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La riflessione e la preghiera - Parrocchia Sacro Cuore al Romito

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La riflessione e la preghiera - Parrocchia Sacro Cuore al Romito
SUSSIDIO PER
LA RIFLESSIONE
E LA PREGHIERA
LUNEDÌ 15 FEBBRAIO
IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
Invoca lo Spirito Santo
Vieni, Spirito santo,
accompagnaci e guidaci
in questo cammino in preparazione alla Pasqua:
a te ci affidiamo perché di te ci fidiamo.
Fa’ che non dimentichiamo mai
che il Signore è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore. Amen.
Antifona: Beato l’uomo che confida nel Signore
Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.
Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.
Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina.
Antifona: Beato l’uomo che confida nel Signore
LUNEDÌ 15 FEBBRAIO
IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
TEMPO DI MISERICORDIA
Video: Dallo Yobel al Giubileo della misericordia
https://youtu.be/XkCB-axYdB8?list=PLM3rBsZ18XDPMPyMGRyyHStd0KShQ8IJL
Santo Padre, già nel luglio 2013, a pochi mesi dall'inizio del suo pontificato, durante il
viaggio di ritorno da Rio de Janeiro dove si era celebrata la Giomata mondiale della
gioventù, lei disse che il nostro è il “tempo della misericordia”.
Sì, io credo che questo sia il tempo della misericordia. La Chiesa mostra il suo volto
materno, il suo volto di mamma, all'umanità ferita. Non aspetta che i feriti bussino alla sua
porta, li va a cercare per strada, li raccoglie, li abbraccia, li cura, li fa sentire amati. Dissi
allora, e ne sono sempre più convinto, che questo sia un kairos, la nostra epoca è un kairos di
misericordia, un tempo opportuno.
[…]
E dunque, per rispondere alla domanda, credo che la decisione sia venuta pregando,
pensando all'insegnamento e alla testimonianza dei Papi che mi hanno preceduto, e pensando
alla Chiesa come a un ospedale da campo, dove si curano innanzitutto le ferite più gravi. Una
Chiesa che riscaldi il cuore delle persone con la vicinanza e la prossimità.
KAIROS
Nella lingua greca ci sono tre termini che indicano la nostra parola italiana “tempo”:
κρόνος (kronos)
αιών (aiōn)
καιρός (kairos)
κρόνος (kronos) indica lo scorrere del tempo, il tempo che passa, ciò che
distingue l’attimo presente dal passato e dal futuro.
Nella mitologia greca il dio Kronos è colui che taglia i genitali al padre
Urano e uccide i propri figli. (li mangia!)
Per il mondo greco il tempo è cio che ti separa dagli eventi passati e
inesorabilmente segnerà la tua fine!
αιών (aiōn) indica il tempo come lungo periodo, era (es. le ere geologiche
- l’evo antico, il medioevo ecc.) il tempo che diventa stato, indica anche il
concetto di eternità.
Nel NT “vita eterna” traduce “zoen aionion”!
Mt 28,20
και ιδου εγω μεθ υμων ειμι πασας τας ημερας εως της συντελειας του αιωνος
kai idou egō meth umōn eimi pasas tas ēmeras eōs tēs suntēleias tou aiōnos
ed ecco: io con voi sono tutti i giorni sino alla fine del tempo
καιρός (kairos) indica il tempo come momemto favorevole, tempo
opportuno, appuntamento decisivo, giorno “X”(es. il “D day” - un
compleanno, un appuntamento importante ecc.)
Mc 1,15
και λεγων οτι πεπληρωται ο καιρος και ηγγικεν η βασιλεια του θεου
μετανοειτε και πιστευετε εν τω ευαγγελιω
kai legōn oti peplērōtai o kairos kai ēggiken ē basileia tou Theou
metanoeite kai pisteuete en tō euaggeliō
e disse: sta compiendosi il tempo e veniente il regno di Dio
convertitevi e credete nel vangelo
Sì, io credo che questo sia il tempo della
misericordia. La Chiesa mostra il suo volto
materno, il suo volto di mamma, all'umanità
ferita. Non aspetta che i feriti bussino alla sua
porta, li va a cercare per strada, li raccoglie, li
abbraccia, li cura, li fa sentire amati. Dissi
allora, e ne sono sempre più convinto, che
questo sia un kairos, la nostra epoca è un
kairos di misericordia, un tempo opportuno.
