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Viaggio nella storia antica

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Viaggio nella storia antica
Paolo Di Sacco
Facciamo
STORIA
Viaggio nella storia antica
LIBRO MISTO
Coordinamento editoriale: Anna Maria Battaglini
Progetto editoriale: Gianluca Tarabbia
Redazione: Maria Letizia Minsenti, Gianluca Tarabbia
Ricerca iconografica ed elaborazione immagini: Egidio Bonanno, Mario Morello, Gianluca Tarabbia
Consulenza didattica: Fabio Cioffi
Coordinamento tecnico: Francesco Stacchino
Progetto grafico: Piergiuseppe Anselmo
Impaginazione: Puntografica
Coordinamento tecnico iconografia: Mario Macchiorlatti
Disegni: Bluedit, Damiano Nembrini
Cartografia: Bluedit
Copertina: Piergiuseppe Anselmo
Foto in copertina: Alessandro Magno nella battaglia di Isso, particolare di un mosaico del II secolo a.C. (Napoli, Museo Archeologico Nazionale)
Le immagini provengono dall’archivio SEI
© 2011 by SEI - Società Editrice Internazionale - Torino
www.seieditrice.com
Prima edizione: 2011
Ristampa
1
2
3
4
2011
2012
5
6
2013
7
8
2014
9
10
2015
Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa
con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata per iscritto.
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del
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Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o
commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail [email protected] e sito web
www.aidro.org
L’Editore dichiara la propria disponibilità a regolarizzare errori di attribuzione o
eventuali omissioni sui detentori di diritto di copyright non potuti reperire.
Vincenzo Bona - Torino
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
3
INDICE
Dalla preistoria al tardo impero
5
CAPITOLO 1: LA PREISTORIA
6
lezione 1: Le origini della vita
6
All’inizio, il big bang, 6 – I tempi della preistoria, 6
lezione 2: L’evoluzione umana
8
La teoria dell’evoluzione, 8 – Dagli omìnidi all’uomo di Neandertal, 8 – L’uomo
moderno, 9 – L’Homo sapiens popola la Terra, 10 – LA STORIA INSEGNA Le razze umane non esistono, 10
RIFLETTI E RISPONDI
11
CAPITOLO 2: IL NEOLITICO
12
lezione 3: I progressi tecnici: l’agricoltura e i metalli
12
L’agricoltura nella “Mezzaluna fertile”, 12 – Strumenti di metallo, 12
lezione 4: L’inizio della società
13
Nomadi e sedentari, 13 – La nascita delle città, 13 – L’invenzione della scrittura, 14
RIFLETTI E RISPONDI
15
CAPITOLO 3: LE ANTICHE CIVILTÀ
16
lezione 5: Le civiltà dei grandi fiumi
16
Agricoltura e civiltà, 16 – I popoli della Mesopotamia, 17 – LA STORIA INSEGNA
L’origine della società: insieme si progredisce, 17 – La storia millenaria dell’Egitto, 18
lezione 6: Le civiltà di terra
20
Gli Ebrei, il popolo del Dio unico, 20 – Assiri e Persiani, 21
lezione 7: Le civiltà di mare
22
I Fenici, 22 – Cretesi ed Achei, 22
RIFLETTI E RISPONDI
23
CAPITOLO 4: LA GRECIA ANTICA
24
lezione 8: La civiltà greca
24
La Grecia: un dono per la cultura europea, 24 – Un inizio difficile, 25 – L’esperienza della pólis, la città-stato, 25 – Sparta e Atene, 26 – Le colonie greche, 26
– L’età “classica”, 27 – LA STORIA INSEGNA L’ideale della democrazia giorno per
giorno, 27
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
INDICE
4
lezione 9: L’ellenismo
28
L’egemonia della Macedonia, 28 – L’avventura di Alessandro Magno, 28 – Le
monarchie ellenistiche, 29
RIFLETTI E RISPONDI
30
CAPITOLO 5: I PRIMI SECOLI DI ROMA
31
lezione 10: Le origini di Roma
31
L’Italia prima di Roma, 31 – Gli Etruschi, 31 – La nascita sui sette colli, 32 – L’età
dei re, 32
lezione 11: L’età della repubblica
33
Il passaggio alla repubblica, 33 – Le lotte sociali, 34 – Le vittorie di Roma e il
suo dominio, 35 – Alle radici dell’Europa, 35 – LA STORIA INSEGNA Roma, patria della cittadinanza, 36
RIFLETTI E RISPONDI
37
CAPITOLO 6: L’IMPERO ROMANO
38
lezione 12: Il tempo della “pace romana”
38
La svolta di Augusto: dalla repubblica al principato, 38 – I successori di Augusto, 39 – L’impero si allarga ancora, 39 – La forza delle armi e quella delle leggi, 40 – Luci e ombre della “pace romana”, 41 – LA STORIA INSEGNA Le leggi, la
vera forza di Roma, 41
lezione 13: Le origini del cristianesimo
42
Il bisogno di religione e le risposte di una nuova fede, 42 – LA STORIA INSEGNA
La rivoluzione del cristianesimo, 42 – Gli imperatori e i cristiani, 43
lezione 14: Il tardo impero
44
La fase dell’”anarchia militare”, 44 – Diocleziano e la tetrarchia, 45 – L’impero
cristiano da Costantino a Teodosio, 45
RIFLETTI E RISPONDI
46
Indice delle carte e dei glossari
47
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
LINEA DEL TEMPO
Dalla preistoria
al tardo impero
da 2 milioni
di anni fa
al 4000 a.C. ca.
Preistoria
3000 a.C. ca.
Sorge
la civiltà egizia
1200 a.C. ca.
I Fenici inventano
la scrittura alfabetica
753 a.C.
Fondazione
di Roma
Ottaviano Augusto, scultura
in marmo del I secolo d.C
(Città del Vaticano, Museo
Chiaromonti).
700-600 a.C. ca.
Nascita delle póleis
in Grecia
509 a.C.
Inizio del periodo
repubblicano a Roma
336-323 a.C.
Anni di regno di
Alessandro Magno
31 a.C.14 d.C.
Regno di Augusto: fine
della repubblica a Roma
98 d.C.114 d.C.
Regno di Traiano: massima
espansione dell’impero romano
313 d.C.
Costantino porta a Bisanzio
la capitale dell’impero romano
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
6
1 LA PREISTORIA
lezione Le origini della vita
1
All’inizio, il big bang
I tempi della preistoria
Le teorie scientifiche più accreditate dicono che all’inizio di tutto vi fu il big
bang (“grande scoppio”): una grande
esplosione di energia e materia. Il big
bang avvenne in un’epoca imprecisata,
tra i 20 e i 10 miliardi di anni fa.
Lentamente i materiali lanciati nello
spazio si raffreddarono, dando vita alle
stelle e ai pianeti. Tra questi la Terra,
che è vecchia 5 miliardi di anni.
L’uomo apparve tra 1,5 e 2 milioni
di anni fa. Non l’uomo moderno, però,
ma i suoi antenati, gli antichi omìnidi.
L’uomo moderno, come vedremo, comparve sul pianeta 150-100 mila anni fa.
Con la comparsa dell’uomo cominciò la
preistoria (“prima della Storia”): un
periodo lunghissimo, chiamato anche
età della pietra. Gli uomini infatti non
conoscevano ancora l’uso dei metalli e
potevano utilizzare solo la pietra o il legno per fabbricare i propri strumenti.
Nella preistoria possiamo distinguere
tre grandi epoche.
• Il Paleolitico, o età della pietra
antica: da 2 milioni di anni fa, essa
giunge fino a 12 mila anni fa. In questo lunghissimo periodo, l’uomo imparò via via a raccogliersi in comunità
con i propri simili; cacciava i grandi
Lascaux, la Cappella Sistina della preistoria
In alcune grotte preistoriche della Francia e della Spagna sono stati ritrovati dipinti con scene di caccia. In
particolare va ricordata la grotta di Lascaux, in Francia,
chiamata anche “la Cappella
Sistina della preistoria” (rifacendosi alla famosa cappella affrescata a Roma da
Michelangelo e da altri
grandi artisti), perché sulle
pareti rocciose sono raffigurate straordinarie figure
di animali (bufali, cervi, renne
e cavalli), realizzate circa
35 000 anni fa. L’immagine a
fianco ne è un esempio.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
IL RACCONTO STORICO
1. LA PREISTORIA
7
animali, viveva al riparo di caverne o
di capanne fabbricate con frasche,
seppelliva i morti. Il suo strumento
principale erano pietre scheggiate.
Sul finire del Paleolitico, intorno a 25
mila anni fa, nacque l’arte rupestre,
pitture eseguite su rocce (rupi), spesso
a grandi profondità, per ritrarre scene
di vita e di caccia.
• Il Mesolitico, o età della pietra di
mezzo: essa va, all’incirca, da 12
mila a 10 mila anni fa. Le pietre
non erano più solo scheggiate, ma
levigate: gli uomini potevano così
praticare la pesca con la fiocina,
cacciare gli uccelli con i primi archi e raccogliere cereali selvatici.
• Il Neolitico, o età della pietra
nuova: iniziata circa 10 mila anni
fa, dura circa fino al 4000 a.C.
La pietra e l’osso venivano lavorati
ormai con grande maestria; si fabbricavano ami, aghi, lame per tagliare,
recipienti ecc.; si cominciavano a realizzare vasi d’argilla. Numerose comu-
nità umane si insediarono in villaggi
stabili e cominciarono a praticare le
prime forme di agricoltura. Cominciò
insomma nel Neolitico quella trasformazione che, come vedremo, darà origine alle più antiche civiltà.
Il disegno ricostruisce un
villaggio dell’epoca neolitica.
TRE GRANDI EPOCHE “PRIMA DELLA STORIA”
da 2 milioni
di anni fa a 12
mila anni fa
Paleolitico
età della pietra
antica
strumenti:
pietre
scheggiate
da 12 mila
a 10 mila
anni fa
Mesolitico
età della pietra
di mezzo
strumenti:
pietre levigate
da 10 mila
a 6 mila anni fa
(4000 a.C.)
Neolitico
età della pietra
nuova
strumenti: pietre
lavorate con
grande maestria
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
8
lezione L’evoluzione umana
2
La teoria
dell’evoluzione
Dagli omìnidi all’uomo
di Neandertal
Lo scienziato inglese Charles Darwin
(1809-1892) elaborò, oltre un secolo fa,
la teoria dell’evoluzione. Secondo tale
teoria, ogni specie animale e vegetale si
trasforma gradualmente, dalla forma
più semplice a una forma più complessa. Tale trasformazione è necessaria per
adattarsi ai mutamenti dell’ambiente di
vita sulla Terra.
Anche l’uomo, secondo Darwin, conobbe tale evoluzione. Prima dell’uomo
moderno, come lo conosciamo noi, esisteva un mammifero, antenato comune
dell’uomo e della scimmia. Poi le famiglie di scimmie rimasero scimmie, mentre l’uomo si è evoluto: è cioè profondamente cambiato nel corso dei millenni. L’ultimo gradino di questa evoluzione, secondo Darwin, siamo noi, appartenenti alla specie chiamata Homo
sapiens (in latino: “uomo intelligente”).
Secondo la teoria di Darwin, prima dell’Homo sapiens la specie umana aveva
conosciuto altri livelli.
• Il primo fu l’australopitèco, un omìnide vissuto circa 3 milioni di anni fa,
con un cervello molto piccolo: sarebbe lui il nostro più antico antenato.
Visse nell’Africa orientale, nella zona
chiamata Rift Valley.
• Gli australopitèchi si estinsero lentamente. Intanto nell’Africa orientale apparve, 2 milioni circa di anni fa, un genere diverso: l’Homo (“uomo” in
latino). La specie più antica di cui siano
state trovate tracce fu l’Homo habilis, l’uomo “abile” a lavorare la pietra
e capace di costruire utensili per vivere.
Egli però aveva il cervello ancora piccolo e non dominava il fuoco.
• Comparve quindi l’Homo erectus
(eretto), che visse da 1,5 milioni di
I nostri antenati
I disegni in queste due pagine ricostruiscono il possibile aspetto di alcuni nostri
antenati. In ordine sono raffigurati l’australopitèco (1),
l’Homo habilis (2), con un
utensile di pietra da lui prodotto, l’Homo erectus (3) e
l’uomo di Neandertal (4).
Nella fotografia (5), invece, il fotografo tedesco
Thomas Ernsting posa in
mezzo alla ricostruzione di
alcuni antenati dell’uomo
moderno.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
1
2
IL RACCONTO STORICO
1. LA PREISTORIA
9
anni fa fino a circa 200 mila anni fa;
conosceva già l’uso del fuoco. Apparve in Africa, ma alcuni gruppi emigrarono dal continente, occupando
alcune zone temperate in Asia e in
Europa.
• Dall’Homo erectus derivarono due
specie, l’Homo neanderthalensis e l’Homo sapiens. La prima fu
l’uomo di Neandertal (così si
chiama la località tedesca dove furono ritrovati i primi fossili); i neandertaliani vissero in Europa da 200
mila a 30 mila anni fa circa. Erano
un po’ più bassi e robusti degli uomini moderni, con il cranio schiacciato e allungato e l’arcata sopraccigliare sporgente. Cacciavano in
gruppo, spostandosi sul territorio
(erano dunque nomadi), e si ritrovavano intorno al focolare; seppellivano inoltre i loro morti.
