Programmazione, Bilancio, Contabilità e controlli nella Regione
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Programmazione, Bilancio, Contabilità e controlli nella Regione
REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA E PERSONALE Corso per dirigenti e funzionari PROGRAMMAZIONE, BILANCIO E CONTABILITA’ NELLA REGIONE SICILIANA _________________ a cura di GIOVANNI SAPIENZA ([email protected]) ____________________________________ Palermo – Anno 2012 Documentazione Le slides della presentazione in power point saranno disponibili alla fine del corso La documentazione legislativa richiamata nel corso è disponibile al seguente indirizzo http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_Ini ziative/PIR_E-DIRITTO_BancaDatiLegislativaRegionale Le circolari RGR e i documenti contabili e programmatici sono consultabili al seguente indirizzo http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_La NuovaStrutturaRegionale/PIR_AssessoratoEconomia/PIR_DipBilanci oTesoro Altri siti utili http://www.tesoro.it/; http://www.euroinfosicilia.it/; http://www.gurs.regione.sicilia.it/ INTRODUZIONE La contabilità pubblica Scienza autonoma Disciplina giuridica, quale parte del diritto pubblico Disciplina giuridica facente parte del diritto amministrativo o del diritto finanziario Branca tecnica delle discipline economico-aziendali (organizzazione, gestione e rilevazione nelle aziende pubbliche di erogazione) In pratica: Disciplina che studia: l’organizzazione finanziario-contabile dello Stato e degli altri enti del settore pubblico la gestione del patrimonio la previsione e la gestione del bilancio il sistema contrattuale il sistema dei controlli esterni ed interni le responsabilità Segue: La contabilità pubblica Funzioni della Contabilità pubblica: Esposizione ed analisi delle fonti normative inerenti lo svolgimento dell’attività diretta al procacciamento delle risorse e all’erogazione dei servizi pubblici Illustrazione delle moderne tecniche economico-aziendali applicabili alla gestione dello Stato e degli enti pubblici, anche ai fini del perseguimento delle condizioni di economicità delle scelte Fonti normative della contabilità pubblica La Contabilità dello Stato Contabilità di Stato R.D. 18 novembre 1923, n. 2440 "Nuove disposizioni sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato" R.D. 23 maggio 1924, n. 827 "Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato" Legge 5 agosto 1978, n. 468 "Riforma di alcune norme di contabilità generale dello Stato in materia di bilancio“(fino al 2009) D. Leg.vo 7 agosto 1997, n. 279 “Formulazione previsioni per unità previsionali di base (UPB)” Legge 31 dicembre 2009, n. 196 "Legge di contabilità e finanza pubblica" in vigore dal 1° gennaio 2010 in sostituzione della legge n. 468/1978 che viene abrogata (art. 51), come modificata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39 (adeguamento nuove regole adottate dall’Unione Europea) Fonti normative della contabilità pubblica La Contabilità delle regioni e degli enti locali Contabilità delle Regioni Decreto legislativo n. 76 del 28 marzo 2000 recante "Principi fondamentali e norme di coordinamento in materia di bilancio e di contabilità delle regioni” (in sostituzione della legge n. 335 del 19 maggio 1976) Decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio, 2009, n. 42” – Titolo I – Principi contabili per le regioni, le province autonome e gli enti locali (operativo dal 2014). Contabilità degli enti locali Parte seconda - Ordinamento finanziario e contabile - del "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (in sostituzione del D.P.R. 19 giugno 1979, n. 421) Decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio, 2009, n. 42” – Titolo I – Principi contabili per le regioni, le province autonome e gli enti locali (operativo dal 2014). Fonti normative della contabilità pubblica La Contabilità degli Enti del settore sanitario e degli enti pubblici Contabilità delle aziende sanitarie ed ospedaliere Decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 e successive modifiche ed integrazioni concernente “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421” Decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio, ecc.” – Titolo II – Principi contabili per il settore sanitario (operativo dal 2012) Contabilità degli enti pubblici istituzionali D.P.R. 27 febbraio 2003, n. 97 “Regolamento concernente l’amministrazione e la contabilità degli enti pubblici di cui alla legge 20 marzo 1975, n. 70” (in vigore dal 1 gennaio 2004, in sostituzione del D.P.R. 18 dicembre 1979, n. 696). In Sicilia, il Regolamento n. 97/2003 trova applicazione con le modifiche introdotte dal D.P.Reg. 29 maggio 2006, n. 729 e con decorrenza dall’anno 2009 Fonti normative della contabilità della Regione siciliana L. R. n. 47 dell’8 luglio 1977 e successive modifiche ed integrazioni “Norme in materia di bilancio e contabilità della Regione siciliana” L. R. n. 10 del 27 aprile 1999 “Misure di finanza regionale e norme in materia di programmazione, contabilità e controllo” L. R. n. 6 del 3 maggio 2001 (art. 52) “Integrazioni e modifiche alla legge regionale n. 47/1977 e alla legge regionale n. 10/1999” Varie altre norme regionali Norme di contabilità dello Stato (per le parti non disciplinate dalla legge regionale di contabilità - in particolare: RD 2440/1923, RD 827/1924, L. 468/1978 – fino al 2009, L. 196/2009 – dal 2010*) D.P. 17 marzo 2004 - Testo coordinato delle norme contabili applicabili alla Regione siciliana (GURS 16/2004 S.O.) A seguito dell’emanazione del decreto legislativo n. 118/2011, anche la Regione siciliana, deve adeguare, a norma dell’art. 37, i propri sistemi di contabilità e di bilancio in base ai principi contenuti nel titolo I del decreto, con decorrenza dal 2014 e in via sperimentale dal 2012 (*) Con L.F. 2010 n. 11 sono state modificate norme di contabilità regionale per raccordare istituti contabili della Regione con la nuova legge di contabilità dello Stato Scritture contabili e gestione aziendale Le scritture contabili possono riguardare uno o più dei seguenti aspetti della gestione aziendale Aspetto finanziario: Entrate (aumento di valori numerari certi, assimilati attivi e presunti attivi, ovvero diminuzione di valori numerari assimilati passivi e presunti passivi) Uscite (diminuzione di valori numerari certi, assimilati attivi e presunti attivi, ovvero aumento di valori numerari assimilati passivi e presunti passivi) Aspetto economico: Costi (causa economica di una uscita finanziaria ovvero fatto di gestione non connesso ad una uscita finanziaria che incide negativamente sul patrimonio; in altre parole: consumo di un fattore produttivo, acquisizione di una utilità) Ricavi (causa economica di una entrata finanziaria ovvero fatto di gestione non connesso ad una entrata finanziaria che incide positivamente sul patrimonio; in altre parole: cessione del consumo di un fattore produttivo, cessione di una utilità) Aspetto patrimoniale: Rilevazione del patrimonio aziendale in un dato istante e delle variazioni che subisce nel corso della gestione, per pervenire alla determinazione del patrimonio in un momento successivo; esso è costituito da: Attività (valori, crediti, mobili, immobili, partecipazioni, ratei e risconti attivi, ecc.) Passività (debiti, fondi rischi ed oneri, TFR, ratei e risconti passivi, ecc.) Sistemi e Metodi di Contabilità Sistemi Finanziario (o delle previsioni) Patrimoniale (conti agli elementi e al netto) Del Reddito (conti di capitale, di reddito e ai valori numerari) Del Capitale e del Risultato economico (conti economici e conti finanziari) Metodi Elementari (unico aspetto dei fatti di gestione) Bilancianti (a partita doppia) (duplice aspetto dei fatti di gestione) Contabilità finanziaria e contabilità economica Contabilità finanziaria Rilevazione delle entrate e delle uscite dell’azienda, in rapporto alle previsioni finanziarie, ai fini della determinazione del risultato finanziario di esercizio (avanzo, disavanzo o pareggio finanziario di gestione o amministrazione) Contabilità economica Generale: rilevazione dei costi e dei ricavi dell’azienda, in rapporto alle previsioni economiche, ai fini della determinazione del risultato economico di esercizio (reddito ovvero avanzo, disavanzo o pareggio economico) Analitica o industriale: rilevazione dei costi e dei ricavi di singoli rami o settori aziendali (centri di responsabilità) ovvero di processi produttivi o servizi, in rapporto ai budget economici settoriali, ai fini della determinazione della economicità gestionale mediante l’analisi degli scostamenti fra risultati e budget Contabilità della Regione siciliana Sistemi attuali di contabilità Contabilità finanziaria (informatizzata) Contabilità patrimoniale (in parte informatizzata) Sistemi in prospettiva Contabilità finanziaria (generale) Contabilità patrimoniale (generale) Contabilità economica (analitica) (dal 2012) L’originario termine del 2005 per l'introduzione della contabilità economica è stato differito: al 2006 dall'art. 62, comma 1, della legge regionale n. 15/2004 al 2009 dall’art. 55, comma 2, della legge regionale n. 2/2007 al 2011 dall’art. 76 della legge regionale n. 6/2009 al 2012 dall’art.17 della legge regionale n. 13/2009 Dal 2014, e in via sperimentale dal 2012, trovano applicazione le disposizioni del titolo I del d. lgs. 118/2011 PARTE PRIMA GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE Gli attuali strumenti della programmazione regionale (L.R. 10/99 e successive modifiche) DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO – FINANZIARIA (DPEF) LEGGE FINANZIARIA (LF) (ora Legge di Stabilità) BILANCIO ANNUALE (BA) BILANCIO PLURIENNALE (BP) IL DOCUMENTO REGIONALE DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA (DPEF) Il DPEF definisce la manovra di finanza pubblica per il periodo rimanente della legislatura e comunque per il periodo compreso nel BP è presentato dal Governo all’ARS entro il 20 luglio di ciascun anno (*) è approvato dall’ARS con voto d’Aula in apposito OdG entro il 31 agosto (*) Termine così stabilito dall’art. 14 della legge regionale n. 7/2011 (legge di stabilità 2011) che ha sostituito il testo precedente della legge regionale n. 10/1999 il quale prevedeva la presentazione “entro 30 giorni dalla presentazione alle Camere dell’analogo documento statale” Nello Stato, dal 2010, il documento assume la denominazione di “Decisione di Finanza Pubblica - DFP” ed è presentato al Parlamento entro il 15 settembre, a norma della legge n. 196/2009. Dal 2011, a norma della legge n. 39 del 7/4/2011, il DFP è stato sostituito dal Documento di Economia e Finanza (DEF) da presentare al Parlamento entro il 10 aprile e dalla Nota di aggiornamento da presentare entro il 20 settembre IL DOCUMENTO REGIONALE DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA (DPEF) Il DPEF indica: i parametri economici essenziali per l’identificazione dei flussi del settore pubblico regionale (in base alla legislazione vigente) gli obiettivi macro economici (in particolare reddito ed occupazione) gli obiettivi finanziari (ricorso al mercato e saldo netto da finanziare) gli obiettivi di riduzione del fabbisogno complessivo gli indirizzi per le variazioni delle entrate e delle spese del bilancio gli indirizzi per la legislazione di spesa regionale i criteri e le regole per la predisposizione del disegno di legge finanziaria Programmazione comunitaria 2007 - 2013 Gli interventi dell’Unione Europea per il periodo di programmazione 2007 – 2013 per l’Italia sono orientati su due obiettivi: • obiettivo convergenza, cui partecipano le regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia; • obiettivo competitività regionale e occupazione riferito alle restanti regioni La Programmazione dei fondi comunitari Ciclo 2007-2013 Gli interventi dell’Unione Europea per il periodo di programmazione 2007 – 2013 risultano profondamente rivisti rispetto a quelli relativi al precedente periodo 2000 – 2006. Nel ciclo di programmazione 2007-2013 i Programmi Operativi sono "monofondo", ciascun PO è cofinanziato da un solo Fondo strutturale. Il Governo nazionale ha recepito l’approccio unitario per le politiche di coesione mediante l’emanazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) In base al QSN le Regioni devono definire un documento strategico di programmazione (Documento unitario di programmazione - DUP) che possa rappresentare un “quadro di riferimento complessivo, in cui indicare il concorso programmatico delle diverse fonti di finanziamento (comunitarie per singolo POR, nazionali aggiuntive e ordinarie convergenti, se rilevanti) al conseguimento dei relativi obiettivi”. La Programmazione dei fondi comunitari in Sicilia Ciclo 2007-2013 Strumenti d’intervento in Sicilia per il periodo 2007-2013 PO FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale, approvato con Decisione CE 4249 del 7/9/2007 PO FSE – Fondo Sociale Europeo approvato con Decisione CE 6722 del 18/12/2007 PSR – FEASR Programma di Sviluppo Rurale approvato dalla CE il 18/2/2008 FEP – Fondo Europeo per la Pesca (in Italia) approvato con Decisione CE 6792 del 19/12/2007 I programmi regionali sono cofinanziati con risorse nazionali e regionali Documento unitario di programmazione (DUP) Il DUP 2007-2013 è stato