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- ISC Folignano
Attività Psicomotoria nell’età prescolare: aspetti didattici e pedagogici. Incontri seminariali a.s 2015/2016 a cura del Prof. Fabio Zippilli 1^Parte IL CORPO E IL MOVIMENTO PERCEZIONE AZIONE COGNIZIONE INTERAGIRE CON L’AMBIENTE SVILUPPO PSICOMOTORIO DEL BAMBINO COMPETENZE MOTORIE (abilità motorie di base, globali e settoriali, prassie, abilità spaziali e schema corporeo ecc FUNZIONI COGNITIVE (Q.I., memoria, attenzione ecc MODALITA’ RELAZIONALI DIMENSIONE Sviluppo psicomotorio del bambino dai 3 aiEVOLUZIONE 4 anni Motoria Cammina in modo abbastanza sicuro, sale e scende le scale ma è ancora incerto e quando intravede un pericolo e ha paura peggiora la sua situazione Comincia a saper lanciare la palla verso un compagno ma sbaglia spesso. Raramente riesce a ricevere un lancio anche se fatto bene Psicomotoria: lateralizzazione Comincia ad usare quasi sempre la stessa mano per prendere i colori, la matita o il cucchiaio Quando gioca a pallone usa quasi Se usa il cannocchiale o il sempre lo stesso piede per calciare microscopio usa quasi sempre lo la palla stesso occhio Psicomotoria: schema corporeo Quando disegna un omino fa una testa enorme; le braccia e le gambe, se le disegna e le attacca dove capita Sa dire il suo nome e se è maschio o femmina Psicomotoria: orientamento spaziale Sa cosa vuol dire aperto e chiuso … vicino e lontano, lungo e corto (riferendosi alla scatola di un gioco) e di sopra e sotto Capisce il prima e dopo (prima devi Difficilmente accetta l’attesa Psicomotoria: orientamento Inizia a fare giochi di costruzione per imitazione Sa dire il nome di qualche parte del corpo e indicarle …davanti, dietro e di fianco Riesce ad aspettare solo se dietro Sviluppo psicomotorio del bambino dai 4 ai 5 anni DIMENSIONE EVOLUZIONE Motoria È padrone del proprio corpo, sa stare in equilibrio su un piede per 6/7 secondi È abile nel lavoro con piccoli oggetti ed altri che interessano la manualità fine Usa le forbici ma non sa eseguire un percorso obbligato Psicomotoria: lateralizzazione Prende gli oggetti sempre con la stessa mano Calcia sempre con lo stesso piede Usa sempre l’occhio dominante Psicomotoria: schema corporeo Disegna un omino sempre con la testa grande ma con occhi, naso e bocca e con un corpo Sa denominare le varie parti del corpo sempre in modo più preciso Comincia a dire quante mani ha e quanti occhi ha ecc. Psicomotoria: orientamento spaziale Copia delle semplici figure geometriche: una croce, un cerchio, un quadrato anche un triangolo seppure in modo deformato Sa rappresentare graficamente i ad esempio un pallino dentro ad un cerchio, davanti ad una casa, Ecc.. Psicomotoria: orientamento temporale Sa dire, guardando una serie di vignette che rappresentano eventi concatenati, quello che è successo Sa rimettere in ordine una serie di semplici vignette Comincia ad usare parole come (ieri, domani, l’altro giorno) anche se non sono ben comprese Sviluppo psicomotorio del bambino dai 5 ai 6 anni DIMENSIONE EVOLUZIONE Motoria Usa bene la matita, la forchetta, le forbici È coordinato nei movimenti, ad Se ben istruito nel compito sa esempio sa fare un salto in lungo o allacciarsi le scarpe da solo uno sul posto Psicomotoria: lateralizzazione Distingue su se stesso la destra dalla sinistra Si confonde però se deve indicarla in una persona che gli sta di fronte Conosce la destra e la sinistra Psicomotoria: schema corporeo Nel disegno dell’omino disegna tutte le parti del corpo comprese abbozzi di dita Nel riprodurre un disegno da un modello sa mantenere le giuste