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LA DONNA NELLA STORIA DELL*ARTE
Maria Montessori Anna Maria Mozzoni Anna Kuliscioff Più di una volta si è discusso per il suffragio universale femminile, arrivando a presentare leggi a favore in Parlamento, ma l'approvazione è sempre stata rimandata. L'intento era quello di offrire alle donne una sorta di habitat psicologico in cui potevano facilmente riconoscersi. Inizialmente le organizzazioni cattolicopopolari incominciarono ad interessarsi al settore della buona stampa indirizzata alle donne, invece negli anni venti le donne affluirono negli uffici e nelle fabbriche, acquisendo maggiore conoscenza dei propri diritti come soggetti sociali autonomi. Delle 55.000 guardie che prestarono servizio nei campi di concentramento nazisti, circa 3.700 erano donne. Nel 1942, le prime guardie donna giunsero ad Auschwitz e Majdanek da Ravensbrüc k. L'anno successivo il regime nazista cominciò ad escludere le guardie donne a causa della scarsa attenzione nella sorveglianza. Il corrispondente tedesco per questa posizione era Aufseherin che ha il significato di "guardia" o "sorvegliante" donna. Anche con la seconda Guerra Mondiale si ebbe un miglioramento della vita delle donne. Venne approvato un disegno di legge per sostituire nel lavoro il personale maschile con quello femminile. In mancanza degli uomini, le donne divennero capofamiglia e parteciparono attivamente alla resistenza. Prima ancora della fine della Guerra, nel 1945 venne riconosciuto il diritto al voto alle donne. IL SECONDO DOPOGUERRA