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Attività Psicomotoria
nell’età prescolare: aspetti
didattici e pedagogici.
Incontri seminariali a.s 2015/2016 a cura del Prof. Fabio Zippilli
1^Parte
IL CORPO E IL MOVIMENTO
PERCEZIONE
AZIONE
COGNIZIONE
INTERAGIRE
CON
L’AMBIENTE
SVILUPPO PSICOMOTORIO DEL BAMBINO
COMPETENZE
MOTORIE (abilità
motorie di base,
globali e settoriali,
prassie, abilità
spaziali e schema
corporeo ecc
FUNZIONI
COGNITIVE (Q.I.,
memoria,
attenzione ecc
MODALITA’
RELAZIONALI
DIMENSIONE
Sviluppo psicomotorio del bambino
dai 3 aiEVOLUZIONE
4 anni
Motoria
Cammina in modo abbastanza
sicuro, sale e scende le scale ma è
ancora incerto e quando intravede
un pericolo e ha paura peggiora la
sua situazione
Comincia a saper lanciare la palla
verso un compagno ma sbaglia
spesso. Raramente riesce a
ricevere un lancio anche se fatto
bene
Psicomotoria: lateralizzazione
Comincia ad usare quasi sempre la
stessa mano per prendere i colori,
la matita o il cucchiaio
Quando gioca a pallone usa quasi Se usa il cannocchiale o il
sempre lo stesso piede per calciare microscopio usa quasi sempre lo
la palla
stesso occhio
Psicomotoria: schema corporeo
Quando disegna un omino fa una
testa enorme; le braccia e le
gambe, se le disegna e le attacca
dove capita
Sa dire il suo nome e se è maschio
o femmina
Psicomotoria: orientamento
spaziale
Sa cosa vuol dire aperto e chiuso
… vicino e lontano, lungo e corto
(riferendosi alla scatola di un
gioco) e di sopra e sotto
Capisce il prima e dopo (prima devi Difficilmente accetta l’attesa
Psicomotoria: orientamento
Inizia a fare giochi di costruzione
per imitazione
Sa dire il nome di qualche parte del
corpo e indicarle
…davanti, dietro e di fianco
Riesce ad aspettare solo se dietro
Sviluppo psicomotorio del bambino
dai 4 ai 5 anni
DIMENSIONE
EVOLUZIONE
Motoria
È padrone del proprio corpo, sa
stare in equilibrio su un piede per
6/7 secondi
È abile nel lavoro con piccoli
oggetti ed altri che interessano la
manualità fine
Usa le forbici ma non sa eseguire
un percorso obbligato
Psicomotoria: lateralizzazione
Prende gli oggetti sempre con la
stessa mano
Calcia sempre con lo stesso piede
Usa sempre l’occhio dominante
Psicomotoria: schema corporeo
Disegna un omino sempre con la
testa grande ma con occhi, naso e
bocca e con un corpo
Sa denominare le varie parti del
corpo sempre in modo più preciso
Comincia a dire quante mani ha e
quanti occhi ha ecc.
Psicomotoria: orientamento
spaziale
Copia delle semplici figure
geometriche: una croce, un
cerchio, un quadrato
anche un triangolo seppure in
modo deformato
Sa rappresentare graficamente i
ad esempio un pallino dentro ad
un cerchio, davanti ad una casa,
Ecc..
