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ITALIA:MORIRE PER L*EURO?
Avviso ai naviganti ITALIA: MORIRE PER L’EURO? Enrico Ascari Zugliano 15 giugno 2012 ITALIA:MORIRE PER L’EURO? 2 Pozzi avvelenati Euro: il sogno diventa incubo Il prezzo della globalizzazione La zavorra del debito Finanza killer Chi vince e chi perde Banche in ginocchio Giocare con il fuoco Italia: gatto(pardo) di marmo Vincolo esterno e papa straniero Il paese immobile Il convento è povero ma i frati sono ricchi Il piano “B” Conclusioni: guardare oltre POZZI AVVELENATI – Il prezzo della globalizzazione 3 ACCELERANO I PAESI EMERGENTI DECELERANO I PAESI SVILUPPATI Fonte: Maurizio Novelli – Fondo ZEST. Da un’economia di 1 miliardo di persone a una di 5 miliardi, con altri due in attesa. Processo governato dalle multinazionali, non dalla politica. POZZI AVVELENATI – Il prezzo della globalizzazione 4 E’ LA CRESCITA DEL REDDITO PRO CAPITE CHE CONTA GUARDATE L’ITALIA ! E DOVE CONTINUA A CRESCERE E’ STATO DROGATO DAL DEBITO REDDITO MEDIO REALE DELLE FAMIGLIE. ITALIA: -2,1% RISPETTO AL 1991; US: -1,4% RISPETTO AL 2001. POZZI AVVELENATI – la zavorra del debito 5 DAGLI ANNI 80 IL BENESSERE E’ STATO COSTRUITO SUL DEBITO L’INFEZIONE ARRIVA DAGLI STATI UNITI UN LUNGO PERIODO DI DEFLAZIONE DEL DEBITO CI ATTENDE Il debito accelera dall’inizio degli anni ‘80; La leadership è americana; è debito privato prevalentemente immobiliare; In parallelo il sistema finanziario esplode come dimensioni e complessità; E’ un percorso convergente con quello della globalizzazione digitale e commerciale; Alla fine (2008) implode e inizia il contagio. Fonte: www.cfesi.org IL QUADRO E’ SIMILE A QUELLO DEGLI ANNI ‘30 POZZI AVVELENATI - Finanza killer 6 COSTO DEI SALVATAGGI – MILIARDI DI EURO US: 300 -1500 UK: 100 - 460 GERMANIA: 50-300 IRLANDA: 100 OLANDA: 80 SPAGNA: 40 - 100 FRANCIA: 40 BELGIO+AUSTRIA: 65 ITALIA: 0 - 8 FONTE: R&S MEDIOBANCA – STUDIO PHI IMPATTO SUL DEBITO PUBBLICO POZZI AVVELENATI - Finanza killer 7 DEBITO PUBBLICO IN % DEL PIL In crescita al 108.6% nelle economie avanzate nel 2013 (Fonte FMI) IL SALVATAGGIO DELLE BANCHE SI SCARICA SUL DEBITO PUBBLICO POZZI AVVELENATI – Finanza killer 8 LE BANCHE CENTRALI STAMPANO MONETA COME MAI NELLA STORIA MA IL SISTEMA CREDITIZIO INTERNAZIONALE E’ BLOCCATO Crolla la velocità di circolazione della moneta I rischi sono troppo solvibilità, credito) alti (liquidità, La liquidità viene ridepositata presso le banche centrali oppure alimenta la speculazione finanziaria Impossibile creare nuovo debito quando il sistema ne ha già troppo EURO: il sogno diventa incubo 9 L’EURO, COME IL GOLD STANDARD NEGLI ANNI 30, NON HA RETTO A UNA CRISI DI PARI PORTATA TASSI A 10 ANNI J.L.T. Géricault “la zattera della Medusa” Euro - Chi vince e chi perde 10 DIVERGENZA ECONOMICA IN AUMENTO DOPO LA CRISI COMPETITIVITA’ CLUBMED IN CONTINUA EROSIONE Euro - Chi vince e chi perde 11 PARTITE CORRENTI PRE E POST EURO (1999) CHI RIVALUTA E CHI SVALUTA CON IL BREAK UP VINCE SOLO IL BLOCCO TEDESCO Euro - Chi vince e chi perde 12 CREDITI DELLA BUNDESBANK VS ALTRE BANCHE CENTRALI FINANZIANO DEFICIT INTRA EURO FUGA DI DEPOSITI DALLA PERIFERIA VS. CORE EU. E’ IL TURNO DELLA SPAGNA IN CASO DI BREAK UP BUNDESBANK E BANCHE TEDESCHE PERDONO. DOVRANNO ESSERE SALVATE DAL GOVERNO (PARADOSSALE VERO?) Euro - Chi vince e chi perde 13 MA C’E’ ANCHE CHI LA VEDE COSÌ…. Euro - Banche in ginocchio: perdiamo tutti 14 Fuga dei depositi in Grecia e Spagna (66 mld. € solo in marzo); Banche spagnole con 190 mld.€. di sofferenze immobiliari; Banche italiane con 120 mld.