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Piano del Verde - Comune di Reggio Emilia
Il piano del verde del Comune di Reggio Emilia Il piano del verde del Comune di Reggio Emilia Volume pubblicato con il contributo di GIOCHI E ARREDI ARCHITETTURA DEL LEGNO A cura di Il piano del verde del Comune di Reggio Emilia Credits Direzione del progetto: Dott.ssa Pinuccia Montanari Arch. Giordano Gasparini Dott.ssa Laura Montanari Ivano Fontanesi Amministrazione: Carla Maria Colzi Ugo Ferrari Paolo Gandolfi Uberto Spadoni Dott.ssa Susanna Ferrari Dott. Eros Guareschi Arch. Massimo Magnani Ing. Maria Sergio Ing. Alfredo di Silvestro Ing. Ermes Torreggiani Ing. Raffaello Tupputi Ing. David Zilioli Consulenti esperti dell’Amministrazione: Studio Binini Architetti e Ingegneri Associati: Ing. Tiziano Binini Arch. Silvio Binini Arch. Marco Denti Ing. Gianluca Lombardi Arch. Lucia Mosconi Ing. Isabella Caiti Ing. Elena Morini Arch. Emanuele Piccinini Ing. Alberto Baroni Ing. Raffaele Ramolini Ing. Elena Gualandri Ing. Cristian Torelli Consulenza tecnica per gli aspetti naturalistici e ambientali: Dott. Nat. Alessandro Petraglia Dott. Nat. Giuliano Gandolfi Dott. Nat. Stefano Zanzucchi NATURMEDIA Arch. Vitaliano Biondi Arch. Giuliano Cervi P. agrario Mauro Chiesi Arch. Giorgio Teggi Consulenza per le strategia e la pianificazione a livello territoriale: Stampa: Fotografie: Nero Colore Arch. Andreas Kipar - STUDIO LAND Bruno Cattani - FOTO SUPERSTUDIO SNC Sommario Prefazione di Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia Presentazione di Pinuccia Montanari, Assessore all’ambiente e città sostenibile 8 10 Contributi “Un piano del verde al servizio della trasformazione urbana” di Andreas Kipar 12 “Paesaggi di città “ di Giordano Gasparini 16 “Un piano di strumenti gestionali e progetti attuativi” di Tiziano Binini22 Il piano del verde 26 Presupposti culturali e contesto operativo 28 Approccio culturale 30 Gli spazi naturali nella storia del comune33 L’amministrazione del patrimonio nella realtà reggiana36 Trend di crescita rilevati e sistemi di gestione37 Attività di indagine ed elaborazione 38 Raccolta dei dati e del materiale disponibile40 Gli obiettivi e i le aspettative42 Censimento e verifica della consistenza del patrimonio esistente43 Metodologia di analisi44 Raccolta e digitalizzazione dei Piani Attuativi approvati del PRG 1999 52 Indagine e comparazione dei diversi approcci gestionali 53 Obiettivi, strategie e risultati conseguiti 54 Un Moderno Sistema Gestionale 57 La base cartografica realizzata con tecnologia GIS 59 Le nuove espansioni 59 Procedure e corpus normativo introdotti 59 La Ricucitura del Tessuto: la Rete Verde 61 I Progetti Urbani 63 Il Torrente Crostolo 64 I Viali di Circonvallazione e gli assi radiali di penetrazione 74 Il Sistema del Modolena, il Rio Coviola, San Bartolomeo 92 Il Parco di Bacino Integrato: il Rodano, il Mauriziano, l’Ariolo, il nuovo San Lazzaro ed il bosco urbano dell’aeroporto 95 Il Piano Strategico delle Piste Ciclabili 96 Prefazioni Il Piano del Verde: la nuova rete della città Con il Piano del Verde Reggio Emilia si dota di uno è pari a 56 metri quadrati. Per il futuro, oltre alla ri- Il Piano del Verde deve perciò rappresentare la strumento prezioso per migliorare la qualità del ter- qualificazione e messa in rete di tutte le aree verdi, nuova rete della città, rafforzandone la qualità e la ritorio e della vita dei cittadini, uno strumento che particolarmente significativi saranno gli interventi sostenibilità, riconnettendo e ricucendo i diversi costruisce nuovi equilibri tra ambiente e persone e progettati per il parco del Crostolo, i viali di circon- ambiti verdi e in questo modo valorizzando il pae- amplia le opportunità di fruire degli spazi aperti e vallazione, gli altri parchi del Rodano, del Maurizia- saggio e il territorio che abbracciano Reggio Emi- di spostarsi in città attraverso corridoi verdi. no, di San Lazzaro e dell’aeroporto, il parco-campa- lia. Si tratta di un vero e proprio Piano regolatore del gna di San Bartolomeo, il Piano di ambientazione verde, che definisce ‘infrastrutture verdi’ in modo nella zona Nord e i sette boschi già previsti dal Pia- Dott. Graziano Delrio netto, come avviene per qualsiasi altra infrastrut- no Strutturale Comunale. Sindaco di Reggio Emilia tura ed a questo titolo è parte integrante del Piano Strutturale Comunale. Il Piano del Verde, tramite il governo del verde pubblico, privato e dei sistemi naturali si propone come un bene per i reggiani, da sempre alla ricerca di aree, parchi e oasi verdi già nel cuore della città per il loro tempo libero ed ora anche come sistema ecologico per migliorare la qualità dell’aria e per offrire percorsi alternativi negli spostamenti quotidiani. Il patrimonio verde censito su cui contare è vasto e notevolmente aumentato negli ultimi anni: in città sono presenti oltre 40 parchi, le aree di verde pubblico sono 9.000.000 di metri quadrati e la dotazione di verde pubblico complessiva per abitante Il verde della città come sistema 10 La superficie urbanizzata del Comune di Reggio turalistici e fondamentali per la biodiversità, il verde Emilia costituisce il 17% del territorio municipale, e, dei parchi pubblici, censiti per circoscrizione, i boschi ancora oggi, possiamo contare su 185 milioni di me- urbani, le aree di terzo paesaggio, i siti di importan- triquadrati di aree agricole e 9 milioni di mq di verde za comunitaria (aree sic) costituiscono quella rete pubblico. Infatti, rispettivamente, il verde pubblico fondamentale per la protezione dall’inquinamento e il verde fruibile rappresentanto il 25% e il 5,5% del aeriforme, in grado di garantire un microclima utile territorio comunale. Il piano del Verde del Comune ad affrontare i cambiamenti climatici in atto. di Reggio Emilia è stato progettato e realizzato qua- Il sistema verde è stato indagato in tutti i suoi aspetti le essenziale strumento strategico per conoscere, (naturalistico, botanico, paesaggistico, estetico, cul- censire, valorizzare, proteggere, tutelare e proget- turale, storico) e, attraverso la evidenza delle criticità tare il verde della città come sistema, superandone e delle cesure, consentirà una programmazione or- una visione che lo concepisce esclusivamente quale ganica degli interventi futuri, per ricucire i luoghi, elemento residuale. Tenendo conto della conven- per conferire di nuovo identità al paesaggio tradi- zione europea del paesaggio, della necessità di zionale, in stretta sinergia con gli strumenti di piani- contenimento della dispersione urbana e della di- ficazione della città. Salvaguardia e massima tutela minuzione della cementificazione del suolo (oggi dei corridoi ecologici della città,tutela ambientale e in Emilia-Romagna si consumano 8 ettari di terra consolidamento del suolo, potenziamento dei viali al giorno), dell’importanza della identità dei luoghi alberati per una migliore qualità dell’aria, nuovi bo- e del rafforzamento del verde e delle aree boscate, schi urbani, aree di terzo paesaggio costituiscono gli il piano del Verde del Comune di Reggio consente impegni che il Piano del verde restituisce alla città. una rilettura del disegno della città, a partire dai suoi eco-sistemi naturalistici fondamentali, le vie d’acqua (Crostolo, Rodano, Modolena, canali naturali e artifi- Dott.ssa Pinuccia Montanari ciali). Accanto a questa rete di corridoi ecologici na- Assessore all’ambiente e città sostenibile 11 Un piano del verde al servizio della trasformazione urbana 12 È da tempo che l’urbanistica riformata riconosce agli ecosistemi filtro, alle siepi, ai filari e alla vegeta- nell’ambiente e nelle sue varie espressioni naturali- zione spontanea. stiche una risorsa fondamentale, sulla quale basare Sono poi gli anni 90 che vedono Reggio Emilia in pri- le scelte strategiche degli strumenti di governo del ma linea nell’elaborare un piano interamente basato territorio. sul “riordino ecologico ed urbanistico”. Prendendo coscienza della limitatezza delle risorse Una delle caratteristiche principali del Prg del 1994 naturali e della conseguente necessità di considera- elaborato sotto la guida autorevole di Campos Ve- re gli aspetti bionaturalistici quali valori determinanti nuti è stata proprio la definizione di una strategia nella gestione e nella programmazione territoriale, ecologica per la città che si concretizzava sostan- l’importanza di una disciplina del territorio che pon- zialmente nell’arresto dell’espansione urbana nel ga attenzione al patrimonio naturale quale ricchez- territorio agricolo, limitando il consumo di suolo e za da salvaguardare, da valorizzare e di cui fruire e massimizzando la permeabilità dei suoli urbani, con- che identifichi nel verde un elemento strutturale del dizione indispensabile per la rigenerazione ambien- territorio si afferma particolarmente nella proposta tale. Il tutto a scapito della fruizione collettiva degli della pianificazione integrata di Reggio Emilia. spazi verdi, considerata una esigenza sicuramente Già nel 1970, da quando l’UNESCO dava inizio ad importante ma meno prioritaria della rigenerazione un’indagine sull’”ecologia urbana” che considerava ecologica dei fattori ambientali. le città come ecosistemi strettamente correlati con il La presenza del verde in città non veniva considerata territorio circostante si è avviata la discussione e la soltanto per l’aspetto paesaggistico o per la necessi- realizzazione di interventi di “forestazione urbana”, la tà di fruizione. La principale funzione riguarda le sue cui attenzione era sostanzialmente rivolta all’insie- capacità di colossale depuratore atmosferico, la sua me di tutti gli elementi vegetali e naturali delle città azione di riequilibrio microclimatico, il suo ruolo in- e del territorio, con particolare attenzione ai boschi, dispensabile di filtro per le acque superficiali e delle 13 14 falde idriche sotterranee. ottimali interazioni con gli altri fattori ambientali, os- A questi si aggiungono la funzione di mantenimen- Tali presupposti vengono oggi integrati ed am- sia aria, acqua e componenti biotiche. to e arricchimento in biodiversità e la capacità di fis- pliati con la redazione del nuovo Piano Strutturale La copertura vegetale, in particolar modo quella in sare polveri, gas tossici e gas ad effetto serra nonché Comunale che trova nel Piano del Verde una piena ambiente urbano e periurbano, esercita infatti mol- di liberare ossigeno. rispondenza formale puntando alla valorizzazione teplici effetti positivi rappresentando spazi per atti- Attraverso l’implementazione di tali obiettivi Reggio delle molteplici influenze che il verde esercita sul- vità di svago, riducendo il senso di condizionamento Emilia si pone quale importante centro innovatore l’ambiente e sull’uomo. mentale imposto dalla vita urbana, offrendo un’op- nel campo della sostenibilità ambientale, vero e pro- Oggi più che mai, infatti, la discussione ruota attorno portunità di distensione psicologica, di comunicare prio ‘centro di produzione ambientale che reintrer- alle trasformazioni “in positivo” degli spazi a verde e in modo migliore con gli altri e con se stessi. Garanti- preta le tracce e le tessiture del proprio paesaggio meno alla conservazione tout court o al solo aumen- sce benefici economici sia di tipo diretto (maggiore in chiave innovativa, creando un sistema sinergico to di “metri quadrati per abitante” di aree spesso de- valore degli stabili) che indiretto, come quelli deriva- di spazi pubblici fortemente riconoscibili e legati al gradate e prive di funzioni proprie. ti dal risparmio energetico dato da un corretto uti- contesto, in grado di rivitalizzare gli elementi di in- La sfida del piano del verde di Reggio Emilia non è lizzo della vegetazione come elemento di controllo teresse naturalistico e di creare nuove relazioni con più solo la mera conservazione della risorsa suolo microclimatico, e rappresenta l’elemento vivo che la città. ma piuttosto la necessità di ricondurre il suolo alle qualifica e valorizza importanti luoghi cittadini. L’obiettivo generale è la creazione di un ‘sistema verde’ capace di mettere in rete tutte le aree verdi, esistenti e di progetto e le