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Stasera ovulo - Antonella Questa
----------Giovedì 14 germaio SCENE UN FIGLIO A rum I COSTI Roccabianca. Una donna moderna felicemente sposata, un lavoro gratificante, la vita frenetica di oggi. Poi un giorno scatta l'orologio biologico, la voglia di avere un figlio, una voglia che giorno dopo giorno si fa sempre più grande, fino a diventare una necessità. Un monologo comico e commovente sul mondo della sterilità femminile, capace di raccontare con ironia e con una vena di sarcasmo, il travagliato percorso di chi vuole diventare madre. A tutti i costi. Un testo che senza perdere la leggerezza del caso, scava fra le pieghe dell'universo femminile e indaga sulle problematiche della maternità over 35, una tematica più che mai attuale. Un percorso sottile verso li consapevolezza che regalerà al pubblico un finale inaspettato. Teatro di Ragazzola, "Stasera Ovulo", 16 gennaio (h. 21), di Carlotta Clerici, con Antonella Questa (Iaq-prod.net, celi. 328./6455/1) Lorenza Somogyi [email protected] 2010 La speziA Stasera ovulo Martedì 27 luglio, presso il Centro Congressi di Brugnato (SP) Antonella Questa porta in scena STASERA OVULO, monologo comico e commovente sul delicato tema della sterilità femminile. Di SERENA SARBIA U na donna moderna, felicemente sposata, un lavoro gratificante, la vita frenetica del ventunesimo secolo…. Poi un giorno scatta l’orologio biologico, la voglia di avere un figlio, una voglia che giorno dopo giorno si fa sempre più grande, fino a diventare una necessità. Dopo il successo riscosso nei mesi scorsi in molti teatri italiani, l’attrice Antonella Questa sbarca nuovamente in provincia della Spezia con lo spettacolo STASERA OVULO, monologo comico e commovente sul mondo della sterilità femminile, capace di raccontare con ironia e con una vena di sarcasmo, il travagliato percorso di chi vuole diventare madre. A tutti i costi. Lo spettacolo è in programma martedì 27 luglio alle ore 21.30 al Centro Congressi di Brugnato (Sp) Con il testo di Carlotta Clerici e la regia di Virginia Martini, la Questa farà ridere e commuovere con una commedia brillante, che senza perdere la leggerezza del caso, scava fra le pieghe dell’universo femminile e indaga sulle problematiche della maternità over 35, una tematica che l'odierno stile di vita, rende più che mai attuale. Fino a dove riesce a spingersi l’istinto materno di una donna che, passati i 35 anni, una relazione stabile e felice, un lavoro gratificante, decide che è arrivato il momento di avere un 48 | LUGLIO 2010 figlio? La protagonista arriva alla risposta attraverso una strada tortuosa, fatta di tentativi, fallimenti, di esami medici di base e cure pesanti; punteggiata di consigli di parenti e amici, di critiche più o meno velate. Ecco che poi, la delusione si trasforma passo passo in consapevolezza...sarà proprio questa consapevolezza raggiunta dalla protagonista, a regalare al pubblico un finale commovente, inaspettato. Lo spettacolo ha debuttato la scorsa stagione ottenendo un’ottima accoglienza da parte del pubblico e della critica, vincendo inoltre il prestigioso Premio Calandra. La manifestazione, che si tiene ogni anno in Puglia, ha visto trionfare proprio STASERA OVULO come miglior spettacolo, mentre Antonella Questa si è aggiudicata la vittoria del premio come miglior interprete. Doppia soddisfazione quindi per un lavoro intenso, che la Compagnia LaQProd sta portando con successo in molti teatri italiani. “Le donne sono ancora una volta il motore del nostro lavoro - afferma soddisfatta la Questa – Il testo di STASERA OVULO è appassionante, capace di cogliere nel segno, forse anche perché nasce dal frutto dell’esperienza personale vissuta dall’autrice, che in questo modo ha dato un’impronta ancora più vera allo spettacolo.” Un aspetto che ha premiato lo spettacolo con un grande successo di pubblico e critica e che è già entrato nel cuore degli spettatori. Il promo dello spettacolo ha già avuto oltre seimila contatti su youtube e proprio sulla scia di questo successo, dallo scorso mese di maggio è possibile acquistare il dvd integrale di STASERA OVULO presso i teatri in cui lo spettacolo è in tournée o sul sito della compagnia www.laq-prod.net, dove sono reperibili anche ulteriori informazioni sullo spettacolo e sulle prossime date. LUGLIO 2010 | 49 ❝ L’innamorato di Lea, mia figlia, attualmente, è Armand. Fino a poco tempo fa, Lea stava con Jasper, al tempo stesso fidanzato con Sonia, la sua migliore amica, senza che la situazione ponesse il benché minimo problema perché se lo "dividevano". A un certo punto l'hanno addirittura eliminato, per fidanzarsi loro due. Poi è stato il turno di Marlowe, relazione breve ma intensa. Tutto questo, comunque, è solo passeggero, perché Lea sposerà suo cugino Paolo, non ne ha alcun dubbio. La differenza di età (Paolo ha vent'anni più di lei) non è un ostacolo. E neppure il fatto che Paolo sia fidanzato con Laura da parecchio tempo la turba, anche lui deve pur fare le sue esperienze. L'unico un po' perplesso, in questo girotondo amoroso, è mio marito, che credeva che le bambine volessero sposare il loro papà. Sì, perché dimenticavo: Lea ha quattro anni. Cosa le posso dire, sull'amore? Bisognerebbe forse invertire i ruoli... Anche se, in fondo, a pensarci bene, non me la sono cavata poi così male, finora. Ho divorziato una volta sola, le