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Slides - Tubercolosi, HIV
TUBERCOLOSI POLMONARE LA TBC RAPPRESENTA LA PRINCIPALE CAUSA DI MORTE DA SINGOLO AGENTE INFETTIVO NEL MONDO. INCIDENZA = 10.000.000 DI NUOVI CASI AL MONDO ATTUALMENTE E’ UNA EMERGENZA SANITARIA IN MOLTI PAESI (INDIA E CINA) E LO STA’ DIVENTANDO NELL’EUROPA DELL’EST (ROMANIA) AGENTE EZIOLOGICO MYCOBACTERIUM TUBERCOLOSIS. E’ UN GERME AEROBICO ACIDO RESISTENTE CHE CRESCE LENTAMENTE ED È SENSIBILE AL CALORE E AI RAGGI ULTRAVIOLETTI. TRASMISSIONE LA TBC SI DIFFONDE DA PERSONA A PERSONA ATTRAVERSO LA TRASMISSIONE AEREA. MANIFESTAZIONI CLINICHE FEBBRE, AFFATICAMENTO, PERDITA DI PESO, TOSSE (CHE PUÒ ESSERE PRODUTTIVA O NON PRODUTTIVA. PUÒ VERIFICARSI EMOTTISI). ACCERTAMENTO ED ESAMI DIAGNOSTICI TEST CUTANEO ALLA TUBERCOLINA – RADIOGRAFIA DEL TORACE COLTURA DELL’ESCREATO (ALMENO TRE CAMPIONI) QUANTIFERON-TB GOLD. IN ITALIA SONO AUMENTATI I CASI PER I MULTI CONTATTI ANCHE DI BREVE DURATA. CI SONO MAGGIORI CASI DI TBC LATENTE. LE FORME DI TBC MULTIRESISTENTE SONO ORMAI IL 15% DI TUTTI I CASI DI TBC IN ESTONIA ED IL 10% IN ALCUNE AREE DELLA RUSSIA. TEST CUTANEO ALLA TUBERCOLINA MANTOUX DERIVATO DELLA PROTEINA PURIFICATA NELLO STRATO INTRADERMICO DEL BRACCIO. PONFO REGISTRAZIONE IN CARTELLA E “LETTURA” ERITEMA (ARROSSAMENTO) E/O UN INDURIMENTO. QUANDO UNA REAZIONE È CONSIDERATA SIGNIFICATIVA? QUANDO È MAGGIORE DI 5 MM TEST CUTANEO ALLA TUBERCOLINA IL TEST DI MANTOUX PRESENTA DUE PROBLEMI: • LA CROSS-REATTIVITA’ CON MICO BATTERI NON TUBERCOLARI; • LA POSITIVITA’ NEI VACCINATI CON BCG; ATTUALMENTE SONO DISPONIBILI DUE NUOVI TEST DA EFFETTUARSI SU CAMPIONI DI SANGUE: • QUANTIFERON-TB GOLD: DOSA UNO SPECIFICO INTERFERONE CHE VIENE PRODOTTO AL PRIMO CONTATTO CON IL MICO BATTERIO, FAVORISCE LA DIAGNOSI DI TBC LATENTE ED E’ ADATTO ANCHE PER GLI IMMUNODEPRESSI, DISTINGUE GLI INFETTI DAI VACCINATI, E’ UTILE PER I NEONATI. T SPOT-TB. TINE TEST: ERA USATO PER TESTARE GRANDI GRUPPI. SE IL QUANTIFERON E’ POSITIVO RX TORACE RICERCA MICOBATTERIO NELL’ESCREATO ( 3 CAMPIONI IN TEMPI DIFFERENTI) SE NEGATIVI SI CONSIGLIA ANTIBIOTICO E CONTROLLO OGNI MESE TRATTAMENTO QUANTIFERON PAZIENTE CON TUBERCOLOSI: PIANO DI ASSISTENZA ACCERTAMENTO