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COSTRUIRE DURANTE NOI IL DOPO DI NOI: VIETATO TROVARSI IMPREPARATI EMILIO ROTA PRESIDENTE FONDAZIONE NAZIONALE DOPO DI NOI ANFFAS Palazzolo Acreide , Sabato 16 Aprile 2016 1 2 DURANTE QUESTI 58 ANNI ANFFAS SI E’ CONTRADDISTINTA NELLA COSTRUZIONE DEL DIRITTO DI CITTADINANZA …UGUAGLIANZA, DIGNITA’ DELLA PERSONA, PARI OPPORTUNITA’, NON DISCRIMINAZIONE, COINVOLGIMENTO NELLE SCELTE, INCLUSIONE SOCIALE… 3 DA SEMPRE ANFFAS PERSEGUE CON COSTANZA, CONVINZIONE E PERSEVERANZA, L’OBIETTIVO DEL CONVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE NELLE SCELTE DI VITA CHE LE RIGUARDANO 4 OCCORRE CONTINUARE AD OPERARE CON TENACIA AFFINCHE’ LE PERSONE CON DISABILITA’ RAGGIUNGANO QUEL GIUSTO LIVELLO DI AUTO-DETERMINAZIONE CHE PERMETTA LORO DI AUTO-RAPPRESENTARSI AFFERMANDO COSI’ I LORO DIRITTI 5 CONSENTIRE QUINDI ALLE PERSONE CON DISABILITA’ DI GESTIRE ADEGUATAMENTE LA LORO LIBERTA’ E DI CONDIVIDERE LE SCELTE CHE LE COINVOLGONO Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948: Art. 19: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione… 6 tutto questo perché, grazie alla la Convenzione ONU, vi è il riconoscimento che: occorre accrescere il rispetto per i diritti e la dignità delle persone con disabilità; combattere gli stereotipi, i pregiudizi e le pratiche dannose e promuovere la consapevolezza delle capacità e i contributi delle persone con disabilità 7 LA CONVENZIONE ONU Articolo 8 Accrescimento della consapevolezza […] "Sensibilizzare la società nel suo insieme, anche a livello familiare, sulla situazione delle persone con disabilità; accrescere il rispetto per i diritti e la dignità delle persone con disabilità; combattere gli stereotipi, i pregiudizi e le pratiche dannose concernenti le persone con disabilità, compresi quelli fondati sul sesso e l’età, in tutti gli ambiti; promuovere la consapevolezza delle capacità e i contributi delle persone con disabilità”. 8 NECESSARIA QUINDI UN’AZIONE SOCIALE COSTANTE PER GARANTIRE LA QUALITA’ GLOBALE DI VITA DELLE PERSONE CON DISABILITA’ …DARE SEGNALI INNOVATIVI ORIENTANDOCI QUANTO PIU’ POSSIBILE SIA VERSO SOLUZIONI DI VITA INDIPENDENTE CONVINTAMENTE SUPPORTATE E SOSTENUTE… 9 MODIFICARE LE REGOLE DEL GIOCO PERCHE’ LA NOSTRA E’ UNA PROPOSTA DI UN CAMBIO RADICALE: SOCIALE, ECONOMICO, CULTURALE… QUINDI NON MOLLARE LA PRESA E NON CESSARE MAI DI RIVENDICARE I NOSTRI DIRITTI 10 MA ATTENZIONE: E’ NEL DURANTE NOI CHE IL DOPO DI NOI DEVE ESSERE OPPORTUNAMENTE PIANIFICATO 11 OCCORRE CHE CI SI ATTIVI PER CONSENTIRE AI NOSTRI FIGLI DI ASSAPORARE QUANTO PRIMA I VANTAGGI DELLA VITA AUTONOMA 12 IN CHE MODO ? VACANZE PERIODI DI SOLLIEVO GITE WEEK END CON GLI AMICI DISTACCHI PALESTRE DELL’AUTONOMIA IN GENERALE, MOMENTI CHE FANNO BENE A GENITORI E FIGLI QUESTE SONO LE ESPERIENZE CHE AVVIANO ALLA VITA INDIPENDENTE 13 tutto questo perché grazie alla la Convenzione ONU, vi è il riconoscimento che: le persone con disabilità hanno il diritto di decidere come vivere, dove vivere e con chi vivere 14 CONVENZIONE ONU Articolo 19 Vita indipendente ed inclusione nella società […] "Le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere; le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e impedire che siano isolate o vittime di segregazione; i servizi e le strutture