predisposto in coerenza con la riforma della Politica di Coesione comunitaria in Italia che ha unificato la programmazione comunitaria (finanziata dai Fondi Strutturali) con quella regionale nazionale (finanziata dal cofinanziamento nazionale ai Fondi strutturali e dal Fondo per le aree sottoutilizzate - FAS). La programmazione regionale unitaria 2007-2013 mira ad assicurare la distinzione a livello finanziario e programmatico della politica ordinaria da quella volta a garantire l’addizionalità Il DUP Sicilia 2007-2013 costituisce, quindi, lo strumento di coordinamento dei seguenti Programmi regionali: PO FESR , PO FSE, PSR Sicilia (FEASR), PO FEP, PAR FAS Sicilia. Il DUP fa inoltre riferimento ai Programmi nazionali, interregionali e transnazionali per la parte di competenza della Regione Siciliana (PON, PO interregionali, PO Italia Malta, PO MED, PO Interreg, Progetti FAS di interesse nazionale, ecc.). Il DUP Sicilia 2007-2013 è stato predisposto dal Dipartimento regionale della programmazione ed è stato adottato con delibera della Giunta regionale n. 206 del 23 giugno 2010, cui si rinvia per gli eventuali approfondimenti. LA LEGGE FINANZIARIA REGIONALE (LF) (ora Legge di Stabilità) Il ddl “Finanziaria” è presentato dal Governo all’ARS unitamente al ddl “Bilancio annuale e pluriennale” entro il primo giorno non festivo del mese di ottobre (art. 3 l.r. 10/1999). Secondo un ddl del Governo il termine viene spostato al primo giorno non festivo del mese di novembre Nello Stato, dal 2010, il documento viene denominato “legge di stabilità” ed è presentato al Parlamento entro il 15 ottobre, a norma della legge n. 196/2009 e successive modifiche. Anche nella Regione il documento, dal 2011, viene denominato “legge di stabilità” LA LEGGE FINANZIARIA REGIONALE (LF) (ora Legge di Stabilità) La LF determina il quadro di riferimento finanziario in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi del DPEF e stabilisce: le variazioni delle aliquote e delle altre misure che possono incidere sul gettito delle entrate il limite massimo del ricorso al mercato finanziario e del saldo netto da finanziare l’eventuale rifinanziamento di spese in c/capitale autorizzate da norme vigenti (non più di un anno) l’eventuale riduzione di autorizzazioni legislative di spesa la rimodulazione delle quote a carico di ciascun anno delle spese a carattere pluriennale l’eventuale abrogazione di leggi di spesa non più attuali con relativi effetti finanziari nuovi limiti di impegno e quote di spesa la cui quantificazione è rimessa alla L.F. la dotazione finanziaria dei fondi globali le misure di sostegno allo sviluppo economico I contributi a favore di enti, associazioni e fondazioni vari (in allegato) PARTE SECONDA GLI STRUMENTI DI PREVISIONE Le previsioni Previsioni: Breve termine (entro un anno) Medio termine (3 – 5 anni) Lungo termine (oltre 5 anni) Generali (intera azienda) Parziali (rami di azienda o gruppi di operazioni) Bilancio di previsione: Annuale Pluriennale Bilancio di previsione: Finanziario (entrate ed uscite) di competenza (accertamenti e impegni, avanzo/disavanzo finanziario) di cassa (riscossioni e pagamenti, avanzo di cassa) Economico (costi e ricavi, avanzo/disavanzo economico) Patrimoniale (attività e passività ovvero impieghi e fonti di finanziamento, patrimonio netto/deficit patrimoniale) Principi contabili classici del bilancio equilibrio correttezza imparzialità attendibilità competenza veridicità unità integrità chiarezza pubblicità universalità annualità IL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE DELLA REGIONE SICILIANA Presentazione all’ARS da parte del Governo regionale entro il primo giorno non festivo del mese di ottobre, allegato, insieme al bilancio pluriennale, ad un unico disegno di legge Bilancio di competenza e di cassa (solo competenza fino al 2001) A legislazione vigente (dopo l’approvazione della LF diviene programmatico) Bilancio politico: strutturato per UPB (in ambito classificazione per centri di responsabilità, titoli ed aggregati economici) Bilancio gestionale: strutturato per capitoli (allegato tecnico) Strettamente correlato al BP Collegato al DPEF Strumento di programmazione finanziaria a breve termine (bilancio politico) e di gestione operativa (bilancio gestionale) IL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE DELLA REGIONE SICILIANA Il bilancio annuale di previsione è costituito da: Stato di previsione dell’entrata Stato di previsione della spesa Quadro generale riassuntivo Bilancio annuale per UPB Bilancio annuale per capitoli LA STRUTTURA DEL BILANCIO REGIONALE classificazione amministrativa: amministrazioni e rubriche ovvero centri di responsabilità classificazione economica: titoli ed aggregati economici UPB: tipologia cespiti di entrata e natura delle spese (bilancio politico) Capitoli: unità elementari ai fini della gestione e della rendicontazione (bilancio gestionale) Codici di analisi economica e funzionale (funzioni obiettivo), fondi liberi e vincolati Nomenclatore degli atti e indice cronologico degli atti Contenuti del bilancio di previsione Bilancio di competenza Per ciascuna UPB e per ciascun capitolo sono indicati: • Entrate che si prevede di accertare • Uscite che si prevede di impegnare (limite delle obbligazioni assumibili) • Saldo finanziario positivo (fra le entrate) o negativo (fra le uscite) presunto al termine dell’esercizio precedente Bilancio di cassa Per ciascun centro di responsabilità (dipartimento o ufficio equiparato) sono indicati: • Entrate che si prevede di incassare, indistintamente per competenza e residui (con separata indicazione delle entrate extra regionali) • Uscite che si prevede di pagare, indistintamente per competenza e residui (con separata indicazione degli interventi a carico di fondi extra regionali) (limite dei pagamenti ordinabili) • Fra le previsioni di cassa di entrata: presunta giacenza di cassa all’inizio dell’esercizio cui si riferisce il bilancio Classificazione economica per titoli ed aggregati economici Entrate Titolo 1 Entrate correnti Spese Titolo 1 Spese correnti 1 Tributi erariali spettanti alla Regione 1 Spese di funzionamento 2 Altre entrate erariali spettanti alla Regione 2 Spese per trattamenti di quiescenza e altri trattamenti integrativi o sostitutivi 3 Tributi propri 3 Spese per interventi di parte corrente 4 Entrate proprie extra-tributarie 4 Spese per oneri del debito pubblico regionale 5 Trasferimenti correnti 5 Oneri comuni relativi a spese di parte corrente Titolo 2 Entrate in conto capitale Titolo 2 Spese in conto capitale 6 Trasferimenti in conto capitale 6 Spese per investimenti 7 Altre entrate in conto capitale 7 Altre spese per interventi in conto capitale 8 Oneri comuni relativi a spese in conto capitale Titolo 3 8 Entrate per accensione di prestiti Entrate per accensione di prestiti Titolo 3 9 Spese per rimborso di prestiti Spese per rimborso di prestiti Analisi economica delle spese Spese correnti Spese in conto capitale Redditi di lavoro dipendente Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni Consumi intermedi Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche Imposte pagate sulla produzione Contributi agli investimenti ad imprese Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali Altri trasferimenti in conto capitale Trasferimenti correnti a imprese Acquisizioni di attività finanziarie Interessi passivi e redditi da capitale Poste correttive e compensative Ammortamenti Altre uscite correnti Spese per rimborso di prestiti Rimborso passività finanziarie Analisi funzionale delle spese (funzioni-obiettivo) 1. Servizi generali P.A. 2. Protezione civile 3. Ordine pubblico e sicurezza 4. Affari economici 5. Protezione ambiente 6. Abitazione ed assetto territoriale 7. Sanità 8. Attività ricreative, culturali e di culto 9. Istruzione 10. Protezione sociale 11. Interventi a favore della finanza locale IL BILANCIO PLURIENNALE DELLA REGIONE SICILIANA durata triennale scorrevole redatto in termini di competenza per UPB quadro delle risorse e degli impieghi nel triennio, sia in base alla legislazione vigente che in base agli effetti degli interventi programmati con il DPEF (bilancio programmatico) strumento di programmazione finanziaria a medio termine non ha valore autorizzativo sede per il riscontro della copertura finanziaria delle nuove o maggiori spese Bilancio Pluriennale per UPB IL QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO E I RISULTATI DIFFERENZIALI il QGR del BP e del BA è redatto solo in termini di competenza (titoli per le entrate , amministrazioni e titoli per le spese) i risultati differenziali: risparmio pubblico (entrate correnti meno spese correnti) (*) indebitamento o accreditamento netto (entrate meno spese escluse operazioni finanziarie) saldo netto da finanziare (fabbisogno) o da impiegare (entrate finali meno spese finali) ricorso al mercato (entrate finali meno totale spese) (*) Saldo primario, depurando le spese correnti dagli oneri per interessi Nota: entrate finali = totale entrate - accensione prestiti; spese finali = totale spese - rimborso prestiti Riassunto bilancio per saldi intermedi e finali Entrate correnti (-) Spese correnti (al netto interessi sui prestiti) Saldo primario (-) Interessi sui prestiti Risparmio pubblico (+) Entrate in c/capitale (escl. Oper. Finanz.) (-) Spese in c/capitale (escl. Oper. Finanz.) Indebitamento (-) Accreditamento (+) netto (+) Rimborso crediti e anticipazioni (-) Acquisizione di attività finanziarie Saldo netto da finanziare (-) o da impiegare (+) (-) Rimborso passività finanziarie Ricorso al mercato Allegati al bilancio e Nota preliminare Riepilogo delle spese per amministrazioni e funzioni-obiettivo (alleg. 1) Riepilogo delle spese per amministrazioni e categorie secondo l’analisi economica (alleg. 2) Elenco delle entrate a destinazione vincolata e delle correlative spese (Programmi operativi, altri interventi comunitari, Fondo sanitario, Fondo solidarietà nazionale, altri finanziamenti statali e di altri enti, cofinanziamenti regionali) (alleg. 3) Elenchi annessi al bilancio annuale: 1 – spese obbligatorie, 2 – spese impreviste Elenco annesso al bilancio pluriennale: 5 – fondi globali Allegato tecnico (ripartizione in capitoli delle UPB) Nota preliminare (illustrazione delle previsioni e dei criteri di quantificazione) Processi e competenze in materia di formazione ed approvazione dei documenti economico finanziari ASSESSORATO ECONOMIA Predisposizione DPEF GIUNTA REGIONALE Approvazione DPEF e presentazione ARS ASSEMBLEA REGIONALE Approvazione DPEF con OdG ASSESSORATO ECONOMIA Circolare e Bozzone Previsione ASSESSORATI Formulazione Proposte ASSESSORATO ECONOMIA Elaborazione Previsione e Predisposizione DDL “Finanziaria” GIUNTA REGIONALE Approvazione D.D.L.Bilancio e Finanziaria ASSEMBLEA REGIONALE Esame e Discussione DDL Finanziaria e Bilancio (Sessione Di Bilancio) GOVERNO - PRESENTAZIONE NOTA DI VARIAZIONI (dal bilancio tendenziale a quello programmatico) ASSEMBLEA REGIONALE Votazione Finale Finanziaria e Bilancio PROMULGAZIONE E PUBBLICAZIONE FINANZIARIA E BILANCIO NELLA G.U.R.S. QUANTIFICAZIONE DELLE PREVISIONI DI BILANCIO Tecnica del bilancio incrementale Le previsioni sono basate sul consolidato degli anni precedenti (spesa storica) e sui tassi di crescita del volume della spesa Tecnica del bilancio a base zero (zero base budgeting) Le previsioni sono correlate alla capacità di spesa ed alle scelte di programmazione, essendo preclusa ogni quantificazione basata sul mero calcolo della spesa storica (tecnica obbligatoria in base alle vigenti norme di contabilità) ELASTICITA’ DEL BILANCIO IN SEDE DI FORMAZIONE elementi di rigidità assoluta: spese predeterminate da leggi servizio e rimborso prestiti fondi vincolati elementi di rigidità relativa: organi e personale beni e servizi fondamentali spese pluriennali con quote non predeterminate fondi di riserva elementi di flessibilità: fondi globali spese cosiddette “libere” Le previsioni di bilancio devono comunque assicurare il rispetto del “Patto di stabilità interno” (V. art. 77 DL 112/2008 e norme successive) Esercizio provvisorio Bilancio di previsione non approvato prima dell’inizio dell’esercizio cui si riferisce: l’Assemblea regionale può autorizzare l’esercizio provvisorio per non più di 4 mesi. Esercizio provvisorio: impegni e pagamenti in dodicesimi. Oltre limite, ove necessario: spese fisse e obbligatorie, spese derivanti da obblighi contrattuali assunti nei precedenti esercizi, gestione residui. PARTE TERZA RECENTI DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE E DI BILANCIO DPEF 2012 -2014 Andamento tendenziale e programmatico PIL E’ stato predisposto dal Governo Lombardo (Assessore all’Economia Armao) - Approvato dalla GR con delib. N. 176 del 20/07/2011 e dall’ARS con OdG N. 584 del 5/10/2011 Previsioni di crescita del PIL Sicilia per il periodo di riferimento del DPEF (valori %) 2011 PIL Sicilia a prezzi costanti (tendenziale) PIL Sicilia a prezzi costanti (programmatico) Deflatore del PIL (da DPEF nazionale) PIL Sicilia a prezzi correnti (programmatico) 2012 0,7 0,7 1,8 2,5 2013 0,8 1,3 1,8 3,1 2014 0,9 1,3 1,8 3,1 1,1 1,2 1,8 3,0 Fonte: Servizio Statistica della Regione Le ipotesi di crescita appaiono superate alla luce del DEF del Governo centrale, della relativa