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Scarica Pugliese - Sharing Dimensione: 8.0 MiB
I Giovani tra Lavoro e Social Network
Sharing e co-
Andrea Pugliese
5 ottobre 2015
Una storia alla bolognese.
Sommario
1.
Le forze che spingono verso il social: Demografia, Urbanizzazione,
Tecnologia, Creazione di Fiducia, Mobilità fisica e delle idee
2.
Nuovi modelli di comportamento, uso, consumo e scambio di risorse
(spazi, tempi, denari, talenti, mezzi di produzione e mobilità, sistemi di
apprendimento…)
3.
Essere Cittadini: la delega, cittadini europei, cittadini digitali, …
4.
L’Innovazione Sociale secondo le linee della sostenibilità sociale,
economica, ambientale
5.
Abilitare i cittadini/oratoriani a essere protagonisti e delle
trasformazioni sociali/economiche (co design, design thinking, …)
6.
La fiducia come leva della trasformazione e base per la delega
(crowdsourcing, crowdfunding, …)
7.
Un esercizio a gruppi o collettivo
Tsunami sul sistema socio-economico.
In pochi anni è
cambiato il modo
di
• Produrre
• Consumare
• Viaggiare
• Studiare
• Giocare
• Immaginare il
futuro
Quando i cambiamenti guidati
dai bisogni si incontrano con
quelli generati dai desideri,
diventano inarrestabili.
La Matrioska delle responsabilità
La UE chiede soluzioni agli
Stati Membri che ribaltano su
Regioni che si rivolgono a
Parti Sociali che svicolano a
Università che stentano
mentre…
Comunità reagiscono, i
Creativi innovano in
Imprese che osano e grazie a
Piattaforme agevolano.
7
SOCIAL INNOVATION IN 8 PUNTI
1. Le soluzioni devono concentrarsi sui beneficiari e essere create con
loro, preferibilmente da loro, e mai senza.
2. Concentrarsi sui punti di forza dei singoli e delle comunità, e non
sulle debolezze con soluzioni disegnate sulla comunità locale
piuttosto che soluzioni globali,
3. Valorizzare la diversità di etnie, età, religione, sesso, ecc e non solo la
lotta contro la discriminazione. Lavorare in collaborazione e in rete
come modalità per stimolare l'innovazione
4. Creare Investire più in cooperazione che in concorrenza
5. Integrare stabilmente e sostenere l'innovazione sociale per
ottimizzare gli investimenti e moltiplicare il loro valore aggiunto nel
tempo.
6. Valorizzare non solo le competenze certificabili, ma anche nuove
competenze connesse con ciò che è nuovo, ciò che è il futuro e ciò che
funziona davvero.
7. Valorizzare gli artisti e i creativi capaci di esprimere bisogni
sociali
8. Sviluppare una nuova governance per l'apprendimento.
(Elaborazione A. Pugliese da: Social Innovation, New Perspectives by Ana
Vale, Societade e Trabalho Booklets)
La Sharing Economy
• Un’economia che promuove lo
sfruttamento a pieno delle risorse grazie
a pratiche e a piattaforme digitali che
abilitano a scambiare e condividere beni,
competenze e tempo, denaro, spazio,
promuovendo stili di vita positivi e
sostenibili che prediligono il risparmio, la
ridistribuzione e la socializzazione.
da
I Fattori Abilitanti
(da R. Florida… in poi)
ALENTO
ECONOLOGIA
OLLERANCE
+
TRUST (FIDUCIA)
Fattori che favoriscono Economia
Collaborativa e società resilienti
a) I progressi tecnologici rendono possibili
piattaforme di condivisione on-line e riducono i
costi di transazione. Consente la gestione delle
disponibilità tra i proprietari e coloro che sono alla
ricerca di servizi e prodotti.
b) I cambiamenti climatici e la scarsità di risorse
aumenta il costo del "possesso" rispetto a prodotti e
servizi "di accesso".
c) La urbanizzazione crea la massa critica di cui molte
piattaforme di condivisione hanno bisogno per
diventare sostenibili.
d) Cambiamenti demografici e sociali - le piattaforme
di utilizzo dei sistemi di valutazione inter pares
online definiscono la qualità. I cittadini si fidano
sempre di più questi meccanismi.
