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Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario

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Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario
Corso di formazione per
Operatore Socio Sanitario
OSS:
Massimo La Macchia
Figure di supporto assistenziali
•
Ausiliario(1969)”A”:ha compiti semplici e a carattere prettamente
esclusivo(pulizia degli ambienti,trasporto materiale).
•
Ausiliario socio sanitario(1979)”A2”:risponde ai campanelli,porta pappagalli e
padelle,rifacimento letti vuoti
•
Ausiliario s.s.specializzato(1984)”A3”:necessita di un corso di
addestramento,trasporta pz.,collabora con l’infermiere nella pulizia del pz.,prende
parte alla programmazione di interventi assistenziali.
•
Ota(1990)”B”:necessita di un corso di qualifica,acquisisce mansioni
superiori,dipende sempre dall’infermiere,accompagna i pz. alla toilette,ha una
sua autonomia per i compiti assistenziali,partecipa ad attività sanitarie sempre in
collaborazione con personale con qualifica superiore
•
Oss(2001)”B2”
•
Osss(2003)
Infermiere professionale
L'Infermiere è il professionista sanitario che,
avendo conseguito la Laurea in Infermieristica,
ed essendo iscritto all'Albo presso il Collegio
provinciale IPASVI di appartenenza, è
responsabile unico della Assistenza
Infermieristica.
.
Perché nasce l’oss?
Invecchiamento della popolazione
Riduzione delle nascite
Richiesta sempre maggiore di servizi sociali
Sviluppo dell’assistenza domiciliare e residenziale
Emergenza infermieristica e necessità di
miglioramento continuo dell’assistenza
Maggiore professionalità e responsabilità
dell’infermiere
Riduzione costi per il S.S.N.
Quando nasce?
CONFERENZA STATO REGIONI
Seduta del 22 febbraio 2001
Oggetto: Accordo tra il Ministro della sanità, il
Ministro per la solidarietà sociale e le regioni e
province autonome di Trento e Bolzano, per la
individuazione della figura e del relativo profilo
professionale dell' operatore socio sanitario e per la
definizione dell'ordinamento didattico dei corsi di
formazione.
Figura e profilo
1. È individuata la figura dell' operatore socio sanitario
2. L'operatore socio sanitario è l'operatore che, a seguito
dell'attestato di qualifica conseguito al termine di specifica
formazione professionale, svolge attività indirizzata a:
a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell'ambito delle
proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che
sanitario
b) favorire il benessere e l'autonomia dell'utente.
1-Contesti operativi
2-Contesto relazionale
1-L'operatore socio sanitario svolge la sua attività sia nel
settore sociale che in quello sanitario in servizi di tipo socio assistenziale e socio - sanitario, residenziali o semiresidenziali,
in ambiente ospedaliero e al domicilio dell'utente.
2-L' operatore socio sanitario svolge la sua attività in
collaborazione con gli altri operatori professionali preposti
all'assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del
lavoro multiprofessionale.
Attività
Le attività dell' operatore socio sanitario sono
rivolte alla persona e al suo ambiente di vita:
a) assistenza diretta ed aiuto domestico
alberghiero;
b) intervento igienico - sanitario e di carattere
sociale;
c) supporto gestionale, organizzativo e
formativo.
Principali attività per l’oss
1) Assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero: assiste la persona, in particolare non
autosufficiente o allettata, nelle attività quotidiane e di igiene personale; realizza attività semplici di
supporto diagnostico e terapeutico; collabora ad attività finalizzate al mantenimento delle capacità
psico-fisiche residue, alla rieducazione, riattivazione, recupero funzionale; realizza attività di
animazione e socializzazione di singoli e gruppi; coadiuva il personale sanitario e sociale
nell'assistenza al malato anche terminale e morente; aiuta la gestione dell'utente nel suo ambito di
vita; cura la pulizia e l'igiene ambientale.