• Circa 150-100 mila anni fa comparve
l’Homo sapiens, l’uomo moderno,
che per un po’ convisse con i neandertaliani. Seppelliva i morti, lavorava
le pelli e l’osso, raccoglieva vegetali
commestibili e decorava le pareti delle
grotte con belle pitture murali.
3
L’uomo moderno
I neandertaliani si estinsero 30 mila anni fa, al tempo dell’ultima grande glaciazione. Causata da un brusco calo di
temperatura sul globo terrestre, essa
aveva profondamente trasformato la flora e la fauna. Anche l’uomo, così come
tutte le altre specie viventi, dovette adattarsi alle nuove condizioni ambientali.
Quando infine i ghiacci si ritirarono,
rimase solo l’uomo moderno, o Homo
sapiens, l’unico che aveva saputo attraversare il grande freddo e progettare
strategie per vincerlo.
Gli studi recenti sul DNA, resi possibili
dallo sviluppo della genetica molecolare e
cominciati verso il 1995, ci dicono che
l’Homo sapiens nacque circa 130 mila
anni fa. Era fisicamente più gracile rispetto all’uomo di Neandertal, ma assai
più intelligente: la fronte elevata e il
cranio alto, infatti, rendevano possibili
forme di pensiero e di cultura molto più
elevate. Poiché i resti più importanti dell’Homo sapiens vennero ritrovati (nel
1868) nella grotta di Crô-Magnon, in
Francia, esso è anche conosciuto come
“uomo di Crô-Magnon”.
nomadi
Il nomadismo è l’abitudine a spostarsi,
senza stanziarsi in
un territorio fisso.
glaciazione
Lo sviluppo e l’espansione delle masse di ghiaccio sulla
superficie terrestre.
La prima glaciazione
si verificò circa 1 milione di anni fa, per
un raffreddamento
del clima.
4
5
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
10
LA STORIA INSEGNA
L’Homo sapiens
popola la Terra
Le razze umane non esistono
La culla dell’Homo sapiens fu però l’Africa, dove già erano apparsi i primi omìnidi. Da qui, l’uomo moderno giunse, nell’arco di circa 100 mila anni, a popolare
la Terra: si insediò via via in Europa, in
Asia, nelle Americhe e nell’Oceania.
Alla fine di questa marcia, conclusasi
circa 15 mila anni fa, cominciò una fase nuova nella storia umana.
Gli studi sul DNA ci rivelano una grande verità: noi tutti deriviamo da
un’unica popolazione umana di Homo sapiens, che partì dall’Africa
e nel giro di 100 mila anni circa colonizzò il pianeta. Oggi lo sappiamo con certezza: il nostro DNA, cioè il nostro codice genetico, è identico a quello dei nostri antichi progenitori.
Certo, gli uomini non sono tutti uguali. Alcuni hanno la pelle scura,
altri chiara; alcuni hanno gli occhi a mandorla e altri no: ma queste
sono solo differenze fisiche, risultato di una vita vissuta in luoghi e
ambienti diversi.
Per il resto non vi sono diversità tra gli uomini che popolano oggi
la Terra. Noi siamo un’unica “razza”. Abbiamo caratteri somatici diversi, ma un unico patrimonio genetico.
Il razzismo, dunque, è un inganno: non solo non c’è una
razza migliore o più intelligente di un’altra, ma le “razze”
umane… non esistono proprio!
Il popolamento della Terra daHomo_sapiens.eps
parte dell’Homo sapiens
50 000-35 000
30 000
O C E ANO
PAC I FIC O
25 000
O C E ANO
PAC I FIC O
60 000
AMERICA
SETTENTRIONALE
30 000
ASIA
40 000
O C E ANO
ATL ANTIC O
45
EUROPA
0 -40 0
0
00
0
OCEANIA
100 000
AFRICA
15 000
AMERICA
MERIDIONALE
Rift
Valley
O C E ANO
IN DI ANO
Linea di costa durante
le glaciazioni
Linea di costa attuale
25000
25000
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
Direttrici e periodo
presunto delle migrazioni
IL RACCONTO STORICO
1. LA PREISTORIA
11
RIFLETTI E RISPONDI
1. Gli scienziati parlano di big bang.
a) Che cosa si intende con questa espressione?
..................................................................................................................
b) Quando si verificò?
..................................................................................................................
2. Si distinguono tre grandi epoche nella preistoria.
a) Il Paleolitico va da .................................................. di anni
fa a .................................................. di anni fa.
b) Il Mesolitico va da ................................................... di anni
fa a .................................................. di anni fa.
c) Il Neolitico va da ..................................................... di anni
fa a .................................................. di anni fa.
3. Quanto tempo fa comparvero i primi omìnidi?
.........................................................................................................................
b) L’Homo erectus conosceva ..................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
Apparve in ................................................................................ ma
...................................................................................................... .
c) L’Homo sapiens (prosegui tu) ........................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
7. Illustra ora in breve le abitudini di vita dell’uomo
di Neandertal.
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
4. Quando invece apparve l’uomo moderno?
.........................................................................................................................
5. Riassumi la teoria dell’evoluzione, rispondendo alle seguenti domande.
a) Quale scienziato la elaborò e quando?
......................................................................................................................
b) Che cosa afferma tale teoria riguardo alle varie
specie animali e vegetali?
......................................................................................................................
......................................................................................................................
c) Che cos’è l’adattamento?
8. Rifletti sulle glaciazioni.
a) Che cos’è una glaciazione?
......................................................................................................................
......................................................................................................................
b) Quali effetti ebbero le glaciazioni sulla vita del
nostro pianeta?
......................................................................................................................
......................................................................................................................
c) Quali conseguenze arrecò l’ultima glaciazione
nella vita degli uomini?
......................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
d) Anche l’uomo, secondo questa teoria, si è evoluto? E come?
......................................................................................................................
......................................................................................................................
9. Esamina il fenomeno del popolamento della Terra
da parte di Homo sapiens.
a) Da dove partì?
......................................................................................................................
b) Quando cominciò questo processo?
......................................................................................................................
6. Descrivi in breve le caratteristiche delle tre specie
di Homo.
c) Secondo te, si può dire che sia terminato?
E quando?
a) L’Homo habilis era in grado di .......................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
......................................................................................................................
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
12
2 IL NEOLITICO
lezione I progressi tecnici:
l’agricoltura e i metalli
3
L’agricoltura nella
“Mezzaluna fertile”
Una delle invenzioni più importanti per
la storia dell’umanità fu l’agricoltura: grazie a essa, il cibo necessario a sopravvivere poteva essere prodotto, non solo
raccolto nella foresta. In tal modo gli uomini, da semplici raccoglitori, cominciarono a diventare agricoltori e quindi
produttori di cibo.
L’agricoltura nacque circa 12 mila
anni fa nel Vicino Oriente, nella zona
detta della “Mezzaluna fertile” (tra Mesopotamia, Palestina ed Egitto); da qui,
poi, si diffuse nelle aree circostanti. Poco dopo l’agricoltura si sviluppò in India
e Cina e, in modo autonomo, anche
nell’America centro-meridionale.
Mezzaluna_fertile.eps
Le prime aree di sviluppo dell’agricoltura
Area della Mezzaluna fertile
Area all’epoca ancora sommersa dal mare
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o
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
Già da molto tempo gli uomini primitivi conoscevano bacche e radici e il loro
valore nutritivo, e sapevano quanto tempo era necessario perché crescesse una
pianta con i frutti maturi. Tali preziose
informazioni venivano quindi trasmesse
di generazione in generazione. Un ulteriore passo in avanti venne fatto quando
si cominciò a procurare la crescita di
queste piante nei terreni vicini ai villaggi,
coltivati e seminati opportunamente.
Assieme alla domesticazione delle
piante (grano, orzo, miglio, più avanti
sesamo e ulivo) procedeva quella degli
animali (asini, pecore, capre, cammelli).
L’inizio dell’agricoltura segna l’ingresso degli uomini nella fase storica
chiamata dagli studiosi Neolitico, che
sarebbe durata circa 8 millenni, fino al
4000 a.C. (cioè seimila anni fa).
Strumenti di metallo
Alle necessità dell’agricoltura risultò utilissima una nuova tecnologia: la lavorazione dei metalli. Fino ad allora gli
uomini primitivi avevano scheggiato le
pietre; poi, verso il 5000 a.C. (settemila anni fa) si cominciarono a lavorare a
caldo lo stagno, il rame e gli altri metalli, che venivano trovati nelle pietre,
sui fianchi delle montagne, nelle caverne. I metalli venivano portati, nei forni,
a temperature molto alte, quindi plasmati e infine raffreddati.
In tal modo ai vecchi arnesi in legno
e selce (zappe, aratri ecc.) si sostituirono
strumenti molto più resistenti, utilissimi per lavorare la terra, e anche per
combattere.
IL RACCONTO STORICO
2. IL NEOLITICO
13
L’inizio della società
lezione
Nomadi e sedentari
La nascita delle città
Gli agricoltori furono i primi gruppi
umani a vivere da sedentari. Abitavano in villaggi, costruiti con pietre, legna e mattoni d’argilla situati vicino a
fiumi e laghi. In essi si attuò una prima
forma di governo: a prendere le decisioni era un’assemblea, o consiglio, di
capifamiglia.
Altri gruppi umani invece rimanevano nomadi e si occupavano di pastorizia; le loro dimore erano tende di pelli, che si potevano facilmente smontare
e spostare altrove.
La storia dell’età primitiva è segnata
dalla rivalità tra nomadi e sedentari:
• i primi si spostavano in cerca di pascoli e terre migliori;
• i secondi difendevano le loro coltivazioni e il loro spazio vitale.
I contrasti fra i due gruppi erano
frequenti e portavano anche a
conflitti sanguinosi.
Un passaggio decisivo nella storia umana fu segnato dalla nascita delle città. Le
prime sorsero circa settemila anni fa: tra
le più antiche ricordiamo Çatal Hüyük,
nell’attuale Turchia, e Gerico, tuttora
esistente in Palestina.
Prima delle città vi erano solo villaggi
agricoli, sparsi nel vasto territorio e quasi senza rapporti fra loro. Man mano si
svilupparono centri più grandi, spesso
nelle vicinanze di fiumi o mari, che facilitavano il trasporto di persone e cose.
In città si scambiavano le merci provenienti dalla campagna: l’ambiente cittadino incoraggiò dunque le prime forme
di commercio.
4
sedentari
Si dicono sedentarie
quelle popolazioni
che hanno una dimora stabile.
commercio
L’attività di comprare
e vendere merci, che
vengono così trasferite da chi le produce
a chi le consuma.
La città
senza strade
Il disegno raffigura la
città di Çatal Hüyük,
una delle più antiche
del mondo.
Questa città aveva una
caratteristica che la rendeva unica: non esistevano, infatti, le strade e ogni
spostamento avveniva sui
tetti della città, a cui era possibile accedere tramite apposite
scale.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
14
gerarchia
sociale
È il rapporto che, in
una comunità, lega
individui e gruppi,
dal più importante
al meno importante.
Chi sta in alto, nella
gerarchia, ha il compito di guidare chi
sta più in basso.
ideogramma
Segno, a cui corrisponde una parola,
che può indicare un
oggetto o un concetto astratto.
scrittura
alfabetica
Si basa sul fonema
(“suono”): a ogni segno grafico (le lettere dell’alfabeto) corrisponde un suono.
Per regolare la vita in città, nacquero
le prime forme di gerarchia sociale: ad
alcuni era riconosciuta un’autorità, e costoro la esercitavano governando la
massa dei cittadini.
L’invenzione
della scrittura
La scrittura nacque per necessità pratiche (registrare i raccolti, le merci ecc.).
All’inizio, si utilizzavano disegni molto
approssimativi. Man mano, nel corso
dei millenni, nacque in Mesopotamia la
prima forma di scrittura, quella cuneiforme, così chiamata perché utilizzava segni a forma di cuneo.
Con i simboli della scrittura cuneiforme si potevano indicare oggetti o cose e
la loro quantità. Più tardi, con gli ideogrammi, diverrà possibile indicare i concetti astratti: gli ideogrammi più noti sono i geroglifici egizi. La scrittura che
usiamo noi, quella alfabetica, sarà inventata molti secoli dopo dai Fenici, verso il 1200 a.C.
L’invenzione della scrittura segnò l’ingresso degli uomini nella Storia vera
e propria:
• prima della scrittura tutto si tramandava a voce (oralmente);
• poi, grazie alla scrittura, i fatti del
passato cominciarono a essere scritti
e quindi ricordati per le generazioni
future.
Nacque anche una nuova figura, molto prestigiosa: lo scriba, il professionista della scrittura.
NOMADI E SEDENTARI, DUE MODI DIFFERENTI DI VITA
NOMADI
pastori che si spostano
con le greggi
tendono a invadere
gli spazi agricoli
SEDENTARI
agricoltori che abitano
in villaggi
alcuni villaggi
diventano CITTÀ
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
difendono i propri spazi
dai nomadi
IL RACCONTO STORICO
2. IL NEOLITICO
15
RIFLETTI E RISPONDI
1. Il Neolitico cominciò con l’invenzione dell’agricoltura.
a) Quando e dove nacque l’agricoltura?
..................................................................................................................
