...

Metodo di studio efficace per DSA

by user

on
Category: Documents
13

views

Report

Comments

Transcript

Metodo di studio efficace per DSA
METODO DI STUDIO EFFICACE
PER DSA
UN METODO O TANTI METODI?


Ogni insegnante nel corso della sua carriera ha
dato suggerimenti “di metodo” ai propri alunni
come per esempio: studia sottolineando i termini
chiave, ripeti ad alta voce quanto hai letto,
prepara degli schemi, ecc..
Già la numerosità e varietà dei suggerimenti ci
può far ipotizzare che esistano tanti metodi per
studiare.
2
È POSSIBILE POTENZIARE IL METODO DI STUDIO?
SÌ
Analisi stile di apprendimento, abilità e punti di forza;
Esplorazione metacognitiva delle modalità di studio adottate dallo
studente;
Guida o intervento per migliorarle o renderle più efficaci (proporre
nuove strategie, provare ad applicarle e riflettere sulla loro utilità);
Circolo virtuoso tra bambino, genitore ed insegnante; per accompagnare
il bambino con DSA verso l’autonomia a cui dobbiamo tendere come
traguardo.
3

Ognuno ha un proprio stile cognitivo e di apprendimento;
cioè
delle
proprie
modalità
di
elaborazione
dell’informazione (es. verbale - visivo; analitico - globale).

Non esiste una metodologia standard adatta ad ogni
bambino; questa andrà personalizzata sfruttando i suoi
punti di forza.

Un bambino con una buona memoria visiva potrà aiutarsi
con schemi, figure e parole chiave che colleghino i concetti
da apprendere;

Un bambino con una buona memoria uditiva potrà essere
agevolato ascoltando una prima lettura del materiale e
ripetendo in seguito la lezione a voce alta.
4

Non esiste un metodo di studio migliore di tutti gli
altri e da suggerire allo studente in quanto risolutivo
di ogni suo problema scolastico;

Esistono delle strategie che possono essere suggerite
dal docente ed utilizzate dallo studente in modo
funzionale al proprio stile di apprendimento.
5
Obiettivi di base




Favorire la metacognizione circa le proprie modalità
di studio e il proprio processo di apprendimento;
Conoscere nuove strategie di studio, provare ad
applicarle e riflettere sulla loro utilità;
Accrescere
la
consapevolezza
rispetto
all’organizzazione di tempi e luoghi più idonei allo
studio;
Conoscere
i
principali
strumenti
tecnologici
disponibili e imparare ad utilizzarli in modo
funzionale al proprio stile di apprendimento.
6
METODO DI STUDIO



Leggere il materiale da studiare per farsi un’idea
generale dell’argomento;
Individuare le informazioni più importanti;
Memorizzare i contenuti:

ripetizione

uso di schemi, mappe e/o riassunti scritti
7
ALCUNE STRATEGIE





Sottolineare solo dopo aver letto il materiale da
studiare almeno una volta;
Porsi delle domande: cercare domande mirate a cui
rispondere aiuta ad apprendere alcune informazioni;
Anticipare i contenuti: analizzare tutti gli elementi di
un testo (titolo, immagini, parole chiave);
Fare collegamenti a conoscenze personali;
Dividere in sequenze e dare un titolo può essere un
modo veloce per sintetizzare il brano.
8
DSA HA BISOGNO DI
UN EFFICIENTE METODO DI STUDIO?
PERCHÉ UNO STUDENTE



Rispetto ai coetanei non può permettersi di adottare il
metodo di studio più diffuso: leggere più volte il
materiale da studiare da cui poter eventualmente
ricavare riassunti o schemi, da rileggere prima delle
verifiche.
La sua difficoltà di lettura gli rallenterebbe non solo i
tempi, ma lo affaticherebbe e gli renderebbe precari i
processi per accedere al significato ed immagazzinare
i contenuti rilevanti.
Per non disperdere risorse e accedere al significato è
necessario ottimizzare il tempo a disposizione.
9
IN CLASSE
Metà studio avviene già ascoltando la spiegazione! Non sempre
gli studenti si rendono conto che un buon metodo di studio ha
inizio durante la spiegazione da parte del docente.
La domanda da fare:
Cosa si può ricavare durante la spiegazione in classe che sia
utile per favorire la comprensione dei contenuti da studiare e ridurre
il tempo da dedicare allo studio pomeridiano?
10
Cosa può fare
l’alunno
Chiedere
spiegazioni
al
docente
per
eventuali
chiarimenti;

Cercare di individuare i
contenuti
ritenuti
fondamentali dal docente e
annotarli (simboli visivi, parole
chiave,
brevi
frasi,
evidenziazione di alcune parti
importanti e riferimenti a
figure, tabelle, ecc.)

Cosa può fare il docente
Assicurarsi
dell’
avvenuta comprensione da
parte dell’ alunno;

Esplicitare
in
modo
chiaro le parti considerate
importanti per la corretta
comprensione
dell’argomento;

Chiarire
oggetto
di
valutazione.

cosa
sarà
verifica
e
11
A CASA



Affrontare lo studio per paragrafi o piccoli pezzi
perché leggere tutto il materiale da studiare risulta
inadeguato e controproducente
(prolungamento
importante del tempo di studio e fatica cognitiva).
La lettura per studiare deve essere una ricerca
predefinita di informazioni e non un’ esplorazione
senza meta alla fine della quale probabilmente non si
capisce cosa è più importante e cosa non lo è.
Produrre dei promemoria efficaci sul testo o su altri
supporti (ad esempio schemi, mappe concettuali, ecc.)
che, attraverso concetti base, forniscano conoscenze
utili anche a distanza di tempo.
12
ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO DI STUDIO
PLANNING GIORNALIERO
Organizzazione gerarchica dei compiti :
 Sistemazione degli appunti del giorno
 Compiti urgenti
 Materie più difficili
 Compiti che si posso o fare in poco tempo
 Materie con più richieste

STRUMENTI COMPENSATIVI
METODO IN 5 PUNTI PER LO STUDIO
ORALE. PUNTO UNO
Leggere il contenuto del testo al bambino
per una o due volte
 Obiettivo: comprensione del contenuto del testo.
 Strumento: lettura dell’adulto o uso sintesi
vocale. In questa prima fase, ciò che è necessario,
è la comprensione dei contenuti.