Nota di aggiornamento e della Relazione al Parlamento di dicembre 2011, oltre che delle stime del FMI (-2,2% PIL nel 2012), dell’aumento degli spread BTP – Bund (ha superato i 500 basis point, ora sotto i 350) e del downgrade del rating (Standard & Poor’s da A+ ad A a BBB+, Moody’s da Aa2 ad A2, Fitch da AA- ad A+ a BBB+). Anche il debito della Regione ha subito un declassamento a BBB+. Evoluzione economia nazionale e manovre del Governo Ipotesi evoluzione PIL nazionale (%) Anni Ipotesi originarie DEF 2011 2012 2013 2014 1,1 1,3 1,5 1,6 0,7 0,6 0,9 1,2 0,6 -0,4 0,3 1,0 (aprile 2011) Nota Aggiornamento DEF (settembre 2011) Relazione al Parlamento (dicembre 2011) Effetti sull’indebitamento netto (milioni di euro) Manovre D.L. 98/2011 (luglio) 2011 2012 2013 2014 Totale 2.108 5.578 24.406 47.973 80.065 732 22.700 29.861 11.824 65.117 Legge 183/2011 (novembre) 0 391 162 102 655 D.L. 201/2011 (dicembre) 0 20.246 21.321 21.431 62.998 2.840 48.915 75.750 81.330 208.835 D.L. 138/2011 (agosto) Totale Fonte: Ragioneria Generale dello Stato – Le manovre di finanza pubblica del 2011 DPEF 2012 -2014 – Andamento tendenziale Finanza regionale (milioni di €) 2011 Entrate correnti 14.565 Spese correnti 14.817 Risparmio pubblico -252 Entrate in c/capitale (al netto di rimborso crediti) 2.521 Spese in c/capitale (al netto di acquisizioni attività finanziarie)3 .315 Indebitamento (-) Accreditamento (+) netto -1.046 Rimborso crediti e anticipazioni 24 Acquisizione di attività finanziarie 118 Saldo netto da finanziare (-) o da impiegare (+) -1.140 Rimborso prestiti 251 Fabbisogno -1.391 Accensione prestiti autorizzati 955 Ulteriore potenziale ricorso al mercato -436 Fonte: DPEF 2012-2014 2012 14.689 14.943 -254 2.276 3.044 -1.022 24 114 -1.112 300 -1.412 405 -1.007 2013 14.844 15.181 -337 2.215 3.043 -1.165 104 116 -1.177 327 -1.504 565 -939 2014 15.055 15.389 -334 1.784 2.311 -861 104 117 -874 337 -1.211 0 -1.211 DPEF 2012 -2014 Manovra correttiva per riequilibrio conti Essendo i saldi di bilancio prospettati, tutti negativi, occorrono azioni volte alla razionalizzazione della spesa e a garantire stabilità delle risorse acquisibili. La manovra correttiva deve pertanto: incrementare l’autonomia fiscale; ispirarsi ad un sistema non più basato sul criterio dei cosiddetti “tagli lineari”; ridurre il costo della politica; ridurre i costi del settore pubblico regionale, con particolare riguardo alle indennità,compensi, gettoni, retribuzioni o le altre utilità comunque denominate; diminuire, sino ad un numero non superiore a tre unità, i componenti degli organi di amministrazione, degli organi di controllo, nonché dei collegi dei revisori degli enti; prevedere la partecipazione, a titolo onorifico, a comitati, collegi e commissioni; ridurre il numero degli uffici speciali; contenere le spese effettuate per rappresentanza, consulenza, convegni, sponsorizzazioni etc; recepire la normativa nazionale in materia di contenimento del costo del personale; prevedere la soppressione o l’accorpamento di enti ed organismi regionali; recepire le norme nazionali in materia di enti locali per adeguare le indennità spettanti a quelle percepite nel resto del territorio nazionale. DPEF 2012 -2014 Politiche ed obiettivi Obiettivi: Efficienza della pubblica amministrazione e conseguente razionalizzazione della spesa Stabilizzazione finanziaria Efficacia allocativa delle risorse pubbliche Politiche: Innovazione tecnologica Revisione assetto organizzativo società partecipate Riorganizzazione “bacino precariato” e iniziative nel settore della formazione professionale Miglioramento condizioni dell’ambiente Interventi straordinari per gli enti locali per opere di loro competenza (con fondi PAR FAS) Interventi per le imprese che investono in Sicilia Sostegno dell’economia rurale Concentrazione infrastrutturale per conferire maggiore efficacia agli investimenti pubblici Valorizzazione patrimonio naturale e del demanio marittimo Accelerazione ed impulso delle attività di pianificazione urbanistica (concessioni edilizie in deroga, ecc.) Confronto PIL programmato/realizzato Andamento del PIL regionale ai prezzi di mercato (Variazioni % ) 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 PIL programmato (dai DPEF) DPEF 2003-2006 4,4 4,3 4,3 4,3 DPEF 2004-2006 4,2 5,2 5,2 DPEF 2005-2007 4,8 5,5 5,7 DPEF 2006-2008 3,8 4,0 3,7 DPEF 2007-2011 2,9 3,5 3,7 3,9 4,0 DPEF 2008-2011 4,5 4,1 4,2 4,2 DPEF 2009-2013 3,2 3,3 3,1 3,2 3,2 DPEF 2010-2013 1,9 2,6 2,6 2,7 DPEF 2011-2013 3,5 3,8 3,4 DPEF 2012-2014 3,1 3,1 3,0 PIL realizzato (da Relazioni sulla Situazione economica della Regione - vari anni) 3,1 3,1 4,4 3,8 2,9 1,1 -1,5 0,8 Andamento PIL 6,0 5,0 4,0 3,0 PIL Programmato 2,0 PIL Realizzato 1,0 0,0 -1,0 20 12 20 11 20 10 20 09 20 08 20 07 20 06 20 05 20 04 20 03 -2,0 Confronto andamento disavanzo tendenziale, programmato e realizzato ANNI Avanzo, Disavanzo o Pareggio tendenziale Avanzo, Disavanzo o Pareggio programmato Avanzo, Disavanzo o Pareggio realizzato 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 -1.576 -2.091 -2.028 -1.588 -554 -1.414 -1.225 -2.470 -2.034 -1.686 -1.732 -1.585 -1.007 -939 -1.211 -600 -516 -413 -413 777 419 -665 -518 -258 0 18 -1.313 0 0 0 0 0 -568 -1.643 -2.040 1.156 -468 1.500 1.000 500 0 -500 -1.000 -1.500 -2.000 -2.500 -3.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Avanzo , Dis avanzo o Pareg g io tend enziale Avanzo , Dis avanzo o Pareg g io realizzato 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Avanzo , Dis avanzo o Pareg g io p ro g rammato 2013 2014 0 0 0 0 Strumenti della politica comunitaria della Regione per il periodo 2007-13 Quadro finanziario complessivo delle risorse della Regione per il periodo 2007-2013 (milioni di Euro) Programma Totale Risorse Ris. Comunitarie Ris. Nazionali Ris. Regionali PO FESR 6.539,6 3.269,8 2.335,9 933,9 PO FSE 2.099,2 1.049,6 839,7 209,9 PSR FEASR 2.106,3 1.211,2 626,6 268,5 PO FEP 151,3 75,7 60,5 15,1 TOTALE 10.896,4 5.606,3 3.862,7 1.427,4 PROG. FAS 4.093,8 4.093,8 TOTALE COMPLES S IVO 14.990,2 5.606,3 7.956,5 1.427,4 Fonte: Regione Siciliana – Documento Unitario di Programmazione Stato attuazione Programmi operativi 2007-13 PO – FESR Sicilia Stato attuazione 31/12/2011 (milioni di €) ASSI - PO FESR 1 Reti per la mobilità 2 Risorse naturali 3 Cultura, Ambiente e Turismo 4 Ricerca e Innovazione 5 Sviluppo locale 6 Sviluppo urbano 7 Governance TOTALE COSTO TOT IMPEGNI PAGAM. % IMP/CT % PAG/CT % PAG/IMP 1.438,6 1.727,4 316,9 120,1% 22,0% 18,3% 1.602,2 384,4 205,4 24,0% 12,8% 53,4% 1.471,4 154,7 94,6 10,5% 6,4% 61,2% 327,0 189,7 37,6 58,0% 11,5% 19,8% 850,2 164,7 93,0 19,4% 10,9% 56,5% 719,4 52,6 32,7 7,3% 4,5% 62,2% 130,8 18,6 4,7 14,2% 3,6% 25,3% 6.539,6 2.692,1 784,9 41,2% 12,0% 29,2% Stato attuazione Programmi operativi 2007-13 PSR - FEASR Sicilia Stato attuazione 31/05/2011 (milioni di €) ASSI - PSR FEASR 1 Miglioramento competitività sett. Agric. Forest. 2 Miglioramento ambiente e spazio rurale 3 Qualità vita zone rurali 4 Approccio Leader Assistenza tecnica TO TALE CO STO TO T PAGAM. % PAG/CT 893,4 78,4 8,8% 935,3 369,6 39,5% 194,4 13,2 6,8% 126,7 0,0% 35,6 1,3 3,7% 2.185,4 462,5 21,2% Nota: l’importo del costo totale riportato dal DPEF differisce da quello indicato nel DUP che è pari a € 2.106, 3 mln. Gli impegni complessivi sono pari a € 717,7 mln (32,8% del costo totale) Nel sito regionale euroinfosicilia e in quello specifico dell’assessorato delle risorse agricole e alimentari non è pubblicato lo stato di avanzamento finanziario del PSR, per cui non si dispone di dati più aggiornati Stato attuazione Programmi operativi 2007-13 PO - FSE Stato attuazione 28/02/2011 (milioni di €) ASSI - PO FSE I Adattabilità CO STO TO T IMPEGNI 179,9 3,0 1.085,6 198,8 III Inclusione sociale 149,9 IV Capitale umano PAGAM. 1,7% 0,0% 0,0% 3,9 18,3% 0,4% 2,0% 65,6 15,0 43,8% 10,0% 22,9% 524,8 177,3 49,2 33,8% 9,4% 27,7% V T ransazionalità e interregionalità 45,0 - - 0,0% 0,0% VI Assistenza tecnica 84,0 14,0 9,1 16,7% 10,8% 65,0% VII Capacità istituzionale 30,0 1,8 1,0 6,0% 3,3% 55,6% 2.099,2 460,5 78,2 21,9% 3,7% 17,0% II Occupabilità TO TALE - % IMP/CT % PAG/CT % PAG/IMP Da un comunicato dell’Autorità di gestione del FSE si apprende che gli impegni al 31-12-2011 ammontano a 956 milioni e i pagamenti a 346,3 milioni, con uno stato di attuazione rispettivamente del 45,5% e del 16,5%. Stato attuazione Programmi operativi 2007-13 FEP - SICILIA Stato attuazione 31/05/2011 (milioni di €) FEP SICILIA CO STO TO T IMPEGNI I Adeguamento della flotta e della pesca 31,6 - II Acquacoltura, ecc. 56,5 39,4 III Interventi di interesse comune 47,4 IV Sviluppo sostenibile nelle zone di pesca 12,4 V Assistenza tecnica TO TALE PAGAM. - % IMP/CT % PAG/CT % PAG/IMP 0,0% 0,0% 5,7 69,7% 10,1% 14,5% 7,9 0,1 16,7% 0,2% 1,3% - - 0,0% 0,0% 3,4 2,5 0,8 73,5% 23,5% 32,0% 151,3 49,8 6,6 32,9% 4,4% 13,3% Nel sito regionale euroinfosicilia e in quello specifico dell’assessorato delle risorse agricole e alimentari non è pubblicato lo stato di avanzamento finanziario del PSR, per cui non si dispone di dati più aggiornati Programma attuativo regionale (PAR) FAS (Del. Giunta n. 65/2009 e succ. modif. e approvato dal CS il 23-03-10) Priorità di intervento – Risorse finanziarie in milioni di € (poi ridotte a 4.093 mln) Priorità di inte rve nto FAS Totale risorse C ompos. % Valorizzazione delle risorse umane 116,0 2,7% Reti di trasporto e mobilità 1.197,9 27,8% Ambiente ed energia 450,7 10,4% Attrattori culturali e territoriali 852,6 19,8% Ricerca e società della conoscenza 121,0 2,8% Competitività e sviluppo attività produttive 504,6 11,7% Coesione e qualità della vita 959,1 22,2% Miglioramento strategia politica unitaria ed efficacia della programmazione 111,5 2,6% Totale 4.313,4 100,0% Elaborazione su dati Ragioneria Generale Regione In atto bloccato in attesa del piano per il Sud LEGGE DI STABILITA’ 2011 (ex legge finanziaria) Il disegno di legge “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2011. Legge di stabilità regionale” è stato approvato dall’ARS nella seduta del 30 aprile 2011 Il testo è stato pubblicato nel SO alla GURS n. 21 del 13/5/2011 – legge n. 7 dell’11 maggio 2011 Il testo non è stata impugnato dal Commissario dello Stato La legge approvata comprende pochi articoli, a differenza delle leggi finanziarie degli anni precedenti E’ stata definita una “finanziaria snella” per la mancanza di numerose norme che avevano determinato tensioni nelle opposizioni ed anche nella maggioranza di Governo Non sono quindi contenute le riforme ipotizzate (appalti, soppressione enti, formazione professionale, ecc.) Le norme di spesa più significative concernono: a) la copertura dei debiti sanitari (605,3 milioni di euro) mediante accantonamento positivo nel fondo globale di parte corrente il cui utilizzo è subordinato alla realizzazione dell’accantonamento negativo relativo ai fondi FAS utilizzabili mediante l’intesa Stato – Regione (se l’intesa non si raggiunge entro luglio 2011 occorre dare copertura con fondi ordinari di bilancio; ciò che è avvenuto con la legge di assestamento 2011 – l.r. 22/2011 – utilizzo avanzo accantonato quale quota indisponibile) b) il finanziamento della spesa per la valorizzazione dei beni culturali, dei beni forestali e del patrimonio costiero, nonché per la difesa dell’ambiente, per complessivi euro 386 milioni, di cui euro 298,4 milioni da reperire nel mercato finanziario c) Il finanziamento dell’anticipazione di 5 milioni di euro per “l’itinerario Ragusa – Catania” da reperire nel mercato finanziario LEGGE DI STABILITA’ 2011 (ex legge finanziaria) Per la “quadratura del bilancio” l’art. 1 della legge autorizza operazioni finanziarie (indebitamento) per complessivi 954,8 milioni di euro, di cui 303,4 milioni per le finalità sub b) e c) La legge prevede inoltre: modifiche a norme di contabilità (termini di presentazione del DPEF - 20 luglio e della Relazione sulla situazione economica regionale – 30 giugno) Dotazione fondi globali Varie tabelle allegate contenenti gli elementi previsti dall’art. 3 della L.R. 10/1999 (rimodulazioni, limiti di impegno, rifinanziamenti, abrogazioni, ecc.) Effetti della manovra finanziaria (in allegato prospetto) EFFETTI DELLA MANOVRA FINANZIARIA PER IL TRIENNIO 2011 – 2013 (Art. 16 legge finanziaria) PROSPET T O ALLEGAT O EFFETTI DELLA MANO VRA FINANZIARIA PER IL TRIENNIO 2011 – 2013 (importi in migliaia di euro) O GGETTO 2011 2012 2013 A – RISO RSE A1. MAGGIO RI ENTRATE FINALI (articolato) 0 0 0 188.946 703.466 100.596 188.946 703.466 100.596 0 0 0 826.408 667.545 556.031 TO TALE MAGGIO RI O NERI (B) 826.408 667.545 556.031 SALDO NETTO DA CO PRIRE (-) O DA IMPIEGARE (C) = (A -B) SALDO NET T O DA FINANZIARE (-) O DA IMPIEGARE RISULT ANT E DAL BILANCIO A LEGISLAZIONE VIGENT E (D) SALDO NET T O DA FINANZIARE (-) O DA IMPIEGARE A SEGUIT O DELLA MANOVRA FINANZIARIA (E) = (C + D) -637.462 35.921 -455.435 -66.798 -184.512 287.391 -704.260 -148.591 -168.044 RIMBORSO PREST IT I (F) RICO RSO AL MERCATO A SEGUITO DELLA MANO VRA FINANZIARIA (G) = (E + F) -250.530 -256.409 -396.956 -954.790 -405.000 -565.000 A2. MINO RI SPESE FINALI (tabelle a articolato) TO TALE MAGGIO RI RISO RSE (A) B – O NERI B1.MINO RI ENTRATE FINALI (articolato) B2.MAGGIO RI SPESE FINALI (tabelle e articolato) BILANCIO DI PREVISIONE PER