2) Intervento igienico sanitario e di carattere sociale: osserva e collabora alla rilevazione dei
bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell'utente; collabora alla attuazione degli interventi
assistenziali; valuta, per quanto di competenza, gli interventi più appropriati da proporre; collabora
alla attuazione di sistemi di verifica degli interventi; riconosce ed utilizza linguaggi e sistemi di
comunicazione/relazione appropriati in relazione alle condizioni operative; mette in atto relazionicomunicazioni di aiuto con l'utente e la famiglia, per l'integrazione sociale ed il mantenimento e
recupero della identità personale.
3) Supporto gestionale, organizzativo e formativo: utilizza strumenti informativi di uso comune per
la registrazione di quanto rilevato durante il servizio; collabora alla verifica della qualità del
servizio; concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo, alla realizzazione dei tirocini ed alla
loro valutazione; collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di
aggiornamento; collabora, anche nei servizi assistenziali non di ricovero, alla realizzazione di
attività semplici.
Competenze
•
Competenze tecnico professionali
• Competenze relative alle conoscenze
richieste. Conosce le principali tipologie di
utenti e le problematiche connesse.
• Competenze relazionali
Competenze tecnico professionali
È in grado di collaborare con l'utente e la sua famiglia:
nel governo della casa e dell'ambiente di vita, nell'igiene
e cambio biancheria; nella preparazione e/o aiuto
all'assunzione dei pasti; quando necessario, e a
domicilio, per l'effettuazione degli acquisti; nella
sanificazione e sanitizzazione ambientale. È in grado di
curare la pulizia e la manutenzione di arredi e
attrezzature, nonché la conservazione degli stessi e il
riordino del materiale dopo l'assunzione dei pasti.
>segue
Sa curare il lavaggio, l'asciugatura e la preparazione
del materiale da sterilizzare.
Sa garantire la raccolta e lo stoccaggio corretto dei
rifiuti, il trasporto del materiale biologico sanitario, e
dei campioni per gli esami diagnostici, secondo
protocolli stabiliti.
Sa svolgere attività finalizzate all'igiene personale, al
cambio della biancheria, all'espletamento delle
funzioni fisiologiche, all'aiuto nella deambulazione,
all'uso corretto di presidi, ausili e attrezzature,
all'apprendimento e mantenimento di posture
corrette.
>segue
In sostituzione e appoggio dei famigliari e su indicazione del
personale preposto è in grado di:
aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto
utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso; aiutare nella
preparazione alle prestazioni sanitarie; osservare, riconoscere e riferire
alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l'utente può presentare
(pallore, sudorazione ecc.); attuare interventi di primo soccorso;
effettuare piccole medicazioni o cambio delle stesse; controllare e
assistere la somministrazione delle diete; aiutare nelle attività di
animazione e che favoriscono la socializzazione, il recupero ed il
mantenimento di capacità cognitive e manuali ; collaborare ad educare
al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli
e gruppi; provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, in barella
carrozzella; collaborare alla composizione della salma e provvedere al
suo trasferimento; utilizzare specifici protocolli per mantenere la
sicurezza dell'utente, riducendo al massimo il rischio; svolgere attività di
informazione sui servizi del territorio e curare il disbrigo di pratiche
burocratiche; accompagnare l'utente per l'accesso ai servizi.
Competenze relative alle conoscenze richieste
Conosce le principali tipologie di utenti e le
problematiche connesse.
Conosce le diverse fasi di elaborazione dei progetti di intervento personalizzati.
Riconosce per i vari ambiti, le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi
all'utente sofferente, disorientato, agitato, demente o handicappato mentale
ecc.
È in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell'utente per
le quali è necessario mettere in atto le differenti competenze tecniche.
Conosce le modalità di rilevazione, segnalazione e comunicazione dei problemi
generali e specifici relativi all'utente.
Conosce le condizioni di rischio e le più comuni sindromi da prolungato
allettamento e immobilizzazione. Conosce i principali interventi semplici di
educazione alla salute, rivolti agli utenti e ai loro famigliari. Conosce
l'organizzazione dei servizi sociali e sanitari e quella delle reti informali.