Perché secondo lei questo nostro tempo e questa nostra umanità hanno così
bisogno di misericordia?
Perché è un'umanità ferita, un'umanità che porta ferite profonde. Non sa come
curarle o crede che non sia proprio possibile curarle. E non ci sono soltanto le
malattie sociali e le persone ferite dalla povertà, dall'esclusione sociale, dalle tante
schiavitù del terzo millennio. Anche il relativismo ferisce tanto le persone: tutto
sembra uguale, tutto sembra lo stesso. Questa umanità ha bisogno di misericordia.
Pio XII, più di mezzo secolo fa, aveva detto che il dramma della nostra epoca era l'aver
smarrito il senso del peccato, la coscienza del peccato. A questo si aggiunge oggi
anche il dramma di considerare il nostro male, il nostro peccato, come incurabile,
come qualcosa che non può essere guarito e perdonato. Manca l'esperienza concreta
della misericordia. La fragilità dei tempi in cui viviamo è anche questa: credere che
non esista possibilità di riscatto, una mano che ti rialza, un abbraccio che ti salva, ti
perdona, ti risolleva. ti inonda di un amore infinito, paziente, indulgente; ti rimette in
carreggiata. Abbiamo bisogno di misericordia. Dobbiamo chiederci perché così tante
persone, uomini e donne, giovani e anziani di ogni estrazione sociale, oggi ricorrano ai
maghi e ai chiromanti. Il cardinale Giacomo Biffi era solito citare queste parole dello
scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton: “Chi non crede in Dio, non è vero che non
crede in niente, perché comincia a credere a tutto”.
Innalziamo la nostra preghiera al Cristo, che ha salvato il suo popolo dalla schiavitù del peccato:
Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di noi.
Cristo, che ti sei immolato per la tua Chiesa, purificandola mediante il lavacro dell'acqua nella
parola di vita,
- conservala sempre pura e santa per mezzo dell'orazione e della penitenza.
Maestro buono, fa conoscere ai giovani la via che hai tracciata per ciascuno di loro,
- perché, realizzando la loro vocazione, siano veramente felici.
Tu che hai avuto compassione per tutte le sofferenze umane, rianima la speranza dei malati e
dona loro serenità e salute,
- ma rendi anche noi solleciti nell'alleviare le loro sofferenze.
Ravviva in noi il ricordo e la stima della dignità che ci hai conferito nel battesimo,
- perché, morti al peccato, viviamo sempre per te.
Dona il riposo eterno ai nostri morti,
- e fa' che un giorno possiamo ritrovarci insieme nella gloria del tuo regno.
PADRE NOSTRO…
MARTEDÌ 16 FEBBRAIO
Invoca lo Spirito Santo
Vieni, Spirito santo,
accompagnaci e guidaci
in questo cammino in preparazione alla Pasqua:
a te ci affidiamo perché di te ci fidiamo.
Fa’ che non dimentichiamo mai
che il Signore è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore. Amen.
Antifona: Esultate, giusti, nel Signore
Esultate, giusti, nel Signore: *
ai retti si addice la lode.
Lodate il Signore con la cetra, *
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo, *
suonate la cetra con arte e acclamate.
Poiché retta è la parola del Signore *
e fedele ogni sua opera.
L'anima nostra attende il Signore, *
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
In lui gioisce il nostro cuore *
e confidiamo nel suo santo nome.
Signore, sia su di noi la tua grazia, *
perché in te speriamo.
Antifona: Esultate, giusti, nel Signore
MARTEDÌ 16 FEBBRAIO
LA VERGOGNA
TEMPO DI MISERICORDIA
Video: Udienza di Papa Francesco ai missionari della misericordia
https://youtu.be/5obhXPolLbo (dal minuto 8:50)
Quale posto e quale significato ha nel suo cuore, nella sua vita e storia
personale, la misericordia? Ricorda quando ha avuto, da bambino, la prima
esperienza della misericordia?
Posso leggere la mia vita attraverso il capitolo 16 del Libro del profeta
Ezechiele. Leggo quelle pagine e dico: ma tutto questo sembra scritto per me! Il
profeta parla della vergogna, e la vergogna è una grazia: quando uno sente la
misericordia di Dio, ha una grande vergogna di se stesso, del proprio peccato.
