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la persona con infezione da hiv
LA PERSONA CON INFEZIONE DA HIV Riccardo Rondina U.O. Malattie Infettive Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara Ciao! Quanto nel sai del tema HIV/AIDS? Questo quiz ti consentirà di valutare il tuo livello di conoscenza. Prova a rispondere: ti sarà data una breve spiegazione dopo ogni domanda e ti verrà dato un punteggio al termine del quiz Prima del quiz, iniziamo con qualche domanda generale. Rispetto al tema HIV/AIDS ritieni di avere una conoscenza: o o o o ottima buona discreta scarsa Sesso Maschio Femmina Quale è il tuo anno di nascita? 19.. Qual è la tua nazionalità? Italiana Straniera (specificare) Per quanti anni hai frequentato la scuola? 8 anni (scuola media) 13 anni (scuola media superiore) 16 anni (laurea triennale) almeno 18 anni (laurea o formazione post-laurea) Da quanto tempo lavori o Meno di 1 anno o Da 2 a 5 anni o Da 5 a 10 anni o Da 10 a 15 anni o Più di 15 anni Partiamo con il quiz! Domanda 1 Qual è la modalità di trasmissione più diffusa del virus HIV oggi in Italia? La trasmissione per via iniettiva (scambio di siringhe) La trasmissione per via sessuale Risposta esatta! 1 La trasmissione sessuale è la modalità d’infezione più diffusa. La trasmissione nei rapporti sessuali tra uomo e uomo e in quelli tra donna e uomo riguarda oltre l’80% delle nuove diagnosi. Domanda 2 Nell’ultimo anno, quanti sono i casi in Italia di persone che si sono infettate perché qualcuno le ha morsicate, ha sputato loro addosso o si sono punte con una siringa usata e abbandonata in un luogo pubblico? Tre Zero Un centinaio Risposta esatta! 2 L’HIV non si trasmette attraverso queste modalità; tuttavia queste credenze errate trovano spesso ampia diffusione nei media e tra l’opinione pubblica. Domanda 3 La puntura delle zanzare può causare l'infezione da HIV? Sì No Risposta esatta! 3 L’HIV non si trasmette attraverso la puntura delle zanzare. Anche questa è una credenza errata e priva di fondamento. Domanda 4 Si può consumare un pasto assieme a una persona con HIV senza correre il rischio di contrarre il virus? No Sì Risposta esatta! 4 Questo virus non si trasmette mangiando dallo stesso piatto o bevendo dallo stesso bicchiere utilizzati da una persona con HIV, né attraverso i contatti quotidiani o l’utilizzo comune del bagno. Nessun familiare di una persona HIV positiva si è mai infettato attraverso questi comportamenti. Domanda 5 La maggior parte delle infezioni viene trasmessa da persone consapevoli di essere HIV positive? No Sì Risposta esatta! 5 L’infezione da HIV viene trasmessa soprattutto da coloro che non sanno di avere l’HIV e che dunque non adottano alcuna precauzione. L'Istituto Superiore di Sanità stima che circa un quarto delle persone con HIV non sia stato diagnosticato poiché, non percependo di aver corso un rischio, non ha effettuato il test per l’HIV. Anche per questo è estremamente importante sottoporsi al test se ci si è esposti a un rischio. Domanda 6 Secondo te, quali tra i seguenti comportamenti sessuali possono essere a rischio di trasmissione del virus HIV e quali non sono a rischio? a rischio non a rischio Ricevere in un rapporto anale o o Scambio di baci o o Penetrare in un rapporto vaginale o o Masturbazione reciproca o o Praticare un rapporto orale o o Ricevere un rapporto orale (farsi stimolare i genitali con la bocca) o o Ricevere in u rapporto vaginale o o Penetrare in un rapporto anale o o Le risposte sono esatte! 6 I rapporti penetrativi, sia vaginali che anali, sono a rischio per entrambi i partner. Il preservativo, utilizzato correttamente e dall'inizio del rapporto, elimina il rischio. I rapporti orali sono a rischio solo per la persona che li pratica, mentre chi riceve la stimolazione non corre alcun rischio. È più sicuro praticare la fellatio con il preservativo, ma nel caso non lo si utilizzi è più sicuro evitare lo sperma in bocca. La trasmissione del virus attraverso il cunnilingus è estremamente remota. L'utilizzo di una barriera tra bocca e vagina (Dental Dam o pellicola per alimenti) elimina ogni rischio. Lo scambio di baci e la masturbazione reciproca sono comportamenti sicuri. Fellatio = stimolazione del pene con la bocca Cunnilingus = stimolazione dei genitali femminili con la bocca Domanda 7 Quali dei seguenti liquidi corporei è in grado o non è in grado di trasmettere l’HIV? Sangue Sperma Urina Saliva Secrezioni vaginali Sudore si o o o o o o no o o o o o o Le risposte sono esatte! 