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TempoCostasera: nuovo orologio in legno di botte

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TempoCostasera: nuovo orologio in legno di botte
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masi sceglie
l’agricoltura
biologica
“serata in trattoria”
all’insegna della masi
wine experience
seminario tecnico
a vinitaly:
l’appassimento
alessandra boscaini
nuova delegata de
“le donne del vino”
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news – aprile 2016
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#TEMPOCOSTASERA: NUOVO OROLOGIO IN LEGNO DI BOTTE
In occasione del cinquantesimo Vinitaly, Masi Agricola, produttore leader di Amarone da più di sette generazioni, ha presentato presso il proprio stand una novità assoluta: Tempo Costasera (#TempoCostasera), un orologio modellato dal legno di
rovere ricavato dalle botti che hanno ospitato l’affinamento del
suo Amarone portabandiera Costasera, simbolo dell’enologia
veneta. L’originale creazione nasce dalla collaborazione con AB
AETERNO, innovativa azienda veronese produttrice di orologi
eco-sostenibili Made in Italy dotati di movimento svizzero. “La
storia inizia nel XVII secolo in Francia: nelle grandi foreste di
querce da dove provengono i legni pregiati con cui si costruiscono i fusti per l’invecchiamento del nostro Amarone” spiega
Sandro Boscaini, Presidente di Masi, conosciuto nel mondo
come Mister Amarone. “Le botti ospitano tre cicli, da due anni
ciascuno, di affinamento dell’Amarone Costasera, poi vengono
smontate per recuperare le doghe per la realizzazione degli orologi. Il fil rouge è il tempo, che racchiude la sintesi poetica di Masi.
Il tempo attesta il valore delle cose: di un terreno, di una tecnica, di un prodotto. Il suo ritmo scandisce il nostro appassionato
lavoro: affina la qualità nel vigneto, in appassimento e in canti-
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na. Il nostro vino, in particolare l’Amarone, richiede tempo
e amore per essere apprezzato”. “Chiunque al giorno d’oggi
possiede un orologio che può essere prezioso, elegante, tecnologico o sportivo. Sono certo però che chi indosserà Tempo
Costasera ne apprezzerà la personalità e il calore. Un orologio
al quale affezionarsi per i valori che racchiude, più che per
il valore materiale. Tempo Costasera è prezioso in quanto
unico” commenta Raffaele Boscaini, direttore Marketing di
Masi. “Ogni venatura del suo legno rappresenta i trascorsi di
questo meraviglioso materiale da sempre insostituibile nelle
più svariate opere dell’uomo, naturale, pulito, intimo, bello,
sano e soprattutto vivo!” L’orologio, sul cui fondello è incisa la
dicitura ‘Masi Tempo Costasera in legno di botte’ indicando il
numero di lotto specifico della botte di provenienza, è prodotto sia in versione maschile che femminile. È attualmente disponibile nei punti vendita Masi presso La Rivendita Serego
Alighieri in Valpolicella e a Tenuta Canova a Lazise sul Lago
di Garda. Al tempo è stato dedicato anche il filmato intitolato «Il gusto del tempo» che il regista cinematografico Andrea
Segre ha girato in onore a Masi
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MASI SCEGLIE L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
Con l’annata 2014 il Poderi BellOvile (80% Sangiovese,
15% Canaiolo, 5% Ciliegiolo), l’intenso e profumato rosso
prodotto in Toscana nelle tenute Serego Alighieri di Cinigiano in Val d’Orcia, si fregia della certificazione biologica,
così come il Passo Blanco Masi Tupungato 2015, blend di
uve argentine e venete (60% Pinot Grigio, 40% Torrontés)
proveniente dalla tenuta argentina di Masi, nelle regione di
Mendoza, interamente eco-sostenibile. “Tramite il Progetto
Uve di Qualità, già dal 2004 Masi applica in tutti suoi vigneti, compresi quelli dei propri conferenti, protocolli di agricoltura sostenibile con lo scopo di ridurre al minimo l’impatto
ambientale delle proprie produzioni” commenta Raffaele
Boscaini, coordinatore del Gruppo Tecnico Masi. “La cura
ed il rispetto dell’ambiente sono parte integrante della cultura
e della filosofia di Masi #MasiGreen. Il sentimento che guida
la nostra azienda è la grande riconoscenza verso la terra, sia
nel territorio d’origine che nelle altre aree in cui operiamo”.