sociali destinati a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattati ai loro bisogni” 15 LA SPERANZA DI VITA SI INNALZA PER NOI TUTTI, E QUINDI ANCHE QUELLA DELLE PERSONE CON DISABILITA’ DURANTE LE STAGIONI DELLA VITA, CAMBIANO I BISOGNI, MA FERMI RESTANO I DIRITTI, INCLUSO QUELLO DI INVECCHIARE DIGNITOSAMENTE 16 E’ QUINDI INACCETTABILE CHE A 65 ANNI LA PERSONA CON DISABILITA’ VENGA CONSIDERATA UN SEMPLICE “ANZIANO” NEGANDOLE IL “SUO” PROGETTO DI VITA, STAVOLGENDO LE SUE ABITUDINI, SOTTRAENDOLO ALLE SUE AMICIZIE, AI SUOI AFFETTI, ALLE SUE ABITUDINI, CONDANNANDOLA IN MOLTEPLICI CASI, AD UNA RESIDENZIALITA’ COATTA 17 OVER 65 Si impone alla persona con disabilità un cambiamento dello stile di vita, si influenza negativamente la sua condizione psico-fisica, la si sottrae alle abitudini, alle amicizie, agli affetti; le si nega la libertà, il diritto irrinunciabile alle relazioni che la essa ha stabilito. Forzare una persona con disabilità che conserva sufficienti capacità di autonomia a regimi previsti per anziani non autosufficienti è un deprecabile atto di coartazione, violenza e di totale inciviltà. 18 UNA RIFLESSIONE PORRE MASSIMA ATTENZIONE A QUELLA INDIFFERENZA GLOBALIZZATA, DENUNCIATA DA PAPA FRANCESCO, PERCHE’ PERMANE IL RISCHIO LATENTE DI DOVER RIPERCORRERE DRAMMI DELLA STORIA SPESSO DIMENTICATI … COLORO CHE NON RICORDANO IL PASSATO SONO CONDANNATI A RIPERCORRERLO (GEORGE SANTAYANA, FILOSOFO DEL REALISMO CRITICO 1863/1952) TUTTI COLORO CHE DIMENTICANO IL LORO PASSATO SONO CONDANNATI A RIVIVERLO (PRIMO LEVI, SCRITTORE 1919/1987) 19 …breve excursus storico… 20 PLATONE AFFERMAVA CHE IL COMPITO DELLA GIUSTIZIA E DELLA MEDICINA ERA QUELLO DI CURARE QUEI CITTADINI SANI NEL CORPO E NELLA MENTE. ARISTOTELE SOSTENEVA LA NECESSITA’ DI UNA LEGGE CHE IMPEDISSE AI BIMBI DEFORMI DI SOPRAVVIVERE. IL LEVITICO DELL’ANTICO TESTAMENTO EVIDENZIA LE IMPERFEZIONI UMANE CHE PRECLUDONO LA POSSIBILITA’ DI PARTECIPARE A QUALSIASI FORMA DI RITUALE RELIGIOSO. IL CRISTIANESIMO RIBALTA TUTTO ATTRAVERSO UNA NUOVA CONCEZIONE DELLA PERSONA CON DISABILITA’ CHE VIENE CONSIDERATA PARTE 21 DELLA COMUNITA’. GESU’ CRISTO VA INCONTRO AI MALATI DI OGNI GENERE E LI GUARISCE. IL SUO INSEGNAMENTO RAPPRESENTA INNOVAZIONE RISPETTO ALLA TRADIZIONE PERCHE’ LA MENOMAZIONE NON E’ PIU’ INTERPRETATA COME UNA CONSEGUENZA DEL PECCATO. LA SUA AZIONE E’ IL PRIMO VERO INTERVENTO TERAPEUTICO EDUCATIVO NEI CONFRONTI DELLE PERSONE CON DISABILITA’ E RISTABILISCE LA FIDUCIA DELLA COMUNITA’ NEI LORO CONFRONTI. EGLI INVITA LE COMUNITA’ AD ESERCITARE LA CARITA’ DENUNCIANDO OGNI FORMA DI DISUGUAGLIANZA. 22 LA CHIESA GIA’ NEL IV SECOLO CI SI ALLONTANA DAGLI INSEGNAMENTI DEI PRIMI CRISTIANI E VIENE RISTABILITA LA CONNESSIONE TRA MALATTIA E PECCATO CONSIDERANDO LA DISABILITA’ UNA PUNIZIONE DIVINA. IL MEDIOEVO IN QUEST’EPOCA SI AVVERTE ANCORA QUESTA CONCEZIONE MA ANCHE L’OBBLIGO DELLA CARITA’ CRISTIANA, CON L’ISTITUZIONE DEI LEBBROSAI E DEI LAZZARETTI : E’ IL PRIMO STADIO DELL’ISTITUZIONALIZZAZIONE. IL XIII SECOLO A PARTIRE DAL 1200 LE PERSONE CON DISABILITA’ VENGONO RELEGATE IN “SPEDALI” GESTITI DAI RELIGIOSI, MA SENZA NESSUNA ATTENZIONE SU UN LORO PIANO EDUCATIVO. 