7 Sangue, sperma e secrezioni vaginali sono in grado di trasmettere l’HIV se entrano in contatto diretto con lesioni delle mucose o ferite aperte. Saliva, sudore e urina non trasmettono l’HIV. L’unico altro liquido biologico in grado di trasmettere il virus è il latte materno, per questo una donna con HIV dovrebbe evitare l’allattamento al seno. Domanda 8 L'utilizzo costante del preservativo riduce il rischio di contrarre l'HIV? No Sì Risposta esatta! 8 L’utilizzo corretto e costante del preservativo elimina il rischio di trasmissione dell’HIV nei rapporti penetrativi vaginali e anali e nella pratica della fellatio. Per ridurre i rischi di rottura del preservativo, segui queste regole d’oro: conservalo con cura e controllane la data di scadenza; utilizzalo fin dall’inizio del rapporto, facendo attenzione a non danneggiarlo con le unghie e i denti; utilizza lubrificanti a base d’acqua poiché creme o altre lozioni oleose possono causarne la rottura. Il preservativo, infine, va trattenuto alla base del pene dopo il rapporto, per evitare che si sfili. Non scoraggiarti se incontri qualche difficoltà, l’esercizio aiuta! Domanda 9 A tua conoscenza, esiste il preservativo femminile? No Sì Risposta esatta! 9 Il Femidom (profilattico femminile) è uno strumento di prevenzione che può essere utilizzato dalle donne. Protegge dall’HIV e dalle altre malattie sessualmente trasmissibili e previene gravidanze indesiderate. È un sacchetto con due anelli flessibili alle estremità, uno va introdotto nella vagina e l’altro rimane all’esterno. Il Femidom è disponibile nelle farmacie e nei consultori di molti paesi esteri, mentre in Italia è ancora poco diffuso. Puoi acquistarlo nei siti specializzati in internet e nei sexy shop o puoi rivolgerti alla sede LILA più vicina. Domanda 10 Una persona di aspetto sano può avere l'HIV? Sì No Risposta esatta! 10 Coloro che hanno contratto l’HIV non presentano alcun segno visibile dell’infezione e possono apparire in ottima forma. Pensare a una persona con l’HIV come a una persona malata e riconoscibile dall’aspetto poco sano fa parte di un immaginario che oggi è molto lontano dalla realtà. Solitamente l’infezione decorre per anni senza causare disturbi; per questo, tanti non sono consapevoli di averla. Domanda 11 Avere delle altre malattie sessualmente trasmissibili aumenta il rischio di ricevere l'HIV in caso di rapporto non protetto con una persona sieropositiva? Sì No Risposta esatta! 11 Il rischio che avvenga la trasmissione del virus HIV aumenta se sono state contratte altre malattie sessualmente trasmissibili Domanda 12 A seguito di un rapporto a rischio, quando è opportuno effettuare il test? si considera definitivo un test effettuato ad almeno 6 mesi dal rapporto a rischio si considera definitivo un test effettuato a 3 mesi dal rapporto a rischio è necessario attendere almeno 72 ore dal rapporto a rischio nel più breve tempo possibile, preferibilmente entro le 72 ore Risposta esatta! 12 Le linee guida nazionali considerano definitivo un test effettuato a 3 mesi dall’ultimo rapporto a rischio. Si tratta di un riferimento generale, poiché in Italia si utilizzano diversi tipi di test e l’indicazione dei 3 mesi è valida in tutti i casi. Ci sono comunque dei test in grado di dare un risultato attendibile in un tempo minore. Per i cosiddetti test combinati il periodo finestra si riduce a 4/6 settimane. Se hai deciso di effettuare il test, cogli l’occasione del prelievo per chiedere al medico tutte le informazioni di cui hai bisogno anche riguardo al test eseguito e al relativo periodo finestra. Domanda 14 Il fatto di avere rapporti sessuali solo con una persona che non ha rapporti con altri e non è infetta può ridurre il rischio di contrarre l'HIV? No Sì Risposta esatta! 