aree naturalistiche esterne alla città, attraverso elementi lineari di fruizione (sponde dei fiumi, percorsi ciclabili e pedonali, ecc), un sistema che vuole massimizzare gli effetti delle stesse aree verdi sulle condizioni ambientali della città verso un rinnovato sistema ecologico che esprime l’immagine della Reggio Emilia del prossimo futuro: una città più permeabile, più sana e pertanto sempre più vitale. Arch. Andreas Kipar 15 Paesaggi di città 16 Realizzare oggi un piano del verde per Reggio Emilia modo integrato, di ricucire fisicamente e cultural- vuol dire inserirsi in una tradizione di pianificazione mente l’insediamento abitativo, dare valore alle rela- e progettazione della città che ha sempre ragiona- zioni e agli incontri tra persone, aiutare la riqualifica- to e operato verso lo spazio pubblico e le aree verdi zione degli spazi più a rischio per la coesione sociale con grande attenzione e lungimiranza. e la sicurezza. Prima di tutto dobbiamo riflettere come l’idea di ver- La città non è solo un insieme di funzioni, ma è so- de pubblico sia mutata profondamente: non è più prattutto un sistema di relazioni, di reti sociali e cul- solo un luogo per il tempo libero e lo svago, è ridut- turali e lavorare oggi nelle nostre città significa pri- tivo pensarlo come spazio racchiuso tra limiti fisici, ma di tutto riflettere sulla nostra società. concettuali e funzionali definiti, unicamente valuta- Questo non vuol dire che non si debbano individua- to come peso contrapposto, come compensazione re diversi sistemi e gerarchie: dalle nuove centralità all’edificazione, proprio quando oggi si cerca di af- definite dal piano (la zona nord della città con la rete fermare modelli insediativi che pensano in termini di infrastrutture connesse alla linea ferroviaria ad di sistema del verde e più in generale di paesaggio Alta velocità, il Parco del Crostolo e i Territori delle urbano. Ville Estensi, Il Parco del Rodano e il sistema Cam- Il progetto del verde non è più tanto lo sviluppo di povolo/Area del San Lazzaro, il sistema dei Viali di una disciplina quale l’arte dei giardini, ma diviene Circonvallazione e le connessioni con i viali urbani) un elemento portante di ogni piano urbanistico, in ai boschi urbani, dai corridoi ecologici alla progetta- grado di definire la riorganizzazione del sistema in- zione degli spazi verdi dei quartieri, fino alla tutela sediativo, guidare la riqualificazione degli spazi pub- delle zone agricole e di particolare pregio paesaggi- blici, comunicare valori simbolici e culturali in stretto stico (Il Parco Campagna di San Bartolomeo). rapporto con la storia e le identità dei territori. È proprio sulla base di una lettura analitica di quello Un progetto a scala urbana, che aiuta a disegnare che chiamiamo convenzionalmente “verde pubbli- una città connessa, capace di pensare gli spazi in co” – la sua indagine, rappresentazione e progetto 17 18 – inteso quale elemento integrato nella più com- cazione dello spazio pubblico, l’identificazione delle Via Settembrini nonché, per altro verso, alcuni degli plessiva (ri)progettazione del paesaggio urbano, aree di interesse ambientale e naturalistico. interventi relativi al Piano Strategico del Centro Sto- che nascono gli elementi portanti su cui abbiamo Questa metodologia ci aiuta a superare una serie di rico. costruito il piano del verde della città, assemblato consueti schemi contrapposti presenti nell’idea di La mappa che mostra l’esito complessivo di queste pazientemente “pezzo per pezzo”, sempre mante- città: centro/periferia, città/campagna, dentro/fuo- scelte diventa anche il “concept” che definisce l’idea nendo come binario di lavoro la scala urbana, l’in- ri, urbano/rurale e riflettere ed operare in termini di del nostro lavoro, dove il primo requisito, se così lo tegrazione con gli altri strumenti di pianificazione reti, flussi, sistemi territoriali e ambientali. possiamo anche chiamare, per un “piano dei pae- in atto nell’Amministrazione (Piano Strutturale Co- Alcuni progetti in corso sono esemplificativi di que- saggi verdi della città” è rappresentato dalla conti- munale, Piano Urbano della Mobilità, Piano Piste sti indirizzi, in particolare il programma relativo alla nuità fisica e dalla permeabilità urbana. Ciclabili, Piani urbani attuativi, politiche per la casa), riqualificazione delle frazioni extraurbane e il pro- È sempre utile ricordare l’incipit della assai citata la connessione/continuità, la ricucitura e la riqualifi- getto di riqualificazione paesaggistica dell’area di Convezione Europea del Paesaggio “Paesaggio de- signa una determinata parte di territorio, così come in alcuni casi vere e proprie scoperte. a sud della città (Rio Coviola, Quaresimo, Modolena), è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva Reggio Emilia è anche una città d’acqua, con un si- per l’ampliamento dell’oasi naturalistica di Marmiro- dall’azione di fattori naturali e/o umani e delle loro stema fluviale di pregio che per secoli ha rappresen- lo, stiamo riflettendo su alcune suggestioni uscite interrelazioni”. tato un elemento importante anche per l’economia dai progetti di riqualificazione delle frazioni cittadi- È utile perché affianca ai tradizionali strumenti del cittadina e ha svolto un ruolo fondamentale per la ni, relative al Tresinaro, ai fontanili dell’Ariolo. progetto paesaggistico, una attenzione verso gli definizione degli attuali assetti paesaggistici. Possiamo scoprire nel contesto sia urbano che rura- aspetti identitari, le attività e le culture delle popo- Oggi forse solo il Crostolo, su cui continua il lavoro le un ricco patrimonio di segni storico-testimoniali lazioni. dell’Amministrazione con l’obiettivo di ampliare le e di manufatti di valore storico-artistico, legati alla In questo modo si ampliano ulteriormente i signi- aree fruibili del parco fluviale, è conosciuto dalla cultura delle nostre terre, che ne rappresentano ele- ficati del termine paesaggio, si intrecciano le com- maggior parte dei cittadini, ma stiamo lavorando menti identitari e in quanto tali sono oggi oggetto di petenze, consapevoli che, ricordando il pensiero di per realizzare il Parco fluviale del Rodano, per raffor- maggior tutela e di strategie di valorizzazione. Lucio Gambi “..il paesaggio, la forma del territorio è zare la tutela e la valorizzazione del sistema fluviale In questo senso risulta di grande interesse il lavoro di frutto di trasformazioni più profonde di quelle formali, che chiamano in causa processi di natura socio-economica”. Anche su questi aspetti dovremo lavorare nel momento in cui affronteremo temi quali i territori delle Ville Estensi, o la zona nord della città dove già un lavoro di grande interesse della Circoscrizione VII, contenuto nella pubblicazione “A nord della città”, ha iniziato ad indirizzare la riflessione anche verso questi temi, proprio in termini di ricostruzione dei saperi di un territorio, inteso come patrimonio di chi lo abita, ma anche di coloro che vi giungono. Gli spazi verdi della nostra città possono anche fare conoscere ai cittadini aspetti non molto conosciuti, 19 20 analisi e ricerca svolto sul territorio a nord della città inserimenti contemporanei. dal progetto RETE (Reggio Emilia Territorio Esteso). Il progetto del verde e del paesaggio è dunque un Possiamo scoprire che la nostra città possiede una progetto complesso, che dovrà essere in grado di serie di aree verdi di notevole valore storico, su cui operare attraverso politiche integrate, con la capa- operare con tecniche di restauro scientifico e ricom- cità di tenere insieme azioni, attori, competenze e ri- posizione degli impianti originari (Viale Umberto I, sorse e dovrà inoltre contribuire, a partire dalle scuo- Parco Ex Ospedale Psichiatrico S. Lazzaro, Giardini le e dalle nuove generazioni, a creare e diffondere, Pubblici, Parco del Mauriziano, il progetto in corso come già accade per molte iniziative promosse dalla per la salvaguardia degli alberi di pregio). Possiamo nostra amministrazione, una cultura paesaggistica e scoprire che la nostra città ospita opere di importan- ambientale. ti architetti del paesaggio quali Peter Walker e Pietro Se è vero come molti hanno scritto che il giardino, lo Porcinai e insospettabili aree di terzo paesaggio rea- spazio pubblico è sempre lo specchio della cultura lizzate sulla base del pensiero di Gill Clement (“As- che lo ha prodotto, credo oggi siano queste che ho secondare il più possibile e ostacolare il meno pos- brevemente riassunto le basi su cui costruire una cit- sibile”). Di tutto questo il progetto del verde, nella tà dove ambiente, funzioni e relazioni possano aiu- sue successive fasi di attuazione deve tener conto, tare la convivenza e il benessere. dai piccoli spazi di quartiere ai grandi temi a scala urbana, combinando diversi studi e competenze, Arch. Giordano Gasparini salvaguardia e riqualificazione, culture identitarie e 21 22 Un piano di strumenti gestionali e progetti attuativi 23 Il termine Piano utilizzato per descrivere questo lavoro è, forse, fuorviante, poiché richiama una concezione ormai superata dei modelli di governo e di gestione del territorio. L’urbanistica che riconduce ogni previsione di crescita e trasformazione del territorio ad un elenco di standard e superfici è tramontata, così come lo è la pianificazione astratta, fatta di campiture generiche, poco rappresentative della realtà e più o meno facilmente declinabili secondo gli interessi dei singoli e delle volontà personali. Se questo è vero in generale, lo è ancor di più quando il discorso si limita, come in questo caso, ad un solo aspetto, il verde, rispetto al quale l’atteggiamento generale è troppo spesso distratto o superficiale. Per questa ragione questo è un piano che declina diversamente la sua missione: si pone come uno strumento operativo, che ha lo scopo di gestire, di organizzare, di guidare e, soprattutto, di proporre. Sono queste le sue chiavi di lettura. Offre strumenti operativi per governare una realtà complessa, dove l’organizzazione delle informazioni è la base imprescindibile per una corretta ed efficace 24 gestione di un sistema così articolato e dinamico. Par- guida, gli obiettivi e le modalità secondo i quali do- I due casi emblematici che tratta direttamente sono tendo, quindi, da una solida analisi, condotta scienti- vranno essere condotti tutti gli interventi che coin- la sistemazione del Torrente Crostolo e dei viali citta- ficamente, secondo criteri e metodologie funzionali volgono il verde, siano essi progetti privati di nuove dini, non solo quelli di Circonvallazione, ma anche gli allo scopo prefigurato, fornisce all’amministrazione lottizzazioni o pubblici per l’espansione della rete in- assi di penetrazione urbana. Si tratta di due interventi un reale strumento di gestione dei dati, all’avanguar- frastrutturale. Evita, in altri termini, che le scelte siano ambiziosi, la cui portata è tale da modificare profon- dia da un punto di vista tecnico, articolato secondo le libere e lasciate unicamente agli interessi dei singoli, damente ampi brani di città ed il cui riflesso si potrà necessità attuali dei servizi e con un livello di flessibi- relegando il verde ad una funzione marginale, gli re- percepire quasi ovunque sul territorio. lità tale da poter essere agevolmente implementato stituisce il ruolo di primo piano che poi, nei fatti, ha Ad essi, poi, si affiancano altri progetti analoghi per con tutte le categorie di informazioni per le quali, nel per la vita dei cittadini, per l’equilibrio ecologico, per portata e qui proposti, alcuni già oggetto di appro- tempo, dovessero emergere necessità. Uno strumen- la sostenibilità dei nostri modelli insediativi. Fornisce, fondimenti da parte dell’Amministrazione, altri che lo to, quindi, dinamico, flessibile, implementabile e tra- quindi, gli strumenti necessari a delineare le linee diventeranno. sversale ai diversi settori dell’Amministrazione. guida progettuali per una pianificazione attenta ed efficace, con un atteggiamento competente sull’eco- Il Piano, quindi, è soprattutto un elenco di progetti Tratteggia l’organizzazione di una struttura che possa logia ambientale ed uno sguardo