque, con le Convenzioni internazio-
protette in cui le popolazioni locali sono protagoniste della conservazione
nali più importanti che generano leggi nazionali e locali, che fanno, cioè,
degli ecosistemi forestali. In quest’area è oggi possibile verificare se si può
giurisprudenza. L’idea di partire dalle foreste sacre per estendere da quei
ottenere un bilancio sostenibile tra gli obiettivi, talvolta conflittuali, di
nuclei le aree protette è stata utilizzata in diverse occasioni. Le foreste
conservazione della diversità biologica, di promozione dello sviluppo eco-
hanno bisogno d’aiuto e di appoggio: si difendono anche da sole ma,
nomico e di mantenimento dei valori culturali associati.
quando è possibile, è bene che le persone esprimano tutti i comportamenti più adeguati. L’ Unesco ,nella sua Rete di riserve della biosfera (oltre
V
425 aree in più di 95 nazioni ) ha a disposizione molti casi eccellenti di aree
UNA LEZIONE CHE VIENE DAL MONTANA. Jared Diamond, nel suo saggio
“Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere”10 ricorda un caso
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
In viaggio sul fiume
Madre de Dios, nel cuore
della foresta amazzonica
peruviana. (VT)
“
La storia dell’umanità
ha avuto inizio nella
foresta e terminerà
nel deserto
”
30
31
”
FORESTE
“
Le foreste hanno
bisogno d’aiuto e di
appoggio: si difendono
anche da sole ma,
quando è possibile,
è bene che le persone
esprimano tutti
i comportamenti più
adeguati
molto interessante e importante di mobilitazione popolare contro la deforestazione nello stato americano del Montana. Fu la conseguenza estrema
di una serie di errori nella gestione del patrimonio forestale, iniziati nel
1886 per fare travi da miniera. Il boom edilizio nel secondo dopoguerra
determinò una crescita nella domanda di legno da costruzione che raggiunse un picco nel 1972, con livelli di produzione sei volte superiori a quel-
L'attività di alcuni
castañeros della zona è
stata supportata dai
progetti Cesvi con
l'installazione di essiccatoi
per le noci, aiuti nella
mappatura delle
proprietà e supporto nella
vendita del prodotto. (SM)
li che si erano avuti nel 1945.
Le imprese tagliavano a raso tutti gli alberi indiscriminatamente per fare
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
spazio a boschi formati da alberi coetanei. Gli effetti sull’ambiente, e in
32
particolare sui corsi d’acqua furono spaventosi: nei ruscelli bruscamente
illuminati dal sole i cicli vitali e riproduttivi dei pesci erano alterati, lo
scioglimento delle nevi troppo rapido, il deflusso delle acque avveniva
Alerta, castañeros al lavoro
nella foresta. (SM)
con piene violente.
In alcuni casi aumentavano i sedimenti trasportati e peggiorava la qualità
dell’acqua.“Per gli abitanti del Montana, che ritenevano la bellezza del loro
territorio la risorsa più importante dello Stato, l’aspetto peggiore del taglio
bili a vedersi” scrive Diamond “gli allevatori, i proprietari terrieri e tutti gli
abitanti del Montana protestarono indignati”.
I responsabili del Corpo forestale statunitense commisero l’errore di considerarsi gli unici esperti del settore, intimando ai contadini, ignoranti, di
tacere. La mobilitazione che ne nacque è nota come Claircut Controversy
(Controversia del taglio a raso). Nei decenni che seguirono la controversia
la produzione annuale di legname fu ridotta dell’80% grazie anche alla
promulgazione di due leggi speciali sull’ambiente.
LE FORESTE OSPITALI. Nelle favole e in molte tradizioni popolari le foreste
sono luogo nemico, dominio di animali feroci e di spiriti malvagi.
Cappuccetto Rosso fa cattivi incontri, Pollicino si perde, Hansel e Gretel
sono abbandonati nel folto del bosco e quando infine giungono in una
radura trovano una trappola infernale ordita da un’orribile strega. Nella
realtà invece le foreste sono state per l‘umanità luoghi ospitali. Tutte le
33
FORESTE
a raso era che i pendii delle colline completamente disboscate erano orri-
foreste sono abitate, molte foreste sono nutrienti , numerosi profughi hanno trovato rifugio in caso di guerra proprio nelle foreste. Il rapporto della
Fao che abbiamo citato riconosce da un lato il fatto che molti violenti conflitti si svolgono in aree forestali. Le foreste sono territorio in cui i guerriglieri possono nascondersi e, se vi sono risorse naturali di valore, come oro, diamanti ed altro possono finanziare le loro attività. Se serve i guerriglieri che
hanno scelto la foresta possono anche assicurarsi finanziamenti mediante
la coltivazione di colture illegali e la produzione delle droghe che se ne posGLI ALBERI FANNO PIOVERE
sono ottenere.
Tuttavia sono altrettanto, se non più numerosi le descrizioni di eventi in
cui le foreste assicurano “beni e servizi” alle Comunità locali. È il caso delle foreste di mangrovie che hanno fornito efficace protezione dalle terribili onde tsunami in Asia nel 2004 ed è il caso della foresta tropicale del
La foresta costituisce la
casa di circa 300 milioni di
individui in tutto il mondo.
Le foreste costituiscono
un elemento essenziale
per garantire
l’approvvigionamento
alimentare di milioni di
persone. Circa l’80% degli
individui che abitano nei
Paesi in via di sviluppo
dipende dai prodotti delle
foreste (frutti, erbe, ecc.)
per la propria salute e il
fabbisogno alimentare
primario.
Alla scoperta della
biodiversità nel
Dipartimento di Madre
de Dios. Nella
foto, una spettacolare
colonia di insetti costruita
su un albero. (GM)
Congo che ha dato ospitalità e cibo ai rifugiati della guerra, detta “civile”,
nella Repubblica Popolare del Congo fuggiti da Brazzaville, in preda ad un
conflitto tra bande nel 1994. Nel cuore di tenebra del mondo la foresta fu
34
35
FORESTE
Tres Islas, comunità indigena
nel dipartimento di Madre
de Dios. Esempio di
agricoltura non sostenibile:
alberi e sterpaglie vengono
bruciati con il proposito
di ottenere ceneri che
fertilizzino il terreno.
In realtà l’azione rigenerante
delle ceneri è impedita dalle
forti piogge tropicali che,
con lo scorrimento
dell’acqua, sottraggono
alla terra tutti i nutrienti
più superficiali. (VT)
la sola presenza amica.
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
assicurano
“ Lebeniforeste
e servizi alle
36
Veduta del fiume Madre
de Dios. Sulla sponda sinistra
si nota una scarpata, in
lingua locale barranco.
Sulla riva destra gli alberi
arrivano fino al livello
dell’acqua. (VT)
”
37
FORESTE
Comunità locali.
È il caso delle foreste di
mangrovie che hanno
fornito efficace
protezione dalle terribili
onde tsunami in Asia,
nel 2004 ed è il caso
della foresta tropicale
del Congo che ha dato
ospitalità e cibo ai
rifugiati della guerra,
detta civile, nella
Repubblica Popolare del
Congo fuggiti da
Brazzaville, in preda a
un conflitto tra bande
nel 1994. Nel cuore di
tenebra del mondo la
foresta fu la sola
presenza amica
La foresta restituita
UN’ESPERIENZA DEL CESVI
PERÙ
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
COLOMBIA
38
BRASILE
Lima
MADRE
DE DIOS
Il Perù ed in particolare il Dipartimento di Madre de Dios sono universal-
Sull’onda di questa nuova sensibilità il governo ha approvato nel 2000 la
mente conosciuti come aree ad alta biodiversità. Considerando alcuni siste-
Legge Forestale di Fauna Silvestre: una nuova legge forestale, che seguendo
mi di classificazione di aree biologiche, l’Amazzonia Peruviana conta su una
l’esempio di alcuni paesi vicini, stabilisce nuovi criteri di sfruttamento della
varietà di 81 zone di vita.
foresta. Studi tecnici hanno individuato oltre 25 milioni di ettari di boschi
Tutti siamo coscienti della necessità di tutelare questo inestimabile patri-
permanenti come aree ideali per promuovere investimenti privati in pro-
monio per noi e per le future generazioni, ma come e cosa fare in un paese
dotti derivati dal legno, nell’ecoturismo, nella conservazione del patrimonio
dove la percentuale di famiglie in condizioni di estrema povertà è del 28,5%
boschivo/forestale e in diversi servizi ambientali.
e dove la percentuale di famiglie che risulta avere le necessità basilari insod-
Cesvi segue il nuovo quadro normativo coordinando i propri sforzi con quan-
disfatte è del 56,8% (il 39,9% in ambito urbano e 87,7% in ambito rurale)?
ti si muovono nella stessa direzione. Per questo, d’accordo con alcune picco-
Ogni qualvolta lo stato è intervenuto con la forza per fermare il saccheggio
le associazioni di madereros (estrattori), il Cesvi ha promosso un intervento
della foresta, piccoli e medi estrattori forestali, spesso anche con l’appoggio
che si prefigge l’obiettivo di contribuire allo sviluppo socioeconomico ed alla
politico delle grandi imprese, sono insorti, hanno interrotto le vie di comu-
conservazione dei boschi del Dipartimento di Madre de Dios. Si tratta di for-
nicazione e hanno assediato gli uffici governativi.
nire alle comunità locali, all’interno di una sostanziale garanzia dei loro dirit-
Non si può fare conservazione ambientale contro la gente, specie quando si
ti sull’ambiente naturale, quelle minime cognizioni tecniche che consentano
tratta di gruppi sociali particolarmente svantaggiati socialmente ed econo-
di mitigare alcuni dei loro comportamenti non del tutto sostenibili, quali la
micamente; nessuna azione repressiva sarà mai in grado di fermare l’assal-
raccolta dei cuori di palma che comporta la distruzione dell’albero, rafforzan-
to alla foresta, se non è accompagnata da una diversa prospettiva di svilup-
do e confermando contemporaneamente le pratiche sostenibili, come la rac-
po, condivisa e fatta propria da coloro che vivono nella e della foresta.
colta del frutto dei noci del Brasile, un albero monumentale da sempre pro-
Negli ultimi anni, grazie ad un lento lavoro dell’Istituto Nazionale delle
tetto e difeso nella tradizione dell’Amazzonia peruviana.