mattine in cui mi sono risvegliata dicendomi "oddio cos'ho fatto" si contano sulle dita di una mano, e la coppia che formo con il padre di Lea resiste, su equilibri instabili e misteriosi, da ormai più di dieci anni. Ho vissuto e vivo come volevo vivere, quello che volevo vivere. Senza riflettere troppo, e buttandomici a capofitto. Mentirei se affermassi che è sempre andato tutto liscio, ma non ho rimpianti. Mi ricordo un'amica, un'attrice ormai anziana e ancora splendida, che mi consolava per una delusione amorosa particolarmente scottante. "Mi sono presa davvero una bella batosta, stavolta", le avevo detto singhiozzando. E lei: "E ti auguro di prendertene ancora tante, mia cara". Non arriverò ad augurartelo, per una mamma è difficile sopportare anche una sola lacrima della propria bambina (Armand e Paolo, attenti a come vi comportate o dovrete vedervela con me), ma almeno un consiglio te lo posso dare. Sii libera, Lea adorata. Totalmente libera. "Libera, libera... Bisogna vedere un po' cosa si intende, per libera... Mica vorrà dire fare qualunque cosa, spero, qualunque sciocchezza...". Questa è un'intrusione di suo padre, che passava di qui. Continuiamo, Leoncina. Cerca di essere libera da tutti i condizionamenti che ci imbrigliano sin dalla nascita, sii curiosa di tutto e non avere paura, mai. Non essere saggia. La vita è troppo corta: ci penserai un'altra volta, a mettere la testa a posto. Non rifugiarti in un equilibrio rassicurante - ti immagini che noia? Non rinunciare. Non proteggerti. Se non da un punto di vista puramente tecnico, ma non ti starò a raccomandare l'utilità del preservativo perché l'ho fatto recentemente con la mia figlioccia di 15 anni, Carlotta e l'eterea Manon mi ha Clerici interrotto traendone uno Autrice dello di tasca e informandomi, spettacolo "questo è alla fragola". Stasera ovulo Ti farò altre raccomanda(LaQ-Prod.). zioni, piuttosto, nell'auLes Cygnes sta gurio che tu possa vivere per pubblicare intensamente, follemente il libro in Francia. la tua vita amorosa, ma senza danni eccessivi. Costruisci te stessa in quanto essere umano, e non in quanto donna. Cerca di capire chi sei e cosa vuoi fare della tua vita, indipendentemente dalla relazione con un uomo. Esisti per te stessa. Cerca il senso del tuo passaggio su questa terra. E, a quel punto, sei salva. E se vuoi morire per un uomo, buttati pure. Non morirai. Ma quello che non devi mai, mai fare è vivere per un uomo, vivere attraverso un uomo. Ricordatelo, cara Lea, e ricordati che siamo in un momento storico delicato, e che bisogna stare attenti. Non dico che la parità uomo-donna sia totalmente raggiunta, in Occidente, ma siamo comunque sulla buona strada. Cerchiamo di ottenere quello che ancora c'è da ottenere e, soprattutto, cerchiamo di non perdere quello che abbiamo conquistato. Le trappole sono ovunque, e a volte ben camuffate. Non lasciarti mai mettere un velo in testa, ma sfuggi anche alla dittatura del corpo perfetto. Sono le due facce opposte di un unico nemico. Di un'ideologia che vuole ridurre la donna a oggetto sessuale. - Ma allora perché, mamma, tutti quei boccettini di crema che hai in bagno, e tutti quei vestiti e quelle scarpe col tacco che l'armadio scoppia? E perché ti tingi i capelli? E perché ti metti il rossetto? Resto un istante spiazzata, come lo si è sempre di fronte alle proprie contraddizioni. - Posso metterlo anch'io, mamma, il rossetto? Certo, tesoro, che puoi mettertelo anche tu! No, stellina, non su tutta la faccia, solo sulle labbra... Mi riprendo. Non ti ho detto di non farti bella, ma semplicemente di non perdere la tua dignità, di non avvilirti e di non lasciarti avvilire. Sii fiera di te, di quello che sei, della tua femminilità. Ma non essere ossessionata dal tuo corpo, dal tuo fisico inteso come strumento di seduzione. Sii libera, Lea. Sii felice, spero. E non avere paura. Mai. Carlotta Clerici “Se vuoi morire per un uomo, buttati pure. Non morirai. Ma non vivere mai per un uomo” ❞ E l l e AGOSTO2010 101 Cultura e spettacoli LIBERTÀ Sabato 13 marzo 2010 PIACENZA - C’è la Venezia di ades- so, affollata di turisti e immersa nel fascino delle sue tante memorie storiche, ma ci sono anche personaggi che emergono direttamente dagli splendori della Repubblica del Cinquecento nelle pagine del romanzo La corte del Remer di Andreina Franco-Loiri Locatelli, edito dalla casa editrice veneziana Supernova e che verrà presentato oggi alle ore 17.30 alla libreria Fahrenheit 451, in via Legnano, 16. Insieme all’autrice, interverrà Francesco Cattaneo. Il “remer” cui allude il titolo è il rematore OGGI LA PRESENTAZIONE ALLA FAHRENHEIT Storia antica ne “La corte di Remer” della Franco-Loiri Locatelli che cinque secoli prima aveva vissuto non lontano dal Canal Grande nell’edificio dove va ad abitare, in un moderno monolocale, la professoressa Giulia Leoni, omonima di una donna misteriosa le cui tracce conducono indietro nel tempo fino alla Venezia del doge Andrea Gritti, contemporaneo del poeta Pietro Aretino, la cui dimora nel capoluogo veneto si trovava proprio vicino a palazzo Leoni. Il libro alterna i due piani temporali, accompagnando in un viaggio tra calli e campielli, sul burchio in navigazione nelle acque del Brenta, nelle ville della campagna padovana. Luoghi che si animano nell’intreccio delle vi- cende di Maffio e Giulia Lion, avvenute in un remoto passato, in contrasto con i tormenti