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Referendum: il dovere di esprimersi, la libertà di scegliere

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Referendum: il dovere di esprimersi, la libertà di scegliere
Visita il sito
www.legacoop.coop
Anno II - n. 15 del 15 aprile 2016
Primo piano
Referendum: il dovere di esprimersi,
la libertà di scegliere
“Mantenere vivo e vitale il diritto al voto è un dovere di ognuno, al di là della propria posizione”
#cooptelling
a pagina 2
Storie
La comunità
dei Briganti diventa
l’impresa di tutti
in paese
Alla tavola
rotonda “Italian
Employers’ Day”
“Italian Employers’ Day” è
la tavola rotonda che il Ministero del Lavoro ha...
Legacoop
Iniziative
“Beni pubblici, valori
comuni: le coop di comunitàperlosviluppo”
Legacoop in collaborazione
con Legambiente organizza
una iniziativa nazionale...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 14 aprile 2016 alle ore 14,30
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Settori
Costuzioni
Cooperare
per Innovare, nasce
il Consorzio Integra
Territori
Emilia Romagna
Generazioni,
Meating evento
annuale 2016
Sondaggio
leggi
Osservatorio SWG
Il vuoto delle élite
Ecco cosa pensano
gli italiani
L’8 aprile è nata una nuova Il coordinamento Genera- Imprese off-shore. Conti in
realtà, moderna e integrata, zioni Emilia - Romagna ha paradisi fiscali. Corruzione,
nel mondo cooperativo...
scelto Modena come...
tangenti, corsarismo economico. Privilegi sproporzionati, massimizzazione
esasperata dei profitti e angusto impegno innovativo.
Corporativismi, limitato
Quarantacinque
senso dell’onestà e dimessa
Presentato
spinta al bene comune.
Per la maggioranza degli
il bilancio sociale
italiani la classe dirigente
del Consorzio
estesa attuale è peggiore di
Post e tweet
È stato presentato l’8 aprile quella di venti anni fa (di
dalla
nella nuova sede di via quella in auge ai tempi di
cooperazione Gramsci il Bilancio Sociale... tangentopoli)....
DAI SOCIAL
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Imprese
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Registrazione del Tribunale di Roma
n. 109 del 22 giugno 2015
Primo piano
Referendum: il dovere di esprimersi,
la libertà di scegliere
2
“Mantenere vivo e vitale il diritto al voto è un dovere di ognuno, al di là della propria posizione”
“Il voto è un diritto che rischiamo di sottovalutare solo perché sono lontani nel
tempo i sacrifici di chi lo ha conquistato,
ma è il perno della democrazia e della costruzione di una comunità nazionale coesa
e forte. Per questo mantenerlo vivo e vitale è un dovere di ognuno, al di là di ogni
posizione personale rispetto al tema su cui
siamo chiamati ad esprimerci”. Lo scrive il
presidente di Legacoop nazionale Mauro
Lusetti in un messaggio in vista del referendum di domenica prossima.
“Questo referendum – spiega il presidente
Lusetti - affronta una questione delicata.
Noi cooperatori riconosciamo valori che ci
appartengono alla base di entrambe le posizioni contrapposte. Il rispetto del lavoro e
dell’ambiente, il diritto al futuro e la responsabilità da assumersi per garantire lo
sviluppo: è una questione delicata perché
possiamo assumere posizioni opposte
sulla base di valori che tutti condividiamo”.
“Questo accade anche perché su un tema
delicato il referendum – conclude Mauro
Lusetti – ci propone un quesito molto specifico, relativo alla durata delle concessioni, non alla loro esistenza, né ai modelli
più o meno sostenibili per le fonti energetiche. Diventa dunque controverso legare
valori così alti a una scelta così specifica.
Ogni cooperatore, tutte le cooperatrici si
esprimano dunque secondo il proprio personale punto di vista, senza divisioni e in
piena libertà di coscienza.
Il quesito referendario
Gli elettori dovranno votare su una questione piuttosto tecnica. Dovranno decidere
se i permessi per estrarre idrocarburi in
mare, entro 12 miglia dalla costa, cioè più
o meno a 20 chilometri da terra, debbano
durare fino all’esaurimento del giacimento,
come avviene attualmente, oppure fino al
termine della concessione. In pratica, se il
referendum dovesse passare - raggiungere
il quorum con la vittoria del sì - le piattaforme piazzate attualmente in mare a meno
di 12 miglia dalla costa verranno smantellate una volta scaduta la concessione,
senza poter sfruttare completamente il gas
o il petrolio nascosti sotto i fondali. Non
cambierà invece nulla per le perforazioni su
terra e in mare oltre le 12 miglia, che proseguiranno, né ci saranno variazioni per le
nuove perforazioni entro le 12 miglia, già
proibite dalla legge.
Primo piano
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Lotta allo spopolamento
La comunità dei Briganti diventa l’impresa di tutti in paese
TORNANO I BRIGANTI
Sul crinale dell’Appennino Tosco Emiliano, nascosta in un borgo incantevole al confine tra l’Emilia e la Toscana, un’intera comunità
stava svanendo. I giovani disoccupati erano costretti ad andare altrove, gli anziani a salutarli. Quando nel 1995 chiude anche l’ultimo
bar, sembra ormai la fine. E invece inizia la lotta allo spopolamento
e un gruppo di giovani decide di dare vita ad una cooperativa di
comunità per non dover più andare via e per creare opportunità per
il territorio. E’ così che nel 2003 nasce “I briganti di Cerreto”, l’impresa di tutti in paese, che oggi festeggia la nascita di nove bambini. Ed anche il riconoscimento sul territorio dell’UNESCO che nel
2015 ha definito questi luoghi “Riserva di Biosfera” (programma
Man and Biosphere).
IL RISVEGLIO DEI BOSCHI
Tutto è tornato alla vita. Celio apre le sue porte ai turisti e, in cambio di un dono, racconta ai visitatori la sua esperienza da pastore
transumante, mentre intaglia un bastone artigianale da regalare ai
nuovi arrivati. Si barattano esperienze. Gli anziani aiutano i soci della
cooperativa a raccontare le storie del borgo e dei briganti che si
nascondevano in quei luoghi, mentre si cuociono le caldarroste e
si scalda il vin brulé. Il mulino abbandonato, che sorge sulle rive
del fiume tra la vegetazione, si trasforma in un rifugio con 21 posti
letto, grazie al Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano che
crede nel progetto e lo cede in gestione ai giovani. Anche la stalla
Primo piano
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e il “metato”, un antico casale in pietra prima usato per essiccare
le castagne, diventano luoghi di accoglienza. Gli altri metati, prima
inutilizzati, vengono rimessi in moto per produrre la farina di castagne. Il bosco diventa una scuola; il castagneto riprende vita. E
in inverno si organizzano tantissime ciaspolate.
siamo in dieci, abbiamo tutti tra i 28 e i 40 anni. Un successo notevole per una realtà in cui ci sono settanta residenti” spiega Erika.
Il bosco era nel loro dna. E oggi la cooperativa di comunità dispone
di una guida ambientale escursionistica, di istruttori nordik walking,
di un maestro di sci, di addetti all’accoglienza turistica e di esperti.
UN’IMPRESA NON FACILE
COME SI FA FATTURATO
“All’inizio qualcuno era sospettoso, poi sono arrivati i risultati. I giovani rientrano. Sono nati anche nove bambini, due negli ultimi mesi.
La comunità c’era già. Noi abbiamo solo dato un futuro al borgo e
creato un senso di unità e di appartenenza che prima non c’era”
racconta Erika. Quando tutto è iniziato, lei aveva da poco finito di andare a scuola e aveva un buon lavoro. Così anche il fratello, vigile
del fuoco e precario. Qualcuno faceva il camionista in pianura, altri
gli operai. Molti lavoravano lontano da casa e volevano tornare in
paese. “Di anno in anno, i posti di lavoro sono aumentati e oggi
Primo piano
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Legacoop
L’80% dei proventi della cooperativa deriva dalla gestione e manutenzione del territorio, in particolare da quella di due ettari di castagneto, ripulito in seguito all’ottenimento di un bando che
prevedeva finanziamenti. Ma la cooperativa è impegnata in molte
attività che non le vengono riconosciute, anche se poi ci sono gli stipendi da pagare. “Spesso ci sostituiamo all’ente pubblico- racconta
Erika- Spaliamo la neve, portiamo medicine e rifornimenti di legna
agli anziani. Il ruolo e le risorse pubbliche sono fondamentali per
esperienze come la nostra”. (A.Z.)
Settori
Territori
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>> Alleanza Cooperative Italiane
>> Alleanza Cooperative Pesca
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
Alla tavola rotonda “Italian Employers’ Day”
“Italian Employers’ Day” è la tavola rotonda
che il Ministero del Lavoro ha dedicato ai
servizi pubblici per l’impiego che, nell’ambito delle attività della Rete europea dei servizi pubblici per l’impiego (cd. PES
Network), è stato orientato ad avviare un
confronto costruttivo sul ruolo che i servizi
pubblici per l’impiego possono avere nei
confronti delle imprese.
Infatti, è emersa l’esigenza di consolidare
la collaborazione tra i servizi pubblici per
l’impiego e i datori di lavoro, nonché di sviluppare iniziative congiunte per lo scambio
di informazioni e prassi, il confronto integrato e la modernizzazione dei servizi per
l’impiego.
In questo quadro di riferimento si sono confrontati il Ministro Poletti e le principali associazioni di rappresentanza datoriale:
Alleanza delle Cooperative, Rete Imprese e
Confindustria. In particolare – Vincenzo
Mannino coordinatore di Alleanza – ha sottolineato che dopo molti anni, spesso invocata anche dal sistema cooperativo,
abbiamo una riforma del mercato lavoro
che ha il merito e il coraggio di aver riformato contestualmente le politiche passive e
le politiche attive. Un primo tentativo di mettere in rete pubblico e privato che va nella
giusta direzione. Avremmo voluto qualcosa
di ancor più avanzato rispetto alla partecipazione del privato, ma contiamo su miglioramenti futuri. Della rete dei servizi per
le politiche del lavoro fanno parte anche i
fondi interprofessionali (FONCOOP). Siamo
fiduciosi che questa collaborazione possa
portare nuovi contributi al sistema nel rispetto dei ruoli. Come sistema cooperazione abbiamo una batteria di servizi molto
ampia, che è tutta rivolta a facilitare l’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro ma
anche e soprattutto a produrre inclusione
socio lavorativa. E forse è anche per questo
motivo che il trend occupazionale nella cooperazione, e nella cooperazione sociale è
più positivo che in altri comparti.
Nelle nostre esperienze abbiamo: rapporti
strutturati con i servizi per l’impiego sia
come terminali di inserimenti lavorativi sia
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
come soggetti specializzati nei bilanci di
competenze e di altri servizi utili a certificare quanto le persone sanno realmente
fare; una specializzazione nell’inserimento
lavorativo di persone svantaggiate e nell’intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro proprio per queste persone; due reti
Mestieri ed Idea Lavoro che lavorano su tutti
gli aspetti (somministrazione, intermediazione, ricerca delle opportunità lavorative,
certificazione delle competenze), e con una
rete abbastanza capillare; abbiamo poi la
rete del Servizio Civile, sia quello collegato
a Garanzia Giovani e quindi al lavoro, sia
quello per così dire standard che non produce certamente inserimenti lavorativi ma è
uno strumento che avvicina i giovani al
mondo del lavoro e crea un link che terminata l’esperienza può produrre opportunità
lavorative o auto imprenditorialità in forma
cooperativa. Abbiamo realizzato un portale
COOP4JOB dedicato nel quale abbiamo
messo in sequenza tutti questi strumenti ed
altri che stiamo costruendo. Questo sforzo
ovviamente risente della frammentazione
dei sistemi che orientano il lavoro: abbiamo
in Italia tantissimi servizi per l’impiego, enti
regionali, strumenti nazionali, attori territoriali, diversi livelli politici e, quindi, non si
può che avanzare nel dialogo e nelle relazioni a macchia di leopardo.
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Se vogliamo però accelerare in questa relazione dobbiamo trovare il modo di dare
attuazione sia al protocollo che abbiamo costruito con il Ministero del lavoro su Garanzia Giovani, sia ipotizzando un allargamento
dell’intesa declinata sui livelli territoriali, istituendo delle cabine di regia pubblico – privato nelle quali si possa meglio progettare
congiuntamente e sistematizzare l’insieme
dei servizi che possiamo erogare.