IL TRIENNIO 2011-2013 Il disegno di legge concernente “Bilancio di previsione della Regione siciliana per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013” è stato approvato dall’ARS nella seduta del 30 aprile 2011 (legge regionale n. 8 dell’11/5/2011) Il Commissario dello Stato ha impugnato innanzi la Corte Costituzionale l’art. 3 che fa rinvio all’elenco 1 limitatamente ad un capitolo relativo ad un intervento a favore del personale dell’EAS, in quanto privo di copertura finanziaria e autorizzato con legge di bilancio in violazione dell’art. 81 della Costituzione Il volume complessivo della spesa di competenza per l’anno 2011 è di circa 27 miliardi di euro Molta attenzione è stata dedicata dai parlamentari alla spesa in favore di enti ed associazioni (ex tab. H) che ammonta a circa 52 milioni di euro per l’anno 2011 Sono stati effettuati dei “tagli” di circa il 10%, ma non su tutti i capitoli (sono stati ridotti in particolare i finanziamenti agli enti teatrali a partire dal Massimo e dal Biondo di Palermo) Con decreto assessore economia n. 836 del 13/5/2011 sono state ripartite le UPB in capitoli ed il bilancio gestionale è divenuto così esecutivo Bilancio di competenza 2011 ENTRATE (migliaia di euro) Entrate correnti Entrate in conto capitale (di cui rimborso crediti) Totale entrate finali Entrate per accensione di prestiti Totale entrate finali e accensione prestiti Avanzo finanziario presunto Totale generale entrate SPESE (migliaia di euro) Spese correnti (al netto fondo accantonamento avanzo) Fondo accantonamento avanzo Spese in conto capitale (di cui attività finanziarie) Totale spese finali Spese per rimborso di prestiti Totale spese finali e rimborso prestiti Totale generale spese Risultati differenziali Risparmio pubblico Accreditamento o indebitamento netto (-) Saldo netto da impiegare o da finanziare (-) Ricorso al mercato 2011 14.576.746 2.904.051 24.190 17.480.797 954.790 18.435.587 9.265.599 27.701.186 2011 2012 2013 14.773.316 2.486.748 24.189 17.260.064 405.000 17.665.064 0 17.665.064 2012 14.731.442 2.009.031 104.189 16.740.473 565000 17.305.473 0 17.305.473 TOTALE TRIENNIO 44.081.504 7.399.830 152.568 51.481.334 1.924.790 53.406.124 9.265.599 62.671.723 2013 TOTALE TRIENNIO 13.439.813 42.208.234 14.963.406 13.805.015 265.599 0 0 265.599 12.221.651 117.829 27.450.656 250.530 27.701.186 27.701.186 3.603.640 120.642 17.408.655 256.409 17.665.064 17.665.064 3.468.704 120.642 16.908.517 396.956 17.305.473 17.305.473 19.293.995 359.113 61.767.828 903.895 62.671.723 62.671.723 2011 -386.660 -610.621 -704.260 -954.790 Anno 2011: fondi vincolati pari a circa il 53% 2012 968.301 -52.138 -148.591 -405.000 2013 1.291.629 -151.591 -168.044 -565.000 TOTALE TRIENNIO 1.873.270 -814.350 -1.020.895 -1.924.790 Nessuna dotazione nei fondi globali 2011; 74 milioni nel triennio Bilancio di cassa 2011 AMMINISTRAZIONI PREVISIONI DI CASSA 2011 (migliaia di euro) ENTRATE SPESE Fondo iniziale di cassa Presidenza della Regione Attività produttive Beni Culturali ed Identità Siciliana Economia Energia e Servizi di Pubblica Utilità Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro Autonomie Locali e Funzione Pubblica 460.000 1.168.313 1.800 7600 18.193.854 53.180 8.750 217.080 - Infrastrutture e Mobilità Istruzione e Formazione Professionale Risorse Agricole ed Alimentari Salute Territorio ed Ambiente Turismo, Sport e Spettacolo Totale generale di cui: Interventi regionali Interventi, comunitari, statali e connessi cofinanziamenti 123.000 419.852 343200 1.000 21.070 0 21.018.699 1.033.194 662.925 758.049 7.484.405 373.120 192.095 21.018.699 13.262.231 7.756.468 13.262.231 7.756.468 107.346 246.801 135.339 6.144.985 483.089 808.757 2.588.594 Stanziamenti di cassa pari a circa il 76% delle dotazioni di competenza. Difficoltà nei pagamenti (non considerando che occorrerà pagare anche i residui) Disegni di legge Finanziaria e bilancio 2012 Presentati all’ARS i primi di ottobre Volume bilancio: circa 27 miliardi di euro in linea con patto di stabilità e manovre nazionali sul contenimento dei costi delle PA Principali interventi “finanziaria”: Maggiori Entrate: canoni demaniali, biglietti ingresso aree protette, contributo barche, tassa soggiorno Minori Spese: accorpamento contributi ex tab H presso Presidenza, soppressione dipartimenti ed enti, riduzione auto servizio, riduzione compensi amministratori enti locali, soppressione baby pensioni, blocco assunzioni, contributo solidarietà retribuzioni oltre 90 mila euro, attrazione investimenti imprese, ecc. Giusta direzione della “finanziaria”: esperienza insegna però che le intenzioni vengono spesso sconvolte dagli emendamenti “concordati” nel corso dell’esame all’ARS Esercizio provvisorio 2012 Approvato con legge regionale n. 5 del 10 gennaio 2012 per un periodo di tre mesi sulla scorta dell’originario disegno di legge di bilancio presentato dal Governo e delle successive “note di variazioni” La limitazione in dodicesimi degli impegni e dei pagamenti non si applica, oltre che nei casi previsti dalla legge regionale di contabilità (gestione residui, spese fisse ed obbligatorie, spese derivanti da obblighi contrattuali assunti nei precedenti esercizi), alle spese concernenti la realizzazione di interventi previsti nei Programmi operativi comunitari 2007-2013 e nel Programma attuativo regionale PAR-FAS 2007-2013, nonché alle spese per prevenzione incendi, forestazione e protezione civile. Con decreto dell’Assessore regionale per l’Economia n. 3/2012 del 13/1/2012, si è provveduto alla ripartizione in capitoli, e ove necessario in articoli, delle UPB ai fini della gestione e della rendicontazione. Con circolare n. 1 del 30-1-2012 sono state dettate disposizioni attuative con particolare riguardo alle variazioni di bilancio, non consentite se non per motivate e indifferibili esigenze in materia di spese obbligatorie, reiscrizioni e limiti di impegno. Non consentite variazioni fra capitoli della stessa UPB. Il Patto di Stabilità Il Patto di Stabilità Interno (PSI) nasce dall'esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE verso specifici parametri previsti dal trattato di Maastricht (rapporto indebitamento netto della Pubblica Amministrazione/P.I.L. inferiore al 3% e rapporto Debito pubblico/P.I.L. convergente verso il 60%). Con riferimento agli anni più recenti, il Patto di stabilità previsto per le regioni a statuto speciale e le province autonome, trova disciplina nell’art. 77 ter del D. L. n. 112//2008, convertito nella legge n. 133/2008, che ha imposto restrizioni nelle spese degli enti La manovra economica del maggio 2010 (D.L. n. 78/2010, convertito nella legge n. 122/2010) ha disposto ulteriori restrizioni alla finanza delle regioni e degli enti locali. In particolare per le regioni a statuto speciale è stato disposto che devono contribuire alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2011-2013, per 500 milioni di euro per l’anno 2011 e per 1.000 milioni di euro annui a decorrere dal 2012. La Regione ha valutato tale impatto sul proprio bilancio 2011 in 198,6 mln di euro (V. circ. 2/2011 tetti di spesa) (segue) Il Patto di Stabilità Con la legge di stabilità dello Stato per l’anno 2012 (legge n. 183/2011 - art. 32), è stato disposto il concorso aggiuntivo, rispetto a quello stabilito con il DL n. 78. Tale concorso aggiuntivo è stato quantificato per la Regione siciliana in € 771,4 milioni per l’anno 2012 e in € 901,4 milioni per gli anni successivi. Con il DL n. 201/2011 convertito nella legge n. 214/2011, è stato disposto un ulteriore concorso delle regioni a statuto speciale per complessivi € 860 mln. La Regione con circ. n. 1/2012, ha quantificato l’impatto delle varie manovre finanziarie dello Stato in circa 1.100 milioni di euro per l’anno 2012 e in circa 1.200 milioni per ciascuno degli anni 2013 e 2014. L’art. 1, comma, 5 della l. r. n. 7/2012 ha disposto il “monitoraggio della spesa” al fine della sua razionalizzazione e poter pervenire al superamento del criterio della spesa storica. E’ stato quindi avviato un programma di spending rewieu che mira a sostituire la pratica dei «tagli lineari» per il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio e pervenire, entro il 2013, al pareggio di bilancio senza il ricorso all’indebitamento. PARTE QUARTA ASSESTAMENTO E VARIAZIONI DI BILANCIO ELASTICITA’ NELLA GESTIONE DEL BILANCIO LE VARIAZIONI DI BILANCIO variazioni di bilancio derivanti da leggi variazioni di bilancio per reiscrizione di somme perente legge di assestamento e leggi di variazioni di bilancio variazioni di bilancio con prelevamenti dai fondi di riserva per spese obbligatorie variazioni di bilancio per spese impreviste variazioni di bilancio per nuove o maggiori spese connesse a nuove o maggiori entrate altre variazioni di bilancio Variazioni di bilancio derivanti da leggi La copertura finanziaria (art. 7 legge contabilità) Utilizzo somme accantonate nei fondi globali Riduzione precedenti autorizzazioni di spesa Nuove o maggiori entrate I disegni di legge devono essere corredati da una scheda tecnica che specifica per: Spese correnti: onere annuale fino alla completa attuazione delle norme Spese in conto capitale: ammontare complessivo e onere annuale per il triennio Copertura finanziaria (per tutte le spese): onere per l’anno in corso e per ciascun anno del triennio che deve trovare riscontro nel Bilancio Pluriennale Legge di assestamento e leggi di variazioni di bilancio (art. 9 l. r. 47/1977) Legge di assestamento: presentazione all’ARS entro il 15 luglio Si iscrive in bilancio la differenza fra l’avanzo (o disavanzo) accertato con il rendiconto dell’esercizio precedente e quello presunto iscritto nel bilancio di previsione; si ridetermina altresì il fondo iniziale di cassa (effettivo) Si possono effettuare altre variazioni al bilancio di previsione Durante l’anno si possono approvare più leggi di variazioni di bilancio Provvedimenti amministrativi di variazione di bilancio (legge 196/2009) Prelevamenti dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per integrare gli stanziamenti di spesa dei capitoli indicati nell’elenco n. 1 allegato al bilancio (art. 26 L. 196 - decreti RGR) Prelevamenti dal fondo di riserva per le spese obbligatorie per la reiscrizione di residui perenti di parte corrente (art. 27 L. 196 - decreti RGR e, su delega, decreti Direttori Rag. Centr.) (*) Prelevamenti dal fondo di riserva per la reiscrizione di residui perenti di conto capitale) (art. 27 L.196 - decreti RGR e, su delega, Direttori Rag. Centr.) (*) La legge 196 prevede la costituzione di due distinti fondi: un fondo di riserva per le spese obbligatorie (art. 26) e un fondo speciale per la reiscrizione di residui perenti di parte corrente (art. 27). Nel bilancio regionale esiste un solo fondo sia per le spese obbligatorie che per la reiscrizione dei residui perenti di parte corrente. Segue: Provvedimenti amministrativi di variazione di bilancio (legge 196/2009) Prelevamenti dal fondo di riserva per le spese impreviste per istituire nuovi capitoli o per integrare stanziamenti di capitoli esistenti in relazione a spese non previste e non prevedibili all’atto di redazione del bilancio (art. 28 L. 196 decreti Presidente Regione) (elenco 2) Prelevamenti dai fondi di riserva di cassa per integrare le dotazioni di cassa (art. 29 L. 196 - decreti Ass. Economia) Non sono più effettuabili le seguenti variazioni di bilancio (norme non recepite dalla legge 196): Allo scoperto per: restituzione tributi indebitamente riscossi, integrazione stipendi, incremento fondi per riassegnazione residui perenti (art. 12, 1° c. L. 468 - decreti Pres. Reg. sentita GR) (già elenco 3) In corrispondenza con gli accertamenti dell’entrata per la restituzione di somme avute in deposito, per il pagamento di quote di entrata devolute ad enti ed istituti e di somme comunque riscosse per conto di terzi (art. 12, 2° c. L. 468 - decreti RGR) (già elenco 4) Altre variazioni di bilancio (art. 8 l.r. 47/1977 ) Assegnazioni dell’UE e dello Stato (appositi capitoli di entrata e di spesa) (c.1) (RGR) Riproduzione economie relative a spese con vincolo di specifica destinazione (c. 2) (RGR) Iscrizione di somme eccedenti quelle assegnate dall’UE e dallo Stato, compensando tali maggiori spese con minori stanziamenti negli anni successivi (c. 3) (Assessore Economia) Altre variazioni di bilancio (art. 36 l. r. 8/2000) Attuazione leggi regionali e provvedimenti Stato e UE (RGR) Assegnazione somme a capitoli di spesa in corrispondenza a correlativi accertamenti di entrata (RGR) Compensative fra fondo riserva spese obbligatorie e fondo residui perenti c/capitale (RGR) Compensative fra entrate per mutui e prestiti obbligazionari e fra spese per rimborso mutui e prestiti obbligazionari (RGR) Recupero somme anticipate per conto dello Stato e dell’UE (RGR) Variazioni relative al Fondo sanitario regionale (RGR) Regolazione contabile di tributi di spettanza regionale riscossi con modalità D. Leg. 241/1997 (entro 31 marzo anno successivo) (RGR) Altre variazioni di bilancio (varie norme regionali) Reintegro disponibilità a seguito dei mandati da regolare in conto sospeso o per regolazioni contabili a seguito pignoramenti (art. 55 l. r. 6/2001) (RGR) Compensative fra capitoli concernenti emolumenti al personale (art. 55 l. r. 