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Serracchiani ha perso tre volte

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Serracchiani ha perso tre volte
PRIMO PIANO
Mercoledì 22 Giugno 2016
15
In Friuli, governato dal vicesegretario Pd, il centrodestra ha preso Trieste e Pordenone
Serracchiani ha perso tre volte
Non solo elezioni: dem sconfitti anche a un referendum
contro il senatore Francesco «e sanno distinguere tra chi il clima nazionale. Dobbiamo si dovevano esprimere sul
Russo, non è riuscito a cen- sa lavorare e chi si occuperà però tener conto del fatto che referendum promosso dalla
trare il secondo mandato. della propria città». Il nuovo questo è quel vuole la città, regione per l’unione dei coNonostante un elettore su sindaco s’è detto dispiaciu- il voto che ha ritenuto di muni di Monfalcone, Ronchi
due non abbia partecipato al to per alcuni attacchi subiti dare».
dei Legionari e Staranzano.
Dopo 15 anni d’ammini- La consultazione, che ha
ballottaggio, in campagna elettorale e ha
Trieste, con preferito non parlare del pos- strazione, il Pd s’è arreso coinvolto in tutto sette enti,
centrodestra,
Dipiazza, ha sibile messaggio che gli elet- anche a Pordenone. La sua nella Bisiacaria ha visto il Pd
in Friuli, cerscelto il ritor- tori di Trieste, con la vittoria candidata, Daniela Giust e Serracchiani alla guida del
tificano la
no al passato. del centrodestra, avrebbero (41,1%), è stata sconfitta fronte del sì. Alla fine, però,
sconfitta del
Soprattutto, mandato a Serracchiani. «Io dall’esponente del centrode- col 60,2%, i cittadini hanno
governatore
ha optato per mi occupo della mia città», stra, Alessandro Ciriani espresso parere contrario.
della regione
la coalizione ha proseguito Dipiazza. «Di (58,8%). «Sono disintegrato
«La proposta di fusione
e vicesegrecomposta da Serracchiani ci occuperemo fisicamente e psicologica- è sensata e positiva per tuttario del Pd,
mente, ma felice», ha com- to il territorio», aveva detto
Forza Italia, nel 2018».
Debora SerSecondo Cosolini, «la mentato il nuovo eletto.
Lega Nord e
il sindaco di Monfalcone, la
racchiani, e
Mentre a Trieste e a dem Silvia Altran, prima
Fratelli d’Ita- rimonta c’è stata, ma non è
lanciano l’albastata», ha spiegato l’ormai Pordenone i cittadini era- del voto. L’unione, però, non
lia.
larme in vista
«I triesti- ex sindaco in riferimento al no chiamati alle urne per i si farà. Tra ballottaggi e refedelle regionali
ni non han- primo turno, che l’aveva visto ballottaggi delle ammini- rendum, al Pd e a Serracchiadel 2018. ManDebora Serracchiani
no l’anello dietro Dipiazza. «I risultati strative, nella Bisiacaria, la ni, in Friuli, non ne è andata
cano due anni,
al naso», ha dei ballottaggi, in Italia, ci zona meridionale della pro- bene una.
è vero. Però,
alla luce dei risultati della detto Dipiazza al Piccolo, dicono che, in parte, ha inciso vincia di Gorizia, gli elettori
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scorsa domenica, le prospettive, per Serracchiani, non
OPERA IN LOMBARDIA, PIEMONTE, LIGURIA, PUGLIA E SICILIA (3500 ADDETTI)
sono certo confortanti.
I dem sono stati sconfitti
ai ballottaggi di Trieste e
Pordenone e a un referendum sull’unione di alcuni
comuni. La débâcle è politica e amministrativa. SopratDI FRANCESCO STAMMATI
tutto se si considera che sia
società benefit-sb, introdotto nel novice, Paolo Migliavacca, che della
Trieste, sia Pordenone erano
stro ordinamento dall’ultima legge
stessa istituzioni è oggi anche diin mano al centrosinistra.
di Stabilità, sul modello di quanto
rettore amministrativo, e che nella
augeri rinasce benefit.
«Purtroppo non siamo riuavviene già negli Stati Uniti. Si
newco assumerà l’incarico di diretLa Fondazione pavese,
sciti a confermare l’amminitratta di società profit a tutti gli eftore generale. Socio di maggioranche ha annunciato ieri
strazione uscente e, tra tutte
fetti, ma che si obbligano, statutaza di Maugeri SpA Sb sarà la stessa
l’omologa da parte del
le sconfitte, questa brucia di
riamente, a un obiettivo di pubblica
Fondazione Maugeri, presieduta da
Tribunale del concordato in contipiù», ha detto Serracchiani
utilità, al rispetto volontario di certi
Gualtiero Brugger, l’artefice del rinuità e quindi, tecnicamente, l’uscial Corriere della Sera.
standard etici e talvolta alla sostenisanamento, e che si occuperà solo di
ta dalla crisi, ha dato infatti vita a
A Trieste, il candidato del
bilità. In Italia sono una trentina, a
finanziamento alla ricerca. Secondo
una newco cui vengono conferite le
centrodestra, Roberto Dioggi, le società di questo tipo, in gegli accordi stipulati nel febbraio con
attività sanitarie nelle sei regioni
piazza (52,6%), ha superato
nere giovani start-up tecnologiche.