ALLEANZA COOPERATIVE PESCA
Bene lavoro tavolo tecnico per risolvereproblemidellanavigazione
“Il confronto in atto con il governo sui problemi legati alla navigazione si conferma
positivo a testimonianza degli sforzi di trovare soluzioni che tengano conto dell’evoluzione dei tempi e delle tecnologie. Gli
sforzi in atto per adeguare le disposizioni in
materia di distanza dalla costa dei nostri pescherecci, garantendo al contempo le inderogabili esigenze di tutela della vita e
della sicurezza in mare dei nostri marinai,
Primo piano
ACI
vanno nella giusta direzione”. E’ quanto afferma l’Alleanza delle Cooperative Italiane
della pesca a margine dei lavori del tavolo
tecnico della navigazione.
“Occorre trovare dei nuovi modi di regolare
questa delicatissima materia, superando il
modello attuale che fissa direttamente nella
legge (dpr 328/52 e dpr 1639/68) il numero di miglia nautiche cui una barca può
spingersi nella normale attività di pesca.
L‘evoluzione tecnologica oggi è fortissima
ed occorre perciò trovare strumenti più flessibili per gestire tutti gli aspetti connessi alla
pesca ed alla navigazione, senza indebolire
la salvaguardia della salute degli equipaggi”
sottolinea l’Alleanza.
Nel corso del lavori è stata affrontata anche
la questione tonno.
Per l’Alleanza è positivo l’impegno di aumentare il contingente italiano di tonno
rosso per il 2018 rispetto agli aumenti già
definiti nei due ultimi round ICCAT di Genova (2014) e Malta (2015). “Il piano di ricostituzione ha dato i suoi frutti ed è bene
che adesso le nostre marinerie, che hanno
più faticosamente di altre contribuito alla ripresa di questo stock, possano trarne an-
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Settori
ch’esse vantaggio”.
Condivisione anche per l’aumento della
quota nazionale di catture accessorie o accidentali di tonno rosso da 750 a 900 chilogrammi annui per barca. “Su questo tema
– precisa l’Alleanza- occorre però fare i
conti con il limite del 5% rispetto alle altre
catture presenti a bordo, previsto dalla normativa internazionale. Limite che, in caso di
sforamento, porta all’applicazione di fortissime sanzioni amministrative pecuniarie ed
accessorie. Sanzioni che riguardano i
grandi pelagici in generale (tonno rosso e
pesce spada)”. Su questo il tavolo ha chiesto massima attenzione per calibrare bene
le pene, evitando di colpire in maniera eccessiva comportamenti né dolosi né colposi
ma semplicemente accidentali. “Ricordiamo, infatti, che il collegato agricolo, in
via di approvazione definitiva al Senato,
contiene la riscrittura completa dell’intero
corredo sanzionatorio per gli illeciti connessi
all’attività di pesca e chiediamo misure che
siano coerenti con il favore e l’attenzione
sin qui registrata in materia di gestione della
pesca dei grandi pelagici e non solo” conclude l’Alleanza.
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Legacoop
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>> Iniziativa
LEGACOOP
“Benipubblici,valoricomuni:lecooperativedicomunitàperlosviluppo
locale”
Legacoop in collaborazione con Legambiente
organizza una iniziativa nazionale dove la parola “opportunità” sarà il tema centrale sul
quale costruire riflessioni e proposte di sviluppo locale attraverso la valorizzazione dei
beni pubblici.
L’iniziativa si svolgerà a Roma il 28 aprile
presso Legacoop Nazionale – Sala Basevi.
L’Italia è, tra i Paesi europei, quello che vanta
il patrimonio pubblico di maggior pregio,
troppo spesso non fruibile per i cittadini e non
sufficientemente valorizzato dagli enti locali a
causa della burocrazia e della scarsità di risorse necessarie per la gestione.
L’interesse delle comunità locali ai processi di
valorizzazione dei beni comuni potrebbe ridare nuove funzioni, nuova vita ai quei beni.
Parleremo quindi del progetto “Cooperative di
comunità”, con l’obiettivo di far conoscere le
numerose potenzialità che questo strumento
di innovazione sociale può offrire in tema di
valorizzazione dei beni comuni e sviluppo dei
territori.
Un progetto che coinvolge imprese, associazioni, singoli cittadini ed enti locali, in una logica di gestione condivisa e partecipata, in un
percorso imprenditoriale che favorisce lo sviluppo locale mantenendo nella comunità il valore creato.
Programma
10.00 Registrazione partecipanti
10.30 Inizio lavori
Relazione Introduttiva
Paolo Scaramuccia, Responsabile
progetto Cooperative di Comunità Legacoop
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
11.00 Presentazione del dossier su beni comuni e cooperative di comunità
Enrico Fontana, Responsabile Economia civile Segreteria nazionale Legambiente
11.30 Le opportunità: stazioni impresenziate, ferrovie turistiche, case cantoniere, ciclovie
Claudio Arcovito, Responsabile
Brand e Immagine Anas
Fabrizio Torella, Responsabile Attività Sociali Ferrovie dello Stato
Luigi Cantamessa, Direttore Fondazione FS
Massimo Botttini, Presidente
Co.Mo.Do
Roberto Rovelli,Vicepresidente Associazione Italiana Greenways
Il racconto delle esperienze
ScamBioLoGico (Basilicata)
Associazione Ferrovie turistiche
La ciclovia delle Dolomiti (Veneto)
Nel corso della mattinata sono previsti gli interventi di:
Paola Menetti, Presidente Legacoopsociali
Roberto Calari, Responsabile Legacoop Cultura
Massimo Gottifredi, Responsabile
Legacoop Turismo
13.30 Pausa pranzo
14.30 Valorizzazione del capitale sociale e il
ruolo degli enti locali
Ivan Stomeo, Presidente Associazione Borghi Autentici d’Italia
15.00 Le sovvenzioni globali
Stefania Serafini, Responsabile Politiche di Rete e Formazione Legacoop
Nazionale
15.30 Conclusioni
16.30 Fine lavori
Territori
Imprese
Sondaggio
Dai Social
8
Post e tweet dalla cooperazione
TWITTER LA FOTO NOTIZIA
LEGACOOP NAZIONALE SUI SOCIAL
LE TOP 5 DELLA SETTIMANA
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
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Dai Social
9
Post e tweet dalla cooperazione
LEGACOOP NAZIONALE SUI SOCIAL
LE TOP 5 DELLA SETTIMANA
>>
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Settori
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Dai Social
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Post e tweet dalla cooperazione
NEW: È ON LINE LA NUOVA PAGINA FACEBOOK
COOPERATIVE DI COMUNITÀ
RASSEGNA SOCIAL
>>
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Settori
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Post e tweet dalla cooperazione
RASSEGNA SOCIAL
Vuoi che i tuoi tweet e i tuoi post vengano inseriti in rassegna su LegacoopInformazioni?
Segnalaceli, usando nei tuoi tweet @LegacoopN e nei tuoi post @Legacoop Nazionale.
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e pubblicheremo i tuoi interventi.
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Primo piano
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Legacoop
Settori
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>> Costruzioni
COSTRUZIONI
Cooperare per Innovare, nasce il
Consorzio Integra
>> Fimiv
>> Mediacoop-File
Primo piano
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L’8 aprile è nata una nuova realtà, moderna e integrata, nel
mondo cooperativo italiano, che
mette insieme le eccellenze del
mondo delle costruzioni con
quello dei servizi e riscrive, adattandolo ai mutati scenari economici, un nuovo patto consortile: è Consorzio
Integra, sede centrale a Bologna e presenza
su tutto il territorio nazionale; un progetto industriale che si presenta con grandi numeri:
capitalizzazione per quarantadue milioni di euro sottoscritta in meno di un
mese, un portafoglio lavori di 2 miliardi
di euro, un giro d’affari complessivo
delle associate di circa 6 miliardi di
euro, 119 soci di cui 3 finanziatori e un totale
di oltre 50.000 addetti coinvolti.
La nuova struttura, che fungerà da punto di riferimento nel mondo delle costruzioni, degli
impianti, dei servizi e dell’ingegneria, con
il suo radicamento sul territorio, la sua composita base sociale, i suoi requisiti e la sua
capacità di leggere il mercato, si pone l’obiettivo di completare e accrescere l’integrazione,
anche tra settori diversi, nelle nuove sfide di
mercato, promuovendo in tal modo lo sviluppo, sostenibile, delle cooperative associate.
Il nuovo Consorzio Integra nasce da un progetto del Consiglio di Gestione di CCC, Consorzio Cooperative Costruzioni, insediatosi lo
scorso giugno 2015 sotto la presidenza dell’Ing. Vincenzo Onorato, con la volontà di tutelare e valorizzare il portafoglio lavori
di CCC, con la consapevolezza dell’efficacia
della struttura consortile sul mercato dei lavori
pubblici, strumento di sostegno e sviluppo
delle cooperative associate, per assicurare
una crescita coerente con il valore della mutualità e della centralità del capitale umano. Il
progetto imprenditoriale prende le mosse
dalla volontà di assicurare uno sviluppo sostenibile al Consorzio, accrescere la base
sociale sfruttandone la ricchezza in termini di
capacità di risposta alle esigenze del mercato
degli appalti pubblici, tutelare il patrimonio consortile.
Il Consorzio si muove in un’ottica di grande
trasparenza: si è infatti dotato di uno statuto moderno, che sviluppa al massimo
ACI
Legacoop
Settori
grado consentito dalla legge il ruolo attribuito
al Consiglio di Sorveglianza, all’interno del
quale è previsto che siedano almeno tre
componenti indipendenti, nella
tutela degli interessi dei soci. L’insieme di queste caratteristiche costituisce una indubbia novità
nell’intero panorama delle società
di capitali e cooperative che hanno
adottato il sistema dualistico di
amministrazione e controllo. Il
Consiglio di Gestione, che mantiene l’esclusiva competenza gestionale, è formato da una
squadra giovane composta dal presidente
Ing.Vincenzo Onorato, dal vice presidente
Avv. Adriana Zagarese e dalla consigliera
Arch. Claudia Dal Poz.
“Non possiamo che ringraziare di tutto questo i soci che si sono impegnati in una rapida
sottoscrizione del capitale – ha commentato
Vincenzo Onorato, Presidente di Consorzio Integra, – la fiducia che le cooperative associate e i soci finanziatori ci hanno
così dimostrato è un ottimo segno per il nostro immediato futuro e per i nostri obiettivi:
significa che credono profondamente nel nostro progetto industriale. Siamo anche stati
lieti di constatare di aver riscosso un’alta adesione nel Mezzogiorno, le cui cooperative costituiscono ben un terzo degli associati, a
dimostrazione dell’apprezzamento per lo
sforzo di radicamento compiuto in questi anni.
È il nostro motto: “cooperare per innovare”,
in un mercato degli appalti pubblici che si è
profondamente rinnovato. Il nostro attuale assetto, che fa della variegata base associativa
un grande punto di forza, ci permette di rispondere in maniera efficace, sinergica e integrata alle esigenze competitive del mercato
attuale.”
“Sono molto contento di essere stato presente oggi alla nascita ufficiale di Consorzio
Integra, si tratta di un progetto che dimostra
come il fare squadra sia insito nel dna del
mondo cooperativo – ha dichiarato Mauro
Lusetti, Presidente di Legacoop Nazionale.
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
13
– La competitività potenziale di questa nuova
realtà è indubbia, soprattutto di fronte alle
sfide che l’economia ci pone in termini di
sharing economy e tutela del bene comune.
Quello di Consorzio Integra è un esempio
concreto di come ancora una volta il senso di
appartenenza e la solidarietà di sistema siano
state un fattore premiante”.
FIMIV
Il 22 aprile Giornata Nazionale
della Mutualità
Si svolgerà venerdì 22 aprile, presso l’Auditorium Acquario di Genova, la sesta edizione
della Giornata della
Mutualità, organizzata
dalla Fimiv-Federazione Italiana della
Mutualità Integrativa
Volontaria in collaborazione con la Fondazione Cesare Pozzo
per la Mutualità e la
Fondazione Centro per lo Studio e la Documentazione delle Società di Mutuo Soccorso.
Patrocinano l’iniziativa il Comune di Genova e
la Regione Liguria. L’evento, dal titolo “Il futuro è mutualistico”, sarà l’occasione per ribadire il ruolo della mutualità all’interno di un
sistema di welfare in costante contrazione,
con particolare attenzione all’accresciuto
ruolo delle mutue come risposta alle necessità del territorio.