distanze tra le figure Sa dire le varie parti del corpo e sa riconoscerle anche sull’altro Sa contare e sa dire quante dita ha in una mano o in due mani Copia bene le figure geometriche Sa dire dove abita e sa spiegare il se prende dei punti di riferimento personali Sa dire la sua età Sa usare in modo giusto i concetti ieri oggi e domani Sa riordinare una serie di vignette anche in ordine casuale Psicomotoria: orientamento spaziale Psicomotoria: orientamento temporale SCHEMA CORPOREO Secondo la definizione di Le Boulch per schema corporeo s’intende: «coscienza, intuizione, conoscenza immediata che si ha del proprio corpo, in situazione statica e dinamica, in rapporto ai diversi segmenti fra loro e nel rapporto tra questi e lo spazio o gli oggetti che lo circondano» Questa definizione sottende due aspetti da evidenziare: • Aspetto neurologico (immagine corporea) • Aspetto funzionale (schema corporeo, l'Io, cioè l’utilizzazione dell’immagine corporea) Tappe di sviluppo dello schema corporeo Secondo Ajuriaguerra sono 3 gli stadi fondamentali nell’organizzazione dello schema corporeo - Tappa del corpo vissuto (0 – 3 anni) - Tappa del corpo percepito (4 – 6 anni) - Tappa del corpo rappresentato (7 – 12 anni) Tappa del corpo percepito A tre anni rientra nella tappa del corpo vissuto gioca un ruolo importante l’imitazione dell’adulto. Vengono acquisite le prime prassie. Il bambino tende a ripetere le sequenze motorie scoperte per caso grazie all’ interiorizzazione degli schemi appresi giunge alla intuizione di nuove soluzioni. Tutte queste strategie procedono grazie all’evoluzione dell’intelligenza senso-motoria che caratterizza la tappa del corpo vissuto. Il primo abbozzo di schema corporeo si ha verso i tre anni con l’identificazione oggettuale del proprio corpo, l’Io diviene il termine con il quale il fanciullo indica se stesso. Intorno ai 4 anni il bambino entra nella fase della discriminazione percettiva che amplia il processo d’interiorizzazione riferito al proprio corpo. Questa evoluzione consente la percezione di sé come strumento di rapporto con l’esterno: - Miglior controllo dinamico-motorio che amplia la possibilità di adattarsi alle diverse situazioni del mondo esterno - La motricità è ancora globale e la coordinazione ancora grezza A circa 5 anni possiamo notare: - Inizia a distinguere la sua destra e la sua sinistra ma la lateralità non è ancora affermata - Tutti gli elementi dinamici della corsa sono presenti ma in maniera grossolana - Dimostra abilità nelle attività motorie semplici - Non è ancora ben sviluppato la cinematica del lancio cosi come quella del salto che è sostituto dallo scavalcare A circa 6 anni possiamo notare: progressivo sviluppo della lateralità che migliora la distribuzione del baricentro sugli arti inferiori cominciando a stabilizzarsi le funzioni di stacco-attacco e appoggio-spinta. Da questo momento inizia a migliorare: l’azione di corsa, l’azione di salto, l’azione di lancio. Anche in tale stadio l’interiorizzazione (presa di coscienza) acquisisce una grande importanza perché ora il bambino, avendo cosciente la distinzione tra se e l’ambiente, può collegare l’immagine del movimento con le sensazioni percettive provenienti dalla sua esecuzione. Quadro comparativo dei risultati di alcune ricerche su fanciulli di 4 e 7 anni di età INDICE 40 m di corsa Salto in lungo da fermo 4° ANNO DI ETA’ 16,6s 47,8cm 7° ANNO DI ETA’ 9,8s 116,7 cm Lancio da sopra la testa 3,79m 12,90 m Lancio da sopra la testa(dal punto di vista qualitativo) Senza impegno del corpo, dalla posizione frontale Lancio con rincorsa, passi