della Giulia Leoni del presente, in un gioco di arcane corrispondenze. Andreina Franco-Loiri Locatelli, già insegnante di storia e italiano nelle scuole superiori, operatrice culturale all’Accademia Carrara di Bergamo, in questo suo primo romanzo ha riversato l’interesse e la passione per la storia di Venezia, ricostruita - precisa nella nota conclusiva - attraverso ricerche d’archivio e la consultazione di un’ampia bibliografia. Anna Anselmi Notizie in breve PIACENZA In Biblioteca laboratorio per giovanissimi La copertina del volume Successo al “Verdi”di Fiorenzuola per lo spettacolo incentrato sul tema della sterilità femminile,da secoli vista come tabù Donna libera, potenzialmente materna Nello straordinario monologo “Stasera ovulo” della brillante Antonella Questa FIORENZUOLA - «Il corpo è mio e me lo gestisco io». Slogan che la donna fece suo nelle lotte femministe per definire se stessa, al di là di ogni condizionamento e autorità esterna. Slogan che ad un certo punto fa proprio anche da protagonista nel monologo Stasera ovulo, che una straordinaria Antonella Questa ha messo in scena l’altra sera al Teatro Verdi di Fiorenzuola, per la stagione di prosa del Comune. Un monologo che fa ridere e commuovere, sul tema tabù della sterilità femminile. Tabù perché da secoli la donna senza figli è vista quanto meno con sospetto. Come fosse colpevole. Sono pregiudizi a cui danno voce le varie amiche della protagonista, alle prese con la disperata ricerca di un figlio: l’amica religiosa e devota richiama l’ignominia che colpiva le sterili nella Bibbia (da Elisabetta a Sara), l’amica naturista dà la colpa ai tanti anni di pillola contraccettiva che hanno disabituato le ovaie a funzionare; la madre prolifica (tre volte a 30 anni) sentenzia che le donne emancipate e in carriera i figli «non li vogliono davvero»; quella sposata e pregna tira in ballo la psicanalisi e il complesso edipico che bloccherebbe l’utero. Ma la sterilità della protagonista è quella che la scienza definisce «inspiegabile» perché nessun esame o valore sballato dà ragione del perché. La protagonista lo scopre pian piano, da quando comincia a desiderare un bambino. E’ in quel momento, che rispolvera il motto femminista: il corpo è mio e me lo gestisco io. Non le amiche, non il padre che fin da adolescente vorrebbe tenere a freno la sua naturale esuberanza sessuale. Ma la protagonista scoprirà presto che nel tentativo di gestire il proprio corpo perché le dia un figlio, il corpo stesso diventerà ostaggio di cure ormonali, bombardamenti farmacologici, sacrifici di ogni sorta, tour de force di sesso procreativo con il suo compagno Luca, talvolta 37 (a. a.) Anche domani la Biblioteca comunale “Passerini Landi” resterà aperta dalle 15 alle 18.50, offrendo al pubblico i servizi della sezione scaffale aperto e della mediateca, con ingresso in via Carducci, 14, e della biblioteca ragazzi “Giana Anguissola”, con ingresso in vicolo San Pietro, 5, dove alle ore 16 si terrà il laboratorio per giovanissimi, dagli 11 anni in su, dal titolo “Disegni alla carica! “. Tenuto da Fabrizio Quartieri, l’incontro sarà incentrato sui segreti per realizzare caricature irresistibili. La partecipazione è gratuita, ma limitata a 25 posti, per cui ci si deve iscrivere preventivamente presso la biblioteca ragazzi. PIACENZA In Famiglia recital di poesie al femminile Antonella Questa in immagini del commovente monologo «Stasera Ovulo» andato in scena al Verdi di Fiorenzuola con successo per la stagione di prosa (foto Lunardini) paziente, talvolta distratto, amorevole ma a tratti insensibile. A interpretare amiche, ginecologhe, professori e partner, è sempre lei: Antonella Questa che si dimostra di una duttilità impressionante. Chi questo spettacolo lo interpreta e chi lo ha scritto sono due donne che hanno avuto a che fare personalmente con la condizione di non poter generare dal- CASTELSANGIOVANNI - Sono a- la propria pancia un figlio. E questo rende lo spettacolo ancor più convincente. La potenza del testo della drammaturga Carlotta Clerici si unisce alla fortissima capacità attoriale della Questa, ricca di esperienze teatrali anche nel cabaret e nell’improvvisazione. La regia è di un’altra donna, Virginia Martini. La scena, essenziale (mossa da un bel dise- gno luci), è fatta solo di un cubo che si trasforma in letto dove fare sesso procreativo quando arrivano i giorni dell’ovulazione, in lettino ginecologico per sottoporsi a continui e invasivi esami, in asettica poltroncina da sala d’attesa di una clinica per la fertilità, persino in water dove controllare l’arrivo delle mestruazioni. Tutta la vita della protagonista Castelsangiovanni perte le iscrizioni alla quarta edizione del “Concorso nazionale di poesia Marietta Baderna”, organizzato dall’Università delle Tre Età di Castelsangiovanni in memoria della grande danzatrice castellana vissuta nell’800 che tanto successo ebbe in Brasile e nel mondo. Quest’anno il prestigioso concorso di poesia, patrocinato dal Comune, avrà una sola sezione dedicata agli adulti mentre non è stata prevista la sezione giovani. Come sempre le composizioni saranno a tema libero e ogni partecipante potrà inviarne fino ad un massimo di due. Lo scorso anno erano stati oltre 120 i componimenti poetici che la giuria presieduta dalla docente Valeria Palmas aveva dovuto passare al vaglio prima di decretare vincitore il giovane poeta