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Comitato Spontaneo per l`Ambiente di Recco

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Comitato Spontaneo per l`Ambiente di Recco
• Comitato Spontaneo per l’Ambiente di Recco
• SABATO 13 Novembre 2010
• Sala del Consiglio Comune di Recco
• AUTOSILO: AREE SCOLASTICHE ED
AMBIENTE
• ASSEMBLEA PUBBLICA
•
• “MEDICI PER L’AMBIENTE”
• Gianfranco Porcile- medico oncologo,
responsabile ISDE-Italia per la Liguria
Patologie e inquinamento
L’ inquinamento dell'ambiente di
vita e di lavoro è sempre più
spesso causa o motivo di
aggravamento di numerose
patologie.
Molti processi patologici trovano
una loro eziopatogenesi in cause
ambientali:
Es:
• l'accumulo di inquinanti nell'aria
• nell'acqua, nel suolo
• nel cibo
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
• 1- origine industriale (circa 30%)
• 2- origine da impianti di riscaldamento
domestico (circa 30%)
• 3- origine dal traffico autoveicolare (circa
40%): tra l’altro questa causa sarebbe
quella su cui sarebbe meno difficile agire
per ridurre l’inquinamento.
INQUINANTI DIRETTI
•
•
•
•
Anidride solforosa (SO2)
Monossido di carbonio (CO)
IPA (idrocarburi policiclici aromatici)
VOC (composti organici volatili): benzene,
toluene (+correlati al traffico a.v.), xileni,
etilbenzene,ecc.
• Metalli pesanti
• Possono essere bloccati da filtri e marmitte
catalitiche
INQUINANTI SECONDARI
• Ossidi di azoto (NOx)
• Ozono (O3)
• Polveri sottili: PM 10, PM 5, PM 2,5, PM 1, PM
O,1, nanoparticelle. Origine (nell’ordine): traffico,
suolo, mare, combustione di oli, secondarie a
attrito, usura,ecc (es: pneumatici),ecc.
• La tecnologia attuale è invece abbastanza
inerme nei confronti di questi inquinanti che non
escono soltanto dai tubi di scappamento
L’ASMA BRONCHIALE è aumentata
negli ultimi 10-15 anni: quali i motivi?
1
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
ASMA BRONCHIALE
FATTORI GENETICI
Ruolo marginale
ALIMENTAZIONE
 FRUTTA E VERDURA FRESCA
FUMO ATTIVO E PASSIVO
FUMO DURANTE LA GRAVIDANZA
L’ASMA BRONCHIALE è aumentata
negli ultimi 10-15 anni: quali i motivi?
 FATTORI GENETICI:
giocano un ruolo marginale
 ALIMENTAZIONE tipica della società industrializzata:
- povera di frutta e verdura fresca, alimenti ricchi di vitamine
antiossidanti A, E, C, che giocano un ruolo nel danno polmonare
 INQUINAMENTO ATMOSFERICO
 FUMO ATTIVO e PASSIVO
- figli di fumatori
- madre che fuma durante la gravidanza: neonato sottopeso con
iposviluppo polmonare e maggior frequenza di polmoniti
asmatiformi nei primi anni di vita
Malattie polmonari
“Altre patologie ”.
-Le malattie polmonari acute
(bronchiti, broncopolmoniti,ecc.)
e croniche (BPCO,
enfisema,ecc).
-Le acute sono correlate a picchi
di inquinamento atmosferico e
sono molto frequenti nei
bambini.
Malattie cardiocircolatorie
“Altre patologie ”.
- le malattie cardiocircolatorie
(infarti, angine, ictus,
trombosi,ecc.) acute, che
spesso, quando non siano
mortali, hanno sequele croniche
invalidanti.
Il tumore nell’infanzia
“rischio di tumori
nell’infanzia”.
- in Italia sta aumentando del
2% annuo, esattamente il
doppio che negli altri paesi
europei
- nei primi 12 mesi di vita
addirittura del 3.2% annuo.
Il cancro nei bambini
• Rischio di cancro nell’ infanzia
• In Italia sta aumentando del 2% annuo.
• esattamente il doppio che negli altri paesi
europei
• - nei primi 12 mesi di vita addirittura del
3.2% annuo.