incrociati o saltello intermedio (Meinel, 1960; Blume 1966) Prendere al volo Senza anticipazione, solo all’altezza del petto se il passaggio è esatto; non riesce a combinare presa e lancio Presa libera, dalla testa al petto, con adeguata anticipazione; combinazione con movimento di presa e di lancio (Scheider 1963) Saltare Salti in lungo da fermo, salti in basso, vengono saltati degli oggetti (corda, bastoncino, cerchio ecc.) posti a terra Salti in lungo e in alto con rincorsa (altezza massima 50cm) saltelli ripetuti, combinazione rincorsa e salto in appoggio, giochi con saltelli ecc. (Lewin 1973) COORDINAZIONE IN AMBITO PEDAGOCICO 1. Coordinazione intersegmentaria 2. Coordinazione dinamica generale 3. Coordinazione oculo-segmentaria 4. Coordinazione spazio-temporale Le capacità coordinative sono presupposti funzionali dell’attività motoria ed è la capacità di regolare in modo preciso e sinergico l’intervento dei diversi gruppi muscolari, al fine di realizzare i movimenti prefissati. Queste capacità coordinative mostrano un significativo sviluppo fra i 4 e i 11/12 anni di età (da Hirtz). COORDINAZIONE INTERSEGMENTARIA È la capacità di controllare e armonizzare fra loro i movimenti dei vari segmenti corporei, osservabili nei movimenti quali: marcia, corsa e andature e sia nell’arrampicata, nei salti e volteggi. È uno dei fattori esecutivi derivanti della conoscenza del proprio corpo nell’ambito della strutturazione dello schema corporeo. La piena maturazione di questa capacità si raggiunge tra i 7 e i 12 anni di età. COORDINAZIONE DINAMICA GENERALE • È la capacità di controllare e regolare i movimenti che avvengono nello spazio e che comportano un aggiustamento dell’insieme delle parti del corpo. Può essere inteso come l’evoluzione degli schemi motori di base che si sviluppano nei primi anni di vita (da 1 a 4 anni). Per lo sviluppo della coordinazione dinamica generale occorre stimolare il bambino con esperienze di tipo globale, progressivamente più impegnative, relative alle tematiche di riferimento (deambulazione, correre, saltare, equilibrio, andature, saltelli, rotolamenti e capovolgimenti, arrampicate ecc.). Proposte il più possibile in forma multivariata e ludico- espressiva, ponendo il bambino in situazione di ricerca di risposte adeguate con adattamenti ed aggiustamenti progressivamente più complessi. Tali esercitazioni consentono di: - Stimolare l’aggiustamento posturale e dinamico in situazioni nuove - Sollecitare il gioco dei meccanismi regolatori (assimilazione e accomodamento/aggiustamento) - Rinforzare i vari fattori d’esecuzione (dominanza laterale, coordinazione intersegmentaria, forza ecc.) - Soddisfare i bisogni di movimento del bambino dato il suo carattere dinamico. COORDINAZIONE SPAZIO-TEMPORALE È la capacità di controllare e regolare movimenti che avvengono nello spazio in relazioni a variabili temporali. Si sviluppa in seguito della preliminare percezione e strutturazione dello spazio e del tempo, concetti astratti per il bambino, che possono essere percepiti solo attraverso esperienze di movimento e di scansione temporale. Occorre favorire la percezione delle forme, delle dimensioni degli oggetti per poi passare a stabilire le relazioni e le posizioni di rapporto fra degli oggetti con tutte le variabili spaziali, definendo anche le coordinate di orientamento. Il bambino definisce concettualmente lo spazio fisico, geometrico, relazionale e l’orientamento spaziale solo partendo dalla propria esperienza diretta. ABILITA’ PRASSICHE E APPRENDIMENTO S’intende un sistema di movimenti coordinati in funzione di un’intenzione