23 IL XVIII SECOLO ALLA FINE DEL 1700 JEAN MARC GASPARD ITARD PRENDE IN CURA “VICTOR”, IL BIMBO SELVAGGIO DELL’AVEYRON. EGLII CONFERENDOGLI UN INIZIO DI IDENTITA’ CIVILE E SOCIALE, FU IL PRIMO A SOSTENERE CHE LA VITA DELL’UOMO E’ PRINCIPALMENTE SOCIALE, E CHE L’ASSENZA DI QUESTA PUO’ CREARE L’HANDICAP. LA PRESA IN CARICO DI “VICTOR” GENERA UN NUOVO ATTEGGIAMENTO CHE CONSISTE NEL TENTATIVO DI NORMALIZZARE L’ANORMALITA’ ATTRAVERSO L’EDUCAZIONE. JAN MARC GASPARD ITARD E’ CONSIDERATO IL FONDATORE DELLA PSICOLOGIA SPECIALE. 24 FINE DEL XVIIII- INIZII DEL XIX SECOLO CON L’AVVENTO DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE GLI IDEALI DI PRODUTTIVITA’ ED EFFICIENZA SEGNANO UNA ULTERIORE ESCLUSIONE SOCIALE; SI HA UNA NUOVA RAPPRESENTAZIONE DELLA PERSONA CON DISABILITA’. L’ISTITUZIONALIZZAZIONE RAPPRESENTA UNA RISPOSTA GENERALIZZATA. SI DIFFONDONO COSI’ ORFANATROFI, MANICOMI, OSPIZI. IL XIX SECOLO, DARWIN INTRODUCE IL CONCETTO DI SELEZIONE NATURALE ED ATTORNO AL 1860 SI SVILUPPANO LE TEORIE SULL’EUGENETICA, CHE FA RIFERIMENTO ALLO STUDIO DEI METODI VOLTI AL PERFEZIONAMENTO DELLA SPECIE UMANA ATTRAVERSO SELEZIONI ARTIFICIALI, PROMUOVENDO CARATTERI FISICI E MENTALI POSITIVI E RIMUOVENDO QUELLI NEGATIVI. SI INGENERA L’EUGENISMO, UNA IDEOLOGIA CHE RITIENE COME 25 SOLUZIONE DEI PROBLEMI POLITICI, ECONOMICI, SOCIALI E SANITARI L’ADOZIONE DI PRETESTUOSE SOLUZIONI QUESTE TEORIE GENERANO OSTILITA’ FRA NAZIONI E RAZZE ED ALIMENTANO IDEOLOGIE TOTALITARIE. HITLER ATTRIBUIVA LO STATO DI DEBOLEZZA DELLA NAZIONE ALL’ESISTENZA DI ELEMENTI DEGENERATI CHE AVEVANO COMPROMESSO LA PUREZZA DELLA STIRPE. DURANTE IL PROGETTO AKTION T4, “AUSMERZEN”, DAL 1939 AL 1945, FECE SOPPRIMERE, IN MODO SUBDOLO, OLTRE 300.000 PERSONE CON DISABILITA’. QUESTO NON FU CHE IL PRODROMO DELLE BEN NOTE ATROCITA’ COMMESSE DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE, LA SOLUZIONE FINALE, L’OLOCAUSTO… CHE COINVOLSE PIU’ DI 6 MILIONI DI EBREI , ED, IN GENERALE, FRA I 12 E 17 MILIONI DI ESSERI UMANI. 26 MA POI… Nel 1947 viene approvata la Costituzione Nel 1958 - l’anno di “Volare” - nasce l’ANFFAS Nel 1978 la L.180 di BASAGLIA apre le porte ai manicomi Nel 2006 l’ONU approva la CRPD Nel 2009 l’Italia ratifica la CRPD 27 PARLIAMO ADESSO DI COME ATTUARE I PROGETTI DI VITA 28 ATTUARE UN PROGETTO DI VITA E’ INDISPENSABILE UN PROGETTO DI VITA INDIVIDUALE, PERSONALIZZATO E COSTANTEMENTE AGGIORNATO NELLE DIVERSE STAGIONI DELLA VITA DELLA PERSONA CON DISABILITA’. (ART.14 L.328/2000) 29 Art. 14. L.328/2000 (Progetti individuali per le persone disabili). 1. Per realizzare la piena integrazione delle persone disabili di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nell'ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell'istruzione scolastica o professionale e del lavoro, i comuni, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali, predispongono, su richiesta dell'interessato, un progetto individuale, secondo quanto stabilito al comma 2. 