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Il progetto di Dio - Diocesi di Locri

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Il progetto di Dio - Diocesi di Locri
IV domenica di
Avvento
Non temere
Maria
Prima di leggere il testo, preghiamo lo Spirito
Santo per chiedere docilità nell’ascolto,
illuminazione dell’intelligenza e cuore disponibile
ad accogliere la Parola. Senza la presenza dello
Spirito, non ci si può inoltrare nel cuore delle
Scritture da Lui ispirate.
O Amore infinito,
che procedi dal Padre e dal Figlio,
insegnami ad agire sempre
come vero figlio di Dio.
Dimora in me e fa’ che io dimori in te,
per amare come ami tu.
Tienimi unito a Te,
riempimi del tuo amore,
affinché per mezzo tuo ,
resti unito al Padre e al Figlio.
Donami di essere pienamente sensibile
al tocco divino, infinitamente delicato.
O Spirito di Gesù,
fa’ crescere nel mio cuore
la grazia dell’adozione a figlio
perché si formi in me Gesù,
a gloria di Dio Padre. Amen.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
26In
quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse
un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché
hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla
luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio
dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e
regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non
conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di
te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che
nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta,
tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo
è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio».
38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo
la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
!
Momento
di silenzio orante
Rileggiamo il testo personalmente
e apriamoci alla ricerca dei segni di Dio.
Assumiamo un atteggiamento interiore di stupore
e di meraviglia verso ‘questa’ Parola di Dio
come se la stessimo ascoltando per la prima volta:
è la parola che il Signore desidera rivolgere proprio a noi,
qui ed ora!
L´angelo Gabriele fu mandato da Dio in una
città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a
una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, di nome Giuseppe.
26
 Luca sente l’esigenza di ‘scrivere per ordine ‘ (Lc 1,3), di precisare
nomi e luoghi, tempi: Elisabetta e Zaccaria al tempo di Erode, re
della Giudea; una Vergine, una città della Galilea, Nazareth.
 Gabriele (Dio è forte) aveva per missione di rivelare agli uomini il
senso delle visioni e spiegare il significato della storia; a lui toccava
annunciare la venuta del Messia, come racconta il libro di Daniele
(8,15; 9,2lss).
 L´angelo si diresse in un villaggio ignorato da tutto l´Antico
Testamento, incluso da storici contemporanei, come Flavio Giuseppe.
Luca, che conosce poco la geografia della Palestina, chiama “città”
un piccolo villaggio.
 Nazaret apparteneva alla Galilea, la provincia meno credente di tutto
il paese; provincia sempre pronta a rivolte politiche e formata da
gente poco osservante della Legge di Dio e dei buoni costumi; per
questo era conosciuta con disprezzo come “Galilea dei pagani”.
La vergine si chiamava
Maria.
27
 Nel paese di Nazaret viveva un giovane, di nome Giuseppe, da
poco sposato con Maria, che poteva avere sui tredici anni, età in
cui erano solite sposarsi le ragazze a quel tempo.
 Maria era una persona esclusa per tre motivi: per essere donna,
per essere povera e per essere giovane. Ed è in quel luogo di
emarginazione e povertà dove il progetto di Dio darà frutto.
 Giocando con i «cinque mesi» in cui Elisabetta rimase nascosta,
nel «sesto mese» Dio mandò di nuovo il suo messaggero, dopo
l´incontro con Zaccaria nel tempio.
 Per Maria, che non lo sa, questo sesto mese è il suo “oggi”.
 Come per lei anche per noi c’è un oggi che è un unico, luogo
dell’invito ad entrare in un progetto pensato per noi
28
Entrando da lei
«Entrando nella sua casa» oppure «entrando in lei». Maria
ha visto l´angelo, o forse no? Sicuramente sì, perché poi
tutto si realizzerà. Con che occhi lo ha visto? Con quelli del
corpo o con quelli del suo spirito?
Il mistero dell´incontro tra l´uomo e Dio non si può
spiegare. Succede e basta. E´ un incontro che lascia il
segno, e qui sta la grandezza del fatto.
