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Viaggio nella storia antica
Paolo Di Sacco Facciamo STORIA Viaggio nella storia antica LIBRO MISTO Coordinamento editoriale: Anna Maria Battaglini Progetto editoriale: Gianluca Tarabbia Redazione: Maria Letizia Minsenti, Gianluca Tarabbia Ricerca iconografica ed elaborazione immagini: Egidio Bonanno, Mario Morello, Gianluca Tarabbia Consulenza didattica: Fabio Cioffi Coordinamento tecnico: Francesco Stacchino Progetto grafico: Piergiuseppe Anselmo Impaginazione: Puntografica Coordinamento tecnico iconografia: Mario Macchiorlatti Disegni: Bluedit, Damiano Nembrini Cartografia: Bluedit Copertina: Piergiuseppe Anselmo Foto in copertina: Alessandro Magno nella battaglia di Isso, particolare di un mosaico del II secolo a.C. (Napoli, Museo Archeologico Nazionale) Le immagini provengono dall’archivio SEI © 2011 by SEI - Società Editrice Internazionale - Torino www.seieditrice.com Prima edizione: 2011 Ristampa 1 2 3 4 2011 2012 5 6 2013 7 8 2014 9 10 2015 Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata per iscritto. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail [email protected] e sito web www.aidro.org L’Editore dichiara la propria disponibilità a regolarizzare errori di attribuzione o eventuali omissioni sui detentori di diritto di copyright non potuti reperire. Vincenzo Bona - Torino P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 3 INDICE Dalla preistoria al tardo impero 5 CAPITOLO 1: LA PREISTORIA 6 lezione 1: Le origini della vita 6 All’inizio, il big bang, 6 – I tempi della preistoria, 6 lezione 2: L’evoluzione umana 8 La teoria dell’evoluzione, 8 – Dagli omìnidi all’uomo di Neandertal, 8 – L’uomo moderno, 9 – L’Homo sapiens popola la Terra, 10 – LA STORIA INSEGNA Le razze umane non esistono, 10 RIFLETTI E RISPONDI 11 CAPITOLO 2: IL NEOLITICO 12 lezione 3: I progressi tecnici: l’agricoltura e i metalli 12 L’agricoltura nella “Mezzaluna fertile”, 12 – Strumenti di metallo, 12 lezione 4: L’inizio della società 13 Nomadi e sedentari, 13 – La nascita delle città, 13 – L’invenzione della scrittura, 14 RIFLETTI E RISPONDI 15 CAPITOLO 3: LE ANTICHE CIVILTÀ 16 lezione 5: Le civiltà dei grandi fiumi 16 Agricoltura e civiltà, 16 – I popoli della Mesopotamia, 17 – LA STORIA INSEGNA L’origine della società: insieme si progredisce, 17 – La storia millenaria dell’Egitto, 18 lezione 6: Le civiltà di terra 20 Gli Ebrei, il popolo del Dio unico, 20 – Assiri e Persiani, 21 lezione 7: Le civiltà di mare 22 I Fenici, 22 – Cretesi ed Achei, 22 RIFLETTI E RISPONDI 23 CAPITOLO 4: LA GRECIA ANTICA 24 lezione 8: La civiltà greca 24 La Grecia: un dono per la cultura europea, 24 – Un inizio difficile, 25 – L’esperienza della pólis, la città-stato, 25 – Sparta e Atene, 26 – Le colonie greche, 26 – L’età “classica”, 27 – LA STORIA INSEGNA L’ideale della democrazia giorno per giorno, 27 P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 INDICE 4 lezione 9: L’ellenismo 28 L’egemonia della Macedonia, 28 – L’avventura di Alessandro Magno, 28 – Le monarchie ellenistiche, 29 RIFLETTI E RISPONDI 30 CAPITOLO 5: I PRIMI SECOLI DI ROMA 31 lezione 10: Le origini di Roma 31 L’Italia prima di Roma, 31 – Gli Etruschi, 31 – La nascita sui sette colli, 32 – L’età dei re, 32 lezione 11: L’età della repubblica 33 Il passaggio alla repubblica, 33 – Le lotte sociali, 34 – Le vittorie di Roma e il suo dominio, 35 – Alle radici dell’Europa, 35 – LA STORIA INSEGNA Roma, patria della cittadinanza, 36 RIFLETTI E RISPONDI 37 CAPITOLO 6: L’IMPERO ROMANO 38 lezione 12: Il tempo della “pace romana” 38 La svolta di Augusto: dalla repubblica al principato, 38 – I successori di Augusto, 39 – L’impero si allarga ancora, 39 – La forza delle armi e quella delle leggi, 40 – Luci e ombre della “pace romana”, 41 – LA STORIA INSEGNA Le leggi, la vera forza di Roma, 41 lezione 13: Le origini del cristianesimo 42 Il bisogno di religione e le risposte di una nuova fede, 42 – LA STORIA INSEGNA La rivoluzione del cristianesimo, 42 – Gli imperatori e i cristiani, 43 lezione 14: Il tardo impero 44 La fase dell’”anarchia militare”, 44 – Diocleziano e la tetrarchia, 45 – L’impero cristiano da Costantino a Teodosio, 45 RIFLETTI E RISPONDI 46 Indice delle carte e dei glossari 47 P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 LINEA DEL TEMPO Dalla preistoria al tardo impero da 2 milioni di anni fa al 4000 a.C. ca. Preistoria 3000 a.C. ca. Sorge la civiltà egizia 1200 a.C. ca. I Fenici inventano la scrittura alfabetica 753 a.C. Fondazione di Roma Ottaviano Augusto, scultura in marmo del I secolo d.C (Città del Vaticano, Museo Chiaromonti). 700-600 a.C. ca. Nascita delle póleis in Grecia 509 a.C. Inizio del periodo repubblicano a Roma 336-323 a.C. Anni di regno di Alessandro Magno 31 a.C.14 d.C. Regno di Augusto: fine della repubblica a Roma 98 d.C.114 d.C. Regno di Traiano: massima espansione dell’impero romano 313 d.C. Costantino porta a Bisanzio la capitale dell’impero romano DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 6 1 LA PREISTORIA lezione Le origini della vita 1 All’inizio, il big bang I tempi della preistoria Le teorie scientifiche più accreditate dicono che all’inizio di tutto vi fu il big bang (“grande scoppio”): una grande esplosione di energia e materia. Il big bang avvenne in un’epoca imprecisata, tra i 20 e i 10 miliardi di anni fa. Lentamente i materiali lanciati nello spazio si raffreddarono, dando vita alle stelle e ai pianeti. Tra questi la Terra, che è vecchia 5 miliardi di anni. L’uomo apparve tra 1,5 e 2 milioni di anni fa. Non l’uomo moderno, però, ma i suoi antenati, gli antichi omìnidi. L’uomo moderno, come vedremo, comparve sul pianeta 150-100 mila anni fa. Con la comparsa dell’uomo cominciò la preistoria (“prima della Storia”): un periodo lunghissimo, chiamato anche età della pietra. Gli uomini infatti non conoscevano ancora l’uso dei metalli e potevano utilizzare solo la pietra o il legno per fabbricare i propri strumenti. Nella preistoria possiamo distinguere tre grandi epoche. • Il Paleolitico, o età della pietra antica: da 2 milioni di anni fa, essa giunge fino a 12 mila anni fa. In questo lunghissimo periodo, l’uomo imparò via via a raccogliersi in comunità con i propri simili; cacciava i grandi Lascaux, la Cappella Sistina della preistoria In alcune grotte preistoriche della Francia e della Spagna sono stati ritrovati dipinti con scene di caccia. In particolare va ricordata la grotta di Lascaux, in Francia, chiamata anche “la Cappella Sistina della preistoria” (rifacendosi alla famosa cappella affrescata a Roma da Michelangelo e da altri grandi artisti), perché sulle pareti rocciose sono raffigurate straordinarie figure di animali (bufali, cervi, renne e cavalli), realizzate circa 35 000 anni fa. L’immagine a fianco ne è un esempio. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 IL RACCONTO STORICO 1. LA PREISTORIA 7 animali, viveva al riparo di caverne o di capanne fabbricate con frasche, seppelliva i morti. Il suo strumento principale erano pietre scheggiate. Sul finire del Paleolitico, intorno a 25 mila anni fa, nacque l’arte rupestre, pitture eseguite su rocce (rupi), spesso a grandi profondità, per ritrarre scene di vita e di caccia. • Il Mesolitico, o età della pietra di mezzo: essa va, all’incirca, da 12 mila a 10 mila anni fa. Le pietre non erano più solo scheggiate, ma levigate: gli uomini potevano così praticare la pesca con la fiocina, cacciare gli uccelli con i primi archi e raccogliere cereali selvatici. • Il Neolitico, o età della pietra nuova: iniziata circa 10 mila anni fa, dura circa fino al 4000 a.C. La pietra e l’osso venivano lavorati ormai con grande maestria; si fabbricavano ami, aghi, lame per tagliare, recipienti ecc.; si cominciavano a realizzare vasi d’argilla. Numerose comu- nità umane si insediarono in villaggi stabili e cominciarono a praticare le prime forme di agricoltura. Cominciò insomma nel Neolitico quella trasformazione che, come vedremo, darà origine alle più antiche civiltà. Il disegno ricostruisce un villaggio dell’epoca neolitica. TRE GRANDI EPOCHE “PRIMA DELLA STORIA” da 2 milioni di anni fa a 12 mila anni fa Paleolitico età della pietra antica strumenti: pietre scheggiate da 12 mila a 10 mila anni fa Mesolitico età della pietra di mezzo strumenti: pietre levigate da 10 mila a 6 mila anni fa (4000 a.C.) Neolitico età della pietra nuova strumenti: pietre lavorate con grande maestria P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 8 lezione L’evoluzione umana 2 La teoria dell’evoluzione Dagli omìnidi all’uomo di Neandertal Lo scienziato inglese Charles Darwin (1809-1892) elaborò, oltre un secolo fa, la teoria dell’evoluzione. Secondo tale teoria, ogni specie animale e vegetale si trasforma gradualmente, dalla forma più semplice a una forma più complessa. Tale trasformazione è necessaria per adattarsi ai mutamenti dell’ambiente di vita sulla Terra. Anche l’uomo, secondo Darwin, conobbe tale evoluzione. Prima dell’uomo moderno, come lo conosciamo noi, esisteva un mammifero, antenato comune dell’uomo e della scimmia. Poi le famiglie di scimmie rimasero scimmie, mentre l’uomo si è evoluto: è cioè profondamente cambiato nel corso dei millenni. L’ultimo gradino di questa evoluzione, secondo Darwin, siamo noi, appartenenti alla specie chiamata Homo sapiens (in latino: “uomo intelligente”). Secondo la teoria di Darwin, prima dell’Homo sapiens la specie umana aveva conosciuto altri livelli. • Il primo fu l’australopitèco, un omìnide vissuto circa 3 milioni di anni fa, con un cervello molto piccolo: sarebbe lui il nostro più antico antenato. Visse nell’Africa orientale, nella zona chiamata Rift Valley. • Gli australopitèchi si estinsero lentamente. Intanto nell’Africa orientale apparve, 2 milioni circa di anni fa, un genere diverso: l’Homo (“uomo” in latino). La specie più antica di cui siano state trovate tracce fu l’Homo habilis, l’uomo “abile” a lavorare la pietra e capace di costruire utensili per vivere. Egli però aveva il cervello ancora piccolo e non dominava il fuoco. • Comparve quindi l’Homo erectus (eretto), che visse da 1,5 milioni di I nostri antenati I disegni in queste due pagine ricostruiscono il possibile aspetto di alcuni nostri antenati. In ordine sono raffigurati l’australopitèco (1), l’Homo habilis (2), con un utensile di pietra da lui prodotto, l’Homo erectus (3) e l’uomo di Neandertal (4). Nella fotografia (5), invece, il fotografo tedesco Thomas Ernsting posa in mezzo alla ricostruzione di alcuni antenati dell’uomo moderno. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 1 2 IL RACCONTO STORICO 1. LA PREISTORIA 9 anni fa fino a circa 200 mila anni fa; conosceva già l’uso del fuoco. Apparve in Africa, ma alcuni gruppi emigrarono dal continente, occupando alcune zone temperate in Asia e in Europa. • Dall’Homo erectus derivarono due specie, l’Homo neanderthalensis e l’Homo sapiens. La prima fu l’uomo di Neandertal (così si chiama la località tedesca dove furono ritrovati i primi fossili); i neandertaliani vissero in Europa da 200 mila a 30 mila anni fa circa. Erano un po’ più bassi e robusti degli uomini moderni, con il cranio schiacciato e allungato e l’arcata sopraccigliare sporgente. Cacciavano in gruppo, spostandosi sul territorio (erano dunque nomadi), e si ritrovavano intorno al focolare; seppellivano inoltre i loro morti. • Circa 150-100 mila anni fa comparve l’Homo sapiens, l’uomo moderno, che per un po’ convisse con i neandertaliani. Seppelliva i morti, lavorava le pelli e l’osso, raccoglieva vegetali commestibili e decorava le pareti delle grotte con belle pitture murali. 3 L’uomo moderno I neandertaliani si estinsero 30 mila anni fa, al tempo dell’ultima grande glaciazione. Causata da un brusco calo di temperatura sul globo terrestre, essa aveva profondamente trasformato la flora e la fauna. Anche l’uomo, così come tutte le altre specie viventi, dovette adattarsi alle nuove condizioni ambientali. Quando infine i ghiacci si ritirarono, rimase solo l’uomo moderno, o Homo sapiens, l’unico che aveva saputo attraversare il grande freddo e progettare strategie per vincerlo. Gli studi recenti sul DNA, resi possibili dallo sviluppo della genetica molecolare e cominciati verso il 1995, ci dicono che l’Homo sapiens nacque circa 130 mila anni fa. Era fisicamente più gracile rispetto all’uomo di Neandertal, ma assai più intelligente: la fronte elevata e il cranio alto, infatti, rendevano possibili forme di pensiero e di cultura molto più elevate. Poiché i resti più importanti dell’Homo sapiens vennero ritrovati (nel 1868) nella grotta di Crô-Magnon, in Francia, esso è anche conosciuto come “uomo di Crô-Magnon”. nomadi Il nomadismo è l’abitudine a spostarsi, senza stanziarsi in un territorio fisso. glaciazione Lo sviluppo e l’espansione delle masse di ghiaccio sulla superficie terrestre. La prima glaciazione si verificò circa 1 milione di anni fa, per un raffreddamento del clima. 