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Stasera ovulo - Antonella Questa

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Stasera ovulo - Antonella Questa
----------Giovedì 14 germaio
SCENE
UN FIGLIO A rum I COSTI
Roccabianca.
Una donna moderna felicemente sposata, un
lavoro gratificante, la vita frenetica di oggi. Poi un giorno scatta
l'orologio biologico, la voglia di avere un figlio, una voglia che giorno
dopo giorno si fa sempre più grande, fino a diventare una necessità.
Un monologo comico e commovente sul mondo della sterilità
femminile, capace di raccontare con ironia e con una vena di
sarcasmo, il travagliato percorso di chi vuole diventare madre. A tutti
i costi. Un testo che senza perdere la leggerezza del caso, scava fra le
pieghe dell'universo femminile e indaga sulle problematiche della
maternità over 35, una tematica più che mai attuale. Un percorso
sottile verso li consapevolezza che regalerà al pubblico un finale
inaspettato.
Teatro di Ragazzola, "Stasera Ovulo", 16 gennaio (h. 21), di Carlotta
Clerici, con Antonella Questa (Iaq-prod.net, celi. 328./6455/1)
Lorenza Somogyi [email protected]
2010
La speziA
Stasera ovulo
Martedì 27 luglio, presso il Centro Congressi di Brugnato (SP) Antonella Questa porta
in scena STASERA OVULO, monologo comico e commovente sul delicato tema della
sterilità femminile.
Di SERENA SARBIA
U
na donna moderna, felicemente sposata, un lavoro gratificante, la vita frenetica del ventunesimo secolo….
Poi un giorno scatta l’orologio biologico, la voglia di avere un figlio, una voglia che giorno
dopo giorno si fa sempre più grande, fino a diventare una necessità.
Dopo il successo riscosso nei mesi scorsi in molti teatri italiani, l’attrice Antonella Questa
sbarca nuovamente in provincia della Spezia con lo spettacolo STASERA OVULO, monologo comico
e commovente sul mondo della sterilità femminile, capace di raccontare con ironia e con una vena di
sarcasmo, il travagliato percorso di chi vuole diventare madre. A tutti i costi.
Lo spettacolo è in programma martedì 27 luglio alle ore 21.30 al Centro Congressi di Brugnato (Sp)
Con il testo di Carlotta Clerici e la regia di Virginia Martini, la Questa farà ridere e commuovere con
una commedia brillante, che senza perdere la leggerezza del caso, scava fra le pieghe dell’universo
femminile e indaga sulle problematiche della maternità over 35, una tematica che l'odierno stile di vita,
rende più che mai attuale. Fino a dove riesce a spingersi l’istinto materno di una donna che, passati i 35
anni, una relazione stabile e felice, un lavoro gratificante, decide che è arrivato il momento di avere un
48 | LUGLIO 2010
figlio? La protagonista arriva alla risposta attraverso una strada tortuosa, fatta
di tentativi, fallimenti, di esami medici
di base e cure pesanti; punteggiata di
consigli di parenti e amici, di critiche
più o meno velate.
Ecco che poi, la delusione si trasforma
passo passo in consapevolezza...sarà
proprio questa consapevolezza raggiunta dalla protagonista, a regalare al
pubblico un finale commovente, inaspettato.
Lo spettacolo ha debuttato la scorsa
stagione ottenendo un’ottima accoglienza da parte del pubblico e della
critica, vincendo inoltre il prestigioso
Premio Calandra. La manifestazione,
che si tiene ogni anno in Puglia, ha visto trionfare proprio STASERA OVULO
come miglior spettacolo, mentre Antonella Questa si è aggiudicata la vittoria
del premio come miglior interprete.
Doppia soddisfazione quindi per un
lavoro intenso, che la Compagnia LaQProd sta portando con successo in
molti teatri italiani.
“Le donne sono ancora una volta il
motore del nostro lavoro - afferma soddisfatta la Questa – Il testo di STASERA OVULO è appassionante, capace di
cogliere nel segno, forse anche perché
nasce dal frutto dell’esperienza personale vissuta dall’autrice, che in questo
modo ha dato un’impronta ancora più
vera allo spettacolo.” Un aspetto che
ha premiato lo spettacolo con un grande successo di pubblico e critica e che
è già entrato nel cuore degli spettatori.
Il promo dello spettacolo ha già avuto oltre seimila contatti su youtube e
proprio sulla scia di questo successo,
dallo scorso mese di maggio è possibile acquistare il dvd integrale di STASERA OVULO presso i teatri in cui lo
spettacolo è in tournée o sul sito della
compagnia www.laq-prod.net, dove
sono reperibili anche ulteriori informazioni sullo spettacolo e sulle prossime
date.
LUGLIO 2010 | 49
❝
L’innamorato
di Lea,
mia figlia, attualmente, è Armand. Fino a poco tempo fa,
Lea stava con Jasper, al tempo stesso fidanzato con Sonia,
la sua migliore amica, senza che la situazione ponesse il
benché minimo problema perché se lo "dividevano". A un
certo punto l'hanno addirittura eliminato, per fidanzarsi
loro due. Poi è stato il turno di Marlowe, relazione breve
ma intensa. Tutto questo, comunque, è solo passeggero,
perché Lea sposerà suo cugino Paolo, non ne ha alcun
dubbio. La differenza di età (Paolo ha vent'anni più di
lei) non è un ostacolo. E neppure il fatto che Paolo sia fidanzato con Laura da parecchio tempo la turba, anche lui
deve pur fare le sue esperienze. L'unico un po' perplesso,
in questo girotondo amoroso, è mio marito, che credeva
che le bambine volessero sposare il loro papà. Sì, perché
dimenticavo: Lea ha quattro anni.
Cosa le posso dire, sull'amore? Bisognerebbe forse invertire i ruoli...
Anche se, in fondo, a pensarci bene, non me la sono cavata poi così male, finora. Ho divorziato una volta sola, le
mattine in cui mi sono risvegliata dicendomi "oddio cos'ho
fatto" si contano sulle dita di una mano, e la coppia che
formo con il padre di Lea resiste, su equilibri instabili e
misteriosi, da ormai più di dieci anni.