Nel corso dell’evento interverranno il Presidente Fimiv, Placido Putzolu, esponenti delle
principali istituzioni della Regione Liguria, il
Presidente di Legacoop Liguria, Gianluigi Granero, e i rappresentanti delle maggiori Società di Mutuo Soccorso italiane.
Durante la mattinata si volgeranno, inoltre, le
Lectio Magistralis di Giulio Sapelli, professore
ordinario di Storia economica - Università
degli Studi di Milano, e Guido Bonfante, professore ordinario di Diritto commerciale - Università degli Studi di Torino.
09,30 Accreditamento partecipanti
10.00 Apertura dei lavori
Stefano Maggi, presidente della
Fondazione per la Mutualità Cesare
Pozzo
Saluti delle istituzioni e delle organizPrimo piano
ACI
zazioni invitate:
Marco Doria, sindaco della Città di
Genova
Sonia Viale vicepresidente della Regione Liguria, assessore alla Sanità,
Politiche sociali e Sicurezza
Emanuela Fracassi, assessore
delle politiche socio sanitari del comune di Genova
11.00 Il futuro è mutualistico
Giulio Sapelli, professore ordinario
di Storia economica - Università degli
Studi di Milano
Guido Bonfante, professore ordinario di Diritto commerciale - Università
degli Studi di Torino
12.00 La voce del Mutuo Soccorso
Introduce e coordina: Sebastiano
Solano, presidente della Fondazione
Soms Piemonte
Coordinamenti Soms le buone pratiche
del Mutuo Soccorso nel territorio
Federico Ferro presidente Mutua Pinerolese
“La Mutualità Integrativa Sanitaria”
Laurent Magnant, presidente Fondo Salute
“Oltre la dimensione nazionale”
Armando Messineo, presidente SMNS Cesare Pozzo “Una missione aperta a tutti”
Conclusioni: Placido Putzolu, presidente
Fimiv (Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria)
13.30 Conclusione dei lavori e pranzo sociale
14.30 Visita all’Acquario
MEDIACOOP-FILE
Piattaformatecnologicapereditori
indipendenti, al via il gruppo di lavoro comune
Una piattaforma tecnologica comune, con
l’ambizione di creare una rete di giornali di
informazione locale e indipendente che possa
primeggiare con i più importanti network a livello nazionale. È con questi intenti che si è
svolto a Roma, presso la sede di Mediacoop
in via Guattani 9, il primo di una serie di incontri conoscitivi tra FILE e Mediacoop, due
delle principali associazioni di editori indipendenti e cooperative di giornalisti in Italia.
Fanno parte del gruppo di lavoro il presidente
di Mediacoop, Roberto Calari, la presidente
Legacoop
Settori
di FILE, Caterina Bagnardi, e un nucleo di
esperti informatici ed editoriali che hanno il
compito di elaborare entro l’estate una proposta comune aperta alle testate associate e
alle altre realtà del settore che si mostrassero
interessate.
Molte le idee, nate anche all’interno delle attività svolte per la campagna Meno Giornali
Meno Liberi e della battaglia comune per sostenere il pluralismo dell’informazione.
La prima ipotesi concreta allo studio riguarda
la creazione di un’edicola virtuale in comune,
da gestire sui principali “app store” digitali, in
grado di offrire in un solo negozio elettronico
tutto il panorama dell’informazione locale indipendente su pc, smartphone e tablet (Apple
e Android).
Allo stesso tempo si ragiona di unificare la
proposta pubblicitaria a livello nazionale, sia
per quanto riguarda i siti web che la parte
cartacea, in modo da potersi presentare a
concessionarie e centri media con un’offerta
comune e molto capillare.
I tecnici che hanno elaborato la piattaforma
sono già in grado, tra le altre cose, di creare
un e-commerce degli spazi pubblicitari in cui
il cliente possa in autonomia caricare la propria creatività, scegliere la pianificazione e
procedere al pagamento con carta di credito,
bonifico o altra moneta elettronica.
Un altro ambito di interesse è la creazione di
un network in grado di ottimizzare i centri di
costo aziendali attraverso la messa a confronto delle migliori offerte e la stipula di convenzioni quadro.
«La riforma dell’editoria voluta dal Governo –
sottolineano Bagnardi e Calari a margine dell’incontro – sta ottenendo il positivo risultato
di fare ragionare tra loro le realtà che costituiscono il nerbo dell’editoria indipendente in
Italia. Purtroppo nessun ragionamento potrà
essere proseguito senza certezze sull’anno
ponte, il 2015, che mette a rischio l’esistenza
di decine di testate e migliaia di posti di lavoro».
Il disegno di legge di riforma che giunge in
questi giorni al Senato dopo essere stata approvato alla Camera, prevede espressamente «l’introduzione di incentivi agli
investimenti in innovazione digitale dinamica
e multimediale, anche attraverso la previsione di modalità volte a favorire investimenti
strutturali in piattaforme digitali avanzate, comuni a più imprese editrici, autonome e indipendenti».
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
>> Friuli Venezia Giulia
>> Veneto
>> Liguria
FRIULI VENEZIA GIULIA
Concluso il progetto Coo-genya
Si è concluso venerdì 8 aprile “Coo-genya”,
il progetto di Legacoop FVG che ha come
obiettivo quello di monitorare e condividere
buone pratiche e strumenti per favorire le
pari opportunità e la conciliazione dei tempi
di vita e di lavoro. Durante l'evento sono
stati illustrati i dati della ricerca condotta da
Ires FVG sulle differenze di genere nelle
cooperative del Friuli Venezia Giulia.
I tre precedenti seminari, dedicati al valore
della diversità, allo smart work e al welfare
aziendale, hanno messo a disposizione del
mondo cooperativo, ma non solo, alcune significative best practice attivando un confronto aperto e costruttivo.
“E’ ora il momento – ha spiegato il presidente di Legacoop Fvg Enzo Gasparutti –
di tirare le somme e condividere i risultati
del lavoro svolto, che è stato anche l’occasione per raccogliere testimonianze e interviste sulle eccellenze e le buone prassi
aziendali in ambito cooperativo che pongono attenzione al genere nella gestione
delle risorse umane ma in maniera innovativa”.
L’incontro, si è svolto presso la sede di Legacoop Fvg a Udine, ed ha permesso alle
cooperative di attivare un’ulteriore pianificazione di sviluppo delle attività che favorisca ricadute positive e durevoli nel sistema
cooperativo.
Introdotto dal presidente Gasparutti, l’appuntamento ha visto la partecipazione di
Chiara Cristini, ricercatrice dell’Ires Fvg,
che ha presentato i risultati della ricerca “Le
differenze di genere nelle cooperative” e
della vicepresidente della cooperativa Cramars Stefania Marcoccio. A chiudere i lavori l’assessora regionale al Lavoro e alle
Pari opportunità Loredana Panariti e la vicepresidente di Legacoop nazionale Dora
Iacobelli, che come Presidente della Commissione PO di Legacoop Nazionale ha sottolineato l’importanza per la capacità
mostrata di tenere presenti e leggere sinergicamente gli ambiti chiave su cui è necessario lavorare oggi per favorire il
riequilibrio di genere in tutti gli ambiti della
società italiana:
- Il valore della diversità e l’esigenza di
>> Emilia Romagna
>> Romagna
>> Marche
>> Toscana
>> Puglia
>> Calabria
>> Sicilia
>> Mantova
Primo piano
14
ACI
Legacoop
Settori
costruire strutture organizzative che favoriscano l’equilibrato contributo di genere. La valorizzazione del contributo di
uomini e donne come garanzia di migliori performance nelle imprese
- La flessibilità nel lavoro, con una approfondita riflessione sul tema di particolare attualità che è il “lavoro agile”
- La conciliazione dei tempi di vita.
Le richieste delle coop sociali per
gli operatori “privi di titolo”
Vertice con la Regione Friuli Venezia Giulia
sulla spinosa questione dei 5000 operatori
“privi di titolo” che lavorano sul territorio regionale. Il 15 aprile alle 17.30 a Palmanova
Legacoopsociali, Confcooperative-Federsolidarietà e AGCI-Solidarietà, insieme a Circolo
Acli Nuova Cooperazione e Gruppo spontaneo educatori Pordenone hanno infatti convocato un meeting pubblico con la presidente
Debora Serracchiani. “Servono direttive regionali in sede di procedure di affidamento –
affermano - per evitare esclusioni e discriminazioni, ma bisogna anche calendarizzare le
formazioni relative alla riqualificazione come
OSS e alle competenze minime. Inoltre, è necessario che sia la Regione ad assumersi
l’onere economico dei corsi di riqualificazione
in ambito universitario, mentre per il personale privo di diploma superiore proponiamo
di istituire la figura dell’animatore
sociale/educatore privo di titolo. Infine, non
appare più rinviabile la definizione di una direttiva regionale precisa che regoli l’autosomministrazione dei farmaci da parte degli
utenti sotto direzione medica ed infermieristica”. Queste, in estrema sintesi, sono tutte
le richieste delle Cooperative sociali e dei
Gruppi educatori.
I nodi da sciogliere sugli operatori “privi di titolo” in Friuli Venezia Giulia – riguardanti oltre
5000 lavoratori impegnati nei servizi alla persona, tra cui 3300 educatori, 1800 addetti
all’assistenza e centinaia di operatori dell’inserimento lavorativo - sono diversi ed articolati. Non sono strettamente legati al percorso
legislativo nazionale (la pdl presentata dall’on.
Iori di cui si auspica la celere conclusione),
ma pongono altresì una serie di problemi
concreti. Tutti questi temi saranno posti all’attenzione della Regione Fvg il 15 aprile alle
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17.30 all’Auditorium San Marco di Palmanova, all’interno del meeting pubblico “Le
problematiche degli operatori sociali “privi di
titolo”: quali soluzioni?”, convocato dalle
rappresentanze regionali di Legacoopsociali,
Confcooperative-Federsolidarietà e AGCISolidarietà, insieme a Circolo Acli Nuova
Cooperazione e Gruppo spontaneo educatori Pordenone.
Andiamo con ordine. Si parte anzitutto dalla
“necessità di tutelare i lavoratori “privi di titolo” occupati ad iniziare da precise direttive
regionali in sede di procedure di affidamento
– spiegano Giada Pozzetto, Luca Fontana, Gian Luigi Bettoli, Pier Antonio
Zanin e Samantha Marcon -, ciò per evitare esclusioni arbitrarie e discriminazioni attraverso penalizzazioni economiche, come
le penali imposte agli appaltatori”.
Ma va anche affrontata quanto prima “la definizione di un realistico calendario attuativo
della formazione ex pdl nazionale, così come
per quello della riqualificazione come OSS
degli addetti all’assistenza attraverso le
“competenze minime”. In questo senso appare “poco realistica la scadenza del 31 dicembre 2018, anche a fronte dei nuovi
ritardi accumulati nel 2015”.
Serve inoltre “la garanzia di modalità di svolgimento dei corsi di riqualificazione in ambito universitario per gli educatori “privi di
titolo”, che non gravino economicamente
sulle persone e sulle cooperative sociali,
quindi con l’assunzione dei costi a carico
della Regione, e che garantiscano una realistica ed effettiva possibilità di frequenza, ad
esempio con corsi concentrati nei week-end
o nella stagione estiva”.
E ancora. A fronte “della significativa presenza di personale privo del diploma di
scuola media superiore, quantificabile in
Friuli Venezia Giulia in circa 700 persone –
proseguono Giada Pozzetto, Luca Fontana,
Gian Luigi Bettoli, Pier Antonio Zanin e Samantha Marcon -, ma anche tenuto conto
della possibilità che altro personale non
possa, per motivi di forza maggiore, frequentare i corsi universitari intensivi previsti, proponiamo come figura residuale ad
esaurimento (definendone precisamente le
funzioni educative che potranno essere
svolte) quella dell’“animatore sociale/educatore privo di titolo” (cfr. CCNL Cooperazione Sociale). In alternativa, “per le stesse
figure si propone che vengano tenute in
Primo piano
ACI
considerazione al fine della frequenza dei
corsi di “misure compensative” per la qualifica di OSS”.
Un discorso a parte riguarda il settore della
salute mentale, per il quale “chiediamo che
la definizione dei percorsi delle figure professionali sopra riportate permetta l’inquadramento del personale attualmente in
servizio”. Mentre “per tutto il personale dell’area assistenziale, chiediamo agli appaltatori di riconoscere senza deroghe la qualifica
di OSS a chi ha perfezionato il percorso formativo, escludendo possibilità di inquadramento come assistente non qualificato”.
