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Roma, 30 settembre 2014 Ferroviario merci e Autotrasporto: due mondi con un unico obiettivo? MercinTreno 2014 Ing. Michele Mario Elia, AD Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Indice Il quadro del trasporto merci in Italia La sostenibilità del trasporto merci Le strategie dell’Europa Il quadro regolatorio in Italia Quali strategie di sviluppo? Il Piano Industriale 2014/2017 delle FSI 2 Il quadro del trasporto merci in Italia 3 La posizione strategica dell’Italia 5 Asia 8,2 25,4 Intra-Europa Americhe dato 2011 in milioni di TEU, fonte UIC I traffici transcontinentali hanno dimensioni molto maggiori di quelli interni. L’Italia ha una posizione strategica rispetto a rotte commerciali in crescita (traffico containerizzato attraverso Suez: +6%, media del periodo 2005/2011) ma non se ne avvantaggia (andamento porti italiani: - 0,3% medio nello stesso periodo). E’ necessaria una sinergia porti/reti per poter servire l’Italia ed il resto d’Europa 4 Volumi in Uscita dal Canale di Suez Solamente il 6,3% dei volumi che transitano per il Canale di Suez giunge in Italia Le motivazioni sono da imputarsi a elevati tempi di attraversamento degli snodi logistici, a cui si aggiunge una carenza di affidabilità, soprattutto per quanto riguarda il rispetto dei tempi Fonte: Studio A.T. Kearney per Confetra 2010, dati in CargoTon, elaborazione su dati suezcanal.gov.eg 5 L’indice della performance logistica (LPI) Country LPI Rank LPI Score Germany 1 4.12 Netherlands 2 4.05 Belgium 3 4.04 United Kingdom 4 4.01 Singapore 5 4.00 Sweden 6 3.96 Norway 7 3.96 Luxembourg 8 3.95 United States 9 3.92 Japan 10 3.91 Ireland 11 3.87 Canada 12 3.86 France 13 3.85 Switzerland 14 3.84 Hong Kong, China 15 3.83 Australia 16 3.81 Denmark 17 3.78 Spain 18 3.72 Taiwan 19 3.72 Italy 20 3.69 Nonostante la favorevole posizione geografica, l’Italia si colloca al 20° posto nella classifica mondiale, dopo Germania, Olanda ed altri 10 paesi europei. Fonte: The World Bank, Logistic Performance Index 2014 6 Volumi per modo di trasporto Trasporto merci EU 28 - serie storica in Miliardi di tkm Trasporto merci Italia - serie storica in Miliardi di tkm A livello europeo i modi più usati sono la strada (45%) ed il mare (37%). La ferrovia movimenta volumi molto inferiori (11%). L’aereo è trascurabile. In Italia il divario fra strada e ferro è ancora maggiore (80% contro 13%). Vie d’acqua, aereo e mare sono trascurabili. Elaborazione su dati Commissione Europea "EU transport in figures" 2014 8 La ripartizione modale Ripartizione modale all’interno dell’EU28: tutti i modi Ripartizioni modali dei volumi di traffico sui territori nazionali Anno 2012 – Mld tKm Media europea Strada Ferrovia Vie d’acqua e condotte Dati non disponibili In Italia la quota modale ferroviaria rispetto ai trasporti terrestri è al di sotto della media europea Elaborazione su dati Commissione Europea "EU transport in figures" 2014 9 Evoluzione del rapporto tra ferrovia e strada In generale il rapporto è fortemente sbilanciato a favore della strada Il rapporto su scala europea registra una forte diminuzione dal 1997 al 2002 per poi attestarsi su valori pressoché costanti. La flessione sensibile del 2009/2010 è stata recuperata. In Italia il rapporto è cresciuto nell’ultimo triennio, ma rimane al di sotto della media europea Elaborazione su dati Commissione Europea "EU transport in figures" 2014 10 La struttura della domanda di mobilità merci: la specificità italiana BZ CO VA AO BI Ton Fino a 50 Km 51-100 Km 101-150 Km 151-200 Km 201-300 Km 301-400 Km 401-500 Km % 8,7% MI MI VR LO PV GE SV Mercato target Strada: 78-91% LU XX BO LI RA RN FI PU AN AR PG PG SI AP TE 3,4% PE RI GR TOTALE CH AQ FG RM Mercato target