Competenze relazionali
Sa lavorare in equipe.
Si avvicina e si rapporta con l'utente e con la famiglia, comunicando in modo
partecipativo in tutte le attività quotidiane di assistenza; sa rispondere
esaurientemente, coinvolgendo e stimolando al dialogo.
È in grado di interagire, in collaborazione con il personale sanitario, con il
malato morente.
Sa coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le strutture sociali, ricreative,
culturali dei territori. Sa sollecitare ed organizzare momenti di socializzazione,
fornendo sostegno alla partecipazione ad iniziative culturali e ricreative sia sul
territorio che in ambito residenziale.
È in grado di partecipare all'accoglimento dell'utente per assicurare una
puntuale informazione sul servizio e sulle risorse.
È in grado di gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità.
Affiancandosi ai tirocinanti, sa trasmettere i propri contenuti operativi.
La formazione
La formazione dell' operatore socio sanitario è di competenza delle
regioni e province autonome, che provvedono alla organizzazione
dei corsi e delle relative attività didattiche, nel rispetto delle
disposizioni del presente decreto.
Le regioni e le province autonome, sulla base del proprio fabbisogno
annualmente determinato, accreditano le aziende UU.SS.LL. e
ospedaliere e le istituzioni pubbliche e private, che rispondono ai
requisiti minimi specificati dal Ministero della sanità e dal
dipartimento degli affari sociali con apposite linee guida, alla
effettuazione dei corsi di formazione.
Requisiti di accesso
Per l'accesso ai corsi di formazione dell'
operatore socio sanitario è richiesto il
diploma di scuola dell'obbligo ed il
compimento del diciassettesimo anno di
età alla data di iscrizione al corso.
Organizzazione didattica
1. La didattica è strutturata per moduli e per aree disciplinari. Ogni corso comprende i seguenti moduli
didattici:
a) un modulo di base;
b) un modulo professionalizzante.
2. I corsi di formazione per operatore socio sanitario avranno durata annuale, per un numero di ore non
inferiore a 1000, articolate secondo i seguenti moduli didattici:
- modulo di base: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 200 motivazione orientamento e
conoscenze di base.
- modulo professionalizzante: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 250; esercitazioni e
stages, numero minimo di ore 100; tirocinio, numero minimo di ore 450.
3. Le regioni e provincie autonome, attesa l'ampia possibilità di utilizzo dell' operatore socio sanitario,
possono prevedere, per un più congruo inserimento nei servizi, moduli didattici riferiti a tematiche
specifiche sia mirate all'utenza (ospedalizzata, anziana, portatrice di handicap, psichiatrica, con
dipendenze patologiche ecc..) sia alla struttura di riferimento (residenza assistita, domicilio, casa di
riposo, comunità, ecc.).
4. Oltre al corso di qualificazione di base sono previsti moduli di formazione integrativa, per un
massimo di 200 ore di cui 100 di tirocinio; i moduli sono mirati a specifiche utenze e specifici contesti
operativi, quali utenti anziani, portatori di handicap, utenti psichiatrici, malati terminali, contesto
residenziale, ospedaliero, casa alloggio, RSA, centro diurno, domicilio, ecc. Modulo tematico: tipo di
formazione teorica, numero minimo di ore 50.
Tematiche professionali: tipo di formazione esercitazioni/stages, numero minimo di ore 50.
Specifiche: tipo di formazione tirocinio, numero minimo di ore 100.
Materie di insegnamento
Le materie di insegnamento sono articolate
nelle seguenti aree disciplinari:
a) area socio culturale, istituzionale e
legislativa;
b) area psicologica e sociale;
c) area igienico sanitaria;
d) area tecnico operativa.
Tirocinio
Tutti i corsi comprendono un tirocinio
guidato, presso le strutture ed i servizi nel
cui ambito la figura professionale dell'
operatore socio sanitario è prevista.
