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Diapositiva 1 - Roberto Sassi
TRAUMATOLOGIA NEL CALCIO Luca Stefanini Medico sociale Juventus Football Club Epidemiologia È stato dimostrato che il rischio di infortunio in un calciatore professionista è 1.000 volte superiore a quello di un operaio con mansioni ad alto rischio. Hawkins et al. A prospective epimeliogical study of injuries in four English professional football clubs. Br J Sports Med 1999; 33(3): 196-203 Epidemiologia Quantificazione del problema con gli studi epidemiologici Valutazione dell’efficacia delle strategie preventive Definizione dei fattori di rischio e dei meccanismi di lesione Introduzione di strategie di prevenzione Modello di Van Mechelen Mechelen W. et al. Incidence, severity, aetiology and prevention of sports injuries. Sports Med 1992; 14:82-99 Epidemiologia Epidemiologia DEFINIZIONE DI INFORTUNIO: L’impossibilità da parte del calciatore a prendere parte ad un allenamento e/o ad una partita a seguito di un problema fisico che non sia conseguenza di una malattia. UEFA Champions League Injury Study. Infortunio Leggero: 1-3 giorni Infortunio Lieve: 4-7 giorni Infortunio Moderato: 8-28 giorni Infortunio Grave: > 28 giorni Epidemiologia INCIDENZA DI INFORTUNIO: L’incidenza totale di infortunio varia dai 3 ai 4 infortuni per 1.000 ore di allenamento e dai 24 ai 30 infortuni per 1.000 ore di partita. Uefa Champions League Injury Study. Epidemiologia 25 20 15 10 5 0 Piede Caviglia Gamba Ginocchio Coscia Bacino Schiena Testa Distribuzione della localizzazione degli infortuni in % Altro Epidemiologia 35 30 25 20 15 10 5 0 Distorsioni Overuse Contusioni Lesioni Muscolari e Tendinee Fratture Lussazioni Distribuzione della tipologia degli infortuni in % Altro Epidemiologia Incidenza degli infortuni in allenamento nel corso della stagione 2012-2013 in una squadra professionistica di alto livello Fattori di rischio di infortunio Fattori di rischio intrinseci: età, infortuni pregressi, coordinazione, stile di vita Regolamenti, arbitraggio, fair play Metodologia di allenamento: carichi di lavoro, tattica di gioco, turn over, strategie di recupero INFORTUNIO Club: filosofia del club, ampiezza della rosa, strutture, calendario agonistico, area geografica Epidemiologia Le lesioni muscolari a carico della coscia rappresentano l’infortunio più frequente in assoluto nel calcio rappresentando il 23% di tutti gli infortuni. Il rischio di infortunio muscolare alla coscia è di 1,6/1.000 ore di esposizione: 10 infortuni a stagione considerando una rosa di 25 calciatori. Uefa Champions League Injury Study Classificazione delle Lesioni Muscolari Meccanismo di lesione Sede della lesione Insorgenza Imaging Munich consensus statemen Meccanismo di lesione Trauma diretto: il danno varia dalla semplice contusione fino alla rottura muscolare in funzione della violenza del trauma e dello stato di contrazione del muscolo. Trauma indiretto: disfunzione neuro – muscolare (improvviso allungamento passivo del muscolo per effetto di una forza di trazione applicata durante la fase di contrazione / troppo rapida contrazione del ventre muscolare a partire da una fase di rilasciamento) Sede della lesione MUSCOLARE MUSCOLOTENDINEA La lacerazione della fascia muscolare è un riscontro comune e può determinare il riscontro di una falda liquida perifasciale lungo i margini del muscolo. Questa forma di ematoma intermuscolare è relativamente frequente , ma è meno importante di un vero ematoma intramuscolare che implica una lesione molto più grave Insorgenza Acuta Subacuta (DOMS, patologia da sovraccarico) Cronica (complicanze croniche: cicatrizzazione fibrosa, miosite ossificante, atrofia muscolare, ernia muscolare, ematoma cistico) Imaging L’ecografia muscolo-scheletrica è stata validata come tecnica fondamentale nella valutazione dei traumi muscolari ( Van Holsbeeck. Musculoskeletal ultrasound, 2nd ed. St Louis: Mosby; 2011) La valutazione delle lesioni muscolari in RM è ormai da anni stata ampiamente descritta( Speer KP.Radiographic imaging of muscle strain