6/2001) (RGR) Applicazione contratti collettivi regionali di lavoro (art. 55 l. r. 6/2001) (RGR) Integrazione stanziamenti di capitoli relativi a limiti poliennali di impegno (art. 8 l. r. 2/1992) (RGR) Iscrizione somme eliminate dai sottoconti di tesoreria mediante prelevamento da appositi fondi di riserva (somme eliminate poiché non utilizzate da oltre tre anni) (art. 21 l. r. 6/1997) (RGR) Variazioni compensative di cassa e quelle derivanti da maggiori o minori entrate di cassa (art. 1, comma 11 bis, l. r. 47/1977) (RGR) Variazioni di bilancio effettuabili dall’Assessore competente (art. 1, comma 21, l. r. 47/1977) Variazioni compensative fra capitoli di spesa della medesima UPB (escluse le spese di natura obbligatoria, in annualità e quelle direttamente regolate con legge) Tali variazioni devono essere comunicate anche con evidenze informatiche all’assessore per l’economia PARTE QUINTA L’ATTIVITA’ DI GESTIONE FINANZIARIA Le entrate del bilancio regionale Articoli 36, 37 e 38 Statuto e DPR 1074/1965 Art. 36 Entrate originarie (da beni demaniali e patrimoniali) Entrate derivate (tributi propri e tributi erariali cosiddetti devoluti riscossi nel territorio regionale) Art. 37 Imposte sui redditi prodotti in Sicilia da imprese aventi sede centrale fuori del territorio della Regione ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti Art. 38 Contributo di solidarietà nazionale al fine di bilanciare i minori redditi di lavoro della Regione rispetto alla media nazionale Con sentenza della Corte Costituzionale n. 116 depositata il 25/3/2010 è stato negato il diritto della Regione a taluni tributi erariali riscossi fuori dal territorio regionale il cui presupposto impositivo si sia verificato nell’ambito del proprio territorio. E’ stato ribadito quindi il criterio del luogo di riscossione di cui all’art. 36, salve le eccezioni di cui all’art. 37 (imposte sui redditi e imprese, e non anche altri tributi ed amministrazioni ed enti pubblici) Tipologia delle entrate regionali Correnti Tributarie: - tributi erariali (IRE, IRES, BOLLO, IVA, ecc.) - tributi propri (IRAP, conc. reg.li, ecc.) Correnti Extra tributarie - proprie (fitti, interessi, ecc.) - trasferimenti correnti (da Stato per Fondo san., UE, Altri) Conto capitale - trasferimenti in c/capitale (da Stato per FSN, UE, Altri) - altre (vendita beni immobili, rimb. crediti, ecc,) Mutui e prestiti Avanzo (fondi regionali, fondi extra reg.li) FASI DELLE ENTRATE L'acquisizione delle entrate si attua in tre fasi o momenti diversi: A. Accertamento B. Riscossione C. Versamento Tali stadi, per talune entrate, possono anche essere simultanei FASI DELLE ENTRATE - ACCERTAMENTO ACCERTAMENTO (giuridico) (art. 222 RCS): Appuramento del credito Individuazione del debitore Determinazione ammontare del credito in scadenza entro l’anno finanziario L’accertamento fiscale per le entrate erariali riscosse nel territorio siciliano non è di pertinenza della Regione. La Regione si avvale delle Agenzie fiscali e prevalentemente dell’Agenzia delle Entrate. Per tutte le altre entrate la potestà di accertamento giuridico compete invece alla Regione L’ACCERTAMENTO SI EFFETTUA (art. 222 del RCS): Mediante ruoli – imposte dirette e altre entrate a scadenze determinate Autoliquidazione in base alla dichiarazione del contribuente (a seguito della riforma tributaria) Liste di carico – fitti, censi, canoni, livelli Prenotazioni e notificazioni – entrate del Tesoro Continua e diligente vigilanza – tutte le altre entrate, imposte, tasse e proventi di natura eventuale e variabile accertabili all’atto della riscossione (segue) ACCERTAMENTO Accertamento contabile: quantificazione e registrazione nelle scritture contabili della Regione dell’ammontare ad essa spettante. Adempimento di pertinenza dei competenti uffici di Ragioneria della Regione Le scritturazioni contabili devono riguardare altresì la riscossione ed il versamento Entrate accertate e non riscosse: Residui attivi per crediti nei confronti dei debitori diretti Entrate erariali spettanti alla Regione: si intendono per accertate le somme versate nelle apposite contabilità speciali o direttamente nella cassa regionale (art. 52 della legge regionale n. 6/2001) FASI DELLE ENTRATE - RISCOSSIONE Riscossione: si effettua per mezzo degli agenti designati dalle relative leggi e dai regolamenti (art. 223 RCS) Agenti della riscossione: • • agenti per contratto, estranei all'Amministrazione agenti per ufficio, dipendenti dall'Amministrazione. Riforma del sistema della riscossione in Italia: nel 2005 (D.L. n. 203/2005 convertito in legge n. 248/2005) la gestione dell’attività di riscossione è stata ricondotta in ambito pubblico, tramite Equitalia S.p.A. (sono spariti i vecchi concessionari) Riscossione delle entrate in Sicilia: la Regione si avvale della società “SERIT SICILIA S.p.A”, che opera sotto la direzione e il coordinamento della società “Riscossione Sicilia S.p.A.” (capitale sociale detenuto per il 60% dalla Regione e per il 40% dall’Agenzia delle Entrate) (segue) RISCOSSIONE Altre tipiche figure di agenti per contratto: S.I.A.E. e A.C.I. (oltre alla SERIT) Le somme introitate dagli agenti della riscossione, di regola in contanti, devono essere versate integralmente nelle casse dell’ente impositore nei termini stabiliti dalle leggi e dai regolamenti. Somme riscosse dagli agenti e non ancora versate in tesoreria: configurano crediti dell’ente impositore nei confronti degli agenti medesimi e vengono contabilizzati nel rendiconto finanziario come residui attivi per somme riscosse e non versate Per la riscossione delle entrate da parte degli agenti devono essere rilasciate apposite quietanze Riscossione diretta: Cassa regionale UNICREDIT FASI DELLE ENTRATE - VERSAMENTO Versamento: fase successiva a quella della riscossione: consiste nel deposito in tesoreria delle somme introitate a qualsiasi titolo Materia del versamento: è regolata oltre che dalle norme di contabilità generale dello Stato, dalle “Istruzioni sul servizio di tesoreria dello Stato”, approvate con decreto MEF del 29 maggio 2007 I versamenti sono imputati al capo, capitolo ed eventuale articolo dello stato di previsione dell’entrata stabiliti dal Quadro di classificazione delle entrate distintamente per competenza e residui Per i versamenti affluiti nei conti correnti di tesoreria unica statale, al prelevamento da detti conti si procede previa richiesta inoltrata all’Ispettorato Generale per la Finanza delle Pubbliche Amministrazioni (I.Ge.P.A.) Gli ordini di prelevamento fondi da detti conti sono inviati dalla RGS alla Tesoreria per l’estinzione (segue) VERSAMENTO Decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241: innovazione nel sistema dei versamenti (consentire ai contribuenti la possibilità di compensare crediti e debiti tributari e contributivi) I versamenti, al netto delle eventuali compensazioni, devono essere eseguiti mediante delega irrevocabile a mezzo appositi modelli (F 24) Le banche e gli altri soggetti delegati versano, entro 4 giorni, le somme riscosse alla Tesoreria dello Stato o alla Cassa regionale siciliana, a seconda dei beneficiari Entro lo stesso termine, detti soggetti inviano telematicamente ad una apposita Struttura di Gestione, costituita presso la Direzione dell’Agenzia delle Entrate, i dati riepilogativi delle somme a debito e a credito distintamente per ciascun ente destinatario La Struttura di Gestione, entro il primo giorno lavorativo successivo, attribuisce agli enti destinatari le somme spettanti, tenendo conto dell'eventuale compensazione eseguita dai contribuenti Gli enti destinatari delle somme (compresa la Regione siciliana) dispongono con cadenza trimestrale le regolazioni contabili a copertura delle somme compensate dai contribuenti La Regione dispone le regolazioni contabili entro 30 giorni dal ricevimento dei dati dalle pertinenti amministrazioni statali e comunque entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di competenza (art. 36, lett. i), legge regionale n. 8/2000) I residui attivi Due tipologie di residui attivi: A. Residui attivi per somme accertate e non riscosse - crediti nei confronti dei debitori diretti B. Residui attivi per somme riscosse e non versate - crediti nei confronti degli agenti della riscossione Cenni sul Federalismo fiscale La legge 5 maggio 2009 n. 42 - concernente delega al Governo in materia di federalismo fiscale, delinea un nuovo assetto dei rapporti economico-finanziari tra lo Stato e le Autonomie territoriali I decreti legislativi emanati inerenti il federalismo fiscale municipale (d.lgs. 23/2011) e il federalismo delle Regioni a statuto ordinario (d.lgs. 68/2011) non possono non incidere sull’assetto finanziario della Regione siciliana. Questi decreti determinano le linee del sistema tributario delle Regioni mediante una contestuale riduzione dell’imposizione fiscale statale, in particolare mediante la riduzione delle aliquote IRPEF, e l’attribuzione agli enti locali di compartecipazioni a tributi erariali (imposta di registro, imposta di bollo, imposte ipotecaria e catastale, etc.) e l’istituzione dell’imposta municipale IMU. Poiché sia l’IRPEF che i tributi indiretti individuati, riscossi nel territorio della Regione siciliana, sono in gran parte di pertinenza della Regione, tale circostanza non può non incidere negativamente sul gettito fiscale regionale (è stimata una riduzione di gettito fiscale di circa 700 milioni di euro). Il Governo regionale ha già sollecitato i lavori della Commissione paritetica Stato – Regione che dovrà provvedere al coordinamento della finanza della Regione con il processo di riforma del federalismo fiscale. Segue: Cenni sul Federalismo fiscale Nel DPEF 2012-2014 si afferma che il Governo regionale ha già avviato una energica attività propulsiva evidenziando la necessità di dare completa attuazione delle norme di cui agli articoli 36, 37 e 38 dello Statuto, rivendicando in particolare: Il principio della territorialità dell’imposta, con una nuova formulazione della norma di attuazione dell’art. 37 dello Statuto, che sancisca la spettanza alla Regione non solo delle entrate tributarie erariali “riscosse nell’ambito” del territorio regionale, bensì anche del gettito derivante dalla “capacità fiscale” che si manifesta nel territorio regionale; L’introduzione di un criterio certo che vincoli lo Stato nella erogazione del contributo di solidarietà nazionale ex art. 38 dello Statuto che deve assumere la funzione di strumento straordinario di sviluppo; La compartecipazione alle accise sul consumo dei prodotti petroliferi; Una disciplina della finanza locale in coerenza con i principi posti dal federalismo municipale L’introduzione di nuovi strumenti di finanza perequativa e compensativa; Una specifica attenzione alla perequazione infrastrutturale da considerare quale pre-condizione per l’attuazione del federalismo fiscale e per lo sviluppo delle regioni meridionali Le spese del bilancio regionale Correnti redditi di lavoro dipendente (personale) consumi intermedi (beni e servizi) trasferimenti correnti interessi passivi ammortamenti altre (fondi di riserva e globali) C/capitale investimenti fissi lordi e acquisti di terreni (investimenti diretti) contributi agli investimenti (investimenti indiretti) acquisizioni di attività finanziarie (investimenti finanziari) fondi di riserva e globali Rimborso prestiti rimborso passività finanziarie (mutui e prestiti obbligazionari) FASI DELLE SPESE IMPEGNO (obbligazione giuridicamente perfezionata entro il termine dell’esercizio) LIQUIDAZIONE (determinazione ammontare in base a titoli comprovanti diritto creditore) ORDINAZIONE (emissione titolo di spesa) PAGAMENTO (estinzione titolo di spesa) Impegni (art. 11 l. r. 47/1977) Impegni perfetti o propri (obbligazioni giuridicamente perfezionate entro il termine dell’esercizio e, limitatamente alle spese correnti, scadenti entro l’esercizio medesimo) (*) Impegni annuali e poliennali (correnti, per assicurare la continuità dei servizi, previo assenso; c/capitale, nei limiti dell’intera somma autorizzata da leggi di spesa o da appositi articoli della legge di bilancio) Prenotazioni di impegni (decadono a fine esercizio se non sono trasformati in impegni, salvo per le gare di appalto bandite e non concluse) Vigilanza: Ragionerie centrali; Corte dei Conti (solo atti adottati in adempimento obblighi per appartenenza dell’Italia alla UE) Direttiva Ass. Economia 15 marzo 2011: assunzione impegni nella consapevolezza della loro esecuzione (pagamento) entro l’esercizio di competenza (*) Le spese per gli organi e per stipendi e pensioni sono assunti contestualmente all’emissione del relativo titolo di spesa I residui passivi (art. 12 l. r. 47/1977) Residui passivi: perfetti: somme impegnate e non pagate di stanziamento: somme conservate per un anno (conto capitale per opere e lavori pubblici) I residui perenti (art. 12 l. r. 47/1977) I residui passivi propri (perfetti) divengono perenti, ove non pagati: entro un anno, se spese correnti entro due anni, se spese in conto capitale (*) I residui perenti possono essere reiscritti in bilancio (spese correnti, su richiesta dei creditori; spese in c/capitale, esigenze delle amministrazioni, contestualmente all’emissione dei relativi titoli di spesa) (*) la norma che consentiva il mantenimento per 5 anni dei residui relativi ad investimenti fissi lordi ed acquisti di terreni è stata abrogata dall’art. 62, comma 2, della L.R. 15/2004 Liquidazione delle spese Determinazione dell’ammontare dovuto nell’ambito dell’importo impegnato Supportata da documenti giustificativi (fatture, parcelle, SAL, ecc.) Previo riscontro regolarità fornitura o prestazione servizio e rispondenza requisiti qualitativi e quantitativi (collaudo) Ordinazione delle spese Mandati diretti (individuali e collettivi) Ordini di accreditamento (ordinativi e buoni di prelevamento) Ruoli di spesa fissa o variabile (ordinativi sui ruoli) Controllo e registrazione: Ragionerie centrali Pagamento delle spese Quietanza diretta Accreditamento in c/c bancario Accreditamento in c/c o postale Commutazione in assegno circolare non trasferibile Accreditamento in conti correnti di tesoreria unica (per gli enti soggetti) Titoli non pagati a chiusura esercizio: commutati d’ufficio in assegni non trasferibili; in assenza liquidità, commutati in depositi provvisori (debiti di tesoreria) I funzionari delegati (ordinatori secondari di spesa) (art. 13 l.r. 47/77) Gli O.A. possono essere emessi senza limiti di importo per (*): 1. 