lungimirante sul concreti, coordinati da una matrice comune che ne avere un controllo reale del territorio e che fornisca costruito, che conservi e potenzi le connessioni fra i potenzia la portata e che li riveste di una luce e di un risposte corrette, pertinenti e tempestive, che non settori urbani e miri alla riqualificazione degli ambiti rilievo completamente nuovi. debba rincorrere l’evoluzione della società, ma che la maggiormente degradati del contesto urbano. Ing. Tiziano Binini preceda e la regimenti sulla base di obiettivi chiari e condivisi. Infine, per ordine logico, ma non per importanza, propone non solo modelli, ma anche, e soprattutto, Indica la strada da percorrere per guidare le scelte progetti concreti, che rispondono ad esigenze ed im- future sul territorio, illustra in modo chiaro ed incon- pegni reali. trovertibile quali debbano essere le premesse, le linee 25 Il piano del verde 26 Questo documento ha lo scopo di illustrare il lavoro sciplinarità e versatilità: caratteristiche essenziali svolto, che è un processo iniziato, ma non conclu- per renderlo uno strumento affidabile e concreto di so: molte delle azioni condotte infatti costituiscono analisi, pianificazione e gestione del territorio. l’avvio per un nuovo avvicinamento alle tematiche La terza sezione, infine, illustra i risultati conseguiti legate al patrimonio verde ed alla sua gestione, più attraverso le operazioni propedeutiche e preliminari, moderno ed efficiente, fondato su principi di effica- ossia i nuovi strumenti di cui oggi l’amministrazione cia, governabilità, ottimizzazione delle risorse, mul- dispone e gli usi che ne possono essere fatti dai dif- tidisciplinarità e collaborazione fra i servizi. ferenti Servizi, oltre ad una serie di progetti concreti, La prima sezione riassume il contesto nel quale l’ini- già allo studio, che costituiscono la prima declinazio- ziativa ha avuto il suo incipit, elemento imprescindi- ne operativa delle strategie espresse dal piano. Due bile per comprendere le scelte fatte, l’approccio sia di questi focus specifici, poi, sono stati approfonditi tecnico che teorico del lavoro e, in generale, la sua all’interno del presente lavoro: il Torrente Crostolo filosofia. ed i viali di circonvallazione. Per entrambi sono stati La seconda riguarda le attività di indagine ed ela- condotti studi ed analisi mirate che hanno prodotto borazione condotte, con tutti i dettagli che confe- ipotesi di intervento molto concrete, con risvolti di riscono al lavoro i caratteri di scientificità, multidi- estremo rilievo per l’intero Comune. 27 Presupposti culturali e contesto operativo 28 29 Approccio culturale È estremamente diffusa e condivisa la teoria che Riteniamo che sia indispensabile, infatti, che il Piano to importanti e che, in modo deciso, ne marcano il considera e tratta il sistema naturale come una ne tenga conto, che li valorizzi e che prenda da lì le territorio. Altro elemento generatore del disegno del nuova “infrastruttura” cittadina da pianificare con mosse per raggiungere un risultato che sviluppi con- Comune è il reticolo idrografico che lo solca e che, attenzione, da regolamentare e gestire in modo ef- cretamente la realtà locale, andando ad accrescere quindi, dovrà trovare gli opportuni riscontri nell’ap- ficace, da utilizzare come strumento di governo del il senso di identità dei luoghi e, quindi, il senso di plicazione del Piano. La storia più recente della città, territorio, da preservare e da mantenere con costan- appartenenza delle persone. Riteniamo, infatti che poi, ha introdotto una serie di aree urbane di rilevan- za e continuità in buono stato di conservazione. In calare in un territorio, indistintamente, criteri astratti te estensione coinvolte da progetti di radicali trasfor- quest’ottica è emersa l’esigenza di tutelare l’integrità implichi il rischio di perdere le peculiarità locali, sof- mazioni. Tutti questi elementi dovranno confluire delle risorse naturali riconoscendo il verde come si- focandole con elementi estranei, mentre assumere nel piano per mantenere un senso di continuità con stema ecologico. tali peculiarità come elementi fondanti garantisce il passato e per prefigurare un futuro che assecondi Se questi concetti sono ugualmente veri ed applica- un arricchimento reciproco e risultati, quindi, più in- la naturale evoluzione dei luoghi, proteggendone le bili in qualunque contesto, uno strumento studiato teressanti. caratteristiche di pregio e la sua memoria storica. per una realtà specifica non poteva prescindere dal- 30 Il piano che andremo brevemente a tratteggiare, le caratteristiche e dalle peculiarità del luogo stesso. La città di Reggio affonda le radici nella sua storia, quindi, non si limita ad applicare teorie e metodo- Per questa ragione abbiamo ritenuto importante che è stata studiata per capire come essa avesse con- logie astratte, ma si inserisce nella realtà locale per rilevare e mettere in risalto quegli aspetti che mag- tribuito a disegnarne ed organizzarne il territorio. La trovarne la propria ragion d’essere. giormente caratterizzavano l’impronta originaria sua origine, legata all’asse della via Emilia, è oggi Questi i principi sottesi a tutti gli interventi proposti, della città. ribadita da nuove arterie di collegamento altrettan- questa la filosofia di base del lavoro. Genius Loci - Le grandi aree di trasformazione - Il reticolo idrografico e la sua evoluzione recente - La centuriazione romana e l’evoluzione del territorio agricolo - I grandi assi est-ovest: la via Emilia, la linea ferroviaria, l’autostrada e l’alta velocità 31 Elementi delle centuriazione romana ancora esistenti nel territorio comunale Testimonianze della centuriazione romana Zone di tutela dell’impianto storico della centuriazione romana Assi principali della centuriazione romana Attuale corso del Torrente Crostolo Probabile corso del Torrente Crostolo in epoca romana 32 Tracciato delle antiche mura cittadine e sistema viario radiocentrico medievale Perimetro della cinta muraria (1199-1314) Cardo e decumano Tracce del sistema viario radiocentrico medievale Attuale corso del Torrente Crostolo Probabile corso del Torrente Crostolo dopo la costruzione delle mura Attuale Corso Garibaldi ex alveo del Torrente Crostolo Gli spazi naturali nella storia del comune Da Regium Lepidi ai benedettini cleo abitato di Reggio, ma anche l’intero territorio Le acque solcano la città La fondazione del castrum romano Regium Lepidi circostante: la costruzione della cinta muraria. Nuovi Il sistema di canali caratterizza la città di Reggio del avviene nel II secolo a.C., al tempo della centuria- borghi però sorgono a ridosso delle mura, e la cinta XIV secolo, dove l’acqua del Canale Secchia scor- zione romana, il primo intervento sistematico di dei bastioni viene demolita, lasciando un sistema di- re quasi sempre a cielo aperto e viene utilizzata organizzazione e bonifica della pianura padana, fensivo composto da terrapieni, fossati e palizzate. per l’irrigazione dei campi, il pascolo del bestiame con la confisca ed il disboscamento di vaste aree, La costruzione di una vera e propria cinta muraria ha e per la pulizia di strade e piazze. Nell’Ottocento il assegnate alle famiglie per essere coltivate. Dopo inizio nel 1199, con sei porte di struttura quadrango- Canale è ancora scoperto solo nei sobborghi. Nella alcuni secoli, a seguito del declino di Roma, si torna lare. All’esterno delle mura, i fossati, allagati in caso prima metà del XX secolo sarà ancora presente nei a condizioni ambientali di decadenza. Solamente di attacchi esterni, nei periodi di pace sono concessi quartieri periferici della città, ma sarà poi destinato attorno all’anno mille, con il rifiorire dell’economia, in locazione dal comune per poter essere utilizzati a scomparire completamente. Nei secoli precedenti si assiste a nuovi lavori di bonifica ed assestamento per la coltivazione, mentre all’interno del nucleo ur- un altro importante corso d’acqua insisteva sul tes- del territorio, grazie soprattutto al lavoro dei monaci bano sono presenti numerosi prati incolti riservati suto urbano di Reggio, il torrente Crostolo, il cui an- benedettini. alle espansioni delle abitazioni o utilizzati come ri- tico alveo corrispondeva all’odierno Corso Garibaldi. serva alimentare in caso di assedi. Il XIV secolo segna Con la costruzione delle mura si rende necessaria la Nascono le Mura la fine dell’età comunale e l’inizio del dominio delle sua deviazione fuori le mura per poter comprende- All’epoca comunale risale un intervento di grande Signorie; a Reggio, per volere dei Gonzaga la prende re all’interno della cinta muraria anche il borgo oltre dimensioni, che modifica, non solo il volto del nu- avvio nel 1339 la costruzione della Cittadella. torrente. 33 La concezione rinascimentale del verde approccio artificioso verso la natura; un esempio di to della proposta di creazione dei passeggi pubblici, Con il Rinascimento le piante acquistano un valore questa tendenza è la Villa di Rivalta, la “piccola Versail- nella seconda metà del XIX secolo si procede all’ab- economico e costituiscono parte integrante del pae- les”. Lo stradone per la Montagna, unica via di accesso battimento delle mura, che hanno ormai perso il loro saggio contribuendo a modificarne l’aspetto. In que- alle ville, a seguito della costruzione del ponte sul Cro- scopo difensivo e sono considerate insalubri per gli sto periodo il verde è ancora quasi esclusivamente stolo, terminato nel 1790, viene piantumato con 2000 edifici al loro interno; al loro posto trovano collocazio- privato e nasce l’esigenza di avere ampi spazi verdi pioppi cipressini e siepi laterali, e costituisce la prima ne i viali alberati, che continuano cosi a definire ideal- attorno ai palazzi nobiliari attraverso la ricostruzione espansione della città al di fuori delle mura. mente il limite della città storica e fungono da filtro artificiale di boschi e parchi. Le case non sono sempli- tra lo spazio costruito e la campagna. cemente luogo di abitazione ma comprendono an- Il verde diventa di tutti che orto e giardino. Verso la fine del XVI secolo però Nell’800 comincia a farsi strada un nuovo concetto La città moderna viene stabilito un drastico intervento al di fuori delle di verde, inteso non solo come lo spazio privato, ma Nella prima metà del XX secolo, molti spazi verdi al di mura per creare una fascia di sicurezza che non forni- come uno spazio urbano al servizio dell’intera colletti- fuori della città scompariranno a causa di nuove lot- sca riparo ai nemici in caso di attacchi dall’esterno. Si vità, accessibile da tutta la cittadinanza; dalla seconda tizzazioni e l’espansione dei nuovi quartieri, inoltre, i stabilisce di abbattere tutte le case e gli alberi nel rag- metà del secolo il verde assumerà carattere di tema viali, da luogo di passeggio, diventeranno assi di per- gio di 600 metri dalle mura, costringendo quindi gli sociale e verrà considerato l’elemento ordinatore nel- correnza per il traffico automobilistico. abitanti dei borghi a trasferirsi in città e aggravando di la pianificazione urbana. Attorno al 1900, la piantu- La convenzione per la costruzione della strada ferrata conseguenza le carenze di spazio e di aree verdi. Il tor- mazione dello stradone per la Montagna è costituita viene stipulata nel 1851 e, con la costruzione della fer- rente Crostolo è nuovamente deviato, e va ad occu- da platani, che verranno poi abbattuti nel 1925 per rovia, le nuove stazioni costituiscono i nuovi impor- pare quello che è l’alveo attuale, mentre il limite delle lasciar spazio a tigli, che, all’inizio del secolo vengono tanti accessi alla città, sottolineati da viali alberati, che mura disegna definitivamente la forma esagonale. piantati un po’ ovunque in città. All’inizio del XIX seco- le collegano alla città storica ed alla Via Emilia. lo tutti i giardini all’interno del nucleo urbano hanno 34 Reggio si apre all’esterno ancora carattere privato. I giardini pubblici vengono Nel ‘700 tutte le dimore ed i rispettivi giardini si ispi- istituiti a Reggio nel 1871, con lo scopo è fornire ai cit- rano ai canoni architettonici rinascimentali, e ad un tadini una passeggiata