Risorse Naturali e di molte ONG peruviane e straniere, tra le quali il Cesvi, si è
In questo contesto il Cesvi arriva tra i primi, insieme forse al WWF ed a
venuta diffondendo una nuova coscienza ambientale e gli stessi produttori di
poche altre istituzioni internazionali, a dare una risposta innovativa e di
legname hanno cominciato a riflettere sulla necessità di gestire il patrimonio
lunga durata al problema della deforestazione, non limitandosi a denuncia-
boschivo in modo più razionale, affinché non si esaurisca in breve tempo, ma
re gli effetti del fenomeno, ma incidendo sulle cause profonde, coniugando
assicuri anche ai loro figli e nipoti un’adeguata fonte di sostentamento.
finalmente sviluppo e conservazione e trasformando quelli che erano i
ARGENTINA
Partner internazionali
European Perspective Development and Education center
Partner locali
Fondaciòn Peruana para la Conservaciòn de la naturaleza
Beneficiari diretti:
350 persone appartenenti ad Associazioni locali: piccoli
estrattori forestali, piccoli estrattori di legname, comitato di
base degli estrattori della castagna, Istituto Nazionale delle
Risorse Naturali
Beneficiari indiretti:
42.500 abitanti della Provincia de Tahuamanu e Tambopata
39
Vendita di frutta al
mercato di Puerto
Maldonado. In primo piano
il sapote, frutto della selva
amazzonica dal sapore
dolciastro simile
al caco. (PF)
FORESTE
Durata del progetto:
2002 - 2007
Area d’intervento:
Provincia di Tahuamanu, Madre de Dios, Perù
Finanziatori:
U.E.
Presso la comunità
indigena di Puerto Arturo,
il Cesvi si è occupato
di prevenzione e cura di
malattie aviarie e ha creato
un fondo rotatorio per
favorire l’allevamento
di animali da cortile. (VT)
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
UN’ESPERIENZA DEL CESVI
40
estrazione di risorse forestali legnose e non legnose. Il programma di forma-
è stato realizzato per tappe. Innanzitutto è stata creata una struttura diret-
zione si è strutturato su tre differenti livelli in relazione ai fruitori: la comu-
tiva e organizzativa basata sulla partecipazione e sulla collaborazione delle
nità locale, i tecnici di base incaricati del lavoro di campo e i tecnici direttivi
istituzioni e della popolazione locale. Questa struttura si è occupata del-
incaricati del monitoraggio e controllo dei piani di gestione con corsi dedica-
l’elaborazione di documenti e mappe destinate ai produttori, della prepara-
ti a tre principali discipline: amministrazione, organizzazione e tecniche.
zione di strumenti divulgativi per sensibilizzare sul tema della protezione
La verifica sul raggiungimento degli obiettivi prefissati e sugli esiti genera-
ambientale e diffondere le esperienze di certificazione dei prodotti (legna-
li del progetto è stata effettuata mediante un sistema di monitoraggio del-
me e castagna), dell’organizzazione di giornate di sensibilizzazione sull’am-
l’area e delle attività svolte.
biente e di altre attività di educazione ambientale presso centri educativi
locali. Inoltre in questa stessa area di intervento, sono stati creati tre centri
di servizio forestale dotati delle attrezzature necessarie per la loro attività.
La gestione dei centri e delle attrezzature si è strutturata in forma comunitaria e quindi affidata ai beneficiari del progetto per favorire la loro indipendenza e per accrescere la loro responsabilità. I piani di gestione sono
stati formulati sulla base dei dati raccolti sul campo e soltanto successivamente elaborati e resi esecutivi. Parte importante e integrante del progetto sono state le attività di studio e di formazione. Sono infatti state studiate modalità di riforestazione , diversificazione della produzione di legname, utilizzo delle risorse alternative del bosco forestale con particolare
attenzione ai vincoli relativi alle concessioni per la produzione di legname
e della castagna e nell’intento di poter ottenere la certificazione di buona
gestione del patrimonio forestale, come da linee guida della recente legge
sulla certificazione della forestazione. Un’area di approfondimento ha
riguardato la certificazione sulla sostenibilità ambientale del processo di
41
FORESTE
La deforestazione provoca
ogni anno una perdita
mondiale del patrimonio
forestale di 13 milioni di
ettari. Dal 1990 al 2000 il
tasso netto di perdita del
patrimonio forestale era di
8,9 milioni di ettari
all’anno; dal 2000 al 2005
di 7,3 milioni di ettari pari a
200 Km2 al giorno, una
superficie pari all’area della
Sierra Leone o dello Stato di
Panama. La situazione sta
tuttavia lentamente
migliorando grazie alle
politiche di riforestazione
in atto in alcune aree e
all’espansione spontanea di
alcune foreste già esistenti.
“depredatori” in veri e propri custodi della foresta. Il progetto a Tahuamanu
Capitolo II
LE BUONE PRATICHE. La tecnica delle attività di pesca si confonde, nelle sue
origini, con quella delle Comunità che all’inizio della storia sociale dell’uomo hanno praticato la caccia e la raccolta delle risorse che gli ambienti
naturali rendevano disponibili. Gli animali che venivano prelevati dalle
acque dolci e dal mare erano considerati come dei “frutti” (basta ricordare il
termine “frutti di mare” usato in Italia) degli ecosistemi acquatici . Questo
ha reso la pesca molto diversa dalla caccia, di cui tratteremo nel capitolo
Gli alberi fanno piovere
successivo. Per la stessa ragione non sono disponibili, dall’antichità, trattati
42
e codici che siano orientati alla pesca sostenibile e responsabile. Questa precauzione, in campo peschereccio, è molto recente. Si fonda sull’acquisizione,
n Le buone pratiche
n Ritualità
n Pesca, Comunità locali e ambiente
n Una lezione che viene dal mare
n Sapore di mare
n Uomini e pesci
vitale di prodotti alimentari, in grado di assicurare occupazione, attività
ricreative, commercio e benessere. Il codice di comportamento per una
pesca responsabile, adottato dalla Conferenza della Fao nella sua ventottesima sessione, tenutasi il 31 ottobre 1995, ha ispirato il “Codice europeo di
buone pratiche per una pesca sostenibile e responsabile”.VI Questo afferma,
tra l’altro, che occorre contribuire alla conservazione delle popolazioni naturali degli animali oggetto di pesca (chiamati in questo campo “stock”), e
contribuire alla creazione di benessere e occupazione nelle regioni a forte
dipendenza dalla pesca. Si ritiene nelle politiche europee che sia utile promuovere il tributo della pesca alla sicurezza alimentare e all’offerta di prodotti di alta qualità, e anche garantire condizioni di vita e di lavoro eque,
sicure ed adeguate a bordo delle navi, essendo le attività di pesca sovente
responsabili di rischi e infortuni molto pesanti e anche intollerabili (anche
mortali). Molto peggio che insostenibili!
RITUALITÀ. Gli organismi del mare sono un grande bene comune che per
millenni ha assicurato la vita, non solo in termini di sopravvivenza, ma anche
in termini di ricchezza e soddisfazione dei desideri, che solo un buon rapporto con gli ecosistemi può assicurare.
La pesca come tutte le attività di estrazione di cibo e valori dagli ambienti
naturali è collegata a tradizioni antiche che le Organizzazioni internazionali
43
PESCA
Pesca
in campo politico, e normativo, del fatto che la pesca costituisce una fonte
Il mare, nel suo complesso,
rappresenta un grande
sistema ambientale in cui
gli organismi animali e
vegetali stabiliscono una
serie di complessi rapporti
con le acque ed il fondale e
tra di loro. Gli organismi,
a qualunque categoria
appartengano, possono
essere divisi in tre grandi
componenti: il plancton:
comunità di esseri viventi
che negli ambienti
acquatici vivono sospesi
nell’acqua; il necton:
comunità di viventi che si
spostano nell’acqua
nuotando, opponendosi
anche, se necessario, al
moto delle correnti, e il
benthos o anche benton:
che negli ambienti
acquatici vive in stretto
rapporto con il fondo.
Macaneta, piccolo
commercio del pesce. (GD)
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Ibo, alba in barca. (GD)
44
45
”
PESCA
“
Gli organismi del mare
sono un grande bene
comune che per millenni
ha assicurato la vita, non
solo in termini di
sopravvivenza, ma anche
in termini di ricchezza
e soddisfazione dei
desideri, che solo un
buon rapporto con
gli ecosistemi può
assicurare
hanno ormai conosciuto e riconosciuto come utili alla conservazione degli
stock ittici, preservando contemporaneamente la pesca professionale.