Ferrovia: 9-22% ROMA CB IS FR FG LT CE BN CE SS 3,6% BN SA NA MT PT TA LE CS CA KR CZ VV ME PA RC ME Mercato Servizio Universale TP RC PA CT EN AG CT CL SR AG 12 BR TA SA OR 100,0% BA BA AV NA NU oltre 500 Km PE TR VT 1,7% AN MC GR 5,8% 7,3% 5% e oltre da 2% a 4,99% da 1% a 1,99% da 0 a 0,99% BO FC PT PO FI PI LI TS FE RE MO PR SP TS VE RO SP MS GE IM Produzione industriale VE PD MN PR CN GO VI BS NO UD VRTV AL 54,1% 15,5% PD TN LC BG VC TO BL SO VB RG SR CZ LE La sostenibilità del trasporto merci 13 Il treno presenta evidenti vantaggi ambientali Trasporto di 100 tonnellate di merci da Milano a Roma: Camion Euro5 vs. Treno Il treno consuma il 70% circa in meno di energia Il treno produce il 65% circa in meno di gas a effetto erra Il treno produce il 65% circa in meno di anidride carbonica Il treno produce il 75% circa in meno di ossidi di azoto Fonte: EcoTransIT Calcolo Impatto Ambientale; www.ecotransit.org, 2012 14 Trasporto su gomma: 144 mld di € di costi esterni Esternalità negative traffico merci su gomma EU 27 e costi esterni prodotti non coperti dai ricavi (Mld €) 144 mld 144 mld € Mld € 54 mld 51 90 mld 30 24 18 16 5 Infrastrutture Incidenti Congestione Inquinamento acustico Inquinamento Emissioni di CO2 atmosferico Esternalità negative Ricavi (tasse e imposte su trasporto merci) Costi esterni non coperti Tasse e imposte pagate dal settore del trasporto stradale si attestano a circa 54 miliardi di Euro. Tale valore riesce solamente a coprire i costi infrastrutturali (51 miliardi di Euro), lasciando così scoperti circa 90 miliardi di Euro di costi esterni Fonte: CER, “Joint position paper on the Internalisation of external costs and the revision of the Eurovignette Directive”, 2009 15 Le strategie dell’Europa 16 Le politiche comunitarie Il “Libro bianco sui trasporti” completare il mercato unico dei trasporti per tutti i modi spostare entro il 2030 il 30% delle merci attualmente trasportate su strada entro distanze di 300km su altri modi di trasporto più sostenibili (ferrovie, marittimo) e oltre il 50% entro il 2050 ridurre le emissioni a effetto serra del settore trasporti al 2050 del 60% rispetto al 1990 e al 2030 del 20% rispetto al 2008, in particolare dimezzando l’uso di auto a combustibile convenzionale nelle città entro il 2030 e azzerandolo entro il 2050. La Commissione intende rivedere pedaggi e tasse in modo che riflettano il costo totale del trasporto internalizzando, ad esempio, i costi esterni 17 I corridoi della TEN-T Core Network 18 NON COLLEGATI COLLEGATI ALLA RETE Rete ferroviaria Merci Ten-T al 2030 e Porti Core PORTI CORE TEU’S Merci (Volumi 2012) (n.) (x 1.000 Tonn) GIOIA TAURO GENOVA LA SPEZIA LIVORNO NAPOLI VENEZIA TRIESTE TARANTO RAVENNA ANCONA CAGLIARI BARI PALERMO AUGUSTA TOTALE 2.721.104 2.064.806 1.247.218 549.047 546.818 429.893 408.203 263.461 208.152 142.213 24.200 50.207 15.438 27.418 20.038 25.376 49.207 34.942 21.460 7.952 621.536 29.398 22.784 200 35.414 4.501 7.691 29.937 353.782 Fonte: elaborazione ASSOPORTI su dati di A.P. e A.S.P.O. 19 19 Rete ferroviaria Merci Ten-T e Interporti INTERPORTI Prioritari MILANO VERONA QE NOVARA BRESCIA PADOVA MODENA MARZAGLIA POMEZIA MARCIANISE BARI La Rete TEN –T complessiva è circa 10.200 km, che corrisponde a circa il 60% della rete RFI La Rete TEN-T Core Merci è circa 5.000 km, che corrisponde a circa il 30% della rete RFI 20 20 I corridoi merci Core Corridor Baltico-Adriatico Core Corridor Scan-Med Core Corridor Mediterraneo Core Corridor Reno-Alpi Core line Comprehensive line La base grafica si riferisce alla Freight Core Network 21 Fonte: draft Regolamento sugli orientamenti per lo sviluppo della rete TEN-T – ottobre 2013 La direttiva "Eurovignette" Stato attuale Si applica alle autostrade della rete TEN-T (circa la metà della rete europea) Evoluzione Possibilità di applicare pedaggi o tassazioni ai veicoli pesanti entro limiti stabiliti. Sarà consentito Il valore limite è costituito dai costi di manutenzione inserire i costi esterni di e sostituzione delle infrastrutture. inquinamento atmosferico e acustico La direttiva vieta espressamente Il maggior gettito finanzierà di includere i costi esterni investimenti rivolti alla sostenibilità Sistema elettronico integrato. Una ricevuta consentirà di trasferire i costi esterni ai clienti dei trasportatori Tariffe differenziate per combattere la congestione Si applicherà all'intera rete autostradale europea La Direttiva Europea “Eurovignette” ha introdotto la possibilità per gli Stati Membri di includere nei pedaggi autostradali le esternalità generate dal trasporto stradale 22 In diversi Paesi europei la crescita del mercato del trasporto merci è stata affrontata attraverso un riequilibrio modale e l’attivazione di politiche di trasporto comprensive di sistemi di tariffazione del traffico pesante su gomma (HGV – Heavy Goods Vehicle) Elaborazione su dati Unione Europea Il successo delle politiche di riequilibrio modale Quota modale trasp. ferr. merci Costo medio per veicolo merci al giorno in Euro Svizzera 46% Germania 22% Austria 36% Regno Unito 11% Francia 14% Italia 13% Spagna 5% 0 Ticket stradali 50 100 150 Tasse sui carburanti 200 250 300 350 Tassa di possesso del veicolo I Paesi che hanno introdotto tasse sul traffico stradale pesante sono i primi come quota di trasporto merci ferroviario C’è una correlazione positiva tra livello della tassazione e performance del sistema ferroviario in termini di quota modale Ad un aumento dell’1% del costo del trasporto merci su gomma corrisponde un aumento dell’1,4% di quota modale del trasporto merci su ferro Fonte: elaborationi TEH-Ambrosetti su ITF Database 23 Il quadro regolatorio in Italia 24 L’urgenza di misure di riequilibrio modale in Italia In Svizzera, Germania e Austria (dove la somma aggregata di oneri - quali l’imposta sul possesso dei veicoli, le accise sul carburante e i pedaggi - è molto elevata) si osserva una significativa quota modale del trasporto su ferro, con un contestuale abbattimento dell’inquinamento, minori esternalità negative e gettito aggiuntivo per lo Stato. Urge una revisione dell’attuale politica dei trasporti, che favorisca lo sviluppo di una mobilità finalmente efficiente e competitiva e che contempli una visione di sistema, superando la contrapposizione storica gomma-ferro e il concetto stesso di monomodalità In Italia non è stata attivata l’Eurovignette Manca una politica di incentivazione del trasporto merci su ferrovia Permane l’incentivazione per l’autotrasporto (circa un miliardo all’anno) 25 Il piano nazionale della logistica In seguito all’approvazione nel 2010 delle Linee guida del Piano Nazionale della Logistica, nel 2012 sono state approvate le prime misure di attuazione: Realizzazione dello sportello unico doganale per il superamento delle inefficienze procedurali Norme per l’armonizzazione della distribuzione urbana delle merci Passaggio dal franco fabbrica al franco destino per migliorare la competitività del sistema Paese Riduzione dei ritorni a vuoto e dei tempi di attesa al carico e allo scarico per l’aumento dell’efficienza Nel luglio 2012 è stata approntata la bozza finale del Piano Nazionale della Logistica 2012-2020, finalizzata agli obiettivi strategici principali: Eliminare le attuali inefficienze del sistema logistico italiano, che producono costi stimati in 40 miliardi di euro all’anno Conferire all’Italia il ruolo di "piattaforma logistica mediterranea" al servizio delle merci destinate in Europa e delle merci europee dirette verso l'Africa e il Sud America. 