2. Nell'ambito delle risorse disponibili in base ai piani di cui agli articoli 18 e 19, il progetto individuale comprende, oltre alla valutazione diagnostico-funzionale, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale, i servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all'integrazione sociale, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale. Nel progetto individuale sono definiti le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare. 30 ATTUARE UN PROGETTO DI VITA ANFFAS SI STA ATTREZZANDO COME ? ECCO GLI INGREDIENTI 31 ATTRAVERSO LE MATRICI ECOLOGICE DEI SOSTEGNI CHE ANALIZZANO GLI 8 DOMINI DELLA QUALITA’ DELLA VITA: LO SVILUPPO PERSONALE L’AUTODETERMINAZIONE LE RELAZIONI INTERPERSONALI L’INCLUSIONE SOCIALE I DIRITTI E L’EMPOWERMENT IL BENESSERE EMOZIONALE IL BENESSERE FISICO IL BENESSERE MATERIALE ESSI SONO LA STRADA MAESTRA PER COMPORRE E GESTIRE I PROGETTI DI VITA 32 PERCHE’ SONO ILLUMINANTI LE CORRELAZIONI DEGLI 8 DOMINI DELLA QUALITA’ DELLA VITA CON GLI INDICATORI E GLI ARTICOLI DELLA CONVENZIONE ONU 33 SUPERARE QUINDI IL MODELLO BIO-MEDICO SDOGANANDO DEFINITIVAMENTE IL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE PERCHE’ …UN AMBIENTE FAVOREVOLE CAMBIA LA STORIA DELLE PERSONE CON DISABILITA’ … 34 MODELLO MEDICO MODELLO BIO PSICO SOCIALE Le persone con disabilità sono malate, Le persone con disabilità sono cittadini invalide (condizione soggettiva) in relazione con i loro contesti e con abilità e competenze da valorizzare Il trattamento delle persone con disabilità è la “guarigione”, perseguita in luoghi separati e speciali, con trattamenti differenziali e in contesti prevalentemente medici o assistenziali Le persone con disabilità vivono soprattutto discriminazioni e carenze di pari opportunità: il trattamento più efficace è l’inclusione sociale Le competenze necessarie per i trattamenti a favore delle persone con disabilità sono prevalentemente sanitarie e mediche Le competenze “inclusive” sono di tutti i settori della società e coinvolgono risorse umane e culturali, anche non specialistiche, bensì diffuse, informali e comunitarie MA ANDIAMO OLTRE, VERSO L’APPROCCIO DEI DIRITTI UMANI, VERSO L’AUTO DETERMINAZIONE E L’AUTO RAPPRESENTANZA, VERSO LA REALE INCLUSIONE SOCIALE DELLE PERSONE CON DISABILITA’ perché la democrazia per i cittadini – ivi compresi, i più poveri e i più sfavoriti – si valuta, in termini di effettivo rispetto e di pieno godimento di tutti i diritti, civili e politici, economici, sociali e culturali, supportati da dei meccanismi di garanzia 36 Convenzione ONU (CRPD) Tempo Approccio caritativo Approccio medico Approccio sociale Approccio dei diritti umani IL FUTURO OVVERO IL RITORNO AL FUTURO ATTRAVERSO IL PASSATO 38 L’ANTEFATTO CHE CI HA CONDOTTO AD INFLUENZARE L’IMPIANTO DEL TESTO DI LEGGE AS 2232: DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ASSISTENZA IN FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITA’ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE 39 A fine 2010, non senza qualche difficoltà, raccoglievamo i risultati di una indagine conoscitiva sul Dopo di Noi. Elaboravamo così le 1356 risposte ricevute, pari a un 10% delle nostre famiglie associate, una “redemption” di tutto rispetto ai fini statistici 40 Ecco i problemi emersi, assolutamente attuali • • • • • • • la solitudine e la difficoltà delle famiglie nell’affrontare lo spinoso argomento la scarsissima conoscenza delle tutele giuridiche il costo vitalizio della disabilità contrapposto alla scarsita’ delle tutele finanziarie l’indifferenza delle istituzioni il diritto di scelta troppo spesso negato l’emergenza delle soluzioni il senso di abbandono, il “buio oltre la siepe” 41 Ancora oggi, questi risultati confermano una situazione emergenziale, impianificata, aggravata