Questo può contribuire in modo sostenibile alla creazione di benessere e
occupazione nelle regioni in cui la pesca è importante.
Nell’arcipelago di Tonga, abitato da circa 5.000 anni, la Comunità locale si fonda ancora oggi su un evento accaduto, secondo tradizione, circa mille anni fa.
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
La presenza di nemici può
essere una delle cause
di crollo di una società,
se questa è indebolita
da alcune ragioni, tra cui
quelle ambientali.
Una giovane, a pesca di crostacei, fu catturata e sedotta dal dio sole,Tangaloa.
Dopo nove mesi la ragazza partorì i discendenti dei tongani. Questi, considerati da molti storici come i vichinghi dell’Oceano Pacifico, erano convinti che
la guerra fosse l’attività più degna per uomini forti e valorosi. L’impero tongano fu esteso alle isole Fiji, Samoa,Tokelau e Niue. La pesca, da allora, fu sempre connessa alla loro economia e al loro sistema di dominio.
PESCA, COMUNITÀ LOCALI E AMBIENTE. Un importante movimento dei
Quirimbas, pesca con
le reti. Trenta chili di pesce
in una mattina. (GD)
pescatori, sostenuto in modo informale anche da associazioni come il Cesvi
si è costituito a partire dagli anni ’70 nel sud del mondo, iniziando in India.
46
Oggi ha una dimensione globale, planetaria, e registra un’infinità di piccole storie importanti, di donne e uomini. Nel movimento si sono realizzate importanti riflessioni sulle relazioni esistenti tra lavoro e disponibilità delle risorse, bisogni e limiti. “Questioni di amore e di rispetto, ma
pagate col sangue versato negli scontri sempre più duri fra le ragioni del
diritto di vivere e le ragioni del profitto, a costo della condanna a morte
di molte popolazioni. Ragioni di rispetto della vita, non solo quella di altri
uomini ma anche di altri esseri viventi, scritti in termini poetici nei testi
che scandiscono il cammino del movimento”11.
UNA LEZIONE CHE VIENE DAL MARE. La grande pesca industriale, dopo avere drammaticamente impoverito i mari dell’emisfero settentrionale, si è
rivolta al Sud planetario, e così attività distruttive di diversa natura, dalla
pesca a strascico fino all’acquacoltura costiera intensiva, si sono trasferite
nelle aree più periferiche rispetto ai Centri industrializzati e consumistici
del nostro mondo.
47
PESCA
Quirimbas, pesca del
granchio tra le mangrovie.
(GD)
Una pesca sostenibile è, purtroppo, ancor di là da venire. Ma il movimento
locali, non solo il diritto di una popolazione a poter produrre il proprio cibo,
dei pescatori si propone come nuovo protagonista nel movimento dei
ma anche il diritto di ottenerlo a sazietà, mediante l’uso delle risorse natu-
movimenti, che ha messo al centro della sua iniziativa i rapporti tra il
rali presenti nel tratto di mare fino a 12 miglia dalla costa. L’intento era quel-
mestiere di pescatore e la salvaguardia degli ecosistemi acquatici che al suo
lo di assicurare vantaggio agli abitanti dell’area costiera corrispettiva. La
lavoro danno senso e alla sua attività danno una risposta ricca.
speranza è quella di diffondere il diritto a mantenere piccole economie, fon-
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
date su un rapporto amichevole tra natura e società, dove le risorse sono,
48
Tendenza, presente anche
nel comportamento di
numerose specie animali,
che induce i soggetti a
collaborare. Nel contesto
della politica internazionale,
nella quale si è originata
la cooperazione allo
sviluppo, il ruolo più
rilevante l’hanno avuto,
di recente, le Agenzie delle
Nazioni Unite e le
Organizzazioni non
governative.
SAPORE DI MARE. La piccola pesca costiera è legata al mantenimento del-
non solo utilizzate, ma anche preservate, entro i limiti che ne permettano la
l’equilibrio ambientale, che da solo può assicurare la sovranità alimentare.
rigenerazione, la rinnovabilità. Quegli uomini, quelle donne, hanno il diritto
Questa è il diritto di una popolazione a produrre il proprio cibo. Tale produzio-
di condurre i mestieri che si fondano su quegli antichi saperi.
Quirimbas, raccolta
delle conchiglie. (GD)
ne è assicurata solo avendo accesso alle risorse naturali che nel territorio sono
continuamente rigenerate. La riproduzione delle risorse non è un fenomeno
esclusivamente naturale. Nel campo della pesca si comprende bene che si
tratta di un fenomeno anche sociale, che si attua anche attraverso l’antica
cooperazione tra le Comunità locali e gli ecosistemi naturali, molto o poco
modificati dall’attività umana.
L’allevamento di organismi del mare, l’ acquacoltura , è di certo una valida
soluzione alla crisi della pesca, che rende, da anni su scala mondiale, sempre
meno. Se non si riesce a pescare abbastanza è meglio allevare pesci, molluschi e crostacei da avviare ad un mercato globale sempre più desideroso di…
sapore di mare. Molti impianti di acquacoltura sono purtroppo disastrosi
per i loro effetti ambientali. Distruggono, infatti, il contesto ambientale e
anche le risorse alimentari delle popolazioni delle regioni che hanno accettato di ospitare impianti di allevamento industriale. Hanno, seppure in modo
indiretto, un effetto negativo e indesiderato sulle popolazioni naturali di
pesci. Per produrre il mangime necessario agli allevamenti intensivi e industriali è necessario continuare a catturare pesci con i pescherecci industriali
e con le reti a strascico.
UOMINI E PESCI. L’articolo 17.3 dell’Agenda 21 che si occupa anche della protezione di tutti i mari e di tutte le zone costiere e anche della regolamentazione delle leggi nazionali in materia, stabilisce la tutela delle ZEE (Zone
Economiche Esclusive). Indirettamente si tratta di assicurare, alle Comunità
49
PESCA
L’acquacoltura è un’attività
produttiva che,
contrariamente alla pesca
(sia sportiva che
commerciale), si occupa
dell'allevamento
e della riproduzione dei
pesci. Uno dei primi
allevamenti ittici della
storia si trovava nelle acque
dell’isola di Ponza, dove i
Romani avevano creato un
murenario per soddisfare i
piaceri gastronomici degli
imperatori. I moderni
impianti di acquacoltura
rispondono all'esigenza di
rendere disponibile
abbondante pesce.
Esistono sia impianti
marini (ad esempio per
l’orata) che di acqua dolce
(trota e alcuni altri
Salmonidi).
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
“
50
Quirimbas, un momento
della pesca. (GD)
”
51
PESCA
La grande pesca
industriale, dopo avere
drammaticamente
impoverito i mari
dell’emisfero
settentrionale, si è
rivolta al Sud planetario,
e così attività distruttive
di diversa natura, dalla
pesca a strascico fino
all’acquacoltura costiera
intensiva, si sono
trasferite nelle aree più
periferiche rispetto ai
Centri industrializzati e
consumistici del nostro
mondo.
4000 isole da salvare
Anche se durante l’inverno
australe la portata dello
Zambesi è scarsa, lo
spettacolo offerto dalle
cascate Vittoria è
indimenticabile. (EB)
UN’ESPERIENZA DEL CESVI
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
LAOS
52
Nel Laos meridionale il grande fiume Mekong, a 700 km dalla sua foce, for-
ben cotta, e la schistosomiasi); anche affezioni polmonari e gastro-intesti-
ma un esteso arcipelago di isole sabbiose, popolate da oltre 130 villaggi.
nali (nella maggior parte dei villaggi non esistono latrine) sono frequenti.
Questo arcipelago fluviale, che si estende per circa 50 km di lunghezza, è
Le scuole sono poche ed in povere condizioni.
noto come “Siphandone”, che in lingua laotiana significa “quattromila iso-
Ma anche a Khong, lentamente, le cose sono cambiate: la strada che colle-
le”: una terra magica e affascinante, uno straordinario ecosistema fluviale, un
ga il distretto a Pakse è stata ricostruita. L'elettricità ha raggiunto il villag-
susseguirsi di risaie, villaggi e tratti di foreste; di profondi bracci del fiume,
gio più grande. Il governo laotiano ha cominciato ad introdurre l'irrigazione
disseminati di reti da pesca e percorsi incessantemente dalle barche dei
per raddoppiare il raccolto di riso.
pescatori; di rapide e cascate, teatro di spettacolari migrazioni di pesci; di
Il progetto promosso dal Cesvi in quest’area ha avuto l'obiettivo di rafforza-
una grande ansa, habitat naturale del delfino Irrawaddy (Orcaella breviro-
re lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, puntando sulla pesca
stris), un delfino d'acqua dolce in via di estinzione.
come settore prioritario di intervento.
