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Diapositiva 1 - Necessità educative speciali

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Diapositiva 1 - Necessità educative speciali
Diventare Adulti
Un percorso possibile anche per le
persone con autismo e disabilità
intellettiva
dalla costruzione delle relazioni
alla gestione delle emozioni,
dell’affettività e
della sessualità
Arianna Porzi
Marco Mastino
L’intelligenza sociale
Greenspan nel 1999 afferma che la scarsa
capacità e/o l’inefficacia nella gestione delle
situazioni interpersonali, ovvero una scarsa
intelligenza sociale, sono una delle principali
caratteristiche delle persone con disabilità
intellettiva.
Disabilità e Abilità Sociali nell’età
adolescenziale: queste persone presentano
spesso difficoltà nello stabilire e mantenere
relazioni con i compagni e le figure con
autorità e tutto ciò riduce la qualità e la
quantità delle loro esperienze preludendo
anche un impatto negativo nei processi di
adattamento alla vita adulta e difficoltà di
integrazione sociale (Margalit, 1993; Soresi
e Nota, 1995; Soresi e Nota, 2000).
Parola d’ordine: EDUCABILI
Se è vero che le persone con disabilità intellettiva hanno uno sviluppo
affettivo peculiare, in particolare le persone con Autismo, è anche vero che
possono essere aiutate in questo sviluppo e nelle manifestazioni
dell’affetto
Per quanto riguarda le
modalità educative, queste
devono iniziare il prima
possibile. Aspettare fino al
momento “cruciale” non è
adeguato.
I prerequisiti
Il primo consiglio quindi è quello di iniziare il prima
possibile, con l’insegnamento di come si chiamano tutte
le parti del corpo (schema corporeo), anche quelle intime
Si possono usare moltissimi strumenti diversi per
l’acquisizione di questa competenza
Le autonomie personali
• E’ bene insegnare il più possibile ad essere autonomi nell’igiene personale
(secondo step dopo quello dell’apprendimento dello schema corporeo).
• Questo facilita l’autonomia nel momento del passaggio dall’essere bambino/a
all’essere ragazzo/a, dove è necessario andare al bagno da soli e lavarsi le
parti intime da soli.
IVAN FA LA DOCCIA
1
6
ORECCHIO
2
COLLO
SCHIENA
7
SEDERE
3
BRACCIO
8
PENE
4
9
ASCELLE
GAMBE
5
10
PANCIA
PIEDI
La distanza fra se’ e gli altri
E’ bene comportarsi con la persona con disabilità intellettiva e autismo tenendo
presente la sua età. Si tende infanti ad una iper-infantilizzazione , in particolare
nell’abbigliamento e nella cura di sé, nel mancato insegnamento di abilità di
autonomia personale e di gestione del luogo di vita, nella risposta sociale
«positiva» a comportamenti inadeguati per l’età, quali abbracciare gli estranei o
baciarli, dormire nel lettone con mamma etc...
 E’ bene tenere sempre presente come ci si
comporta con bambini neurotipici a
seconda della loro età e riportare il tipo di
relazione anche con il bambino autistico.
La distanza fra se’ e gli altri
Lo stesso vale per il rapporto con i coetanei e le persone
che lo circondano e si occupano di lui/lei oltre i genitori (I
Caregiver: insegnanti, educatori etc.)
 La Storia Sociale del «Toccare»
 La Storia Sociale «salutare le persone»
 La Storia Sociale del «bagno di Teresa»
Il pudore
E’ fondamentale costruire un
atteggiamento intimo e rispettoso
dell’intimità dell’altro:
 Non è adeguato, ad esempio, girare nudi
per casa perché il bambino potrebbe non
comprendere quando e dove può girare
nudo e quando no.
 Non è adeguato andare al bagno lasciando
o facendogli lasciare la porta aperta (per lo
stesso motivo di prima).
 Non è adeguato farsi toccare le parti intime,
ad esempio il seno per una donna è una
parte intima, anche se tale donna è una
mamma (se il bambino cresce toccando,
ovviamente in modo innocente, il seno
della madre, potrebbe pensare che è un
comportamento consentito nelle relazioni
con l’altro sesso).
 Non è adeguato baciare il bambino sulle
labbra.
Il pudore
• Toccarsi le parti intime non è, come invece si
può pensare, un comportamento “esclusivo”
dei ragazzi più grandi, può capitare anche
quando il bambino è piccolo e non si pensa
che ciò possa accadere. In realtà è naturale e
comune.