napoletano Pasquale Pietro del Giudice, di San Gennaro Vesuviano di Napoli, con la sua Confessione sommaria e Alessandra Centomo di Santorso di Vicenza con Nessuno mai per la sezione giovani. Sarà possibile inviare le proprie poesie entro il 15 giugno. Oltre alla presidente Palmas in giuria anche gli scrittori Gianlice Bellinzona, Maurizio Caldini e Bruno Cobianchi con i poeti Anna Ferreri e Luigi Paraboschi e la presidente di Unitre Maria Dallagiovanna. I primi tre classificati del concorso saranno premiati in ottobre, durante la cerimonia di apertura dell’anno accademico di Unitre al Teatro Verdi. Il tutto accompagnato da eventi a corollario della premiazioni. Aperte le iscrizioni al Concorso di poesia “Marietta Baderna” mar. mil. ruota attorno a quel cubo bianco: le sue normali priorità sono cancellate. Niente vacanze, niente padronanza sul proprio tempo, niente sacrificio per la carriera, niente sesso per amore, niente amicizia con colleghe e cugine guardate con invidia perché incinte. E allora, siamo proprio sicure che il corpo è mio e me lo gestisco io? La testa della protagonista si riempie di consigli e prescrizioni per rimanere incinta. Qualcuno le dice persino: l’importante è non pensarci. Un paradosso. Solo quando smetterà di volere un figlio a tutti i costi, quel figlio arriverà, anche se in una forma diversa da quella immaginata. Lo spettacolo si chiude in mezzo ad applausi e lacrime di commozione. Il cubo diventa un tavolo dove appoggiare una bella torta di compleanno: Tommaso compie un anno. E proprio oggi, anche lo spettacolo Stasera Ovulo compie un anno. Sta girando l’Italia con grande successo, scatenando nelle donne una sorta di terapia collettiva sulla loro identità e una profonda riflessione tra medici, ginecologi, ostetriche (anche a Fiorenzuola presenti tra il pubblico). Donata Meneghelli MARTEDÌ SERA ALLE ORE 21.00 SPAZIO SALUTE filo ilo diretto diretto con i professionisti con professionisti dell’Azienda Sanitaria dell’Azienda Sanitaria di di Piacenza Piacenza [email protected] Questa sera alle ore 21 nella sede della Famiglia Piasinteina in via San Giovanni 7 si terrà un recital di poesie al femminile lette da Francesca Chiapponi dal titolo “Adesso parliamo noi”. Letture di Omero, Dante, Saffo, Alda Merini, J. Haddad, Amal Musa, Doriana Riva, Giusi Caffaro Panico e Cordani. Inoltre sarà letta anche una poesia in dialetto di Valente Faustini. Sono poesie che hanno nel loro significato lo sguardo sulla donna indagata in affetti, pensieri, problemi e drammi. Le letture saranno intervallate da brani del giovane, ma ormai più che promessa, Mattia Cigalini. PIACENZA A Jelmoni Studio mostra di Olga Maggiora Oggi pomeriggio alle ore 18 nella galleria Jelmoni Studio, in via Molineria San Nicolò 8 inaugurazione di “Forme nell’aria”, personale di Olga Maggiora aperta fino al 30 marzo. Verrà proiettato anche un video di Gianluigi Zoncati ed Enzo Latronico. Interverrà Giusi Caffaro Panico. Conduce Valeria Costa. Ingresso libero. PIACENZA All’Atelier Braceschi mostra di tre artisti Inaugurazione oggi alle ore 17.30 all’Atelier Braceschi, via Calzolai 72, di “Esplorando. Viaggio nell’anima di tre artisti”, Mauro Becchi, Paolo Lattanzi e Gianluigi Serravalli. La mostrà terminerà il 31 marzo. OGGI ALLE ORE 12.00 Mantenersi Mant Manteners As scuol scuola u in n forma form f di Bon T Ton In cucina Happy con lo chef hour Un cocktail al giorno Stasera Ovulo! Elena Scarazzati, 25 agosto 2009, 17:40, AprileOnLine.info Cultura Mantova: il cortile di Palazzo San Sebastiano si apre alle donne. E Antonella Questa racconta le vicissitudini di una coppia alle prese con la ricerca di una gravidanza. "L'essenziale in una coppia è mentire: il desiderio tornerà!" Mantova è sempre bella, soprattutto la sera d'estate. Lo è anche perché offre cultura in luoghi stupendi: come a giugno per il Mantova Teatro Festival, così in questo scorcio d'agosto per una rassegna dedicata al teatro al femminile. Teatro Donna 2009, giunto alla quarta edizione, ha portato a Mantova quattro lavori il cui fil rouge è, infatti, la donna, scavata e studiata, raccontata e ironizzata. "Stasera ovulo": il cortile di Palazzo San Sebastiano. Curiosa, mi attendo grandi cose, e devo dire che l'inquieta curiosità non è stata delusa. "Stasera Ovulo": la vera storia di dolore, sofferenza, rabbia, delusione, tenacia e tenerezza dell'autrice di questa piéce teatrale, Carlotta Clerici, alla ricerca di un bambino che non arriva, ma che il destino ha deciso di farle trovare in un altro modo, per altre vie. Racconto e narrazione di una storia che è quella di molte donne alle prese con medici insensibili, noncuranti del desiderio di procreare nei modi consueti; è la necessità di denunciare al mondo e agli uomini che ad oggi, nel 2009, ancora molti tabù e molte contraddizioni andrebbero superate, rimettendo la donna e i suoi desideri, il suo corpo e la sua natura, al centro, non in disparte. Sul palco scende il buio, un fascio di luce ne colpisce il centro, dove si intravede un cubo di legno bianco, che l'attrice userà come sedia, lettino ginecologico, appoggio. L'attrice indossa un abbondante vestito premaman, scarpe basse e capelli raccolti. Ironia e drammatica presentazione di fatti reali, attraverso la caricatura di istanti tragicomici, come la ricerca del momento fisicamente perfetto per procreare, in base alla temperatura corporea, e