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Lezione n. 4 - Dipartimento di Matematica e Fisica
12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 1 Da Eistein «…la teoria della relatività assomiglia ad un edificio a due piani separati: la teoria speciale (o ristretta) e la teoria generale. La teoria speciale […] si applica a tutti i fenomeni fisici tranne la gravitazione. La teoria generale conduce alla legge della gravitazione e alle relazioni di essa con altre forze della natura.» La teoria della relatività speciale o ristretta fu formalizzata per la prima volta attraverso un saggio pubblicato nel 1905. Successivamente, nel 1915, Einstein propose una nuova teoria (la teoria della relatività generale) che superava la precedente, includendola come caso limite. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 2 Tre scienziati determinanti nella storia della relatività: Galileo Maxwell Einstein Ma anche molti altri: Poincarè, Fitgerald, Michelson, Morley, Lorentz, Minkowski...... 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 3 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 4 Riserratevi con qualche amico nella maggiore stanza che sia sotto coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d'aver mosche, farfalle e simili animaletti volanti; siavi anco un gran vaso d'acqua, e dentrovi de' pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a goccia a goccia vadia versando dell'acqua in un altro vaso di angusta bocca, che sia posto a basso: e stando ferma la nave, osservate diligentemente come quelli animaletti volanti con pari velocità vanno verso le parti della stanza; i pesci si vedranno andar notando indifferentemente per tutti i versi; le stille cadenti entreranno tutte nel vaso sottoposto; e voi, gettando all'amico alcuna cosa, non più gagliardamente la dovrete gettare verso quella parte che verso questa, quando le lontananze sieno eguali; e saltando voi, come si dice, a piè giunti, eguali spazii passerete verso tutte le parti. Osservate che avrete diligentemente tutte queste cose, benché niun dubbio ci sia che mentre il vassello sta fermo non debbano succeder così, fate muover la nave con quanta si voglia velocità ché (pur che il moto sia uniforme e non fluttuante in qua e in là) voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati effetti, nè da alcuno di quelli potrete comprender se la nave cammina o pure sta ferma: voi saltando passerete nel tavolato i medesimi spazii che prima, nè, perché la nave si muova velocissimamente, farete maggior salti verso la poppa che verso la prua, benché, nel tempo che voi state in aria, il tavolato sottopostovi scorra verso la parte contraria al vostro salto; e gettando alcuna cosa al compagno, non con più forza bisognerà tirarla, per arrivarlo, se egli sarà verso la prua e voi verso poppa, che se voi fuste situati per l'opposito; le gocciole cadranno come prima nel vaso inferiore, senza caderne pur una verso poppa, benché, mentre la gocciola è per aria, la nave scorra molti palmi; i pesci nella lor acqua non con più fatica noteranno verso la precedente che verso la sussequente parte del vaso, ma con pari agevolezza verranno al cibo posto su qualsivoglia luogo dell'orlo del vaso; e finalmente le farfalle e le mosche continueranno i lor voli indifferentemente verso tutte le parti, nè mai accaderà che si riduchino verso la parte che riguarda la poppa, quasi che fussero stracche in tener dietro al veloce corso della nave, dalla quale per lungo tempo, trattenendosi per aria, saranno state separate; e se abbruciando alcuna lagrima d'incenso si farà un poco di fumo, vedrassi ascender in alto ed a guisa di nugoletta trattenervisi, e indifferentemente muoversi non più verso questa che quella parte. E di tutta questa corrispondenza d'effetti ne è cagione l'esser il moto della nave comune a tutte le cose contenute in essa ed all'aria ancora, che per ciò dissi io che si stesse sotto coverta; ché quando si stesse di sopra e nell'aria aperta e non seguace del corso della nave, differenze più e men notabili si vedrebbero in alcuni de gli effetti nominati: e non è dubbio che il fumo resterebbe in dietro, quanto l'aria stessa; le mosche parimente e le farfalle, impedite dall'aria, non potrebber seguir il moto della nave, quando da essa per spazio assai notabile si separassero; ma trattenendovisi vicine, perché la nave stessa, come di fabbrica anfrattuosa, porta seco parte dell'aria sua prossima, senza intoppo o fatica seguirebbon la nave, e per simil cagione veggiamo tal volta, nel correr la posta, le mosche importune e i tafani seguir i cavalli, volandogli ora in questa ed ora in quella parte del corpo; ma nelle gocciole cadenti pochissima sarebbe la differenza, e ne i salti e ne i proietti gravi, del tutto impercettibile. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 5 Rinserratevi nella maggiore stanza che sia sotto coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d'aver mosche, farfalle e simili animaletti volanti; siavi anco un gran vaso d'acqua, e dentrovi dei pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello che a goccia a goccia vadia versando del'acqua in un altro vaso di angusta bocca, che sia posto a basso: e stando ferma la nave, osservate diligentemente come quegli animaletti volanti con pari velocità vadano verso tutte le parti della stanza; i pesci si vedranno andar notando indifferentemente per tutti i versi; le stille cadenti entreranno tutte nel vaso sottoposto... Osservate che avrete diligentemente tutte queste cose, benché niun dubbio ci sia che mentre ‘l vassello sta fermo non debbano succedere così, fate muover la nave con quanta si voglia velocità, ché (purché il moto sia uniforme e non fluttuante...) voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati effetti, né da alcuno di quelli potrete comprendere se la nave cammina oppure sta ferma.. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 6 Principio galileiano di relatività. Tutte le leggi della Meccanica, quali quelle relative alla caduta dei gravi, alle oscillazioni, ecc., sono le medesime per osservatori in moto traslatorio rettilineo uniforme l'uno rispetto all'altro. [sono invarianti rispetto a trasformazioni di Galileo] 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 7 Un evento fisico è qualcosa che accade in un certo punto ad un certo tempo (ad es. l’accendersi di una lampadina), indipendentemente dal sistema di riferimento che potremmo usare. Per descrivere un evento usiamo quattro misure in un particolare sistema di riferimento, cioè le coordinate x, y, z, e il tempo t. Consideriamo ora due sistemi di riferimento, uno fermo che chiameremo O e l’altro (che si muove con velocità v0 rispetto a O) che chiameremo O’. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 8 Per comodità supponiamo che il sistema O’ si sposti lungo l’asse comune x , x’ . A questo punto poniamo che si verifichi un evento in un punto P; un osservatore in O misurerà la posizione e l’istante in cui avviene l’evento assegnandogli le coordinate spaziali x, y, z e il tempo t, mentre un osservatore in O’ in movimento con velocità v0 gli assegnerà le coordinate x’, y’, z’, t’. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 9 Trasformazioni di Galileo. x = x' + v0 t t = t' derivando v = v' + v0 derivando a = a' (F = ma) = (F’=ma') 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 10 Punti salienti della meccanica classica Spazio, tempo, massa assoluti Le forze, i segmenti orientati, gli intervalli temporali, le masse (inerziali o gravitazionali) sono invarianti in tutti i sistemi inerziali. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 11 Una riflessione: da Galileo a Newton tutte le leggi della meccanica erano state sviluppate in un mondo in cui le velocità erano molto minori di quella della luce . (360 Km/h = 0.1 Km/s << 300.000 Km/s) le leggi che si ricavano non è detto che si possano estrapolare a velocità prossime a c. (esempio: carica condensatore in mondo in cui è sempre dell’ordine del milione di anni) 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 12 Passa il tempo........... ed intanto si cominciano a studiare i fenomeni elettrostatici, la corrente elettrica, il campo elettrico, il magnetismo, i fenomeni di induzione...... .....fino al 1860 circa 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 13 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 14 Maxwell raccoglie tutti i risultati nelle quattro equazioni 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 15 D ρ Gauss B 0 B E t B