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Nome Designer - Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale

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Nome Designer - Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale
Nome Designer
Notizie biografiche. Decrizione del contesto storico. Il
pensiero in sintesi.
Sitografia:
Bibliografia:
In caso di volume:
Nome puntato COGNOME, Titolo, Casa Editrice, Luogo
anno, pp.
In caso di rivista:
Nome puntato COGNOME, Titolo articolo, in «Nome
Rivista», numero, anno, pp.
Didascalia.
Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” SUN / C.d.L. Design e comunicazione
Storia dell’interior design / prof. C. De Falco
studente:
matr.
Tav. 1
Nome oggetto
Materiali
Produttore
Anno di produzione
Eventuale citazione
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Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” SUN / C.d.L. Design e comunicazione
Storia dell’interior design / prof. C. De Falco
studente:
matr.
Tav.2
Interni
Descrizione
Bibliografia:
didascalia
Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” SUN / C.d.L. Design e comunicazione
Storia dell’interior design/ prof. C. De Falco
studente:
matr.
Tav.
Gio Ponti
Gio Ponti nasce a Milano il 18 novembre 1891. Nel 1921 si
laurea e si schiera con il gruppo dei "neoclassici"; con
Emilio Lancia, con cui costituisce il primo studio…
ECCETERA
Costruire un linguaggio per l'industria: questa la battaglia
condotta da Ponti che porterà alla nascita del concetto di
“Italian Design”. Difficile utilizzare in senso pieno tale
locuzione prima della fine del secondo conflitto mondiale.
Una data realistica potrebbe essere il 1947-1948 ovvero
l'inizio della ripresa, la riapertura della Triennale di Milano,
la VIII, centrata su un unico grande tema: la “ricostruzione
come problema sociale”. Ripresa in mano la direzione di
Domus, nel 1948, Ponti parla di architettura standardizzata
per gli alloggi da ricostruire, e di produzione
industrializzata. Un nuovo concetto di arredo, nuovi
elettrodomestici, nuovi oggetti sono necessari, anche
psicologicamente, a cancellare il passato. Il desiderio di
rinnovamento accomuna le classi sociali: tutto è da
dimenticare, quindi tutto è da ridisegnare. L'appartamento
(non più la villa o il palazzo di città), dimensionato su
possibilità medio-borghesi, deve essere attrezzato. Esso
necessita di lampade (che sostituiscano i lampadari), di
arredi meno ingombranti: poltroncine leggere; sedie
pieghevoli; nuovi tessuti (essenzialmente in cotone o in
raion Viscosa, stampati); sulla tavola servizi di piatti “da
tutti i giorni”, con posate non in argento… ECCETERA
Bibliografia:
Gio Ponti: A World, Catalogo della mostra, Triennale di
Milano, Abitare Segesta , Milano 2003
Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” SUN / C.d.L. Design e comunicazione
Storia dell’interior design / prof. C. De Falco
studente:
matr.
Tav. 1
Poltrona Round
Gio Ponti
Legno, sky, tubolare d’acciaio
Cassina
1955
Indimenticabile la poltrona “Otto pezzi”, detta
anche “Round”, con il profilo del sedile e dello
schienale arrotondato, pubblicata come copertina
di “Domus” nel 1955.
Sitografia:
Bibliografia:
Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” SUN / C.d.L. Design e comunicazione
Storia dell’interior design / prof. C. De Falco
studente:
matr.
Tav. 2
Interni
Poltrona Round nella villa commissionata
dall’uomo
d’affari
venezuelano
Armando
Planchart fra il 1953 e il 1957, considerata da
Ponti stesso una delle sue opere più significative
di cui curò tutto dal giardino fino all’arredamento
nei minimi dettagli.
Bibliografia:
M. PORCU, Gio Ponti: tre ville inventate: Planchart,
Arreaza, Nemazee, Abitare Segesta, Milano 2003, pp. 115116.
Caracas, villa Planchart
Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” SUN / C.d.L. Design e comunicazione
Storia dell’interior design/ prof. C. De Falco
studente:
matr.
Tav.
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