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La famiglia protagonista del nuovo Welfare
La Famiglia Protagonista di un nuovo Welfare Maurizio Salvi Congresso Provinciale MCL Bergamo, 7 novembre 2009 ORE 14,30-17,30 Domus Alessandrina La Famiglia - La famiglia ha confermato la sua centralità nella crescita della persona e della società: - è il “luogo dell'accoglienza e della cura”, dove ogni figlio, unico e irrepetibile viene condotto a diventare persona. - non deve essere sola nell'accogliere la vita: il figlio non è solo ed esclusivo per la famiglia che lo genera, ma è di tutti: tutti quindi dovremmo sentire il dovere di accoglierlo". Cioè le famiglie devono essere "famiglia con altre famiglie"; - bisogna ”far maturare nella società una cultura della famiglia come nuovo bene pubblico”, come ambiente relazionale in cui può maturare una società più giusta e solidale, in grado di affrontare le gradii sfide che si stanno delineando. L'associazionismo familiare - L’associazionismo familiare “trasforma la proposta culturale in impegno sociale” e diventa sinonimo di generatività di beni e servizi. (Servizi di auto mutuo aiuto, "reti" di famiglie, asili condominiali, banche del tempo ecc.). - Il Forum delle associazioni familiari, su scala nazionale, ha fatto molto per le politiche sociali e si è battuto perché alcune leggi fossero più idonee allo sviluppo della famiglia diventando, come ha detto il Papa, “portavoce puntuale e coraggioso delle necessità e delle legittime istanze di milioni di famiglie italiane ed interlocutore serio e credibile delle varie forze sociali e politiche" ( 27 giugno 1998). Legislazione La famiglia manca di un'adeguata attenzione da parte del legislatore, che riconosca la funzione dei suoi molteplici compiti: riproduttivo, educativo, formativo, culturale, di solidarietà e cura: - Sono stati realizzati interventi indirizzati agli individui, (infanzia, donne, anziani, portatori di handicap, ecc.). - E' stata trascurata la famiglia nella sua globalità. - E' stato ignorato il ruolo guida e la centralità della famiglia nel perseguimento di un nuovo welfare. Legislazione È necessario avviare e consolidare interventi legislativi mirati non tanto ad estendere diritti individuali, ma a promuovere i diritti specifici che nascono da una relazione di reciprocità stabile e pubblicamente assunta, quale è la famiglia: - Per parlare di politica familiare è indispensabile che ci sia un’attribuzione di diritti molto specifica a ciò che la Costituzione definisce come famiglia. - Se si estende il concetto di famiglia a tutte le relazioni interpersonali, non sarà possibile individuare l’interlocutore specifico dei diversi interventi e a chi attribuire i diritti previsti da una determinata legge, che difficilmente decollerà dal punto di vista operativo. Legislazione - Riconoscimento del carattere sociale e non meramente privato delle relazioni familiari: - È necessario che l'intervento normativo definisca come socialmente rilevante quello che viene prodotto all'interno della famiglia e tra le famiglie. - La famiglia e le reti di famiglie producono dei "beni" positivi per tutta la società non solo in termini di responsabilità e solidarietà, ma anche in termini economici. - Bisogna riconoscere questo contributo, in quanto il benessere che viene prodotto dalla famiglia e dalle famiglie associate è importante per la comunità e per i modelli di convivenza civile. Politiche per la famiglia Bisogna realizzare politiche di integrazione e non di sostituzione della famiglia e delle funzioni familiari: - Sostenere politiche non puramente assistenzialistiche, ma di promozione della soggettività propria della famiglia e delle associazioni familiari, ambito di espressione di valori quali la gratuità, l'accoglienza e la capacità di iniziativa. - Applicare il principio di sussidiarietà che significa creare tutte le condizioni perché le famiglie e le loro associazioni siano messe in grado di produrre tutti quei servizi educativi e di cura di cui sono state via via espropriate. - Oggi una società civile matura è in grado non solo di ricevere ma anche di produrre servizi. Politiche per la famiglia 1 - Una politica per la famiglia non è fatta di interventi di settore, ma si rivolge alla famiglia in quanto tale seguendo il ciclo di vita familiare, che esprime bisogni e risorse diverse nel tempo. Prevedere interventi di: a - Promozione della formazione delle famiglie, attraverso una serie di servizi di sostegno per le giovani