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PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA

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PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA
PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Settimana dal 12 al 16 Aprile 2016
Liceo Classico ‘Federico Quercia’
“Μύθος και Αρχαίος,
il reperto archeologico tra mito e
storia”
Museo Campano di Capua
• Fondato nel 1870 da Gabriele Iannelli
• Inaugurato nel 1874
• Distrutto durante la seconda guerra mondiale dagli anglo-americani
• Riaperto nel 1956
Il museo conserva la più vasta collezione di
MATRES MATUTAE
• Ritrovate nel 1845 da Carlo Patturelli durante alcuni lavori edilizi
• Risalgono ad un arco cronologico che va dal VI al II secolo a.C.
• Statue realizzate in tufo
• Raffigurano donne sedute su un trono, probabilmente sedie
gestatorie
• Hanno uno o più fanciulli in grembo
• Rappresentano un "ex voto", un'offerta propiziatoria per la
concessione del sommo bene della fertilità
• Testimoniano l’importanza del culto misterico della fecondità da
parte dei popoli campani insediati nell’area di Capua
Mater Matuta
La “Mater Matuta”, o dea Matuta,
che deriva dal latino e significa
aurora e mattutina. Era considerata
protettrice degli uomini. Le era
dedicato il tempio e si distingue
dalle altre statue in quanto reca tra
le mani una melagrana ed una
colomba, rispettivamente simboli di
fertilità e purezza.
Il museo dedica due sale alla conservazione di
VASI
• Alcuni sono di origine attica, altri sono italioti
• Sono tutti in terracotta
• Risalgono al V-IV secolo a.C.
Nella vetrina dei vasi attici vi è anche un importante stamnos
che raffigura la partenza di Trittolemo.
E’ il momento della partenza di Trittolemo che sta per alzarsi in volo su un
carro alato per diffondere l’arte dell’agricoltura tra gli uomini. Egli ha appena
ricevuto le spighe sacre da Demetra. L’antefatto narra che Ade, signore degli
Inferi, si era innamorato di Persefone, figlia di Demetra, e l’aveva rapita, con la
complicità di Zeus. La dea, disperata, aveva bloccato il ciclo della natura,
condannando l’umanità a morire di fame. Il dio Elios le aveva rivelato dove si
trovava nascosta la figlia e nel corso delle sue peregrinazioni alla ricerca di
Persefone Demetra era stata accolta ad Eleusi dal re Céleo, padre di
Trittolemo. Qui, mantenendo nascosta la sua divinità, offre amore ai due
fanciulli, Trittolemo e suo fratello Demofoonte, così come avrebbe amato sua
figlia. In segno di riconoscimento vuole offrire a Demofoonte l’immortalità;
nell’atto di purificare la sua essenza vitale con il fuoco, interviene sua madre
Metanira che ferma la dea, inconsapevole delle intenzioni di Demetra, e così
Demofoonte muore. Demetra quindi decide di affidare a Trittolemo, figlio del
re, l’incarico di insegnare ai Greci i benefici della coltivazione del grano.
Uno dei vasi provenienti dalla Grecia Attica è quello di
Cassandra.
Cassandra, figlia di Ecuba e Priamo, ricevette il dono
della profezia dal dio Apollo che si era innamorato di
lei. Dato che la fanciulla non ricambiava le sue
attenzioni, il dio, sputandole sulle labbra, fece in
modo che la fanciulla non venisse mai creduta da
nessuno. Questa punizione si rileva poi cruciale per
la guerra di Troia. La vergine infatti suggerisce ai
Troiani di non trascinare nelle mura della città il
cavallo di legno degli Achei. Non ricevendo ascolto,
Troia viene assediata e rasa al suolo e lei violentata
sul tempio del dio Apollo. Successivamente
diventerà schiava e concubina di Agamennone con il
quale verrà uccisa da Clitennestra nella reggia di
Micene.
Un’importante hydria mostra il mito di Orizia
Orizia, bellissima fanciulla greca, viene rapita da Borea, vento
del Nord, mentre giocava sulle rive dell’Ilisso con le sorelle.
Borea amava Orizia da molto tempo e più volte aveva chiesto
la sua mano, ma Eretteo, padre della fanciulla, l’aveva tenuto
a bada con vane promesse. Infine Borea, spazientito, si era
abbandonato alla sua naturale violenza, portandola via con sé
e unendosi con lei. Da questo amplesso nascono Calaide e
Zete che parteciparono alla spedizione con gli Argonauti. Il
ratto di Orizia ha permesso alla fanciulla di salvarsi dalla
volontà della dea Atena che, a scopi propiziatori, per vincere la
guerra contro gli Eleusini, uccise tutte le sorelle di Orizia. Dopo
aver sposato il vento, si trasforma in una brezza leggera.
Una rinomata anfora rappresenta il supplizio di Issione
Issione, figlio di Flegias e Perimele, sposò Dia con la promessa di
consegnare al suocero Deioneo una cospicua dote nuziale. Non
volendo adempiere all’impegno, Issione ideò una trappola
mortale: con la scusa del banchetto nuziale, invitò Deioneo e lo
fece cadere in una fossa di carboni ardenti scavata sulla soglia
del palazzo. Gli dei lo punirono e lui divenne folle. Zeus lo
perdonò e lo purificò, invitandolo ad un banchetto. Qui Issione
tentò di insidiare Era che, offesa, denunciò l’accaduto al marito.
Zeus allora mandò da Issione Nefele, una nuvola dalle
sembianze di Era. Issione si unì alla nuvola e da questo amplesso
nacquero i Centauri. Zeus, scoperto il misfatto, fece prima
flagellare il reo da Hermes, poi legare con serpenti ad una ruota
di fuoco, creata da Efesto, che fu scagliata nel cielo affinché vi
girasse per l’eternità.
LE MONETE
•Nel museo sono presenti anche numerose monete
•Risalgono ad un arco cronologico che va dal VI al IV secolo
a.C.
•Provengono dalla Magna Grecia
•Sono in argento
• Tecnica «incusa»
Prodotto realizzato dalle classi
IQeIL
Docenti tutor del progetto
Prof.ssa Mariateresa VERONA
Prof.ssa Maria NUGNES
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