14 Non è possibile contrarre l’HIV attraverso rapporti sessuali con una persona HIV negativa. Se hai una relazione stabile e siete entrambe persone HIV negative non correte dunque alcun rischio. Tieni però presente che l’esito negativo di un test effettuato in passato non offre alcuna garanzia. Può essere utile effettuare insieme il test. Se l’esito di entrambi i test è negativo significa che non avete contratto il virus e che da quel momento potrete fare sesso senza utilizzare precauzioni. Se dovesse succedervi di avere dei rapporti occasionali, assicuratevi di adottare le dovute precauzioni al di fuori della vostra coppia. Affrontate l'argomento insieme, è più facile parlarne prima che si verifichi questa eventualità! Domanda 15 Tutti coloro che contraggono il virus HIV arriveranno prima o poi alla diagnosi di AIDS, la fase conclamata dell’infezione. Vero Falso Risposta esatta! 15 Le terapie anti HIV attualmente disponibili sono talmente efficaci che pochissime persone HIV positive arrivano ad avere una diagnosi di AIDS. La ricerca sui farmaci è in continua evoluzione; ad oggi i farmaci devono essere presi per tutta la vita, ogni giorno a orari stabiliti Domanda 16 Quando l’infezione da HIV viene diagnosticata precocemente, le aspettative di vita sono indicativamente di altri 10 anni praticamente uguale a quella di tutte le altre persone altri 6 mesi altri 5 anni altri 15 anni Risposta esatta! 16 Oggi una persona cui viene diagnosticata l’infezione da HIV in fase precoce e che risponda bene alle terapie può aspettarsi di vivere una vita praticamente normale. Se, al contrario, la diagnosi è tardiva (successiva al momento in cui è opportuno iniziare i trattamenti farmacologici), aumentano le possibilità di vivere in uno stato precario di salute o di morire precocemente. Domanda 17 È assai improbabile che una persona HIV positiva che segua con successo la terapia anti HIV possa trasmettere il virus ad altri Falso Vero Risposta esatta! 17 I farmaci per il trattamento dell’infezione da HIV oggi sono così efficaci da ridurre la quantità di virus nell’organismo a livelli talmente bassi, da renderne estremamente improbabile la trasmissione ad altri. Domanda 18 Una persona con HIV può avere figli senza il virus HIV. Falso Vero Risposta esatta! 18 Una donna con HIV può trasmettere il virus al figlio durante la gravidanza, al momento del parto o durante l'allattamento. La possibilità che una madre sieropositiva trasmetta l’HIV al proprio figlio si riduce drasticamente (<1%) seguendo idonea terapia durante la gravidanza, partorendo con parto cesareo ed evitando l’allattamento al seno. In determinate condizioni - tra cui l’efficacia della terapia antiretrovirale, che riduce la quantità di virus sotto una certa soglia - è possibile il parto vaginale. Un uomo con l’HIV non può trasmettere il virus direttamente al nascituro. Per consentire alla partner di rimanere incinta senza contrarre l’HIV, è possibile eliminare il virus dal seme mediante il “lavaggio” dello stesso in laboratorio ed eseguire una inseminazione endouterina. In determinate condizioni - quando l’efficacia della terapia antiretrovirale riduce la quantità di virus sotto una certa soglia - è anche possibile un concepimento naturale. Domanda 19 Se si rompe il preservativo durante un rapporto sessuale con partner HIV positivo, è disponibile un trattamento farmacologico a cui sottoporsi per ridurre significativamente la probabilità di contagio? No Sì Risposta esatta! 19 Nel caso in cui si sia corso un reale rischio d'infezione da HIV, è possibile recarsi al pronto soccorso per valutare con il medico l'opportunità di sottoporsi a un trattamento farmacologico per cercare di prevenire l'infezione. La Profilassi Post Esposizione (PPE) è una risorsa preventiva di sola emergenza e va iniziata non oltre le 48 ore dall’esposizione al rischio. La PPE è raccomandata in caso di eiaculazione interna (nell'ano, nella vagina o nella bocca) da parte di una persona con infezione da HIV accertata o con indizi di esposizione al rischio molto recente. Nel caso in cui la persona con HIV sia in terapia con carica virale non rilevabile da almeno 6 mesi e non sia affetta da infezioni sessualmente trasmissibili, il rischio di trasmissione è altamente improbabile. TEST PER LA RICERCA DEGLI ANTICORPI ANTI HIV Il test comunemente utilizzato come test HIV è il test "HIV Ab" che rivela la presenza