Titoli pregressi
Spetta alle regioni e province autonome, nel contesto del
proprio sistema della formazione, quantificare il credito
formativo da attribuirsi a titoli e servizi pregressi, in
relazione all'acquisizione dell'attestato di qualifica relativo
alla figura professionale di operatore socio sanitario
prevedendo misure compensative in tutti i casi in cui la
formazione pregressa risulti insufficiente, per la parte
sanitaria o per quella sociale rispetto a quella prevista dal
presente decreto.
Principali materie di insegnamento
Area socio culturale, istituzionale e legislativa:
Elementi di legislazione nazionale e regionale a contenuto socio assistenziale e
previdenziale.
Elementi di legislazione sanitaria e organizzazione dei servizi ( normativa specifica OSS )
Elementi di etica e deontologia.
Elementi di diritto del lavoro e il rapporto di dipendenza.
Area psicologica e sociale:
Elementi di psicologia e sociologia.
Aspetti psico-relazionali ed interventi assistenziali in rapporto alle specificità dell'utenza.
Area igienico sanitaria ed area tecnico-operativa:
Elementi di igiene.
Disposizioni generali in materia di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Igiene dell'ambiente e comfort alberghiero.
Interventi assistenziali rivolti alla persona in rapporto a particolari situazioni di vita e
tipologia di utenza.
Metodologia del lavoro sociale e sanitario.
Assistenza sociale
Esame finale e rilascio dell'attestato
1. La frequenza ai corsi è obbligatoria e non possono essere ammessi alle prove
di valutazione finale coloro che abbiano superato il tetto massimo di assenze
indicato dalla regione o provincia autonoma nel provvedimento istitutivo dei
corsi, e comunque non superiore al 10% delle ore complessive.
2.
Al termine del corso gli allievi sono sottoposti ad una prova teorica e ad una
prova pratica da parte di una apposita commissione d'esame, la cui
composizione è individuata dal citato provvedimento regionale e della quale fa
parte un esperto designato dall'assessorato regionale alla sanità ed uno
dall'assessorato regionale alle politiche sociali.
3. In caso di assenze superiori al 10% delle ore complessive, il corso si
considera interrotto e la sua eventuale ripresa nel corso successivo avverrà
secondo modalità stabilite dalla struttura didattica.
4.
All'allievo che supera le prove, è rilasciato dalle regioni e provincie autonome
un attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale, nelle strutture,
attività e servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali.
L’Oss in ospedale,clinica,rsa,casa protetta,ecc.
1.
7.
Cambio biancheria sporco;
2.
Sistemazione biancheria pulita
3.
Rifacimento letto vuoto,se occupato in affiancamento con .;
4.
Pulizia dell’unità dell’utente;
5.
Aiuto nell’assunzione dei pasti su disposizioni inf.;
6.
Igiene dell’utente,prima e dopo il pasto e pulizia degli ambienti
Allontanamento e smaltimento dei rifiuti solidi,liquidi e speciali(secondo protocollo);
8.
Pulizia utensili,presidi,apparecchiature;
9.
Trasporto materiale biologico(secondo protocollo);
10.
Mantenimento delle posizioni terapeutiche(secondo protocollo);
11.
Aiuto al pz.nel cambio biancheria e nelle funzioni fisiologiche;
12.
Trasporto del pz.(secondo istruzioni);
13.
Aiuto nella deambulazione
14.
Trasporto farmaci;
15.
Trasporto/ritiro referti ed altro materiale da sterilizzare.
L’Oss nel poliambulatorio specialistico
Collabora con l’inf. nelle procedure assistenziali;
2.
Prepara il materiale,per poi inviarlo alla sterilizzazione;
3.
Prepara e riordina gli ambulatori;
4.
Sistema i materiali in magazzino;
5.
Trasporta i campioni biologici ed il materiale farmaceutico;
6.
Trasporta referti ed altro materiale all’interno della struttura;
7.