Psicomotoria: orientamento
temporale
Sa dire, guardando una serie di
vignette che rappresentano eventi
concatenati, quello che è successo
Sa rimettere in ordine una serie di
semplici vignette
Comincia ad usare parole come
(ieri, domani, l’altro giorno) anche
se non sono ben comprese
Sviluppo psicomotorio del bambino
dai 5 ai 6 anni
DIMENSIONE
EVOLUZIONE
Motoria
Usa bene la matita, la forchetta, le
forbici
È coordinato nei movimenti, ad
Se ben istruito nel compito sa
esempio sa fare un salto in lungo o allacciarsi le scarpe da solo
uno sul posto
Psicomotoria: lateralizzazione
Distingue su se stesso la destra
dalla sinistra
Si confonde però se deve indicarla
in una persona che gli sta di fronte
Conosce la destra e la sinistra
Psicomotoria: schema corporeo
Nel disegno dell’omino disegna
tutte le parti del corpo comprese
abbozzi di dita
Nel riprodurre un disegno da un
modello sa mantenere le giuste
distanze tra le figure
Sa dire le varie parti del corpo e sa
riconoscerle anche sull’altro
Sa contare e sa dire quante dita ha
in una mano o in due mani
Copia bene le figure geometriche
Sa dire dove abita e sa spiegare il
se prende dei punti di riferimento
personali
Sa dire la sua età
Sa usare in modo giusto i concetti
ieri oggi e domani
Sa riordinare una serie di vignette
anche in ordine casuale
Psicomotoria: orientamento
spaziale
Psicomotoria: orientamento
temporale
SCHEMA CORPOREO
Secondo la definizione di Le Boulch per schema corporeo
s’intende: «coscienza, intuizione, conoscenza immediata che si
ha del proprio corpo, in situazione statica e dinamica, in
rapporto ai diversi segmenti fra loro e nel rapporto tra questi e
lo spazio o gli oggetti che lo circondano» Questa definizione
sottende due aspetti da evidenziare:
• Aspetto neurologico (immagine corporea)
• Aspetto funzionale (schema corporeo, l'Io, cioè l’utilizzazione
dell’immagine corporea)
Tappe di sviluppo dello schema corporeo
Secondo Ajuriaguerra sono 3 gli stadi fondamentali
nell’organizzazione dello schema corporeo
- Tappa del corpo vissuto (0 – 3 anni)
- Tappa del corpo percepito (4 – 6 anni)
- Tappa del corpo rappresentato (7 – 12 anni)
Tappa del corpo percepito
A tre anni rientra nella tappa del corpo vissuto
gioca un ruolo importante l’imitazione dell’adulto. Vengono acquisite le prime prassie. Il bambino tende a ripetere le sequenze
motorie scoperte per caso grazie all’ interiorizzazione degli schemi appresi giunge alla intuizione di nuove soluzioni. Tutte queste
strategie procedono grazie all’evoluzione dell’intelligenza senso-motoria che caratterizza la tappa del corpo vissuto. Il primo
abbozzo di schema corporeo si ha verso i tre anni con l’identificazione oggettuale del proprio corpo, l’Io diviene il termine con il
quale il fanciullo indica se stesso.
Intorno ai 4 anni il bambino entra nella fase della discriminazione percettiva che amplia il processo d’interiorizzazione riferito
al proprio corpo. Questa evoluzione consente la percezione di sé come strumento di rapporto con l’esterno:
-
Miglior controllo dinamico-motorio che amplia la possibilità di adattarsi alle diverse situazioni del mondo esterno
-
La motricità è ancora globale e la coordinazione ancora grezza
A circa 5 anni possiamo notare:
-
Inizia a distinguere la sua destra e la sua sinistra ma la lateralità non è ancora affermata
-
Tutti gli elementi dinamici della corsa sono presenti ma in maniera grossolana
-
Dimostra abilità nelle attività motorie semplici
-
Non è ancora ben sviluppato la cinematica del lancio cosi come quella del salto che è sostituto dallo scavalcare
A circa 6 anni possiamo notare: progressivo sviluppo della lateralità che migliora la distribuzione del baricentro sugli arti
inferiori cominciando a stabilizzarsi le funzioni di stacco-attacco e appoggio-spinta. Da questo momento inizia a migliorare:
l’azione di corsa, l’azione di salto, l’azione di lancio. Anche in tale stadio l’interiorizzazione (presa di coscienza) acquisisce una
grande importanza perché ora il bambino, avendo cosciente la distinzione tra se e l’ambiente, può collegare l’immagine del
movimento con le sensazioni percettive provenienti dalla sua esecuzione.