..................................................................................................................
b) Rifletti sul termine “invenzione”: che cosa c’era
prima dell’agricoltura? E quali novità cominciarono con essa?
..................................................................................................................
..................................................................................................................
b) i sedentari erano soprattutto ......................................... ,
i quali vivevano (dove?) .......................................................
............................................................................................................... .
c) Perché i due gruppi spesso entravano in conflitto?
..................................................................................................................
..................................................................................................................
5. Un momento decisivo fu la nascita delle città.
a) Dove nacquero le prime città e quando?
..................................................................................................................
c) Secondo te, che cosa può voler dire domesticazione degli animali?
..................................................................................................................
..................................................................................................................
..................................................................................................................
b) Quale nuova attività si praticava in città?
..................................................................................................................
..................................................................................................................
2. Illustra con parole tue come avveniva la lavorazione dei metalli.
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
c) Com’era regolata la vita in città?
..................................................................................................................
..................................................................................................................
6. Quando e perché nacque la scrittura?
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
7. Descrivi le forme di scrittura più antiche.
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
3. Spiega inoltre:
a) che cosa sono le leghe di metalli?
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
..................................................................................................................
.........................................................................................................................
..................................................................................................................
.........................................................................................................................
b) quale utilità pratica ebbe la lavorazione dei metalli?
.........................................................................................................................
..................................................................................................................
..................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
4. Chiarisci con parole tue:
a) i nomadi erano soprattutto ............................................ ,
i quali vivevano (dove?) .......................................................
............................................................................................................... .
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
.........................................................................................................................
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
16
3 LE ANTICHE CIVILTÀ
lezione Le civiltà dei grandi fiumi
Agricoltura e civiltà
sulle sponde del Nilo, in Egitto;
nella valle dell’Indo, tra India e Pakistan;
• lungo il Fiume Giallo, in Cina.
L’agricoltura praticata in queste regioni garantiva una produzione assai
superiore a quella di altre zone. La maggiore ricchezza economica rese possibile la crescita della popolazione e il suo
benessere materiale.
Il sistema agricolo fondato sull’irrigazione esigeva, inoltre, che sorgesse
un’autorità riconosciuta, in grado di dirigere i lavori per le acque. Nacquero
così le prime società organizzate, fondate su una precisa gerarchia:
• il re comandava, con l’aiuto dei sa•
•
L’agricoltura poté cominciare a svilupparsi su larga scala intorno al 45004000 a.C. A quell’epoca, infatti, si perfezionarono le grandi opere d’irrigazione create dall’uomo. Bacini, dighe,
canali servivano a non disperdere le acque e il prezioso limo, cioè lo strato fertile di detriti e argilla fangosa che le acque dei fiumi lasciavano quando si
ritiravano e che costituivano un prezioso
concime per i terreni.
Le prime civiltà sorsero proprio vicino ai grandi fiumi:
• presso il Tigri e l’Eufrate, in Mesopotamia;
Le civiltà dei grandi fiumi
Civilta_dei_fiumi.eps
ri
fra
te
Tig
Eu
Lagash
O C E ANO
ATL ANTIC O
Uruk
Ur
MESOPOTAMIA
Ind
fra
te
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ri
VALLE
DEL NILO
VALLE DEL
FIUME GIALLO
Tig
Eu
VALLE
DELL’INDO
Nilo
O C E ANO
IN DI ANO
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
Giallo
iume
F
5
IL RACCONTO STORICO
3. LE ANTICHE CIVILTÀ
17
cerdoti, che tenevano i rapporti con
la divinità;
• vi erano poi i nobili, possessori di terre, e i soldati, difensori della comunità;
• infine gli artigiani, che fabbricavano
gli strumenti utili alla vita quotidiana,
i mercanti e i contadini, che lavoravano la terra.
I popoli
della Mesopotamia
La più antica civiltà conosciuta nacque
in Mesopotamia, la “terra tra i due fiumi” (il Tigri e l’Eufrate), corrispondente
in parte all’odierno Iraq. Qui si stanziarono, verso il 4000 a.C., i Sumeri, il
primo popolo civile della storia. A loro si
deve l’invenzione della ruota e della
scrittura cuneiforme, e l’elaborazio-
ne dei primi racconti mitologici sulle
origini del mondo.
I Sumeri non erano organizzati in un
regno, ma in una serie di città-stato,
l’una indipendente dalle altre, rette ciascuna da un re-sacerdote. Le principali
città sumere erano Ur, Uruk, Lagash.
La regione mesopotamica fu poi abitata da altri popoli:
• prima dagli Accadi, tra il 2500 e il
2000 a.C.;
• poi dai Babilonesi: a loro si deve il
primo codice di leggi, elaborato dal
re Hammurabi (che regnò su Babilonia tra il 1792 e il 1750 a.C. circa);
• infine dagli Hittiti, che provenivano
dall’Anatolia (la Turchia di oggi). Gli
Hittiti erano invincibili in battaglia grazie alle armi di ferro, il nuovo metallo
che essi lavorarono per primi intorno
al 1800 a.C.
mitologia
Insieme di leggende
(miti, da una parola
greca che significa “discorso”, “racconto”)
relative a dèi ed eroi.
All’inizio tali leggende
si tramandano oralmente, poi vengono
messe per iscritto.
città-stato
Centri autonomi e
indipendenti; ogni
città-stato è governata da una propria
autorità, emette leggi proprie ecc.
codice di leggi
Una raccolta di leggi
e norme emanate da
chi ha autorità (per
esempio il sovrano).
LA STORIA INSEGNA
L’origine della società:
insieme si progredisce
Le prime città nacquero intorno ai grandi fiumi:
il Nilo, il Tigri e l’Eufrate, l’Indo, il Fiume Giallo.
La loro acqua dolce costituiva una preziosa risorsa, a patto che le acque fossero conservate
e si evitassero le piene distruttive. Bisognava
cioè costruire un complesso sistema di canali,
argini e dighe.
A tale scopo non poteva bastare la piccola comunità dei contadini del villaggio, in cui ciascuno faceva per sé. I lavori di canalizzazione
erano infatti lunghi e impegnativi: andavano
quindi diretti da veri specialisti e svolti da un
numero elevato di lavoratori; ma come convincerli ad abbandonare i loro campi, come inquadrarli in squadre di lavoro, guidarli nello
scavo ecc.? Occorreva un’organizzazione ben
precisa ed efficiente; scavare canali, infatti, poteva anche essere semplice, il difficile veniva
dopo: conservarli in uso, tenerli sgombri dal
fango e dalle erbe, sorvegliare che l’acqua fosse
distribuita a tutti gli agricoltori…
In sostanza, c’era bisogno
di qualcuno in grado di
dirigere i lavori, di fornire
agli operai cibo, vestiti,
abitazioni, strumenti ecc.
Occorreva un’organizzazione apposita, diretta dal
re e dai suoi funzionari.
Essa rappresentò un passo decisivo nella storia
umana. Gli uomini impararono che quanto non
potevano fare singolarmente, diventava invece
possibile cooperando tra
loro e perseguendo in
modo armonico un unico scopo.
Due funzionari sumeri, rilievo in madreperla del III millennio a.C.: a loro
era affidato il controllo dell’organizzazione lavorativa nella realizzazione delle
opere pubbliche.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
18
dinastia
Serie di re o principi, provenienti da
una stessa famiglia,
che si succedono al
governo di un paese. Di solito il potere
viene trasmesso di
padre in figlio.
popoli
del mare
Popolazioni provenienti dal mare, presumibilmente dall’area dell’Egeo, le
quali, verso il 1200
a.C. dilagarono nel
Mediterraneo orientale, mettendo in
crisi il regno egizio.
La storia millenaria
dell’Egitto
Intanto, verso il 3000 a.C., sorse, presso il delta del fiume Nilo, la civiltà dell’Egitto. La sua prosperità fu dovuta al
grande fiume: i depositi di limo e fango fertile lungo le rive del Nilo consentivano infatti, per tutto l’anno, di praticare un’agricoltura molto produttiva.
Gli Egizi furono il primo popolo a
strutturarsi come un vero e proprio Stato: l’autorità centrale aveva potere su
tutto il vasto territorio. Al vertice vi era
il faraone, ritenuto l’incarnazione del
dio Horus. Sotto di lui una gerarchia
di funzionari e sacerdoti assicurava l’obbedienza del popolo, in gran parte composto da contadini.
La storia egizia durò circa 3000 anni, fino alla conquista di Roma, avvenuta nel 30 a.C. I faraoni si trasmettevano
il potere di padre in figlio; si succedettero ben 31 dinastie o famiglie regnanti.
Il momento di maggior splendore fu sotto il regno del faraone Ramses II, intorno al 1250 a.C.
L’Egitto conobbe, talora, anche crisi e
dominazioni straniere: fu invaso verso il
1700 a.C. dagli Hyksos (“re pastori”) e
nel 1200 a.C. circa dai cosiddetti “popoli del mare”.
Escludendo però queste parentesi, i
30 secoli della storia egizia sono caratterizzati da una civiltà unitaria, resa
tale da:
• una struttura politica costante, cioè
l’autorità monarchica del faraone;
Antico_egitto.eps
L’antico Egitto
POPOLI
DEL MARE
Mar Mediterraneo
Piramidi di
Giza
BASSO
EGITTO
HYKSOS
Menfi
Sahara
o ss
rR
o
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
Nilo
Incursioni dei popoli del mare
(1200 a.C. circa)
Nilo
Invasione degli Hyksos
(1700 a.C. circa)
Ma
Tebe Luxor
ALTO
EGITTO
IL RACCONTO STORICO
3. LE ANTICHE CIVILTÀ
19
una sola lingua, rappresentata per
iscritto da segni-parole, detti geroglifici;
• una sola religione, politeista,
perché gli Egizi veneravano
molti dèi, tra i quali ricordiamo
il dio-Sole, Amon-Ra;
• una ricca cultura, che elaborò importanti conoscenze
di matematica, astronomia,
medicina, e fu alla base di
grandi opere di architettura,
tra cui le più note sono sicuramente le piramidi.
•
Il disegno raffigura le tre imponenti piramidi di Cheope, Chefren e Micerino erette a Giza.
LA CIVILTÀ EGIZIA
L’EGITTO
30 secoli di storia
con varie fasi
MA con una civiltà unitaria:
per struttura
politica
per lingua
per religione
per cultura
il faraone regna
i geroglifici
il culto
di molti dèi
conoscenze
scientifiche, opere
di architettura ecc.
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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
20
lezione Le civiltà di terra
6
Gli Ebrei, il popolo
del Dio unico
Gli Ebrei erano un piccolo popolo di
pastori nomadi, divisi in tribù; ciascuna tribù obbediva a un capo anziano o
“patriarca”.
Gli Ebrei rivestono grande importanza nella storia dell’umanità perché furono il primo popolo a elaborare una religione monoteistica, basata cioè
sulla fede in un Dio unico: il suo nome
era YHWH (si pronuncia Jahvè).
Nella Bibbia, il libro sacro degli
Ebrei, si legge che intorno al 2000 a.C.
la tribù di Abramo, il primo patriarca, si
insediò in Palestina, la “terra promessa” da Dio agli Ebrei. Dalla Palestina alcune tribù si spostarono in Egitto, dove
rimasero per circa cinque secoli vivendo
in condizioni di schiavitù.
Verso il 1250, all’incirca al tempo del
faraone Ramses II, gli Ebrei ritornarono
in Palestina; a guidarli fu Dio, per mezzo
di Mosè. Durante tale cammino o esodo
(“uscita”) dall’Egitto, Dio diede al popolo
ebraico i Comandamenti della sua Legge.
Giunti in Palestina (all’epoca chiamata “terra di Canaan”), gli Ebrei sconfissero le popolazioni locali e fondarono il
regno di Israele. Il suo massimo splendore si ebbe tra il 1000 e il 900 a.C.,
Ebrei_in_palestina.eps
Gli Ebrei in Palestina
Gli Ebrei in Palestina
Tiro
Samaria
Gerico
Giordano
M a r M e d i t e rr a n e o
Gerusalemme
Mar
Morto
EGITTO
Nilo
Una ricostruzione del
Tempio di Salomone a
Gerusalemme.
Percorso degli Ebrei
durante l’esodo
Massima estensione
del regno
Regno di Israele
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
M. Sinai
M a r R o ss o
IL RACCONTO STORICO
3. LE ANTICHE CIVILTÀ
21
I Persiani diedero vita, infatti, a un impero multinazionale, capace cioè di
integrare popoli e culture differenti in modo abbastanza pacifico. Il “Gran Re” (il titolo attribuito al sovrano persiano) governava appoggiandosi sui nobili e sulla forza
dell’esercito. Un sistema molto efficiente
di strade collegava le province (o satrapie) dell’impero. Dal punto di vista religioso i sacerdoti persiani, o Magi, veneravano un dio del bene, Ahura-Mazda,
che esortava gli uomini a essere giusti e
generosi, opponendosi al male.
Nel V secolo a.C. il grande impero persiano cercò, come vedremo, di assoggettare le città greche, ma
senza successo. In seguito, come studieremo più
avanti, tutta questa regione cadrà nelle mani
di Alessandro Magno.
con i re Saul, Davide e Salomone. Centro del regno ebraico era il Tempio di
Jahvè, eretto sulla collina sacra della capitale Gerusalemme.