26 Quali strategie di sviluppo? 29 Superare le principali criticità del sistema attuale Disequilibrio tra offerta infrastrutturale e domanda di trasporto Uso inefficiente delle reti dovuto alla contemporanea presenza di eccedenze e carenze infrastrutturali Utilizzo improprio dei modi di trasporto rispetto ai loro ruoli funzionali (distanze, volumi, costi, efficienza) Polverizzazione e frammentazione della logistica Eccessiva dispersione spaziale ed eccedenza di poli logistici Scarsa strutturazione delle reti secondo logiche gerarchiche (hub/spoke) Bassa accessibilità Carenza infrastrutturale e colli di bottiglia nei sistemi di accesso (ultimo miglio) Elevati costi di interscambio modale ed inadeguato livello di integrazione tra i network modali Politiche non efficienti Sistema di sostegno e finanziamento non orientato all’efficienza ed alla qualità Regole insufficienti agli obiettivi di integrazione modale e sostenibilità ambientale 30 Azioni infrastrutturali In uno scenario macroeconomico recessivo, è opportuno mettere in campo azioni mirate e concentrate sugli investimenti infrastrutturali strategici che riducano i costi di trasporto e che abbiano, per loro stessa natura, un effetto volano per l’economia (nel breve periodo) e la capacità di stabilizzazione del sistema con funzioni anticicliche (nel medio-lungo periodo). È indispensabile ragionare in termini di sistema infrastrutturale di reti integrate e coerenti, progettate e realizzate attraverso una attenta pianificazione del/nel territorio, in un’ottica di convergenza tra le politiche nazionali e comunitarie. In particolare le azioni devono essere mirate a: realizzare la rete TEN-T; ottimizzare le infrastrutture esistenti con interventi di mantenimento in efficienza a costo contenuto (manutenzione); promuovere l’innovazione tecnologica per migliorare l’affidabilità degli asset (infrastruttura e materiale rotabile) e recuperare il gap non colmabile con interventi infrastrutturali; migliorare/potenziare le infrastrutture nelle aree urbane per garantire servizi superiori in quantità e qualità, evitando che queste diventino “colli di bottiglia”; concentrare e potenziare le strutture terminali “core” delle infrastrutture ferroviarie (es. porti) per il rilancio del traffico merci intermodale; 33 Investire sui porti: “le porte dell’Italia sul mondo” Per sfruttare al meglio la posizione e la morfologia del Paese Italia, che è una naturale piattaforma al centro del Mediterraneo, è necessario: Migliorare l’accessibilità ferroviaria ai porti e le dotazioni infrastrutturali Liberalizzare le operazioni di manovra all’interno dei porti per renderle più economiche ed efficienti Ridurre ed efficientare i costi legati alle operazioni dei rimorchiatori nei porti Corridoi di interesse Trasformare le Autorità Portuali in vere e proprie società. 34 34 Sostenere il riequilibrio modale Vantaggi ambientali: minore emissione di anidride carbonica per l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e acustico; Incremento del livello di sicurezza: riduzione della congestione della rete auto-stradale, dei transiti frontalieri e portuali con impatto sull’incidentalità; Risparmio energetico: minore consumo di risorse energetiche con ottimizzazione nell’uso della risorsa petrolifera; Ottimizzazione della funzione di gateway: sfruttamento della posizione geografica dell’Italia quale punto di entrata delle merci destinate al centro Europa; Valorizzazione delle sinergie tra le diverse modalità di trasporto: attraverso la specializzazione del trasporto per tipologia di servizio e merce trasportata. 