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Storico-sociologico - Dipartimento di Giurisprudenza
UNIVERSITA’ PARTHENOPE A.A. 2009-2010 RAGIONERIA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PROF. L. VARRIALE GRUPPO DI STUDIO SUI SERVIZI SOCIO SANITARI DELLA REGIONE CAMPANIA L’ASSISTENZA SOCIO SANITARIA PREMESSA STORICO-SOCIOLOGICA Il diritto all'assistenza sanitaria per tutti i cittadini italiani trova la sua origine nel dettato dell'art.32 della Costituzione e la sua applicazione nella Legge di riforma sanitaria n°833 del 23 dicembre 1978 La riforma sanitaria del ‘78 Il SSN istituito poco più di trent’anni fa ha decretrato la morte del vecchio sistema mutualistico γ casse mutue pubbliche (INAM, INPS, INAIL, ENPAS, ENPDEDP, Inadel) e private (mutue aziendali e di categoria) Tutti gli enti mutualistici aventi funzioni di assistenza sanitaria vengono soppressi e sostituiti con un'unica assicurazione nazionale estesa a tutti i cittadini e destinata a fornire prestazioni sanitarie contro i rischi di malattia, disabilità e maternità Quanto al finanziamento, i contributi sociali vengono fatti confluire nel Fondo sanitario nazionale (Fsn) e da qui ridistribuiti alle regioni per pagare i fornitori delle prestazioni in questo lasso temporale la sanità italiana ha subito notevoli cambiamenti γ evoluzione delle dinamiche demografiche ed economiche continuo avanzare delle tecnologie dovuti a γ riorganizzazione della gestione organizzativa e finanziaria (aziendalizzazione e regionalizzazione) Tale duplice ordine di fattori ha determinato un susseguirsi di momenti di passaggio Ssn universale e pubblico, ma lento e penalizzato soprattutto dal mancato varo dei Piani sanitari Anni ‘80 mutazione genetica e culturale della domanda, legata al netto miglioramento della salute degli italiani Anni ‘90 diffondersi della cultura della salute (attenzione alla prevenzione) grandi mutamenti organizzativi soprattutto in termini di razionalizzazione e taglio della spesa 1978 (cfr rapporto annuale Censis 2008 tav. 1 - all. 1) crescita significativa della spesa sanitaria tra il 1978 ed il 2008 è stata del 138,3% in valore reale, doppio rispetto all’incremento del Pil (fonte Censis) Il nuovo Ssn assume una configurazione decentrata articolandosi su tre livelli dotati di autonomia politico-istituzionale Stato Regioni Enti locali Nell'assetto del nuovo Ssn lo Stato Programma, Coordina e finanzia l'intero sistema le Regioni recepiscono le direttive nazionali e provvedono ad istituire le Unità sanitarie locali Esse sono dotate di autonomia gestionale più che finanziaria, rd hanno competenze di programmazione (attraverso la stesura di Piani sanitari regionali) e di attuazione del Servizio sanitario nazionale, tra cui l'istituzione delle Unità sanitarie locali (Usl) in questi anni sono sorte nuove e diverse esigenze di “salute” dei cittadini PRINCIPI INFORMATORI DEL WELFARE STATE Lo Stato sociale, o welfare state (stato di benessere), è rappresentato da quel sistema di norme mediante il quale lo Stato cerca di eliminare le diseguaglianze sociali ed economiche fra i cittadini aiutando in particolar modo i ceti meno benestanti PRINCIPI INFORMATORI DEL WELFARE STATE Esso si propone di fornire servizi e garantire diritti considerati essenziali per un tenore di vita accettabile: Assistenza sanitaria Pubblica istruzione Indennità di disoccupazione Sussidi familiari Accesso alle risorse culturali Assistenza d'invalidità e di vecchiaia Difesa dell‘ambiente naturale PRINCIPI INFORMATORI DEL WELFARE STATE Questi servizi gravano sui conti pubblici in quanto richiedono ingenti risorse finanziarie provenienti in buona parte dal prelievo fiscale γ sistema di tassazione progressivo (l'imposta cresce al crescere del reddito) PRINCIPI INFORMATORI DEL WELFARE STATEIN MATERIA DI ASSISTENZA SANITARIA MODELLO DI ASSISTENZA GENERALE E GRATUITA centralità dell’attività delle istituzioni pubbliche, dei servizi territoriali, degli enti privati (specie quelli del privato sociale) da Welfare State a Welfare Society si passa dalla centralità dello Stato alla centralità della persona e della società civile nella risposta ai bisogni sociali e per la crescita socio-economica nuovo welfare nel nuovo concetto di welfare deve essere la domanda ad orientare i servizi e non l’offerta dei servizi che obbliga la domanda ad adattarsi ad essi presa in carico si fa riferimento ad una visione integrata dei bisogni della persona che viene “ presa in carico” da un'ampia rete di servizi e di operatori, pubblici e privati operatori pubblici e privati offrono non solo semplici servizi sociali e prestazioni assistenziali ma anche la promessa di un miglioramento della vita quotidiana gli operatori assicurano