Questa filosofia produttiva ha consentito al gruppo veronese
di raggiungere la certificazione biologica nei suoi vigneti in
Toscana nel 2014 ed in Argentina nel 2015. “Qui – continua
Boscaini – dove le condizioni climatiche sono particolarmente felici, siamo riusciti in poco tempo a convertire al biologico
tutta la produzione. In Veneto la situazione è più complessa
e non è sempre possibile (anche se all’interno di protocolli
sostenibili) eliminare totalmente i trattamenti mantenendo
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quella costanza qualitativa e quantitativa attese”. Masi opera
assecondando la naturalità dell’ecosistema, promuovendo la
biodiversità dell’ambiente e applicando tutte le pratiche di
gestione del vigneto atte a garantire il mantenimento di un
equilibrio naturale. In particolare nei vigneti in Argentina
ha integrato il proprio stile con l’habitat circostante creando
un’importante oasi di biodiversità, ricca dal punto di vista
della fauna e della flora autoctone. L’approccio sostenibile riguarda, oltre al vigneto, anche i siti produttivi, in primis le
cantine, con accorgimenti che assieme permettono una più
rispettosa lavorazione della materia prima ed evitano sprechi.
Si pone infine attenzione al materiale per il confezionamento
e l’imballaggio, che oltre ad essere riciclato e riciclabile, negli
ultimi anni è stato considerevolmente ridotto. “L’attenzione
verso l’ambiente e la viticoltura sostenibile da tempo non
rappresentano più una nicchia di mercato, c’è una vivace domanda di prodotti biologici a livello mondiale dovuta ad un
crescente interesse da parte del consumatore. Con una quota
export del 92% Masi, che da anni rappresenta all’estero non
solo il vino veronese, ma anche il vino italiano di qualità, ha
tutte le carte in regola per apportare al mondo del bio con
questi vini originali un’ulteriore eccellenza, grazie alla riconoscibilità di marca, all’innovazione e a garanzie aggiuntive,
prima fra tutte la tracciabilità” conclude Boscaini.
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“SERATA IN TRATTORIA”
ALL’INSEGNA DELLA MASI WINE EXPERIENCE
Riscoprire l’autenticità delle cose semplici in un contesto familiare che esalta
la bellezza della convivialità e il piacere
della buona tavola, imbandita con le
specialità del territorio abbinate ai vini
Masi. È la Masi Wine Experience andata in scena durante Vinitaly alla Tenuta
Canova di Lazise, una cena che la famiglia Boscaini ha riservato a operatori,
buyer e stampa di tutto il mondo. “Con
Tenuta Canova intendiamo proporre un
nuovo modello di convivialità che sostituisce la formalità con la genuinità dello
stare insieme – ha commentato Raffaele
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Boscaini, direttore marketing di Masi
Agricola durante la serata – si tratta di
una proposta coinvolgente che privilegia
il valore dei rapporti umani in un’esperienza di incontro con il territorio e i
suoi prodotti tipici”.
La Tenuta a Lazise è per Masi una nuova tappa del progetto Masi Wine Experience che intende offrire un’esperienza
emozionale della Cantina veronese e
dei suoi prodotti nell’autenticità della
campagna del lago di Garda, con gli
ampi vigneti dove la vista spazia fino
alle dolci colline della Valpolicella e alla
montagna, con il fruttaio per l’appassimento, la cantina dove viene affinato
il celebre Campofiorin, uno dei simboli di Masi. La corte e l’uliveto sono
attrezzati per pic-nic e degustazioni in
pieno relax e adatti ad accogliere anche
le famiglie e il wine-bar offre l’abbinamento dell’intera selezione di vini Masi
con piatti ispirati alla cucina di territorio e di casa.