La piena di grazia non ha altri occhi che quelli dello spirito,
di modo che per lei esiste un solo sguardo, quello dello
spirito, lo sguardo trasparente del cuore puro, che può
vedere Dio senza morire.
28
«Rallegrati,
piena di
grazia
 ’Gioisci’, sintesi di tutta la rivelazione: la proposta che Dio fa
all’uomo è l’offerta della sua gioia, che è lui stesso. Gioia che si
concretizza in: ‘Rallegrati, piena di grazia – ‘graziata’, il Signore è
con te’.
 Maria scopre il suo nuovo nome, il vero nome: l’amore di Dio per
lei.
 Ogni rivelazione, annuncio di salvezza parte da un ‘riconoscere’
che Dio riempie di grazia, del suo dono…della sua Presenza. Solo se
mi lascio ‘disarmare’, turbare-stupire come Maria da questa
Presenza amante posso accogliere e sentire il suo annuncio qui ed
ora per la mia vita
 L´angelo si dirige a Maria (l´amata o esaltata da Dio) salutandola
come se si trattasse di Gedeone, Giuditta o qualche altro grande
personaggio biblico (Gdc 6,12; Gdt 13,11).
28
il Signore é con te».
aiuto permanente di Dio, affinché
realizzi un compito umanamente
impensabile
A queste parole ella fu molto turbata
e si domandava che senso avesse un
saluto come questo.
29
 Il saluto non provoca timore in Maria, ma solo
turbamento per la grandezza del suo contenuto.
 legittimo l´imbarazzo di Maria: si sente amata da
Dio e povera creatura, non sa che è piena di
grazia;
 per lei è normale essere com’è, aderire al bene
sempre e in ogni luogo, a quella attrazione che la
trasporta in alto.
L´angelo le disse: «Non temere, Maria,
perché hai trovato grazia presso Dio.
30
 Il timore di Maria è il sentimento dei piccoli, di
sorpresa e meraviglia, di stupore per essere
oggetto di attenzione da parte di qualcuno
molto importante.
 E se quel qualcuno è Dio, come sarà grande il
timore? Al punto di essere cosciente della
propria piccolezza e che tutto ciò che possiede
è un dono gratuito d´amore
Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla
luce e lo chiamerai Gesù.
32 Sarà grande e verrà chiamato Figlio
dell´Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono
di Davide suo padre, 33 e regnerà per sempre
sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà
fine».
31
 Il progetto di Dio: concepire, dare alla luce,
chiamarlo
 Maria è tutta per Gesù: il Salvatore è già lì
nelle parole dell’angelo
 Ciò che resta oscura è la modalità della
cooperazione umana: all’uomo resta la libertà
di concretizzare ciò che è il compimento del
suo pensiero
Allora Maria disse all´angelo: «Come
avverrà questo, poiché non conosco
uomo?».
34
 Maria non dubita di Dio, sa che la parola pronunciata da Dio è sempre
possibile: non riesce a capire come avverrà
 Maria non chiede garanzie, domanda semplicemente come questo si
può realizzare. L´Israele fedele alle promesse non aspetta vita e
fecondità da nessun uomo, neppure della linea davidica, ma solo da
Dio, anche se non sa come si potrà realizzare quel piano
 Il caso di Maria, che concepisce senza intervento di uomo, è unico nel
suo genere. Nella Bibbia si parla di madri sterili, che danno a luce per
intervento di Dio, ma sempre con la collaborazione di un uomo.
Quello di Maria è nuovo e inaspettato.
 Con questo linguaggio, così strano per l´uomo di oggi, si indica che
Gesù nasce da Dio ed è un progetto portato avanti da Dio stesso; Dio,
e non l´uomo, ha l´iniziativa
Le rispose l´angelo: «Lo Spirito Santo
scenderà su di te e la potenza
dell´Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà
chiamato Figlio di Dio.
35
Maria dovrà semplicemente
accogliere
Sarà lo Spirito a scendere in lei
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella
sua vecchiaia ha concepito anch´essa un
figlio e questo é il sesto mese per lei, che
era detta sterile: 37 nulla é impossibile a
Dio».
36
 La vicenda di Elisabetta conosciuta da Maria: il progetto è lo stesso
 A Maria, che non ha chiesto nessuna prova, l´angelo offre un segno.