PUNTO DUE
Chiedere un breve riassunto orale di ciò
che si è ascoltato
 Obiettivi: a) assicurarsi che abbia un’idea anche
generale di ciò che ha ascoltato; b) richiamare le
conoscenze che il bambino già possiede in merito
a questo argomento. c) segnare nel testo o su un
foglio le parole/frasi con cui il bambino ha
riassunto il testo.
 Usare domande come “Di cosa parla questo
testo? Che cosa hai capito di ciò che ho letto?”. Nei
bambini più piccoli bastano anche poche parole.
E’ utile domandare al bambino se possiede
conoscenze pregresse relative all’argomento
trattato, ad esempio: “quello che abbiamo appena
letto, ti ricorda qualcosa che già conosci?”.

PUNTO TRE
Realizzare una mappa concettuale insieme
al bambino
 Obiettivo: rappresentazione schematica delle
conoscenze studiate
 Strumento: mappa concettuale (su carta o su
computer) con immagini e/o specifiche parolechiave.
 E’ necessario trasformare graficamente,
tramite mappa concettuale, il riassunto del
testo da studiare. Per fare ciò useremo proprio
le parole/frasi con cui il bambino ha riassunto il
brano ascoltato. Queste potranno essere inserite
come parole o come immagini

PUNTO QUATTRO
Leggere ancora una volta il testo mentre il
bambino segue la lettura sulla mappa
concettuale
 Obiettivo: prendere confidenza con la mappa
concettuale ed ampliare le conoscenze rispetto al
tema trattato.
 Strumento: lettura dell’adulto o uso sintesi
vocale. Mentre il genitore legge, il bambino ha la
possibilità di seguire il discorso sulla mappa
concettuale da lui realizzata.

PUNTO CINQUE
5- Ripetizione da parte del bambino del
testo studiato tramite mappa concettuale.
 Obiettivo: esposizione di quanto studiato.
 Strumento: mappa concettuale in versione finale
 L’ultima fase è quella relativa all’esposizione. La
mappa concettuale, stampata, cartacea oppure
in digitale su computer portatile o tablet, viene
portata a scuola ed utilizzata durante le
interrogazioni.

MAPPA CONCETTUALE METODO DI STUDIO
CONCLUSIONI


Un metodo di studio, che tenga conto della scarsa
efficienza di lettura, deve essere considerato un
fondamentale strumento compensativo eventualmente
da affiancare a tutti gli altri, tecnologici e didattici,
indicati dalle circolari ministeriali.
Qualsiasi altro strumento compensativo, anche
quello tecnologicamente più avanzato, non sarà
sufficiente da solo a «compensare» le difficoltà di
lettura senza l’utilizzo di un efficace metodo di
studio.
22
ESEMPIO ATTIVITÁ PRIMA FASE
Anticipare i contenuti:
analizzare tutti gli
elementi di un testo; titolo,
immagini, didascalie
23
Porsi
delle
domande:
formulare
domande
mirate a cui rispondere
aiuta
ad
apprendere
alcune informazioni.
24
PERSONAL READER
Che cos’è
È un lettore portatile su chiavetta con:
Calcolatrice con sintesi vocale;
Personal PDF;
Registratore MP3 (crea file audio MP3 partendo dal testo
selezionato).
Non ha bisogno di essere installato e permette di leggere
attraverso la sintesi vocale Loquendo qualsiasi testo
selezionabile (da internet, dal libro digitale, dai documenti,
dalla mail, ecc.).
La chiavetta è di 4 GB, quindi può essere utilizzata anche
per salvare i dati e i documenti, come ad esempio i propri
25
Come si usa
26
Personal PDF
27
SUPERMAPPE
Che cos’è
È un software per la creazione di Mappe Multimediali,
cioè Mappe Concettuali.
L'interfaccia, facile ed intuitiva, è adatta sia ad un utilizzo
da parte di bambini della scuola primaria che secondaria di
primo grado.
Può funzionare integrandosi alla sintesi vocale Loquendo
per avere la lettura dei singoli concetti o dell'intera mappa.
Ha una ricca dotazione di immagini pronte all'uso
all'interno delle mappe e può cercare le immagini
direttamente su Internet oppure da qualsiasi fonte esterna,
comprese le fotocamere digitali.
28
Come si usa – Foglio vuoto per la creazione della Mappa
29
Come si usa – Creazione di due concetti
30
Come si usa – Una mappa concettuale
31
PERSONAL READER E SUPERMAPPE
La chiavetta di Personal Reader
contiene anche il Visualizzatore di
SuperMappe,
utilizzabile
senza
alcuna installazione.
Il Visualizzatore permette l’apertura e la
presentazione delle mappe anche se il
programma SuperMappe, che ne consente la
creazione e la modifica, non è installato.
È quindi possibile mostrare, usare e stampare (ma
non modificare) le mappe su qualsiasi computer
anche dove non è installato il software
SuperMappe.
32
Fly UP