Sistema la biancheria
8.
Svolge attività di accoglienza;
9.
Collabora con il medico per le pratiche amministrative di competenza;
10. Smaltisce i rifiuti;
11. Fotocopia;
12. Come operatore addetto all’emergenza,interviene nei relativi casi.
1.
L’Oss nell’assistenza domiciliare
1.
Alzata e messa a letto;
2.
Igiene compreso il cambio pannolone;
3.
Bagno e riordino dell’ambiente;
4.
Mobilizzazione ed uso degli ausili per la deambulazione e la postura;
5.
Controllo dell’assunzione dei farmaci;
6.
Riordino letto e stanza;
7.
Mènage domestico(pulizia alloggio);
8.
Monitoraggio dell’utente;verifica e cura della funzionalità dell’alloggio;
9.
Accompagnamento fuori casa;
10. Preparazione e/o somministrazione dei pasti;
11. Prevenzione lesioni da decubito e controllo delle zone a rischio.
L’Oss fc (terza s)
Accordo tra il Ministro della salute, il Ministro del lavoro e
delle politiche sociali, le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano per la disciplina della formazione
complementare in assistenza sanitaria della figura
professionale dell’operatore socio sanitario di cui all’art. 1,
comma 8, del decreto-legge 12 novembre 2001
n. 402, convertito, con modificazioni, dalla legge 8-01-2001
n. 1. (GU n. 51 del 3-3-2003)
LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO
STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI
TRENTO E BOLZANO
Attività principali dell’Oss fc
- la somministrazione, per via naturale, della terapia prescritta, conformemente alle direttive
del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione;
la terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica pianificazione infermieristica,
conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o
sotto la sua supervisione;
- i bagni terapeutici, impacchi medicali e frizioni;
- la rilevazione e l’annotazione di alcuni parametri vitali (frequenza cardiaca, frequenza
respiratoria e temperatura) del paziente;
- la raccolta di escrezioni e secrezioni a scopo diagnostico;
- le medicazioni semplici e bendaggi;
- i clisteri;
- la mobilizzazione dei pazienti non autosufficienti per la prevenzione di decubiti e
alterazioni cutanee;
- la respirazione artificiale, massaggio cardiaco esterno;
- la cura e il lavaggio e preparazione del materiale per la sterilizzazione;
- l’attuazione e il mantenimento dell’igiene della persona;
- la pulizia, disinfezione e sterilizzazione delle apparecchiature, delle attrezzature sanitarie e
dei dispositivi medici;
- la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti differenziati;
- il trasporto del materiale biologico ai fini diagnostici;
- la somministrazione dei pasti e delle diete;
- la sorveglianza delle fleboclisi, conformemente alle direttive del responsabile
dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione
Importante non è ciò che facciamo ma
quanto amore mettiamo in ciò che
facciamo;bisogna fare piccole cose con
grande amore
Madre Teresa di Calcutta
FINE
Organizzazione aziendale
• L'organizzazione aziendale è l'insieme delle unità e dei processi
lavorativi/produttivi che permettono il funzionamento di una impresa
(azienda). L'organizzazione aziendale è la struttura interna
dell'impresa ed è orientata al perseguimento degli obiettivi aziendali.
Non esiste un solo modello di organizzazione. Ogni impresa è
caratterizzata da una organizzazione aziendale che si distingue, in
tutto o in parte, da quelle riscontrabili in altre
aziende. L'organizzazione aziendale è infatti determinata dagli
obiettivi, dalle strategie, dalla dimensione e dalle risorse dell'azienda
stessa. La struttura organizzativa dell'azienda è uno dei fattori
determinanti del livello di competitività aziendale.
Dall’organizzazione aziendale:
STRUTTURA ORGANIZZATIVA-GERARCHIA
Contratto di lavoro
Il contratto individuale di lavoro è il contratto stipulato tra un
datore di lavoro (impresa individuale, società, associazione,
studio professionale, etc.) e un lavoratore per la
costituzione di un rapporto di lavoro.