Quadro comparativo dei risultati di alcune ricerche su fanciulli di
4 e 7 anni di età
INDICE
40 m di corsa
Salto in lungo da fermo
4° ANNO DI ETA’
16,6s
47,8cm
7° ANNO DI ETA’
9,8s
116,7 cm
Lancio da sopra la testa
3,79m
12,90 m
Lancio da sopra la testa(dal punto di
vista qualitativo)
Senza impegno del corpo, dalla posizione
frontale
Lancio con rincorsa, passi incrociati o
saltello intermedio (Meinel, 1960; Blume
1966)
Prendere al volo
Senza anticipazione, solo all’altezza del
petto se il passaggio è esatto; non riesce a
combinare presa e lancio
Presa libera, dalla testa al petto, con
adeguata anticipazione; combinazione con
movimento di presa e di lancio (Scheider
1963)
Saltare
Salti in lungo da fermo, salti in basso,
vengono saltati degli oggetti (corda,
bastoncino, cerchio ecc.) posti a terra
Salti in lungo e in alto con rincorsa
(altezza massima 50cm) saltelli ripetuti,
combinazione rincorsa e salto in appoggio,
giochi con saltelli ecc. (Lewin 1973)
COORDINAZIONE IN AMBITO PEDAGOCICO
1. Coordinazione intersegmentaria
2. Coordinazione dinamica generale
3. Coordinazione oculo-segmentaria
4. Coordinazione spazio-temporale
Le capacità coordinative sono presupposti funzionali dell’attività motoria
ed è la capacità di regolare in modo preciso e sinergico l’intervento dei
diversi gruppi muscolari, al fine di realizzare i movimenti prefissati.
Queste capacità coordinative mostrano un significativo sviluppo fra i 4 e
i 11/12 anni di età (da Hirtz).
COORDINAZIONE INTERSEGMENTARIA
È la capacità di controllare e armonizzare fra loro i movimenti dei vari segmenti
corporei, osservabili nei movimenti quali: marcia, corsa e andature e sia
nell’arrampicata, nei salti e volteggi. È uno dei fattori esecutivi derivanti della
conoscenza del proprio corpo nell’ambito della strutturazione dello schema
corporeo. La piena maturazione di questa capacità si raggiunge tra i 7 e i 12 anni di
età.
COORDINAZIONE DINAMICA GENERALE
• È la capacità di controllare e regolare i movimenti che avvengono nello spazio e che comportano un aggiustamento dell’insieme
delle parti del corpo. Può essere inteso come l’evoluzione degli schemi motori di base che si sviluppano nei primi anni di vita
(da 1 a 4 anni). Per lo sviluppo della coordinazione dinamica generale occorre stimolare il bambino con esperienze di tipo
globale, progressivamente più impegnative, relative alle tematiche di riferimento (deambulazione, correre, saltare, equilibrio,
andature, saltelli, rotolamenti e capovolgimenti, arrampicate ecc.). Proposte il più possibile in forma multivariata e ludico-
espressiva, ponendo il bambino in situazione di ricerca di risposte adeguate con adattamenti ed aggiustamenti progressivamente
più complessi. Tali esercitazioni consentono di:
-
Stimolare l’aggiustamento posturale e dinamico in situazioni nuove
-
Sollecitare il gioco dei meccanismi regolatori (assimilazione e accomodamento/aggiustamento)
-
Rinforzare i vari fattori d’esecuzione (dominanza laterale, coordinazione intersegmentaria, forza ecc.)
-
Soddisfare i bisogni di movimento del bambino dato il suo carattere dinamico.
COORDINAZIONE SPAZIO-TEMPORALE
È la capacità di controllare e regolare movimenti che avvengono nello spazio in relazioni a
variabili temporali. Si sviluppa in seguito della preliminare percezione e strutturazione
dello spazio e del tempo, concetti astratti per il bambino, che possono essere percepiti
solo attraverso esperienze di movimento e di scansione temporale. Occorre favorire la
percezione delle forme, delle dimensioni degli oggetti per poi passare a stabilire le
relazioni e le posizioni di rapporto fra degli oggetti con tutte le variabili spaziali,
definendo anche le coordinate di orientamento. Il bambino definisce concettualmente lo
spazio fisico, geometrico, relazionale e l’orientamento spaziale solo partendo dalla
propria esperienza diretta.
ABILITA’ PRASSICHE E APPRENDIMENTO
S’intende un sistema di movimenti coordinati in funzione di
un’intenzione o un risultato (Piaget). Queste abilità si sviluppano
appieno tra i 3 e i 6 anni.
