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Shell Scripting Versione riveduta, corretta, ed estesa 15 ottobre 2008 Shell e comandi • La shell e' un programma che interpreta i comandi dell'utente. • I comandi possono essere dati da terminale, oppure contenuti in file testo (detto script), che viene letto ed eseguito dalla shell. • Una shell puo' essere di login o interattiva Shell di login • La shell di login viene attivata automaticamente al login nel sistema. • Interpreta prima di tutto uno script uguale per tutti gli utenti e scritto dal sistemista: /etc/profile. • Successivamente esegue uno script definito dall'utente, nella propria home directory. Per la bash, esegue solo il primo script fra: ~/.bash_profile, ~/.bash_login, ~/.profile • Inoltre, anche alla sua attivazione la shell esegue automaticamente lo script ~/.bashrc • All'uscita della sessione viene eseguito lo script ~/.bash_logout Nota: ~ indica la home directory Script • Uno script e' dunque una lista di comandi Unix o di shell. I comandi sono separati da operatori o da un fine linea. • Se non specificato altrimenti si suppone che sia la shell sh (che in Linux e' identificata con bash) ad interpretarli. • Se si vuole utilizzare un altra shell, si indica sulla prima linea. Es. per usare tcsh: #! /bin/tcsh …. • Il carattere "#" in prima colonna, senza "!" dopo indica una riga di commento. Esecuzione script Ci sono almeno due modi per eseguire uno script: 1. Dandone semplicemente il nome, con eventuali argomenti In questo caso viene attivata una nuova shell (sh, tcsh, ksh o altro, come indicato nella prima linea dello script) che esegue i comandi dello script e poi termina. Lo script deve essere marcato "eseguibile" attraverso il comando chmod. 2. Attraverso il comando source (abbreviato anche con il carattere ".") seguito dal nome dello script. In questo caso i comandi sono eseguiti all'interno della shell corrente. Comandi Comandi interni o di shell. Sono comandi eseguiti internamente alla shell, come cd, pwd. Comandi esterni. Sono programmi, ad esempio comandi Unix, esterni. Alias. E' possibile rinominare i comandi, cambiando anche il modo di passare parametri. Funzioni. Negli script sono definibili delle funzioni (vedi manuale). Variabili • E' possibile assegnare delle variabili di tipo stringa di caratteri, poi riferibili nella stessa shell. • Una variabile e' assegnata con lo statement name=value • L'assegnazione e' valida solo nella shell in cui e' eseguita, ma puo' essere esportata nelle shell di livello inferiore (cioe’ create con un’operazione dalla shell corrente) con il comando di shell export • $name denota il valore corrente della variabile name. Alcune variabili predefinite Predefinite ed assegnate PWD current working directory UID user ID PS1 testo mostrato nel prompt Predefinite, non assegnate PATH pathname fra cui cercare i comandi (* ). HOME home directory dell’utente corrente (*) Quando si da' un comando la shell ricerca il file eseguibile nelle directory indicate nella variabile PATH. Esempi comandi source .bashrc (oppure . .bashrc) esegue comandi in .bashrc nella shell corrente (ad esempio dopo modifiche) echo $HOME mostra valore della variabile HOME export PS1=“\u:\w> “ cambia il prompt (vedi manuale bash, sez. prompting) Esempio script • Salvo in un file mycom.sh: #! /bin/bash echo $HOME • Poi aggiungo diritto esecuzione chmod +x mycom.sh • Infine eseguo lo script ./mycom.sh Pipeline • Una pipeline e' un comando o una sequenza di comandi separati da "|". • In questo caso l'output di un comando e' preso come input dal successivo. • Considerate ad esempio I due comandi: – ls –al : mostra su standard output il contenuto della directory (ogni linea = corrisponde ad un file) – grep word: legge linee da standard input e mostra su standard output le linee dove compare la stringa word • Allora la pipeline ls –al | grep –n bash seleziona dall’output di ls gli attributi dei file con nome che contiene la stringa bash Liste di comandi Una lista e' una sequenza di pipeline separati da: ; i comandi sono eseguiti in sequenza (se un comando fallisce si prosegue nell’esecuzione dei comandi seguenti) & i comandi che precedono questo carattere vengono messi in esecuzione in background && operatore booleano and: se il primo comando ha successo, si va avanti