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Piano del Verde - Comune di Reggio Emilia

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Piano del Verde - Comune di Reggio Emilia
Il piano del verde del Comune di Reggio Emilia
Il piano del verde
del Comune di Reggio Emilia
Volume pubblicato con il contributo di
GIOCHI
E ARREDI
ARCHITETTURA
DEL LEGNO
A cura di
Il piano del verde
del Comune di Reggio Emilia
Credits
Direzione del progetto:
Dott.ssa Pinuccia Montanari
Arch. Giordano Gasparini
Dott.ssa Laura Montanari
Ivano Fontanesi
Amministrazione:
Carla Maria Colzi
Ugo Ferrari
Paolo Gandolfi
Uberto Spadoni
Dott.ssa Susanna Ferrari
Dott. Eros Guareschi
Arch. Massimo Magnani
Ing. Maria Sergio
Ing. Alfredo di Silvestro
Ing. Ermes Torreggiani
Ing. Raffaello Tupputi
Ing. David Zilioli
Consulenti esperti
dell’Amministrazione:
Studio Binini
Architetti e Ingegneri Associati:
Ing. Tiziano Binini
Arch. Silvio Binini
Arch. Marco Denti
Ing. Gianluca Lombardi
Arch. Lucia Mosconi
Ing. Isabella Caiti
Ing. Elena Morini
Arch. Emanuele Piccinini
Ing. Alberto Baroni
Ing. Raffaele Ramolini
Ing. Elena Gualandri
Ing. Cristian Torelli
Consulenza tecnica per gli aspetti
naturalistici e ambientali:
Dott. Nat. Alessandro Petraglia
Dott. Nat. Giuliano Gandolfi
Dott. Nat. Stefano Zanzucchi
NATURMEDIA
Arch. Vitaliano Biondi
Arch. Giuliano Cervi
P. agrario Mauro Chiesi
Arch. Giorgio Teggi
Consulenza per le strategia e la
pianificazione a livello territoriale:
Stampa:
Fotografie:
Nero Colore
Arch. Andreas Kipar - STUDIO LAND
Bruno Cattani - FOTO SUPERSTUDIO SNC
Sommario
Prefazione di Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia
Presentazione di Pinuccia Montanari, Assessore all’ambiente
e città sostenibile
8
10
Contributi
“Un piano del verde al servizio della trasformazione urbana” di Andreas Kipar
12
“Paesaggi di città “ di Giordano Gasparini
16
“Un piano di strumenti gestionali e progetti attuativi” di Tiziano Binini22
Il piano del verde
26
Presupposti culturali e contesto operativo
28
Approccio culturale 30
Gli spazi naturali nella storia del comune33
L’amministrazione del patrimonio nella realtà reggiana36
Trend di crescita rilevati e sistemi di gestione37
Attività di indagine ed elaborazione
38
Raccolta dei dati e del materiale disponibile40
Gli obiettivi e i le aspettative42
Censimento e verifica della consistenza del patrimonio esistente43
Metodologia di analisi44
Raccolta e digitalizzazione dei Piani Attuativi approvati del PRG 1999
52
Indagine e comparazione dei diversi approcci gestionali
53
Obiettivi, strategie e risultati conseguiti
54
Un Moderno Sistema Gestionale
57
La base cartografica realizzata con tecnologia GIS
59
Le nuove espansioni
59
Procedure e corpus normativo introdotti
59
La Ricucitura del Tessuto: la Rete Verde
61
I Progetti Urbani
63
Il Torrente Crostolo
64
I Viali di Circonvallazione e gli assi radiali di penetrazione
74
Il Sistema del Modolena, il Rio Coviola, San Bartolomeo
92
Il Parco di Bacino Integrato: il Rodano, il Mauriziano, l’Ariolo,
il nuovo San Lazzaro ed il bosco urbano dell’aeroporto
95
Il Piano Strategico delle Piste Ciclabili
96
Prefazioni
Il Piano del Verde: la nuova rete della città
Con il Piano del Verde Reggio Emilia si dota di uno
è pari a 56 metri quadrati. Per il futuro, oltre alla ri-
Il Piano del Verde deve perciò rappresentare la
strumento prezioso per migliorare la qualità del ter-
qualificazione e messa in rete di tutte le aree verdi,
nuova rete della città, rafforzandone la qualità e la
ritorio e della vita dei cittadini, uno strumento che
particolarmente significativi saranno gli interventi
sostenibilità, riconnettendo e ricucendo i diversi
costruisce nuovi equilibri tra ambiente e persone e
progettati per il parco del Crostolo, i viali di circon-
ambiti verdi e in questo modo valorizzando il pae-
amplia le opportunità di fruire degli spazi aperti e
vallazione, gli altri parchi del Rodano, del Maurizia-
saggio e il territorio che abbracciano Reggio Emi-
di spostarsi in città attraverso corridoi verdi.
no, di San Lazzaro e dell’aeroporto, il parco-campa-
lia.
Si tratta di un vero e proprio Piano regolatore del
gna di San Bartolomeo, il Piano di ambientazione
verde, che definisce ‘infrastrutture verdi’ in modo
nella zona Nord e i sette boschi già previsti dal Pia-
Dott. Graziano Delrio
netto, come avviene per qualsiasi altra infrastrut-
no Strutturale Comunale.
Sindaco di Reggio Emilia
tura ed a questo titolo è parte integrante del Piano
Strutturale Comunale.
Il Piano del Verde, tramite il governo del verde
pubblico, privato e dei sistemi naturali si propone
come un bene per i reggiani, da sempre alla ricerca
di aree, parchi e oasi verdi già nel cuore della città
per il loro tempo libero ed ora anche come sistema
ecologico per migliorare la qualità dell’aria e per
offrire percorsi alternativi negli spostamenti quotidiani.
Il patrimonio verde censito su cui contare è vasto
e notevolmente aumentato negli ultimi anni: in
città sono presenti oltre 40 parchi, le aree di verde
pubblico sono 9.000.000 di metri quadrati e la dotazione di verde pubblico complessiva per abitante
Il verde della città come sistema
10
La superficie urbanizzata del Comune di Reggio
turalistici e fondamentali per la biodiversità, il verde
Emilia costituisce il 17% del territorio municipale, e,
dei parchi pubblici, censiti per circoscrizione, i boschi
ancora oggi, possiamo contare su 185 milioni di me-
urbani, le aree di terzo paesaggio, i siti di importan-
triquadrati di aree agricole e 9 milioni di mq di verde
za comunitaria (aree sic) costituiscono quella rete
pubblico. Infatti, rispettivamente, il verde pubblico
fondamentale per la protezione dall’inquinamento
e il verde fruibile rappresentanto il 25% e il 5,5% del
aeriforme, in grado di garantire un microclima utile
territorio comunale. Il piano del Verde del Comune
ad affrontare i cambiamenti climatici in atto.
di Reggio Emilia è stato progettato e realizzato qua-
Il sistema verde è stato indagato in tutti i suoi aspetti
le essenziale strumento strategico per conoscere,
(naturalistico, botanico, paesaggistico, estetico, cul-
censire, valorizzare, proteggere, tutelare e proget-
turale, storico) e, attraverso la evidenza delle criticità
tare il verde della città come sistema, superandone
e delle cesure, consentirà una programmazione or-
una visione che lo concepisce esclusivamente quale
ganica degli interventi futuri, per ricucire i luoghi,
elemento residuale. Tenendo conto della conven-
per conferire di nuovo identità al paesaggio tradi-
zione europea del paesaggio, della necessità di
zionale, in stretta sinergia con gli strumenti di piani-
contenimento della dispersione urbana e della di-
ficazione della città. Salvaguardia e massima tutela
minuzione della cementificazione del suolo (oggi
dei corridoi ecologici della città,tutela ambientale e
in Emilia-Romagna si consumano 8 ettari di terra
consolidamento del suolo, potenziamento dei viali
al giorno), dell’importanza della identità dei luoghi
alberati per una migliore qualità dell’aria, nuovi bo-
e del rafforzamento del verde e delle aree boscate,
schi urbani, aree di terzo paesaggio costituiscono gli
il piano del Verde del Comune di Reggio consente
impegni che il Piano del verde restituisce alla città.
una rilettura del disegno della città, a partire dai suoi
eco-sistemi naturalistici fondamentali, le vie d’acqua
(Crostolo, Rodano, Modolena, canali naturali e artifi-
Dott.ssa Pinuccia Montanari
ciali). Accanto a questa rete di corridoi ecologici na-
Assessore all’ambiente e città sostenibile
11
Un piano del verde al servizio della trasformazione urbana
12
È da tempo che l’urbanistica riformata riconosce
agli ecosistemi filtro, alle siepi, ai filari e alla vegeta-
nell’ambiente e nelle sue varie espressioni naturali-
zione spontanea.
stiche una risorsa fondamentale, sulla quale basare
Sono poi gli anni 90 che vedono Reggio Emilia in pri-
le scelte strategiche degli strumenti di governo del
ma linea nell’elaborare un piano interamente basato
territorio.
sul “riordino ecologico ed urbanistico”.
Prendendo coscienza della limitatezza delle risorse
Una delle caratteristiche principali del Prg del 1994
naturali e della conseguente necessità di considera-
elaborato sotto la guida autorevole di Campos Ve-
re gli aspetti bionaturalistici quali valori determinanti
nuti è stata proprio la definizione di una strategia
nella gestione e nella programmazione territoriale,
ecologica per la città che si concretizzava sostan-
l’importanza di una disciplina del territorio che pon-
zialmente nell’arresto dell’espansione urbana nel
ga attenzione al patrimonio naturale quale ricchez-
territorio agricolo, limitando il consumo di suolo e
za da salvaguardare, da valorizzare e di cui fruire e
massimizzando la permeabilità dei suoli urbani, con-
che identifichi nel verde un elemento strutturale del
dizione indispensabile per la rigenerazione ambien-
territorio si afferma particolarmente nella proposta
tale. Il tutto a scapito della fruizione collettiva degli
della pianificazione integrata di Reggio Emilia.
spazi verdi, considerata una esigenza sicuramente
Già nel 1970, da quando l’UNESCO dava inizio ad
importante ma meno prioritaria della rigenerazione
un’indagine sull’”ecologia urbana” che considerava
ecologica dei fattori ambientali.
le città come ecosistemi strettamente correlati con il
La presenza del verde in città non veniva considerata
territorio circostante si è avviata la discussione e la
soltanto per l’aspetto paesaggistico o per la necessi-
realizzazione di interventi di “forestazione urbana”, la
tà di fruizione. La principale funzione riguarda le sue
cui attenzione era sostanzialmente rivolta all’insie-
capacità di colossale depuratore atmosferico, la sua
me di tutti gli elementi vegetali e naturali delle città
azione di riequilibrio microclimatico, il suo ruolo in-
e del territorio, con particolare attenzione ai boschi,
dispensabile di filtro per le acque superficiali e delle
13
14
falde idriche sotterranee.
ottimali interazioni con gli altri fattori ambientali, os-
A questi si aggiungono la funzione di mantenimen-
Tali presupposti vengono oggi integrati ed am-
sia aria, acqua e componenti biotiche.
to e arricchimento in biodiversità e la capacità di fis-
pliati con la redazione del nuovo Piano Strutturale
La copertura vegetale, in particolar modo quella in
sare polveri, gas tossici e gas ad effetto serra nonché
Comunale che trova nel Piano del Verde una piena
ambiente urbano e periurbano, esercita infatti mol-
di liberare ossigeno.
rispondenza formale puntando alla valorizzazione
teplici effetti positivi rappresentando spazi per atti-
Attraverso l’implementazione di tali obiettivi Reggio
delle molteplici influenze che il verde esercita sul-
vità di svago, riducendo il senso di condizionamento
Emilia si pone quale importante centro innovatore
l’ambiente e sull’uomo.
mentale imposto dalla vita urbana, offrendo un’op-
nel campo della sostenibilità ambientale, vero e pro-
Oggi più che mai, infatti, la discussione ruota attorno
portunità di distensione psicologica, di comunicare
prio ‘centro di produzione ambientale che reintrer-
alle trasformazioni “in positivo” degli spazi a verde e
in modo migliore con gli altri e con se stessi. Garanti-
preta le tracce e le tessiture del proprio paesaggio
meno alla conservazione tout court o al solo aumen-
sce benefici economici sia di tipo diretto (maggiore
in chiave innovativa, creando un sistema sinergico
to di “metri quadrati per abitante” di aree spesso de-
valore degli stabili) che indiretto, come quelli deriva-
di spazi pubblici fortemente riconoscibili e legati al
gradate e prive di funzioni proprie.
ti dal risparmio energetico dato da un corretto uti-
contesto, in grado di rivitalizzare gli elementi di in-
La sfida del piano del verde di Reggio Emilia non è
lizzo della vegetazione come elemento di controllo
teresse naturalistico e di creare nuove relazioni con
più solo la mera conservazione della risorsa suolo
microclimatico, e rappresenta l’elemento vivo che
la città.
ma piuttosto la necessità di ricondurre il suolo alle
qualifica e valorizza importanti luoghi cittadini.