o un risultato (Piaget). Queste abilità si sviluppano appieno tra i 3 e i 6 anni. La prassia è una funzione cognitiva adattiva e si sviluppa attraverso l’interazione e l’integrazione di più sistemi: - cognitivo e metacognitivo - emotivo, - socio-ambientale, - percettivo e motorio Tenendo conto dei sistemi di controllo (Sabbadini, 2005). ABILITA’ PRASSICHE • IDEATIVE • IDEOMOTORIE • VISUO-COSTRUTTIVE • ORO-BUCCO-LINGUALI • DI SGUARDO • VERBALI Per acquisirle occorrono 3 fasi: A. Preparazione B. Composizione C. proceduralizzazione PREREQUISITI SCOLASTICI Al fine di esemplificare gli apprendimenti è importante lavorare su: 1. Capacità senso-motorie 2. Le abilità visuo-spaziali e visuo-costruttive 3. Coordinazione oculo manuale 4. Coordinazione grosso motoria, fino motoria ed equilibrio 5. Controllo posturale ed organizzazione prassica 6. Abilità grafo-motorie 7. Sequenze e procedure (organizzazione spazio-temporale) 8. Pianificazione e problem solving (integrazione spaziotemporale) 9. Funzioni esecutive PSICOMOTRICITA’ Il concetto di psicomotricità nasce nei centri di neuropsichiatria infantile tra il 1903 e il 1913 ad opera di Duprè. Egli notò che alcuni soggetti presentavano uno stato di squilibrio motorio associato a deficit intellettivi. È una disciplina sviluppata in Francia da Bernard Aucouturier e Lapierre nei primi anni del ‘900. Obiettivo della psicomotricità è di valorizzare la sinergia tra esperienza corporea ed immagine mentale, tra azione e mondo interiore, tra atto ed intenzionalità, considerando l'individuo in un'ottica di integrazione tra gli elementi esperienziali, emozionali ed intellettivi. L’educazione psicomotoria supporta i processi evolutivi dell'infanzia, valorizzando il bambino nell'integrazione delle sue componenti emotive, intellettive e corporee, nella specificità del suo mettersi in gioco primariamente attraverso l'azione e l'interazione: Nell’uso dello spazio e degli oggetti Nell’interazione con l’altro e con gli altri Nella capacità di rappresentarsi agli altri attraverso il movimento, la parola, il gioco Decreto ministeriale del 7 agosto del 1969 Il ministro dell’Educazione Nazionale Francese, Oliver Guichard enuncia: «l’educazione psicomotoria deve essere considerata come una educazione di base nella scuola dell'infanzia e nella scuola elementare. Essa condiziona tutti gli apprendimenti prescolari e scolari; questi non possono giungere a buon fine se il bambino non è giunto a prendere coscienza del suo corpo, a lateralizzarsi, a situarsi nello spazio, a controllare il tempo, e se non ha acquisito una sufficiente abilità nella coordinazione dei suoi gesti e movimenti. L’educazione psicomotoria deve essere privilegiata fin dalla tenera età; eseguita con costanza, essa consente di prevenire certi disadattamenti, difficili da eliminarli allorquando si sono strutturati.» CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Aspetti psicomotori nel contesto pre-scolastico Dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la crescita personale. Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri ed altrui. Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato sufficiente fiducia in se, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto. Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici. Queste indicazioni costituiscono un ponte tra le due scuole, ricordandoci che gli alunni della classe 1^ primaria sono in realtà in evoluzione dell’esperienza precedente. CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Aspetti psicomotori nel contesto pre-scolastico BAMBINO DI 3 ANNI IL CORPO IN MOVIMENTO Si orienta nello spazio circostante INDICATORI DI CONSEGUIMENTO a) Si muove con sicurezza negli ambienti utilizzati con regolarità b) Riconosce l’utilizzo dei diversi spazi Controlla i movimenti del proprio corpo a) Esegue i movimenti in base ai suoni e rumori b) Esegue semplici combinazione di movimenti (saltare su due piedi, salire e scendere le scale, afferrare e lanciare una palla ecc.) Riconosce e denomina le principali parti del corpo a) Riconosce e denomina gli elementi del viso e le principali parti del corpo a) Ricompone la figura umana divisa in tre parti (testa, tronco e arti) Ricompone la figura umana divisa in tre parti IL SE’ E L’ALTRO Accetta semplici regole Comunica semplici bisogni Si relaziona con gli adulti a) b) a) b) c) INDICATORI DI CONSEGUIMENTO Rispetta le basilari regole di convivenza Rispetta le basilari regole di sicurezza Chiede di utilizzare i servizi igienici al bisogno Esprime i propri bisogni Esplicita le proprie preferenze Vive con serenità il distacco dalla famiglia per affidarsi alle nuove figure adulte di riferimento CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Aspetti psicomotori nel contesto pre-scolastico BAMBINO DI 4 ANNI IL CORPO IN MOVIMENTO INDICATORI DI CONSEGUIMENTO Rappresenta lo schema corporeo a) Riconosce le varie parti del corpo e sa rappresentare la figura umana con sufficiente ricchezza di particolari Controlla gli schemi motori di base a) È capace di controllare il corpo in situazioni statiche e dinamiche Riconosce e denomina le principali parti del corpo a) Riconosce e denomina gli elementi del viso e le principali parti del corpo a) Ha raggiunto un sufficiente grado di autonomia nell’uso di servizi igienici, nel vestirsi, nel mangiare e nello svolgimento di attività semplici Autonomia nelle situazioni di vita quotidiana IL SE’ E L’ALTRO INDICATORI DI CONSEGUIMENTO Rispetta le norme di convivenza a) Conosce e rispetta le norme di sicurezza e le regole scolastiche Si relaziona con gli adulti Ascolta, fa domande, chiede spiegazioni ed esprime pareri Si relaziona con i pari a) Entra in comunicazione con gli altri in modo adeguato alle circostanze b) Gioca in modo costruttivo e creativo con i compagni CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Aspetti psicomotori nel contesto pre-scolastico BAMBINO DI 5 ANNI IL CORPO IN MOVIMENTO Motricità fine INDICATORI DI CONSEGUIMENTO a) Utilizza gli strumenti grafici in maniera adeguata impugnandoli correttamente b) Sa ritagliare con sufficiente precisione seguendo una linea tracciata sul foglio c) Sa incollare seguendo le indicazioni d) Il tratto grafico risulta essere né troppo marcato né troppo leggero Motricità globale a) Esegue percorsi, andature, movimenti anche complessi, dimostrando una buona coordinazione Autonomia personale a) b) Ha raggiunto un buon grado di autonomia personale nell’uso dei servizi igienici, nel vestirsi e nel mangiare Ha maturato il piacere di fare da sé ma sa chiedere aiuto quando necessario dimostrando un comportamento sufficientemente responsabile e una sufficiente consapevolezza dei propri limiti IL SE’ E L’ALTRO Rispetta le regole a) INDICATORI DI CONSEGUIMENTO Conosce e rispetta le norme di sicurezza, le regole scolastiche e di convivenza civile Si relaziona con gli adulti Ascolta, fa domande, chiede spiegazioni ed esprime pareri Si relaziona con i pari a) b) c) d) Sa argomentare e confrontarsi Gioca in modo costruttivo e creativo con i compagni Rispetta la diversità di opinioni È in grado di esprimere le proprie emozioni, riconoscere i propri stati d’animo Programma educativo-psicomotorio 1) Scoperta