Ho vissuto e vivo come volevo vivere, quello che volevo
vivere. Senza riflettere troppo, e buttandomici a capofitto.
Mentirei se affermassi che è sempre andato tutto liscio,
ma non ho rimpianti.
Mi ricordo un'amica, un'attrice ormai anziana e ancora
splendida, che mi consolava per una delusione amorosa
particolarmente scottante. "Mi sono presa davvero una
bella batosta, stavolta", le avevo detto singhiozzando. E
lei: "E ti auguro di prendertene ancora tante, mia cara".
Non arriverò ad augurartelo, per una mamma è difficile
sopportare anche una sola lacrima della propria bambina
(Armand e Paolo, attenti a come vi comportate o dovrete
vedervela con me), ma almeno un consiglio te lo posso
dare. Sii libera, Lea adorata. Totalmente libera.
"Libera, libera... Bisogna vedere un po' cosa si intende,
per libera... Mica vorrà dire fare qualunque cosa, spero,
qualunque sciocchezza...".
Questa è un'intrusione di suo padre, che passava di qui.
Continuiamo, Leoncina. Cerca di essere libera da tutti i
condizionamenti che ci imbrigliano sin dalla nascita, sii
curiosa di tutto e non avere paura, mai. Non essere saggia.
La vita è troppo corta: ci penserai un'altra volta, a mettere
la testa a posto. Non rifugiarti in un equilibrio rassicurante
- ti immagini che noia? Non rinunciare. Non proteggerti.
Se non da un punto di vista puramente tecnico, ma non ti
starò a raccomandare l'utilità del preservativo perché l'ho
fatto recentemente con la
mia figlioccia di 15 anni,
Carlotta
e l'eterea Manon mi ha
Clerici
interrotto traendone uno
Autrice dello
di tasca e informandomi,
spettacolo
"questo è alla fragola".
Stasera ovulo
Ti farò altre raccomanda(LaQ-Prod.).
zioni, piuttosto, nell'auLes Cygnes sta gurio che tu possa vivere
per pubblicare intensamente, follemente
il libro in Francia. la tua vita amorosa, ma
senza danni eccessivi.
Costruisci te stessa in
quanto essere umano,
e non in quanto donna.
Cerca di capire chi sei e
cosa vuoi fare della tua
vita, indipendentemente
dalla relazione con un
uomo. Esisti per te stessa. Cerca il senso del tuo passaggio su questa terra. E, a quel punto, sei salva. E se vuoi
morire per un uomo, buttati pure. Non morirai. Ma quello
che non devi mai, mai fare è vivere per un uomo, vivere
attraverso un uomo.
Ricordatelo, cara Lea, e ricordati che siamo in un momento
storico delicato, e che bisogna stare attenti. Non dico che la
parità uomo-donna sia totalmente raggiunta, in Occidente,
ma siamo comunque sulla buona strada. Cerchiamo di
ottenere quello che ancora c'è da ottenere e, soprattutto,
cerchiamo di non perdere quello che abbiamo conquistato.
Le trappole sono ovunque, e a volte ben camuffate. Non
lasciarti mai mettere un velo in testa, ma sfuggi anche
alla dittatura del corpo perfetto. Sono le due facce opposte
di un unico nemico. Di un'ideologia che vuole ridurre la
donna a oggetto sessuale.
- Ma allora perché, mamma, tutti quei boccettini di crema
che hai in bagno, e tutti quei vestiti e quelle scarpe col
tacco che l'armadio scoppia? E perché ti tingi i capelli? E
perché ti metti il rossetto?
Resto un istante spiazzata, come lo si è sempre di fronte
alle proprie contraddizioni.
- Posso metterlo anch'io, mamma, il rossetto?
Certo, tesoro, che puoi mettertelo anche tu! No, stellina,
non su tutta la faccia, solo sulle labbra...
Mi riprendo.
Non ti ho detto di non farti bella, ma semplicemente di
non perdere la tua dignità, di non avvilirti e di non lasciarti avvilire. Sii fiera di te, di quello che sei, della tua
femminilità. Ma non essere ossessionata dal tuo corpo, dal
tuo fisico inteso come strumento di seduzione.
Sii libera, Lea. Sii felice, spero. E non avere paura. Mai.
Carlotta Clerici
“Se vuoi morire per
un uomo, buttati
pure. Non morirai.
Ma non vivere
mai per un uomo”
❞
E l l e AGOSTO2010
101
Cultura e spettacoli
LIBERTÀ
Sabato 13 marzo 2010
PIACENZA - C’è la Venezia di ades-
so, affollata di turisti e immersa
nel fascino delle sue tante memorie storiche, ma ci sono anche personaggi che emergono
direttamente dagli splendori
della Repubblica del Cinquecento nelle pagine del romanzo La
corte del Remer di Andreina
Franco-Loiri Locatelli, edito dalla casa editrice veneziana Supernova e che verrà presentato oggi
alle ore 17.30 alla libreria Fahrenheit 451, in via Legnano, 16.
Insieme all’autrice, interverrà
Francesco Cattaneo. Il “remer”
cui allude il titolo è il rematore
OGGI LA PRESENTAZIONE ALLA FAHRENHEIT
Storia antica ne “La corte di Remer”
della Franco-Loiri Locatelli
che cinque secoli prima aveva
vissuto non lontano dal Canal
Grande nell’edificio dove va ad
abitare, in un moderno monolocale, la professoressa Giulia Leoni, omonima di una donna misteriosa le cui tracce conducono
indietro nel tempo fino alla Venezia del doge Andrea Gritti,
contemporaneo del poeta Pietro
Aretino, la cui dimora nel capoluogo veneto si trovava proprio
vicino a palazzo Leoni. Il libro alterna i due piani temporali, accompagnando in un viaggio tra
calli e campielli, sul burchio in
navigazione nelle acque del
Brenta, nelle ville della campagna padovana. Luoghi che si animano nell’intreccio delle vi-
cende di Maffio e Giulia Lion, avvenute in un remoto passato, in
contrasto con i tormenti della
Giulia Leoni del presente, in un
gioco di arcane corrispondenze.