precisi standard di qualità ed efficienza validi per tutto il territorio nazionale (LEA) LEA livelli essenziali di assistenza insieme delle prestazioni e dei servizi che il Ssn è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale LIBRO BIANCO la Commissione Europea sulla salute, nel suo recente Libro bianco, ha sottolineato lo stretto legame tra salute e prosperità economica….. Strategia di Lisbona …..avvalorando il concetto cardine, che era già stato evidenziato dalla Strategia di Lisbona, e che pone al centro il benessere dei cittadini per la crescita e l'occupazione Dal “LIBRO BIANCO SUL FUTURO DEL MODELLO SOCIALE” “…Da questo valore discende la tesi di un Welfare delle opportunità e delle responsabilità, che si rivolge alla persona nella sua integralità, destinato progressivamente a sostituire il modello attuale di tipo prevalentemente risarcitorio. Un Welfare che interviene in anticipo, con una offerta personalizzata e differenziata, rispetto al formarsi del bisogno e che sa stimolare comportamenti e stili di vita responsabili e, per questo, utili a sé e agli altri” (Sacconi – maggio 2009) POLITICHE SOCIALI EUROPEE La riforma italiana dell’assistenza è in linea con il quadro delle politiche sociali in Europa improntata a tre criteri-guida: Localizzazione Integrazione Attivazione Localizzazione L’autonomia di scelta e programmazione degli attori politico-istituzionali locali (regionali e municipali) viene ancorata a una cornice regolativa nazionale che ne fissa i perimetri e i criteri… …emergono tuttavia, inevitabilmente, orientamenti differenziati e gradi diseguali di realizzazione nei diversi contesti regionali e locali. Integrazione Attivazione Gli interventi e le prestazioni vengono riconfigurati servizi diventano promotori di processi di organizzazione sociale (e non più offerta di strutture che rispondono a bisogni) γ riconversione e trasformazione delle strutture esistenti costruzione di servizi orientati a valorizzare e suscitare “agency” nei contesti Integrazione Attivazione i soggetti pubblici devono così assicurare funzioni di “garanzia della risposta” e di attivazione di nuove forme di cittadinanza I destinatari delle politiche (singoli e comunità) divengono ora gli agenti delle politiche DEVOLUTION ¤ si apre quindi un nuovo capitolo ¤ Questioni irrisolte: antiche differenziazioni economiche e finanziarie regionali ¤ Rischi: ulteriore aggravamento del divario ¤ Necessità di politiche perequative IL PERCHÉ DI QUESTO LAVORO OFFRIRE AGLI STUDENTI UN’OPPORTUNITA’ DI APPROCCIO ALTERNATIVO CON UNA MATERIA SQUISITAMENTE TECNICO-LEGISLATIVA OGGETTO DEL LAVORO L’attività socio sanitaria della Regione Campania Analisi di un progetto MODALITÀ ORGANIZZATIVE E OPERATIVE Il gruppo di lavoro è stato suddiviso il quattro sottogruppi a cui è stata affidata l’analisi degli aspetti Legislativi Gestionali Contabili Di tesoreria LA LEGISLAZIONE Il “Gruppo Legislazione” si è occupato della ricognizione e dell’esposizione del quadro normativo relativo al sistema italiano di erogazione dei servizi sanitari e sociosanitari, con particolare riferimento allo specifico settore dell’assistenza residenziale e semiresidenziale a disabili gravi e ad anziani non autosufficienti. Segue legislazione l’analisi legislativa del sistema sanitario italiano è partita da quelli che possono essere considerati i tre pilastri normativi ¤ Legge 23.12.1978, n. 833 ( Istituzione del Ssn) ¤ Decreto legislativo 30.12.1992, n. 502 (riordino della disciplina in materia sanitaria) ¤ Decreto legislativo 19.6.1999, n. 229 (norme per la razionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale) Segue legislazione Sono stati studiati criteri, le modalità di distribuzione ed i soggetti erogatori delle prestazioni nel quadro dei parametri fissati dal Piano Sanitario Nazionale (PSN) e dal Piano Sanitario regionale (PSR) Segue legislazione In particolare sono stati analizzati i compiti delle Aziende Sanitarie Locali e le competenze in materia di Autorizzazioni e Accreditamento ponendo attenzione altresì agli Accordi contrattuali Segue legislazione Si è dato conto delle previsioni legislative volte alla realizzazione di una corretta integrazione fra prestazioni sanitarie e prestazioni sociali In particolare è stata analizzata la “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” (legge 328/2000) che è intervenuta in materia di raccordo tra distretto sanitario e zona sociale, imponendo la creazione di ambiti così da favorire una reale integrazione socio-sanitaria Segue legislazione Ci si è soffermati pertanto sul ruolo del Distretto individuato dalla legge quale luogo ove si sviluppano la programmazione, la ricerca e la sperimentazione di modalità di lavoro tese all'integrazione