Fonte: http://crowdcompanies.com/
Il Design di Servizi Collaborativi si
confronta con:
-
Utenti Fruitori
Utenti Progettisti
Utenti Ambasciatori
Utenti Valutatori
Utenti Fornitori
Utenti Manager
(by Daniela Selloni)
Esporsi al pensiero laterale, alla logica
peer, senza barriere.
Valutare gli impatti delle azioni. Imparare dai
feedback. Accettare il fallimento come
necessario all’innovazione.
4. Elaborare nuovi protocolli per lo
sviluppo di competenze.
5 Essere i primi, prototipando e
creando alleanze (anche senza
essere subito perfetti.)
Un diverso modo di pensare i Servizi
TRADIZIONALI
Relazione bidirezionale
Anonimità
Org. gerarchica
Utente servito
Professionalità trad.
Divisione pub/priv
Focus sul ‘cosa’ e ‘come’
(Schema di Daniela Selloni, 2013)
COLLABORATIVI
Interazioni circolari
Conoscenza
Org. rete/Peer to peer
Utente abilitato
Nuove professioni
Ibridazioni pub/priv
Focus sul ‘perché’
La Community.
(da Wikipedia)
Una Community è un insieme di persone
interessate ad un determinato argomento, o con
un approccio comune alla vita di relazione, che
corrispondono tra loro attraverso Internet
costituendo una rete sociale .
Tale aggregazione non è vincolata al luogo di
provenienza. Una community virtuale può
rimanere tale o estendersi nel mondo fisico,
permettendo l'incontro dei suoi appartenenti.
La Community
• La Comunità si può intendere come la rete di
persone, di relazioni umane e familiari. È
minacciata dalla mobilità, disgregazione sociale,
individualismo.
• Su internet il nuovo paradigma della
Community recupera antichi schemi
(reputazione, ruolo, affinità, …) in modo nuovo.
Non è tecnologia,
è cultura.
La Comunità diventa
il messaggio
Il quartiere
REALE
I vicini li sceglie il destino
Appartengo alla com.tà
Sono uno dei tanti
Rispetto le regole
Com.tà può opprimere
VIRTUALE
Io Seleziono/ Deseleziono
La com.ty mi appartiene
Sono la pietra d’angolo
Faccio le regole
Com.ty libera/dà immunità
Per svilupparla...chiediti
a) Chi è già nella tua comunità?
b) Chi ti piacerebbe avere nella tua comunità?
quali sono i loro obiettivi? come conciliare tali
obiettivi con i vostri?
c)
d)
e)
f)
Qual è lo scopo principale della comunità?
Qual è il contesto reale della Comunità?
Ci sono altre comunità simili?
Quali servizi o strumenti attualmente vengono
usati?
Alcuni consigli
Non partire dalla piattaforma
• Parti dalle necessità,
• dai tempi della comunità, i sui tempi, luoghi (fisici),
• Difficoltà di accesso, di dialogo
• Dalla costruzione di fiducia…
• https://www.gov.uk/government/publications/communitydevelopment-handbook/communitydevelopment-handbook
Non pensare che «Se tu costruisci una community,
la comunità verrà a te»
• Non basta un nome, logo, delle regole e una
piattaforma. Invita le persone, informale e
motivale. Fa sì che scambino idee, problemi e
soluzioni.
Non pensare che una buona Community «funzioni
da sola»
• Le comunità mature sono forse più autonome
ma un buon Community manager servirà
sempre. Parte del suo lavoro è proprio creare
opportunità di nuovo interesse e sviluppo; può
diventare più importante del leader.
