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12. 04. 2014
Piacenza - IV circolo didattico
Marta Pioggiosi
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Definizioni
Grammatica: il docente è il somministratore della norma
corretta; l’allievo è soggetto passivo
Riflessione linguistica: il docente è visto come aiutante
dell’allievo nel processo di
scoperta delle regole e degli usi
della lingua; l’allievo è visto come
protagonista di attività cognitive,
che divengono abito mentale
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Le grammatiche
Sono tutti quei complessi meccanismi che rimandano a regolarità e
che governano vari assi in cui si struttura la lingua. Esiste una
grammatica:
a) fonologica → fonemi, intonazione, pronuncia
b) grafemica, → meccanismi di trascrizione di una lingua
(ortografia)
c) morfosintattica → aspetti morfologici e sintattici
d) sociolinguistica → uso appropriato della lingua a seconda dei
contesti (relazioni interpersonali a livello di comunicazione)
e) pragmalinguistica → strategie ed atti attraverso cui un parlante
cerca di raggiungere i propri scopi
f) extralinguistica → uso comunicativo del corpo, della distanza
interpersonale, degli oggetti
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Serve?
Riflessione metalinguistica e metacomunicativa
momento ineludibile di un adeguato processo didattico
La riflessione metalinguistica:
 facilita e accelera il processo di apprendimento
linguistico
 ha valore formativo, perché attiva abilità cognitive
 porta vantaggi nell’accuratezza della produzione
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Conoscenza implicita ed esplicita
La conoscenza implicita si ottiene in modo procedurale,
cioè si imparano le regole di una lingua per tentativi e
correzioni
La conoscenza esplicita è frutto di sistematizzazione
delle proprie conoscenze e dell’elaborazione di strategie
di apprendimento, si ottiene attraverso un percorso di
istruzione scolastica
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Tipi di conoscenza
La conoscenza delle regole si stabilisce in un continuum
(E. Bialystok):
1. conoscenza non analizzata, gli elementi linguistici
sono memorizzati come blocchi, di cui non si coglie
il valore e la funzione nel sistema (es. verbo andare)
2. conoscenza analizzata, gli elementi sono analizzati e
se ne coglie valore e funzione, ma è ancora implicita
3. piena consapevolezza, è data dalla capacità di
riconoscere le regole negli elementi linguistici e di
verbalizzarle
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
IL LAD
LANGUAGE ACQUISITION DEVICE (Chomsky)
Si tratta di un meccanismo genetico che consente
l’acquisizione del linguaggio. Funziona secondo una
sequenza base che prevede:
 l’osservazione dell’input ricevuto
 la creazione di ipotesi in base alle osservazioni fatte
 la verifica delle ipotesi in altri input o attraverso la
produzione (output)
 la fissazione dei meccanismi ipotizzati e verificati
 la sistematizzazione in regole inconsapevoli, rese
consapevoli dall’attività metalinguistica
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Articolazione delle attività didattiche
Vanno articolate secondo le fasi suddette. Riguardo le
prime tre, si procede secondo la metodologia gestaltica:
a) dato un input, l’insegnante focalizza l’attenzione su
alcuni aspetti
b) chiede di fare ipotesi su come funziona quel
meccanismo
c) guida alla verifica dell’ipotesi tornando sul testo o
proponendo altri esempi, completando o
correggendo l’ipotesi
d) realizza la sintesi, la sistematizzazione
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
La fissazione
E’ la fase della creazione di automatismi per l’esecuzione
(comprensione, produzione e interazione linguistica).
Tuttavia attivare il LAD non basta per acquisire una
lingua: esistono delle sequenze “implicazionali”, cioè
sequenze in cui ogni anello della catena presuppone che
sia stato acquisito l’anello precedente, per cui si
acquisiscono solo gli elementi che sono nella “zona di
sviluppo prossimale”: se vi sono altri elementi, essi
possono essere appresi razionalmente, ma non entrano
nella memoria stabilmente.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Esempio di sequenza di acquisizione
Per quanto riguarda la morfologia verbale, la sequenza di
acquisizione osservata nella L2 è la seguente:
1. presente indicativo alla terza persona singolare per
esprimere passato, presente o futuro, affiancato o
sostituito all’infinito
2. emerge il participio passato, per esprimere azioni
concluse o il tempo passato
3. compare l’imperfetto e la distinzione fra azione conclusa
o non; talora coesistono forme di presente con valore di
passato
4. compare il futuro , poi il condizionale, l’imperativo e solo
alla fine della sequenza il congiuntivo
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Il LASS
LANGUAGE ACQUISITION SUPPORT SYSTEM (Bruner)
Nel nostro discorso è il docente, che ha il compito di
sostenere il meccanismo di acquisizione linguistica
(LAD), di offrire l’input, di guidare l’allievo nella
creazione di ipotesi e nella loro verifica e fissazione, di
garantire una sistematizzazione corretta.
