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GUIDO CAVALCANTI
GUIDO CAVALCANTI •NASCE A FIRENZE •DÀ VITA ALLA SCUOLA POETICA DELLO STIL NOVO •CONFLITTO TRA PAPATO E IMPERATORE •PERDE LA FEDE * DISTRUZIONE FISICA * MORTE <Chi è questa che vien , ch’ogni om la mira> 1) Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira, che fa tremar di chiaritate l’âre e mena seco Amor, sì che parlar null’omo pote, ma ciascun sospira? 2) O Deo, che sembra quando li occhi gira! dical’Amor, ch’i’ nol savria contare: cotanto d’umiltà donna mi pare, ch’ogn’altra ver’ di lei i’ la chiam’ira. 3) Non si poria contar la sua piagenza, ch’a le’ s’inchin’ogni gentil vertute, e la beltate per sua dea la mostra. 4) Non fu sì alta già la mente nostra e non si pose ’n noi tanta salute, che propiamente n’aviàn canoscenza. 1) Chi è questa che viene , questa che ognuno guarda ammirato , la quale fa tremare di luminosità l’aria che porta con sé Amore, così che nessuno può parlare, ma ciascuno sospira ? 2) O Dio, che cosa sembra quando gira gli occhi! Lo dica Amore, perché io non lo saprei raccontare: mi appare a tal punto donna benevola che io definisco malvagia ogni altra rispetto a lei 3) Non si potrebbe tradurre in parole la sua bellezza: dato che a lei si inchina ogni virtù nobile, e la bellezza la indica come sua dea 4) La nostra mente non fu mai così alta e non fu posta in noi tanta perfezione , da poterne avere conoscenza in modo adeguato RIME Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira, A che fa tremar di chiaritate l’âre B e mena seco Amor, sì che parlare B null’omo pote, ma ciascun sospira? A O Deo, che sembra quando li occhi gira, dical’Amor, ch’i’ nol savria contare: cotanto d’umiltà donna mi pare, ch’ogn’altra ver’ di lei i’ la chiam’ira. A B B A Non si poria contar la sua piagenza, ch’a le’ s’inchin’ogni gentil vertute, e la beltate per sua dea la mostra. C D E Non fu sì alta già la mente nostra e non si pose ’n noi tanta salute, che propiamente n’aviàn canoscenza. E D C NELLE DUE QUARTINE LE RIME SONO INCROCIATE (ABBA) NELLE DUE TERZINE LE RIME SONO RIME ROVESCIATE (CDE-EDC) Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira, che fa tremar di chiaritate l’âre e mena seco Amor, sì che parlare null’omo pote, ma ciascun sospira? O Deo, che sembra quando li occhi gira, dical’Amor, ch’i’ nol savria contare: cotanto d’umiltà donna mi pare, ch’ogn’altra ver’ di lei i’ la chiam’ira. Non si poria contar la sua piagenza, ch’a le’ s’inchin’ogni gentil vertute, e la beltate per sua dea la mostra. Non fu sì alta già la mente nostra e non si pose ’n noi tanta salute, che propiamente n’aviàn canoscenza. * Allitterazione : ripetizione del suono k * Antitesi : mettere in una proposizione termini o concetti opposti * Anafora: ripetizione di NON (V: 9/12/13) *Enjambement: V 3.4 FIGURE RETORICHE