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Bes Scuola Primaria - Istituto Comprensivo di Ardenno

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Bes Scuola Primaria - Istituto Comprensivo di Ardenno
BES scuola primaria
Laboratorio per i docenti neo
assunti in provincia di Sondrio
a.s. 2015/2016
Condotto dall’insegnante Meri Rosa Tognela
PROGRAMMA DEL LABORATORIO
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Presentazione dei partecipanti
Rilevazione delle aspettative
Definizione di BES e riferimenti normativi
Come rispondiamo ai bisogni educativi speciali?
21st Century Education vs. 20th Century
Education
PAUSA
Una didattica per i BES
Il toolkit dell’insegnante moderno
Quanto siamo pronti?
Question time
La modalità di conduzione del laboratorio è pensata per mettere i
corsisti in situazione di sperimentare in prima persona alcune
tecniche inclusive
La realtà quotidiana della nostra scuola, così come quella della nostra società, è
contraddistinta dall’eterogeneità. In realtà lo è sempre stata, forse ora abbiamo una
maggiore sensibilità nel riconoscerla e nell’individuarla. Ogni individuo è diverso
dall’altro, è portatore di esperienze diverse, di culture diverse, di richieste diverse, di
bisogni diversi.
• Nella premessa delle Indicazioni Nazionali per la scuola del I ciclo leggiamo che
• « alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinchè ogni persona
sviluppi un’identità consapevole e aperta. La piena attuazione del riconoscimento e
della garanzia della libertà e dell’uguaglianza (art. 2 e 3 della Costituzione), nel
rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di ciascuno, richiede oggi, in modo
ancor più attento e mirato, l’impegno dei docenti e di tutti gli operatori della scuola,
con particolare attenzione alle disabilità e ad ogni fragilità»
• Nel capitolo specifico dedicato alla scuola primaria si legge invece testualmente che
«bisogna attivare interventi adeguati nei riguardi delle diversità per fare in modo
che non diventino disuguaglianze……qualche passo più avanti si legge ancora:
L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole comuni, anche se è da tempo
un fatto culturalmente e normativamente acquisito e consolidato, richiede
un’effettiva progettualità, utilizzando le forme di flessibilità previste dall’autonomia
e le opportunità offerte dalle tecnologie».
Definizione di BES e riferimenti
normativi: attività di
brainstorming
• Il concetto di bisogno educativo speciale è una macrocategoria che comprende tutte le
possibili difficoltà educative di apprendimento che gli alunni possono manifestare. Tra
queste le situazioni di disabilità certificata dalla legge 104/92 , quelle legate a disturbi
specifici dell’apprendimento regolamentate dalla legge 170/2010 e tutte quelle difficoltà
come il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, problematicità psicologiche,
comportamentali, relazionali e apprenditive di origine socioculturale e linguistica, ma
anche i casi in cui è ancora in corso la procedura diagnostica.
• Come vediamo nella normativa relativa agli alunni BES non sono inclusi gli alunni di
cittadinanza non italiana di recente immigrazione. Questi studenti, che ovviamente
manifestano bisogni educativi speciali, non rientrano dal punto di vista normativo tra gli
alunni BES; tuttavia i loro bisogni sono tutelati da un’apposita normativa ((CM n.24,2006, e
linee guida della CM n.2,2010) che tende a rendere il sistema maggiormente flessibile in
termini di tempi, orari, spazi e gruppi di apprendimento, per garantire anche in questi casi
la necessaria personalizzazione dei percorsi scolastici.
• Possiamo quindi affermare che hanno bisogni educativi speciali tutti quegli alunni che
evidenziano una difficoltà nell’apprendimento e nella partecipazione sociali, rispetto alla
quale è richiesto un intervento mirato, individualizzato e personalizzato, nel momento in
cui le normali misure e attenzioni didattiche non sono sufficienti a garantire un percorso
educativo efficace.
• Il PEI e il PDP sono i due strumenti programmatici principali per la gestione della
didattica speciale a scuola.
• Il PEI è rivolto agli alunni con disabilità ed è lo strumento che gli insegnanti
utilizzano per programmare obiettivi, attività didattiche e atteggiamenti educativi
«su misura» per la singola e specifica peculiarità di quell’alunno ponendo
particolare attenzione ai suoi punti di forza dai quali si potrà partire per impostare il
lavoro. Quanti di voi hanno partecipato alla stesura di un PEI? Quanti di voi sono
insegnanti di sostegno? Una raccomandazione importante da fare è che tutti gli
inseganti del team partecipino collegialmente alla stesura del PEI e che questo
lavoro non venga lasciato al solo insegnante di sostegno in quanto l’integrazione di
questi alunni deve riguardare ogni ambito della vita scolastica e non essere
circoscritta a qualche ora o ad attività svolte con l’insegnante di sostegno nell’aula di
sostegno. Per la stesura del PEI la scuola collabora con la Asl e la famiglia
• Il PDP è necessario per gli alunni con DSA o altre tipologie di BES.