all’interno della città. A segui- Individuazione dei viali della città dopo l’abbattimento delle mura Antico tracciato delle mura Attuale corso del Torrente Crostolo Giardini pubblici istituiti in luogo dell’ex cittadella (1871) Principali viali di accesso alla città Passaggio di Viale Umberto I (1820 circa) Nuovi viali di accesso alla città realizzati a seguito della costruzione della strada ferrata (1861 circa) Stazioni Passaggi interni all’antico tracciato delle mura Viali di circonvallazione creati in seguito alla demolizione delle mura Viali interni Viali esterni 35 L’amministrazione del patrimonio nella realtà reggiana 36 L’amministrazione del verde pubblico è divisa, oggi, ovviamente, alla manutenzione. Tutte queste azioni su una serie di servizi, ciascuno dei quali con l’inca- fanno capo, oggi, a servizi diversi, con inevitabile ri- rico di seguirne parte della gestione, ma non esi- flesso sull’esito finale. ste ancora un servizio deputato espressamente ad La pianificazione e la progettazione del verde pub- essa. blico non può prescindere dalle problematiche le- Amministrare un patrimonio verde è una questione gate alla sua gestione. La presenza di un unico ser- complessa che si compone di vari momenti fonda- vizio che abbia il compito di seguire tutte le attività mentali: dalla pianificazione delle nuove realtà verdi inerenti il verde pubblico garantirebbe una visone urbane, alla progettazione delle aree in cessione, globale delle problematiche, una programmazione dai progetti di riqualificazione del verde esistente, organica degli interventi e un loro efficace controllo alla progettazione delle nuove infrastrutture, oltre, negli esiti a breve e medio termine. Trend di crescita rilevati e sistemi di gestione Coerentemente con il trend nazionale, l’ambito chiesta di un sistema di comunicazione sempre più urbanizzato del territorio comunale è in costante rapido, efficiente e dettagliato. Tutto ciò comporta, espansione, così come la popolazione residente, i però, la necessità di adeguare e potenziare il model- servizi, le infrastrutture, ecc. Le previsioni di crescita lo gestionale della Pubblica Amministrazione, che del PRG 1999 diventano progetti concreti e la città già ora si sta dotando di sistemi all’avanguardia per si sviluppa chiedendo un sistema di gestione capil- l’archiviazione dei dati, la loro consultazione ed il lare, efficiente e tempestivo su un territorio sempre loro utilizzo. più vasto, complesso ed articolato. Parallelamente assistiamo ad una rapidissima evoluzione dei sistemi tecnologici per la gestione dei dati, delle risorse e delle informazioni, in grado di assolvere alla ri37 38 Attività di indagine ed elaborazione 39 Raccolta dei dati e del materiale disponibile 40 La prima attività condotta per porre le basi dello se in modo efficiente, con metodo e in formato digi- Servizio è difficilmente fruibile per gli altri sogget- studio è stata un’attenta ed accurata ricerca della tale, fa sì che gli uffici non abbiano la piena consape- ti, poiché non esiste un’organizzazione sistematica documentazione esistente. Sono stati raccolti tutti i volezza di ciò che l’Amministrazione stessa ha fatto e documentata delle informazioni, né uno standard dati disponibili sul verde pubblico attraverso la ricer- o ha in corso di elaborazione, con inevitabili ricadu- condiviso e trasversale rispetto ai formati ed all’or- ca della cartografia in uso non solo presso i servizi, te. Ciononostante questo studio ha potuto avvalersi ganizzazione del lavoro e delle procedure. Per tutti ma anche di alcune delle strutture di appoggio che della collaborazione di parecchi Servizi comunali, queste ragioni è stato importante, anche se estre- collaborano o che hanno collaborato con il Comune il che ha consentito di ottenere un’indagine unifi- mamente complesso, ricostruire un quadro com- nella pianificazione e nella gestione del territorio. cata soddisfacente. Problemi seri si sono registrati, pleto ed attendibile dell’esistente, organizzando, La ricerca e l’elaborazione di tali dati è stata difficol- invece, per la carenza di informazioni riferite al pa- parallelamente, un sistema che garantisca che l’ag- tosa ed ha fatto emergere la necessità di una banca trimonio pubblico di competenza sovracomunale, giornamento della cartografia avvenga, d’ora innan- dati, di accesso comune, che raccolga i diversi pro- provinciale o regionale. zi, in modo costante e sistematico. getti affidati dalla Pubblica Amministrazione a pro- In conclusione, il risultato ottenuto dimostra la pre- fessionisti esterni o comunque realizzati da strutture senza di una notevole quantità di materiale docu- pubbliche e private sul territorio comunale. Il fatto mentale, anche se, estremamente frammentato ed che le informazioni non vengano raccolte e trasmes- eterogeneo. Inoltre la documentazione di ciascun Territorio agricolo, aree naturalistiche, cunei verdi e spazi urbani 41 Gli obiettivi e le aspettative 42 Eccellente e completamente condiviso è stato l’ap- le risorse naturali riconoscendo il verde come siste- tori ambientali” per poter essere utilizzata anche al proccio verso l’iniziativa, nell’ottica di considerare il ma ecologico. Per il conseguimento di tali obiettivi fine di stilare l’annuale Bilancio Ambientale. Gene- sistema naturale come una nuova “infrastruttura” cit- emerge necessità di dotarsi di linee progettuali e di ralmente si percepisce il timore che, senza un ade- tadina da pianificare con attenzione, da regolamen- indirizzo per una pianificazione attenta, sostenibile guato ed efficace protocollo legato all’immissione tare e gestire in modo efficace, da utilizzare come ed efficace, accompagnate da uno studio che foca- ed all’aggiornamento del sistema, lo strumento ri- strumento di governo del territorio, da preservare e lizzi gli elementi di maggiore criticità e sensibilità, schi di non essere aggiornato con la sistematicità di da mantenere con costanza e continuità in buono sui quali sarà necessario intervenire in modo parti- cui necessita. Dal Servizio di Manutenzione, inoltre, stato di conservazione. colarmente attento per garantire l’efficacia dell’in- è emersa la richiesta di una pianificazione del verde In base a ciò, emerge l’esigenza di incrementare, ri- tervento e per caratterizzare in modo forte la futura sostenibile e coerente con le risorse disponibili alla qualificare e mettere a sistema le aree verdi fruibili, politica di sviluppo. sua gestione. i sistemi naturali, di tutelare e rinaturalizzare il terri- Sul piano operativo poi, attualmente la richiesta Alla base di tutto si deve però auspicare l’istituzio- torio, il paesaggio, di valorizzare i sistemi ambientali principale, comunemente condivisa, riguarda la ne di un servizio specifico, che si occupi di tutti gli pregiati, potenziare il rapporto pubblico e privato necessità di predisporre una base cartografica ag- aspetti legati al verde pubblico, dal controllo del- per la gestione e riqualificazione del verde, comple- giornata che rappresenti lo stato del territorio in l’intera situazione del patrimonio, alle fasi prelimi- tare il sistema dei servizi e delle connessioni urbane modo realistico ed attendibile, strutturata in modo nari di pianificazione fino alle operazioni di gestio- attraverso spazi pubblici aperti, percorsi pedonali e coerente con le differenti necessità di ciascun ser- ne e manutenzione. piste ciclabili, in una parola di tutelare l’integrità del- vizio come, per esempio, con le voci degli “indica- Censimento e verifica della consistenza del patrimonio esistente Sulla scorta delle informazioni ottenute attraverso la ricerca documentale, è stata condotta un’approfondita analisi di campagna con lo scopo di verificare l’effettiva consistenza delle aree a patrimonio. In questo modo sono state valutate 950 unità ambientali, comprendenti non solo i parchi veri e propri, ma anche i filari alberati, gli spazi di arredo stradale, il verde legato alle strutture sanitarie, alle scuole, ecc. Il risultato è un quadro attendibile ed aggiornato dello stato di fatto del verde pubblico, ricco di dati ed informazioni estremamente utili per sapere dove e come intervenire, per quantificare l’entità degli interventi che si vorranno programmare e gli eventuali criteri d’urgenza. 43 Parchi Arredo verde urbano Verde funzionale Agricolo Altro verde Metodologia di analisi Analisi territoriale dei comparti urbani vole influenza sul microclima, aumenta la disponi- Analisi dello stato ambientale delle Celle La comunità scientifica internazionale riconosce la bilità di ossigeno, riposa l’occhio e viene percepito Omogenee città quale ecosistema urbano, fortemente caratte- gradevolmente. L’analisi dello stato ambientale delle unità elementari rizzato dalla presenza dell’uomo e delle sue struttu- 44 (Celle Omogenee) dell’area urbana di Reggio Emilia re, quindi un ecosistema artificiale creato e modella- I sistemi delle aree verdi del Comune ha richiesto un’attenta ed approfondita esplorazione to dalla mano dell’uomo. L’insieme del verde urbano di Reggio Emilia del territorio urbano comunale mediante sopralluo- è composto da tipologie di aree verdi differenti tra di La prima fase dell’analisi territoriale del verde urba- ghi, durante i quali si è proceduto alla compilazione loro per origine, obiettivi, modalità di realizzazione no del Comune di Reggio Emilia è stata condotta di schede speditive di rilevamento. e funzioni da svolgere, ma la caratteristica comune suddividendo le aree a verde in sistemi e tipologie. Sulla scorta di tale lavoro è stato possibile realizzare a tutte queste aree, è quella di essere incluse in zone In questa fase è stato sistematizzato un campione un database che costituisce il punto d’inizio per la urbane. Le aree a verde sono superfici che ospitano di aree verdi, nella misura di 950 unità elementari. redazione di carte tematiche dell’analisi effettuata e nuclei di vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea Queste unità elementari, definite anche Celle Omo- che ha fornito la base di partenza per la sintesi dello naturale o plasmata dall’uomo oppure anche piante genee (C.O.), sono state individuate cartografica- stato ambientale del territorio del Comune di Reg- singole, spontanee o coltivate. Il verde urbano non mente e ad esse è stata attribuita una tipologia che gio Emilia. ha un utilizzo produttivo, però esercita una favore- rispecchia la loro funzionalità prevalente. L’attività di censimento: le indagini in campagna 45 I sistemi delle aree verdi comunali. Parchi Arredo verde urbano Verde funzionale Agricolo Altro verde 46 Criticità: valutazione sulle condizioni di salute e di gestione del patrimonio verde Assenza di criticità Presenza di criticità di media entità e/o rilevanza Presenza di criticità diffuse e/o di grave entità 47 Il Sistema Parchi 48 Il Sistema Parchi risulta costituito da 133 aree che coscrizioni. La Circoscrizione IV, con 25 aree, risulta arboreo-arbustivi e siepi è solitamente mantenuto a rappresentano il 15.96% dell’intero insieme delle quella con il maggior numero di “parchi”, seguita bassi livelli di sviluppo naturale per questioni manu- aree verdi. Il Sistema Parchi è diviso in tre tipologie: dalla Circoscrizione V e dalla Circoscrizione III. Il bas- tentive e di pulizia, pertanto tali ambiti non risulta- Parchi, Parchi di Quartiere ed aree con un cartello so numero di aree verdi rinvenute nella Circoscrizio- no particolarmente accoglienti per le specie animali che le individua come Parchi, ma che sono più simi- ne I è facilmente imputabile a motivazioni storiche e più esigenti. li ad elementi di arredo verde stradale. Un aspetto urbanistiche e non è facile ipotizzare una maggiore non trascurabile dell’analisi territoriale effettuata è dotazione all’interno del centro cittadino. Il mosaico la distribuzione delle aree verdi all’interno delle cir- ambientale formato da prati, piante isolate, nuclei Censimento e valutazione quali-quantitativa dell’esistente Sistema dei parchi Aree afferenti al sistema parchi nelle diverse circoscrizioni Parametri ambientali rilevati nelle aree afferenti al sistema parchi Basso Medio Alto Superficie a parco, suddivisa per categorie, nelle diverse circoscrizioni PQ+CP/R TP/R 49 I filari arborei di arredo stradale Si è approfondito lo stato delle conoscenze delle alberature che costituiscono il verde di arredo stradale dei filari arborei. Dalle analisi effettuate è emerso che le specie rappresentate all’interno di tali filari sono 23 di cui 20 di latifoglie e 3 di conifere. Una situazione eterogenea che, da un lato, rappresenta un buon livello di biodiversità floristica, dall’altro esprime anche problematiche gestionali assai differenti. Considerazioni e conclusioni Numerose sono ricerche dello studio, esaminando le 833 aree del Verde Pubblico del Comune. Volendo estrapolare alcuni dati indicativi, si scopre che Reggio Emilia è, ovviamente, il centro abitato con il maggior numero di aree verdi (629) seguito da Sesso (23), Gavassa (22) e Fogliano (20). I dati di Reggio Emilia indicano come sia la V Circoscrizione con 176 aree, la zona con più aree verdi, mentre sia la I Circoscrizione con sole 47 aree quella col numero minore. 