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Progetto Né bulli né pupe

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Progetto Né bulli né pupe
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “GESUALDO BUFALINO”
CON SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO AD INDIRIZZO MUSICALE
 via Salso, 40 - 97013 Pedalino fraz. di Comiso (RG) tel./fax 0932729113
C.F.: 91007950883 - C.M.: RGIC80500Q -  e-mail:
[email protected] - PEC: [email protected]
Né bulli
PROGETTO
Né pupe
Il progetto " Né bulli né pupe " ha coinvolto gli alunni delle classi
quinte della scuola primaria e quelli delle classi prime della scuola
secondaria di I grado. Scopo di tale progetto era quello di conoscere
il fenomeno del bullismo e contrastarne ogni sua forma. Strutturato
in due moduli: " Lo sport e l’amicizia" e " Le regole del vivere
civile" ha utilizzato le modalità della didattica laboratoriale , della
peer education e del cooperative learning, facendo apprendere la
cultura della legalità, il rispetto delle regole e delle persone
mettendole poi in pratica attraverso i giochi fatti in palestra.
Durante il primo incontro è stato di fondamentale importanza inserire nel test iniziale la seguente domanda:
Dalle loro risposte è stato appurato che non tutti avevano un’idea chiara sull’argomento, questo ha
fatto riflettere molto e la scuola si è dunque attivata per assicurarsi che gli alunni conoscano il
fenomeno del bullismo e abbiano un comportamento adeguato. Si è deciso così di somministrare
un test alle classi quarte della scuola primaria per cominciare un percorso di monitoraggio.
Il bullismo per me è una forma di
stupidità …che effettuano i ragazzi
più grandi verso quelli più piccoli.
Il bullismo non è solo
picchiare ma anche dire
parolacce e cose
offensive sui social
network.
Per me il bullismo è una
cosa molto brutta che fa
paura ai bambini .
Un comportamento
violento.
È una cosa che
non dovrebbe
mai esistere !
Secondo me il
bullismo è quando
qualcuno ti tratta
male o ti dice delle
cose offensive.
È quando una
persona picchia
un’altra persona
senza motivo.
È quando non si rispettano
i compagni, si prendono in
giro e si picchiano!
Per me è quando dei
bambini prepotenti si
credono più forti
prendendo in giro gli
altri.
Per me il bullismo
è un atto di
malvagità…
È la violenza che usano le persone tristi
e sole che non sanno cosa fare…
Sono le persone che se la
prendono con i più deboli
e non rispettano le regole
L’ attività laboratoriale del modulo “Le regole del vivere civile" ha
permesso agli alunni di esprimere il loro parere su un argomento
delicato e importante, che è diventato purtroppo sempre più presente
nei fatti di cronaca di ogni giorno. Uno dei luoghi in cui emerge
frequentemente nella nostra società questo tipo di disagio è proprio la
scuola. Attraverso delle ricerche in rete abbiamo scelto e poi
commentato dei fatti di cronaca accaduti di recente .
Disabile legato a un albero con lo scotch. Le foto pubblicate su Facebook
Da " Ilfattoquotidiano.it "
29 /09 /2015
L’hanno legato a un albero, l’hanno fotografato e poi hanno postato gli scatti su Facebook. La vittima è un cinquantenne
disabile con problemi psichici e di alcool. Il fatto – riportato da un sito locale e ripreso da Repubblica – è successo ad Andria.
Gli autori del gesto (che potrebbe risalire a due mesi fa) sono probabilmente gli stessi che poi hanno pubblicato le immagini in
rete (foto presa da Facebook) e sono attualmente ricercati dalle forze dell’ordine. Nelle immagini, si vede l’uomo avvolto dal
nastro adesivo da pacchi, completamente immobilizzato. Sui social sono subito partite le denunce indignate di molte persone.
“Purtroppo questa è violenza pura contro una persona debole diventata un fenomeno da baraccone per tante iene perverse”,
si legge su Facebook. Non è la prima volta, infatti, che l’uomo è vittima di atti di bullismo da parte di suoi compaesani. Lo
conferma Nicola Giorgino, sindaco della cittadina pugliese: “In tante circostanze è stato insultato o circondato. Lui stesso si
avvicina ai ragazzi, che poi approfittano delle sue condizioni: evidentemente non è in grado di intendere e di volere, quindi
questi comportamenti vanno stigmatizzati. E’ seguito da servizi sociali e Asl e abbiamo provato a metterlo in qualche struttura,
ma lui si oppone”. L’uomo aveva una vita regolare con un lavoro e una famiglia. I problemi sono iniziati vent’anni fa, quando si
è separato dalla moglie ed è rimasto disoccupato. Ora non può neanche vedere i figli.
