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UNITÀ DIDATTICA - Istituto Comprensivo di Isola del Gran

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UNITÀ DIDATTICA - Istituto Comprensivo di Isola del Gran
UNITÀ DIDATTICA
IL RACCONTO DI PAURA
DESTINATARI: CLASSE PRIMA
SCUOLA SECONDARIA I PRIMO GRADO
PERIODO: SECONDO QUADRIMESTRE
DISCIPLINA: ITALIANO
TEMPI: 5 lezioni, ciascuna di 2 ore
MEZZI E STRUMENTI: LIM, libri di testo, fotocopie
Presentazione della classe:
il gruppo, costituito da 21
alunni, è eterogeneo dal
punto di vista del profitto e
dello stile di apprendimento;
ci
sono
alunni
con
certificazione di DSA, uno di
madrelingua non italiana. Gli
alunni mostrano interesse e
lavorano con impegno, amano
lavorare
in
gruppo.
•
•
•
Scelta argomento: in prima media i ragazzi
conoscono il testo narrativo nelle forme di fiaba,
favola, mito, racconto fantasy. Il racconto di
paura offre la possibilità di rintracciare gli
elementi strutturali del testo narrativo, di
trattare argomenti delicati come la paura e le
fobie personali, di leggere testi avvincenti che,
generalmente, appassionano i ragazzi di questa
età.
Conoscenze pregresse: il testo narrativo:
struttura, intreccio - fabula, sistema dei
personaggi, narratore (interno ed esterno),
tipologia di sequenze (riflessive, dialogiche,
descrittive, narrative), punto di vista –
focalizzazione (interna, esterna, zero), tempi e
luoghi. Strumento utile per conoscere gli
elementi del testo narrativo, o semplicemente
per “ripassarli”, è la videolezione in Repetita
della Treccani, che illustra le caratteristiche del
testo narrativo in un video di 6 minuti circa,
breve sì, ma con informazioni fondamentali,
evidenziazione di parole chiave, esempi ed
immagini.
Competenza obiettivo: saper riconoscere il
genere horror e le caratteristiche che lo
definiscono; essere in grado di costruire un
racconto a partire dalle proprie paure.
PRIMA LEZIONE (2 ORE)
•
Brainstorming: cosa mi fa paura? Come definirei la paura? L’insegnante annota
sulla lavagna attorno alla parola “paura” ciò che dicono i ragazzi e lascia tutto
scritto, senza cancellare. Quando i ragazzi si esprimono possono trovare spazio
parole isolate, sentimenti, brevi racconti di episodi personali. In seguito la classe
viene divisa in gruppi, nei quali ciascuno ha un ruolo (leader, osservatore,
verbalizzatore, reporter). In questo caso si sollecita un apprendimento
collaborativo, ritenendolo più motivante e meno noioso per gli alunni. Prima di
passare all’attività, gli alunni “assaggiano il genere” guardando brevi video di storie
di paura – tipo Piccoli brividi. Alla fine del filmato, che costituisce uno stimolo per il
lavoro successivo, il gruppo collabora nella stesura di un breve testo che elenchi gli
ingredienti di una narrazione di paura che ha potuto ricavare dal video;
l’osservatore osserva, appunto, l’andamento del lavoro di gruppo, evidenziando,
alla fine dell’attività, punti di forza e punti di debolezza del modo di lavorare del
gruppo stesso; il leader organizza gli interventi di ciascun membro, partendo dagli
appunti del verbalizzatore, il reporter ha il compito di esporre il lavoro del proprio
gruppo ad attività conclusa. Gli alunni hanno un tempo stabilito, alla fine del quale
c’è la socializzazione dei lavori di ciascun gruppo. L’insegnante sostiene e guida i
gruppi nella loro attività, evidenzia il positivo di ciascun lavoro.
SECONDA LEZIONE (2 ORE)
Con la stessa modalità operativa del lavoro di gruppo, i
ragazzi, dopo aver ascoltato un brano horror letto
dall’insegnante e che serva da stimolo, scrivono un
racconto di paura, utilizzando gli spunti emersi durante il
brainstorming iniziale, il filmato, il brano ascoltato,
nonché le competenze pregresse riguardanti il testo
narrativo.
Questa attività può essere considerata ingenua.
Si socializzano i prodotti, sottolineando
gli elementi che caratterizzano questo
tipo di testo e che gli alunni hanno
più o meno inconsapevolmente
inserito nei loro lavori.