nell'esecuzione, altrimenti si termina la lista || operatore booleano or: se il comando a sinistra a successo a sinistra e' vero, non si prosegue, altrimenti si va avanti con esecuzione Esempio di sequenza “;” • La lista ls –al ; cd .. ; ls –al esegue in sequenza i tre comandi (lista dir corrente, spostamento dir genitore, lista dir genitore) • La lista ls –al ; grep bash esegue prima ls –al e poi grep bash (cioe’ attende l’input da tastiera) (Notate la differenza con ls –al | grep bash) Esempio di esecuzione in background & • L’operatore & serve per eseguire comandi in background ovvero la shell corrente non aspetta la terminazione della subshell che esegue il comando (vengono eseguite in parallelo) • E’ utile per eseguire operazioni “costose” senza dover aspettare i risultati per proseguire find / –name giorgio cerca il file di nome giorgio in tutto il file system (cioe’ a partire da /) find / –name giorgio > res & ls –al lancia in background la ricerca salvando in res; la shell prosegue subito l’esecuzione lanciando il comando ls -al Exit status • Ogni comando restituisce un exit status (valore di ritorno) • Un comando che ha successo restituisce 0, altrimenti un codice di errore diverso da 0 • Comandi, programmi e utility UNIX correttamente eseguiti restituiscono come codice di uscita 0, con significato di successo • Sia le funzioni all'interno di uno script che lo script stesso restituiscono un exit status = exit status dell'ultimo comando eseguito • Il comando exit N può essere utilizzato definire l’exit status N in [0-255] da inviare alla shell Esempio di lista con && comando-1 && comando-2 && … && comando-n • Ogni comando che a turno deve essere eseguito si accerta che quello precedente abbia restituito come valore di ritorno true(=0) • Alla prima restituzione di false (=/=0), la serie dei comandi termina (il primo comando che ha restituito false è l'ultimo che è stato eseguito). grep giorgio .bashrc && echo “Trovato” Stampa su video “Trovato” solo se .bashrc contiene occorrenze della stringa “giorgio” Esempio lista con || comando-1 || comando-2 || … || comando-n • Ogni comando che a turno deve essere eseguito si accerta che quello precedente abbia restituito false. • Alla prima restituzione di true, la serie dei comandi termina (il primo comando che ha restituito true è l'ultimo che è stato eseguito). grep giorgio .bashrc || echo “Non trovato” Stampa su video “Non trovato” solo se .bashrc non contiene occorrenze della stringa “giorgio” Test: [ ... ] Il comando test expr oppure [ expr ] e' usato per definire condizioni su proprieta' dei file e uguaglianza di stringhe (non valori numerici). test -d file oppure [ -d file ] test -f file oppure [ -f file ] test -e file oppure [ -e file ] test -L file oppure [ -L file ] test -r file oppure [ -r file ] test -x file oppure [ -x file ] [ stringa1 = stringa 2 ] [ stringa1 != stringa2 ] il file esiste ed e' una directory. il file esiste ed e' un file di dati. il file esiste. il file esiste ed e‘ un link simb. il file esiste ed e' leggibile. il file esiste ed e' eseguibile. vero se uguali vero se diverse Esempi Test Il comando test confronto (oppure [ confronto ]) restituisce un exit status corrispondente al risultato del confronto (0 per vero, 1 per falso). Esempi: [ -w giorgio ] && echo ”il file giorgio ha il diritto di scrittura” [ -z ”” ] && echo ”la stringa ha lunghezza zero” [ -n ” ” ] && echo ”la stringa ha lunghezza > zero” [ ”aaa” = ”bbb” ] && echo ”stringhe uguali” [ 2 –eq 2 ] && echo ”numeri uguali” [ 2 –lt 3 ] && echo ”minore di” Attenzione agli spazi: [-w giorgio] restituisce un errore [[ … ]] vs [… ] • La bash fornisce anche un comando di verifica estesa [[ … ]] che ha caratteristiche piu simili ai test nei linguaggi di programmazione • Ad es. dentro [[ … ]] non viene eseguita l’espansione dei nomi di file con caratteri jolly tipo * [ -e *.sh ] ha successo se esiste un solo file con estensione .sh [ -e *.sh ] fallisce se esistono piu’ file con estensione .sh (too many arguments) [ -e “*.sh” ] fallisce [[ -e *.sh ]] fallisce (( … )) Il comando (( … )) viene utilizzato per valutare espressioni aritmetiche (numeri interi) (( 3 + 2 > 1 )) && echo ”ok” (( 10 + 1 )) && echo ”valore > zero” (( x=10+1 )) && echo $x (( x=0 )) | | echo $x Per usare float e funzioni piu sofisticate