• Proposta di Medicina Democratica: invece del PIL prendiamo la
diminuzione di mortalità infantile per cancro come indicatore di
progresso nei paesi sviluppati (come nei paesi in via di sviluppo si
impiega come indice la mortalità infantile per tutte le cause)
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Anche se non da molti anni, è ormai dimostrato in maniera
inequivocabile in studi controllati specificatamente disegnati il
ruolo dell’inquinamento atmosferico come fattore di rischio del
carcinoma polmonare.
Si ritiene che il fumo di tabacco costituisca il più importante
fattore di rischio e sia responsabile dell’ 80-85% dei casi
osservati; l’inquinamento atmosferico risulta responsabile degli
altri 15-20% dei casi.
Un certo numero di casi è infine da attribuire a molte sostanze di
origine lavorativa(asbesto, cromo, arsenico, berillio, ecc.) di non
facile quantificazione in termini di percentuale.
Franco Merletti “Linee Guida sul Tumore del Polmone” , Prima stesura
2001
Inquinamento Acustico
“Rumore”
Nell’adulto è causa di
sordità, problemi nervosi,
ansia, insonnia,ecc.
Nel bambino predominano i
disturbi di tipo nervoso:
ipercinesi,
disagio,
irrequietezza,
difficoltà di concentrazione .
(se nei pressi di una
scuola:disturbo di un
tranquillo svolgersi delle
lezioni)
INCIDENTALITA’ STRADALE
• 5-6000 morti all’anno in Italia
• Più di 1 milione di morti all’anno nel
mondo: cioè più di qualsiasi malattia (una
vera e propria epidemia)
• Gran parte delle vittime sono proprio
pedoni e ciclisti, cioè le fasce più deboli tra
gli utenti della strada
• Aumentare il traffico nei pressi delle
scuole vuol dire aumentare il rischio.
Inquinamento indoor
•
•
Di solito si ritiene che l’inquinamento più pericoloso sia quello che
incontriamo quando ci lasciamo alle spalle la porta di casa, ma non è
vero:
l’inquinamento indoor (cioè all’interno della casa o della scuola) può
essere altrettanto pericoloso, specialmente per i bambini che per le
loro caratteristiche (bassa statura, comportamento mani-bocca,ecc.)
risultano particolarmente esposti.
•
•
•
•
•
•
•
In casa si somma l’inquinamento esterno dell’aria con quello interno:
Fumo di tabacco (passivo)
Vernici (aniline, benzene,ecc.)
Legno (le polveri di legno sono cancerogene per le vie aeree superiori)
Aldeidi (formaldeide,ecc.)
VOC
Ftalati: giocattoli, oggetti di plastica, biberon, succhiotti,ecc.
Obesità infantile
“Bimbi sovrappeso”
I bambini italiani sono
sempre più grassi
Un bambino su quattro ha
problemi di sovrappeso
Ogni cento bambini della
terza elementare:
24 sono in sovrappeso e,
di questi, 12 obesi
Complessivamente sono
oltre un milione in Italia i
bambini fra i 6 e gli 11 anni
(ELEMENTARI) con
eccesso ponderale.
Una malattia di oggi: il bullismo
• “Partiamo ad esempio dal bullismo dilagante: un’altra
faccia della solitudine giovanile. Il mondo giovanile,
spesso indirizzato (e non potrebbe essere altrimenti) dal
“modello” degli adulti, fa sempre più fatica a sottrarsi alla
compulsività del “voglio tutto e subito”. I beni comuni
sono i primi a farne le spese: si comincia con i lampioni,
le panchine, gli arredi urbani…per arrivare alle molestie,
alle gazzarre, agli scontri più o meno organizzati.Il
branco e il leader quasi sempre funzionano così. Al di là
di questo c’è il nulla, la noia, la depressione, la
sofferenza mentale.
• Sentiamo drammaticamente mancare un progetto
sociale di cura nei confronti degli adolescenti e dei
giovani…”
• Viottoli, 2/2008, 8 dicembre 2008, Comunità di Base di
Pinerolo
Parcheggi: quale impatto?
• L’inquinamento prodotto dalle emissioni dei grandi
parcheggi in struttura e in superficie è stato a lungo
sottovalutato.
• Recentemente, la crescente domanda di questo tipo di
servizio e la realizzazione di grandi parcheggi interrati ha
sollevato il problema: quale impatto locale e generale
possono avere queste strutture sull’ambiente?.
