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Diapositiva 1 - Istituto Comprensivo "San Leone IX"
Tra i personaggi più conosciuti che hanno aiutato l’Italia a essere più Unita ci sono: Alessandro Francesco Tommaso Manzoni Nato nel 1785 morto nel 1873 Scrittore Giovanni Verga Nato nel 1840, morto nel 1922 Scrittore Carlo Lorenzini detto Collodi Nato nel 1826, morto nel 1890 Giornalista e scrittore Giosuè Alessandro Michele Carducci Nato nel 1835, morto nel 1907 Poeta, premio Nobel per la letteratura. Edmondo De Amicis Nato nel 1846, morto nel 1908 Scrittore e pedagogo Giovanni Placido Agostino Pascoli Nato nel 1855, morto nel 1912 Poeta Luigi Pirandello Nato nel 1867, morto nel 1936 Drammaturgo, scrittore e poeta insignito del premio Nobel per la letteratura Giuseppe Ungaretti Nato nel 1888, morto nel 1970 Poeta e scrittore Salvatore Quasimodo Nato nel 1901, morto nel 1968 Poeta, vinse il premio Nobel per la letteratura Umberto Poli detto Saba Nato nel 1883, morto nel 1957 Poeta e Scrittore Elio Vittorini Nato nel 1908, morto nel 1966 Scrittore Alberto Pincherle detto Moravia Nato nel 1907, morto nel 1990 Scrittore Pier Paolo Pasolini Nato nel 1922, morto nel 1975 Scrittore, poeta, regista e giornalista Italo Calvino Nato nel 1923, morto nel 1985 Scrittore Elsa Morante Nata nel 1912, morta nel 1985 Scrittrice Dacia Maraini Nata nel 1936 Scrittrice Alda Merini Nata nel 1931, morta nel 2009 Poetessa e scrittrice Gianni Rodari Nato nel 1920, morto nel 1980 Scrittore Pio IX Giovanni Maria Mastai Ferretti Nato nel 1792, morto nel 1878 Eletto papa nel 1846 Leone XIII Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci Nato nel 1810, morto nel 1903 Eletto papa nel 1878 Pio X Nato nel 1835, morto nel 1914 Eletto papa nel 1903 Benedetto XV Giacomo della Chiesa Nato nel 1854, morto nel 1922 Eletto papa nel 1914 Pio XI Nato nel 1857, morto nel 1939 Eletto papa nel 1922 Pio XII Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli Nato nel 1876, morto nel 1958 Eletto papa nel 1939 Giovanni XXIII Angelo Giuseppe Roncalli Nato nel 1881, morto nel 1963 Eletto papa nel 1958 Paolo VI Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini Nato nel 1897, morto nel 1978 Eletto papa nel 1963 Giovanni Paolo I Albino Luciani Nato nel 1912, morto nel 1978 Eletto papa nel 1978 Giovanni Paolo II Karol Józef Wojtyla Nato nel 1920, morto nel 2005 Eletto papa nel 1978 Benedetto XVI Joseph Alois Ratzinger Nato nel 1927 Eletto papa nel 2005 Goffredo Mameli Nato nel 1827, morto nel 1849 Scrisse le parole dell’inno italiano Michele Novaro Nato nel 1818, morto nel 1885 Compositore e patriota, scrisse la musica dell’inno italiano Domenico Gaetano Maria Donizetti Nato nel 1797, morto nel 1848 Compositore Giuseppe Fortunino Francesco Verdi Nato nel 1813, morto nel 1901 Compositore Giacomo Antonio Domenico Michele Secondo Maria Puccini Nato nel 1858, morto nel 1924 Compositore Enrico Caruso Nato nel 1873, morto nel 1921 Tenore Arturo Toscanini Nato nel 1867, morto nel 1957 Famoso direttore d’orchestra Luciano Pavarotti Nato nel 1935, morto nel 2007 Tenore Quartetto Cetra Il Quartetto Cetra è formato da: - Antonio Virgilio Savona(1920- 2009) - Lucia Mannucci(1920-Anonimo) - Felice Chiusano(1992-1990) -Tata Giacobetti(1922-1988) Il Quartetto Cetra fu un gruppo vocale a partire dal 1940 Adionilla Pizzi Nata nel 1919, morta nel 2011 Cantante Mina, nome d’arte di Mina Anna Mazzini Nata nel 1940 Cantante Fabrizio Cristiano De Andrè Nato nel 1940, morto nel 1999 Cantautore Giorgio Gaberscik detto Gaber Nato nel 1939, morto nel 2003 Cantautore, attore e commediografo Laura Pausini Nata nel 1974 Cantante e cantautrice Lucio Battisti Nato nel 1943, morto nel 1998 Musicista e cantautore Andrea Bocelli Nato nel 1958 Cantante Giovanni Allevi Nato nel 1969 Pianista e compositore Francesco de Gregori Nato nel 1951 Cantautore Ennio Morricone Nato nel 1928 Compositore Domenico Modugno Nato nel 1928, morto nel 1994 Cantautore, regista, attore, Giuseppe Garibaldi Nato nel 1807, morto nel 1882 Generale, patriota e condottiero Giuseppe Mazzini Nato nel 1805, morto nel 1872 Patriota, politico e filosofo Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, nobile dei Marchesi di Cavour Conte di Cellarengo e di Isolabella, noto semplicemente come Conte di Cavour Nato nel 1810, morto nel 1861 Politico e patriota Vittorio Emanuele II di Savoia Nato nel 1820, morto nel 1878 Primo re d’Italia dal 1861 al 1878 Enzo Ferrari Nato nel 1898, morto nel 1988 Pilota automobilistico e imprenditore, fondatore della casa automobilistica Ferrari Carlo Alberto Amedeo di Savoia Nato nel 1798, morto nel 1849 Conte di Barge, settimo Principe di Carignano e Re di Sardegna dal 1831 al 1849. Umberto I (Umberto Rainerio Carlo Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio di Savoia) Nato nel 1844, morto nel 1900 Re d'Italia dal 1878 al 1900 Giuseppe Zanardelli Nato nel 1826, morto nel 1903 Politico Giovanni Agnelli Nato nel 1866, morto nel 1945 Imprenditore e politico Fondatore della FIAT Maria Montessori Nata nel 1870, morta nel 1952 Pedagogista, filosofa, medico, scienziata, educatrice e volontaria Benito Amilcare Andrea Mussolini Nato nel 1883, morto nel 1945 Politico, giornalista e dittatore Palmiro Michele Nicola Togliatti Nato nel 1893, morto nel 1964 Politico Antonio Gramsci Nato nel 1891, morto nel 1937 Politico, giornalista, filosofo, critico letterario Giovanni Falcone Nato nel 1939, morto nel 1992 Magistrato, vittima della mafia Paolo Borsellino Nato nel 1940, morto nel 1992 Magistrato, vittima della mafia Sergio Leone Nato nel 1929, morto nel 1989 Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Eleonora Duse Nata nel 1858, morto nel 1924 Attrice teatrale Rodolfo Valentino, pseudonimo di Rodolfo Alfonso Pietro Filiberto Raffaello Guglielmi di Valentina D'Antonguella Nato nel 1895, morto nel 1926 Attore del cinema muto Anna Magnani Nata nel 1908, morta nel1973 Attrice Sophia Loren, nome d'arte di Sofia Villani Scicolone Nata nel 1934 Attrice Rita Levi-Montalcini Nata nel 1909 Scienziata e senatrice, insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Umberto Veronesi Nato nel 1925 Medico, oncologo e politico Guglielmo Marconi Nato nel 1874, morto nel 1937 Fisico, inventore del telegrafo Antonio Santi Giuseppe Meucci Nato nel 1808, morto nel 1889 Inventore Enrico de Nicola Nato nel 1877, morto nel 1959 1° presidente d’Italia Luigi Einaudi Nato nel 1874, morto nel1961 2° presidente d’Italia Giovanni Gronchi Nato nel 1887, morto nel 1978 3° presidente d’Italia Antonio Segni Nato nel 1891, morto nel 1972 4° presidente d’Italia Giuseppe Saragat Nato nel 1898, morto nel 1988 5° presidente d’Italia Giovanni Leone Nato nel 1908, morto nel 2001 6° presidente d’Italia Alessandro Pertini Nato nel 1898 morto nel 1988 7° presidente d’Italia Francesco Cossiga Nato nel 1928, morto nel 2010 8° presidente d’Italia Oscar Luigi Scalfaro Nato nel 1918 9° presidente d’Italia Carlo Azeglio Ciampi Nato nel 1920 10° presidente d’Italia Giorgio Napolitano Nato nel 1925 11° presidente d’Italia A. Manzoni G. Verga C. Collodi G. Carducci L. Pirandello G. Ungaretti S. Quasimodo P. Pasolini D. Maraini A. Merini Papa Pio IX G. Rodari E. De Amicis G. Pascoli I. Calvino E. Morante Papa Leone XIII Papa Pio X Benedetto XV Pio XI Pio XII Giovanni Paolo II Benedetto XVI G. Mameli G. Puccini E. Caruso A. Toscanini Giovanni XXIII M. Novaro L. Pavarotti Paolo VI G. Donizetti Quartetto Cetra Giovanni Paolo I G. Verdi A. Pizzi M. A. Mazzini G. Allevi F. De André F. De Gregori Camillo Benso Vittorio Conte di Cavour Emanuele II G. Gaber E. Morricone Carlo Alberto L. Pausini L. Battisti A. Bocelli D. Modugno G. Garibaldi G. Mazzini Umberto I G. Agnelli G. Zanardelli M. Montessori B. Mussolini A. Gramsci G. Falcone E. Duse R. Valentino A. Magnani S. Loren A. Meucci E. de Nicola L. Einaudi G. Marconi P. Borsellino Levi-Montalcini G. Gronchi S. Leone U. Veronesi A. Segni G. Saragat G. Napolitano G. Leone A. Pertini F. Cossiga O. Scalfaro C. Ciampi (Genova 1827 - Roma 1849) I genitori provengono entrambi da famiglie aristocratiche. Giorgio Mameli, il padre, aveva comandato a Genova una squadra della flotta del Regno di Sardegna. Goffredo Mameli, compì i primi studi sotto la guida della madre, nel 1835 la famiglia si trasferì in Sardegna a causa dell’epidemia di colera che colpì Genova e qui Goffredo proseguì gli studi sotto la guida di Giuseppe Canale, uomo di grande cultura assai attivo sul piano politico. Docente nel collegio di Calcare in provincia di Savona, e poi a Genova riuscì a dedicarsi alla composizione musicale diventando contemporaneamente direttore del giornale Diario del Popolo.. Fu autore, all'età di quasi 20 anni non compiuti, delle parole del Canto degl'Italiani (1847), più noto in seguito come Inno di Mameli, adottato un secolo dopo come Inno nazionale provvisorio della Repubblica Italiana nel 1946. Mameli venne presto conquistato dallo spirito patriottico e, durante i pochi anni della sua giovinezza, riuscì a far parte attiva in alcune memorabili gesta, come ad esempio l'esposizione del tricolore per festeggiare la cacciata degli Austriaci. Nel marzo 1848 organizzò una spedizione per andare in aiuto a Nino Bixio durante l'insurrezione di Milano e venne, quindi, arruolato nell'esercito di Garibaldi con il grado di capitano. In questo periodo compose un secondo canto patriottico, intitolato l'Inno militare musicato da Verdi. In seguito si trovò nuovamente a Genova, sempre al fianco di Nino Bixio nel movimento irredentista fronteggiato dal generale La Marmora, quindi nuovamente a Roma nella lotta contro le truppe francesi venute in soccorso di Papa Pio IX (che nel frattempo aveva lasciato la città). Nella difesa della Villa del Vascello, durante la breve Repubblica romana del 1849, fu ferito da un commilitone, con la baionetta, ad una gamba. Morì per la sopravvenuta infezione il 6 luglio 1849 a soli 21 anni, all'ospizio della Trinità dei Pellegrini. Fu sepolto al Verano dove è ancor oggi visibile il suo monumento. Tuttavia le sue spoglie vennero traslate nel 1941 al Gianicolo. Nel 1975 l'Esercito italiano gli dedicò la 32^ Brigata corazzata Mameli. Varie citta’ hanno intitolato strade a Mameli, tra cui anche il nostro quartiere. Definita la più grande attrice teatrale di tutti i tempi, nata in una stanza d'albergo di Vigevano (Pavia) dove la madre, attrice girovaga, sostò per partorire. Eleonora Duse non frequenta una scuola, ma a quattro anni è già sul palcoscenico. A dodici anni sostituisce la madre ammalata nei ruoli di protagonista. Nel 1873 ottiene il primo ruolo stabile. Nel 1879, all'età di ventun anni, ottiene il primo grande successo. A ventitré anni è già prima attrice, e a ventinove capocomica: è lei a scegliere il repertorio e la troupe e ad interessarsi della produzione e delle finanze. Durante tutta la Vigevano, 1858 – Pittsburgh, 1924 vita avrebbe imposto le sue scelte, portando al successo autori di rottura. Attrice sensibilissima, Eleonora Duse si preoccupa di rafforzare con lo studio e con la cultura le sue doti innate interpretando opere di Shakespeare, di Ibsen e alcuni drammi di Gabriele D'Annunzio col quale avrebbe avuto un'intensa quanto tormentata storia d'amore, durata diversi anni. Nel 1909 avviene il suo ritiro dalle scene. In seguito la grande attrice appare in un film muto, "Cenere" (1916), tratto dal romanzo omonimo di Grazia Deledda. La "Divina" tornerà sulle scene nel 1921 con "La donna del mare", portato anche a Londra nel 1923. Si spegne a causa di una polmonite nel corso di una lunghissima tournée negli Stati Uniti, all'età di sessantacinque anni, il 21 aprile 1924 a Pittsburgh. La "Divina" non si truccava mai in scena o fuori scena, né temeva di indossare il viola, aborrito dalla gente di spettacolo, né amava le prove, che preferiva nei foyer degli alberghi piuttosto che in teatro. Aveva una passione per i fiori, che spargeva sul palcoscenico, indossava sui vestiti, e teneva in mano giocherellandoci sopra pensiero. Dal carattere determinato recitava spesso in piedi con le mani sui fianchi e seduta con i gomiti sulle ginocchia: atteggiamenti sfrontati per quei tempi, che tuttavia l'hanno fatta conoscere e amare dal pubblico, e che la fanno ricordare come la più grande di tutte. Genova, 1818 – Genova, 1885 Michele Novaro nacque a Genova il 23 ottobre 1818. Sin da bambino frequentò l’ambiente teatrale e musicale ( il padre era tecnico di scena al Teatro Carlo Felice; la madre, Giuseppina Canzio, era sorella di Michele, artista famoso e autore di numerose scenografie teatrali), frequentò la scuola di canto e di composizione Quando musicò i versi di Mameli lavorava a Torino come secondo tenore e maestro del Coro dei teatri Regio e Carignano. Fu compositore maestro e organizzatore di concerti, quasi sempre per beneficenza o per sostenere il movimento risorgimentale, viveva di un misero sussidio,e, non trasse mai grosso vantaggio dalla composizione del Canto degli Italiani poi Inno di Mameli. La sua attività si basò soprattutto sulla composizione di inni e di canti patriottici da offrire, per le loro forti idee liberali, alla causa del Risorgimento italiano. La vita di Novaro fu quanto mai semplice, nel 1864 da Torino fece ritorno a Genova dove fondò la Scuola Corale Popolare, ad accesso gratuito. L’ultimo scorcio della sua vita fu segnato da difficoltà finanziarie e da problemi di salute. Anche Novaro era giovane quando compose la musica del nostro inno. E’ un personaggio meno noto rispetto a Mameli, ma grazie alla sua musica l’inno riesce ad aver più forza nell’esprimere il sentimento di unità della nazione. Giovanni Paolo II Elezione 16 ottobre 1978 Predecessore papa Giovanni Paolo I Successore papa Benedetto XVI È stato il 264º vescovo di Roma, papa della Chiesa cattolica e sovrano dello Stato della Città del Vaticano. È stato eletto papa il 16 ottobre 1978. Gli fu conferito il titolo di servo di Dio il 2 aprile 2007. Primo papa non italiano dopo 455 anni, è stato inoltre il primo pontefice polacco, e slavo. Giovanni Paolo II intraprese una vigorosa azione politica e diplomatica contro il comunismo e l'oppressione politica. Nel campo della morale, si (1920 - 2005) oppose fermamente all'aborto e all'eutanasia, e confermò l'approccio tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato dei preti, sul sacerdozio femminile. Questa grande attività di contatto fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell'ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato. Sul piano dei rapporti con l'Italia, i viaggi sottolinearono l'intenzione di separare l'aspetto politico da quello religioso. Il 1° maggio 2011 è stato beatificato. Ha compiuto inizialmente i suoi studi in filosofia all'università di Monaco di Baviera e successivamente alla scuola superiore di Filosofia e Teologia. Egli descrive quegli anni come un periodo culturalmente molto ricco e stimolante. È dal 19 aprile 2005 il vescovo di Roma, il 265º papa della Chiesa cattolica ed il sovrano assoluto della Città del Vaticano. ( 1927 ) È stato eletto papa dal conclave dopo la morte di Elezione 19 aprile 2005 Predecessore Papa Giovanni Paolo II Giovanni Paolo II. Il padre era commissario di gendarmeria e proveniva da una modesta famiglia di agricoltori della diocesi di Passavia, nella Bassa Baviera; la madre era figlia di artigiani. È nato a Livorno il 9 dicembre 1920. Dopo una militanza giovanile nel partito d’azione, Ciampi non ha più aderito ad alcun partito. E’ un economista e politico italiano. È stato governatore della Banca italiana dal 1979 al 1993. E’ stato presidente del consiglio dei ministri e ministro del turismo e dello spettacolo ad interim (1993-1994). Dall'aprile 1993 al maggio 1994 fu il presidente del consiglio di un governo tecnico di transizione, il primo presidente del Consiglio non parlamentare della storia della Repubblica. Nel giugno 1994 fu chiamato a ricoprire la carica di vice- presidente della Banca dei Regolamenti Internazionali, ruolo che detenne fino al maggio 1996. E’ stato ministro del tesoro e del bilancio (1996-1999). E’ stato il decimo Presidente della Repubblica dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006. Il 13 maggio 1999 è stato eletto alla prima votazione, con larga maggioranza (707 voti su 1010). In questa veste, egli ha cercato di trasmettere agli italiani quel patriottico sentimento nazionale che deriva dalle imprese del Risorgimento e della Resistenza che si manifesta nell’Inno di Mameli e nella bandiera tricolore. Con la fine del suo mandato presidenziale è diventato senatore a vita. Primo presidente del Consiglio e primo capo dello Stato non parlamentare nella storia della Repubblica, Ciampi è stato anche il secondo presidente eletto dopo essere stato governatore della Banca d'Italia. È nato a Napoli il 29 giugno 1925. È l’undicesimo presidente della Repubblica, in carica dal 15 maggio 2006. In precedenza era stato Presidente della Camera dei deputati nell’ XI ° Legislatura e Ministro dell'Interno nel primo Governo Prodi , nonché deputato dal 1953 al 1996 e Senatore a vita dal 2005, fino alla sua elezione alla prima carica della Repubblica. È il primo Capo dello Stato ad essere stato membro del Partito Comunista Italiano. Eletto deputato nel 1953 (e successivamente sempre rieletto, tranne che nella IV legislatura), divenne responsabile della commissione meridionale del Comitato Centrale del PCI, di cui era diventato membro a partire dall' VIII Congresso (1956), grazie all'appoggio di Palmiro Togliatti. Napolitano è stato uno degli esponenti storici della corrente della "destra" del PCI, nata verso la fine degli anni sessanta ed ispirata ai valori del socialismo democratico. Il 10 maggio 2006 è stato eletto undicesimo Presidente della Repubblica Italiana alla quarta votazione con 543 voti su 990 votanti dei 1009 aventi diritto. Giuseppe Verdi e’ stato un compositore italiano, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo: (le opere più famose sono: Nabucco, Macbeth, il Rigoletto, il Trovatore, La Traviata e l’Aida). Pur essendo un giovane di umili condizioni sociali, riuscì tuttavia a seguire la propria vocazione di compositore grazie alla buona volontà e al desiderio di apprendere. Antonio Barezzi, un negoziante amante della musica e direttore Roncole, 1813Milano, 1901 della locale società filarmonica, divenne suo mecenate e protettore aiutandolo negli studi. La prima formazione del futuro compositore avvenne frequentando la ricca biblioteca della Scuola dei Gesuiti a Busseto, e prendendo lezioni da Ferdinando Provesi, maestro dei locali filarmonici. Verdi aveva solo quindici anni quando, nel 1828, una sua sinfonia d'apertura venne eseguita, in luogo di quella di Rossini, nel corso di una rappresentazione de “ Il barbiere di Siviglia” al teatro di Busseto. Nel 1832 si stabilì a Milano, grazie all'aiuto economico di Antonio Barezzi e ad una "pensione" elargitagli dal Monte di Pietà di Busseto. Nel 1836 sposò Margherita Barezzi, ventiduenne figlia del suo benefattore, con la quale due anni più tardi andò a vivere a Milano in una modesta abitazione a Porta Ticinese. Nel 1839 riuscì finalmente, dopo quattro anni di lavoro, a far rappresentare la sua prima opera alla Scala. Giuseppe Verdi morì a Milano il 27 gennaio 1901, a 87 anni. Era venuto nella città lombarda per trascorrervi l'inverno, come faceva da tempo. Colto da malore, spirò dopo sei giorni di agonia. Nei giorni che precedettero la morte di Verdi, via Manzoni e le strade circostanti vennero cosparse di paglia affinché lo scalpitio dei cavalli e il rumore delle carrozze non ne disturbassero il riposo. Carlo Collodi (all’anagrafe Carlo Lorenzini) Il padre era cuoco e la madre domestica. Poté studiare grazie all'aiuto della famiglia Ginori. Dal 1837 fino al 1842 entrò in seminario a Colle di Val d'Elsa, per diventare prete e contemporaneamente ricevere un'istruzione. Fra il 1842 e il 1844, seguì lezioni di retorica e filosofia a Firenze, presso un'altra scuola religiosa degli Scolopi. Nel 1848, allo scoppio della Prima guerra d'indipendenza si arruolò volontario per combattere in Piemonte, come molti altri studenti. Tornato a Firenze fondò una rivista satirica, Il Lampione. Nel 1849 diventò segretario ministeriale. Nel 1856 scrisse un articolo utilizzando per la prima volta lo Firenze 1826 – Firenze 1890 pseudonimo di Collodi. Collodi è il nome di una frazione di Pescia, di cui era originaria la madre. Nel 1875 ricevette dall'editore Felice Paggi l'incarico di tradurre le fiabe francesi più famose. Collodi tradusse Charles Perrault, Marie-Catherine d'Aulnoy, Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Effettuò anche l'adattamento dei testi integrandovi una morale. Nel 1877 apparve Giannettino, e nel 1878 fu la volta di Minuzzolo. Il 7 luglio 1881, sul primo numero del periodico per l'infanzia Giornale per i bambini (pioniere