Assiri e Persiani
In seguito il piccolo regno d’Israele si divise in due parti, nord e sud, e venne
conquistato dai suoi potenti vicini. Nel
722 a.C. Israele cadde in mano agli
Assiri, un popolo di guerrieri proveniente dalla Mesopotamia, che fondò un
impero di breve durata ma molto vasto.
Più avanti (nel 587 a.C.) Israele fu invaso dai Babilonesi. Da questa dominazione fu liberato nel 539 a.C. dai
Persiani, i quali, partendo dagli altopiani dell’odierno Iran, costituirono il
primo impero “universale”, esteso su
buona parte del mondo di allora.
L’impero persiano
impero
Un territorio esteso,
costituito da zone, regni e città differenti,
ma unificato (spesso
grazie a una conquista militare) sotto
un’unica autorità.
Il disegno raffigura il
palazzo di Persepoli, la
cui costruzione iniziò
sotto il Gran Re Dario I
tra il 519 e il 515 a.C.
Impero_persiano.eps
n
Do
TRACIA
CILICIA
SOGDIANA
ASSIRIA
BATTRIANA
Ninive
MESO
P
PALESTINA OTAMIA
Eu
Sidone
fra
Tiro
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Gerusalemme
ri
Tig
Mar Mediterraneo
ARMENIA
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Mar Nero
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Atene IONIA
Sparta
Mileto
Lago
d’Aral
Ma
o
Danubi
Babilonia
MEDIA
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Persepoli
Golf
e
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Nilo
do
PERSIA
rsi
Territorio d’origine
dei Persiani
ARACOSIA
In
co
Mare
Arabico
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
22
lezione Le civiltà di mare
7
I Fenici
colonia
Centro fondato da
un gruppo, di solito
proveniente da un’altra città o madrepatria. Le colonie vengono fondate per
creare nuovi insediamenti e per sfruttare le risorse del
nuovo territorio.
1200 a.C. la prima scrittura alfabetica, poi perfezionata dai Greci. A ogni
suono corrisponde un segno, cioè una
lettera dell’alfabeto: combinando questi
segni si possono formare infinite parole. L’alfabeto fenicio comprendeva 22
lettere, tutte consonanti; in seguito sarà
ripreso e perfezionato dai Greci.
Nel frattempo, sulle sponde del Mar Mediterraneo, fiorivano diverse civiltà marinare, che prosperavano grazie ai commerci a lunga distanza.
La prima di queste civiltà, sorta nella
terra di Canaan, cioè tra l’attuale Libano e la Palestina, fu quella dei Fenici. Le
loro città, tra cui Tiro, Sidone e Biblos, Cretesi ed Achei
non costituirono mai uno Stato unitario e
Parallelamente, sull’isola di Creta, ponfurono perciò politicamente deboli.
I Fenici erano i più abili navigatori del te in mezzo al Mediterraneo fra Europa
mondo antico; la loro rete commerciale e Asia, si sviluppava la raffinata civiltà
si estendeva su tutto il Mediterraneo. Qui, cretese (o minoica, dal nome di Milungo le coste, fondarono numerose co- nosse, mitico re dell’isola). Anche i Crelonie, città nate come approdi per il tesi erano abili navigatori e commercommercio e che in seguito si sviluppa- cianti. La loro civiltà crollò verso il 1400
rono autonomamente. La colonia fenicia a.C., forse a causa di un disastroso terpiù famosa fu Cartagine, fondata intor- remoto. Poco dopo, da nord, Creta fu
no all’800 a.C., che in seguito
sarebbe di- invasa dagli Achei (chiamati anche MiCretesi_micenei_Fenici.eps
cenèi, dal nome della loro città-fortezza
venuta la grande rivale di Roma.
Furono i Fenici a inventare verso il principale, Micene).
O C E ANO
ATL ANTIC O
Le civiltà del Mediterraneo
Mar Nero
SPAGNA
ITALIA
Baleari
Sardegna
Tharros
Espansione e colonie
dei Fenici
Rotte cretesi
Mozia
Sicilia
ni
Cartagine
Mar
E
geo
GRECIA
lca
Sulcis
Ba
Cadice
Troia
ASIA MINORE
Micene
Mar
M e d i t e rr a n e o
Creta
Rodi
Cnosso
Ugarit
Cipro
Biblos
Sidone
Tiro
ARABIA
Rotte dei Micenei
Rotte dei Fenici
Territori cretesi
Territori micenei
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EGITTO
M
ar
Ro
ss o
IL RACCONTO STORICO
3. LE ANTICHE CIVILTÀ
23
Gli Achei diedero vita a una civiltà guerriera,
anche se aperta agli scambi commerciali. Verso il 1230 a.C. essi distrussero la città rivale di
Troia.
Intorno al 1200 a.C., i Micenei vennero
però spazzati via dai Dori, un popolo proveniente dai Balcani, che s’insediò nella penisola ellenica.
RIFLETTI E RISPONDI
1. Considera questi tre fenomeni:
a) lo sviluppo dell’agricoltura su larga scala;
16. Quale legame esiste tra la storia egizia e il
Nilo?
...............................................................................................................
b) la nascita delle prime civiltà;
...............................................................................................................
c) l’origine di una gerarchia sociale.
...............................................................................................................
Spiega con parole tue il perché essi si collegano
l’uno all’altro.
17. Illustra la civiltà egizia nei seguenti aspetti:
a) struttura politica e sociale
..........................................................................................................................
...............................................................................................................
..........................................................................................................................
...............................................................................................................
..........................................................................................................................
b) elementi culturali
...............................................................................................................
2. Elenca in ordine i nomi delle civiltà:
a) di fiume
..................................................................................................................
b) di terra
..................................................................................................................
c) di mare
..................................................................................................................
...............................................................................................................
c) religione
...............................................................................................................
...............................................................................................................
18. Quale grande novità portò il popolo ebraico nella Storia antica?
......................................................................................................................
..........................................................................................................................
3. Dov’è la Mesopotamia e perché si chiama così?
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
4. Quale fu il primo popolo della storia a costruire
città? Illustra in breve le caratteristiche di questa
civiltà.
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
5. Quali popoli si succedettero nel controllo della regione mesopotamica?
..........................................................................................................................
19. Riassumi brevemente le vicende storiche del regno d’Israele.
......................................................................................................................
..........................................................................................................................
10. Considera adesso l’impero persiano. Illustra con
parole tue:
a) perché fu un impero multinazionale
...............................................................................................................
...............................................................................................................
b) la religione persiana
...............................................................................................................
...............................................................................................................
c) il suo incontro/scontro con la Grecia
..........................................................................................................................
...............................................................................................................
..........................................................................................................................
...............................................................................................................
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
24
4 LA GRECIA ANTICA
lezione La civiltà greca
8
La Grecia: un dono
per la cultura europea
I Greci erano uno dei tanti popoli stanziati sulle sponde del Mediterraneo. Abitavano la penisola ellenica, una piccola
area periferica nel grande mare, non
particolarmente ricca. Eppure, in pochi
secoli, riuscirono a dar vita a una splendida civiltà, la cui eredità è ancora oggi viva intorno a noi.
I Greci infatti recarono al mondo occidentale alcune straordinarie novità.
Ne ricordiamo cinque, in particolare:
• la partecipazione politica dei cittadini alla vita dello Stato (la democrazia);
Il tempio greco
Per i Greci il tempio era la casa
degli dèi. Ogni tempio era dedicato a un dio e aveva una cella
interna, chiamata naos, alla
quale potevano accedere solo i
sacerdoti incaricati del culto.
In questa cella si trovava anche la statua della divinità.
Le persone invece si raccoglievano all’esterno del tempio
dove si tenevano le funzioni
religiose.
L’elemento più caratteristico
del tempio era il colonnato,
che circondava tutto l’edificio.
La facciata era dominata dal
frontone, generalmente abbellito con sculture.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
la filosofia, cioè l’arte di ragionare
alla ricerca delle cause;
• una letteratura, cioè una serie di testi
scritti da grandi autori e incentrati sui
temi universali della vita umana (l’amore, il destino, la paura della fine
ecc.);
• lo stile “classico”, fatto di equilibrio, misura, senso delle proporzioni,
sia in scultura sia in architettura;
• l’invenzione del teatro, lo spazio su
cui rappresentare le vicende del mito
antico o le grandi questioni civili.
Queste cose, tutte ben vive nella cultura
europea, sono il dono che ci proviene
dalla Grecia antica (l’Ellade, come la
chiamavano i suoi abitanti) e dal suo piccolo, grande popolo.
•
IL RACCONTO STORICO
4. LA GRECIA ANTICA
25
Un inizio difficile
Prima che nascesse la sua straordinaria
civiltà, la Grecia passò attraverso un periodo “buio”: alcuni secoli di difficoltà
e di confusione, chiamati “Medioevo ellenico”. Fu la fase che seguì il crollo dei
Micenei e l’invasione dei Dori e che
durò, all’incirca, dal 1200 all’800 a.C.
Quella vita, primitiva e guerriera, viene
raccontata nell’Iliade e nell’Odissea,
i due poemi di Omero, punto di partenza della letteratura europea.
A dominare la società dorica, in questa fase, erano le famiglie di aristocratici, i grandi proprietari terrieri, che vivevano raggruppati in clan, o ghénoi.
Mancava una figura forte di re: ciò costituiva una netta differenza rispetto agli
altri popoli del mondo di allora.
L’esperienza della pólis,
la città-stato
Intorno al 700-600 a.C. cominciò a
emergere l’elemento più caratteristico
del mondo greco: la pólis, cioè la
“città”. La Grecia non fu infatti mai
organizzata in uno Stato unitario: ogni
città era sovrana sul proprio territorio,
che includeva anche la campagna circostante. Aveva inoltre leggi proprie,
un suo esercito ecc., ed era gelosissima dell’autonomia raggiunta: ecco
perché le città greche erano cittàstato.
Tale divisione in tante città-stato rivali incoraggiò la competizione culturale e artistica tra i vari centri del mondo ellenico. Fu però sempre causa di
lotte interne alla Grecia e si trasformò, alla lunga, in debolezza politica.
Tuttavia, in alcuni momenti, i Greci
seppero trovare la loro unità e salvaguardare così l’indipendenza dell’Ellade.
In particolare, tra il 480 e il 479 a.C., le
città greche, capeggiate da Atene, si allearono contro il potente invasore persiano e gli inflissero due memorabili
sconfitte rispettivamente a Salamina e a
Platea (in Grecia).
aristocrazia
La parola deriva dal
greco áristoi, “i migliori”: indica la classe sociale dei cittadini più nobili, quasi
sempre anche i più
ricchi.
UN MONDO DI CITTÀ-STATO
la PÓLIS
è un piccolo mondo a sé
geloso della propria
autonomia
grande splendore
culturale
MA: continue LOTTE
con le altre città
debolezza politica
della Grecia
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
26
Sparta e Atene
Le due maggiori città-stato (al plurale
póleis) furono Sparta e Atene.
Sparta era sede di un governo aristocratico: una minoranza di nobili (gli
spartiati) dominava la massa dei perieci e degli iloti.
I perieci erano soprattutto artigiani e
abitavano nei villaggi intorno a Sparta.
Non godevano di alcun diritto politico:
non potevano votare, essere eletti ecc.
Ancora peggio stavano gli iloti, che lavoravano la terra in una condizione di
schiavitù.
L’altra grande pólis greca era Atene,
considerata la culla della democrazia,
cioè di un governo in cui le decisioni erano prese dall’assemblea (in greco ecclesía) dei liberi cittadini. Dall’assemblea, a
dire il vero, erano esclusi le donne, gli
stranieri, gli schiavi. In ogni caso la de-
mocrazia ateniese rappresentò per il
mondo antico un’enorme novità, tale da
imprimere un’orma profonda nella storia.
Le colonie greche
L’esperienza della città-stato fu esportata dai Greci anche in molte colonie, sorte sulle rive del Mediterraneo, sia a
Oriente sia a Occidente.
Le più antiche colonie greche vennero fondate in Asia Minore, sulle coste
dell’attuale Turchia: qui nacquero città
importanti, come Efeso e Mileto.
Altre colonie sorsero in Italia meridionale (Napoli e Crotone per esempio) e in Sicilia (Siracusa e Agrigento
fra le altre). In quest’area si sviluppò la
civiltà della Magna Grecia (“grande
Grecia”), considerata dagli antichi importante come la madrepatria greca, sia
per la sua ricchezza sia per la cultura.
Regioni_della_Grecia.eps
Regioni_della_Grecia.eps
Le regioni della Grecia, le póleis e la Magna Grecia
ATTICA
ATTICA
MACEDONIA
MACEDONIA
EPIRO
EPIRO
Mar
Ionio
Cuma
Cuma
Napoli
Napoli
Poseidonia
Poseidonia
(Paestum)
(Paestum)
Mar
T i rr e n o
Taranto
Taranto
Metaponto
Metaponto
Sibari
Sibari
Crotone
Crotone
Messina
Messina
Panormos
Locri
Panormos
Locri
Tyndaris
Segesta
Tyndaris Reggio
Reggio
Segesta
Selinunte
Selinunte
Agrigento
Agrigento
Gela
Gela
Siracusa
Siracusa
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
Mar
Ionio
TESSAGLIA
TESSAGLIA
EOLIDE
M a r E g e o EOLIDE
ETOLIA
ETOLIA
FOCIDE
FOCIDE
EUBEA
EUBEA
BEOZIA
BEOZIA
IONIA
IONIA
ACAIA
ATTICA
ACAIA
ATTICA
Efeso
Efeso
ELIDE
ELIDE
Atene
Atene
ARGOLIDE
ARGOLIDE
Mileto
Mileto
ARCADIA
ARCADIA
MESSENIA
MESSENIA
DORIDE
Sparta
DORIDE
Sparta
LACONIA
LACONIA
Rodi
Rodi
Cnosso
Cnosso
Creta
Creta
M a r M e d i t e rr a n e o
Regioni
Regioni storiche
storiche
IL RACCONTO STORICO
4. LA GRECIA ANTICA
27
L’età “classica”
L’“età classica” per la Grecia, e in particolare per Atene, fu il V secolo a.C.