L’obiettivo generale è la creazione di un ‘sistema
verde’ capace di mettere in rete tutte le aree verdi,
esistenti e di progetto e le aree naturalistiche esterne alla città, attraverso elementi lineari di fruizione
(sponde dei fiumi, percorsi ciclabili e pedonali, ecc),
un sistema che vuole massimizzare gli effetti delle
stesse aree verdi sulle condizioni ambientali della
città verso un rinnovato sistema ecologico che esprime l’immagine della Reggio Emilia del prossimo futuro: una città più permeabile, più sana e pertanto
sempre più vitale.
Arch. Andreas Kipar
15
Paesaggi di città
16
Realizzare oggi un piano del verde per Reggio Emilia
modo integrato, di ricucire fisicamente e cultural-
vuol dire inserirsi in una tradizione di pianificazione
mente l’insediamento abitativo, dare valore alle rela-
e progettazione della città che ha sempre ragiona-
zioni e agli incontri tra persone, aiutare la riqualifica-
to e operato verso lo spazio pubblico e le aree verdi
zione degli spazi più a rischio per la coesione sociale
con grande attenzione e lungimiranza.
e la sicurezza.
Prima di tutto dobbiamo riflettere come l’idea di ver-
La città non è solo un insieme di funzioni, ma è so-
de pubblico sia mutata profondamente: non è più
prattutto un sistema di relazioni, di reti sociali e cul-
solo un luogo per il tempo libero e lo svago, è ridut-
turali e lavorare oggi nelle nostre città significa pri-
tivo pensarlo come spazio racchiuso tra limiti fisici,
ma di tutto riflettere sulla nostra società.
concettuali e funzionali definiti, unicamente valuta-
Questo non vuol dire che non si debbano individua-
to come peso contrapposto, come compensazione
re diversi sistemi e gerarchie: dalle nuove centralità
all’edificazione, proprio quando oggi si cerca di af-
definite dal piano (la zona nord della città con la rete
fermare modelli insediativi che pensano in termini
di infrastrutture connesse alla linea ferroviaria ad
di sistema del verde e più in generale di paesaggio
Alta velocità, il Parco del Crostolo e i Territori delle
urbano.
Ville Estensi, Il Parco del Rodano e il sistema Cam-
Il progetto del verde non è più tanto lo sviluppo di
povolo/Area del San Lazzaro, il sistema dei Viali di
una disciplina quale l’arte dei giardini, ma diviene
Circonvallazione e le connessioni con i viali urbani)
un elemento portante di ogni piano urbanistico, in
ai boschi urbani, dai corridoi ecologici alla progetta-
grado di definire la riorganizzazione del sistema in-
zione degli spazi verdi dei quartieri, fino alla tutela
sediativo, guidare la riqualificazione degli spazi pub-
delle zone agricole e di particolare pregio paesaggi-
blici, comunicare valori simbolici e culturali in stretto
stico (Il Parco Campagna di San Bartolomeo).
rapporto con la storia e le identità dei territori.
È proprio sulla base di una lettura analitica di quello
Un progetto a scala urbana, che aiuta a disegnare
che chiamiamo convenzionalmente “verde pubbli-
una città connessa, capace di pensare gli spazi in
co” – la sua indagine, rappresentazione e progetto
17
18
– inteso quale elemento integrato nella più com-
cazione dello spazio pubblico, l’identificazione delle
Via Settembrini nonché, per altro verso, alcuni degli
plessiva (ri)progettazione del paesaggio urbano,
aree di interesse ambientale e naturalistico.
interventi relativi al Piano Strategico del Centro Sto-
che nascono gli elementi portanti su cui abbiamo
Questa metodologia ci aiuta a superare una serie di
rico.
costruito il piano del verde della città, assemblato
consueti schemi contrapposti presenti nell’idea di
La mappa che mostra l’esito complessivo di queste
pazientemente “pezzo per pezzo”, sempre mante-
città: centro/periferia, città/campagna, dentro/fuo-
scelte diventa anche il “concept” che definisce l’idea
nendo come binario di lavoro la scala urbana, l’in-
ri, urbano/rurale e riflettere ed operare in termini di
del nostro lavoro, dove il primo requisito, se così lo
tegrazione con gli altri strumenti di pianificazione
reti, flussi, sistemi territoriali e ambientali.
possiamo anche chiamare, per un “piano dei pae-
in atto nell’Amministrazione (Piano Strutturale Co-
Alcuni progetti in corso sono esemplificativi di que-
saggi verdi della città” è rappresentato dalla conti-
munale, Piano Urbano della Mobilità, Piano Piste
sti indirizzi, in particolare il programma relativo alla
nuità fisica e dalla permeabilità urbana.
Ciclabili, Piani urbani attuativi, politiche per la casa),
riqualificazione delle frazioni extraurbane e il pro-
È sempre utile ricordare l’incipit della assai citata
la connessione/continuità, la ricucitura e la riqualifi-
getto di riqualificazione paesaggistica dell’area di
Convezione Europea del Paesaggio “Paesaggio de-
signa una determinata parte di territorio, così come
in alcuni casi vere e proprie scoperte.
a sud della città (Rio Coviola, Quaresimo, Modolena),
è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva
Reggio Emilia è anche una città d’acqua, con un si-
per l’ampliamento dell’oasi naturalistica di Marmiro-
dall’azione di fattori naturali e/o umani e delle loro
stema fluviale di pregio che per secoli ha rappresen-
lo, stiamo riflettendo su alcune suggestioni uscite
interrelazioni”.
tato un elemento importante anche per l’economia
dai progetti di riqualificazione delle frazioni cittadi-
È utile perché affianca ai tradizionali strumenti del
cittadina e ha svolto un ruolo fondamentale per la
ni, relative al Tresinaro, ai fontanili dell’Ariolo.
progetto paesaggistico, una attenzione verso gli
definizione degli attuali assetti paesaggistici.
Possiamo scoprire nel contesto sia urbano che rura-
aspetti identitari, le attività e le culture delle popo-
Oggi forse solo il Crostolo, su cui continua il lavoro
le un ricco patrimonio di segni storico-testimoniali
lazioni.
dell’Amministrazione con l’obiettivo di ampliare le
e di manufatti di valore storico-artistico, legati alla
In questo modo si ampliano ulteriormente i signi-
aree fruibili del parco fluviale, è conosciuto dalla
cultura delle nostre terre, che ne rappresentano ele-
ficati del termine paesaggio, si intrecciano le com-
maggior parte dei cittadini, ma stiamo lavorando
menti identitari e in quanto tali sono oggi oggetto di
petenze, consapevoli che, ricordando il pensiero di
per realizzare il Parco fluviale del Rodano, per raffor-
maggior tutela e di strategie di valorizzazione.
Lucio Gambi “..il paesaggio, la forma del territorio è
zare la tutela e la valorizzazione del sistema fluviale
In questo senso risulta di grande interesse il lavoro di
frutto di trasformazioni più profonde di quelle formali, che chiamano in causa processi di natura socio-economica”.
Anche su questi aspetti dovremo lavorare nel momento in cui affronteremo temi quali i territori delle
Ville Estensi, o la zona nord della città dove già un
lavoro di grande interesse della Circoscrizione VII,
contenuto nella pubblicazione “A nord della città”,
ha iniziato ad indirizzare la riflessione anche verso
questi temi, proprio in termini di ricostruzione dei
saperi di un territorio, inteso come patrimonio di chi
lo abita, ma anche di coloro che vi giungono.
Gli spazi verdi della nostra città possono anche fare
conoscere ai cittadini aspetti non molto conosciuti,
19
20
analisi e ricerca svolto sul territorio a nord della città
inserimenti contemporanei.
dal progetto RETE (Reggio Emilia Territorio Esteso).
Il progetto del verde e del paesaggio è dunque un
Possiamo scoprire che la nostra città possiede una
progetto complesso, che dovrà essere in grado di
serie di aree verdi di notevole valore storico, su cui
operare attraverso politiche integrate, con la capa-
operare con tecniche di restauro scientifico e ricom-
cità di tenere insieme azioni, attori, competenze e ri-
posizione degli impianti originari (Viale Umberto I,
sorse e dovrà inoltre contribuire, a partire dalle scuo-
Parco Ex Ospedale Psichiatrico S. Lazzaro, Giardini
le e dalle nuove generazioni, a creare e diffondere,
Pubblici, Parco del Mauriziano, il progetto in corso
come già accade per molte iniziative promosse dalla
per la salvaguardia degli alberi di pregio). Possiamo
nostra amministrazione, una cultura paesaggistica e
scoprire che la nostra città ospita opere di importan-
ambientale.
ti architetti del paesaggio quali Peter Walker e Pietro
Se è vero come molti hanno scritto che il giardino, lo
Porcinai e insospettabili aree di terzo paesaggio rea-
spazio pubblico è sempre lo specchio della cultura
lizzate sulla base del pensiero di Gill Clement (“As-
che lo ha prodotto, credo oggi siano queste che ho
secondare il più possibile e ostacolare il meno pos-
brevemente riassunto le basi su cui costruire una cit-
sibile”). Di tutto questo il progetto del verde, nella
tà dove ambiente, funzioni e relazioni possano aiu-
sue successive fasi di attuazione deve tener conto,
tare la convivenza e il benessere.
dai piccoli spazi di quartiere ai grandi temi a scala
urbana, combinando diversi studi e competenze,
Arch. Giordano Gasparini
salvaguardia e riqualificazione, culture identitarie e
21
22
Un piano di strumenti gestionali e progetti attuativi
23
Il termine Piano utilizzato per descrivere questo lavoro
è, forse, fuorviante, poiché richiama una concezione
ormai superata dei modelli di governo e di gestione
del territorio. L’urbanistica che riconduce ogni previsione di crescita e trasformazione del territorio ad
un elenco di standard e superfici è tramontata, così
come lo è la pianificazione astratta, fatta di campiture
generiche, poco rappresentative della realtà e più o
meno facilmente declinabili secondo gli interessi dei
singoli e delle volontà personali.
Se questo è vero in generale, lo è ancor di più quando
il discorso si limita, come in questo caso, ad un solo
aspetto, il verde, rispetto al quale l’atteggiamento generale è troppo spesso distratto o superficiale.
Per questa ragione questo è un piano che declina diversamente la sua missione: si pone come uno strumento operativo, che ha lo scopo di gestire, di organizzare, di guidare e, soprattutto, di proporre.
Sono queste le sue chiavi di lettura.
Offre strumenti operativi per governare una realtà
complessa, dove l’organizzazione delle informazioni
è la base imprescindibile per una corretta ed efficace
24
gestione di un sistema così articolato e dinamico. Par-
guida, gli obiettivi e le modalità secondo i quali do-
I due casi emblematici che tratta direttamente sono
tendo, quindi, da una solida analisi, condotta scienti-
vranno essere condotti tutti gli interventi che coin-
la sistemazione del Torrente Crostolo e dei viali citta-
ficamente, secondo criteri e metodologie funzionali
volgono il verde, siano essi progetti privati di nuove
dini, non solo quelli di Circonvallazione, ma anche gli
allo scopo prefigurato, fornisce all’amministrazione
lottizzazioni o pubblici per l’espansione della rete in-
assi di penetrazione urbana. Si tratta di due interventi
un reale strumento di gestione dei dati, all’avanguar-
frastrutturale. Evita, in altri termini, che le scelte siano
ambiziosi, la cui portata è tale da modificare profon-
dia da un punto di vista tecnico, articolato secondo le
libere e lasciate unicamente agli interessi dei singoli,
damente ampi brani di città ed il cui riflesso si potrà
necessità attuali dei servizi e con un livello di flessibi-
relegando il verde ad una funzione marginale, gli re-
percepire quasi ovunque sul territorio.
lità tale da poter essere agevolmente implementato
stituisce il ruolo di primo piano che poi, nei fatti, ha
Ad essi, poi, si affiancano altri progetti analoghi per
con tutte le categorie di informazioni per le quali, nel
per la vita dei cittadini, per l’equilibrio ecologico, per
portata e qui proposti, alcuni già oggetto di appro-
tempo, dovessero emergere necessità. Uno strumen-
la sostenibilità dei nostri modelli insediativi. Fornisce,
fondimenti da parte dell’Amministrazione, altri che lo
to, quindi, dinamico, flessibile, implementabile e tra-
quindi, gli strumenti necessari a delineare le linee
diventeranno.
sversale ai diversi settori dell’Amministrazione.
guida progettuali per una pianificazione attenta ed
efficace, con un atteggiamento competente sull’eco-
Il Piano, quindi, è soprattutto un elenco di progetti
Tratteggia l’organizzazione di una struttura che possa
logia ambientale ed uno sguardo lungimirante sul
concreti, coordinati da una matrice comune che ne
avere un controllo reale del territorio e che fornisca
costruito, che conservi e potenzi le connessioni fra i
potenzia la portata e che li riveste di una luce e di un
risposte corrette, pertinenti e tempestive, che non
settori urbani e miri alla riqualificazione degli ambiti
rilievo completamente nuovi.
debba rincorrere l’evoluzione della società, ma che la
maggiormente degradati del contesto urbano.