dei periodici italiani per ragazzi), uscì la prima puntata de Le avventure di Pinocchio, con il titolo Storia di un burattino. Nel 1883 pubblicò Le avventure di Pinocchio raccolte in volume. Nello stesso anno diventò direttore del Giornale per i bambini. Valdicastello 1835 – Bologna 1907 Nacque in Versilia a Valdicastello (provincia di Lucca), ma nel 1838 la famiglia si trasferì a Bolgheri, dove il padre, implicato nei moti carbonari del 1831, esercitava la professione di medico condotto. Nel 1849 la famiglia si stabilì a Firenze, dove Giosuè compì gli studi, acquisendo una buona preparazione in campo letterario e retorico e, nel 1853, si iscrisse alla Facoltà di Lettere presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove conseguì la laurea in filosofia e filologia. Nel 1856, dopo essersi trasferito a Santa Maria a Monte, piccolo borgo nella provincia di Pisa, insegnò retorica presso il Ginnasio di San Miniato. Successivamente gli venne affidato un incarico presso il liceo classico di Pistoia, dove insegnò latino e greco. Con decreto del 26 settembre 1860 venne incaricato dal Ministro della Pubblica Istruzione a tenere la cattedra di Eloquenza Italiana, in seguito chiamata Letteratura Italiana, presso l'Università di Bologna, dove rimarrà in carica fino al 1904. Il poeta organizzò più volte e in modo differente i suoi componimenti e ne diede una sistemazione definitiva solamente più tardi nell'edizione delle Opere. Il sentimento della vita, con i suoi valori di gloria, amore, bellezza ed eroismo, è senza dubbio la maggior fonte d'ispirazione del poeta, ma accanto a questo tema, non meno importante è quello del paesaggio. Un altro grande tema è quello della memoria, cioè la nostalgia delle speranze deluse e il sentimento di tutto quello che non c'è più. Carducci sentì vivamente il clima di fermo impegno morale del Risorgimento e volle, in un momento di crisi di valori, far rinascere quella forza interiore che aveva animato le generazioni del primo Ottocento. Scrittore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo. Giovanni Carmelo Verga nacque il 2 settembre 1840 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Il padre era di Vizzini, dove la famiglia Verga aveva delle proprietà e discendeva dal ramo cadetto di una famiglia alla quale appartenevano i baroni di Fontanabianca; la madre apparteneva ad una famiglia borghese di Catania. Il nonno di Giovanni era stato carbonaro e, nel 1812, fu eletto deputato per Vizzini al primo Parlamento Siciliano. Verga, compiuti gli studi primari presso la scuola di Francesco Carrara, venne inviato, per gli studi secondari, alla scuola di don Catania 1840 – Catania 1922 Antonio Abate, scrittore, fervente patriota e repubblicano, dal quale assorbì il gusto letterario romantico ed il Patriottismo. A soli quindici anni, Verga scrisse il suo primo romanzo d'ispirazione risorgimentale Amore e patria, rimasto inedito. Iscrittosi alla Facoltà di legge all'Università di Catania, non dimostrò però grande interesse per le materie giuridiche e nel 1861 abbandonò i corsi, preferendo dedicarsi all'attività letteraria e al giornalismo politico. Il giovane pubblicò a sue spese il romanzo I carbonari della montagna (1861- 1862), un romanzo storico che si ispira alle imprese della Carboneria calabrese contro il dispotismo napoleonico di Murat. Con l'arrivo di Garibaldi a Catania venne istituita la Guardia Nazionale e Verga si arruolò in essa prestando servizio per circa quattro anni. Nel 1872 Verga si trasferì a Milano dove si fermerà, pur con diversi e lunghi ritorni a Catania, per circa un ventennio. Gli anni milanesi saranno ricchi di esperienze e favoriranno la nuova poetica dello scrittore. Risale a questi anni un abbozzo del romanzo I Malavoglia. Inventore italiano, celebre principalmente per l'invenzione del telefono Primo di 9 figli, studiò all'Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano, lavorando in seguito come impiegato alla dogana e come tecnico di scena al Teatro della Pergola, dove conoscerà la futura moglie, Ester Mochi. Coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831, imprigionato a causa delle sue convinzioni politiche, Meucci fu costretto a lasciare il Granducato di Toscana e ad emigrare a Cuba, dove nel 1835 accettò un lavoro al Teatro Tacon dell'Avana. Nel 1845 si trasferì a Clifton, New York, dove aprì una fabbrica di candele. Lì accolse l'amico Giuseppe Garibaldi, che fra il 1850 ed il 1853 divenne suo collaboratore. Firenze 1808 – Staten Island 1889 Attorno al 1854 costruì il "telettrofono", il primo prototipo di telefono, allo scopo di poter mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto, dove la moglie era costretta da una grave malattia. Nel 1871 riuscì a fondare, assieme ad altri cofinanziatori italiani, la Telettrofono Company, riuscendo però ad ottenere per la sua invenzione solo un brevetto temporaneo da rinnovare ogni anno al prezzo di 10 dollari (e che sarebbe riuscito a rinnovare solo fino al 1873). Si pensa che Alexander Graham Bell abbia visto i disegni di Meucci, poiché il 7 marzo 1876 depositò il brevetto, dato che, non avendo i 10 dollari di rinnovo, Antonio Meucci vide decadere il suo brevetto . Meucci gli intentò causa, ma, essendo in pieno dissesto economico, la perse. Solo l'11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti avrebbe riconosciuto il contributo di Meucci nell'invenzione del telefono. Oltre al trasferimento elettrico della voce, Meucci inventò e brevettò molti altri strumenti basati su processi chimici e meccanici. Fu titolare e depositò ben 22 brevetti, tra cui: • Bevande frizzanti, a base di frutta e vitamine • Condimento per pasta e altri cibi • Fogli di carta bianca e resistente (a cui si interessarono molti giornali dell'epoca) • Un nuovo modo di fabbricare candele, ancora oggi usato Figlio di Edoardo Agnelli e della principessa Virginia Bourbon del Monte, era il secondo dei sette figli della coppia. Gianni Agnelli fu il nipote dell'omonimo senatore Giovanni Agnelli. Il padre Edoardo morì tragicamente in un incidente aereo quando Gianni aveva 14 anni. Laureatosi in giurisprudenza presso l'Università di Torino, partecipò alla seconda Guerra Mondiale meritandosi, al termine delle ostilità, la croce di guerra al Valor Militare. Dopo la parentesi bellica, assunse il suo posto di responsabilità alla FIAT. Nel 1949 fu nominato Vice Presidente, nel 1964 Amministratore Delegato ed infine nel 1966, presidente della Società. Sotto la Presidenza di Giovanni Agnelli la FIAT ha realizzato la sua trasformazione in società multinazionale sviluppando le proprie attività anche in nuovi campi fino ad assumere l'assetto di "holding" operante in ben undici diversi settori dell'industria meccanica. Dal maggio 1974 al giugno 1976, ha ricoperto la carica di Presidente della Confederazione Generale dell'Industria Italiana. Torino 1921 – Torino 2003 Gianni Agnelli fu presente anche nell'editoria, sia pure attraverso la FIAT. Il 100% del quotidiano La Stampa era, fin dal 1926, di proprietà della Fiat e lo è tutt'ora. Anche il Corriere della Sera lo fu per un terzo del capitale fino al 1974 quando Gianni Agnelli decise di cedere la partecipazione. Nel 1991 venne nominato senatore a vita dall'allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Nel 2000 fu ammesso come membro d'onore nel Comitato Internazionale Olimpico, carica che ricoprì fino alla morte Un uomo colto, dotato di un senso dell'umorismo sui generis, fu probabilmente l'italiano più noto all'estero, legato da relazioni di profondo spessore con banchieri e politici internazionali. Fu uomo di grande eleganza: nel 2002 lasciò alla città di Torino un patrimonio in quadri, devolvendo così la sua straordinaria pinacoteca alla fruizione dei cittadini. Pedagogista, filosofa, medico, scienziata, educatrice e volontaria italiana Figlia di Alessandro Montessori e Renilde Stoppani. Il padre nasce a Ferrara, studia e diventa impiegato di concetto nelle saline di Comacchio. Negli anni settanta viene inviato a Chiaravalle per un lavoro di controllo. È in questo luogo che incontrerà la moglie. Anche Rinilde possiede una certa osservanza cattolica ed una simpatia per gli ideali risorgimentali. Alessandro viene trasferito a Firenze per due anni. Dopo si trasferisce, con tutta la famiglia, a Roma, divenuta da poco capitale e Maria verrà iscritta alla scuola preparatoria comunale di Rio ponte. Gli studi elementari non saranno molto brillanti a causa di problemi di salute e di una lunga rosolia. Studia francese e pianoforte. Verso gli 11 anni comincia ad appassionarsi agli studi. Chiaravalle,1870–Noordwijk aan Zee,1952 Nel 1884 si apre a Roma una scuola governativa femminile "Regia scuola tecnica" (oggi Istituto Tecnico “Leonardo Da Vinci”). Maria, è tra le prime dieci alunne e si diploma con 137/160. Fin dai primi anni di studio manifesta interesse per le materie scientifiche, soprattutto matematica e biologia, una circostanza che le causerà contrasti con i genitori, i quali avrebbero voluto avviarla alla carriera di insegnante. Si iscrive alla Facoltà di Medicina dell'Università "La Sapienza" scelta che la porterà a diventare una delle prime donne a laurearsi in medicina (nel 1896) dopo l'unità d'Italia. Maria si dedica con passione e metodo alla ricerca in laboratorio. Oltre ai corsi di batteriologia e microscopia segue il corso di ingegneria sperimentale. Studia pure pediatria all'Ospedale dei bambini', le malattie delle donne, nei reparti del San Giovanni in Laterano, e quelle degli uomini al Santo Spirito di Sassia. Maria è una studentessa molto capace, tanto che vincerà un premio di mille lire dalla Fondazione Rolli per un lavoro in patologia generale. Nel 1895 Maria vince un posto di "aggiunto in medicina" degli ospedali con il diritto di entrare nella Società Lancisiana riservata ai dottori e professori degli ospedali di Roma. Il suo curriculum risulta eccellente in igiene, psichiatria, e pediatria materie che saranno alla base delle sue future scelte. Negli anni che precedono la laurea i suoi impegni di studio si orienteranno sempre più verso ricerche di tipo sperimentale in laboratorio e di osservazione nelle sale del manicomio dell'ospedale di Santa Maria della Pietà di Monte Mario. Ottiene la nomina di assistente presso la clinica psichiatrica dell'università, in collaborazione con Giuseppe Montesano, dedicandosi al recupero dei bambini con problemi psichici, da lei definiti anormali. Il lavoro in clinica la porta ad entrare materialmente in contatto con gli ambienti scientifici di Inghilterra e Francia. Proprio la partecipazione a numerosi convegni pedagogici, in varie città europee, le permetterà di entrare in contatto con la scuola di Itard e Seguin e di apprendere i loro metodi sperimentali di rieducazione dei minorati mentali. Contribuisce con il suo impegno all'emancipazione femminile. Nel 1898 presenta a Torino, al congresso pedagogico, i risultati delle sue prime ricerche e dopo breve tempo, diventa direttrice della scuola magistrale ortofrenica di Roma. Decide di rinnovare le sue basi culturali laureandosi in filosofia. Nel 1904 consegue la libera docenza in antropologia. Materiale per sviluppo cognitivo Nel 1907 apre la prima Casa dei Bambini, in cui applica una nuova concezione di scuola d'infanzia. Al suo arrivo negli Stati Uniti, nel 1913, il New York Tribune la presentò come the most interesting woman of Europe (la donna più interessante d'Europa). Dal successo dell'esperimento romano nasce il movimento montessoriano, dal quale nel 1924 avrà origine la scuola magistrale Montessori e l‘ "opera Nazionale Montessori", volta alla conoscenza, alla diffusione, all'attuazione e alla tutela del suo Metodo. Maria Montessori ne diviene Presidente onoraria. Il metodo montessoriano parte dallo studio dei bambini con problemi psichici, espandendosi allo studio dell'educazione per tutti i bambini. La Montessori stessa sosteneva che il metodo applicato su persone subnormali aveva effetti stimolanti anche se applicato all'educazione di bambini normali. Il principio fondamentale deve essere la libertà dell‘ allievo, poiché solo la libertà favorisce la creatività del bambino già presente nella sua natura. Dalla libertà deve emergere la disciplina. Un individuo disciplinato è capace di regolarsi da solo quando sarà necessario seguire delle regole di vita. Maria Montessori è stata la prima ed unica donna italiana a cui è stata dedicata una banconota: durante gli anni novanta, Maria Montessori è stata raffigurata sulla banconota da 1.000 lire italiane. Benito Mussolini Fondatore del fascismo, fu capo del Governo del Regno d'Italia, esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, e direttore del quotidiano socialista “Avanti!” dal 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra di Libia e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò radicalmente opinione, dichiarandosi a favore dell'intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell' ”Avanti!” e fondò “Il Popolo d'Italia”, schierandosi su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell'immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la «vittoria mutilata», fondò i Fasci Italiani di Combattimento (1919), poi divenuti Partito Predappio,1883 – Giulino di Mezzegra, 1945 Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista che gli valse l'appoggio della piccola borghesia e dei ceti industriali e agrari. Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla Grande Guerra, puntò alla presa del potere. Forzando la mano delle istituzioni, con l'aiuto di atti di squadrismo e d'intimidazione politica che culminarono il 28 ottobre del 1922 con la Marcia su Roma, Mussolini ottenne l'incarico di costituire il Governo (30 ottobre). Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio del 1925 la dittatura, risolvendo con forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti. Nel 1935, Mussolini decise di occupare l'Etiopia, provocando l'isolamento internazionale dell'Italia. Appoggiò i franchisti nella Guerra civile spagnola e si avvicinò alla Germania nazista di Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il Patto d'Acciaio nel 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali. Giorgio Gaber, nome d'arte di Giorgio Gaberscik , affettuosamente chiamato "il Signor G" dai suoi estimatori. È stato anche un chitarrista di vaglia, tra i primi interpreti del rock and roll italiano (tra il 1958 e il 1960). Molto apprezzate sono state anche le sue performance come autore ed attore teatrale; è stato iniziatore, assieme a Sandro Luporini, del 'genere' del teatro canzone. Nel 1958, a 19 anni Gaber si diploma ragioniere. Dopo i primi 45 giri,raggiunge il successo nel 1960. Negli anni Sessanta partecipa a quattro edizioni di Sanremo (nel 1961, nel 1964, nel 1966 e nel 1967). Nel 1968 partecipa alla commedia musicale western per la televisione. Poi abbandona gli schermi tv e inizia una nuova carriera sul palcoscenico. Il debutto in teatro di Giorgio Gaber risale al 1959. Nel 1970 porta Milano 1939 – Montemagno di Camaiore 2003 "la canzone a teatro". A Giorgio Gaber è dedicato il rinnovato auditorium sotterraneo del Grattacielo Pirelli, a Milano. Giovanni Leone compiuti gli studi di giurisprudenza all'università di Napoli si dedica alla professione forense e contemporaneamente inizia la carriera universitaria. Nel 1944 è tra i fondatori della Democrazia cristiana di Napoli. Eletto all'Assemblea costituente per la circoscrizione Napoli-Caserta, è membro della Commissione dei Settantacinque ed è scelto come relatore del titolo concernente la magistratura. Deputato dal 1948, diviene vicepresidente della Camera nel 1950. Riconfermato nelle elezioni del 1953, il 10 maggio 1955 succede a Giovanni Gronchi, eletto Presidente della Repubblica, nella carica di Presidente della Camera. A tale ufficio è rieletto ancora due volte rispettivamente il 12 giugno 1958 ed il 16 maggio 1963. Napoli 1908 – Roma 2001 Dal 19 giugno 1963 è a capo di un governo monocolore democristiano fino al 5 novembre dello stesso anno. È nominato senatore a vita dal Presidente Saragat il 27 agosto 1967. Un anno dopo, dal giugno al novembre 1968 guida il suo secondo governo. Continua la carriera universitaria come ordinario di diritto processuale; è autore di numerosi studi e svolge un'intensa attività forense fino al 24 dicembre 1971, quando è eletto Presidente della Repubblica. Si dimette il 15 giugno 1978, a seguito di aspre polemiche ed accuse. Il marchese Guglielmo Marconi è stato un fisico e inventore italiano. È conosciuto per aver sviluppato per primo un efficace sistema di comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio che ottenne una notevole diffusione: evoluzioni di tale sistema portarono allo sviluppo dei moderni sistemi e metodi di radiocomunicazioni in telecomunicazioni come la televisione, la radio, e in generale tutti i sistemi che utilizzano le comunicazioni senza fili. Nell'estate del 1894 costruì un segnalatore di temporali. Egli effettuò la prima trasmissione senza fili sul mare nel 1898. Il 6 novembre 1901 in Cornovaglia installa un grande trasmettitore. Il 12 dicembre ci fu la comunicazione che costituì il primo segnale radio transoceanico. Marconi installò un analogo trasmettitore a scintilla presso Pisa, nel 1903. Nel 1904 effettuò esperimenti sul colle Cappuccini di Ancona. Il 10 dicembre 1909, a Stoccolma ricevette il premio Nobel per la fisica. Nell'autunno 1911 fu a Tripoli dove effettuò alcuni esperimenti di collegamento radio con Coltano, presso Pisa. Bologna 1874 – Roma 1937 Marconi scelse di fare il soldato nell'esercito per un anno. Venne nominato senatore a vita del Regno d'Italia nel 1914, Capitano di Corvetta nel 1916, promosso Capitano di Fregata in congedo nel 1920, e poi Capitano di Vascello nel 1931. Fu nominato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel 1927 e della Regia Accademia d'Italia nel 1930. Nel 1931 volle introdurre personalmente la prima trasmissione radiofonica di un Pontefice, Pio XI. Dal 1933 fu presidente dell'Istituto Treccani. Nel 1934 fu nominato primo presidente del CIRM. Dacia Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre del 1936. La madre,Topazia, è una pittrice appartenente a un’antica famiglia siciliana, il padre, Fosco Maraini, per metà inglese e per metà fiorentino, è un etnologo conosciuto. Desideroso di lasciare l'Italia fascista, Fosco Maraini partecipa ad un concorso internazionale e vince una borsa di studio in Giappone, dove andrà a vivere con tutta la famiglia. Dal 1943 al 1946, la famiglia Maraini è internata in un campo di concentramento, per essersi rifiutata di riconoscere ufficialmente il governo militare giapponese. Nella sua collezione di poesie "Mangiami pure", del 1978, la scrittrice racconta proprio delle atroci privazioni e sofferenze, provate in quegli anni, fortunatamente interrotti dall'arrivo degli americani. Rientrata in Italia, la famiglia Maraini si trasferisce in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa di Valguarnera di Bagheria. Quando Dacia Maraini compie i diciotto anni decide di andare a vivere a Roma con il padre dove prosegue il liceo. Nel corso degli anni Sessanta si sposa con Lucio Pozzi, pittore milanese (dal quale si divide dopo quattro anni di vita in comune) e pubblica i suoi primi romanzi: nel 1962 "La vacanza"; nel 1963 "L’età del malessere"; nel 1967 ”A memoria" e nel 1966 pubblica le sue poesie con il titolo "Crudeltà all’aria aperta". Nel corso di questi anni Dacia Maraini comincia ad occuparsi anche di teatro e dalla seconda metà degli anni Sessanta scriverà molti testi teatrali, tra i quali: "Maria Stuarda", che ottiene un grande successo internazionale. A Roma incontra Alberto Moravia che nel 1962 lascia la moglie e scrittrice Elsa Morante, per lei. Il teatro è sempre per Dacia Maraini anche un luogo per informare il pubblico riguardo a specifici problemi sociali e politici. Nel 1975 esce per Einaudi "Donna in guerra", nel 1980 "Storia di Piera" scritto in collaborazione con Piera Degli Esposti, del 1984 esce il romanzo "Il treno per Helsinki" e, nel 1990, "La lunga vita di Marianna Ucrìa" accolto molto positivamente dalla critica e dal pubblico. Nel 1993 esce il libro "Bagheria" che conosce subito un buon successo. Negli anni 2000 pubblica altri romanzi tra cui "Colomba”. Dacia Maraini è oggi una tra le più conosciute scrittrici italiane e continua a dedicarsi, con la passione di sempre, al teatro. Figlia di Irene Poggibonsi, maestra elementare ebrea, e di Francesco Lo Monaco. Cresce tuttavia in casa del padre anagrafico Augusto Morante, istitutore in un riformatorio per minorenni. Alla fine degli studi liceali, lascia la famiglia e va a vivere per conto proprio; ma la mancanza di mezzi economici la costringe ad abbandonare la facoltà di Lettere. Negli anni Trenta vive mantenendosi con