Ma come spesso accade, dietro al fascino c'è una terra dura, dove oltre
I pescatori hanno sviluppato un sistema di regole per controllare lo sfrutta-
90.000 persone vivono di faticoso lavoro, coltivando il riso e sfruttando la
mento di ambienti particolari e bandire forme di pesca dannose, come
pesca (con grande varietà di tecniche e profonda conoscenza dei pesci del
esplosivi, luci notturne, blocco di rotte di migrazione.
grande fiume). E mentre i pescatori hanno cominciato anni fa a lamentarsi
Le regole – fissate da ciascun villaggio sulla base delle conoscenze tradizio-
della diminuzione del pescato, la terra non basta più per far fronte alla cre-
nali – sono state riconosciute sia dai villaggi vicini che dall’autorità locale. È
scita della popolazione con la coltivazione del riso. Soltanto grazie ai poveri
stato un processo di sensibilizzazione che ha portato i pescatori a considera-
introiti del pescato, infatti, i laotiani riescono ad acquistare parte del riso
re gli effetti di lungo termine della pesca e ad acquisire la consapevolezza
che non riescono più a produrre.
che le risorse ittiche, per essere sfruttate, vanno in primo luogo custodite.
Sovente, durante il monsone, il fiume inonda aree estese e distrugge i rac-
Nel corso del progetto, per una valutazione di funzionamento e d'impatto è
colti. Al contrario, la stagione che segue i monsoni porta la siccità, essiccan-
stato realizzato un monitoraggio sui villaggi: il sistema delle regole basato
do le colture più lontane dal fiume. A queste calamità ricorrenti ed alla dif-
su conoscenze tradizionali è risultato ampiamente accettato e rispettato in
ficoltà di aumentare la produzione agricola, si aggiungono la povertà del
tutta l'area. Personale locale è stato appositamente addestrato per prose-
paese e le pessime condizioni sanitarie: la malaria è diffusissima, così come
guire nelle attività di controllo del sistema e di monitoraggio quantitativo
numerosi parassiti (come l’opistorchiasi, trasmessa dalla carne di pesce non
della pesca in otto villaggi campione.
CINA
MYANMAR
Ventiane
VIETNAM
CHAMPASSAK
53
PESCA
Durata del progetto: 1997 - 1999
Area d’intervento: zone umide dello Seephandon, fiume
Mekong, provincia di Champassak Laos meridionale
Finanziatori: Commissione dell’Unione Europea
Partner locali: Ministero dell’agricoltura
e delle Foreste della provincia di Champassak
Partner internazionali: Università di Trieste
Beneficiari: popolazione dell’area
dello Seephandon (90.000 persone circa)
Gli abitanti del villaggio di
Hang Khone preparano le
trappole per la pesca.
(GDA)
UN’ESPERIENZA DEL CESVI
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Nell’ambito del progetto è stato prodotto un manuale a fumetti per far
54
conoscere questa esperienza ai pescatori degli altri tratti del Mekong. Lo
Due esemplari
del delfino Irrawaddy
(Orcaella brevirostris) (GDA)
stesso è stato fatto per le scuole sul tema delle risorse naturali.
Le caratteristiche geologiche e geomorfologiche dell’area sono state analizzate e descritte. Telerilevamento e indagini di campo hanno consentito di
identificare e mappare habitat umidi e forestali talora particolarissimi e
sconosciuti. Sono state identificate oltre settecento specie floreali e circa
150 specie di uccelli.
razione di queste aree.
Il principale fattore di successo di questo progetto è stato il far leva sulla
volontà di auto-sviluppo degli interessati e il loro coinvolgimento nella programmazione ed esecuzione delle attività.
55
PESCA
Ora è possibile capire meglio cosa serve alla conservazione e per la rigene-
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
L’arcipelago Siphandone si
estende nel Laos
meridionale per una
lunghezza di 50 km.
Le isole meridionali
dell’arcipelago sono
separate da canali rocciosi,
orlati di foreste decidue e
foreste sempreverdi.
Alcuni momenti della pesa
del pesce, prima della
vendita sui mercati locali e
della pesca con le reti
(“sone” nets) all’inizio della
stagione delle piogge. (GDA)
A sinistra, gli abitanti del
Siphandone impiegano una
grande varietà di tecniche
di pesca e conoscono tutte
le specie di pesci del fiume
Mekong. A destra, le catture
durante le migrazioni
coinvolgono interi villaggi.
La pesca con le trappole e la
coltivazione di riso sono le
principali attività delle
90.000 persone che
faticosamente vivono nel
Siphandone. (GDA)
56
57
PESCA
Durante le migrazioni
stagionali dei pesci,
spettacolari catture hanno
luogo nei canali di rapide.
La conservazione
dell’equilibrio ecologico del
Mekong è essenziale per
preservare le eccezionali
risorse del fiume e il
tradizionale stile di vita
locale. (GDA)
Immagine dal satellite
Landsat dell’arcipelago
di Siphandone sul fiume
Mekong. L’analisi al
computer delle immagini
satellitari incrociate con
rilievi sul campo è
fondamentale per lo studio
delle caratteristiche
ambientali.
Capitolo III
IL PIÙ ANTICO TRATTATO. Il più antico trattato di caccia si deve a Xenofonte
(430 – 355 a. C. circa) che nel “Cinegetico”12 descrive la riserva di caccia dell’imperatore Ciro, le diverse razze di cani utilizzate come ausilio per la caccia e le prede abbattute presso la frontiera dell’Armenia, in Macedonia.
A questo classico, segue una serie di testi poco interessanti fino al Medio
Evo quando Federico II (1194 - 1250 d.C.) pubblica il “De Arte venandi cum
CAUSE DI MORTALITÀ
DEGLI ELEFANTI AFRICANI
avibus” 13(dell’arte di cacciare con gli uccelli).
Gli alberi fanno piovere
Altri nobili, come Alfonso XI re di Castiglia, contemporaneo di Federico II, si
58
sono dedicati a descrivere le modalità di caccia e l’anatomia e fisiologia
degli animali cacciati.
n Il più antico trattato
n Ritualità
n Caccia, popolazione e ambiente
n Una lezione che viene da lontano
n Sapori selvatici
n Uomini e animali
11%
Indirizzato alla nobiltà dei comportamenti è invece il trattato di Henri de
23%
Ferrières (1380 circa) “Il libro del Re Modus e della Regina Ratio” 14, fondato su
una lunga esperienza di caccia nelle foreste europee e sull’opportunità di
associare metodi adeguati (modus) e saggezza di comportamenti (ratio).
48%
Misure di “controllo” su esemplari isolati
Mortalità naturale
Abbattimenti massivi controllati
Caccia sportiva
Ancora oggi la questione della caccia, e i giudizi che si possono dare, è organizzata così: è una delicata situazione di equilibri.
Occorre ricordare, tuttavia, che ogni forma antica di conoscenza sugli ani-
59
11%
Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi
18%
CACCIA
Caccia
18%
mali, ogni sapere tradizionale, ogni resoconto di esplorazione, scoperta o
conquista contiene informazioni sulla caccia, dato che è sempre possibile
distinguere fino al ‘700 una zoologia applicata alla caccia. Il valore d’uso
23%
degli animali rimane inestricabilmente connesso alla loro conoscenza, alimentandola in un flusso ricco e ininterrotto.
RITUALITÀ. Si è osservato che la ritualità legata alla caccia, detta “ritualità
venatoria”, ancora oggi mantiene una considerevole ambiguità. Nella tradizione il cacciatore è esecutore delle leggi, salva i buoni, castiga i cattivi e vince i malvagi. Come San Giorgio nei riguardi del drago, il cacciatore “vince”
contro la natura selvatica. Contemporaneamente, nell’atteggiamento di
molte collettività di cacciatori è presente anche la coscienza di commettere una sorta di peccato, un’attività trasgressiva. Agli animali cacciati sono
rivolti riti di tipo propiziatorio per ottenerne il favore o, almeno, il perdono.
Invocazioni, doni, danze e sacrifici hanno, sovente, questo significato. Nel
48%
Misure di “controllo” su esemp
Mortalità naturale
Abbattimenti massivi controll
Caccia sportiva
Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi
deserto di Kalahari, in Africa australe, i boscimani disegnano un’antilope nel
terreno, all’interno di un cerchio, posano delle vere corna di antilope sul
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
capo dell’animale disegnato e procedono lanciando frecce sulla sua rappre-
60
Cesvi partecipa al
programma SADC
(Southern African
Development Community)
finanziato dalla
Cooperazione Italiana, il cui
scopo è assicurare che la
presenza di rinoceronti
nell’Africa australe sia
mantenuta all’interno
di metapopolazioni vitali
e ben distribuite. (VT)
sentazione per assicurarsi una caccia fruttuosa e senza pericoli. Talvolta si
tende proprio ad annullare la morte della vittima animale, esponendone le
ossa, o il trofeo, ridandole così, come per gioco, la vita: non possiamo escludere che la passione di esporre i trofei di caccia nelle abitazioni possa avere, ancora oggi, anche questo antico significato.
Tutto questo è favorito dalle moderne capacità di preparare animali “naturalizzati” che i tassidermisti hanno così bene perfezionato, lavorando non
solo nell’allestimento di diorami nei Musei di Storia Naturale, ma anche per
decorare le pareti delle case con trofei di caccia.
CACCIA, POPOLAZIONE E AMBIENTE. Indipendentemente dal giudizio
morale, per molti gruppi di opinione decisamente negativo nel contesto
europeo, occorre tenere presente che la caccia ha avuto e ha ancora impor-
61
CACCIA
tanza enorme nel rapporto tra le comunità locali in molte aree delle Periferie
mondiali e il loro ambiente. Gli antropologi hanno da tempo fatto notare
l’importanza che la caccia ha nei rapporti sociali. Gli animali totemici , rappresentativi e rappresentati in varie culture, sono benefattori del gruppo
sociale. La loro carne intesa come alimento di pregio, non deve esaurirsi, e la
loro uccisione viene limitata o regolamentata da un’ampia serie di tabù e di
riti. In questi casi, la caccia è, nelle intenzioni, sostenibile. I saperi tradizionali nel campo della caccia ci forniscono esempi importanti di utilizzo razionale delle risorse animali: sostenibile nel tempo e compatibile con l’ambiente.