dalla crisi economica, che ci porta a chiare considerazioni e raccomandazioni… 42 LA PERSONA CON DISABILITA’ CHE INVECCHIA E SOPRAVVIVE AI GENITORI, SARA’ REALMENTE LIBERA DI FARE DELLE SCELTE? ESSA DEVE ESSERE AL CENTRO DEI PROCESSI CHE LA COINVOLGONO PERCHE’ LA QUALITA’ DELLA VITA E’ SUO INDISCUTIBILE DIRITTO NOI DOBBIAMO PARTIRE ESCLUSIVAMENTE DALLA PROGETTAZIONE DEL SUO BENESSERE 43 AFFRONTARE CORRETTAMENTE IL DOPO DI NOI SIGNIFICA CHE IL FUTURO VA PIANIFICATO NEL DURANTE NOI CIOE’ NEL PRESENTE NON PUO’ ESISTERE UN DOPO DI NOI SE NON CONSEGUENTE AD UN DURANTE NOI OPPORTUNAMENTE PIANIFICATO ED AGITO 44 ERGO … AFFRONTARE CORRETTAMENTE IL DOPO DI NOI SIGNIFICA CHE E’ VIETATO TROVARSI IMPREPARATI 45 … FAMIGLIARI ANZIANI, USURATI DA UNA VITA DI SACRIFICI, TARDIVAMENTE ED IN EMERGENZA ALLA RICERCA DI UNA SOLUZIONE RESIDENZIALE PER IL LORO FIGLIOLO, COSTRETTI AD ACCETTARE IL COMPROMESSO DI SISTEMAZIONI INADEGUATE, MAGARI PROVVISORIE, IL POSTO LETTO … … SCENARIO “INVISIBILE” CHE FA FATICA AD EMERGERE NONOSTANTE CHE IL PROBLEMA SIA SOCIALE E NON PRIVATO, INCOMPRIMIBILE MA NON IMPREVEDIBILE … 46 NON DIMENTICHIAMO MAI CHE … IL DOPO DI NOI NON E’ UNA STRUTTURA, NON E’ UN POSTO LETTO, MA IL RICONOSCIMENTO DI UN DIRITTO… 47 48 L’AZIONE DI ANFFAS TESA AD INFLUENZARE L’IMPIANTO DEL TESTO DI LEGGE AS 2232 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ASSISTENZA IN FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITA’ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE 49 più di un anno e mezzo di lavoro… l’assemblaggio di 6 diverse proposte di legge… svariate udizioni in Commissione Affari sociali della Camera … per addivenire ad un testo unico che ANFFAS ha pro-attivamente influenzato 50 La Legge istituisce il Fondo per l'assistenza alle persone con grave disabilità o persone con disabilità prive del sostegno familiare per : • Programmi di de-istituzionalizzazione e di supporto alla domiciliarità • Interventi di permanenza temporanea in soluzioni abitative extra-familiari • Interventi innovativi di residenzialità • Sviluppo di programmi di accrescimento di consapevolezza, abilitazione e sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana ed il raggiungimento del massimo livello di autonomia personale 51 Importante Le misure di assistenza, cura e protezione della persona con disabilità, debbono essere riferite al progetto individuale (art.14 L.328/2000) Le residenze debbono riprodurre le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e tenere conto delle migliori opportunità offerte dalle nuove tecnologie 52 …. traiettorie e percorsi per la vita indipendente… 53 TRA IL DIRE E IL FARE CI STA DI MEZZO IL FARE QUALI GLI OBIETTIVI E QUALI GLI STRUMENTI CHE POSSIAMO SPERIMENTARE E DOVREMO ASSUMERE? CON QUALI ATTENZIONI E CON QUALI AVVERTIMENTI PROSEGUIRE NEL CAMBIAMENTO DI ANFFAS DA QUI IN AVANTI? …DALLA TEORIA ALLA PRATICA… 54 MA INNANZI A TUTTO SVELIAMO IL SEGRETO DI ANFFAS UNA FAMIGLIA CHE NON INVECCHIA MAI E QUINDI DIRE – FARE- ESSERE ANFFAS E CIOE’ PRENDERE PARTE ATTIVAMENTE, CON PRECISE ASSUNZIONI DI RESPONSABILITA’, AL GRANDE PERCORSO DI CAMBIAMENTO DELLE PERSONE, DELLE FAMIGLIE, MA ANCHE DELLE ORGANIZZAZIONI, DEI SERVIZI, DELLE ISTITUZIONI, DELLA COMUNITA’ 55 QUALCOSA STA CAMBIANDO Per chi Rispetto a che cosa In che modo Per i