La prassia è una funzione cognitiva adattiva e si sviluppa
attraverso l’interazione e l’integrazione di più sistemi:
- cognitivo e metacognitivo
- emotivo,
- socio-ambientale,
- percettivo e motorio
Tenendo conto dei sistemi di controllo (Sabbadini, 2005).
ABILITA’ PRASSICHE
• IDEATIVE
• IDEOMOTORIE
• VISUO-COSTRUTTIVE
• ORO-BUCCO-LINGUALI
• DI SGUARDO
• VERBALI
Per acquisirle occorrono 3 fasi:
A. Preparazione
B. Composizione
C. proceduralizzazione
PREREQUISITI SCOLASTICI
Al fine di esemplificare gli apprendimenti è importante
lavorare su:
1. Capacità senso-motorie
2. Le abilità visuo-spaziali e visuo-costruttive
3. Coordinazione oculo manuale
4. Coordinazione grosso motoria, fino motoria ed equilibrio
5. Controllo posturale ed organizzazione prassica
6. Abilità grafo-motorie
7. Sequenze e procedure (organizzazione spazio-temporale)
8. Pianificazione e problem solving (integrazione spaziotemporale)
9. Funzioni esecutive
PSICOMOTRICITA’
Il concetto di psicomotricità nasce nei centri di neuropsichiatria infantile tra il 1903 e il 1913 ad opera di Duprè. Egli
notò che alcuni soggetti presentavano uno stato di squilibrio motorio associato a deficit intellettivi.
È una disciplina sviluppata in Francia da Bernard Aucouturier e Lapierre nei primi anni del ‘900.
Obiettivo della psicomotricità è di valorizzare la sinergia tra esperienza corporea ed immagine mentale,
tra azione e mondo interiore, tra atto ed intenzionalità, considerando l'individuo in un'ottica di
integrazione tra gli elementi esperienziali, emozionali ed intellettivi. L’educazione psicomotoria
supporta i processi evolutivi dell'infanzia, valorizzando il bambino nell'integrazione delle sue
componenti emotive, intellettive e corporee, nella specificità del suo mettersi in gioco primariamente
attraverso l'azione e l'interazione:

Nell’uso dello spazio e degli oggetti

Nell’interazione con l’altro e con gli altri

Nella capacità di rappresentarsi agli altri attraverso il movimento, la parola, il gioco
Decreto ministeriale del 7 agosto del 1969
Il ministro dell’Educazione Nazionale Francese, Oliver Guichard enuncia:
«l’educazione psicomotoria deve essere considerata come una educazione di base nella
scuola dell'infanzia e nella scuola elementare. Essa condiziona tutti gli apprendimenti
prescolari e scolari; questi non possono giungere a buon fine se il bambino non è giunto a
prendere coscienza del suo corpo, a lateralizzarsi, a situarsi nello spazio, a controllare il
tempo, e se non ha acquisito una sufficiente abilità nella coordinazione dei suoi gesti e
movimenti. L’educazione psicomotoria deve essere privilegiata fin dalla tenera età;
eseguita con costanza, essa consente di prevenire certi disadattamenti, difficili da
eliminarli allorquando si sono strutturati.»
CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Aspetti psicomotori nel contesto pre-scolastico
Dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria
Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole
attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che
strutturano la crescita personale.
Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure,
avverte gli stati d’animo propri ed altrui.
Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato sufficiente fiducia
in se, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti,
quando occorre sa chiedere aiuto.
Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta
gradualmente conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei
contesti privati e pubblici.
Queste indicazioni costituiscono un ponte tra le due scuole, ricordandoci che gli
alunni della classe 1^ primaria sono in realtà in evoluzione dell’esperienza
precedente.
CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Aspetti psicomotori nel contesto pre-scolastico
BAMBINO DI 3 ANNI
IL CORPO IN MOVIMENTO
Si orienta nello spazio circostante
INDICATORI DI CONSEGUIMENTO
a) Si muove con sicurezza negli ambienti utilizzati con regolarità
b) Riconosce l’utilizzo dei diversi spazi
Controlla i movimenti del proprio corpo
a) Esegue i movimenti in base ai suoni e rumori
b) Esegue semplici combinazione di movimenti (saltare su due piedi,
salire e scendere le scale, afferrare e lanciare una palla ecc.)