Ing. Tiziano Binini
preceda e la regimenti sulla base di obiettivi chiari e
condivisi.
Infine, per ordine logico, ma non per importanza,
propone non solo modelli, ma anche, e soprattutto,
Indica la strada da percorrere per guidare le scelte
progetti concreti, che rispondono ad esigenze ed im-
future sul territorio, illustra in modo chiaro ed incon-
pegni reali.
trovertibile quali debbano essere le premesse, le linee
25
Il piano del verde
26
Questo documento ha lo scopo di illustrare il lavoro
sciplinarità e versatilità: caratteristiche essenziali
svolto, che è un processo iniziato, ma non conclu-
per renderlo uno strumento affidabile e concreto di
so: molte delle azioni condotte infatti costituiscono
analisi, pianificazione e gestione del territorio.
l’avvio per un nuovo avvicinamento alle tematiche
La terza sezione, infine, illustra i risultati conseguiti
legate al patrimonio verde ed alla sua gestione, più
attraverso le operazioni propedeutiche e preliminari,
moderno ed efficiente, fondato su principi di effica-
ossia i nuovi strumenti di cui oggi l’amministrazione
cia, governabilità, ottimizzazione delle risorse, mul-
dispone e gli usi che ne possono essere fatti dai dif-
tidisciplinarità e collaborazione fra i servizi.
ferenti Servizi, oltre ad una serie di progetti concreti,
La prima sezione riassume il contesto nel quale l’ini-
già allo studio, che costituiscono la prima declinazio-
ziativa ha avuto il suo incipit, elemento imprescindi-
ne operativa delle strategie espresse dal piano. Due
bile per comprendere le scelte fatte, l’approccio sia
di questi focus specifici, poi, sono stati approfonditi
tecnico che teorico del lavoro e, in generale, la sua
all’interno del presente lavoro: il Torrente Crostolo
filosofia.
ed i viali di circonvallazione. Per entrambi sono stati
La seconda riguarda le attività di indagine ed ela-
condotti studi ed analisi mirate che hanno prodotto
borazione condotte, con tutti i dettagli che confe-
ipotesi di intervento molto concrete, con risvolti di
riscono al lavoro i caratteri di scientificità, multidi-
estremo rilievo per l’intero Comune.
27
Presupposti culturali e contesto operativo
28
29
Approccio culturale
È estremamente diffusa e condivisa la teoria che
Riteniamo che sia indispensabile, infatti, che il Piano
to importanti e che, in modo deciso, ne marcano il
considera e tratta il sistema naturale come una
ne tenga conto, che li valorizzi e che prenda da lì le
territorio. Altro elemento generatore del disegno del
nuova “infrastruttura” cittadina da pianificare con
mosse per raggiungere un risultato che sviluppi con-
Comune è il reticolo idrografico che lo solca e che,
attenzione, da regolamentare e gestire in modo ef-
cretamente la realtà locale, andando ad accrescere
quindi, dovrà trovare gli opportuni riscontri nell’ap-
ficace, da utilizzare come strumento di governo del
il senso di identità dei luoghi e, quindi, il senso di
plicazione del Piano. La storia più recente della città,
territorio, da preservare e da mantenere con costan-
appartenenza delle persone. Riteniamo, infatti che
poi, ha introdotto una serie di aree urbane di rilevan-
za e continuità in buono stato di conservazione. In
calare in un territorio, indistintamente, criteri astratti
te estensione coinvolte da progetti di radicali trasfor-
quest’ottica è emersa l’esigenza di tutelare l’integrità
implichi il rischio di perdere le peculiarità locali, sof-
mazioni. Tutti questi elementi dovranno confluire
delle risorse naturali riconoscendo il verde come si-
focandole con elementi estranei, mentre assumere
nel piano per mantenere un senso di continuità con
stema ecologico.
tali peculiarità come elementi fondanti garantisce
il passato e per prefigurare un futuro che assecondi
Se questi concetti sono ugualmente veri ed applica-
un arricchimento reciproco e risultati, quindi, più in-
la naturale evoluzione dei luoghi, proteggendone le
bili in qualunque contesto, uno strumento studiato
teressanti.
caratteristiche di pregio e la sua memoria storica.
per una realtà specifica non poteva prescindere dal-
30
Il piano che andremo brevemente a tratteggiare,
le caratteristiche e dalle peculiarità del luogo stesso.
La città di Reggio affonda le radici nella sua storia,
quindi, non si limita ad applicare teorie e metodo-
Per questa ragione abbiamo ritenuto importante
che è stata studiata per capire come essa avesse con-
logie astratte, ma si inserisce nella realtà locale per
rilevare e mettere in risalto quegli aspetti che mag-
tribuito a disegnarne ed organizzarne il territorio. La
trovarne la propria ragion d’essere.
giormente caratterizzavano l’impronta originaria
sua origine, legata all’asse della via Emilia, è oggi
Questi i principi sottesi a tutti gli interventi proposti,
della città.
ribadita da nuove arterie di collegamento altrettan-
questa la filosofia di base del lavoro.
Genius Loci
- Le grandi aree di trasformazione
- Il reticolo idrografico e la sua evoluzione recente
- La centuriazione romana e l’evoluzione del territorio agricolo
- I grandi assi est-ovest: la via Emilia, la linea ferroviaria, l’autostrada e l’alta velocità
31
Elementi delle centuriazione
romana ancora esistenti
nel territorio comunale
Testimonianze della centuriazione romana
Zone di tutela dell’impianto storico
della centuriazione romana
Assi principali della centuriazione romana
Attuale corso del Torrente Crostolo
Probabile corso del Torrente Crostolo
in epoca romana
32
Tracciato delle antiche mura
cittadine e sistema viario
radiocentrico medievale
Perimetro della cinta muraria (1199-1314)
Cardo e decumano
Tracce del sistema viario
radiocentrico medievale
Attuale corso del Torrente Crostolo
Probabile corso del Torrente Crostolo
dopo la costruzione delle mura
Attuale Corso Garibaldi ex alveo
del Torrente Crostolo
Gli spazi naturali nella storia
del comune
Da Regium Lepidi ai benedettini
cleo abitato di Reggio, ma anche l’intero territorio
Le acque solcano la città
La fondazione del castrum romano Regium Lepidi
circostante: la costruzione della cinta muraria. Nuovi
Il sistema di canali caratterizza la città di Reggio del
avviene nel II secolo a.C., al tempo della centuria-
borghi però sorgono a ridosso delle mura, e la cinta
XIV secolo, dove l’acqua del Canale Secchia scor-
zione romana, il primo intervento sistematico di
dei bastioni viene demolita, lasciando un sistema di-
re quasi sempre a cielo aperto e viene utilizzata
organizzazione e bonifica della pianura padana,
fensivo composto da terrapieni, fossati e palizzate.
per l’irrigazione dei campi, il pascolo del bestiame
con la confisca ed il disboscamento di vaste aree,
La costruzione di una vera e propria cinta muraria ha
e per la pulizia di strade e piazze. Nell’Ottocento il
assegnate alle famiglie per essere coltivate. Dopo
inizio nel 1199, con sei porte di struttura quadrango-
Canale è ancora scoperto solo nei sobborghi. Nella
alcuni secoli, a seguito del declino di Roma, si torna
lare. All’esterno delle mura, i fossati, allagati in caso
prima metà del XX secolo sarà ancora presente nei
a condizioni ambientali di decadenza. Solamente
di attacchi esterni, nei periodi di pace sono concessi
quartieri periferici della città, ma sarà poi destinato
attorno all’anno mille, con il rifiorire dell’economia,
in locazione dal comune per poter essere utilizzati
a scomparire completamente. Nei secoli precedenti
si assiste a nuovi lavori di bonifica ed assestamento
per la coltivazione, mentre all’interno del nucleo ur-
un altro importante corso d’acqua insisteva sul tes-
del territorio, grazie soprattutto al lavoro dei monaci
bano sono presenti numerosi prati incolti riservati
suto urbano di Reggio, il torrente Crostolo, il cui an-
benedettini.
alle espansioni delle abitazioni o utilizzati come ri-
tico alveo corrispondeva all’odierno Corso Garibaldi.
serva alimentare in caso di assedi. Il XIV secolo segna
Con la costruzione delle mura si rende necessaria la
Nascono le Mura
la fine dell’età comunale e l’inizio del dominio delle
sua deviazione fuori le mura per poter comprende-
All’epoca comunale risale un intervento di grande
Signorie; a Reggio, per volere dei Gonzaga la prende
re all’interno della cinta muraria anche il borgo oltre
dimensioni, che modifica, non solo il volto del nu-
avvio nel 1339 la costruzione della Cittadella.
torrente.
33
La concezione rinascimentale del verde
approccio artificioso verso la natura; un esempio di
to della proposta di creazione dei passeggi pubblici,
Con il Rinascimento le piante acquistano un valore
questa tendenza è la Villa di Rivalta, la “piccola Versail-
nella seconda metà del XIX secolo si procede all’ab-
economico e costituiscono parte integrante del pae-
les”. Lo stradone per la Montagna, unica via di accesso
battimento delle mura, che hanno ormai perso il loro
saggio contribuendo a modificarne l’aspetto. In que-
alle ville, a seguito della costruzione del ponte sul Cro-
scopo difensivo e sono considerate insalubri per gli
sto periodo il verde è ancora quasi esclusivamente
stolo, terminato nel 1790, viene piantumato con 2000
edifici al loro interno; al loro posto trovano collocazio-
privato e nasce l’esigenza di avere ampi spazi verdi
pioppi cipressini e siepi laterali, e costituisce la prima
ne i viali alberati, che continuano cosi a definire ideal-
attorno ai palazzi nobiliari attraverso la ricostruzione
espansione della città al di fuori delle mura.
mente il limite della città storica e fungono da filtro
artificiale di boschi e parchi. Le case non sono sempli-
tra lo spazio costruito e la campagna.
cemente luogo di abitazione ma comprendono an-
Il verde diventa di tutti
che orto e giardino. Verso la fine del XVI secolo però
Nell’800 comincia a farsi strada un nuovo concetto
La città moderna
viene stabilito un drastico intervento al di fuori delle
di verde, inteso non solo come lo spazio privato, ma
Nella prima metà del XX secolo, molti spazi verdi al di
mura per creare una fascia di sicurezza che non forni-
come uno spazio urbano al servizio dell’intera colletti-
fuori della città scompariranno a causa di nuove lot-
sca riparo ai nemici in caso di attacchi dall’esterno. Si
vità, accessibile da tutta la cittadinanza; dalla seconda
tizzazioni e l’espansione dei nuovi quartieri, inoltre, i
stabilisce di abbattere tutte le case e gli alberi nel rag-
metà del secolo il verde assumerà carattere di tema
viali, da luogo di passeggio, diventeranno assi di per-
gio di 600 metri dalle mura, costringendo quindi gli
sociale e verrà considerato l’elemento ordinatore nel-
correnza per il traffico automobilistico.
abitanti dei borghi a trasferirsi in città e aggravando di
la pianificazione urbana. Attorno al 1900, la piantu-
La convenzione per la costruzione della strada ferrata
conseguenza le carenze di spazio e di aree verdi. Il tor-
mazione dello stradone per la Montagna è costituita
viene stipulata nel 1851 e, con la costruzione della fer-
rente Crostolo è nuovamente deviato, e va ad occu-
da platani, che verranno poi abbattuti nel 1925 per
rovia, le nuove stazioni costituiscono i nuovi impor-
pare quello che è l’alveo attuale, mentre il limite delle
lasciar spazio a tigli, che, all’inizio del secolo vengono
tanti accessi alla città, sottolineati da viali alberati, che
mura disegna definitivamente la forma esagonale.
