CRESCERE OGGI TRA VECCHI E NUOVI RISCHI Esiti del progetto
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CRESCERE OGGI TRA VECCHI E NUOVI RISCHI Esiti del progetto
INCONTRO DI FORMAZIONE Dr.ssa Federica Guercio Il presente lavoro materiale è stato elaborato in collaborazione con la dr. Federica Lanari e la dr.ssa Caterina Ciucciovè “Adolesco” “Adolescere” Sviluppare “Adolescenza, sua psicologia e relazione con fisiologia, antropologia, sociologia, sesso, crimine, religione e educazione” Fase in divenire e in transizione tra l’età della fanciullezza e l’età adulta Stanley Hall (1904) Periodo di vita compreso tra la fanciullezza e l’età adulta durante la quale si verificano una serie di cambiamenti radicali che riguardano: • IL CORPO (maturazione biologica) • LA MENTE (sviluppo cognitivo) • I COMPORTAMENTI (rapporti e valori sociali) Momento della formazione dell’essere umano caratterizzato da “incertezza” • Modo di agire degli adolescenti • Ruoli genitoriali • Valori di riferimento • Confini temporali • Chiave di lettura psicologica possibile COMPITI di SVILUPPO Gestione della pubertà e della maturazione sessuale 1 Ampliamento degli interessi con acquisizione del pensiero ipotetico deduttivo 2 Acquisizione di una nuova identità con la riorganizzazione del Sé 3 Havighurst Palmonari (2001) 1. Gestione della pubertà e della maturazione sessuale Corpo si allunga, muscoli si rassodano, aumento del peso,sviluppo caratteristiche sessuali primarie e secondarie, funzionamento delle gonadi e aumento delle ghiandole endocrine. Crescita disarmonica. Goffo: gesti e comportamenti rivelano una mancanza di coordinazione. Sperimenta disorientamento, attesa e paura Necessita urgentemente di adattamento alla realtà e di accettarsi 2. Pensiero ipotetico deduttivo Ha inizio con lo stadio delle operazioni formali attorno ai 12 anni LOGICA ASTRATTA Si rappresenta il mondo familiare, scolastico, sociale e politico non più così com’è ma come potrebbe essere date ad es. altre condizioni 3. Acquisizione di una nuova identità Riorganizzazione del Sé Raggiungimento di una nuova stabilità e continuità personale (necessaria per poter prendere decisioni consapevoli sulla propria vita futura) Identità personale L’ ACQUISIZIONE DI IDENTITÀ COMPORTA: Il raggiungimento di una Percezione matura del tempo, a cui è legata la capacità di prefigurarsi le realizzazioni ed in cui si esprime la fiducia di base sperimentata nelle prime fasi di vita. La certezza stabile nella percezione di Sé (contrapposta al dubbio ed alla preoccupazione ossessiva sulla propria identità), in cui si esprime il sentimento di autonomia sviluppato nell’infanzia. L’assunzione e la sperimentazione dei ruoli senza cadere in definizioni negative di Sé e nella riattivazione del senso di colpa sperimentato alla fine dell’infanzia. La capacità di sentirsi adeguati dal punto di vista produttivo in contrapposizione al timore paralizzante nei riguardi del lavoro adulto, in cui si riattiva il sentimento di inferiorità, proprio dell’età scolare. L’acquisizione di un’identità Sessuale definita e stabile. La capacità di un confronto con l’autorità o assunzione di autorità La definizione di un orientamento consapevole nei propri ideali personali e sociali. 4 Stati identità Marcia 2 fattori di crescita l’esplorazione-crisi e l’impegno. L’esplorazione - crisi come e quanto l’individuo ha indagato e sperimentato credenze e direzioni di crescita diverse. L’impegno si riferisce alla scelta di una tra le varie alternative che il soggetto percepisce disponibili nei diversi ambiti vitali. 1. Acquisizione dell’identità chi ha acquisito l’identità ha messo in atto un’esplorazione significativa delle alternative presenti nei diversi ambiti vitali ed ha assunto impegni seri. 2. Moratorium (dilazione) si trova ancora nella fase esplorativa della propria esperienza: gli impegni non sono ancora assunti in maniera netta, ma è presente uno sforzo notevole per raggiungere tale situazione. 3. Blocco dell’identità notevolmente impegnato in alcuni ambiti (es. Professionale, ideologico, religioso), ma senza aver effettuato alcuna esplorazione delle alternative disponibili come se avesse mantenuto le identificazioni ed i valori precedenti senza metterli in discussione. 