occorre usare programmi esterni come “bc” Parametri script • I comandi usualmente hanno dei parametri passati come argomenti al momento dell’invocazione • Ad esempio: grep giorgio .bashrc ha come argomenti giorgio e .bashrc • La shell usa delle variabili speciali per accedere agli argomenti Parametri posizionali • Sono i parametri della chiamata ad uno script. • Si identificano con il carattere $ seguito dall'indice della posizione. Se si usano numeri di 2 cifre, si racchiudono fra parentesi graffe. $0 nome dello script. $1 primo argomento passato dalla command-line $2 secondo argomento …. • Esempio nome_script alfa $0 $1 10 $2 Parametri speciali $@ collezione di tutti i parametri (a partire da $1). $* stringa ottenuta concatenando tutti i parametri in un'unica stringa (normalmente separati da uno spazio). Quindi "$*" indica "$1 $2 $3 .. $n". $# numero di parametri presenti. $$ process id della shell. $- flag opzionali. Espansione nella Shell Espansione dei pattern • Un pattern con caratteri jolly (*,?,...) viene espansa nella lista di nomi di file che fanno matching con il pattern di partenza • Ad esempio in ls –al *.sh *.sh viene espansa con la lista di nomidi file con estension .sh Espansione variabili • Abbiamo visto che la shell sostitusce l’espressione $nomec con il valore corrente della variabile nome Espansione Sostituzione dei comandi. $( command-list ) oppure `command-list` • esegue command-list e rimpiazza il tutto con il suo output Espressioni aritmetiche $(( espressione )) • rimpiazza l’espressione con il risultato della valutazione dell’espressione (operatori: numeri interi, +, *,…) Costrutti condizionali e cicli • La shell interpreta costrutti simili a quelli del C: if, case, for, while • In tutti gli esempi di costrutti che vedremo i ritorno a capo sono necessari, nel caso in cui si voglia autilizzare una sola riga, vanno sostituiti con ; (punto e virgola). • Useremo nel segue le parentesi quadre nella sintassi di un comando per indicare una parte opzionale If-then-else if test then commands [elif test ; then commands] [else commands] fi Esempio if [ $# -ge 2 ] then echo $2 elif [ $# -eq 1 ]; then echo $1 else echo No input fi Allora: ./prova-if scrive No input ./prova-if a scrive a ./prova-of a b c scrive b Case case word in pattern [| pattern]...) commands ;; pattern [| pattern]...) command ;; ... esac Nota: [ | pattern ] = | pattern opzionale Esempio case $( uname -m ) in i[3456]86 ) echo "Intel o simili";; alpha ) echo "Alpha";; arm ) echo "Arm";; * ) echo "Altro";; esac Pattern i[3456]86: i386 i486 i586 i686 Ciclo for classico for (( i=0 ; i<MAX ; i++ )) do commands done Ciclo su una lista for name [ in words ... ] do commands done Nota: [ in words ... ] parte opzionale Esempio For for file in *.old do cp $file copy_$file done Per ogni file A nella directory corrente crea una copia copy_A Cicli while e until while test do commands done until test do commands done Esempio WHILE while [ $# -gt 0 ] do echo $1 shift done shift sposta i parametri verso sinistra Esempi Scripting #! /bin/sh echo -n "stringa ? " read VAR case $VAR in "A" | "B" | “C" ) echo maiuscolo;; “a" | “b" | “c" ) echo minuscolo ;; *) echo altro ;; esac Esempi Script ESEMPIO #! /bin/bash # script di login if [ "$LOGNAME" = "root" ]; then echo " Welcome dear $LOGNAME" if [ -f $HOME/hello]; then echo $HOME/hello fi fi Nota: # [ -f …] = test –f Quoting ’…’ Tutto quanto e' racchiuso fra gli apici e' preso come carattere semplice (escluso il carattere apice stesso). Non e' quindi fatta nessuna espansione. ”…” Come con il carattere precedente, ma con delle eccezioni. Viene fatta l'espansione dei parametri (interpretazione del carattere $), viene fatta la command substitution, si considera il carattere di escape "\". Esempi #! /bin/bash echo ”No. arg = $#” for i in $* do echo ”argomento $i” done #! /bin/bash VAR=`ls` echo VAR=$VAR for i in $VAR; do ls -ld $i; done Array • Si possono usare array mondimensionali di dim. arbitraria (indici 0,1,...) • Si dichiarano con: declare –a myarray oppure si inizializzano direttamente: myarray=(a 1 b 3 4) • Si usa poi la sintassi myarray[expr]=... e ${myarray[expr]} Esempio uso array i=0 declare -a A for file in ./config/* do A[$i]=$file echo ”${A[$i]}” #stampa A[i] (( i++ )) done echo ”${#A[*]}” #stampa no. elementi A