Andreina Franco-Loiri Locatelli,
già insegnante di storia e italiano
nelle scuole superiori, operatrice
culturale all’Accademia Carrara
di Bergamo, in questo suo primo
romanzo ha riversato l’interesse
e la passione per la storia di Venezia, ricostruita - precisa nella
nota conclusiva - attraverso ricerche d’archivio e la consultazione di un’ampia bibliografia.
Anna Anselmi
Notizie
in breve
PIACENZA
In Biblioteca laboratorio
per giovanissimi
La copertina del volume
Successo al “Verdi”di Fiorenzuola per lo spettacolo incentrato sul tema della sterilità femminile,da secoli vista come tabù
Donna libera, potenzialmente materna
Nello straordinario monologo “Stasera ovulo” della brillante Antonella Questa
FIORENZUOLA - «Il corpo è mio e
me lo gestisco io». Slogan che la
donna fece suo nelle lotte femministe per definire se stessa, al
di là di ogni condizionamento e
autorità esterna. Slogan che ad
un certo punto fa proprio anche
da protagonista nel monologo
Stasera ovulo, che una straordinaria Antonella Questa ha messo in scena l’altra sera al Teatro
Verdi di Fiorenzuola, per la stagione di prosa del Comune. Un
monologo che fa ridere e commuovere, sul tema tabù della
sterilità femminile. Tabù perché
da secoli la donna senza figli è vista quanto meno con sospetto.
Come fosse colpevole.
Sono pregiudizi a cui danno
voce le varie amiche della protagonista, alle prese con la disperata ricerca di un figlio: l’amica
religiosa e devota richiama l’ignominia che colpiva le sterili
nella Bibbia (da Elisabetta a Sara), l’amica naturista dà la colpa
ai tanti anni di pillola contraccettiva che hanno disabituato le
ovaie a funzionare; la madre prolifica (tre volte a 30 anni) sentenzia che le donne emancipate e in
carriera i figli «non li vogliono
davvero»; quella sposata e pregna tira in ballo la psicanalisi e il
complesso edipico che bloccherebbe l’utero. Ma la sterilità della protagonista è quella che la
scienza definisce «inspiegabile»
perché nessun esame o valore
sballato dà ragione del perché.
La protagonista lo scopre pian
piano, da quando comincia a
desiderare un bambino. E’ in
quel momento, che rispolvera il
motto femminista: il corpo è
mio e me lo gestisco io. Non le amiche, non il padre che fin da adolescente vorrebbe tenere a
freno la sua naturale esuberanza
sessuale. Ma la protagonista scoprirà presto che nel tentativo di
gestire il proprio corpo perché le
dia un figlio, il corpo stesso diventerà ostaggio di cure ormonali, bombardamenti farmacologici, sacrifici di ogni sorta, tour
de force di sesso procreativo con
il suo compagno Luca, talvolta
37
(a. a.) Anche domani la Biblioteca comunale “Passerini
Landi” resterà aperta dalle 15
alle 18.50, offrendo al pubblico i servizi della sezione scaffale aperto e della mediateca,
con ingresso in via Carducci,
14, e della biblioteca ragazzi
“Giana Anguissola”, con ingresso in vicolo San Pietro, 5,
dove alle ore 16 si terrà il laboratorio per giovanissimi, dagli
11 anni in su, dal titolo “Disegni alla carica! “. Tenuto da Fabrizio Quartieri, l’incontro
sarà incentrato sui segreti per
realizzare caricature irresistibili. La partecipazione è gratuita, ma limitata a 25 posti,
per cui ci si deve iscrivere preventivamente presso la biblioteca ragazzi.
PIACENZA
In Famiglia recital
di poesie al femminile
Antonella Questa in immagini del commovente monologo «Stasera Ovulo» andato
in scena al Verdi di Fiorenzuola con successo per la stagione di prosa (foto Lunardini)
paziente, talvolta distratto, amorevole ma a tratti insensibile.
A interpretare amiche, ginecologhe, professori e partner, è
sempre lei: Antonella Questa che
si dimostra di una duttilità impressionante.
Chi questo spettacolo lo interpreta e chi lo ha scritto sono due
donne che hanno avuto a che fare personalmente con la condizione di non poter generare dal-
CASTELSANGIOVANNI - Sono a-
la propria pancia un figlio. E
questo rende lo spettacolo ancor
più convincente. La potenza del
testo della drammaturga Carlotta Clerici si unisce alla fortissima capacità attoriale della Questa, ricca di esperienze teatrali
anche nel cabaret e nell’improvvisazione.
La regia è di un’altra donna,
Virginia Martini. La scena, essenziale (mossa da un bel dise-
gno luci), è fatta solo di un cubo
che si trasforma in letto dove fare sesso procreativo quando arrivano i giorni dell’ovulazione, in
lettino ginecologico per sottoporsi a continui e invasivi esami,
in asettica poltroncina da sala
d’attesa di una clinica per la fertilità, persino in water dove controllare l’arrivo delle mestruazioni.
Tutta la vita della protagonista
Castelsangiovanni
perte le iscrizioni alla quarta edizione del “Concorso
nazionale di poesia Marietta Baderna”, organizzato
dall’Università delle Tre Età
di Castelsangiovanni in
memoria della grande danzatrice castellana
vissuta nell’800 che tanto successo ebbe in
Brasile e nel mondo. Quest’anno il prestigioso concorso di poesia, patrocinato dal Comune, avrà una sola sezione dedicata agli adulti mentre non è stata prevista la sezione
giovani. Come sempre le composizioni saranno a tema libero e ogni partecipante potrà inviarne fino ad un massimo di due. Lo
scorso anno erano stati oltre 120 i componimenti poetici che la giuria presieduta dalla
docente Valeria Palmas aveva dovuto passare al vaglio prima di decretare vincitore il
giovane poeta napoletano
Pasquale Pietro del Giudice, di San Gennaro Vesuviano di Napoli, con la sua
Confessione sommaria e Alessandra Centomo di Santorso di Vicenza con Nessuno mai per la sezione giovani. Sarà possibile inviare le proprie poesie entro il 15 giugno. Oltre alla presidente Palmas in giuria
anche gli scrittori Gianlice Bellinzona, Maurizio Caldini e Bruno Cobianchi con i poeti
Anna Ferreri e Luigi Paraboschi e la presidente di Unitre Maria Dallagiovanna. I primi
tre classificati del concorso saranno premiati in ottobre, durante la cerimonia di apertura dell’anno accademico di Unitre al Teatro
Verdi. Il tutto accompagnato da eventi a corollario della premiazioni.