4. Diffusione dell’identità ha effettuato vari tentativi di esplorazione, ma sempre in modo superficiale. Vi è in questo caso assoluta mancanza di impegno. Il gruppo dei pari nella costruzione dell’identità funge da gruppo d’appoggio Fondamentale per la formazione della personalità Per sperimentare-allargare il proprio mondo Per assumere ruoli sociali Consente l’etero valutazione, l’identificazione, lo sviluppo della capacità critica Sostiene i sentimenti di sicurezza e di incomprensione Compiti evolutivi cui l’adolescente tenta di rispondere Contesti problematici Presentarsi contemporaneamente Comportamenti a rischio sfida o rischio? Sfida e crisi La sfida presuppone un momento di crisi Crisi: dal verbo greco krino, valutare, discernere, separare Un momento di crisi, di riflessione e discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita, per una riorganizzazione Le sfide evolutive aiutano l’adolescente a sviluppare il suo potenziale La sfida è tale, e quindi non è un rischio, se commisurata alle risorse del ragazzo Il rischio Una situazione che provoca l’esaurimento del bagaglio di risorse personali Anche il perpetuarsi di sfide può ugualmente portare ad un esaurimento delle risorse L’adolescente può diventare non più in grado di affrontarle Non lo riconosco più !!?? Nuove sfide genitoriali Stravolgimento degli equilibri familiari Verso una riorganizzazione delle dinamiche relazionali Dove c’è un ragazzo che lancia la sua sfida per crescere, là deve esserci un adulto pronto a raccoglierla» « D. Winnicott Il cervello dei teenager non è difettoso, e non è nemmeno un cervello adulto pronto a metà: l’evoluzione lo ha modellato perché funzionasse in maniera diversa da quella di un bambino o di un adulto» Jay Giedd Il naturale sviluppo cerebrale • Il sistema limbico, che guida le emozioni, si attiva fortemente; mentre la corteccia prefrontale (quella che controlla l’impulsività matura, promuove il raziocinio e il controllo degli impulsi) è in piena evoluzione e lo sarà fino ai 20 anni • Il distacco dagli adulti per rivolgersi agli amici, la propensione al rischio, la ricerca di sensazioni forti, i cambiamenti nel comportamento repentini e radicali sono l’esito naturale dello sviluppo cerebrale The teenage brain. “A neuroscientist’s survival guide to raising adolescents and young adults” Frances E. Jensen « ……gli adolescenti hanno un’incredibile capacità di apprendimento e potranno anche sembrare adulti e pensare sotto molti profili come degli adulti, ma è di cruciale importanza sapere che cosa non sono in grado di fare, insomma quali sono i loro limiti cognitivi, emotivi e comportamentali….» Il cervello degli adolescenti differisce per Connettività e funzionalità Alla nascita il nostro cervello è fornito già di quasi tutti i neuroni che ci serviranno per la vita. Non è fornito delle strutture di connessione tra neuroni,(sinapsi) che continueranno a prodursi con l’esperienza e l’apprendimento. La neurofisiologia e le neuroscienze hanno mostrato come, a fronte di una rivoluzione ormonale Sistema limbico sovraccarico e immaturo (sede dell’integrazione delle emozioni e delle esperienze) Lobi frontali sono l’ultima regione a svilupparsi e a connettersi con le restanti aree cerebrali. (necessari per soppesare le azioni, giudicare i comportamenti e prendere decisioni comportamenti bizzarri o sconclusionati disallineati La variabilità emotiva era attribuita unicamente a fattori ormonali oggi come una credenza da sfatare, poiché i livelli ormonali dei ragazzi e degli adulti non differiscono poi così sensibilmente tra loro Mentre i processi di controllo si ad un’attività immatura delle strutture deputate al supporto dell’emotività, cui si associa un’assenza di controllo inibitorio da parte delle aree più evolute del nostro cervello. Dal Sensation seeking…. • Il «bisogno di vivere sensazioni forti» è un bisogno radicato a livello cerebrale • Il metabolismo della dopamina ha una funzione importante: se i livelli sono molto bassi l’adolescente si sente inutile, svuotato, prostrato • Lo stato di eccitazione restituisce senso di vitalità: le