la redazione di tesi di laurea, dando lezioni private di italiano e latino, e in seguito collaborando a riviste e a giornali, tra cui il “Corriere dei Piccoli” e “Oggi”. Nel 1936 conosce Alberto Moravia che sposerà nel 1941, anno in cui viene pubblicato anche il suo primo libro, Il gioco segreto; mentre l'anno successivo appare il libro di fiabe Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina, illustrato dalla stessa Morante. Nel 1943 inizia a scrivere il suo primo romanzo “Menzogna e sortilegio”, interrompendone tuttavia la stesura per seguire il marito, indiziato di antifascismo, sulle montagne di Fondi in Ciociaria. Roma,1912–Roma,1985 Nel 1948, esce Menzogna e sortilegio, con cui vince il premio Viareggio. Collabora con la Rai, viaggia, scrive il racconto Lo scialle andaluso e lavora alla redazione del suo secondo romanzo L'isola di Arturo, che esce con notevole successo nel 1957, vincendo il premio Strega. Nel 1962 si separa definitivamente dal marito e vive la tragica esperienza della morte dell'amico Bill Morrow, precipitato nel vuoto da un grattacielo. Nel 1974 esce, ottenendo un immenso successo popolare, ma suscitando diverse polemiche il suo terzo romanzo La storia. Nel 1976 inizia la stesura del suo ultimo romanzo Aracoeli, che pubblicherà solamente nel 1982, essendosi fratturata nel 1980 un femore. Dopo aver subito un intervento chirurgico, trascorre gli ultimi anni di vita a letto, non potendo più camminare. Nell'aprile del 1983 tenta il suicidio aprendo i rubinetti del gas, ma viene salvata da una domestica. Muore d'infarto il 25 novembre del 1985. A Castellaneta frequentò le classi elementari per poi proseguire gli studi prima a Taranto e poi a Perugia. Nel 1909 tentò di entrare nell'Accademia della Marina a Venezia, ma fu scartato per problemi fisici e di vista. Si diplomò a Genova in Agraria ed infine tornò poi a Taranto. Nel frattempo ebbe una relazione con la nota ballerina Bonnie Glass. In seguito fece coppia con un'altra ballerina, Joan Sawyer. Dopo queste esperienze si trasferì sulla costa occidentale degli Stati Uniti, a San Francisco, dove venne scritturato da una compagnia teatrale di operetta. Qui girò, da comparsa, una serie di film di secondo piano, prima di interpretare ”I quattro cavalieri dell'Apocalisse”. il film gli diede il successo a lungo sognato. Al successo arrivò anche e soprattutto grazie alla sua bellezza e al magnetismo che la sua figura sprigionava. Castellaneta 1895 New York 1926 Divenne in breve un'icona destinata ad entrare nella memoria collettiva. Valentino (come lo chiamavano le sue fan in delirio) recitava e dettava la moda (gli abiti, i capelli, gli stivali e ,soprattutto, lo sguardo alla Valentino). Nessun interprete maschile prima di lui era diventato così famoso a livello mondiale grazie al cinema. La sua stella era però destinata a non durare a lungo: si spense infatti all'età di trentuno anni al Polyclinic Hospital di New York, dove era stato ricoverato per un malore il 23 agosto del 1926. In occasione del Centenario della nascita, nel 1995, la sua città natale gli ha dedicato una serie di manifestazioni culturali ed eventi, compreso un annullo postale, sotto la direzione artistica dell'attore pugliese Michele Placido. È figlia di Marina Magnani, una sarta originaria di Fano, comune della provincia di Pesaro e Urbino, e di padre ignoto. In realtà, effettuando delle ricerche, Anna scoprirà le sue radici calabresi e quello che sarebbe dovuto essere il suo cognome, Del Duce; dirà poi, con la sua consueta ironia, di essersi fermata nelle ricerche perché non voleva passare come "la figlia del Duce". Nel gennaio del 1927 inizia a frequentare con Paolo Stoppa la scuola di recitazione Eleonora Duse. Nel 1932 Anna e Paolo Stoppa si ritrovano a lavorare insieme nella compagnia di Antonio Gandusio, il quale ben presto si innamora della Magnani e apprezza a tal punto le sue qualità da spingerla a tentare anche la strada del cinema. In campo cinematografico il suo debutto è segnato dal film del 1934 “La cieca di Sorrento”, di Nunzio Malasomma Il 3 ottobre 1935 sposa il regista Goffredo Alessandrini. Roma, 1908–Roma,1973 Dopo numerosi film in cui interpreta parti di cameriera o cantante, riesce ad imporsi per le sue eccezionali doti di interprete spiccatamente drammatica. Raggiunge la fama mondiale nel 1945 e vince il suo primo Nastro d'Argento grazie all'interpretazione nel film manifesto del Neorealismo, “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, con Aldo Fabrizi e Marcello Pagliero. Nel film, Anna Magnani è protagonista di una delle sequenze più celebri della storia del cinema: la corsa dietro un camion tedesco, nel quale è rinchiuso il marito, e la sua morte provocata dai mitra nazisti. Nel 1947 vince il suo secondo Nastro d'Argento e il premio per la miglior attrice alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per il film “L'onorevole Angelina”, diretto da Luigi Zampa. Nel 1948 interpreta il suo ultimo film con Roberto Rossellini, “L'amore”. Per lei è il terzo Nastro d'Argento. Nel 1951 interpreta la protagonista del film di Luchino Visconti “Bellissima” con Walter Chiari, Corrado, Alessandro Blasetti. Vince il suo quarto Nastro d'Argento. Il quinto ed ultimo Nastro d'Argento le sarà conferito per il film “Suor Letizia - Il più grande amore”. Il 21 marzo 1956 è la prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il Premio Oscar come migliore attrice protagonista, conferitole per l'interpretazione di Serafina Delle Rose nel film “La rosa tatuata”, del 1955, con Burt Lancaster, per la regia di Daniel Mann. Un altro prestigioso riconoscimento internazionale, miglior attrice al Festival di Berlino, le viene conferito nel 1958 per l'interpretazione nel film “Selvaggio è il vento”, di George Cukor. Nel 1972 la sua ultima apparizione cinematografica, nel cameo fortemente voluto da Federico Fellini per il suo film “Roma”. La Magnani è una delle poche personalità italiane ad avere una stella nella celebre Hollywood Walk of Fame, la famosa strada di Hollywood dove sono incastonate oltre 2000 stelle a cinque punte, che recano i nomi di celebrità onorate per il loro contributo, diretto o indiretto, allo star system e all'industria dello spettacolo. Tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia (1921), fu incarcerato dal regime fascista di Mussolini nel 1926. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, gli venne concessa la libertà condizionata e fu ricoverato in clinica, dove passò gli ultimi due anni di vita. I suoi scritti – nei quali studiò e analizzò la struttura culturale e politica della società – sono considerati tra i più originali della tradizione filosofica marxista. Ales 1891 – Roma 1937 Giovanni Allevi Giovanni Allevi si diploma nel 1990 in pianoforte con il massimo dei voti al conservatorio "F. Morlacch" di Perugia e, nel 2001, in composizione al Conservatorio G. Verdi di Milano. Si laurea in filosofia nel 1998 con la tesi "Il vuoto nella Fisica contemporanea" e frequenta l'Accademia Internazionale di Alto Perfezionamento di Arezzo, sotto la guida del maestro Carlo Alberto Neri. Nel 1991 svolge l'obbligo di leva nella Banda Nazionale dell'Esercito Italiano. In veste di pianista solista della Banda esegue la Rapsodia in blu di George Gershwin e il Concerto di Varsavia di Richard Addinsell, in tour in molti teatri italiani. Allevi inizia a presentare in concerto un repertorio comprendente le proprie composizioni per pianoforte solista oltre a brani di Chopin, Bach, Beethoven e Ravel. Ha frequentato i corsi di "Bio-musica e musicoterapia" del prof. Mario Corradini. Nel 1996, Allevi musica la tragedia Le Troiane di Euripide, rappresentata al Festival Internazionale del Dramma Antico di Siracusa, vincendo il premio speciale per le migliori musiche di scena. Nel 1997, vince le selezioni internazionali per giovani concertisti al Teatro San Filippo di Torino. Ascoli Piceno,1969 Elezione 4 agosto 1903 Predecessore Papa Leone XIII Successore Papa Benedetto XV Papa Pio X, nato Giuseppe Melchiorre Sarto è stato il 257º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (1903-1914), è proclamato santo nel 1954. Come papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I, che pure passarono dal patriarcato di Venezia al soglio di Pietro provenendo da famiglie di origine popolare, egli rimase sempre semplice e umile. In Vaticano visse parcamente, assistito dalle sorelle, in un appartamento fatto allestire appositamente. Fu Riese 1835 – Roma1914 Pio X ad avviare la riforma del diritto canonico, che culminerà nel 1917 con la promulgazione del Codice di diritto canonico, e a redigere il catechismo che porta il suo nome. Anche sul piano della gestione patrimoniale fu lui a unificare i redditi dell'obolo di San Pietro e quelli del patrimonio del Vaticano. Ma, soprattutto, riformò la Curia romana con la costituzione Sapienti consilio del 29 giugno 1908, sopprimendo vari dicasteri divenuti inutili. Raccomandò ai paesi cattolici l'uso della pronuncia ecclesiastica latina nelle scuole. Poco prima di morire era intento a completare degli studi preparatori di un documento (poi abbandonato dai successori) relativo alle condizioni di liceità dell'esercizio del diritto di sciopero. Pio X fu beatificato il 3 giugno 1951 e canonizzato il 29 maggio 1954 durante il pontificato di Pio XII, la festa fu fissata al 3 settembre. Elezione 20 febbraio 1878 Predecessore papa Pio IX Successore papa Pio X Papa Leone XIII, nato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci,è stato il 256º papa della Chiesa cattolica (dal 1878 al 1903). Nominato cardinale nel 1853, nel 1959 vive le drammatiche giornate della insurrezione perugina, la repressione dei soldati pontifici, ed infine la sofferta annessione dell'Umbria al regno sabaudo. E' accanto a Pio IX nel movimentato intero periodo dell'Unità. Ma l'anno dopo muore Pio IX e il 20 febbraio 1878 viene eletto pontefice proprio lui, all'età di 68 anni. Carpineto Romano 1810 – Roma 1903 Gli elettori di lui conoscevano l'uomo, ma non conoscevano la sua profonda cultura. Appena salito sul soglio pontificio, più che fare grandi proteste sui fatti avvenuti, e ascoltare poco le lamentele sulla caduta del potere temporale, con la sua preparazione umanistica e filosofica Leone XIII mette in discussione l'unità italiana e con sempre più vigore inizia a denunciare i mali della nuova società in fermento, in progressivo e inarrestabile mutamento. Papa Pio IX, nato Giovanni Maria Mastai Ferretti, terziario francescano, è stato il 255º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (1846-1878): è stato proclamato beato nel 2000 da Giovanni Paolo II. Giovanni Maria Battista Pellegrino Isidoro Mastai Ferretti, fu il nono figlio di Girolamo (membro della nobile famiglia dei conti Mastai Ferretti) e Caterina Solazzi. Il 5 gennaio 1817 prende gli ordini minori, il 20 dicembre 1818 è ordinato suddiacono e il 6 marzo 1819 diacono. Il 10 aprile 1819 fu ordinato sacerdote. Celebrò la prima messa il giorno dopo, giorno della Pasqua. Si dedicò all'apostolato nella sua città natale e contemporaneamente fu direttore del "Tata Giovanni", a Roma. Senigallia 1792 – Roma 1878 Dichiarò di non volere cariche ecclesiastiche e professò nel terzo ordine francescano, nella chiesa romana di San Bonaventura al Palatino dove si ritirava a pregare. Elezione 16 giugno 1846 Dal luglio 1823 al giugno 1825 fece parte, per volere di Pio VII, del Predecessore Papa Gregorio XVI corpo diplomatico del Cile. Qui però la delegazione si trovò di Successore fronte ad un duro governo anticlericale e fu costretta a tornare a Papa Leone XIII Roma. Durante il soggiorno in Cile si prodigò per gli ammalati e per amministrare i sacramenti. Diede conforto e aiuto ad un ufficiale inglese protestante, gravemente malato. Nel 1825 fu richiamato in Italia, e si fermò per alcuni mesi a Senigallia. Poi papa Leone XII gli conferì l'incarico di dirigere l'ospizio di San Michele a Ripa, dove si accudivano anziani e giovani abbandonati. Papa Pio IX morì a Roma il 7 febbraio 1878 dopo aver ripetuto più volte “Parti o anima cristiana” baciando il crocifisso e l'immagine della Madonna. Moneta da 20 baiocchi con effigie di papa Pio IX Rita Levi-Montalcini è una scienziata e senatrice italiana. Negli anni Cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita per i suoi meriti . scientifici e sociali. È socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche ed è tra i soci fondatori della Fondazione Idis- Città della Scienza. Figlia di Adamo Levi, ingegnere elettrotecnico e matematico, e della pittrice Adele Montalcini, nel 1909 Rita nacque insieme alla sorella gemella Paola. Entrambi i genitori erano molto colti e instillarono nei Torino,1909 figli il proprio apprezzamento per la ricerca intellettuale. Trascorse l'infanzia e l'adolescenza in un ambiente sereno. Nel 1938, in quanto ebrea, Rita fu costretta ad emigrare in Belgio con Giuseppe Levi, sebbene stesse ancora terminando gli studi specialistici di psichiatria e neurologia. Sino all'invasione tedesca del Belgio (primavera del 1940), fu ospite dell'istituto di neurologia dell'Università di Bruxelles dove continuò gli studi sul differenziamento del sistema nervoso. Poco prima dell'invasione del Belgio tornò a Torino, dove, durante l'inverno del 1940, allestì un laboratorio domestico. Il suo progetto era appena partito quando Giuseppe Levi, scappato dal Belgio invaso dai nazisti, ritornò a Torino e si unì a lei, diventando così, con suo grande orgoglio, il suo primo e unico assistente. Quello stesso anno Benito Mussolini pubblicò il “Manifesto per la difesa della razza” firmato da dieci scienziati italiani, cui fece seguito la promulgazione di leggi razziali di blocco delle carriere accademiche e professionali a cittadini italiani non ariani. Il pesante bombardamento di Torino ad opera delle forze aeree angloamericane nel 1941 rese indispensabile abbandonare la città e la giovane Montalcini si rifugiò nelle campagne di un paese dell'Astigiano, dove ricostruì il suo mini laboratorio e riprese gli esperimenti. Nel 1943 l'invasione dell'Italia da parte delle forze armate tedesche li costrinse ad abbandonare il loro rifugio ormai pericoloso. L'8 settembre 1943, il fratello Gino Levi si sposò e, dopo un breve viaggio di nozze a Oropa, decise di portare nel sud Italia tutta la famiglia: la madre, la giovane moglie e le sorelle. Iniziò un pericoloso viaggio che si concluse a Firenze, ospiti della famiglia Mori, la cui figlia, pittrice, era amica di Paola. I Levi restarono a Firenze, divisi in vari alloggi, sino alla liberazione della città, cambiando spesso domicilio per non incorrere nelle deportazioni. A Firenze, Rita fu in contatto con le forze partigiane del Partito d'Azione e nel 1944 entrò come medico nelle forze alleate. Nell'agosto 1944 gli Alleati costrinsero i tedeschi a lasciare Firenze; la Montalcini divenne medico presso il Quartier Generale anglo-americano e venne assegnata al campo dei rifugiati di guerra provenienti dal Nord Italia, trattando le epidemie di malattie infettive e di tifo addominale. Qui si accorse però che quel lavoro non era adatto a lei, in quanto non riusciva a costruire il necessario distacco personale dal dolore dei pazienti. Lavoro da lei stessa definito difficile e penoso per il diffondersi delle epidemie. Nacque a Palermo nel quartiere popolare La Kalsa, in cui vivevano tra gli altri anche Giovanni Falcone e Tommaso Buscetta. Dopo aver frequentato le scuole dell'obbligo Borsellino si iscrisse al liceo classico. Durante gli anni del liceo diventò direttore del giornale studentesco "Agorà". Il 1958 si iscrisse a Giurisprudenza a Palermo e, nel 1962, all'età di ventidue anni, si laureò con 110 e lode. Nel 1963 Borsellino partecipò al concorso per entrare in magistratura divenendo il più giovane magistrato d'Italia. Nel 1967 fu nominato pretore. Il 23 dicembre 1968 sposò Agnese Piraino Leto da cui ebbe tre figli. Nel 1969 entrò nell'ufficio istruzione affari penali sotto la direzione di Chinnici con il quale si stabilì un rapporto come di "adozione" non soltanto professionale. La vicinanza che si stabilì fra i due uomini e le rispettive famiglie fu intensa e fu al giovane Paolo che Chinnici affidò la figlia, che abbracciava anch'essa quella carriera, in una sorta di tirocinio. Nel febbraio 1980 Borsellino fece arrestare i primi sei mafiosi. Il 4 maggio 1980 Emanuele Basile , uno Palermo,1940- Palermo,1992 dei boss più pericolosi, fu assassinato e fu decisa l'assegnazione di una scorta alla famiglia Borsellino. In quell'anno si costituì il "pool" antimafia nel quale sotto la guida di Chinnici lavorarono alcuni magistrati e funzionari della Polizia di Stato. Nel pool andò formandosi una "gerarchia di fatto” fondata sulle qualità personali di Falcone e Borsellino. Tutti i componenti del pool chiedevano espressamente l'intervento dello Stato, che non arrivò. Il 29 luglio 1983 fu ucciso Rocco Chinnici, con l'esplosione di un'autobomba, e pochi giorni dopo giunse a Palermo da Firenze Antonino Caponnetto. Il pool chiese una mobilitazione generale contro la mafia. Nel 1985 furono uccisi da Cosa Nostra, a pochi giorni l'uno dall'altro, il commissario Giuseppe Montana ed il vice-questore Ninni Cassarà. Falcone e Borsellino furono per sicurezza trasferiti nella foresteria del carcere dell'Asinara, nella quale iniziarono a scrivere l'istruttoria per il cosiddetto "maxiprocesso", che mandò alla sbarra 475 imputati. Borsellino chiese ed ottenne di essere nominato Procuratore della Repubblica di Marsala. Nel 1987, mentre il maxiprocesso si avviava alla sua conclusione, Caponnetto lasciò il pool per motivi di salute e tutti si attendevano che al suo posto fosse nominato Falcone, ma il Consiglio Superiore della Magistratura non la vide alla stessa maniera e il 19 gennaio 1988 nominò Antonino Meli; sorse il timore che il pool stesse per essere sciolto. Borsellino parlò allora in pubblico a più riprese, raccontando quel che stava accadendo alla procura di Palermo. Ciò nonostante, il 14 settembre Antonino Meli, fu nominato capo del pool; Borsellino tornò a Marsala, dove riprese a lavorare alacremente insieme a giovani magistrati, alcuni di prima nomina. Iniziava in quei giorni il dibattito per la costituzione di una Superprocura e su chi porvi a capo, nel frattempo Falcone fu chiamato a Roma per assumere il comando della direzione affari penali e da lì premeva per l'istituzione della Superprocura. Con Falcone a Roma, Borsellino chiese il trasferimento alla Procura di Palermo e l'11 dicembre 1991 vi ritornò come Procuratore aggiunto. Nel settembre del 1991, la mafia aveva già abbozzato progetti per l'uccisione di Borsellino. Il 19 luglio, Paolo Borsellino fu ucciso insieme agli agenti della sua scorta. Figlio di Arturo Falcone, direttore del Laboratorio chimico provinciale, aveva due sorelle maggiori, Anna e Maria. Giovanni Falcone andò al liceo classico dopo una breve esperienza all'Accademia Navale di Livorno, poi all'Università degli studi di Palermo dove si laureò nel 1961. Nel 1964 vinse il concorso in Magistratura e per breve tempo fu pretore a Lentini. Palermo 1939 – Isola delle Femmine 1992 Fu poi sostituto procuratore al tribunale di Trapani per dodici anni. Qui, a poco a poco, nacque in lui la passione per il diritto penale. Fu trasferito a Palermo nel luglio 1978. Chinnici chiamò al suo fianco Falcone e Borsellino. Falcone comprese che per indagare con successo le associazioni mafiose era necessario basarsi anche su indagini patrimoniali e bancarie. Notò che gli stupefacenti venivano venduti negli Stati Uniti così chiese a tutti i direttori delle banche di Palermo e provincia di mandargli le distinte di cambio valuta estera dal 1975 in poi. Grazie ad un attento controllo di tutte le carte richieste, una volta superate le reticenze delle banche, e "seguendo i soldi" riuscì ad iniziare a vedere il quadro di una gigantesca organizzazione criminale: i confini di Cosa nostra. Nei primi giorni del mese di dicembre 1980 Giovanni Falcone si recò per la prima volta a New York per discutere di mafia e stringere una collaborazione. Sono anni tumultuosi che vedono la prepotente ascesa dei Corleonesi, i quali impongono il proprio feudo criminale insanguinando le strade a colpi di omicidi. Tra queste vittime anche svariati e valorosi servitori dello Stato come il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e lo stesso Chinnici, al quale succedette Antonino Caponnetto. Quest’ultimo si insedia concependo la creazione di un "pool" di pochi magistrati che potessero occuparsi dei processi di mafia, esclusivamente e a tempo pieno. Nello scegliere i suoi uomini, Caponnetto pensa subito a Falcone. Lo stesso Falcone suggerì poi l'introduzione di Borsellino. La validità del nuovo sistema investigativo si dimostra subito indiscutibile. Ma una vera e propria