 La ripetizione, per terza volta, del tema della «vecchiaia/sterilità»
serve per sottolineare al massimo la situazione limite in cui si trovava
la coppia di Elisabetta e Zaccaria;
 la ripetizione del tema dei «sei mesi» costituisce il modo più idoneo
per racchiudere (apre e chiude il racconto) la nascita dell´Uomo
nuovo nel «sesto giorno» della nuova e definitiva creazione.
 La forza creatrice di Dio non ha limiti: non solo ha restituito la
fecondità all´Israele religiosamente sterile, ma ha ricreato l´Uomo
nel seno di una ragazza del popolo, quando era ancora «vergine»,
senza partecipazione d´uomo
Allora Maria disse: «Ecco la serva del
Signore: avvenga per me secondo la tua
parola».
38
 Dio non impone il suo piano a Maria, glielo propone. E
lascia che, con libertà, Maria decida.
 l´attenzione alla Parola pronunciata su di lei è di tale
dimensione, che si può sentire unicamente “serva”:
strumento utile per la realizzazione concreta del volere
del Padre.
 Maria non dice che compirà il piano di Dio. Ella è
cosciente della sua piccolezza. Solo chiede che quel piano
si realizzi in lei: ella non metterà nessun ostacolo, non
cercherà né di evitarlo né di affrettarlo.
 La risposta di Maria è essenziale: ecco la serva....
E l´angelo si
allontanò da lei.
38
 L’angelo esce dalla vita di Maria, lasciandola
sola.
 Da questo momento Maria cammina soltanto
nella fede, sostenuta dalla memoria di quanto è
accaduto
Canterò per sempre
l'amore del Signore
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».
meditatio
E’ il momento individuale della lectio:
la Parola ascoltata e compresa va ora meditata e
assimilata , pregata e contemplata .
‘Meditare’ vuol dire far penetrare profondamente la
Parola nell’intimità del tuo cuore e poi mobilitare tutte le
tue energie per confrontare con essa il tuo vissuto attuale,
operando così un’autentica conversione.
Dall’ascoltare e meditare passa quindi a ‘pregare’ la
Parola:
è la tua risposta a Dio dopo averlo ascoltato; è dire ‘sì’
alla sua volontà e al suo progetto su di te.
 Dio il totalmente lontano, colui che è stato cercato da sempre, Lui
viene vicino a me, l’altissimo si curva, l’immenso si fa piccolo per
essere abbracciato e concepito.
 Siccome l’uomo non può essere vicino a Dio con le sue forze, Dio ha
deciso di essere vicino all’uomo.
 Perché la gioia di Dio, che è amore, è di essere con l’amata.
 Ma la storia non finisce con la proposta grandiosa, ma ad ogni
annuncio di Dio nella vita segue un’ ’incarnazione’, una ‘nascita’ di
Dio stesso nella storia mia e dei miei fratelli.
 A me non è dato di sapere il tempo o il luogo del compimento.. (‘Ora
avvenne che, essendo Maria e Giuseppe là, si compirono per lei i
giorni del suo partorire’ Lc 2,6) per Dio ogni ‘dove’ sarà il momento
opportuno .
 A me, allora, rimane solo il compito di custodire con amorevole
attenzione…l’annuncio-sussurro che Lui ha lasciato dentro di me…e
dargli la possibilità di prendere forma, di prendere ‘carne’…allora Lui
ci farà vedere con i nostri occhi e toccare il Verbo della Vita in germi
di novità in noi e attorno a noi.
«A che cosa serve che io dica
che Cristo è venuto soltanto
nella carne che egli ricevette
da Maria, se non manifesto
che è venuto pure nella mia
carne»
(Origene)
Maria stella della nuova evangelizzazione
Evangelii Gaudium, n. 285
Maria, la Chiesa e ciascun fedele,
in modi diversi generano Cristo
Nelle Scritture divinamente ispirate, quello che si intende
in generale della Chiesa, vergine e madre, si intende in
particolare della Vergine Maria […]
Si può parimenti dire che ciascuna anima fedele è sposa
del Verbo di Dio, madre di Cristo, figlia e sorella, vergine e
madre feconda […].