Aperte le iscrizioni
al Concorso di poesia
“Marietta Baderna”
mar. mil.
ruota attorno a quel cubo bianco: le sue normali priorità sono
cancellate. Niente vacanze,
niente padronanza sul proprio
tempo, niente sacrificio per la
carriera, niente sesso per amore,
niente amicizia con colleghe e
cugine guardate con invidia perché incinte. E allora, siamo proprio sicure che il corpo è mio e
me lo gestisco io? La testa della
protagonista si riempie di consigli e prescrizioni per rimanere
incinta. Qualcuno le dice persino: l’importante è non pensarci.
Un paradosso. Solo quando
smetterà di volere un figlio a tutti i costi, quel figlio arriverà, anche se in una forma diversa da
quella immaginata.
Lo spettacolo si chiude in
mezzo ad applausi e lacrime di
commozione. Il cubo diventa un
tavolo dove appoggiare una bella torta di compleanno: Tommaso compie un anno. E proprio
oggi, anche lo spettacolo Stasera Ovulo compie un anno. Sta girando l’Italia con grande successo, scatenando nelle donne una
sorta di terapia collettiva sulla
loro identità e una profonda riflessione tra medici, ginecologi,
ostetriche (anche a Fiorenzuola
presenti tra il pubblico).
Donata Meneghelli
MARTEDÌ SERA ALLE ORE 21.00
SPAZIO
SALUTE
filo
ilo diretto
diretto
con i professionisti
con
professionisti
dell’Azienda Sanitaria
dell’Azienda
Sanitaria di
di Piacenza
Piacenza
[email protected]
Questa sera alle ore 21 nella
sede della Famiglia Piasinteina in via San Giovanni 7 si
terrà un recital di poesie al
femminile lette da Francesca
Chiapponi dal titolo “Adesso
parliamo noi”. Letture di Omero, Dante, Saffo, Alda Merini, J. Haddad, Amal Musa, Doriana Riva, Giusi Caffaro Panico e Cordani. Inoltre sarà letta
anche una poesia in dialetto
di Valente Faustini. Sono poesie che hanno nel loro significato lo sguardo sulla donna
indagata in affetti, pensieri,
problemi e drammi. Le letture
saranno intervallate da brani
del giovane, ma ormai più che
promessa, Mattia Cigalini.
PIACENZA
A Jelmoni Studio mostra
di Olga Maggiora
Oggi pomeriggio alle ore 18
nella galleria Jelmoni Studio,
in via Molineria San Nicolò 8
inaugurazione di “Forme nell’aria”, personale di Olga Maggiora aperta fino al 30 marzo.
Verrà proiettato anche un video di Gianluigi Zoncati ed
Enzo Latronico. Interverrà
Giusi Caffaro Panico. Conduce
Valeria Costa. Ingresso libero.
PIACENZA
All’Atelier Braceschi
mostra di tre artisti
Inaugurazione oggi alle ore
17.30 all’Atelier Braceschi, via
Calzolai 72, di “Esplorando.
Viaggio nell’anima di tre artisti”, Mauro Becchi, Paolo Lattanzi e Gianluigi Serravalli. La
mostrà terminerà il 31 marzo.
OGGI ALLE ORE 12.00
Mantenersi
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Manteners
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scuol
scuola
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di Bon T
Ton
In cucina
Happy
con lo chef
hour
Un cocktail al giorno
Stasera Ovulo!
Elena Scarazzati, 25 agosto 2009, 17:40, AprileOnLine.info
Cultura
Mantova: il cortile di Palazzo San Sebastiano si apre alle donne. E Antonella
Questa racconta le vicissitudini di una coppia alle prese con la ricerca di una
gravidanza. "L'essenziale in una coppia è mentire: il desiderio tornerà!"
Mantova è sempre bella, soprattutto la sera d'estate. Lo è anche perché offre cultura in
luoghi stupendi: come a giugno per il Mantova Teatro Festival, così in questo scorcio
d'agosto per una rassegna dedicata al teatro al femminile. Teatro Donna 2009, giunto alla
quarta edizione, ha portato a Mantova quattro lavori il cui fil rouge è, infatti, la donna,
scavata e studiata, raccontata e ironizzata.
"Stasera ovulo": il cortile di Palazzo San Sebastiano. Curiosa, mi attendo grandi cose, e devo
dire che l'inquieta curiosità non è stata delusa.
"Stasera Ovulo": la vera storia di dolore, sofferenza, rabbia, delusione, tenacia e tenerezza
dell'autrice di questa piéce teatrale, Carlotta Clerici, alla ricerca di un bambino che non
arriva, ma che il destino ha deciso di farle trovare in un altro modo, per altre vie.
Racconto e narrazione di una storia che è quella di molte donne alle prese con medici
insensibili, noncuranti del desiderio di procreare nei modi consueti; è la necessità di
denunciare al mondo e agli uomini che ad oggi, nel 2009, ancora molti tabù e molte
contraddizioni andrebbero superate, rimettendo la donna e i suoi desideri, il suo corpo e la
sua natura, al centro, non in disparte.
Sul palco scende il buio, un fascio di luce ne colpisce il centro, dove si intravede un cubo di
legno bianco, che l'attrice userà come sedia, lettino ginecologico, appoggio. L'attrice
indossa un abbondante vestito premaman, scarpe basse e capelli raccolti. Ironia e
drammatica presentazione di fatti reali, attraverso la caricatura di istanti tragicomici,
come la ricerca del momento fisicamente perfetto per procreare, in base alla temperatura
corporea, e la pressione e frustrazione che si abbatte sulla donna quando, bombardata da
antibiotici, ormoni, analisi e visite mediche si accorge di non avere raggiunto lo scopo di
tanto travaglio: una gravidanza. Interessante la scelta di descrivere il costante controllo
dell'avvenuta fecondazione attraverso il liberarsi di decine e decine di mutande che
vengono lanciate e lasciate sul palco, come testimonianze.