Accanto a questi esempi illuminati, sono conosciuti purtroppo altri casi in
cui le culture tradizionali hanno portato all’estinzione molte specie e allo
squilibrio del loro contesto ambientale. Ci sembra impossibile, dunque, un
giudizio astratto della caccia come forma d’uso delle risorse animali.
La caccia non è né bene, né male, né utile né dannosa: tutto dipende dalla fase storica in cui si applica e dal contesto ambientale in cui si svolge.
Ci interessa qui, più semplicemente, sottolineare che questa è importan-
Totem: è, nelle comunità
native australiane come
in molti altri luoghi del
mondo, l’animale sacro,
progenitore e spirito
protettore della
popolazione locale.
Ucciderlo sarebbe
gravissimo: è “tabù” per
alcuni gruppi sociali.
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
“
62
”
63
CACCIA
Zambia, veduta aerea del
Parco Nazionale del Nord
Luangwa. (VT)
Nella tradizione
il cacciatore è esecutore
delle leggi, salva i buoni,
castiga i cattivi e vince
i malvagi. Come San
Giorgio nei riguardi del
drago, il cacciatore vince
contro la natura
selvatica.
Contemporaneamente,
nell’atteggiamento
di molte collettività
di cacciatori è presente
anche la coscienza
di commettere una
sorta di peccato, una
attività trasgressiva.
te indipendentemente dal fatto che si svolga con un corpo a corpo all’arPERCENTUALE DI PRESENZE
DEL RINOCERONTE BIANCO
NELL’AFRICA AUSTRALE
2%
ma bianca oppure con un fucile mitragliatore da un elicottero, con trappole nascoste nel bosco o con reti distese tra gli alberi, per ottenere cibo,
trofei, avorio o carne per cani, o semplicemente per divertimento, per
8%
sport o per crudeltà.
2%
8%
2%
UNA LEZIONE CHE VIENE DA LONTANO. Quando i processi ecologici sono
8%
legati in modo concettuale alla salute delle popolazioni e ai processi econo-
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
90%
90%
mici, allora le relazioni tra le Comunità locali e il loro ambiente naturale
In Sud Africa
Nel resto degli stati della SADC*
Nel resto dell’Africa Australe
* Comunità Economica Sudafricana
In Sud Africa
Nel
degli
statididella
Fonte:resto
Ma l’uomo
è cacciatore?
E. TibaldiSADC*
Nel resto dell’Africa Australe
coinvolgono le relazioni sociali, incluse quelle con gli antenati e gli spiriti e,
in generale, l’invisibile.
Nella regione costiera guineana, tra i Mende, i cacciatori Kamajo affermano
* Comunità Economica Sudafricana
Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi
di possedere saperi particolari che permettono loro di controllare la medicina locale (haley) e le alleanze con gli spiriti della savana, che li aiutano ad
90%
64
16%
assicurare i rapporti tra la foresta e il resto della società.
Esistono zone di foresta sacra distinte in “maschili” e “femminili” che sono
essenziali nella relazione tra i due generi e tra adulti e giovani. La divisione
dei poteri tra maschi e femmine è legata al controllo che i due generi han-
* Comunità Economica Sudafricana
no appunto sul sapere medico, che è potere di guarire.
80%
80%
Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi
In Botswana, Namibia, Swaziland e Zimbabwe
Nel resto degli stati della SADC*
Nel resto dell’Africa Australe
Le principali autorità delle foreste sacre, che presiedono alla fertilità umana e alle relazioni più importanti tra la comunità e la savana, acquistano e
conservano tali poteri mediante e durante le cerimonie di iniziazione.
aumentato a tal punto che l’estensione dei Parchi nazionali è ormai un
* Comunità Economica Sudafricana
In Botswana, Namibia, Swaziland e Zimbabwe
Nel
degli
statididella
Fonte:resto
Ma l’uomo
è cacciatore?
E. TibaldiSADC*
Nel resto dell’Africa Australe
2%
* Comunità Economica Sudafricana
SAPORI SELVATICI. Come è noto i sapori non possono essere separati dai
alla gestione della vita selvatica nelle aree comunitarie, in quelle com-
Fonte: Ma l’uomo è cacciatore? di E. Tibaldi
saperi. La varietà di alimenti “selvatici” disponibili nel mondo è impressio-
merciali, nelle zone forestali e in quelle da safari.
8%
nante. In Africa, negli anni ’80 la carne di animali selvatici rappresentava
4%
16%
90%
80%
terzo della superficie totale (circa 9.000 chilometri quadrati) dedicata
In Sud Africa
Nel resto degli stati della SADC*
Nel resto dell’Africa Australe
il 75% della produzione totale di carne, stimata a 105.000 tonnellate l’an-
UOMINI E ANIMALI. È impossibile, nella storia di ieri e di oggi, separare le
no. Nell’Africa subsahariana almeno 60 erbe spontanee, non coltivate,
vicende naturali da quelle sociali. Altrettanto impossibile è dividere la sto-
sono utilizzate come alimento. In Zimbabwe 62 specie di vegetali selvati-
ria degli animali da quella degli uomini. Si potrebbe dire che la storia natu-
ci e 29 di insetti sono rilevanti nel regime alimentare delle Comunità
rale è confusa con quella sociale. Allo stesso modo è anche molto difficile
locali. Negli ultimi cinque anni il territorio che, almeno formalmente, è
distinguere nell’attività di caccia atteggiamenti di tipo positivo o negativo.
divenuto disponibile per la conservazione delle risorse in Zimbabwe è
E sarebbe opportuno essere molto prudenti prima di esprimere un giudizio.
65
CACCIA
PERCENTUALE DI PRESENZE
DEL RINOCERONTE NERO
4%
NELL’AFRICA
In SudAUSTRALE
Africa
16%
Nel
resto
degli stati della SADC*
4%
Nel resto dell’Africa Australe
I rinoceronti sono
distribuiti in Africa e in
Estremo Oriente come
conseguenze di
antichissimi fenomeni di
deriva dei continenti. Tutte
le cinque specie esistenti
sono gravemente
minacciate di estinzione e
oggetto di importanti
iniziative che tendono a
proteggerli. Si stima che
complessivamente solo
16.000 rinoceronti siano
presenti in tutto il mondo.
Il rinoceronte nell’Africa
australe è presente con due
specie, il rinoceronte bianco
e il rinoceronte nero.
La presenza del rinoceronte
bianco è frammentata ma
riguarda sempre praterie e
savane. A seguito di una
delle poche campagne di
conservazione il numero
complessivo è risalito a
10.000 esemplari. Più del
90% della popolazione
attuale vive in Sudafrica.
Il rinoceronte nero ha
un’area di distribuzione
ampia e diffusa nell’Africa
australe. La sua
abbondanza (65.000
esemplari nel 1970) è stata
molto ridotta dalla caccia
e nel 1992 il 95% di quei
rinoceronti risultava
sterminato. La maggior
parte dei rinoceronti che
sopravvivono oggi
nell’Africa australe si trova
nelle aree protette. (VT)
Necessità alimentare, privilegio nobiliare, strategia di sopravvivenza: la storia degli uomini e delle sue prede ci dimostra che le gioie della caccia sono
fondate sulla volontà di affermare la superiorità sull’animale (o sull’ambiente in cui esso vive) e di compensare altre carenze o mancanze, ma
anche sull’amore per la vita selvatica e, paradossalmente, per gli animali.
La caccia riavvicina, ricongiunge in qualche modo uomo e animale sul pia-
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
no fisiologico, ambientale e anche sentimentale.
66
Zimbabwe, baobab nel
parco nazionale Gonarezou,
corridoio di Sengwe. (EB)
Zimbabwe, casa Ndebele
nel distretto di Chiredzi. (EB)
67
CACCIA
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
“
68
”
69
CACCIA
Necessità alimentare,
privilegio nobiliare,
strategia di
sopravvivenza:
la storia degli uomini
e delle sue prede ci
dimostra che le gioie
della caccia sono
fondate sulla volontà
di affermare la
superiorità sull’animale
(o sull’ambiente in
cui esso vive) e di
compensare altre
carenze o mancanze,
ma anche sull’amore
per la vita selvatica e,
paradossalmente,
per gli animali.
Allenamento di alcuni
scout della ZAWA
(Zambia Wildlife Authority)
che si occupano della
protezione dei rinoceronti
nel Parco del Nord Luangwa.