piantati un po’ ovunque in città. All’inizio del XIX seco-
le collegano alla città storica ed alla Via Emilia.
lo tutti i giardini all’interno del nucleo urbano hanno
34
Reggio si apre all’esterno
ancora carattere privato. I giardini pubblici vengono
Nel ‘700 tutte le dimore ed i rispettivi giardini si ispi-
istituiti a Reggio nel 1871, con lo scopo è fornire ai cit-
rano ai canoni architettonici rinascimentali, e ad un
tadini una passeggiata all’interno della città. A segui-
Individuazione dei viali
della città dopo
l’abbattimento delle mura
Antico tracciato delle mura
Attuale corso del Torrente Crostolo
Giardini pubblici istituiti in luogo
dell’ex cittadella (1871)
Principali viali di accesso alla città
Passaggio di Viale Umberto I (1820 circa)
Nuovi viali di accesso alla città realizzati
a seguito della costruzione della strada
ferrata (1861 circa)
Stazioni
Passaggi interni all’antico
tracciato delle mura
Viali di circonvallazione creati in seguito
alla demolizione delle mura
Viali interni
Viali esterni
35
L’amministrazione
del patrimonio
nella realtà reggiana
36
L’amministrazione del verde pubblico è divisa, oggi,
ovviamente, alla manutenzione. Tutte queste azioni
su una serie di servizi, ciascuno dei quali con l’inca-
fanno capo, oggi, a servizi diversi, con inevitabile ri-
rico di seguirne parte della gestione, ma non esi-
flesso sull’esito finale.
ste ancora un servizio deputato espressamente ad
La pianificazione e la progettazione del verde pub-
essa.
blico non può prescindere dalle problematiche le-
Amministrare un patrimonio verde è una questione
gate alla sua gestione. La presenza di un unico ser-
complessa che si compone di vari momenti fonda-
vizio che abbia il compito di seguire tutte le attività
mentali: dalla pianificazione delle nuove realtà verdi
inerenti il verde pubblico garantirebbe una visone
urbane, alla progettazione delle aree in cessione,
globale delle problematiche, una programmazione
dai progetti di riqualificazione del verde esistente,
organica degli interventi e un loro efficace controllo
alla progettazione delle nuove infrastrutture, oltre,
negli esiti a breve e medio termine.
Trend di crescita rilevati
e sistemi di gestione
Coerentemente con il trend nazionale, l’ambito
chiesta di un sistema di comunicazione sempre più
urbanizzato del territorio comunale è in costante
rapido, efficiente e dettagliato. Tutto ciò comporta,
espansione, così come la popolazione residente, i
però, la necessità di adeguare e potenziare il model-
servizi, le infrastrutture, ecc. Le previsioni di crescita
lo gestionale della Pubblica Amministrazione, che
del PRG 1999 diventano progetti concreti e la città
già ora si sta dotando di sistemi all’avanguardia per
si sviluppa chiedendo un sistema di gestione capil-
l’archiviazione dei dati, la loro consultazione ed il
lare, efficiente e tempestivo su un territorio sempre
loro utilizzo.
più vasto, complesso ed articolato. Parallelamente
assistiamo ad una rapidissima evoluzione dei sistemi tecnologici per la gestione dei dati, delle risorse
e delle informazioni, in grado di assolvere alla ri37
38
Attività di indagine ed elaborazione
39
Raccolta dei dati
e del materiale disponibile
40
La prima attività condotta per porre le basi dello
se in modo efficiente, con metodo e in formato digi-
Servizio è difficilmente fruibile per gli altri sogget-
studio è stata un’attenta ed accurata ricerca della
tale, fa sì che gli uffici non abbiano la piena consape-
ti, poiché non esiste un’organizzazione sistematica
documentazione esistente. Sono stati raccolti tutti i
volezza di ciò che l’Amministrazione stessa ha fatto
e documentata delle informazioni, né uno standard
dati disponibili sul verde pubblico attraverso la ricer-
o ha in corso di elaborazione, con inevitabili ricadu-
condiviso e trasversale rispetto ai formati ed all’or-
ca della cartografia in uso non solo presso i servizi,
te. Ciononostante questo studio ha potuto avvalersi
ganizzazione del lavoro e delle procedure. Per tutti
ma anche di alcune delle strutture di appoggio che
della collaborazione di parecchi Servizi comunali,
queste ragioni è stato importante, anche se estre-
collaborano o che hanno collaborato con il Comune
il che ha consentito di ottenere un’indagine unifi-
mamente complesso, ricostruire un quadro com-
nella pianificazione e nella gestione del territorio.
cata soddisfacente. Problemi seri si sono registrati,
pleto ed attendibile dell’esistente, organizzando,
La ricerca e l’elaborazione di tali dati è stata difficol-
invece, per la carenza di informazioni riferite al pa-
parallelamente, un sistema che garantisca che l’ag-
tosa ed ha fatto emergere la necessità di una banca
trimonio pubblico di competenza sovracomunale,
giornamento della cartografia avvenga, d’ora innan-
dati, di accesso comune, che raccolga i diversi pro-
provinciale o regionale.
zi, in modo costante e sistematico.
getti affidati dalla Pubblica Amministrazione a pro-
In conclusione, il risultato ottenuto dimostra la pre-
fessionisti esterni o comunque realizzati da strutture
senza di una notevole quantità di materiale docu-
pubbliche e private sul territorio comunale. Il fatto
mentale, anche se, estremamente frammentato ed
che le informazioni non vengano raccolte e trasmes-
eterogeneo. Inoltre la documentazione di ciascun
Territorio agricolo, aree
naturalistiche, cunei verdi e
spazi urbani
41
Gli obiettivi e le aspettative
42
Eccellente e completamente condiviso è stato l’ap-
le risorse naturali riconoscendo il verde come siste-
tori ambientali” per poter essere utilizzata anche al
proccio verso l’iniziativa, nell’ottica di considerare il
ma ecologico. Per il conseguimento di tali obiettivi
fine di stilare l’annuale Bilancio Ambientale. Gene-
sistema naturale come una nuova “infrastruttura” cit-
emerge necessità di dotarsi di linee progettuali e di
ralmente si percepisce il timore che, senza un ade-
tadina da pianificare con attenzione, da regolamen-
indirizzo per una pianificazione attenta, sostenibile
guato ed efficace protocollo legato all’immissione
tare e gestire in modo efficace, da utilizzare come
ed efficace, accompagnate da uno studio che foca-
ed all’aggiornamento del sistema, lo strumento ri-
strumento di governo del territorio, da preservare e
lizzi gli elementi di maggiore criticità e sensibilità,
schi di non essere aggiornato con la sistematicità di
da mantenere con costanza e continuità in buono
sui quali sarà necessario intervenire in modo parti-
cui necessita. Dal Servizio di Manutenzione, inoltre,
stato di conservazione.
colarmente attento per garantire l’efficacia dell’in-
è emersa la richiesta di una pianificazione del verde
In base a ciò, emerge l’esigenza di incrementare, ri-
tervento e per caratterizzare in modo forte la futura
sostenibile e coerente con le risorse disponibili alla
qualificare e mettere a sistema le aree verdi fruibili,
politica di sviluppo.
sua gestione.
i sistemi naturali, di tutelare e rinaturalizzare il terri-
Sul piano operativo poi, attualmente la richiesta
Alla base di tutto si deve però auspicare l’istituzio-
torio, il paesaggio, di valorizzare i sistemi ambientali
principale, comunemente condivisa, riguarda la
ne di un servizio specifico, che si occupi di tutti gli
pregiati, potenziare il rapporto pubblico e privato
necessità di predisporre una base cartografica ag-
aspetti legati al verde pubblico, dal controllo del-
per la gestione e riqualificazione del verde, comple-
giornata che rappresenti lo stato del territorio in
l’intera situazione del patrimonio, alle fasi prelimi-
tare il sistema dei servizi e delle connessioni urbane
modo realistico ed attendibile, strutturata in modo
nari di pianificazione fino alle operazioni di gestio-
attraverso spazi pubblici aperti, percorsi pedonali e
coerente con le differenti necessità di ciascun ser-
ne e manutenzione.
piste ciclabili, in una parola di tutelare l’integrità del-
vizio come, per esempio, con le voci degli “indica-
Censimento e verifica
della consistenza
del patrimonio esistente
Sulla scorta delle informazioni ottenute attraverso
la ricerca documentale, è stata condotta un’approfondita analisi di campagna con lo scopo di verificare l’effettiva consistenza delle aree a patrimonio. In
questo modo sono state valutate 950 unità ambientali, comprendenti non solo i parchi veri e propri, ma
anche i filari alberati, gli spazi di arredo stradale, il
verde legato alle strutture sanitarie, alle scuole, ecc.
Il risultato è un quadro attendibile ed aggiornato
dello stato di fatto del verde pubblico, ricco di dati
ed informazioni estremamente utili per sapere dove
e come intervenire, per quantificare l’entità degli interventi che si vorranno programmare e gli eventuali criteri d’urgenza.
43
Parchi
Arredo verde urbano
Verde funzionale
Agricolo
Altro verde
Metodologia di analisi
Analisi territoriale dei comparti urbani
vole influenza sul microclima, aumenta la disponi-
Analisi dello stato ambientale delle Celle
La comunità scientifica internazionale riconosce la
bilità di ossigeno, riposa l’occhio e viene percepito
Omogenee
città quale ecosistema urbano, fortemente caratte-
gradevolmente.
L’analisi dello stato ambientale delle unità elementari
rizzato dalla presenza dell’uomo e delle sue struttu-
44
(Celle Omogenee) dell’area urbana di Reggio Emilia
re, quindi un ecosistema artificiale creato e modella-
I sistemi delle aree verdi del Comune
ha richiesto un’attenta ed approfondita esplorazione
to dalla mano dell’uomo. L’insieme del verde urbano
di Reggio Emilia
del territorio urbano comunale mediante sopralluo-
è composto da tipologie di aree verdi differenti tra di
La prima fase dell’analisi territoriale del verde urba-
ghi, durante i quali si è proceduto alla compilazione
loro per origine, obiettivi, modalità di realizzazione
no del Comune di Reggio Emilia è stata condotta
di schede speditive di rilevamento.
e funzioni da svolgere, ma la caratteristica comune
suddividendo le aree a verde in sistemi e tipologie.
Sulla scorta di tale lavoro è stato possibile realizzare
a tutte queste aree, è quella di essere incluse in zone
In questa fase è stato sistematizzato un campione
un database che costituisce il punto d’inizio per la
urbane. Le aree a verde sono superfici che ospitano
di aree verdi, nella misura di 950 unità elementari.
redazione di carte tematiche dell’analisi effettuata e
nuclei di vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea
Queste unità elementari, definite anche Celle Omo-
che ha fornito la base di partenza per la sintesi dello
naturale o plasmata dall’uomo oppure anche piante
genee (C.O.), sono state individuate cartografica-
stato ambientale del territorio del Comune di Reg-
singole, spontanee o coltivate. Il verde urbano non
mente e ad esse è stata attribuita una tipologia che
gio Emilia.
ha un utilizzo produttivo, però esercita una favore-
rispecchia la loro funzionalità prevalente.
L’attività di censimento: le indagini in campagna
45
I sistemi delle aree verdi
comunali.
Parchi
Arredo verde urbano
Verde funzionale
Agricolo
Altro verde
46
Criticità: valutazione
sulle condizioni di salute e
di gestione del patrimonio
verde
Assenza di criticità
Presenza di criticità di media entità
e/o rilevanza
Presenza di criticità diffuse
e/o di grave entità
47
Il Sistema Parchi
48
Il Sistema Parchi risulta costituito da 133 aree che
coscrizioni. La Circoscrizione IV, con 25 aree, risulta
arboreo-arbustivi e siepi è solitamente mantenuto a
rappresentano il 15.96% dell’intero insieme delle
quella con il maggior numero di “parchi”, seguita
bassi livelli di sviluppo naturale per questioni manu-
aree verdi. Il Sistema Parchi è diviso in tre tipologie:
dalla Circoscrizione V e dalla Circoscrizione III. Il bas-
tentive e di pulizia, pertanto tali ambiti non risulta-
Parchi, Parchi di Quartiere ed aree con un cartello
so numero di aree verdi rinvenute nella Circoscrizio-
no particolarmente accoglienti per le specie animali
che le individua come Parchi, ma che sono più simi-
ne I è facilmente imputabile a motivazioni storiche e
più esigenti.
li ad elementi di arredo verde stradale. Un aspetto
urbanistiche e non è facile ipotizzare una maggiore
non trascurabile dell’analisi territoriale effettuata è
dotazione all’interno del centro cittadino. Il mosaico
la distribuzione delle aree verdi all’interno delle cir-
ambientale formato da prati, piante isolate, nuclei
Censimento e valutazione
quali-quantitativa dell’esistente
Sistema dei parchi
Aree afferenti al sistema parchi nelle diverse circoscrizioni
Parametri ambientali rilevati nelle aree afferenti al sistema parchi
Basso
Medio
Alto
Superficie a parco, suddivisa per categorie, nelle diverse circoscrizioni
PQ+CP/R
TP/R
49
I filari arborei di arredo stradale
Si è approfondito lo stato delle conoscenze delle alberature che costituiscono il verde di arredo stradale
dei filari arborei. Dalle analisi effettuate è emerso che
le specie rappresentate all’interno di tali filari sono
23 di cui 20 di latifoglie e 3 di conifere. Una situazione eterogenea che, da un lato, rappresenta un buon
livello di biodiversità floristica, dall’altro esprime anche problematiche gestionali assai differenti.