Il PDP è di piena competenza della sola scuola che può (non deve) chiedere la
collaborazione di specialisti
E’ obbligatorio per i DSA mentre per i BES è a discrezione del Consiglio di classe.
Deve essere efficace, cioè deve poter funzionare e deve essere applicato alla
lettera. E’ condiviso con la famiglia alla quale deve essere spiegato molto bene
Come rispondiamo ai bisogni
educativi speciali?
Tratto da “Diario di scuola” di Daniel Pennac edito da Feltrinelli
…..vi fosse una correlazione tra una classe e un'orchestra.
“Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La
cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia.
Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è
un'orchestra che suona la stessa sinfonia. E se hai ereditato il
piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa
soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al
momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo
triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della
qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il
piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo
triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come
il primo violino, ma conoscerà la stessa musica.
Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo
i primi violini. E alcuni colleghi si credono dei Karajan che non
sopportano di dover dirigere la banda del paese. Sognano tutti la
Filarmonica di Berlino, è comprensibile….”
La didattica per competenze come modalità
di lavoro inclusivo
ASPETTI
FONDAMENTALI
DELLA
DIDATTICA PER COMPETENZE/1
• Centralità dell’alunno e responsabilità nella
costruzione del proprio apprendimento
• Ruolo di mediatore, tutor e facilitatore da
parte del docente
• Assunzione di responsabilità educativa da
parte dei docenti (l’istruzione serve alla
formazione della persona e del cittadino
autonomo e responsabile)
• Flessibilità didattica: utilizzo di mediatori
diversi e flessibili
ASPETTI FONDAMENTALI DELLA DIDATTICA
PER COMPETENZE/2
• Approccio all’apprendimento prevalentemente
induttivo (dall’esperienza al modello e alla teoria),
accompagnato però da una costante riflessionericostruzione che accompagna l’azione, tale da
permettere all’alunno di acquisire consapevolezza
del proprio agire
• Metacognizione
• Capacità di autovalutazione
• Integrazione dei saperi che insieme concorrono a
costruire competenze attraverso l’esperienza e la
riflessione
• Dimensione sociale dell’apprendimento:
discussione, apprendimento tra pari, mutuo aiuto,
apprendimento collaborativo
• Didattica centrata sull’esperienza, contestualizzata
nella realtà, fatta di compiti significativi
ASPETTI FONDAMENTALI DELLA
DIDATTICA PER COMPETENZE/3
• Attenzione agli aspetti affettivo-emotivi e
relazionali dell’apprendimento
• Affidamento agli alunni di responsabilità,
progettualità, presa di decisioni, assunzione
di cura verso cose, animali, persone, in
contesti veri o verosimili. Anche nella
quotidianità e nella «didattica ordinaria» è
opportuno problematizzare, coinvolgere gli
allievi, contestualizzare nell’esperienza, dare
senso all’apprendimento
AMBIENTE, TECNICHE E STRUMENTI
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Apprendimento sociale
Apprendimento cooperativo e tra pari
Laboratorialità
Riflessione
Unità di apprendimento
Compiti significativi
Problem posing and problem solving
Nuove tecnologie
Biografie cognitive
Discussione
Valorizzazione dell’apprendimento attivo
https://www.youtube.com/watch?v=HiD1UqLPrOg
Visione di un filmato seguito da dibattito
Una didattica per i BES:
attività di «studio di caso »
condotta in piccolo gruppo:
si chiede di analizzare i casi al fine di far emergere le
criticità e di individuare le strategie utili per colmarle.
Segue la condivisione delle riflessioni e la
formalizzazione dei contenuti in schemi riassuntivi.
hema riassuntivo dei punti
hiave per la didattica inclusiva
https://www.youtube.com/watch?v=Vil02nLfWM8
Visione di un filmato seguito da dibattito
Buon lavoro a tutti..
Bibliografia consigliata:
• Imparando a imparare – Joseph Novak
• La didattica per competenze – Franca da Re
• BES a scuola – Autori vari – Erickson
Sitografia consigliata:
• http://www.pearson.it/
• http://www.icpaesiorobici.gov.it/albo/?page_id=775
• http://www.sondriocts.it/
• http://www.labda-spinoff.it
www.airipa.it
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