VALUTAZIONE DELLA FEBBRE, TOSSE, ESCREATO PRESENTE), AFFATICAMENTO, MALNUTRIZIONE. (SE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE LIBERAZIONE INEFFICACE DELLE VIE AEREE, CORRELATA A COPIOSE SECREZIONI TRACHEO-BRONCHIALI; DEFICIT DI CONOSCENZE SULLE MISURE PREVENTIVE DI ASSISTENZA; RIDOTTA MOBILITÀ LEGATA ALL’AFFATICAMENTO, ALL’ALTERATO STATO NUTRIZIONALE E ALLA FEBBRE. ALTRI PROBLEMI/POTENZIALI COMPLICANZE MALNUTRIZIONE; EFFETTI COLLATERALI DELLA TERAPIA FARMACOLOGICA: EPATITI, ALTERAZIONI NEUROLOGICHE (SORDITÀ O NEURITI; ERITEMI CUTANEI, DISTURBI GASTROINTESTINALI; RESISTENZA MULTIFARMACOLOGICA; DIFFUSIONE DELL’INFEZIONE DA TBC (TBC MILIARE) PIANIFICAZIONE E OBIETTIVI PERVIETÀ VIE AEREE; AUMENTO DELLE CONOSCENZE SULLA MALATTIA E SULLA TERAPIA; AUMENTARE LA MOBILITÀ; ASSENZA DI COMPLICANZE. INTERVENTI INFERMIERISTICI PROMUOVERE LA LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE: (DRENAGGIO POSTURALE) ADESIONE AL REGIME TERAPEUTICO E PREVENZIONE, PROMUOVERE L’ATTIVITÀ E UNA NUTRIZIONE ADEGUATA. TRATTAMENTO DELL’INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE DIAGNOSI PRECOCE, TRATTAMENTI DI CASI CONTAGIOSI, IDENTIFICAZIONE DEI CONTATTI INFETTI E IL LORO TRATTAMENTO SONO L’UNICO PROVVEDIMENTO EFFICACE PER LA PREVENZIONE DI NUOVI CASI DI TBC. INTERVENTO MIRATO A SPECIFICI GRUPPI SOGGETTI ESPOSTI A CONTATTI RECENTI: IMMIGRATI DI RECENTE; ANZIANI; PAZIENTI IMMUNODEPRESSI E BAMBINI. ISONIAZIDE PER SEI MESI; TERAPIA DEI CASI LIEVI POLICHEMIOTERAPIA DI ALMENO TRE FARMACI ANTI-TB PER ALMENO SEI MESI. TERAPIA DEI CASI BACILLIFERI TERAPIA DI ATTACCO DI QUATTRO FARMACI LA TUBERCOLOSI MULTI-RESISTENTE LA DURATA DEL TRATTAMENTO DEVE PROSEGUIRE ALMENO UN ANNO DOPO LA NEGATIVIZZAZIONE DELLE COLTURE. I FARMACI PIU’ USATI SONO I FLUOROCHINOLONICI LA VACCINAZIONE ANTI-TUBERCOLARE IL BACILLO DI CALMETTE E GUERIN (BCG) E’ L’UNICO VACCINO DISPONIBILE PER LA PREVENZIONE DELLA TB. L’UNICA PROVATA UTILITA’ E’ LA RIDUZIONE DI MORTALITA’ E DELLO SVILUPPO DI FORME DISSEMINATE NELLE POPOLAZIONI PEDIATRICHE DEI PAESI AD ALTA ENDEMIA TUBERCOLARE. PER IL RESTO IL SUO EFFETTO PROTETTIVO E’ QUASI NULLO. INFEZIONI DA HIV E AIDS E’ IN AUMENTO ETEROSESSUALI. L’INCIDENZA DI INFEZIONI DI HIV TRA GLI