TERZA LEZIONE (2 ORE)
• In questa lezione gli alunni, sempre divisi in gruppi, analizzano dei testi
scritti, brani di racconti horror; i testi presi in considerazione (di autori
come Edgar Allan Poe, Arthur Conan Doyle) sono affrontati con la stessa
modalità operativa della lezione precedente: all’interno dei gruppi si
leggono i brani, poi i gruppi stessi espongono il contenuto di ciò che hanno
letto, evidenziando gli elementi tipici del racconto di paura, le tecniche
rintracciate nel racconto per scatenare la tensione, aiutandosi con la
regola delle 5 w per organizzare il discorso. Anche in questo caso ci sarà la
socializzazione dei risultati delle attività. Si precisa che in questa fase, si
parte dalla lettura di un primo semplice brano dove sono già evidenziati
con colori, sottolineature, didascalie gli elementi caratterizzanti il testo
horror (tecniche narrative, personaggi, descrizioni, dialoghi, lessico,
punteggiatura); si passa quindi ad un brano più complesso dove gli alunni
autonomamente devono ritrovare gli elementi tipici del testo horror come
hanno visto nel primo brano.
• Con questa attività si sviluppa l’abilità del LEGGERE: comprendere lo
svolgimento narrativo di un testo; riconoscere le principali caratteristiche
del testo narrativo.
QUARTA LEZIONE (2 ORE)
• In questa lezione gli alunni passano ad una nuova fase
produttiva, scrivendo loro un racconto di paura, sempre
lavorando in gruppo, seguendo però un percorso stabilito
dall’insegnante. Ogni gruppo ha l’inizio di una storia che
dovrà continuare, scrivendo svolgimento e conclusione
attraverso domande stimolo circa i personaggi, i luoghi e la
loro descrizione, le azioni ed infine la conclusione. Alla fine
daranno un titolo significativo al racconto che sia anche
ambiguo per creare suspense nel lettore.
• Con questa attività si sviluppa un’abilità dello SCRIVERE:
scrivere un racconto di paura a partire da spunti diversi;
scrivere di sé, delle proprie esperienze, opinioni, sentimenti
ed emozioni.
QUINTA LEZIONE (2 ORE)
• A conclusione dell’unità, i gruppi socializzano i loro
lavori, raccontando le storie di paura create.
L’insegnante a questo punto valuta il percorso dei
ragazzi e loro stessi sono in grado di valutarsi dal primo
momento in cui hanno provato a scrivere un racconto
horror in modo “ingenuo”, al momento conclusivo con
una produzione scritta ricca e corrispondente alla
tipologia testuale conosciuta durante il percorso
proposto.
• Con questa attività si raggiungono anche degli
OBIETTIVI FORMATIVI: riflettere sulle proprie paure e
su come influenzano i propri comportamenti,
imparando ad affrontarle; riflettere sulle proprie
esperienze, sui propri comportamenti, anche nel
confronto con i compagni.
Alla fine delle attività gli alunni:
• Riconoscono elementi
narrativi nel racconto
horror.
• Riconoscono elementi
caratteristici dell’horror.
• Hanno arricchito il lessico.
• Scrivono testi aderenti alla
traccia ed alla tipologia
testuale.
Inoltre
Sviluppano competenze
trasversali importanti nel
percorso di apprendimento
e di crescita.
• Migliorano la capacità di
lavorare in gruppo.
• Sviluppano / rafforzano
competenze relazionali,
intese come relazioni
positive.
• Lavorano rispettando ruoli e
tempi.
OSSERVAZIONI: l’unità di apprendimento ha avuto
aspetti positivi ed aspetti negativi:
•
•
•
i ragazzi amano lavorare in gruppo,
si sentono più tranquilli e non
temono la valutazione;
con le attività proposte essi hanno
avuto la possibilità di vedere ogni
tappa del percorso di
apprendimento che hanno
compiuto, prendendo
consapevolezza di cosa sanno e
cosa sanno fare rispetto alla fase
iniziale (metacognizione: ciascuno
riflette sul proprio modo di
apprendere);
essi, poi, hanno sperimentato varie
attività, dall’esposizione delle
proprie idee, all’ascolto, alla visione
di filmati, alla produzione
consapevole, allenando quindi
tutte le abilità possibili, con
l’obiettivo di consolidare
conoscenze ed acquisirne altre.
Alcuni aspetti negativi ci sono
stati certamente come, ad
esempio, la difficoltà a rispettare i
tempi previsti dall’insegnante,
forse proprio per il numero di
attività inserite; inoltre, si potrà
fare meglio per stimolare tutti i
componenti dei gruppi a lavorare,
a partecipare in modo attivo alle
diverse fasi.
ALLA PROSSIMA!
prof.ssa MARIANNA LOSTAGNARO
docente di lettere
Scuola secondaria di primo grado
Isola del Gran Sasso
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