50 Alcuni esempi di filari arborei di arredo stradale Censimento e valutazione quali-quantitativa dell’esistente Il verde di arredo urbano Superficie occupata dalle aree verdi nelle diverse circoscrizioni Percentuale della superficie a parco rispetto alle aree verdi rilevate Superficie a verde disponibile per ogni ambiente 51 Raccolta e digitalizzazione dei piani attuativi approvati del PRG 1999 Per completare l’immagine dello stato di fatto era, poi, indispensabile inserire nel disegno del territorio tutti i piani particolareggiati già approvati anche se non ancora realizzati. È stata condotta quindi una ricerca approfondita sui Piani Attuativi del PRG del 1999, che contengono un verde in gestione stimabile in oltre 1. 245.000m². Rispetto al numero complessivo, 117 erano risultati già approvati e convenzionati, 21 erano stati presentati ed il loro iter era ancora in corso, mentre gli altri 86 non erano ancora stati presentati. Risalendo a questi progetti si è potuto ricostruire l’immagine che la città arriverà ad assumere al termine dei lavori. 52 Piani particolareggiati. Stato di attuazione. Approvato / convenzionato Autorizzato Presentato, in attesa di approvazione / attuazione In fase di studio Previsto dal PRG - Non registrati ulteriori sviluppi Indagine e comparazione dei diversi approcci gestionali Per comprendere le problematiche e le modalità di vengono raccolte tutte le informazioni inerenti al approccio legate al tema della gestione delle infor- verde e non solo, suddivise su quattro diversi livelli mazioni, sono stati organizzati una serie di incontri di approfondimento, dal primo, di natura più gene- con i tecnici di altre realtà, selezionate fra quelle che rale che si riferisce ad un impianto visto nel suo com- avevano adottato strategie ritenute maggiormente plesso, al quarto, che individua una sorta di carta efficaci e sostenibili. d’identità dei singoli esemplari del sistema verde. Il sistema apparso come maggiormente applicabi- Altro aspetto importante del sistema modenese le al nostro contesto è risultato quello utilizzato dal riguarda il notevole impiego di risorse, sia a livello Comune di Modena, che da anni adotta un sistema economico che per quanto riguarda il personale im- informatico basato sulla tecnologia GIS nel quale piegato. 53 Obiettivi, strategie e risultati conseguiti 54 55 56 L’architettura del sistema Le azioni di intervento Censimento del verde pubblico esistente: indagate 874 aree e 74 filari Raccolta e digitalizzazione dei piani attuativi approvati: 83 Piani raccolti 1.245.100mq di verde pubblico in cessione Ristrutturazione dei viali di circonvallazione: previsto impianto di oltre 2000 nuove essenze Ricostruzione degli assi di penetrazione verso il centro storico: 65 Km di viali potenziali 10 Km di viali di nuovo impianto Un moderno sistema gestionale Generalmente si percepisce il desiderio di poter di- nato, che possa diventare non solo uno strumento vi erano la facilità e la sicurezza di utilizzo, la flessi- sporre di strumenti più potenti ed efficaci a suppor- di lettura ed analisi territoriale, ma anche una vera bilità dello strumento, la possibilità di ricavarne dati to del lavoro svolto ed è per questo che è stato stu- e propria piattaforma di lavoro trasversale a tutti i ed informazioni che non fossero unicamente con- diato e predisposto un nuovo strumento operativo, diversi servizi. sultabili, ma anche utilizzabili sul piano operativo e, fattivo di una nuova, più moderna, politica pianifica- È stata verificata la fattibilità dell’opera con il SIT e ovviamente, la garanzia di poter modificare ed im- toria: un nuovo sistema informatizzato di gestione ne è stato messo a punto il prototipo secondo le plementare i campi d’informazione a seconda degli dei dati da mettere in rete, costantemente aggior- nostre indicazioni; fra i requisiti principali richiesti sviluppi futuri. 57 La nuova matrice verde della città: i caratteri forti del progetto Piani attuativi Verde in cessione dei piani attuativi Aree in trasformazione Cunei verdi nel tessuto urbanizzato Parchi in prossimità dei cunei individuati Fasce di mitigazione (viabilità periurbana e linee ferroviarie) Ricucitura del tessuto urbano Restauro dei viali storici Elementi a forte connotazione Verde pubblico esistente Piste ciclopedonali Aree a forte valenza naturalistica Centuriazione romana Reticolo idrografico 58 La base cartografica realizzata con tecnologia GIS per studiare le sue connessioni, le eventuali criticità, il questo modo sarà nell’interesse di ciascuno far sì che La piattaforma operativa scelta per la gestione delle in- rapporto fra città e campagna. Il completamento del tale oggetto venga mantenuto aggiornato e funzio- formazioni è il sistema GIS (Geographic Information Sy- disegno urbano con le aree di prossima trasformazio- nante. stem - ArcGis®), uno strumento che consente contem- ne, poi, permette di ragionare sugli scenari ben prima In secondo luogo sarà necessario individuare i soggetti poraneamente di associare al concetto di spazialità e che questi si concretizzino e garantisce la possibilità, chiamati ad inserire i dati secondo procedure standard, localizzazione (area poligonale) anche le informazioni quindi, di apportare modifiche e miglioramenti ai codificate e verificabili, in modo da ridurre al minimo le di tipo quantitativo (tabella degli attributi), in modo da progetti. L’aspetto più importante connesso all’intro- possibilità di errore, magari prevedendo una struttura poter effettuare operazioni di controllo, integrazione, duzione di questo strumento moderno ed innovativo, interna, trasversale rispetto ai diversi servizi, deputata elaborazione, analisi e rappresentazione dei dati che quindi, è senza dubbio la possibilità per tutti di avere il allo scopo. sono spazialmente riferiti alla superficie terrestre. controllo della situazione complessiva del territorio, di Tale strumento, infine, si completa con una sezione Il GIS consente di effettuare sia semplici interrogazio- conoscere i programmi comunali di sviluppo, di inter- normativa che garantisce il processo di acquisizione ni di singoli poligoni per verificarne il contenuto della venire tempestivamente sui progetti. ed inserimento dei nuovi dati nel sistema. Il prossimo tabella dati associata, che sofisticate analisi alfanume- strumento che verrà introdotto al fine di approcciare riche e spaziali. Sulla scorta di tali informazioni e grazie Procedure e corpus normativo introdotti nel modo migliore il tema della gestione del territorio a detta tecnologia è già stato possibile, per esempio, Perché tale prodotto si configuri come uno strumento si comporrà poi di una serie di indicazioni metapro- operare una valutazione a scala territoriale della do- vivo e flessibile, però, deve essere strutturato ed intro- gettuali che garantiscano una progettazione del ver- tazione di aree verdi, attrezzate e non, di ciascuna cir- dotto nel sistema in modo tale da essere implementato de comunale in linea con gli indirizzi programmatici coscrizione rispetto alla superficie territoriale ed alla ed aggiornato costantemente dai vari Servizi, ciascuno stabiliti e con una serie di specifiche dimensionali e di popolazione residente. Tale indicazione può già soste- per le informazioni di sua competenza. Sono state ela- dotazioni che garantiscano la sostenibilità economi- nere scelte operative molto specifiche e mirate a resti- borate, quindi, le direttive per la consegna al Comune ca e gestionale delle aree di cessione. Tale normativa, tuire un maggior equilibrio fra i settori urbani. dei progetti da parte dei soggetti privati e tale pratica quindi, si affiancherà ed integrerà le previsioni del PSC sarà obbligatoria in tutti i momenti salienti delle diver- costituendo uno strumento dalla duplice valenza: da Le nuove espansioni se fasi legate alla pianificazione, alla progettazione ed una parte si tratta di un documento programmatico, L’opera di analisi, censimento, verifica, ricerca e digitaliz- alla realizzazione delle opere, tanto per i soggetti pub- indirizzando la progettazione di dettaglio delle diver- zazione delle informazioni raccolte ha anche permesso blici, quanto per quelli privati. se aree verso gli obiettivi ecologici ed ecocompatibili di aggiornare il disegno del territorio, inserendovi non Sarà importantissima la formazione di tutti coloro che prefissati dalla Pubblica Amministrazione e, dall’altra, solo i progetti già realizzati, ma anche quelli in corso, dovranno utilizzare questo strumento, in modo che, da di uno strumento operativo, funzionale alla gestione autorizzati, ed i piani attuativi già convenzionati. Tale una parte, risulti chiaro ed accessibile a tutti e, dall’altra, ed al controllo del territorio. lavoro risulta utilissimo per intervenire sul territorio, vengano colte le effettive potenzialità che introduce. In 59 La ricucitura del tessuto: la rete verde La creazione di un sistema del verde all’interno del tessuto consolidato 60 La ricucitura del tessuto: la rete verde L’indirizzo progettuale del piano è rivolto, innanzi- di studio ed in parte è in fase di realizzazione da ve urbanizzazioni, ma anche nella valutazione dei tutto, alla realizzazione di una rete del verde urba- parte della Amministrazione Comunale stessa. piani attuativi e delle grandi aree di riqualificazione no. Il progetto, cioè, è quello di creare, all’interno Per valorizzare complessivamente tale patrimonio come, per esempio, il complesso delle Reggiane e del tessuto edificato, una trama che, attraverso sarà comunque necessario operare su diversi fron- la zona nord con il sistema legato alla TAV, al nuovo corridoi verdi, percorsi ciclopedonali realizzati in ti: in primo luogo attraverso la riqualificazione dei casello autostradale ed all’area industriale attigua. sede protetta e attraversamenti, connetta gli spazi parchi esistenti, e poi ricavando gli spazi per la rea- Per riuscire ad intervenire efficacemente sul terri- verdi esistenti con sentieri alternativi a quelli carra- lizzazione di percorsi ciclopedonali protetti, in sede torio in futuro occorrerà affiancare all’impegno del bili, che valorizzi la dotazione di verde già presente, propria e con un’adeguata dotazione di verde di pubblico negli interventi diretti, risposte parallele rendendola maggiormente fruibile, più interessan- arredo, di schermature e di attrezzature, secondo sul piano paesaggistico, ecologico e naturalistico. te, facendone un elemento fondante del territorio. tracciati che consentano di collegare fra loro non Per quanto riguarda l’esistente, invece, le possibi- La città ha già una dotazione di verde consistente, solo i parchi della città, ma anche strutture pub- lità di intervento sono più circoscritte e già forte- offre spunti e situazioni di pregio, ambientazioni e bliche quali scuole ed asili, oppure supermercati, mente condizionate dal tessuto esistente e dagli possibilità interessanti, ma la percezione che se ne strutture ricreative e ricettive per le quali sia sentita ambiti previsti dal PRG del 1999. Per risolvere tali ha è fortemente ridotta. Occorre quindi effettuare l’esigenza di percorsi alternativi. situazioni, pertanto, sono stati