Infine, non è più procrastinabile la definizione di “una direttiva regionale precisa per
regolare la partecipazione del personale
educativo ed assistenziale alla collaborazione (sotto direzione medica ed infermieristica) all’autosomministrazione dei farmaci
da parte delle/degli utenti.
VENETO
22 aprile importante giornata di
bilanci per Legacoop
Giornata fitta e importante per Legacoop Veneto, quella in calendario per venerdì 22
aprile all’SB Hotel di Padova (via san Marco,
11): promossa e organizzata proprio da Legacoop Veneto, un’occasione per restituire
una fotografia aggiornata del sistema cooperativo Legacoop in Veneto, anche alla luce dei
bilanci presentati, e per scoprire il trend del
mondo cooperativo.
Ecco il programma: si parte alle ore 9.30 con
l’assemblea dei soci di Kostruttiva, il consorzio delle cooperative di costruzioni, a cui seguiranno quelle dei soci di Isfid Prisma e di
Luzzatti.
Isfid Prisma prevede, oltre all’approvazione
del bilancio 2015, anche l’assemblea straordinaria per le modifiche statutarie resesi necessarie per l’accreditamento in Friuli Venezia
Giulia. Rinnoverà anche il proprio Consiglio di
Amministrazione, che sarà composto da consiglieri espressi da cooperative venete e friulane, e che proseguirà nel percorso di
consolidamento della cooperativa come società di formazione e consulenza, espressione
delle due leghe territoriali di riferimento.
La Luzzatti, cooperativa che detiene il patrimonio immobiliare del sistema Legacoop Ve-
Legacoop
Settori
neto, approverà il bilancio 2015 e presenterà
il piano di interventi di ristrutturazione e di riqualificazione del patrimonio immobiliare, in
calendario per il secondo semestre del 2016.
E ancora, nel primo pomeriggio, dalle ore 14
alle 15, la direzione regionale di Legacoop Veneto con la presentazione del bilancio 2015,
e successivamente, l’assemblea delle associate. Nel corso dell’assemblea saranno
anche premiate le cooperative vincitrici del
concorso “Conciliazione vita-lavoro” e presentato il nuovo sito di Generazioni Veneto.
Previsto fin dall’apertura dei lavori l’intervento
del presidente nazionale Mauro Lusetti.
Convegnosulleesperienzedeiworkersbuyoutposticipatoal6maggio
È posticipato a venerdì 6 maggio 2016,
ore 9.30, il convegno “La gestione delle
crisi aziendali. Dalla difesa alla creazione
dei posti di lavoro“, precedentemente in
programma per venerdì 15 aprile, sempre
alla sala conferenze di Palazzo Grandi Stazioni di Venezia. A promuoverlo, la Sezione
Lavoro-Dipartimento Formazione istruzione
e Lavoro della Regione Veneto e Veneto Lavoro, in collaborazione con il Ministero dello
Sviluppo economico. L’incontro si rivolge a
tutti coloro che sono chiamati a gestire situazioni di crisi e intende analizzare le condizioni necessarie, i limiti esistenti e gli
strumenti attivabili per la risoluzione positiva delle crisi aziendali.
Le esperienze dei workers buyout (wbo) di
Legacoop Veneto saranno tra le buone pratiche regionali presentate e analizzate.
LIGURIA
Riforma Appalti, Legacoop
e Generazioni spiegano le novità
Venerdì 15 aprile, dalle ore 17 presso il Talent Garden di Sarzana, Legacoop Liguria e
Generazioni Legacoop Liguria promuovono
un seminario che affronterà il tema del processo di riforma del sistema appalti.
Il nuovo codice degli appalti è all’ultimo passaggio, l’approvazione definitiva del Consiglio
dei ministri che arriverà all’inizio della settimana, probabilmente martedì.
In un Paese in cui il mercato degli appalti
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pesa il 15% del prodotto interno lordo è evidente l’importanza che avrà la nuova disciplina.
Parteciperanno Paolo Garbini, coordinatore
Legacoop Liguria a La Spezia; l’On. Raffaella Mariani, relatrice alla Camera dei Deputati della Legge 11/2016 ( che delega il
Governo all’adozione di un nuovo Codice
degli Appalti.); il Sen. Massimo Caleo,
primo firmatario della legge di iniziativa popolare contro le false cooperative; il Presidente di Legacoop Liguria, Gianluigi
Granero.
Importante il contributo dei giovani.
Giulio Delfino, coordinatore dei giovani di Legacoop Liguria riuniti in Generazioni, presenterà infatti un documento di analisi, con un
approccio anche pratico dettato dalla propria
esperienza lavorativa, della legge n. 11/2016.
Per il 18 aprile, termine della doppia scadenza della delega legislativa e del recepimento delle direttive Ue 23, 24 e 25 del
2015, il provvedimento sugli appalti dovrà
aver avuto anche la bollinatura della Ragioneria, la firma del presidente della Repubblica
e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Il rispetto del termine europeo è stato, fin dall’inizio, un’indicazione netta del presidente del
Consiglio, Matteo Renzi, e il governo ha ricordato anche nel Def l’importanza del codice
appalti per rilanciare gli investimenti in infrastrutture.
anche un evento aggregativo che riunisce i
giovani cooperatori della nostra regione per
confrontarsi su tematiche a noi care – afferma Luca Stanzani, portavoce di Generazioni Emilia-Romagna –. Quest’anno
ragioneremo di formazione, innovazione e
cambiamento attraverso una modalità fresca e dinamica, che combina gli interventi
degli ospiti al buon cibo».
Ad ogni portata i partecipanti cambieranno
tavolo per conoscere ed intrecciare relazioni
con nuovi commensali. Antipasto, primo,
secondo e dolce saranno intervallati da
brevi interventi “inspiring” dei relatori ospiti,
su temi quali formazione, innovazione, cambiamento.
Un programma agile, leggero e conviviale,
ma non per questo meno intenso: gli invitati, tutti di grande profilo, apriranno finestre sulla cooperazione di domani, utili ai
giovani cooperatori per tracciare nuovi orizzonti di sviluppo ed essere attori protagonisti del cambiamento.
Ad aprire l’assemblea, l’intervento del presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti e del portavoce nazionale di
Generazioni Matteo Ragnacci, che sottolinea «l’importanza di creare momenti costanti di conoscenza e confronto tra le
nuove generazioni di cooperatori. È fondamentale che i giovani acquisiscano consapevolezza della centralità del ruolo
dell’associazione nel rafforzare la rete e le
connessioni all’interno del mondo cooperativo».
«Abbiamo bisogno di nuove generazioni di
cooperatori che si sentano parte di un progetto comune – prosegue Giovanni Monti
– e sappiano diventare protagonisti del
cambiamento, raccogliendo un’eredità im-
Generazioni, Meating evento
annuale 2016
Il coordinamento Generazioni Emilia - Romagna ha scelto Modena come sede della
sua nona assemblea annuale, che si terrà
all’Agriturismo Opera 02 di Levizzano di Castelvetro (www.opera02.it) venerdì 15
aprile.
«Come ogni anno, la nostra assemblea è
ACI
Legacoop
Programma:
12.30 Registrazione e benvenuto di Generazioni
Con Matteo Ragnacci, coordinatore nazionale di Generazioni
13:00 Saluto di Giovanni Monti, presidente
di Legacoop Emilia-Romagna
Antipasto con Sara Roversi (Youcangroup)
Primo piatto con Andrea Mascherini
(Coop Reno)
Secondo piatto con Francesco Baruffi (Fondazione Democenter)
Dessert con Enrico Giovannetti
(Dipartimento di Economia, UNIMORE)
Caffè con Fabio Mestici (Generazioni) portavoce Generazioni EmiliaRomagna
18.00 Conclusioni con Mauro Lusetti,
presidente nazionale di Legacoop, e
Luca Stanzani, portavoce Generazioni Emilia-Romagna.
ricchezza per tutti”.
ROMAGNA
Il 18 aprile convention Legacoop
sull’Area vasta romagnola
Discussione ai massimi livelli sull’area vasta
romagnola il 18 aprile a Ravenna. A mettere nella stessa sala politici, amministratori, forze economiche e sociali è Legacoop
Romagna, la cui posizione è stata messa
nero su bianco nel corso dell’assemblea dei
delegati di febbraio, in cui era stato annunciato l’appuntamento: «Chiediamo, perché il
tempo è maturo, che le Istituzioni e la politica facciano una proposta per un assetto
di governo unitario dell’area romagnola»
dotato delle stesse deleghe regionali assegnate alla città metropolitana».
Saranno presenti le massime cariche istituzionali: il presidente della Regione Ste-
EMILIA ROMAGNA
Primo piano
portante e rinnovandola».
Settori
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fano Bonaccini,gli assessori regionali
Emma Petitti e Andrea Corsini, i Sindaci
di Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena, gli amministratori e le principali istituzioni del territorio.
I lavori si svolgeranno all’Hotel Mattei a partire dalle 9,30 e si apriranno con la relazione del direttore generale di Legacoop
Romagna, Mario Mazzotti. Il contesto
dello sviluppo locale, tra eccellenze e sfide
della globalizzazione, sarà delineato dal direttore area studio e ricerca di Unioncamere
Emilia-Romagna, Guido Caselli. Seguiranno i discorsi degli assessori al Riordino
Istituzionale e al Turismo, Emma Petitti e
Andrea Corsini. Dopo gli interventi programmati delle forze economiche, politiche
e sociali i lavori della mattinata saranno
chiusi dal presidente di Legacoop Romagna, Guglielmo Russo.
All’avvio della sessione pomeridiana, alle
14, prenderanno la parola in rapida sequenza i Sindaci Fabrizio Matteucci (Ravenna), Andrea Gnassi (Rimini), Paolo
Lucchi (Cesena), Davide (Drei) e gli altri amministratori in carica che hanno chiesto di
intervenire. Alle 15,30 – subito dopo l’intervento del presidente di Legacoop EmiliaRomagna, Giovanni Monti – il presidente
della Regione, Stefano Bonaccini sarà
chiamato a tracciare le conclusioni della
giornata.
MARCHE
Legacoop sottoscrive accordo comune su politica coesione
Una convenzione per la politica di coesione e
per modificare l’approccio del territorio con
l’utilizzo dei finanziamenti dell’Unione europea. E’ quella promossa dal Comune di Pesaro e sottoscritta da Legacoop Marche,
insieme ad altre associazioni di categoria, sindacati, terzo settore e Amministrazione provinciale. La firma in calce per Legacoop
Marche è stata quella di Nicola Denti, presidente del Comitato territoriale di Pesaro Urbino.
La convenzione prevede la costituzione di un
“Comitato di pilotaggio”, in cui sono rappresentati gli attori economici e sociali del terriPrimo piano
ACI
torio, che pianificherà, progetterà e realizzerà
le strategie necessarie allo sviluppo dei prossimi anni.
Il “Protocollo d’intesa per la Politica di coesione 2014-2020 per il partenariato economico e sociale” avrà lo scopo di attuare una
politica unitaria attraverso il contributo delle
parti economiche e sociali migliorando la
qualità delle azioni che provengono dai programmi Ue, fornendo conoscenza dei bisogni
del
territorio
alle
scelte
dell’amministrazione e avvicinando gli obiettivi e le modalità di attuazione alle esigenze
dei destinatari.
Il confronto di partenariato avrà come oggetto
l’impostazione e l’avanzamento strategico
della politica locale attraverso i Programmi
operativi relativi ai diversi Fondi strutturali e
d’investimento europei, l’integrazione tra i diversi programmi e le strategie di settore. La
struttura di riferimento per il confronto sulla
programmazione fra i partner sarà l’Iti – Investimento integrati territoriale Pesaro-Fano.
TOSCANA
Legacoopsociali e LabCom per un
nuovo welfare di comunità
Qualità e scelta della cura sono gli obiettivi
del percorso di Legacoop Sociali Toscana
orientato a sviluppare un modello di welfare di
comunità che metta al centro l’anziano e le
sue esigenze. Dopo l’incontro di febbraio che
ha visto protagonista l’esperienza della cooperativa sociale Di Vittorio, volta a ridefinire
l’ampio spettro dei diritti delle persone fragili
ospitate nelle residenze assistite, il 13 aprile
Legacoop Sociali Toscana ha promosso un
incontro dal titolo “La libera scelta nella cura.
Come costruire un welfare di comunità attraverso la progettazione e la valutazione di interventi innovativi per gli anziani”, che si è
svolto nei locali del dipartimento di Scienze
della Formazione dell’Università di Firenze.