Riconosce e denomina le principali parti del corpo
a) Riconosce e denomina gli elementi del viso e le principali parti del
corpo
a) Ricompone la figura umana divisa in tre parti (testa, tronco e arti)
Ricompone la figura umana divisa in tre parti
IL SE’ E L’ALTRO
Accetta semplici regole
Comunica semplici bisogni
Si relaziona con gli adulti
a)
b)
a)
b)
c)
INDICATORI DI CONSEGUIMENTO
Rispetta le basilari regole di convivenza
Rispetta le basilari regole di sicurezza
Chiede di utilizzare i servizi igienici al bisogno
Esprime i propri bisogni
Esplicita le proprie preferenze
Vive con serenità il distacco dalla famiglia per affidarsi alle nuove figure
adulte di riferimento
CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Aspetti psicomotori nel contesto pre-scolastico
BAMBINO DI 4 ANNI
IL CORPO IN MOVIMENTO
INDICATORI DI CONSEGUIMENTO
Rappresenta lo schema corporeo
a) Riconosce le varie parti del corpo e sa rappresentare la figura
umana con sufficiente ricchezza di particolari
Controlla gli schemi motori di base
a) È capace di controllare il corpo in situazioni statiche e dinamiche
Riconosce e denomina le principali parti del corpo
a) Riconosce e denomina gli elementi del viso e le principali parti del
corpo
a) Ha raggiunto un sufficiente grado di autonomia nell’uso di servizi
igienici, nel vestirsi, nel mangiare e nello svolgimento di attività
semplici
Autonomia nelle situazioni di vita quotidiana
IL SE’ E L’ALTRO
INDICATORI DI CONSEGUIMENTO
Rispetta le norme di convivenza
a) Conosce e rispetta le norme di sicurezza e le regole scolastiche
Si relaziona con gli adulti
Ascolta, fa domande, chiede spiegazioni ed esprime pareri
Si relaziona con i pari
a) Entra in comunicazione con gli altri in modo adeguato alle
circostanze
b) Gioca in modo costruttivo e creativo con i compagni
CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Aspetti psicomotori nel contesto pre-scolastico
BAMBINO DI 5 ANNI
IL CORPO IN MOVIMENTO
Motricità fine
INDICATORI DI CONSEGUIMENTO
a) Utilizza gli strumenti grafici in maniera adeguata impugnandoli correttamente
b) Sa ritagliare con sufficiente precisione seguendo una linea tracciata sul foglio
c) Sa incollare seguendo le indicazioni
d) Il tratto grafico risulta essere né troppo marcato né troppo leggero
Motricità globale
a)
Esegue percorsi, andature, movimenti anche complessi, dimostrando una
buona coordinazione
Autonomia personale
a)
b)
Ha raggiunto un buon grado di autonomia personale nell’uso dei servizi
igienici, nel vestirsi e nel mangiare
Ha maturato il piacere di fare da sé ma sa chiedere aiuto quando necessario
dimostrando un comportamento sufficientemente responsabile e una
sufficiente consapevolezza dei propri limiti
IL SE’ E L’ALTRO
Rispetta le regole
a)
INDICATORI DI CONSEGUIMENTO
Conosce e rispetta le norme di sicurezza, le regole scolastiche e di convivenza
civile
Si relaziona con gli adulti
Ascolta, fa domande, chiede spiegazioni ed esprime pareri
Si relaziona con i pari
a)
b)
c)
d)
Sa argomentare e confrontarsi
Gioca in modo costruttivo e creativo con i compagni
Rispetta la diversità di opinioni
È in grado di esprimere le proprie emozioni, riconoscere i propri stati d’animo
Programma educativo-psicomotorio
1) Scoperta e presa di coscienza delle diverse parti del corpo con verbalizzazione
A tale scopo, l’educatore porterà l’attenzione del bambino sull’associazione delle
sensazioni cinestesiche:
- Sensazioni di pressione
- Sensazioni più leggere di contatto
- Sensazioni visive
2) Controllo tonico ed affermazione della dominanza laterale