Sotto l’illuminato governo di Pericle, rispettoso della democrazia e dell’assemblea, si sviluppò enormemente la vita
culturale, in particolar modo le arti, il
teatro e la filosofia.
Tuttavia la rivalità tra Atene e
Sparta indebolì la Grecia. Le due città
si combatterono nella “guerra del Peloponneso” (430-404 a.C.): Sparta
prevalse, ma a duro prezzo e solo con
l’aiuto della Persia.
Poco dopo, fra il 371 e il 362 a.C., si
ebbe un breve periodo di egemonìa, cioè
di prevalenza, della città-stato di Tebe.
Sebbene la Grecia fosse ormai politicamente debole, la fioritura di arte, filosofia, letteratura e teatro ne facevano l’epicentro culturale del mondo di allora.
LA STORIA INSEGNA
L’ideale della democrazia giorno
per giorno
La culla della civiltà greca fu Atene, la grande città che aveva, di fatto,
sconfitto i Persiani. Fu qui, ad Atene, che maturò l’esperienza della democrazia: una realtà nuova per il mondo antico e destinata a rimanere
irripetibile per molti secoli.
Il culmine della democrazia ateniese fu raggiunto al tempo di Pericle, che governò la città fra il 461 e il 426 a.C., senza mai esserne il re: non si può avere un re, in democrazia!
Le varie cariche pubbliche erano sorteggiate fra tutti i cittadini,
purché fossero maschi, liberi, nati da madre ateniese. Solo la carica di stratego, il supremo comandante militare, non veniva sorteggiata. Inoltre, poiché l’arte di governo richiede tempo, s’introdusse un salario giornaliero, che spettava agli eletti per tutto il
tempo della loro carica. Infine, ognuno poteva intervenire nell’assemblea, l’ekklesía, che si radunava sulla collina della Pníce.
Pericle riuscì a rendere i suoi concittadini orgogliosi di questa
straordinaria esperienza. Tutti gli Ateniesi si sentivano coinvolti in
un grande progetto, fieri di appartenere alla città.
E come in una vera democrazia, neppure ad Atene mancavano le critiche. Pericle e gli altri governanti venivano presi in
giro soprattutto nelle commedie, recitate a teatro davanti alla folla che giungeva ad Atene da tutta l’Attica, nei giorni di festa e di mercato. A teatro ognuno poteva riconoscersi parte viva della città, protagonista del suo vivere civile.
Il disegno raffigura una seduta dell’assemblea, l’ekklesía. Le votazioni erano di solito precedute da una discussione.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
28
lezione L’ellenismo
9
L’egemonia
della Macedonia
Nel IV secolo a. C. stava già emergendo
la potenza della Macedonia: questo era
uno Stato periferico, in cui si parlava la
lingua greca, ma che i Greci disprezzavano.
Nell’anno 340 a.C. il re Filippo di
Macedonia sconfisse i Greci a Cheronea
e pose fine per sempre alla libertà delle
loro città-stato: esse vennero, di fatto,
poste sotto il controllo macedone.
L’avventura
di Alessandro Magno
Il figlio di Filippo, Alessandro detto
“Magno”, cioè “il Grande”, si rese protagonista di una memorabile impresa.
La falange macedone
Uno dei motivi dei successi militari di Alessandro fu la falange
macedone. Questa era un blocco
compatto di fanti corazzati, ognuno dei quali era armato con una
lancia lunga più di quattro metri,
detta sarissa.
Gli uomini disposti nelle prime file
tenevano in avanti le lance, che
formavano così una barriera quasi
impenetrabile. I fanti disposti al
centro e in fondo allo schieramento, invece, alzavano le sarisse,
pronti comunque ad abbassarle
qualora i compagni nelle prime fila avessero avuto la peggio. I fianchi della formazione erano invece
protetti dalla cavalleria.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
Divenuto re nel 336 a.C., a soli vent’anni, nel 334 a.C. decise di dichiarare
guerra al grande impero persiano. Il
suo scopo, diceva, era vendicare l’aggressione subita dai Greci al tempo delle guerre persiane. In realtà Alessandro
era mosso da spirito d’avventura, da desiderio di conquista, da una straordinaria curiosità verso il nuovo.
Nel giro di pochi anni, con una leggendaria avanzata dalle coste mediterranee fino al cuore dell’Asia, Alessandro
sconfisse il “Gran Re” persiano, Dario:
la battaglia decisiva si svolse a Gaugamela, sul fiume Tigri, nel 331 a.C. Il re
macedone si ritrovò in tal modo padrone dell’intero mondo medio-orientale, fino all’Iran e all’India attuali.
Alessandro non si ricorda solo per le
vittorie militari. Altrettanto memorabile
IL RACCONTO STORICO
4. LA GRECIA ANTICA
29
fu il suo governo, improntato a tolleranza e integrazione tra i diversi popoli del suo immenso regno.
Le monarchie
ellenistiche
Alessandro Magno morì però giovane, nel
323 a.C. A quel punto scoppiarono lotte
tra i suoi generali e governatori; alla fine
sorsero diversi regni, detti ellenistici:
• il regno di Macedonia;
• il regno di Pergamo;
• il regno d’Egitto, retto da Tolomeo,
uno dei generali di Alessandro;
• il regno d’Asia, che comprendeva
la Mesopotamia e la Persia;
• il regno della Battriana, il più
orientale.
In tutti questi regni si parlava il greco
(la koiné, cioè “lingua comune”); le leggi erano greche, così come greci erano
i modi di vita. La piccola Grecia, insomma, aveva unificato con la propria
cultura il mondo orientale.
Sarà con questo mondo “ellenizzato”
che si confronterà Roma, la futura dominatrice di tutta l’area mediterranea.
ellenismo
Il termine (da ellenikós, “greco”) indica la diffusione della
civiltà greca in tutto
il mondo mediterraneo, resa possibile dalla conquista di
Alessandro Magno.
Alessandro Magno, particolare de La
battaglia di Isso, mosaico del III-II secolo
a.C. (Pompei, Museo archeologico nazionale).
Regni_Ellenistici.eps
I regni ellenistici
Mar Nero
Caspio
Pergamo
Atene
REGNO
DI PERGAMO
Antiochia
Tigri
Eu
frat
e
M a r M e d i t e rr a n e o
Battra
REGNO
D’ASIA
Alessandria
Persepoli
Go
REGNO
D’EGITTO
REGNO
DELLA
BATTRIANA
rsi
do
lfo
Mar
o
Nil
Pe
n
co
I
Pella
Mar
REGNO
DI MACEDONIA
Lago
d’Aral
R o ss
o
Mare
Arabico
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
30
RIFLETTI E RISPONDI
1. Elenca le cinque importanti novità che caratterizzarono la civiltà greca.
a) ..................................................................................................................
17. Molte città greche, le cosiddette colonie, sorsero
anche al di fuori dei confini della Grecia.
a) In quali zone vennero fondate?
b) ..................................................................................................................
...................................................................................................................
c) ..................................................................................................................
...................................................................................................................
d) ..................................................................................................................
e) ..................................................................................................................
2. Che cosa fu il “Medioevo ellenico”? In che periodo
si verificò?
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
3. Descrivi con parole tue che cosa si intende con il
termine pólis.
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
4. Ora riassumi:
a) i vantaggi che la pólis recò alla Grecia
...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) gli svantaggi
...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) Elenca le colonie principali.
...................................................................................................................
...................................................................................................................
18. Quale importanza ebbe la Macedonia nella storia della Grecia?
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
19. Rifletti ora sull’impresa di Alessandro Magno.
a) Quali territori conquistò?
...................................................................................................................
...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) Nel giro di quanti anni si compì?
...................................................................................................................
...................................................................................................................
c) Da quale scopo era mosso Alessandro?
...................................................................................................................
5. Le due maggiori città-stato greche erano Sparta e
Atene.
a) Sparta era sede di un governo di tipo ................
.................................................................... , in cui ............................
...................................................................................................................
...................................................................................................................
d) Infine: come governò il suo regno?
...................................................................................................................
...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) Atene era sede di un governo di tipo ...............
.................................................................... , in cui ............................
...................................................................................................................
...................................................................................................................
6. A un certo punto Atene e Sparta si fecero guerra.
a) Quando avvenne?
...................................................................................................................
b) Quali conseguenze derivarono alla Grecia?
10. Dopo la morte di Alessandro Magno sorsero alcuni regni. Come sono chiamati?
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
11. Che cos’è l’ellenismo?
..........................................................................................................................
...................................................................................................................
..........................................................................................................................
...................................................................................................................
..........................................................................................................................
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
IL RACCONTO STORICO
5. I PRIMI SECOLI DI ROMA
31
5 I PRIMI SECOLI DI ROMA
Le origini di Roma
L’Italia prima di Roma
Nel II millennio a.C. l’Italia era abitata da
popoli di svariate origini. Nel Nord della penisola vi erano i Liguri e i Veneti; al
centro si trovavano diversi popoli, tra
cui ricordiamo gli Etruschi, i Latini, i
Sanniti. Al Sud invece vanno menzionati i Messapi, i Lucani e i Bruzi.
Nelle isole maggiori risiedevano invece i Siculi (Sicilia) e i Sardi (Sardegna).
Questi ultimi in particolare diedero vita
a una civiltà, la cosiddetta cultura nuragica, così chiamata perché al centro
dei loro villaggi gli abitanti costruivano i
nuraghi, torre circolari formate da
grandi pietre.
Gli Etruschi
Gli Etruschi furono un popolo che segnò profondamente la storia della nostra penisola. Tra l’VIII e il VI secolo a.C.
la civiltà etrusca si diffuse in diversi territori della penisola italica (Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e parte della Campania).
Abili lavoratori di metalli, gli Etruschi intrattennero rapporti commerciali
con i Greci e i Fenici; le testimonianze li
accreditano anche come ottimi artigiani, contadini e ingegneri idraulici. Fondarono le prime città italiche, solidamente costruite e difese da mura
possenti.
Dal punto di vista politico, ogni città
era autonoma e governata da un re-sacerdote (lucumone); i legami tra le città
erano prevalentemente di tipo religioso.
Timorosi dei propri dèi, praticarono le
lezione
10
arti divinatorie e il culto dei morti, che
trovò una splendida manifestazione nella costruzione di tombe a cupola.
Dal punto di vista sociale va rilevata
l’importanza del ruolo delle donne: in
molte sculture funerarie, infatti, marito
e moglie sono rappresentati come persone di pari dignità.
La mancanza di un’unità politica alla
lunga indebolì le città etrusche, che iniziarono a decadere, soprattutto a causa
dell’espansione di Roma. Tuttavia la civiltà etrusca non sparì: venne inglobata in quella romana, che conservò alcuni suoi aspetti caratteristici, come l’uso
dell’arco a volta in architettura.
Popoli_italici.eps
I popoli italici
Insediamenti fenici
VENETI
Etruschi e loro aree di espansione
Area della colonizzazione greca
Villanova
LIGURI
Insediamenti delle popolazioni italiche
Bologna
M
Arezzo
Populonia ETRUSCHI
Elba
Tarquinia Velo
Roma
Ad
ria
tic
o
LATINI SANNITI
Cuma
Napoli
SARDI
ar
Capua
MESSAPI
LUCANI Taranto
Mar
Tirr eno
Crotone
Messina
SICULI
Agrigento
BRUZI
Reggio Calabria
Mar
Ionio
Siracusa
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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
32
La nascita sui sette colli
L’età dei re
Roma fu la civiltà più duratura del mondo antico.
Secondo la tradizione, la città (l’“Urbe”,
dalla parola latina urbs) fu fondata nel
753 a.C., in una felice posizione sul fiume Tevere, quasi alla foce sul mare. Poiché il fondovalle era acquitrinoso, i primi
villaggi sorsero su alture, i cosiddetti sette
colli (il nucleo originario della città sorse
sul colle Palatino). Tale posizione facilitava inoltre i traffici commerciali di Roma.
Fu così che ben presto Roma si trasformò da un piccolo villaggio in una vera e propria città; nessuno, però, avrebbe potuto prevedere che quella piccola
città-stato laziale era destinata a dominare l’intero mondo allora conosciuto,
né che sarebbe durata, in quella posizione preminente, per oltre 10 secoli.
All’inizio Roma fu retta dai re: sette, secondo la leggenda. Il primo fu Romolo.
A lui seguirono Numa Pompilio, Tullo
Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco,
Servio Tullio; l’ultimo re fu Tarquinio
detto “il Superbo”. Quest’ultimo venne cacciato in quanto sovrano etrusco;
apparteneva cioè a quel misterioso popolo che aveva a lungo dominato l’Italia
centrale.