injury. Am J sports Med 1993; 21 (1):89-95) -- definisce bene le strutture intra-articolari -- valutazione muscolare dinamica -- velocità e ripetibilità dell’esame -- può dare buone indicazioni già nelle fasi precoci (24-48 h dal trauma) -- costo limitato -- valutazione muscolare statica -- capacità di eseguire un intervento in tempo reale (drenaggio di un ematoma, prelievo bioptico, infiltrazione) -- scarsa velocità dell’esame -- possibilità di descrivere la struttura muscolare che circonda una lesione, che alla RM può essere mascherata dall’edema --- molto ben accettata dai pazienti -- operatore e sonda dipendente -- difficoltà nel definire le strutture intraarticolari -- nelle fasi precoci (24-48 h dal trauma) l’esame può risultare negativo -- costo elevato -- la struttura muscolare che circonda una lesione, alla RM può essere mascherata dall’edema --- non ben accettata dai pazienti -- è importante l’esperienza del radiologo che interpreta le immagini Imaging Lesione di I° grado: presentano una piccola area di distruzione focale (inferiore al 5 % del volume muscolare ) con ematoma e versamento perifasciale relativamente frequente (<1cm) Lesione di II° grado: corrispondono a una lacerazione parziale con riscontro di rottura della fibra muscolare (più del 5%) ma che non interessa l’intero ventre muscolare Lesione di III° grado: sono strappi muscolari completi con margini laceri e affastellamento del muscolo alla sollecitazione dinamica Munich Consensus Statement Epidemiologia 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Lesioni da trauma diretto Lesioni da trauma indiretto Nanni G. Le lesioni muscolari. Atti XVI Congresso Isokinetic 2007 Epidemiologia 60 50 40 30 20 10 0 Lesioni di I° grado Lesioni di II° grado Lesioni di III° grado Nanni G. Le lesioni muscolari. Atti XVI Congresso Isokinetic 2007 Epidemiologia Retto Femorale Bicipite Femorale Gastrocnemio Vasto Mediale Nanni G. Le lesioni muscolari. Atti XVI Congresso Isokinetic 2007 Terapia “you may have the greatest bunch of individual stars in the world, but if they don't play together, the club won't be worth a dime”. Babe Ruth “si può avere il più grande gruppo di stelle individuali nel mondo, ma se non giocano insieme, il club non varrà un centesimo”. Terapia - Il medico deve stabilire un ottimo rapporto interpersonale con l’atleta. - Dal momento che l’allenatore è responsabile dell’allenamento e della performance dell’atleta, è fondamentale renderlo partecipe delle decisioni terapeutiche. - Questo è essenziale per la compliance dell’atleta. - Il confronto con l’allenatore può rivelarsi utile anche per trovare i fattori eziologici “tecnici” di un infortunio. Il calciatore (per l’allenatore) deve rientrare in campo!... …il prima possibile… Terapia La PRIMA cosa da fare: Terapia REST: Se necessario, in caso di interessamento degli arti inferiori è indicato l’utilizzo di stampelle. L’immobilizzazione dell’arto infortunato previene il peggioramento della lesione riducendo l’ematoma e riduce le dimensioni della futura cicatrice in caso di lesione dei tessuti molli. Terapia ICE: L’applicazione di ghiaccio è indicata immediatamente per ridure l’ematoma, l’infiammazione e la necrosi tessutale. Modalità d’uso: - continua: 20 min. ogni 2 h x almeno 6 h dopo l’infortunio - intermittente: 10 min di applicazione seguiti da 10 min di riposo, nuovamente 10 min., ogni 2 h nelle iniziali 24-48 h Terapia COMPRESSION: La compressione con un bendaggio riduce il sanguinamento e il gonfiore. Il bendaggio deve essere applicato da personale capace. Terapia ELEVATION: Riduce la pressione idrostatica e di conseguenza l’accumulo di liquidi interstiziali. Per gli arti inferiori è importante che l’arto sia al di sopra del livello del bacino. Terapia DA EVITARE: H eat A lcohol R unning/moderate activity M assage/vigorous soft tissue therapy Trattamento delle lesioni muscolari CONTRATTURA Giorno 1 1° settimana Giorno 2 Giorno 3 Giorno 4 Giorno 5 Giorno 6 Giorno 7 Riposo Tecarterapia atermica Tecarterapia Tecarterapia Ghiaccio Massaggio leggero Massaggio