4 5 P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 10 LA STORIA INSEGNA L’Homo sapiens popola la Terra Le razze umane non esistono La culla dell’Homo sapiens fu però l’Africa, dove già erano apparsi i primi omìnidi. Da qui, l’uomo moderno giunse, nell’arco di circa 100 mila anni, a popolare la Terra: si insediò via via in Europa, in Asia, nelle Americhe e nell’Oceania. Alla fine di questa marcia, conclusasi circa 15 mila anni fa, cominciò una fase nuova nella storia umana. Gli studi sul DNA ci rivelano una grande verità: noi tutti deriviamo da un’unica popolazione umana di Homo sapiens, che partì dall’Africa e nel giro di 100 mila anni circa colonizzò il pianeta. Oggi lo sappiamo con certezza: il nostro DNA, cioè il nostro codice genetico, è identico a quello dei nostri antichi progenitori. Certo, gli uomini non sono tutti uguali. Alcuni hanno la pelle scura, altri chiara; alcuni hanno gli occhi a mandorla e altri no: ma queste sono solo differenze fisiche, risultato di una vita vissuta in luoghi e ambienti diversi. Per il resto non vi sono diversità tra gli uomini che popolano oggi la Terra. Noi siamo un’unica “razza”. Abbiamo caratteri somatici diversi, ma un unico patrimonio genetico. Il razzismo, dunque, è un inganno: non solo non c’è una razza migliore o più intelligente di un’altra, ma le “razze” umane… non esistono proprio! Il popolamento della Terra daHomo_sapiens.eps parte dell’Homo sapiens 50 000-35 000 30 000 O C E ANO PAC I FIC O 25 000 O C E ANO PAC I FIC O 60 000 AMERICA SETTENTRIONALE 30 000 ASIA 40 000 O C E ANO ATL ANTIC O 45 EUROPA 0 -40 0 0 00 0 OCEANIA 100 000 AFRICA 15 000 AMERICA MERIDIONALE Rift Valley O C E ANO IN DI ANO Linea di costa durante le glaciazioni Linea di costa attuale 25000 25000 P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 Direttrici e periodo presunto delle migrazioni IL RACCONTO STORICO 1. LA PREISTORIA 11 RIFLETTI E RISPONDI 1. Gli scienziati parlano di big bang. a) Che cosa si intende con questa espressione? .................................................................................................................. b) Quando si verificò? .................................................................................................................. 2. Si distinguono tre grandi epoche nella preistoria. a) Il Paleolitico va da .................................................. di anni fa a .................................................. di anni fa. b) Il Mesolitico va da ................................................... di anni fa a .................................................. di anni fa. c) Il Neolitico va da ..................................................... di anni fa a .................................................. di anni fa. 3. Quanto tempo fa comparvero i primi omìnidi? ......................................................................................................................... b) L’Homo erectus conosceva .................................................. ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... Apparve in ................................................................................ ma ...................................................................................................... . c) L’Homo sapiens (prosegui tu) ........................................ ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... 7. Illustra ora in breve le abitudini di vita dell’uomo di Neandertal. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... 4. Quando invece apparve l’uomo moderno? ......................................................................................................................... 5. Riassumi la teoria dell’evoluzione, rispondendo alle seguenti domande. a) Quale scienziato la elaborò e quando? ...................................................................................................................... b) Che cosa afferma tale teoria riguardo alle varie specie animali e vegetali? ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... c) Che cos’è l’adattamento? 8. Rifletti sulle glaciazioni. a) Che cos’è una glaciazione? ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... b) Quali effetti ebbero le glaciazioni sulla vita del nostro pianeta? ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... c) Quali conseguenze arrecò l’ultima glaciazione nella vita degli uomini? ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... d) Anche l’uomo, secondo questa teoria, si è evoluto? E come? ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... 9. Esamina il fenomeno del popolamento della Terra da parte di Homo sapiens. a) Da dove partì? ...................................................................................................................... b) Quando cominciò questo processo? ...................................................................................................................... 6. Descrivi in breve le caratteristiche delle tre specie di Homo. c) Secondo te, si può dire che sia terminato? E quando? a) L’Homo habilis era in grado di ....................................... ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... ...................................................................................................................... P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 12 2 IL NEOLITICO lezione I progressi tecnici: l’agricoltura e i metalli 3 L’agricoltura nella “Mezzaluna fertile” Una delle invenzioni più importanti per la storia dell’umanità fu l’agricoltura: grazie a essa, il cibo necessario a sopravvivere poteva essere prodotto, non solo raccolto nella foresta. In tal modo gli uomini, da semplici raccoglitori, cominciarono a diventare agricoltori e quindi produttori di cibo. L’agricoltura nacque circa 12 mila anni fa nel Vicino Oriente, nella zona detta della “Mezzaluna fertile” (tra Mesopotamia, Palestina ed Egitto); da qui, poi, si diffuse nelle aree circostanti. Poco dopo l’agricoltura si sviluppò in India e Cina e, in modo autonomo, anche nell’America centro-meridionale. Mezzaluna_fertile.eps Le prime aree di sviluppo dell’agricoltura Area della Mezzaluna fertile Area all’epoca ancora sommersa dal mare rr an Cipro d Mar Me ES eo M ite O PO TA M IA PALESTINA Tig ri E ufr ate EGITTO G Perolfo sico Nil o Ma o ss rR o P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 Già da molto tempo gli uomini primitivi conoscevano bacche e radici e il loro valore nutritivo, e sapevano quanto tempo era necessario perché crescesse una pianta con i frutti maturi. Tali preziose informazioni venivano quindi trasmesse di generazione in generazione. Un ulteriore passo in avanti venne fatto quando si cominciò a procurare la crescita di queste piante nei terreni vicini ai villaggi, coltivati e seminati opportunamente. Assieme alla domesticazione delle piante (grano, orzo, miglio, più avanti sesamo e ulivo) procedeva quella degli animali (asini, pecore, capre, cammelli). L’inizio dell’agricoltura segna l’ingresso degli uomini nella fase storica chiamata dagli studiosi Neolitico, che sarebbe durata circa 8 millenni, fino al 4000 a.C. (cioè seimila anni fa). Strumenti di metallo Alle necessità dell’agricoltura risultò utilissima una nuova tecnologia: la lavorazione dei metalli. Fino ad allora gli uomini primitivi avevano scheggiato le pietre; poi, verso il 5000 a.C. (settemila anni fa) si cominciarono a lavorare a caldo lo stagno, il rame e gli altri metalli, che venivano trovati nelle pietre, sui fianchi delle montagne, nelle caverne. I metalli venivano portati, nei forni, a temperature molto alte, quindi plasmati e infine raffreddati. In tal modo ai vecchi arnesi in legno e selce (zappe, aratri ecc.) si sostituirono strumenti molto più resistenti, utilissimi per lavorare la terra, e anche per combattere. IL RACCONTO STORICO 2. IL NEOLITICO 13 L’inizio della società lezione Nomadi e sedentari La nascita delle città Gli agricoltori furono i primi gruppi umani a vivere da sedentari. Abitavano in villaggi, costruiti con pietre, legna e mattoni d’argilla situati vicino a fiumi e laghi. In essi si attuò una prima forma di governo: a prendere le decisioni era un’assemblea, o consiglio, di capifamiglia. Altri gruppi umani invece rimanevano nomadi e si occupavano di pastorizia; le loro dimore erano tende di pelli, che si potevano facilmente smontare e spostare altrove. La storia dell’età primitiva è segnata dalla rivalità tra nomadi e sedentari: • i primi si spostavano in cerca di pascoli e terre migliori; • i secondi difendevano le loro coltivazioni e il loro spazio vitale. I contrasti fra i due gruppi erano frequenti e portavano anche a conflitti sanguinosi. Un passaggio decisivo nella storia umana fu segnato dalla nascita delle città. Le prime sorsero circa settemila anni fa: tra le più antiche ricordiamo Çatal Hüyük, nell’attuale Turchia, e Gerico, tuttora esistente in Palestina. Prima delle città vi erano solo villaggi agricoli, sparsi nel vasto territorio e quasi senza rapporti fra loro. Man mano si svilupparono centri più grandi, spesso nelle vicinanze di fiumi o mari, che facilitavano il trasporto di persone e cose. In città si scambiavano le merci provenienti dalla campagna: l’ambiente cittadino incoraggiò dunque le prime forme di commercio. 4 sedentari Si dicono sedentarie quelle popolazioni che hanno una dimora stabile. commercio L’attività di comprare e vendere merci, che vengono così trasferite da chi le produce a chi le consuma. La città senza strade Il disegno raffigura la città di Çatal Hüyük, una delle più antiche del mondo. Questa città aveva una caratteristica che la rendeva unica: non esistevano, infatti, le strade e ogni spostamento avveniva sui tetti della città, a cui era possibile accedere tramite apposite scale. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 14 gerarchia sociale È il rapporto che, in una comunità, lega individui e gruppi, dal più importante al meno importante. Chi sta in alto, nella gerarchia, ha il compito di guidare chi sta più in basso. ideogramma Segno, a cui corrisponde una parola, che può indicare un oggetto o un concetto astratto. scrittura alfabetica Si basa sul fonema (“suono”): a ogni segno grafico (le lettere dell’alfabeto) corrisponde un suono. Per regolare la vita in città, nacquero le prime forme di gerarchia sociale: ad alcuni era riconosciuta un’autorità, e costoro la esercitavano governando la massa dei cittadini. L’invenzione della scrittura La scrittura nacque per necessità pratiche (registrare i raccolti, le merci ecc.). All’inizio, si utilizzavano disegni molto approssimativi. Man mano, nel corso dei millenni, nacque in Mesopotamia la prima forma di scrittura, quella cuneiforme, così chiamata perché utilizzava segni a forma di cuneo. Con i simboli della scrittura cuneiforme si potevano indicare oggetti o cose e la loro quantità. Più tardi, con gli ideogrammi, diverrà possibile indicare i concetti astratti: gli ideogrammi più noti sono i geroglifici egizi. La scrittura che usiamo noi, quella alfabetica, sarà inventata molti secoli dopo dai Fenici, verso il 1200 a.C. L’invenzione della scrittura segnò l’ingresso degli uomini nella Storia vera e propria: • prima della scrittura tutto si tramandava a voce (oralmente); • poi, grazie alla scrittura, i fatti del passato cominciarono a essere scritti e quindi ricordati per le generazioni future. Nacque anche una nuova figura, molto prestigiosa: lo scriba, il professionista della scrittura. NOMADI E SEDENTARI, DUE MODI DIFFERENTI DI VITA NOMADI pastori che si spostano con le greggi tendono a invadere gli spazi agricoli SEDENTARI agricoltori che abitano in villaggi alcuni villaggi diventano CITTÀ P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 difendono i propri spazi dai nomadi IL RACCONTO STORICO 2. IL NEOLITICO 15 RIFLETTI E RISPONDI 1. Il Neolitico cominciò con l’invenzione dell’agricoltura. a) Quando e dove nacque l’agricoltura? .................................................................................................................. .................................................................................................................. b) Rifletti sul termine “invenzione”: che cosa c’era prima dell’agricoltura? E quali novità cominciarono con essa? .................................................................................................................. .................................................................................................................. b) i sedentari erano soprattutto ......................................... , i quali vivevano (dove?) ....................................................... ............................................................................................................... . c) Perché i due gruppi spesso entravano in conflitto? .................................................................................................................. .................................................................................................................. 5. Un momento decisivo fu la nascita delle città. a) Dove nacquero le prime città e quando? .................................................................................................................. c) Secondo te, che cosa può voler dire domesticazione degli animali? .................................................................................................................. .................................................................................................................. .................................................................................................................. b) Quale nuova attività si praticava in città? .................................................................................................................. .................................................................................................................. 2. Illustra con parole tue come avveniva la lavorazione dei metalli. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... c) Com’era regolata la vita in città? .................................................................................................................. .................................................................................................................. 6. Quando e perché nacque la scrittura? ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... 7. Descrivi le forme di scrittura più antiche. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... 3. Spiega inoltre: a) che cosa sono le leghe di metalli? ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... .................................................................................................................. ......................................................................................................................... .................................................................................................................. ......................................................................................................................... b) quale utilità pratica ebbe la lavorazione dei metalli? ......................................................................................................................... .................................................................................................................. .................................................................................................................. ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... 4. Chiarisci con parole tue: a) i nomadi erano soprattutto ............................................ , i quali vivevano (dove?) ....................................................... ............................................................................................................... . ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... ......................................................................................................................... P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 16 3 LE ANTICHE CIVILTÀ lezione Le civiltà dei grandi fiumi Agricoltura e civiltà sulle sponde del Nilo, in Egitto; nella valle dell’Indo, tra India e Pakistan; • lungo il Fiume Giallo, in Cina. L’agricoltura praticata in queste regioni garantiva una produzione assai superiore a quella di altre zone. La maggiore ricchezza economica rese possibile la crescita della popolazione e il suo benessere materiale. Il sistema agricolo fondato sull’irrigazione esigeva, inoltre, che sorgesse un’autorità riconosciuta, in grado di dirigere i lavori per le acque. Nacquero così le prime società organizzate, fondate su una precisa gerarchia: • il re comandava, con l’aiuto dei sa• • L’agricoltura poté cominciare a svilupparsi su larga scala intorno al 45004000 a.C. A quell’epoca, infatti, si perfezionarono le grandi opere d’irrigazione create dall’uomo. Bacini, dighe, canali servivano a non disperdere le acque e il prezioso limo, cioè lo strato fertile di detriti e argilla fangosa che le acque dei fiumi lasciavano quando si ritiravano e che costituivano un prezioso concime per i terreni. Le prime civiltà sorsero proprio vicino ai grandi fiumi: • presso il Tigri e l’Eufrate, in Mesopotamia; Le civiltà dei grandi fiumi Civilta_dei_fiumi.eps ri fra te Tig Eu Lagash O C E ANO ATL ANTIC O Uruk Ur MESOPOTAMIA Ind fra te o ri VALLE DEL NILO VALLE DEL FIUME GIALLO Tig Eu VALLE DELL’INDO Nilo O C E ANO IN DI ANO P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 Giallo iume F 5 IL RACCONTO STORICO 3. LE ANTICHE CIVILTÀ 17 cerdoti, che tenevano i rapporti con la divinità; • vi erano poi i nobili, possessori di terre, e i soldati, difensori della comunità; • infine gli artigiani, che fabbricavano gli strumenti utili alla vita quotidiana, i mercanti e i contadini, che lavoravano la terra. I popoli della Mesopotamia La più antica civiltà conosciuta nacque in Mesopotamia, la “terra tra i due fiumi” (il Tigri e l’Eufrate), corrispondente in parte all’odierno Iraq. Qui si stanziarono, verso il 4000 a.C., i Sumeri, il primo popolo civile della storia. A loro si deve l’invenzione della ruota e della scrittura cuneiforme, e l’elaborazio- ne dei primi racconti mitologici sulle origini del mondo. I Sumeri non erano organizzati in un regno, ma in una serie di città-stato, l’una indipendente dalle altre, rette ciascuna da un re-sacerdote. Le principali città sumere erano Ur, Uruk, Lagash. La regione mesopotamica fu poi abitata da altri popoli: • prima dagli Accadi, tra il 2500 e il 2000 a.C.; • poi dai Babilonesi: a loro si deve il primo codice di leggi, elaborato dal re Hammurabi (che regnò su Babilonia tra il 1792 e il 1750 a.C. circa); • infine dagli Hittiti, che provenivano dall’Anatolia (la Turchia di oggi). Gli Hittiti erano invincibili in battaglia grazie alle armi di ferro, il nuovo metallo che essi lavorarono per primi intorno al 1800 a.C. mitologia Insieme di leggende (miti, da una parola greca che significa “discorso”, “racconto”) relative a dèi ed eroi. All’inizio tali leggende si tramandano oralmente, poi vengono messe per iscritto. città-stato Centri autonomi e indipendenti; ogni città-stato è governata da una propria autorità, emette leggi proprie ecc. codice di leggi Una raccolta di leggi e norme emanate da chi ha autorità (per esempio il sovrano). LA STORIA INSEGNA L’origine della società: insieme si progredisce Le prime città nacquero intorno ai grandi fiumi: il Nilo, il Tigri e l’Eufrate, l’Indo, il Fiume Giallo. La loro acqua dolce costituiva una preziosa risorsa, a patto che le acque fossero conservate e si evitassero le piene distruttive. Bisognava cioè costruire un complesso sistema di canali, argini e dighe. A tale scopo non poteva bastare la piccola comunità dei contadini del villaggio, in cui ciascuno faceva per sé. I lavori di canalizzazione erano infatti lunghi e impegnativi: andavano quindi diretti da veri specialisti e svolti da un numero elevato di lavoratori; ma come convincerli ad abbandonare i loro campi, come inquadrarli in squadre di lavoro, guidarli nello scavo ecc.? Occorreva un’organizzazione ben precisa ed efficiente; scavare canali, infatti, poteva anche essere semplice, il difficile veniva dopo: conservarli in uso, tenerli sgombri dal fango e dalle erbe, sorvegliare che l’acqua fosse distribuita a tutti gli agricoltori… In sostanza, c’era bisogno di qualcuno in grado di dirigere i lavori, di fornire agli operai cibo, vestiti, abitazioni, strumenti ecc. Occorreva un’organizzazione apposita, diretta dal re e dai suoi funzionari. Essa rappresentò un passo decisivo nella storia umana. Gli uomini impararono che quanto non potevano fare singolarmente, diventava invece possibile cooperando tra loro e perseguendo in modo armonico un unico scopo. Due funzionari sumeri, rilievo in madreperla del III millennio a.C.: a loro era affidato il controllo dell’organizzazione lavorativa nella realizzazione delle opere pubbliche. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 18 dinastia Serie di re o principi, provenienti da una stessa famiglia, che si succedono al governo di un paese. Di solito il potere viene trasmesso di padre in figlio. popoli del mare Popolazioni provenienti dal mare, presumibilmente dall’area dell’Egeo, le quali, verso il 1200 a.C. dilagarono nel Mediterraneo orientale, mettendo in crisi il regno egizio. La storia millenaria dell’Egitto Intanto, verso il 3000 a.C., sorse, presso il delta del fiume Nilo, la civiltà dell’Egitto. La sua prosperità fu dovuta al grande fiume: i depositi di limo e fango fertile lungo le rive del Nilo consentivano infatti, per tutto l’anno, di praticare un’agricoltura molto produttiva. Gli Egizi furono il primo popolo a strutturarsi come un vero e proprio Stato: l’autorità centrale aveva potere su tutto il vasto territorio. Al vertice vi era il faraone, ritenuto l’incarnazione del dio Horus. Sotto di lui una gerarchia di funzionari e sacerdoti assicurava l’obbedienza del popolo, in gran parte composto da contadini. La storia egizia durò circa 3000 anni, fino alla conquista di Roma, avvenuta nel 30 a.C. I faraoni si trasmettevano il potere di padre in figlio; si succedettero ben 31 dinastie o famiglie regnanti. Il momento di maggior splendore fu sotto il regno del faraone Ramses II, intorno al 1250 a.C. L’Egitto conobbe, talora, anche crisi e dominazioni straniere: fu invaso verso il 1700 a.C. dagli Hyksos (“re pastori”) e nel 1200 a.C. circa dai cosiddetti “popoli del mare”. Escludendo però queste parentesi, i 30 secoli della storia egizia sono caratterizzati da una civiltà unitaria, resa tale da: • una struttura politica costante, cioè l’autorità monarchica del faraone; Antico_egitto.eps L’antico Egitto POPOLI DEL MARE Mar Mediterraneo Piramidi di Giza BASSO EGITTO HYKSOS Menfi Sahara o ss rR o P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 Nilo Incursioni dei popoli del mare (1200 a.C. circa) Nilo Invasione degli Hyksos (1700 a.C. circa) Ma Tebe Luxor ALTO EGITTO IL RACCONTO STORICO 3. LE ANTICHE CIVILTÀ 19 una sola lingua, rappresentata per iscritto da segni-parole, detti geroglifici; • una sola religione, politeista, perché gli Egizi veneravano molti dèi, tra i quali ricordiamo il dio-Sole, Amon-Ra; • una ricca cultura, che elaborò importanti conoscenze di matematica, astronomia, medicina, e fu alla base di grandi opere di architettura, tra cui le più note sono sicuramente le piramidi. • Il disegno raffigura le tre imponenti piramidi di Cheope, Chefren e Micerino erette a Giza. LA CIVILTÀ EGIZIA L’EGITTO 30 secoli di storia con varie fasi MA con una civiltà unitaria: per struttura politica per lingua per religione per cultura il faraone regna i geroglifici il culto di molti dèi conoscenze scientifiche, opere di architettura ecc. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 20 lezione Le civiltà di terra 6 Gli Ebrei, il popolo del Dio unico Gli Ebrei erano un piccolo popolo di pastori nomadi, divisi in tribù; ciascuna tribù obbediva a un capo anziano o “patriarca”. Gli Ebrei rivestono grande importanza nella storia dell’umanità perché furono il primo popolo a elaborare una religione monoteistica, basata cioè sulla fede in un Dio unico: il suo nome era YHWH (si pronuncia Jahvè). Nella Bibbia, il libro sacro degli Ebrei, si legge che intorno al 2000 a.C. la tribù di Abramo, il primo patriarca, si insediò in Palestina, la “terra promessa” da Dio agli Ebrei. Dalla Palestina alcune tribù si spostarono in Egitto, dove rimasero per circa cinque secoli vivendo in condizioni di schiavitù. Verso il 1250, all’incirca al tempo del faraone Ramses II, gli Ebrei ritornarono in Palestina; a guidarli fu Dio, per mezzo di Mosè. Durante tale cammino o esodo (“uscita”) dall’Egitto, Dio diede al popolo ebraico i Comandamenti della sua Legge. Giunti in Palestina (all’epoca chiamata “terra di Canaan”), gli Ebrei sconfissero le popolazioni locali e fondarono il regno di Israele. Il suo massimo splendore si ebbe tra il 1000 e il 900 a.C., Ebrei_in_palestina.eps Gli Ebrei in Palestina Gli Ebrei in Palestina Tiro Samaria Gerico Giordano M a r M e d i t e rr a n e o Gerusalemme Mar Morto EGITTO Nilo Una ricostruzione del Tempio di Salomone a Gerusalemme. Percorso degli Ebrei durante l’esodo Massima estensione del regno Regno di Israele P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 M. Sinai M a r R o ss o IL RACCONTO STORICO 3. LE ANTICHE CIVILTÀ 21 I Persiani diedero vita, infatti, a un impero multinazionale, capace cioè di integrare popoli e culture differenti in modo abbastanza pacifico. Il “Gran Re” (il titolo attribuito al sovrano persiano) governava appoggiandosi sui nobili e sulla forza dell’esercito. Un sistema molto efficiente di strade collegava le province (o satrapie) dell’impero. Dal punto di vista religioso i sacerdoti persiani, o Magi, veneravano un dio del bene, Ahura-Mazda, che esortava gli uomini a essere giusti e generosi, opponendosi al male. Nel V secolo a.C. il grande impero persiano cercò, come vedremo, di assoggettare le città greche, ma senza successo. In seguito, come studieremo più avanti, tutta questa regione cadrà nelle mani di Alessandro Magno. con i re Saul, Davide e Salomone. Centro del regno ebraico era il Tempio di Jahvè, eretto sulla collina sacra della capitale Gerusalemme. Assiri e Persiani In seguito il piccolo regno d’Israele si divise in due parti, nord e sud, e venne conquistato dai suoi potenti vicini. Nel 722 a.C. Israele cadde in mano agli Assiri, un popolo di guerrieri proveniente dalla Mesopotamia, che fondò un impero di breve durata ma molto vasto. Più avanti (nel 587 a.C.) Israele fu invaso dai Babilonesi. Da questa dominazione fu liberato nel 539 a.C. dai Persiani, i quali, partendo dagli altopiani dell’odierno Iran, costituirono il primo impero “universale”, esteso su buona parte del mondo di allora. L’impero persiano impero Un territorio esteso, costituito da zone, regni e città differenti, ma unificato (spesso grazie a una conquista militare) sotto un’unica autorità. Il disegno raffigura il palazzo di Persepoli, la cui costruzione iniziò sotto il Gran Re Dario I tra il 519 e il 515 a.C. Impero_persiano.eps n Do TRACIA CILICIA SOGDIANA ASSIRIA BATTRIANA Ninive MESO P PALESTINA OTAMIA Eu Sidone fra Tiro te Gerusalemme ri Tig Mar Mediterraneo ARMENIA spio r Ca Mar Nero Sardi LIDIA Atene IONIA Sparta Mileto Lago d’Aral Ma o Danubi Babilonia MEDIA Susa Persepoli Golf e oP Nilo do PERSIA rsi Territorio d’origine dei Persiani ARACOSIA In co Mare Arabico P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 22 lezione Le civiltà di mare 7 I Fenici colonia Centro fondato da un gruppo, di solito proveniente da un’altra città o madrepatria. Le colonie vengono fondate per creare nuovi insediamenti e per sfruttare le risorse del nuovo territorio. 