nel sangue di anticorpi "anti-HIV", cioè prodotti dall'organismo per contrastare il virus, i quali sono indicati con la sigla "HIV ab" (dove Ab sta per Antibody, ovvero anticorpo). Poiché il test HIV Ab, spesso, viene eseguito con il metodo ELISA, esso viene comunemente indicato come "test ELISA". • Se il test ELISA risulta positivo le linee guida impongono di eseguire un secondo prelievo, ma questa volta utilizzando il WESTERN BLOT, anche detto test di conferma. Ambulatorio HIV Pazienti 580 13% 508 87% In Terapia Non in Terapia 86,39% viremia soppressa Nuove infezioni 2006-2011 Fattore di rischio Rapporto eterosessuale Rapporto omosessuale TD Trasfusione Ambulatorio HIV Ferrara Nuove infezioni 9 8 7 6 5 4 Stranieri 3 2 1 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 0 Ambulatorio HIV Ferrara NUOVE INFEZIONI 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 TEST POSITIVO: COSA PROVA LA PERSONA? • Probabilmente paura, angoscia, smarrimento. • Forse la notizia non ha provocato particolari emozioni. • Oppure prova dolore, o rabbia, o stupore. • Vivrò? Morirò? Quanto cambierà la mia vita? Solo alcune delle domande. • Sentirsi soli è molto comune. LE PRIME INFORMAZIONI • L’infezione da HIV può essere oggi ben gestita, ma è richiesto che la persona inizi ad avere un rapporto duraturo e continuo con una struttura sanitaria specifica. Ambiente e persone nuove, che la accompagneranno per molto tempo. • Il medico infettivologo è il principale riferimento. Il personale infermieristico, oltre a svolgere le sue funzioni di supporto, può essere di aiuto per chiarire molti dubbi. …continua… • A volte il centro clinico (ossia il luogo di cura dedicato all’HIV/AIDS) mette a disposizione uno psicologo o un counsellor (qualcuno esperto con cui parlare che può aiutare ad orientarsi). Siccome la persona riceverà molte informazioni, in un ambiente che ‘ è nuovo’, è normale che provi un senso di disagio, inadeguatezza e quindi confrontarsi con qualcuno può essere utile. Incontrare uno psicologo in questa situazione serve per il suo benessere psico-fisico, non significa che sia un matto! • Qualora necessario, un mediatore culturale può essere d’aiuto. • Al momento fondamentale la concentrazione sulle cose principali: l’obiettivo ora è che il percorso di cura sia il più agevole possibile. Ci saranno poi altre occasioni per chiedere tutto ciò che vorrà COSA SAPERE ORA? • Per capire come sta la persona sono necessari degli esami aggiuntivi, i cosiddetti approfondimenti. • Sono particolari esami del sangue. I due nomi che sentirà più spesso nominare sono “i CD4” e “la carica virale”. I primi indicano lo stato di salute delle sue difese immunitarie e più sono alti meglio è, mentre la carica virale indica quante copie di virus circolante ha nel sangue e, ovviamente, più è bassa meglio è. • Questi due numeri sono centrali per capire il suo stato di salute e prendere le decisioni opportune. Il medico infettivologo spiegherà il loro significato e il perché delle decisioni che si prenderanno a seguito della loro evoluzione. …continua… • La persona deve sapere che in Italia l’assistenza sanitaria per le persone con HIV è gratuita: esami, visite, farmaci, tutto ciò che è correlabile all’infezione da HIV. • E’ però necessario richiedere un’esenzione. Ogni città/regione/centro clinico ha una procedura diversa. LE SUE EMOZIONI • • • L’attesa di capire meglio, di fare degli esami, di incontrare medici, di ricevere risposte può provocare paura, smarrimento, angoscia, senso di confusione (anche per la novità dell’ambiente in cui si trova), smarrimento, disagio. E’ tutto comprensibile. Può essere accaduto che la persona abbia avuto subito la possibilità di parlare di questa nuova situazione con qualcuno oppure no. Forse non se la è sentita di farlo. Individuare persone di cui fidarsi o alle quali decidere di affidarsi: comunicare, in questi casi, è terapeutico e aiuta. In un primo tempo sarà il suo medico infettivologo, o l’infermiere (questi sono contesti ‘protetti’, perché loro sanno già della persona e dunque tutto è più facile). In seguito, al di fuori della struttura sanitaria, possono essere varie “le persone di fiducia”, sapendo che fa parte del gioco anche "una