Quindi, i re governarono Roma fino
al 509 (o 510) a.C, che a quell’epoca
era divenuta una città-stato forte e
temibile per i suoi vicini: una città con
sue leggi, un suo esercito, una sua moneta ecc. Era in tutto simile, dunque,
alle póleis che, proprio in quei decenni, si stavano affermando nella penisola greca.
L’inizio di Roma
La carta qui a fianco (1) mostra l’ubicazione dei sette colli di Roma,
mentre l’immagine (2) raffigura
un’urna cineraria a forma di capanna, simile alle prime abitazioni sorte sul colle Palatino.
2
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
1
IL RACCONTO STORICO
5. I PRIMI SECOLI DI ROMA
33
L’età della repubblica
Il passaggio
alla repubblica
Allontanati gli Etruschi, i Romani si
diedero un nuovo sistema di governo:
dalla monarchia passarono alla repubblica. L’assemblea dei cittadini (o
cives, in latino) eleggeva sia i consoli (i
magistrati più importanti, a cui spettava anche il comando militare) sia gli
altri magistrati (pretori, questori, tribuni). Ciascun magistrato rimaneva in
carica solo per un tempo prestabilito (normalmente un anno). Inoltre
tutte le magistrature erano collegiali,
a partire dai consoli che erano sempre
La toga
L’indumento che identificava
il cittadino romano era la toga, una grande pezza di lana
grezza che copriva dalle spalle ai piedi e che si indossava
sopra una tunica in cotone, lino o seta.
Indossarla non era semplice:
solitamente bisognava farsi
aiutare. Era necessario, infatti, piegarla in due, adagiarla
sulle spalle, e lasciare che il
lembo appoggiato sulla destra fosse lungo almeno il
doppio dell’altro, in modo da
farlo passare sotto il braccio
destro e poi farlo ricadere
sulla spalla sinistra.
lezione
due: ciò serviva a impedire che qualcuno di loro avesse la tentazione di
diventare re.
La repubblica a Roma non era un
vero e proprio sistema democratico:
dobbiamo però considerare che la democrazia, così come la conosciamo
noi, era un bene sconosciuto nel mondo antico.
Donne, schiavi, stranieri erano esclusi dal voto; a detenere i diritti politici era
solo una minoranza di cittadini, i più nobili, coloro cioè che discendevano dai
patrizi fondatori della città.
11
repubblica
Il termine deriva dal
latino res publica,
“Stato”, nel senso di
“cosa che appartiene a tutti”, “cosa comune”. Il potere viene esercitato non da
un sovrano, ma dal
popolo, attraverso
funzionari eletti dal
popolo stesso.
magistrati
Funzionari pubblici
(a Roma erano eletti dal popolo), a cui
spetta il compito di
fare rispettare e applicare le leggi.
patrizi
Dal latino patres,
“padri”, nel senso di
antenati, fondatori.
Indicava i cittadini
più importanti della
Roma antica, proprietari di terre. È un
sinonimo di nobili.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
34
oligarchia
In greco “governo di
pochi”. Essa si differenzia dall’aristocrazia perché non tutti
coloro che fanno
parte dell’oligarchia
sono nobili.
blocco
sociale
Alleanza di gruppi
sociali diversi, ma
che perseguono le
stesse finalità; essi
premono con forza
per difendere i loro
interessi.
Le lotte sociali
All’inizio i patrizi erano gli unici a sedere in senato, l’assemblea che prendeva ogni decisione (fare le leggi, dichiarare guerra, giudicare i reati ecc.).
Man mano che la città cresceva, aumentava però anche la forza dei plebei
(cioè i non nobili), molti dei quali si stavano arricchendo con i commerci.
I plebei, gradualmente, cominciarono a reclamare gli stessi diritti dei patrizi: chiedevano la possibilità di votare
per eleggere i magistrati, di essere eletti ecc.
Iniziarono quindi dure lotte civili e sociali; verso l’anno 300 a.C., i plebei ottennero il riconoscimento dei loro diritti e poterono entrare in senato e nelle
altre magistrature.
A quel punto, i patrizi e i plebei ricchi
si allearono. Insieme, essi formarono
un’oligarchia: il potere rimaneva in mano a poche persone, non più solo i nobili ma anche i plebei più facoltosi.
Costituivano quindi un blocco sociale
fortissimo: dominavano le assemblee
che eleggevano i magistrati e si trasmettevano, così, il potere politico da
una generazione all’altra.
La maggioranza della popolazione
era esclusa da questi privilegi; molti si riducevano a essere clienti dei patrizi e
dei plebei ricchi, si ponevano cioè al loro servizio, ricavandone il necessario
per vivere.
Tuttavia l’oligarchia romana, composta da patrizi e plebei ricchi, seppe
esprimere uomini capaci di governare.
La città, così, si ingrandì e prosperò sia
sul piano militare sia su quello economico e culturale.
LA SOCIETÀ ROMANA
all’inizio
dominio dei patrizi
patrizi =
nobili proprietari di terre
poi
dure lotte sociali: i plebei
reclamano i diritti politici
plebei: i non nobili
infine
le leggi riconoscono pari diritti
politici a patrizi e plebei
in teoria è il popolo
a governare la repubblica
MA
Roma NON è una vera
democrazia:
infatti il potere
è nelle mani di un’oligarchia
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
oligarchia: gruppo ristretto,
composto da nobili patrizi
alleati ai plebei ricchi
IL RACCONTO STORICO
5. I PRIMI SECOLI DI ROMA
35
Le vittorie di Roma
e il suo dominio
Inizialmente Roma conquistò il Lazio, a
danno dei popoli confinanti (Etruschi,
Volsci, Equi). Poi il dominio romano si
allargò su tutta l’Italia meridionale,
grazie alle vittorie prima sui Sanniti, e
poi sulle città della Magna Grecia, come
Taranto (sconfitta nel 275 a.C.) e Siracusa (sconfitta nel 212 a.C.).
Infine, uno dopo l’altro, Roma sconfisse le popolazioni che si affacciavano
sul mondo mediterraneo, dalla Spagna alla Siria: queste vennero così inglobate tra i possedimenti romani.
Le guerre più dure vennero combattute contro Cartagine. Quest’ultima
città, fondata anticamente dai Fenici
nell’attuale Tunisia, era abitata dai Puni, come li chiamavano i Latini: perciò
L’espansione di Roma
sono dette “puniche” le tre guerre tra
Roma e Cartagine. La prima iniziò nel
264 a.C., l’ultima terminò nel 146 a.C.;
tutte si conclusero con la vittoria di Roma.
Memorabile fu anche la conquista della Gallia (la Francia di oggi), portata a
termine da Giulio Cesare tra il 58 e il
52 a.C.
Alle radici dell’Europa
Come mai Roma ebbe tanto successo?
Come spiegarci la rapidità e la solidità
delle sue conquiste?
La ragione principale fu questa: quando i diversi popoli venivano conquistati, essi entravano a far parte del sistema
romano: venivano cioè integrati.
Roma stabiliva con gli ex nemici dei
patti, spesso diversi da popolo a popo-
Espansione_di_Roma.eps
Reno
O C E ANO
ATL ANTIC O
GALLIA
GALLIA
CISALPINA
GALLIA
Rubicone
NARBONENSE
ILLIRIA
SPAGNA
ULTERIORE
Bisanzio
Roma
SPAGNA
CITERIORE
Mar Nero
Danubio
MACEDONIA
BIT
A
INI
ON
EP
TO
ASIA
Cartagine
Tarso
ACAIA
NUMIDIA
Antiochia
Cipro
SIRIA
Creta
Mar Mediterraneo
Alessandria
Impero romano
Nilo
EGITTO
Ma
rR
o ss
o
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
36
lo. Lasciava libere le varie popolazioni
di seguire la loro religione e le loro usanze. Esigeva però che i popoli sottomessi fornissero i soldati richiesti in caso di
guerra e pagassero regolarmente i tributi, cioè le tasse. Guai a ribellarsi: Roma premiava la fedeltà e puniva duramente la ribellione e l’infedeltà.
Furono soprattutto i Galli (gli attuali
Francesi e i Belgi) e gli Ìberi (gli attuali
Spagnoli) a “romanizzarsi”: la loro
cultura si fuse cioè, gradualmente, con
quella di Roma.
A tali popoli vanno aggiunti i Greci.
I Romani se li trovarono all’inizio come
avversari, quando combatterono contro
Taranto, Siracusa e le altre città della
Magna Grecia. Poi Roma si allargò sul
Mediterraneo, occupando la Grecia e
tutto il vasto mondo ellenistico, in precedenza conquistato da Alessandro Magno. A quel punto i Greci, per Roma,
divennero maestri di cultura e di civiltà.
Tale integrazione di popoli realizzata
da Roma costituisce la lontana base della nostra Europa.
LA STORIA INSEGNA
Roma, patria
della cittadinanza
Come poté una piccola città-stato del Lazio non
solo conquistare, ma anche tenere unito e conservare un dominio tanto esteso?
Ci riuscì in parte con le armi, in parte con un
ideale nuovo, quello della cittadinanza.
Diversamente dalle altre realtà antiche, a
Roma la cittadinanza, ovvero il
diritto di essere considerato
cittadino romano, non dipendeva dall’essere nati o
meno da madre o padre romano, né dal colore della pelle. Ad Atene, per esempio, era cittadino solo chi fosse nato da madre ateniese; in
Grecia vigeva dunque una concezione biologica della cittadinanza. Non a caso Atene non riuscì a costruire uno Stato che andasse oltre le
mura cittadine. A Roma, invece, per essere cittadini romani bisognava obbedire alle leggi.
All’inizio i Romani concessero la cittadinanza
solo a poche città, o ai più ricchi e nobili al loro interno. Poi però la allargarono: prima (89
a.C.) a tutti gli abitanti della penisola, poi, nel
212 d.C., con un editto dell’imperatore Caracalla, a tutti gli abitanti dell’impero, senza distinzioni.
Divenire cittadini romani era un buon affare: si
partecipava alla spartizione delle terre conquistate o degli schiavi, si entrava in un mondo di
doveri, ma anche di diritti politici.
Era la vittoria di un’idea nuova di cittadinanza,
un’idea giuridica e non più biologica. È la stessa idea che, ancora oggi, ispira la nostra civiltà
occidentale.
Busto che raffigura l’imperatore Caracalla: a lui si deve
l’estensione della cittadinanza a tutti gli abitanti dell’impero romano.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
IL RACCONTO STORICO
5. I PRIMI SECOLI DI ROMA
37
RIFLETTI E RISPONDI
1. Quali fatti storici si collegano a ciascuna di queste
date?
a) 509 a.C.
...................................................................................................................
b) 753 a.C.
5. L’antica Roma presentava
a) alcuni aspetti democratici: infatti
...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) altri aspetti non democratici: infatti
...................................................................................................................
...................................................................................................................
c) 300 a.C. circa
...................................................................................................................
...................................................................................................................
d) 146 a.C.
...................................................................................................................
e) 52 a.C.
...................................................................................................................
2. Spiega con parole tue che cosa significò, per Roma, il passaggio dalla monarchia alla repubblica.
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
3. Illustra le caratteristiche delle magistrature romane:
a) erano temporanee, cioè ..................................................... ,
allo scopo di ...................................................... .
b) erano collegiali, cioè ............................................................ ,
allo scopo di ...................................................... .
6. Le vittorie militari di Roma furono conseguite in
diverse aree, cioè:
a) nella penisola italica: contro chi furono ottenute?
...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) nel mondo mediterraneo: contro chi furono ottenute?
...................................................................................................................
...................................................................................................................
7. Rifletti ora sull’integrazione dei vari popoli realizzata da Roma:
a) Che cosa richiedeva Roma e che cosa invece
permetteva ai popoli vinti?
...................................................................................................................
...................................................................................................................
...................................................................................................................
b) Quali popoli, soprattutto, si “romanizzarono”?
...................................................................................................................
4. Definisci in breve le varie classi sociali dell’antica
Roma.
a) i patrizi erano
...................................................................................................................
b) i plebei erano
...................................................................................................................
c) l’oligarchia al potere era composta da
...................................................................................................................
d) i clienti erano
...................................................................................................................
...................................................................................................................
...................................................................................................................
8. Rileggi con attenzione la scheda Roma, patria della
cittadinanza. Riassumila poi in 5 righe al massimo.
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
38
6 L’IMPERO ROMANO
lezione Il tempo della “pace romana”
12
La svolta di Augusto:
dalla repubblica
al principato
Il I secolo a.C., l’ultimo della repubblica,
era stato funestato dalle guerre civili.
In breve tempo, infatti, ne furono combattute tre:
• la prima fra i due generali Mario e
Silla (85-82 a.C.);
• la seconda fra altri due generali, Pompeo e Cesare (49-48 a.C.);
• la terza fra Ottaviano e Antonio, i
due eredi politici di Cesare.
Infine, nel 31 a.C., con la battaglia navale
di Azio, Ottaviano sconfisse Antonio e la
sua alleata, la regina egiziana Cleopatra,
rimanendo l’unico padrone di Roma.
La repubblica, a quel punto, era finita. Troppo esteso il dominio (in latino
imperium) di Roma, troppi i problemi da
affrontare per organismi politici (il senato
e le magistrature) pensati per una cittàstato del Lazio. Enormi erano anche gli
interessi economici in gioco per il governo (e lo sfruttamento) delle province.