• E’ importante perciò agire subito, prima che
il comportamento si strutturi. Anche solo
quando il bambino tiene la sua mano nelle
mutande senza toccare le parti intime, è
bene fargli capire che ciò non va fatto, che
quello non è un comportamento adeguato
E’ bene insegnare al
bambino/adolescente/adulto
a non toccarsi le parti intime
in luoghi inadeguati
L’educazione emotiva
Uno specifico intervento dovrebbe essere rivolto all’insegnamento della
comprensione, della espressione e della regolazione delle emozioni.
Ad esempio:
Le persone con autismo mostrano particolare difficoltà a:
• riconoscere i visi;
• riconoscere le espressioni emozionali;
• apprendere le regole sociali per semplice
esposizione o esperienza;
• immaginare e anticipare eventi
cognitivamente;
• apprendere concetti di relazione;
L’educazione emotiva
Difficoltà a…..
• formarsi una teoria della mente degli altri;
• percepire il proprio stato emotivo, regolarlo,
prevedere alternative di comportamento e
organizzare una risposta.
St. Sociali «Rabbia»
St. Sociali SAS «regolazione emozioni» (3)
L’educazione emotiva
Alcuni strumenti
L'ABC delle mie emozioni
(KIT: Libro + CD-ROM)
Giochi e attività per l'educazione
razionale-emotiva
Mario Di Pietro
Ed. Erickson
L’educazione emotiva
Autismo e competenze cognitivo-emotive.
Valutare e potenziare le capacità di riconoscere
le emozioni e inferire gli stati mentali dell'altro.
CD-ROM – Ed. Erickson
(Erica Santelli, Marina Pinelli)
L’educazione emotiva
CAT-kit
(Educazione Cognitivo Affettiva)
Tony Attwood, Kirsten Callesen e
Annette Møller Nielsen
La Favelliana
L’educazione emotiva
Per comprendere ed esprimere le emozioni


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
condividere l’espressione di un’emozione (intersoggettività);
conoscere le regole sociali;
riconoscere le emozioni proprie e altrui;
immaginare come gli altri vedono le cose;
farsi un’idea di quello che pensano gli altri;
farsi un’idea di come si sentono gli altri;
farsi un’idea delle motivazioni degli altri;
esprimere pensieri, emozioni, motivazioni;
regolare le proprie emozioni;
rispondere adeguatamente in situazioni sociali.
Abilità sociali
St. Sociale SAS «andare al bar»
Definizione di sessualità
La sessualità, in ambito umano, è un aspetto fondamentale e complesso
del comportamento che riguarda da un lato gli atti finalizzati alla
riproduzione ed alla ricerca del piacere, e da un altro anche gli aspetti
sociali che si sono evoluti in relazione alle caratteristiche diverse dei
generi maschile e femminile.
L'ambito sessuale investe la biologia, la psicologia, la cultura, riguarda la
crescita dell'individuo e coinvolge tutta la sua vita relazionale, oggetto di
studio anche dell'etologia umana.
Il termine "sessualità" quindi è riferito più specificatamente agli aspetti
psicologici, sociali e culturali del comportamento sessuale umano
mentre col termine "attività sessuale" ci si riferisce più specificatamente
alle pratiche sessuali vere e proprie.
Definizione sessualità
Recenti studi sulla sessualità hanno messo in luce quanto gli aspetti
sessuali siano di fondamentale importanza per la costruzione dell'identità
personale e per l'evoluzione in senso sociale dell'individuo:
La sessualità umana non è solo dettata dall’istinto o da una stereotipia di
condotte, come accade nell’animale, ma è influenzata da un lato dall’attività
mentale superiore e dall’altro dalle caratteristiche sociali, culturali, educative
e normative dei luoghi in cui i soggetti sviluppano e realizzano la loro
personalità.