identificati i margini una ricucitura tra i tratti di percorrenza abituali e Il piano propone un approccio da utilizzare su tutti di ragionamento rimasti, riscontrabili innanzitut- gli ambiti di pregio già esistenti. Il potenziamento i nuovi progetti urbanistici, di iniziativa pubblica o to nelle aree urbane ancora in edificate secondo di tale rete, per la quale l’Amministrazione ha fatto privata. Questa metodologia andrebbe adottata il PRG 1999. Queste zone sono state individuate e eseguire un approfondito studio da parte di consu- non solo nella stesura dei progetti pubblici di par- cartografate, così come le aree che il piano destina- lenti specialisti, ha comunque già superata la fase chi, aree interstiziali da riqualificare, strade e nuo- va a servizi, fossero essi pubblici o privati. A titolo 61 esemplificativo, poi, è stato realizzato uno specifico approfondimento su un’area ritenuta emblematica, il nuovo Parco delle Acque Chiare, zona scelta perché si riteneva riassumesse in sé tutte le possibili situazioni territoriali: grandi trasformazioni urbanistiche, realizzate tramite piani studiati di concerto con la popolazione, denso tessuto edificato preesistente, notevole dotazione di verde pubblico, intenso traffico veicolare e carenza di percorsi ciclopedonali. Il progetto si proponeva di tutelare e valorizzare anche una serie di situazioni di pregio storico-ambientale, quali filari alberati, parchi privati e, ovviamente, l’importantissimo complesso del Mauriziano. Il progetto dimostra come in questa zona, con un limitato numero di interventi, estremamente circoscritti, sia possibile intervenire in modo risolutivo migliorando nettamente la situazione, sia per i residenti, sia per coloro che provengono dal centro storico e dalla campagna. La realizzazione dei collegamenti individuati permetterebbe di riconnettere tutte le aree pubbliche presenti, di percorrere tutto il territorio attraversando parchi e viali di grande pregio in condizioni di assoluta sicurezza grazie alla notevole riduzione delle intersezioni col traffico stradale. 62 Piani attuativi, aree in trasformazione, verde in cessione I progetti urbani Gli interventi di seguito illustrati costituiscono i primi, importanti ambiti di intervento del piano. Sono stati scelti in base all’importanza, alla rilevanza dell’ambito di influenza del sito e quindi in virtù dell’impatto positivo che possono avere su larga scala. La Pubblica Amministrazione, inoltre, sta già lavorando a progetti specifici di intervento su ciascuna di queste zone, anche attraverso il coinvolgimento di professionisti e ricercatori, e le prime opere sono già inserite nel bilancio del prossimo anno. Non si tratta, pertanto, di una mera dichiarazione di intenti, ma di un impegno concreto nel dare inizio al processo di riqualificazione del territorio delineato dal piano con un insieme di interventi strategici, che servano da esempio e da traino per tutte le realizzazioni future. 63 Il torrente Crostolo 64 65 Il torrente Crostolo Premessa Il Crostolo ha da sempre rappresentato un’importante via d’acqua non solo per il Comune di Reggio, ma anche per tutto il territorio circostante; il suo corso ha tracciato confini e strade, è stato elemento catalizzatore di attività ed eventi, oltre ad aver visto l’intera comunità coinvolta in importanti opere idrauliche e di difesa del territorio. Ancora oggi il torrente rappresenta sicuramente un importante segno identitario, un ambito naturalistico di rilievo, un polmone verde per l’abitato e il corridoio ecologico della città per eccellenza. L’area in cui scorre il torrente Crostolo nel suo tratto urbano e suburbano parte dal ponte di San Pellegrino fino al cavalcavia dell’autostrada A1, ma nasce nel comune di Casina e da lì scorre per 55 km. L’analisi dell’ecosistema del torrente Crostolo configura il corso d’acqua come un elemento lineare 66 67 68 Flora, vegetazione e fauna del torrente Crostolo fortemente compresso e dominato dal sistema eco- Interventi per la valorizzazione naturalistica tenziamento degli habitat naturali all’interno del- logico caratterizzante il territorio da cui è circondato, L’assetto naturalistico complessivo dell’area non è di l’area del torrente. Ciononostante è possibile indi- cioè la città di Reggio Emilia. L’ecosistema del Crosto- pregio elevato e presenta margini minimi di miglio- viduare alcuni possibili interventi che si prefiggono lo è caratterizzato dalla presenza di acqua e di una ramento, soprattutto nell’ambito cittadino. Questo non solo di incrementare la biodiversità e di miglio- stretta fascia arboreo-arbustiva. La forte pressione è dovuto principalmente alla cronica pressione del- rare l’ambiente naturale del Crostolo, ma anche di della presenza umana lungo tutto il corso, tuttavia, l’uomo sull’assetto strutturale del corso del Crostolo dare una migliore percezione del sistema ambienta- sovrasta le dinamiche ecologiche naturali e incide in nell’ambito cittadino. La presenza di sponde e fondo le ai cittadini che fruiscono dei sentieri e dei percorsi modo preponderante sui processi ecologici. cementati e la presenza di argini molto ravvicinati, ciclopedonali che si sviluppano lungo i suoi argini. non lascia grandi possibilità per lo sviluppo e il po69 Intervento finalizzato all’aumento della biodiversità In una logica di miglioramento dello stato di conservazione dell’ecosistema fluviale, è consigliabile intervenire attraverso piccoli interventi di forestazione con esemplari di salice bianco, grigio e rosso, pioppo bianco, ontano, farnia e sanguinello, impiantati allo scopo di ricreare piccoli lembi di vegetazione autoctona. Questo intervento, se realizzato in alcuni punti specifici sparsi lungo il corso del torrente può contribuire ad aumentare il ridotto livello di biodiversità presente, può rappresentare un’utile soluzione per la diffusione dei semi, e, gradualmente, ricolonizzare ampi tratti del torrente. Il materiale vegetale da utilizzare dovrà essere autoctono e di provenienza locale certificata. 70 Interventi su popolamenti monospecifici L’ampia diffusione di formazioni a robinia ha deter- di Robinia minato da un lato un buon livello di copertura del Il torrente Crostolo, nel tratto indagato, presenta suolo, utile per il consolidamento delle scarpate nei una vegetazione di scarso valore conservazionistico confronti dell’erosione superficiale, ma dall’altro ha per la dominanza di piante esotiche o naturalizzate estremamente impoverito il contesto floristico del- che hanno progressivamente sostituito le piante au- l’alveo fluviale, poiché è una pianta vigorosa che vin- toctone tipiche del territorio padano. ce sistematicamente la competizione per la luce con Tale situazione è riconducibile alla diffusione di le specie autoctone. robinia, specie ad elevata capacità colonizzatrice. Nell’ottica di migliorare il contesto ambientale ed aumentare la biodiversità con gli interventi mirati Inserimento paesaggistico-ambientale dell’area sati di una siepe arboreo-arbustiva composta dalle consigliati, col passare degli anni si arriverà ad avere artigianale specie autoctone tipiche dell’area. Si rileva inoltre la la robinia relegata a ruolo di specie accessoria in con- Nel tratto settentrionale dell’area di studio in de- necessità di una messa in sicurezza dei percorsi da testi caratterizzati da un buon livello di biodiversità. stra idrografica del torrente Crostolo si sviluppa attuarsi attraverso l’utilizzo di un’adeguata segnale- Questi interventi possono essere effettuati in aree in un’area artigianale. Gli edifici e i capannoni che la tica, di barriere e dissuasori dei mezzi motorizzati, sia cui sono già previsti interventi di inserimento pae- caratterizzano sono molto visibili da chi fruisce del attraverso l’applicazione di barriere di protezione da saggistico volti a migliorare il paesaggio del Crostolo sentiero ciclopedonale che si sviluppa sugli argini effettuarsi con siepi e staccionate, e soprattutto at- per i fruitori dei sentieri che si sviluppano lungo gli del torrente, per cui si suggerisce di effettuare una traverso il consolidamento del manto di stradale. argini cittadini oppure lungo la pista ciclopedonale. piantumazione lungo i tratti maggiormente interes71 Realizzazione di percorsi didattico-ricreativi Realizzazione di punti di accesso al torrente rente in ambito urbano, ha come obbiettivo quello Il completamento dei percorsi didattici dotati di Un ulteriore intervento, che potrebbe contribuire di aumentare il numero di giorni con presenza d’ac- adeguata cartellonistica descrittiva ed esplicati- a migliorare la fruizione naturalistica valorizzando qua all’interno dell’alveo. Tale risultato potrà essere va, messi in sicurezza e regolarmente sottoposti a il tratto settentrionale dell’area di studio, consiste ottenuto attraverso la realizzazione lungo l’asta, di manutenzione è sicuramente uno degli interventi nel realizzare alcuni accessi al corso d’acqua, che una serie di briglie di fondo che non alterino il livello principali da realizzare per migliorare la conoscenza, potrebbero da un lato facilitare gli interventi degli di sicurezza del fiume al transito delle piene e che da parte della cittadinanza, degli elementi naturali enti preposti ad effettuare campionamenti e mo- trattengano un certo volume d’acqua nei periodi di che caratterizzano il torrente Crostolo. Gli ambienti nitoraggi del corso d’acqua e dall’altro favorire sia surplus, da rilasciare successivamente in modo con- naturali del Crostolo, sebbene non particolarmente gli interventi di forestazione finalizzati all’aumento trollato. Ciò renderà possibile mantenere una certa pregiati, possono costituire un’importante occasio- della biodiversità del territorio ed essere di comple- quantità d’acqua lungo il corso del Crostolo aumen- ne didattica per gli abitanti di Reggio Emilia che si ri- tamento ad eventuali percorsi didattici. tando la gradevolezza e la qualità ambientale del troverebbero, poco lontano da casa, un “laboratorio torrente nel tratto cittadino. attrezzato” per il riconoscimento di specie vegetali Interventi idraulici È stata considerata anche la possibilità - da verifi- ed animali comuni nel territorio. L’eventuale instal- Nell’ambito degli studi condotti per la redazione del care attentamente ed eventualmente concordare lazione di nidi artificiali, di un percorso vita e di altre Piano del Verde del Comune di Reggio Emilia, una con le autorità competenti - di ampliare la capaci- opere connesse alla fruizione naturalistica possono particolare attenzione è stata riservata agli aspetti di tà d’invaso della cassa d’espansione a monte della completare l’arredamento dell’area in modo da ren- natura idraulica riguardanti l’asta del torrente Cro- città per trattenere un volume d’acqua prestabilito dere più attraente e variegato il percorso didattico. stolo nel tratto compreso fra la cassa d’espansione da rilasciare in modo controllato durante i periodi di a nord di Puianello e il tratto a valle del ponte au- magra del torrente. tostradale. Qui la proposta di sistemazione del tor72 Assetto torrente Crostolo: profili idraulici di magra e di piena nella configurazione di progetto 73 74 I viali di circonvallazione e gli assi radiali di penetrazione 75 Viale dei Mille Viale Timavo I viali di circonvallazione Fase 2 – osservazioni sull’aspetto generale degli esem- I è stato osservato durante la stagione estiva e per e gli assi radiali di penetrazione plari arborei ognuno degli esemplari sono state annotate alcune Metodologia di analisi Durante questa fase ogni esemplare rinvenuto lun- delle caratteristiche dell’aspetto generale che pos- La metodologia utilizzata per rilevare lo stato di conser- go i viali di circonvallazione e lungo Viale Umberto sono fornire un’indicazione per valutare lo stato di vazione apparente del patrimonio arboreo dei viali della circonvallazione di Reggio Emilia e di Viale Umberto I è stata predisposta con la finalità di fornire informazioni sia sulle singole piante arboree, sia per effettuare una sistematizzazione degli elementi arborei in tratti omogenei che consenta di elaborare ragionamenti e considerazioni sull’inquadramento generale dei singoli viali. L’analisi effettuata è divisa in 6 fasi. Fase 1 – rilievo botanico Il rilievo botanico costituisce la fase iniziale di ogni attività volta a valutare lo stato di conservazione del patrimonio arboreo e si compone essenzialmente di due fasi: rilievo topografico per l’ubicazione planimetrica delle piante, e riconoscimento botanico. 