2. 3. 4. 5. opere e altri interventi a carico della Regione beni e servizi per funzionamento uffici restituzioni e rimborsi di tributi servizi degli Organi della Regione erogazioni conseguenti ad attività espletata da uffici periferici Variazioni O.A. (mod. 28 CG) Trasporto O.A. (non più consentito per le spese correnti a norma dell’art. 15 della l.r. 13/2009; per le spese in conto capitale il trasporto è consentito su richiesta del funzionario delegato) Rendiconto O.A. (entro 60 gg da chiusura esercizio e ad esaurimento OA, mediante certificazione spese e dichiarazione di esistenza documentazione) Sanzione pecuniaria ex art. 337 RCS di € 516,46 (funzionari inadempienti) Controlli a campione (RGR) (*) A norma dell’art. 17 della l.r. 13/2009 non possono più essere emessi O.A. per la corresponsione di competenze al personale degli uffici periferici La tesoreria unica regionale (art. 21 l.r. 6/97) Soggetti: enti del settore pubblico regionale Causa: controllo della liquidità Un conto per ogni ente, suddiviso in sottoconti Prelevamenti: mediante buoni corredati da elenco degli ordinativi di pagamento dell’ente Revoca somme: ove non utilizzate da almeno 3 anni dall’ultimo prelevamento (reiscrivibili entro 12 mesi successivi) Somme giacenti nei conti di tesoreria sono considerate come debiti di tesoreria Informatizzazione dei sistemi di ordinazione delle spese Mandato informatico: nuova procedura informatizzata denominata SIC Regione Sicilia introdotta con DA Bilancio n. 14/2008 I MI sono emessi dalle amministrazioni attive e firmati digitalmente, sono trasmessi alle RC per via telematica le quali, previo riscontro contabile, li validano digitalmente e li inoltrano telematicamente al Tesoro e da questo alla banca cassiera sempre per via telematica La documentazione a corredo continua ad essere trasmessa alle RC in forma cartacea A seguito del nuovo assetto organizzativo regionale di cui al DP n. 370/2010, ai fini della la corretta gestione informatica dei titoli di spesa, è stata emanata la circolare n. 13 del 8/7/2010 Informatizzazione dei sistemi di ordinazione delle spese Con circolare n. 18 del 19/11/2010 della RGR è stato avviato il processo di informatizzazione degli altri titoli di spesa e cioè degli ordini di accreditamento e dei ruoli di spesa La nuova procedura telematica, denominata “SI-GTS” (Sistema informatico per la gestione dei titoli di spesa) dovrebbe entrare a regime dal 1° gennaio 2012 La procedura dovrebbe consentire: l’informatizzazione degli Ordini di accreditamento; il monitoraggio in tempo reale delle aperture di credito da parte di ciascun funzionario delegato; la predisposizione e l’emissione, con apposizione di firma digitale, degli Ordinativi di pagamento e dei Buoni di prelevamento, oltre che l’invio telematico degli stessi alla banca che svolge il servizio di cassa; la predisposizione e l’invio telematico all’Amministrazione Regionale, previa apposizione di firma digitale, delle Certificazioni dei pagamenti effettuati sulle aperture di credito e dei prospetti di Rendicontazione delle spese (la documentazione giustificativa a supporto delle spese continuerà ad essere cartacea). PARTE SESTA L’ATTIVITA’ DI GESTIONE PATRIMONIALE Cenni sui beni pubblici Beni: mezzi atti a soddisfare un bisogno Beni economici: beni disponibili in quantità limitata Beni privati e beni pubblici (art. 42 Costituzione) Beni pubblici: Beni demaniali: solo beni immobili (es. demanio marittimo, idrico, stradale, storico artistico) o universalità di beni mobili (es: raccolte musei) – Inalienabili e imprescrittibili Beni patrimoniali: immobili e mobili disponibili e indisponibili (es. indisponibili: cose di interesse archeologico da chiunque ritrovati, edifici pubblici regionali e relativi arredi) – I beni indisponibili sono alienabili, fatta salva l’originaria destinazione Gli Inventari Complesso di operazioni volte alla ricerca, classificazione, descrizione e valutazione degli elementi attivi e passivi del patrimonio Documento contabile in cui sono esposti e, ove del caso, valutati gli elementi patrimoniali in un determinato istante Inventario: beni demaniali, solo descrittivo beni patrimoniali, descrittivo ed estimativo Beni mobili: beni inventariabili (mobili, macchine, attrezzi, azioni, ecc.) beni registrabili (cancelleria, stampati, materiale di consumo, ecc.) Tutti i beni patrimoniali sono iscritti annualmente nel Conto generale del patrimonio I Consegnatari e i Cassieri – DPR 254/2002 Divieto di cumulo delle funzioni di consegnatario con quelle di cassiere Conferimento dell'incarico di consegnatario da parte del dirigente generale, o, per gli uffici periferici, con provvedimento del titolare dell’ufficio Consegnatario: compiti affidati e conseguenti obblighi dell'agente: per "debito di custodia" (agente contabile), è affidata la conservazione, la gestione, la distribuzione e il rifornimento dei beni mobili destinati ad altri uffici; rende annualmente il conto giudiziale alla CC (entro due mesi dalla chiusura dell’esercizio) per "debito di vigilanza" (agente amministrativo), spetta l'assunzione in carico dei beni affidatigli; in questo caso i beni dati in consegna sono destinati all’uso e al consumo degli utilizzatori finali; non soggetto alla rendicontazione annuale di carattere giudiziale ma solo amministrativo Conferimento dell'incarico di cassiere mediante provvedimento del dirigente titolare del centro di responsabilità Cassiere: cura la tenuta dei valori affidatigli; provvede alle minute spese; responsabile perdita o deterioramento valori affidati. Contabilità dei beni mobili DPR 254/2002 Beni inventariabili: Mod. 94 CG (inventario) (ex 2/PM) Mod. 96 CG (giornale di entrata e uscita) (ex 1/PM) Mod. 98 CG (prospetto delle variazioni) Mod. 99 CG (passaggio di gestione) Mod. 130 PGS (bollettario di carico e scarico) Mod. 227 PGS (scheda beni mobili) Mod. 1 BDRS (registro beni durevoli valore pari o inferiore € 500) Beni registrabili: Mod. 2 MFCRS (registro carico e scarico beni di consumo ed oggetti fragili) Mod. 2 bis MFCRS (riepilogo beni di consumo ed oggetti fragili) Nella Regione la materia è disciplinata dalle circolari 16/6/2003 della Presidenza e 14/7/2004, n. 7 del Bilancio, più altre circolari successive del Bilancio Scritture contabili beni mobili - Inventario L’inventario rileva la consistenza dei beni, per categorie, ad una determinata data e contiene: Numero di inventario Luogo dove sono custoditi i beni Denominazione e descrizione Numero degli oggetti secondo le varie tipologie Classificazione (nuovi, usati, fuori uso) Valore Categorie: I - beni mobili II - libri e pubblicazioni III - materiale scientifico e di laboratorio, oggetti di valore IV - macchine e strumenti agricoli, animali V - armamenti ed equipaggiamenti VI - automezzi, velivoli, natanti VII - altri beni Altre scritture contabili beni mobili Giornale di entrata e di uscita mette in evidenza le quantità in aumento e quelle in diminuzione Prospetto delle variazioni evidenzia quantità e valori all’inizio dell’esercizio, le variazioni, quantità e valori alla fine Scheda, affissa in ogni locale, elenca i beni ivi esistenti (per vigilanza consegnatario) Conto giudiziale contiene il carico, lo scarico, le rimanenze dei beni (il conto giudiziale è presentato alla Corte dei conti, entro due mesi dalla chiusura dell’esercizio, solo dai consegnatari per debito di custodia, cioè dagli agenti contabili) Ulteriori adempimenti consegnatari Rivalutazione e riclassificazione inventari al 31-12-2007 (circ. Bil. 22/2006) Raccordo fra classificazione beni per categorie e classificazione “SEC 95” (allegato alla circolare 22/2006) Nuova procedura informatica GE.CO.R.S. (circ. Bil. 16/2007) Nuova modulistica (circ. bil. 17/2007) Adeguamento codici consegnatari a seguito nuova struttura organizzativa Regione (circ. bil. 11/2010) Rinnovo inventari e aggiornamento valori al 31-12-2012 (circ. RGR 13/2011) ricognizione materiale sistemazioni contabili cessione beni non utilizzabili aggiornamento valori con criterio ammortamento sia per categorie che per classificazione «SEC 95» Procedura informatica GECORS GECORS: Gestione Contabilità Beni mobili della Regione siciliana Obiettivi : • Gestione contabile via internet dei beni mobili inventariabili e di facile consumo, a supporto delle attività dei consegnatari • Agevolazione della rendicontazione alle RC • Agevolazione dell’attività di riscontro delle RC sulle scritture dei consegnatari • Integrazione con la gestione del Conto patrimoniale della Regione Requisiti minimi postazioni informatiche dei consegnatari: Processore Intel Celeron 3Ghz o equivalenti e Memoria Ram 256Mb; Sistema operativo Windows; Browser Internet Explorer; Acrobat Reader ; Microsoft Excel; Stampante; Collegamento internet tramite modem o collegamento alla rete della Regione Siciliana; Indirizzo di posta elettronica Scritture contabili cassiere registro partitario, dove si annotano le operazioni relative alla riscossione per delega (buoni di prelevamento su OA); registro contabile relativo alla gestione delle aperture di credito concesse (l’utilizzo degli OA avviene esclusivamente mediante buoni di prelevamento in contanti); registro cronologico generale, nel quale si annotano tutte le operazioni di cassa affidate al cassiere, avendo cura di indicare il fondo di cassa iniziale complessivo nonché in apposite sezioni la situazione del fondo stesso in ogni momento, distinto per ciascuna gestione. Ai sensi degli articoli 43 e 44 del D.P.R. n. 254/2002, le Ragionerie centrali devono eseguire, con cadenza almeno trimestrale e senza preavviso, le verifiche di cassa. Spese effettuabili dai cassieri A norma dell’art. 33 del decreto 254/2002, i cassieri provvedono, su richiesta dei competenti uffici, al pagamento delle spese contrattuali e dei sussidi urgenti, nonché delle altre spese previste dall'articolo 2 del regolamento del tesoro 9 dicembre 1996, n. 701 (spese effettuabili con carta di credito) Con riferimento alle specificità della Regione, i cassieri possono pertanto effettuare le seguenti spese: spese contrattuali e sussidi urgenti minute spese di ufficio spese per beni, lavori e servizi in economia spese di organizzazione e partecipazione a seminari ed a convegni spese di trasporto, vitto e alloggio in occasione di missioni spese di giustizia e di emergenza in materia di protezione civile, di tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico. I cassieri provvedono ai pagamenti esclusivamente mediante buoni di prelevamento in contanti PARTE SETTIMA I RISULTATI DELLA GESTIONE Risultati della gestione durante l’esercizio Il conto riassuntivo del tesoro Conto del tesoro • Movimento generale di cassa (fondo cassa iniziale + incassi di bilancio e di tesoreria – pagamenti di bilancio e di tesoreria = fondo cassa finale) • Situazione del tesoro (fondo cassa finale + crediti di tesoreria – debiti di tesoreria1) • Quadro generale riassuntivo degli incassi e dei pagamenti di bilancio • Situazione degli incassi e dei pagamenti, di bilancio e di tesoreria, variamente aggregati (per titoli, capi, province, qualità dei titoli di spesa, ecc.) • Situazione della Tesoreria Unica (saldo al 1/1, accrediti, addebiti, saldo al….) Conto del bilancio • Situazione del bilancio (entrate e spese e relativo riepilogo) • Sviluppo delle variazioni alle previsioni (prev. iniziali, variazioni, prev. agg.) • Situazione delle spese per amministrazioni/analisi economica amministrazioni/funzioni obiettivo (1) Esempio crediti tesoreria: giacenze Regione conti tesoreria unica Stato, anticipazioni di cassa; debiti tesoreria: depositi cauzionali vari soggetti, conti correnti tesoreria unica regionale Risultati della gestione a fine esercizio La circolare di chiusura della contabilità Gli adempimenti relativi alla chiusura della contabilità, propedeutici alla stesura del Rendiconto generale consuntivo, sono contenuti in apposita circolare della Ragioneria generale della Regione. Per le istruzioni e per il calendario degli adempimenti per l’anno 2011, veggasi la circolare RGR n. 11 del 2/11/2011 Il bilancio consuntivo della R. S. (Rendiconto