Il gruppo, ha ricevuto uno
speciale training
nell’ambito del programma
SADC. (VT)
Un parco oltre le frontiere
UN’ESPERIENZA DEL CESVI
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
ZIMBABWE
70
TANZANIA
Harare
ANGOLA
Oltre ad essere il fiume più lungo dell’Africa australe, il fiume Limpopo rap-
se a livello locale, nazionale e internazionale si sono mobilitati per promuo-
presenta il confine naturale tra la Repubblica Sudafricana, lo Zimbabwe e il
vere ideologie della conservazione comuni. Preservazione rigida e uso soste-
Mozambico: un tracciato d’acqua che oggi unisce queste nazioni più di
nibile sono stati concetti chiave per giustificare e legittimare i loro program-
quanto le divida. Proprio in questo territorio infatti, nel 2000 è nato il Parco
mi, in particolare per l’allocazione e l’appropriazione degli animali selvatici
2
MOZAMBICO
SUDAFRICA
africani potenzialmente lucrativi.
prende il Kruger National Park sudafricano, il Limpopo National Park in
L’attuazione reale del programma Campfire in Zimbabwe è di enorme inte-
Mozambico, e il Gonarezou National Park in Zimbabwe.
resse per tutto il continente africano e contribuisce in modo importante alla
La realizzazione del parco ha creato un’enorme area protetta dedicata alla
riflessione sul “circolo virtuoso” grazie al quale anche la gestione della caccia
conservazione della biodiversità: in una regione che possiede grandi tradi-
può migliorare la qualità della vita nelle comunità che la praticano.
zioni culturali e risorse turistiche crescenti, ciò costituisce un importante fat-
In questo contesto, le attività del Cesvi sono state volte a sviluppare le capa-
tore di sviluppo economico e di promozione sociale per le comunità locali.
cità dei governi e delle Comunità locali in materia di ecosistemi. Il fine è sta-
Tracciare i confini di un parco è all'apparenza molto semplice. Bastano una
to quello di riconoscere e costituire unità ambientali economicamente auto-
mappa, pochi strumenti di misura e una matita. Il Limpopo si è fatto strada
sufficienti ed ecologicamente sostenibili, nonché sviluppare la gestione del-
nel tempo, plasmando e adattandosi al territorio. Allo stesso modo questa
le risorse naturali, con il coordinamento rurale e in accordo con le direttive,
idea di parco si sta facendo strada e sta cercando il consenso non solo degli
per ora solo abbozzate, del Parco transfrontaliero.
organismi internazionali, ma anche delle Comunità locali, adattandosi alle
Una delle esigenze più pressanti ha riguardato la possibilità di ridefinire la
tradizioni e all'idea di sviluppo degli abitanti che vorrebbero un parco che sia
relazione tra il parco sudafricano e quello situato nello Zimbabwe, facilitan-
compatibile con l’agricoltura, che consenta l'allevamento, che sia accoglien-
do gli spostamenti della fauna e l’applicazione di attività sostenibili in
te per la fauna selvatica e attraente per il turismo. L'obiettivo finale dell’in-
un'ampia area di contatto, chiamata “corridoio di Sengwe”.
tervento è contribuire al miglioramento degli standard di vita delle popola-
Per descrivere precisamente l’area del corridoio di Sengwe - che permette
zioni e dello stato delle risorse naturali nell’area.
l’unione, la comunicazione e la fusione tra il parco zimbabwano del
Lo Zimbabwe è stato protagonista, negli ultimi anni, di una politica di gestio-
Gonarezou e quello sudafricano del Kruger - è stato necessario un lavoro tec-
ne della fauna selvatica originale e innovativa. Anche se le strategie di con-
nico di censimento con l’utilizzo di strumenti satellitari (GPS) di singole fat-
servazione non sono mai politicamente neutrali, i differenti gruppi d’interes-
torie, abitazioni e recinzioni per il bestiame.
Campfire è una delle più
interessanti iniziative di
protezione della fauna che
siano attualmente in corso
al mondo. Il programma
implica quattro obiettivi
principali da raggiungere:
•ottenere la partecipazione
volontaria delle comunità
locali a progetti flessibili
volti al raggiungimento di
soluzioni a lungo termine
per la gestione delle
risorse;
•introdurre un sistema di
proprietà comunitaria con
diritti precisi di accesso alle
risorse naturali per le
comunità che vivono in
territori definiti;
•organizzare istituzioni
appropriate attraverso le
quali le comunità potranno
gestire e sfruttare le risorse
per il loro beneficio diretto;
•fornire l’assistenza tecnica
e finanziaria alle comunità
che aderiscono al
programma per aiutarle a
raggiungere tali obiettivi.
71
CACCIA
Durata del progetto:
2002 - 2006
Area d’intervento:
Bacini fiumi Limpopo e Save, Zimbabwe meridionale
Finanziatori:
Ministero Affari Esteri italiano
Partner locali
Ministry of Local Government and National Housing Zimbabwe, Biodiversity Foundation for Africa
Beneficiari
abitanti dei distretti di Betbridge, Chiredzi e Chipinge
Transfrontaliero del Grande Limpopo, un’area di circa 35.000 km che com-
Le donne riforniscono il
serbatoio con i secchi e
garantiscono un flusso
d’acqua costante.
La microirrigazione
migliora il reddito di molte
famiglie con costi bassi
e un leggero impatto
ambientale. (EB)
UN’ESPERIENZA DEL CESVI
Impala nella boscaglia. (EB)
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Ciò ha rappresentato un contatto con la realtà sociale quanto mai oppor-
72
tuno, che ha richiesto la convinta collaborazione dei residenti nell'area:
nessuna rete o nessun corridoio ecologico è infatti possibile senza il supporto della comunità sociale. Per questo, incontrare i leader delle comunità locali e informare la popolazione si è rivelato indispensabile per la buona riuscita del progetto. Il lavoro tecnico sul campo è stato integrato da piccoli interventi mirati e diverse attività collaterali. Le comunità locali hanno
gradito da subito le iniziative; si è creato in questo modo il clima di collabo-
73
ti meno immediati e, tuttavia, più importanti.
Una di queste è rappresentata dai progetti di microirrigazione nell’area di
Sengwe, realizzati installando impianti semplicissimi per risolvere il problema
dell’irrigazione di piccoli appezzamenti coltivati: le donne prelevano l’acqua in
piccoli bacini naturali e la versano con i secchi in un serbatoio collegato a sottili tubazioni, fino a bagnare goccia a goccia le radici delle singole piantine,
evitando così gli sprechi e permettendo raccolti più abbondanti e sicuri.
In alto a sinistra, esemplari
di rinoceronte bianco.
Sotto, un elefante
“a passeggio” in un
villaggio. La presenza
“non controllata” di animali
di grossa taglia può,
in alcuni casi,
compromettere la sicurezza
delle comunità locali. (VT)
CACCIA
razione indispensabile a proseguire anche quelle attività che danno risulta-
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Ambiente
è sviluppo
sostenibile
74
ZAMBIA
PERÙ
Nel Dipartimento di Loreto,
Cesvi ha promosso un
progetto volto a migliorare in
modo sostenibile il livello di
reddito dei produttori di
camu camu, che vivono per la
maggior parte in condizioni
di estrema povertà. Il camu
camu è un frutto che
contiene uno straordinario
tasso di vitamina C ed è
tipico della biodiversità
amazzonica.
Obiettivo primario del
progetto è stata la gestione
integrale di tutta la catena
produttiva. Si è intervenuto
per promuovere l’incremento
della produzione delle
macchie e delle piantagioni
di alberi, attraverso
l’applicazione di tecnologie
agroecologiche adeguate e il
rafforzamento dei comitati di
produttori. Si è proceduto
all’elaborazione di piani di
gestione delle piantagioni,
nell’intento di ottenere la
certificazione biologica.
Infine, attraverso
l’elaborazione di una
strategia di marketing
adeguata, si è potuto
commercializzare il camu
camu e altri prodotti dell’area
su mercati competitivi.
Progetti descritti nel libro
Altri progetti Cesvi sullo Sviluppo Sostenibile
La Luangwa Valley, in
Zambia, era una delle
roccaforti del rinoceronte
nero in Africa e ospitava fino
a 5.000 animali. I rinoceronti
di Luangwa, sterminati dai
bracconieri negli anni ’80,
sono stati considerati una
specie estinta. Il progetto, in
collaborazione con i Parchi
Nazionali del Sudafrica, la
Frankfurt Zoological Society e
la Zambia Wildlife Authority,
ha incentivato una politica di
conservazione e
reintroduzione del
rinoceronte e ha
co-finanziato i costi di
traslocazione del primo
gruppo di animali dal
Sudafrica e il successivo
arrivo di altri rinoceronti
per completare la necessaria
"popolazione fondatrice".
L’iniziativa ha introdotto un
equipaggiamento radio utile
al monitoraggio degli
esemplari e finanziato la
formazione dello staff locale
sul monitoraggio. E’ stato
possibile lo sviluppo di nuove
attività turistiche nel parco e,
di conseguenza, l’aumento di
entrate economiche per la
regione e le comunità locali.
MOZAMBICO
Nella zona di Macaneta, in
seguito alle forti inondazioni
dovute ad un ciclone, ai
fenomeni erosivi e di
degradazione ambientale e
alla distruzione del bestiame
causata dalla guerra e dalle
calamità naturali, Cesvi ha
promosso un progetto di
sviluppo delle biodiversità per
migliorare l’uso delle risorse
disponibili e sviluppare
attività economiche
alternative nel rispetto
dell’ambiente.
Il progetto favorisce lo
sviluppo agricolo grazie al
rimboschimento e alla
formazione di guardiani
ambientali che controllano le
attività turistiche e
sensibilizzano le comunità
locali sul problema
ambientale. Inoltre, per
sviluppare la pesca, sono
state distribuite reti e licenze
e sono stati organizzati corsi
di formazione per i tecnici
dell’amministrazione. Infine è
stata effettuata una fornitura
di bestiame a prezzo
controllato e realizzato un
libro con regole di educazione
ambientale per favorire lo
sviluppo di un turismo
responsabile.