Considerazioni e conclusioni
Numerose sono ricerche dello studio, esaminando
le 833 aree del Verde Pubblico del Comune. Volendo estrapolare alcuni dati indicativi, si scopre che
Reggio Emilia è, ovviamente, il centro abitato con il
maggior numero di aree verdi (629) seguito da Sesso (23), Gavassa (22) e Fogliano (20). I dati di Reggio Emilia indicano come sia la V Circoscrizione con
176 aree, la zona con più aree verdi, mentre sia la I
Circoscrizione con sole 47 aree quella col numero
minore.
50
Alcuni esempi di filari arborei di arredo stradale
Censimento e valutazione
quali-quantitativa dell’esistente
Il verde di arredo urbano
Superficie occupata dalle aree verdi nelle diverse circoscrizioni
Percentuale della superficie a parco rispetto alle aree verdi rilevate
Superficie a verde disponibile per ogni ambiente
51
Raccolta e digitalizzazione
dei piani attuativi approvati
del PRG 1999
Per completare l’immagine dello stato di fatto era, poi,
indispensabile inserire nel disegno del territorio tutti
i piani particolareggiati già approvati anche se non
ancora realizzati. È stata condotta quindi una ricerca
approfondita sui Piani Attuativi del PRG del 1999, che
contengono un verde in gestione stimabile in oltre
1. 245.000m². Rispetto al numero complessivo, 117
erano risultati già approvati e convenzionati, 21 erano stati presentati ed il loro iter era ancora in corso,
mentre gli altri 86 non erano ancora stati presentati.
Risalendo a questi progetti si è potuto ricostruire l’immagine che la città arriverà ad assumere al termine
dei lavori.
52
Piani particolareggiati. Stato di attuazione.
Approvato / convenzionato
Autorizzato
Presentato, in attesa di approvazione / attuazione
In fase di studio
Previsto dal PRG - Non registrati ulteriori sviluppi
Indagine e comparazione
dei diversi approcci gestionali
Per comprendere le problematiche e le modalità di
vengono raccolte tutte le informazioni inerenti al
approccio legate al tema della gestione delle infor-
verde e non solo, suddivise su quattro diversi livelli
mazioni, sono stati organizzati una serie di incontri
di approfondimento, dal primo, di natura più gene-
con i tecnici di altre realtà, selezionate fra quelle che
rale che si riferisce ad un impianto visto nel suo com-
avevano adottato strategie ritenute maggiormente
plesso, al quarto, che individua una sorta di carta
efficaci e sostenibili.
d’identità dei singoli esemplari del sistema verde.
Il sistema apparso come maggiormente applicabi-
Altro aspetto importante del sistema modenese
le al nostro contesto è risultato quello utilizzato dal
riguarda il notevole impiego di risorse, sia a livello
Comune di Modena, che da anni adotta un sistema
economico che per quanto riguarda il personale im-
informatico basato sulla tecnologia GIS nel quale
piegato.
53
Obiettivi, strategie e risultati conseguiti
54
55
56
L’architettura del sistema
Le azioni di intervento
Censimento del verde pubblico esistente:
indagate 874 aree e 74 filari
Raccolta e digitalizzazione dei piani attuativi approvati:
83 Piani raccolti
1.245.100mq di verde pubblico in cessione
Ristrutturazione dei viali di circonvallazione:
previsto impianto di oltre 2000 nuove essenze
Ricostruzione degli assi di penetrazione verso il centro storico:
65 Km di viali potenziali
10 Km di viali di nuovo impianto
Un moderno sistema
gestionale
Generalmente si percepisce il desiderio di poter di-
nato, che possa diventare non solo uno strumento
vi erano la facilità e la sicurezza di utilizzo, la flessi-
sporre di strumenti più potenti ed efficaci a suppor-
di lettura ed analisi territoriale, ma anche una vera
bilità dello strumento, la possibilità di ricavarne dati
to del lavoro svolto ed è per questo che è stato stu-
e propria piattaforma di lavoro trasversale a tutti i
ed informazioni che non fossero unicamente con-
diato e predisposto un nuovo strumento operativo,
diversi servizi.
sultabili, ma anche utilizzabili sul piano operativo e,
fattivo di una nuova, più moderna, politica pianifica-
È stata verificata la fattibilità dell’opera con il SIT e
ovviamente, la garanzia di poter modificare ed im-
toria: un nuovo sistema informatizzato di gestione
ne è stato messo a punto il prototipo secondo le
plementare i campi d’informazione a seconda degli
dei dati da mettere in rete, costantemente aggior-
nostre indicazioni; fra i requisiti principali richiesti
sviluppi futuri.
57
La nuova matrice verde della città: i caratteri forti del progetto
Piani attuativi
Verde in cessione dei piani attuativi
Aree in trasformazione
Cunei verdi nel tessuto urbanizzato
Parchi in prossimità dei cunei individuati
Fasce di mitigazione (viabilità periurbana e linee ferroviarie)
Ricucitura del tessuto urbano
Restauro dei viali storici
Elementi a forte connotazione
Verde pubblico esistente
Piste ciclopedonali
Aree a forte valenza naturalistica
Centuriazione romana
Reticolo idrografico
58
La base cartografica realizzata con tecnologia GIS
per studiare le sue connessioni, le eventuali criticità, il
questo modo sarà nell’interesse di ciascuno far sì che
La piattaforma operativa scelta per la gestione delle in-
rapporto fra città e campagna. Il completamento del
tale oggetto venga mantenuto aggiornato e funzio-
formazioni è il sistema GIS (Geographic Information Sy-
disegno urbano con le aree di prossima trasformazio-
nante.
stem - ArcGis®), uno strumento che consente contem-
ne, poi, permette di ragionare sugli scenari ben prima
In secondo luogo sarà necessario individuare i soggetti
poraneamente di associare al concetto di spazialità e
che questi si concretizzino e garantisce la possibilità,
chiamati ad inserire i dati secondo procedure standard,
localizzazione (area poligonale) anche le informazioni
quindi, di apportare modifiche e miglioramenti ai
codificate e verificabili, in modo da ridurre al minimo le
di tipo quantitativo (tabella degli attributi), in modo da
progetti. L’aspetto più importante connesso all’intro-
possibilità di errore, magari prevedendo una struttura
poter effettuare operazioni di controllo, integrazione,
duzione di questo strumento moderno ed innovativo,
interna, trasversale rispetto ai diversi servizi, deputata
elaborazione, analisi e rappresentazione dei dati che
quindi, è senza dubbio la possibilità per tutti di avere il
allo scopo.
sono spazialmente riferiti alla superficie terrestre.
controllo della situazione complessiva del territorio, di
Tale strumento, infine, si completa con una sezione
Il GIS consente di effettuare sia semplici interrogazio-
conoscere i programmi comunali di sviluppo, di inter-
normativa che garantisce il processo di acquisizione
ni di singoli poligoni per verificarne il contenuto della
venire tempestivamente sui progetti.
ed inserimento dei nuovi dati nel sistema. Il prossimo
tabella dati associata, che sofisticate analisi alfanume-
strumento che verrà introdotto al fine di approcciare
riche e spaziali. Sulla scorta di tali informazioni e grazie
Procedure e corpus normativo introdotti
nel modo migliore il tema della gestione del territorio
a detta tecnologia è già stato possibile, per esempio,
Perché tale prodotto si configuri come uno strumento
si comporrà poi di una serie di indicazioni metapro-
operare una valutazione a scala territoriale della do-
vivo e flessibile, però, deve essere strutturato ed intro-
gettuali che garantiscano una progettazione del ver-
tazione di aree verdi, attrezzate e non, di ciascuna cir-
dotto nel sistema in modo tale da essere implementato
de comunale in linea con gli indirizzi programmatici
coscrizione rispetto alla superficie territoriale ed alla
ed aggiornato costantemente dai vari Servizi, ciascuno
stabiliti e con una serie di specifiche dimensionali e di
popolazione residente. Tale indicazione può già soste-
per le informazioni di sua competenza. Sono state ela-
dotazioni che garantiscano la sostenibilità economi-
nere scelte operative molto specifiche e mirate a resti-
borate, quindi, le direttive per la consegna al Comune
ca e gestionale delle aree di cessione. Tale normativa,
tuire un maggior equilibrio fra i settori urbani.
dei progetti da parte dei soggetti privati e tale pratica
quindi, si affiancherà ed integrerà le previsioni del PSC
sarà obbligatoria in tutti i momenti salienti delle diver-
costituendo uno strumento dalla duplice valenza: da
Le nuove espansioni
se fasi legate alla pianificazione, alla progettazione ed
una parte si tratta di un documento programmatico,
L’opera di analisi, censimento, verifica, ricerca e digitaliz-
alla realizzazione delle opere, tanto per i soggetti pub-
indirizzando la progettazione di dettaglio delle diver-
zazione delle informazioni raccolte ha anche permesso
blici, quanto per quelli privati.
se aree verso gli obiettivi ecologici ed ecocompatibili
di aggiornare il disegno del territorio, inserendovi non
Sarà importantissima la formazione di tutti coloro che
prefissati dalla Pubblica Amministrazione e, dall’altra,
solo i progetti già realizzati, ma anche quelli in corso,
dovranno utilizzare questo strumento, in modo che, da
di uno strumento operativo, funzionale alla gestione
autorizzati, ed i piani attuativi già convenzionati. Tale
una parte, risulti chiaro ed accessibile a tutti e, dall’altra,
ed al controllo del territorio.
lavoro risulta utilissimo per intervenire sul territorio,
vengano colte le effettive potenzialità che introduce. In
59
La ricucitura del tessuto: la rete verde
La creazione di un sistema del verde all’interno del tessuto consolidato
60
La ricucitura del tessuto:
la rete verde
L’indirizzo progettuale del piano è rivolto, innanzi-
di studio ed in parte è in fase di realizzazione da
ve urbanizzazioni, ma anche nella valutazione dei
tutto, alla realizzazione di una rete del verde urba-
parte della Amministrazione Comunale stessa.
piani attuativi e delle grandi aree di riqualificazione
no. Il progetto, cioè, è quello di creare, all’interno
Per valorizzare complessivamente tale patrimonio
come, per esempio, il complesso delle Reggiane e
del tessuto edificato, una trama che, attraverso
sarà comunque necessario operare su diversi fron-
la zona nord con il sistema legato alla TAV, al nuovo
corridoi verdi, percorsi ciclopedonali realizzati in
ti: in primo luogo attraverso la riqualificazione dei
casello autostradale ed all’area industriale attigua.
sede protetta e attraversamenti, connetta gli spazi
parchi esistenti, e poi ricavando gli spazi per la rea-
Per riuscire ad intervenire efficacemente sul terri-
verdi esistenti con sentieri alternativi a quelli carra-
lizzazione di percorsi ciclopedonali protetti, in sede
torio in futuro occorrerà affiancare all’impegno del
bili, che valorizzi la dotazione di verde già presente,
propria e con un’adeguata dotazione di verde di
pubblico negli interventi diretti, risposte parallele
rendendola maggiormente fruibile, più interessan-
arredo, di schermature e di attrezzature, secondo
sul piano paesaggistico, ecologico e naturalistico.
te, facendone un elemento fondante del territorio.