Dopo i saluti di Eleonora Vanni, responsabile di Legacoop Sociali Toscana, e Patrizia
Meringolo del dipartimento di Scienze della
Formazione e Psicologia dell’università di Firenze ,Laura Remaschi di LabCom ha presentato una ricerca sull’approccio community
based per la progettazione e la valutazione
Legacoop
Settori
partecipata nell’ambito dei servizi residenziali
per gli anziani. A seguire tavoli di lavoro sulle
possibili azioni e coalizioni per innovare ed andare incontro al nuovo modello di integrazione
socio-sanitaria.
In Toscana sono 302 le Residenze Sanitarie
Assistenziali (RSA) pubbliche e private, che
provvedono all’assistenza di oltre 13 mila anziani. Di questi l’86%, sono in condizioni di
non autosufficienza. Le nuove linee indirizzo
regionali profilano un cambiamento di scenario importante, auspicando un’evoluzione
culturale e di sistema che ponga al centro la
persona, attraverso una serie di innovazioni
sociali e tecnologiche: dall’analisi del benessere organizzativo alla capacità di team building delle diverse strutture.
“Abbiamo deciso di continuare questo percorso sulla buona cura delle persone anziane
perché crediamo fondamentale lavorare alla
progettazione di soluzioni innovative in questo
ambito – afferma Eleonora Vanni, presidente
Legacoop Sociali Toscana – la popolazione
italiana in genere e quella toscana in particolare stanno invecchiando e la questione della
non autosufficienza oggi si pone con sempre
maggior urgenza, ma questo non significa
che possiamo dare risposte emergenziali. Lo
spazio della progettazione e della valutazione
deve essere valorizzato e con le nostre cooperative lo stiamo facendo, nell’ottica di conservare la centralità dell’anziano, dei suoi
diritti e del suo benessere”.
PUGLIA
“Share-IT”, sharing economy e
cooperazione
“Dalla sharing economy all’economia col-
laborativa: l’impatto e le opportunità per il
mondo cooperativo”. E’ il titolo dell’incontro dedicato al nuovo modello cooperativo
Territori
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che Generazioni Legacoop Puglia, in collaborazione con la Lega delle cooperative pugliese, nell’ambito delle iniziative di Circulab
– Laboratorio di Economia Cooperativa, organizza per presentare la ricerca realizzata
per iniziativa della Fondazione Unipolis. Sarà
il prossimo venerdì 15 aprile alle ore 17.00,
nella sede del Laboratorio urbano Ex-Viri di
Noicattaro (Ba).
La ricerca, pubblicata ad Ottobre 2015 ne
“I Quaderni di Unipolis”, analizza le forme
emergenti della Sharing economy individuando i punti di contatto e la reciproca
contaminazione con il mondo delle imprese
cooperative.
Interverranno: Katia De Luca (Coordinamento Nazionale di Generazioni), Vito Fusillo (Coordinatore di Generazioni Puglia),
Tommaso Romagno (Responsabile di Circulab), Andrea Rapisardi (Cooperativa
Lama), Carmelo Rollo (Vice presidente di
Legacoop con delega all’innovazione).
Prima dell’evento “Share-it”, alle ore 15.00,
nella stessa sede, , il coordinamento dei
giovani cooperatori under 40 di Legacoop.
CALABRIA
Coopstartup, “Ricomincio da t(r)e”
86 progetti ammessi con 330 promotori
Coopstartup Calabria – Ricomincio da t(r)e
dopo la chiusura del bando entra nella fase di
sviluppo delle idee imprenditoriali.
Sono stati 86 i progetti ammessi, su 168 proposte presentate, con il coinvolgimento di
330 persone (291 di età inferiore ai quaranta
anni e 39 con un’età superiore). La prima se-
Primo piano
ACI
lezione di ammissibilità è stata determinata
dalla completezza della documentazione presentata e dal rispetto dei criteri previsti dal
bando.
“Vengo dal mondo della cooperazione e ne
riconosco l’importanza e le potenzialità e,
quando mi è stata proposta l’idea di Coopstartup Calabria, ho aderito con entusiasmo
convinta sin da subito che questo progetto
avrebbe riscontrato un notevole successo e
devo ammettere siamo andati oltre quanto
potevo immaginare - dichiara l’Assessore
della Regione Calabria, Federica Roccisano
(che con Legacoop Calabria e Coopfond ha
promosso il bando) - Le mie aspettative infatti non sono state deluse. Posso affermare
con piacere che si è raggiunto un ottimo risultato per la startup del progetto che ha visto
il pieno raggiungimento dello scopo iniziale e
che sono sicura contribuirà a diffondere
anche tra i giovani lo spirito cooperativistico.“
Angela Robbe, presidente Legacoop Calabria, mette in evidenza “l’impegno per aumentare l’occupazione regolare dei giovani.
C’è un equilibrio nelle proposte che provengono da tutte le province della regione e spaziano in molteplici comparti dell’economia
sostenibile. La nostra era una sfida e i primi
dati sembrano darci ragione.“
Dal 1 al 30 aprile tutti i componenti dei gruppi
ammessi avranno la possibilità di accedere
gratuitamente alla formazione online attraverso la piattaforma “10 steps and go – Condividiamo sapere cooperativo” e,
conseguentemente, perfezionare e sviluppare
ulteriormente la propria idea imprenditoriale.
Sempre entro il 30 aprile i gruppi ammessi
dovranno completare, accedendo alla piattaforma, tutte le sezioni di illustrazione del progetto. Nelle settimane successive la
Legacoop
Settori
Commissione di Valutazione selezionerà i 25
progetti che verranno ammessi all’incubazione.
“Tutti i partecipanti porteranno a casa qualcosa: conoscenze aggiuntive, un’esperienza
di progettazione, nuove relazioni. Coopstartup è un percorso a tappe che promuove
l’impresa cooperativa tra i giovani in modo innovativo“ afferma Alfredo Morabito, coordinatore nazionale del progetto Coopstartup
di Coopfond-Legacoop.
SICILIA
Welfare al collasso, in piazza la
cooperazione sociale
A seguito della richiesta di incontro urgente
inoltrata dalle centrali cooperative Federsolidarietà – Confcooperative Sicilia e LegacoopSociali Sicilia, con il governo regionale sul
tema dell’accoglienza dei minori stranieri non
accompagnati, il governatore on. Rosario Crocetta, ha incontrato presso la sede di palazzo
d’ Orleans il 13 aprile i presidenti delle organizzazioni di rappresentanza rispettivamente
Giusi Palermo e Angela Maria Peruca,
nonché una delegazione di cooperative sociali enti gestori di comunità di accoglienza.
I temi affrontati nascono dalla criticità rilevata negli standard d’accoglienza dei MSNA
a seguito del Decreto Assessoriale 513/16,
nonché a seguito delle mancate corresponsioni delle rette pro capite pro die da parte
degli Enti Locali per l’accoglienza dei minori
stessi.
Il decreto 513/16 contrariamente a quanto
previsto dalla normativa regionale, vigente in
tema di residenzialità per minori, prevede un
abbassamento degli standard strutturali e
qualitativi, e conseguentemente anche economici per l’accoglienza dei MSNA, decretando così non soltanto un spartiacque tra le
strutture che accolgono minori nativi e stranieri ed eludendo i principi base dell’integrazione, ma anche una differenza sostanziale
nell’erogazione di servizi educativi e di accoglienza tra minori nativi e minori stranieri: minori di serie A e minori di serie B.
Ad aggravare la situazione il mancato riconoscimento da parte degli enti pubblici di
quanto maturato secondo gli standard di ac-
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coglienza della L.R. 22/86 prima dell’emanazione del decreto. Gli EE.LL. infatti, si limitano ad accertare fatturazioni che vedono
l’imputazione della retta pro capite pro die,
solo se riferita al contributo in compartecipazione erogato dal Ministero dell’Interno
pari ad euro 45 pro capite pro die. A tutto
questo si aggiunge l’insostenibile ritardo nei
trasferimenti alle comunità di quanto già incassato dagli EE.LL. da parte del Ministero
dell’Interno.
Oltre all’abbassamento della qualità dei servizi offerti, l’abbassamento degli standard
produrrà all’interno del mondo delle comunità di accoglienza un ingente perdita di posti
di lavoro a seguito della riduzione del personale richiesto prevista da un decreto stesso.
La delegazione ha quindi chiesto al Presidente che il governo regionale chieda, con
assoluta urgenza al governo nazionale, l’istituzione di un fondo ad hoc da destinare alla
regione Sicilia, in quanto regione che conta
sul proprio territorio la presenza di oltre
4.000 MSNA a differenza dei numeri risibili
presenti sul resto del territorio nazionale. Ha
richiesto inoltre, la sospensione dell’efficacia
del decreto assessoriale 513/16 e la convocazione urgente di un tavolo di concertazione
tra gli enti gestori e i comuni inadempienti.
L’on. Rosario Crocetta si è impegnato sin da
subito a richiedere un incontro al governo
nazionale sul tema dei MSNA in Sicilia, ed ha
rassicurato la delegazione circa la convocazione del tavolo con gli EE.LL. inadempienti e
un riscontro urgente circa la sospensione
dell’efficacia del decreto 513/16.
Primo piano
ACI
È stato altresì, consegnato al presidente un
documento redatto e firmato dai presidenti
di settore delle centrali cooperative e dalle
comunità di accoglienza, lo stesso rappresentava le difficoltà esposte e la fortissima
preoccupazione legata all’insostenibilità economica della spesa a carico delle cooperative
nella situazione attuale, che le vedrebbe in
brevissimo tempo costrette alle dimissioni di
minori, con tutto quello che questo comporterebbe dal punto di vista dell’accoglienza,
dei servizi educativi e della gestione della
emergenza immigrazione.
eventi, con il teatro, con lo sport, con il turismo, offre servizi di avviamento al lavoro,
di housing e di accesso al welfare. Per rappresentarle al meglio, il coordinamento voluto dal neo presidente è oggi composto da
Maurizio Bortolini (Coop Alleanza 3.0), Nicoletta Raia (Cesvip) Giuliano Annibaletti
(Coop. Charta), Andrea Semper (Coop. La
Redenta), Federica Maretti (Coop. Sanithad),
Mario Rodella (Dugoni), Valeria Dalcore
(Coop. Radiobase), Patrizia Penitenti (Coprat), Ezio Volpi (coordinamento circoli), Antonella Sarselli (Nord Ovest servizi), Luigi
Greco (Coop. Coesa - edile).
MANTOVA
Legacoop si rinnova e riparte dai
giovani
Legacoop Mantova si rinnova e riparte dai
giovani. Si è svolta venerdì 1° aprile l’assemblea delle Cooperative aderenti a Legacoop Mantova, che ora si prepara ad
affrontare una nuova fase, con la guida del
neo eletto Paolo Rinoldi, presidente della
cooperativa sociale Minerva. L’obiettivo è
prepararsi ad un necessario rinnovamento
interno e alla nascita dell’alleanza delle cooperative prevista nel 2017. Nel mantovano
le cooperative toccano trasversalmente tutti
i settori: dall’edilizia alla comunicazione, dai
servizi sanitari alla gestione delle biblioteche o degli asili, ma erogano anche servizi
amministrativi, c’è chi progetta nell’architettura, chi opera nella cultura, organizza
Legacoop
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20
>> Consorzio Quarantacinque
CONSORZIO QUARANTACINQUE
Presentato il bilancio sociale
>> Coop Alleanza 3.0
>> Pesceazzurro
>> Coop Archeologia
>> Coop. Casba
>> Coop Terre di Puglia-Libera Terra
>> Il Bettolino
>> Alkemica
>> CPL Concordia
>> Itaca
>> Edra Costruzioni
>> Coop Cssa
>> Coop Berti
>> Coop Sociale FAI
>> Errata Corrige
Primo piano
ACI
E’ stato presentato l’8 aprile nella nuova
sede di via Gramsci il Bilancio Sociale 2014
del Consorzio Quarantacinque, che si presenta ora anche in una nuova veste grafica
che valorizza l’attività svolta dal consorzio,
riportando in modo leggibile e chiaro i principali dati economici e sociali che lo caratterizzano.
Le 48 cooperative aderenti, operando su 12
regioni e 19 province italiane, hanno prodotto un fatturato di 15.000.000 di euro in
settori di attività tipici della cooperazione sociale: servizi ambientali, servizi educativi,
assistenza domiciliare, servizi residenziali e
servizi a persone con disabilità.