certa dose di rischio” nel comunicare la sieropositività (spesso sovradimensionato): un amico/a, un famigliare, ecc.. VIENE PROPOSTO L’INIZIO DELLA TERAPIA ANTIRETROVIRALE • Vengono spiegate le motivazioni e, durante il dialogo con il medico, viste la condizione di salute e lo stile di vita, si inizia a parlare di farmaci specifici. • La prima terapia è importante per alcune ragioni. • Serve a fare recuperare lo stato di salute: alzare le difese (CD4), abbassare il virus circolante nel sangue (carica virale). • Se sono presenti alcune co-patologie (altre malattie che possono o meno dipendere direttamente dall’HIV), talvolta servirà anche l’aiuto di altri farmaci specifici LA TERAPIA ANTIRETROVIRALE • Svolge il suo compito (ossia di ridurre il virus circolante fare aumentare, in conseguenza, le difese- i CD4) solo se la assumi come hanno detto (essere aderente - ossia assumere la terapia agli i orari e al dosaggio concordato con il medico, non saltando mai una dose e, se richiesto, con un pasto). • Va accettata. Che cosa significa? Che la persona deve essere convinta di assumerla. Ecco perché è importante che le sia spiegato esattamente a cosa va incontro. I farmaci portano certamente beneficio, ma hanno anche dei possibili effetti collaterali, delle tossicità (nel breve e nel lungo termine). E’ anche normale che il suo corpo gradualmente si abitui all’assunzione della terapia. Saperli, conoscerli, aiuta. Non deve spaventare tutto questo. Ricordare che è sempre meglio sapere prima le cose per poterle gestire: chi chiamare in caso di… cosa fare in caso di…. E’ quindi utile che la persona chieda bene cosa può accadere in modo da essere preparata. …continua… • E’ qualche cosa di nuovo che irrompe improvvisamente nella quotidianità: cercare di accoglierla. • Se ci si accorge che, per qualche ragione (non volontà e/o presenza di tossicità molto forte) questo non è possibile (o già mentre sta facendo il colloquio o mentre la sta assumendo), avvisare immediatamente il medico. • Sapere che per lei ci sono altre possibili opzioni se quella inizialmente scelta non è adatta sicuramente aiuta • Ha un doppio ruolo: oltre a ristabilire il suo benessere, riduce la sua infettività. Questo discorso può essere particolarmente importante, se il suo partner è sieronegativo. Parlarne con il medico è importantissimo Obiettivi della antiretrovirale terapia • Garantire successo virologico duraturo • Conservare opzioni terapeutiche • Ridurre la tossicità a lungo termine I principali effetti collaterali Diarrea quindi suggerire alla persona di bere almeno 8 bicchieri di liquidi al giorno (acqua ma anche zuppe o succhi di frutta ma allungati con acqua o soluzioni reidratanti), mangiare cibi morbidi o schiacciati e umidi come avena, riso, cereali (frutta = banana, mango, papaia, melone per reintegrare le perdite di minerali, verdura = zucca, patata, carota per lo stesso motivo), suggerire di consumare i pasti tepidi e assumere piccole quantità ma più volte nell’arco della giornata. Per solidificare le feci frutta e verdura (mela, pera, pompelmo, carota, patata, barbabietola) oppure mirtilli freschi. Evitare possibilmente latte, caffè, the, alcolici, pepe e peperoncino, alimenti che producono gas ( fagioli, cipolla, peperone, cavolo) I principali effetti collaterali • Nausea e vomito quindi consigliare la posizione seduta quando si mangia, bere molti liquidi dopo i pasti, cercare di non cucinare (l’odore aumenta la nausea) ma se non è possibile mangiare cibi che richiedono una breve preparazione. In caso di vomito insistere sulla idratazione, assumere cibi morbidi associati a cibi secchi quali pane, cracker e pane tostato: se presente nausea, potrebbe essere utile odorare arance fresche oppure la buccia del limone, oppure bere succo di limone o infusioni di erbe. I principali effetti collaterali • Perdita di appetito quindi suggerire pasti piccoli ma più volte al giorno, bere molta acqua, yogurt, latte, succhi di frutta durante la giornata. Non bere molto prima e durante il pasto. Aggiungere limone o spezie per rendere più gustosi i cibi ed evitare le bevande gassate e ciò che può creare gas nello stomaco. Consigliare l’esercizio fisico leggero così come di consumare il