Ne parliamo con Antonella Questa, da sola in scena, e che, grazie alla sua spiccata capacità
espressiva ed interpretativa, è stata segnalata come migliore attrice al premio Calandra
2009, che la piéce ha vinto.
Ci racconta come è nata questa piéce e la difficoltà di interpretarla. Quanto c'è di suo
nel personaggio che interpreta? Circa dieci anni fa Carlotta Clerici, che è una cara amica,
ha iniziato il calvario di tentare di rimanere incinta. Io ho seguito insieme a lei l'iter fisico e
burocratico, personale ed emotivo che ha vissuto. Io stessa ho avuto un' esperienza simile:
alla fine, però, le decisioni che ognuna di noi ha preso sono state differenti. Scelte
consapevoli e prese serenamente, ma differenti. Questo lavoro è il racconto di tutto
questo, storie che ci hanno riguardato da vicino ma che sono le storie di moltissime altre
donne. La bravura poi di Virgina Martini, la regista che mi dirige ormai da quattro anni, è
impagabile.
Ho notato che la platea è a maggioranza femminile, ma ho pure intravisto qualche uomo
interessato. Qual è il commento più toccante che le è stato rivolto da uno spettatore?
Ricordo che alla fine di questo spettacolo una sera mi si avvicinò un medico, con le lacrime
agli occhi:"Non immaginavo, non credevo che fosse così!" mi disse. Attraverso il mio
recitare lo avevo messo di fronte ad una realtà, quella della psiche femminile, che deve
affrontare anni di bombardamenti ormonali, visite su visite, esami invasivi, per cercare di
riappropriarsi di un corpo che normalmente è pensato per essere fertile e procreare.
Nessuno mai ci ha detto che prendere per anni la pillola contraccettiva può creare problemi
all'ipofisi. Risvegliare un corpo che per anni è stato inibito, non è cosa semplice. Alle volte
non lo si risveglia.
Quindi come definirebbe il suo modo di fare teatro? Il mio è un teatro votato all'impegno
civile, diverso però da quello di Ascanio Celestini o Marco Paolini. Io preferisco lavorare sui
personaggi, li faccio parlare, vi entro dentro.
Dopo averla ringraziata mi allontano lentamente, non senza continuare ad ascoltare le
persone, in prevalenza donne, che le si avvicinano e si congratulano per avere avuto la
forza e il coraggio di parlare di una tematica così forte, così attuale.
“STASERA OVULO” AL TEATRO DI RIFREDI DI
FIRENZE
3 marzo 2012
Cosa succede quando l’orologio biologico segnala a una donna che è arrivato il
momento di avere un figlio perché si ha un lavoro gratificante e una relazione
affettiva stabile e, soprattutto, si sono superati i 35 anni? A cosa arriva l’istinto
materno pur di soddisfare questo desiderio?
Un titolo deliziosamente ironico che invita già al sorriso per un monologo che riesce
a trattare un argomento delicato e doloroso come la maternità “over 35” e la sterilità
con una simpatia e un tocco leggero che sono la nota dominante di “Stasera ovulo”
che abbiamo applaudito insieme a un teatro colmo “al completo” (spettacolo nello
spettacolo, un vero piacere degli occhi per me, critica teatrale) ieri sera al teatro di
Rifredi.
Scritto da una donna, Carlotta Clerici, regista e aiuto regista due donne, Virginia
Martini, che è anche l’autrice del disegno luci, e Sabine Bordigoni, interprete una
formidabile attrice, Antonella Questa, la quale è riuscita nei 75 minuti che dura il
monologo (che ha vinto il Premio Calandra 2009 quale miglior spettacolo e miglior
interprete) a farci ridere di cuore e a farci commuovere, nel finale inatteso e
struggente, con la sua straordinaria versatilità interpretativa che ha trasformato il
suo monologo in una pièce piena di interpreti immaginari, il ginecologo, il marito, i
parenti e le amiche e, voglio sottolinearlo perché è una qualità non proprio
frequente, l’ottima dizione che ha reso intellegibili tutte le sue parole anche quando
era girata con le spalle al pubblico. E vogliamo aggiungere un complimento
ulteriore per la sua splendida agilità fisica che sono il valore aggiunto di questa
bravissima attrice che, da ieri sera, è entrata nel mio personale “parterre” attoriale
fiorentino ma, soprattutto, nella mia simpatia.
Recensione di Daniela Domenici
SPETTACOLI 49
SABATO 17 MARZO 2012
Intervista:
L'attrice è diventata un «caso di successo» con i suoi testi al femminile
TEATRO AL PARCO GIOVEDÌ ALLE 21
Il desiderio di Antonella Questa:
«Far sentire le donne meno sole»
Stasera è a Ragazzola con «Vecchia sarai tu!». Il 31 presenta un libro a Fontanellato
Il libro che presenta a Fontanellato è nato proprio dalle testimonianze raccolte dagli incontri con gli spettatori...
Francesca Benazzi
P
iù di ventimila contatti
su youtube per il video
promo del suo pluripremiato monologo «Stasera ovulo», e un concreto affetto del pubblico che alla
fine di ogni replica corre ad abbracciarla e ringraziarla. Antonella
Questa torna ora nei teatri della
nostra provincia: stasera alle 21.15
a Ragazzola con l’ultimo lavoro
«Vecchia sarai tu!» (biglietti già
esauriti, info: 3395612798), e sabato 31 alle 17 al Teatro di Fontanellato per la presentazione del libro
nato da «Stasera ovulo» edito da
Arcadia & Ricono, cui farà seguito
alle 21.15 lo spettacolo (info biglietti: 327 4089399). Al centro dei monologhi dell’attrice sempre la riflessione – profonda e leggera, tra risate e commozione – su tematiche
«tabù» della nostra società, come
le difficoltà della maternità o la
vecchiaia al tempo dell’eterna giovinezza a colpi di chirurgia estetica.