Il presidente del Consorzio Piero Giannattasio ha sottolineato con soddisfazione non
solo la tenuta dell’occupazione nelle cooperative associate, in un periodo particolarmente difficile dell’economia, ma anche il
significativo numero (750) delle persone
svantaggiate occupate, che rafforzano e
danno significato alla missione del Consorzio. Il direttore di Quarantacinque, Fabrizio
Montanari, vede nel rafforzamento patrimoniale, nell’adesione di nuove e significative cooperative, nello sviluppo di nuovi
servizi a favore delle associate, altrettanti
motivi di incoraggiamento per la futura attività del Consorzio.
La vocazione nazionale di Quarantacinque,
presente fin dalla sua nascita, emerge con
forza dalla sua diffusa presenza sul territorio, dai rapporti e dalle collaborazioni con i
più diversi interlocutori: cooperative, privati,
Pubbliche Amministrazioni, Ausl, associazionismo, volontariato.
La consapevolezza di vivere una difficilissima transizione economico-sociale che
vede manifestarsi la necessità di rispondere
a nuovi bisogni e alle nuove povertà, nel rispetto delle normative previste dal neonato
Codice degli appalti e alle nuove compatibilità economiche, rappresenta la sfida futura che il Consorzio Quarantacinque
intende affrontare insieme a tutte le proprie
cooperative associate.
Legacoop
Settori
COOP ALLEANZA 3,0
Esce “I miei primi 25 aprile” la Resistenza narrata ai più piccoli
“Quello che stai per leggere è un libro
pieno di parole molto belle e significative.
Parole come libertà, diritti, sogni, uguaglianza, civiltà, cultura, pace. Parole come
resistenza e liberazione” Così inizia la prefazione del libro “I miei primi 25 aprile”, a
firma del presidente di Coop Alleanza 3.0,
Adriano Turrini, per raccontare ai più piccoli la liberazione dal nazifascismo.
“I miei primi 25 aprile” è stato presentato a
Roma, giovedì 14 aprile alla Casa del cinema, alla presenza di autorità e artisti.
Il volume sarà distribuito in tutti punti vendita di Coop Alleanza 3.0 dal 18 al 24 aprile
a tutte le famiglie con bambini che si presenteranno alle casse.
Il volume, realizzato con il contributo di
Coop Alleanza 3.0, può vantare tra i suoi
autori il regista del film “Novecento” Bernardo Bertolucci, con la collaborazione e
i preziosi ricordi dei partigiani Ibes Pioli e
Renato Romagnoli, ed è corredato dalle
immagini dell’artista Tommi. Attraverso le
parole di chi ha vissuto in prima persona la
Resistenza, il libro vuol narrare ai bambini,
in maniera semplice e divertente, “perché
oggi non vado a scuola e la Coop è chiusa”,
come recita la copertina.
Coop Alleanza 3.0 decide infatti di non
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aprire i propri negozi non solo per la
Festa della Liberazione, ma anche in
occasione di altre festività civili: una
scelta di valori, per permettere a tutti i lavoratori di celebrarle. Con “I miei primi 25
aprile”, la Cooperativa ribadisce la vicinanza
ai principi di libertà e democrazia,
come già fatto l’anno scorso con il libro per
i piccoli “I miei primi maggio”.
PESCE AZZURRO
Pesceazzurro al via
la stagione 2016
Al Pesceazzurro è tutto pronto per la stagione
2016. La catena di ristoranti self-service, che
ha come base il locale storico di viale Adriatico a Fano (Pu), scalda i motori per affrontare con successo i prossimi mesi.“Ci siamo
riuniti con tutti i dipendenti del gruppo – dice
Marco Pezzolesi, amministratore unico del
Pesceazzurro -, quest’anno 122 fra stagionali e a tempo indeterminato, per condividere
con ognuno di loro la strategia 2016 del Pesceazzurro e confrontarci sul lavoro da fare”.
All’orizzonte, infatti, si vede la luce del nord
con un’ipotesi di apertura a Bologna, prima,
e a Milano poi. Intanto, però, nei cinque locali
operativi sulla costa marchigiana e romagnola, Fano (Pu), Senigallia (An), Cattolica
(Rn), Miramare di Rimini (Rn), Milano Marittima (Ra), è tutto pronto per superare i risultati raggiunti nel 2015, 495 mila presenze di
cui oltre 6 mila fidelizzate con la Cardazzurra,
con massime giornaliere di 5.274 clienti e
una media giornaliera di 2.631. Nei mesi primaverili, a Fano (Pu), Senigallia (An) e Rimini,
Primo piano
ACI
che sono rimasti aperti nei fine settimana
anche in inverno e che proseguono le aperture, per tutto aprile, a pranzo e a cena sabato, domenica, festivi e prefestivi, si
aggiunge la possibilità di mangiare anche a
Cattolica (Rn) e a Milano Marittima (Ra).
Il Pesceazzurro, aggiunge Pezzolesi, “conferma il suo impegno per la sostenibilità ambientale grazie all’uso di distributori
self-service per le bevande, al posto delle bottiglie di plastica per l’acqua e di vetro per il
vino, insieme all’utilizzo di piatti, bicchieri e
posate in materiale bio, perfettamente riciclabile nell’umido”. La catena, inoltre, compie la sua azione contro lo spreco del cibo
favorendo i clienti che vogliano portare a casa
gli “avanzi” del pasto con la “Pesceazzurro
doggy bag”. Un tema sempre di attualità visto
che anche la proposta di legge in Parlamento
per favorire l’uso consapevole delle risorse
alimentari e il recupero di prodotti ancora utilizzabili da parte delle associazioni di volontariato sul modello di quanto già fatto in
Francia.
Fra le novità del 2016, c’è la creazione di
un’area baby con uno spazio tv nei punti ristorazione, in fase di sperimentazione a Rimini e Fano per essere poi allestita anche
negli altri tre self-service, e la nuova offerta
di “Primino”, un piatto di pasta al sugo di
pesce per i più piccoli, a forma di pesciolino.
“E’ un modo, crediamo divertente – dice Pezzolesi -, per far apprezzare la bontà del pesce
anche ai bambini”. Il Pesceazzurro è anche
al lavoro per una nuova campagna di comunicazione che quest’anno punta sulla televisione, con uno spot appena realizzato da
parte del regista fanese Henry Secchiaroli,
senza dimenticare l’impegno quotidiano a favore della solidarietà e di Telethon. Per ogni
pasto consumato al Pesceazzurro, infatti, il
gruppo devolve un centesimo alla Onlus. Un
piccolo gesto che nel 2015 ha consentito di
donare 4.950 euro, circa 30 mila euro dal
2006 ad oggi.
COOP ARCHEOLOGIA
Al Salone del Restauro di Ferrara
Dal 6 all’8 Aprile si è svolto presso la Fiera di
Ferrara il XXIII Salone del Restauro. La Cooperativa Archeologia ha partecipato, con la
Legacoop
Settori
presenza del Direttore Commerciale Fabio
Faggella, agli incontri con gli operatori esteri
organizzati nello spazio Assorestauro/Italia
Trade Agency - ICE. Nella giornata del 6, Faggella ha incontrato i dirigenti di tre importanti
società di architettura statunitensi e i referenti
istituzionali di amministrazioni della cultura di
Argentina, Cile, Perù,Turchia e Libano, ai quali
ha illustrato le principali attività di Cooperativa Archeologia sia in Italia che in altri paesi,
tra le quali i lavori in corso di avvio a Baalbek
e Tiro in Libano e i restauri delle domus pompeiane recentemente completati. Con gli
ospiti istituzionali sono stati quindi discussi alcuni progetti di cooperazione relativi ad iniziative di valorizzazione di complessi culturali,
da svolgersi in partenariato con gli operatori
locali, anche con lo scopo di promuovere, nei
rispettivi paesi, lo sviluppo di cooperative nel
settore delle attività culturali.
COOP CASBA
Racconti dalla Città – Mondo
Le chiamiamo Città, ma sono Mondo. Napoli,
Torino, Milano, Genova, Firenze, Roma, Lisbona, Parigi: in tutte le città si intrecciano
vite, culture, memorie e punti di vista. Vengono da lontano e oggi abitano qui. Il 27 e 28
aprile 2016 a Napoli c’è “Racconti Dalla CittàMondo” Parole,Visioni, Passi: un viaggio dentro luoghi, strade e storie con gli occhi dei
cittadini di origine straniera. Un dialogo a più
voci per raccontare le trasformazioni urbane
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e il valore che le migrazioni portano con sé.
Racconti dalla Città-Mondo nasce e coglie
l’occasione dell’incontro a Napoli degli accompagnatori interculturali di Migrantour-Intercultural Urban Routes da 7 città italiane ed
europee: cittadini di diverse nazionalità che,
da alcuni anni, conducono turisti, studenti e
residenti a conoscere i quartieri più multiculturali delle loro città.
Racconti dalla Città-Mondo è un’iniziativa
promossa da CASBA Società Cooperativa Sociale, con il contributo del Comune di Napoli,
Assessorato alla Cooperazione Decentrata /
Servizio Cooperazione decentrata, Legalità e
Pace, e della Fondazione Banco di Napoli, in
collaborazione con la rete di Migrantour-Intercultural Urban Routes e AMM – Archivio
delle Memorie Migranti.
Programma completo www.coopcasba.org
COOP TERRE DI PUGLIA-LIBERA TERRA
Al Vinitaly con i nomi delle vittime
di mafia sulle bottiglie
Le bottiglie di Hiso Telaray Comprare una
bottiglia di rosso ‘Renata Fonte’ da Astor
Wines a New York oppure a Singapore, scegliendola dalla carta
della celebre Osteria
Mozza. Sono i piccoli
prodigi dei Negroamaro e dei Primitivi
della cantina Hiso Telaray, prodotti in Puglia dal progetto Libera
Terra, attraverso la cooperativa Terre di Puglia
- Libera Terra, presieduta da Alessandro Leo,
a Mesagne.
Si va alla conquista del mercato internazionale, con un “prodotto di puro territorio”.
“Conseguenza naturale di un percorso tutto
basato sulla qualità e sulla volontà di dare
sempre il massimo per assicurare piena e
nuova dignità a terreni particolarmente vocati, per troppi anni umiliati dalla proprietà
mafiosa” scrive Alessandro Leo, presidente
della Cooperativa. La Cantina deve il suo
nome a Hiso Telaray, un ragazzo albanese
ucciso dai caporali nel 1999 a Cerignola per
essersi ribellato. Come anche, oltre a Renata
Primo piano
ACI
Fonte - l’assessore comunale di Nardò, in
Salento, uccisa dalla mafia - i nomi dei vini
sono dedicati a vittime di mafie come il primitivo ‘Antò’, da Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone”.
I vini viaggiano, si diceva, e da poco sono arrivati anche in Cina, con una prima importazione nell’area commerciale di Ningbo,
vincendo la concorrenza di alcune tra le più
blasonate cantine del sud Italia. Di questi e
altri traguardi (compreso il completamento
della nuova cantina aziendale, in località
Santa Barbara a Torchiarolo) racconta il progetto di Libera in Puglia, realizzato nelle terre
confiscate alla Scu, fra Torchiarolo e San Pietro Vernotico, con i suoi 28 ettari coltivati a vigneto, non solo con Negroamaro e Primitivo,
ma anche con altri autoctoni come Susumaniello, Fiano Minutolo e Verdeca.
Sono circa 20 i lavoratori e le lavoratrici impegnati ogni giorno alla produzioni di vini premiati che viaggiano in tutto il mondo e che
sono già esportati, oltre che negli Stati Uniti,
anche a Hong Kong e in numerosi paesi europei come Inghilterra e Germania,
distribuiti da ‘Teatro del Vino’. La Cantina
Hiso Telaray presenta tutte le nuove annate
delle proprie etichette proprio in questi giorni
al Vinitaly, a Verona, nel padiglione Puglia con
un proprio stand. E per i cinquant’anni della
storica fiera del vino italiano nel mondo, in
programma fino al 13 aprile, è il Movimento
turismo del vino Puglia a coordinare nello
stand Puglia 56 aziende delle 70 che raggruppa, compresa naturalmente la cantina
Hiso Telaray.
Fonte:
http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/04/12
/news/vino-137447527/
IL BETTOLINO
2016 ostico ma rilancio vicino
90mila chili. Il Bettolino opera su 7.000
metri quadri di serre, con una produzione
annua di 480.000 piante aromatiche, e impiega 45 dipendenti di cui 30 svantaggiati.
A questi si aggiungono altri 49 ragazzi inseriti in un processo di inclusione sociale. Perché la mission sociale della cooperativa è
parte integrante del processo produttivo.
L’azienda nel 2015 ha sviluppato un giro
d’affari di 3,2 milioni di euro, con il laboratorio che confeziona 40mila chili di basilico
all’anno, la parte preponderante della produzione, e 40mila chili di altre aromatiche,
principalmente rosmarino, salvia, menta e
prezzemolo.
