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Umbria

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Umbria
POSIZIONE E CONFINI
Umbria Regione amministrativa
dell'Italia centrale. Racchiusa tra
la Toscana a ovest e nord-ovest,
le Marche a est e nord-est e il
Lazio a sud.
TERRITORIO
Con una forma vagamente
paragonabile a un rombo,
l'Umbria occupa il cuore
dell'Italia centrale, in
corrispondenza grosso
modo del bacino superiore
del fiume Tevere. Le aree più
vitali della regione sono
rappresentate dalle
superfici pianeggianti
corrispondenti al fondo
delle conche e dei bacini
intermontani.
La sezione montana è inferiore al 30% della superficie
territoriale, mentre il restante 70% è occupato da colline. I
rilievi dell’Appennino umbro-marchigiano, che si sviluppano
tra Umbria e Marche, iniziano convenzionalmente alla Bocca
Serriola, ma secondo alcuni geografi alla Bocca Trabaria.
Prevalgono cime arrotondate che raggiungono i 1500 m di
quota; all'estremo sud-est questa sezione appenninica termina
con il massiccio calcareo dei monti Sibillini, dall'aspetto
alpestre e dirupato, che raggiungono con il monte Vettore i
2476 m. Data la natura calcarea delle rocce, numerosi sono i
fenomeni carsici, come le doline, gli inghiottitoi, le caverne e
soprattutto le sorgenti, alimentate da una copiosa circolazione
di acque sotterranee. Al limite occidentale della regione si
innalzano invece alcuni rilievi, di altezza più modesta, che
vengono considerati l'estrema prosecuzione dell'Antiappennino
toscano e laziale.
Il paesaggio, formato per il
resto da distese collinari ,
presenta nel suo insieme
grande omogeneità. Il
disegno geografico della
regione ha i suoi elementi
principali, nei bacini
intermontani, che fungono da
corridoi e da aree di
insediamento; il principale di
questi bacini è la valle del
Tevere, o Val Tiberina,
piuttosto angusta nel suo
tratto settentrionale, cioè
sino alla conca in cui è
situata la città di Perugia, poi
man mano relativamente più
ampia, fino a toccare i 5 km di
larghezza.
L'Umbria è ricca di corsi d'acqua; tuttavia non esiste una
vera relazione tra la rete idrografica e l'andamento del
rilievo. Nessuna delle numerose depressioni che si
interpongono tra le dorsali montuose è percorsa in tutta
la sua lunghezza da un unico corso d'acqua; in alcuni
punti inoltre i solchi fluviali tagliano trasversalmente le
dorsali con strette incisioni, determinando così una rete
idrografica assai irregolare. La regione è interamente
attraversata da nord a sud, per circa 200 km, dal Tevere,
che nasce in Toscana, sul monte Fumaiolo, e continua
poi il suo corso nel Lazio; a questo fiume, il maggiore
dell'Italia peninsulare e il terzo fiume italiano per
lunghezza, tributano, dopo un percorso più meno
tortuoso, pressoché tutti i corsi d'acqua.
I principali affluenti del Tevere sono, il
Paglia, che scende dall'Antiappennino
toscano, il Chiascio che, formato da due
rami, il Chiascio e il Topino, nasce
sull'Appennino umbro-marchigiano e solca
la Valle Umbra, con una lunghezza
complessiva di 80 km, e il Nera, che, lungo
116 km, confluisce nel Tevere solo in
territorio laziale. Il suo tributario, il Velino,
forma un'imponente cascata, famosa sin
dall'antichità, quella delle Marmore.
Compreso nel territorio dell'Umbria, nei
pressi del confine con la Toscana, si trova il
più esteso lago dell'Italia peninsulare,
nonché il quarto d'Italia per estensione, il
lago Trasimeno (128 km2). Al centro di una
pittoresca conca al confine con il Lazio è
invece situato il piccolo lago di Piediluco
(1,5 km2), in provincia di Terni.
CLIMA E AMBIENTE
La regione ha un clima che varia da subcontinentale a
mediterraneo, con estati non eccessivamente calde e in genere
ventilate, e inverni non molto freddi; in particolare le
temperature invernali si elevano nella sezione sud - occidentale
dove, attraverso le valli del Tevere e del Nera, penetrano gli
influssi tirrenici. Le precipitazioni non sono molto abbondanti:
in media sulla regione cadono meno di 1000 mm d'acqua
all'anno. L'estate è ovunque la stagione meno piovosa; per il
resto le precipitazioni sono distribuite con una certa uniformità
nel corso dell'anno, con accentuazioni in autunno e in
primavera.
ECONOMIA
L'attività agricola dell'Umbria è stata nei secoli
fortemente condizionata dall'istituto della mezzadria,
ormai scomparso a seguito delle riconversioni
economiche iniziate negli anni Sessanta. I primi
lavoravano la terra, con gli attrezzi agricoli. Tipica della
mezzadria è l'agricoltura mista (cereali, ortaggi, vite e
olivo), per sopperire alle necessità alimentari del
mezzadro e della sua famiglia. Negli ultimi decenni si
sono tuttavia registrati molti cambiamenti, mirati a
introdurre la meccanizzazione e la razionalizzazione
delle colture, praticate il più possibile con tecniche
intensive e monocolture.
È nettamente migliorata la resa
nella produzione di frumento, il
cereale per eccellenza della
regione anche se, in generale, si
tende a diminuire le superfici
delle colture granarie, mentre si
accrescono le aree destinate alla
vite, ai prodotti ortofrutticoli, al
tabacco e al girasole. Altra
tradizionale attività quasi
scomparsa è la pastorizia
transumante; rimane invece di
notevole importanza
l'allevamento dei suini.