l’hedge fund Trilantic Capital Partin cui è presente: Lombardia, Pieil sindaco uscente, il renziano
Maugeri, con i suoi 300 milioni di
ners di Londra, è previsto, a breve,
monte, Liguria, Campania, Puglia
Roberto Cosolini (47,3%).
fatturato, sarà certamente la più
l’ingresso dei britannici con circa 55
e Sicilia. Nella società, denominata
Dipiazza, già primo cittadino
grande e darà notorietà a un commilioni, pari la 30% del capitale, che
Istituti clinici scientifici Maugeri
dal 2001 al 2011, sarà sindaparto che è agli inizi.
dovrebbero diventare 93, per una
SpA, confluiranno infatti i 19 centri
co per la terza volta, mentre
A guidare la Sb saranno Gianquota del 43%, entro il 2019. In quell
di riabilitazione e i 3.500 addetti, di
Cosolini, nonostante la fiduni Giorgi, attuale direttore generadata è prevista infatti la quotazione
cui 600 medici.
cia incondizionata di Serle di Fondazione Maugeri, nel ruolo
in Borsa della nuova società.
Dandole vita, a Pavia hanno pendi amministratore delegato, e il suo
racchiani, che l’ha sostenusato di farle assumere il profilo di
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to anche durante le primarie
DI
GAETANO COSTA
M
atteo Renzi parlerebbe di gufi.
Ma le vittorie del
La fondazione Maugeri di Pavia è uscita dalla crisi
e conferirà a una newco tutte le attività sanitarie
M
L’AZZURRO CHIEDE IL COMMISSARIAMENTO DEL PARTITO. NEL MIRINO IL COORDINATORE REGIONALE PAGA
Forza Italia ko, Antonio Razzi si infuria
Il senatore amico di Kim Jong-un: «Io boicottato in Abruzzo, questi i risultati»
DI
MAICOL MERCURIALI
D
opo la disfatta elettorale farebbe piazza pulita
dei dirigenti di partito.
Tabula rasa, tutti a casa.
Sarebbe quasi tentato di seguire
il modus operandi del suo «amico»
Kim Jong-un, il dittatore della Corea del Nord, che quando gli capita
per le mani qualche funzionario di
partito o generale dell’esercito che
non segue le sue direttive, beh, non
ci va tanto per il sottile.
Antonio Razzi, senatore di
Forza Italia, si è sentito boicottato dai colleghi di partito abruzzesi
e, dopo il ko rimediato dal centrodestra ai ballottaggi di domenica
scorsa, passa al contrattacco. Sulla
sua pagina Facebook è stato netto
nel commentare i risultati delle
elezioni. «Non una sconfitta ma
una disfatta in Abruzzo per Forza
Italia: si dimetta tutto il gruppo
dirigente e si ritiri a vita privata.
Hanno distrutto Forza Italia in
Abruzzo».
Così, dopo aver accompagnato
l’ambasciatore della Mongolia Shijeekhuu Odonbaatar in una due
giorni abruzzese a suon di vino e
arrosticini, compresa una tappa nel
paese natìo Giuliano Teatino, Razzi
torna a dedicarsi alle questioni di
partito, chiedendo «le dimissioni di
tutto il gruppo dirigente in Abruzzo, il partito va immediatamente
commissariato».
Il Partito Democratico, dopo
aver vinto al primo turno a Francavilla al Mare, ha conquistato al-
tri comuni in una terra, secondo
il parlamentare abruzzese, che
doveva essere vicina al centrodestra. Lanciano, Vasto e Roseto degli
Abruzzi sono in mano ai democratici, a Sulmona ha vinto una lista
civica vicina al centrosinistra e anche in centri minori, come Civita
D’Antino e Ortucchio, Forza Italia
non si è riuscita ad imporre i suoi
uomini. «Non è possibile, neanche
ammissibile che Forza Italia sia
stata letteralmente asfaltata anche dove storicamente è stata bastione del centrodestra. Certo - ha
continuato Razzi - quando sei assente, quando non incontri la gente
per strada e ne ascolti gli sfoghi e
le istanze, quando diventi attaccato
solo alla sedia ed alle tue aspettative personali per il futuro, altro non
puoi attenderti che il rifiuto da parte
dell’elettorato».
Non lo cita, ma come fa notare il
quotidiano Il Centro, il segretario
della Commissione Affari esteri del
Senato ha un uomo nel mirino: il
coordinatore regionale degli azzurri abruzzesi Nazario Pagano, ex
presidente del Consiglio regionale.
«Questo gruppo dirigente non solo è
gravemente colpevole di aver portato
Forza Italia alla sfacelo in Abruzzo
ma anche di essersi impegnato con
costanza a contrastare quelli che,
come il sottoscritto - conclude il senatore forzista - volevano sul territorio persone capaci di essere presenti
invece che degli incravattati Cicciobelli». La resa dei conti in Forza Italia arriva anche in Abruzzo.
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