L’AIDS E’ LA 2^ CAUSA DI MORTE DEGLI AMERICANI TRA I 25 E I 44 ANNI. E’ LA PRIMA CAUSA DI MORTE DEGLI AMERICANI DI COLORE. AIDS = SINDROME DA IMMUNODEFICENZA ACQUISITA HIV = INFEZIONE DA VIRUS DELL’IMMUNODEFCENZA UMANA FISIOPATOLOGIA ED EZIOLOGIA RETROVIRUS , CIOÈ VIRUS CHE PORTANO IL LORO CODICE GENETICO NELL’RNA IL RETROVIRUS INFETTA E DIMINUISCE LE CELLULE PROTETTRICI DEL SISTEMA IMMUNITARIO (LINFOCITI) ANCHE I MONOCITI ED I MACROFAGI POSSONO ESSERE INFETTATI (PRESENTANO L’ANTIGENE ALLE CELLULE “T”) L’HIV DISTRUGGE LE MOLECOLE CD4 CHE SONO SULLA SUPERFICE DEI LINFOCITI T CON PROGRESSIVA INVASIONE DI HIV L’IMMUNITA’ DECLINA E COMPAIONO LE INFEZIONI OPPORTUNISTICHE I LIQUIDI DEL CORPO CHE TRASMETTONO L’HIV SONO: SANGUE SECREZIONI VAGINALI SPERMA LATTE LIQUIDO AMNIOTICO L’HIV E’ TRASMESSO: INIEZIONE DEL SANGUE O SUE COMPONENTI CONTATTO SESSUALE DURANTE LA NASCITA DA MADRE INFETTA AL BAMBINO 3. MANIFESTAZIONI ONCOLOGICHE I PAZIENTI CON AIDS HANNO UNA INCIDENZA DI CANCRO PIU’ ALTA DEL NORMALE, CIO’ E’ DOVUTO ALLO STIMOLO DELL’HIV SULLO SVILUPPO DELLE CELLULE CANCEROGENE O ALL’IMMUNODEFICENZA (I PIU’ FREQUENTI SONO IL SARCOMA DI KAPOSI CHE INTERESSA LO STATO ENDOTELIALE DEI VASI SANGUIGNI E LINFATICI). 4. MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE CIRCA L’80% DI TUTTI I PAZIENTI CON AIDS SOFFRE DI QUALCHE FORMA NEUROLOGICA NEL CORSO DELL’INFEZIONE. LE NEUROPATOLOGIE SONO IL RISULTATO DEGLI EFFETTI DIRETTI DELL’HIV SUL TESSUTO NERVOSO, DELLE INFEZIONI OPPORTUNISTICHE, DELLA NEOPLASIA, DELLE ENCEFALOPATIE O DELLE COMPLICANZE CHE DERIVANO DALLE TERAPIE (PIU’ FREQUENTE L’ENCEFALOPATIA DA HIV O DEMENZA COMPLESSA DA AIDS) GRUPPI AD ELEVATO RISCHIO PER TRASMISSIONE DI HIV 1. UOMINI E DONNE OMOSESSUALI E BISESSUALI 2. UTILIZZATORI DI DROGHE ENDOVENA 3. TRASFUSIONI DI PRODOTTI DEL SANGUE 4. CONTATTI ETEROSESSUALI DI SOGGETTI HIV POSITIVI 5. NEONATI DI MADRI HIV POSITIVE STORIA NATURALE DELLA MALATTIA CIRCA L’85% DEI SOGGETTI DOPO 2/4 SETTIMANE DALL’ESPOSIZIONE ALL’HIV PRESENTANO UNA BREVE MALATTIA SIMILE INFLUENZALE. (FEBBRE LINFOADENOPATIA FARINGITE RASH). LA DIAGNOSI E’ POSTA RARAMENTE ANCHE SE IL SISTEMA IMMUNITARIO E’ COMPROMESSO. C’E’ LA SIERO CONVERSIONE QUANDO SI HANNO ANTICORPI