C'è un bel saggio di un grande studioso della spiritualità, padre Gaston
Fessard, dedicato alla vergogna, nel suo libro La Dialectique des “Exercises
spirituels” de S.Ignace de Loyola. La vergogna è una delle grazie che
sant'Ignazio fa chiedere nella confessione dei peccati davanti al Cristo
crocifisso.
Quel testo di Ezechiele insegna a vergognarsi, fa sì che tu ti possa vergognare:
con tutta la tua storia di miseria e di peccato, Dio ti rimane fedele e ti innalza. lo
sento questo. Non ho ricordi particolari di quando ero bambino. Ma da ragazzo sì.
Penso a padre Carlos Duarte Ibarra, il confessore che incontrai nella mia
parrocchia quel 21 settembre 1953, nel giorno in cui la Chiesa celebra san Matteo
apostolo ed evangelista. Avevo 17 anni. Mi sentii accolto dalla misericordia di Dio
confessandomi da lui. Quel sacerdote era originario di Corrientes, ma si trovava a
Buenos Aires per curarsi dalla leucemia. Morì l'anno seguente. Ricordo ancora che
dopo il suo funerale e la sua sepoltura. tornato a casa, mi sono sentito come se
fossi rimasto abbandonato. E ho pianto tanto quella sera, tanto, nascosto nella mia
stanza. Perché? Perché avevo perso una persona che mi faceva sentire la
misericordia di Dio, quel “miserando atque eligendo”, un'espressione che allora
non conoscevo e che poi ho scelto come motto episcopale. L'avrei ritrovata in
seguito, nelle omelie del monaco inglese san Beda il Venerabile, il quale
descrivendo la vocazione di Matteo scrive: "Gesù vide un pubblicano e, siccome lo
guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: "Seguimi?». Questa è la
traduzione che comunemente viene offerta dell'espressione di san Beda. A me
piace tradurre miserando, con un gerundio che non esiste, “misericordiando”,
donandogli misericordia. Dunque “misericordiandolo e scegliendolo”, per
descrivere lo sguardo di Gesù che dona misericordia e sceglie, prende con sé.
Ezechiele 16
1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell’uomo, fa’ conoscere a Gerusalemme
tutti i suoi abomini. 3Dirai loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine
e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era un Amorreo e tua madre un’Ittita. 4Alla tua
nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato il cordone ombelicale e non fosti lavata con
l’acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale né fosti avvolta in fasce. 5Occhio
pietoso non si volse verso di te per farti una sola di queste cose e non ebbe compassione nei
tuoi confronti, ma come oggetto ripugnante, il giorno della tua nascita, fosti gettata via in
piena campagna. 6Passai vicino a te, ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel
tuo sangue 7e cresci come l’erba del campo. Crescesti, ti facesti grande e giungesti al fiore
della giovinezza. Il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà, ma eri nuda e
scoperta.
8Passai vicino a te e ti vidi. Ecco: la tua età era l’età dell’amore. Io stesi il lembo del mio
mantello su di te e coprii la tua nudità. Ti feci un giuramento e strinsi alleanza con te –
oracolo del Signore Dio – e divenisti mia. 9Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi
con olio. 10Ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di
stoffa preziosa. 11Ti adornai di gioielli. Ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo;
12misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo.
13Così fosti adorna d’oro e d’argento. Le tue vesti erano di bisso, di stoffa preziosa e ricami.
Fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo. Divenisti sempre più bella e giungesti fino ad
essere regina. 14La tua fama si diffuse fra le genti. La tua bellezza era perfetta. Ti avevo reso
uno splendore. Oracolo del Signore Dio.
15Tu però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita, concedendo i
tuoi favori a ogni passante. 16Prendesti i tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti
prostituivi. 17Con i tuoi splendidi gioielli d’oro e d’argento, che io ti avevo dato, facesti immagini
d’uomo, con cui ti sei prostituita. 18Tu, inoltre, le adornasti con le tue vesti ricamate. A quelle immagini
offristi il mio olio e i miei profumi. 19Ponesti davanti ad esse come offerta di soave odore il pane che io
ti avevo dato, il fior di farina, l’olio e il miele di cui ti nutrivo. Oracolo del Signore Dio.