svolta epocale alla lotta alla mafia sarebbe stata impressa con l'arresto di Tommaso Buscetta, il quale decise di collaborare con la Giustizia. Le inchieste avviate da Chinnici e portate avanti dalle indagini di Falcone e di tutto il pool portarono così a costituire il primo grande processo contro la mafia. Questa reagì bruciando il terreno attorno ai giudici: dopo l'omicidio, nell'estate 1985, di due stretti collaboratori di Falcone e Borsellino, si cominciò a temere per l'incolumità anche dei due magistrati, che furono indotti per motivi di sicurezza a soggiornare qualche tempo con le famiglie presso il carcere dell'Asinara. Nel dicembre 1986, Borsellino viene nominato Procuratore della Repubblica di Marsala e lascia il pool. Entrarono così a far parte del pool altri tre giudici istruttori. Inoltre, Caponnetto si apprestava a lasciare l'incarico per ragioni di salute, e raggiunti limiti di età. Alla sua sostituzione vennero candidati Falcone, ed Antonino Meli. Nel settembre 1987, dopo una discussa votazione, il Consiglio Superiore della Magistratura nominò Meli. La scelta di Meli, innescò amare polemiche. Meli si insedia nel gennaio 1988 e finisce con lo smantellare il metodo di lavoro intrapreso, riportandolo indietro di un decennio. Da qui in poi Falcone e i suoi dovettero fronteggiare un numero sempre crescente di ostacoli alla loro attività. Il 30 luglio Falcone richiese addirittura di essere destinato a un altro ufficio, ma Meli, ormai in aperto contrasto con Falcone, sciolse ufficialmente il pool. Tuttavia, Falcone proseguì ancora una volta il suo straordinario lavoro, realizzando una importante operazione antidroga in collaborazione con Rudolph Giuliani, allora procuratore distrettuale di New York. Il 21 giugno 1989, Falcone divenne obiettivo di un attentato presso la villa al mare affittata per le vacanze, ma l'attentato fallì. Una settimana dopo il fallito attentato, il C.S.M. decise la nomina di Falcone a procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica. Nel gennaio '90, Falcone coordina un'altra importante inchiesta che porta all'arresto di trafficanti di droga colombiani e siciliani, intanto a Palermo il clima attorno a Falcone si avvelenò sempre più, isolandolo. In questo periodo, che va dal 1991 alla sua morte, Falcone fu molto attivo, cercando in ogni modo di rendere più incisiva l'azione della magistratura contro il crimine. Giovanni Falcone muore nella comunemente detta strage di Capaci, il 23 maggio 1992 con la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta. Umberto Veronesi nato a Milano il 28 novembre 1925 è un medico, oncologo e politico italiano, presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare. La sua attività clinica e di ricerca è stata incentrata per decenni sulla prevenzione e sulla cura del cancro. In particolare si è occupato del carcinoma mammario, prima causa di morte per tumore nella donna. Cresciuto nei sobborghi agricoli adiacenti a Milano (suo padre era contadino), il giovane Veronesi si conquistò lo status di “cittadino” da sé e con le proprie forze. Sposato con Susy Razon, una pediatra di origini turche, Veronesi ha sette figli (cinque maschi e due femmine). Uno di questi, Alberto, fa il direttore d'orchestra. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l'Università Statale di Milano nei primi anni Cinquanta, decide di dedicarsi allo studio e alla cura dei tumori: dopo alcuni soggiorni all'estero (Inghilterra e Francia) entra all'Istituto nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori. Nel 1965 ha partecipato alla fondazione dell'AIRC e ha fondato nel 1982 la Scuola Europea di Oncologia. Ha fondato, nel 1991, ed è stato direttore scientifico dell‘ IEO - Istituto Europeo di Oncologia una prima volta dal 1994 al 2000 e, successivamente, dal 2001 a oggi. Il 25 aprile 2000 è stato incaricato del Ministero della Sanità nel governo Amato,fino all'11 giugno 2001. In qualità di ministro si è battuto in particolare per una legge antifumo. Nel 2003 è stata istituita la Fondazione Umberto Veronesi. Dal 29 aprile 2008 fino al febbraio 2011 è stato senatore del Parlamento Italiano nella XVI Legislatura. Nel 2009 è diventato "ambassador" del movimento Internet for Peace fondato dalla rivista mensile Wired Italia. Il 5 novembre 2010 è stato nominato presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare italiana. Il giorno successivo ha annunciato le proprie dimissioni da senatore. Dal 2011 è presidente del comitato scientifico della Fondazione Italia USA. Veronesi ha ricevuto undici lauree honoris causa, nazionali e internazionali, in Medicina, Biotecnologie Mediche, Fisica, Scienze Agrarie e Scienze Pedagogiche. Nel marzo 2003 ha ricevuto dall'Arabia Saudita il "King Faisal International Prize Award". Nel 2009 ha ricevuto il "Premio America" della Fondazione Italia USA. Il 2 agosto 2010 gli è stato intitolato un pezzo di lungomare della spiaggia di Jesolo (VE). Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza negli anni in cui la Contea di Nizza (che prima faceva parte dei domini sabaudi) era annessa alla Francia. Venne battezzato il 29 luglio 1807 e registrato con il nome di Joseph Marie Garibaldi. La sua famiglia, originaria di Chiavari, si era trasferita a Nizza nel 1770; Giuseppe era il secondogenito di sei figli: Angelo, il fratello maggiore, divenne console negli Stati Uniti d'America, Michele fu capitano di marina, Felice rappresentante di una compagnia di navigazione, Elisabetta e Maria Teresa morirono in tenera età. I genitori avrebbero voluto avviare Giuseppe alla carriera o di avvocato, o di medico o di prete. Ma il figlio amava poco gli studi e prediligeva gli esercizi fisici e la vita di mare, essendo, come lui stesso ebbe a dire, più amico del divertimento che dello studio. Vedendosi ostacolato dal padre nella sua vocazione marinara, durante le vacanze tentò di fuggire per mare verso Genova con tre suoi compagni ma, scoperto da un sacerdote che avvisò della fuga in atto, fu quindi fermato e Nizza 1807 – Isola di Caprera 1882 ricondotto a casa; forse fu l'inizio della sua antipatia verso il clero. Tuttavia si appassionò alle materie insegnategli dai suoi primi precettori. Alla fine riuscì a persuadere il padre a lasciargli intraprendere la vita di mare: fu iscritto nel registro dei mozzi a Genova il 12 novembre 1821. Giuseppe ed Anita si erano conosciuti a Laguna nel 1839. Nata nel 1821 a Merinyhos, Anita aveva 18 anni al momento dell'incontro con Garibaldi che sposò il 26 marzo 1842. È spesso raccontato il fatto che Anita, abile cavallerizza, insegnò a cavalcare al marinaio italiano, fino ad allora del tutto inesperto di equitazione. Giuseppe a sua volta la istruì, per volontà o per necessità, ai rudimenti della vita militare. Cercò di far allontanare Anita e i figli, verso Nizza da sua madre. Garibaldi rientrò in Italia nel 1848, poco dopo lo scoppio della prima guerra di indipendenza. Nello stesso anno, durante una fuga nelle Valli di Comacchio, Anita morì. Il 26 gennaio 1880 sposò la piemontese Francesca Armosino, sua compagna da 14 anni e dalla quale ebbe tre figli. Nel 1882 ritornerà a Caprera dove morirà il 2 giugno 1882 per una paralisi della faringe. Noto anche con l'appellativo di Eroe dei due mondi per le sue imprese militari compiute sia in Europa, sia in America meridionale, è la figura più rilevante del Risorgimento ed uno dei personaggi storici italiani più celebri nel mondo. È considerato, insieme a Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour, uno dei padri della Patria. La figura di Garibaldi è assolutamente centrale nel quadro del Risorgimento .Italiano. Camillo nacque il 10 agosto 1810 nella Torino napoleonica. Suo padre, il nobile piemontese Michel Benso di Cavour, era collaboratore e amico del governatore Principe Camillo Borghese che fu padrino di battesimo del piccolo Benso al quale trasmise il nome. La madre di Camillo, Adele de Sellon, apparteneva invece ad una ricca e nobile famiglia calvinista di Ginevra, che aveva raggiunto un'ottima posizione negli ambienti borghesi della città svizzera. Aristocratico, Cavour in gioventù frequentò il 5º corso della Regia Accademia Militare di Torino (conclusosi nel 1825). Nell'inverno 1826-27, diventò ufficiale del Genio. Il giovane si dedicò ben presto, per interessi personali e per educazione familiare, alla causa del progresso europeo. Fra i suoi ispiratori fu il filosofo inglese Jeremy Bentham alle cui dottrine si accostò per la prima volta nel 1829. Trasferito nel 1830 a Genova, l'ufficiale Camillo Benso ebbe modo di conoscere la marchesa Anna Giustiniani Schiaffino, con la quale avvierà una importante amicizia intrattenendo con lei un lungo rapporto epistolare. All'età di ventidue anni Cavour venne nominato sindaco di Grinzane, dove la famiglia aveva dei possedimenti, e ricoprì tale carica fino al 1848. Dal dicembre 1834 prese a viaggiare all'estero studiando lo sviluppo economico di paesi largamente industrializzati come Francia e Gran Bretagna. Partito dalla capitale francese, il 14 maggio 1835 arrivò a Londra dove si interessò di questioni sociali. Camillo designò suo erede il nipote Ainardo, che era stato molto attaccato allo zio e che aveva avuto duri scontri con il padre Gustavo per motivi economici. Fu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al 1852, Capo del governo dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Lo stesso 1861, con la proclamazione del Regno d’Italia, divenne il primo Presidente del Consiglio del nuovo Stato e con tale carica morì. Fu protagonista del Risorgimento come sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico, dell’ anticlericalismo, dei movimenti nazionali e dell’espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell’Austria e dello Stato Pontificio. In campo economico promosse il libero scambio, i grandi investimenti industriali (soprattutto in campo ferroviario) e la cooperazione fra pubblico e privato. In politica sostenne la promulgazione e la difesa dello Statuto albertino. Capo della Destra moderata, siglò un accordo (Connubio) con la Sinistra di Urbano Rattazzi, mirante alla realizzazione di riforme che escludessero le ali estreme del Parlamento. Contrastò apertamente le idee repubblicane di Giuseppe Mazzini e spesso si trovò in urto con Giuseppe Garibaldi della cui azione temeva il potenziale rivoluzionario. Benché non avesse un disegno di unità nazionale preordinato riuscì con successo a gestire gli eventi che portarono alla formazione del Regno d’Italia. Sofia Villani Scicolone (Sophia Loren in realtà è un nome d’arte) è nata a Roma dall'insegnante di pianoforte Romilda Villani e da Riccardo Scicolone, ingegnere mancato (si fermò a tre esami dalla laurea).Quando Sofia nacque la famiglia si trovava in ristrettezze economiche. Sophia Loren entra a far parte del mondo cinematografico giovanissima e si impone ben presto, agli inizi degli anni cinquanta, come sex symbol grazie alla sua innata sensualità e un corpo da maggiorata. In pochi anni diventa una stimata attrice in tutto il mondo. La sua definitiva consacrazione come attrice arriva nel 1962 con il Premio Oscar per l'interpretazione del suo film-simbolo, La ciociara (film 1960), di Vittorio De Sica, in un ruolo che era stato rifiutato da Anna Magnani. Nel 1991, in Francia, è stata insignita della Legion d'Onore; lo stesso anno le è stato assegnato l'Oscar alla Roma,1934 carriera. Nel 1994 ha ottenuto anche l'Orso d'Oro alla carriera al festival di Berlino. Nel 1997 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro l'ha insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica. Luciano Pavarotti era figlio di Fernando Pavarotti e Adele Venturi, dal cui matrimonio nacque anche sua sorella Gabriella. Il padre faceva il panettiere nell'esercito. Pavarotti si sposò nel 1961 con Adua Veroni, sua fidanzata da 8 anni e conosciuta a 17. Dall'unione con la moglie nacquero tre figlie: Lorenza, Cristina e Giuliana. Studia per diventare insegnante di educazione fisica della scuola primaria di primo grado pur continuando a prendere lezioni di canto dal tenore Arrigo Polo e alla partenza di questi per il Giappone, tre anni dopo, proseguì la sua preparazione con il maestro Ettore Campogalliani. Insegna educazione fisica alla scuola primaria di primo grado per due anni, poi nel 1961 vince il concorso internazionale "Achille Peri" che segna il suo vero esordio sulla scena canora. Viene nominato Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Ufficiale dell’Ordine della Legione d’Onore. Inoltre riceve un premio dal presidente degli USA e dal Ministro della Cultura Modena 1935 - Modena 2007 Austriaco. Il 7 luglio 1990 in occasione della finale del campionato del mondo di calcio svoltasi a Roma, i Tre Tenori: Luciano Pavarotti, José Carreras e Placido Domingo tennero un concerto alle Terme di Caracalla. Dopo tale evento i Tre Tenori si esibirono in tante altre occasioni. A febbraio del 2006 ha cantato durante la cerimonia di inaugurazione dei XX Giochi olimpici invernali, ultima esibizione dal vivo del Maestro. Giovanni XXIII Elezione Predecessore Successore 28 ottobre 1958 Papa Pio XII Papa Paolo VI Nato da Giovanni Battista Roncalli e da Marianna Mazzola, quarto di tredici fratelli, veniva da una famiglia di umili origini: i suoi parenti lavoravano infatti come mezzadri. Questo non gli impedì, grazie all'aiuto economico di uno zio, di studiare presso il seminario minore di Bergamo, per poi vincere una borsa di studio e trasferirsi al Seminario dello Apollinare di Roma, l'attuale Pontificio Seminario Romano Maggiore dove completò brillantemente gli studi e fu ordinato prete nella chiesa di Santa Maria in Monte Santo, in Piazza del Popolo, nel 1904. Sotto il Monte, 1881-Roma, 1963 Giovanni XXIII Da ragazzo, e durante il seminario, manifestò la venerazione per la Vergine con numerosi pellegrinaggi al Santuario della Madonna del Bosco ad Imbersago. Nel 1901 era stato coscritto ed arruolato nel settantatreesimo reggimento fanteria, brigata Lombardia, di stanza a Bergamo. Nel 1925 papa Pio XI lo nominò visitatore apostolico in Bulgaria, elevandolo alla dignità di vescovo e affidandogli la sede titolare di Areopoli. Nel 1935 fu nominato delegato apostolico in Turchia e Grecia. Nel 1953 fu nominato patriarca di Venezia. A seguito della morte di papa Pio XII, Roncalli, con sua grande sorpresa, fu eletto Papa il 28 ottobre 1958.Il 3 giugno 1963, papa Giovanni morì. Il 3 settembre del 2000 è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II. Toscanini Arturo Nato da Paola e Claudio, appartenente alla media borghesia dal passato garibaldino, Arturo Toscanini studiò violoncello e composizione al Conservatorio di Parma, dove si diplomò nel 1885. L'anno successivo si unì come violoncellista all‘ orchestra di una compagnia operistica, con la quale girò il Sudamerica. Ebbe inizio la straordinaria carriera del Maestro, considerato il più grande direttore di tutti i tempi. Il 14 maggio 1931, al teatro Comunale di Bologna , si rifiutò di eseguire Giovinezza e venne perciò aggredito e schiaffeggiato da una camicia nera. L'aggressione subita fu alla base della sua rinuncia al concerto e, in seguito, della decisione di emigrare negli Stati Uniti. In Italia tornerà soltanto quindici anni dopo, nel 1946, alla fine del secondo conflitto mondiale. Primo direttore italiano di fama mondiale, dalla memoria prodigiosa e la volontà ferrea, capace di interpretare alla perfezione la scrittura musicale, e di comunicare, con l'asciuttezza del gesto e l'essenzialità dell'espressione, tutte le Parma, 1867-New York,1957 sfumature di una partitura. Toscanini Arturo Tornò in Italia nel dopoguerra per la ripresa alla Scala di Milano della sua attività musicale, ma seguitò a vivere negli Usa con sua moglie. Si ritirò quando aveva 87 anni. Il suo ultimo concerto (interamente dedicato a Richard Wagner) fu con la NBC Symphony Orchestra, il 4 aprile 1954. Alla sua morte nel 1957, fu sepolto al Cimitero Monumentale di Milano. Giovanni Paolo I Papa Giovanni Paolo I, nato Albino Luciani il 17 ottobre 1912. Il 27 febbraio1947 si laureò in sacra teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma con una tesi su L'origine dell'anima umana secondo Antonio Rosmini: quella di Luciani e dei suoi relatori fu di certo una scelta audace, poiché si trattava di un autore con due libri messi all'Indice, all'epoca non ancora del tutto riabilitato dalla Chiesa. Luciani fu diverse volte proposto per la nomina a vescovo, ma venne respinto per due volte a causa delle sue condizioni di salute, della sua voce flebile, della sua bassa statura e del suo aspetto dimesso. Dopo l'ascesa al soglio di Pietro di papa Giovanni XXIII, il 15 dicembre 1958 fu finalmente promosso vescovo di Vittorio Veneto. Giovanni Paolo I Il suo pontificato fu tra i più brevi della storia: la sua morte avvenne infatti dopo soli 33 giorni dalla sua elezione al soglio di Pietro. Viene ricordato con gli affettuosi appellativi di "papa del sorriso" e "sorriso di Dio". Papa Luciani si spense presumibilmente tra le ore 23.00 del 28 settembre 1978 e le ore 5.00 del giorno successivo, nel suo appartamento privato, ufficialmente a causa di un infarto. Gaetano Donizetti, fu uno dei maggiori compositori di musica operistica italiana del primo Ottocento e precursore del dramma musicale alla Giuseppe Verdi. Appartenente a una famiglia poverissima, Donizetti fu accolto, all’età di nove anni, nella Scuola Caritatevole di Musica di Bergamo, proseguendo gli studi musicali al Liceo Filarmonico di Bologna. Nel 1829 era stato nominato direttore dei Teatri Reali di Napoli e, nel 1834, accettò la Cattedra di Composizione al Conservatorio della stessa città. In pochi mesi morirono il padre, la madre e la seconda figlia. Bergamo,1797-Bergamo,1848 A Vienna nel 1842, Gaetano Donizetti, ricevette l’ambita nomina di maestro di Cappella di Corte, ma la sua salute peggiorò sempre di più ed alla fine, nel 1846, fu internato nel manicomio di Ivry-sur-Seine. Nel 1847, Donizetti, trasportato a Bergamo, fu accolto dai baroni Basoni Scotti, che lo assistettero fino alla morte, sopravvenuta l'8 Aprile 1848. Oscar Luigi Scalfaro Oscar Luigi Scalfaro ( Novara, 9 settembre 1918) è un politico ed ex magistrato italiano, nono Presidente della Repubblica dal 1992 al 1999. Fu eletto deputato ininterrottamente dal 1946 al 1992, quando, durante la sua presidenza della Camera dei deputati, fu eletto Presidente della Repubblica. In precedenza era stato Ministro dell'Interno nel Governo Craxi. Attualmente è senatore a vita e aderisce al Partito Democratico. Scalfaro è l'unica persona, insieme a Sandro Pertini ed Enrico De Nicola ad avere ricoperto tutte le tre più alte cariche dello Stato: è infatti stato Presidente della Repubblica e Presidente della Camera, oltre ad avere presieduto provvisoriamente il Senato all'inizio della XV Legislatura. È stato l'unico Capo dello Stato (tra quelli cessati dalla carica) della storia d'Italia a non aver nominato alcun senatore a vita, a causa di un problema legato all'interpretazione della Costituzione: non è chiaro infatti se il limite di 5 senatori a vita sia da intendersi come limite massimo di nomine a disposizione di ciascun Presidente oppure a disposizione di ciascun Presidente della Repubblica come figura istituzionale (quindi comprendendo anche quelli nominati dai predecessori). Il Presidente Scalfaro era fedele alla seconda interpretazione, a differenza dei suoi due predecessori Pertini e Cossiga, che avevano nominato 5 senatori a testa. Ha una figlia, Marianna di professione psicologa. Francesco Cossiga Francesco Cossiga è stato un politico, giurista e docente italiano, ottavo presidente della Repubblica dal 1985 al 1992 quando assunse, di diritto, l'ufficio di senatore a vita. A seguito di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri ha potuto fregiarsi del titolo di presidente emerito della Repubblica Italiana. È stato ministro dell'interno nei governi Moro V, Andreotti III e Andreotti IV dal 1976 al 1978, quando si dimise in seguito all'uccisione di Aldo Moro. Dal 1979 al 1980 fu presidente del Consiglio dei ministri e fu presidente del Senato della Repubblica nella IX legislatura dal 1983 al 1985, quando lasciò l'incarico perché fu eletto al Quirinale. Nella XV legislatura ha sostenuto il riconoscimento della Nazione Sarda. Sassari, 1928 – Roma, 2010 Alda Merini inizia gli studi presso le scuole professionali all'Istituto "Laura Solera Mantegazza"; prova ad essere ammessa al Liceo Manzoni, ma non supera la prova di italiano. Nello stesso periodo, si dedica allo studio del pianoforte, strumento da lei particolarmente amato. Esordisce come autrice giovanissima a soli quindici anni. Pubblica nel 1950 la sua prima antologia; nel 1951, su suggerimento di Eugenio Montale, l'editore Scheiwiller stampa due poesie inedite dell'autrice in "Poetesse