Del contratto di lavoro sono dunque parte il datore di lavoro
ed il lavoratore (o prestatore): quest’ultimo si obbliga a
mettere a disposizione del datore la sua attività di lavoro,
mentre il datore si obbliga a corrispondere al prestatore una
retribuzione.
Il rapporto di lavoro è regolato da apposite norme che
definiscono le diverse tipologie di contratto che le parti
possono stipulare.
Sottoscrizione contratto
-la tipologia del rapporto di lavoro;
- la data di decorrenza dell'assunzione;
- il livello di inquadramento cui viene
assegnata o assegnato;
- il trattamento economico;
- la durata del periodo di prova;
- tutte le eventuali altre condizioni
concordate.
C.C.N.L
è un accordo a livello nazionale tra i sindacati dei
lavoratori (o comunque organizzazioni
rappresentative dei lavoratori) e le associazioni dei
datori di lavoro.
Vedi:
Il Contratto di lavoro dei lavoratori Metalmeccanici
Il Contratto di lavoro dei lavoratori del settore alimentare
Il Contratto di lavoro dei lavoratori del Commercio e dei Servizi
Il Contratto di lavoro dei lavoratori Chimici-Farmaceutica
C.C.N.L. Sanità
•C.C.N.L. Sanità Pubblica (Bs)
•C.C.N.L. AIOP (B2)
•C.C.N.L AIAS (C)
•C.C.N.L.COOP. SOC.(4°/5°)
•C.C.N.L. UNEBA UNIONE NAZ.ISTITUZIONI E INIZIATIVE DI ASSISTENZA SOCIALE
(4° LIVELLO SE CON ANZIANITA’ 24 MESI 4°SUPER)
Tipologie di contratti
Contratti tradizionali
Apprendistato
L'istituto dell'apprendistato è un rapporto di lavoro nel quale l'imprenditore è tenuto a impartire e/o far
impartire l'addestramento necessario perché il lavoratore possa conseguire la capacità tecnica per diventare
lavoratore qualificato.
Inserimento lavorativo
Il contratto di inserimento lavorativo sostituisce, a seguito della cosiddetta riforma Biagi, il contratto di
formazione e lavoro.
Tempo determinato
Il contratto di lavoro a termine può essere stipulato quando vi siano ragioni di ordine tecnico, produttivo,
organizzativo o sostitutivo, che richiedono un incremento di manodopera per un periodo di tempo limitato.
Tempo parziale
Il contratto di lavoro a tempo parziale prevede un orario inferiore rispetto a quello normale indicato dalla
legge o dal contratto collettivo.
Lavoro ripartito
Il lavoro ripartito, o job sharing, è uno speciale contratto di lavoro mediante il quale due lavoratori assumono
in solido l'adempimento di un'unica ed identica obbligazione lavorativa.
Somministrazione di lavoro
Particolare tipo di contratto di lavoro subordinato che coinvolge tre soggetti: il somministratore, l'utilizzatore
e il lavoratore. Il lavoratore è assunto dal somministratore, ma viene inviato a svolgere la propria attività
presso l'utilizzatore (c.d. missione). Tra somministratore e utilizzatore viene stipulato un contratto di fornitura
di manodopera, che è un normale contratto commerciale.
Nuove tipologia di contratti (Legge 30/2003)
Lavoro a chiamata
Il lavoro intermittente è un contratto mediante il quale un lavoratore si mette
a disposizione di un datore di lavoro, che può utilizzare la prestazione
lavorativa quando ne ha effettivo bisogno.
Lavoro a progetto
Il lavoro a progetto sostituisce la precedente accezione di rapporto di
collaborazione coordinata e continuativa, regolamentandone sia la forma
contrattuale che la finalità.