azioni stimolano il metabolismo …. al Risk taking • La disposizione al rischio, il fare qualcosa di proibito ed eccitante è nella mente degli adolescenti e quindi funzionale al distacco • A differenza degli adulti che cercano il rischio da soli, gli adolescenti preferiscono condividerlo in gruppo, rafforzati dal reciproco sostegno e dalla conferma degli altri Il gruppo in adolescenza • Uno spazio transizionale per essere traghettati nel mondo adulto • Il gruppo diventa un contenitore che serve per affrontare le difficoltà della vita • La cultura del gruppo e il pensiero del gruppo equivalgono alla realtà • Bisogno fusionale, relazioni di gemellarità • L’altro visto come doppio, come parte di sé • Omogeneità ed indifferenziazione: il diverso è espulso Il significato dell’agito • Valore comunicativo • L’ azione viene sentita come qualcosa di vitale che può riscattare l’immagine passiva che il ragazzo ha di sé • Come risposta alla spinta dell’area prefrontale • Valore proiettivo: il ragazzo cerca di espellere delle parti di sé vissute come indesiderate • Adattività sociale D. W. Winnicott L’agito indica la sopravvivenza di qualche speranza • Sollecita l’ambiente per verificare se è capace di tollerare l’aggressività • L’ambiente deve offrire una nuova occasione di stabilità e può dare una risposta di realtà alla speranza espressa nell’agito • Noi veniamo sfidati e affrontare la sfida è parte della funzione della vita adulta L’agito non è altro che un SOS per ottenere il controllo da parte di persone forti, amorevoli, sicure e contenitive Comportamenti rischiosi Comportamenti rischiosi COMPORTAMENTI SESSUALI Esitano in effetti dannosi DIFFICOLTA’ DI RELAZIONE Marcata chiusura ed isolamento, aggressività verso i genitori ed i coetanei CONDOTTE PERICOLOSE AUTO-ETERO LESIVITA’ Guida in stato alterato Sport estremi DCA Procurarsi dei tagli BULLISMO USO di SOSTANZE PSICOTROPE Abuso di alcol Uso di altre sostanze COMPORTAMENTI CHE DENUNCIANO DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE Ritiro /abbandono Nuovi rischi CYBERBULLISMO ADOLESCENTI CYBERDIPENDENTI HIKIKOMORI (origini nipponiche: isolarsi, assicurarsi un posto sicuro) VANDALISMO INFORMATICO Rischio • Agire un comportamento che può provocare danni • Probabilità di un evento indesiderato • Possibile perdita futura • Bell e Bell (1993) “Comportamenti a rischio”: azioni intenzionali dagli esiti incerti, con possibilità di conseguenze negative per la salute. Natura transitoria tendono a ridursi e scomparire negli anni successivi all’adolescenza. Funzione adattiva, utilizzati per scopi specifici, subordinati all’espletamento dei compiti evolutivi. La percezione del rischio La percezione del rischio è un fattore che influenza l’adozione di comportamenti di salute. Dipende da: • Credenze personali • Valori della cultura • Percezione di vulnerabilità • Ottimismo • Fattori emotivi • Confronto sociale/influenza sociale Il rischio è influenzato dallo stato emotivo, dalle esperienze fatte e dal gruppo di appartenenza. Il significato del rischio • Alcuni adolescenti avvertono più di altri la propria immagine minacciata da un senso di inutilità e di disvalore • L’ azione rischiosa viene sentita come qualcosa di vitale che può riscattare l’immagine povera di Sé Le azioni rischiose Le azioni dell’adolescente: SALUTARI RISCHIOSE Funzione: raggiungere gli obiettivi di crescita individualmente e socialmente riconosciuti ADATTAMENTO Funzioni adattive del rischio SVILUPPO DELL’IDENTITÀ RIDEFINIZIONE DELLE PROPRIE RELAZIONI SOCIALI Sentirsi adulti Comunicazione Acquisizione e affermazione di autonomia Condivisione di esperienze ed emozioni Trasgressione e superamento dei limiti Esplorazione dei propri limiti Fuga dalla realtà Verifica delle reazioni degli adulti Bullismo BULLISMO • Volontario • Continuativo: che si perpetua nel tempo • Asimmetrico: un ragazzo/a è più potente dell’altro/a • Afinalistico: l’unico scopo è la prevaricazione Almeno tre attori: • La vittima complementarietà • Il carnefice • Il pubblico E IL BULLO?...E LA VITTIMA? Esprimono in modo opposto la stessa problematica di gestione della rabbia • Il BULLO la butta fuori, così non gli appartiene. Incapace