CONTRO L’HIV (3/6 MESI). LE MALATTIE CORRELATA ALL’AIDS COMPAIONO ANNI DOPO L’ESPOSIZIONE ALL’HIV E NON SEMPRE L’HIV DEGENERA IN AIDS. TRASMISSIONE AGLI OPERATORI SANITARI L’INCIDENZA DELL’HIV NEGLI OPERATORI SANITARI ESPOSTI ALL’HIV ATTRAVERSO FERITE INFETTE DA PUNTURE D’AGO VIENE STIMATO INTORNO ALLO 0,3%. PROFILASSI POST ESPOSIZIONE PER OPERATORI SANITARI LA PROFILASSI POST ESPOSIZIONE (P.E.P.) E’ PROPOSTA A TUTTI GLI OPERATORI CHE ABBIANO SUBITO UNA ESPOSIZIONE SIGNIFICATIVA. LA P.E.P. E’ A BASE DI DIVERSI FARMACI. (AD ESEMPIO ZIDOVUDINA AZT…..) DEVE INIZIARE ENTRO POCHE ORE DOPO IL CONTAGIO . IL FARMACO VA PRESO ALMENO DUE VOLTE AL DI’ PER QUATTRO SETTIMANE. ALTI COSTI TRASMISSIONE GENERALE L’HIV VIENE TRASMESSO PER MEZZO: • DI FLUIDI CORPOREI CON LINFOCITI: SIERO, FLUIDO SEMINALE, SECREZIONI VAGINALI, LIQUIDO AMNIOTICO E LATTE MATERNO. NEGLI OMOSESSUALI IL RISCHIO DI TRAUMA DELLA MUCOSA RETTALE AUMENTA LA POSSIBILITA’ DI ESPOSIZIONE AL VIRUS ATTRAVERSO LE SECREZIONI CORPOREE. • USO DI DROGHE INIETTATE CON AGHI E SIRINGHE CONTAMINATE. • ABITUDINI SESSUALI PROMISCUE; • SANGUE E I SUOI DERIVATI; • TRASFUSIONI: SE SI CERCA L’ANTIGENE (DETTO ANTIGENE P 24), CI VOGLIONO CIRCA TRE SETTIMANE DOPO L’ESPOSIZIONE (CHE VA DA CINQUE A DIECI GIORNI) PERCHE’ SI TROVI NEL SANGUE DEL SOGGETTO INFETTATO. MANIFESTAZIONI CLINICHE SONO MOLTE E POSSONO COINVOLGERE PRATICAMENTE OGNI ORGANO. 1. MANIFESTAZIONI RESPIRATORIE DISPNEA, TOSSE, DOLORI TORACICI, FEBBRE SONO SINTOMI ASSOCIATI A VARIE INFEZIONI OPPORTUNISTICHE (AD ESEMPIO POLMONITE DA PNEUMOCYSTIS CARINII CHE E’ LA 1^ MANIFESTAZIONE DELL’AIDS NEL 60% DEI PAZIENTI ED E’ UN FUNGO) 2. MANIFESTAZIONI GASTROINTESTINALI CHE DETERMINANO: PERDITA D’APPETITO CNON SINDROME CACHETTICA, NAUSEA, VOMITO CANDIDOSI ORALE ED ESOFAGEA, DIARREA CRONICA. LA DIARREA E’ UN DISTURBO CHE COPLISCE IL 50/80% DEI PAZIENTI. 5. MANIFESTAZIONI DEPRESSIVE LE CAUSE SONO MULTIFATTORIALI. 