1200 a.C. la prima scrittura alfabetica, poi perfezionata dai Greci. A ogni suono corrisponde un segno, cioè una lettera dell’alfabeto: combinando questi segni si possono formare infinite parole. L’alfabeto fenicio comprendeva 22 lettere, tutte consonanti; in seguito sarà ripreso e perfezionato dai Greci. Nel frattempo, sulle sponde del Mar Mediterraneo, fiorivano diverse civiltà marinare, che prosperavano grazie ai commerci a lunga distanza. La prima di queste civiltà, sorta nella terra di Canaan, cioè tra l’attuale Libano e la Palestina, fu quella dei Fenici. Le loro città, tra cui Tiro, Sidone e Biblos, Cretesi ed Achei non costituirono mai uno Stato unitario e Parallelamente, sull’isola di Creta, ponfurono perciò politicamente deboli. I Fenici erano i più abili navigatori del te in mezzo al Mediterraneo fra Europa mondo antico; la loro rete commerciale e Asia, si sviluppava la raffinata civiltà si estendeva su tutto il Mediterraneo. Qui, cretese (o minoica, dal nome di Milungo le coste, fondarono numerose co- nosse, mitico re dell’isola). Anche i Crelonie, città nate come approdi per il tesi erano abili navigatori e commercommercio e che in seguito si sviluppa- cianti. La loro civiltà crollò verso il 1400 rono autonomamente. La colonia fenicia a.C., forse a causa di un disastroso terpiù famosa fu Cartagine, fondata intor- remoto. Poco dopo, da nord, Creta fu no all’800 a.C., che in seguito sarebbe di- invasa dagli Achei (chiamati anche MiCretesi_micenei_Fenici.eps cenèi, dal nome della loro città-fortezza venuta la grande rivale di Roma. Furono i Fenici a inventare verso il principale, Micene). O C E ANO ATL ANTIC O Le civiltà del Mediterraneo Mar Nero SPAGNA ITALIA Baleari Sardegna Tharros Espansione e colonie dei Fenici Rotte cretesi Mozia Sicilia ni Cartagine Mar E geo GRECIA lca Sulcis Ba Cadice Troia ASIA MINORE Micene Mar M e d i t e rr a n e o Creta Rodi Cnosso Ugarit Cipro Biblos Sidone Tiro ARABIA Rotte dei Micenei Rotte dei Fenici Territori cretesi Territori micenei P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 EGITTO M ar Ro ss o IL RACCONTO STORICO 3. LE ANTICHE CIVILTÀ 23 Gli Achei diedero vita a una civiltà guerriera, anche se aperta agli scambi commerciali. Verso il 1230 a.C. essi distrussero la città rivale di Troia. Intorno al 1200 a.C., i Micenei vennero però spazzati via dai Dori, un popolo proveniente dai Balcani, che s’insediò nella penisola ellenica. RIFLETTI E RISPONDI 1. Considera questi tre fenomeni: a) lo sviluppo dell’agricoltura su larga scala; 16. Quale legame esiste tra la storia egizia e il Nilo? ............................................................................................................... b) la nascita delle prime civiltà; ............................................................................................................... c) l’origine di una gerarchia sociale. ............................................................................................................... Spiega con parole tue il perché essi si collegano l’uno all’altro. 17. Illustra la civiltà egizia nei seguenti aspetti: a) struttura politica e sociale .......................................................................................................................... ............................................................................................................... .......................................................................................................................... ............................................................................................................... .......................................................................................................................... b) elementi culturali ............................................................................................................... 2. Elenca in ordine i nomi delle civiltà: a) di fiume .................................................................................................................. b) di terra .................................................................................................................. c) di mare .................................................................................................................. ............................................................................................................... c) religione ............................................................................................................... ............................................................................................................... 18. Quale grande novità portò il popolo ebraico nella Storia antica? ...................................................................................................................... .......................................................................................................................... 3. Dov’è la Mesopotamia e perché si chiama così? .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... 4. Quale fu il primo popolo della storia a costruire città? Illustra in breve le caratteristiche di questa civiltà. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... 5. Quali popoli si succedettero nel controllo della regione mesopotamica? .......................................................................................................................... 19. Riassumi brevemente le vicende storiche del regno d’Israele. ...................................................................................................................... .......................................................................................................................... 10. Considera adesso l’impero persiano. Illustra con parole tue: a) perché fu un impero multinazionale ............................................................................................................... ............................................................................................................... b) la religione persiana ............................................................................................................... ............................................................................................................... c) il suo incontro/scontro con la Grecia .......................................................................................................................... ............................................................................................................... .......................................................................................................................... ............................................................................................................... P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 24 4 LA GRECIA ANTICA lezione La civiltà greca 8 La Grecia: un dono per la cultura europea I Greci erano uno dei tanti popoli stanziati sulle sponde del Mediterraneo. Abitavano la penisola ellenica, una piccola area periferica nel grande mare, non particolarmente ricca. Eppure, in pochi secoli, riuscirono a dar vita a una splendida civiltà, la cui eredità è ancora oggi viva intorno a noi. I Greci infatti recarono al mondo occidentale alcune straordinarie novità. Ne ricordiamo cinque, in particolare: • la partecipazione politica dei cittadini alla vita dello Stato (la democrazia); Il tempio greco Per i Greci il tempio era la casa degli dèi. Ogni tempio era dedicato a un dio e aveva una cella interna, chiamata naos, alla quale potevano accedere solo i sacerdoti incaricati del culto. In questa cella si trovava anche la statua della divinità. Le persone invece si raccoglievano all’esterno del tempio dove si tenevano le funzioni religiose. L’elemento più caratteristico del tempio era il colonnato, che circondava tutto l’edificio. La facciata era dominata dal frontone, generalmente abbellito con sculture. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 la filosofia, cioè l’arte di ragionare alla ricerca delle cause; • una letteratura, cioè una serie di testi scritti da grandi autori e incentrati sui temi universali della vita umana (l’amore, il destino, la paura della fine ecc.); • lo stile “classico”, fatto di equilibrio, misura, senso delle proporzioni, sia in scultura sia in architettura; • l’invenzione del teatro, lo spazio su cui rappresentare le vicende del mito antico o le grandi questioni civili. Queste cose, tutte ben vive nella cultura europea, sono il dono che ci proviene dalla Grecia antica (l’Ellade, come la chiamavano i suoi abitanti) e dal suo piccolo, grande popolo. • IL RACCONTO STORICO 4. LA GRECIA ANTICA 25 Un inizio difficile Prima che nascesse la sua straordinaria civiltà, la Grecia passò attraverso un periodo “buio”: alcuni secoli di difficoltà e di confusione, chiamati “Medioevo ellenico”. Fu la fase che seguì il crollo dei Micenei e l’invasione dei Dori e che durò, all’incirca, dal 1200 all’800 a.C. Quella vita, primitiva e guerriera, viene raccontata nell’Iliade e nell’Odissea, i due poemi di Omero, punto di partenza della letteratura europea. A dominare la società dorica, in questa fase, erano le famiglie di aristocratici, i grandi proprietari terrieri, che vivevano raggruppati in clan, o ghénoi. Mancava una figura forte di re: ciò costituiva una netta differenza rispetto agli altri popoli del mondo di allora. L’esperienza della pólis, la città-stato Intorno al 700-600 a.C. cominciò a emergere l’elemento più caratteristico del mondo greco: la pólis, cioè la “città”. La Grecia non fu infatti mai organizzata in uno Stato unitario: ogni città era sovrana sul proprio territorio, che includeva anche la campagna circostante. Aveva inoltre leggi proprie, un suo esercito ecc., ed era gelosissima dell’autonomia raggiunta: ecco perché le città greche erano cittàstato. Tale divisione in tante città-stato rivali incoraggiò la competizione culturale e artistica tra i vari centri del mondo ellenico. Fu però sempre causa di lotte interne alla Grecia e si trasformò, alla lunga, in debolezza politica. Tuttavia, in alcuni momenti, i Greci seppero trovare la loro unità e salvaguardare così l’indipendenza dell’Ellade. In particolare, tra il 480 e il 479 a.C., le città greche, capeggiate da Atene, si allearono contro il potente invasore persiano e gli inflissero due memorabili sconfitte rispettivamente a Salamina e a Platea (in Grecia). aristocrazia La parola deriva dal greco áristoi, “i migliori”: indica la classe sociale dei cittadini più nobili, quasi sempre anche i più ricchi. UN MONDO DI CITTÀ-STATO la PÓLIS è un piccolo mondo a sé geloso della propria autonomia grande splendore culturale MA: continue LOTTE con le altre città debolezza politica della Grecia P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 26 Sparta e Atene Le due maggiori città-stato (al plurale póleis) furono Sparta e Atene. Sparta era sede di un governo aristocratico: una minoranza di nobili (gli spartiati) dominava la massa dei perieci e degli iloti. I perieci erano soprattutto artigiani e abitavano nei villaggi intorno a Sparta. Non godevano di alcun diritto politico: non potevano votare, essere eletti ecc. Ancora peggio stavano gli iloti, che lavoravano la terra in una condizione di schiavitù. L’altra grande pólis greca era Atene, considerata la culla della democrazia, cioè di un governo in cui le decisioni erano prese dall’assemblea (in greco ecclesía) dei liberi cittadini. Dall’assemblea, a dire il vero, erano esclusi le donne, gli stranieri, gli schiavi. In ogni caso la de- mocrazia ateniese rappresentò per il mondo antico un’enorme novità, tale da imprimere un’orma profonda nella storia. Le colonie greche L’esperienza della città-stato fu esportata dai Greci anche in molte colonie, sorte sulle rive del Mediterraneo, sia a Oriente sia a Occidente. Le più antiche colonie greche vennero fondate in Asia Minore, sulle coste dell’attuale Turchia: qui nacquero città importanti, come Efeso e Mileto. Altre colonie sorsero in Italia meridionale (Napoli e Crotone per esempio) e in Sicilia (Siracusa e Agrigento fra le altre). In quest’area si sviluppò la civiltà della Magna Grecia (“grande Grecia”), considerata dagli antichi importante come la madrepatria greca, sia per la sua ricchezza sia per la cultura. Regioni_della_Grecia.eps Regioni_della_Grecia.eps Le regioni della Grecia, le póleis e la Magna Grecia ATTICA ATTICA MACEDONIA MACEDONIA EPIRO EPIRO Mar Ionio Cuma Cuma Napoli Napoli Poseidonia Poseidonia (Paestum) (Paestum) Mar T i rr e n o Taranto Taranto Metaponto Metaponto Sibari Sibari Crotone Crotone Messina Messina Panormos Locri Panormos Locri Tyndaris Segesta Tyndaris Reggio Reggio Segesta Selinunte Selinunte Agrigento Agrigento Gela Gela Siracusa Siracusa P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 Mar Ionio TESSAGLIA TESSAGLIA EOLIDE M a r E g e o EOLIDE ETOLIA ETOLIA FOCIDE FOCIDE EUBEA EUBEA BEOZIA BEOZIA IONIA IONIA ACAIA ATTICA ACAIA ATTICA Efeso Efeso ELIDE ELIDE Atene Atene ARGOLIDE ARGOLIDE Mileto Mileto ARCADIA ARCADIA MESSENIA MESSENIA DORIDE Sparta DORIDE Sparta LACONIA LACONIA Rodi Rodi Cnosso Cnosso Creta Creta M a r M e d i t e rr a n e o Regioni Regioni storiche storiche IL RACCONTO STORICO 4. LA GRECIA ANTICA 27 L’età “classica” L’“età classica” per la Grecia, e in particolare per Atene, fu il V secolo a.C. Sotto l’illuminato governo di Pericle, rispettoso della democrazia e dell’assemblea, si sviluppò enormemente la vita culturale, in particolar modo le arti, il teatro e la filosofia. Tuttavia la rivalità tra Atene e Sparta indebolì la Grecia. Le due città si combatterono nella “guerra del Peloponneso” (430-404 a.C.): Sparta prevalse, ma a duro prezzo e solo con l’aiuto della Persia. Poco dopo, fra il 371 e il 362 a.C., si ebbe un breve periodo di egemonìa, cioè di prevalenza, della città-stato di Tebe. Sebbene la Grecia fosse ormai politicamente debole, la fioritura di arte, filosofia, letteratura e teatro ne facevano l’epicentro culturale del mondo di allora. LA STORIA INSEGNA L’ideale della democrazia giorno per giorno La culla della civiltà greca fu Atene, la grande città che aveva, di fatto, sconfitto i Persiani. Fu qui, ad Atene, che maturò l’esperienza della democrazia: una realtà nuova per il mondo antico e destinata a rimanere irripetibile per molti secoli. Il culmine della democrazia ateniese fu raggiunto al tempo di Pericle, che governò la città fra il 461 e il 426 a.C., senza mai esserne il re: non si può avere un re, in democrazia! Le varie cariche pubbliche erano sorteggiate fra tutti i cittadini, purché fossero maschi, liberi, nati da madre ateniese. Solo la carica di stratego, il supremo comandante militare, non veniva sorteggiata. Inoltre, poiché l’arte di governo richiede tempo, s’introdusse un salario giornaliero, che spettava agli eletti per tutto il tempo della loro carica. Infine, ognuno poteva intervenire nell’assemblea, l’ekklesía, che si radunava sulla collina della Pníce. Pericle riuscì a rendere i suoi concittadini orgogliosi di questa straordinaria esperienza. Tutti gli Ateniesi si sentivano coinvolti in un grande progetto, fieri di appartenere alla città. E come in una vera democrazia, neppure ad Atene mancavano le critiche. Pericle e gli altri governanti venivano presi in giro soprattutto nelle commedie, recitate a teatro davanti alla folla che giungeva ad Atene da tutta l’Attica, nei giorni di festa e di mercato. A teatro ognuno poteva riconoscersi parte viva della città, protagonista del suo vivere civile. Il disegno raffigura una seduta dell’assemblea, l’ekklesía. Le votazioni erano di solito precedute da una discussione. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 28 lezione L’ellenismo 9 L’egemonia della Macedonia Nel IV secolo a. C. stava già emergendo la potenza della Macedonia: questo era uno Stato periferico, in cui si parlava la lingua greca, ma che i Greci disprezzavano. Nell’anno 340 a.C. il re Filippo di Macedonia sconfisse i Greci a Cheronea e pose fine per sempre alla libertà delle loro città-stato: esse vennero, di fatto, poste sotto il controllo macedone. L’avventura di Alessandro Magno Il figlio di Filippo, Alessandro detto “Magno”, cioè “il Grande”, si rese protagonista di una memorabile impresa. La falange macedone Uno dei motivi dei successi militari di Alessandro fu la falange macedone. Questa era un blocco compatto di fanti corazzati, ognuno dei quali era armato con una lancia lunga più di quattro metri, detta sarissa. Gli uomini disposti nelle prime file tenevano in avanti le lance, che formavano così una barriera quasi impenetrabile. I fanti disposti al centro e in fondo allo schieramento, invece, alzavano le sarisse, pronti comunque ad abbassarle qualora i compagni nelle prime fila avessero avuto la peggio. I fianchi della formazione erano invece protetti dalla cavalleria. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 Divenuto re nel 336 a.C., a soli vent’anni, nel 334 a.C. decise di dichiarare guerra al grande impero persiano. Il suo scopo, diceva, era vendicare l’aggressione subita dai Greci al tempo delle guerre persiane. In realtà Alessandro era mosso da spirito d’avventura, da desiderio di conquista, da una straordinaria curiosità verso il nuovo. Nel giro di pochi anni, con una leggendaria avanzata dalle coste mediterranee fino al cuore dell’Asia, Alessandro sconfisse il “Gran Re” persiano, Dario: la battaglia decisiva si svolse a Gaugamela, sul fiume Tigri, nel 331 a.C. Il re macedone si ritrovò in tal modo padrone dell’intero mondo medio-orientale, fino all’Iran e all’India attuali. Alessandro non si ricorda solo per le vittorie militari. Altrettanto memorabile IL RACCONTO STORICO 4. LA GRECIA ANTICA 29 fu il suo governo, improntato a tolleranza e integrazione tra i diversi popoli del suo immenso regno. Le monarchie ellenistiche Alessandro Magno morì però giovane, nel 323 a.C. A quel punto scoppiarono lotte tra i suoi generali e governatori; alla fine sorsero diversi regni, detti ellenistici: • il regno di Macedonia; • il regno di Pergamo; • il regno d’Egitto, retto da Tolomeo, uno dei generali di Alessandro; • il regno d’Asia, che comprendeva la Mesopotamia e la Persia; • il regno della Battriana, il più orientale. In tutti questi regni si parlava il greco (la koiné, cioè “lingua comune”); le leggi erano greche, così come greci erano i modi di vita. La piccola Grecia, insomma, aveva unificato con la propria cultura il mondo orientale. Sarà con questo mondo “ellenizzato” che si confronterà Roma, la futura dominatrice di tutta l’area mediterranea. ellenismo Il termine (da ellenikós, “greco”) indica la diffusione della civiltà greca in tutto il mondo mediterraneo, resa possibile dalla conquista di Alessandro Magno. Alessandro Magno, particolare de La battaglia di Isso, mosaico del III-II secolo a.C. (Pompei, Museo archeologico nazionale). Regni_Ellenistici.eps I regni ellenistici Mar Nero Caspio Pergamo Atene REGNO DI PERGAMO Antiochia Tigri Eu frat e M a r M e d i t e rr a n e o Battra REGNO D’ASIA Alessandria Persepoli Go REGNO D’EGITTO REGNO DELLA BATTRIANA rsi do lfo Mar o Nil Pe n co I Pella Mar REGNO DI MACEDONIA Lago d’Aral R o ss o Mare Arabico P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 30 RIFLETTI E RISPONDI 1. Elenca le cinque importanti novità che caratterizzarono la civiltà greca. a) .................................................................................................................. 17. Molte città greche, le cosiddette colonie, sorsero anche al di fuori dei confini della Grecia. a) In quali zone vennero fondate? b) .................................................................................................................. ................................................................................................................... c) .................................................................................................................. ................................................................................................................... d) .................................................................................................................. e) .................................................................................................................. 2. Che cosa fu il “Medioevo ellenico”? In che periodo si verificò? .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... 3. Descrivi con parole tue che cosa si intende con il termine pólis. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... 4. Ora riassumi: a) i vantaggi che la pólis recò alla Grecia ................................................................................................................... ................................................................................................................... b) gli svantaggi ................................................................................................................... ................................................................................................................... b) Elenca le colonie principali. ................................................................................................................... ................................................................................................................... 18. Quale importanza ebbe la Macedonia nella storia della Grecia? .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... 19. Rifletti ora sull’impresa di Alessandro Magno. a) Quali territori conquistò? ................................................................................................................... ................................................................................................................... ................................................................................................................... b) Nel giro di quanti anni si compì? ................................................................................................................... ................................................................................................................... c) Da quale scopo era mosso Alessandro? ................................................................................................................... 5. Le due maggiori città-stato greche erano Sparta e Atene. a) Sparta era sede di un governo di tipo ................ .................................................................... , in cui ............................ ................................................................................................................... ................................................................................................................... d) Infine: come governò il suo regno? ................................................................................................................... ................................................................................................................... ................................................................................................................... b) Atene era sede di un governo di tipo ............... .................................................................... , in cui ............................ ................................................................................................................... ................................................................................................................... 6. A un certo punto Atene e Sparta si fecero guerra. a) Quando avvenne? ................................................................................................................... b) Quali conseguenze derivarono alla Grecia? 10. Dopo la morte di Alessandro Magno sorsero alcuni regni. Come sono chiamati? .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... 11. Che cos’è l’ellenismo? .......................................................................................................................... ................................................................................................................... .......................................................................................................................... ................................................................................................................... .......................................................................................................................... P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 IL RACCONTO STORICO 5. I PRIMI SECOLI DI ROMA 31 5 I PRIMI SECOLI DI ROMA Le origini di Roma L’Italia prima di Roma Nel II millennio a.C. l’Italia era abitata da popoli di svariate origini. Nel Nord della penisola vi erano i Liguri e i Veneti; al centro si trovavano diversi popoli, tra cui ricordiamo gli Etruschi, i Latini, i Sanniti. Al Sud invece vanno menzionati i Messapi, i Lucani e i Bruzi. Nelle isole maggiori risiedevano invece i Siculi (Sicilia) e i Sardi (Sardegna). Questi ultimi in particolare diedero vita a una civiltà, la cosiddetta cultura nuragica, così chiamata perché al centro dei loro villaggi gli abitanti costruivano i nuraghi, torre circolari formate da grandi pietre. Gli Etruschi Gli Etruschi furono un popolo che segnò profondamente la storia della nostra penisola. Tra l’VIII e il VI secolo a.C. la civiltà etrusca si diffuse in diversi territori della penisola italica (Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e parte della Campania). Abili lavoratori di metalli, gli Etruschi intrattennero rapporti commerciali con i Greci e i Fenici; le testimonianze li accreditano anche come ottimi artigiani, contadini e ingegneri idraulici. Fondarono le prime città italiche, solidamente costruite e difese da mura possenti. Dal punto di vista politico, ogni città era autonoma e governata da un re-sacerdote (lucumone); i legami tra le città erano prevalentemente di tipo religioso. Timorosi dei propri dèi, praticarono le lezione 10 arti divinatorie e il culto dei morti, che trovò una splendida manifestazione nella costruzione di tombe a cupola. Dal punto di vista sociale va rilevata l’importanza del ruolo delle donne: in molte sculture funerarie, infatti, marito e moglie sono rappresentati come persone di pari dignità. La mancanza di un’unità politica alla lunga indebolì le città etrusche, che iniziarono a decadere, soprattutto a causa dell’espansione di Roma. Tuttavia la civiltà etrusca non sparì: venne inglobata in quella romana, che conservò alcuni suoi aspetti caratteristici, come l’uso dell’arco a volta in architettura. Popoli_italici.eps I popoli italici Insediamenti fenici VENETI Etruschi e loro aree di espansione Area della colonizzazione greca Villanova LIGURI Insediamenti delle popolazioni italiche Bologna M Arezzo Populonia ETRUSCHI Elba Tarquinia Velo Roma Ad ria tic o LATINI SANNITI Cuma Napoli SARDI ar Capua MESSAPI LUCANI Taranto Mar Tirr eno Crotone Messina SICULI Agrigento BRUZI Reggio Calabria Mar Ionio Siracusa P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 32 La nascita sui sette colli L’età dei re Roma fu la civiltà più duratura del mondo antico. Secondo la tradizione, la città (l’“Urbe”, dalla parola latina urbs) fu fondata nel 753 a.C., in una felice posizione sul fiume Tevere, quasi alla foce sul mare. Poiché il fondovalle era acquitrinoso, i primi villaggi sorsero su alture, i cosiddetti sette colli (il nucleo originario della città sorse sul colle Palatino). Tale posizione facilitava inoltre i traffici commerciali di Roma. Fu così che ben presto Roma si trasformò da un piccolo villaggio in una vera e propria città; nessuno, però, avrebbe potuto prevedere che quella piccola città-stato laziale era destinata a dominare l’intero mondo allora conosciuto, né che sarebbe durata, in quella posizione preminente, per oltre 10 secoli. All’inizio Roma fu retta dai re: sette, secondo la leggenda. Il primo fu Romolo. A lui seguirono Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio; l’ultimo re fu Tarquinio detto “il Superbo”. Quest’ultimo venne cacciato in quanto sovrano etrusco; apparteneva cioè a quel misterioso popolo che aveva a lungo dominato l’Italia centrale. Quindi, i re governarono Roma fino al 509 (o 510) a.C, che a quell’epoca era divenuta una città-stato forte e temibile per i suoi vicini: una città con sue leggi, un suo esercito, una sua moneta ecc. Era in tutto simile, dunque, alle póleis che, proprio in quei decenni, si stavano affermando nella penisola greca. L’inizio di Roma La carta qui a fianco (1) mostra l’ubicazione dei sette colli di Roma, mentre l’immagine (2) raffigura un’urna cineraria a forma di capanna, simile alle prime abitazioni sorte sul colle Palatino. 