20Prendesti i figli e le figlie che mi avevi generato e li offristi in cibo. Erano forse poca cosa le tue
prostituzioni? 21Immolasti i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il fuoco. 22Fra tutti i tuoi
abomini e le tue prostituzioni non ti ricordasti del tempo della tua giovinezza, quando eri nuda e ti
dibattevi nel sangue! 23Dopo tutta la tua perversione – guai, guai a te! Oracolo del Signore Dio – 24ti
sei fabbricata un giaciglio e costruita un’altura in ogni piazza. 25A ogni crocicchio ti sei fatta un’altura,
disonorando la tua bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni passante e moltiplicando le tue prostituzioni.
26Hai concesso i tuoi favori ai figli d’Egitto, tuoi corpulenti vicini, e hai moltiplicato le tue infedeltà per
irritarmi. 27A questo punto io ho steso la mano su di te. Ho ridotto il tuo cibo e ti ho abbandonato in
potere delle tue nemiche, le figlie dei Filistei, che erano disgustate della tua condotta sfrontata.
28Non ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri. Non ancora sazia, 29hai moltiplicato le tue
infedeltà nel paese dei mercanti, in Caldea, e ancora non ti è bastato. 30Com’è stato abietto il tuo cuore
– oracolo del Signore Dio – facendo tutte queste azioni degne di una spudorata sgualdrina! 31Quando ti
costruivi un giaciglio a ogni crocevia e ti facevi un’altura in ogni piazza, tu non eri come una prostituta
in cerca di guadagno, 32ma come un’adultera che, invece del marito, accoglie gli stranieri! 33A ogni
prostituta si dà un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distribuito loro doni
perché da ogni parte venissero a te, per le tue prostituzioni. 34Tu hai fatto il contrario delle altre donne,
nelle tue prostituzioni: nessuno è corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti,
tanto eri pervertita.
35Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore. 36Così dice il Signore Dio: Per le tue
ricchezze sperperate, per la tua nudità scoperta nelle tue prostituzioni con i tuoi amanti e
con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, 37ecco, io
radunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai
amato insieme con coloro che hai odiato; li radunerò contro di te e ti metterò
completamente nuda davanti a loro perché essi ti vedano tutta.
38Ti infliggerò la condanna delle donne che commettono adulterio e spargono sangue, e
riverserò su di te furore e gelosia. 39Ti abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno i tuoi
giacigli, demoliranno le tue alture. Ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi
splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. 40Poi ecciteranno contro di te la folla,
ti lapideranno e ti trafiggeranno con la spada. 41Incendieranno le tue case e sarà eseguita la
sentenza contro di te sotto gli occhi di numerose donne. Ti farò smettere di prostituirti e
non distribuirai più doni. 42Quando avrò sfogato il mio sdegno su di te, non sarò più geloso
di te, mi calmerò e non mi adirerò più. 43Per il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo
della tua giovinezza e mi hai provocato all’ira con tutte queste cose, adesso io ti farò pagare
per le tue azioni – oracolo del Signore Dio – e non aggiungerai altre scelleratezze a tutti gli
altri tuoi abomini.
[…]
52Devi portare anche tu la tua umiliazione, perché hai fatto sembrare giuste le tue sorelle.
Esse appaiono più giuste di te, perché i tuoi peccati superano i loro. Anche tu dunque, devi
essere svergognata e portare la tua umiliazione, perché hai fatto sembrare giuste le
tue sorelle. 53Ma io cambierò le loro sorti: cambierò le sorti di Sodoma e delle sue figlie,
cambierò le sorti di Samaria e delle sue figlie; anche le tue sorti muterò di fronte a loro,
54perché tu possa portare la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai fatto:
questo le consolerà. 55Tua sorella Sodoma e le sue figlie torneranno al loro stato di prima.
Samaria e le sue figlie torneranno al loro stato di prima. Anche tu e le tue figlie tornerete allo
stato di prima. 56Eppure tua sorella Sodoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo
orgoglio, 57prima che fosse scoperta la tua malvagità, così come ora tu sei disprezzata dalle
figlie di Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te, le quali ti deridono da ogni
parte? 58Tu stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Oracolo del Signore Dio.
59Poiché così dice il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, perché hai
disprezzato il giuramento infrangendo l’alleanza. 60Ma io mi ricorderò dell’alleanza
conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con te un’alleanza eterna. 61Allora
ricorderai la tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori insieme
a quelle più piccole, che io darò a te per figlie, ma non in forza della tua alleanza. 62Io
stabilirò la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore, 63perché te ne ricordi e ti
vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello che
hai fatto». Oracolo del Signore Dio.
