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ARGOMENTAZIONE A FAVORE DI UNA VALUTAZIONE
FORMAZIONE STORICA E EDUCAZIONE LINGUISTICA NELL’ETÀ DELLA MULTIMEDIALITÀ DIGITALE INSEGNARE A SCRIVERE TESTI IN STORIA Insegnare a scrivere testi storici argomentativi Ernesto Perillo (Clio '92) Arcevia - Mercoledì 27 agosto 2014 Insegnare a scrivere testi storici argomentativi Ernesto Perillo PERCHÉ E COME ARGOMENTANO GLI STORICI? LA TEORIA E LA ESEMPLIFICAZIONE TEORICA LA SCRITTURA: INSEGNARE A SCRIVERE LE ARGOMENTAZIONI COMPRENDERE/RAPPRESENTARE COMPARARE VALUTARE RISCRIVERE/SCRIVERE Premessa Comprendere e scrivere testi argomentativi in storia sono abilità e competenze finalizzate a costruire una competenza generale e sovraordinata: imparare a ragionare e pensare storicamente. T. PERICOLI Il nostro intelletto tende, per sua natura, assai più a voler comprendere che a voler sapere. M. Bloch, Apologia della storia, Torino, Einaudi, 1969 (1950) p. 28. LA TEORIA E LA ESEMPLIFICAZIONE TEORICA COS’E’ UN PROBLEMA IN STORIA ? “ Possiamo forse cominciare con una buona notizia: in quest'anno di grazia 1959 è ancora possibile considerare verità storica il fatto che l'Impero romano declinò e cadde. Nessuno, a tutt'oggi, è disposto a negare la scomparsa dell'Impero romano. Ma qui comincia il disaccordo degli storici: quando si domanda perché l'Impero romano sia caduto, si ottiene una sconcertante varietà di risposte (…).” A. Momigliano, Il conflitto fra cristianesimo e paganesimo nel IV secolo, Torino, Einaudi, 1968, p.5. COS’E’ UN PROBLEMA IN STORIA ? Per problema si intende una proposizione che, a partire da elementi fattuali, da caratteristiche e proprietà, da nessi accettati come dati di base, muove alla ricerca di elementi fattuali e di nessi ignoti. La problematizzazione è l'attività conoscitiva tesa alla individuazione di elementi fattuali, di caratteristiche, di proprietà e di nessi dei fatti come valida base per scoprire inferenzialmente elementi non emersi nella ricerca e che devono essere dimostrati mediante prove argomentate. Piuttosto che l'uso in senso lato di "problema", qui interessa la problematizzazione come condizione necessaria, preludio e motore delle operazioni volte alla ricerca di nessi capaci di dare ragione del verificarsi di certi fatti, cioè dirette alla ricerca della spiegazione. In tale ricerca lo storico perviene a soluzioni alle quali sa che sono possibili alternative, sicché il carattere problematico non sta solo nella domanda ma soprattutto nella indecidibilità tra le soluzioni alternative probabili. I. Mattozzi COS’E’ UN PROBLEMA IN STORIA ? Il carattere principale del problema è, dunque, che esso non viene eliminato o distrutto dalla soluzione che gli viene data da uno storico. Infatti, altri storici possono impostare diversamente il problema e dare soluzioni differenti. Il problema, quindi, è la dichiarazione di una situazione cognitiva che include la possibilità di risposte alternative alla domanda di conoscenza di elementi fattuali e di nessi su cui le fonti non permettono di produrre informazioni. I. Mattozzi La «caduta» dell'Impero. Un esempio da(l) manuale (…) «La civiltà romana - afferma lo storico francese Piganiol - non è morta della sua morte naturale. Essa è stata assassinata» (L'empire chrétien, Puf, Parigi, 1947). Eppure i barbari non sono molto numerosi: non superano il 5 per cento della popolazione totale dell'Impero, secondo l'opinione di un grande studioso belga, H. Pirenne. Un intero popolo come i Vandali, per esempio, si aggira intorno alle ottantamila persone, i guerrieri ostrogoti che seguono Teodorico non superano i ventimila (…) Ma i loro attacchi si scatenano in maniera imprevedibile: ora qua, ora là, in un accavallarsi di bande che dal Reno