76 Viale Regina Elena Analisi dello stato di conservazione apparente del patrimonio arboreo 77 Porta Santo Stefano e Viale Timavo 78 Viale Piave conservazione e l’aspetto estetico del singolo esem- Fase 5 – individuazione dei tratti omogenei plare. Si è osservata la fisionomia delle piante, i pro- L’individuazione di tratti con caratteristiche di omo- cessi degenerativi del legno, e gli interventi manu- geneità ha lo scopo di sintetizzare l’assetto attuale tentivi pregressi, riconducibili prevalentemente ad del patrimonio vegetale arboreo dei viali in elementi interventi di potature. lineari che abbiano caratteristiche comuni. L’individuazione di tratti omogenei che abbiano caratteri- Fase 3 – rilievo dendrometrico stiche quanto più possibile uniformi fa sì che possa- Rilevamento dei principali dati dendrometrici: dia- no essere trattati come singole unità. metro del tronco e altezza delle piante. Fase 6 – restituzione cartografica Fase 4 – attribuzione del livello di criticità apparente Elaborazione di una scheda tecnica in cui vengono La fase di attribuzione del livello di criticità apparen- riportate una descrizione sintetica dell’arredo verde te è la fase più critica di tutto il lavoro. Durante que- presente nell’area omogenea, una documentazione sta fase ad ogni specie è stata attribuita una classe di fotografica di inquadramento, le specie arboree pre- criticità apparente modulata su tre livelli progressivi senti, il numero degli esemplari rinvenuti, il livello di determinata sulla base delle osservazioni dell’aspet- criticità apparente di ogni specie, i principali dati ca- to generale degli esemplari arborei. ratterizzanti l’area ed infine gli interventi consiglia- Viale Isonzo ti come interventi di manutenzione, sostituzioni e nuove piantumazioni. 79 Viale Timavo e Viale Umberto I 80 Analisi dei dati i viali della circonvallazione. Tra le specie maggior- plari attribuiti al più grave livello di criticità apparen- L’analisi dei dati relativi al patrimonio vegetale rin- mente rappresentate, che insieme vanno a costitui- te è l’acero americano, con 132 esemplari, che co- venuto lungo i viali della circonvallazione di Reggio re un ulteriore 20% del patrimonio arboreo dei viali, stituiscono oltre il 60% degli esemplari arborei che Emilia ha fornito parecchi dati, tra cui i più interes- ci sono i frassini, l’acero di monte e il bagolaro. appaiono a gravi livelli di criticità apparente. Pertan- santi sono i seguenti. Le osservazioni sullo stato generale degli esemplari to, il dato complessivo relativo al sistema dei viali è L’arredo verde del sistema di viali che compongono arborei di questo viale permettono di affermare che fortemente influenzato dal cattivo stato di conserva- la circonvallazione di Reggio Emilia è composto da solo il 40% degli esemplari arborei indagati non mo- zione degli esemplari appartenenti a questa specie. 988 esemplari appartenenti ad almeno 29 specie stra problemi strutturali evidenti. Il dato è aggravato Le specie che invece si presentano maggiormente differenti. La specie che presenta il maggior numero dall’ulteriore considerazione che oltre il 20% delle in miglior stato di conservazione vi sono il tiglio e il di esemplari è l’acero americano, seguita dal platano piante osservate presenta un livello di criticità appa- platano. e dal tiglio. Queste tre specie insieme costituiscono rente elevato o molto elevato. quasi il 60% degli esemplari arborei che adornano La specie che presenta il maggior numero di esem- Analisi dello stato di conservazione apparente del patrimonio arboreo 81 Viale Timavo 82 Considerazioni conclusive patrimonio arboreo che per la scelta delle modalità Il sistema di viali della circonvallazione manifesta più opportune da seguire per eventuali sostituzioni una forte frammentazione dell’architettura del pa- e nuovi impianti. Tra le osservazioni maggiormente trimonio arboreo che si riflette in misura variabile, frequenti vi è lo stato di sofferenza generalizzato de- ma percepibile, sull’identità dell’arredo verde dei di- gli esemplari arborei che presentano quasi costan- versi viali. Le osservazioni e l’elaborazione dei dati ri- temente un’area di pertinenza non adeguata. levati hanno consentito di individuare utili informa- Per quanto riguarda gli esemplari arborei che com- zioni sia per la razionalizzazione della gestione del pongono le alberature stradali è stata evidenziata Viale Dei Mille e Piazzale Fiume la migliore risposta di alcune specie all’ambiente considerazione l’ipotesi di sostituire questa essenza coerente dei viali della circonvallazione siano il ti- cittadino e la cattiva risposta vegetativa di alcune con altre che, sia sulla base delle informazioni note glio, il platano, il frassino e il bagolaro. Queste spe- specie che non sembrano essere idonee, se gestite in letteratura, sia sulla base dei dati rilevati in questo cie arredano già alcuni tratti della circonvallazione con gli stessi criteri adottati fino ad oggi, ad ulteriori studio, vengano ritenute maggiormente idonee allo e Viale Umberto I e possono essere eventualmente impianti: l’acero americano e l’acero montano. Con- scopo in quanto più resistenti e meno esigenti in fat- considerate tra quelle ritenute idonee a completare siderando che tra le specie maggiormente diffuse to di manutenzione. i tratti della circonvallazione che la pianificazione fu- vi è proprio l’acero americano si ritiene importante I dati rilevati mettono in evidenza come le specie tura riterrà di migliorare ed abbellire. avviare un processo di pianificazione che prenda in maggiormente indicate per conservare un’identità 83 84 Progetto preliminare Viali di Circonvallazione tuisce un’occasione fondamentale per strutturare sede stradale e un maggior afflusso di persone che, I Viali, intesi non solo come l’anello circostante il un sistema che unisca, invece di separare. I princi- arrivando con i mezzi pubblici, si spostano a piedi, centro storico della città, ma anche come sistema pali collegamenti viari, infatti, vengono oggi vissuti un più razionale uso degli elementi costituenti l’ar- complesso di viabilità, costituiscono un elemen- e percepiti spesso come profonde ferite nel tessuto redo urbano ed una più efficace implementazione to nodale del sistema stradale a Reggio Emilia. In urbano, costituiscono fi siche limitazioni per il pedo- del verde verticale. quanto tali sono stati analizzati dentro il Piano della ne e la bicicletta e tendono a suddividere la città in Mobilità per ottenere tre risultati fondamentali: 1) quartieri chiusi in sé stessi, limitando di fatto gli spo- Relazione tecnica la riduzione dei volumi di traffico, grazie all’insieme stamenti della popolazione residente che non utiliz- La progettazione dei nuovi Viali di Circonvallazione delle proposte contenute nel PUM, ma soprattutto za il veicolo a motore. Questo avviene soprattutto a della Città di Reggio Emilia consiste nel valutare un grazie al completamento del sistema delle tangen- causa dell’alta velocità del traffico durante gran par- insieme complesso di interventi, ed è quindi neces- ziali esterne, che permetterà di sottrarre ai viali di te della giornata e della sua ingombrante presenza sario individuarli, inquadrarli e inserirli in un disegno circonvallazione il traffico di attraversamento della legata al gran numero di veicoli transitanti lungo le organico, che funzioni da schema direttore per le suc- città; 2) la fluidificazione dei nodi e del percorso di strade urbane. Per questo l’input che giunge dal Pia- cessive proposte progettuali. Lo scopo è infatti quello trasporto pubblico al fine di rendere più scorrevole no Urbano della Mobilità è in netta controtendenza di individuare, organizzare e coordinare le successive il traffico e più accessibile il centro, per le automobili, rispetto a questo fenomeno e mira a ridurre la quan- attuazioni. Data la portata dell’opera, la stessa non per pedoni e ciclisti e per i bus; 3) la riqualificazione e tità di traffico presente, a diminuirne la velocità e di potrà che essere realizzata per stralci funzionali suc- la sicurezza a beneficio di chi sui viali ci vive e li attra- potenziare il servizio pubblico quale alternativa al- cessivi e distinti temporalmente. Si è cercato di crea- versa. Questa impostazione permette di ripensare lo l’automobile. re una linea comune che fissi metodologie, priorità, spazio una volta occupato dalle mura e dai bastioni Quando le ipotesi avanzate dal documento diver- obiettivi e strategie che verranno valutate e sviluppa- attraverso un progetto di riqualificazione e rilettura ranno azioni concrete ne deriveranno alcuni effetti te volta per volta, in linea con le peculiarità del lotto del tessuto. La progettazione dei viali urbani costi- immediati: innanzitutto il recupero di spazi lungo la di intervento. Viale Dei Mille e Porta San Pietro Il piano della mobilità del Comune di Reggio Emilia dell’uso improprio della circonvallazione a causa del insediati. Il livello di congestione dei viali riduce inol- Il Piano della Mobilità definisce l’assetto delle connes- non ancora concluso anello delle tangenziali esterne. tre il grado di accessibilità al sistema dei parcheggi di sioni viarie, sotto il profilo esclusivamente trasportisti- La circonvallazione, quindi, accoglie oggi consistenti attestamento a servizio del centro storico. Anche nei co, in relazione agli obiettivi di mobilità. Il PSC e il POC quote di traffico di attraversamento nella direzione periodi della giornata in cui non sussistono fenomeni ne definiscono i tracciati, in relazione alla valutazione est-ovest e nord-sud. Questa funzione, motivata in di congestione del traffico, la doppia corsia dell’onda degli impatti ambientali e sociali. Uno degli obiettivi passato dall’assenza delle tangenziali, produce oggi verde genera una condizione di difficile permeabilità prioritari del Piano della Mobilità è l’alleggerimento volumi di traffico in contrasto con l’esigenza di recu- della circonvallazione, oltre che di rischio per pedoni del traffico sui viali di circonvallazione. IL PUM parla perare condizioni di vivibilità alla residenza e ai servizi e ciclisti, rendendo difficile la ricucitura del centro sto85 rico con l’immediata periferia. Gli interventi ipotizzati clette aumentando lo spazio dedicato alla mobilità • la realizzazione di una corsia preferenziale (in nel Piano porteranno ad una consistente riduzione gentile. senso orario) per i bus sul semianello nord, faci- del traffico in circonvallazione e permetteranno quin- • Migliorare la fluidità del traffico veicolare, l’accessibili- litando la discesa e la salita da posizioni sicure, di di sviluppare un “progetto di riqualificazione dei tà ai parcheggi di attestamento del centro storico. confortevoli e direttamente connesse al centro; viali di circonvallazione”, in grado di modificare gra- • Ridurre il traffico di attraversamento favorendo quel- • la riqualificazione del verde e degli spazi pedona- dualmente ma radicalmente l’attuale assetto. lo diretto al centro e ai quartieri confinanti. li con l’allargamento dei marciapiedi e la realizza- Obiettivi • Migliorare le condizioni di svolta e accesso alla viabili- zione di alberature (dove possibile) anche sul lato • Migliorare la vivibilità delle aree residenziali e dei ser- tà laterale e alle aree parcheggio. esterno dei viali; vizi che si affacciano sulla circonvallazione, soprattutto 86 • la realizzazione di un anello ciclabile continuo, sul lato esterno.. Il progetto dei viali prevede collegato adeguatamente alle piste provenienti • Riqualificare i viali con interventi di miglioria del • Il mantenimento delle due direzioni al fine di dall’esterno; verde e dell’illuminazione, rifacimento delle pavimen- garantire percorrenze più brevi e dirette per l’ac- • la riqualificazione urbana delle porte e delle tazioni e ampliamento degli spazi