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Formato PPTX - Il Liceo Terragni a Norimberga

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Formato PPTX - Il Liceo Terragni a Norimberga
STORIA
DELLE LEGGI ELETTORALI
IN ITALIA
Fino a minuto 1,19
A CHE COSA SERVONO
LE LEGGI ELETTORALI?
A TRASFORMARE I VOTI
ESPRESSI DAGLI ELETTORI
IN SEGGI
AL PARLAMENTO /CONSIGLIO
REGIONALE
PER RICOSTRUIRE LA STORIA DELLE
LEGGI ELETTORALE BISOGNA
OCCUPARSI:
• Modalità con cui si attribuiscono i seggi (tipologie di
legge). Leggi non sono neutre.
• Diritto di voto. Senza il quale non esiste legge.
• Sistema politico/ partiti. Cambia la composizione
sociale dell’elettorato.
LE LEGGI POSSONO APPARTENERE A
TRE TIPOLOGIE:
1. Maggioritaria
2. Proporzionale
3. Mista
SISTEMA MAGGIORITARIO
 I seggi sono attribuiti a chi prende più voti!
 I collegi sono uninominali, ovvero in ogni collegio viene eletto un solo candidato
e vince un solo partito/coalizione. Il partito con più voti ha la maggioranza.
 Possono essere a un turno o due turni. Nel secondo caso c’è il ballottaggio tra i
due candidati più eletti oppure tra i candidati che hanno superato una certa
percentuale di voti.
 Assicurano una maggiore governabilità, ma non rappresentano la realtà sociale.
SISTEMA PROPORZIONALE
 I seggi sono distribuiti in modo proporzionale ai voti
 Le formule per ottenere il numero dei seggi si basano o sul divisore ( si
divide il numero dei voti per 1, 2, 3 … fino al numero di seggi da assegnare);
o sul quoziente (V/S).
 In ogni caso viene rispecchiata la percentuale di voti e il partito che ha
ottenuto più voti sarà il più rappresentato in Parlamento e quello che ne ha
ottenuto meno, avrà meno seggi.
 Assicurano una maggiore rappresentanza sociale, ma rendono meno
governabile il parlamento.
ENTRAMBI I
SISTEMI HANNO
DEI PUNTI
CRITICI:
• Rappresentanza sociale
• Governabilità
SISTEMI MISTI
 Contengono caratteristiche di entrambi i sistemi precedenti
 Sono un tentativo di neutralizzare i difetti di magg. e prop.
 Dal 1993 al 2005 maggioritario con correzione proporzionale
75% dei seggi attribuito con maggioritario
25% dei seggi attribuito con il proporzionale
Era previsto uno «sbarramento» del 4%
IL DIRITTO DI VOTO
NELLA STORIA
Su base Censitaria (quota di tasse)
Su base Capacitaria (livello istruzione)
Universale Maschile
Universale
Ps. progressivo allargamento base elettorale.
LE LEGGI ELETTORALI
ITALIA LIBERALE
• 1848 – Sistema maggioritario (confacente all’epoca)
Voto censitario -40 Lire –
Voto capacitario - Magistrati, professori, ufficiali
• Fino 1891– Sistema maggioritario
Voto censitario -20 Lire
elezioni dei singoli deputati – collegi uninominali
Formazioni politiche Destra/Sinistra storica
• 1912 – Suffragio maschile – anche analfabeti ma servizio militare
PS si vota solo per la camera!
LE LEGGI ELETTORALI
ITALIA LIBERALE
1919 – Sistema proporzionale
I seggi erano attribuiti a liste di candidati in proporzione ai voti ottenuti da
ciascuno; lentamente si passava quindi da una politica personalistica alla centralità
del ruolo del partito.
Erano nati i partiti moderni: Partito dei Lavoratori poi Partito Socialista, Partito Popolare
 «suicidio» per la classe liberale che non aveva considerato l’impatto che la
riforma avrebbe avuto sulla composizione della Camera.
 La massiccia presenza di popolari e socialisti, che la nuova legge aveva
prodotto, si rivelò contraria alla possibilità di creare maggioranze stabili e il
risultato fu l’indebolimento del Parlamento
LE LEGGI ELETTORALI
VENTENNIO FASCISTA
• 1923 – legge acerbo (PNF maggioranza)
meccanismo di tipo semi plebiscitario: oltre a prevedere il principio della
designazione dall’alto dei candidati inseriti nel “listone”, stabiliva, infatti,
un esiguo quorum del 25% per far scattare il premio di maggioranza e
assicurare alla lista vincente i due terzi dei seggi disponibili.
• 1928 – Una lista unica nazionale di quattrocento candidati scelti
tra quelli segnalati da sindacati, associazioni fasciste e Gran
Consiglio, e da sottoporre agli elettori per l’approvazione in blocco.
Da allora in avanti le elezioni assunsero un carattere plebiscitario e i
deputati cessarono, quindi, di essere eletti per venire designati
dall’esecutivo.
• 1939 – abolizione elezioni. Camera dei fasci e delle corporazioni.
LE LEGGI ELETTORALI
T R A N S I Z I O N E D E M O C R AT I C A
• 1944 - Suffragio universale
• 1945- voto attivo alle donne
• 1946– voto passivo alle donne
• 1946 - Elezione assemblea costituente (proporzionaleimportanza partiti democratici)
LE LEGGI ELETTORALI
DELLA REPUBBLICA
• 1947 –Proporzionale con 4 preferenze
• 1953 – legge truffa: premio maggioranza a partito o coalizione che
ottiene 50,1% (favorire partiti di governo/guerra fredda)
• 1993 - referendum Italiani scelgono il sistema maggioritario
• 2005 - «porcellum»
LEGGE ELETTORALE
VIGENTE
 È di tipo proporzionale, ma con un premio di maggioranza per la coalizione
di partiti che prende più voti
 Alla Camera: 55% dei seggi alla coalizione che prende anche un solo voto in
più (340 deputati)
 Al Senato: il calcolo è a livello regionale e ogni Regione ha un numero di
seggi proporzionale alla popolazione residente.
In ogni Regione chi ottiene il maggior numero di voti avrà il 55% dei senatori
attribuiti a quella regione (Lombardia, 49 seggi – Piemonte 21 –Liguria 8)
LEGGE ELETTORALE
VIGENTE
Per questo motivo può accadere che nelle due Camere si abbiano
maggioranze diverse o che vi sia una maggioranza estremamente
esigua in Senato.
Soglie di sbarramento assai esigue che hanno il principale effetto di
costringere i partiti più piccoli a coalizzarsi.
Legge 270 del 2005 prevede che ogni coalizione indichi, prima
delle elezioni, il proprio candidato premier.
PER CONCLUDERE
 Le leggi elettorali non sono neutre e influiscono sul sistema dei
partiti e sulla rappresentanza.
 Non c’è una tipologia migliore in assoluto
 Nella storia di Italia si è privilegiato il sistema maggioritario
quando la base elettorale era esigua, e il proporzionale quando era
necessario dare rappresentanza a tutte le istanze.
 Oggi: fase di transizione. Legge elettorale non efficace.
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