si spostano verso il Danubio, dalla Tracia ai valichi alpini, lungo le frontiere sempre più sguarnite e alla ricerca dei punti più deboli. L'Impero non è ormai in grado di respingerli. È un fantasma di Impero, questo. Le sue finanze si trovano allo stremo (quindi non può stipendiare altre truppe mercenarie), commercio e artigianato si sono ridotti paurosamente (…) Nuove energie produttive non vengono liberate. Un'aristocrazia chiusa nel suo egoismo, in privilegi e ricchezze, assiste passivamente al crollo di ideali e istituzioni, che pure costituiscono per essa un glorioso patrimonio. Le masse popolari, escluse dalla partecipazione al potere (…) . F. Di Tondo, G. Guadagni, La storia antica e medievale, oggi, vol.2, Torino, Loescher, 1982, p. 83 La «caduta» dell'Impero PROBLEMA TESI (implicito) Perché la fine dell’impero romano? «La civiltà romana - afferma lo storico francese Piganiol non è morta della sua morte naturale. Essa è stata assassinata» (L'empire chrétien, Puf, Parigi, 1947). (Le invasioni barbariche, quindi, furono sicuramente la principale causa esterna della caduta dell'Impero. Per lo storico francese André Piganiol (L'Empire Chrétien, 1947) esse furono, anzi, la causa esclusiva della rovina dell'Impero romano d'Occidente). Cosa sostieni, qual è la tua risposta? http://it.wikipedia.org/wiki/Caduta_dell'Impero_romano_d'Occidente CONFUTAZIONE DATO/I REGOLA GENERALE Eppure i barbari non sono molto numerosi… Debolezza dell’esercito romano Attacchi imprevedibili dei “barbari” Crisi economica, sociale, morale del mondo romano … (implicita) Principio di autorità: se un esperto in un dato campo fa un’asserzione relativa a quel campo, dobbiamo credergli. A quali dati ti appoggi? La struttura dell’argomentazione storica DOMANDA/E PROBLEMATICHE DATO DATO DATO informazioni disponibili, inferenze probabili a sostegno della validità/plausibilità della tesi REGOLA GENERALE REGOLA GENERALE REGOLA GENERALE legittima il passaggio dai dati alla tesi TESI AFFERMAZIONI IPOTETICHE CHE RISPONDONO ALLE DOMANDE PROBLEMATICHE ARGOMENTARE IN STORIA A SOSTEGNO DI: • • • • • • datazione dato fattuale valutazione concettualizzazione (modello di) spiegazione … alcuni esempi… ARGOMENTAZIONE A SOSTEGNO DI UNA DATAZIONE PROBLEMA E’ possibile stabilire una data (inizio e fine) per la rivoluzione industriale inglese? (D.S. Landes, 2000, pp. 20114) TESI La Rivoluzione industriale britannica durò all'incirca un secolo, diciamo dal 1770 al 1870 DATO/I La sequenza delle innovazioni tecnologiche della manifattura tessile e delle loro conseguenze (elenco) REGOLA GENERALE implicita ARGOMENTAZIONE A SOSTEGNO DI UNA DATO FATTUALE PROBLEMA Quanti cristiani vivevano nell’impero romano all’inizio, alla metà e alla fine del III secolo? (E.W, 2000, p.63) DATO Assenza di informazioni dirette delle fonti REGOLA GENERALE La mancanza di informazioni sula presenza dei cristiani in una data città non significa che non ci fossero cristiani. Non applicabilità dell’argumentum ex silentio RIFORMULAZIONE DEL PEROBLEMA Quale l’entità approssimativa della diffusione del cristianesimo? TESI A metà del III sec. le comunità cristiane dovevano essere numerose, ben visibili e influenti DATO Le strutture organizzative delle chiese si complicano, le regole di funzionamento si formalizzano, i mezzi economici a disposizione dei vescovi aumentano. DATO L’aumento delle comunità cristiane è testimoniato dal nuovo modo di combatterle. Solo nel 250 per la prima volta la Chiesa diviene oggetto di una repressione voluta dall’alto. Editto di Decio del 250 d.C.: ordinava a tutti gli abitanti dell’impero di offrire un sacrificio agli dei, colpiva tutte le comunità cristiane che non avessero partecipato alle cerimonie. REGOLA GENERALE Se un dato X, prima