Quanto c’è bisogno di affrontare a teatro temi come questi,
magari anche per «esorcizzarli» un po’?
«C’è tanto bisogno – risponde Antonella Questa - Quello che ho percepito, dopo tre anni di tournée di
“Stasera ovulo” è che c’è moltissima necessità di condivisione, perché sono esperienze che riguardano tante donne e su cui spesso pesa lo sguardo, il giudizio e la mancanza di comprensione degli altri.
C’è silenzio e vergogna, ma si parla
di persone con i loro sentimenti,
con il loro senso di inadeguatezza»
Stasera ovulo
«Alla fine di ogni
replica, qualcuno
mi viene a dire
la sua storia»
Un «impegno», il suo, che continua anche con «Vecchia sarai
tu!»...
Stasera al Teatro di Fontanellato
«Aspettando Nil», con uno sguardo a Beckett
Come annunciato, «Aspet-
tando Nil» è il lavoro proposto
stasera dal Teatro di Fontanellato, ore 21.15.
I rapporti a due, le dinamiche
di potere, i legami di necessità
che si instaurano nella coppia
intesa come insieme di due ele-
«Non c'è replica in cui alla fine
qualcuno non mi venga ad abbracciare, a raccontare la propria
storia con gli occhi lucidi e il sorriso. Con il libro si vuole un po’
continuare quello che succede in
scena, con l’obiettivo di far sentire
le donne meno sole. Oltre al testo
integrale dello spettacolo scritto
da Carlotta Clerici si trova una
mia introduzione in cui spiego
che ho scelto di fare questo monologo perché mi tocca da vicino,
un intervento della giornalista
“sociale” Rosy Battaglia e uno del
critico teatrale Valeria Ottolenghi
(firma della Gazzetta di Parma,
ndr), che da subito, alla seconda
replica, fece un’ottima recensione
allo spettacolo. Poi abbiamo scelto
stralci tra lettere e mail che ci sono state scritte, sia dal pubblico
che da professionisti della gravidanza come ginecologi, ostetriche,
centri di fecondazione assistita».
menti. Lo sguardo delicato del
collettivo romano Lafabbrica ha
applicato il «sapere beckettiano» al mondo femminile, in particolare al rapporto madre-figlia, restituendo un prezioso lavoro teatrale: «Aspettando Nil»,
diretto da Fabiana Iacozzilli e
interpretato da Elisa Bongiovanni e Giada Parlanti.
I biglietti (euro 10,00 l’intero
e 8,00 il ridotto) si possono prenotare telefonicamente al numero 327 4089399 o con una
e-mail all’indirizzo [email protected].
«E’ un omaggio alla vecchiaia, tema oggi di grande rifiuto nella
nostra società, e agli insegnamenti delle persone anziane, nel
mio caso quelli di mia nonna, che
ha vissuto fino a 96 anni e mezzo
mangiando fritti e non bevendo
acqua. Ci dimentichiamo che anche noi diventeremo vecchi: il titolo infatti non è un insulto, perché quel “sarai” ci ricorda che
l’argomento riguarda tutti».
«Potere nostro» I ragazzi protagonisti dell'esito di laboratorio.
«Potere nostro»:
quando i giovani
trovano un muro
II Ultimi
preparativi al Teatro al
Parco per lo spettacolo conclusivo
del laboratorio di pratica teatrale
del Teatro delle Briciole Solares
Fondazione delle Arti «Sradicare» (giovedì 22 marzo, ore 21, ingresso gratuito, tel 0521 992044).
Guidati dagli attori e registi Elisa Cuppini e Savino Paparella, diciassette ragazzi hanno frequentato il Teatro al Parco per sei mesi,
e attraverso lo spazio vitale del
palcoscenico hanno scoperto un
modo nuovo di fare comunità. Un
nuovo modo di scommettere su se
stessi, mettendo in comune emozioni e idee. Serena Bernazzoli, Filippo Borghi, Charlotte Fuga, Giulia Giorgi, Pietro Giubelli, Serena
Laginestra, Fanny Malmendier,
Giovanni Marrot, Clélie Mauléon,
Marinella Melegari, Beatrice Musig, Mattia Pastori, Laura Pelizzoni, Elena Pirovano, Samuele
Rota, Chiara Stocchi, Lionel Tehe
Stive hanno scoperto così gli
aspetti peculiari che rendono unica l’esperienza del fare teatro.
Quest’anno - spiegano alle Bri-
ciole - il lavoro si è focalizzato intorno al tema del potere, del rapporto che con esso hanno i giovani,
dell’arroganza che spesso il potere
frappone tra le nuove generazioni e
la realizzazione di un progetto di
vita. Il titolo «Potere nostro» nasce
da qui, dall’idea di una appropriazione nuova di senso e di opportunità, dal disegno di un potere diverso. C’è un conflitto generazionale, il conflitto tra padri e figli, al
centro dello scontro tra giovani e
potere. Il teatro ne ha dato spesso
un racconto e, attraverso l’immaginazione, una trasfigurazione. Le
opere di Shakespeare in particolare ne hanno offerto quadri indimenticabili. Il laboratorio li ha affrontati prendendo come modelli
l’Amleto e il Romeo e Giulietta. Ecco che la scena si trasforma allora
in un ring, all’interno del quale si
affronteranno, come in combattimento, Amleto e Claudio, Ofelia e
Polonio, Giulietta e i suoi genitori, a
raffigurare scontri tra generazioni,
come tanti possono essercene nei
testi di Shakespeare.
-
PROGETTO DIDATTICO OGGI E MARTEDÌ
Le opere e la musica
in Galleria Nazionale
Iniziativa realizzata
dalla Soprintendenza
con la Fondazione
Toscanini
II Dopo il felice esito delle edizioni
precedenti, la Soprintendenza
per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici di Parma e Piacenza e la Fondazione Arturo Toscanini, nell’ambito di una storica
collaborazione, propongono agli
studenti delle scuole di Parma per
il terzo anno consecutivo il progetto «Museo in Musica = M2».