solenoidale FaradayNeumann D H j t 12/05/2004 Circuit.di H Introduzione alla teoria della Relatività speciale 16 Dalle equazioni di Maxwell, con qualche ipotesi del tutto generale e con semplici operazioni matematiche si trova che le onde elettromagnetiche si muovono con velocità: 1 c ε 0μ 0 la stessa con cui si propaga la luce 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 17 Difficoltà Dall’ analisi delle equazioni di Maxwell sorgono alcune inconsistenze con le teorie precedenti: in particolare la velocità della luce è fissata indipendentemente dal sistema di riferimento 1 c ε 0μ 0 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 18 Inoltre le e. di Maxwell NON sono invarianti sotto trasformazioni di Galileo Cioè il campo elettromagnetico non rispetta il principio di relatività Galileiana. (Il campo elettrico e quello magnetico non son uguali in tutti i sistemi inerziali) 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 19 E E E E E E E E E Filo su cui sono depositate cariche positive E EE E 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale EE E E E S.d.R. fisso rispetto al filo 20 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 21 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 22 Questi problemi spinsero gli scienziati della fine sec. 1800 a sviluppare ricerche sperimentali e teoriche per chiarire le inconsistenze che si venivano evidenziando. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 23 Da un punto di vista sperimentale prendiamo il caso della costanza della velocità della luce......... 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 24 Maxwell prevede per c un valore ben determinato senza fare ipotesi sul sistema di riferimento. Ciò porta a 3 possibilità: 1) Le equazioni di Maxwell sono sbagliate od incomplete (cfr. il caso della corrente di spostamento) 2) Il valore calcolato da Maxwell si riferisce ad un ben determinato sistema di riferimento. In tal caso cambiando s.d.r. cambierà il valore di c. 3) se c non varia cambiando il s.d.r. le trasformazioni di Galileo sono sbagliate. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 25 Tralasciando il 1) caso [ 1)Le equazioni di Maxwell sono sbagliate od incomplete (cfr. il caso della corrente di spostamento] (per cui non si trovavano grandi possibilità di modificare le equazioni) le ricerche si concentrarono sulla seconda possibilità: [ 2)Il valore calcolato da Maxwell si riferisce ad un ben determinato sistema di riferimento. In tal caso cambiando s.d.r. cambierà il valore di c.] l’esempio classico a cui riferirsi erano le onde elastiche (ad es. le onde sonore) la cui velocità di propagazione dipendeva dalle caratteristiche del mezzo su cui si muovevano. Si poteva quindi immaginare che le onde e.m. si propagassero attraverso un mezzo particolare (l’etere) e che in tale sistema la velocità di propagazione fosse appunto 1 c ε 0μ 0 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 26 Poichè si presupponevano valide le trasformazioni di Galileo si doveva trovare un particolare sistema di 1 riferimento O tale che in esso valesse la c ε 0μ 0 Ovviamente in un sistema O′ in moto con velocità v rispetto ad O si sarebbe ottenuta una velocità V vc Sarebbe quindi stato sufficiente misurare la velocità della luce in vari sistemi di riferimento per individuare quello in cui essa valeva c e quindi trovare il s.d.r. dell’etere 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 27 Purtroppo fino al 1870 le misure della velocità della luce erano affette da un errore molto maggiore delle velocità che era possibile raggiungere in quei tempi 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 28 K. D. Froome and L. Essen, "The Velocity of Light and Radio Waves", Academic Press, 1969 When Author Measured 1626 1676 1726 1849 1857 Galileo Olaus Roemer James Bradley Armand Fizeau Weber, Light Light Light Light ESU/EMU 1862 1879 1891 1907 1926 Leon Foucault Albert Michelson Blondlot Rosa, Dorsey Albert Michelson 12/05/2004 Method Uncovering Lanterns Galilean Satellites of Jupiter Stellar Aberration Toothed Wheel Ratio of Electrostatic to Electromagnetic Units Light Rotating Mirror Light Rotating Mirror Radio Parallel Wires EMU/ESU Electromagnetic Units Light Rotating Mirror Introduzione alla teoria della Relatività speciale Result (km/s) Error infinity 214,000 301,000 315,000 310,740 298,000±500 299,910±50 297,600±15000 299,788±30 299,796±4 29 Fu quindi necessario: a) da una parte trovare un sistema con la più alta velocità possibile, b) dall’altra diminuire drasticamente l’errore nella misura della velocità della luce. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 30 Per a) si prese la massima velocità allora raggiungibile: quella con cui la terra gira attorno al sole ~29 km/s ≈ 100.000 km/ora. Per b) si dovettero inventare nuovi metodi usando le cognizioni sull’ottica che si stavano sviluppando in quei tempi. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 31 • A.A. Michelson (1852-1931) con la collaborazione di E.W. Morley inventò l’interferometro che porta il suo nome, uno strumento di grandissima precisione, che rese possibile l’esperimento di verifica della teoria dell’etere; 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 32 L’interferometro di Michelson era direttamente connesso con la Terra, perciò se noi immaginiamo che l’etere sia fisso rispetto al sole, la Terra (e con essa pure l’interferometro) si muove nell’etere con una velocità pari a 29 Km/s in direzioni diverse a seconda delle stagioni. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 33 Nella pratica, la realizzazione dell'esperimento consisteva nella rilevazione di una differenza di velocità di propagazione della luce fra due raggi luminosi perpendicolari. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 34 Per rendere intuitivamente l’ esperimento possiamo riferirci all’immagine di una nave che si muova lungo un fiume tra due punti A e B alla stessa distanza. Nel primo caso B è a valle del fiume mentre nel secondo B è sull’altra sponda. v c 12/05/2004 2 c -v 2 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 35 Nel primo caso il tempo impiegato dal punto A a quello B e ritorno è: Nel secondo caso invece abbiamo 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 36 La differenza tra i tempi di transito quindi è: Supponiamo ora che il fiume scorra verticalmente (cioè venga ruotato di 90°), a questo punto l1 è il cammino perpendicolare alla corrente e l2 quello parallelo alla corrente. Facendo le dovute sostituzioni la stessa analisi compiuta in precedenza ora da per la differenza fra i tempi di transito è: 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 37 Ruotando il fiume di 90° le differenze di tempo cambiano di: 1 2 1 t 't l1 l2 2 2 c 1 v 2 v 1 c c2 In corrispondenza della rotazione si ha quindi una variazione di interferenza tra i due raggi, variazione che si riflette in una variazione delle frange viste dall’ osservatore. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 38 Schema dell’esperimento di Michelson Sorgente luminosa Etere Immagini virtuali occhio 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 39 12/05/2004 Da G. Gamow – One two three...Infinity Mentor Books 1957 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 40 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 41 Il risultato dell'esperimento di Michelson e Morley fu che la velocità della Terra rispetto all'etere era nulla in qualsiasi periodo dell'anno, confutando l’esistenza del mezzo cosmico ipotizzato. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 42 Da un punto di vista teorico ..... 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 43 Dopo svariati tentativi dell’esperimento di Michelson e Morley, (sempre con esiti negativi), Fitzgerald propose, nel 1892, un’ipotesi, che fu poi elaborata da Lorentz per dare una spiegazione a questi risultati, e mantenere tuttavia il concetto di riferimento privilegiato dell’etere. La loro ipotesi fu che qualsiasi corpo subisce una contrazione nella direzione del moto relativo all’etere stazionario di un fattore pari a: 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 44 INOLTRE: Si comprese che la velocità di trasmissione di un segnale che porti informazione non può essere infinita. Ciò infatti permetterebbe ad una persona di inviare un messaggio ad un’altra persona e riceverne la risposta nello stesso istante contraddicendo così il principio di causa ed effetto. questo porta a far dubitare delle trasformazioni di Galileo che portavano a v = v' + v0 e quindi permetterebbero una velocità infinita. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 45 Problema simultaneità Galileo presuppone che il tempo sia universale (t = t’), ma ...... 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 46 • Ritrovando indipendentemente anche risultati di W. Voigt (1887), Lorentz introduce nel 1892 (oltre alla contrazione delle lunghezze) anche l'idea di tempo locale per spiegare il risultato negativo degli esperimenti di Michelson e Morley. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 47 • Dalla ipotesi della contrazione di Fitzgerald e del tempo locale si possono ricavare le "trasformazioni di Lorentz" 1899-1904 che sono delle modifiche a quelle di Galileo. (Se la velocità relativa è molto piccola rispetto alla velocità della luce, si riottengono le trasformazioni di Galileo). • Nel 1904 Lorentz osservò che benché le equazioni di Maxwell non siano invarianti per trasformazioni galileiane, lo sono per quelle di Lorentz, 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 48 Le trasformazioni di Galileo Lorentz 12/05/2004 x vt x' x vt x' y' y y' y z' z z' z t' t v t 2 x c t' v2 1 2 c Introduzione alla teoria della Relatività speciale v2 1 2 c 49 Michelson himself wrote in 1899: "The more important fundamental laws and facts of physical reality have all been discovered and they are now so firmly established that the possibility of their ever being supplanted in consequence of new discoveries is exceedingly remote .... Our future discoveries must be looked for in the 6th place of decimals." 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 50 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 51 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 52 • Postulati della Relatività speciale • 1. tutte le leggi della fisica (non solo quelle della meccanica) sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali (principio di relatività di Einstein). • 2. la velocità della luce c è indipendente dalla velocità della sorgente. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 53 Alcune conseguenze (filosofico-matematiche?) dei postulati della teoria della relatività 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 54 Trasformazioni di Lorentz x' x vt v2 1 2 c y' y z' z v t 2 x c t' v2 1 2 c 12/05/2004 Dalla sola ipotesi della costanza della velocità della luce (e della località del tempo) si ricavano immediatamente le trasformazioni di Lorentz. Introduzione alla teoria della Relatività speciale 55 Relatività spaziale Supponiamo di avere i due sistemi di riferimento O (x, y, z, t) O’ (x', y', z', t') E' intuitivo che due fenomeni che avvengono a tempi diversi possono coincidere spazialmente in un S.d.R ed essere distanti in un altro; basta pensare ad una lampadina accesa due volte in un treno in movimento; nel S.d.R del treno i fenomeni avvengono nello stesso posto, mentre in un S.d.R fermo si vedono in luoghi ben distanti. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 56 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 57 Matematicamente, usando le trasformazioni di Lorentz..... 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 58 Consideriamo 2 eventi spazialmente coincidenti (x1=x2) nel sistema O, ma a tempi differenti t1≠t2. Nel sistema O’ avremo x1 ' x1 vt1 x2 ' v2 1 2 c x vt v2 1 2 c x2 vt2 y' y v2 1 2 c z' z Da cui: x2' x1' x' vt1 vt2 v2 1 2 c v t 2 x c t' v2 1 2 c Cioè gli eventi non coincidono più spazialmente 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 59 Simultaneità temporale • Passiamo ora a far vedere, che l' affermare che la velocità della luce è la stessa in tutti i riferimenti, significa dire che si deve abbandonare il concetto di tempo assoluto e ammettere che ogni riferimento abbia un suo tempo proprio che scorre diversamente dal tempo di ogni altro sistema. • Consideriamo una sorgente radio, posta nel centro di un vagone (che si muove con velocità v), che all'istante t = 0 emetta un segnale che si propaga con velocità c e raggiunge, accendendole, due lampadine poste alle estremità A’ e B’ del vagone alla distanza s dal centro. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 60 Due eventi sono simultanei per un osservatore se rispetto ad esso accadono allo stesso tempo t. Il passeggero M sito nel vagone e posto in O vedrà l'onda luminosa sferica accendere le due lampadine ambedue al tempo t1= s/c. Per M i due eventi sono simultanei. Dal binario, N vedrà invece la lampadina in B’ accendersi al tempo t1=s/(c+v) e quella in A’al tempo t2=s/(c-v)>t1 e quindi per lui i due eventi NON sono simultanei. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 61 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 62 Matematicamente, usando le trasformazioni di Lorentz..... 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 63 Consideriamo 2 eventi simultanei (cioè temporalmente coincidenti (t1=t2) nel sistema O, ma in luoghi differenti x1≠x2 x' x vt v2 1 2 c v t 2 x1 c t1 ' v2 1 2 c v t 2 x2 c t2 ' v2 1 2 c y' y z' z v t 2 x c t' v2 1 2 c 12/05/2004 Nel sistema O’ avremo v v 2 x1 2 x2 c c t 2 't1 ' v2 1 2 c Cioè gli eventi non sono più simultanei in O’ Introduzione alla teoria della Relatività speciale 64 • Nella fisica di Galileo e Newton il tempo scorre in modo assoluto in tutti i sistemi di riferimento; infatti un intervallo di tempo tra due eventi in un sistema di riferimento inerziale è lo stesso se misurato in un altro sistema in moto rispetto al primo. Nella relatività ristretta la situazione non è più la stessa. Per un osservatore che viaggia a velocità prossime a quelle della luce il tempo scorre più lentamente che per l’osservatore fermo. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 65 Marco Lombardo rivolge a Dante nel canto XVI del Purgatorio (vv. 25-27): « Or tu chi sé, che il nostro fumo fendi, e di noi parli pur, come se tue partissi ancor lo tempo per calendi? » I due personaggi, Dante e l'anima purgante, vivono in due tempi diversi: l'uno nella dimensione terrena, con un preciso limite per la propria vita, l'altro proiettato nella dimensione della eternità. Le cose viste da loro sono le stesse, ma misurate in due modi differenti. Dante, come si vede, è stato così geniale da anticipare persino Einstein e la relatività dei tempi... 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 66 Contrazione delle lunghezze. L' osservatore in O vuole misurare una sbarra parallela all' asse x ed in quiete rispetto a O'. All' istante tA = tB (e lo deve fare allo stesso tempo perchè la sbarra si sta muovendo in O) segna gli estremi della sbarra l = xB - xA. Per O' la sbarra sarà lunga l' = x'B - x'A. Ma è x' A x A vt A 1 2 e x' B x B vt B e quindi (poichè tA = tB) x' A x'B 1 2 x A xB 1 2 2 Dunque la misura l l' 1 della sbarra in movimento è minore della misura l' in quiete. Ciò si può interpretare dicendo che una sbarra in movimento si contrae. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 67 Dilatazione dei tempi. Supponiamo di avere due eventi nell' origine in O’ tale che siano t’A x’A = 0 t’B x’B = 0 Gli stessi eventi, rilevati in O avvengono nei tempi β t' A x' A c tA 1 β2 Ossia tB-tA = t' B t' A 1 β2 β t' B x' B c tB 1 β2 ==> τ τ' 1 β2 cioè la durata, vista da un sistema in moto, sembra maggiore. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 68 Orologi in moto 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 69 Orologi in moto 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 70 E=m 2 c La seconda legge della meccanica dice: dv F ma m dt Ma cosa succede quando v è prossima a c ? 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 71 Occorre ricordare che la dv Fm ma dt in realtà deriva dal principio di conservazione della quantità di moto dp d(mv) F dt dt nel caso particolare di m costante (cosa che non sempre si verifica anche in meccanica classica cfr. ad es. un razzo, un blocco di ghiaccio che evapora etc) 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 72 • Se adesso vogliamo che il momento della quantità di moto si conservi in differenti sistemi di riferimento (inerziali) nel caso in cui v è prossima a c dovremo trattare la dp d(mv ) F dt dt con le trasformazioni di Lorentz. Quindi, dovremmo prendere le equazioni, derivarle rispetto al tempo ed immetterle nella 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale x' x vt v2 1 2 c y' y z' z v t 2 x c t' v2 1 2 c 73 Il risultato finale è che dovremo ridefinire: a) il momento della quantità di moto come: p mv 1 2 v c2 che può essere scritta anche come: p( m v2 1 2 c ) v (massa