€ di sofferenze (lorde) e 300 mld. € di titoli di stato; Banche francesi con attivi esposti ai PIIGS pari al 25% del PIL; Leva di 25 per le banche EU, di 15 per quelle Usa; Ma più di 1200 mld. USD sono parcheggiati sulle Banche Centrali; Rinazionalizzazione strisciante. Euro - Giocare con il fuoco 15 Arrampicata di sesto grado verso la vetta dell’unione politica Assicurazione depositi (rinforzata) e supervisione bancaria federale; Fondo speciale europeo per salvataggi bancari o utilizzo EFS all’uopo (oggi vietato); Cambio del mandato della BCE (treaty change) Emissione Eurobond per debito in eccesso al 60% PIL COSA CHIEDERA’ IN CAMBIO LA GERMANIA? FISCAL COMPACT RAFFORZATO, AGONIA PER I PERIFERICI Caduta nel vuoto: Grexit o break up Salvataggio banche spagnole; Elezioni in Grecia e default finale sul debito (senza uscita dall’Euro); Aumento spread e stress banche a livelli insostenibili; LA GRECIA USCIRA’ DALL’EURO SOLO QUANDO NON DOVRA’ PIU’ FINANZIARSI SUI MERCATI; SUCCESSIVAMENTE DIVENTA POSSIBILE IL BREAK UP (MA RIMANE L’IPOTESI PIU’ IMPROBABILE) LUNGO PERIODO DI STAGNAZIONE (DEPRESSIONE) PER AREA EURO ITALIA: il gatto(pardo) di marmo 16 Ahi serva Italia, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di province, ma bordello! (Dante, Divina Commedia) Gli italiani non vogliono un dittatore: attendono un impresario. (L. Longanesi) L’ITALIA RIMANE CON SOLO DUE GRANDI RISORSE: LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE E IL TESSUTO DELLA PICCOLA-MEDIA IMPRESA. DUE ALTERNATIVE : LENTA AGONIA O COLPO DI RENI ITALIA - vincolo esterno e papa straniero 17 ANNI MONDO ITALIA MACROFENOMENI 50 RICOSTRUZIONE 1948 PIANO MARSHALL MIRACOLO ECONOMICO EINAUDI - DE GASPERI 60 CRESCITA 1963 NAZIONALIZZAZIONE INDUSTRIA ELETTRICA WELFARE E STATALIZZ. FANFANI 70 1971 FINE BRETTON WOODS 1973 PRIMA CRISI PETROLIFERA INFLAZIONE SALARIO V. INDIPEN. 80 1982 VOLKER 1989 MURO BERLINO 1982 DIVORZIO TESORO -BI 84-92 ABOL. SCALA MOBILE DEBITO PUBBLICO ANDREOTTI - CRAXI 90 1992 MAASTRICHT US - GOLDILOCKS 1999 BOLLA INTER. 1992 RISCHIO DEFAULT SVALUTAZIONE LIRA 1998 ENTRATA EURO PRIVATIZZAZIONI CONVERGENZA BERLUSCONI - PRODI 00 2001 TWIN TOWERS 2001 WTO- CINA 2008 CRISI SUBPR. ? DECLINO BERLUSCONI - PRODI 10 2010 CRISI EUROZONA RISCHIO DEFAULT DEFLAZIONE ? ITALIA - Il paese immobile 18 Il Governo Monti: esecutore testamentario di un decesso annunciato I veri problemi: una short list… non c’è governo tecnico che tenga Il decreto “Salva Italia”, la stangata; (ok pensioni); Il decreto “Cresci Italia”, le liberalizzazioni alle vongole; La riforma del mercato del lavoro; “il totem”; La “spending review”: 4,2 miliardi di risparmi? Decreto “sviluppo Italia”. Infrastrutture? La solita inutile bufala Nuova delega fiscale: la “never ending story” recuperata dall’immaginifico Ministro. L’articolo 18 Grave carenza culturale ; assenza di reali alternative di visione; E’ un paese duale, mezza Baviera e mezza Grecia; La classe dirigente è storicamente inadeguata; La grande industria è stata distrutta; anche per questo non si fa ricerca; Giustizia e sanità sono a digitalizzazione zero. configura “una assurda disparità di trattamento” perché “contrappone un’area ristretta di lavoratori iperprotetti a un’area molto più vasta di lavoratori privi di protezione”…“ l’istituto della reintegrazione, nei termini generali in cui è previsto nel nostro diritto non trova riscontro in nessun altro ordinamento”. Documento approvato dalla Commissione del Lavoro (Lama e Boni – CGIL – Benvenuto – UILe Beretta – CISL-) 4 giugno 