correlato ad un evento A, viene poi correlato a un evento B qualitativamente diverso da A, anche il dato X probabilmente ha subito una qualche modifica. ARGOMENTAZIONE A SOSTEGNO DI UNA DATO FATTUALE PROBLEMA Chi erano le vittime delle persecuzioni? (E.W, 2000, p.93 e seg.) PREMESSA DI METODO Purtroppo ci dobbiamo affidare quasi esclusivamente alle fonti cristiane. REGOLA GENERALE Nelle studio sulle repressioni si devono confrontare le testimonianze delle due parti in causa, sapendo che ciascuna si muove per finalità specifiche. PREMESSA DI METODO Sappiamo che dobbiamo diffidare della testimonianza del persecutore, mentre diamo maggior credito a quella della vittima: appello al nostro senso critico nella lettura dei testi che glorificano i perseguitati. REGOLA GENERALE Necessità della vigilanza critica nell’analisi delle fonti. PREMESSA DI METODO LA COCETTUALIZZA ZIONE DI PERSECUZIONE ANTICA La definizione di persecuzioni nel contesto storico e sociale antico. Differenze con le repressioni degli stati totalitari del XX sec. TESI La sorte degli accusati dipendeva dallo loro posizione sociale. DATO Esempi di diverso trattamento degli accusati appartenenti alla élite locale. Il caso di Filea, vescovo di Tmuis. ARGOMENTAZIONE A SOSTEGNO DI UNA VALUTAZIONE PROBLEMA Implicito TESI Seguendo il processo di cristianizzazione del mondo mediterraneo siamo colpiti dalla sua lentezza sorprendente soprattutto nei primi centocinquantanni anni di vita della nuova religione. (E.W, 2000, p.62) DATI Confronto con la presenza cristiana alla fine del IV sec. Confronto con l’Islam. REGOLA GENERALE Uso dell’analogia. DATI La pax romana dei primi due secoli assicura stabilità e sicurezza materiale e spirituale alle città dell’impero romano, rendendo poco appetibile e utile la conversione alla nuova religione. Con la crisi del III sec. si sgretola il mito dell’invincibilità romana e aumenta il bisogno di nuovi dei e di una nuova religione. REGOLA GENERALE Implicita ARGOMENTAZIONE A SOSTEGNO DI UNA CONCETTUALIZZAZIONE PROBLEMA Implicito TESI L’epoca della guerra totale all’inizio del secolo breve: trentun anni di guerra mondiale 1914-1945 E. J. HOBSBAWM, Il secolo breve, Milano, Rizzoli, 1995, pp. 31 e seg. DATI DATI REGOLA GENERALE ARGOMENTAZIONE A SOSTEGNO DI UNA SPIEGAZIONE: LA RIVOLUZIONE URBANA PREMESSA DI METOD0 LA CONCETUALIZZAZIONE DI RIVOLUZIONE URBANA Fatto rivoluzionario per i tempi (rapida accelerazione, “salto”?) e per mutamenti/conseguenze: aspetti demografici, tecnologici, socio-economici, ideologici. PREMESSA DI METODO Importanza del cambiamento: viene modificata la struttura stessa della società: nuova organizzazione che durerà per tutta l’età del bronzo e caratterizzerà la storia dell’antico Oriente. Complessità della rivoluzione urbana (Liverani, 2011, pp. 89 e seg.) PROBLEMA Quali tra i vari fattori di cambiamento che portarono alla rivoluzione urbana sono stati quelli fondamentali e primari, quali quelli derivati? TESI Aumento produttività agricola> produzione eccedenza alimentare> mantenimento specialisti a tempo pieno non produttori di cibo. REGOLA GENERALE La teoria marxiana dell’accumulazione primitiva. La successiva elaborazione di G. Childe: il concetto di rivoluzione. Assunzione del modello sistemico/multifattoriale: i vari fattori interagiscono tra di loro e da ciò traggono ulteriore impulso. DATO Documentazione archeologica + disponibilità di nuova documentazione scritta. DATO Fattori tecnici verificabili archeologicamente nella fase immediatamente anteriore al decollo urbanistico e organizzativo (4000- 3500 ca.): sistema dei campi lunghi con irrigazione a solco + l’aratro seminatore a trazione animale + la slitta-trebbiatrice+ carro a quattro ruote+ falcetto di terracotta. DATO + CONCETTUALIZZAZIONE DI RIVOLUZIONE TECNOLOGICA Il complesso di innovazioni tecniche deve aver comportato un aumento della produttività stimabile in un ordine di grandezza tra il cinque a uno il dieci a uno. Analogia con la meccanizzazione nell’agricoltura moderna. ARGOMENTAZIONE A SOSTEGNO DI UNA SPIEGAZIONE: LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE PREMESSA DI METODO Esplicitazione dei concetti di accumulazione e sfondamento. PROBLEMA Perché la rivoluzione industriale esplose proprio in quel momento (XVIII sec.) e proprio in Gran Bretagna ? (D.S. Landes, 2000. pp. 215-47) TESI Gli elementi di successo del caso europeo: la crescente autonomia dell’indagine intellettuale + un nuovo metodo di sviluppo delle conoscenze (osservazione ed esperimento) + standardizzazione della ricerca e sua diffusione + nel breve periodo, congiuntura favorevole e svolta tecnologia DATO In Europa: sviluppo del culto del progresso, limitazione del potere della Chiesa cattolica da parte delle autorità laiche e del dissenso religioso, ampliamento dell’ esperienza personale: esempio di Garcia d’Orta http://purl.pt/22937/3/#/20 DATO … REGOLA GENERALE … LA SCRITTURA: INSEGNARE A SCRIVERE LE ARGOMENTAZIONI CONSIDERAZIONI PRELIMINARI “Ragionare bene non dipende dall’acquisizione di una capacità o dalla disponibilità di una struttura formale che si sviluppa all’interno della mente individuale: si tratta piuttosto di una attività prioritariamente sociale che si manifesta e si esercita nel contesto dell’argomentazione con gli altri rispetto a contenuti specifici e concreti (…) La situazione di dialogo di collaborazione rende necessario e sensato esplicitare dimensioni procedurali e metacognitive. In altri termini il contesto del discorso collettivo finalizzato alla comprensione o soluzione del problema è un contesto in cui si producono e si esplicitano dimensioni metacognitive di consapevolezza, riflessione, guida, controllo dei processi cognitivi.(…)” C. Pontecorvo (a cura di), La condivisione della conoscenza, Firenze, la Nuova Italia, 1993, pp. 3;11. La scrittura di testi argomentativi in storia: una possibile rassegna Comprendere Rappresentare Confrontare Valutare Riscrivere/Scrivere Modelli/ procedure RISCRIVERE/SCRIVERE ESEMPI LA NASCITA DELLA SCRITTURA LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INDICAZIONI DI CONSEGNE: UNA PRIMA LISTA RISCRIVERE/SCRIVERE LA NASCITA DELLA SCRITTURA Riscrivere/scrivere L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica Ipotesi degli studenti Scrittura testo collettivo Lettura analisi testo sussidiario T 1 Elaborazione scheda Osservazioni e discussione in classe: domande e nuove ipotesi Scrittura testo collettivo Lettura analisi testo T 2 Confronto T1 e T2 Elaborazione scheda: testo collettivo Scrittura nuovo testo Testo collettivo Riscrivere/scrivere L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica 2 Tabella per registrare le ipotesi degli studenti TESI Tesi 1 Tesi 2 Tesi 3 Tesi n DATI OSSERVAZIONI DOMANDE Riscrivere/scrivere L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica 2 Leggi il brano seguente (T1) e completa la tabella T1 La nascita della scrittura segna il passaggio dalla Preistoria alla Storia. La Preistoria, quindi, è tutto quel lunghissimo periodo che va dalla comparsa della vita sulla Terra all'invenzione della scrittura. La Storia è l'insieme dei fatti avvenuti successivamente alla Preistoria e documentati da fonti scritte. Ma perché l'uomo ha cominciato a scrivere? Gli studiosi fanno risalire le prime testimonianze di scrittura a segni che servivano a contare. Lo sviluppo delle attività commerciali determina infatti la necessità di registrare le liste di prodotti che entrano ed escono dalla città. Diventa indispensabile usare