“Il mercato delle aromatiche dal 2011 in poi
è stato sempre in crescita – sottolinea la
presidente – quest’anno fa un po’ più fatica:
il dato delle vendite, nei primi tre mesi dell’anno, ha il segno meno ma contiamo in un
recupero già in aprile, quando la campagna
di solito entra nel vivo. Il basilico ha mercato,
mentre le altre aromatiche per ora non decollano”.
Sul fronte dei prezzi Il Bettolino è soddisfatto,
anche se Benelli evidenzia come “sia difficile
vedersi riconoscere un valore aggiunto per il
prodotto biologico: tante catene fanno lo
stesso prezzo del convenzionale. Ma il bio
comporta una lavorazione maggiore che
deve essere riconosciuta”.
La cooperativa ha un proprio brand, “Amici
in Campo”, attraverso cui commercializza il
70% della produzione. Basilico e aromatiche sono confezionate in diversi formati, dai
25 ai 100 grammi, quelli che vanno per la
maggiore sono vaschette da 25 e 30
grammi.
Nel 2011 l’azienda si è impegnata a ristrutturare due serre ed è cominciata la produzione di basilico biologico in vaso.“Nel corso
del 2015 ne sono stati prodotti 450mila vasi
– spiega ancora Benelli – mentre il prodotto
delle vaschette è quasi tutto convenzionale.
Abbiamo convertito l’azienda al biologico da
I primi tre mesi dell’anno sono stati un po’
fiacchi, ma la Cooperativa sociale Il Bettolino, che coltiva basilico e altre aromatiche a
Reggiolo (Reggio Emilia), si aspetta una ripresa del mercato a partire da questo mese.
Nel 2015, come ricorda la presidente Francesca Benelli, l’azienda ha prodotto
80mila chili di basilico sfuso e l’obiettivo di
quest’anno è di raggiungere quota 85-
Legacoop
Settori
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due anni, crediamo che questa voce sia importante per il nostro sviluppo. E al biologico
abbiamo convertito anche i terreni attorno
alle nostre serre; al momento non sono coltivati ma appena la parte economica ce lo
permetterà vogliamo realizzare serre fredde
per la produzione di basilico bio”.
Il Bettolino sta poi lavorando a un progetto a
lungo termine, quello di migliorare l’impianto
di riscaldamento a biomasse attraverso una
nuova centrale termica.
Dal primo aprile scorso la cooperativa è diventata socia del Consorzio Agribologna.
Questa sinergia genererà maggiori aperture
di business e importanti opportunità per l’efficientamento produttivo e gestionale. “Non
siamo la classica cooperativa sociale, per
crescere ancora avevamo bisogno di un
compagno forte che ci prendesse sotto
braccio e lo abbiamo trovato in Agribologna
– conclude la presidente Benelli – l’accordo
per noi vuol dire assistenza tecnica, commerciale, normativa: è una scelta che ci accompagna verso un nuovo sviluppo”.
Fonte:
http://www.italiafruit.net/DettaglioNews/344
64/la-categoria-del-mese/aromatiche-ilbettolino-2016-ostico-ma-rilancio-vicino
ALKEMICA
Incooperativaperinsegnarela
scienzainmodoefficaceedivertente
Come insegnare la scienza in modo efficace,
emozionante e divertente? Lo sa Cooperativa
Alkémica, che dell’intrattenimento educativo
e della divulgazione scientifica fa la sua missione quotidiana, entrata in Pantacon, il Consorzio di cooperative culturali, che così
arricchisce un quadro già ampio di offerte
culturali di qualità messo in campo da Charta,
Radiobase, Teatro Magro e Zerobeat.
L’ufficializzazione del nuovo ingresso è avvenuta alla presenza di Matteo Rebecchi, presidente di Pantacon, Riccardo Govoni,
presidente di Alkémica, Idanna Matteotti,
responsabile dell’area Cultura di Legacoop
Lombardia e Roberto Calari, referente nazionale. “Siamo molto soddisfatti dell’entrata
di questa realtà nel nostro network – commenta Matteo Rebecchi– con la reale e senPrimo piano
ACI
tita convinzione che per chi fa cultura oggi la
sfida è riuscire a lavorare davvero insieme,
con progetti culturali sempre più complessi e
stimolanti. Guardare al domani non è semplice, ma farlo insieme è meglio”.
Il lavoro di Alkémica parte dal fascino di collezioni scientifiche, dietro alle quali i professionisti scovano persone, narrazioni, curiosità
e storie da riscoprire e valorizzare. I destinatari di questo patrimonio raccontato sono le
scuole di ogni ordine e grado ma anche gli
adulti, nei contesti più vari. Da 20 anni il personale dell’Associazione Per il Parco, ora confluito nella compagine di Alkémica, collabora
nella gestione della segreteria didattica del
Parco del Mincio, attraverso l’organizzazione
di eventi ed ecotour per scuole e pubblico:
uno dei frutti di questa ed altre esperienze è
ora la gestione della sezione didattica del
museo naturalistico di Palazzo d’Arco – che
si appresta alla riapertura il prossimo 16
aprile – per i prossimi cinque anni.
Ma Alkémica non si ferma qui: progetta attività orientate al consumo consapevole per
Coop Consumatori Nordest nelle province di
Mantova, Brescia, Rovigo, Reggio Emilia, organizza animazioni in collaborazione con la
Libreria Coop Nautilus, cura attività scolastiche, laboratori di Educazione Ambientale a
Parcobaleno. Attraverso il progetto MASTeR,
curato da Associazione Per il Parco con il sostegno del Comune di Mantova, Alkémica
offre alla città attività scientifiche destinate soprattutto alle scuole, ma che prevedono aperture straordinarie domenicali che coinvolgono
tutta la famiglia.
Tra le novità più recenti figura invece la realizzazione del Museo del Tempo nella Torre
dell’Orologio in piazza delle Erbe: anche in
questo caso con la fondamentale collaborazione del Comune, le proposte degli operatori di Alkémica consentono a tutti di scoprire
gli aspetti scientifici, storici e tecnici degli strumenti da sempre usati per la misura del
tempo. La creatività unita alla passione per la
natura non conosce limiti, per questo è presente anche “Gaia”, una piccola imbarcazione
da 28 posti, a propulsione elettrica, che consente la navigazione sul Lago Superiore di
Mantova per chi volesse godersi il lago in
modo coinvolgente, anche durante le notti
estive, con le proposte di Lunaria o Un Lago
di Stelle.
Legacoop
Settori
“Mantova ha le potenzialità per divenire una
singolarità nel quadro delle proposte di educazione scientifica presenti sul territorio nazionale. La possibilità della presenza
contemporanea di collezioni scientifiche del
‘700/’800, di un laboratorio interattivo permanente (MASTeR) e dell’osservazione della
natura, per meglio comprenderla al di là degli
stereotipi di comodo, costituiscono una ricchezza che la cooperativa Alkémica intende
valorizzare nell’ottica di quell’intrattenimento
educativo già consolidato all’estero. Per raggiungere questo obiettivo ci è parso strategico entrare nel consorzio Pantacon, convinti
come siamo che la Cultura non abbia e non
ponga confini, ma solo possibilità di crescita”
è il commento del presidente di Alkémica Riccardo Govoni.
Tutti gli operatori di Alkémica sono professionisti dell’accompagnamento in natura e della
divulgazione scientifica: lo dimostrano non
solo le referenze sul territorio ma anche l’appartenenza all’AIGAE – Associazione Italiana
Guide Ambientali Escursionistiche– riferimento fondamentale in Italia per chi si occupa di Educazione Ambientale ed
ecoturismo.AIGAE è inoltre membro dell’Osservatorio Nazionale Turismo Verde, di Federparchi, di Interpet Europe, ed è partner di
numerose aree protette.
CPL CONCORDIA
Gli studenti intervistano Vito Zincani sulla legalità
Passa anche per la nuova realtà di CPL Concordia il percorso dei giovani studenti di Mirandola impegnati nel progetto “Nelle scuole
non bastano i luoghi comuni” sulla formazione di cittadini educati al senso di responsabilità e alla legalità.
Nel pomeriggio del 12 aprile, sessanta stu-
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denti dell’Istituto Galileo Galilei hanno raggiunto la sede centrale di CPL a Concordia
per incontrare alcuni protagonisti del nuovo
corso della cooperativa, dopo le vicende giudiziarie che hanno portato al completo rinnovamento degli organi di governo dell’azienda.
Il Dott. Vito Zincani, Presidente dell’Organismo di Vigilanza di CPL, ha raccontato com’è
stato possibile riabilitare in così poco tempo la
cooperativa e salvare numerosi posti di lavoro. “A chi mi ha chiesto com’è stato il passaggio da pubblico ministero a presidente
dell’OdV di CPL ho risposto che mi sembra
di non aver cambiato il mio lavoro”, ha dichiarato Zincani. “Prima svolgevo una funzione di controllo successivo e repressivo,
intervenendo dopo che un illecito era stato
commesso; attualmente esercito un controllo
preventivo finalizzato a creare attività d’impresa che abbia al tempo stesso efficienza,
redditività e legalità. Legalità che non è più un
problema etico ma economico”, ha concluso
l’ex procuratore. “Oggi un’azienda deve dimostrare di saper stare sul mercato per le capacità e la competitività, mantenendo la
trasparenza.”
Il Vicepresidente di CPL Paolo Barbieri ha presentato l’azienda con l’ausilio di video case
history: “Volevamo illustrare ai ragazzi le nostre attività, in ripresa dopo il rientro nella
white list, e mostrare tutto il know how tecnologico che potrà interessare a coloro che
saranno i futuri tecnici ed ingegneri”.
L’incontro in CPL, in particolare le riflessioni
dell’ex procuratore Zincani, entrerà a far parte
di un video – che sarà presentato a maggio
in Regione – contenente i contributi raccolti in
questi mesi dagli studenti, come sintesi per
promuovere una coscienza civile nei giovani
cittadini.
persone sofferenti di demenza o Alzheimer.
E’ partito oggi dal Centro diurno di Sacile il
percorso di ricerca del Premio Gentlecare®
Sicurhouse, il Premio Nazionale Post Laurea
riservato a giovani laureati per la realizzazione di studi sull’applicazione del Metodo
Gentlecare in ambito geriatrico, che verrà
attivato in nove Centri italiani.
I 16 giovani laureati provengono in 10 dal
corso di laurea in Terapia Occupazionale
triennale e in 6 da quello in Psicologia magistrale, ben 14 le laureate (9 in Terapia Occupazionale e 5 in Psicologia magistrale) e
2 i laureati (uno per corso). Talenti che si
sono formati in diverse Università italiane
da Padova a Trento, da Pavia a Milano, da
Torino alla Cattolica di Roma, e ancora da
Bologna a Modena e Reggio Emilia, e poi
Urbino, Pisa, Chieti-Pescara, Bari e Roma.
Nove e sparse in tutta Italia le sedi all’interno delle quali i 16 ricercatori porteranno
avanti il loro percorso di ricerca: il Nucleo
per persone affette da demenza presso la
“Residenza protetta” del Comune di Sacile
(Pn); il Nucleo per persone affette da demenza presso l’Apsp “Margherita Grazioli”
di Pove (Tn); il Nucleo Demenze presso
l’Istituto “Golgi-Radaelli” di Abbiategrasso
(Mi); il Nucleo per persone affette da demenza presso la Residenza “Trifoglio” della
Cooperativa sociale Bios a Torino; il Nucleo
per persone affette da demenza presso la
Fondazione “Boni” di Suzzara (Mn); il Centro Diurno e Centro Integrato “Margherita”
della Cooperativa sociale Labirinto a Fano
(Pu); il Nucleo Demenze presso la Rsa
“Quinta Stella” di Tolfa (Rm); il Centro Alzheimer presso la Fondazione “Roma Sanità” a Roma; e la “Casa Alzheimer Don
Tonino Bello” dell’Associazione Alzheimer
Bari a Bari.
Il percorso partito questa mattina dal Centro diurno di Sacile “è una prima ricognizione propedeutica ad un futuro percorso di
valutazione scientifica – spiegano i soci fondatori, assieme alla Cooperativa sociale
Itaca, di Ottima Senior Enzio Angiolini, Elena
Bortolomiol e Laura Lionetti -. E’ nostro interesse centrare il focus sulle possibili modalità di verifica dell’efficacia del metodo
Gentlecare attraverso una raccolta dati,
un’analisi delle variabili e la verifica dell’utilizzo degli strumenti di valutazione proposti
e/o utilizzati nei servizi”.