Da "Giornaleibleo.it "
01/10/2014
Cyberbullismo, due ragazzine denunciate a Ragusa
La Polizia di Stato di Ragusa – Squadra Mobile Sezione Reati Contro la Persona – ha individuato e denunciato due minori che
questa estate hanno commesso diversi reati ai danni di una coetanea. La giovane ragazzina, come la maggior parte dei
ragusani, si era trasferita al mare appena finita la scuola. Da quel giorno per lei è iniziata un’estate infernale. Forse invidie,
forse torti subiti, forse un “mi piace” sui social network in più, in pratica senza alcun motivo o meglio per futili motivi, la
ragazzina è diventata bersaglio di due coetanee che come lei vivevano a Marina di Ragusa per l’estate. Dapprima minacce in
chat private sui social, poi insulti nei commenti di altre ragazze (magari velati senza scrivere il nome ma tutti gli amici, tutti
quelli che leggevano sapevano a chi fossero indirizzati), poi gli sguardi di minaccia quando si incontravano in piazza, fino a
quando una sera, un pugno è stato sferrato dritto in faccia e ha procurato alla ragazzina lesioni personali con diversi giorni di
prognosi. Addirittura si è passati alle minacce agli amici, a quelli che in teoria volevano difendere la loro compagna di
comitiva, ma la risposta delle due “bulle” è stata “voi fatevi i…vostri, non vi intromettete lei è…”. E quindi sempre insulti,
sempre minacce ma il motivo preciso non si sa. Un giorno la minore, vincendo le sue paure, ha confessato tutto ai genitori.
Dopo aver vinto la paura, in compagnia dei genitori, la vittima si è recata presso gli uffici della Squadra Mobile.
Dalle descrizioni, esami dei profili sui social network e brevi indagini si è risalito all’identità delle due minorenni responsabili
dei reati commessi, ovvero lesioni personali, ingiurie, minacce e diffamazione. Le due “bulle” sono state convocate insieme ai
genitori per gli atti di Polizia Giudiziaria a loro carico e presto verrà celebrata l’udienza davanti al giudice presso il Tribunale
dei Minorenni di Catania.
Ragazza eletta più brutta della scuola, ma lei reagisce così…
Da " ilgiornale.it"
04 /12 / 2015
Lynelle Cantwell, 17 anni, è una ragazza canadese che studia alla Holy Trinity Regional High. Su Ask.fm, sito molto popolare tra
gli adolescenti, è stato lanciato un sondaggio per votare la ragazza più brutta della scuola. Tutti hanno scelto lei, ma quello che
ha scritto su Facebook è la miglior risposta che potesse trovare. Questo il testo del post: "A chi ha fatto il sondaggio: mi
dispiace che la tua vita sia così infelice da dover rovinare quella degli altri. Alle dodici persone che mi hanno votato: mi
dispiace anche per voi. Mi dispiace che non mi conosciate come persona. So di non essere bellissima da guardare, so di
avere il doppio mento e la taglia XL. Ma mi dispiace per voi, non per me. Mi dispiace che vi divertiate solo facendo sentire le
persone una m...a. Mi dispiace che non avrete mai l'opportunità di conoscermi come persona. Non sarò bella da vedere
fuori, ma sono simpatica, gentile, disponibile, comprensiva e chiacchierona. E lo stesso vale per le altre ragazze che avete
messo nella classifica. Solo perché non siamo perfette, non vuol dire che siamo brutte. Se per voi l'idea di bellezza è quella,
mi dispiace molto. Sapete che vi dico? Fatevi una vita”
Abbiamo scelto questo come ultimo fatto di cronaca perché la ragazza vittima di
bullismo manda un messaggio in rete per fare capire a tutti che non bisogna
avere paura ma bisogna reagire.
Attraverso la visione dei filmati sui fatti di cronaca
(recenti e passati) e dei dibattiti di gruppo scaturiti
dagli stessi, gli alunni hanno realizzato disegni …
e slogan, permettendo così di realizzare un
vademecum che possa aiutare chi è vittima di
bullismo, poiché tanti alunni non sanno che cos’è …
ma inconsapevolmente ne sono protagonisti.
Il progetto oltre alle attività laboratoriali
prevedeva anche delle ore dedicate alla
pratica sportiva, che è determinante per
rispettare le regole dello stare insieme.
Lo sport può prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo,
proponendo delle esperienze basate sullo stile del “Tutti per uno e uno
per tutti”, sul lavoro di squadra, in cui i partecipanti devono
collaborare tra loro, migliorando la qualità dei risultati attraverso il
livello di cooperazione che si basa sull’aiuto reciproco. Nei giochi
cooperativi i compiti possono essere realizzati solo se i componenti del
gruppo uniscono le loro abilità facendo la fondamentale esperienza che
gli sforzi, l’iniziativa e l’impegno attivo di tutti danno un risultato che
supera la soddisfazione individuale per scoprire la responsabilità per
qualcosa di comune attraverso un’ esperienza di successo.
Il valore pratico del lavoro di gruppo si evidenzia quando nei giochi affiorano dei conflitti conseguenti al dover
prendere decisioni difficili, quando si è sotto la pressione temporale, quando vi sono diverse strategie di
soluzione od uno scarso impegno di alcuni, occasioni preziose di apprendimento in cui aiutando gli altri e
lasciando che essi ci aiutino si manifesta l’impegno verso di loro, ma anche la disponibilità a riconoscere i
propri limiti permettendo loro di esserci di aiuto.
Il progetto oltre a fare conoscere più da vicino il fenomeno
del bullismo, ha permesso agli alunni di interagire tra loro
creando un’ opportunità anche per la continuità tra i due
ordini di scuola. L’esperienza vissuta in questo percorso ha
avuto un riscontro formativo positivo negli alunni che hanno
mostrato grande interesse e partecipazione al progetto. Ma
noi come scuola continuiamo perché…
..... il nostro impegno non finisce qui!!
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