di esprimerla correttamente la proietta sulla vittima • La VITTIMA la ingoia, non può esprimerla perché ne è terrorizzata (sensi di colpa e di inadeguatezza) • Il PUBBLICO la scarica attraverso l’immedesimazione in ciò che accade senza sentirsi colpevole (il gregario del bullo: « Per fortuna c’è la vittima così non tocca a me») VERGOGNA E DESIDERIO DIAPPARTENENZA • Il BULLO proietta la vergogna derivante dai suoi dubbi e dalle sue insicurezze, sulla vittima. Deride la vittima perché è lui ad avere paura di vergognarsi • La VITTIMA proietta sul bullo la propria parte di valore, espropriandosi di una parte di sé che è attribuita all’altro («Io sono sfigato, tu no, tu sei figo»). Piuttosto che essere sola ed esclusa la vittima accetta il ruolo di capro espiatorio. Pur nel processo doloroso di essere vittima si sente appartenente ad un gruppo. «IL MODO ANCOR M’OFFENDE» • Solo il dire espone ad una mortificazione • La vittima non ne parla o minimizza (come fosse successo a qualcun altro) perché raccontare l’accaduto la esporrebbe ad una situazione nella quale si riattiva il senso di vergogna rispetto allo sguardo dell’interlocutore. LE CONSEGUENZE PSICOSOCIALI Il BULLO • Disturbi della condotta • Abuso di sostanze • Comportamenti violenti • Delinquenze e reati LA VITTIMA • Rappresentazione di sé come passivo, incapace di difendersi o di autoaffermarsi • Estrema difficoltà nella capacità di rappresentarsi l’altro e i comportamenti dell’altro interpretati secondo l’immagine del «torturatore» • Disturbi d’ansia (attacchi di panico) • Depressione • Fobie specifiche E IN CLASSE? L’adulto autorevole deve intervenire • Mettere in discussione i bulli e il loro comportamento nella classe: farli vergognare per la loro violenza e prevaricazione. • Se l’atto si ripete la sanzione per il bullo è più forte (sanzioni di tipo riparativo) • Non mettere in discussione la classe • Lasciare stare la vittima o schierarsi con lei COME PREVENIRE Interventi per la promozione della consapevolezza e per la responsabilizzazione dei ragazzi • Stimoli culturali (letterari, audiovisivi, di attualità) rispetto ad alcune tematiche: scherzo o prepotenza, spettatori o complici… • Role play (cosa si prova a subire o agire prepotenze, il ruolo degli osservatori, conseguenze a breve e a lungo termine, l’impatto sulla famiglia, cosa fare per fermare o contrastare tali comportamenti) • Costruire le regole in classe per acquisire coscienza di norme spesso accettate senza consapevolezza e firmare il contratto (es: quando vedi una prepotenza denunciala, aiuta la vittima, non stare in silenzio) • Attivare un piano educativo scolastico contro le prepotenze La conflittualità negata CONFLITTO OFF • Con il cambiamento della società è cambiato anche il modo di approcciarsi alla violenza • Si è cercato di eliminarla, violenza negata: non si sa più come affrontarla • La violenza fa parte dell’essere umano: il nostro proporci ed inserirci nel mondo è anche un atto aggressivo • Più che eliminare la violenza si tratta di imparare a riconoscerla e capire come gestirla • L’adulto deve sentirsi in grado di gestire l’aggressività, senza tirarsi indietro • Altrimenti il ragazzo non sa come padroneggiarla- dove metterla Bisogno di regole e divieti espressi con fermezza: per affrontare l’aggressività e gestirla per contenere il ragazzo all’interno di uno spazio più ampio ma delimitato da un recinto Il recinto può anche essere scavalcato, ma nella consapevolezza di oltrepassare un limite Libertà e rivolta CONFLITTO ON • Valore evolutivo della ribellione e della protesta • Stimola il processo di separazione ed individuazione • Essere attivi nello scontro tra le generazioni • Favorisce l’integrazione tra aspetti positivi e negativi di sè Il conflitto come porta relazionale INTERNET, VIRTUALE, DIGITALE Crescere nell’era digitale • Riconfigurazione delle modalità espressive e comunicative • Elaborazione di nuovi linguaggi • Canoni dell’ipertestualità (composizioni a struttura reticolare, nodi tra testi immagini e suoni) • Moltiplicazione dei canali di diffusione e delle modalità di accesso • Processo di comunicazione: dal tipo top-down (uno a molti) al tipo