75
AMBIENTE È SVILUPPO SOSTENIBILE
Molti Paesi in via di sviluppo
sono ricchi di risorse naturali
da cui spesso dipendono
gran parte delle loro attività
produttive. Nello stesso
tempo questi Paesi vivono
grandi e molteplici problemi
ambientali. Depredare
e risorse naturali crea nuove
povertà e queste alimentano
lo sfruttamento distruttivo
dell’ambiente.
A lungo termine si possono
recare danni irreversibili
compromettendo il
patrimonio delle generazioni
future. Con i progetti di
gestione delle risorse
naturali, Cesvi ha fatto
propria l’idea dello sviluppo
sostenibile, per coniugare
il progresso economico e
sociale delle popolazioni
locali con la tutela degli
ecosistemi più preziosi del
pianeta. Tante le aree di
intervento: dal Sud-Est
Asiatico all’Africa
meridionale, fino alla foresta
amazzonica del Perù.
Glossario
Agricoltura: attività praticata in modo efficiente, e
non, da circa 10.00 anni.
Amicizia: una società può evitare il crollo se il suo
livello di interdipendenza con le altre è assicurato o
se il livello di cooperazione è efficace.
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Biomassa: peso degli organismi viventi presenti in
un dato luogo in un determinato momento. Si
esprime in unità di massa (kg, ad esempio) per unità di superficie (ettaro, ad esempio). Si usa anche il
termine biomasse residue.
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Biomasse residue: sostanze organiche di origine
biologica che risultano da un processo produttivo e
che non sempre sono utilizzate nel modo migliore.
Nelle buone pratiche di risparmio energetico, di
conservazione del suolo e di risparmio idrico le b.
residue hanno un ruolo molto importante, come
“materie seconde”. Anche i rifiuti possono essere
considerati tali.
Caccia: attività praticata delle Comunità locali in
modo efficiente, e non, da circa 50.000 anni.
Capacità portante: numero e quantità in peso (biomassa) di organismi animali che possono essere
prodotti e ottenuti in un territorio.
Consociazione: pratica agricola che comporta colture associate di diverse specie e di diverse varietà nella stessa parcella. Assicura, insieme alla rotazione
buone pratiche agronomiche.
Danni ambientali: causa dell’estinzione di Comunità
fragili. È all’origine di difficoltà a carico di Comunità
poco elastiche o resilienti. È la prima causa di crollo ambientale.
Detrito: sostanza organica non immediatamente utilizzata dagli organismi animali: i cadaveri, le feci, le
foglie morte, i tronchi caduti sono altrettanti esempi
di detrito che viene via via aggredito dapprima da
organismi che del d. si nutrono (detritofagi) e poi da
organismi decompositori, come i funghi e i batteri.
Eredità: questo termine, contrariamente a quello di
sviluppo era usato solo in campo economico. In
biologia è stato introdotto per sottolineare con forza che alcune caratteristiche sono trasmesse di
generazione in generazione, come il denaro, che,
tendenzialmente, dovrebbe passare di padre (si
suole dire patrimonio, per questo) in figlio senza
variazioni apprezzabili. Lo stesso si intendeva dire
per i caratteri ereditari.
Fotosintesi: reazione biochimica tipica delle piante
verdi e di alcuni batteri che utilizzano l’energia solare producendo sostanza organica a partire dall’anidride carbonica e dall’acqua. Un… sottoprodotto
rilevante della f. è l’ossigeno.
Guerra: la presenza di nemici può essere una delle
cause di crollo di una società, se questa è indebolita
da alcune ragioni, tra cui quelle ambientali.
Cooperazione: tendenza, presente anche nel comportamento di numerose specie animali, che induce
i soggetti a collaborare. Nel contesto della politica
internazionale, nella quale si è originata la c. allo
sviluppo il ruolo più rilevante l’hanno avuto, di
recente, le Agenzie delle Nazioni Unite e le
Organizzazioni non governative.
Humus: miscuglio di sostanze organiche complesse, presenti nel suolo, che derivano da profonde trasformazioni del detrito che forma il primo orizzonte del terreno, o lettiera. L’h., insieme all’argilla del
suolo, è importante per assicurare al suolo stesso la
sua fertilità e la sua sostenibilità. Le migliori forme
di agricoltura sostenibile si basano sulla conservazione del capitale-suolo.
Crescita: aumento di un valore con il passare del
tempo. Sinonimo di sviluppo.
Orizzonte: strato di terreno di spessore, colorazione
e composizione variabile, di andamento circa paral-
lelo alla superficie. La successione dei diversi orizzonti forma i suoli.
Ossigeno: gas presente nell’atmosfera, dovuto
soprattutto alla fotosintesi. Nella sua forma costituita da due atomi è essenziale per la respirazione.
Nella forma costituita da tre atomi, l’ozono, è agente
inquinante piuttosto comune nell’aria delle metropoli, ma anche un prezioso schermo alla penetrazione dei raggi ultravioletti quando forma il noto “scudo di ozono” negli strati alti dell’atmosfera.
Pesca: attività di prelievo di organismi acquatici,
praticata da tempo immemorabile da diverse culture umane, anche con tecniche insostenibili.
Qualità: la qualità dello sviluppo e in particolare la
sua sostenibilità nel tempo, ambientale, economica
e sociale, sono state oggetto dei più importanti vertici delle nazioni Unite negli ultimi venti anni e
sono, agli atti, reperibili cercando informazioni in
rete sullo sviluppo umano.
Resistenza: modo di reagire tipico di ogni società
che può consentire di essere abbastanza elastica,
resiliente, nei confronti di una crisi ecologica, sociale, ed economica, evitando così il crollo.
Rotazione: numero di anni necessari al ritorno di
una particolare coltura su una parcella di suolo. La r.
barbabietola-grano-orzo è, ad esempio, di tre anni.
La r. assicura, insieme alla consociazione, buone pratiche agronomiche.
Sostenibilità: caratteristica, piuttosto rara, nella
cultura di alcuni popoli che hanno avuto successo
nella relazione con il loro territorio e le loro risorse,
ci invita a seguire il loro esempio.
Sviluppo: questo termine era dapprima impiegato
solo nelle scienze biologiche, per definire l’insieme
dei processi che comportano il passaggio da seme a
pianta o da uovo fecondato a individuo adulto.
Successivamente è stato adottato anche per tentare di descrivere i cambiamenti che portano una
nazione ad un livello di industrializzazione e di reddito paragonabile a quello degli Stati Uniti.
L’eventualità che i Paesi più ricchi possano aiutare
quelli più poveri a raggiungere più alti livelli di industrializzazione e di reddito è stata chiamata cooperazione allo s.
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GLOSSARIO
Cambiamento climatico: Seconda causa di crollo
ambientale, che può avere, oppure no, a che fare con
l’attività umana. Gli alberi… fanno piovere, e il ritmo di
deforestazione deve essere compensato dal ritmo con
cui la copertura vegetale viene rigenerata, per evitare,
al clima, il cambiamento sia locale sia globale.
Crollo (di una società): evento determinato da cinque
gruppi di fattori concomitanti: danni ambientali, cambiamenti climatici, ostilità delle popolazioni vicine
(guerra), e presenza di partner commerciali con cui si
intrattengono relazioni amichevoli (amicizia). Infine, la
quinta serie di fattori (resistenza) riguarda la risposta
della società ai suoi stessi problemi ambientali.
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
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Bibliografia
Webgrafia
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La rivista Medicina democratica
http://www.men.ch/activites.asp
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Sul Musée d’etnografia di Neuchâtel.
http://www.internazionaleleliobasso.it/filbita.html
Sulla Fondazione Lelio Basso
http://web.vita.it/communitas
La rivista Communitas
http://www.cesn.it/falconeria
Curiosità e altri approfondimenti sulla caccia medioevale e la falconeria
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BIBLIOGRAFIA/WEBGRAFIA
Altre letture consigliate
Altvater, E. Crisi dei paradigmi a fine secolo: dalla sfida della globalizzazione e della crisi ecologica al discorso della democrazia e dei diritti umani. “Medicina Democratica” (114-118), 1998.
Amin, S. Oltre la mondializzazione. Editori Riuniti, Roma 1999.
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Bologna G. (a cura di), State of the world 2005. Sicurezza globale. Edizioni ambiente, Milano, 2005
Brown Lester R., Larsen J., Fischloowitz-Roberts B. Bilancio Terra. Gli effetti ambientali dell’economia globalizzata. Edizioni Ambiente, Milano, 2003
Del Giudice, R. (a cura di), Valutare la sostenibilità. Alcune esperienze a confronto. Métissage, L’Harmattan Italia, Torino, 1998.
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Ziegler, J. I signori del crimine. M. Tropea Editore, Milano, 2000.