3) Giochi d’imitazione
4) Orientamento del proprio corpo con verbalizzazione
a) Spostamenti liberi
b) Obbedire al tamburello
c) Ricercare gli spostamenti che fanno più chiasso
d) Correre senza rumore e con rumore
e) Sapersi fermare bruscamente e fare silenzio dopo uno spostamento chiassoso
f) Il gioco della statua
2)
3)
a)Controllo del livello sonoro
b)Esercizio con il tamburello
4)
5
a)
b)
c)
d)
6)
a)
b)
c)
Lanci a distanza di palloni di pesi diversi
Lanciare a distanza un oggetto del peso di 200g
Lanciare a distanze crescenti e poi decrescenti
Lanciare a una stessa distanza due oggetti di peso diverso
Alternanza spostamento-rilassamento
Trovare diversi tipi di posizione seduta
Rilassamento stando sdraiati a terra
a)
b)
2)
a)
b)
c)
d)
3)
a)
b)
Mobilizzazione delle parti del corpo partendo da ordini verbali e in forma di gioco
Le diverse parti del corpo
Gioco passa passa con una piccola palla
Il gioco dell’ascensore
Giochi con palloncini
Esecuzione di ordini verbali più precisi
Mobilizzazione libera
Gli spostamenti con le mani e con i piedi (andatura del cane, la lepre, la rana, l’orso, il bruco e
passare da una posizione all’altra)
4)
a)
b)
c)
5)
a)
b)
c)
d)
Allungato sl dorso
Allungato sul ventre
Esercizi con le mani e coni piedi
Battere sul tavolo in modo diversi
Stesso esercizio ma su un tamburello
Gioco: chiudere, aprire, divaricare e riunire
Esercizi di dissociazione delle dita
GIOCHI DI PERCEZIONE CORPOREA
Sono esercizi fisici per acquisire e rafforzare la consapevolezza del proprio corpo.
Conoscere lo schema corporeo significa, innanzitutto, percepire il corpo in maniera
globale, nella sua interezza e poi in maniera analitica, nelle singole parti; significa
anche conoscerlo, saperlo rappresentare graficamente e verbalmente nelle sue parti
Una buona percezione del corpo migliora:
- La fiducia in se stessi
- La sicurezza nei movimenti
- La postura
- L’equilibrio
- Coordinazione motoria dinamica generale
GIOCHI DI PERCEZIONE CORPOREA
1. Tocca tocca il..
2. Scopri chi è
3. Immobili come le statue
4. Come tronchi d’albero
5. Il pallone
6. Il serpente
7. Trova la parte
8. Gioco degli appoggi
9. Mano mano sul..
10. Attenti all’orco
11. Il soffio
12. Incolliamoci
13 La faccia
14 Giochiamo con la testa
15 Giochiamo con le mani
16 Un insolito percorso
17 Giochiamo con le braccia
18 Giochiamo con le gambe
19 Le trottole
20 Occhio al ritmo!
21 Esercizi con la palla
22 L’albero
23 Musica e…stop
24 Lento e veloce
25 Il bosco
26 Testa,spallegambe
27 2 mani 2 palline
28 La pallina
fastidiosa
29 cos’è?
30 cosa ho preso?
31 Lo specchio
32 Il semaforo
33 il mimo
GIOCHI DI PERCEZIONE CORPOREA
34 I falsi fratellini
35 Le iniziali
36 Strega impalata
37 Imitiamo gli animali
38 La scatola magica
39 Il treno
40 L’arca di Noè
41 Il cacciatore
42 Draghi e giganti
43 Raccolta degli attrezzi
OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive
OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive
OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive
OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive
OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive
«Favorire uno sviluppo armonioso del bambino vuol dire, prima di tutto, dargli la
possibilità di esistere come persona unica nella propria originalità ed in continua
evoluzione, e offrirgli le condizioni più favorevoli per comunicare, esprimersi,
creare, pensare» (B. Aucouturier)
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
ED ORA……
IN PALESTRA!!
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