2 P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 1 IL RACCONTO STORICO 5. I PRIMI SECOLI DI ROMA 33 L’età della repubblica Il passaggio alla repubblica Allontanati gli Etruschi, i Romani si diedero un nuovo sistema di governo: dalla monarchia passarono alla repubblica. L’assemblea dei cittadini (o cives, in latino) eleggeva sia i consoli (i magistrati più importanti, a cui spettava anche il comando militare) sia gli altri magistrati (pretori, questori, tribuni). Ciascun magistrato rimaneva in carica solo per un tempo prestabilito (normalmente un anno). Inoltre tutte le magistrature erano collegiali, a partire dai consoli che erano sempre La toga L’indumento che identificava il cittadino romano era la toga, una grande pezza di lana grezza che copriva dalle spalle ai piedi e che si indossava sopra una tunica in cotone, lino o seta. Indossarla non era semplice: solitamente bisognava farsi aiutare. Era necessario, infatti, piegarla in due, adagiarla sulle spalle, e lasciare che il lembo appoggiato sulla destra fosse lungo almeno il doppio dell’altro, in modo da farlo passare sotto il braccio destro e poi farlo ricadere sulla spalla sinistra. lezione due: ciò serviva a impedire che qualcuno di loro avesse la tentazione di diventare re. La repubblica a Roma non era un vero e proprio sistema democratico: dobbiamo però considerare che la democrazia, così come la conosciamo noi, era un bene sconosciuto nel mondo antico. Donne, schiavi, stranieri erano esclusi dal voto; a detenere i diritti politici era solo una minoranza di cittadini, i più nobili, coloro cioè che discendevano dai patrizi fondatori della città. 11 repubblica Il termine deriva dal latino res publica, “Stato”, nel senso di “cosa che appartiene a tutti”, “cosa comune”. Il potere viene esercitato non da un sovrano, ma dal popolo, attraverso funzionari eletti dal popolo stesso. magistrati Funzionari pubblici (a Roma erano eletti dal popolo), a cui spetta il compito di fare rispettare e applicare le leggi. patrizi Dal latino patres, “padri”, nel senso di antenati, fondatori. Indicava i cittadini più importanti della Roma antica, proprietari di terre. È un sinonimo di nobili. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 34 oligarchia In greco “governo di pochi”. Essa si differenzia dall’aristocrazia perché non tutti coloro che fanno parte dell’oligarchia sono nobili. blocco sociale Alleanza di gruppi sociali diversi, ma che perseguono le stesse finalità; essi premono con forza per difendere i loro interessi. Le lotte sociali All’inizio i patrizi erano gli unici a sedere in senato, l’assemblea che prendeva ogni decisione (fare le leggi, dichiarare guerra, giudicare i reati ecc.). Man mano che la città cresceva, aumentava però anche la forza dei plebei (cioè i non nobili), molti dei quali si stavano arricchendo con i commerci. I plebei, gradualmente, cominciarono a reclamare gli stessi diritti dei patrizi: chiedevano la possibilità di votare per eleggere i magistrati, di essere eletti ecc. Iniziarono quindi dure lotte civili e sociali; verso l’anno 300 a.C., i plebei ottennero il riconoscimento dei loro diritti e poterono entrare in senato e nelle altre magistrature. A quel punto, i patrizi e i plebei ricchi si allearono. Insieme, essi formarono un’oligarchia: il potere rimaneva in mano a poche persone, non più solo i nobili ma anche i plebei più facoltosi. Costituivano quindi un blocco sociale fortissimo: dominavano le assemblee che eleggevano i magistrati e si trasmettevano, così, il potere politico da una generazione all’altra. La maggioranza della popolazione era esclusa da questi privilegi; molti si riducevano a essere clienti dei patrizi e dei plebei ricchi, si ponevano cioè al loro servizio, ricavandone il necessario per vivere. Tuttavia l’oligarchia romana, composta da patrizi e plebei ricchi, seppe esprimere uomini capaci di governare. La città, così, si ingrandì e prosperò sia sul piano militare sia su quello economico e culturale. LA SOCIETÀ ROMANA all’inizio dominio dei patrizi patrizi = nobili proprietari di terre poi dure lotte sociali: i plebei reclamano i diritti politici plebei: i non nobili infine le leggi riconoscono pari diritti politici a patrizi e plebei in teoria è il popolo a governare la repubblica MA Roma NON è una vera democrazia: infatti il potere è nelle mani di un’oligarchia P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 oligarchia: gruppo ristretto, composto da nobili patrizi alleati ai plebei ricchi IL RACCONTO STORICO 5. I PRIMI SECOLI DI ROMA 35 Le vittorie di Roma e il suo dominio Inizialmente Roma conquistò il Lazio, a danno dei popoli confinanti (Etruschi, Volsci, Equi). Poi il dominio romano si allargò su tutta l’Italia meridionale, grazie alle vittorie prima sui Sanniti, e poi sulle città della Magna Grecia, come Taranto (sconfitta nel 275 a.C.) e Siracusa (sconfitta nel 212 a.C.). Infine, uno dopo l’altro, Roma sconfisse le popolazioni che si affacciavano sul mondo mediterraneo, dalla Spagna alla Siria: queste vennero così inglobate tra i possedimenti romani. Le guerre più dure vennero combattute contro Cartagine. Quest’ultima città, fondata anticamente dai Fenici nell’attuale Tunisia, era abitata dai Puni, come li chiamavano i Latini: perciò L’espansione di Roma sono dette “puniche” le tre guerre tra Roma e Cartagine. La prima iniziò nel 264 a.C., l’ultima terminò nel 146 a.C.; tutte si conclusero con la vittoria di Roma. Memorabile fu anche la conquista della Gallia (la Francia di oggi), portata a termine da Giulio Cesare tra il 58 e il 52 a.C. Alle radici dell’Europa Come mai Roma ebbe tanto successo? Come spiegarci la rapidità e la solidità delle sue conquiste? La ragione principale fu questa: quando i diversi popoli venivano conquistati, essi entravano a far parte del sistema romano: venivano cioè integrati. Roma stabiliva con gli ex nemici dei patti, spesso diversi da popolo a popo- Espansione_di_Roma.eps Reno O C E ANO ATL ANTIC O GALLIA GALLIA CISALPINA GALLIA Rubicone NARBONENSE ILLIRIA SPAGNA ULTERIORE Bisanzio Roma SPAGNA CITERIORE Mar Nero Danubio MACEDONIA BIT A INI ON EP TO ASIA Cartagine Tarso ACAIA NUMIDIA Antiochia Cipro SIRIA Creta Mar Mediterraneo Alessandria Impero romano Nilo EGITTO Ma rR o ss o P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 36 lo. Lasciava libere le varie popolazioni di seguire la loro religione e le loro usanze. Esigeva però che i popoli sottomessi fornissero i soldati richiesti in caso di guerra e pagassero regolarmente i tributi, cioè le tasse. Guai a ribellarsi: Roma premiava la fedeltà e puniva duramente la ribellione e l’infedeltà. Furono soprattutto i Galli (gli attuali Francesi e i Belgi) e gli Ìberi (gli attuali Spagnoli) a “romanizzarsi”: la loro cultura si fuse cioè, gradualmente, con quella di Roma. A tali popoli vanno aggiunti i Greci. I Romani se li trovarono all’inizio come avversari, quando combatterono contro Taranto, Siracusa e le altre città della Magna Grecia. Poi Roma si allargò sul Mediterraneo, occupando la Grecia e tutto il vasto mondo ellenistico, in precedenza conquistato da Alessandro Magno. A quel punto i Greci, per Roma, divennero maestri di cultura e di civiltà. Tale integrazione di popoli realizzata da Roma costituisce la lontana base della nostra Europa. LA STORIA INSEGNA Roma, patria della cittadinanza Come poté una piccola città-stato del Lazio non solo conquistare, ma anche tenere unito e conservare un dominio tanto esteso? Ci riuscì in parte con le armi, in parte con un ideale nuovo, quello della cittadinanza. Diversamente dalle altre realtà antiche, a Roma la cittadinanza, ovvero il diritto di essere considerato cittadino romano, non dipendeva dall’essere nati o meno da madre o padre romano, né dal colore della pelle. Ad Atene, per esempio, era cittadino solo chi fosse nato da madre ateniese; in Grecia vigeva dunque una concezione biologica della cittadinanza. Non a caso Atene non riuscì a costruire uno Stato che andasse oltre le mura cittadine. A Roma, invece, per essere cittadini romani bisognava obbedire alle leggi. All’inizio i Romani concessero la cittadinanza solo a poche città, o ai più ricchi e nobili al loro interno. Poi però la allargarono: prima (89 a.C.) a tutti gli abitanti della penisola, poi, nel 212 d.C., con un editto dell’imperatore Caracalla, a tutti gli abitanti dell’impero, senza distinzioni. Divenire cittadini romani era un buon affare: si partecipava alla spartizione delle terre conquistate o degli schiavi, si entrava in un mondo di doveri, ma anche di diritti politici. Era la vittoria di un’idea nuova di cittadinanza, un’idea giuridica e non più biologica. È la stessa idea che, ancora oggi, ispira la nostra civiltà occidentale. Busto che raffigura l’imperatore Caracalla: a lui si deve l’estensione della cittadinanza a tutti gli abitanti dell’impero romano. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 IL RACCONTO STORICO 5. I PRIMI SECOLI DI ROMA 37 RIFLETTI E RISPONDI 1. Quali fatti storici si collegano a ciascuna di queste date? a) 509 a.C. ................................................................................................................... b) 753 a.C. 5. L’antica Roma presentava a) alcuni aspetti democratici: infatti ................................................................................................................... ................................................................................................................... b) altri aspetti non democratici: infatti ................................................................................................................... ................................................................................................................... c) 300 a.C. circa ................................................................................................................... ................................................................................................................... d) 146 a.C. ................................................................................................................... e) 52 a.C. ................................................................................................................... 2. Spiega con parole tue che cosa significò, per Roma, il passaggio dalla monarchia alla repubblica. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... 3. Illustra le caratteristiche delle magistrature romane: a) erano temporanee, cioè ..................................................... , allo scopo di ...................................................... . b) erano collegiali, cioè ............................................................ , allo scopo di ...................................................... . 6. Le vittorie militari di Roma furono conseguite in diverse aree, cioè: a) nella penisola italica: contro chi furono ottenute? ................................................................................................................... ................................................................................................................... b) nel mondo mediterraneo: contro chi furono ottenute? ................................................................................................................... ................................................................................................................... 7. Rifletti ora sull’integrazione dei vari popoli realizzata da Roma: a) Che cosa richiedeva Roma e che cosa invece permetteva ai popoli vinti? ................................................................................................................... ................................................................................................................... ................................................................................................................... b) Quali popoli, soprattutto, si “romanizzarono”? ................................................................................................................... 4. Definisci in breve le varie classi sociali dell’antica Roma. a) i patrizi erano ................................................................................................................... b) i plebei erano ................................................................................................................... c) l’oligarchia al potere era composta da ................................................................................................................... d) i clienti erano ................................................................................................................... ................................................................................................................... ................................................................................................................... 