la pressione e frustrazione che si abbatte sulla donna quando, bombardata da antibiotici, ormoni, analisi e visite mediche si accorge di non avere raggiunto lo scopo di tanto travaglio: una gravidanza. Interessante la scelta di descrivere il costante controllo dell'avvenuta fecondazione attraverso il liberarsi di decine e decine di mutande che vengono lanciate e lasciate sul palco, come testimonianze. Ne parliamo con Antonella Questa, da sola in scena, e che, grazie alla sua spiccata capacità espressiva ed interpretativa, è stata segnalata come migliore attrice al premio Calandra 2009, che la piéce ha vinto. Ci racconta come è nata questa piéce e la difficoltà di interpretarla. Quanto c'è di suo nel personaggio che interpreta? Circa dieci anni fa Carlotta Clerici, che è una cara amica, ha iniziato il calvario di tentare di rimanere incinta. Io ho seguito insieme a lei l'iter fisico e burocratico, personale ed emotivo che ha vissuto. Io stessa ho avuto un' esperienza simile: alla fine, però, le decisioni che ognuna di noi ha preso sono state differenti. Scelte consapevoli e prese serenamente, ma differenti. Questo lavoro è il racconto di tutto questo, storie che ci hanno riguardato da vicino ma che sono le storie di moltissime altre donne. La bravura poi di Virgina Martini, la regista che mi dirige ormai da quattro anni, è impagabile. Ho notato che la platea è a maggioranza femminile, ma ho pure intravisto qualche uomo interessato. Qual è il commento più toccante che le è stato rivolto da uno spettatore? Ricordo che alla fine di questo spettacolo una sera mi si avvicinò un medico, con le lacrime agli occhi:"Non immaginavo, non credevo che fosse così!" mi disse. Attraverso il mio recitare lo avevo messo di fronte ad una realtà, quella della psiche femminile, che deve affrontare anni di bombardamenti ormonali, visite su visite, esami invasivi, per cercare di riappropriarsi di un corpo che normalmente è pensato per essere fertile e procreare. Nessuno mai ci ha detto che prendere per anni la pillola contraccettiva può creare problemi all'ipofisi. Risvegliare un corpo che per anni è stato inibito, non è cosa semplice. Alle volte non lo si risveglia. Quindi come definirebbe il suo modo di fare teatro? Il mio è un teatro votato all'impegno civile, diverso però da quello di Ascanio Celestini o Marco Paolini. Io preferisco lavorare sui personaggi, li faccio parlare, vi entro dentro. Dopo averla ringraziata mi allontano lentamente, non senza continuare ad ascoltare le persone, in prevalenza donne, che le si avvicinano e si congratulano per avere avuto la forza e il coraggio di parlare di una tematica così forte, così attuale. “STASERA OVULO” AL TEATRO DI RIFREDI DI FIRENZE 3 marzo 2012 Cosa succede quando l’orologio biologico segnala a una donna che è arrivato il momento di avere un figlio perché si ha un lavoro gratificante e una relazione affettiva stabile e, soprattutto, si sono superati i 35 anni? A cosa arriva l’istinto materno pur di soddisfare questo desiderio? Un titolo deliziosamente ironico che invita già al sorriso per un monologo che riesce a trattare un argomento delicato e doloroso come la maternità “over 35” e la sterilità con una simpatia e un tocco leggero che sono la nota dominante di “Stasera ovulo” che abbiamo applaudito insieme a un teatro colmo “al completo” (spettacolo nello spettacolo, un vero piacere degli occhi per me, critica teatrale) ieri sera al teatro di Rifredi. Scritto da una donna, Carlotta Clerici, regista e aiuto regista due donne, Virginia Martini, che è anche l’autrice del disegno luci, e Sabine Bordigoni, interprete una formidabile attrice, Antonella Questa, la quale è riuscita nei 75 minuti che dura il monologo (che ha vinto il Premio Calandra 2009 quale miglior spettacolo e miglior interprete) a farci ridere di cuore e a farci commuovere, nel finale inatteso e struggente, con la sua straordinaria versatilità interpretativa che ha trasformato il suo monologo in una pièce piena di interpreti immaginari, il ginecologo, il marito, i parenti e le amiche e, voglio sottolinearlo perché è una qualità non proprio frequente, l’ottima dizione che ha reso intellegibili tutte le sue parole anche quando era girata con le spalle al pubblico. E vogliamo aggiungere un complimento ulteriore per la sua splendida agilità fisica che sono il valore aggiunto di questa bravissima attrice che, da ieri sera, è entrata nel mio personale “parterre” attoriale fiorentino ma, soprattutto, nella mia simpatia. Recensione di Daniela Domenici SPETTACOLI 49 SABATO 17 MARZO 2012 Intervista: L'attrice è diventata un «caso di successo» con i suoi testi al femminile TEATRO AL PARCO GIOVEDÌ ALLE 21 Il desiderio di Antonella Questa: «Far sentire le donne meno sole» Stasera è a Ragazzola con «Vecchia sarai tu!». Il 31 presenta un libro a Fontanellato Il libro che presenta a Fontanellato è nato proprio dalle testimonianze raccolte dagli incontri con gli spettatori... Francesca Benazzi P iù di ventimila contatti su youtube per il video promo del suo pluripremiato monologo «Stasera ovulo», e un concreto affetto del pubblico che alla fine di ogni replica corre ad abbracciarla e ringraziarla. Antonella Questa torna ora nei teatri della nostra provincia: stasera alle 21.15 a Ragazzola con l’ultimo lavoro «Vecchia sarai tu!» (biglietti già esauriti, info: 3395612798), e sabato 31 alle 17 al Teatro di Fontanellato