Lavoro occasionale
La collaborazione occasionale è caratterizzate da un duplice vincolo: deve
essere di durata complessiva non superiore a 30 giorni nel corso dell'anno
solare con lo stesso committente e non deve comportare un compenso
superiore a cinque mila euro nello stesso anno solare e con lo stesso
committente.
Lavoro accessorio
E’ un particolare tipo di contratto avente ad oggetto prestazioni di lavoro
“accessorie”, ossia attività di natura meramente occasionale rese
nell’ambito di specifici settori di attività espressamente indicati dalla legge.
Diritti del lavoratore
•Diritto al trattamento economico
•Diritto all’esercito delle mansioni inerenti al profilo professionale
•Diritto alle ferie
•Diritto ad un giorno di riposo settimanale
•Diritto di permessi retribuiti
•Diritto di assenza per malattia
•Diritto alla tutela della maternità
•Diritto alla conservazione del posto di lavoro per servizio militare
•Diritto all’aspettativa
•Diritto ai permessi in caso di incarichi pubblici
•Diritto allo sciopero
Doveri del lavotatore
•Osservare le norme del contratto di lavoro
•Rispettare il segreto d’ufficio
•Non utilizzare a fini privati le informazioni di cui si disponga per ragioni d’ufficio
•Rispettare l’orario di lavoro
•Durante l’orario di lavoro,mantenere una condotta corretta
•Astenersi da comportamenti lesivi con persone
•Eseguire disposizioni inerenti alle proprie funzioni o mansioni impartite da superiori
•Avere cura dei beni strumentali affidati
•Non chiedere ne accettare compensi,regali,ecc.in connessione alla prestazione lavorativa
•Non valersi di quanto proprietà della azienda per ragioni che non siano di servizio
•Osservare scrupolosamente le disposizioni che regolano l’accesso ai locali dell’azienda
•Comunicare alla azienda la propria residenza a seguito di ogni cambio
•In caso di malattia dare tempestivo avviso all’ufficio di appartenenza ed inviare certificato medico
•Astenersi dal partecipare,nelle ore di servizio,di adottare scelte che possano avere direttamente o
indirettamente interessi personali
Responsabilità dei lavoratori
1. Responsabilità penale
2. Responsabilità civile
3. Responsabilità penale
Responsabilità penale
È una responsabilità personale e si configura
quando la trasgressione assume carattere di
violazione dell’ordine giuridico e si concreta in
reato che provoca l’intervento dello Stato che
nell’esercizio della sua funzione infligge la pena
Responsabilità Civile
Si configura quando il dipendente
con la sua trasgressione arreca
danno all’azienda o a terzi un
danno patrimoniale;la sanzione
consiste nel risarcimento del
danno solo nel caso in cui vi sia
dolo o colpa
Responsabilità disciplinare
È una responsabilità che si configura
per la violazione dei doveri inerenti al
comportamento in servizio,è
disciplinata dai diversi C.C.N.L.