35 35 Il Piano Industriale 2014/2017 del Gruppo FS 36 Le azioni del piano FSI 2014-2017 per le merci Nuovo assetto di governance con specializzazione per corridoio Crescita internazionale Maggiore sinergia tra le aziende del Gruppo Eccellenza in «Operations» Approccio «Customer Centric» Eccellenza in «Qualità» Selezione «Make or Buy» Sistemi informativi a supporto del Business 37 Le imprese ferroviarie merci sul corridoio N/S: il processo di concentrazione 2013 2005-7 2001 RTC ITL SNCF MAV EWS MAV DB SBB Cargo RTC DB DB FNC SBB RCA PCC EWS Cargo DLC* TX Crossrail Hector rail SBB MAV PCC TIC ERS R4C WLB** ERS Veolia RCA SNCF Veolia SNCF FNC WLB ITL Hector rail RCA Cross rail TIC TIC DLC TX R4C Incumbent New-comers *Dillen & Le Jeune Cargo: operatore privato merci belga **Wiener Lokalbahnen Cargo : operatore privato austriaco 38 Acquisizioni/Fusioni 38 La competizione nei servizi alle merci in Italia Peso Asse: 13% Quota mercato FS:70% BRENNERO Peso Asse: 21% Quota mercato FS:69% Peso Asse: 8% Quota mercato FS:0% Peso Asse: 27% Quota mercato FS:28,5% SEMPIONE TARVISIO Peso Asse: 15% Quota mercato FS:35% LUINO Peso Asse: 2% Quota mercato FS:100% BOLZANO BELLUNO SONDRIO CHIASSO TRENTO PORDENONE VERBANIA TREVISO BERGAMO BIELLA FREJUS NOVARA Peso Assi: 9% Quota mercato FS:68% VICENZA MESTRE VERONA ALESSANDRIA ROVIGO PIACENZA MODENA REGGIO NELL'EMILIA FERRARA BOLOGNA RAVENNA GENOVA FORLI' SAVONA LA SPEZIA VENTIMIGLIA RIMINI MASSA IMPERIA V. OPICINA Peso Asse: 4% Quota mercato FS:89% MANTOVA CREMONA PARMA CUNEO TRIESTE VENEZIA PADOVA LODI PAVIA ASTI BRESCIA MILANO VERCELLI TORINO Peso Asse: 1% Quota mercato FS:77% GORIZIA VARESE COMO LECCO AOSTA MODANE+FREJUS GORIZIA UDINE PISTOIA PRATO LUCCA PESARO FIRENZE I principali IncumbentPISA esteri presidiano le direttrici di traffico merci a maggior valore aggiunto (assi, valichi e corridoi Europei di riferimento) 39 39 Logistica Merci: nuovo modello di business e di governance (2/2) Logistica e Trasporto Merci BU Corridoio 1 BU Corridoio 2 BU Corridoio «n» BU «Short Haul» Specializzazione produttiva per Corridoi Attribuzione responsabilità per Corridoio Equipaggio misto (Macchinista + Tecnico Polifunzionale) su tutti i treni Incremento della produttività di guida per Macchinista Applicazione/implementazione sistemi informativi di gestione (PDP, ecc) Razionalizzazione Indiretti e Staff Riorganizzazione reticolo manutentivo Interfaccia commerciale unica vs Clienti Continuità contratto di servizio nazionale 41 BU «Logistica» Specializzazione per corridoi Long haul NORD/SUD Long haul EST/OVEST Short haul 42 Sviluppo infrastruttura merci SAGOME AL 2017 < P/C 45 P/C 45 ≤ X < P/C 80 P/C 80 MODULI AL 2017 NUOVI INVESTIMENTI AL SUD < 600 m 600 m ≤ X < 650 m 650 m ≤ X < 750 m = 750 m 43 Fonte: draft Regolamento sugli orientamenti per lo sviluppo della rete TEN-T – ottobre 2013 La piattaforma integrata logistica intermodale del Gruppo FS: il sistema informativo PIL Il sistema informativo “Piattaforma Integrata della Logistica” (PIL) è ideato per supportare il Gruppo FS nello sviluppo della logistica delle merci in ottica intermodale, con focus all’integrazione del mondo ferroviario con tutti gli operatori nazionali e internazionali. Operatore trasporto multimodale (MTO) Porti Gestore dell’Infrastruttura Impresa Ferroviaria (IF) Autotrasporto Dogane Gestore Terminal container ferroviari (TCF) Manovra PIL 2.0 (2012) PIL 1.0 (2008) PIL 3.0 (2013) Realizza la cooperazione tra gli operatori del Gruppo FSI con altri soggetti esterni coinvolti nella catena logistica. Realizza la piattaforma informativa che supporta il Gruppo FSI nell’offerta di servizi end-to-end per il segmento del trasporto combinato delle merci e consente di migliorare l’efficienza dell’intera catena produttiva e logistica. Integra la gestione dei processi di manovra ferroviaria nell’ambito dei TCF del Gruppo e nei porti. 45 GRAZIE PER L’ATTENZIONE 48