Questo ruolo di sostegno è alla base del passaggio dal
tradizionale insegnamento della grammatica alla
riflessione sulla lingua.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Fasi di acquisizione
L’acquisizione delle strutture grammaticali dovrebbe
seguire il percorso globalità → analisi → sintesi, cioè
privilegiare un processo induttivo.
Ovviamente non tutte le attività si prestano a questo
percorso e sarà utile e necessario, a seconda dei casi,
ricorrere anche a procedure deduttive.
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L’errore linguistico
L’errore è spesso un segnale che alcune ipotesi sulla natura
della lingua si sono attivate e che iniziano a essere verificate,è
quindi una manifestazione di apprendimento.
L’apprendimento di una lingua consiste infatti in un processo
di formazione di regole, in ogni stadio del processo
l’apprendente possiede una propria versione della
grammatica della L2, cioè un sistema linguistico a sé,
chiamato interlingua, che evolve in seguito all’introduzione
di nuove regole, derivate dalle ipotesi verificate e corrette.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Tipologie di errore
Questo tipo di errore viene definito errore di sviluppo, ed
è legato alla ricreazione dell’interlingua.
Nella fase iniziale dell’acquisizione si osservano errori di
transfer, legati alla ristrutturazione dell’interlingua in
cui il sistema della L1 viene trasferito nel sistema L2.
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Attività e tecniche basate
sull’insiemistica
S i parte da un insieme, esplorato globalmente, su cui si
effettua poi un’analisi per arrivare alla sintesi, che consiste
nella riflessione sulla regola. Attività possibili:
1. inclusione, dato un insieme (es. 20 nomi) i suoi elementi
devono essere inclusi in due sottoinsiemi (es. nomi
maschili/femminili, plurali/singolari,..)
2. esclusione, dato un insieme si devono escludere gli
elementi che non sono coerenti con il principio che
ordina l’insieme (fuori l’intruso)
Sono attività rapide e ben accette agli allievi, spesso utili per
la discussione
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Ripetizione e reiterazione
I pattern drill, gli esercizi strutturali basati sulla ripetizione
di compiti e sulla manipolazione (es. volgi al futuro), benché
siano stati criticati con l’affermarsi dell’approccio
comunicativo, hanno un loro valore per la fissazione,
necessaria all’acquisizione.
La scoperta dei neuroni specchio e del loro ruolo
nell’apprendimento ha portato a una riconsiderazione del
ruolo della ripetizione, vista come “reiterazione attiva e
dinamica”, perché implica una risistemazione attiva e
continua delle proprie conoscenze, attraverso un itinerario
percorso più volte.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Esercizi strutturali
Gli esercizi strutturali, come detto, sono utili per la
fissazione; se si usano per la comunicazione reale, la
ripetizione diventa anche significativa.
E’ bene che tali esercizi siano brevi e che gli allievi siano
resi consapevoli del loro ruolo per la fissazione.
Gli esercizi per la fissazione basati sulla ripetizione e la
manipolazione si prestano anche come stimoli alla
riflessione (es. scelta multipla, accoppiamento di
elementi).
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
La dimensione sonora della lingua
Soprattutto nelle fasi iniziali, è uno degli aspetti su cui è
indispensabile lavorare. Questa dimensione comprende:
1. la fonetica, cioè la corretta realizzazione dei suoni
2. la fonologia, cioè la consapevolezza che alcuni suoni
hanno valore distintivo: in italiano l’opposizione fra
consonanti semplici o doppie è fonologica, cioè porta
significato
3. l’intonazione, non ha funzione solo espressiva, ma
sintattica (es. interrogativa)
4. la prosodia, consente di separare le sezioni di un
enunciato
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
L’ortografia
In italiano c’è una buona corrispondenza fra grafema e
fonema, anche se ad esempio il fonema /k/ si realizza
con c, ch, q, ma anche con k (es. km, kg).
Per esercitare l’ortografia, due sono le attività essenziali:
la copiatura (individuale) e il dettato (collettiva).
Si può lavorare sull’ortografia anche in modo ludico
attraverso il cruciverba.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Metodologie per la riflessione
linguistica
La riflessione può essere svolta:
a. in modo induttivo (dato un insieme, l’allievo “scopre” la
regola con la guida dell’insegnante) o deduttivo
(l’insegnante trasmette l’informazione)
b. in modo individuale (economica in termini di tempo) o
in coppia (più formativa)
c. su frasi decontestualizzate o su testi significativi (es. su
fumetti, aneddoti, storielle,..)
d. in modo “serio” o ludico
e. con il sussidio del computer, esistono molti programmi
che permettono di creare attività ( scelte multiple, ..)
