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presa in carico - Caritas diocesana di Catania
LA PRESA IN CARICO CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI CARITAS CATANIA, 20 APRILE 2015, MUSEO DIOCESANO Mi prendo carico … di chi? Di cosa? Per andare dove? PRESA IN CARICO Un processo in cui un operatore sociale o un volontario, a fronte di una domanda espressa o inespressa, progetta uno o più interventi rivolti a una persona o a un nucleo di convivenza, stabilendo un rapporto continuativo al fine di favorire lo sviluppo, a più livelli, di percorsi di vita volti all’autonomia Questo concetto rimanda all’idea di un servizio che “si fa carico” di seguire stabilmente una persona (o una famiglia), di non lasciarla a sé stessa, di garantire una presenza capace di offrire opportunità e sostegni, con l’obiettivo promozionale di permettere alle persone di controllare attivamente la propria vita Analisi e decodifica del bisogno espresso L’operatore e/o il volontario per consentire una presa in carico adeguata, deve effettuare una decodifica complessiva del bisogno espresso (semplice o complesso). L’ obiettivo è quello di aiutare la persona nella comprensione dei suoi bisogni, al fine di condividere e concordare le azioni necessarie per una risposta quanto più personalizzata possibile. Da questo momento in poi, l’operatore e/o il volontario diventano i responsabile del monitoraggio del processo di presa in carico complessiva DECODIFICARE Capire insieme alla persona la situazione problematica CHE COS’E’ IL BISOGNO??? - Secondo l’accezione più generale, il termine «bisogno» denota una mancanza di determinate risorse materiali e non materiali oggettivamente e soggettivamente necessarie a un certo soggetto (individuale o collettivo) per raggiungere uno stato di maggiore benessere o efficienza o funzionalità – ovvero di minor malessere o inefficienza o disfunzionalità – rispetto allo stato attuale, sia essa sentita o accertata o anticipata dal medesimo soggetto, oppure da altri per esso(L.Gallino, dizionario di sociologia) BISOGNO SEMPLICE: Non richiede una presa in carico integrata BISOGNO COMPLESSO: - Necessita di interventi integrati della rete dei servizi - Si caratterizza per la necessità di strutturare un progetto individualizzato Tre aree verticali: -Area Minori e Famiglie -Area Adulti -Area Anziani Un’area trasversale: -Disabilità ACCOGLIENZA ASCOLTO ANALISI/DECODIFICA BISOGNO PRESA IN CARICO Fase del processo di aiuto nella quale l’operatore e/o il volontario definiscono, con la persona che chiede aiuto, un ACCORDO con l’obiettivo di costruire insieme un progetto volto ad affrontare le sue difficoltà FIDUCIA La fiducia quindi è un elemento fondamentale sia per il coinvolgimento e la motivazione della persona che per la negoziazione degli obiettivi dell’intervento di aiuto. Prendere in carico significa: Accogliere la persona come “unica”: non come un caso da risolvere, ma come una “storia” da assumere; Studiare e formulare risposte che partano dalla concretezza del bisogno; Spendere tempo ed energia nella ricerca di soluzioni che, prima di tutto, valorizzino la persona; Coinvolgere e utilizzare i servizi, la comunità e se stessi attorno ai bisogni emersi; Accompagnare la persona nel percorso di ricerca delle soluzioni al suo bisogno, facendosi promotori del riconoscimento e della tutela dei suoi diritti La presa in carico deve necessariamente essere presidiata da un unico soggetto, al fine di evitare squilibri tra risorse disponibili e servizi erogati Criteri guida contenuti negli artt. 11-12-18 del C.D. Art. 11. Promuovere l’autodeterminazione, le potenzialità, l’autonomia favorendo la costruzione di un rapporto fiduciario in un costante processo di valutazione Art. 12. Per l’intervento professionale è necessario acquisire l’esplicito consenso Art. 18. Intrattenere il rapporto professionale solo fino a quando la situazione problematica lo richiede La libertà dell’uomo va sempre sostenuta applicando il principio dell’Autodeterminazione - Fare interventi tesi alla responsabilizzazione della persona, al potenziamento