un sistema che aiuti a fissare parole, numeri e idee: la scrittura. Gli amici di Biribò 3, ElMedi, PearsonParaviaBMondadori, 2009 Consegna: completa lo schema (tabella 1) con le informazioni del testo T1 Tab 1 PROBLEMA TESI DATO Riscrivere/scrivere L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica 2 Tabella per registrare la discussione in classe Osservazioni TESI DATI DOMANDE NUOVE IPOTESI Riscrivere/scrivere L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica T2a Non c'è un'origine unica della scrittura, ma è nata indipendentemente in diverse parti del mondo. Fra gli studiosi c'è tuttavia un diffuso accordo nel considerare i sumeri e gli egizi i primi popoli capaci di scrivere e questo avvenne a partire da circa il 3500-3300 a C. Si trattava di popolazioni che avevano acquisito l'agricoltura già da qualche millennio e che sentivano la necessità di un sistema di registrazione dei prodotti agricoli. In genere, i sovrani imponevano ai sudditi delle tasse sotto forma di prodotti agricoli. Essi usavano queste risorse per pagare la costruzione dei palazzi e templi, per mantenere l'esercito, i funzionari e la corte, etc. Anche negli scambi commerciali si sentiva la necessità di poter annotare le merci. La stessa cosa valeva per le offerte che venivano portate ai templi. L'invenzione della scrittura ha seguito da vicino molte altre innovazioni tipiche del neolitico, quali la costruzione di città, l'uso del bronzo, l'invenzione della ruota, del tornio del vasaio e del telaio per tessere. Questo era un periodo in cui l'agricoltura e l'allevamento si erano già affermate e diventava sempre più necessario poter indicare prodotti e persone in documenti contabili e in transazioni commerciali. http://www.funsci.com/fun3_it/scrittura/scrittura.htm#indice. Consegna: Leggi il testo T2a e completa lo schema Tab 2a Tab. 2a PROBLEMA TESI DATO Comprendere/Rappresentare L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica Confronta T1 e T2 e completa la tabella T1 PROBLEMA TESI DATO/I T2 OSSERVAZIONI Comprendere/Rappresentare L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica Quando, dove e da chi fu inventata la scrittura? Come gli storici cercano di spiegare le ragioni della nascita della scrittura? Scrivi un testo per rispondere a queste domande (indicare una scaletta per facilitare il compito): a. utilizza le informazioni della tab 2 b. aggiungi al testo: a. alcune delle immagini della scheda seguente, spiegando i motivi della tua scelta; b. la carta storica, scelta tra quelle proposte; c. un grafico spazio-temporale riferito alle civiltà sumera ed egizia antica, distinguendo il periodo senza scrittura da quello con la scrittura. c. Alla fine del testo, riporta alcune opinioni della classe sulla invenzione della scrittura, proponendo un breve commento sulla loro attendibilità. Tavoletta cuneiforme: registrazione amministrativa della distribuzione orzo Data: ca. 3100–2900 B a..C. - Mesopotamia, Uruk Amuleto. Data: ca. 3300–2900 a.C. - Mesopotamia, Uruk Tavoletta cuneiforme: registrazione amministrativa per la distribuzione di orzo e farro. Data: ca. 3100–2900 a..C. - Mesopotamia, Uruk Tavoletta cuneiforme. Data: ca. 632 a.C. - Mesopotamia, Uruk http://www.metmuseum.org/collection/the-collection-online/search/329081 Riscrivere/scrivere L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica I sec. a.C. - V sec. d.C. Roma imperiale 4000 - 221 a.C. Egitto, Mesopotamia, Ittiti, India e Cina 3000 - 800 a.C. Le civiltà del Mediterraneo Zona di sviluppo della civiltà sumera – 3200-2350 a.C. ca. http://www.silab.it/storia/?pageurl=00-atlante-storico-on-line RISCRIVERE/SCRIVERE LA DATAZIONE DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE Comprendere/Rappresentare LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE- ipotesi di sequenza didattica 2 La situazione iniziale: manifattura inglese all’inizio del XVIII sec. (dal manuale) Lettura/analisi T 1 (Landes) + periodizzazione Scrittura testo collettivo Elaborazione scheda + riassunto+ linea del tempo Lettura/analisi fonte T2 Riassunto Rielaborazione argomentazione Landes Riassunto + documenti Transfert: la terza rivoluzione industriale Testo collettivo Comprendere/Rappresentare R.I: consegna 1 Leggi il brano seguente (T1) e completa la tabella S U C C E S S I O N E T1 E’ possibile stabilire una data per questa rivoluzione? Non è facile, alla luce dei decenni di sperimentazione che precedono una data innovazione e il lungo susseguirsi di miglioramenti che a essa fanno seguito. Dov'è l'inizio e dove la fine? Il nucleo centrale del processo in generale - la meccanizzazione dell'industria e l'adozione del sistema di fabbrica - è riscontrabile tuttavia nella storia della manifattura tessile. In questo campo, l'accelerazione del progresso iniziò con il filatoio multiplo di James Hargreaves (c. 1766), seguito dalla macchina tessile ad acqua di Thomas Arkwright (1769) e dal filatoio intermittente di Samuel Crompton (1779), così chiamato perché era un incrocio tra i primi due esemplari. Col filatoio intermittente si potevano lavorare fili grossi e sottili meglio e più a buon mercato rispetto al filatoio a mano. Poi, nel 1787 Edmund Cartwright costruì il primo telaio a motore, che gradualmente trasformò la tessitura dapprima del filato grezzo, più resistente all' andirivieni della spoletta, poi di quello sottile; e nel 1830 Richard Roberts, un esperto costruttore di macchine, ideò - in risposta alla domanda dei produttori - un filatoio intermittente «automatico» che rendesse la filatura indipendente dalla forza e dalla capacità di una riottosa aristocrazia salariale (il filatoio automatico intermittente funzionò, ma l'aristocrazia rimase). PROBLEMA TIZZAZIONE TESI DATI Comprendere/Rappresentare R.I: consegna 1 Leggi il brano seguente (T1) e completa la tabella … Questa sequela di invenzioni impiegò circa sessant' anni e soppiantò del tutto la tecnologia precedente (a eccezione della macchina a vapore, che condivise a lungo il potere con l'energia idraulica). La nuova tecnica consentì una decisa riduzione dei costi e dei prezzi e un rapido aumento della produzione e del consumo di cotone. Da questo punto di vista, la Rivoluzione industriale britannica durò all'incirca un secolo, diciamo dal 1770 al 1870, «l'intero intervallo tra la dipartita del vecchio ordine e l'avvento di un rapporto sufficientemente stabile tra i diversi aspetti dell'industria sotto il nuovo ordine» DURATA CONTEMPORANEITA’ DATI TESI PROBLEMA Dov'è l'inizio e dove la fine della Rivoluzione industriale britannica ? TESI La Rivoluzione industriale britannica durò all'incirca un secolo, diciamo dal 1770 al 1870 DATO/I La sequenza delle innovazioni tecnologiche della manifattura tessile e delle loro conseguenze (elenco) Comprendere/Rappresentare R.I: consegna 2 Utilizzando il testo di Landes è possibile costruire una periodizzazione del processo di industrializzazione inglese, (distinguendo il periodo della rivoluzione tecnologica e il periodo della società industriale affermata). Rappresenta la periodizzazione nella seguente linea del tempo, nominando e indicando data di inizio e fine di ciascun periodo. Comprendere/Rappresentare R.I: consegna 3 • Riassumi l’argomentazione di Landes in un testo di max 15 righe. • Dai un titolo al testo • Inserisci nel testo: – Una tra le tabelle della consegna n.2 – La linea del tempo della consegna n.3 Comprendere/Rappresentare R.I: consegna 4 A sostegno della tesi di Landes quali altri dati utilizzeresti tra i seguenti: motiva brevemente le tue scelte. Numero dei brevetti registrati in Gran Bretagna Riscrivere/scrivere R.I consegna 5 Leggi il brano seguente T2 e rispondi alle domande. T2 Vecchi e nuovi metodi nell'industria della lana Le macchine utilizzate nell'industria del cotone furono successivamente adattate alla lavorazione della lana ed il sistema di fabbrica, seppur con maggiore lentezza, si estese anche a questo settore. Il brano seguente illustra i diversi metodi di produzione della lana presenti in Inghilterra. Può essere utile per il vostro comitato specificare che esistono tre modi diversi per produrre i tessuti di lana; quello del mercante-imprenditore (master clothier) dell'Inghilterra occidentale; quello della fabbrica ed infine il sistema domestico (domestic system). In tutte le contee dell'ovest, come nel nord, esistono fabbriche, ma il matter dathier dell'Inghilterra occidentale compra la lana dall'importatore, se di produzione straniera, oppure sul vello [cioè direttamente dall'allevatore] o dal cernitore, se è di produzione nazionale; dopo di che nei vari processi attraverso i quali essa passa, egli deve impiegare altrettante classi diverse di persone; talvolta esse lavorano a casa propria, talvolta in quella del master clothier; ma nessuna di loro esce dal proprio settore di produzione ... Nel sistema industriale (factory system), gli imprenditori, che talvolta possiedono un grande capitale, impiegano in uno o più edifici o fabbriche, sotto la propria sorveglianza o quella del direttore, un numero di lavoratori che varia a seconda dell'entità della produzione. Questo sistema ovviamente ammette in pratica delle variazioni locali. Ma sia nel sistema del master clothier dell'Inghilterra occidentale, come nel sistema industriale, il prodotto, generalmente parlando, è fabbricato da persone che non possiedono la merce che lavorano ed in ciò consiste la principale differenza fra i due sistemi citati e quello domestico. In quest'ultimo, che è quello dello Yorkshire, la produzione viene effettuata da una moltitudine di piccoli produttori che di solito possiedono un capitale molto piccolo e quasi mai grande. Questi comprano la lana dal grossista e nelle loro case, aiutati dalle mogli e dai figli, e da due o tre fino a sei o sette operai a giornata, essi la tingono (quando è necessario) e attraverso tutte le varie fasi di lavorazione ne ricavano stoffa grezza. ... Quando il prodotto ha raggiunto lo stadio di stoffa grezza, la portano, nel giorno di mercato, in una sala pubblica o mercato, dove i commercianti si recano per comprare. Report on the Woollen Manifacture of England, 1806, da R. MARX, cit., pp. 152·53 (passo tradotto) in G. Solfaroli Camillocci, La rivoluzione industriale, SEI, Torino, 1981, pp.58-59. Riscrivere/scrivere R.I: consegna 5b domande su T2 1.Indica autore, tipologia e e data di redazione del documento. 2.Una copia integrale del documento la puoi leggere al seguente indirizzo web: www.calderdale.gov.uk/wtw/search/controlservlet?PageId=D etail&DocId=100976 Vai alla pagina indicata e rispondi alle seguenti domande: In quale sito è collocato il documento? Indica nome, autore/i, data di costruzione del sito, finalità e struttura. Quali altri informazioni puoi ricavare sul documento? 1. Riassumi il documento (T2) in un testo di max 10 righe. Scrittura/riscrittura R.I consegna 6 1.Metti in relazione il documento usato come fonte con il ragionamento di Landes (T1): i dati citati dalla fonte in quale rapporto sono con la tesi e i dati sostenuti da Landes (a sostegno, a completamento, a confutazione…)? Motiva la tua risposta. 2. Riassumi l’argomentazione di Landes seguendo la scaletta: 1. Breve sintesi della situazione della manifattura inglese all’inizio del XVIII sec. testo di riferimento: manuale scolastico) 2. Riassunto del testo di Landes 3. Citazione del documento (T2), messo in relazione con l’argomentazione di Landes. 