• In Svezia si è affrontato questo problema conducendo
specifici studi e sviluppando opportuni modelli in grado di
predire, nei luoghi prossimi alle aree di parcheggio,
l’entità dell’inquinamento atmosferico associato alla
conduzione di queste strutture (Hoglund, 2004).
Le criticità
• La possibilità che un parcheggio possa essere
una importante fonte di inquinamento deriva dal
fatto che le emissioni delle autovetture
aumentano in modo significativo nelle condizioni
tipiche delle fasi di parcheggio: bassa velocità,
frequenti accelerazioni e frenate, motori al
minimo.
• Anche gli effetti indotti sul traffico di passaggio,
nelle fasi di immissione e di uscita dal
parcheggio non devono essere trascurati ai fini
della valutazione della qualità dell’aria.
Le partenze a freddo
• Particolarmente critiche, al fine delle emissioni in
atmosfera, sono le partenze a freddo anche per
vetture catalizzate , eventi che, ovviamente,
coinvolgono tutte le autovetture che si sono
parcheggiate, al momento della loro partenza.
La marmitta catalitica entra in funzione solo
quando la sua temperatura ha raggiunto un
valore ottimale molto elevato; a temperature più
basse la sua efficienza di abbattimento
dell’inquinamento diminuisce drasticamente.
• (Heeb et al., 2003)
L’inquinamento delle zone limitrofe
•
Le maggiori emissioni per partenze a freddo si producono al
momento dell’accensione delle vetture, anche solo dopo una decina
di minuti dall’inizio della sosta e tali condizioni si protraggono per i
primi 4-5 chilometri di percorso, con il 50% delle emissioni a freddo
prodotte entro i primi 200 metri di percorso.
• Pertanto le emissioni a freddo delle autovetture che hanno
parcheggiato nell’autorimessa, coinvolgono, con il loro maggiore
inquinamento, l’interno del parcheggio e, per diverse centinaia di
metri, tutti i percorsi stradali che si diramano dal parcheggio stesso.
Questo fenomeno è stato riscontrato anche per le vetture catalizzate
EURO-3 che, ad esempio, durante il percorso a motore freddo si
stima possano emettere in atmosfera circa 70 milligrammi di
benzene per ogni singola autovettura EURO-3 che esce dal
parcheggio. Ovviamente, se il parcheggio non è riscaldato, la
maggiore criticità nelle partenze a freddo si riscontra nei mesi
invernali: esattamente quelli in cui le scuole sono più frequentate.
• (Heeb et al., 2003)
Periodo estivo
• Quasi altrettanto critiche durante la fase di parcheggio
sono le maggiori emissioni delle autovetture in
movimento nel periodo estivo: maggiori consumi di
combustibile dovuti agli impianti di condizionamento
(dell’auto) tenuti in funzione e maggiore evaporazione di
benzina dai serbatoi, durante la sosta.
• Diversi studi, finalizzati a valutare l’esposizione totale a
inquinanti atmosferici della popolazione, in base ai
luoghi frequentati nel corso della loro giornata tipo,
individuano nei garage e nei parcheggi in struttura i
luoghi dove l’esposizione ad inquinanti da traffico è tra i
più elevati.
Lo studio di Hong Kong
Uno studio condotto ad Hong Kong fornisce i seguenti valori sulle
concentrazioni medie di Ossido di Carbonio (CO), Biossido di Azoto
(NO2) e polveri sottili (PM10) riscontrabili all’interno di un garage o
di un parcheggio di questa metropoli: CO, 13.750 microgrammi per
metro cubo; NO2, 356 microgrammi per metro cubo, PM10 , 150
microgrammi per metro cubo.
Si tratta di valori nettamente superiori ai valori riscontrati nell’aria
ambiente di Hong Kong durante lo stesso periodo di studio.
Concentrazioni di questo ordine di grandezza sono anche superiori agli
obiettivi di qualità dell’aria (DM 2/4/02 n 60) che dovranno essere
rispettati in Italia nel 2010: CO, 10.000 microgrammi/m3 (media
giornaliera); NO2, 40 microgrammi/m3 (media annuale); PM10, 20
microgrammi /m3 (media annuale).