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
La riflessione morfologica
Da un lato è utile lavorare sull’analisi grammaticale e
sulla terminologia, ma nelle grammatiche scolastiche
sono presenti incongruenze concettuali e arbitrarietà
terminologiche. Occorre rendersi conto che l’analisi
grammaticale funziona approssimativamente per molte
parti del discorso e che serve a due scopi:
1. condividere una terminologia imperfetta, ma utile
per comprendersi
2. imparare a classificare, funzione che ha essenziale
ruolo cognitivo
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
L’analisi grammaticale
L’accettabilità dell’analisi grammaticale da parte degli
allievi si fonda sul desiderio di crescere cognitivamente e
sulla fiducia che ripongono nell’insegnante. Si può però
anche renderla significativa e meno noiosa con l’uso di
dadi, tris, battaglie navali e altre tecniche ludiche.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Riflessione sintattica
Nei gradi bassi della scuola secondo molti studiosi è
sufficiente imparare a distinguere fra soggetto, predicato
e complementi diretti o indiretti. Benché limitata a
questi contenuti, l’analisi logica è fondamentale per lo
sviluppo cognitivo.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
L’analisi testuale
L’analisi riguarda la messa a fuoco di alcune caratteristiche
universali, presenti in ogni lingua (descrivere, argomentare,
narrare, esporre, dare istruzioni).
Il testo descrittivo è oggettivo o soggettivo → si può
giocare a trasformare una descrizione fortemente
soggettiva in una oggettiva e viceversa.
Il testo istruttivo segue sequenze di azioni da eseguire → si
può far ricomporre un testo prima spezzettato in frammenti e
poi confrontare le ricostruzioni realizzate.
Riguardo al testo narrativo, è utile smontare e rimontare i
testi.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Riflessione sulle varietà della lingua
La lingua è in continua evoluzione e soggetta a continui
cambiamenti. E’ possibile osservare le varietà legate:
1. al mezzo, per es. l’opposizione fra comunicazione
orale e scritta, la lingua dei giornali, degli sms;
2. all’età, per es. osservare le parole generazionali;
3. all’argomento, i linguaggi della storia, della geografia
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Le grammatiche non verbali
Si tratta delle grammatiche che riguardano la
competenza extralinguistica. Esse governano la
gestualità e le espressioni (“cinesica”), la distanza ed il
contatto interpersonale (“prossemica”), l’uso
comunicativo di oggetti quali status symbol, vestiario
(“oggettemica”). Sono interessanti ed utili in primo
luogo agli insegnanti, ma possono anche essere oggetto
di osservazioni in classe.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
La competenza extralinguistica
In genere si commettono errori riguardo a questa
competenza:
a. non si è consapevoli che i linguaggi non verbali sono
governati da grammatiche e si possono analizzare e
classificare
b. si considerano i linguaggi non verbali come
“naturali”, mentre sono culturali, le loro
grammatiche variano da cultura a cultura e questo
può creare problemi nella L2
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
La distanza interpersonale
Si basa sul principio biologico di “spazio di fuga” il cui mancato
rispetto provoca un’allerta sensoriale. Per gli esseri umani
corrisponde a circa un braccio (50-60 cm) e costituisce una “bolla”
di cui siamo al centro e che non è uguale in tutte le culture:
• italiani peninsulari→una bolla; italiani di area celtica→due bolle
(e così l’Europa germanica e il Nord America). Penetrare la bolla
dell’interlocutore lo irrita e lo rende meno disponibile all’ascolto
• il Mediterraneo e il mondo latino-americano usano una sola
bolla, la parte araba accetta un’estrema vicinanza interpersonale
• gli asiatici richiedono distanze spaziose, ma in momenti di
affollamento accettano livelli di vicinanza che infastidiscono gli
europei
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Tecniche didattiche e verifica della
competenza grammaticale
Quando si selezionano attività per la verifica occorre
tenere conto:
 della pertinenza, riguarda la domanda se una tecnica
verifica una competenza (sapere qualcosa) o una
meta-competenza (sapere su qualcosa, classificare,
analisi grammaticale e logica) e quale grammatica,
quale aspetto si vuole verificare (il dettato è utile per
verificare l’uso dell’h, ma non dice nulla sulla
comprensione)
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Tecniche didattiche e verifica della
competenza grammaticale
 della comparabilità, in genere la verifica è comune a tutta
la classe, è necessario perciò che i risultati possano essere
confrontati
 dell’accettabilità: il filtro affettivo, oltre a impedire
un’acquisizione stabile, è una variabile che può annullare
i risultati di una verifica. Tecniche che generano ansia
non offrono risultati validi e attendibili
 dell’adattabilità psicologica, occorre evitare di favorire
alcuni aspetti della personalità per non favorire alcuni
allievi rispetto ad altri. Quando non è possibile, bisogna
introdurre dei correttivi → DARE TEMPO
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
Conclusioni
E’ fondamentale non dimenticare mai quale sia il senso
del nostro verificare: per quanto riguarda la misurazione
della capacità di analisi e di padronanza della
terminologia è senz’altro valida la verifica grammaticale.
Ma le informazioni sulla competenza grammaticale
possono anche essere ricavate con maggiore affidabilità e
accettabilità dalle attività che riguardano le abilità d’uso
della lingua.
Marta Pioggiosi - IV Circolo - 12.04.2014
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
12.04.2014
Piacenza – IV Circolo
Marta Pioggiosi
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