tracciati che consentano di collegare fra loro non
Per quanto riguarda l’esistente, invece, le possibi-
La città ha già una dotazione di verde consistente,
solo i parchi della città, ma anche strutture pub-
lità di intervento sono più circoscritte e già forte-
offre spunti e situazioni di pregio, ambientazioni e
bliche quali scuole ed asili, oppure supermercati,
mente condizionate dal tessuto esistente e dagli
possibilità interessanti, ma la percezione che se ne
strutture ricreative e ricettive per le quali sia sentita
ambiti previsti dal PRG del 1999. Per risolvere tali
ha è fortemente ridotta. Occorre quindi effettuare
l’esigenza di percorsi alternativi.
situazioni, pertanto, sono stati identificati i margini
una ricucitura tra i tratti di percorrenza abituali e
Il piano propone un approccio da utilizzare su tutti
di ragionamento rimasti, riscontrabili innanzitut-
gli ambiti di pregio già esistenti. Il potenziamento
i nuovi progetti urbanistici, di iniziativa pubblica o
to nelle aree urbane ancora in edificate secondo
di tale rete, per la quale l’Amministrazione ha fatto
privata. Questa metodologia andrebbe adottata
il PRG 1999. Queste zone sono state individuate e
eseguire un approfondito studio da parte di consu-
non solo nella stesura dei progetti pubblici di par-
cartografate, così come le aree che il piano destina-
lenti specialisti, ha comunque già superata la fase
chi, aree interstiziali da riqualificare, strade e nuo-
va a servizi, fossero essi pubblici o privati. A titolo
61
esemplificativo, poi, è stato realizzato uno specifico
approfondimento su un’area ritenuta emblematica, il nuovo Parco delle Acque Chiare, zona scelta
perché si riteneva riassumesse in sé tutte le possibili situazioni territoriali: grandi trasformazioni urbanistiche, realizzate tramite piani studiati di concerto con la popolazione, denso tessuto edificato
preesistente, notevole dotazione di verde pubblico, intenso traffico veicolare e carenza di percorsi
ciclopedonali. Il progetto si proponeva di tutelare
e valorizzare anche una serie di situazioni di pregio storico-ambientale, quali filari alberati, parchi
privati e, ovviamente, l’importantissimo complesso
del Mauriziano.
Il progetto dimostra come in questa zona, con un
limitato numero di interventi, estremamente circoscritti, sia possibile intervenire in modo risolutivo
migliorando nettamente la situazione, sia per i residenti, sia per coloro che provengono dal centro
storico e dalla campagna. La realizzazione dei collegamenti individuati permetterebbe di riconnettere tutte le aree pubbliche presenti, di percorrere tutto il territorio attraversando parchi e viali di
grande pregio in condizioni di assoluta sicurezza
grazie alla notevole riduzione delle intersezioni col
traffico stradale.
62
Piani attuativi, aree in trasformazione, verde in cessione
I progetti urbani
Gli interventi di seguito illustrati costituiscono i primi, importanti ambiti di intervento del piano. Sono
stati scelti in base all’importanza, alla rilevanza dell’ambito di influenza del sito e quindi in virtù dell’impatto positivo che possono avere su larga scala.
La Pubblica Amministrazione, inoltre, sta già lavorando a progetti specifici di intervento su ciascuna
di queste zone, anche attraverso il coinvolgimento
di professionisti e ricercatori, e le prime opere sono
già inserite nel bilancio del prossimo anno. Non si
tratta, pertanto, di una mera dichiarazione di intenti,
ma di un impegno concreto nel dare inizio al processo di riqualificazione del territorio delineato dal
piano con un insieme di interventi strategici, che
servano da esempio e da traino per tutte le realizzazioni future.
63
Il torrente Crostolo
64
65
Il torrente Crostolo
Premessa
Il Crostolo ha da sempre rappresentato un’importante via d’acqua non solo per il Comune di Reggio,
ma anche per tutto il territorio circostante; il suo
corso ha tracciato confini e strade, è stato elemento
catalizzatore di attività ed eventi, oltre ad aver visto l’intera comunità coinvolta in importanti opere
idrauliche e di difesa del territorio.
Ancora oggi il torrente rappresenta sicuramente un
importante segno identitario, un ambito naturalistico di rilievo, un polmone verde per l’abitato e il corridoio ecologico della città per eccellenza.
L’area in cui scorre il torrente Crostolo nel suo tratto
urbano e suburbano parte dal ponte di San Pellegrino fino al cavalcavia dell’autostrada A1, ma nasce
nel comune di Casina e da lì scorre per 55 km.
L’analisi dell’ecosistema del torrente Crostolo configura il corso d’acqua come un elemento lineare
66
67
68
Flora, vegetazione e fauna del torrente Crostolo
fortemente compresso e dominato dal sistema eco-
Interventi per la valorizzazione naturalistica
tenziamento degli habitat naturali all’interno del-
logico caratterizzante il territorio da cui è circondato,
L’assetto naturalistico complessivo dell’area non è di
l’area del torrente. Ciononostante è possibile indi-
cioè la città di Reggio Emilia. L’ecosistema del Crosto-
pregio elevato e presenta margini minimi di miglio-
viduare alcuni possibili interventi che si prefiggono
lo è caratterizzato dalla presenza di acqua e di una
ramento, soprattutto nell’ambito cittadino. Questo
non solo di incrementare la biodiversità e di miglio-
stretta fascia arboreo-arbustiva. La forte pressione
è dovuto principalmente alla cronica pressione del-
rare l’ambiente naturale del Crostolo, ma anche di
della presenza umana lungo tutto il corso, tuttavia,
l’uomo sull’assetto strutturale del corso del Crostolo
dare una migliore percezione del sistema ambienta-
sovrasta le dinamiche ecologiche naturali e incide in
nell’ambito cittadino. La presenza di sponde e fondo
le ai cittadini che fruiscono dei sentieri e dei percorsi
modo preponderante sui processi ecologici.
cementati e la presenza di argini molto ravvicinati,
ciclopedonali che si sviluppano lungo i suoi argini.
non lascia grandi possibilità per lo sviluppo e il po69
Intervento finalizzato all’aumento
della biodiversità
In una logica di miglioramento dello stato di conservazione dell’ecosistema fluviale, è consigliabile
intervenire attraverso piccoli interventi di forestazione con esemplari di salice bianco, grigio e rosso,
pioppo bianco, ontano, farnia e sanguinello, impiantati allo scopo di ricreare piccoli lembi di vegetazione autoctona. Questo intervento, se realizzato
in alcuni punti specifici sparsi lungo il corso del torrente può contribuire ad aumentare il ridotto livello
di biodiversità presente, può rappresentare un’utile
soluzione per la diffusione dei semi, e, gradualmente, ricolonizzare ampi tratti del torrente. Il materiale
vegetale da utilizzare dovrà essere autoctono e di
provenienza locale certificata.
70
Interventi su popolamenti monospecifici
L’ampia diffusione di formazioni a robinia ha deter-
di Robinia
minato da un lato un buon livello di copertura del
Il torrente Crostolo, nel tratto indagato, presenta
suolo, utile per il consolidamento delle scarpate nei
una vegetazione di scarso valore conservazionistico
confronti dell’erosione superficiale, ma dall’altro ha
per la dominanza di piante esotiche o naturalizzate
estremamente impoverito il contesto floristico del-
che hanno progressivamente sostituito le piante au-
l’alveo fluviale, poiché è una pianta vigorosa che vin-
toctone tipiche del territorio padano.
ce sistematicamente la competizione per la luce con
Tale situazione è riconducibile alla diffusione di
le specie autoctone.
robinia, specie ad elevata capacità colonizzatrice.
Nell’ottica di migliorare il contesto ambientale ed
aumentare la biodiversità con gli interventi mirati
Inserimento paesaggistico-ambientale dell’area
sati di una siepe arboreo-arbustiva composta dalle
consigliati, col passare degli anni si arriverà ad avere
artigianale
specie autoctone tipiche dell’area. Si rileva inoltre la
la robinia relegata a ruolo di specie accessoria in con-
Nel tratto settentrionale dell’area di studio in de-
necessità di una messa in sicurezza dei percorsi da
testi caratterizzati da un buon livello di biodiversità.
stra idrografica del torrente Crostolo si sviluppa
attuarsi attraverso l’utilizzo di un’adeguata segnale-
Questi interventi possono essere effettuati in aree in
un’area artigianale. Gli edifici e i capannoni che la
tica, di barriere e dissuasori dei mezzi motorizzati, sia
cui sono già previsti interventi di inserimento pae-
caratterizzano sono molto visibili da chi fruisce del
attraverso l’applicazione di barriere di protezione da
saggistico volti a migliorare il paesaggio del Crostolo
sentiero ciclopedonale che si sviluppa sugli argini
effettuarsi con siepi e staccionate, e soprattutto at-
per i fruitori dei sentieri che si sviluppano lungo gli
del torrente, per cui si suggerisce di effettuare una
traverso il consolidamento del manto di stradale.
argini cittadini oppure lungo la pista ciclopedonale.
piantumazione lungo i tratti maggiormente interes71
Realizzazione di percorsi didattico-ricreativi
Realizzazione di punti di accesso al torrente
rente in ambito urbano, ha come obbiettivo quello
Il completamento dei percorsi didattici dotati di
Un ulteriore intervento, che potrebbe contribuire
di aumentare il numero di giorni con presenza d’ac-
adeguata cartellonistica descrittiva ed esplicati-
a migliorare la fruizione naturalistica valorizzando
qua all’interno dell’alveo. Tale risultato potrà essere
va, messi in sicurezza e regolarmente sottoposti a
il tratto settentrionale dell’area di studio, consiste
ottenuto attraverso la realizzazione lungo l’asta, di
manutenzione è sicuramente uno degli interventi
nel realizzare alcuni accessi al corso d’acqua, che
una serie di briglie di fondo che non alterino il livello
principali da realizzare per migliorare la conoscenza,
potrebbero da un lato facilitare gli interventi degli
di sicurezza del fiume al transito delle piene e che
da parte della cittadinanza, degli elementi naturali
enti preposti ad effettuare campionamenti e mo-
trattengano un certo volume d’acqua nei periodi di
che caratterizzano il torrente Crostolo. Gli ambienti
nitoraggi del corso d’acqua e dall’altro favorire sia
surplus, da rilasciare successivamente in modo con-
naturali del Crostolo, sebbene non particolarmente
gli interventi di forestazione finalizzati all’aumento
trollato. Ciò renderà possibile mantenere una certa
pregiati, possono costituire un’importante occasio-
della biodiversità del territorio ed essere di comple-
quantità d’acqua lungo il corso del Crostolo aumen-
ne didattica per gli abitanti di Reggio Emilia che si ri-
tamento ad eventuali percorsi didattici.
tando la gradevolezza e la qualità ambientale del
troverebbero, poco lontano da casa, un “laboratorio
torrente nel tratto cittadino.
attrezzato” per il riconoscimento di specie vegetali
Interventi idraulici
È stata considerata anche la possibilità - da verifi-
ed animali comuni nel territorio. L’eventuale instal-
Nell’ambito degli studi condotti per la redazione del
care attentamente ed eventualmente concordare
lazione di nidi artificiali, di un percorso vita e di altre
Piano del Verde del Comune di Reggio Emilia, una
con le autorità competenti - di ampliare la capaci-
opere connesse alla fruizione naturalistica possono
particolare attenzione è stata riservata agli aspetti di
tà d’invaso della cassa d’espansione a monte della
completare l’arredamento dell’area in modo da ren-
natura idraulica riguardanti l’asta del torrente Cro-
città per trattenere un volume d’acqua prestabilito
dere più attraente e variegato il percorso didattico.
stolo nel tratto compreso fra la cassa d’espansione
da rilasciare in modo controllato durante i periodi di
a nord di Puianello e il tratto a valle del ponte au-
magra del torrente.
tostradale. Qui la proposta di sistemazione del tor72
Assetto torrente Crostolo: profili idraulici di magra e di piena nella configurazione di progetto
73
74
I viali di circonvallazione e gli assi radiali di penetrazione
75
Viale dei Mille
Viale Timavo
I viali di circonvallazione
Fase 2 – osservazioni sull’aspetto generale degli esem-
I è stato osservato durante la stagione estiva e per
e gli assi radiali di penetrazione
plari arborei
ognuno degli esemplari sono state annotate alcune
Metodologia di analisi
Durante questa fase ogni esemplare rinvenuto lun-
delle caratteristiche dell’aspetto generale che pos-
La metodologia utilizzata per rilevare lo stato di conser-
go i viali di circonvallazione e lungo Viale Umberto
sono fornire un’indicazione per valutare lo stato di
vazione apparente del patrimonio arboreo dei viali della
circonvallazione di Reggio Emilia e di Viale Umberto I è
stata predisposta con la finalità di fornire informazioni
sia sulle singole piante arboree, sia per effettuare una
sistematizzazione degli elementi arborei in tratti omogenei che consenta di elaborare ragionamenti e considerazioni sull’inquadramento generale dei singoli viali.