Il Metodo Gentlecare si basa su un approccio sistemico che prevede la costruzione di
una protesi attorno alla persona sofferente
di demenza o Alzheimer, costituita da spazio, persone e programmi, per cui le variabili sono molteplici e difficilmente
monitorabili in modo omogeneo in un contesto come quello italiano dove ogni Regione ha una normativa specifica sui servizi
per anziani affetti da demenza, con standard di personale e strumenti di valutazione
diversi.
Il protocollo di ricerca prevede il monitoraggio delle aree in cui sono stati riscontrati
maggiori miglioramenti per la qualità di vita
delle persone con demenza nei servizi in cui
il metodo Gentlecare è utilizzato, come l’eliminazione della contenzione, la riduzione
dei disturbi del comportamento e dei disturbi dell’umore, l’incremento della socializzazione dell’anziano, la riduzione dello
stress percepito sia dai familiari che dagli
operatori.
Promuovere l’esperienza sul campo dei gio-
ITACA
Partecipa al percorso di ricerca
del metodo Gentlecare
Ottima Senior punta su un pool di giovani
talenti e sull’alta specializzazione professionale di 16 giovani laureati provenienti da
tutta Italia, che saranno impegnati fino ad
ottobre nello “Studio osservazionale sull’efficacia del Metodo Gentlecare”, rivolto a
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
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vani per sensibilizzare un cambiamento culturale e organizzativo nel mondo degli anziani è uno degli obiettivi principali di Ottima
Senior, il gruppo fondato nel 2005 a Pordenone da Enzio Angiolini, Elena Bortolomiol,
Laura Lionetti e Cooperativa sociale Itaca,
referente dal 2011 per la società Moyra
Jones Resources Ltd della diffusione e della
verifica del Metodo Gentlecare per l’Italia e
per l’Europa.
Ideato e promosso dalla terapista occupazionale canadese Moyra Jones, Gentlecare
si basa sull’assunto che gli anziani fragili, i
grandi anziani e le persone affette da demenza o Alzheimer modificano il loro modo
e le loro capacità di interazione con l’ambiente circostante. È perciò fondamentale
fornire loro protesi per aiutarli a sfruttare le
abilità residue di movimento e indipendenza
per una migliore qualità della vita. Tali protesi possono essere spazi, persone e programmi, come ben delineato nel libro
“Gentlecare cronache di assistenza. Soluzioni, modalità e idee di applicazione del
metodo” (Erickson 2015), curato da Elena
Bortolomiol, Laura Lionetti e Enzo Angiolini,
soci fondatori del gruppo Ottima Senior.
EDRA COSTRUZIONI
Parte del primo progetto per
Ospedale Marche Nord
La cooperativa Edra Costruzioni, aderente
a Legacoop Marche, è parte del raggruppamento temporaneo di imprese che ha
presentato alla Regione Marche il primo
progetto per la realizzazione dell’ospedale
Marche Nord a Fosso Sejore di Pesaro, a
confine con il territorio di Fano (Pu), una
delle localizzazioni possibili per la nuova
struttura sanitaria. Capofila del progetto è
la Inso sistemi per le infrastrutture sociali
spa, terzo gruppo di costruzioni in Italia e
uno dei principali operatori nazionali del settore ospedaliero in partenariato pubblicoprivato. Fa parte del gruppo d’imprese
anche la Sof spa.
La proposta prevede un project financing
per la realizzazione dell’opera nel quale
l’azienda proponente eseguirà la manutenzione e il servizio di gestione calore della
Primo piano
ACI
nuova struttura. Il progetto destina una superficie di 65 mila metri quadrati ad uso sanitario, 512 posti letto, 16 sale operatorie,
3 sale di day surgery per la copertura di un
bacino di 500 mila abitanti. L’investimento
previsto è di circa 150 milioni di euro, tre
anni il tempo di progettazione esecutiva e
costruzione.
COOP CSSA
Convegno sui temi della cooperazione, innovazione, lavoro e managerialità
L’innovazione è lo strumento necessario per
stare nel mercato, crescere e creare occupazione. Qualità dei servizi, eccellenza, capacità imprenditoriale, professionalità sono
le parole chiave per operare in un contesto
critico come quello attuale, che pone anche
la cooperazione di fronte a nuove sfide e la
sollecita a immaginare nuove risposte e
nuovi modelli di intervento. Come accompagnare questa fase sul versante delle competenze richieste? Come attrezzare al futuro
il nuovo livello manageriale di tante cooperative che stanno ora costruendo un ricambio generazionale?
Attorno a questi temi e interrogativi si articola il convegno “Il sistema cooperativistico
tra lavoro e managerialità. Nuove norme e
nuove proposte”, in calendario per venerdì
22 aprile dalle ore 9 presso villa Widmann di
Mira (via Nazionale, 420): un’occasione di
confronto e dialogo, e insieme di formazione
e aggiornamento sugli argomenti scelti
come centrali.A promuoverla, la storica cooperativa sociale Cssa-Cooperativa Sociale
Servizi Associati, con sede a Spinea, assieme a Legacoop Veneto, con il patrocinio
della Città metropolitana di Venezia, l’Unione
dei Comuni del Miranese e l’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta”.
Aprono la mattinata di lavori gli interventi di
Gianfranco Magnoler, presidente di Cssa,
e Adriano Rizzi, presidente di Legacoop
Veneto; seguiranno i saluti istituzionali e gli
interventi dei relatori. A presentare la panoramica del sistema cooperativistico nel Veneto sarà Nicola Comunello, responsabile
Relazioni sindacali di Legacoop Veneto.
Legacoop
Settori
Il convegno è il primo dei tre appuntamenti
promossi da Cssa e Legacoop Veneto: i
prossimi in calendario sono “Proposte di
welfare nella Regione Veneto. Nuove emergenze e nuove risposte”, venerdì 13 maggio
a Salzano presso villa Romanin Jacur, e “Sanità e servizi sociali: supporto cooperativistico, efficienza e integrazione sul territorio.
Nuova domanda e nuova offerta”, venerdì
27 maggio all’Istituto Lazzari di Dolo.
È previsto il riconoscimento crediti agli ordini di riferimento della Regione Veneto per
la formazione continua degli assistenti sociali e per i crediti Ecm degli psicologi.
COOP BERTI
Riprende la produzione
Riparte la produzione per la storica azienda
Berti di Tessera (Venezia), attiva da oltre cinquant’anni – e da tempo in crisi - nel settore del vetro camera e dei serramenti in
vetro, grazie alla coraggiosa scelta di 22 lavoratori che hanno deciso di prendere il destino dell’azienda nelle proprie mani e di
costituirsi come cooperativa. Sono stati così
salvati i posti di lavoro, le competenze acquisite e l’accreditamento sul mercato, italiano ed estero, conquistato negli anni con
una produzione di qualità.
È la quinta operazione di “workers buyout”
industriale accompagnata da Legacoop Veneto assieme a Coopfond e Cfi.
Martedì 19 aprile alle ore 11.30 presso la
sede della cooperativa Berti a Tessera (Venezia), via Triestina 163/B, è previsto un
momento inaugurale con taglio del nastro
e visita ai locali. Sarà anche possibile assistere al momento ufficiale di riavvio della
produzione industriale.
A raccontare il percorso di questi ultimi
mesi e gli obiettivi della neonata cooperativa
saranno Attilio Pasqualetto, presidente
della cooperativa Berti, Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto, e Davide
Stoppa, della segreteria provinciale Filctem-Cgil. Presenti anche il presidente
della Regione Veneto Luca Zaia e l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro
Elena Donazzan.
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COOP SOCIALE FAI
Presentato il documentario “Dert”
alla IX edizione de “Le voci dell’inchiesta”
All’interno della nona edizione de “Le Voci
dell’Inchiesta”, il Festival di “Cinema del
reale” promosso da Cinemazero, è stato
presentato mercoledì 13 aprile presso Cinemazero, il documentario DERT, di Mario e
Stefano Martone, di cui la cooperativa FAI
è tra i produttori associati.
“Dert” è stato realizzato grazie a una campagna di Produzioni dal Basso di crowdfunding nel 2015.
A vent’anni dai tragici avvenimenti che
hanno sconvolto la Bosnia, DERT si muove
nei luoghi della memoria di un paese segnato dalla guerra senza essere però un
film sulle vittime e sul dolore.
Il documentario racconta la storia della cooperativa agricola bosniaca “Insieme”, che
vuole sostenere e facilitare il ritorno dei rifugiati e la vita in comune nella regione di
Bratunac e Srebrenica, luoghi di violenza e
pulizie etniche. Il racconto è anche quello
dell’amicizia tra i due fondatori (Rada Žar-
Primo piano
ACI
kovi e Skender Hot), il fotoreporter italiano
Mario Boccia e la grande rete solidale che
si è costituita tra Bosnia Erzegovina e Italia
fin dal 2003. Una storia di amicizia, solidarietà e riscatto, sulle ceneri di un disastro
alle porte del nostro Paese.
Sono intervenuti Mario Boccia, Foto-giornalista di reportage sociali e d’attualità, è
stato corrispondente de il manifesto a Sa-
Legacoop
rajevo, Belgrado, Pristina e Skopje. Sue fotografie sono state utilizzate per campagne
del Consorzio Italiano di Solidarietà e di altre
organizzazioni no-profit, tra le quali Legambiente e Amref. Ha realizzato servizi anche
in Israele, Palestina, Iraq, Giordania, Mozambico, Eritrea, Kenya, Oman, Messico,
Venezuela e Guatemala.
Rada Žarkovi, Skender Hot Fondatori della
cooperativa agricola bosniaca “Insieme”.
ERRATA CORRIGE
Legacoopagroalimentare
eletta la nuova presidenza
Sul numero 14 dell’8 aprile di Legacoop
Informazioni abbiamo pubblicato la composizione della Presidenza di Legacoopagroalimentare eletta nella Direzione del 6 aprile.
Erroneamente sono stati indicati i responsabili dei diversi settori dell’Associazione
che, contrariamente a quanto pubblicato,
verranno nominati in un secondo tempo.
Ci scusiamo per il disguido
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Sondaggio
27
OSSERVATORIO SWG
Il vuoto delle élite
Imprese off-shore. Conti in paradisi fiscali.
Corruzione, tangenti, corsarismo economico. Privilegi sproporzionati, massimizzazione esasperata dei profitti e angusto
impegno innovativo. Corporativismi, limitato
senso dell’onestà e dimessa spinta al bene
comune.
Per la maggioranza degli italiani la classe
dirigente estesa attuale è peggiore di quella
di venti anni fa (di quella in auge ai tempi di
tangentopoli).
Nel tempo si è infatti consolidata una profonda crisi delle élite economiche, professionali e politiche. A essere bocciati non
sono solo i politici, ma l’intero corpo dirigente diffuso. L’opinione pubblica promuove (e con un risicato sei) solo medici e
responsabili delle associazioni di volontariato, mentre deplora vescovi, politici, banchieri, sindacalisti, giornalisti, professionisti,
magistrati ecc. Anche la stella di manager
e imprenditori non brilla più, dati soprattutto
la scarsa attitudine ad assumersi delle responsabilità, il ridotto rispetto del lavoro altrui e il nanismo del livello d’integrità e
onestà. Insomma c’è poco da sparare solo
sui politici. È l’intero corpo dirigente ad aver
smarrito il proprio ruolo e la propria autorevolezza.
La crisi di legittimazione e motivazione delle
élite che stiamo vivendo (ormai da oltre un
ventennio) incide così in modo decisivo su
almeno sei fattori strategici: sull’agire strumentale (indirizzato alla trasformazione
della realtà); sullo sviluppo di azioni orientate a uno scopo (la capacità di “fare”, con
successo e determinazione); sull’agire comunicativo (la capacità delle diverse fazioni
di trovare, pur nelle differenze, un reciproco
comprendersi sui grandi temi, senza inseguire inciuci, compromessi al ribasso o, all’opposto, scontri ideologici e paralizzanti);
sulla spinta all’innovazione; sulla germogliazione di un humus sociale generativo
(foraggiare la crescita di personalità autonome, di talento, capaci di alimentare lo sviluppo di una società viva e autenticamente
dinamica); sulla morfologia della classe dirigente (la volontà di selezionare i migliori).
NOTA INFORMATIVA: Dati archivio Swg.
Sondaggio cawi compiuto su un campione
nazionale di 1.000 maggiorenni tra il 5 e
il 6 aprile 2016.
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