rel. ) v e b) l’energia di una particella di massa m come: E totale E cinetica E a riposo 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 74 E totale E cinetica E a riposo Ove: E totale m 1 v2 c2 c2 Ea riposo mc 2 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 75 Alcune conseguenze (nella vita di tutti i giorni) dei postulati della teoria della relatività a) contrazione delle lunghezze b) impossibilità di superare la velocità della luce c) E=mc2 d) dilatazione dei tempi 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 76 Mesoni m Una verifica tangibile della legge della dilatazione dei tempi è fornita dalla vita propria dei muoni cosmici, particelle subnucleari derivanti dal processo di collisione di particelle altamente energetiche con gli atomi dell'atmosfera terrestre. Il processo di collisione genera muoni che attraversano l'atmosfera terrestre ed arrivano al suolo con una frequenza misurata di circa 1cm-2 min-1. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 77 La vita media dei muoni a riposo e` di circa 2.2 ms Un muone viaggiante alla velocità della luce dovrebbe percorrere quindi (se non si applicano correzioni relativistiche) in media una distanza s pari a s = 2.2 · 10-6 x 3 · 108 m cioè circa 660 m prima di decadere. Poichè i muoni sono prodotti nella parte esterna della atmosfera che dista dal suolo circa 90 km, la probabilità che un muone raggiunga il suolo sarebbe del tutto trascurabile e non giustificherebbe la frequenza di arrivo misurata. Se invece si tiene conto della contrazione delle lunghezze e (tenendo conto della loro velocità media) si corregge la spazio percorso dai muoni per il fattore di Lorentz g= 1 1 2 si ottiene una percorso medio di circa 480 m Questa nuova stima suggerisce che una frazione significativa dei muoni prodotti nella parte superiore dell'atmosfera raggiunga il suolo ed è in ottimo accordo con la frequenza misurata 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 78 Missioni spaziali (Explorer 2) Saturno Giove Nettuno Urano 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 79 "It followed from the special theory of relativity that mass and energy are both but different manifestations of the same thing -- a somewhat unfamiliar conception for the average mind. Furthermore, the equation E is equal to m csquared, in which energy is put equal to mass, multiplied by the square of the velocity of light, showed that very small amounts of mass may be converted into a very large amount of energy and vice versa. The mass and energy were in fact equivalent, according to the formula mentioned above. This was demonstrated by Cockcroft and Walton in 1932, experimentally.“ From the soundtrack of the film, Atomic Physics. Copyright © J. Arthur Rank Organization, Ltd., 1948. Image © Brown Brothers, Sterling, PA. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 80 E=m 2 c Reattore Nucleare Little Boy (Hiroshima) 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 81 E=m 12/05/2004 2 c Introduzione alla teoria della Relatività speciale 82 Acceleratori di particelle 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 83 Acceleratori di particelle 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 84 Localizzatori satellitari • Originariamente 21, oggi 28 satelliti con diverse inclinazioni in modo che almeno 4 satelliti siano sempre sopra l’orizzonte. 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 85 In orbita a 20.200 km di altezza con una orbita di ~12 ore ed una velocità di 2.9 Km/s (cioè v/c = 10-5) I satelliti inviano a tempi predeterminati segnali che vengono ricevuti ed elaborati dal ricevitore. Dalla loro differenza si può, con opportuna triangolazione, ricavare la posizione del ricevitore con approssimazione dell’ordine di qualche metro 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 86 Correzioni relativistiche Relatività speciale: Ritardo di 7.2 ms al giorno per la velocità Relatività generale: Anticipo di 45.6 ms al giorno per la differente gravità • Poichè qualche metro equivale a decine di ns le correzioni per la relatività (dell’ordine dei ms) sono essenziali per il buon funzionamento 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 87 12/05/2004 Introduzione alla teoria della Relatività speciale 88