L'industrializzazione si è realizzata in Umbria in ritardo
rispetto ad altre aree d'Italia. Il settore presenta due tipi di
sviluppo industriale, in netto contrasto tra di loro e
caratteristici dei due capoluoghi provinciali: Terni è sede di
grandi complessi nell'industria di base (metallurgici,
siderurgici, meccanici, chimici), sorti per intervento dello stato.
Perugia si caratterizza per le piccole e medie aziende,
d'iniziativa privata, familiare, che rappresentano comunque la
caratteristica produttiva regionale, presenti soprattutto nei
comparti alimentare, dell'abbigliamento e della lavorazione
delle pelli. Rimane fiorente e di alta qualità l'artigianato
(ceramiche, ricami e ferri battuti).
Il settore terziario poggia essenzialmente sul turismo, che tuttavia
si è affermato solo dopo gli anni Settanta e che registra un
numero relativamente limitato di presenze straniere. Tra le cause
principali del lento sviluppo del turismo vi è la carenza delle vie
di comunicazione: le principali direttrici del traffico tra il Nord e il
Sud d'Italia, cioè l'Autostrada del Sole e la linea ferroviaria
Milano - Bologna - Firenze- Roma, toccano appena l'estremità
occidentale della regione.
CAPOLUOGO E
PROVINCE
Perugia, una delle più antiche città italiane,
capoluogo dell'Umbria, si trova nella zona
compresa tra il fiume Tevere e il lago Trasimeno.
La città ha conservato numerose costruzioni
medievali e rinascimentali.
Terni Città e provincia dell'Umbria è situata all'estremità
orientale di una conca pianeggiante solcata dal fiume
Nera. I Musei civici, a Terni, comprendono una sezione
archeologica, con reperti provenienti dal territorio
circostante, e la Pinacoteca, che espone opere del XIVXVIII secolo.
CURIOSITA’
Cose da mangiare
In Umbria la cucina è rustica, fatta con ingredienti genuini. I salumi
umbri sono numerosi: oltre al prosciutto, comprendono la
"finocchiella", la lonza, il salame, la mortadella, la coppa, il
capocollo, il "mezzofegato", una speciale salsiccia a base di fegato
di maiale con zucchero, pepe, uva passa, pinoli, buccia d'arancia.
Una celebre specialità sono le pregiatissime lenticchie di
Castelluccio, ideale accompagnamento degli zamponi e dei
cotechini di Capodanno. Come in Toscana, così in Umbria la carne
domina sulla tavola, ma non mancano il pesce dei fiumi e dei laghi,
i cereali, gli ortaggi. La carne è per lo più arrostita sulla griglia e
insaporita con aromi. Il prodotto più tipico è il colombaccio
selvatico, detto "palomba", che nella ricetta tradizionale viene cotto
allo spiedo in modo che all'esterno la carne risulti perfettamente
rosolata, ma all'interno rimanga sanguinante.
Un piatto che spesso compare sulla tavola umbra è la pastasciutta:
gli spaghetti, gli "stringozzi". Ricca è la varietà dei dolci, alcuni dei
quali di antichissima origine. La "pinoccata" a base di pinoli e il
"torciglione" a forma di serpente sono le specialità di Natale. La
festa del patrono di Perugia vede i "torcoli", ciambelle intrecciate
arricchite di uvetta e canditi; a Carnevale si fanno gli "strufoli",
frittelline che si intingono nel miele; per Pasqua è tradizione
preparare le "ciaramicole", focacce rotonde cosparse di confettini
colorati.
Che cosa vedere
Sicuramente, la basilica di San Francesco, ad Assisi,
costruita tra il 1228 e il 1253, è uno dei primi esempi di
architettura gotica italiana. È composta da due chiese
sovrapposte; in quella superiore si trovano importanti
cicli di affreschi di Cimabue, Giotto, Pietro Lorenzetti
e Simone Martini. In prossimità di Terni, capoluogo di
provincia umbro, si trova la cascata delle Marmore,
formata dalle acque del fiume Velino che precipitano
nella Nera con un salto di 165 m. Da vedere è la
cittadina umbra di Deruta è uno dei centri più noti e
più antichi nella produzione artistica di ceramiche. A
Gubbio (Perugia) si trova la piazza della Signoria. La
cittadina umbra è un centro di notevole interesse
artistico, per i suoi edifici storici, fra i quali si
annoverano la chiesa di San Francesco (XIII secolo), il
Palazzo dei Consoli (1337), il Duomo (XIII secolo) e il
Palazzo Ducale (XV secolo).
Nome e stemma
L’Umbria deriva il nome dagli antichi umbri, che
abitarono la regione prima degli Etruschi e
dei Romani. Sullo stemma della regione sono
raffigurati i tre Ceri di Gubbio, che sono gigantesche
macchine di legno
e di cartapesta portate in
processione durante la corsa dei Ceri.
Feste e fiere
Perugia contende a Torino il titolo di “ capitale del
cioccolato”. Qui si tiene ogni anno una manifestazione
internazionale dedicata a questo alimento. Una delle più
antiche manifestazioni folcloristiche umbre è la Corsa dei
Ceri. In Umbria è molto viva la tradizione musicale.
Ogni anno nella città di Spoleto si tiene il Festival dei Due
Mondi:concerti, balletti, rappresentazioni teatrali e altri
spettacoli, ai quali partecipano i più grandi artisti di tutto
il mondo.
Patrimonio ambientale
Alle spalle di Assisi si
estende il Parco Naturale
Regionale del monte Subasio.
Il vero gioiello
del parco è la foresta di
lecci. Invece, il Parco
Naturale Regionale del lago
Trasimeno stato
istituito per proteggerne i
delicati equilibri, minacciati
dall’inquinamento.
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