più profondo Massaggio Cyclette PNF Esercizi con elastici Crioterapia e Stretching Corsa Corsa e movimenti sport specifici Crioterapia e Stretching Crioterapia e Stretching Idrochinesiterapia/Rinforzo eccentrico Contrattura muscolo soleo Caldo/Freddo Stretching LPG Elettroterapia Trattamento delle lesioni muscolari LESIONE MUSCOLARE DI 1° GRADO Giorno 1 1° settimana Giorno 2 Riposo, Ghiaccio, Bendaggio compressivo Giorno 3 Giorno 4 Giorno 5 Giorno 6 Giorno 7 Tecarterapia inizialmente atermica, Massoterapia (monte e valle della lesione), contrazioni isometriche ed esercizi con elastici, propriocettività, idrochinesiterapia, US a freddo pulsato, tutore elastico 2° settimana Ipertermia (in casi selezionati), massoterapia, rinforzo muscolare eccentrico, rinforzo muscolare con macchine isotoniche, riatletizzazione in palestra e in campo, idrochinesiterapia,US a freddo pulsato 3° settimana Massoterapia, rinforzo muscolare eccentrico, preparazione in palestra, graduale ritorno in campo fino alla ripresa con la squadra Trattamento delle lesioni muscolari LESIONE MUSCOLARE DI 2° GRADO Giorno 1 1° settimana Giorno 2 Riposo, Ghiaccio, Bendaggio compressivo Giorno 3 Giorno 4 Giorno 5 Giorno 6 Giorno 7 Tecarterapia inizialmente atermica, correnti antalgiche, massoterapia (monte e valle della lesione), linfodrenaggio, propriocettività, US a freddo pulsato, tutore elastico 2° settimana Tecar/Ipertermia (in casi selezionati), correnti antalgiche, massoterapia (a monte e a valle della lesione), linfodrenaggio, propriocettività, lavoro aerobico (acqua/cyclette), contrazioni muscolari isometriche, US a freddo pulsato 3° settimana Ipertermia (in casi selezionati), massoterapia, rinforzo muscolare eccentrico, ripresa della corsa, esercizi con macchine isotoniche, lavoro in palestra di riatletizzazione e idrochinesiterapia 4° settimana Massoterapia, rinforzo muscolare eccentrico, mobilizzazione attiva, lavoro in palestra di riatletizzazione, graduale ritorno in campo (movimenti sport-specifici), elastici da campo, lavoro su sabbia 5° settimana Dalla 6° settimana ripresa con la squadra fino al ritorno all’attività agonistica Trattamento delle lesioni muscolari LESIONE MUSCOLARE DI 3° GRADO Giorno 1 1° settimana Giorno 2 Riposo, Ghiaccio, Bendaggio compressivo Giorno 3 Giorno 4 Giorno 5 Giorno 6 Giorno 7 Tecarterapia inizialmente atermica, tutore elastico 2° settimana Tecar/Ipertermia (in casi selezionati), linfodrenaggio, contrazioni isometriche 3° settimana Ipertermia (in casi selezionati), massoterapia a monte e a valle della lesione, rinforzo muscolare isometrico, propriocettività, idrochinesiterapia, Ultrasuonoterapia 4° settimana Massoterapia, rinforzo muscolare eccentrico, lavoro in palestra di riatletizzazione, ripresa della corsa con tutore elastico, elastici inpalestra 5° settimana Trattamento delle lesioni muscolari LESIONE MUSCOLARE DI 3° GRADO Giorno 1 6° settimana Giorno 2 Giorno 3 Giorno 4 Giorno 5 Giorno 6 Massoterapia, rinforzo muscolare eccentrico, mobilizzazione attiva, lavoro in palestra di riatletizzazione, inizio del lavoro in campo (movimenti sport specifici) 7° settimana 8° settimana Allo step precedente si aggiungono esercitazioni con il pallone 9° settimana 10° settimana Giorno 7 Graduale ripresa con la squadra fino al ritorno all’attività agonistica Riabilitazione Rehabilitation: better safe than quick! Uefa Champions League Injury Study 2012-2013 Riabilitazione Ritorno all’attività sportiva Gestualità sport specifica Propriocezione, Forza e Flessibilità Rieducazione motoria ed attivazione muscolare Riabilitazione LE CHIAVI PER UNA RIABILITAZIONE CON SUCCESSO: - La conoscenza del programma riabilitativo più indicato. - Un’adeguata spiegazione all’atleta, realistica e con obbiettivi ben definiti. - Dare indicazioni precise all’atleta infortunato. - Utilizzare strutture e mezzi adeguati. - Iniziare il prima possibile Conclusione …MA LA COSA PIU’ IMPORTANTE: …COMUNICAZIONE ! tra colleghi con calciatori e staff con i dirigenti con i terapisti con la security con chi cura i campi con la stampa