Provvedimenti disciplinari
in conformità all’art.7 della legge n.300/70 le
mancanze del dipendente danno luogo
all’adozione di provvedimenti disciplinari da
parte dell’azienda
Rimprovero verbale
Infrazioni di lieve entità
Rimprovero scritto
È un provvedimento preliminare,dopo il terzo
richiamo scritto non caduto in prescrizione e
se recidivo si incorre in provvedimenti più
gravi multa o sospensione non superiore ad
un giorno
Multa
•Inosservanza dell’orario di lavoro
•Assenza non giustificata non superiore ad un giorno trattenuta 5%delle ore
non lavorate
•Inosservanza di misure prevenzione infortuni,quando non ricorrano casi in
cui e prevista la sospensione o licenziamento
•Irregolarità di servizio,abusi,disattenzione,negligenza dei compiti,mancata
comunicazione cambio residenza e recapito telefonico solo dove previsto
L’importo delle suddette multe è devoluto alle istituzioni assistenziali o previdenziali aziendali,o in
mancanza di questo all’inps,fatta eccezione di recidiva di due volte,in tal caso rischio sospensione fino
a 4 giorni
sospensione
-inosservanza ripetuta per oltre 3 volte dell'orario di lavoro;
- assenza arbitraria di durata superiore a 1 giorno e non superiore a 3;
- inosservanza delle misure di prevenzione degli infortuni e delle relative disposizioni
emanate dall'azienda, quando la mancanza possa cagionare danni lievi alle cose e
nessun danno alle persone;
- presentarsi al lavoro e prestare servizio in stato di ubriachezza o di alterazione derivante
dall'uso di sostanze stupefacenti;
- abbandono del posto di lavoro senza giustificato motivo salvo quanto incorre
il provvedimento di licenziamento;
- insubordinazione verso i superiori;
- irregolarità volontaria nelle formalità per il controllo delle presenze quando non
costituisca
recidiva;
- assunzione di un contegno scorretto e offensivo verso gli utenti, i soggetti esterni, i
colleghi, atti o molestie anche di carattere sessuale che siano lesivi della dignità della
persona;
- rifiuti ad eseguire incarichi affidati e/o mansioni impartite
Licenziamento
- assenze ingiustificate e prolungate oltre i 3 giorni consecutivi;
- assenze ingiustificate, ripetute 3 volte in 1 anno, nel giorno precedente o seguente i
festivi o le ferie;
- abbandono del proprio posto di lavoro o grave negligenza nell'esecuzione dei
lavori o di ordini che implichino pregiudizio all'incolumità delle persone o alla
sicurezza degli ambienti affidati;
- inosservanza delle norme mediche per malattia;
- grave insubordinazione verso i superiori, minacce o vie di fatto;
- danneggiamento volontario all'eventuale attrezzatura affidata;
- litigi di particolare gravità, ingiurie, risse sul luogo di lavoro;
- furto nell'azienda di beni a chiunque appartenenti;
- esecuzione di attività per proprio conto o di terzi effettuati durante l'orario di lavoro;
- contraffazione o mendace dichiarazione di grave entità sulla documentazione
inerente all'assunzione;
- azioni in grave contrasto con i principi della cooperativa;
- gravi comportamenti lesivi della dignità della persona.
TFR-trattamento fine rapporto
Il "trattamento di fine rapporto", in sigla Tfr, e' la
somma che spetta al lavoratore dipendente al termine
del lavoro in un'azienda. Conosciuta, specie in passato,
piu' popolarmente come "liquidazione", e' una
prestazione al cui pagamento è tenuto il datore di
lavoro nel momento in cui cessa il rapporto stesso.
Come si calcola
sommando per ciascun anno di lavoro una quota pari
all'importo della retribuzione annua divisa per 13,5 (la
retribuzione utile per il calcolo del Tfr comprende tutte le voci
retributive corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro,
salvo diversa previsione dei contratti collettivi). Tenendo
conto che di questa quota una parte, lo 0,5%, va all'Inps come
contributo per le prestazioni pensionistiche, la quota
accantonata annualmente in termini percentuali è pari al
6,91% della retribuzione utile.
Anticipo TFR
Il datore di lavoro può erogare annualmente anticipi nella misura massima del 10% dei
dipendenti che ne fanno richiesta,
numero che non deve superare il 4% dei dipendenti totali
Requisiti minimi:
Rapporto di lavoro subordinato continuativo (dipendente pubblico o privato) da
almeno otto anni, dunque stesso datore di lavoro;
Misura massima del 70% dell'importo del TFR maturato in azienda;
Una sola possibilità di richiesta;
Motivazioni ammissibili:
Congedi per astensione facoltativa di maternità, formazione e formazione continua anche
aziendale;
Spese mediche per terapie, interventi etc.;
Acquisto o costruzione della prima casaper se o per i figli, ristrutturazione straordinaria
della casa di proprietà.
L’anticipo del TFR prevede un tassazione che varia a secondo della motivazione per cui si
richiede
Grazie per l’attenzione
(Massimo La Macchia)
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