del Novecento". Nel '53 sposa Ettore Carniti ed esce il primo volume di versi intitolato "La presenza di Orfeo”. Nel '55 nasce la prima figlia e al medico curante della bambina, Pietro De Pascale, la Merini dedica la raccolta di versi "Tu sei Pietro" . Nel 1958 nasce la seconda figlia. Segue un silenzio durato vent'anni. Nel '65 viene internata nel manicomio Paolo Pini, dal quale uscirà definitivamente solo nel '72 — a parte brevi periodi durante i quali ritorna in famiglia e nascono altre due figlie — ma l'alternanza di Milano,1931- Milano,2009 periodi di lucidità e follia continua fino al '79. Nel '79 il silenzio è finalmente rotto e la Merini inizia a lavorare su quello che è considerato il suo capolavoro: La Terra Santa, vincitrice del Premio Librex Montale nel '93. Nel 1981 muore il marito Ettore Carniti e nello stesso periodo inizia un’amicizia con il poeta Michele Pierri che sposerà due anni dopo. Si trasferisce a Taranto dove rimane per circa quattro anni. Questo periodo di apparente tranquillità non dura però a lungo, l’aggravarsi delle condizioni di salute di Pierri viene preso come pretesto dai figli del medico-poeta, da sempre contrari al loro matrimonio, per allontanare Alda Merini. Questo le provoca un profondo stato depressivo che la riporterà a vivere nuovamente le torture e gli orrori dell’ospedale psichiatrico, questa volta di Taranto. Nel 1986, rientra a Milano, sulle rive dell’amato Naviglio, dove riprende a scrivere e ricuce le amicizie di un tempo. Sono anni fecondi per la poetessa, anni dove si contano sempre maggiori pubblicazioni ed interventi pubblici, anni in cui le vengono assegnati diversi premi letterari e una laurea honoris causa dall’Università di Messina. Diviene un personaggio di successo, ma non cambia il suo stile: continua a vivere come una clochard nella casa dei Navigli, in una casa piena di libri, quadri e fotografie, un rifugio, per artisti, barboni o squattrinati, che le facevano visita. Muore il 1° novembre 2009 all’Ospedale San Paolo di Milano, in seguito ad un tumore, fumando le sue inseparabili sigarette. Antonio Segni . E’ stato quarto Presidente della Repubblica. La sua Presidenza, che durò solo due anni e mezzo, dall'elezione del 6 maggio 1962 sino alle dimissioni volontarie del 6 dicembre 1964, fu la più breve della storia repubblicana Nasce in una nobile famiglia sarda, ascritta al patriziato genovese dal 1752.Portati a termine gli studi liceali presso il Liceo «Azuni», si laureò in giurisprudenza nel 1913 e aderì al Partito Popolare Italiano fin dalla sua fondazione. Professore universitario di diritto processuale civile, insegnò in varie università tra cui quelle di Sassari (di cui fu rettore magnifico per 5 anni), Perugia e Roma. Dopo l'avvento del fascismo, smise temporaneamente di fare politica. Nel 1942 fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana e nel 1946 Costituente. venne eletto deputato all'Assemblea Sassari 1891– Roma 1972 I suoi due anni al Quirinale furono contrassegnati da tensioni con il blocco dei riformisti, che spingeva per riforme sociali e strutturali, invise ad un conservatore come Segni. Il 7 agosto 1964, durante un concitato colloquio con gli onorevoli Giuseppe Saragat e Aldo Moro, fu colpito da trombosi cerebrale. Ne seguì l'accertamento della condizione d'impedimento temporaneo, avvenuto con atto congiuntamente firmato dai Presidenti delle due Camere e dal Presidente del Consiglio; il 10 il Presidente del Senato assunse le funzioni ordinarie di supplente. Pur trattandosi di grave malattia, non si arrivò mai alla dichiarazione di "impedimento permanente", che avrebbe comportato una nuova elezione e la situazione fu risolta dalle sue dimissioni volontarie del 6 dicembre 1964. Enrico De Nicola E’ stato il primo Presidente della Repubblica Italiana. Fu eletto Capo provvisorio dello Stato dall'Assemblea Costituente e dal 1º gennaio 1948, assunse titolo ed attribuzioni del Presidente della Repubblica. De Nicola, inoltre, è l'unico ad aver ricoperto sia la carica di Presidente del Senato sia quella di Presidente della Camera dei deputati. Nella sua vita ricoprì anche la carica di Presidente della Repubblica e Presidente della Corte Costituzionale, trovandosi così ad esser stato a capo di 4 delle 5 cariche dello Stato. Era particolarmente stimato per l'onestà, l'umiltà e l'austerità dei costumi. Enrico De Nicola, giunto discretamente a Roma a bordo della sua auto privata per assumere la carica, rifiutò lo stipendio previsto per il capo dello stato ed anzi spese preferibilmente sempre di tasca propria. Napoli 1877 – Torre del Greco 1959 Divenne famoso il suo cappotto rivoltato, dignitosissimo co-protagonista di numerosissime occasioni ufficiali; fu riparato gratuitamente da un sarto napoletano, contro la volontà dell'ex-presiedente. Considerando la provvisorietà della sua carica, ritenne improprio stabilirsi al Quirinale. Durante la sua presidenza ostentava un'agendina nella quale, asseriva, andava prendendo appunti sul corretto modo di esercitare la funzione presidenziale. Il suo successore, Luigi Einaudi, fra le prime cose che fece da presidente volle dunque ricercare quest'agendina, ma la trovò incredibilmente vuota. Giovanni Gronchi E’ stato terzo Presidente della Repubblica Italiana. Fu il primo Presidente della Camera dei deputati eletto dopo l'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana. La sua elezione, nell'aprile del 1955, fu caratterizzata da un fatto singolare. Infatti, come presidente della Camera, toccò a lui presiedere (assieme al presidente del Senato) la seduta comune e pertanto leggere a voce alta le schede che via via gli venivano porte. Anche quando si accorse che quasi tutte portavano il suo nome, continuò a leggerle fino alla fine. Si interruppe solo pochi istanti, quando un applauso del Parlamento segnò il raggiungimento del quorum. Gronchi si alzò dallo scranno, con in mano una scheda che stava per leggere, e ringraziò con un breve inchino l'assemblea. Poi si risedette e continuò a leggere le schede, con una certa tensione della voce. Quando ebbe letto l'ultima scheda, con voce un po' strozzata, annunciò al microfono che pregava il vice presidente della Camera, Giovanni Leone, di procedere allo scrutinio e di proclamare poi il risultato. Fra gli scroscianti applausi si alzò e guadagnò l'uscita. Pontedera 1887 – Roma 1978 Durante la sua carica ebbe l'onore di inaugurare ben due edizioni dei Giochi olimpici (ed è tuttora l'unico Presidente della Repubblica che possa vantare ciò). Fu il primo Capo di Stato italiano a visitare Istanbul e l'America meridionale. Nella città turca gli furono preparate accoglienze degne di un sovrano. Lo scopo del viaggio fu quello di visitare i molti italiani che erano lì emigrati e di allacciare colloqui diplomatici con il presidente turco. In Argentina ebbe accoglienze memorabili e commosse: era la prima volta che un Capo di Stato italiano (includendo i sovrani) visitava alcuni Paesi dell'America del Sud. In un suo discorso allo stadio di Buenos Aires, la voce gli si spezzò più volte per l'emozione, rasentando il pianto. Non sarebbe mai più accaduto per un Capo di Stato italiano. Luigi Einaudi E’ stato secondo Presidente della Repubblica Italiana. Intellettuale ed economista di fama mondiale, Luigi Einaudi è considerato uno dei padri della Repubblica Italiana. Rimase orfano di padre a 14 anni. Dopo aver studiato a Savona, viene mandato al convitto nazionale Umberto I di Torino e si diploma al Liceo classico Cavour di Torino, con il massimo dei voti, per poi compiere gli studi universitari presso l'ateneo della stessa città. In quegli anni si avvicina al movimento socialista e collabora con la rivista "Critica sociale", diretta da Filippo Turati. La collaborazione dura un decennio e si conclude con il distacco dai socialisti e il progressivo spostamento, a partire dai primi anni del Novecento, su posizioni sempre più apertamente liberiste. Carrù,1874–Roma,1961 Nel 1895 ottiene la laurea in giurisprudenza. Copre la cattedra di Scienza delle finanze all'Università di Torino, l'incarico di Legislazione industriale ed Economica politica del Politecnico di Torino e l'incarico di Scienza della finanze all'Università Bocconi di Milano. Viene eletto Deputato all'Assemblea Costituente nel 1946 e dà un autorevole contributo ai lavori. È Senatore di diritto del Senato della Repubblica nel 1948. La sua politica economica di quegli anni, caratterizzata da una diminuzione della tassazione interna e dei dazi doganali, pose la basi per il boom economico degli anni cinquanta e sessanta. Nel 1961, fino ai primi di ottobre, sul “Corriere della Sera”, pubblica i suoi articoli nella rubrica “Le prediche della domenica”. Elio Vittorini nacque da padre di origine bolognese e madre siracusana. Insieme al fratello Giacomo e durante gli anni dell'infanzia seguì il padre ferroviere nei suoi spostamenti di lavoro per la Sicilia. Dopo la scuola di base, Elio frequentò la scuola di ragioneria senza interesse, finché, dopo essere fuggito di casa 4 volte, nel 1924 abbandonò definitivamente la Sicilia. Lavorò per un certo periodo come contabile in un'impresa di costruzioni in Venezia Giulia e nel 1930 si trasferì a Firenze dove lavorò come correttore di bozze alla "Nazione". Aveva intanto iniziato a scrivere articoli e pezzi narrativi. Nel 1927 inviò a La Fiera Letteraria il suo primo importante scritto narrativo, "Il Garofano Rosso", che gli venne pubblicato. Nel 1929 iniziò a collaborare alla rivista Solaria e venne pubblicato sull'Italia Letteraria un suo articolo, Scarico di coscienza, in cui accusava la letteratura italiana di provincialismo. Nel 1931, per le edizioni di Solaria uscì il suo Siracusa 1908 – Milano 1966 primo libro, una raccolta di racconti intitolato Piccola borghesia che venne ristampato da Mondadori nel 1953. Tra il 1933 e il 1934 uscì su Solaria il romanzo Il Garofano Rosso a puntate, romanzo che a causa della censura fascista, venne pubblicato in volume solamente nel 1948 da Mondadori. Nel 1957 pubblicò una raccolta di scritti critici dal titolo Diario in pubblico e nel 1959 fondò la rivista Il Menabò edita da Einaudi che diresse insieme a Italo Calvino. Iniziò nel 1960 a dirigere la collana "La Medusa" per Mondadori e in seguito la collana "Nuovi scrittori stranieri". Nello stesso anno scrisse un manifesto per protestare contro la guerra e la tortura in Algeria e si candidò nelle liste radicali del PSI. Negli ultimi anni della sua vita fu consulente della casa editrice Einaudi. Morì a Milano nel 1966, le sue spoglie riposano nel cimitero di Concorezzo. Giuseppe Saragat faceva parte di una famiglia appartenente alla media borghesia italiana. E’ stato un politico e diplomatico, quinto Presidente della Repubblica e leader storico del Partito Socialista Democratico. Fu anche Presidente dell'Assemblea Costituente fino al 1947. Nel 1922 aderì al socialismo e divenne così esponente di primo piano del Partito Socialista Unitario. Durante il ventennio fascista emigrò in Francia, Austria e Svizzera, stringendo con il socialista Pietro Nenni un'alleanza politica che porterà alla riunificazione di PSI e PSU con il Movimento di Unità Torino 1898 – Roma 1988 Proletaria, dando così vita al Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. Tornò in patria nel 1943 per combattere contro la Repubblica di Salò. Nel 1946 venne eletto deputato all'Assemblea Costituente, di cui fu presidente sino al 1947. Il 28 dicembre del 1964 fu eletto Presidente della Repubblica italiana. Terminato il suo mandato nel 1971, Saragat divenne di diritto senatore a vita, ma ebbe anche l'occasione di ritornare al suo partito, di cui divenne presidente nel 1976. Saragat viene oggi considerato il padre della dottrina socialdemocratica italiana. Saragat era convinto che la socialdemocrazia potesse essere politicamente un valore aggiunto e che avrebbe potuto avere una posizione elettoralmente egemonica, come del resto avveniva nei paesi del nord Europa. Alessandro Pertini laureatosi in giurisprudenza e in scienze politiche e sociali, intraprese la professione forense e, dopo la prima condanna a otto mesi di carcere per la sua attività politica, nel 1926 fu condannato a cinque anni di confino. Sottrattosi alla cattura, si rifugiò a Milano e successivamente in Francia, dove chiese e ottenne asilo politico, lavorando a Parigi. Anche in Francia subì due processi per la sua attività politica. Tornato in Italia nel 1929, fu arrestato e nuovamente processato dal tribunale speciale per la difesa dello Stato e San Giovanni di Stella,1896 – Roma,1990 condannato a 11 anni di reclusione. Scontati i primi sette, fu assegnato per otto anni al confino. Tornato libero nell'agosto 1943, entrò a far parte del primo esecutivo del Partito socialista. Catturato dalla SS, fu condannato a morte. La sentenza non ebbe luogo. Nel 1944 evase dal carcere assieme a Giuseppe Saragat, e raggiunse Milano per assumere la carica di segretario del Partito Socialista nei territori occupati dai Tedeschi e poi dirigere la lotta partigiana: fu insignito della Medaglia d'Oro. Conclusa la lotta armata, si dedicò alla vita politica e al giornalismo. Fu eletto Segretario del Partito Socialista Italiano di unità proletaria nel 1945. Fu eletto senatore della Repubblica nel 1948 e presidente del relativo gruppo parlamentare. Fu eletto Deputato al Parlamento nel 1953, 1958, 1963, 1968, 1972, 1976. Fu eletto Vice-Presidente della Camera dei Deputati nel 1963 e Presidente della Camera dei Deputati nel 1968 e nel 1972. Fu eletto Presidente della Repubblica l'8 luglio del 1978. Rassegnò le dimissioni il 29 giugno 1985: divenne Senatore a vita quale ex Presidente della Repubblica. Vittorio Emanuele II Vittorio Emanuele II di Savoia è stato l’ultimo re di Sardegna. Egli, coadiuvato dal primo ministro Camillo Benso conte di Cavour, portò a compimento il Risorgimento e il processo di unificazione italiana, guadagnandosi l'appellativo di "Padre della Patria. Nacque a Torino il 17 marzo del 1820. Vittorio Emanuele era il primogenito di Carlo Alberto di Savoia- Carignano, re di Sardegna, e di Maria Teresa d'Asburgo -Toscana. In ragione della grande differenza somatica con il padre, già visibile in tenera età, cominciarono a circolare voci sul fatto che Vittorio Emanuele non fosse figlio della coppia reale, ma si trattasse di un bimbo d'origine popolana, preso per sostituire il vero figlio di Carlo Alberto, morto ancora in fasce a causa di un incendio nella residenza del nonno. Quando il padre Carlo Alberto fu chiamato a succedere a Carlo Felice di Savoia,Vittorio Emanuele lo seguì a Torino, dove fu affidato ad uno stuolo di precettori. Gli sforzi dei dotti precettori ebbero, però, scarso effetto sulla Torino,1820-Roma,1878 refrattarietà agli studi di Vittorio Emanuele che, di gran lunga, preferiva dedicarsi ai cavalli, alla caccia ed alla sciabola, oltre che all'escursionismo in montagna, rifuggendo la grammatica, la matematica, la storia e qualunque altra materia che richiedesse lo studio o anche la semplice lettura. Ottenuto il grado di generale, sposò la cugina Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena nel 1842. Ebbe inoltre un'intensa relazione con Laura Bon dalla quale ebbe una figlia, Emanuela. Dopo la sconfitta di Custoza e l'abdicazione di Carlo Alberto gli storici piemontesi cominciarono a costruire la leggenda di Vittorio Emanuele II, re galantuomo, che animato da sentimenti patriottici e per la difesa delle libertà costituzionali si oppose fieramente alle richieste di Radetzky di abolire lo statuto albertino. Il 29 marzo 1849 il nuovo Re si presentò davanti al Parlamento per pronunciare il giuramento di fedeltà e, il giorno dopo, lo sciolse indicendo le nuove elezioni. Il Re Vittorio Emanuele assume il titolo di Re d'Italia 17 marzo 1861. Viva Verdi. Questo era stato lo slogan delle insurrezioni anti-austriache nel nord Italia. Ma i patrioti non volevano solo esaltare la figura di un grande musicista, quanto propagandare l'Unità nazionale sotto 'V'ittorio 'E'manuele 'R'e 'D'''I'talia (Viva V.E.R.D.I. = Viva Vittorio Emanuele Re D'Italia). Fatto rinnovare il parlamento da Cavour, la prima seduta che comprendeva deputati di tutte le regioni annesse (tramite plebiscito), avvenne il 18 febbraio 1861. Il 17 marzo il parlamento proclamò la nascita del Regno d'Italia. Quando, nel 1874, Vittorio Emanuele decise di celebrare il proprio giubileo (venticinquesimo dall'incoronazione), egli si attirò notevoli critiche. A fine dicembre dell'anno 1877 Vittorio Emanuele II, amante della caccia ma delicato di polmoni, passò una notte all'addiaccio presso il lago nella sua tenuta di caccia laziale. L'umidità di quell'ambiente gli risultò fatale. Infatti la sera del 5 gennaio 1878, il Re avvertì i forti brividi della febbre. Il 9 gennaio il Re morì, assistito dai figli. Vittorio Emanuele II aveva espresso il desiderio che il suo feretro fosse tumulato in Piemonte, nella Basilica di Superga, ma Umberto I, accondiscendendo alle richieste del Comune di Roma, approvò che la salma rimanesse in città, nel Pantheon. Lucio Battisti,secondo figlio di Alfiero e Dea Battisti è considerato una delle massime personalità nella storia della musica leggera italiana sia come interprete della sua musica, sia come autore per altri artisti. In tutta la sua carriera ha venduto oltre 25 milioni di dischi. La sua produzione ha rappresentato una svolta decisiva nel pop e nel rock italiani: da un punto di vista strettamente musicale, Lucio Battisti ha personalizzato e innovato in ogni senso la forma della canzone tradizionale e melodica. Grazie ai testi scritti da Mogol, Battisti ha rilanciato temi ritenuti esauriti o difficilmente innovabili, quali il coinvolgimento sentimentale e i piccoli avvenimenti della vita quotidiana. Nel 1950 la sua famiglia si trasferì a Roma. A seguito della promozione dalla seconda alla terza media Poggio Bustone (Rieti) 1943 – Milano 1998 chiese ai suoi genitori di avere una chitarra. L'interesse per lo strumento fu dovuto anche all'influenza di due ragazzi che abitavano nel suo condominio, da cui aveva sentito suonare i primi brani stranieri di rock and roll arrivati in Italia. L'interesse per la chitarra, dopo il periodo iniziale, andò via via calando, ma ci fu un notevole ritorno di fiamma nel 1961. Questa passione lo portò a trascurare gli studi (che sosteneva presso l'Istituto Tecnico Industriale Galileo Galilei), suscitando la rabbia del padre Alfiero che minacciò Lucio di non firmare la sua esenzione dalla leva militare (a cui aveva diritto in quanto figlio di un invalido di guerra) se non si fosse diplomato; alla fine Lucio promise di impegnarsi a prendere il diploma, alla condizione che lui firmasse l'esenzione e gli concedesse i due anni che avrebbe dovuto impiegare nel servizio militare per provare a guadagnarsi da vivere con la musica. Il patto fu accettato, e nel luglio del 1962 Battisti si diplomò perito elettrotecnico. Il periodo di gavetta di Battisti iniziò nell'autunno del 1962, quando iniziò a suonare a Napoli con I Mattatori; la solitudine e la mancanza di soldi, sul finire dell'anno, lo portarono però alla decisione di tornare a casa. Successivamente fece parte de I Satiri, che suonavano a Roma e specialmente nel night Cabala. Nello stesso locale suonavano I Campioni, un gruppo ben più famoso che era alla ricerca di un chitarrista. Una prima offerta fu fatta ad Alberto Radius, che però rifiutò, e così il ruolo fu offerto a Battisti, che accettò entusiasticamente. Si trasferisce quindi a Milano dove vivrà tutto il resto della sua vita e ,solo negli ultimi anni della sua esistenza,vivrà in una villa a Molteno, in Brianza. Enrico Caruso Enrico Caruso nacque in una povera famiglia nel quartiere napoletano di San Carlo all'Arena. Il padre Marcellino era un operaio metalmeccanico e la madre Anna Baldini faceva la donna delle pulizie. La madre aveva avuto prima di lui 17 figli: tutti morti. Dopo di lui nacquero altri tre fratelli. Dopo aver frequentato le scuole regolari, a dieci anni andò a lavorare col padre in fonderia ma sotto l'insistenza della madre si iscrisse a una scuola serale dove scoprì di essere portato per il disegno, ma, nel frattempo, qualcosa stava crescendo in lui: la sua voce. Enrico fece qualche apparizione in spettacoli teatrali; la sua voce nel frattempo si era irrobustita e le piccole rappresentazioni cominciarono a non bastargli più. La sua fortuna iniziò quando il baritono Eduardo Missino sentendolo cantare si entusiasmò a tal punto che lo presentò al maestro Guglielmo Vergine il quale accettò di dargli lezioni per fargli migliorare la voce ma pretese da lui il 25% dei suoi guadagni con un contratto che sarebbe durato cinque anni. Nel 1894 Caruso venne chiamato alle armi, ma dopo solo un mese e mezzo, grazie alle leggi in vigore a quel tempo e ad un maggiore che era amante della