Generale Consuntivo) Conto consuntivo del bilancio Conto generale del patrimonio (articoli 21, 22, 23 e 24 della legge 468/1978 fino al 2009. Dal 2010 il riferimento va fatto agli articoli 35, 36, 37 e 38 della legge 196/2009) IL CONTO CONSUNTIVO DEL BILANCIO LE ENTRATE PREVISIONI DEFINITIVE ACCERTAMENTI RISCOSSIONI C/COMPETENZA VERSAMENTI C/COMPETENZA RESIDUI ATTIVI AL 1/1 RISCOSSIONI C/RESIDUI VERSAMENTI C/RESIDUI SOMME RIMASTE DA RISCUOTERE AL 31/12 SOMME RIMASTE DA VERSARE AL 31/12 IL CONTO CONSUNTIVO DEL BILANCIO LE SPESE PREVISIONI DEFINITIVE IMPEGNI PAGAMENTI C/COMPETENZA RESIDUI PASSIVI AL 1/1 PAGAMENTI C/RESIDUI SOMME RIMASTE DA PAGARE AL 31/12 SCHEMA DETERMINAZIONE AVANZO O DISAVANZO DI GESTIONE SALDO FINANZIARIO AL 1/1 (+ avanzo, - disavanzo) + ACCERTAMENTI DI ENTRATA - IMPEGNI DI SPESA + AUMENTI NEI RESIDUI ATTIVI - DIMINUZIONI NEI RESIDUI ATTIVI + DIMINUZIONI NEI RESIDUI PASSIVI = SALDO FINANZIARIO AL 31/12(+ avanzo, - disavanzo) OPPURE FONDO CASSA AL 31/12 + RESIDUI ATTIVI E CREDITI TESORERIA AL 31/12 - RESIDUI PASSIVI E DEBITI TESORERIA AL 31/12 = SALDO FINANZIARIO AL 31/12 (+ avanzo, - disavanzo) IL CONTO GENERALE DEL PATRIMONIO (D.I. 18 aprile 2002 – SEC 95) dal 2008 ATTIVITA’ 1 ATTIVITA’ FINANZIARIE DI BREVE TERMINE (già attività finanziarie) (residui attivi, crediti tesoreria, cassa) 2 ATTIVITA’ FINANZIARIE DI MEDIO – LUNGO TERMINE (già crediti e partecipazioni) (crediti, azioni e altre partecipazioni) 3 ATTIVITA’ NON FINANZIARIE (già beni patrimoniali) (beni immobili, beni mobili, beni considerati immobili agli effetti inventariali) PASSIVITA’ 4 PASSIVITA’ FINANZIARIE DI BREVE TERMINE (già passività finanziarie) (residui passivi, debiti tesoreria) 5 PASSIVITA’ DI MEDIO – LUNGO TERMINE (già passività patrimoniali) (debito pubblico, residui perenti) ATTIVITA’ >PASSIVITA’ = NETTO PATRIMONIALE ATTIVITA’<PASSIVITA’ = DEFICIT PATRIMONIALE IL CONTO ECONOMICO (conto delle rendite e delle spese) PROVENTI COSTI PROVENTI > COSTI = AVANZO ECONOMICO PROVENTI < COSTI = DISAVANZO ECONOMICO RISULTATO ECONOMICO = INCREMENTO O DECREMENTO SUBITO DAL PATRIMONIO (punto di collegamento fra conto economico e conto patrimoniale) Allegati al Conto Generale del Patrimonio Prospetto riassuntivo delle variazioni verificatesi nelle attività e nelle passività Conto del Dare e dell’Avere del tesoriere con allegati: Movimento generale di cassa Situazione del tesoro Situazione dei debiti e crediti di tesoreria Elenchi relativi a: Crediti Partecipazioni Immobili Mobili Debito patrimoniale Residui passivi perenti Nota preliminare: raffronto risultati dell’esercizio con quelli dell’esercizio precedente Formazione del rendiconto Predisposto dal Dipartimento bilancio e tesoro – RGR, in base ai risultati della gestione scaturenti dal S.I. (preliminarmente viene emanata la circolare sulla chiusura della contabilità) Trasmesso alla Corte dei Conti entro il 31 maggio Parificato dalla Corte dei Conti, a sezioni riunite, entro il mese di giugno (accertamento regolarità dell’intera gestione) Approvato dall’ARS con legge (formale) PARTE OTTAVA DINAMICA DEI CONTI DELLA REGIONE NEL RECENTE PASSATO Situazione finanziaria al 31/12/2010 (mln. di €) Avanzo al 1/1/2010 (+) Accertamenti dell’esercizio (+) Impegni dell’esercizio (-) Minori residui passivi per perenzioni (+) Minori residui passivi per economie (+) Minori residui attivi (-) Avanzo al 31/12/2010 (=) Avanzo presunto iscritto nel bilancio 2011 (-) Maggiore Avanzo da iscrivere con assestamento 2011 (=) (*) (*) Di cui maggiore avanzo relativo ai fondi vincolati per 623,6 mln di euro e maggiore avanzo relativo ai fondi non vincolati per 553,7 mln di euro. 10.058,9 18.791,8 -19.259,3 827,6 284,0 -260,1 10.442,9 -9.265,6 1.177,3 Risultati differenziali di competenza 2007 - 2010 (mln. di €) Risultati differenziali Risparmio pubblico Saldo netto da finanziare (-) o da impiegare (+) Indebitamento (-) o accreditamento (+) netto Ricorso al mercato (risultato complessivo della gestione di competenza) Competenza 2007 Competenza 2008 Competenza 2009 Competenza 2010 1.051,9 -2.824,1 122,4 152,5 -1.306,2 -5.092,0 1.366,6 -494,9 -1.187,0 -4.970,9 1.546,7 -428,7 -1.624,8 -5.320,0 1.156,0 -1.329,9 Tabella tratta dalle Relazioni della Corte dei Conti sui Rendiconti della Regione Risultati differenziali di competenza 2007 - 2010 (mln. di €) Risultati differenziali (milioni di euro) Risparmio pubblico 2.000,0 1.000,0 Saldo netto da finanziare (-) o da impiegare (+) 0,0 -1.000,0 -2.000,0 Indebitamento (-) o accreditamento (+) netto -3.000,0 -4.000,0 -5.000,0 -6.000,0 2007 2008 2009 2010 Ricorso al mercato (risultato complessivo della gestione di competenza) Risultati differenziali di cassa 2007 - 2010 (mln. di €) Risultati differenziali Risparmio pubblico Cassa 2007 Cassa 2008 Cassa 2009 Cassa 2010 714,7 -1.941,9 962,6 900,0 Saldo netto da finanziare (-) o da impiegare (+) 1.312,0 -2.235,0 -78,2 1.156,1 Indebitamento (-) o accreditamento (+) netto Ricorso al mercato (risultato complessivo della gestione di cassa) 1.425,9 -2.119,4 59,8 1.211,8 975,3 -2.461,1 -290,6 321,1 Tabella tratta dalle Relazioni della Corte dei Conti sui Rendiconti della Regione Situazione patrimoniale 2010 (mln. di €) Attività finanziarie di breve termine (già attività finanziarie) Attività finanziarie di medio-lungo termine (già crediti e partecipazioni) Attività non finanziarie (già beni patrimoniali) Totale Attività 17.075,0 Passività finanziarie di breve termine (già passività finanziarie) 6.632,0 2.363,0 Passività di medio-lungo termine (già passività patrimoniali) 8.833,0 604,0 20.042,0 Tabella tratta dalla Relazione della CC sul rendiconto 2010 Totale Passività 15.465,0 Patrimonio netto al 31/12/2010 4.577,0 Patrimonio netto al 31/12/2009 4.513,0 Miglioramento patrimoniale per l'esercizio 2010 64,0 Livello indebitamento con oneri a carico Regione (mln di €) 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Debito residuo al 1/1 2.792 3.037 3.147 3.203 2.826 2.517 2.525 2.199 4.540 4.220 Nuovo indebitamento (+) 516 413 413 0 407 0 2.641 0 696 Rimborso capitale (-) -240 -272 -231 -251 -252 -260 -279 -159 -162 -124 Versamenti al sinking fund (-) -31 -31 -126 -126 -57 -139 -47 -141 -158 -109 Debito residuo al 31/12 (=) 3.037 3.147 3.203 2.826 2.517 2.525 2.199 4.540 4.220 4.683 Fonte: Rendiconti consuntivi e Relazioni sulla Situazione Economica della Regione Andamento debito residuo (oneri a carico Regione) Debito residuo 31/12 Media Mobile su 2 per. (Debito residuo 31/12) 5000 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 PARTE NONA IL SISTEMA DEI CONTROLLI IL SISTEMA DEI CONTROLLI Controlli esterni e controlli interni ESTERNI INTERNI ASSEMBLEE LEGISLATIVE (controllo politico) RAGIONERIE CENTRALI (controlli di regolarità amministrativa e contabile) DI GESTIONE (efficienza, efficacia ed economicità) CORTE DEI CONTI PREVENTIVI (di legittimità) SUCCESSIVI (sulla gestione) SULLE PRESTAZIONI DIRIGENZIALI (valutazione della dirigenza) STRATEGICI (congruenza risultati rispetto agli obiettivi) Il controllo della Corte dei conti in Sicilia In Sicilia i controlli della Corte sono esercitati a norma del decreto legislativo n. 200/1999 Controllo preventivo di legittimità: si esercita esclusivamente sui seguenti atti: a) regolamenti emanati dal Governo regionale; b) atti amministrativi a carattere generale e particolare adottati in adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea c) rendiconto generale della Regione Controllo successivo sulla gestione: si esercita su: a) bilancio e patrimonio della Regione b) gestioni fuori bilancio (legge n. 1041 del 1971) c) fondi di provenienza comunitaria d) funzionamento dei controlli interni di ciascuna amministrazione. La Corte definisce ogni anno i programmi ed i criteri di riferimento del controllo Una forma particolare di controllo che conclude e sintetizza l'intera azione della Corte dei conti, riguarda la verifica del rendiconto generale della Regione che viene svolta in forma solenne, a sezioni riunite ed in seduta pubblica La Decisione della Corte dei conti, con annessa relazione, viene trasmessa al Presidente della Regione e all'Assemblea regionale siciliana Il controllo di regolarità amministrativa e contabile (art. 62 l.r. 10/1999, art. 4 l.r. 20/2001 e art. 2 d.leg.vo 286/1999) Ragionerie centrali Servizi ispettivi Collegi di revisione e sindacali Le verifiche di regolarità amministrativa e contabile rispettano, in quanto applicabili alla P. A. i principi generali della revisione aziendale Il controllo si effettua in via preventiva solo nei casi espressamente previsti dalla legge Le definitive determinazioni in ordine all’efficacia dell’atto sono adottate dall’organo amministrativo responsabile Adempimenti delle Ragionerie Centrali (Art. 62 l.r. 10/99) Compilazione, in raccordo con le amministrazioni attive: • proposte di previsione • conti consuntivi Tenuta delle scritture contabili: • gestione del bilancio • gestione del patrimonio Controllo di legalità e regolarità della spesa (v. circolari n. 16/99, 23/99 e 3/2005) Registrazione atti di accertamento e di impegno e dei titoli di spesa (*) Decreti di v. b. per reiscrizione di residui perenti Altre funzioni (verifiche a cassieri e consegnatari, esame a campione dei rendiconti dei funzionari delegati) (*) Gli atti emanati in adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’U.E sono sottoposti inoltre al controllo della Corte dei Conti ai sensi del D.Lgv. 200/1999. Il controllo delle Ragionerie Centrali I controlli delle RC sugli atti di impegno attengono solo alla legalità della spesa; è preclusa ogni indagine sul merito; anche gli atti che rispettano formalmente le leggi ma che non si ritengono conformi alle finalità istituzionali dell’amministrazione possono essere censurati (non registrati). Le Ragionerie centrali devono rifiutare il loro visto nei casi in cui: la somma impegnata eccede la disponibilità del capitolo di spesa; la spesa deve essere imputata ad un capitolo di bilancio diverso; la spesa afferisce ai residui anziché alla competenza e viceversa; non ricorrono i presupposti previsti dall’art. 11 della L.R. 47/77. Al di fuori dei predetti casi, le Ragionerie possono formulare osservazioni di non legalità della spesa; l’amministrazione interessata può tuttavia dare corso ai provvedimenti. Qualora però le Ragionerie ritengano che a seguito dell’esecuzione dell’atto possano concretizzarsi gli estremi del danno erariale, devono provvedere alla denuncia alla Procura regionale della Corte dei Conti. IL CONTROLLO DI GESTIONE Concetti generali Il controllo della gestione nelle aziende ha assunto da tempo una funzione preminente ai fini della verifica dell'efficienza e dell'efficacia dell'azione amministrativa ed orientare la direzione aziendale nelle scelte di programmazione in condizioni di economicità Il controllo di gestione fa parte del sistema dei controlli interni e mira a verificare la realizzazione degli obiettivi e la corretta ed economica gestione delle risorse, mediante valutazioni comparative dei costi e dei rendimenti E’ basato su un sistema di contabilità direzionale e un sottosistema di contabilità analitica Presuppone l’individuazione di centri di responsabilità e di centri di costo (o proventi) Strumenti sono: il budget economico, la registrazione periodica dei risultati, l’analisi degli scostamenti fra risultati e budget al fine di verificarne le cause ed apportare le necessarie correzioni Periodicamente vengono presentati dei report agli organismi superiori Matrice di contabilità analitica CENTRI DI RESPONSABILITA' COSTI CENTRO A Consunt. Scostam. Scost % Budget Consunt. TOTALI Scostam. Scost. % Budget CENTRO A CENTRO B Personale 100 110 10 10,0% 120 125 5 4,2% 220 % Assorb. % Assorb. Budget Budget 235 45,5% 54,5% Consumi 70 75 5 7,1% 60 65 5 8,3% 130 140 53,8% 46,2% Manutenzioni 10 9 -1 -10,0% 12 14 2 16,7% 22 23 45,5% 54,5% Noleggi 5 5 0 0,0% 6 7 1 16,7% 11 12 45,5% 54,5% Utenze 7 8 1 14,3% 7 9 2 28,6% 14 17 50,0% 50,0% Tributi 10 10 0 0,0% 11 12 1 9,1% 21 22 47,6% 52,4% Ammortamenti 12 12 0 0,0% 14 18 4 28,6% 26 30 46,2% 53,8% Rimanenze 15 13 -2 -13,3% 12 19 7 58,3% 27 32 55,6% 44,4% Ratei 7 7 0 0,0% 5 2 -3 -60,0% 12 9 58,3% 41,7% Risconti 9 9 0 0,0% 6 4 -2 -33,3% 15 13 60,0% 40,0% 245 258 13 5,3% 253 275 22 8,7% 498 533 49,2% 50,8% TOTALI Budget CENTRO B Consunt. IL CONTROLLO DI GESTIONE Indicatori di gestione Efficienza (rapporto fra risorse impiegate e risultati conseguiti) Efficacia (rapporto fra risultati conseguiti ed obiettivi assegnati) Economicità (rapporto fra costi effettivi e costi presuntivi standard) Produttività (rapporto fra volumi di attività prodotti e standard di riferimento) IL CONTROLLO DI GESTIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE La Pubblica Amministrazione ha avvertito da tempo la necessità di introdurre nei propri ordinamenti sistemi di controllo della gestione, mutuati dalle realtà delle aziende di produzione, al fine di migliorare l'efficienza, l'efficacia e l’economicità dell'azione amministrativa Nella terminologia della Ragioneria Generale dello Stato il controllo di gestione viene considerato come un “sistema di monitoraggio della gestione che, attraverso l’individuazione degli obiettivi da perseguire e delle relative risorse assegnate, permette di confrontare costantemente