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cyberbullismo - Claudia Sposini Psicologa

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cyberbullismo - Claudia Sposini Psicologa
INTRODUZIONE AL
CYBERBULLISMO
di Claudia Sposini
Psicologa, Esperta in Psicologia dei
Nuovi Media
Collabora c/o Policlinico di San
Donato Milanese (MI)
www.claudiasposini.com
DEFINIZIONE DI CYBERBULLISMO
«Implica l’uso di informazioni e comunicazioni tecnologiche a
sostegno di un comportamento intenzionalmente ripetitivo e
ostile di un individuo o un gruppo di individui che intende
danneggiare uno o più soggetti» (Bill Belsey, 2004)
Viene messo in atto attraverso azioni aggressive e intenzionali,
ripetute nel tempo, mediante sms, video, chat, blog, chiamate
telefoniche etc…
Comprende una serie di azioni di prepotenza, prevaricazione,
molestia o ingiuria, agite da minori nei confronti di altri coetanei.
CARATTERISTICHE
-
messaggi on line violenti e volgari mirati a suscitare battaglie
verbali in un forum
-
insulti per ferire la vittima
-
sostituzione di persona al fine spedire messaggi o pubblicare
testi reprensibili
-
pubblicazione di informazioni private o imbarazzanti su
un'altra persona
-
ottenimento della fiducia di qualcuno con l'inganno al fine di
pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via
mezzi elettronici
E ANCORA…
- esclusione deliberata di una persona da gruppi on-line al fine di
provocare un sentimento di emarginazione
- le molestie e le denigrazioni minacciose mirate a incutere timore
- la registrazione con apparecchi elettronici di video o di audio
degli atti di bullismo e la pubblicazione degli stessi sui siti internet.
Secondo l'Istat, nel 2014 sono stati almeno 12 su 100 gli
adolescenti italiani che hanno subìto offese con soprannomi,
parolacce e insulti una o più volte al mese. 6 su 100 sono stati presi
in giro per l'aspetto fisico o per il modo di parlare. 5 su 100 hanno
subìto pettegolezzi gravi e 4 sono stati colpiti con spintoni, botte,
calci e pugni
MEGAN TAYLOR MEIER
Uno dei casi più famosi di cyberbullismo è quello di Megan Taylor
Meier, morta suicida nel 2006 all’età di 14 anni.
Megan aprì un account su MySpace e nel sito ricevette un
messaggio da un certo Josh Evans che si disse molto attratto da lei.
Qualche tempo dopo l’utente cambiò tono nei confronti della
ragazza, scrivendo pubblicamente frasi ingiuriose del tipo ‘Megan è
una prostituta’, ‘Megan è grassa’ e ‘Il mondo sarebbe un posto
migliore senza di te’.
La conseguenza di questo comportamento denigratorio colpì
l’adolescente al punto da indurla al suicidio. Josh Evans altro non
era che una identità fittizia, dietro cui si celavano due insospettabili
vicini di casa.
IN ITALIA
Naturalmente episodi di questo genere accadono anche in Italia
come il caso del «ragazzo dai pantaloni rosa» (Andrea
Spezzacatena), 15 anni, morto suicida, a causa del bullismo subito
in classe e di continui insulti e denigrazioni su Facebook perché
omosessuale.
Caterina Picchio, 14 anni: si è tolta la vita nel 2013, dopo che
circolava in rete un video, girato da alcuni suoi coetanei, che la
ritraeva ubriaca a una festa. Il filmato diventò subito virale e per
Carolina iniziò l’ incubo: insulti e minacce virtuali, provenienti da
sconosciuti, le piombarono addosso creando una forte pressione
psicologica che non riuscì più a sopportare.
SEGNALI DA NON SOTTOVALUTARE
- cambi di umore improvvisi
- disturbi emotivi
- problemi di salute fisica
- dolori addominali
- disturbi del sonno
- nervosismo e ansia
- pensieri di suicidio
Le vittime frequentemente sviluppano un’autostima bassa,
depressione, ansia, paure, problemi di rendimento scolastico e
interrompono per tali motivi la frequentazione della scuola o
del gruppo di amici.
CYBERBULLO
Non conosce le regole del viver comune e dello stare in contatto
con le persone, manca di empatia, presenta un’incapacità di
gestione delle emozioni autocoscienti come il senso di colpa o la
vergogna.
In genere compie azioni di prepotenza per ottenere popolarità
all’interno di un gruppo, per divertimento o semplicemente per
noia.
Le attuali ricerche osservano che le ragazze coinvolte nel bullismo
scolastico hanno maggiori probabilità di delinquere nel
cyberspazio.
DIFFERENZE TRA BULLISMO E
CYBERBULLISMO (1)
BULLISMO
- sono coinvolti solo gli studenti della classe e/o dell’Istituto,
conosciuti dalla vittima
- le azioni di bullismo avvengono durante l’orario scolastico o nel
tragitto casa-scuola, scuola-casa
- il bullo ha bisogno di dominare nelle relazioni interpersonali,
rendendosi visibile
- deresponsabilizzazione: “Sto scherzando”, “Non è colpa mia”
DIFFERENZE TRA BULLISMO E
CYBERBULLISMO (2)
CYBERBULLISMO
- possono essere coinvolti ragazzi/e di tutto il mondo
- chiunque, anche chi è vittima nella vita reale o ha un basso
potere sociale, può diventare un cyberbullo
-
i cyberbulli possono fingersi anonimi e sollecitare l’inclusione di
altri “amici” anonimi, in modo che la persona non sa con chi sta
interagendo
-
il materiale condiviso dai cyberbulli può essere diffuso in tutto il
mondo
-
le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24.
- i cyberbulli tendono a fare online ciò che non farebbero nella vita
reale in quanto possono rendersi invisibili, creando profili fasulli
e celandosi dietro l’anonimato
CYBER-DIPENDENZE
La permanenza eccessiva di bambini e adolescenti davanti a pc,
smartphone e consolle digitali può avere conseguenze sullo
sviluppo e sul sano funzionamento del corpo, intervenendo
negativamente su vista, postura, obesità, ma anche sulla sfera
cognitiva e comportamentale.
Un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare
distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e
dell’immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi,
portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di
ritiro sociale
PROGRAMMA PER LA PREVENZIONE DEL
CYBERBULLISMO
- sviluppo di competenze riguardo la sicurezza online e la
formazione di abilità sociali
- modificare gli atteggiamenti verso la consapevolezza del
fenomeno (da parte degli adolescenti, degli insegnanti e dei
genitori), le norme esistenti, il controllo del comportamento, ad
esempio con la creazione di strategie di auto-aiuto e per
supportare gli altri
- consulenza psicologica ai ragazzi e alle loro famiglie
- progetti e interventi nell’ambito scolastico
BIBLIOGRAFIA
AA. VV. (2009) «Bullying and Cyberbullying in Adolescence», Ed.
Carocci
Bettencourt A.F. e coll. (2013) «Individual and contextual factors
associated with patterns of aggression and peer victimization
during middle school», Journal Youth Adolescence, Febbraio
Cross D. e coll. (2015) «A longitudinal study of the social and
emotional predictors and consequences of cyber and traditional
bullying victimization», Internet Journal Publich Health, Febbraio
Hamm P.M. e coll. (2015) «Prevalence and Effect of Cyberbullying
on Children and Young People: A Scoping Review of Social Media
Studies», Jama Pediatric, Agosto
Sposini C. (2014) «Il metodo anti-cyberbullismo. Per un uso
consapevole di Internet e dei social network», Ed. San Paolo
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