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idealismo tedesco - Scuole Maestre Pie
DAL KANTISMO ALL’IDEALISMO, IL PENSIERO DI FICHTE E SCHELLING La parola “idealismo” ha una varietà di significati in filosofia: 1. IDEALISMO GNOSEOLOGICO: si intende tutte quelle posizioni filosofiche che finiscono per ridurre l’oggetto della conoscenza a idea o rappresentazione (Cartesio, Berkeley, Kant) 2. IDEALISMO ROMANTICO O ASSOLUTO: indica la corrente filosofica post-kantiana originata in Germania nel periodo romantico CARATTERISTICHE DELL’IDEALISMO ROMANTICO: 1. Critiche a Kant: è contraddittorio dichiarare esistente e al tempo stesso inconoscibile, la cosa in sé. Se il criticismo è vero bisogna abolire la cosa in sé. Ogni realtà di cui siamo consapevoli esiste come rappresentazione della coscienza, la quale è condizione indispensabile del conoscere. Ma se l’oggetto risulta concepibile solo in relazione a un soggetto che lo rappresenta, come può venire ammessa la cosa in sé? L’idealismo nasce quando Fichte, spostando il discorso dal piano gnoseologico al piano metafisico, abolisce la cosa in sé= ovvero la nozione di una realtà esterna all’io L’io così diventa un’entità creatrice (fonte di tutto ciò che esiste) e infinita (priva di limiti) Principali tesi: TUTTO è SPIRITO Domande: In che senso lo spirito è fonte creatrice di tutto? Che cos’è allora la natura o materia? La risposta deriva dal concetto di dialettica: nella realtà non esiste mai il positivo senza il negativo, la tesi senza l’antitesi e quindi lo spirito senza la natura. Lo spirito è la causa della natura, poiché questa esiste solo in funzione dell’io, perché è solo la scena della sua attività: 1. Lo spirito CREA la realtà, nel senso che l’uomo rappresenta la ragion d’essere dell’universo, che in esso trova il suo scopo 2. La natura non esiste come momento a sé stante, ma come momento dialettico necessario alla vita dello spiritpo Se l’uomo è la ragion d’essere e lo scopo dell’universo vuol dire che egli coincide con Dio stesso, con l’assoluto e con l’infinito L’unico Dio possibile per gli idealisti è lo spirito dialetticamente inteso: ovvero il soggetto che si costituisce tramite l’oggetto, l’io che si sviluppa attraverso il non-io L’idealismo è una forma di panteismo spiritualistico= Dio è lo spirito che opera nel mondo, cioè l’uomo Gli idealisti sono d’accordo nell’interpretare la realtà come spirito, ma si differenziano per il modo di intendere l’infinito e i suoi rapporti con il finito (natura e storia) VITA 1. 2. 3. (Rammenau 1762-Berlino1814): studia teologia a Jena e Lipsia lottando contro la miseria Diventa docente a Jena e vi rimase fino all’espulsione nel 1799, dopo le accuse di ateismo (Dio è l’ordine morale del mondo) Docente a Berlino, i suoi interessi si sposteranno dall’azione morale alla fede religiosa. OPERE PRINCIPALI: Discorsi alla nazione tedesca, Fondamenti dell’intera dottrina della scienza Fichte vuole costruire una filosofia dell’infinito e costruire un sistema (sapere assoluto e perfetto). È necessario trovare un principio unico e assoluto: l’io puro che si coglie da sé, attraverso un’intuizione intellettuale (autointuizione immediata dell’io di sé in quanto attività autocreatrice) Idealismo soggettivo L’io pone se stesso (TESI): l’io si auto-pone, anche il principio di identità (A=A) è posto dall’io, all’origine di tutto vi è l’IO puro come agire, tutto deriva da questa azione. È autocreazione e coincide con l’intuizione intellettuale che l’Io ha di sé. 2. L’Io oppone a sé un non io (ANTITESI): oppone a sé qualche cos’altro che è non-io (oggetto, mondo, natura). È posto dall’Io e quindi è nell’Io. 3. L’Io oppone, dentro l’Io illimitato, un io divisibile a un non-io divisibile (SINTESI): l’Io avendo posto un non-io si trova ad essere limitato, si perviene così alla situazione concreta del mondo con una molteplicità di io infiniti 1. SIGNIFICATO: F. ha voluto dire che l’Io per poter essere tale deve presupporre di fronte a sé un non-io e si trova così ad esistere come io infinito. Parole complicate solo per dire che il mondo è composto da una molteplicità di io che esistono sotto forma di io finito?! F. vuole anche dire che la natura non è una realtà autonoma che precedo lo spirito, ma qualcosa che esiste solo come momento dialettico dell’Io, quindi per l’Io e nell’Io. Il nostro spirito è tale che esige un contraddire: ogni tesi suscita un’antitesi Perché l’Io pone il non-io? Il non-io è l’ostacolo, lo strumento attraverso cui l’Io si realizza moralmente, l’io lo pone per poter agire. L’io pone il non-io per realizzarsi come libertà, per farsi libero deve superare i limiti: questo superamento sarà un compito infinito (un infinito porre no-io da superare) dell’Io. La libertà è un tendere (streben) infinito alla perfezione Il dovere morale può essere realizzato dall’io finito solo insieme ad altri io finiti: la sollecitazione e l’invito al dovere possono venire solo fuori da me. Il senso dello Streben sociale è quello di farsi liberi e rendere liberi gli altri in vista della completa unificazione del genere umano Per realizzare ciò gli intellettuali non devono essere chiusi e isolati, ma farsi educatori del genere umano VITA (Leonberg 1775-Ragaz1854): studia teologia a Tibinga, stringe amicizia con Holderlin e Hegel, subentra a Fichte nell’insegnamento a Jena. Rompe l’amicizia con Hegel e gli subentrerà nella cattedra a Berlino ponendosi, in certo modo, a capo della reazione all’hegelismo OPERE: Idee per una filosofia della natura (1797), Sistema dell’Idealismo trascendentale (1800);