Memori della parola del Salvatore, che ci ha raccomandato di vegliare e pregare per non cadere
in tentazione, invochiamo con forza il suo nome:
Guarda la nostra miseria, Signore, e abbi pietà.
Cristo Gesù, che hai promesso di essere presente in mezzo ai tuoi fedeli, riuniti nel tuo nome,
- donaci la grazia di pregare il Padre in unione con te nello Spirito.
Purifica da ogni macchia il volto della Chiesa tua sposa,
- donale di camminare nella speranza con la potenza del tuo Spirito.
Tu che ami gli uomini, rendici disponibili all'aiuto fraterno secondo il tuo comandamento,
- perché risplenda più viva ad ogni uomo la luce della salvezza.
O Re della pace, fa' che in tutto il mondo regni la tua pace,
- e l'umanità intera sperimenti la gioia della tua presenza.
Apri le porte della beata eternità a tutti i defunti,
- prepara un posto anche per noi nella gloria incorruttibile del tuo regno.
PADRE NOSTRO…
MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO
Invoca lo Spirito Santo
Vieni, Spirito santo,
accompagnaci e guidaci
in questo cammino in preparazione alla Pasqua:
a te ci affidiamo perché di te ci fidiamo.
Fa’ che non dimentichiamo mai
che il Signore è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore. Amen.
Antifona: Il Signore è mia luce e mia
salvezza, di chi avrò timore?
Il Signore è mia luce e mia salvezza,
*
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita, *
di chi avrò terrore?
Quando mi assalgono i malvagi *
per straziarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici, *
a inciampare e cadere.
Se contro di me si accampa un
esercito, *
il mio cuore non teme;
se contro di me divampa la battaglia,
*
anche allora ho fiducia.
Una cosa ho chiesto al Signore, *
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore *
tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore *
ed ammirare il suo santuario.
Antifona: Il Signore è mia luce e mia
salvezza, di chi avrò timore?
MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO
LE OPERE DI MISERICORDIA
PER VIVERE IL GIUBILEO
Video: Papa Francesco e le Opere di Misericordia
https://youtu.be/67kb1T-72zs?list=PLM3rBsZ18XDPMPyMGRyyHStd0KShQ8IJL
Le famose "opere di misericordia" della tradizione cristiana sono
ancora valide per questo terzo millennio, oppure occorre ripensare?
Sono attuali, sono valide. Forse in qualche caso si possono "tradurre"
meglio, ma restano la base per il nostro esame di coscienza. Ci aiutano ad
aprirci alla misericordia di Dio, a chiedere la grazia di capire che senza
misericordia la persona non può fare niente, che tu non puoi fare niente,
e che “il mondo non esisterebbe” come diceva la vecchietta che incontrai
nel 1992.
Guardiamo anzitutto alle sette opere di misericordia corporale: dar da mangiare agli affamati;
dar da bere agli assetati; vestire chi è nudo; dare alloggio ai pellegrini; visitare gli ammalati;
visitare i carcerati; seppellire i morti. Mi sembra che non ci sia molto da spiegare. E se guardiamo
alla nostra situazione, alle nostre società, mi sembra che non manchino circostanze e occasioni
attorno a noi. Di fronte al senza tetto che staziona sotto casa nostra, al povero che non ha da
mangiare, alla famiglia dei nostri vicini che non arriva a fine mese a causa della crisi, perché il marito
ha perso il lavoro, che cosa dobbiamo fare? Di fronte agli immigrati che sopravvivono alla traversata
e sbarcano sulle nostre coste, come dobbiamo comportarci? Di fronte agli anziani soli, abbandonati,
che non hanno più nessuno, che cosa dobbiamo fare?
Gratuitamente abbiamo ricevuto, gratuitamente diamo. Siamo chiamati a servire Gesù crocifisso,
in ogni persona emarginata, a toccare la carne di Cristo in chi è escluso, ha fame, ha sete, è nudo,
carcerato, ammalato, disoccupato, perseguitato, profugo. Lì troviamo il nostro Dio, lì tocchiamo il
Signore. Ce l'ha detto Gesù stesso, spiegando quale sarà il protocollo sulla base del quale tutti saremo
giudicati: ogni qual volta avremo fatto questo al più piccolo dei nostri fratelli, l'avremo fatto a Lui
(Vangelo di Matteo 25, 31-46).