protetti dal traffico. cesso al centro o ai quartieri limitrofi e per ridurre principali strade di accesso al centro con progetti, • Migliorare l’accessibilità e la permeabilità pedonale la velocità di circolazione; attenti alla funzionalità del traffico e adeguati al ciclabile e del trasporto pubblico verso il centro. • la realizzazione di 13 rotatorie in sostituzione valore storico dei luoghi che favoriscano il transito • Rendere più efficiente l trasporto pubblico, garanten- dei semafori per garantire maggiore sicurezza e da e per il centro storico. do la percorrenza e rendendo sicure le fermate. permeabilità dei viali, facilità di accesso al centro e • Rendere più sicura la circolazione di pedoni e bici- fluidità del traffico; Analisi e ipotesi di intervento sui viali Pianta tipo Analisi e ipotesi di intervento sui viali Sezioni tipo 87 Foto aerea, situazione attuale 88 Stato di fatto La riqualificazione degli spazi gli enti ed i servizi coinvolti, prevede il restringimen- saranno vissute come esperienze gratificanti e pia- È stato condotto un rilievo topografico, un’attenta to delle carreggiate stradali e lo sfruttamento della cevoli per se stesse e, quindi, da ricercare, mentre i analisi del patrimonio del verde verticale in termini superficie così recuperata per la piantumazione di viali non costituiranno più cesure incolmabili all’in- quantitativi, qualitativi e del livelli di criticità degli filari alberati, l’inserimento di percorsi ciclopedonali terno del tessuto urbano, ma punti di raccordo ed esemplari, in base alla loro età, allo stato di manu- protetti e continui, oltre alla realizzazione ed alla ri- elementi delle maglia di connessioni urbane. tenzione, alle eventuali patologie o ai danni subiti qualificazione delle zone di sosta reperibili lungo i negli anni. Tutto questo materiale, oltre ad essere percorsi ed al generale potenziamento di tutte le of- oggi a completa disposizione della Pubblica Am- ferte ricettive che si affacciano sui nuovi viali. In que- ministrazione, è contenuto e dettagliatamente illu- sto modo la sosta e la percorrenza saranno esperien- strato nei documenti allegati. Il progetto, sorto dai ze piacevoli, non più solo il mezzo più breve e veloce dati di ingresso, nonché dalla discussione con tutti per congiungere due punti distanti sul territorio, ma Ricostruzione dei viali - nuovi impianti per colmare le fallanze Ricostruzione dei viali - nuovi impianti di progetto Superfici considerate Intenti •Attrezzare e rendere visibile e fluido il transito sulla sviluppo: 4.350m •Agevolare o potenziare la presenza di attività com- ciclopedonale larghezza sezione: 30/40m merciali (distese, chioschi...) per ravvivare il percorso •Attrezzare zone di sosta, segnaletica, parchetti per superficie complessiva: con elementi attrattivi che ne favoriscano un uso non gioco bimbi, recuperando alcune aree verdi esisten- legato solamente al transito da attraversamento ti attraverso la leggera riduzione di alcune zone a •Individuare punti specifici o modalità più marca- parcheggio 152.250mq Essenze esemplari rilevati: 988 tamente scenografiche o cromatiche per segnalare •Azione di monitoraggio, sostituzione e nuovo im- fallanze: 1.140 questo percorso ed i suoi punti notevoli (viste, ele- pianto degli esemplari a rischio stabilità nuovi impianti previsti: 1.000 menti di pregio) o nodali •Sfruttare le presenze storico-monumentali lungo il •Definire e potenziare i nodi con la rete di ciclabili perimetro come elementi caratterizzanti il percorso radiali 89 Viali di Circonvallazione: suggestioni 90 Cronoprogramma cui si opera in materia sia di preesistenze che di livelli La tempistica per la realizzazione dei Nuovi Viali di di traffico. Circonvallazione della città dovrà necessariamente Oltre a suddividere l’opera in opportuni stralci funzio- tenere conto non solo delle risorse economiche di- nali, infatti, si dovrà studiare una corretta successione sponibili, ma anche delle condizioni del contesto in temporale degli interventi. 91 Estensione dell’effetto città Ricostruzione degli assi di penetrazione verso il centro storico Interventi già previsti dalla pubblica amministrazione - 2 km Viali esistenti da potenziare e restaurare - 6 km Interventi da progettare per la costruzione del viale - 10 km 92 Gli assi di penetrazione un’importante occasione per accrescere in modo interventi già previsti dalla Pubblica Amministra- La proposta avanzata non si limita alla cerchia dei significativo il patrimonio arboreo comunale in zione che, però, inseriti in tale contesto, assumono viali di Circonvallazione, ma si estende a tutto l’am- zone dove, al contrario, questo potrebbe assumere un respiro ed un significato più ampio. A questi si bito urbanizzato proponendo la riqualificazione di anche un’importante ruolo ecologico. affiancano, poi, nuove previsioni per la riqualifica- altri sette importanti assi di penetrazione. Il piano propone, pertanto, di recuperare lo spazio zione di circa 6Km di viali e la progettazione di un L’osservazione parte dal fatto che, mentre la storia per la piantumazione in fregio a tali carreggiate, nuovo arredo vegetazionale per altri 10Km. remota della città ci parla di viali, come Viale Um- laddove ne siano totalmente prive, ovvero di ripri- In questo modo si otterrà, inoltre, un’importante berto I, per i quali era stato previsto fin dall’Otto- stinare i filari dove essi fossero già presenti ma in estensione dell’effetto città dal centro storico verso cento un importante e pregiato corredo arboreo, cattivo stato di conservazione. la periferia e le nuove porte urbane, ovvero gli assi oggi mediamente le arterie che conducono al cen- Negli elaborati di piano si rilevano le situazioni dove di penetrazione, acquisteranno maggior pregio ed tro storico si limitano ad avere, al massimo, un mar- tali interventi si reputano opportuni, per importan- una diversa valenza estetica, più adeguata al loro ciapiede. za dell’asse stradale rispetto alla viabilità di avvi- ruolo. Tale atteggiamento squalifica l’intero contesto cinamento al centro, oppure per rilevanza di tipo urbano nel quale sono inseriti e fa sì che si perda storico e culturale. In alcuni casi questi riprendono 93 94 Il Sistema del Modolena, il Rio Coviola, tano di essere tutelati e preservati, proteggendone che propone di intervenire sul contesto per restituir- San Bartolomeo e salvaguardandone gli aspetti caratterizzanti tipici gli il carattere organico che ha perduto. L’area individuata all’interno del Sistema del Modo- del paesaggio agricolo reggiano. La proposta per la riqualificazione del paesaggio si lena, del Rio Coviola e, comunque, tutto il territorio L’introduzione, all’interno di questo contesto, di un concretizza con la realizzazione di un Parco Campa- di San Bartolomeo è caratterizzato da ampi spazi di importante elemento estraneo alla tradizione, quale gna, ovvero l’introduzione della pratica di agricoltura valenza paesaggistica, nei quali spiccano elementi il Circolo del Golf ha, in parte, mutato la struttura del urbana. E’ stato dimostrato che in diverse realtà, sia naturalistici di grande pregio incastonati all’interno luogo, creando sentimenti ostili nella popolazione italiane che europee, l’introduzione di ambiti agrico- di un paesaggio agricolo diffuso. Tali caratteri meri- residente. È in corso un importante studio d’area li all’interno di un progetto sociale preciso, possano assumere non solo una valenza estetica e funzionale, ma anche di mitigazione dei conflitti, di coesione ed integrazione sociale. Tale sperimentazione, pertanto, può essere utile per testare un modello nuovo che riduca le distanze, che crei occasioni di incontro e che ricostruisca il sentimento di attaccamento al territorio delle persone. 95 96 Il Parco di Bacino Integrato: il Rodano, valorizzazione delle singole emergenze, ma anche il Mauriziano, l’Ariolo, il nuovo San Lazzaro del sistema che compongono, all’interno di una vi- ed il bosco urbano dell’aeroporto sione globale in movimento. In questo settore, infat- Altro progetto allo studio della pubblica ammini- ti, le nuove espansioni si intrecciano con le memorie strazione riguarda il sistema compreso fra il Rodano storiche, importanti funzioni pubbliche si affiancano ed il complesso dell’ex San Lazzaro, al cui interno si ad ambiti di importante valenza ecologica e natura- trovano emergenze di carattere storico, ambientale, listica, significativi assi di traffico si trovano a convi- paesaggistico e naturalistico quali la zona SIC, l’Ario- vere con parchi e piste ciclopedonali. lo, il Mauriziano, il bosco urbano che si sta formando Tutto questo deve essere gestito in modo oculato, presso la zona dell’aeroporto e l’asse della via Emilia. per fare in modo che funzioni incompatibili non si Si tratta di un sistema tanto ricco quanto complesso, danneggino a vicenda e, viceversa, che le attività all’interno del quale le risorse da sviluppare e valo- previste si valorizzino reciprocamente. Sarebbe im- rizzare sono molteplici, ma che presenta anche una portante, per esempio, che il parco storico del Mau- serie di fragilità da proteggere. riziano si raccordasse alla città ed, in particolare, ai È stato avviato un lavoro che ha lo scopo di gestire suoi spazi verdi, tramite piste ciclopedonali che po- in modo organico questa complessa realtà, teso alla trebbero garantire un nuovo impulso alla zona. 97 Il piano strategico delle piste ciclabili Il Comune di Reggio Emilia ha attuato da diversi anni un progetto di ampliamento e sistemazione della rete di percorsi ciclopedonali presenti sul proprio territorio. Si tratta di un tema complesso, che non si risolve con un singolo intervento su un’area più o meno circoscritta, ma si tratta di un impegno diffuso su tutto il territorio. La creazione di una rete ciclopedonale è un processo che, prima di una soluzione urbanistica, ha voluto essere una scelta sociale e culturale, passando attraverso la sensibilizzazione della collettività con iniziative, proposte e progetti trasferiti per mezzo di un’efficace sistema di comunicazione. Il disegno del territorio in questo caso non è un fine, ma un 98 passaggio necessario per raggiungere lo scopo chiaro e leggibile su percorsi sicuri. progettata una rete di piste ciclabili di quartiere ed reale, cioè favorire l’utilizzo di mezzi alternativi, Tale impegno è stato formalizzato con la sottoscri- è stato redatto un manuale di progettazione, con- ecologicamente sostenibili e non inquinanti e ri- zione del 3° Accordo di Programma sulla qualità tenente i riferimenti tecnici essenziali per garantire durre l’utilizzo delle autovetture. dell’aria regionale con il quale il Comune si è impe- una maggiore qualità ed omogeneità formale e I percorsi cicopedonali pertanto non hanno esclusi- gnato a realizzare gli interventi per agevolare l’uti- funzionale alla progettazione di settore. vamente una funzione ludica, ricreativa o sportiva, lizzo prevalente della bicicletta per tutti gli sposta- È evidente come questo lavoro, estremamente ma si propongono come autentica, possibile alter- menti di lunghezza inferiore ai 5 km. corposo ed approfondito, pur non facendo diretta- nativa della viabilità e soluzione concreta al proble- In tale quadro d’insieme si inserisce l’incarico affi- mente parte del Piano del Verde, si trovi in sintonia ma dell’inquinamento, del traffico, del parcheggio dato dalla Pubblica Amministrazione per la reda- con esso, e come i due strumenti si completino vi- e finanche del caro benzina. Perché questa strada zione Piano Ciclistico Comunale. Il lavoro è stato cendevolmente. sia realistica e percorribile la Pubblica Amministra- consegnato alla fine del 2007 e contiene il proget- zione deve garantire un sistema che serva il terri- to della rete delle ciclovie urbane di Reggio Emilia, torio in modo capillare, che connetta realmente le delle greenways e dei collegamenti con i comuni diverse zone della città e che sia tracciato in modo vicini. In accordo con le circoscrizioni, poi, è stata 99 Il piano del verde del Comune di Reggio Emilia Il piano del verde del Comune di Reggio Emilia Volume pubblicato con il contributo di GIOCHI E ARREDI ARCHITETTURA DEL LEGNO A cura di