per la presentazione del libro nato da «Stasera ovulo» edito da Arcadia & Ricono, cui farà seguito alle 21.15 lo spettacolo (info biglietti: 327 4089399). Al centro dei monologhi dell’attrice sempre la riflessione – profonda e leggera, tra risate e commozione – su tematiche «tabù» della nostra società, come le difficoltà della maternità o la vecchiaia al tempo dell’eterna giovinezza a colpi di chirurgia estetica. Quanto c’è bisogno di affrontare a teatro temi come questi, magari anche per «esorcizzarli» un po’? «C’è tanto bisogno – risponde Antonella Questa - Quello che ho percepito, dopo tre anni di tournée di “Stasera ovulo” è che c’è moltissima necessità di condivisione, perché sono esperienze che riguardano tante donne e su cui spesso pesa lo sguardo, il giudizio e la mancanza di comprensione degli altri. C’è silenzio e vergogna, ma si parla di persone con i loro sentimenti, con il loro senso di inadeguatezza» Stasera ovulo «Alla fine di ogni replica, qualcuno mi viene a dire la sua storia» Un «impegno», il suo, che continua anche con «Vecchia sarai tu!»... Stasera al Teatro di Fontanellato «Aspettando Nil», con uno sguardo a Beckett Come annunciato, «Aspet- tando Nil» è il lavoro proposto stasera dal Teatro di Fontanellato, ore 21.15. I rapporti a due, le dinamiche di potere, i legami di necessità che si instaurano nella coppia intesa come insieme di due ele- «Non c'è replica in cui alla fine qualcuno non mi venga ad abbracciare, a raccontare la propria storia con gli occhi lucidi e il sorriso. Con il libro si vuole un po’ continuare quello che succede in scena, con l’obiettivo di far sentire le donne meno sole. Oltre al testo integrale dello spettacolo scritto da Carlotta Clerici si trova una mia introduzione in cui spiego che ho scelto di fare questo monologo perché mi tocca da vicino, un intervento della giornalista “sociale” Rosy Battaglia e uno del critico teatrale Valeria Ottolenghi (firma della Gazzetta di Parma, ndr), che da subito, alla seconda replica, fece un’ottima recensione allo spettacolo. Poi abbiamo scelto stralci tra lettere e mail che ci sono state scritte, sia dal pubblico che da professionisti della gravidanza come ginecologi, ostetriche, centri di fecondazione assistita». menti. Lo sguardo delicato del collettivo romano Lafabbrica ha applicato il «sapere beckettiano» al mondo femminile, in particolare al rapporto madre-figlia, restituendo un prezioso lavoro teatrale: «Aspettando Nil», diretto da Fabiana Iacozzilli e interpretato da Elisa Bongiovanni e Giada Parlanti. I biglietti (euro 10,00 l’intero e 8,00 il ridotto) si possono prenotare telefonicamente al numero 327 4089399 o con una e-mail all’indirizzo [email protected]. «E’ un omaggio alla vecchiaia, tema oggi di grande rifiuto nella nostra società, e agli insegnamenti delle persone anziane, nel mio caso quelli di mia nonna, che ha vissuto fino a 96 anni e mezzo mangiando fritti e non bevendo acqua. Ci dimentichiamo che anche noi diventeremo vecchi: il titolo infatti non è un insulto, perché quel “sarai” ci ricorda che l’argomento riguarda tutti». «Potere nostro» I ragazzi protagonisti dell'esito di laboratorio. «Potere nostro»: quando i giovani trovano un muro II Ultimi preparativi al Teatro al Parco per lo spettacolo conclusivo del laboratorio di pratica teatrale del Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti «Sradicare» (giovedì 22 marzo, ore 21, ingresso gratuito, tel 0521 992044). Guidati dagli attori e registi Elisa Cuppini e Savino Paparella, diciassette ragazzi hanno frequentato il Teatro al Parco per sei mesi, e attraverso lo spazio vitale del palcoscenico hanno scoperto un modo nuovo di fare comunità. Un nuovo modo di scommettere su se stessi, mettendo in comune emozioni e idee. Serena Bernazzoli, Filippo Borghi, Charlotte Fuga, Giulia Giorgi, Pietro Giubelli, Serena Laginestra, Fanny Malmendier, Giovanni Marrot, Clélie Mauléon, Marinella Melegari, Beatrice Musig, Mattia Pastori, Laura Pelizzoni, Elena Pirovano, Samuele Rota, Chiara Stocchi, Lionel Tehe Stive hanno scoperto così gli aspetti peculiari che rendono unica l’esperienza del fare teatro. Quest’anno - spiegano alle Bri- ciole - il lavoro si è focalizzato intorno al tema del potere, del rapporto che con esso hanno i giovani, dell’arroganza che spesso il potere frappone tra le nuove generazioni e la realizzazione di un progetto di vita. Il titolo «Potere nostro» nasce da qui, dall’idea di una appropriazione nuova di senso e di opportunità, dal disegno di un potere diverso. C’è un conflitto generazionale, il conflitto tra padri e figli, al centro dello scontro tra giovani e potere. Il teatro ne ha dato spesso un racconto e, attraverso l’immaginazione, una trasfigurazione. Le opere di Shakespeare in particolare ne hanno offerto quadri indimenticabili. Il laboratorio li ha affrontati prendendo come modelli l’Amleto e il Romeo e Giulietta. Ecco che la scena si trasforma allora in un ring, all’interno del quale si affronteranno, come in combattimento, Amleto e Claudio, Ofelia e Polonio, Giulietta e i suoi genitori, a raffigurare scontri tra generazioni, come tanti possono essercene nei testi di Shakespeare. - PROGETTO DIDATTICO OGGI E MARTEDÌ Le opere e la musica in Galleria Nazionale Iniziativa realizzata dalla Soprintendenza con la Fondazione Toscanini II Dopo il felice esito delle edizioni