Alle opere di misericordia corporale seguono quelle di misericordia spirituale: consigliare i
dubbiosi; insegnare agli ignoranti; ammonire i peccatori; consolare gli afflitti; perdonare le offese;
sopportare pazientemente le persone moleste; pregare Dio per i vivi e per i morti. Pensiamo alle
prime quattro opere di misericordia spirituale: non hanno a che fare, in fondo, con quello che
abbiamo definito “l'apostolato dell’orecchio”? Avvicinare, saper ascoltare, consigliare, insegnare
anzitutto con la nostra testimonianza. Nell'accoglienza dell'emarginato che è ferito nel corpo, e
nell'accoglienza del peccatore che è ferito nell'anima, si gioca la nostra credibilità come cristiani.
Ricordiamo sempre le parole di san Giovanni della Croce: “Alla sera della vita, saremo giudicati
LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE
1 - Dar da mangiare agli affamati
2 - Dar da bere agli assetati
3 - Vestire gli ignudi
4 - Alloggiare i pellegrini
5 - Visitare gli infermi
6 - Visitare i carcerati
7 - Seppellire i morti
LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE
1 - Consigliare i dubbiosi
2 - Insegnare agli ignoranti
3 - Ammonire i peccatori
4 - Consolare gli afflitti
5 - Perdonare le offese
6 - Sopportare pazientemente le persone moleste
7 - Pregare Dio per i vivi e per i morti
Dal Vangelo di Matteo (Mt 25,31-46)
31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria.
32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle
capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua
destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo,
35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete
accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 37Allora i giusti
gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo
dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando
mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. 40E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto
quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 41Poi dirà anche a quelli che
saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli,
42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero
e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 44Anch’essi allora
risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non
ti abbiamo servito?”. 45Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di
questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita
Esaltiamo la Provvidenza di Dio, che conosce le nostre necessità, ma vuole che
cerchiamo anzitutto il suo regno. Perciò rinnoviamo la nostra adesione alla divina
paternità e diciamo:
Venga il tuo regno e la tua giustizia, Signore.
Padre santo, che ci hai dato il tuo Figlio come pastore e guida delle nostre anime,
assisti i pastori e le comunità che hai loro affidate,
- perché non manchi al gregge la sollecitudine del pastore e al pastore la docilità
del suo gregge.
Ispiraci un fraterno amore verso i malati del corpo e dello spirito,
- perché in essi riconosciamo e serviamo il Cristo tuo Figlio.
Fa' che i non cristiani diventino membri della tua Chiesa,
- e la edifichino con la loro carità operosa.
Suscita in noi una contrizione sincera delle nostre colpe,
- perché ci riconciliamo con te e con la tua Chiesa.
Accogli in cielo i defunti più bisognosi della tua misericordia,
- perché vivano sempre con te nella pace della tua casa.
PADRE NOSTRO…
GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO
Invoca lo Spirito Santo
Vieni, Spirito santo,
accompagnaci e guidaci
in questo cammino in preparazione alla Pasqua:
a te ci affidiamo perché di te ci fidiamo.
Fa’ che non dimentichiamo mai
che il Signore è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore. Amen.
Antifona: Beato l'uomo
a cui il Signore perdona il peccato.
Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa, *
e perdonato il peccato.
Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male *
e nel cui spirito non è inganno.
Tacevo e si logoravano le mie ossa, *
mentre gemevo tutto il giorno.
Giorno e notte pesava su di me la tua mano, *
come per arsura d'estate inaridiva il mio
vigore.
Ti ho manifestato il mio peccato, *
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe»*
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
Per questo ti prega ogni fedele *
nel tempo dell'angoscia.
Quando irromperanno grandi acque *
non lo potranno raggiungere.
Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo, *
mi circondi di esultanza per la salvezza.
Antifona: Beato l'uomo
a cui il Signore perdona il peccato.
GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO
LE OPERE DI MISERICORDIA
PER VIVERE IL GIUBILEO
Video: Nicola Spinosa: Le opere di misericordia del Caravaggio
https://youtu.be/GrTeQzZ2YOA?list=PLM3rBsZ18XDPMPyMGRyyHStd0KShQ8IJL
LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE
1 - Dar da mangiare agli affamati
2 - Dar da bere agli assetati
3 - Vestire gli ignudi
4 - Alloggiare i pellegrini
5 - Visitare gli infermi
LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE
6 - Visitare i carcerati
1 - Consigliare i dubbiosi
7 - Seppellire i morti
2 - Insegnare agli ignoranti
3 - Ammonire i peccatori
4 - Consolare gli afflitti
5 - Perdonare le offese
6 - Sopportare pazientemente le persone moleste
7 - Pregare Dio per i vivi e per i morti
Dalla lettera di San Giacomo (Gc 1,22-27)
22Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto,
illudendo voi stessi; 23perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in
pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio:
24appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. 25Chi invece
fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele,
non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica,
questi troverà la sua felicità nel praticarla.
26Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna
così il suo cuore, la sua religione è vana. 27Religione pura e senza macchia
davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e
non lasciarsi contaminare da questo mondo.
Dalla lettera di San Giacomo (Gc 2,14-26)
14A
che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella
fede può forse salvarlo? 15Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e
sprovvisti del cibo quotidiano 16e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace,
riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa
serve? 17Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
18Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua
fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». 19Tu credi che
c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! 20Insensato, vuoi
capire che la fede senza le opere non ha valore? 21Abramo, nostro padre, non fu
forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare?
22Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne
perfetta. 23E si compì la Scrittura che dice: Abramo credette a Dio e gli fu
accreditato come giustizia, ed egli fu chiamato amico di Dio. 24Vedete: l’uomo è
giustificato per le opere e non soltanto per la fede. 25Così anche Raab, la
prostituta, non fu forse giustificata per le opere, perché aveva dato ospitalità agli
esploratori e li aveva fatti ripartire per un’altra strada? 26Infatti come il corpo senza
lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
Dalla lettera di San Giacomo (Gc 3)
1Fratelli
miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che riceveremo un giudizio più
severo: 2tutti infatti pecchiamo in molte cose. Se uno non pecca nel parlare, costui è un
uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 3Se mettiamo il morso in
bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo.
4Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un
piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota. 5Così anche la lingua: è un
membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare
una grande foresta! 6Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita
nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua
fiamma dalla Geènna. 7Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini
sono domati e sono stati domati dall’uomo, 8ma la lingua nessuno la può domare: è un
male ribelle, è piena di veleno mortale. 9Con essa benediciamo il Signore e Padre e con
essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. 10Dalla stessa bocca escono
benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei! 11La sorgente può forse far
sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? 12Può forse, miei fratelli, un albero di
fichi produrre olive o una vite produrre fichi? Così una sorgente salata non può produrre
acqua dolce.
13Chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono
ispirate a mitezza e sapienza. 14Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di
contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità. 15Non è questa la sapienza
che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; 16perché dove c’è gelosia e spirito di
contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. 17Invece la sapienza che viene
dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni
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LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE
1 - Dar da mangiare agli affamati
2 - Dar da bere agli assetati
3 - Vestire gli ignudi
4 - Alloggiare i pellegrini
5 - Visitare gli infermi
6 - Visitare i carcerati
7 - Seppellire i morti
LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE
1 - Consigliare i dubbiosi
2 - Insegnare agli ignoranti
3 - Ammonire i peccatori
4 - Consolare gli afflitti
5 - Perdonare le offese
6 - Sopportare pazientemente le persone moleste
7 - Pregare Dio per i vivi e per i morti
Il Cristo Signore ci ha dato il comandamento nuovo di amarci gli uni gli altri come
egli ci ha amato. Chiediamo la grazia di essere fedeli a questa legge fondamentale
della vita cristiana:
Accresci nel tuo popolo la carità, o Signore.
Maestro buono, insegnaci ad amare te nei nostri fratelli,
- e a far loro del bene nel tuo nome.
Tu che sulla croce hai chiesto il perdono per i tuoi crocifissori,
- aiutaci ad amare anche i nemici e a pregare per coloro che ci affliggono.
Per il mistero del tuo corpo e del tuo sangue, accresci in noi la fortezza, la fiducia
e l'amore,
- rafforza i deboli, consola gli afflitti, dona la tua speranza ai morenti.
Tu che hai ridato la vista al cieco nato, alla piscina di Siloe,
- illumina i catecumeni con il lavacro battesimale nella parola di vita.
Sazia i nostri fratelli defunti con il tuo eterno amore,
- ammetti un giorno anche noi nell'assemblea gioiosa degli eletti
PADRE NOSTRO…
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