1985. ITALIA - “Il convento è povero ma i frati sono ricchi” 19 RICCHEZZA NETTA PRO CAPITE RAPPORTO TRA RICCHEZZA E REDDITO DISPONIBILE - FAMIGLIE ITALIA - Il piano “B” 20 “The first rule of politics is never believe anything until it has been officially denied.” Sir Humphrey Appelby, Yes Minister IL TREND DEL DEBITO Di fronte ad un rischio epocale come il break up dell’Euro una classe politica responsabile ha l’imperativo categorico di prepararsi per un possibile evento catastrofico (e.g. Grexit, breakup) riuscendo a mantenere l’indipendenza economica del paese, anche con scelte drastiche. L’Italia è in “guerra”: è necessario attivare una strategia parallela, non necessariamente alternativa, rispetto a quella che privilegia la cooperazione in Europa; l’Italia deve pensare a salvarsi con le proprie forze; “Il primo dovere di un paese è quello di non mettersi in condizione di essere vulnerabile agli eventi esterni” Paolo Savona, Eresie, esorcismi e scelte giuste per uscire dalla crisi, Rubettino 2012. ITALIA - Perché il piano “B” 21 RIDURRE LA FRAGILITA’ FINANZIARIA E LA DIPENDENZA ESTERNA (MERCATI & MERKEL) Il paese deve essere messo in sicurezza rispetto al rischio di fragilità finanziaria derivante dall’enorme debito pubblico. Bisogna azzerare le nuove emissioni di debito per un periodo di due, tre anni, evitando così di ricorrere ai mercati e subirne il ricatto. E’ necessaria una riduzione dello stock del debito di 200-300 miliardi di € (al di sotto del 100% del PIL), con una o più operazioni di finanza straordinaria, possibilmente “di mercato”. CREDIT DEFAULT SWAP ITALIA PROBABILITA’ DI DEFAULT - fonte Nomura ITALIA - Cos’è il piano “B” 22 COME FARE? Cessione del patrimonio pubblico; Cartolarizzazioni; Privatizzazioni; Ristrutturazione volontaria del debito; Utilizzo Cassa Depositi e Prestiti; I vantaggi immediati e a lungo termine Minore fragilità finanziaria (esposizione a rischi esterni/umore mercati); Riduzione onere del debito, rischio di credito, tassi d’interesse; “Fiscal Compact”: più veloce rientro debito nei limiti EU. Maggiore credibilità internazionale; Più risorse per il settore privato, più crescita economica; Si apre spazio per investimenti pubblici strategici; Il debito pubblico è una tassa differita; la sua riduzione apre un circolo virtuoso per I nostri figli di minore imposizione fiscale. CONCLUSIONI: guardare oltre – ambiziose fantasie 23 Il ventennio “perduto” dimostra che la classe dirigente ha fallito. Affrontiamo le stesse questioni del terribile biennio 92-93 in condizioni molto più difficili; La responsabilità è del blocco sociale che ha (s)governato l’Italia dagli anni 80 in poi: occorre rompere la barriera ideologica che separa i produttori e permette ai gruppi sociali “parassitari” di essere la vera classe dirigente italiana. La credibilità è la principale delle tante qualità che mancano alla classe dirigente e alla politica. L’equilibrio politico che genera il declino si basa su una fiscalità predatrice, sull’evasione, sulla spesa pubblica. I tecnici dovrebbero mettere in sicurezza il paese (piano B), regalando all’Italia l’opzione di “scegliere”, se diventerà necessario, l’uscita dall’euro avendo la possibilità e il diritto di rimanerci. Il nuovo ceto politico che governerà dopo le prossime elezioni dovrebbe puntare a: Una progressiva riduzione in termini assoluti, anno per anno, della spesa pubblica. Mettere le basi per fronteggiare le nuove sfide della globalizzazione (rivoluzione digitale nel settore pubblico). CONCLUSIONI: guardare oltre – l’amara realtà 24