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Il ritratto della mia bambina (di Umberto Saba)

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Il ritratto della mia bambina (di Umberto Saba)
IL RITRATTO DELLA MIA
BAMBINA
Di Umberto Saba
La biografia
Umberto Poli (più avanti conosciuto con lo pseudonimo di Saba) nacque a Trieste il
9 marzo 1883 e morì a Gorizia il 25 agosto 1957, in vita fu vittima della
persecuzione razziale per via delle sue origini ebraiche e dovette scappare per
l’Europa (luoghi tra cui Parigi e Roma).
Il ritratto della mia bambina
(di Umberto Saba)
Testo
Parafrasi
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo
e dell’estiva vesticciola: “Babbomi disse- voglio uscire oggi con te”.
Ed io pensavo. Di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma , alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi , insensibili nubi
che si fanno e si disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo
e dell’estivo vestitino: ”Babbomi disse- voglio uscire oggi con te”.
Ed io pensavo. Di tante immagini
che s’ammirano al mondo, io so ben a quali
posso la mia bambina paragonare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
che sulle onde biancheggia, a quella scia
che esce azzurra dai tetti e il vento disperde;
anche alle nubi, impalpabili nubi
che si fanno e si disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.
Il ritratto della mia bambina
(di Umberto Saba)
Testo
Analisi formale del testo
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo
e dell’estiva vesticciola: “Babbomi disse- voglio uscire oggi con te”.
Ed io pensavo. Di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma , alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi , insensibili nubi
che si fanno e si disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.
E’ composta da una sola strofa (di 13 versi).
Non presenta alcuna rima.
I versi sono endecasillabi.
Il lessico è medio.
Il ritmo è veloce.
Il ritratto della mia bambina
(di Umberto Saba)
Testo
Analisi formale del testo
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo
e dell’estiva vesticciola: “Babbomi disse- voglio uscire oggi con te”.
Ed io pensavo. Di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma , alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi , insensibili nubi
che si fanno e si disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.
Le figure retoriche presenti sono:
Perifrasi
(si usa un giro di parole per indicare una persona,
una cosa un evento)
Iperbato (due termini che dovrebbero trovarsi vicini sono
separati dall’interposizione di una parola)
Iterazione (una stessa parola è ripetuta in una o più frasi)
Metafora (si sostituisce una parola con un’altra che in qualche
modo ne suggerisce il significato)
Allitterazione
(gli stessi suoni vocalici o consonantici sono
ripetuti all’inizio o all’interno di parole vicine)
Significato denotativo
La bambina gioca con una palla, ella ha gli occhi grandi del colore del cielo e indossa un
vestitino. La bambina dice poi al padre di voler uscire con lui, il padre vedendola dice che, di
tante cose lui sa a quali esattamente poterla paragonare, comparandola alla schiuma bianca
delle onde del mare, alla scia azzurra che esce dai caminetti disfatta dal vento, alle nubi
intoccabili che stanno su in cielo e ad altre cose leggere e vaganti.
La bambina con la palla in
mano
La schiuma che ondeggia qua e là
Significato connotativo
La bambina gioca con una palla, ella ha gli occhi grandi e di colore
azzurro (come il cielo) e indossa un vestitino leggero e dai colori chiari
(estiva vesticciola), la bambina si rivolge poi al padre dicendogli di
voler uscire con lui, il padre vedendola pensa che, fra le tante parole
con cui descriverla, ha trovato quelle giuste. Descrive la bambina come
un qualcosa di chiaro ed energico (la schiuma che ondeggia sul mare
qua e là), a qualcosa di leggero e delicato (la scia di fumo che viene
dispersa dal vento) e a una cosa che va e viene senza poterla fermare
(le nubi intoccabili che si fanno e si disfanno in cielo).
Il ritratto della mia bambina
(di Umberto Saba)
Testo
La mia bambina con la palla in mano,
con gli occhi grandi colore del cielo
e dell’estiva vesticciola: “Babbomi disse- voglio uscire oggi con te”.
Ed io pensavo. Di tante parvenze
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la mia bambina assomigliare.
Certo alla schiuma , alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi , insensibili nubi
che si fanno e si disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.
I campi semantici
I campi semantici del
testo sono: l’aria,
l’acqua e tutto ciò che
è libero e azzurro
definendo la gioia
della bambina
« Parlavo vivo a un popolo di morti.
Morto alloro rifiuto e chiedo oblio. »
(da Epigrafe)
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