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Io voglio del ver la mia donna laudare Guido Guinizzelli

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Io voglio del ver la mia donna laudare Guido Guinizzelli
Io voglio del ver la mia
donna laudare
Guido Guinizzelli
Endecasillabi
Io voglio del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.
Quartina
Verde river’ a lei rasembro e l’âre,
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
Quartina
Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa ’l de nostra fé se non la crede;
Terzina
e no·lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’ om pò mal pensar fin che la vede.
Terzina
S
O
N
E
T
T
O
PARAFRASI
Io voglio lodare la mia donna secondo verità
e paragonarle la rosa e il giglio:
appare spendente più che la stella del mattino,
e paragono a lei ciò che è bello lassù.
Paragono a lei una verde campagna e l’aria,
tutti i colori dei fiori, giallo e rosso,
oro e lapislazzuli e ricchi gioielli degni di essere donati:
perfino Amore grazie a lei diviene più perfetto.
[La donna amata] passa lungo la via bella, e così
nobile che piega l’orgoglio a colui al quale dà il saluto,
e rende costui cristiano se non è credente;
E non le si può avvicinare chi sia vile;
vi dirò che [la mia amata] ha un potere ancora maggiore:
nessuno può avere cattivi pensieri finché la vede.
S
C
H
E
M
A
D
E
L
L
E
R
I
M
E
Io voglio del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.
A
B
A
B
Verde river’ a lei rasembro e l’âre,
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
A
B
A
B
Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa ’l de nostra fé se non la crede;
C
D
E
e no·lle pò apressare om che sia vile; C
ancor ve dirò c’ha maggior vertute: D
null’ om pò mal pensar fin che la vede. E
• Nelle quartine le
rime sono alternate
ABAB ABAB
• Nelle terzine le rime
sono ripetute CDE
CDE
FIGURE METRICHE
Io voglio del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dï/ana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.
Verde river’ a lei rasembro e l’âre,
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa ’l de nostra fé se non la crede;
e no·lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dirò c’ha maggior vertute:
null’ om pò mal pensar fin che la vede.
Sineresi: è un artificio della lingua
poetica che consiste nella contrazione
di due sillabe in una all'interno di una
parola.
Sinalefe: Consiste nella fusione di due
vocali contigue, appartenenti a parole
diverse
Dieresi: le vocali che normalmente
costituiscono dittongo formano uno
iato
FIGURE RETORICHE
Similitudini: Guinnizzelli paragona la donna agli elementi naturali con valore
emblematico più che realistico.
V 2 ed assembrarli la rosa e lo giglio
Rosa= è citata in quanto regina dei fiori e
simbolo di bellezza
Giglio= richiama con il suo candore un
incarnato elegante e la purezza
spirituale
Personificazione: Amor sentimento astratto che viene descritto come una
persona reale (scritto con la lettera maiuscola)
Allitterazione: V 5-6-7-8
Verde river’ a lei rasembro e l’âre,
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
R-V
R
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