«Si tratta - spiegano alla Toscanini - di un percorso culturale
ricco di emozioni che nascono dalle molteplici suggestioni offerte
dal percorso tra arti visive e musica che gli studenti effettueranno
all’interno della Galleria Nazionale: un’analisi guidata di alcune
opere, appositamente scelte per
essere poste in relazione ad uno
Galleria Nazionale Uno scrigno.
specifico programma musicale
che sarà eseguito dall’Orchestra
Regionale dell’Emilia Romagna».
L’obiettivo del progetto è quello
di avvicinare linguaggi e ambiti
sensoriali differenti. Il progetto vedrà coinvolti alla Galleria Nazionale, nel Palazzo della Pilotta, stamattina e martedì 20 marzo alle
9.30, i ragazzi delle scuole secon-
darie di primo grado Giacomo Puccini e Don Cavalli di Parma (17/3) e
delle superiori di Parma (Liceo Artistico Paolo Toschi e Liceo Musicale Attilio Bertolucci di Parma),
Borgotaro (I.S.I.S.S. Zappa-Fermi)
e Fidenza (Istituto A. Berenini).
Le opere d’arte analizzate saranno le tele Ercole che libera Prometeo di G. Baldrighi, Edimione
dormiente e Giudizio di Mida di
G.B. Cima da Conegliano, Morte
di Virginia di G.F. Doyen), la statua Maria Luigia d’Austria in veste di Concordia di Antonio Canova e le Statue colossali di Dionisio e Eracle (Arte romana I o II
d.C). Il programma del concerto
eseguito dall’Orchestra Regionale
dell’Emilia Romagna, diretta dal
maestro Sebastiano Rolli, prevede
l’esecuzione dei seguenti brani:
l’Ouverture del Coriolano op.62 di
Beethoven, la Danza degli spiriti,
dall’opera Orfeo ed Euridice di
Gluck, l’Ouverture de Il Flauto
Magico di Mozart, il Preludio del
Macbeth di Verdi, l’Ouverture Egmont di Beethoven e la Sinfonia
dell’opera Elisabetta regina d’Inghilterra di Rossini.
«Museo in Musica = M2» verrà
replicato il 15 maggio, alle 9.30
(sempre per gli studenti) e alle
20.30, aperto a tutto il pubblico.
SpettacoliInBreve
MATERIAOFF
TEATRO COMUNALE DI FELINO
«Il setaccio del fiume»
con Alberto Padovani
«L'importanza
di chiamarsi Ernest»
Al MateriaOff (Parma,
borgo San Silvestro) alle 22
«Il setaccio del fiume», concerto-spettacolo di Alberto
Padovani. Un progetto ispirato all’«Antologia di Spoon
River», di E. Lee Masters, tradotta in italiano dalla grande
Fernanda Pivano. Con Alberto Padovani, voce, Andrea
Cremonesi, chitarre, Gabriele
Fava, sax e fiati, Enrico Fava,
pianoforte.
Al Teatro Comunale di Felino stasera alle 21 «L’importanza di chiamarsi Ernest –
remake» nell’allestimento
della compagnia Lupus in Fabula. Per informazioni: tel.
0521335941. Biglietti: 10 euro
intero, 5 ridotto.
TEATRO ENNIO MAGLIANI
Il viaggio rin-Negato
con musica dal vivo
Al Teatro Magliani di Corcagnano alle 21 va in scena
«Il viaggio rin-Negato», musiche composte ed eseguite
dal vivo dalla «Piccola Orchestra Dietro le Quinte»; con la
partecipazione della compagnia Recitarsonando. Ingresso ad offerta.
TEATRO DEL TEMPO
Rocco De Rosa:
«Charlot al pianoforte»
Un concerto-film, musica e
immagini in bianco e nero. Si
può riassumere così il progetto
di Rocco De Rosa «Charlot al
pianoforte – Il Monello» in
scena, come annunciato, stasera alle 21 al Teatro del Tempo.
Tel. 340 3802940.
TEATRO MORUZZI DOMANI A NOCETO
Il sacrificio di Medea,
dramma di sempre
II Un classico di grande attualità.
La compagnia Areté Ensemble
presenta domani sera a Noceto
«Medea», di Euripide con Annika
Strøhm e Saba Salvemini che firmano anche la regia.
La donna di cuore devota al letto
nuziale ed alle sue antiche leggi
sposa l'uomo di ragione ed azione
che appartiene allo stato ed alla società. La storia della sua rivolta
contro un mondo in cui rispetto,
fedeltà, fiducia, responsabilità,
amore sono scomparsi. Medea
compie il sacrificio più alto. La vendetta più atroce. Per pugnalare
questo mondo bisogna colpirlo... al
cuore. Una storia che, in un mondo
di genitori che fanno di tutto per
crescere al meglio i figli, si fa tragedia in nome dell'amore. Una tragedia d'amore e libertà. Una tragedia dove a pagare sono i figli, tutti
i figli ed in cui tutto è umano….
terribilmente umano. In scena a rivivere il dramma due soli attori,
come ai tempi dell'antica Grecia.
Medea Scena
FOTO ARETÉ ENSEMBLE
Una messa in scena nuda e semplice ospiterà gli attori. Il personaggio di Medea verrà giocato da
Annika Strøhm mentre Giasone,
Creonte, Egeo ed il messaggero verranno giocati da Saba Salvemini.
Info. Domani sera alle 21 al Teatro Moruzzi di Noceto. Prenotazioni:
tel.
389.9690904,
347.1110917.
QUESTA SERA
BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA
Sabato ore 21
orchestra
LORIS GILIOLI
SILVANO E MAURO
Questa sera si balla
liscio, anni 60-70-80 con
Tiziano e La Band
Domenica ore 15,00
orchestra
CUORE
MATTO
QUESTA SERA 22.00
-T.N.T.-
SILVIA & RAMON
si balla con
lorchestra
DOMENICA POMERIGGIO
si balla dalle 15 alle 19
POVIGLIO (RE)
944374
Pr. tav. 347.4819430
Via Benedetta 49 - PARMA
QUESTA SERA ORCHESTRA FAUSTO PEDRONI
DOMANI POMERIGGIO DISCOLISCIO
DOMANI SERA LATINO!