3.Rappresenta in uno schema il testo finale dell’esercizio n.2. Scrittura/riscrittura R.I: consegna 7 L’avvento del computer e del web ha comportato un cambiamento epocale nella storia umana, provocando modificazioni radicali delle relazioni fra tempo e mercato, materiali e distanze, persone e tempo, produzione e consumo, modi di elaborazione, comunicazione, condivisione dei dati. La Terza Rivoluzione Industriale è ormai una realtà. Quando ha avuto inizio e fine (?) la terza rivoluzione industriale? Rispondi alla domanda scrivendo un testo argomentativo (lunghezza da definire): • utilizza le informazioni tratte dai seguenti siti: http://it.wikipedia.org/wiki/Terza_rivoluzione_industriale http://www.storiafilosofia.it/la-terza-rivoluzione-industriale/ http://www.thethirdindustrialrevolution.com http://www.weforgreen.it/la-terza-rivoluzione-industriale-di-jeremy-rifkin/ •inserisci nel testo dei link appropriati ai siti sopraindicati o ad altri che ritieni utili; •elabora una linea del tempo che raffiguri la periodizzazione della terza rivoluzione industriale. •Confronta nel paragrafo conclusivo del testo la terza rivoluzione industriale con quelle precedenti. RISCRIVERE/SCRIVERE indicazioni di CONSEGNE: UNA PRIMA LISTA RISCRIVERE/SCRIVERE • Dagli organizzatori grafici al testo argomentativo. • Dal testo narrativo> alla scheda>al testo argomentativo. • Analizzare e usare le prove/dati per sostenere una determinata tesi, costruendo un testo argomentativo (completamento, scaletta, senza aiuti). • Elaborare una scaletta degli argomenti in funzione del destinatario e dello scopo. • Completare una argomentazione data (testo sorgente 1) con: – altri dati a conferma della tesi scelti in un dossier ad hoc – altri dati a confutazione della tesi scelti in un dossier ad hoc (da completare…) QUANDO INSEGNARE AD ARGOMENTARE IN STORIA CRITERI PER PROGETTARE ATTIVITÀ DI SCRITTURA ARGOMENTATIVA NEL CURRICOLO DI STORIA Orale /scritto Comprendere /Rappresentare Confrontare Valutare Riscrivere/ Scrivere Non formale/forma le Individualme nte/collaborat ivamente Sussidiario/m anuale Testi divulgativi Testi storiografici Riferimenti bibliografici Sul testo argomentativo CH. PERELEMAN, I. OLBRECHTS-TYTECA, Trattato dell’argomentazione: la nuova retorica, Torino. Einaudi. 1966. S. TOULMIN, Gli usi dell’argomentazione, Torino, Rosemberg e Sellier, 1975. Sulla argomentazione in storia J. TOPOLSKI, Narrare la storia. Nuovi principi di metodologia storica, Milano, Bruno Mondadori, 1997. G. F. von WRIGHT, Spiegazione e comprensione, Bologna, Il Mulino, 1971. Sulla didattica del testo argomentativo A. COLOMBO (a cura di), I pro e i contro. Teoria e didattica dei testi argomentativi, Firenze, La Nuova Italia, 1992. M. DELLA CASA, Scritture Intertestuali, Brescia, Editrice La Scuola, 2012. V. LO CASCIO, Grammatica dell’argomentazione, Firenze, La Nuova Italia,1991. C. PONTECORVO, Discorso e retorica, Torino. Loescher, 1981. C. PONTECORVO, A. M. AJELLO, C. ZUCCHERMAGLIO, Discutendo si impara. Interazione sociale e conoscenza a scuola. Firenze, La Nuova Italia Scientifica, 1991. C. PONTECORVO (a cura di), La condivisione della conoscenza, Firenze, La Nuova Italia, 1993. Testi storici citati J. DIAMOND, Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, Torino, Einaudi, 2000. E. J. HOBSBAWM, Il secolo breve, Milano, Rizzoli, 1995. D. S. LANDES, La ricchezza e la povertà delle nazioni, milano, garzanti, 2000. M. LIVERANI, Antico oriente. Storia, società, economia, Roma-Bari, Laterza, 2011. E. WIPSZYCKA, Storia della Chiesa nella tarda antichità, Milano, Bruno Mondadori, 2000.