musica, venne congedato e mandato a casa per permettergli di continuare a cantare e a studiare. Esordirà il 16 novembre 1894 con una parte ne L'amico Francesco percependo 80 lire per quattro rappresentazioni (poi ridotte a due a causa dello scarso afflusso di pubblico e nonostante una buona critica). Napoli, 1873– Napoli, 1921 Iniziò così ad esibirsi nei teatri di Caserta, Napoli e Salerno e fece la sua prima esibizione all'estero al Cairo. Nel 1897, a Salerno, Caruso conobbe il direttore d'orchestra Vincenzo Lombardi che gli propose di effettuare con lui la stagione estiva a Livorno; qui Caruso conobbe il soprano Ada Giachetti, sposata e madre di un bambino. Con lei avrà una relazione che durerà undici anni e da cui nasceranno due figli: Rodolfo ed Enrico junior. Ada lo lascerà per fuggire con il loro autista, con il quale cercherà anche di estorcergli denaro. Tutto finirà in tribunale con la dichiarazione di colpevolezza per la Giachetti che verrà condannata a tre mesi di reclusione e a 100 lire di multa. Nel 1898 Caruso esordisce al Teatro Lirico di Milano nel ruolo di Loris in Fedora di Umberto Giordano; seguirono poi tournée in Russia, a Lisbona, Roma, Montecarlo e al Covent Garden di Londra dove interpretò il Rigoletto di Giuseppe Verdi; l'anno dopo sarà a Buenos Aires. Nel 1900 Caruso cantò nuovamente alla Scala nella Bohème diretta da Arturo Toscanini e nel 1901 a Napoli al Teatro San Carlo. Qui, durante l'interpretazione de L'elisir d'amore ebbe la sua più grande delusione: la sua emozione e un'insicurezza malcelata non lo fecero cantare al meglio. Fortemente deluso dalla reazione dei suoi concittadini e dalle critiche che gli vennero rivolte, decise di autoesiliarsi e di non cantare mai più nella sua città natale. A Milano incise l'11 aprile del 1902 dieci dischi con arie d'opera per conto di una casa discografica inglese. A novembre del 1903 è in America. Nel 1909 incise una serie di ventidue canzoni napoletane. Fu in quell'anno che Caruso venne operato a Milano per una laringite ipertrofica, intervento che non compromise sul momento la sua carriera. Sposata il 28 agosto del 1918 Dorothy Benjamin, ragazza di buona famiglia dalla quale avrà una figlia, Gloria , Caruso iniziò verso il 1920 a soffrire d'insonnia e, durante la rappresentazione di Pagliacci, ebbe un calo di voce; ma fu tre giorni dopo, mentre cantava ne L'elisir d'amore, che perse sangue dalla bocca e fu costretto a sospendere la recita. Venne operato il 30 dicembre al polmone sinistro. Trascorse la convalescenza in Italia, a Sorrento; dopo una lieve ripresa ebbe una ricaduta e non poté finire il viaggio verso Roma per subire un nuovo intervento chirurgico: il male lo fermò in una delle stanze dell'albergo Vesuvio a Napoli dove morì a soli 48 anni. Giacomo Manzù Giacomo Manzù e’ lo pseudonimo di Giacomo Manzoni Undicesimo figlio del calzolaio e sagrestano Angelo Manzoni e di Maria Pesenti, impara presto a lavorare ed intagliare il legno. S‘ avvicina all'arte durante il servizio militare, svolto a Verona. Nel 1929, dopo un breve soggiorno a Parigi, Manzù va a vivere a Milano, dove l'architetto Giovanni Muzio gli commissiona la Bergamo,1908 – Roma,1991 decorazione della cappella dell'Università Cattolica, che verrà eseguita tra il 1931 ed il 1932. Nel 1933, espone alla Triennale di Milano una serie di busti che gli valgono numerosi apprezzamenti e l'anno successivo tiene la sua prima mostra importante con il pittore Aligi Sassu. Nel 1939 inizia a produrre una serie di bassorilievi in bronzo in cui il tema sacro della morte di Gesù Cristo viene usato per simboleggiare prima la brutalità del regime fascista e poi gli orrori della guerra. L'esposizione delle opere, tenutasi a Milano nel 1942, verrà severamente criticata dalle autorità politiche ed ecclesiastiche. Nel frattempo, nel 1940, Manzù ottiene la cattedra di scultura dell'Accademia di Belle Arti di Brera che lascerà per dissensi con le autorità accademiche sul programma di studi per spostarsi a insegnare scultura all'Accademia Albertina di Torino. Lascerà quindi la città con l'imperversare della guerra rifugiandosi a Clusone. Nel dopoguerra torna ad insegnare all'Accademia di Brera, fino al 1954, e quindi a Salisburgo fino al 1960. È in quella città che conosce Inge Schabel, che diventerà la sua compagna di vita e con cui avrà due figli. Lei e la sorella Sonja diventano le modelle di tutti i suoi ritratti. È in quel periodo che inizia a lavorare alla realizzazione della Porta della Morte per la Basilica di San Pietro in Vaticano (compiuta nel 1964). Realizza inoltre la Porta dell'Amore per il Duomo di Salisburgo (1955-1958). Realizza la Porta della Pace e della Guerra per la chiesa di Saint Laurens a Rotterdam (1965-1968) e, dopo circa dieci anni di bassorilievi, torna all'opera a figura intera realizzando in bronzo figure femminili. Nei tardi anni sessanta si dedica alla professione dello scenografo, allestendo costumi e scene per alcune tra le opere più importanti di Igor Stravinskij (per il suo Edipo Re del 1964), Claude Debussy, Richard Wagner e Giuseppe Verdi. La fama dello scultore giunge intanto in Giappone, dove nel 1973 si è tenuta una mostra personale presso il Museo di Arte Moderna di Tokyo. È suo il Monumento al partigiano sito a Bergamo, inaugurato nel 1977. Sempre a Bergamo numerose sue opere sono raccolte alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea. In occasione del suo settantesimo compleanno, nel 1979, si tenne presso l'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze una sua mostra personale. Nello stesso anno Manzù dona l'intera sua collezione (la "Raccolta amici di Manzù" ) allo stato italiano. Nel 1987- 88 un’altra importante mostra presenta l'opera di Manzù in Gran Bretagna e vale all'artista il titolo di membro onorario della London Royal Academy of Arts. L'anno successivo il comune di Milano gli dedica una mostra monografica e gli conferisce la cittadinanza onoraria. Nel 1989, a New York, viene inaugurata di fronte alla sede dell'ONU l'ultima sua grande realizzazione, una scultura in bronzo alta 6 metri. Nel 2008, nella soffitta della chiesa di Sant'Alessandro in Colonna a Bergamo, dove il padre era sagrestano, sono stati trovati alcuni graffiti attribuiti a Giacomo Manzù da giovane. Andrea Bocelli A causa di un glaucoma congenito la sua vista è debole fin dalla nascita, e diventa completamente cieco all'età di 12 anni giocando a pallone, come portiere, a seguito di una pallonata sull'occhio con cui vedeva ancora. Laureato in giurisprudenza, è diventato una delle star musicali internazionali più apprezzate e popolari grazie al successo riscosso da molti suoi album discografici, come Romanza, Sogno, Cieli di Toscana, Andrea e Amore. Nel repertorio classico ha inciso Viaggio Italiano, Aria, Arie Sacre, Verdi, Sentimento, Verdi Requiem e opere liriche come La bohème di Puccini, Il trovatore di Verdi e Werther di Massenet. Nell'estate 1993 ha partecipato al Miserere Tour di Zucchero Fornaciari, insieme a Gerardina Trovato, sostituendo Luciano Pavarotti nella versione live della canzone Miserere. Nel 1994 ha vinto il Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con Il mare calmo della sera. L'anno dopo si è classificato al quarto posto con il brano Con te partirò. Nonostante i due festival fu ben presto dimenticato in Italia. Il suo ritorno definitivo al grande pubblico avvenne grazie ad uno spot tedesco in cui si sentiva Con te partirò. Fu grazie al successo ottenuto in Germania che le canzoni di Bocelli furono conosciute in Europa oltre ad essere riprese in Italia, e su questa ondata di successo si diffusero in tutto il mondo. In breve tempo è diventato uno dei cantanti italiani più famosi e amati nel mondo anche grazie al duetto con Sarah Brightman di Time to Say Goodbye versione inglese di Con te partirò. Tra le sue canzoni più note c'è anche Vivo per lei cantata assieme a Giorgia, interpretata anche in altre lingue (spagnolo, inglese, tedesco, francese e portoghese). Il 26 febbraio 2006 si è esibito in Mondovisione davanti a quasi 800 milioni di telespettatori nella Cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali Torino 2006. Paolo VI Insediamento 30 giugno 1963 Elezione 21 giugno 1963 Predecessore papa Giovanni XXIII Predecessore Giovanni XXIII Successore papa Giovanni Paolo I Successore Papa Paolo VI, nato Giovanni Battista Enrico Giovanni Paolo I Antonio Maria Montini in un piccolo paese all'imbocco della Valtrompia, a nord di Brescia, dove la famiglia Montini, di estrazione borghese, aveva una casa per le ferie estive. I genitori, l'avvocato Giorgio Montini e Giuditta Alghisi, si erano sposati nel 1895 ed ebbero tre figli: Ludovico, nato nel 1896, che divenne avvocato, deputato e senatore della Repubblica, morto nel 1990, Giovanni Battista e, nel 1900, Francesco, medico, morto improvvisamente nel 1971. Il padre, al momento della nascita del futuro pontefice, dirigeva il quotidiano cattolico Il Cittadino di Brescia, e fu poi nominato deputato per tre legislature nel Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo; Nel 1920 ricevette l'ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Brescia. Concesio (BS) 1897 – Roma 1978 Paolo VI Nel 1931 venne incaricato di visitare celermente Germania e Svizzera, per organizzare la diffusione dell'enciclica Non abbiamo bisogno, nella quale Pio XI condannava lo scioglimento delle organizzazioni cattoliche da parte del regime fascista . Nel 1937 venne nominato sostituto della Segreteria di Stato; iniziò a lavorare strettamente al fianco del cardinale segretario di stato Eugenio Pacelli. Nel 1939, per un improvviso attacco cardiaco, Pio XI morì. Alle soglie della Seconda guerra mondiale, Eugenio Pacelli venne eletto pontefice con il nome di Pio XII. Poche settimane dopo, Montini (sempre con il ruolo di sostituto) collaborò alla stesura del radiomessaggio di papa Pacelli per scongiurare lo scoppio della guerra. Alla morte di Pio XII, il conclave elesse papa, nel 1958, l'anziano Angelo Giuseppe Roncalli . Il breve ma intenso pontificato di Giovanni XXIII vide Montini attivamente coinvolto, soprattutto nei lavori preparatori del Concilio Vaticano II. Il concilio però si interruppe il 3 giugno 1963 per la morte di papa Roncalli, malato da qualche mese. Il Conclave che seguì si concluse con l'elezione di Montini, che assunse il nome di Paolo VI, il 21 giugno 1963. Giacomo Puccini Giacomo Puccini nasce da una famiglia di musicisti da cinque generazioni. Fin da piccolo dimostra di possedere un grande talento musicale, anche se non dimostra di essere propriamente un ragazzo prodigio (al pari di un Mozart, ad esempio). Indolente e poco incline allo studio, forse perché gli veniva tutto fin troppo facile, i professori lamentavano la sua pigrizia. Riesce comunque ad ottenere una borsa di studio per il Conservatorio di Milano; tuttavia la Lucca, 1858 - Bruxelles, 1924 madre, desiderosa di continuare le tradizioni familiari, lo manda a studiare presso l'istituto musicale di Lucca. Con l'aiuto finanziario dei familiari e grazie ad una borsa di studio della Regina Margherita, si iscrive al Conservatorio di Milano, dove dal 1880 al 1883 studia con Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli. Quest'ultimo presenta il giovane compositore allo scrittore Ferdinando Fontana il quale si occupa di scrivere il libretto per la prima opera di Puccini: "Le Villi". Presentata ad un concorso, l'opera non riesce a vincere il premio, ma si guadagna il favore del pubblico quando viene rappresentata a Milano nel 1884. Sarà con "Manon Lescaut" del 1893 e la "Bohéme" del 1896, rispettivamente terza e quarta opera di Puccini, entrambe rappresentate per la prima volta a Torino, che troverà fama e fortuna. Le due opere successive, "Tosca" del 1900 e "Madama Butterfly" del 1904, vengono accolte con minore entusiasmo alla prima esecuzione. I critici che avevano condannato la Tosca vengono però in seguito smentiti dal pubblico; così, dopo la revisione nelle settimane successive alla prima alla Scala, anche Madama Butterfly ottiene un grande successo. Giacomo Puccini sposa nel 1904 Elvira Gemignani. Elvira ossessiona Giacomo con le sue scenate di gelosia. Tutte queste scenate, com'è facile intuire, tolgono la necessaria serenità al maestro, che vive momenti assai tristi e di grave depressione. La fama rimane comunque ben salda, ormai nell'empireo dei compositori acclamati in tutto il mondo. Il compositore arriva ad essere ben presto addirittura indicato come l'erede di Verdi, anche se forse Puccini non sarà altrettanto innovatore dal punto di vista musicale e drammatico. L'opera successiva, "La Fanciulla del West", viene scritta per il Metropolitan di New York, dove è rappresentata nel 1910 per la prima volta. Seguono "La rondine" del 1917, il "Trittico" del 1918 ed infine "Turandot", il cui ultimo atto sarà completato da Franco Alfano dopo la morte di Giacomo Puccini, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924. La prima di Turandot verrà eseguita alla Scala di Milano nel 1926. Fabrizio de Andrè Fabrizio Cristiano De André è stato un cantautore italiano. Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli, prostitute e persone spesso ai margini della società, e sono state considerate da alcuni critici come vere e proprie poesie, tanto da essere inserite nelle antologie scolastiche.Era conosciuto anche come Faber, soprannome datogli dall'amico d'infanzia Paolo Villaggio e derivante dalla sua predilezione per i pastelli della Faber-Castell.In quasi 40 anni di attività artistica, De André ha inciso tredici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi ripubblicate in varie antologie. Di simpatie politiche anarchiche, libertarie e pacifiste, è stato anche uno degli artisti che maggiormente ha valorizzato la lingua ligure ed esplorato, in misura minore, il sardo gallurese e il napoletano. La popolarità e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni a dedicargli vie, piazze, parchi, biblioteche e scuole subito dopo la sua prematura scomparsa. Genova 1940 – Milano 1999 Papa Pio XII Elezione Predecessore Successore 2 Marzo 1939 Pio XI Giovanni XXIII Era il terzogenito dell'avvocato della Sacra Rota Filippo Pacelli e di Virginia Graziosi. Dopo le elementari e la frequenza al liceo di Stato, Eugenio Pacelli entrò nel Collegio Capranica e poi, dal 1894 al 1899, studiò teologia alla Gregoriana presso cui si addottorò nel 1901, quando già da due anni era stato ordinato sacerdote. Del 1902 è la laurea in giurisprudenza, anche se non ebbe mai modo di praticare l'avvocatura. Il 13 maggio 1917, Benedetto XV lo ordinò vescovo e, in seguito lo nominò nunzio apostolico in Baviera. Contemporaneamente, dal 1920, fu primo nunzio per l'intera Germania con sede nella nuova nunziatura di Berlino. Durante questi dodici anni Pacelli si avvicinò molto al mondo tedesco e conobbe bene la realtà politica della Repubblica di Weimar. Fu creato cardinale da Pio XI nel 1929; e il 1930 divenne segretario di Stato. Come Segretario di Stato, fu spesso in viaggio sia con una serie Roma, 1876 – Castel Gandolfo, 1958 di importanti missioni diplomatiche negli Stati Uniti nel 1936, sia con la partecipazione a una serie di congressi eucaristici in Ungheria e Argentina, o a manifestazioni religiose a Lourdes o Lisieux, viaggi che gli permisero, tra l'altro, di farsi conoscere dalle gerarchie cattoliche esterne alla Curia Romana. Pacelli fu tra i primi prelati ad usare l’ aereo per i suoi spostamenti e per questo un giornale americano lo soprannominò il "cardinale volante". Pacelli fu il primo segretario di Stato a venir eletto papa. Eletto in un periodo di grandi tensioni internazionali, con il regime nazista che iniziava ad occupare molti territori europei, il Papa tentò invano di scongiurare il rischio di una nuova guerra mondiale con diverse iniziative. Tuttavia tali iniziative furono inutili. Il 1º settembre, la Germania invade la Polonia e il 3, Francia e Regno Unito rispondono all'attacco: è la seconda guerra mondiale. Papa Pacelli tentò con altri appelli di far cessare le ostilità e organizzò aiuti alle popolazioni colpite e creò l'ufficio informazioni sui prigionieri e sui dispersi. Una delle accuse più gravi che si rivolgono a Pio XII è di non aver mai condannato di essersi impegnato per fermare le deportazioni degli ebrei nei campi di concentramento, deportazione della quale era a conoscenza. Secondo stime indipendenti, e documentate da numerose testimonianze, la Chiesa cattolica durante il pontificato di Pio XII fu molto attiva nel contrastare il genocidio ebraico, pagando anche con la vita di molti religiosi: una stima imprecisa valuta che circa seicentomila ebrei siano stati salvati dall'Olocausto, un numero superiore a quello ottenuto da tutte le altre organizzazioni umanitarie e chiese cristiane messe insieme; questo grazie all'opera nascosta di sacerdoti, frati, suore, laici, i quali operarono con la benedizione, comunque mai dichiarata ufficialmente, di papa Pio XII. Negli anni successivi, Pio XII, anche per il suo carattere schivo e introverso, s'isolò molto, non convocando più nuovi concistori e ridusse all'osso l'organizzazione della Curia Romana. Tuttavia fu un Papa particolarmente amato dalla gente: istituì l'Angelus domenicale dalla finestra di Piazza San Pietro e fu il primo Papa le cui immagini vennero trasmesse in televisione. Grazie alla conoscenza di numerose lingue, fu uno dei primi a rivolgersi in lingua straniera ai pellegrini che venivano a Roma. Pio XII si spense a Castel Gandolfo il 1958 all'età di 82 anni. Sergio Leone Figlio di uno dei pionieri del cinema muto italiano, Vincenzo Leone, conosciuto col nome d'arte di Roberto Roberti, e dell'attrice Edvige Valcarenghi, nota col nome d'arte di Bice Waleran, Leone iniziò a lavorare nell'ambiente cinematografico già a diciotto anni. Già negli anni cinquanta cominciò a scrivere sceneggiature, inizialmente per il cosiddetto genere peplum, film epico-storici in costume molto in voga all'epoca. I primi lavori di un certo rilievo lo videro come assistente regista o direttore della seconda unità in numerose produzioni hollywoodiane di grande importanza, girate agli studi di Cinecittà a Roma, nel periodo della cosiddetta Hollywood sul Tevere. Nel 1959 subentra a Mario Bonnard, colpito da una malattia che lo costrinse ad abbandonare il set, alla regia di Gli ultimi giorni di Pompei, al quale aveva collaborato alla sceneggiatura. Dopo aver rifiutato un'offerta per dirigere Il padrino, lavorò per circa dieci anni a un proprio progetto epico, questa volta incentrato sulla mafia e i gangster americani: C'era una volta in America, era un'idea nata prima ancora di C'era una volta il West. Il film ebbe grande successo di pubblico e critica in tutto il mondo, tranne che negli USA. Roma, 1929 – Roma, 1989 Quando morì il 30 aprile 1989 per un attacco di cuore, il regista era al lavoro su un progetto che avrebbe dovuto riguardare l'epico Assedio di Leningrado durante la Seconda guerra mondiale. Sergio Leone è stato anche regista di spot pubblicitari. Nonostante le positive critiche internazionali e il successo del pubblico, non è mai stato nominato neppure per un Oscar. Ennio Morricone Morricone è famoso soprattutto per le sue numerose colonne sonore cinematografiche, (496 al momento, l'ultima è Mi ricordo Anna Frank), di cui solamente 30 scritte per film western. Il suo particolare e imitato stile di composizione per questo genere è esemplificato in particolare dalla colonna sonora di Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone, regista con il quale il compositore diede vita ad una lunga e proficua collaborazione. La produzione di Morricone annovera inoltre una nutrita schiera di composizioni, che non sono nate per il cinema : opere teatrali, lavori sinfonici e per solista e orchestra, composizioni corali, musica da camera, ecc. Ennio Morricone è Accademico Effettivo dell'Accademia Roma, 1928 Nazionale di Santa Cecilia oltre che socio da molti anni della prestigiosa associazione Nuova Consonanza che svolge in Italia un importante ruolo di diffusione e produzione di musica contemporanea. Morricone ha venduto più di 50 milioni di dischi. San Mauro di Romagna, 1855 – Bologna, 1912 Giovanni Pascoli da ragazzo fu nel collegio dei Padri Scolopi ad Urbino, quindi nei licei di Rimini e di Firenze. Nel 1867, il padre, mentre tornava a casa fu ucciso. Non si seppe mai chi fosse l’assassino. Poco dopo la morte del padre il Pascoli perse anche la madre e le due sorelle: e la famiglia, composta prevalentemente di ragazzi, cadde nella miseria e nel dolore. Il poeta poté giungere alla laurea, grazie ad una borsa di studio che gli permise di frequentare l’università di Bologna. Su questo fatto importante egli ha lasciato una commossa rievocazione nel racconto:"Ricordi di un vecchio scolaro". Da professore insegnò a