precedenti, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Etnoantropologici di Parma e Piacenza e la Fondazione Arturo Toscanini, nell’ambito di una storica collaborazione, propongono agli studenti delle scuole di Parma per il terzo anno consecutivo il progetto «Museo in Musica = M2». «Si tratta - spiegano alla Toscanini - di un percorso culturale ricco di emozioni che nascono dalle molteplici suggestioni offerte dal percorso tra arti visive e musica che gli studenti effettueranno all’interno della Galleria Nazionale: un’analisi guidata di alcune opere, appositamente scelte per essere poste in relazione ad uno Galleria Nazionale Uno scrigno. specifico programma musicale che sarà eseguito dall’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna». L’obiettivo del progetto è quello di avvicinare linguaggi e ambiti sensoriali differenti. Il progetto vedrà coinvolti alla Galleria Nazionale, nel Palazzo della Pilotta, stamattina e martedì 20 marzo alle 9.30, i ragazzi delle scuole secon- darie di primo grado Giacomo Puccini e Don Cavalli di Parma (17/3) e delle superiori di Parma (Liceo Artistico Paolo Toschi e Liceo Musicale Attilio Bertolucci di Parma), Borgotaro (I.S.I.S.S. Zappa-Fermi) e Fidenza (Istituto A. Berenini). Le opere d’arte analizzate saranno le tele Ercole che libera Prometeo di G. Baldrighi, Edimione dormiente e Giudizio di Mida di G.B. Cima da Conegliano, Morte di Virginia di G.F. Doyen), la statua Maria Luigia d’Austria in veste di Concordia di Antonio Canova e le Statue colossali di Dionisio e Eracle (Arte romana I o II d.C). Il programma del concerto eseguito dall’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna, diretta dal maestro Sebastiano Rolli, prevede l’esecuzione dei seguenti brani: l’Ouverture del Coriolano op.62 di Beethoven, la Danza degli spiriti, dall’opera Orfeo ed Euridice di Gluck, l’Ouverture de Il Flauto Magico di Mozart, il Preludio del Macbeth di Verdi, l’Ouverture Egmont di Beethoven e la Sinfonia dell’opera Elisabetta regina d’Inghilterra di Rossini. «Museo in Musica = M2» verrà replicato il 15 maggio, alle 9.30 (sempre per gli studenti) e alle 20.30, aperto a tutto il pubblico. SpettacoliInBreve MATERIAOFF TEATRO COMUNALE DI FELINO «Il setaccio del fiume» con Alberto Padovani «L'importanza di chiamarsi Ernest» Al MateriaOff (Parma, borgo San Silvestro) alle 22 «Il setaccio del fiume», concerto-spettacolo di Alberto Padovani. Un progetto ispirato all’«Antologia di Spoon River», di E. Lee Masters, tradotta in italiano dalla grande Fernanda Pivano. Con Alberto Padovani, voce, Andrea Cremonesi, chitarre, Gabriele Fava, sax e fiati, Enrico Fava, pianoforte. Al Teatro Comunale di Felino stasera alle 21 «L’importanza di chiamarsi Ernest – remake» nell’allestimento della compagnia Lupus in Fabula. Per informazioni: tel. 0521335941. Biglietti: 10 euro intero, 5 ridotto. TEATRO ENNIO MAGLIANI Il viaggio rin-Negato con musica dal vivo Al Teatro Magliani di Corcagnano alle 21 va in scena «Il viaggio rin-Negato», musiche composte ed eseguite dal vivo dalla «Piccola Orchestra Dietro le Quinte»; con la partecipazione della compagnia Recitarsonando. Ingresso ad offerta. TEATRO DEL TEMPO Rocco De Rosa: «Charlot al pianoforte» Un concerto-film, musica e immagini in bianco e nero. Si può riassumere così il progetto di Rocco De Rosa «Charlot al pianoforte – Il Monello» in scena, come annunciato, stasera alle 21 al Teatro del Tempo. Tel. 340 3802940. TEATRO MORUZZI DOMANI A NOCETO Il sacrificio di Medea, dramma di sempre II Un classico di grande attualità. La compagnia Areté Ensemble presenta domani sera a Noceto «Medea», di Euripide con Annika Strøhm e Saba Salvemini che firmano anche la regia. La donna di cuore devota al letto nuziale ed alle sue antiche leggi sposa l'uomo di ragione ed azione che appartiene allo stato ed alla società. La storia della sua rivolta contro un mondo in cui rispetto, fedeltà, fiducia, responsabilità, amore sono scomparsi. Medea compie il sacrificio più alto. La vendetta più atroce. Per pugnalare questo mondo bisogna colpirlo... al cuore. Una storia che, in un mondo di genitori che fanno di tutto per crescere al meglio i figli, si fa tragedia in nome dell'amore. Una tragedia d'amore e libertà. Una tragedia dove a pagare sono i figli, tutti i figli ed in cui tutto è umano…. terribilmente umano. In scena a rivivere il dramma due soli attori, come ai tempi dell'antica Grecia. Medea Scena FOTO ARETÉ ENSEMBLE Una messa in scena nuda e semplice ospiterà gli attori. Il personaggio di Medea verrà giocato da Annika Strøhm mentre Giasone, Creonte, Egeo ed il messaggero verranno giocati da Saba Salvemini. Info. Domani sera alle 21 al Teatro Moruzzi di Noceto. Prenotazioni: tel. 389.9690904, 347.1110917. QUESTA SERA BALLO LISCIO CON L’ORCHESTRA Sabato ore 21 orchestra LORIS GILIOLI SILVANO E MAURO Questa sera si balla liscio, anni 60-70-80 con Tiziano e La Band Domenica ore 15,00 orchestra CUORE MATTO QUESTA SERA 22.00 -T.N.T.