genitori e le famiglie Invece di aspettare che si Hanno messo a disposizione di liberasse un posto e di Luca l’ appartamento della nonna andare a cercare il servizio, la la struttura più adatta… Per i servizi e le organizzazioni Invece di offrire un posto letto in RSA, RSD, CSS, Comunità Alloggio… Hanno scelto di aiutare Luca e Vanni, e Silvio e Lele e i loro familiari a «metter su casa» Per le Istituzioni Invece di autorizzare la messa in esercizio di un nuovo servizio Hanno riconosciuto un esperimento di con-vivenza di 4 persone in un appartamento Per la Comunità Invece di veder nascere una nuova struttura… La comunità vede Luca insieme a Vanni, Lele e Silvio che vivono nella piazza del paese, al bar, in negozio…. Un risultato non SCONTATO per le persone coinvolte Invece di vivere in una struttura dedicata in 10/20/30/40 persone Oggi essi possono scegliere dove vivere e con chi vivere Con-vivono in 4 nella loro casa, 56 “a casa mia” ATTRAVERSO UN INVESTIMENTO CHE IMPEGNA LA COMUNITA’ Le persone con disabilità Co-progettano la con-vivenza Investono le loro risorse economiche (23 € / gg) Possono assumere l’assistente familiare Le Famiglie - I genitori 1. Garantiscono tutela personale e giuridica 2. Co-Progettano gli interventi 3. Possono mettere a disposizione l’appartamento necessario all’intervento L’Ente gestore (Funzione di Case Manager) Gestisce il bene immobile (in comodato o di proprietà) Sostiene i conviventi con una mediazione educativa e la supervisione dei rapporti della con-vivenza dentro e fuori casa Assistenti Familiari (Assunti dai con-viventi tramite AdS) Sostengono i conviventi nell’assistenza alla persona e nel lavoro domestico I Comuni Sostengono la con-vivenza mediante un contributo (39,00 € gg) PROGETTO “A CASA MIA” Esso costituisce una concreta opportunità di con-vivenza di persone con disabilità adulte per consentire loro di emanciparsi dai genitori o dai servizi di comunità e vivere“a casa loro”con i sostegni necessari. Il progetto è stato realizzato adattando comuni abitazioni allinterno di edifici condominali o di unità abitative indipendenti e sperimentando percorsi propedeutici di formazione all’autonomia . Molti dei nostri interventi assumono sempre di più i riferimenti e i nomi degli indirizzi Casa Mia Parona, P.zza NUOVA Casa Mia Mortara via Mirabelli Casa Mia Mortara via G.Paolo Casa Mia Pavia via Francana 58 PROGETTO A CASA MIA La gestione domestica Il convivente può assumere un collaboratore domestico tramite il suo AdS e impostare la gestione domestica della casa. La scelta dell’assistente è necessaria per: - dare un’impronta alla CASA gestire le CHIAVI di CASA per fare CASA …. non A CASO La possibilità di poter dare un’impronta alla casa consente alle famiglie di vivere e gestire il distacco dal figlio avendo comunque il polso della situazione e tenendo sotto controllo gli aspetti fondamentali della casa e della personalizzazione dell’ambiente. Chi entra e chi esce, l’igiene e il decoro e l’ordine, una certa continuità nella preparazione dei pasti e nello stile della cucina e nelle routine assistenziali… (quello che invece, nei processi di istituzionalizzazione viene totalmente “standardizzato”) 59 PROGETTO A CASA MIA La funzione del Case manager • valuta i bisogni di sostegno della persona; • sostiene e co-progetta