Matera e quindi a Massa ed a Livorno, ma avendo assunto atteggiamenti anarchici, fu trasferito a Messina. Ma non fu un ribelle, anzi, alla maniera decadente si chiuse nel suo dolore, si isolò in se stesso, solo con le sue memorie e con i suoi morti. Intanto iniziò la collaborazione con la rivista Vita nuova, su cui uscirono le prime poesie di Myricae, raccolta che continuò a rinnovarsi in cinque edizioni fino al 1900. Vinse per ben tredici volte la medaglia d'oro al Concorso di poesia latina di Amsterdam, col poemetto Veianus e coi successivi Carmin. Certamente le vicende tristissime della sua famiglia, a cui egli assistette da fanciullo, e poi le difficoltà economiche e gli ostacoli da superare, sempre solo, lasciarono un solco profondo nel suo animo ed influirono sul suo carattere e conseguentemente sulla sua poesia. Nel 1894 fu chiamato a Roma per collaborare con il Ministero della pubblica istruzione. Nella capitale pubblicò la prima versione dei Poemi conviviali ed ebbe modo di conoscere e frequentare Gabriele D'Annunzio. Le trasformazioni politiche e sociali che agitavano gli anni di fine secolo e preludevano alla catastrofe bellica europea e all'avvento del fascismo gettarono progressivamente Pascoli, già emotivamente provato dall'ulteriore fallimento del suo tentativo di ricostruzione familiare, in una condizione di insicurezza e pessimismo ancora più marcati, che lo condussero nel baratro dell'alcolismo. Nel 1905 assume la cattedra di letteratura italiana all'Università di Bologna succedendo a Carducci. Nel novembre 1911, presenta al concorso indetto dal Comune di Roma per celebrare il cinquantesimo dell'Unità d'Italia, il poema latino inno a Roma. Il 6 aprile 1912, già malato di cirrosi epatica, a causa dell'abuso di alcool, si spegne nella sua casa di Bologna, a causa di un cancro al fegato, all'età di cinquantasei anni. Viene sepolto nella cappella annessa alla sua dimora di Castelvecchio di Barga, dove sarà tumulata anche l'amata sorella Maria. La sua ribellione fu un senso di ripulsa e di avversione per una società in cui era possibile uccidere impunemente e nella quale si permetteva che una famiglia di ragazzi vivesse nella sofferenza e nella miseria. Non c’è ribellione nella sua poesia, ma rassegnazione al male, una certa passività di fronte ad esso: vi domina una malinconia diffusa nella quale il poeta immerge tutto: uomini e cose. Egli accetta la realtà triste come è, e si sottomette al mistero che non riesce a spiegare. La sua poesia non ha una trama narrativa e non è neppure descrittiva: esprime soltanto degli stati d’animo, delle meditazioni. E' l’ascolto della sua anima e delle voci misteriose che gli giungono da lontano: dalla natura o dai morti. Laura Pausini Solarolo,1974 La passione per la musica viene dal padre, pianista di pianobar, che la inizia al canto e la porta con sé in qualche serata. Dopo essersi fatta notare a Castrocaro per le doti vocali non comuni, inizia la sua favola. È il 25 febbraio 1993: Laura sale sul palcoscenico del Teatro Ariston per presentare al Festival di Sanremo "La Solitudine". Ha solo 18 anni, ma la voce mostra già qualità e controllo di prim'ordine, e la canzone diventa rapidamente una sorta di classico della musica leggera italiana. Laura, con il suo stile dimesso da ragazza-come-tutte-le-altre, affascina e colpisce il pubblico: un colpo di fulmine che la porta a una sorprendente vittoria. Nel 2000 esce "Tra Te E Il Mare" (in due versioni, italiana e spagnola), ricco di collaborazioni importanti: tra gli altri, Biagio Antonacci, autore del singolo title track. L'album – neanche a dirlo – riscuote un grande successo. L'affetto e il seguito che accompagnano Laura da anni non fanno che aumentare e arrivano anche quattro nomination al Grammy Latino, che però non trovano seguito perché l'edizione 2001 della manifestazione, prevista per l'11 settembre, salta a causa dell'attentato di New York. Il 2002 si annuncia come l'anno del grande salto: Laura punta al mercato anglosassone e prepara un disco interamente in inglese. Anticipato dal singolo "Surrender", "From The Inside" esce i primi di novembre in Canada e Stati Uniti (in Italia arriva all'inizio del 2003). I primi riscontri del pubblico sono di gradevole stupore: Laura sa colpire anche gli ascoltatori inglesi con il suo pop avvolgente. Intanto si impegna in numerose cause, dal concerto di beneficenza per le famiglie dei pompieri morti l'11 settembre, alle campagne contro l'Aids e contro la violenza sulle donne, e poi ancora negli anni si presterà a supportare Amnesty International e altre associazioni e iniziative. Nel 2002 si esibisce alla cerimonia dei Nobel, l'anno dopo partecipa al Pavarotti & Friends e ai dischi di Hélène Segara e di Elio E Le Storie Tese. Laura deve però affrontare anche una brutta crisi depressiva, dovuta alla rottura nel 2002 con il fidanzato storico, e al contempo manager, Alfredino Cerruti: ci vuole tempo, ma riesce a riprendersi e a trovare un rapporto più maturo con Gabriele Parisi (manager pure lui). Nel frangente, riceve e rifiuta una (scherzosa) proposta di matrimonio da Jim Carrey! Con una grinta tutta nuova, la Pausini torna a ottobre 2004 con il disco "Resta In Ascolto", inciso sia in italiano che in spagnolo e distribuito in 40 paesi. Niente male la lista dei collaboratori eccellenti: Antonacci, Vasco Rossi e Madonna firmano una canzone a testa. Il 2005 è un altro anno denso di progetti, eventi e soddisfazioni, dal grandioso tour mondiale all'esibizione al Live 8 di Roma, fino al Latin Grammy Award che le viene consegnato a Los Angeles per il miglior album pop femminile ("Escucha", la versione spagnola di "Resta In Ascolto") e ai duetti con Claudio Baglioni, Renato Zero, Michael Bublé e Ray Charles (postumo). Esce anche il suo primo disco dal vivo, "Live In Paris 2005". La consacrazione, clamorosa e definitiva, arriva a febbraio 2006 con la vittoria del Grammy per il miglior disco latino: è la prima cantante italiana a riuscire nell'impresa. Dopo la partecipazione a Sanremo nei panni della super-ospite, in estate Laura si unisce in tour a Marc Anthony e Marco Antonio Solis e batte le principali città americane registrando il sold out in tutte le 20 date. A fine anno pubblica in 47 paesi "Io Canto" (in spagnolo "Yo Canto"), un album di cover che omaggia la tradizione canora italiana. Per tre duetti d'eccezione vengono coinvolti Tiziano Ferro, Johnny Halliday e Juanes. PIER PAOLO PASOLINI Scrittore, poeta e registra nacque a Bologna nel 1922 da padre romagnolo e da madre friulana. Dopo gli studi universitari compiuti a Bologna, si rifugiò, negli anni della seconda guerra mondiale, a Casarsa, in Friuli, dove insegnò e si occupò di letteratura in dialetto, promuovendo tra l’ altro un periodico in dialetto friulano. Nel 1949, però, a causa della sue scelte di vita anticonformista, fu costretto a trasferirsi a Roma dove, tra forti difficoltà economiche, continuò il suo lavoro letterario. Negli anni 50-60 ebbe un ruolo di grande importanza nel dibattito culturale, sociale e politico che caratterizzava l’ Italia. Morì tragicamente a Ostia nel 1975. Pier Paolo Pasolini, considerato oggi uno degli intellettuali più acuti e originali della nostra recente vita culturale per la costante adesione ai problemi del momento e per l’ indipendenza da ogni condizionamento esterno, ricordiamo i romanzi: Ragazzi di vita, Una vita violenta e le opere in versi: Le ceneri di Gransci, La religione del mio tempo, Bologna, 1922-Ostia, 1975 Trasumanar e Organizzar. Tra i suoi numerosi film ricordiamo: Il vangelo secondo Matteo, Uccellacci uccellini, Teorema e Decameron. Giuseppe Zanardelli Brescia, 1826 – Maderno, 1903 Frequenta il Liceo classico Arnaldo di Brescia e si laurea in giurisprudenza all'Università di Pavia. Combattente nei Corpi Volontari Lombardi durante la guerra del 1848. Torna a Brescia dopo la sconfitta di Novara e, per un certo periodo, si mantiene insegnando diritto. Collabora al giornale "Il Crepuscolo" con saggi di economia politica. Il 29 Febbraio del 1860 fu affiliato alla Massoneria nella prestigiosa Loggia Propaganda Massonica di Roma. Eletto deputato nello stesso anno, riceve vari incarichi amministrativi, ma si dedica attivamente alla carriera politica solo a partire dal marzo 1876 quando la Sinistra, di cui era stato esponente di spicco, va al potere. Durante questo periodo avvia una riforma del sistema giudiziario e fa approvare il primo codice penale dell'Italia unita, considerato tra i più liberali e progrediti tra quelli vigenti all'epoca: il codice Zanardelli viene presentato alla Camera nel novembre 1887, pubblicato il 22 novembre 1888, promulgato il 30 giugno 1889 ed entra in vigore il 1º gennaio 1890. Tra l'altro, per sua iniziativa personale, si arriva all'abolizione della pena di morte. Dopo essere tornato alla presidenza della Camera, abbandona nuovamente il posto per poter prendere parte attiva alla campagna ostruzionistica del 1899-1900 contro il progetto di legge sulla pubblica sicurezza. Le sue precarie condizioni di salute non gli consentono tuttavia di portare a termine grandi opere. La proposta di legge sul divorzio, sebbene già approvata dalla Camera, deve essere ritirata per la forte opposizione popolare. Si congeda definitivamente dalla scena politica, a causa di una malattia terminale, dando le dimissioni da Primo ministro il 3 novembre 1903. Morirà poco più di un mese dopo. Pio XI Elezione Predecessore Successore 6 febbraio 1922 Papa Benedetto XV Papa Pio XII Papa Pio XI è stato il 259º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica dal 1922 alla sua morte. Nato nella casa che attualmente è sede del Museo Casa Natale Pio XI e del "Centro Internazionale di Studi e Documentazione Pio XI“. Quarto di cinque figli, viene battezzato il giorno dopo la nascita, nella prepositurale dei Santi Siro e Materno con il nome di Achille Ambrogio Damiano Ratti. Avviato alla carriera ecclesiastica dall'esempio dello zio Don Damiano Ratti, Achille studiò a partire dal 1867 nel seminario di Seveso, poi in quello di Monza. Dal 1874 fece parte dell'ordine terziario francescano. Nel 1875 inizia gli studi teologici; i primi tre anni nel Seminario Maggiore di Milano e l'ultimo nel Seminario di Seveso. Nel 1879 è a Roma presso il Collegio Lombardo. Fu ordinato sacerdote il 20 dicembre 1879 a Roma. Achille Ratti diventa papa nel 1922, lo stesso anno che vede l'ascesa al potere di Mussolini. La Questione romana è ancora aperta e il papa come primo atto del suo pontificato decide d'impartire la benedizione apostolica dalla loggia centrale della basilica di San Pietro. E in effetti le relazioni tra il Vaticano e il Fascismo durante il pontificato di Pio XI furono contrassegnati da alti e bassi. Secondo Messori, con queste parole, Pio XI intendeva dire che Mussolini non aveva i pregiudizi che avevano portato tutti i precedenti negoziatori a rifiutare qualsiasi accordo che prevedesse una sovranità territoriale per la Santa Sede. Mina è una cantante, conduttrice televisiva e MINA radiofonica italiana naturalizzata svizzera. Mina nasce a Busto Arsizio nel 1940 da genitori originari cremonesi. Sulla scena internazionale ha raccolto il plauso di molti artisti. Decise di lasciare le scene alla fine del 1978, ritirandosi a vita privata e scegliendo liberamente di non far apparire più in pubblico la sua immagine. Il suo percorso professionale prosegue, da quel momento, quasi totalmente attraverso il manifestarsi della sua voce. Solo nel 2001 si è fatta eccezionalmente riprendere nel suo studio di registrazione permettendo al grande pubblico e soprattutto ai suoi fans di assistere alla nascita di un suo disco. Si trasferì a Lugano nel 1966, ottenendo la cittadinanza svizzera nel 1989. Nel corso della sua carriera ha inciso più di 1.000 brani e venduto oltre 150 milioni di dischi. Busto Arsizio, 1940 Umberto I d’Italia Umberto I fu Re d'Italia dal 1878 al 1900. Figlio di Vittorio Emanuele II, primo re d' Italia e di Maria Adelaide d‘ Asburgo-Lorena. Il suo regno fu contrassegnato da diversi eventi, che produssero opinioni e sentimenti opposti.Il monarca viene ricordato positivamente da alcuni per il suo atteggiamento dimostrato nel fronteggiare sciagure quali l'epidemia di colera a Napoli del 1884, prodigandosi personalmente nei soccorsi (perciò fu soprannominato "Re Buono"), e la promulgazione del cosiddetto codice Zanardelli che apportò alcune innovazioni nel codice penale.Da altri fu aspramente avversato per il suo duro conservatorismo, il suo coinvolgimento nello scandalo della Banca Romana, l'avallo alle repressioni dei moti popolari del 1898 e l'onorificenza concessa al generale Fiorenzo Bava Beccaris per la sanguinosa azione di soffocamento delle manifestazioni del maggio dello stesso anno a Milano, azioni e condotte politiche che gli costarono vari attentati, fino a quello fatale a Monza, il 29 luglio 1900. Torino,1844 – Monza,1900 Fu anche il destinatario di uno dei biglietti della follia di Friedrich Nietzsche. Alessandro Manzoni Alessandro Manzoni, nome completo Alessandro Francesco Tommaso Manzoni, fu uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano. È considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, principalmente per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana. Nacque dal conte Pietro Manzoni e da Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, autore del famoso trattato Dei delitti e delle pene contro la tortura e la pena di morte. In seguito alla separazione dei genitori, Alessandro Manzoni viene educato in collegi religiosi. A vent’ anni si recò a Parigi. Gli anni parigini (1805-1810) furono molto importanti per la sua formazione politica, morale e culturale. Nel 1808, durante un breve soggiorno a Milano, conobbe e sposò Enrichetta Blondel, di religione calvinista. Il fervore religioso della moglie, convertitasi al cattolicesimo, spinse Manzoni a una profonda meditazione sui problemi morali e religiosi che determinò il suo ritorno alla fede cristiana. Visse quasi sempre a Milano in modo apparato, Milano, 1785 – Milano, 1873 seguendo però con passione le vicende del Risorgimento. Nel 1848 firmò con altri patrioti la petizione a Carlo Alberto perché intervenisse in Lombardia contro gli Austriaci; nel 1861 fu nominato senatore del nuovo Regno d’ Italia e gli fu conferita la cittadinanza onoraria di Roma per aver contribuito alla causa italiana. Carlo Alberto Carlo Alberto nacque a Palazzo Carignano a Torino nel 1798 da Carlo Emanuele di Savoia - Carignano e Maria Cristina di SassoniaCurlandia. Nel 1821 scoppiano a Torino moti rivoluzionari che richiedevano la concessione di una costituzione. Dopo un primo periodo di politica reazionaria, Carlo Alberto spinto da due forti personalità come quelle di Vincenzo Gioberti e Massimo d'Azeglio, si aprì a pensieri più liberali. Divenuto re di Sardegna alla morte di Carlo Felice il 27 aprile 1831 le speranze di quanti auspicavano un periodo di riforma in senso liberale parvero vanificarsi. Edmondo De Amicis Oneglia, 1846 – Bordighera, 1908 Studiò a Cuneo e frequentò poi il liceo a Torino. A sedici anni entrò nell'Accademia militare di Modena, dove divenne ufficiale. Nel 1866 partecipò alla battaglia di Custoza e assistette alla sconfitta patita dai Sabaudi a causa dell'incapacità dei comandi. Fu questo forse che fece nascere in lui la delusione che lo spinse ad un certo punto a lasciare l'esercito. In quel periodo era comunque prevalente lo spirito patriottico e vedeva l'esercito come primo luogo in cui si andava formando l'unità d'Italia. Considerava la disciplina militare come valido metodo educativo. Quando poco dopo lasciò l'esercito divenne inviato per la Nazione di Firenze, assistendo tra l'altro alla presa di Roma nel 1870. In questo periodo le sue corrispondenze andarono a formare i libri di viaggio Spagna (1872), Ricordi di Londra (1873), Olanda (1874), Marocco (1876), Costantinopoli (1878/79), Ricordi di Parigi (1879).Il 17 ottobre 1886, primo giorno di scuola, l'editore Treves fece uscire nelle librerie Cuore, che ebbe subito un grande successo, tanto che in pochi mesi si superarono le quaranta edizioni e ci furono traduzioni in decine di lingue. Nel 1903 fu eletto socio dell'Accademia della Crusca. Morì nel 1908 a Bordighera, nella casa di un altro grande scrittore del Novecento, George McDonald. I suoi ultimi anni furono rattristati dalla morte della madre, a cui era molto legato, e dai continui litigi con la moglie Teresa Boassi, che provocarono, nel 1898, il suicidio del loro figlio maggiore, il ventiduenne Furio, disperato a causa della situazione familiare ormai infernale. Luigi Pirandello Luigi Pirandello frequentò le Università di Palermo e di Roma e si laureò in lettere a Bonn, in Germania. Tornato in Italia, si stabilì a Roma, dove si dedicò alla sua attività letteraria e di docente universitario alla Facoltà di Magistero. Intanto dovette affrontare una grave crisi economica familiare; per di più in quel periodo la moglie fu colpita da una grave malattia mentale. Pur conducendo una vita appartata, continuò a scrivere e, a partire dal 1915, si dedicò soprattutto al teatro. Nel 1925, ormai famoso in Italia e all’ estero, formò la compagnia Teatro dell’ Arte di Roma di cui assunse la direzione artistica. Nel 1934 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Girgenti,1867 - Roma,1936 Giuseppe Ungaretti Giuseppe Ungaretti nacque ad Alessandria d’ Egitto e qui trascorse la sua giovinezza. Nel 1912 si trasferì a Parigi, dove completò la propria formazione culturale e venne a contatto con importanti personalità artistiche e letterarie di quel tempo. Tornato in Italia, prese parte, come volontario, alla Prima guerra mondiale. Alla fine della guerra si stabilì a Roma. Nel 1936 ricevette l’ incarico di insegnare Letteratura italiana all’ Università di San Paolo in Brasile. Rientrato in Italia nel 1942, continuò il suo insegnamento all’ Università di Roma. Morì a Milano nel 1970. Le sue raccolte di versi più importanti sono: Il porto sepolto, L’ allegria, Sentimento del tempo, Il dolore. Giuseppe Ungaretti è considerato l’ Alessandria d'Egitto, 1888 – Milano, 1970 iniziatore della poetica dell’ Ermetismo, incentrata sull’ essenzialità della parola. Italo Calvino Italo Calvino visse la sua infanzia e la sua giovinezza in Italia, in Liguria, e partecipò alla Resistenza. Laureatosi nel 1947, fu assunto dalla casa editrice Einaudi e si trasferì a Torino. Impegnato politicamente nel partito comunista, se ne allontanò nel 1956. Nel 1964, sposatosi, si trasferì a Parigi dove rimase per oltre 20 anni. Tra le sue opere ricordiamo: Il sentiero dei nidi di ragno (romanzo sulla guerra partigiana), Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente, Marcovaldo, Fiabe italiane, Le cosmicomiche, Se una notte d’ inverno un viaggiatore, I racconti. Santiago de Las Vegas,1923 – Siena,1985 Salvatore Quasimodo Salvatore Quasimodo trascorse l’ infanzia e l’adolescenza in Sicilia.Dal 1919 al 1926 visse a Roma dove frequentò il Politecnico, ma abbandonò ben presto gli studi. Trasferitosi a Firenze, venne a contatto con il gruppo letterario della rivista “Solaria” e con l’esperienza poetica degli ermetici. In questo periodo pubblicò le sue prime raccolte di versi. Nel 1934 si trasferì a Milano, dove, accolto nell’ ambiente culturale milanese, si dedicò completamente alla poesia. Nel 1959 gli fu conferito il premio Nobel per la Letteratura. Nella prima fase della sua produzione, fino al 1942, Quasimodo può essere considerato un poeta ermetico. Appartengono a questa fase di poesia Acque e terre (1930), Oboe sommerso (1932), Ed è subito sera (1942). Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, la sua poesia subisce un profondo cambiamento, passando dall’ estrema concentrazione simbolica a un forte impegno civile e sociale. Sconvolto, infatti dagli orrori della guerra, Quasimodo matura l’ idea che la poesia debba interessarsi delle problematiche dell’ uomo Modica,1901 - Napoli,1968 contemporaneo ridandogli, dopo la tragedia della guerra, la fiducia del futuro. Questo impegno si riscontra nella raccolte poetiche: Giorno dopo giorno (1947), La vita non è sogno (1949), La terra impareggiabile (1958), Dare e avere (1966). Gianni Rodari Omegna, 1920 – Roma, 1980 Gianni Rodari nacque da Giuseppe Rodari, fornaio, sposato in seconde nozze con Maddalena Ariocchi, commessa nel negozio paterno. A Omegna frequentò le prime quattro classi elementari ma poi, in seguito alla morte del padre per broncopolmonite, si trasferì a Gavirate in provincia di Varese, paese natale della madre, a nove anni, con il fratello Cesare. In seguito la madre cedette l'attività del marito al fratellastro di Gianni, Mario. Nel 1931 la madre lo fece entrare nel seminario cattolico di San Pietro Martire di Seveso in provincia di Milano, ma comprese ben presto che non era la strada giusta per il figlio e nel 1934 lo iscrisse alle magistrali. Nel 1937 Rodari si diplomò, e nel 1939 si iscrisse alla Facoltà di Lingue dell'Università Cattolica di Milano, abbandonando però i corsi dopo pochi esami. Insegnò a Brusimpiano, Ranco e Cardana di Besozzo. Come lui stesso disse la sua scuola non fu grandiosa a causa della sua giovane età. Durante la seconda guerra mondiale venne esonerato dal servizio militare a causa della salute cagionevole. Nel 1950 lasciò Milano per Roma, dove fondò e diresse, con Dina Rinaldi, il giornale per ragazzi Pioniere, con cui collaborò per una decina d'anni, fino alla cessazione della pubblicazione stessa. Il 25 aprile 1953 sposò la modenese Maria Teresa Ferretti, segretaria del Gruppo Parlamentare del Fronte Democratico Popolare, da cui in seguito nacque Paola nel 1957, e il 13 dicembre dello stesso anno fondò "Avanguardia", giornale nazionale della FGCI. Nel 1970 vinse il premio Hans Christian Andersen, divenendo l'unico italiano del settore scrittori a riceverlo. Dal 1966 al 1969 Rodari non pubblica libri, limitandosi a una intensa attività di collaborazioni per quanto riguarda il lavoro con i bambini. Il 10 aprile 1980 si fece ricoverare in clinica a Roma, per operarsi a una gamba; morì quattro giorni dopo, il 14 aprile, per collasso cardiaco. Aveva 59 anni. Tra le sue opere ricordiamo: Filastrocche in cielo e in terra, Il libro degli errori, Favole al telefono, Il gioco dei quattro cantoni, C'era due volte il barone Lamberto. Adionilla Pizzi Sant'Agata Bolognese, 1919 – Milano, 2011 Figlia di Angelo, contadino che curava anche la manutenzione stradale per conto del comune, e di Maria, sarta a domicilio. Le tocca in sorte un nome di battesimo sbagliato, per un errore anagrafico, dato che avrebbe dovuto chiamarsi Dionilla, per accontentare la nonna. Il cognome Negrini, da più parti attribuito alla sua effettiva anagrafe, è stato da lei stessa giudicato un'inspiegabile leggenda metropolitana. Dopo aver frequentato l'avviamento professionale, si impiega dapprima come piccinina di sartoria, poi al panificio militare di Casaralta e infine come collaudatrice di apparecchi radio alla Ducati di Bologna. Prima ancora che nel mondo della canzone, la Pizzi si mise in evidenza nel campo delle rassegne di bellezza che, alla fine degli anni trenta, cominciavano a fare la loro apparizione. Partecipò al concorso Cinquemila lire per un sorriso, ideato nel 1939, concorso che fu in un certo senso l'antesignano della futura manifestazione Miss Italia. Il 24 settembre 1940, sposò Guido Pizzi, un giovane manovale edile che nonostante avesse il suo stesso cognome, non era un suo parente. Pochi giorni dopo il matrimonio, il marito viene richiamato alle armi e la coppia si separò per sempre. Sempre nel 1940, tramite l'appoggio di uno zio ufficiale dell'esercito, inizia ad esibirsi negli spettacoli organizzati per le Forze Armate. Nel 1942 Nilla Pizzi vince, davanti a diecimila concorrenti, un concorso per Voci Nuove indetto dall'EIAR. Inizia ad esibirsi con l'orchestra Zeme, debuttando alla radio nello stesso anno. Passata nella formazione di Cinico Angelini, il 20 febbraio 1944 incide il suo primo disco per la Parlophon. Il 23 febbraio, arriva anche la sua prima canzone solista: Alba della vita. Allontanata dalla radio nella primavera del 1944, a causa della sua voce considerata troppo sensuale ed esotica per il regime fascista, nella stagione 1945/1946 gira i teatri e le sale da ballo di tutta Italia, al seguito dell'orchestra del maestro Cinico Angelini, al quale si è nel frattempo legata anche sentimentalmente, ma si esibisce anche con l'orchestra Gimelli e con quella della sala Gay di Torino. Fa ritorno stabilmente alla radio nel 1946, avendo con sé un contratto discografico che la lega alla Cetra; reclamata da La Voce del Padrone, è costretta ad incidere utilizzando alcuni pseudonimi; alcuni dischi escono senza alcuna dicitura. Tutto questo fino al 1949, anno in cui la Pizzi potrà finalmente tornare ad incidere solo col proprio nome. Nonostante tutto, nel frattempo è diventata popolarissima. Nel periodo cha va dal 1948 ed il 1950 cambiarono le tendenze ed i gusti del pubblico, grazie all'affermazione dello stile latino-americano imposto attraverso Hollywood, e quindi si diffusero anche in Italia brani al ritmo di samba, rumba, baiòn, calypso e cha cha cha. Nilla Pizzi seppe destreggiarsi anche in brani allegretti grazie ad interpretazioni ironiche. Nel 1960 ritorna al Festival di Sanremo ed entra in finale con la canzone Colpevole in coppia con Tonina Torrielli. Dal 1988 al 1992 è stata conduttrice di un varietà televisivo locale Romagna Mia. Negli anni novanta è stata spesso ospite dei programmi televisivi RAI condotti da Paolo Limiti in cui reinterpretò più di cinquecento canzoni di vario genere e repertorio. Nel febbraio 2010 è Ospite durante la terza serata nella quale si festeggiavano i 60 anni del Festival, è intervenuta sul palco del Festival di Sanremo 2010 dopo l'omaggio tributatole da Carmen Consoli. Il 29 marzo 2010 Nilla Pizzi è apparsa come ospite della trasmissione televisiva condotta da Paolo Limiti Minissima 2010. A settembre 2010 ha iniziato i lavori per la registrazione di un nuovo album di inediti che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2011. Nilla Pizzi muore improvvisamente in una clinica di Milano, all'età di 91 anni in seguito ad un intervento, che inizialmente aveva ben sopportato. Quartetto Cetra Nel 1940 venne fondato a Roma da Enrico De Angelis, Giovanni Giacobetti, Iacopo Jacomelli e Enrico Gentile un quartetto vocale, che prese il nome di Quartetto Egie, dalle quattro iniziali dei nomi dei componenti. Il Quartetto Egie debuttò il 27 maggio 1940 al Teatro Valle di Roma, eseguendo la canzone Bambina dall'abito blu. Alcuni mesi dopo, nel 1941, Iacopo Jacomelli lasciò il gruppo e fu rimpiazzato da Antonio Virgilio Savona, un pianista che già da qualche tempo curava gli arrangiamenti del gruppo; in seguito alla sostituzione il gruppo rimase momentaneamente senza nome e poi, nello stesso anno, fu scritturato dall'EIAR e assunse il nome definitivo di Quartetto Cetra. Il nuovo nome non fu preso dalla casa discografica per cui il gruppo iniziò ad incidere i primi 78 giri. Il Quartetto Cetra debuttò nel 1941 alla radio, dove oltre a esibirsi, accompagnavano i cantanti più noti. Il primo disco a 78 giri pubblicato fu, il 7 novembre dello stesso anno, L'arca di Noè/Il visconte di Castelfombrone, con ancora Enrico Gentile nella formazione. Nel 1942 Felice Chiusano subentrò a Enrico Gentile, partito per fare il militare. L’ 8 settembre del 1943 Lucia Mannucci, allora cantante solista in ascesa, insieme al Quartetto Cetra eseguì la canzone Dove siete stata nella notte del 3 giugno?. Sempre nello stesso anno il gruppo partecipò allo spettacolo '"Ritmi e canzoni" al Teatro Nuovo milanese. Nel 1945 il quartetto incise il brano Pietro Wughi il ciabattino, primo Boogie-woogie italiano; nello stesso anno incisero due 78 giri con Natalino Otto, accompagnandolo come coristi insieme a Lucia Mannucci, usando la denominazione i 5 Shoe Shine. Nel 1947, dopo una breve e felice esperienza come gruppo strumentale, Enrico De Angelis lasciò definitivamente il gruppo per ragioni personali, e fu rimpiazzato da Lucia Mannucci, moglie di Virgilio Savona; così il Quartetto Cetra raggiunse la sua formazione definitiva, che fu mantenuta per tutto il resto della lunghissima carriera artistica del gruppo. Passati alla casa discografica Decca, incisero altri 78 giri per poi ritornare, nel 1949, alla casa discografica Cetra: due canzoni del periodo, vennero reincise per l'etichetta torinese con un nuovo arrangiamento, curato da Pippo Barzizza, diventando due tra le loro canzoni più note. L'anno seguente, oltre alle apparizione cinematografiche con Renato Rascel e Paolo Stoppa, il riconoscimento del premio "Passerella d'oro", le esibizioni teatrali assieme ad Alberto Sordi e Wanda Osiris, il Quartetto fece capolino alla radio. Lo stile iniziale del quartetto fu quello delle elaborazioni vocali jazz e swing. Successivamente il gruppo trovò la propria formula, che combinava canzone e spettacolo: brani orecchiabili dai testi allegri ma con arrangiamenti raffinati, interpretati in scenette divertenti. Questa formula conquistò il pubblico, e il Quartetto Cetra diventò presto popolarissimo prima alla radio, poi in teatro e infine alla televisione. Un grande pregio riconosciuto al Quartetto Cetra fu quello di saper combinare l'elevata professionalità con l'intrattenimento popolare. Nel 1948 il Quartetto Cetra partecipò nel doppiaggio dei cori del film Dumbo. Per questo lavoro ricevettero una lettera autografa di congratulazioni da parte di Walt Disney. Altri film doppiati dal gruppo furono Musica, maestro, Lo scrigno delle sette perle e Il mago di Oz. Nel 1949 il Quartetto incise quella che divenne forse la loro canzone più nota, Nella vecchia fattoria. Nel 1951 il Quartetto Cetra debuttò in teatro dove lavorarono con altre grandi celebrità come Wanda Osiris e Alberto Sordi. Benedetto XV Genova, 1854 – Roma, 1922 Elezione 3 Settembre 1914 Predecessore Papa Pio X Successore Papa Pio XI Giacomo Della Chiesa, nacque da famiglia nobile, terzo di quattro figli di Giuseppe e di Giovanna dei marchesi Migliorati. La famiglia Della Chiesa faceva parte del patriziato genovese, nel quale aveva raggiunto, nel XVI secolo, una posizione di particolare rilievo. Anche la famiglia materna era aristocratica: i Migliorati di Napoli, che avevano dato già i natali a un precedente Pontefice: Innocenzo VII. Su pressione del padre, il quale si era opposto al desiderio di Giacomo di entrare quanto prima nel seminario diocesano, egli si iscrisse nel 1872 alla facoltà di giurisprudenza della Regia Università di Genova, dove si laureò dottore in legge nel 1875. Solo allora il padre acconsentì a fargli intraprendere la carriera ecclesiastica; impose tuttavia al figlio di proseguire gli studi, iniziati presso il seminario di Genova, a Roma presso il Collegio Capranica e la Pontificia Università Gregoriana. Qui Giacomo Della Chiesa ottenne la laurea in teologia. Dopo essere stato ordinato presbitero il 21 dicembre 1878, entrò nel servizio diplomatico della Santa Sede cioè nell'Accademia Pontificia dei nobili ecclesiastici, dove avviene la preparazione in scienze diplomatiche. Nel 1883 partì per Madrid come segretario del nunzio apostolico Mariano Rampolla del Tindaro e nel 1887 tornò a Roma, quando questi fu nominato Segretario di Stato e Cardinale da papa Leone XIII. Della Chiesa divenne Minutante Pontificio e Sostituto della Segreteria di Stato, con Rampolla e poi con il cardinale Rafael Merry del Val. Quando il Cardinale Rampolla, dopo l'elezione di Pio X, fu sostituito dall'altrettanto valente Merry del Val, Della Chiesa mantenne inizialmente il proprio posto. Ma, proprio a causa del suo stretto legame con il cardinale Rampolla, principale architetto della politica di apertura di Leone XIII e rivale di Pio X nel conclave del 1903, Della Chiesa cadde rapidamente in disgrazia rispetto alla nuova linea più conservatrice del papato. Egli fu quindi spinto a lasciare la Santa Sede e il servizio diplomatico con la nomina, il 16 dicembre 1907, ad arcivescovo di Bologna secondo la nota massima latina promoveatur ut amoveatur. Giunse a sorpresa a Bologna la sera del 18 febbraio 1908. Si applicò con dovizia al proprio impegno senza risparmiarsi. Non passarono tuttavia che pochi mesi ed egli, il 3 settembre 1914, fu inaspettatamente eletto papa con il nome di Benedetto XV in onore del Pontefice Benedetto XIV, il quale era stato anch'egli arcivescovo metropolita di Bologna prima di salire al soglio pontificio. Benedetto XV fu eletto papa poche settimane dopo l'inizio della Prima guerra mondiale. Consapevole della gravità del momento, decise che l'incoronazione si tenesse non nella basilica di San Pietro ma, più modestamente, nella Cappella Sistina. Benedetto XV è all'origine della rifondazione dell'attività missionaria della chiesa dell'inizio del novecento. Nel 1917 promulgò la prima edizione del Codice di diritto canonico, che rimarrà in vigore fino alla riforma del 1983. Di salute cagionevole, morì a causa di una broncopolmonite, in seguito lo successe papa Pio XI. Domenico Modugno Polignano a Mare, 1928 – Lampedusa, 1994 Domenico Modugno nacque da Vito Cosimo Modugno, comandante del Corpo delle Guardie Municipali, e Pasqua Lorusso; ebbe due fratelli, Vito Antonio e Giovanni, e una sorella, Teresa,tutti più grandi di lui. Nel 1935 il padre venne trasferito a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi; Mimmo a 7 anni iniziò ad andare a scuola e si ambientò nella sua nuova residenza, imparando il dialetto vernacolo sanpietrano, che può ricordare il siciliano; in questo dialetto scrisse le sue prime canzoni. Durante l'adolescenza imparò a suonare la chitarra, grazie agli insegnamenti del padre Vito Cosimo, e la fisarmonica, mentre nel 1945 compose le sue due prime canzoni, che tuttavia non inciderà mai. Scrisse anche alcune poesie. Successivamente le sue canzoni saranno scritte tutte nel dialetto del suo paese, San Pietro. Nel frattempo frequentò l'Istituto di Ragioneria a Lecce. Nel 1947 si trasferì, all'insaputa del padre, a Torino per cercare fortuna, e lavorò prima come cameriere e poi come apprendista gommista alloggiando in una baracca in affitto. Il freddo che patirà nel capoluogo piemontese, gli rimarrà nell'anima. Nel 1949, dopo il servizio militare effettuato a Bologna ritornò a San Pietro Vernotico. In questo periodo iniziò a esibirsi come suonatore di fisarmonica nei festini di paese, improvvisando serenate alle giovani ragazze con il suo gruppo storico di amici conquistandosi la fama di fimminaru sciupafemmine per via del suo aspetto fisico e delle sue doti artistiche straordinarie. Nonostante a San Pietro Vernotico la sua attività teatrale sia instancabile, la vita di paese cominciò ad andargli stretta, e decise perciò di ritornare prima a Torino e poi di spostarsi a Roma, dove i primi tempi alloggiò presso il convento dei frati camaldolesi al Celio; si iscrisse al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla scuola per attori, riuscendo anche a vincere una borsa di studio da cinquantamila lire al mese. Qui conobbe una giovane aspirante attrice siciliana, Franca Gandolfi, figlia di un colonnello benestante, che diventerà poi sua moglie il 26 giugno 1955. Nel 1949 Modugno effettuò la sua prima comparsa in un film. Il primo disco pubblicato nel 1954 è un 78 giri: La cicoria/Ninna nanna ;entrambi i brani erano stati presentati nella trasmissione condotta da Walter Chiari, Controcorrente. I genitori si separarono in quello stesso anno. Nel 1956, riuscì a debuttare come autore al Festival di Sanremo, la sua Musetto, già incisa in precedenza dall'autore, e si classificò all'ottavo posto. Dello stesso anno è Io, mammeta e tu, che contribuì a far circolare il nome del cantautore. Sempre in quello stesso anno decise di fare alcune tournée in Francia traducendo alcune sue canzoni come Vecchio Frack o Io, mammeta e tu, in francese. Divenne uno dei protagonisti della musica leggera italiana ed internazionale quando, con Nel blu dipinto di blu, trionfò al Festival di Sanremo del 1958 insieme a Johnny Dorelli. Dopo Sanremo, la canzone arrivò terza all'Eurofestival e vinse nel 1958 tre Premi Grammy, uno come disco dell'anno, uno come canzone dell'anno ed uno come miglior interprete del 1958. Si esibì all'Ed Sullivan Show, il programma televisivo più popolare degli Stati Uniti, e poi cominciò un lungo tour che toccò, tra le tante città, Boston, Buffalo, Los Angeles e New York dove, il 18 settembre, suonò alla Carnegie Hall: fu proprio durante la tournée che la moglie diede alla luce, con qualche settimana di anticipo, il suo primogenito, ma Modugno non potè ritornare in Italia a causa delle forti penali previste nel contratto. Il 1958 fu per il cantautore un anno frenetico: passò dal piccolo successo italiano alla grande popolarità internazionale, con tournée negli Stati Uniti ed in America Latina, incisioni discografiche estere, apparizioni in vari programmi televisivi. Pur con il successo come cantante, Modugno continuò anche l'attività di attore, partecipando a numerosi film. Collaborò anche con i poeti Salvatore Quasimodo, che dopo averlo conosciuto gli diede l'autorizzazione per mettere in musica due sue poesie, e Pierpaolo Pasolini. Domenico Modugno fu colpito da un ictus il 12 giugno 1984 durante la registrazione di una trasmissione su Canale 5. Morì nella sua casa di Lampedusa stroncato da un infarto all'età di 66 anni. Francesco De Gregori Roma, 4 aprile 1951 Nato da Giorgio De Gregori, bibliotecario, e Rita Grechi, insegnante di lettere, deve il proprio nome in memoria e ricordo dello zio Francesco, partigiano vicecomandante delle brigata Osoppo con il nome di battaglia Bolla, trucidato a Porzûs il 7 febbraio 1945 insieme ad altri partigiani da una formazione partigiana comunista. Ha trascorso alcuni anni della sua infanzia a Pescara per poi tornare a Roma sul finire degli anni cinquanta; ha frequentato il liceo classico al Virgilio. Nel 1966, insieme al padre e al fratello Luigi, si recò a Firenze per prestare soccorso alla popolazione colpita dall'alluvione. Nel 1966 imparò a suonare alla chitarra la sua prima canzone. Grazie al fratello iniziò a esibirsi in pubblico: Luigi infatti, si esibiva ogni settimana al Folkstudio, presentando canzoni tradizionali statunitensi e propri brani. Al Folkstudio De Gregori conobbe molti musicisti, Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Giovanna Marinuzzi, con la quale ebbe una breve storia, Ernesto Bassignano e Giorgio Lo Cascio. Sempre con Lo Cascio e la collaborazione di Antonello Venditti ed Ernesto Bassignano, Francesco si esibiva al Folkstudio in uno spazio del programma denominato "I giovani del folk". Spinto dai meccanismi della promozione musicale, partecipò a Un disco per l'estate 1973, classificandosi all'ultimo posto: l'operazione diede i suoi frutti e permise al suo disco d'esordio di avere una minima visibilità. Fu un disco molto discusso dalla critica per la sua vena ermetica. Il suo grande successo arrivò con Rimmel del 1975, uno dei dischi più venduti del decennio, contenente uno dei suoi ritratti più riusciti, l'omonima Rimmel, storia di un addio freddo e distaccato, Pablo, Quattro cani e Pezzi di vetro. Nel 1977 si sposa con Alessandra Gobbi, una sua compagna di liceo, e l'anno successivo nascono due gemelli. Nel 1978 Francesco collabora con Lucio Dalla. Giuseppe Mazzini Genova, 1805 – Pisa, 1872 Nato da Giacomo (medico e professore di anatomia, originario di Chiavari e personaggio attivo nella politica ai tempi della Repubblica Ligure ed in epoca napoleonica) e da Maria Drago di Pegli (fervente giansenista), veniva chiamato "Pippo" dai genitori e dalle tre sorelle. A 14 anni si iscrisse all'Università degli Studi di Genova in medicina, come voleva suo padre, ma – stando a un racconto della madre – vi rinunciò dopo essere svenuto al primo esperimento di necroscopia. Si iscrisse a legge, dove si segnalò per la sua ribellione ai regolamenti di stampo religioso. A 15 anni fu arrestato perché, proprio in chiesa, si rifiutò di lasciare il posto ai cadetti del Collegio Reale. Lo appassionava la letteratura: si innamorò di Goethe, Shakespeare e Foscolo, restando così colpito dallo Jacopo Ortis da volersi vestire sempre di nero. Iniziò ad esercitare la professione nello studio di un avvocato, ma l'attività che lo impegnava maggiormente era quella di giornalista presso l'Indicatore genovese, sul quale Mazzini iniziò a pubblicare recensioni di libri patriottici; la censura lasciò fare per un po' ma poi soppresse il giornale. Nel 1826 scrisse il primo saggio letterario, Dell'amor patrio di Dante, pubblicato poi nel 1837. Il 6 aprile del 1827 ottenne la laurea in diritto civile e in diritto canonico. Mazzini fondò altri movimenti politici per la liberazione e l'unificazione di altri Stati europei: la Giovine Germania, la Giovine Polonia e infine la Giovine Europa. Nel 1868 lasciò Londra e si stabilì in Svizzera, a Lugano. Nel 1870 furono amnistiate le due condanne a morte comminate al tempo del Regno di Sardegna. L'11 agosto partì in nave per la Sicilia, ma il 14, all'arrivo nel porto di Palermo, fu tratto in arresto e recluso nel carcere militare di Gaeta. Costretto di nuovo all'esilio, riuscì a rientrare sotto il falso nome di Giorgio Brown a Pisa, il 7 febbraio del 1872. Qui, malato già da tempo, visse nascosto nell'abitazione di Pellegrino Rosselli fino al giorno della sua morte, il 10 marzo dello stesso anno, quando la polizia del Regno d'Italia stava nuovamente per arrestarlo. L'ambizione di Mazzini, fondando la Giovine Italia era di formare uno Stato italiano "indipendente, libero e repubblicano".