6. MANIFESTAZIONI CUTANEE OLTRE AL SARCOMA DI KAPOSI LE INFEZIONI OPPORTUNISTICHE PIU’ FREQUENTI SONO L’HERPES ZOSTER E L’HERPES SIMPLEX 7. MANIFESTAZIONI LEGATE ALLA TERAPIA BUFFALO HUMP E LIPODISTROFIA DEL VOLTO QUANDO SI SOSPENDE LA TERAPIA ANTIVIRALE DEVONO ESSERE SOSPESI TUTTI I FARMACI CONTEMPORANEAMENTE PER NON SVILUPPARE RESISTENZA ALL’HIV NO SUCCO DI POMPELMO: MODIFICA IL LIVELLO DEGLI INIBITORI DELLE PROTEASI ESAMI DI LABORATORIO E’ OBBLIGATORIO IL CONSENSO AL PRELIEVO RISPETTO DELLA PRIVACY. QUANDO UNA PERSONA E’ INFETTA DA HIV IL SISTEMA IMMUNITARIO RISPONDE PRODUCENDO ANTICORPI, CHE SI SVILUPPANO GENERALMENTE IN TRE-DODICI SETTIMANE DAL CONTAGIO, A VOLTE PERO’ IL PERIODO DI INCUBAZIONE E’ DI SEI QUATTORDICI MESI. I TEST PIU’ USATI SONO: TEST ELISA: E’ IL TEST DI PROVA DI IMMUNOASSORBENZA ENZIMATICA CHE PERMETTE DI INDIVIDUARE LA PRESENZA DI ANTICORPI SPECIALIZZATI NELL’ATTACCO AL VIRUS DELLA IMMUNODEFICENZA ACQUISITA. NON E’ UNA DIAGNOSI DI AIDS MA PROVA CHE IL SOGGETTO E’ STATO ESPOSTO AL VIRUS E’ PUO’ ESSERE INFETTO ED E’ DETTO SIEROPOSITIVO. ESAMI DI LABORATORIO WESTERN BLOT TEST: RICERCA ANTIGENE P.24: PUO’ CONFERMARE LA POSITIVITA’ E AIUTARE DIAGNOSI DI AIDS. SIERONELLA E’ UTILIZZATO PER TESTARE LE TRASFUSIONI. COMPARE DA TRE SETTIMANE DOPO L’ESPOSIZIONE ALL’HIV (PERIODO FINESTRA). TRATTAMENTO CONSIDERAZIONI DI BASE 1. TERAPIE PER LA IMMUNODEFICENZA DI BASE 2. RICERCHE SU UN VACCINO HIV (PER PROLUNGARE LA VITA DEI SOGGETTI GIA’ INFETTATI CON HIV) 3. E’ POSSIBILE CURARE ALCUNE INFEZIONI OPPORTUNISTICHE 4. IL TRATTAMENTO PREVEDE LA COLLABORAZIONE DI MOLTI SPECIALISTI TRATTAMENTO SPECIFICO 1. IL TRATTAMENTO ANTIVIRALE CONSISTE IN TRE DIVERSE CLASSI DI FARMACI CHE AGISCONO IN TRE DIVERSI PUNTI DEL PROCESSO DI REPLICAZIONE DELL’HIV 2. CLASSE DI FARMACI ANTI RETROVIRALI: AZT ZIDOVUDINA SUSTIVA NEVIRAPINA CRIXIVAN INDINAVIR 3. SCOPO DELLA TERAPIA ANTIVIRALE PROLUGARE LA VITA E MIGLIORARNE LA QUALITA’ MANTENERE IL PIU’ BASSO POSSIBILE E IL PIU’ A LUNGO POSSIBILE IL CARICO VIRALE AUMENTARE IL TASSO DI CD4 LINEE GUIDA STANDARD PER L’ASSISTENZA HIV/AIDS QUANDO SI ASSISTONO PAZIENTI CON LA MALATTIA DA HIV E CON L’AIDS, CI SI ASSICURI DI FARE QUANTO SEGUE: UTILIZZARE LE PRECAUZIONI UNIVERSALI; PROTEGGERE LA CONFIDENZIALITA’; EDUCARE SUI METODI DI PREVENZIONE DELLA TRASMISSIONE DI HIV; ESEGUIRE UNA VALUTAZIONE PSICOSOCIALE; ELABORARE STRATEGIE DI ACCETTAZIONE DEI PAZIENTI CHE RICEVONO TERAPIA ANTIVIRALE; FORNIRE EDUCAZIONE E INTERVENTI PER IL TRATTAMENTO DEI SINTOMI.