L’analisi effettuata è divisa in 6 fasi.
Fase 1 – rilievo botanico
Il rilievo botanico costituisce la fase iniziale di ogni
attività volta a valutare lo stato di conservazione del
patrimonio arboreo e si compone essenzialmente di
due fasi: rilievo topografico per l’ubicazione planimetrica delle piante, e riconoscimento botanico.
76
Viale Regina Elena
Analisi dello stato
di conservazione apparente
del patrimonio arboreo
77
Porta Santo Stefano e Viale Timavo
78
Viale Piave
conservazione e l’aspetto estetico del singolo esem-
Fase 5 – individuazione dei tratti omogenei
plare. Si è osservata la fisionomia delle piante, i pro-
L’individuazione di tratti con caratteristiche di omo-
cessi degenerativi del legno, e gli interventi manu-
geneità ha lo scopo di sintetizzare l’assetto attuale
tentivi pregressi, riconducibili prevalentemente ad
del patrimonio vegetale arboreo dei viali in elementi
interventi di potature.
lineari che abbiano caratteristiche comuni. L’individuazione di tratti omogenei che abbiano caratteri-
Fase 3 – rilievo dendrometrico
stiche quanto più possibile uniformi fa sì che possa-
Rilevamento dei principali dati dendrometrici: dia-
no essere trattati come singole unità.
metro del tronco e altezza delle piante.
Fase 6 – restituzione cartografica
Fase 4 – attribuzione del livello di criticità apparente
Elaborazione di una scheda tecnica in cui vengono
La fase di attribuzione del livello di criticità apparen-
riportate una descrizione sintetica dell’arredo verde
te è la fase più critica di tutto il lavoro. Durante que-
presente nell’area omogenea, una documentazione
sta fase ad ogni specie è stata attribuita una classe di
fotografica di inquadramento, le specie arboree pre-
criticità apparente modulata su tre livelli progressivi
senti, il numero degli esemplari rinvenuti, il livello di
determinata sulla base delle osservazioni dell’aspet-
criticità apparente di ogni specie, i principali dati ca-
to generale degli esemplari arborei.
ratterizzanti l’area ed infine gli interventi consiglia-
Viale Isonzo
ti come interventi di manutenzione, sostituzioni e
nuove piantumazioni.
79
Viale Timavo e Viale Umberto I
80
Analisi dei dati
i viali della circonvallazione. Tra le specie maggior-
plari attribuiti al più grave livello di criticità apparen-
L’analisi dei dati relativi al patrimonio vegetale rin-
mente rappresentate, che insieme vanno a costitui-
te è l’acero americano, con 132 esemplari, che co-
venuto lungo i viali della circonvallazione di Reggio
re un ulteriore 20% del patrimonio arboreo dei viali,
stituiscono oltre il 60% degli esemplari arborei che
Emilia ha fornito parecchi dati, tra cui i più interes-
ci sono i frassini, l’acero di monte e il bagolaro.
appaiono a gravi livelli di criticità apparente. Pertan-
santi sono i seguenti.
Le osservazioni sullo stato generale degli esemplari
to, il dato complessivo relativo al sistema dei viali è
L’arredo verde del sistema di viali che compongono
arborei di questo viale permettono di affermare che
fortemente influenzato dal cattivo stato di conserva-
la circonvallazione di Reggio Emilia è composto da
solo il 40% degli esemplari arborei indagati non mo-
zione degli esemplari appartenenti a questa specie.
988 esemplari appartenenti ad almeno 29 specie
stra problemi strutturali evidenti. Il dato è aggravato
Le specie che invece si presentano maggiormente
differenti. La specie che presenta il maggior numero
dall’ulteriore considerazione che oltre il 20% delle
in miglior stato di conservazione vi sono il tiglio e il
di esemplari è l’acero americano, seguita dal platano
piante osservate presenta un livello di criticità appa-
platano.
e dal tiglio. Queste tre specie insieme costituiscono
rente elevato o molto elevato.
quasi il 60% degli esemplari arborei che adornano
La specie che presenta il maggior numero di esem-
Analisi dello stato
di conservazione apparente
del patrimonio arboreo
81
Viale Timavo
82
Considerazioni conclusive
patrimonio arboreo che per la scelta delle modalità
Il sistema di viali della circonvallazione manifesta
più opportune da seguire per eventuali sostituzioni
una forte frammentazione dell’architettura del pa-
e nuovi impianti. Tra le osservazioni maggiormente
trimonio arboreo che si riflette in misura variabile,
frequenti vi è lo stato di sofferenza generalizzato de-
ma percepibile, sull’identità dell’arredo verde dei di-
gli esemplari arborei che presentano quasi costan-
versi viali. Le osservazioni e l’elaborazione dei dati ri-
temente un’area di pertinenza non adeguata.
levati hanno consentito di individuare utili informa-
Per quanto riguarda gli esemplari arborei che com-
zioni sia per la razionalizzazione della gestione del
pongono le alberature stradali è stata evidenziata
Viale Dei Mille e Piazzale Fiume
la migliore risposta di alcune specie all’ambiente
considerazione l’ipotesi di sostituire questa essenza
coerente dei viali della circonvallazione siano il ti-
cittadino e la cattiva risposta vegetativa di alcune
con altre che, sia sulla base delle informazioni note
glio, il platano, il frassino e il bagolaro. Queste spe-
specie che non sembrano essere idonee, se gestite
in letteratura, sia sulla base dei dati rilevati in questo
cie arredano già alcuni tratti della circonvallazione
con gli stessi criteri adottati fino ad oggi, ad ulteriori
studio, vengano ritenute maggiormente idonee allo
e Viale Umberto I e possono essere eventualmente
impianti: l’acero americano e l’acero montano. Con-
scopo in quanto più resistenti e meno esigenti in fat-
considerate tra quelle ritenute idonee a completare
siderando che tra le specie maggiormente diffuse
to di manutenzione.
i tratti della circonvallazione che la pianificazione fu-
vi è proprio l’acero americano si ritiene importante
I dati rilevati mettono in evidenza come le specie
tura riterrà di migliorare ed abbellire.
avviare un processo di pianificazione che prenda in
maggiormente indicate per conservare un’identità
83
84
Progetto preliminare Viali di Circonvallazione
tuisce un’occasione fondamentale per strutturare
sede stradale e un maggior afflusso di persone che,
I Viali, intesi non solo come l’anello circostante il
un sistema che unisca, invece di separare. I princi-
arrivando con i mezzi pubblici, si spostano a piedi,
centro storico della città, ma anche come sistema
pali collegamenti viari, infatti, vengono oggi vissuti
un più razionale uso degli elementi costituenti l’ar-
complesso di viabilità, costituiscono un elemen-
e percepiti spesso come profonde ferite nel tessuto
redo urbano ed una più efficace implementazione
to nodale del sistema stradale a Reggio Emilia. In
urbano, costituiscono fi siche limitazioni per il pedo-
del verde verticale.
quanto tali sono stati analizzati dentro il Piano della
ne e la bicicletta e tendono a suddividere la città in
Mobilità per ottenere tre risultati fondamentali: 1)
quartieri chiusi in sé stessi, limitando di fatto gli spo-
Relazione tecnica
la riduzione dei volumi di traffico, grazie all’insieme
stamenti della popolazione residente che non utiliz-
La progettazione dei nuovi Viali di Circonvallazione
delle proposte contenute nel PUM, ma soprattutto
za il veicolo a motore. Questo avviene soprattutto a
della Città di Reggio Emilia consiste nel valutare un
grazie al completamento del sistema delle tangen-
causa dell’alta velocità del traffico durante gran par-
insieme complesso di interventi, ed è quindi neces-
ziali esterne, che permetterà di sottrarre ai viali di
te della giornata e della sua ingombrante presenza
sario individuarli, inquadrarli e inserirli in un disegno
circonvallazione il traffico di attraversamento della
legata al gran numero di veicoli transitanti lungo le
organico, che funzioni da schema direttore per le suc-
città; 2) la fluidificazione dei nodi e del percorso di
strade urbane. Per questo l’input che giunge dal Pia-
cessive proposte progettuali. Lo scopo è infatti quello
trasporto pubblico al fine di rendere più scorrevole
no Urbano della Mobilità è in netta controtendenza
di individuare, organizzare e coordinare le successive
il traffico e più accessibile il centro, per le automobili,
rispetto a questo fenomeno e mira a ridurre la quan-
attuazioni. Data la portata dell’opera, la stessa non
per pedoni e ciclisti e per i bus; 3) la riqualificazione e
tità di traffico presente, a diminuirne la velocità e di
potrà che essere realizzata per stralci funzionali suc-
la sicurezza a beneficio di chi sui viali ci vive e li attra-
potenziare il servizio pubblico quale alternativa al-
cessivi e distinti temporalmente. Si è cercato di crea-
versa. Questa impostazione permette di ripensare lo
l’automobile.
re una linea comune che fissi metodologie, priorità,
spazio una volta occupato dalle mura e dai bastioni
Quando le ipotesi avanzate dal documento diver-
obiettivi e strategie che verranno valutate e sviluppa-
attraverso un progetto di riqualificazione e rilettura
ranno azioni concrete ne deriveranno alcuni effetti
te volta per volta, in linea con le peculiarità del lotto
del tessuto. La progettazione dei viali urbani costi-
immediati: innanzitutto il recupero di spazi lungo la
di intervento.
Viale Dei Mille e Porta San Pietro
Il piano della mobilità del Comune di Reggio Emilia
dell’uso improprio della circonvallazione a causa del
insediati. Il livello di congestione dei viali riduce inol-
Il Piano della Mobilità definisce l’assetto delle connes-
non ancora concluso anello delle tangenziali esterne.
tre il grado di accessibilità al sistema dei parcheggi di
sioni viarie, sotto il profilo esclusivamente trasportisti-
La circonvallazione, quindi, accoglie oggi consistenti
attestamento a servizio del centro storico. Anche nei
co, in relazione agli obiettivi di mobilità. Il PSC e il POC
quote di traffico di attraversamento nella direzione
periodi della giornata in cui non sussistono fenomeni
ne definiscono i tracciati, in relazione alla valutazione
est-ovest e nord-sud. Questa funzione, motivata in
di congestione del traffico, la doppia corsia dell’onda
degli impatti ambientali e sociali. Uno degli obiettivi
passato dall’assenza delle tangenziali, produce oggi
verde genera una condizione di difficile permeabilità
prioritari del Piano della Mobilità è l’alleggerimento
volumi di traffico in contrasto con l’esigenza di recu-
della circonvallazione, oltre che di rischio per pedoni
del traffico sui viali di circonvallazione. IL PUM parla
perare condizioni di vivibilità alla residenza e ai servizi
e ciclisti, rendendo difficile la ricucitura del centro sto85
rico con l’immediata periferia. Gli interventi ipotizzati
clette aumentando lo spazio dedicato alla mobilità
• la realizzazione di una corsia preferenziale (in
nel Piano porteranno ad una consistente riduzione
gentile.
senso orario) per i bus sul semianello nord, faci-
del traffico in circonvallazione e permetteranno quin-
• Migliorare la fluidità del traffico veicolare, l’accessibili-
litando la discesa e la salita da posizioni sicure,
di di sviluppare un “progetto di riqualificazione dei
tà ai parcheggi di attestamento del centro storico.
confortevoli e direttamente connesse al centro;
viali di circonvallazione”, in grado di modificare gra-
• Ridurre il traffico di attraversamento favorendo quel-
• la riqualificazione del verde e degli spazi pedona-
dualmente ma radicalmente l’attuale assetto.
lo diretto al centro e ai quartieri confinanti.
li con l’allargamento dei marciapiedi e la realizza-
Obiettivi
• Migliorare le condizioni di svolta e accesso alla viabili-
zione di alberature (dove possibile) anche sul lato
• Migliorare la vivibilità delle aree residenziali e dei ser-
tà laterale e alle aree parcheggio.
esterno dei viali;
vizi che si affacciano sulla circonvallazione, soprattutto
86
• la realizzazione di un anello ciclabile continuo,
sul lato esterno..
Il progetto dei viali prevede
collegato adeguatamente alle piste provenienti
• Riqualificare i viali con interventi di miglioria del
• Il mantenimento delle due direzioni al fine di
dall’esterno;
verde e dell’illuminazione, rifacimento delle pavimen-
garantire percorrenze più brevi e dirette per l’ac-
• la riqualificazione urbana delle porte e delle
tazioni e ampliamento degli spazi protetti dal traffico.
cesso al centro o ai quartieri limitrofi e per ridurre
principali strade di accesso al centro con progetti,
• Migliorare l’accessibilità e la permeabilità pedonale
la velocità di circolazione;
attenti alla funzionalità del traffico e adeguati al
ciclabile e del trasporto pubblico verso il centro.