buttom-up (molti a molti) Ambienti digitali • Contesti familiari • Contesti scolastici • Contesti extra scolastici Media tecnologici (digitali, multimediali, interattivi) • Parte integrante dell’esperienza quotidiana • Attorno ad essi si costituiscono relazioni tra adolescenti e adulti, si sviluppano interazioni educative, si negoziano regole, ruoli, appartenenze e valori. Competenza digitale • La quarta competenza chiave per l’apprendimento permanente. • Combinazione di conoscenze e abilità necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione • Dovrebbero essere acquisite dai giovani alla fine del loro ciclo di istruzione obbligatoria • Otto competenze chiave delineate dal Parlamento Europeo: • La comunicazione della madre lingua • La comunicazione in lingue straniere • Competenza matematica • Competenza digitale:“Il saper utilizzare, con dimestichezza e spirito critico, le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione” • Imparare ad imparare • Competenze sociali e civiche • Senso di iniziativa e di imprenditorialità • Consapevolezza ed espressione culturali Partecipation gap Divario di partecipazione • Bambini e ragazzi conoscono gli ambienti comunicativi meglio della maggior parte di genitori ed insegnanti • Assenza degli adulti nei processi di innovazione La ricerca: Open Group e Dipartimento di Scienze dell’educazione Università di BO • Obiettivo: riduzione del digital divide intergenerazionale • Intervistati 30 ragazzi (18M, 12F) dagli 11 ai 14 anni 4 TEMATICHE: PERSONA:rapporto del ragazzo con la tecnologia FAMIGLIA:rapporto che la famiglia ha con la tecnologia SCUOLA:rapporto che la scuola ha con la tecnologia CONSAPEVOLEZZA: consapevolezza del ragazzo riguardo al digitale Persona • Cellulare è il dispositivo più diffuso, il primo con cui entrano in contatto la mattina anche in assenza di una reale necessità • WhatsApp principale ambiente di scambio tra coetanei (scambio di messaggi anche in ore notturne) • Instagram primo social network usato per guardare foto scattate da altri Persona • Sera:diminuzione del coinvolgimento attivo, diffusa passività • Televisione fruita in maniera solitaria;contenuti proposti non sono discussi e condivisi in famiglia • L’uso delle tecnologie influenza il concetto dello “stare in compagnia” • Scarsa capacità di usare il mezzo per coltivare passioni: uso ludico infantile • Interessi generali e senza una specifica direzione Famiglia • Incapacità dei genitori nell’utilizzo del digitale è il tema ricorrente • Ci si rivolge al PADRE per risolvere dei problemi tecnologici • Si ricevono richieste dalla MADRE, di solito poco esperta Regole date dai genitori • TEMPO: limitare quantitativamente l’uso dei dispositivi • CONTENUTO: selezionare qualitativamente i siti e le risorse • RELAZIONE: disciplinare i modi d’uso collegati alla tecnologia Attenzione alle incongruenze tra il contenuto del messaggio e il comportamento di chi lo comunica Scuola Uso della LIM lavagna interattiva: • Come registro elettronico • Come supporto al docente • Come proiettore • Per la correzione di esercizi Il suo utilizzo può permettere: agli studenti di contenere il livello d’ansia collegato alla performance; alla classe di sentirsi maggiormente coinvolta; ai docenti di migliorare la relazione con gli alunni Possibilità di affiancare alle lezioni tradizionali altre modalità di fruizione dei contenuti (piattaforme online o blog). Consapevolezza • Essere “tecnologicamente competente”non è riconosciuto come l’essere capaci di usare le tecnologie in modo competente, ma la capacità di integrarle nella quotidianità • Non conoscono il significato di “Nativi Digitali” • 99%non conosce il significato di multitasking • 47% confonde social e chat Cosa fare? • Tali errori potrebbero essere facilmente corretti • Chi si occupa di mettervi ordine? • Quali esperienze o strumenti possiamo offrire ai ragazzi per aiutarli ad acquisire nuove consapevolezze? • Come si può ricostruire il sistema di regolamentazione? Quali opportunità? • Bisogno di protezione dal digitale? OPPURE • Maggior coinvolgimento in un processo dialogico e di riflessione critica • Costruzione di una conoscenza sull’uso corretto