del decision making al fine di superare la condizione di bisogno; - Accompagnare la persona senza sostituirsi ad essa nelle scelte e nelle azioni. LA SCHEDA DI PRESA IN CARICO Viene compilata solo dall’ operatore e/o volontario che prende in carico il caso e contiene tutte le informazioni necessarie alla costruzione di una Cartella Sociale dell’ utente. La compilazione va eseguita e verificata nel tempo ed in base alla funzionalità delle informazioni rispetto al bisogno espresso. Si definiscono: Obiettivi Interventi/azioni Strumenti Tempi Valutazione in itinere Valutazione conclusiva INTERVENTI Gli interventi portano a ridefinire il progetto di vita della persona. Partono dalla studio della domanda di aiuto che la persona presenta. Bisogna altresì approfondire la situazione complessiva in cui la persona vive, per produrre la valutazione o la diagnosi sociale del bisogno. Esse rappresentato il giudizio tecnico che va condiviso con la persona e da tale partecipazione ragionata nasce il progetto di sostegno/aiuto. L’intervento si fonda sui seguenti principi: Sul valore, sulla dignità e sulla unicità di tutte le persone, sul rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti e delle loro qualità originarie, quali libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà, partecipazione, nonché sull’affermazione dei principi di giustizia ed equità sociale. Sono previsti diversi interventi riguardanti le seguenti tematiche: - Segretariato Sociale - Sostegno Psico-Sociale - Aiuto per l’accesso ai servizi Segretariato Sociale Attività di informazione e di orientamento rivolte alla cittadinanza sui servizi di rilevanza sociale, sulle risorse disponibili sul territorio e sulle modalità per accedervi Sostegno Psico-Sociale Consiste nell’aiutare la persona a meglio identificare ed affrontare i propri problemi e a cercare di risolverli valorizzando le risorse personali e in generale, a ricercare una maggiore autonomia Aiuto per l’accesso ai servizi Spiegare come accedere a servizi o agevolazioni La professione è al servizio delle persone, delle famiglie, dei gruppi, delle comunità e delle diverse aggregazioni sociali per contribuire al loro sviluppo. Valorizza l’autonomia, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità. Sostiene il processo di cambiamento, l’uso delle risorse proprie e della società nel prevenire ed affrontare situazioni di bisogno o di disagio e nel promuovere ogni iniziativa atta a ridurre i rischi di emarginazione. Oggi più che in passato le parrocchie sono chiamate a dare risposte concrete alle numerose problematiche sociali e culturali della società globalizzata. Pertanto risulta fondamentale la formazione dei volontari. Il mettersi a servizio della persona che ha bisogno di aiuto è naturalmente “logorante” . Al di là dei buoni propositi di ogni volontario, le continue sollecitazioni provenienti dall ’ incontro quotidiano con la sofferenza e l’ abbandono, ci spingono frequentemente a trascurare le “radici” dell’impegno. Mettersi in un atteggiamento permanente di ricerca delle motivazioni La complessità del servizio che il volontario del Centro di ascolto è chiamato a svolgere deve quindi prevedere l’acquisizione “competente” , anche se non necessariamente “professionale”, di capacità che possono aiutare quotidianamente l’operatore nel servizio Essere competenti non significa essere esperti di tutto: significa conoscere il territorio e collaborare con le realtà in esso presenti, attivando le competenze necessarie Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" PRINCIPI GENERALI Art. 1 1. Chiunque ha diritto alla protezione dei dati personali che lo riguardano. 2. Art. 2 3. 1. Il presente testo unico, di seguito denominato "codice", garantisce che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle liberta' fondamentali, nonche' della dignita' dell'interessato, con particolare riferimento alla riservatezza, all'identita' personale e al diritto alla protezione dei dati personali. Guardare la nostra gente non per come dovrebbe essere ma per com’è e vedere cosa è necessario Grazie per l’ascolto