Alla “Serata in trattoria” hanno partecipato operatori provenienti da numerose nazioni tra cui Australia, Inghilterra,
Spagna, Maldive, Svezia e Norvegia
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SEMINARIO TECNICO A VINITALY: L’APPASSIMENTO,
I DETTAGLI FANNO LA DIFFERENZA
Il Gruppo Tecnico Masi ha tracciato una timeline dedicata
alla sua Expertise, l’Appassimento, frutto di quasi trent’anni
di studi e ricerche che hanno coinvolto, oltre ai propri tecnici,
un gran numero di valenti studiosi e ricercatori di celebri Università italiane e straniere, tra cui Milano, Verona, Bordeaux,
Udine ed Anger. Tre decadi alle quali non a caso è corrisposto
in modo sorprendente lo sviluppo a livello internazionale del
“fenomeno Amarone”. L’Appassimento, aspetto caratterizzante
del più famoso vino veronese al mondo, è una geniale pratica millenaria risalente al tempo dei Romani e brillantemente
rielaborata in epoca più recente grazie alle intuizioni, alle sperimentazioni e allo straordinario know how attuale. Masi, che
da sempre ha sostenuto quell’indirizzo produttivo che afferma
non possano esistere un gran territorio vitivinicolo e grandi vini
senza l’intervento appropriato dell’uomo, ha fatto della ricerca
un “mantra”, dedicando gran parte delle energie del Gruppo
Tecnico allo studio di questo metodo produttivo unico.
A dare il via alla sessione il commento di Raffaele Boscaini,
coordinatore del Gruppo Tecnico Masi, che ha voluto soffermarsi sul concetto principale di questo seminario ben espresso
dal suo titolo. “Una tecnica come l’appassimento si può decidere semplicemente di applicarla oppure si può decidere di
adottarla, convivendoci per generazioni, capendone i segreti e
sfruttandone tutte le potenzialità: questo significa farla propria
e avere quindi la possibilità di svilupparne tutte le sfaccettature rendendosi protagonisti del suo futuro”. Masi ha optato
per l’accezione più ampia “con il risultato che – continua Boscaini – se da una parte si tratta solo di concentrare tramite
essicazione i succhi presenti in un acino per avere un vino più
forte, dall’altra ci sono oltre trent’anni di esperienze, studi e
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ricerche che ci hanno portato al raggiungimento di una vera
e propria expertise che ha letteralmente spostato i confini di
questa tecnica che, partendo ovviamente dalla Valpolicella con
l’Amarone, raggiunge ora altre regioni in Italia e nel mondo,
anche con utilizzi totalmente nuovi che includono vini bianchi
e spumanti”. Durante il Seminario – che ha visto coinvolti
oltre a Raffaele Boscaini, anche altri membri del Gruppo Tecnico: Mattia Lucchini (viticoltura), Vittorio Zandonà, Anita
Boscaini (entrambi controllo qualità) e Andrea Dal Cin (referente enologia) – il coordinatore tecnico Lanfranco Paronetto
ha dichiarato: “In tutti questi anni abbiamo indagato a fondo
la tecnica dell’Appassimento in tutti i suoi aspetti: sono state studiate le uve autoctone, la zonazione della Valpolicella, si
sono approfondite le conoscenze sui lieviti e la fermentazione,
l’influenza del microclima, il ruolo del legno nella maturazione
del vino, fino ai fattori umani che ne influenzano la produzione e alla genetica, con la definizione del DNA dell’uva Corvina e lo studio dei geni in fase di Appassimento, nulla è stato
tralasciato”. È stato inoltre sottolineato l’impegno divulgativo
del Gruppo Tecnico Masi in materia di ricerca; oltre ad essere
applicate nel ciclo produttivo dei cinque prestigiosi Amaroni