Occorreva adesso un’autorità capace
di impedire nuove guerre civili e di coor-
DALLA REPUBBLICA AL PRINCIPATO
durante la repubblica
le cariche politiche
erano attribuite
dal voto dei
cittadini
duravano
un anno
soltanto
governo collegiale
= esercitato
da molti
dopo il 31 a.C.
le cariche politiche
sono riunite nelle
mani di Augusto
non hanno
scadenza
governo
monarchico
= di uno solo
ma Augusto si fa chiamare prìncipe
(= “il primo”)
nasce il PRINCIPATO
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
IL RACCONTO STORICO
6. L’IMPERO ROMANO
39
dinare in modo efficiente l’azione di governo. Ottaviano detto “Augusto” assicurò a Roma tale autorità. Fu lui a fondare l’impero, anche se i suoi contemporanei quasi non se ne accorsero. Gelosi della loro repubblica non avrebbero
mai accettato un re. Perciò lo chiamavano prìncipe, parola che, in latino, significa solo “il primo, il cittadino più autorevole”. Ottaviano regnò da semplice
cittadino: si limitò a riunire nelle proprie
mani le funzioni principali dei magistrati repubblicani. Assunse un potere assoluto, ma lo fece con grande discrezione;
seppe riorganizzare Roma e il suo dominio, dandogli basi solidissime.
Sotto Augusto la cultura e l’arte
raggiunsero vertici altissimi, anche perché il prìncipe proteggeva e ricompensava letterati e artisti. Simbolo della civiltà augustea è l’Eneide, il poema di
Virgilio, che narra le lontane origini della città al tempo dell’eroe troiano Enea.
I successori di Augusto
Augusto morì nel 14 d.C. I suoi primi
successori erano membri della sua famiglia o imparentati con essa: da Tiberio a Caligola, da Claudio a Nerone.
Quest’ultimo nel 68 d.C. si uccise durante una rivolta.
Dopo un periodo di grande confusione, salirono al governo tre prìncipi della famiglia Flavia: Vespasiano, Tito e
Domiziano, che governarono, uno dopo l’altro, tra il 69 e il 96 d.C. Il loro titolo era e rimaneva quello di prìncipe;
meno utilizzato era il termine imperator, parola che in latino significava “comandante, generale”.
L’impero si allarga ancora
Poco alla volta, però, il “principato” cominciava ad assomigliare a una vera monarchia. Ciò divenne chiaro al tempo di
Il disegno ricostruisce
una zona della Roma
imperiale, quella dei
Fori.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
40
legione
L’unità maggiore dell’esercito romano.
Contava circa 6000
uomini perfettamente armati e addestrati. La legione, comandata dal tribuno,
si suddivideva a sua
volta in 10 coorti.
Traiano, che governò dal 98 al 114 d.C.
Traiano fu il primo imperatore provinciale: proveniva infatti non dall’Italia, ma
dalla Spagna, che era una delle “province” dell’impero, insieme alla Gallia (l’attuale
Francia), all’Acaia (Grecia), all’Asia Minore, alla Giudea (Palestina), all’Egitto, all’Africa (Mauritania, Numidia) ecc.
Con Traiano l’impero raggiunse la sua
massima estensione. In particolare egli
conquistò la Dacia, l’attuale Romania. I
Rumeni parlano ancora oggi una lingua
derivata dal latino, il rumeno che, come
l’italiano, il francese, lo spagnolo ecc., è
infatti una lingua neolatina o romanza. È un altro segno dell’impronta lasciata da Roma sul presente in cui viviamo.
era indispensabile: solo la forza delle armi poteva mantenere l’ordine, garantire
l’obbedienza alle leggi, reprimere le rivolte che talvolta scoppiavano, o respingere i nemici, come i bellicosi Parti
(Persiani) o i Germani, che cominciavano a premere sui confini dell’impero. Le
legioni, però, organizzate, disciplinate
ed efficienti, erano perfettamente in
grado di controllare la situazione.
Tuttavia l’impero di Roma non si reggeva solo sulle armi. Ai popoli e alle
città del suo dominio, Roma imponeva
le proprie leggi, uguali per tutti. Grazie
a esse, quei popoli potevano godere di
una giustizia che non avevano mai conosciuto prima di allora. L’impero era
quindi un mosaico di popoli governato
con equità e tolleranza: grazie a ciò poté
rimanere unito per altri tre secoli e mezzo. I veri problemi, per lo Stato, non venivano da lontano, dalle province, ma
dalla capitale, dove spesso si scatenavano lotte per il potere.
La forza delle armi
e quella delle leggi
Traiano era un generale: ormai l’esercito decideva su chi, a Roma, dovesse
comandare. Del resto, un esercito forte
Massima_espansione_impero.eps
L’impero romano al tempo di Traiano
Reno
O C E ANO
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Roma
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P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
EGITTO
Nilo
Conquiste di Claudio
Conquiste di Vespasiano
e Domiziano
Conquiste di Traiano
M
Territorio romano
alla morte di Augusto
Conquiste di Tiberio
ARABIA
PETREIA
IL RACCONTO STORICO
6. L’IMPERO ROMANO
41
Luci e ombre
della “pace romana”
I primi due secoli dell’impero, quelli che giungono fino a Marco Aurelio
(morto nel 180), furono, nel complesso,
i più prosperi e felici della lunga storia di Roma. I Romani si erano abituati
a obbedire a un uomo solo, anche se
non rinunciarono mai al senato, alle assemblee e agli altri segni dell’antica repubblica. Gli imperatori, però, governavano con un’autorità forte e stabile, e
ciò rendeva saldo il dominio di Roma
anche nelle province.
Questa fu l’epoca della pax Romana,
la “pace di Roma”. La vita economica
prosperava: Roma e l’Italia erano al
centro di una ricca rete di rapporti commerciali con le province. In tale contesto, anche la cultura fiorì. Non tutti
sapevano leggere e scrivere, ma l’alfabetizzazione era comunque assai diffusa
e questo rappresentava un grande segno di civiltà. L’arte, la letteratura, la filosofia di quei secoli costituiranno la base del sapere insegnato nelle scuole per
i secoli successivi.
A dire il vero, difficoltà e ombre non
mancavano. Nell’impero vi erano ancora molti poveri; non sempre i contadini evitavano carestie, debiti ecc. Gli
schiavi, infine, sebbene fossero diminuiti di numero, rimanevano sempre
moltissimi: l’agricoltura, infatti, continuava a reggersi sul loro duro lavoro.
LA STORIA INSEGNA
Le leggi, la vera forza di Roma
Roma è nota come la patria, o la culla, del diritto: ed
è una fama meritata. Le leggi, è vero, esistevano anche prima dei Romani: i Greci le avevano e, prima ancora, i Babilonesi e gli Hittiti avevano inventato i codici,
cioè delle raccolte di leggi.
Il merito di Roma però consiste in questo: mentre le leggi babilonesi o greche valevano solo per i Babilonesi o i Greci, le leggi
romane regolavano una realtà molto più vasta. Era tutto il mondo
romano a essere regolato dal diritto.
Il diritto romano crebbe nel tempo, si modificò, ma su un punto non cambiò
mai: chi riceve un torto, può appellarsi alla legge; e lo Stato interviene, con i suoi
magistrati, assegnando i torti e le ragioni sulla base appunto delle leggi.
Mentre le società primitive erano regolate dalla forza (il più forte prevale), il mondo romano era
regolato dal diritto. La prepotenza e l’arbitrio potevano essere puniti, a Roma così come nel più
sperduto angolo del suo dominio. Ovunque c’erano magistrati che giudicavano nel nome di Roma. Chiunque poteva appellarsi alla legge e tutti erano soggetti a essa.
Naturalmente anche nella storia romana si ebbero casi di soprusi e di disobbedienza alla legge.
Roma però ha insegnato all’Europa che:
• esiste un principio di uguaglianza (tutti siamo uguali di fronte alla legge);
• esso vale sempre.
Frammento di tavola in bronzo su
cui è incisa una
legge risalente al
II secolo a.C. (Napoli, Museo Archeologico nazionale).
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
42
lezione Le origini del cristianesimo
13
Il bisogno di religione
e le risposte
di una nuova fede
Gesù di Nazareth, il fondatore del
cristianesimo, morì in croce, a Gerusalemme sotto il regno dell’imperatore
Tiberio.
Gesù (in ebraico Yeshua) visse in una
regione piccola e marginale del grande
impero romano, la Palestina (all’epoca
chiamata Giudea). Era ebreo di nascita,
ma predicò una dottrina in gran parte
nuova: Dio è amore, e gli uomini sono
chiamati ad amarsi gli uni gli altri.
Il suo messaggio attecchì in un’epoca
in cui uomini e donne di tutte le classi
sociali erano in cerca di risposte ai grandi interrogativi dell’esistenza: perché
siamo al mondo? Da dove viene la vita?
Che cosa c’è oltre la morte?
A queste domande la religione ufficiale di Roma, con i suoi culti e riti
pubblici, non dava risposte adeguate. Le
dottrine filosofiche, come lo stoicismo, potevano dare serenità ai dotti,
ma non riuscivano a soddisfare quegli
interrogativi. Non ci riuscivano neppure
i misteri, cioè i culti orientali (in onore
della dea egizia Iside, del dio persiano
Mitra ecc.), all’epoca molto diffusi a Roma e in tutto l’impero: i loro riti celebrati
in segreto promettevano la salvezza solo a pochi fedeli iniziati.
Fra tutte le religioni diffuse nel grande impero, solo il cristianesimo poteva rispondere al bisogno, così diffuso, di
spiritualità e di salvezza individuale. Il
messaggio di Gesù di Nazareth non si limitava a predicare l’amore; offriva anche speranze di giustizia, verità e libertà,
e parlava, infine, di vita dopo la morte.
Inoltre, il cristianesimo non faceva alcu-
LA STORIA INSEGNA
La rivoluzione del cristianesimo
Gesù era un predicatore particolare: rifiutava gli onori, si rivolgeva agli umili invece che ai potenti, annunciava amore
e perdono senza limiti. Anche la sua morte avvenne in modo strano: accusato, rinunciò a difendersi davanti al prefetto romano, Ponzio Pilato, l’unico che avrebbe potuto rimandarlo libero.
La nuova fede, inoltre, era nata in un angolo sperduto del grande impero, in un ambiente ostile (l’ebraismo era severo con quelli che giudicava falsi
profeti) e fu accompagnata all’inizio da segni neGesù buon Pastore, mosaico del V secolo
(Ravenna, Mausoleo di Galla Placidia).
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
gativi: Gesù morì crocifisso, un supplizio che i Romani riservavano ai banditi di strada e agli schiavi fuggitivi. Infine i
suoi seguaci non avevano potenza, ricchezze, cultura.
IL RACCONTO STORICO
6. L’IMPERO ROMANO
43
na distinzione tra uomini e donne, tra
individui di diverse nazioni, nascita e
condizione: il suo messaggio era davvero rivoluzionario.
Per tutti questi motivi la nuova fede si
diffuse rapidamente: raggiunse anche le persone colte e socialmente importanti, ma prima di tutto conquistò i
semplici, i poveri, gli schiavi.
Gli imperatori
e i cristiani
Inizialmente i cristiani non vennero perseguitati: il dominio di Roma si era
sempre caratterizzato per la sua tolleranza religiosa. Roma aveva la sua religione di Stato, ma rispettava i culti dei
popoli vinti e consentiva loro di aprire
templi persino nella stessa capitale dell’impero.
La situazione cambiò sul finire del I
secolo, prima con Nerone (nel 65 d.C.),
e poi, soprattutto, con l’imperatore Domiziano. A quel tempo, ormai, gli imperatori avevano cessato di presentar-
si (come aveva fatto Augusto) quali semplici cittadini. Esigevano culti e riti in
proprio onore: si presentavano insomma come divinità, e i cristiani non erano disposti ad adorare come un dio
l’imperatore romano. Professavano obbedienza all’imperatore, ma in quanto
uomo: la fede in Gesù riconosce infatti
un solo Dio.
Domiziano lanciò nel 95 d.C. una
persecuzione contro i cristiani. In seguito ne furono scatenate altre, le più gravi
dall’imperatore Decio, nel 250 d.C., e
poi da Diocleziano (303 d.C.). Questa
però fu l’ultima, perché una grande svolta si stava preparando.
Nel 313 d.C., infatti, l’imperatore
Costantino concesse libertà di culto
ai cristiani in tutto l’impero. Trascorso
qualche decennio, nel 380 d.C. l’imperatore Teodosio dichiarò il cristianesimo, fino a poco prima religione proibita o tollerata, “religione di Stato”,
cioè religione ufficiale dell’impero romano. Si apriva un’era nuova per la storia della fede cristiana.
religione
di Stato
La religione che uno
Stato riconosce come propria, praticata da tutti i cittadini
(a volte obbligati
con la forza).
persecuzione
Ricerca organizzata e
punizione di individui e gruppi che lo
Stato giudica pericolosi. Tra le persecuzioni, vi sono anche
quelle contro coloro
che professano una
religione non gradita.
libertà
di culto
La possibilità di professare liberamente
una religione, di celebrare i suoi riti
ecc., senza essere
puniti dalle autorità.