LORENZ & SOSA ACADEMY
Carpaneto Piacentino - Info 338.8860797
Tel. 0521.782846 - Cell. 335.8110925
QUESTA SERA
Questa sera si balla
BALLO CON L’ORCHESTRA
Orchestra “MASSIMO BUDRIESI”
LEO SAX
Ingresso riservato ai soci
Gradita la prenotazione
Sabato 24.03.12 “Vincenzi”
il desiderio di maternità over 35
http://w w w .genitorimagazine.it/2012/04/02/stasera-ovulo-il-desiderio-di-maternita-over-35/
April 5, 2012
A inizio marzo c’ero anch’o, in occasione di una delle date fiorentine del
tour, ad applaudire la bravissima Antonella Questa, interprete del brillante e
coinvolgente monologo Stasera Ovulo, scritto da Carlotta Clerici, regia di
Virginia Martini, produzione LaQ-Prod. Lo spettacolo ha vinto nel 2009 il
Premio Calandra come Migliore Spettacolo e Antonella Questa il Premio
come Migliore Interprete.
Le difficoltà di una maternità over 35, e in particolare il difficile tema
della sterilità femminile, sono i protagonisti del monologo che, in ottimo
equilibrio fra comicità e drammaticità, suscita una grande emozione, gioia,
sollievo e tanti applausi dopo un finale molto dolce e commovente, facendo riflettere intimamente
sulla domanda “fino a dove riesce a spingersi l’istinto materno di una donna che passati i 35 anni,
una relazione stabile e felice, un lavoro gratificante, decide che è arrivato il momento di avere un
figlio?”.
Lo spettacolo diventerà anche un libro che conterrà il testo teatrale di Carlotta Clerici,
un’introduzione di Antonella Questa e un’altra della giornalista Rosy Battaglia, i commenti del
pubblico e la postfazione della critica teatrale Valeria Ottolenghi. Il libro è stato presentato lo scorso
31 marzo alle ore 17.00 al Teatro Comunale di Fontanellato (Parma). In tale occasione, Antonella
Questa ci ha concesso gentilmente una breve intervista.
Ciao Antonella, ancora complimenti per la tua interpretazione. Ci racconti qualcosa in più
sullo spettacolo, sul libro e sulle tue emozioni in questi tre anni di repliche e di successo?
Grazie per i complimenti! Sono tre anni di emozioni intense, legate all’esperienza umana che è
scaturita dallo spettacolo fin dal debutto. Ci ha sorpreso e continua a farlo, la risposta del pubblico
e anche degli operatori sanitari legati al mondo della maternità, dalle ostetriche ai ginecologi
passando per i centri di fecondazione assistita.
Ho tenuto quindi a far conoscere questa esperienza attraverso il libro. Oltre al testo saranno
pubblicati alcuni messaggi che il pubblico ci ha mandato in questi tre anni. Alcuni davvero
sorprendenti, che fanno capire quanto il teatro, quando si chiama di “impegno civile”, possa fare
per le persone, quanto possa aiutare a condividere problemi, tabù, ad abbattere solitudini…
Cubattolo, luci teatrali, mutande… anche loro sono “protagonisti” insieme a te? Che ruolo
hanno?
Questi elementi di scena sono diventati nel tempo parte fondamentale
del backstage che faccio quando sono in tournée. Li fotografo, li
presento come “attori” della compagnia. Sono fondamentali, pochi ed
essenziali “nel” e “per” lo spettacolo. Su facebook il gruppo intitolato a
“Stasera Ovulo” ha il reportage del “cubattolo in tournée” e alla fine
molti si sono affezionati a questa modalità, mi chiedono di lui, lo
commentano… E’ divertente!
L’idea delle mutande sfilate è di Virginia Martini, un’idea che in un
gesto semplice racchiude il nostro mondo femminile, la nostra ansia e
paura del non essere incinte, svela molto agli uomini ho scoperto. Le
Antonella Questa
luci accompagnano situazioni e personaggi che circondano la
protagonista del racconto, anch’esse sono state pensate da Virginia.
Dico sempre che anche se sono sola in scena in realtà siamo “tre”, io,
Carlotta e Virginia, tutte e tre, ognuna a modo proprio portiamo in giro questa storia.
Bombardamento di ormoni, farmaci, analisi, visite mediche, tentativi, fallimenti, consigli,
critiche… rivolgo anche a te la domanda “fino a dove riesce a spingersi l’istinto materno di
una donna… ?
Fin molto lontano, a volte lontanissimo, a un punto di non ritorno. Nel cercare un bambino può
succedere di volere in realtà altro, un riconoscimento, un’immagine…. Io ci sono caduta, ma mi
sono fermata in tempo, ho detto “basta” con molta difficoltà perché intorno sono sempre pronti ad
incoraggiarti e a spingerti verso altri sistemi per rimanere incinta. Ma non è detto che tu lo voglia
davvero. Bisogna essere solidi, anche nella coppia. Farsi le giuste domande. Chiedersi se non
viene cosa può succedere di così atroce, se non ci sono altre soluzioni come l’adozione, se invece
magari anche senza figli si può star bene lo stesso. Quel che sposo appieno dello spettacolo è il
dire “smettiamola di giudicarci – noi donne – e di giudicare, figli o meno restiamo donne! E in
qualunque modo si diventi madre, va benissimo, è una scelta così personale e di coppia che è
sacrosanto non intervenire”
“… Non c’è replica in cui alla fine qualcuno non mi venga ad abbracciare, a raccontare la
propria storia, gli occhi lucidi, il sorriso, l’emozione che questo spettacolo gli ha
lasciato. Questo libro è per condividere la storia di una bellissima avventura!” (Antonella
Questa). Dopo tante repliche chissà quante storie ti avranno raccontato! Cosa ti senti di
aggiungere a questa tua dichiarazione per i nostri lettori, genitori o aspiranti genitori?
Venite a vedere lo spettacolo! E raccontatemi anche la vostra, di storia.
Ringraziamo Antonella per la sua gentile collaborazione.
Stasera ovulo – Video promo
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di RICCARDA PATELLI LINARI
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