8. Rileggi con attenzione la scheda Roma, patria della cittadinanza. Riassumila poi in 5 righe al massimo. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 38 6 L’IMPERO ROMANO lezione Il tempo della “pace romana” 12 La svolta di Augusto: dalla repubblica al principato Il I secolo a.C., l’ultimo della repubblica, era stato funestato dalle guerre civili. In breve tempo, infatti, ne furono combattute tre: • la prima fra i due generali Mario e Silla (85-82 a.C.); • la seconda fra altri due generali, Pompeo e Cesare (49-48 a.C.); • la terza fra Ottaviano e Antonio, i due eredi politici di Cesare. Infine, nel 31 a.C., con la battaglia navale di Azio, Ottaviano sconfisse Antonio e la sua alleata, la regina egiziana Cleopatra, rimanendo l’unico padrone di Roma. La repubblica, a quel punto, era finita. Troppo esteso il dominio (in latino imperium) di Roma, troppi i problemi da affrontare per organismi politici (il senato e le magistrature) pensati per una cittàstato del Lazio. Enormi erano anche gli interessi economici in gioco per il governo (e lo sfruttamento) delle province. Occorreva adesso un’autorità capace di impedire nuove guerre civili e di coor- DALLA REPUBBLICA AL PRINCIPATO durante la repubblica le cariche politiche erano attribuite dal voto dei cittadini duravano un anno soltanto governo collegiale = esercitato da molti dopo il 31 a.C. le cariche politiche sono riunite nelle mani di Augusto non hanno scadenza governo monarchico = di uno solo ma Augusto si fa chiamare prìncipe (= “il primo”) nasce il PRINCIPATO P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 IL RACCONTO STORICO 6. L’IMPERO ROMANO 39 dinare in modo efficiente l’azione di governo. Ottaviano detto “Augusto” assicurò a Roma tale autorità. Fu lui a fondare l’impero, anche se i suoi contemporanei quasi non se ne accorsero. Gelosi della loro repubblica non avrebbero mai accettato un re. Perciò lo chiamavano prìncipe, parola che, in latino, significa solo “il primo, il cittadino più autorevole”. Ottaviano regnò da semplice cittadino: si limitò a riunire nelle proprie mani le funzioni principali dei magistrati repubblicani. Assunse un potere assoluto, ma lo fece con grande discrezione; seppe riorganizzare Roma e il suo dominio, dandogli basi solidissime. Sotto Augusto la cultura e l’arte raggiunsero vertici altissimi, anche perché il prìncipe proteggeva e ricompensava letterati e artisti. Simbolo della civiltà augustea è l’Eneide, il poema di Virgilio, che narra le lontane origini della città al tempo dell’eroe troiano Enea. I successori di Augusto Augusto morì nel 14 d.C. I suoi primi successori erano membri della sua famiglia o imparentati con essa: da Tiberio a Caligola, da Claudio a Nerone. Quest’ultimo nel 68 d.C. si uccise durante una rivolta. Dopo un periodo di grande confusione, salirono al governo tre prìncipi della famiglia Flavia: Vespasiano, Tito e Domiziano, che governarono, uno dopo l’altro, tra il 69 e il 96 d.C. Il loro titolo era e rimaneva quello di prìncipe; meno utilizzato era il termine imperator, parola che in latino significava “comandante, generale”. L’impero si allarga ancora Poco alla volta, però, il “principato” cominciava ad assomigliare a una vera monarchia. Ciò divenne chiaro al tempo di Il disegno ricostruisce una zona della Roma imperiale, quella dei Fori. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 40 legione L’unità maggiore dell’esercito romano. Contava circa 6000 uomini perfettamente armati e addestrati. La legione, comandata dal tribuno, si suddivideva a sua volta in 10 coorti. Traiano, che governò dal 98 al 114 d.C. Traiano fu il primo imperatore provinciale: proveniva infatti non dall’Italia, ma dalla Spagna, che era una delle “province” dell’impero, insieme alla Gallia (l’attuale Francia), all’Acaia (Grecia), all’Asia Minore, alla Giudea (Palestina), all’Egitto, all’Africa (Mauritania, Numidia) ecc. Con Traiano l’impero raggiunse la sua massima estensione. In particolare egli conquistò la Dacia, l’attuale Romania. I Rumeni parlano ancora oggi una lingua derivata dal latino, il rumeno che, come l’italiano, il francese, lo spagnolo ecc., è infatti una lingua neolatina o romanza. È un altro segno dell’impronta lasciata da Roma sul presente in cui viviamo. era indispensabile: solo la forza delle armi poteva mantenere l’ordine, garantire l’obbedienza alle leggi, reprimere le rivolte che talvolta scoppiavano, o respingere i nemici, come i bellicosi Parti (Persiani) o i Germani, che cominciavano a premere sui confini dell’impero. Le legioni, però, organizzate, disciplinate ed efficienti, erano perfettamente in grado di controllare la situazione. Tuttavia l’impero di Roma non si reggeva solo sulle armi. Ai popoli e alle città del suo dominio, Roma imponeva le proprie leggi, uguali per tutti. Grazie a esse, quei popoli potevano godere di una giustizia che non avevano mai conosciuto prima di allora. L’impero era quindi un mosaico di popoli governato con equità e tolleranza: grazie a ciò poté rimanere unito per altri tre secoli e mezzo. I veri problemi, per lo Stato, non venivano da lontano, dalle province, ma dalla capitale, dove spesso si scatenavano lotte per il potere. La forza delle armi e quella delle leggi Traiano era un generale: ormai l’esercito decideva su chi, a Roma, dovesse comandare. Del resto, un esercito forte Massima_espansione_impero.eps L’impero romano al tempo di Traiano Reno O C E ANO ATL ANTIC O M REZIA Danubio ar NORICO Ca PANNONIA sp DACIA io M a r N e r o MESIA ARMENIA ILLIRIA TRACIA Roma CAPPADOCIA MACEDONIA ASIA ASSIRIA ig MINORE ri Eufrate ACAIA SIRIA MESOPOTAMIA Mar NUMIDIA GALLIA SPAGNA T MAURITANIA Medite rr a n e o GIUDEA CIRENAICA ar Ro ss o P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 EGITTO Nilo Conquiste di Claudio Conquiste di Vespasiano e Domiziano Conquiste di Traiano M Territorio romano alla morte di Augusto Conquiste di Tiberio ARABIA PETREIA IL RACCONTO STORICO 6. L’IMPERO ROMANO 41 Luci e ombre della “pace romana” I primi due secoli dell’impero, quelli che giungono fino a Marco Aurelio (morto nel 180), furono, nel complesso, i più prosperi e felici della lunga storia di Roma. I Romani si erano abituati a obbedire a un uomo solo, anche se non rinunciarono mai al senato, alle assemblee e agli altri segni dell’antica repubblica. Gli imperatori, però, governavano con un’autorità forte e stabile, e ciò rendeva saldo il dominio di Roma anche nelle province. Questa fu l’epoca della pax Romana, la “pace di Roma”. La vita economica prosperava: Roma e l’Italia erano al centro di una ricca rete di rapporti commerciali con le province. In tale contesto, anche la cultura fiorì. Non tutti sapevano leggere e scrivere, ma l’alfabetizzazione era comunque assai diffusa e questo rappresentava un grande segno di civiltà. L’arte, la letteratura, la filosofia di quei secoli costituiranno la base del sapere insegnato nelle scuole per i secoli successivi. A dire il vero, difficoltà e ombre non mancavano. Nell’impero vi erano ancora molti poveri; non sempre i contadini evitavano carestie, debiti ecc. Gli schiavi, infine, sebbene fossero diminuiti di numero, rimanevano sempre moltissimi: l’agricoltura, infatti, continuava a reggersi sul loro duro lavoro. LA STORIA INSEGNA Le leggi, la vera forza di Roma Roma è nota come la patria, o la culla, del diritto: ed è una fama meritata. Le leggi, è vero, esistevano anche prima dei Romani: i Greci le avevano e, prima ancora, i Babilonesi e gli Hittiti avevano inventato i codici, cioè delle raccolte di leggi. Il merito di Roma però consiste in questo: mentre le leggi babilonesi o greche valevano solo per i Babilonesi o i Greci, le leggi romane regolavano una realtà molto più vasta. Era tutto il mondo romano a essere regolato dal diritto. Il diritto romano crebbe nel tempo, si modificò, ma su un punto non cambiò mai: chi riceve un torto, può appellarsi alla legge; e lo Stato interviene, con i suoi magistrati, assegnando i torti e le ragioni sulla base appunto delle leggi. Mentre le società primitive erano regolate dalla forza (il più forte prevale), il mondo romano era regolato dal diritto. La prepotenza e l’arbitrio potevano essere puniti, a Roma così come nel più sperduto angolo del suo dominio. Ovunque c’erano magistrati che giudicavano nel nome di Roma. Chiunque poteva appellarsi alla legge e tutti erano soggetti a essa. Naturalmente anche nella storia romana si ebbero casi di soprusi e di disobbedienza alla legge. Roma però ha insegnato all’Europa che: • esiste un principio di uguaglianza (tutti siamo uguali di fronte alla legge); • esso vale sempre. Frammento di tavola in bronzo su cui è incisa una legge risalente al II secolo a.C. (Napoli, Museo Archeologico nazionale). P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 42 lezione Le origini del cristianesimo 13 Il bisogno di religione e le risposte di una nuova fede Gesù di Nazareth, il fondatore del cristianesimo, morì in croce, a Gerusalemme sotto il regno dell’imperatore Tiberio. Gesù (in ebraico Yeshua) visse in una regione piccola e marginale del grande impero romano, la Palestina (all’epoca chiamata Giudea). Era ebreo di nascita, ma predicò una dottrina in gran parte nuova: Dio è amore, e gli uomini sono chiamati ad amarsi gli uni gli altri. Il suo messaggio attecchì in un’epoca in cui uomini e donne di tutte le classi sociali erano in cerca di risposte ai grandi interrogativi dell’esistenza: perché siamo al mondo? Da dove viene la vita? Che cosa c’è oltre la morte? A queste domande la religione ufficiale di Roma, con i suoi culti e riti pubblici, non dava risposte adeguate. Le dottrine filosofiche, come lo stoicismo, potevano dare serenità ai dotti, ma non riuscivano a soddisfare quegli interrogativi. Non ci riuscivano neppure i misteri, cioè i culti orientali (in onore della dea egizia Iside, del dio persiano Mitra ecc.), all’epoca molto diffusi a Roma e in tutto l’impero: i loro riti celebrati in segreto promettevano la salvezza solo a pochi fedeli iniziati. Fra tutte le religioni diffuse nel grande impero, solo il cristianesimo poteva rispondere al bisogno, così diffuso, di spiritualità e di salvezza individuale. Il messaggio di Gesù di Nazareth non si limitava a predicare l’amore; offriva anche speranze di giustizia, verità e libertà, e parlava, infine, di vita dopo la morte. Inoltre, il cristianesimo non faceva alcu- LA STORIA INSEGNA La rivoluzione del cristianesimo Gesù era un predicatore particolare: rifiutava gli onori, si rivolgeva agli umili invece che ai potenti, annunciava amore e perdono senza limiti. Anche la sua morte avvenne in modo strano: accusato, rinunciò a difendersi davanti al prefetto romano, Ponzio Pilato, l’unico che avrebbe potuto rimandarlo libero. La nuova fede, inoltre, era nata in un angolo sperduto del grande impero, in un ambiente ostile (l’ebraismo era severo con quelli che giudicava falsi profeti) e fu accompagnata all’inizio da segni neGesù buon Pastore, mosaico del V secolo (Ravenna, Mausoleo di Galla Placidia). P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 gativi: Gesù morì crocifisso, un supplizio che i Romani riservavano ai banditi di strada e agli schiavi fuggitivi. Infine i suoi seguaci non avevano potenza, ricchezze, cultura. IL RACCONTO STORICO 6. L’IMPERO ROMANO 43 na distinzione tra uomini e donne, tra individui di diverse nazioni, nascita e condizione: il suo messaggio era davvero rivoluzionario. Per tutti questi motivi la nuova fede si diffuse rapidamente: raggiunse anche le persone colte e socialmente importanti, ma prima di tutto conquistò i semplici, i poveri, gli schiavi. Gli imperatori e i cristiani Inizialmente i cristiani non vennero perseguitati: il dominio di Roma si era sempre caratterizzato per la sua tolleranza religiosa. Roma aveva la sua religione di Stato, ma rispettava i culti dei popoli vinti e consentiva loro di aprire templi persino nella stessa capitale dell’impero. La situazione cambiò sul finire del I secolo, prima con Nerone (nel 65 d.C.), e poi, soprattutto, con l’imperatore Domiziano. A quel tempo, ormai, gli imperatori avevano cessato di presentar- si (come aveva fatto Augusto) quali semplici cittadini. Esigevano culti e riti in proprio onore: si presentavano insomma come divinità, e i cristiani non erano disposti ad adorare come un dio l’imperatore romano. Professavano obbedienza all’imperatore, ma in quanto uomo: la fede in Gesù riconosce infatti un solo Dio. Domiziano lanciò nel 95 d.C. una persecuzione contro i cristiani. In seguito ne furono scatenate altre, le più gravi dall’imperatore Decio, nel 250 d.C., e poi da Diocleziano (303 d.C.). Questa però fu l’ultima, perché una grande svolta si stava preparando. Nel 313 d.C., infatti, l’imperatore Costantino concesse libertà di culto ai cristiani in tutto l’impero. Trascorso qualche decennio, nel 380 d.C. l’imperatore Teodosio dichiarò il cristianesimo, fino a poco prima religione proibita o tollerata, “religione di Stato”, cioè religione ufficiale dell’impero romano. Si apriva un’era nuova per la storia della fede cristiana. religione di Stato La religione che uno Stato riconosce come propria, praticata da tutti i cittadini (a volte obbligati con la forza). persecuzione Ricerca organizzata e punizione di individui e gruppi che lo Stato giudica pericolosi. Tra le persecuzioni, vi sono anche quelle contro coloro che professano una religione non gradita. libertà di culto La possibilità di professare liberamente una religione, di celebrare i suoi riti ecc., senza essere puniti dalle autorità. Gesù con gli Apostoli, pittura murale del IV secolo (Roma, Catacomba di Domitilla). Come poté, allora, il cristianesimo diffondersi in pochi anni in tutto il Mediterraneo, per diventare poi protagonista nel futuro dell’Europa e del mondo? Una risposta è che il tempo in cui il cristianesimo attecchì aveva un gran bisogno di interiorità e profondità di vita. Nel messaggio di Gesù trovò risposte adeguate. La nuova fede, però, non dava risposte solo spirituali. Dava voce alle attese di riscatto dei poveri, dei semplici, degli schiavi. Per la prima volta nel mondo antico, una dottrina predicava che gli umili, i poveri, i lebbrosi sono preziosi agli occhi di Dio. Affermava che Dio non ha vergogna di loro, anzi, si è fatto uno di loro. Un messaggio rivoluzionario, in un mondo abituato ad ascoltare solo i potenti, i ricchi, e dove la povertà e la sconfitta erano vergogne da fuggire. La lezione che ci viene dalla Storia è che talvolta i grandi ideali riescono a imporsi, ribaltando gerarchie e previsioni. Smuovono il mondo, senza usare le armi o il denaro. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 44 lezione Il tardo impero 14 anarchia Dal greco anarkía, che significa “senza comando”. La fase dell’“anarchia militare” Dopo la morte dell’imperatore Marco Aurelio, avvenuta nel 180 d.C., Roma cominciò ad attraversare una grave crisi storica e politica. Erano infatti cominciate le prime, insistenti invasioni di popoli germanici oltre il confine dell’impero, stabilito sui fiumi Reno e Danubio. Nel III secolo d.C., per cinquant’anni si susseguirono continue lotte per il potere. In questo periodo salirono sul trono ben 28 imperatori: tutti provenivano dalle file dell’esercito, e tutti, in pratica, vennero nominati dalle legioni. L’elezione imperiale (ufficialmente, era il senato a designare il prìncipe) dipendeva, nella maggioranza dei casi, dai benefici che i soldati strappavano ai nuovi imperatori; molto spesso questi ultimi finivano per essere uccisi proprio dalle truppe che li avevano eletti. Inoltre, poiché il candidato proposto da una legione spesso veniva rifiutato dalle altre, nascevano frequenti rivolte, sia all’interno dell’esercito sia con il senato. Per tale motivo si dice che questo fu il periodo dell’anarchia militare. Approfittando della debolezza dello Stato, alcune regioni e città cercarono in più momenti di staccarsi dall’impero; tali rivolte furono represse a gran fatica dall’esercito. Quest’ultimo doveva inoltre tenere a bada la pressione dei popoli germanici sul Reno e sul Danubio; da sud-est, invece, premevano i Parti, discendenti degli antichi Persiani. La crisi, però, non fu solo politica e militare: fu anche una crisi economica, che colpì i contadini e le città. La moneta cominciò a circolare sempre di meno e i prezzi delle merci salirono: pian piano finirono per impoverirsi anche i ceti benestanti dell’impero. Il palazzo di Diocleziano Il disegno ricostruisce il palazzo-fortezza dell’imperatore Diocleziano a Spalato, dove si ritirò negli ultimi anni della sua vita. Più che un palazzo era una vera e propria fortezza: era infatti delimitata da una cinta di mura, munita di torri. Il palazzo comprendeva gli edifici più diversi: un tempio dedicato a Giove, le terme, gli appartamenti imperiali, ambienti per le cerimonie ufficiali ecc. P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 IL RACCONTO STORICO 6. L’IMPERO ROMANO 45 Diocleziano e la tetrarchia Questo periodo di anarchia militare si concluse nel 284 d.C., quando salì sul trono di Roma un imperatore molto energico e capace, Diocleziano. Costui era un generale originario della Dalmazia e riportò l’ordine nell’impero, alleandosi con altri ufficiali. Respinse le rivolte sui confini e prese importanti provvedimenti economici per fronteggiare la crisi in atto. Per rendere più stabile il potere centrale, Diocleziano associò al governo un secondo imperatore, Massimiano, a cui assegnò il governo della parte occidentale dell’impero. Diocleziano tenne per sé l’Oriente. Fu anche stabilito un sistema di successione al trono: i due imperatori, chiamati “augusti”, venivano affiancati da due “cesari”, i quali, alla morte dei primi, avrebbero ereditato pacificamente il trono. Era un sistema complesso, chiamato tetrarchia (“governo dei quattro”). Purtroppo non resse alla prova dei fatti: prima ancora che Diocleziano morisse si scatenarono violente lotte per succedergli al potere. Ne emerse come vincitore il giovane Costantino, figlio di uno dei due “cesari”. L’impero cristiano da Costantino a Teodosio Costantino nell’anno 313 si rese protagonista di una svolta davvero storica: come abbiamo visto, concesse libertà di culto ai cristiani, facendo così cessare le persecuzioni. In seguito Costantino fondò una nuova capitale per l’impero, Bisanzio (l’odierna Istanbul), sulle rive del Bosforo, spodestando Roma da questo ruolo. Proseguendo sulla linea di Costanti- no, pochi decenni dopo (nel 380 d.C.) l’imperatore Teodosio dichiarò il cristianesimo religione di Stato: nasceva, di fatto, l’impero cristiano. La fase tra Costantino e Teodosio (praticamente, l’intero IV secolo) fu per Roma un periodo ancora prospero. La cultura cristiana diede nuovo impulso alle ricerche di scrittori e intellettuali, tra i quali sant’Agostino, primo grande filosofo e teologo del cristianesimo in Occidente. L’esercito riusciva ancora a contenere le minacce portate sui confini dagli invasori (Germani e Parti, come abbiamo visto). Gran parte delle risorse statali erano impegnate nella difesa militare, ma Roma seppe reggere l’urto dei “barbari” ancora per alcuni decenni. teologia È la scienza che studia Dio; da una parola greca che significa “discorso su Dio”. CRISI E RIPRESA DI ROMA III secolo d.C. debolezza politica, anarchia militare 284 d.C.: Diocleziano imperatore arresta la crisi, restituisce forza a Roma secolo d.C.: Costantino e Teodosio l’impero diviene cristiano e si rinvigorisce IV nuova fioritura culturale e civile P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 DALLA PREISTORIA AL TARDO IMPERO 46 RIFLETTI E RISPONDI 1. Nell’ultimo periodo della repubblica vennero combattute tre guerre civili: a) la prima fra ........................................ e ........................................ b) la seconda fra ..................................... e ..................................... c) la terza fra ........................................ e ........................................ 10. La forza di Roma, nell’età imperiale, si reggeva: a) sulle armi: in che senso? 2. La repubblica romana non poteva non finire, a un certo punto: spiega perché con parole tue. 11. Nei primi due secoli dell’impero la civiltà romana conobbe la sua massima fioritura. La situazione, tuttavia, presentava luci e ombre: a) le luci erano costituite da 3. Ottaviano detto “Augusto” pose fine alla repubblica e fondò l’impero usando un modo particolare. a) Quale modo? ................................................................................................................... b) Per quale motivo scelse questa linea? ................................................................................................................... 4. Elenca i successori di Augusto, fino a Traiano. .......................................................................................................................... 5. Metti a confronto la cartina di p. 40 con un atlante moderno; elenca quali Stati attuali coprono l’area dell’antico impero romano. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ............................................................................................................... b) sulle leggi: in che senso? ............................................................................................................... ............................................................................................................... b) le ombre erano costituite da ............................................................................................................... 12. Inizialmente i cristiani non furono perseguitati dagli imperatori: perché? ................................................................................................................... 13. Poi però la situazione cambiò. a) Perché? ............................................................................................................... b) Quali imperatori perseguitarono i cristiani? ............................................................................................................... 6. Spiega in breve il significato delle seguenti espressioni: a) prìncipe: .............................................................................................. b) lingue romanze: ......................................................................... c) pax romana: .................................................................................. d) anarchia militare: ....................................................................... e) tetrarchia: ......................................................................................... 7. Quando visse Gesù e in quale regione? .......................................................................................................................... 8. Il cristianesimo ebbe fortuna e diffusione nella sua epoca. a) A quali esigenze rispondeva la nuova fede? ................................................................................................................... b) Quali classi sociali raggiunse? ................................................................................................................... 9. Riassumi il messaggio del cristianesimo: a) sul piano religioso: ............................................................................................................... b) sul piano sociale: ............................................................................................................... P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 c) Quando cessarono le persecuzioni? ............................................................................................................... 14. Spiega la differenza tra “libertà di culto” e “religione di Stato”. ................................................................................... a) Ora rispondi: quale imperatore concesse la libertà di culto ai cristiani, e quando? ............................................................................................................... b) Quale imperatore proclamò il cristianesimo religione di Stato, e quando? ............................................................................................................... 15. La fase dell’anarchia militare costituì un periodo: a) di debolezza politica, perché ............................................................................................................... b) di debolezza militare, perché ............................................................................................................... c) di debolezza economica, perché ............................................................................................................... 16. Riassumi gli interventi di Diocleziano. ................................................................................................................... INDICE DELLE CARTE E DEI GLOSSARI 47 rsiano.eps INDICE DELLE CARTE 1 Il popolamento della Terra da parte dell’Homo sapiens Lago2 Le prime aree di sviluppo dell’agricoltura d’Aral 3 Le civiltà dei grandi fiumi Ma spio r Ca ARMENIA 10 12 16 4 L’antico Egitto 18 SOGDIANA 5 Gli Ebrei in Palestina 20 6 L’impero persiano 21 BATTRIANA inive ri Tig MIA at e Babilonia MEDIA Susa Persepoli Golf e oP PERSIA rsi co 7 Le civiltà del Mediterraneo 22 8 Le regioni della Grecia, le póleis e la Magna Grecia 26 9 I regni ellenistici 29 ARACOSIA 10 I popoli italici 31 do In 11 I sette colli di Roma 32 12 L’espansione di Roma 35 13Mare L’impero romano al tempo di Traiano 40 Arabico INDICE DEI GLOSSARI O oligarchia, 34 A anarchia, 44 aristocrazia, 25 G gerarchia sociale, 14 glaciazione, 9 B blocco sociale, 34 I ideogramma, 14 impero, 21 P patrizi, 33 persecuzione, 43 popoli del mare, 18 L legione, 40 libertà di culto, 43 R religione di Stato, 43 repubblica, 33 D dinastia, 18 M magistrati, 33 mitologia, 17 S scrittura alfabetica, 14 sedentari, 13 E ellenismo, 29 N nomadi, 9 T teologia, 45 C città-stato, 17 codice di leggi, 17 colonia, 22 commercio, 13 P. Di Sacco, Facciamo Storia © SEI, 2011 Paolo Di Sacco Facciamo STORIA 978-88-05-07110-4 978-88-05-07111-1 vol. 2 978-88-05-07112-8 vol. 3 volume 2 Unità 1 Il mondo si allarga Unità 2 Il Cinquecento Unità 3 L’età dell’assolutismo Unità 4 Riforme e rivoluzioni Unità 5 La Rivoluzione francese e Napoleone Unità 6 L’età della Restaurazione Unità 7 Il Risorgimento italiano Unità 8 L’Italia, l’Europa e il mondo intorno al 1860 volume 3 Unità 1 I fragili equilibri di fine Ottocento Unità 2 Un difficile avvio per il XX secolo Unità 3 La Prima guerra mondiale Unità 4 Il primo dopoguerra Unità 5 Il tempo dei totalitarismi Unità 6 La Seconda guerra mondiale Unità 7 Europa, USA e URSS Unità 8 L’Italia contemporanea Unità 9 Il mondo attuale vol. 1 + Cittadinanza e Costituzione in alternativa: 978-88-05-07229-3 vol. 1 volume 1 Unità 1 L’inizio del Medioevo Unità 2 L’islam Unità 3 L’alto Medioevo Unità 4 Il feudalesimo Unità 5 L’Europa dopo il Mille Unità 6 La Chiesa e l’impero, i regni e le città Unità 7 L’apogeo del mondo medievale Unità 8 Dal Medioevo all’Umanesimo Facciamo Storia è un testo che rende coinvolgenti l’attività didatica e l’apprendimento della Storia. 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