Gesù con gli Apostoli, pittura murale del IV secolo
(Roma, Catacomba di Domitilla).
Come poté, allora, il cristianesimo diffondersi in pochi anni in tutto il Mediterraneo, per diventare poi
protagonista nel futuro dell’Europa e del mondo?
Una risposta è che il tempo in cui il cristianesimo
attecchì aveva un gran bisogno di interiorità e profondità di vita. Nel messaggio di Gesù trovò risposte adeguate.
La nuova fede, però, non dava risposte solo spirituali. Dava voce alle attese di riscatto dei poveri, dei semplici, degli schiavi. Per la prima volta nel mondo antico, una dottrina predicava che gli umili, i poveri, i lebbrosi sono
preziosi agli occhi di Dio. Affermava che Dio non ha vergogna di loro, anzi, si è fatto uno di loro.
Un messaggio rivoluzionario, in un mondo abituato ad ascoltare solo i potenti, i ricchi, e dove la povertà e la sconfitta
erano vergogne da fuggire.
La lezione che ci viene dalla Storia è che talvolta i grandi
ideali riescono a imporsi, ribaltando gerarchie e previsioni.
Smuovono il mondo, senza usare le armi o il denaro.
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DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
44
lezione Il tardo impero
14
anarchia
Dal greco anarkía,
che significa “senza
comando”.
La fase
dell’“anarchia militare”
Dopo la morte dell’imperatore Marco
Aurelio, avvenuta nel 180 d.C., Roma
cominciò ad attraversare una grave crisi storica e politica. Erano infatti cominciate le prime, insistenti invasioni
di popoli germanici oltre il confine
dell’impero, stabilito sui fiumi Reno e
Danubio.
Nel III secolo d.C., per cinquant’anni si susseguirono continue lotte per il
potere. In questo periodo salirono sul
trono ben 28 imperatori: tutti provenivano dalle file dell’esercito, e tutti, in
pratica, vennero nominati dalle legioni.
L’elezione imperiale (ufficialmente,
era il senato a designare il prìncipe) dipendeva, nella maggioranza dei casi, dai
benefici che i soldati strappavano ai
nuovi imperatori; molto spesso questi ultimi finivano per essere uccisi proprio
dalle truppe che li avevano eletti. Inoltre, poiché il candidato proposto da una
legione spesso veniva rifiutato dalle altre, nascevano frequenti rivolte, sia all’interno dell’esercito sia con il senato.
Per tale motivo si dice che questo fu
il periodo dell’anarchia militare.
Approfittando della debolezza dello
Stato, alcune regioni e città cercarono
in più momenti di staccarsi dall’impero;
tali rivolte furono represse a gran fatica dall’esercito. Quest’ultimo doveva
inoltre tenere a bada la pressione dei
popoli germanici sul Reno e sul Danubio; da sud-est, invece, premevano i
Parti, discendenti degli antichi Persiani.
La crisi, però, non fu solo politica e
militare: fu anche una crisi economica, che colpì i contadini e le città. La
moneta cominciò a circolare sempre di
meno e i prezzi delle merci salirono:
pian piano finirono per impoverirsi anche i ceti benestanti dell’impero.
Il palazzo di Diocleziano
Il disegno ricostruisce il palazzo-fortezza dell’imperatore Diocleziano a Spalato, dove si ritirò negli
ultimi anni della sua vita.
Più che un palazzo era
una vera e propria fortezza: era infatti delimitata da una cinta di mura,
munita di torri. Il palazzo
comprendeva gli edifici più
diversi: un tempio dedicato a
Giove, le terme, gli appartamenti imperiali, ambienti per le cerimonie ufficiali ecc.
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
IL RACCONTO STORICO
6. L’IMPERO ROMANO
45
Diocleziano
e la tetrarchia
Questo periodo di anarchia militare si
concluse nel 284 d.C., quando salì sul
trono di Roma un imperatore molto
energico e capace, Diocleziano. Costui era un generale originario della
Dalmazia e riportò l’ordine nell’impero, alleandosi con altri ufficiali. Respinse le rivolte sui confini e prese importanti provvedimenti economici per
fronteggiare la crisi in atto.
Per rendere più stabile il potere centrale, Diocleziano associò al governo un
secondo imperatore, Massimiano, a cui
assegnò il governo della parte occidentale dell’impero. Diocleziano tenne per
sé l’Oriente. Fu anche stabilito un sistema di successione al trono: i due
imperatori, chiamati “augusti”, venivano affiancati da due “cesari”, i quali, alla morte dei primi, avrebbero ereditato
pacificamente il trono.
Era un sistema complesso, chiamato
tetrarchia (“governo dei quattro”).
Purtroppo non resse alla prova dei fatti: prima ancora che Diocleziano morisse si scatenarono violente lotte per succedergli al potere. Ne emerse come
vincitore il giovane Costantino, figlio
di uno dei due “cesari”.
L’impero cristiano
da Costantino
a Teodosio
Costantino nell’anno 313 si rese protagonista di una svolta davvero storica:
come abbiamo visto, concesse libertà
di culto ai cristiani, facendo così cessare le persecuzioni. In seguito Costantino fondò una nuova capitale per l’impero, Bisanzio (l’odierna Istanbul),
sulle rive del Bosforo, spodestando Roma da questo ruolo.
Proseguendo sulla linea di Costanti-
no, pochi decenni dopo (nel 380 d.C.)
l’imperatore Teodosio dichiarò il cristianesimo religione di Stato: nasceva,
di fatto, l’impero cristiano.
La fase tra Costantino e Teodosio
(praticamente, l’intero IV secolo) fu per
Roma un periodo ancora prospero. La
cultura cristiana diede nuovo impulso
alle ricerche di scrittori e intellettuali,
tra i quali sant’Agostino, primo grande filosofo e teologo del cristianesimo
in Occidente.
L’esercito riusciva ancora a contenere le minacce portate sui confini dagli
invasori (Germani e Parti, come abbiamo visto). Gran parte delle risorse statali erano impegnate nella difesa militare, ma Roma seppe reggere l’urto dei
“barbari” ancora per alcuni decenni.
teologia
È la scienza che studia Dio; da una parola greca che significa “discorso su
Dio”.
CRISI E RIPRESA DI ROMA
III
secolo d.C.
debolezza politica,
anarchia militare
284 d.C.:
Diocleziano
imperatore
arresta la crisi,
restituisce forza
a Roma
secolo d.C.:
Costantino e
Teodosio
l’impero
diviene cristiano
e si rinvigorisce
IV
nuova fioritura
culturale e civile
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO
46
RIFLETTI E RISPONDI
1. Nell’ultimo periodo della repubblica vennero combattute tre guerre civili:
a) la prima fra ........................................ e ........................................
b) la seconda fra ..................................... e .....................................
c) la terza fra ........................................ e ........................................
10. La forza di Roma, nell’età imperiale, si reggeva:
a) sulle armi: in che senso?
2. La repubblica romana non poteva non finire, a un
certo punto: spiega perché con parole tue.
11. Nei primi due secoli dell’impero la civiltà romana conobbe la sua massima fioritura. La situazione, tuttavia, presentava luci e ombre:
a) le luci erano costituite da
3. Ottaviano detto “Augusto” pose fine alla repubblica
e fondò l’impero usando un modo particolare.
a) Quale modo?
...................................................................................................................
b) Per quale motivo scelse questa linea?
...................................................................................................................
4. Elenca i successori di Augusto, fino a Traiano.
..........................................................................................................................
5. Metti a confronto la cartina di p. 40 con un atlante moderno; elenca quali Stati attuali coprono l’area dell’antico impero romano.
..........................................................................................................................
..........................................................................................................................
...............................................................................................................
b) sulle leggi: in che senso?
...............................................................................................................
...............................................................................................................
b) le ombre erano costituite da
...............................................................................................................
12. Inizialmente i cristiani non furono perseguitati
dagli imperatori: perché?
...................................................................................................................
13. Poi però la situazione cambiò.
a) Perché?
...............................................................................................................
b) Quali imperatori perseguitarono i cristiani?
...............................................................................................................
6. Spiega in breve il significato delle seguenti espressioni:
a) prìncipe: ..............................................................................................
b) lingue romanze: .........................................................................
c) pax romana: ..................................................................................
d) anarchia militare: .......................................................................
e) tetrarchia: .........................................................................................
7. Quando visse Gesù e in quale regione?
..........................................................................................................................
8. Il cristianesimo ebbe fortuna e diffusione nella sua
epoca.
a) A quali esigenze rispondeva la nuova fede?
...................................................................................................................
b) Quali classi sociali raggiunse?
...................................................................................................................
9. Riassumi il messaggio del cristianesimo:
a) sul piano religioso:
...............................................................................................................
b) sul piano sociale:
...............................................................................................................
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
c) Quando cessarono le persecuzioni?
...............................................................................................................
14. Spiega la differenza tra “libertà di culto” e “religione di Stato”. ...................................................................................
a) Ora rispondi: quale imperatore concesse la libertà di culto ai cristiani, e quando?
...............................................................................................................
b) Quale imperatore proclamò il cristianesimo
religione di Stato, e quando?
...............................................................................................................
15. La fase dell’anarchia militare costituì un periodo:
a) di debolezza politica, perché
...............................................................................................................
b) di debolezza militare, perché
...............................................................................................................
c) di debolezza economica, perché
...............................................................................................................
16. Riassumi gli interventi di Diocleziano.
...................................................................................................................
INDICE DELLE CARTE E DEI GLOSSARI
47
rsiano.eps
INDICE DELLE CARTE
1 Il popolamento della Terra da parte dell’Homo sapiens
Lago2 Le prime aree di sviluppo dell’agricoltura
d’Aral
3 Le civiltà dei grandi fiumi
Ma
spio
r Ca
ARMENIA
10
12
16
4 L’antico Egitto
18
SOGDIANA
5 Gli Ebrei in Palestina
20
6 L’impero persiano
21
BATTRIANA
inive
ri
Tig
MIA
at e
Babilonia
MEDIA
Susa
Persepoli
Golf
e
oP
PERSIA
rsi
co
7 Le civiltà del Mediterraneo
22
8 Le regioni della Grecia, le póleis e la Magna Grecia
26
9 I regni ellenistici
29
ARACOSIA
10
I popoli italici
31
do
In
11 I sette colli di Roma
32
12 L’espansione di Roma
35
13Mare
L’impero romano al tempo di Traiano
40
Arabico
INDICE DEI GLOSSARI
O
oligarchia, 34
A
anarchia, 44
aristocrazia, 25
G
gerarchia sociale, 14
glaciazione, 9
B
blocco sociale, 34
I
ideogramma, 14
impero, 21
P
patrizi, 33
persecuzione, 43
popoli del mare, 18
L
legione, 40
libertà di culto, 43
R
religione di Stato, 43
repubblica, 33
D
dinastia, 18
M
magistrati, 33
mitologia, 17
S
scrittura alfabetica, 14
sedentari, 13
E
ellenismo, 29
N
nomadi, 9
T
teologia, 45
C
città-stato, 17
codice di leggi, 17
colonia, 22
commercio, 13
P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011
Paolo Di Sacco
Facciamo
STORIA
978-88-05-07110-4
978-88-05-07111-1 vol. 2
978-88-05-07112-8 vol. 3
volume 2
Unità 1 Il mondo si allarga
Unità 2 Il Cinquecento
Unità 3 L’età dell’assolutismo
Unità 4 Riforme e rivoluzioni
Unità 5 La Rivoluzione francese
e Napoleone
Unità 6 L’età della Restaurazione
Unità 7 Il Risorgimento italiano
Unità 8 L’Italia, l’Europa e il mondo
intorno al 1860
volume 3
Unità 1 I fragili equilibri di fine
Ottocento
Unità 2 Un difficile avvio per il XX secolo
Unità 3 La Prima guerra mondiale
Unità 4 Il primo dopoguerra
Unità 5 Il tempo dei totalitarismi
Unità 6 La Seconda guerra mondiale
Unità 7 Europa, USA e URSS
Unità 8 L’Italia contemporanea
Unità 9 Il mondo attuale
vol. 1 + Cittadinanza e Costituzione
in alternativa:
978-88-05-07229-3 vol. 1
volume 1
Unità 1 L’inizio del Medioevo
Unità 2 L’islam
Unità 3 L’alto Medioevo
Unità 4 Il feudalesimo
Unità 5 L’Europa dopo il Mille
Unità 6 La Chiesa e l’impero, i regni
e le città
Unità 7 L’apogeo del mondo
medievale
Unità 8 Dal Medioevo all’Umanesimo
Facciamo Storia è un testo che rende coinvolgenti l’attività didatica e l’apprendimento della Storia.
Il manuale, per ottenere questo risultato, punta su due aspetti:
sUNAFORTEOPERATIVITÌ
sUNGRANDENUMERODIAIUTIALLOSTUDIO
Cittadinanza e Costituzione
LIBRO + MULTIMEDIA
tradizione e innovazione
è disponibile anche autonomamente:
codice per l’adozione
978-88-05-07230-9
Quest’opera è integrata, secondo le disposizioni di legge, da materiali multimediali
utilizzabili anche per la didattica su LIM (Lavagna Interattiva Multimediale)
On line sul sito www.seieditrice.com:
t Percorsi multimediali di approfondimento con immagini, filmati e audio
t Cartine interattive
t 'BTDJDPMPEJStoria Antica
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