pasto in compagnia, oppure mangiare in un ambiente ben illuminato ed aerato e se possibile lontano dalla cucina o da odori sgradevoli. Infine evitare gli alcolici che riducono l’appetito e interferiscono con i farmaci. I principali effetti collaterali • Problemi digestivi quindi consigliare di masticare bene per favorire la digestione, di aggiungere papaia o ananas alla carne perché la rende più morbida e ne facilita la digestione, evitare cibi fermentati come yogurt e cavolo. In caso di riferito gonfiore evitare cibi quali cavolo, fagioli, cipolla, bevande gassate e fredde mentre in caso di costipazione pasti piccoli e frequenti, suggerire frutta, verdura cruda, frutta secca , pane e cereali integrali, modesta ma regolare attività fisica e buona idratazione . I principali effetti collaterali • Irritazioni della bocca quindi consigliare cibi morbidi o schiacciati o umidi (mango, papaya, avocado, banana, zucca, creme di verdura, zuppa, yogurt) ed evitare alimenti troppo salati o piccanti, gli agrumi, cibi troppo caldi o freddi, cibi che richiedono una lunga masticazione (verdura cruda) Perché trattare la lipodistrofia? Dopo 6 mesi dall’intervento chirurgico Facial Wasting Hendi, et al. Lipodystrophy, HIV. www.emedicine.com aet – 26years aet – 27.5years RICOVERO IN DEGENZA • Viene riservato al paziente lo stesso trattamento del paziente non infetto ... Continua … • Se sistema immunitario compromesso o sospetto di infezione particolare si attua isolamento … o un isolamento protettivo perciò stanza singola Ricoveri in degenza 2004 - 2013 70 60 50 40 ammessi decessi 30 20 10 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Rischio di trasmissione TIPO DI ESPOSIZIONE DA FONTE HIV + RISCHIO DI ESPOSIZIONE SESSO ORALE RICETTIVO DA 0 A 0,04% SESSO VAGINALE INSERTIVO O SESSO ANALE FINO A 0,1% INSERTIVO ESPOSIZIONE DELLE MUCOSE 0,1% SESSO VAGINALE RICETTIVO DA 0,1 A 0,15% FERITA ACCIDENTALE DA AGO DA 0,2 A 0,4% SCAMBIO SIRINGHE I.D.Us 0,7% SESSO ANALE RICETTIVO FINO A 3% TRASFUSIONE DA 90 A 100% TRASMISSIONE PER Quali sono le competenze di un infermiere che assiste la persona con infezione da HIV? • Ha conoscenze specifiche di HIV, segni e sintomi dell’ infezione e il suo impatto sulla salute e il benessere. • E’ consapevole degli effetti di stigma sulle persone che vivono con l'HIV. • Dimostra consapevolezza e comprensione dell'impatto psicologico ed emotivo di vivere con l'HIV e come questo può variare a seconda dei diversi individui. • Dimostra una conoscenza e comprensione ed è in grado di identificare i principali segni e sintomi di condizioni legate all'HIV acute e croniche e dei rischi di malattie connesse con le conta dei CD4 …continua… • Partecipa nella valutazione dei pazienti clinicamente stabili e fuori terapia come parte della routine di follow-up all'interno del setting ambulatoriale o comunità • Completa una valutazione accurata di cura dei bisogni di assistenza sociale di un paziente con HIV • Capisce l'importanza di valutare la sensibilità della rete familiare e il sostegno sociale per i singoli pazienti • Capisce l'impatto potenziale di droga e alcol e sa dove indirizzare i pazienti e perciò essi devono essere seguiti anche per un ulteriore problema • Capisce diversità rilevanti stili di vita sociali, culturali e sessuali dei pazienti, e il potenziale impatto sulla salute e il benessere dell’infezione …continua.. • Dimostra una consapevolezza dell'importanza di mantenere uno stile di vita sano per i pazienti affetti da HIV. • Dimostra una consapevolezza del rischio di trasmissione dell'HIV / IST e le risorse disponibili per la prevenzione, ad esempio, preservativi gratuiti, volantini, profilassi post-esposizione. • Dimostra la consapevolezza delle problematiche legate a riservatezza e comunicazione della sieropositività ai partner sessuali, profilassi post-esposizione e il potenziale criminalizzazione della trasmissione dell'HIV. • Riconosce le esigenze individuali in relazione a la promozione della salute, l'informazione e l'educazione ai clienti, i partner, la famiglia e gli amici • Dimostra la consapevolezza del proprio ruolo nel sostenere l'ambiente di apprendimento (per i pazienti / personale / accompagnatori) sul posto di lavoro