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Discorso diretto e indiretto
Discorso diretto e indiretto Per riferire i pensieri o parole di qualcuno usiamo il discorso diretto, che riporta direttamente le parole pronunciate Marta dice a Fatima: "sei molto simpatica“ Mia madre mi chiede sempre: "stai bene?". Nel discorso indiretto (legato) le stesse parole vengono riferite per mezzo di una proposizione subordinata dipendente da verbi come dire, riferire,esclamare, ecc. Marta dice a Fatima che è molto simpatica Mia madre mi chiede sempre se sto bene. • Marco dice: "vado a scuola a piedi" Marco dice che va a scuola a piedi (oggettiva introdotta da che). • Fatima mi chiede sempre: "Marco è un bravo ragazzo?" Fatima mi chide sempre se Marco è un bravo ragazzo (interrogativa indiretta introdotta da se). DAL DISCORSO DIRETTO AL DISCORSO INDIRETTO • scompaiono i due punti e le virgolette; • quando il verbo della reggente è al presente o al futuro non si ha alcun cambiamento nei tempi passando dal discorso diretto al discorso indiretto: Marta dice: "me ne vado" → Marta dice che se ne va; Marta dice: "me ne andai" → Marta dice che se ne andò; Marta dice: "me ne andrò" → Marta dice che se ne andrà; Marta dirà: "me ne vado" → Marta dirà che se ne va. DAL DISCORSO DIRETTO AL DISCORSO INDIRETTO quando il verbo della reggente è al passato, la trasformazione del discorso diretto in discorso indiretto comporta un cambiamento nel verbo della proposizione dipendente: • se il verbo della dipendente è al presente⇒ il presente diventa imperfetto: Luca disse (verbo della reggente al passato): "ho fame" (verbo della dipendente al presente)→ Luca disse che aveva fame (verbo della dipendente all’imperfetto); DAL DISCORSO DIRETTO AL DISCORSO INDIRETTO • se il verbo della dipendente è al futuro⇒ il futuro diventa condizionale passato: Luca disse: "tra una settima partirò" → Luca disse che dopo una settimana sarebbe partito; • - se il verbo della dipendente è al passato ⇒ il passato diventa trapassato: Luca disse: "sono andato al cinema" → Luca disse che era andato al cinema/di essere andato al cinema. DAL DISCORSO DIRETTO AL DISCORSO INDIRETTO I pronomi personali e possessivi di prima e seconda persona diventano di terza persona Le forme verbali di prima e seconda persona diventano di terza persona: Laura dice a Marta: "io vorrei una giacca come la tua" → Laura dice a Marta che lei vorrebbe una giacca come la sua. Esercitati • http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/ ?p=2746 DISCORSO INDIRETTO LIBERO Il discorso indiretto libero riporta un discorso in forma indiretta, ma con alcune caratteristiche specifiche. Molto in voga nella prosa narrativa tra Ottocento e Novecento, il discorso indiretto libero ha lo scopo di riferire in 3a persona le parole e i pensieri di un personaggio, combinandoli con quelli della voce narrante DISCORSO INDIRETTO LIBERO Carlo D’Andrea, con gli occhi fissi dietro le grosse lenti da miope, attese un pezzo, senza trovar parole, non sapendo ancor credere a quella rivelazione, né riuscendo a immaginare come mai quella donna, finora esempio, specchio di virtù, d’abnegazione, fosse potuta cadere nella colpa. Possibile? Eleonora Bandi? Ma se aveva in gioventù, per amore del fratello, rifiutato tanti partiti, uno più vantaggioso dell’altro! Come mai ora, ora che la gioventù era tramontata… – Eh! Ma forse per questo… (L. Pirandello, Scialle nero). DISCORSO INDIRETTO LIBERO • A differenza di quanto accade di solito nel discorso indiretto, non è introdotto da verbi come dire, sostenere, affermare, dichiarare... • Come accade sovente nel discorso diretto, spesso presenta al suo interno interiezioni, esclamazioni, avverbi di luogo e tempo, frasi interrogative dirette, frasi ellittiche e vari costrutti tipici del parlato. DISCORSO INDIRETTO LIBERO • I tempi verbali più usati sono l’indicativo imperfetto e il condizionale passato (il cosiddetto futuro nel passato), che permettono una maggiore vicinanza di chi scrive a ciò che si racconta. DISCORSO INDIRETTO LIBERO • Il discorso indiretto libero riporta un discorso in forma indiretta, ma con alcune caratteristiche specifiche. Discorso diretto a) dialogo: quando si svolge fra due o più persone. Con questa tecnica si riportano le parole esatte che si vogliono far dire ai personaggi. Vanno incluse fra virgolette o separate dalla parte descrittiva con un trattino. Il discorso diretto può essere legato o libero. Il primo caso è preceduto da un verbo dichiarativo (disse, ribattè, mormorò ecc.); il secondo caso è l’introduzione di una frase senza preannuncio. Esempio: Alessandro disse: “Non c’è neve sulle piste da sci” (discorso diretto legato) Alessandro guardò fuori dalla finestra. “Non c’è neve sulle piste da sci” e tornò verso di lei. (discorso diretto libero) b) monologo: quando parla uno solo dei personaggi in presenza di un altro che al contrario tace. c) soliloquio: quando il personaggio parla da solo o esprime i propri pensieri in modo, appunto, diretto, sotto forma di discorso, non necessariamente a voce alta. Normalmente i pensieri vengono distinti graficamente dalle parole effettivamente pronunciate, con il corsivo o con altri segni grafici, per agevolare la comprensione della differenza. Qualche volta il soliloquio assume la configurazione del flusso di coscienza: pensieri, idee, ricordi, analogie si susseguono senza un ordine razionale esattamente come appaiono alla soglia cognitiva. Talvolta, per scelta stilistica, manca la punteggiatura; lo scopo dell’autore in questo caso è quello di dare maggiore incisività al flusso scoordinato dei pensieri (cfr. James Joyce). Discorso indiretto a) discorso indiretto: al contrario del discorso diretto non comunica pensieri e parole direttamente, ma in forma, appunto indiretta. Aless. disse: “Non c’è neve sulle piste da sci” (discorso diretto) Alessandro le disse che non c’era neve sulle piste da sci. (discorso indiretto) b) discorso indiretto legato: quando è introdotto dal verbo 'dire' o da un suo sinonimo. Riepilogo • DISCORSO DIRETTO LIBERO Lei entrò. «In quest’aula c’è un caldo dannato. Bisogna proprio aprire quel cavolo di finestra!» • DISCORSO INDIRETTO LIBERO Lei entrò. In quell’aula c’era un caldo dannato! Bisognava proprio aprire quel cavolo di finestra… • DISCORSO DIRETTO LEGATO Lei entrò. «In quest’aula c’è un caldo dannato» gridò. «Bisogna proprio aprire quel cavolo di finestra!» • DISCORSO INDIRETTO LEGATO Lei entrò gridando che in quell’aula c’era un caldo dannato e che bisognava proprio aprire quel cavolo di finestra.