della gamma di Masi e in tutti i suoi vini da doppia fermentazione, come lo storico Campofiorin, le sperimentazioni sono
state condivise durante gli appuntamenti annuali del Seminario Tecnico a Vinitaly, arrivando a rappresentare un immancabile punto di riferimento per tutto il settore. Per rendere più
concreto questo lungo lavoro di ricerca, Masi ha voluto pubblicare i suoi studi negli “Atti di XXV anni di Seminari Masi
a Vinitaly” e una collana di tre libri editi dalla Fondazione
Masi dedicati alle uve, alle tecniche e ai terroir delle Venezie
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ALESSANDRA BOSCAINI NUOVA DELEGATA DE
“LE DONNE DEL VINO” PER IL VENETO
Alessandra Boscaini, responsabile vendite di Masi Agricola, è la nuova delegata
regionale dell’Associazione Le Donne
del Vino per il Veneto; raccoglie il testimone di ambasciatrice da Nadia Zenato, rinnovando il costante impegno nella
promozione del vino italiano di qualità e
del patrimonio di cultura e di tradizioni
che lo ha reso famoso nel mondo.
“Sono orgogliosa di poter contribuire in
primis al dialogo tra le donne del vino,
siano esse professioniste del settore o appassionate” ha commentato Alessandra
Boscaini. “Ritengo che tra gli obiettivi
da porsi a livello associativo ci sia la creazione di sinergie con strutture analoghe
a livello internazionale: penso a Vinissima, che in Germania conta 500 rappresentanti, alla svizzera Dames de Hautecour, alla francese Les Alienor du Vin
de Bordeaux, a Women of the Wine in
Grecia e a New York, solo per citarne alcune. È fondamentale poi il dialogo con
le tante professioniste del settore di tutto il mondo, dalle giornaliste alle master
of wine, dalle sommelier alle ristoratrici
alle blogger: certamente il punto di vista
femminile, soprattutto se unisce professionalità ed esperienze culturali diverse, può dare un importante contributo
all’enologia internazionale”.
L’ufficializzazione della nomina di Alessandra Boscaini è avvenuta nel corso
dell’incontro delle Donne del vino presso lo stand della Regione Veneto al Vinitaly. Si sono uniti al brindisi: il presidente della Regione Veneto Luca Zaia,
la presidente di Vinissima Andrea Wirsching e la presidente dell’Associazione
Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini, che commenta: “Sono contenta che una professionista come Alessan-
Masinews 3/2016. News Aprile 2016.
Pubblicazione ad esclusivo uso interno
a cura dell’Ufficio Comunicazione Masi
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Redazione Editoriale:
Cristina Valenza, Angela Franceschini
Dora Stopazzolo
dra Boscaini entri a far parte della nostra
squadra perché, oltre alle sue conoscenze e alla sua professionalità, può contare
su un patrimonio umano unico grazie
alla storia della sua famiglia che da sette
generazioni, con il suo Amarone, esporta i valori del Made in Italy nel mondo”.
Alessandra Boscaini è stata inoltre tra le
protagoniste dell’evento ufficiale organizzato per celebrare i Cinquant’anni
del Vinitaly in collaborazione con l’Associazione delle Donne del Vino. Dieci
Donne del Vino hanno offerto l’assaggio delle loro bottiglie del 1967 e di oggi
mostrando l’evoluzione dell’enologia
italiana nei 50 anni dalla prima edizione
di Vinitaly. Il Campofiorin 1967, che
ha appena celebrato ugualmente i suoi
cinquant’anni, e l’Amarone Riserva di
Costasera sono stati i due vini Masi selezionati per l’occasione
Masi Agricola S.p.A. Tel. +39-045-6832511
Fax. +39-045-6832535 e-mail: [email protected]
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