La sfera sessuale richiede quindi un’analisi fondata sulla convergenza di
varie linee di sviluppo, comprendenti l’affettività, le emozioni e le relazioni
• Clip «sessualità»
• Clip «The story of Luke»
L’educazione sessuale
NECESSITÀ DI UNA EDUCAZIONE SESSUALE
L’intervento psicoeducativo in questo ambito non è in effetti semplice o intuitivo,
ma è possibile, e dovrebbe essere determinato da linee guida che ne stabiliscano
la politica. Un esempio:
 le persone con autismo dovrebbero avere il diritto e la possibilità di
avere una vita sessuale in accordo con i loro desideri e bisogni e con ciò
che possono gestire;
 le persone con autismo hanno il diritto di ricevere guida e supporto,
con riguardo ai problemi sessuali irrisolti;
 l’apprendimento di comportamenti sociali appropriati nei confronti
della sessualità dovrebbe avvenire in accordo con le regole sociali e le
norme del posto di residenza delle persone con autismo;
L’educazione sessuale
NECESSITÀ DI UNA EDUCAZIONE SESSUALE
 il tipo di guida dovrebbe essere, prima di tutto, correlata al modo in cui viene vissuta
la sessualità dalle persone con autismo; è poi importante determinare e valutare se i
segni sessuali sono definiti, indefiniti o non presenti e prendere decisioni
conseguenti;
 la sessualità dovrebbe essere vista all’interno di un contesto globale, così che
l’educazione e il training non consistano solo nell’aiutare le persone con autismo a
apprendere come masturbarsi e raggiungere l’orgasmo, bensì nell’inserire questo
insegnamento in un percorso di coscienza di sé, di accettazione dei cambiamenti del
proprio corpo: in ultima analisi, in un percorso di costruzione del Sé;
 quando una persona con autismo dirige il suo interesse sessuale verso un’altra
persona, bisognerebbe decidere quanto lontano andare nel supportare tale contatto.
• Clip «caso per caso»
• Clip «vivere e amare con l’Autismo»
Le tematiche
L’EDUCAZIONE SESSUALE DOVREBBE POI AFFRONTARE DIVERSE TEMATICHE
 insegnare le nozioni di genere e i normali mutamenti della crescita;
 insegnare tempi e luoghi per canalizzare le pulsioni sessuali (quando e dove);
 insegnare la pratica della masturbazione (come);
 insegnare come e con chi è possibile esprimere affetto;
 insegnare alle ragazze a gestire le mestruazioni;
 orientare verso un rapporto amoroso.
• St Sociale «Pubertà»(2)
• St Sociale «mestruazioni»
Comportamenti problema
Lo sviluppo affettivo e la preparazione all’età adulta non possono essere
considerati adeguati se sono presenti comportamenti problematici gravi o
invalidanti
Alcuni comportamenti problematici delle persone con disabilità
intellettiva o autismo possono riguardare più o meno direttamente la
sfera sessuale, come: l’autostimolazione, il toccare parti intime
dell’interlocutore, l’annusare, lo spogliarsi in pubblico, ecc.
Questi comportamenti, tollerati nei piccoli, sono invece causa
di emarginazione dell’adolescente e dell’adulto, e per questo
motivo è necessario intervenire al più presto
Comportamenti problema
Prima di tutto si deve conoscere bene la persona con disabilità
Poi è bene che l’intervento si basi sulla comprensione della funzione del
comportamento, attraverso l’analisi funzionale, e proseguire aiutando la
persona a sviluppare comportamenti diversi da quello problematico, che
rispondano alla stessa funzione (Nisi e Ceccarani, 1994; Ianes e Cramerotti,
2002).
L’intervento non si centra sull’eliminazione di
comportamenti inadeguati quanto sulla creazione
o l’incremento di comportamenti adeguati che
siano sostitutivi o alternativi a quelli
problematici.
Comportamenti problema
È molto probabile che un comportamento che suscita una reazione
emotivamente carica venga mantenuto proprio da questa
conseguenza interessante.
Un caso particolare è quello della masturbazione compulsiva,
comportamento che suscita forti reazioni ed è difficile da sostituire con
altri altrettanto interessanti per la persona.
In questi casi, l’intervento educativo è sempre valido: insegnare dove
e quando un’attività può essere eseguita, e dove e quando non può
esserlo, appare l’unica strada possibile.
I rischi
Conclusioni
La possibilità, per una persona con disabilità, di godere di una
piena sessualità è probabilmente legata al grado di
consapevolezza della stessa, con conseguente capacità di
espressione, libero accesso e gestione degli atti della sfera
relazionale, affettiva e sessuale
Chiediamoci sempre come possiamo sapere cosa vuole
realmente la persona, senza proiettare su di lui/lei ciò che noi
supponiamo voglia
Questo è il rispetto massimo che dobbiamo a tutte le persone
e ai portatori di disabilità in particolare, anche se è molto,
molto più difficile!
Puoi trovarci qui………
www.angsapiemonte.it
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