i dati previsionali con quelli consuntivi e di indirizzare quindi la gestione intervenendo con opportune azioni correttive in caso di scostamenti” maggiori difficoltà rispetto alle imprese: mancanza riscontro con il mercato (l'output, costituito nelle imprese dai ricavi o dai profitti, deve essere sostituito da altri indicatori non sempre di facile individuazione) individuazione dei centri di costo (e di responsabilità) cui imputare i costi diretti ed indiretti relativi ai vari servizi pubblici. Il Controllo di gestione nelle Pubbliche Amministrazioni I Principi (art. 4 d. leg.vo 286/1999) Le pubbliche amministrazioni definiscono: l’unità responsabile della progettazione e della gestione del controllo di gestione le unità organizzative al cui livello si intende misurare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità della gestione le procedure di determinazione degli obiettivi e dei soggetti responsabili i prodotti e le finalità dell’azione amministrativa le modalità di rilevazione e ripartizione dei costi gli indicatori di efficienza, efficacia ed economicità la frequenza delle rilevazioni Il controllo di gestione nella Regione siciliana La materia è in atto disciplinata dall’art. 4, comma 2, della l.r. 20/2001 (che ha sostituito l’art. 3, comma 4, della l.r. 10/2000) In base a tale norma si applicano i principi previsti dall’art. 4 del d.leg.vo 286/1999, prima visti Il CdG nella R.S. – Elementi di criticità e segnali positivi Elementi di criticità Mancanza di un sistema di contabilità economica Struttura organizzativa realizzata indipendentemente dalle esigenze del CdG Segnali positivi: Progetto dip. Bilancio per introduzione sistema unico di contabilità economico - patrimoniale Attuazione contabilità economica in via sperimentale dip. Bilancio e altri dipartimenti Elaborazione guida pratica per applicazione regole Costituzione “Piattaforma informatica per il controllo di gestione” presso la società “Sicilia e-Servizi” Il controllo strategico (art. 6 D.Leg. 286) Il controllo strategico mira a verificare l'effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive ed altri atti di indirizzo politico. L'attività di controllo strategico consiste: nell'analisi della congruenza e degli eventuali scostamenti tra le missioni affidate dalle norme, gli obiettivi individuati, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate; nella identificazione degli eventuali fattori ostativi, delle eventuali responsabilità per la mancata o parziale attuazione, dei possibili rimedi. Gli uffici preposti all'attività di valutazione e controllo strategico riferiscono direttamente agli organi di indirizzo politico sulle risultanze delle analisi effettuate. Essi di norma supportano l'organo di indirizzo politico anche per la valutazione dei dirigenti Il controllo strategico Il Presidente della Regione col supporto del Servizio di valutazione e controllo strategico, emana la direttiva di indirizzo per la programmazione strategica (v. direttive del 6/3/2009 e 13/5/2011) e per la formulazione delle direttive generali da parte degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione. La direttiva identifica gli elementi essenziali del ciclo di programmazione e controllo e individua i principali obiettivi strategici Le direttive degli Assessori definiscono gli obiettivi operativi delle unità dirigenziali responsabili dei centri di responsabilità amministrativa I dirigenti responsabili di centri di responsabilità amministrativa devono trasporre gli obiettivi strategici delle politiche pubbliche in modalità attuative Il Controllo sulle prestazioni dirigenziali (art. 5 D.Lgs. 286/1999) Le direttive del 2 e del 30 novembre 2007 Le pubbliche amministrazioni valutano le prestazioni dei propri dirigenti e i comportamenti organizzativi delle risorse assegnate Il procedimento per la valutazione è ispirato ai seguenti principi: diretta conoscenza dell'attività del valutato da parte del valutatore approvazione o verifica della valutazione da parte dell'organo competente o valutatore di seconda istanza partecipazione al procedimento del valutato La valutazione dei dirigenti è effettuata dal dirigente generale, mentre quella del dirigente generale è effettuata dal capo dell’amministrazione Il Controllo sulle prestazioni dirigenziali (art. 5 D.Lgs. 286/1999) Le direttive del 2 e del 30 novembre 2007 Secondo le direttive regionali, la valutazione è effettuata sulla base dei risultati conseguiti con riguardo a due macro aree: A – performance operativa, suddivisa in “raggiungimento obiettivi operativi prioritari” e “attuazione piano di lavoro”; B – comportamento organizzativo, articolato in “capacità di analisi e programmazione”, “capacità di relazione e coordinamento” e “capacità di gestione e realizzazione”. I punteggi complessivi da attribuire alla performance operativa devono essere compresi nel range 75 – 85 (di cui 45 - 65 relativi alla voce “raggiungimento obiettivi prioritari”) e quelli inerenti il comportamento organizzativo nel range 15 – 25. La valutazione deve tenere anche conto dei risultati scaturenti dal controllo di gestione. A norma dell’art. 11 della l. r. 5/2011, dal 2012 trovano applicazione le disposizioni della cosiddetta “Riforma Brunetta” (D.Legs. 150/2009) Misurazione e valutazione della performance D. Lgs. 150/2009 – Riforma Brunetta La misurazione e la valutazione della performance sono volte al miglioramento della qualità dei servizi e alla crescita delle competenze professionali Il ciclo della gestione della performance si articola nelle seguenti fasi: definizione e assegnazione degli obiettivi, in coerenza con quelli di bilancio, che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori; collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse; monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi; misurazione e valutazione della performance, sia organizzativa che individuale; utilizzo di sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito; rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico, ai vertici delle amministrazioni, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini ed ai soggetti interessati. La misurazione e valutazione riguarda sia la performance organizzativa (attuazione piani e programmi, miglioramento qualitativo dell’organizzazione, efficienza nell’impiego delle risorse, qualità e quantità dei servizi erogati, ecc.) sia quella individuale (raggiungimento specifici obiettivi individuali, competenze professionali e manageriali dimostrate, capacità di valutazione dei propri collaboratori, ecc.) Attribuzione trattamento economico accessorio (graduatoria sulla base dei livelli di performance attribuiti): 25% fascia di merito alta, cui è attribuito il 50% delle risorse del trattamento accessorio 50% fascia di merito intermedia cui è attribuito il 50% delle risorse del trattamento accessorio 25% fascia di merito bassa cui non è attribuito alcun trattamento accessorio PARTE DECIMA IL BILANCIO SPERIMENTALE Armonizzazione sistemi contabili e di bilancio degli enti D. Lgs. 118/2011 Il D. Lgs. 118 mira ad armonizzare i sistemi contabili e di bilancio degli enti con quelli dello Stato previsti dalla legge 196/2009. Le disposizioni per regioni ed enti locali (titolo I del D.Lgs.) si applicano con decorrenza 2014 (in via sperimentale per taluni dal 2012), quelle per il settore sanitario (titolo II del D.Lgs.) sin dal 2012. Le disposizioni per le regioni e gli enti locali prevedono: adozione di un sistema di contabilità finanziaria cui si affianca, a fini conoscitivi, un sistema di contabilità economico-patrimoniale; adozione dei principi contabili contenuti nell’allegato 1 al decreto legislativo; adozione di un piano dei conti integrato per consentire il monitoraggio e il consolidamento dei conti pubblici e la raccordabilità con il Sistema europeo dei conti nazionali; adozione di un bilancio di previsione finanziario annuale e di un bilancio di previsione finanziario pluriennale, di durata almeno triennale, entrambi a carattere autorizzatorio; termini di approvazione: bilanci di previsione, entro il 31 dicembre dell’anno precedente; rendiconto, entro il 30 aprile dell’anno successivo; bilancio consolidato, entro il 30 giugno dell’anno successivo. Il Bilancio dello Stato – legge 196 ENTRATE Titoli (natura tributaria o no) Tipologie (accertamento/approvazione Categorie (natura cespiti) capitoli e articoli (gestione e rendicontazione) SPESE Esempio di missioni e programmi del bilancio dello Stato Fonte: Ragioneria Generale dello Stato D. Lgs. 118/2011-Tit.I e DPCM 28/12/2011 Bilancio sperimentale (Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia) Schema di bilancio Nel 2012 affianca il bilancio consueto dell’ente con funzione conoscitiva Nel 2013 sostituisce il bilancio consueto dell’ente (quello consueto si affianca con funzione conoscitiva) Entrate titoli (fonte di provenienza delle entrate) tipologie (natura delle entrate – unità di voto) categorie (oggetto dell’entrata) capitoli ed articoli (ai fini della gestione e rendicontazione) Spese missioni (funzioni principali e obiettivi strategici) programmi (aggregati omogenei di attività affidata ad un unico centro di responsabilità – unità di voto) macroaggregati (articolazione dei programmi secondo la natura economica) raggruppati in titoli capitoli e articoli (ai fini della gestione e rendicontazione) D. Lgs. 118/2011-Tit.I e DPCM 28/12/2011 Bilancio sperimentale (Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia) SCHEMA DI BILANCIO SPERIMENTALE ANNUALE Previsioni dell'anno cui si riferisce il bilancio Missione, programma, titolo Denominazione Missione 01 S ervizi istituzionali e generali 0101 Programma 01 O rgani istituzionali T itolo1 Spese correnti Residui termine esercizio precedente 100 Previsioni definitive anno precedente Anno 2012 Variazioni in aumento 500 550 50 Previsione di competenza di cui già impegnato 0 di cui fondo pluriennale vincolato 0 Previsione di cassa Totale programma 01 100 Previsione di competenza di cui fondo pluriennale vincolato 0 Previsione di competenza di cui già impegnato di cui fondo pluriennale vincolato Previsione di cassa Ecc. 550 0 xxxxxxxxxx Spese in conto capitale 500 di cui già impegnato Previsione di cassa 0102 Programma 02 650 650 50 Variazioni in diminuzione D. Lgs. 118/2011-Tit.I e DPCM 28/12/2011 Bilancio sperimentale (Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia) Rendiconto Conto del bilancio Conto economico Stato patrimoniale Relazione sulla gestione comprende la Nota integrativa Vari allegati che D. Lgs. 118/2011-Tit.I e DPCM 28/12/2011 Bilancio sperimentale (Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia Contabilità economico – patrimoniale e piano integrato dei conti Le regioni possono rinviare al 2013 l’applicazione del sistema economico-patrimoniale e l’adozione del piano integrato dei conti. La contabilità economico-patrimoniale è adottata solo per fini conoscitivi e deve consentire la rilevazione unitaria dei fatti di gestione sia sotto il profilo finanziario (e più in generale patrimoniale) che sotto il profilo economico. Il piano integrato dei conti è costituito dall’elenco delle unità elementari del bilancio finanziario gestionale e dei conti economicopatrimoniali di cui all’allegato n. 5 al DPCM del 28 dicembre 2011 e rappresenta la struttura di riferimento per la predisposizione dei documenti contabili. D. Lgs. 118/2011-Tit.I e DPCM 28/12/2011 Schema riepilogativo sintetico dei nuovi principi contabili (in aggiunta a quelli classici) D. Lgs. 118/2011-Tit.I e DPCM 28/12/2011 Principi contabili descritti in allegato al DPCM Competenza finanziaria (all. 1) Bilanci consolidati (all. 4) Per l’esame si rinvia all’ampia descrizione contenuta negli allegati al DPCM Obbligazioni registrate nell’esercizio in cui scadono Contabilità finanziaria (all. 2) Contabilità economico – patrimoniale (all. 3) D. Lgs. 118/2011-Tit.I e DPCM 28/12/2011 Bilancio sperimentale (Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia) Bilancio consolidato Il bilancio consolidato è costituito dal bilancio regionale e dai bilanci dei propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate. Il bilancio consolidato non comprende i bilanci degli enti del servizio sanitario. Il bilancio consolidato è approvato entro il 30 giugno dell’anno successivo. Al bilancio consolidato sono allegati: la relazione sulla gestione che comprende la nota integrativa; la relazione del collegio dei revisori dei conti, escluse le regioni che non hanno istituito il collegio dei revisori dei conti. Le regioni possono rinviare al 2013 l’adozione del bilancio consolidato. D. Lgs. 118/2011-Tit.I e DPCM 28/12/2011 Bilancio sperimentale (Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia) Piano degli indicatori Le regioni in sperimentazione, entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio di previsione e del bilancio consuntivo presentano un documento denominato “Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio”. Tale piano espone informazioni sintetiche relative ai principali obiettivi da realizzare con riferimento ai programmi del bilancio e riporta gli indicatori, individuati autonomamente, per quantificare tali obiettivi, nonché la misurazione annuale degli stessi per monitorare i risultati conseguiti.