cioè alla costruzione di percorsi di continuità di cura tra servizi territoriali,tra questi e gli Ospedali e con i Servizi Sociali dei Comuni. Segue legislazione In tale quadro generale è stato inserito l’esame delle prestazioni di assistenza semiresidenziale e residenziale a favore di disabili gravi e di anziani non autosufficienti Nello specifico è stata analizzata la Legge Regionale 22 aprile 2003 n. 8 Con la quale la Regione Campania ha disciplinato la realizzazione, l’organizzazione ed il funzionamento di strutture socio-sanitarie pubbliche e private di tipo extraospedaliero…. Segue legislazione …ed i conseguenziali atti Delibera Giunta Regionale n. 1267 del 16/07/09 che prevede la compartecipazione al costo delle prestazioni socio sanitarie Decreto commissariale n. 6 del 4 febbraio 2010 che ha determinato le tariffe per le prestazioni LA GESTIONE Nell’ambito del progetto il gruppo si è occupato della fase squisitamente operativa mettendone in luce gli aspetti salienti…. Segue gestione ….le procedure attraverso cui viene erogata l’assistenza al disabile Segue gestione ….gli enti pubblici che provvedono al finanziamento delle strutture ospitanti….. Segue gestione …le questioni relative al disavanzo generato dal ritardato o omesso versamento dei sussidi da parte della regione IL BILANCIO Il Gruppo Bilancio, partendo dalla normativa di riferimento, ha sviluppato l’aspetto contabile dei finanziamenti relativi al S.S.N.; le fonti finanziarie e le spese previste con riferimento alle appostazioni di bilancio della Regione Campania Segue bilancio A partire dal D.Lgs. 56/2000 ed esaminando la L.R. 7/2002, della Regione Campania relativa all’ordinamento contabile, il gruppo di lavoro ha affrontato le varie fasi dagli indirizzi di programmazione del Consiglio Regionale, con il Bilancio di Previsione, fino alle fasi del bilancio approvato dalla Giunta Regionale dai quali si evincono, le Funzioni Obiettivo, gli stanziamenti e le spese inerenti l’assistenza socio-sanitaria (oggetto del progetto) Segue bilancio Partendo dal progetto oggetto di studio, al fine di rendere più chiara la lettura e la composizione del bilancio di un Ente Pubblico si sono esaminati nel dettaglio i punti che portano all’individuazione degli obiettivi politici strategici, c.d. Funzioni Obiettivo, fino alla individuazione delle varie fasi di bilancio che portano all’individuazione della spesa, illustrandone, poi, le relative fasi dall’impegno all’ordinativo di pagamento Segue bilancio A tal proposito indicando le differenze tra bilanci di Aziende private e pubbliche si è dato conto delle particolarità di quest’ultimo evidenziando i punti salienti quali: Principio dell’equilibrio Debiti fuori bilancio Risultato di Amministrazione Residui attivi e passivi Segue bilancio Infine, ma non ultimo con il Controllo di Gestione si è dato risalto alla procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati LA TESORERIA Il gruppo si è occupato della definizione dei punti salienti dell’intero servizio di Tesoreria/Cassa Il lavoro è stato suddiviso in 5 parti: Premessa Assunzione del Servizio Mandati Reversali Attività di verifica e di Fine Esercizio. Segue tesoreria Nella premessa si è esaminato il servizio di Cassa mettendolo a raffronto con quello di Tesoreria vero e proprio e, nell’ambito dello stesso, la differenziazione esistente tra Enti che operano nel sistema di Tesoreria Unica e quelli che operano nel sistema di Tesoreria Unica Mista. Segue tesoreria Nella esposizione della fase relativa all’Acquisizione del Servizio si è voluto evidenziare l’iter istruttorio seguito dall’Ente dalla delibera per l’apertura e la pubblicazione del Bando di Gara alla delibera definitiva per l’aggiudicazione del servizio stesso nonché l’iter operativo svolto dalla Banca al momento dell’assunzione con la stipula della Convenzione Segue tesoreria Nella terza e quarta parte si è parlato dell’attività vera e propria del Servizio di Tesoreria/Cassa, e quindi, rispettivamente di Mandati e Reversali. Ci si è soffermati sulla serie di incombenze a cui il Tesoriere/Cassiere è tenuto ad osservare per l’esecuzione dei pagamenti (stipendi, contributi, rate mutui, ecc.) e delle riscossioni. Segue tesoreria Nell’ultima parte sono state esaminate tutte le attività di verifica previste nel corso dell’anno, nonché quelle relative alla rendicontazione prevista per fine esercizio finanziario. CONCLUSIONI L’integrazione tra servizi sanitari e servizi socio assistenziali è uno dei temi essenziali di ogni politica sociale… CONCLUSIONI … essa deve tener conto da un lato dell’impostazione manageriale delle ASL, dall’altro del “bisogno socio sanitario” che mal si concilia con l’efficienza produttiva e la competitività.