Altri link consigliati
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
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Macaneta, essicazione
del pesce. (GD)
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
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Cesvi, acronimo di Cooperazione e Sviluppo, è un’associazione italiana, laica e indipendente
La Fondazione Cariplo da sempre dedica grande attenzione alle tematiche ambientali. In que-
che opera per la solidarietà mondiale.
st’ottica, l’impegno della Fondazione nell’area Ambiente si è concentrato, in passato, su due
Cesvi è presente in più di 35 paesi con interventi di emergenza e di cooperazione che fanno
linee di intervento che bene si sposano con l’iniziativa proposta dal Cesvi, con il suo “proces-
leva sulle risorse locali e sul coinvolgimento delle popolazioni beneficiarie.
so allo sviluppo insostenibile”, e in accordo con le indicazioni delle Nazioni Unite che hanno
Cesvi ha scelto, sin dalla sua nascita nel 1985, di rivolgere la propria attenzione e il proprio
stabilito che gli anni che stiamo vivendo siano dedicati al raggiungimento di importanti
impegno non solo verso progetti concreti di solidarietà, ma anche verso iniziative di edu-
obiettivi su questo fronte.
cazione allo sviluppo e di sensibilizzazione rivolte all’intera comunità e al mondo della
La prima linea è dedicata all’educazione, attraverso il rafforzamento del ruolo della società
scuola in particolare.
civile e la diffusione di iniziative educative che insegnino specifici comportamenti volti alla
Due grandi campagne “Le culture degli altri” e “Siamo tutti sulla stessa terra” hanno espres-
conservazione e al miglioramento dell’ambiente. Ciò ha favorito un’interazione tra associa-
so e divulgato le linee guida dell’attività educativa di Cesvi: il rispetto delle culture degli altri
zioni ambientaliste e mondo della scuola, ha aumentato la consapevolezza ambientale nel-
e la necessità di educare alla solidarietà in un mondo sempre più globalizzato e interdipen-
l’ambito di mestieri e professioni, ha fornito opportunità importanti di comunicazione alle
dente. Da queste esigenze pedagogiche hanno preso origine decine di progetti di portata
istituzioni. La seconda linea di intervento riguarda la promozione della sostenibilità ambien-
nazionale e internazionale che hanno portato Cesvi a specializzarsi nella produzione di mate-
tale a livello locale, attraverso l’avvio e il supporto di iniziative che assicurino alle comunità
riale didattico multimediale: molte delle pubblicazioni Cesvi educational e delle iniziative di
un futuro sostenibile, garantendo una più equa distribuzione delle risorse e delle opportuni-
educazione allo sviluppo sono rivolte a insegnanti e pedagogisti. Altre sono destinate all’in-
tà tra i popoli e tra le generazioni.
tera comunità: bambini, genitori, studenti, operatori del commercio equo e solidale, ma
Per questi scopi, anche lo scorso anno, la Fondazione ha pubblicato un bando dal titolo
anche consumatori e lettori che, attraverso libri, video, cd-rom e testimonianze, possono
“Promuovere l’educazione ambientale”. Il bando intende favorire il rafforzamento del ruolo
interrogarsi e prendere coscienza dei grandi problemi dell’umanità.
della società civile e la diffusione di comportamenti ambientalmente corretti attraverso iniziative di educazione ambientale. Mi congratulo dunque con il Cesvi che ha realizzato un pro-
Per maggiori informazioni: www.cesvi.org
getto certamente importante per il futuro delle giovani generazioni.
Giuseppe Guzzetti
Presidente Fondazione Cariplo
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Cesvi ringrazia
Testi a cura di
Fotografi
Altri contributi fotografici
Tutti i fotografi, professionisti e non, per la collaborazione e la gentile concessione delle immagini.
Ettore Tibaldi. Nato a Bergamo nel 1943, per anni è
stato docente di Zoologia presso la Facoltà di
Scienze dell’Università degli Studi di Milano. È stato
responsabile scientifico di molti programmi di ricerca ecologica e si è occupato di educazione ambientale. Collabora con riviste, radio e televisioni, svolge
studi e missioni nell’ambito della cooperazione
internazionale. Molti i Paesi visitati nelle sue missioni: tra questi, Thailandia, Laos, Kenya, Senegal,
Burkina Faso e Mauritania. Si occupa di strategie di
intervento nei Paesi in via di sviluppo per la divulgazione scientifica e l’educazione allo sviluppo.
Giovanni Diffidenti (GD). Nato a Bergamo nel 1961,
ha realizzato servizi fotografici per l’editoria, la pubblicità e per diverse testate: The Independent, The
Guardian, The Sunday Times, Newsweek, Io Donna,
Panorama. Dal 1992 ha iniziato a dedicarsi al fotoreportage sociale con alcuni lavori sulle vittime delle
mine antiuomo: sue le immagini della campagna
Saatchi & Saatchi “L’eredità del soldato perfetto”
apparse sulle testate del gruppo RCS. Dal 2001 collabora con il Cesvi documentandone in particolare i
progetti di lotta all’Aids e alla malaria in Africa e nel
mondo. Da questa collaborazione nel 2003 è nato il
libro fotografico Aids. L’Africa dritto negli occhi edito
da Contrasto.
Emanuele Bonazzi (EB). Direttore creativo dell’agenzia
pubblicitaria Planet di Milano. È volontario del Cesvi
dal 2002, anno in cui ha ideato la campagna per il lancio del Super Messaggio Solidale promosso per la prima volta in Italia da Vodafone. Sua la sintesi verbale e
grafica “+Dai-Versi” per l’iniziativa di legge sulla deducibilità delle donazioni voluta dal settimanale Vita.
Ettore Tibaldi, Sergio Callegaretti e Peliti Associati
per il prezioso supporto nella realizzazione del progetto editoriale.
GLI ALBERI FANNO PIOVERE
Fondazione Cariplo per l’importante contributo alla
pubblicazione di questo volume e all’intero percorso educativo “Processo allo sviluppo insostenibile”.
Cooperativa Pandora e tutti gli educatori impegnati
nella conduzione degli interventi nelle scuole superiori lombarde nell’ambito del percorso educativo
“Processo allo sviluppo insostenibile”.
Slow Food e Koinè per la fondamentale collaborazione nella formazione degli educatori impegnati
nella conduzione degli interventi nelle scuole.
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Tutti gli operatori Cesvi e i partner locali che hanno
lavorato e lavorano per l’ecosviluppo nel Sud del
mondo.
Roberto Giussani (RG). Nato a Bergamo nel 1969, ha
studiato architettura e design al Politecnico di
Milano. Si dedica a tempo pieno alla fotografia dal
1995 ed è giornalista pubblicista dal 2001. Tra il 20042005 ha viaggiato a lungo nel Sud-Est Asiatico, realizzando servizi fotografici in Thailandia, Birmania e
Laos, dove ha documentato anche le attività del Cesvi.
Silvia Morara (SM). Nata a Bologna nel 1971, si è laureata in filosofia. Inizia a lavorare come fotoreporter
per un quotidiano locale e poi, dopo un anno trascorso in Albania a coordinare un progetto di cooperazione, si trasferisce a Milano dove collabora con diverse
agenzie fotografiche (Franca Speranza, Iber-Press,
LaPresse). Attualmente lavora come free-lance. Tra i
Paesi visitati nei suoi reportage, Ghana, Sudafrica,
Iran, Israele, Palestina, Afghanistan, Pakistan, Perù.
Valeria Turrisi (VT). Nata a Lecco nel 1974, si è laureata
in relazioni pubbliche. Dopo aver lavorato per alcuni
anni a Parigi presso l’agenzia pubblicitaria Ogilvy &
Mother, decide di dedicarsi completamente alla fotografia. Fotografa professionista dal 2001, nei suoi viaggi ha documentato i progetti del Cesvi in Marocco,
Zambia, Somalia e Perù. Attualmente lavora come
free-lance e vive in Kenya.
Giuseppe Daconto (GDA). Esperto di Scienze Naturali,
dal 1996 coordina i più importanti progetti di gestione delle risorse naturali realizzati dal Cesvi, in particolare quelli per la pesca sostenibile in Thailandia e
nella regione umida nota come “Siphandone”, nel
Laos meridionale. Attualmente vive in Zimbabwe ed
è responsabile regionale delle attività del Cesvi
nell’Africa australe.
Piersilvio Fagiano (PF). Laureato in Medicina Veterinaria a Torino, lavora da oltre 20 anni nel campo
della cooperazione internazionale. La sua esperienza spazia dall’America Latina, all’Asia, all’Africa. Dal
giugno 2002 è direttore dell’Unità Progetti presso la
sede centrale del Cesvi.
Giangi Milesi (GM). Già consulente aziendale di
marketing communication, a partire dal 1992 come volontario del Cesvi - ha ideato e diretto
numerose campagne di pubblicità sociale. Dal 1999
lavora a tempo pieno per il Cesvi come direttore
dell’Unità raccolta fondi, comunicazione, educazione. Nell’ottobre del 2005 è nominato presidente
dell’associazione.
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GLI ALBERI FANNO PIOVERE
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Macaneta, piccolo
commercio del pesce. (GD)
Copyright © 2006
Per il volume
Cesvi/Peliti Associati
Per le fotografie
Emanuele Bonazzi
Giuseppe Daconto
Giovanni Diffidenti
Piersilvio Fagiano
Roberto Giussani
Giangi Milesi
Silvia Morara
Valeria Turrisi
Per i testi
Giuseppe Guzzetti
Giangi Milesi
Ettore Tibaldi
Progetto grafico e impaginazione
Fulvio Forleo
Coordinamento editoriale
Vittoria Castagna
Federica Marini
Alice Sorrenti
Progetto educativo
“Processo allo sviluppo insostenibile”
Simona Ghezzi
Nicoletta Ianniello
Stampa
Prostampa Sud
In copertina: elaborazione grafica
di una foto di Giovanni Diffidenti
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