Cristo rimase nove mesi nel seno di Maria,
rimarrà nel tabernacolo della fede della Chiesa
fino alla consumazione dei secoli;
e, nella conoscenza e nell’amore dell’anima fedele,
per i secoli dei secoli
(Isacco della Stella)
Maria stella della nuova evangelizzazione
Evangelii Gaudium, n. 286
Maria, donna di fede, che cammina nella fede
Maria si è lasciata condurre dallo Spirito, attraverso un
itinerario di fede, verso un destino di servizio e fecondità.
Noi oggi fissiamo lo sguardo su di lei, perché ci aiuti ad
annunciare a tutti il messaggio di salvezza, e perché i
nuovi discepoli diventino operosi evangelizzatori
In questo pellegrinaggio di evangelizzazione non mancano
le fasi di aridità, di nascondimento e persino di una certa
fatica, come quella che visse Maria negli anni di Nazaret
Maria stella della nuova
evangelizzazione
Evangelii Gaudium, n. 286
Maria, che cammina nella fede
« È questo l’inizio del Vangelo, ossia della buona, lieta
novella. Non è difficile notare in questo inizio una
particolare fatica del cuore, unita a una sorta di « notte
della fede » – per usare le parole di san Giovanni della
Croce – , quasi un « velo » attraverso il quale bisogna
accostarsi all’Invisibile e vivere nell’intimità col mistero.
È in questo modo che Maria, per molti anni, rimase
nell’intimità col mistero del suo Figlio, e avanzava nel suo
itinerario di fede »
Maria stella della nuova evangelizzazione
Evangelii Gaudium, n. 288
stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa
 Ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza
rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la
tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di
maltrattare gli altri per sentirsi importanti.
 Guardando a lei scopriamo che colei che lodava Dio perché « ha rovesciato i
potenti dai troni » e « ha rimandato i ricchi a mani vuote » (Lc 1,52.53) è la
stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia. È anche
colei che conserva premurosamente « tutte queste cose, meditandole nel
suo cuore » (Lc 2,19).
 Maria sa riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed
anche in quelli che sembrano impercettibili. È contemplativa del mistero di
Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti.
 È la donna orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche nostra Signora della
premura, colei che parte dal suo villaggio per aiutare gli altri « senza
indugio » (Lc 1,39).
 Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino
verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione
Vergine e Madre Maria, tu che,
mossa dallo Spirito, hai accolto il
Verbo della vita nella profondità
della tua umile fede, totalmente
donata all’Eterno,
aiutaci a dire il nostro “sì”
nell’urgenza, più imperiosa che mai,
di far risuonare la Buona Notizia di
Gesù. Tu, ricolma della presenza di
Cristo, hai portato la gioia a
Giovanni il Battista, facendolo
esultare nel seno di sua madre. Tu,
trasalendo di giubilo, hai cantato le
meraviglie del Signore. Tu, che
rimanesti ferma davanti alla Croce
con una fede incrollabile, e ricevesti
la gioiosa consolazione della
risurrezione, hai radunato i
discepoli nell’attesa dello Spirito
perché nascesse la Chiesa
evangelizzatrice. Ottienici ora un
nuovo ardore di risorti per portare a
tutti il Vangelo della vita che vince
la morte.
Dacci la santa audacia di cercare nuove
strade perché giunga a tutti il dono della
bellezza che non si spegne.
Tu, Vergine dell’ascolto e della
contemplazione, madre dell’amore, sposa
delle nozze eterne, intercedi per la
Chiesa, della quale sei l’icona purissima,
perché mai si rinchiuda e mai si fermi
nella sua passione per instaurare il
Regno.
Stella della nuova evangelizzazione,
aiutaci a risplendere nella testimonianza
della comunione, del servizio, della fede
ardente e generosa, della giustizia e
dell’amore verso i poveri,
perché la gioia del Vangelo giunga sino ai
confini della terra e nessuna periferia sia
priva della sua luce.
Madre del Vangelo vivente,
sorgente di gioia per i piccoli,
prega per noi. Amen. Alleluia.
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