(Chau et al., 2002)
Il parcheggio: l’ambiente più
inquinato
• In particolare, tra tutti gli ambienti normalmente
frequentati dal pubblico, il parcheggio è risultato
il microambiente in cui, in assoluto, si
riscontrano le più elevate concentrazioni di CO,
un tipico inquinante che caratterizza le emissioni
di veicoli a benzina.
• Co: monossido di carbonio è un veleno (è il
famoso grisou delle miniere) (suicidi tramite il
tubo di scappamento)
• Ma ovviamente quelli di Hong Kong non sono gli
unici parcheggi con problemi ambientali…
Lo studio di Baltimora
• Un recente studio condotto a Baltimora in un
parcheggio in struttura (8 piani per 1400 posti
auto) ha sperimentalmente misurato
l’incremento di inquinamento all’interno del
parcheggio attribuibile ad ogni singola
autovettura parcheggiata. Questo studio ha
anche confermato che il maggiore inquinamento
che si riscontra nei parcheggi riguarda anche
idrocarburi policiclici aromatici (IPA), butadiene e
benzene, noti cancerogeni e leucemogeni.
• (Kim et al., 2007)
Lo studio svedese
• Lo studio svedese già citato ha stimato la quantità di CO (4.00
grammi) e di NO2 (0.14 grammi) che sono mediamente emessi da
una singola autovettura durante la fase di parcheggio in struttura.
• Questi valori sono stati calcolati utilizzando i modelli appositamente
sviluppati per stimare l’impatto ambientale dei parcheggi e
ovviamente essi valgono solo per il parcheggio studiato. Comunque
queste stime confermano che all’interno di un parcheggio possono
essere emesse quantità non trascurabili di inquinanti che, in
presenza di una adeguata e doverosa ventilazione, inevitabilmente
sono trasferiti, come inquinamento diffuso, nelle immediate
vicinanze del parcheggio stesso.
• In questi stessi luoghi, all’inquinamento diffuso proveniente dal
parcheggio, si somma l’inquinamento delle autovetture che lasciano,
a motore freddo, il parcheggio e delle autovetture in arrivo che
cercano posteggio.
• (Hoglund, 2004)
I più vulnerabili
• Bambini e anziani: la popolazione più
sensibile all’inquinamento atmosferico
prodotto dal traffico
• (Biggeri et al., 2001; Zapponi e Marconi,
2003).
A Recco e in situazioni analoghe…
• E’ inevitabile che tutti gli inquinanti
aeriformi prodotti all’interno della struttura
del parcheggio si diffonderanno attraverso
le aperture all’esterno (entrate ed uscite
veicolari e pedonali, finestre, grate di
ventilazione,ecc.), nelle loro immediate
vicinanze, a stretto contatto con chi
frequenterà le scuole.
IPA e metalli pesanti
• Una particolare problematica sarà quella delle emissioni di polveri
da scarichi autoveicolari, a cui sono adsorbiti pericolosi prodotti di
combustione quali gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Una
caratteristica di questi composti, molti accertati mutageni e
cancerogeni, è l’elevata stabilità chimica. Questo significa che una
volta sedimentati al suolo, insieme alle polveri che li veicolano,
questi composti tendono ad accumularsi progressivamente nel
terreno. Analoga riflessione occorre fare per la possibile emissione
autoveicolare di metalli pesanti che presentano la stessa proprietà
di progressiva concentrazione nel suolo. L’accumulo di metalli e di
policiclici nel terreno può costituire una fonte di rischio per i bambini
che frequentano le scuole.
• Normative nazionali (Decreto Ministeriale n.471 del 25/10/99)
prevedono standard di qualità per i terreni adibiti ad uso pubblico in
cui le concentrazioni di metalli e IPA non devono superare
determinati valori, a garanzia della salute di chi frequenta questi
luoghi.
La conclusione
• La realizzazione del parcheggio
comporterebbe certamente un costante e
cronico aggravamento della qualità
ambientale di questa zona, sia dell’aria
che del terreno nelle sue immediate
vicinanze.
conclusione2
• Tale peggioramento è destinato a perdurare per
tutto il tempo di funzionamento del parcheggio
stesso, presumibilmente alcuni decenni.
• Proprio mentre in tutto il mondo ed anche in
Italia si stanno attuando politiche di trasporto
collettivo su mezzi a basso impatto ambientale e
scelte atte a scoraggiare l’uso di autovetture nei
centro città, quali la pedonalizzazione e
l’attivazione di piste ciclabili.
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