- SILVIA & RAMON si balla con lorchestra DOMENICA POMERIGGIO si balla dalle 15 alle 19 POVIGLIO (RE) 944374 Pr. tav. 347.4819430 Via Benedetta 49 - PARMA QUESTA SERA ORCHESTRA FAUSTO PEDRONI DOMANI POMERIGGIO DISCOLISCIO DOMANI SERA LATINO! LORENZ & SOSA ACADEMY Carpaneto Piacentino - Info 338.8860797 Tel. 0521.782846 - Cell. 335.8110925 QUESTA SERA Questa sera si balla BALLO CON L’ORCHESTRA Orchestra “MASSIMO BUDRIESI” LEO SAX Ingresso riservato ai soci Gradita la prenotazione Sabato 24.03.12 “Vincenzi” il desiderio di maternità over 35 http://w w w .genitorimagazine.it/2012/04/02/stasera-ovulo-il-desiderio-di-maternita-over-35/ April 5, 2012 A inizio marzo c’ero anch’o, in occasione di una delle date fiorentine del tour, ad applaudire la bravissima Antonella Questa, interprete del brillante e coinvolgente monologo Stasera Ovulo, scritto da Carlotta Clerici, regia di Virginia Martini, produzione LaQ-Prod. Lo spettacolo ha vinto nel 2009 il Premio Calandra come Migliore Spettacolo e Antonella Questa il Premio come Migliore Interprete. Le difficoltà di una maternità over 35, e in particolare il difficile tema della sterilità femminile, sono i protagonisti del monologo che, in ottimo equilibrio fra comicità e drammaticità, suscita una grande emozione, gioia, sollievo e tanti applausi dopo un finale molto dolce e commovente, facendo riflettere intimamente sulla domanda “fino a dove riesce a spingersi l’istinto materno di una donna che passati i 35 anni, una relazione stabile e felice, un lavoro gratificante, decide che è arrivato il momento di avere un figlio?”. Lo spettacolo diventerà anche un libro che conterrà il testo teatrale di Carlotta Clerici, un’introduzione di Antonella Questa e un’altra della giornalista Rosy Battaglia, i commenti del pubblico e la postfazione della critica teatrale Valeria Ottolenghi. Il libro è stato presentato lo scorso 31 marzo alle ore 17.00 al Teatro Comunale di Fontanellato (Parma). In tale occasione, Antonella Questa ci ha concesso gentilmente una breve intervista. Ciao Antonella, ancora complimenti per la tua interpretazione. Ci racconti qualcosa in più sullo spettacolo, sul libro e sulle tue emozioni in questi tre anni di repliche e di successo? Grazie per i complimenti! Sono tre anni di emozioni intense, legate all’esperienza umana che è scaturita dallo spettacolo fin dal debutto. Ci ha sorpreso e continua a farlo, la risposta del pubblico e anche degli operatori sanitari legati al mondo della maternità, dalle ostetriche ai ginecologi passando per i centri di fecondazione assistita. Ho tenuto quindi a far conoscere questa esperienza attraverso il libro. Oltre al testo saranno pubblicati alcuni messaggi che il pubblico ci ha mandato in questi tre anni. Alcuni davvero sorprendenti, che fanno capire quanto il teatro, quando si chiama di “impegno civile”, possa fare per le persone, quanto possa aiutare a condividere problemi, tabù, ad abbattere solitudini… Cubattolo, luci teatrali, mutande… anche loro sono “protagonisti” insieme a te? Che ruolo hanno? Questi elementi di scena sono diventati nel tempo parte fondamentale del backstage che faccio quando sono in tournée. Li fotografo, li presento come “attori” della compagnia. Sono fondamentali, pochi ed essenziali “nel” e “per” lo spettacolo. Su facebook il gruppo intitolato a “Stasera Ovulo” ha il reportage del “cubattolo in tournée” e alla fine molti si sono affezionati a questa modalità, mi chiedono di lui, lo commentano… E’ divertente! L’idea delle mutande sfilate è di Virginia Martini, un’idea che in un gesto semplice racchiude il nostro mondo femminile, la nostra ansia e paura del non essere incinte, svela molto agli uomini ho scoperto. Le Antonella Questa luci accompagnano situazioni e personaggi che circondano la protagonista del racconto, anch’esse sono state pensate da Virginia. Dico sempre che anche se sono sola in scena in realtà siamo “tre”, io, Carlotta e Virginia, tutte e tre, ognuna a modo proprio portiamo in giro questa storia. Bombardamento di ormoni, farmaci, analisi, visite mediche, tentativi, fallimenti, consigli, critiche… rivolgo anche a te la domanda “fino a dove riesce a spingersi l’istinto materno di una donna… ? Fin molto lontano, a volte lontanissimo, a un punto di non ritorno. Nel cercare un bambino può succedere di volere in realtà altro, un riconoscimento, un’immagine…. Io ci sono caduta, ma mi sono fermata in tempo, ho detto “basta” con molta difficoltà perché intorno sono sempre pronti ad incoraggiarti e a spingerti verso altri sistemi per rimanere incinta. Ma non è detto che tu lo voglia davvero. Bisogna essere solidi, anche nella coppia. Farsi le giuste domande. Chiedersi se non viene cosa può succedere di così atroce, se non ci sono altre soluzioni come l’adozione, se invece magari anche senza figli si può star bene lo stesso. Quel che sposo appieno dello spettacolo è il dire “smettiamola di giudicarci – noi donne – e di giudicare, figli o meno restiamo donne! E in qualunque modo si diventi madre, va benissimo, è una scelta così personale e di coppia che è sacrosanto non intervenire” “… Non c’è replica in cui alla fine qualcuno non mi venga ad abbracciare, a raccontare la propria storia, gli occhi lucidi, il sorriso, l’emozione che questo spettacolo gli ha lasciato. Questo libro è per condividere la storia di una bellissima avventura!” (Antonella Questa). Dopo tante repliche chissà quante storie ti avranno raccontato! Cosa ti senti di aggiungere a questa tua dichiarazione per i nostri lettori, genitori o aspiranti genitori? Venite a vedere lo spettacolo! E raccontatemi anche la vostra, di storia. Ringraziamo Antonella per la sua gentile collaborazione. Stasera ovulo – Video promo <iframe width=”420″ height=”315″ src=”http://www.youtube.com/embed/WvDO2xiPN-Q” frameborder=”0″ allowfullscreen></iframe> di RICCARDA PATELLI LINARI