il percorso di emancipazione dai genitori • sostiene la con-vivenza attraverso una mediazione educativa e una supervisione specialistica delle relazioni tra i conviventi ed anche tra essi e i rispettivi familiari-tutori-assistenti • coordina rapporti con servizi frequentati dai conviventi • gestisce rapporti con istituzioni (Comuni, PdZ, Medici) • valuta periodicamente il rapporto tra sostegni e qualità della vita dei con-viventi • sostiene la formazione dei con-viventi e degli assistenti familiari con riferimento alla condivisione degli obiettivi di sostegno, di supporto educativo ed agli esiti di qualità della vita • cura la gestione dell’immobile (utenze manutenzioni ordinarie e straordinarie) 60 PROGETTO A CASA MIA Con risultati anche sorprendenti… Attenzione, arrivano le persone con disabilità , in condominio…. Che cosa è successo? Un appartamento in cui tutti i condomini passano a bere un caffè, che è diventato un luogo di incontro per tutti i condomini. Un condominio che diventato un luogo meno disabitato, più presidiato, meno desertificato di prima … Un condominio più facile o più difficile da abitare ? Un contesto più o meno capace di sostenere le persone ? Un luogo più o meno sostenibile. Ha perso valore? O magari vale di più? Un condominio easy to life, facile da vivere. 61 PROGETTO A CASA MIA Risultati significativi, da apprezzare correttamente Bevendo un caffè e facendo 4 chiacchiere … abbiamo aiutato tutti i condomini a sentirsi parte di DUE Imprese Impossibili: 1) sostenere la possibilità di far sentire delle persone dei cittadini come gli altri… 2) rendere più facile la vita del condominio… - effetto booster (*)- contagiosità della qualità di vita (*) amplificatore – potenziatore 62 PROGETTO A CASA MIA Riflessioni Autonomia – Dipendenza Indipendenza come Interdipendenza • Nessuno di noi è indipendente da sé • Autonomia e Dipendenza non sono alternativi ma complementari • Siamo tutti interdipendenti • Ognuno di noi può essere davvero indipendente a condizione che riconosca che dipende un poco anche dagli altri…. 63 VITA INDIPENDENTE E DISABILITA’ 1. vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone (Art. 19 CRPD) 2. attraverso l’adozione di misure efficaci ed adeguate (Art.4 CRPD) 3. la possibilità di scegliere il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere (Art.19 CRPD) 4. per evitare che siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione (Art.19 CRPD) 5. che consentano a tutte le persone con disabilità (Art.1 Punto 2 CRPD), anche a quelle che richiedono un maggiore sostegno (Preambolo CRPD Lettera “j”), 64 VITA INDIPENDENTE E DISABILITA’ riflessione importante POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE Di fronte a due o più possibilità … posso prendere una posizione …. e scegliere… Incapacità di scegliere della persona con disabilità o meglio incapacità da parte nostra (genitori) di comprendere le prese di posizione assunte da ogni persona… 65 VITA INDIPENDENTE E DISABILITA’ conclusione Ri-conoscere la disabilità come acceleratore di cambiamento e consentire alle nostre organizzazioni: • di continuare a crescere ringiovanendo anno dopo anno • di farsi sempre più sicure ed autorevoli • di progettare, progettare, progettare • di essere sempre più capaci di contaminare la comunità . 66