e presa di coscienza delle diverse parti del corpo con verbalizzazione A tale scopo, l’educatore porterà l’attenzione del bambino sull’associazione delle sensazioni cinestesiche: - Sensazioni di pressione - Sensazioni più leggere di contatto - Sensazioni visive 2) Controllo tonico ed affermazione della dominanza laterale 3) Giochi d’imitazione 4) Orientamento del proprio corpo con verbalizzazione a) Spostamenti liberi b) Obbedire al tamburello c) Ricercare gli spostamenti che fanno più chiasso d) Correre senza rumore e con rumore e) Sapersi fermare bruscamente e fare silenzio dopo uno spostamento chiassoso f) Il gioco della statua 2) 3) a)Controllo del livello sonoro b)Esercizio con il tamburello 4) 5 a) b) c) d) 6) a) b) c) Lanci a distanza di palloni di pesi diversi Lanciare a distanza un oggetto del peso di 200g Lanciare a distanze crescenti e poi decrescenti Lanciare a una stessa distanza due oggetti di peso diverso Alternanza spostamento-rilassamento Trovare diversi tipi di posizione seduta Rilassamento stando sdraiati a terra a) b) 2) a) b) c) d) 3) a) b) Mobilizzazione delle parti del corpo partendo da ordini verbali e in forma di gioco Le diverse parti del corpo Gioco passa passa con una piccola palla Il gioco dell’ascensore Giochi con palloncini Esecuzione di ordini verbali più precisi Mobilizzazione libera Gli spostamenti con le mani e con i piedi (andatura del cane, la lepre, la rana, l’orso, il bruco e passare da una posizione all’altra) 4) a) b) c) 5) a) b) c) d) Allungato sl dorso Allungato sul ventre Esercizi con le mani e coni piedi Battere sul tavolo in modo diversi Stesso esercizio ma su un tamburello Gioco: chiudere, aprire, divaricare e riunire Esercizi di dissociazione delle dita GIOCHI DI PERCEZIONE CORPOREA Sono esercizi fisici per acquisire e rafforzare la consapevolezza del proprio corpo. Conoscere lo schema corporeo significa, innanzitutto, percepire il corpo in maniera globale, nella sua interezza e poi in maniera analitica, nelle singole parti; significa anche conoscerlo, saperlo rappresentare graficamente e verbalmente nelle sue parti Una buona percezione del corpo migliora: - La fiducia in se stessi - La sicurezza nei movimenti - La postura - L’equilibrio - Coordinazione motoria dinamica generale GIOCHI DI PERCEZIONE CORPOREA 1. Tocca tocca il.. 2. Scopri chi è 3. Immobili come le statue 4. Come tronchi d’albero 5. Il pallone 6. Il serpente 7. Trova la parte 8. Gioco degli appoggi 9. Mano mano sul.. 10. Attenti all’orco 11. Il soffio 12. Incolliamoci 13 La faccia 14 Giochiamo con la testa 15 Giochiamo con le mani 16 Un insolito percorso 17 Giochiamo con le braccia 18 Giochiamo con le gambe 19 Le trottole 20 Occhio al ritmo! 21 Esercizi con la palla 22 L’albero 23 Musica e…stop 24 Lento e veloce 25 Il bosco 26 Testa,spallegambe 27 2 mani 2 palline 28 La pallina fastidiosa 29 cos’è? 30 cosa ho preso? 31 Lo specchio 32 Il semaforo 33 il mimo GIOCHI DI PERCEZIONE CORPOREA 34 I falsi fratellini 35 Le iniziali 36 Strega impalata 37 Imitiamo gli animali 38 La scatola magica 39 Il treno 40 L’arca di Noè 41 Il cacciatore 42 Draghi e giganti 43 Raccolta degli attrezzi OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive OBBIETTIVO D’APPRENDIMENTO: il corpo e le funzioni sensopercettive «Favorire uno sviluppo armonioso del bambino vuol dire, prima di tutto, dargli la possibilità di esistere come persona unica nella propria originalità ed in continua evoluzione, e offrirgli le condizioni più favorevoli per comunicare, esprimersi, creare, pensare» (B. Aucouturier) GRAZIE PER L’ATTENZIONE ED ORA…… IN PALESTRA!!