• la realizzazione di 13 rotatorie in sostituzione
valore storico dei luoghi che favoriscano il transito
• Rendere più efficiente l trasporto pubblico, garanten-
dei semafori per garantire maggiore sicurezza e
da e per il centro storico.
do la percorrenza e rendendo sicure le fermate.
permeabilità dei viali, facilità di accesso al centro e
• Rendere più sicura la circolazione di pedoni e bici-
fluidità del traffico;
Analisi e ipotesi
di intervento sui viali
Pianta tipo
Analisi e ipotesi
di intervento sui viali
Sezioni tipo
87
Foto aerea, situazione attuale
88
Stato di fatto
La riqualificazione degli spazi
gli enti ed i servizi coinvolti, prevede il restringimen-
saranno vissute come esperienze gratificanti e pia-
È stato condotto un rilievo topografico, un’attenta
to delle carreggiate stradali e lo sfruttamento della
cevoli per se stesse e, quindi, da ricercare, mentre i
analisi del patrimonio del verde verticale in termini
superficie così recuperata per la piantumazione di
viali non costituiranno più cesure incolmabili all’in-
quantitativi, qualitativi e del livelli di criticità degli
filari alberati, l’inserimento di percorsi ciclopedonali
terno del tessuto urbano, ma punti di raccordo ed
esemplari, in base alla loro età, allo stato di manu-
protetti e continui, oltre alla realizzazione ed alla ri-
elementi delle maglia di connessioni urbane.
tenzione, alle eventuali patologie o ai danni subiti
qualificazione delle zone di sosta reperibili lungo i
negli anni. Tutto questo materiale, oltre ad essere
percorsi ed al generale potenziamento di tutte le of-
oggi a completa disposizione della Pubblica Am-
ferte ricettive che si affacciano sui nuovi viali. In que-
ministrazione, è contenuto e dettagliatamente illu-
sto modo la sosta e la percorrenza saranno esperien-
strato nei documenti allegati. Il progetto, sorto dai
ze piacevoli, non più solo il mezzo più breve e veloce
dati di ingresso, nonché dalla discussione con tutti
per congiungere due punti distanti sul territorio, ma
Ricostruzione dei viali - nuovi impianti per colmare le fallanze
Ricostruzione dei viali - nuovi impianti di progetto
Superfici considerate
Intenti
•Attrezzare e rendere visibile e fluido il transito sulla
sviluppo: 4.350m
•Agevolare o potenziare la presenza di attività com-
ciclopedonale
larghezza sezione: 30/40m
merciali (distese, chioschi...) per ravvivare il percorso
•Attrezzare zone di sosta, segnaletica, parchetti per
superficie complessiva: con elementi attrattivi che ne favoriscano un uso non
gioco bimbi, recuperando alcune aree verdi esisten-
legato solamente al transito da attraversamento
ti attraverso la leggera riduzione di alcune zone a
•Individuare punti specifici o modalità più marca-
parcheggio
152.250mq
Essenze
esemplari rilevati: 988
tamente scenografiche o cromatiche per segnalare
•Azione di monitoraggio, sostituzione e nuovo im-
fallanze: 1.140
questo percorso ed i suoi punti notevoli (viste, ele-
pianto degli esemplari a rischio stabilità
nuovi impianti previsti:
1.000
menti di pregio) o nodali
•Sfruttare le presenze storico-monumentali lungo il
•Definire e potenziare i nodi con la rete di ciclabili
perimetro come elementi caratterizzanti il percorso
radiali
89
Viali di Circonvallazione: suggestioni
90
Cronoprogramma
cui si opera in materia sia di preesistenze che di livelli
La tempistica per la realizzazione dei Nuovi Viali di
di traffico.
Circonvallazione della città dovrà necessariamente
Oltre a suddividere l’opera in opportuni stralci funzio-
tenere conto non solo delle risorse economiche di-
nali, infatti, si dovrà studiare una corretta successione
sponibili, ma anche delle condizioni del contesto in
temporale degli interventi.
91
Estensione dell’effetto città
Ricostruzione degli assi
di penetrazione verso
il centro storico
Interventi già previsti dalla pubblica amministrazione - 2 km
Viali esistenti da potenziare e restaurare - 6 km
Interventi da progettare per la costruzione del viale - 10 km
92
Gli assi di penetrazione
un’importante occasione per accrescere in modo
interventi già previsti dalla Pubblica Amministra-
La proposta avanzata non si limita alla cerchia dei
significativo il patrimonio arboreo comunale in
zione che, però, inseriti in tale contesto, assumono
viali di Circonvallazione, ma si estende a tutto l’am-
zone dove, al contrario, questo potrebbe assumere
un respiro ed un significato più ampio. A questi si
bito urbanizzato proponendo la riqualificazione di
anche un’importante ruolo ecologico.
affiancano, poi, nuove previsioni per la riqualifica-
altri sette importanti assi di penetrazione.
Il piano propone, pertanto, di recuperare lo spazio
zione di circa 6Km di viali e la progettazione di un
L’osservazione parte dal fatto che, mentre la storia
per la piantumazione in fregio a tali carreggiate,
nuovo arredo vegetazionale per altri 10Km.
remota della città ci parla di viali, come Viale Um-
laddove ne siano totalmente prive, ovvero di ripri-
In questo modo si otterrà, inoltre, un’importante
berto I, per i quali era stato previsto fin dall’Otto-
stinare i filari dove essi fossero già presenti ma in
estensione dell’effetto città dal centro storico verso
cento un importante e pregiato corredo arboreo,
cattivo stato di conservazione.
la periferia e le nuove porte urbane, ovvero gli assi
oggi mediamente le arterie che conducono al cen-
Negli elaborati di piano si rilevano le situazioni dove
di penetrazione, acquisteranno maggior pregio ed
tro storico si limitano ad avere, al massimo, un mar-
tali interventi si reputano opportuni, per importan-
una diversa valenza estetica, più adeguata al loro
ciapiede.
za dell’asse stradale rispetto alla viabilità di avvi-
ruolo.
Tale atteggiamento squalifica l’intero contesto
cinamento al centro, oppure per rilevanza di tipo
urbano nel quale sono inseriti e fa sì che si perda
storico e culturale. In alcuni casi questi riprendono
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Il Sistema del Modolena, il Rio Coviola,
tano di essere tutelati e preservati, proteggendone
che propone di intervenire sul contesto per restituir-
San Bartolomeo
e salvaguardandone gli aspetti caratterizzanti tipici
gli il carattere organico che ha perduto.
L’area individuata all’interno del Sistema del Modo-
del paesaggio agricolo reggiano.
La proposta per la riqualificazione del paesaggio si
lena, del Rio Coviola e, comunque, tutto il territorio
L’introduzione, all’interno di questo contesto, di un
concretizza con la realizzazione di un Parco Campa-
di San Bartolomeo è caratterizzato da ampi spazi di
importante elemento estraneo alla tradizione, quale
gna, ovvero l’introduzione della pratica di agricoltura
valenza paesaggistica, nei quali spiccano elementi
il Circolo del Golf ha, in parte, mutato la struttura del
urbana. E’ stato dimostrato che in diverse realtà, sia
naturalistici di grande pregio incastonati all’interno
luogo, creando sentimenti ostili nella popolazione
italiane che europee, l’introduzione di ambiti agrico-
di un paesaggio agricolo diffuso. Tali caratteri meri-
residente. È in corso un importante studio d’area
li all’interno di un progetto sociale preciso, possano
assumere non solo una valenza estetica e funzionale, ma anche di mitigazione dei conflitti, di coesione
ed integrazione sociale.
Tale sperimentazione, pertanto, può essere utile per
testare un modello nuovo che riduca le distanze, che
crei occasioni di incontro e che ricostruisca il sentimento di attaccamento al territorio delle persone.
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Il Parco di Bacino Integrato: il Rodano,
valorizzazione delle singole emergenze, ma anche
il Mauriziano, l’Ariolo, il nuovo San Lazzaro
del sistema che compongono, all’interno di una vi-
ed il bosco urbano dell’aeroporto
sione globale in movimento. In questo settore, infat-
Altro progetto allo studio della pubblica ammini-
ti, le nuove espansioni si intrecciano con le memorie
strazione riguarda il sistema compreso fra il Rodano
storiche, importanti funzioni pubbliche si affiancano
ed il complesso dell’ex San Lazzaro, al cui interno si
ad ambiti di importante valenza ecologica e natura-
trovano emergenze di carattere storico, ambientale,
listica, significativi assi di traffico si trovano a convi-
paesaggistico e naturalistico quali la zona SIC, l’Ario-
vere con parchi e piste ciclopedonali.
lo, il Mauriziano, il bosco urbano che si sta formando
Tutto questo deve essere gestito in modo oculato,
presso la zona dell’aeroporto e l’asse della via Emilia.
per fare in modo che funzioni incompatibili non si
Si tratta di un sistema tanto ricco quanto complesso,
danneggino a vicenda e, viceversa, che le attività
all’interno del quale le risorse da sviluppare e valo-
previste si valorizzino reciprocamente. Sarebbe im-
rizzare sono molteplici, ma che presenta anche una
portante, per esempio, che il parco storico del Mau-
serie di fragilità da proteggere.
riziano si raccordasse alla città ed, in particolare, ai
È stato avviato un lavoro che ha lo scopo di gestire
suoi spazi verdi, tramite piste ciclopedonali che po-
in modo organico questa complessa realtà, teso alla
trebbero garantire un nuovo impulso alla zona.
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Il piano strategico delle piste ciclabili
Il Comune di Reggio Emilia ha attuato da diversi
anni un progetto di ampliamento e sistemazione
della rete di percorsi ciclopedonali presenti sul proprio territorio. Si tratta di un tema complesso, che
non si risolve con un singolo intervento su un’area
più o meno circoscritta, ma si tratta di un impegno
diffuso su tutto il territorio.
La creazione di una rete ciclopedonale è un processo che, prima di una soluzione urbanistica, ha voluto essere una scelta sociale e culturale, passando
attraverso la sensibilizzazione della collettività con
iniziative, proposte e progetti trasferiti per mezzo
di un’efficace sistema di comunicazione. Il disegno
del territorio in questo caso non è un fine, ma un
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passaggio necessario per raggiungere lo scopo
chiaro e leggibile su percorsi sicuri.
progettata una rete di piste ciclabili di quartiere ed
reale, cioè favorire l’utilizzo di mezzi alternativi,
Tale impegno è stato formalizzato con la sottoscri-
è stato redatto un manuale di progettazione, con-
ecologicamente sostenibili e non inquinanti e ri-
zione del 3° Accordo di Programma sulla qualità
tenente i riferimenti tecnici essenziali per garantire
durre l’utilizzo delle autovetture.
dell’aria regionale con il quale il Comune si è impe-
una maggiore qualità ed omogeneità formale e
I percorsi cicopedonali pertanto non hanno esclusi-
gnato a realizzare gli interventi per agevolare l’uti-
funzionale alla progettazione di settore.
vamente una funzione ludica, ricreativa o sportiva,
lizzo prevalente della bicicletta per tutti gli sposta-
È evidente come questo lavoro, estremamente
ma si propongono come autentica, possibile alter-
menti di lunghezza inferiore ai 5 km.
corposo ed approfondito, pur non facendo diretta-
nativa della viabilità e soluzione concreta al proble-
In tale quadro d’insieme si inserisce l’incarico affi-
mente parte del Piano del Verde, si trovi in sintonia
ma dell’inquinamento, del traffico, del parcheggio
dato dalla Pubblica Amministrazione per la reda-
con esso, e come i due strumenti si completino vi-
e finanche del caro benzina. Perché questa strada
zione Piano Ciclistico Comunale. Il lavoro è stato
cendevolmente.
sia realistica e percorribile la Pubblica Amministra-
consegnato alla fine del 2007 e contiene il proget-
zione deve garantire un sistema che serva il terri-
to della rete delle ciclovie urbane di Reggio Emilia,
torio in modo capillare, che connetta realmente le
delle greenways e dei collegamenti con i comuni
diverse zone della città e che sia tracciato in modo
vicini. In accordo con le circoscrizioni, poi, è stata
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Il piano del verde del Comune di Reggio Emilia
Il piano del verde
del Comune di Reggio Emilia
Volume pubblicato con il contributo di
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