coppie, e interventi anche economici per l'accesso alla prima casa, mediante l’erogazione di “buoni” o contributi in conto interesse, e forme di priorità nell’assegnazione in affitto dell’edilizia popolare e convenzionata. b – Sostegno delle scelte di paternità e maternità con particolare attenzione alle funzioni dei consultori familiari e dei servizi per l'infanzia, nonché attraverso aiuti economici a fronte di condizioni di particolare disagio. Politiche per la famiglia c – Valorizzazione delle responsabilità genitoriali e delle scelte educative attraverso un riassetto dei servizi di educazione e cura secondo il principio di sussidiarietà, riconoscendo alle famiglie l’autonomia effettiva nell’erogazione dei servizi stessi. d – Facilitazione delle scelte di inserimento e di reinserimento (dopo la nascita dei figli) nel mercato del lavoro, prevedendo forme di flessibilità lavorativa legata ai carichi familiari, il riconoscimento del lavoro familiare, e commisurando servizi e orari che tengano conto dei tempi della famiglia e delle sue esigenze quotidiane. e - Sostegno alle scelte di cura che prevedono la permanenza in famiglia dei membri deboli (disabili, anziani, ecc.) attraverso aiuti professionali, fornendo servizi di supporto, anche economici, in forma di contributi o agevolazioni, che possono garantire una buona qualità di vita. Politiche per la famiglia 2 - Una politica per la famiglia non è fatta di interventi assistenziali, ma punta a promuovere e a valorizzare la capacità della famiglia e delle famiglie di autoprodurre i servizi di cui ha bisogno, sia di formazione che di cura. Vanno previsti interventi di: a - Impulso alle reti informali di solidarietà familiare (Associazioni, gruppi di auto mutuo aiuto, mamma di giorno, buon vicinato, ecc.) attraverso campagne di sensibilizzazione, corsi di informazione, reperimento di sedi, ecc. b - Promozione delle forme di autogestione dei servizi per l'infanzia (nidi-famiglia, asili-nido, scuole materne) attraverso forme di accreditamento del servizio riconoscendogli valenza pubblica. Politiche per la famiglia c - Incentivazione dei luoghi di incontro e socializzazione promossi dalla società civile (spazi-famiglia, centri di incontro per giovani ed anziani, oratori, ecc.). d - Valorizzazione del lavoro di rete che riconosca la pluralità dei soggetti coinvolti e ne ottimizzi le sinergie e che metta in relazione le reti informali con quelle strutturate di servizi. Politiche per la famiglia 3 - Ascoltare la voce delle famiglie e promuovere il ruolo delle associazioni familiari, riconoscendo la reale rappresentanza politica che esprime e tutela i bisogni, le risorse e i diritti delle famiglie. Pertanto va prevista: a - Creazione di tavoli di confronto paritetici con le Istituzioni pubbliche, dotati non solo di competenze consultive, ma anche di funzioni di programmazione di nuove politiche familiari. b - Individuazione di strumenti di verifica dell'efficacia degli interventi di settore realizzati, oltre che dello stato di attuazione e di finanziamento delle leggi in materia di famiglia. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 1 – CITTADINANZA - Non esiste una politica neutra per la famiglia: una politica o è a favore della famiglia o la penalizza. Per questo, si ritiene importante che vi sia un organismo (come ad esempio un Assessorato alla famiglia) che all'interno dell'amministrazione comunale coordini ed espliciti le politiche che l'intera amministrazione compie e vigili perché la famiglia sia promossa in ogni azione amministrativa. - E' importante che si costituisca una qualificata rappresentanza della famiglia, una Consulta della famiglia che raccolga a scopo consultivo e propositivo le associazioni familiari presenti nel territorio. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 2 - GIOVANI SPOSI - Favorire la formazione delle nuove famiglie tramite aiuti finanziari, senza interesse o a tasso agevolato, - per le coppie sposate o che intendono sposarsi, priorità nell’assegnazione degli alloggi, - revisione del trattamento fiscale locale delle coppie giovani con figli, - interventi innovativi sui congedi parentali facilitazioni per servizi come nidi, trasporti, mensa, libri per la scuola dell’obbligo, borse di studio, - itinerari di preparazione al matrimonio civile e di sostegno alla relazione di coppia. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 3 – FAMIGLIA E LAVORO - Pensare al lavoro per la famiglia, studiando progetti innovativi a carattere locale che favoriscano l’armonizzazione dei tempi familiari con i tempi di lavoro ; - particolare riguardo alla flessibilità, al part-time e ai congedi genitoriali. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 4 - FRAGILITA’ FAMILIARE - Accompagnare le situazioni di fragilità derivanti da un progressivo sgretolamento dei legami familiari offrendo a sposi e minori: - assistenza psicologica e psicopedagogica, - favorire percorsi di conciliazione e mediazione familiare direttamente attraverso i servizi socio-sanitari o attuando convenzioni con le associazioni di settore ed i consultori. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 5 - POLITICHE PER LA CASA - L a politica della casa influenza grandemente la creazione di nuove famiglie e il loro sviluppo: - intervenire con una programmazione territoriale che favorisca insediamenti di edilizia pubblica e convenzionata con assegnazioni prioritarie ai giovani sposi; - prevedere agevolazioni in materia di oneri di urbanizzazione e di costo delle aree per chi costruisce riservando una quota di alloggi da destinare alla locazione o alla futura vendita a favore di giovani coppie che si sposano; - predisposizione di abitazioni che tengano conto degli spazi necessari ad una famiglia che cresce, che si prende cura dei genitori o parenti anziani; - prevedere lo sviluppo di aree per l’edilizia popolare integrate nelle zone residenziali, destinando alloggi ai giovani sposi. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 6 - MATERNITA’ E PATERNITA’ - Promuovere una cultura che valorizzi la maternità e la paternità, che ne espliciti con interventi concreti l’alto valore personale e sociale, anche con iniziative pubblicitarie o slogan che inviino messaggi favorevoli alla vita ed alla relazione stabile nel matrimonio; - promuovere iniziative che facciano sentire che le famiglie non sono lasciate sole in questo compito così importante anche per la società; - sviluppare una cultura dell'adozione e dell'affido, come risposta al diritto alla famiglia per ogni bambino; - convenzioni con associazioni che si occupano della vita, dal concepimento alla sua fine naturale. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 7 - FAMIGLIE NUMEROSE - Pensare e progettare una politica di attenzione e di promozione nei confronti delle famiglie numerose, in quanto a tutt’oggi queste famiglie, oltre ai problemi di organizzazione, devono sopportare anche penalizzazioni introdotte dal sistema fiscale e tariffario. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 8 - INFANZIA, ADOLESCENZA E ISTRUZIONE - Rispettare le scelte educative delle famiglie e le loro esigenze particolari; - rafforzare i servizi per la prima infanzia (i nidi); - promuovere e sostenere i servizi diversificati ed integrativi anche gestiti direttamente da associazioni di famiglie o da organizzazioni di volontariato (nidi famiglia, tagesmutter…); - promuovere politiche scolastiche per la migliore consonanza tra famiglia, scuola e territorio. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 9 - SOLIDARIETA’ E FAMIGLIE IMMIGRATE - Sviluppare una cultura della solidarietà e della rete tra famiglie; - favorire l’accoglienza e la disponibilità concreta nei confronti di famiglie in difficoltà; - intervenire in maniera adeguata per favorire l’inserimento e l’integrazione delle famiglie immigrate nel tessuto sociale cittadino, valorizzandone l’identità. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 10 - ANZIANI - Valorizzare la componente anziana della popolazione come risorsa reale e positiva; - mantenere l’anziano con autonomia ridotta nel proprio domicilio; - rafforzare il servizio di assistenza domiciliare socio/sanitaria: - il conferimento di pasti a domicilio, - il trasporto per visite mediche, - il sostegno delle famiglie che si prendono cura degli anziani. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 12 – GIOVANI - Sensibilizzazione delle figure di riferimento (tecnici sportivi, insegnanti, operatori socio-sanitari) sul loro ruolo educativo ai valori fondamentali; - campagne, concordate con le famiglie, di prevenzione alle dipendenze da droghe e sostanze; - sostegno alle famiglie con giovani entrati nella spirale droga-alcool; - sostegno e promozione di spazi di incontro e svago rivalutando i centri parrocchiali e luoghi liberi da pornografia, violenza diretta o indiretta, uso di sostanze; - promozione e coinvolgimento dei giovani nel volontariato e nella solidarietà; - corsi di educazione ai giovani e alle loro famiglie sull’affettività e sulla sessualità. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 13 - CITTA’ E AMBIENTE - Valutare attentamente i piani di sviluppo urbano per costruire città e spazi a misura di famiglia e di bambino: - qualità architettonica e abbattimento delle barriere, - disponibilità di spazi verdi, piste ciclabili, vie e percorsi di circolazione sicuri, - spazi attrezzati per lo sport e il tempo libero in tutti i quartieri. - Azioni per il controllo della qualità dell’aria. - Monitoraggio della pericolosità dei rifiuti e dei materiali. Politiche per la famiglia a livello comunale e provinciale 14 - ORARI E SERVIZI - Rendere le diverse funzioni e servizi della città più facili da raggiungere, anche con l'utilizzo di forme e tecnologie innovative (ad esempio le reti telematiche); - condurre una ricerca sulla “qualità dei tempi” dell’organizzazione sociale della città e in particolare in merito al funzionamento dei servizi pubblici nell'ottica di favorire le funzioni esercitate della famiglia. Educazione Nell'attuale momento in cui si parla tanto di “emergenza educazione” occorre riconoscere “il compito educativo della famiglia” facilitando con opportune soluzioni legislative l’armonizzazione dei tempi lavorativi, i tempi familiari e i “tempi educativi”, indispensabili per seguire la crescita di figli e nel partecipare alla vita della scuola. - - La famiglia è investita da una missione educativa, propria e originale e il coinvolgimento dei genitori nel loro compito di educatori rimane il punto qualificante. Educazione I genitori devono adoperarsi affinché nella famiglia, nella scuola, nel lavoro, in ogni momento e luogo della vita sociale i figli si educhino, fin dalla più tenera età: - al rispetto delle persone (art.2 della Costituzione), delle cose e delle opinioni altrui (artt.19 – 21 della Costituzione), delle istituzioni democraticamente costituite (educazione civica); - all’autodisciplina, all’indipendenza del proprio pensiero contro ogni azione massificante sui cervelli, all’autentico metodo democratico, al civismo, alla solidarietà, all’amore verso il prossimo (etica cristiana); - ad esprimersi liberamente sia a saper ascoltare e valutare, nell’avversione più decisa verso ogni forma di violenza, di sopraffazione e di intolleranza (educazione alla legalità). Educazione Bisogna porsi sostanzialmente in una prospettiva di “crescere, liberarsi, educarsi insieme” (Freire), comunitariamente ed “intergenerazionalmente” per vivere, pensare, valutare, agire “alla lunga ed alla grande”. - E’ quindi la forte riaffermazione dell’educazione che porta ad una presenza della famiglia nell’interno della scuola per promuovere in sintonia e contemporaneamente il sapere, il saper fare e il saper essere degli alunni. Educazione - Spetta ai genitori il diritto-dovere di educare i propri figli. Ma, prima, devono prepararsi, fornendosi di adeguata formazione culturale e partecipando attivamente alla vita scolastica dei loro figli. - Non si tratta di entrare nel merito delle scelte professionali dell’insegnante, cioè sul modo di insegnare, ma di essere presenti come protagonisti del processo educativo per esserne sempre i responsabili. - Ed oggi la scuola parla di corresponsabilità educativa e alla necessità di collaborazione tra scuola e famiglia. Educazione - Un tempo l’educazione era il frutto di pochi maestri: i genitori, gli educatori della scuola e gli educatori religiosi. Era un’educazione più controllata. – Oggi i ragazzi sono “educati”, anche (talora, soprattutto), dalla televisione, da Internet, dai testi delle canzoni, dalle riviste per adolescenti. Sono bombardati da messaggi che contribuiscono a creare conflitti e stati di disagio. - Per questo il legame fondamentale tra tutti gli aspetti dell'educazione deve essere incessantemente rafforzato. Educazione - È bene che tutti si mobilitino e lavorino insieme per i giovani: genitori, insegnanti, educatori (oggi si parla tanto di partenariato) ricordando che ciò che insegnano deve essere sostenuto dalla testimonianza di vita perché i giovani sono sensibili alla testimonianza degli adulti, che sono per loro modelli di riferimento o di confronto. - Nella scuola, nei comuni, nei quartieri le famiglie e le loro associazioni sono chiamate a stabilire "un patto educativo” condiviso, in quanto non più imposto dalla scuola o dalla cultura accademica, ma scelto "esplicitamente" dalle famiglie del luogo. - E lì le famiglie devono esserci.