Insegnamenti
• Attenzione costante per ogni partecipante
• Responsabilità individuali rispetto agli obiettivi
comuni
• Tono di voce: strumenti e linguaggi vanno
adattati al contesto e agli interlocutori
• La collaborazione può avvenire in piccoli gruppi
(+ coesi + connessi ma – contaminazione)
• i piccoli gruppi permettono la
cooperazione/contaminazione tra grandi gruppi
• Non a tutti piace spiegare le cose ai nuovi,
assegnare dunque questa responsabilità
• La reputazione, all’interno della comunità,
genera la gerarchia
• Cura ogni nuovo arrivato nella comunità
• I primi membri della comunità sono
fondamentali per indicare agli altri quali sono le
linee valoriali e come ci si comporta.
• Isola i troll: la comunità sa riconoscere gli amici
dai nemici
• le emergenze sono imprevedibili, ma come
gestirle, no
• Sfrutta l’«Effetto pista da ballo» in cui i primi
trascinano gli altri
• Una comunità è fatta da persone ma anche della
macchina che la fa funzionare
• Dialogo costante. Serve investire tempo per avere
cura. Se lo curi, l’utente/cittadino se ne accorgerà
• Ascolto: per avere cura, serve ascoltare e monitorare
con logiche e parole dirette, intuitive e facili
• Realmente utile: per avere senso, devi essere utile.
Devi soddisfare bisogni.
• Ripetitività e rassicurazione: per essere credibile,
devi presidiare, essere “presente” per formare e
creare un mo(n)do condiviso
• Unicità: mettici la faccia, il tuo stile, i tuoi
cromosomi. Devi essere tu con il tuo mo(n)do
• Contatto: il web serve ma non c'è nulla di meglio
di un incontro.
• Massa credibile: per innescare pratiche
collaborative, serve arrivare a massa critica di
persone realmente interessate per luogo,
passione, genere, età, bisogno...
• Sii Veritiero: non nascondere i problemi, prenditi
tempo ma non nasconderti dietro ad un dito e anzi,
ringrazia e approfitta dei feeback
• Perché:
The gravity of connection is love.
http://cluetrain.com/newclues/
Sulla Rete, il medium siamo noi. Noi muoviamo i
messaggi. Lo facciamo ogni volta che pubblichiamo un
post, ritwittiamo, mandiamo un link con un’email, o lo
postiamo su un social network.
Es. Il Coworking
• Lo spazio di coworking: non un semplice luogo
di condivisione di strumenti e spazi, ma snodo
fondamentale del nuovo paesaggio sociale e di
organizzazione del lavoro
• Spazio di libertà e produzione per i talenti
(freelance, lavoratori autonomi)
• liberano le potenzialità che l'aggregazione delle
competenze garantisce
• Costruiscono innovazione sociale e
sperimentano processi partecipativi.
Specificità del Coworking
• Promozione di attività professionale: la community e l'approccio
collaborativo liberano energie e stimolano lo strutturarsi di attività
professionali ed autoimprenditoriali, in grado di rispondere alle esigenze
reali dei cittadini e del mercato.
• Gli spazi di coworking sono ideali alle start up nella fase embrionale
anche come luoghi dove attingere competenze e professionalità.
• Creazione di nuovi servizi e modelli economici: la promozione di
attività professionali può comportare la creazione di nuovi servizi e modelli
economici, a favore della community o dei cittadini in generale (anche di
concerto con l'Amministrazione).
• I centri di coworking per la loro natura di ricettori dal basso delle istanze
dei cittadini possono dunque svolgere il compito di “facilitatori”, tra
cittadini e Amministrazione colmando quei vuoti che la PA non è in grado
di coprire.
• Se l'economia pre-crisi ha desertificato i territori e quartieri, i coworking
possono rifertilizzarli.
Casi
 in
grado di soddisfare esigenze, sviluppare
esperienze e creare collaborazioni.
Talent Garden CS : http://cosenza.talentgarden.org/
Impact Hub http://www.hubroma.net/
Anticafé
http://anticafe.eu/it
Time Republic https://timerepublik.com/?locale=it
Andrea Pugliese
[email protected]
@anpugliese
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