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storia e linguaggi della radio e della televisione

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storia e linguaggi della radio e della televisione
STORIA E LINGUAGGI DELLA
RADIO E DELLA TELEVISIONE
Anna Bisogno
ANNO ACCADEMICO 2015-2016
Per una storia sociale della radio
e della tv in Italia
E’ possibile distinguere quattro grandi fasi nello
sviluppo della radio e della televisione in Italia:
1920 e 1940
1950 e 1960
1970 e 1980
1990 - 2000
1920-1940
• Si assiste al progressivo consolidamento della
radio fascista
• Radio medium dominante.
• Pubblico di massa, soggetto alle
manipolazioni di un potere politico
autoritaristico.
1950-1960
• Grandi trasformazioni politico-economiche
(si costruisce la democrazia e dall’America avanzano spinte dal capitalismo economico)
e nell’ambito dello stesso sistema delle comunicazioni
(arriva in Italia la televisione).
• La radio ridefinisce il proprio ruolo.
• Tv media dominante.
• Nuove abitudini di ascolto.
1970-1990
• Innovazioni radicali nel sistema dei media.
• Riforma della Rai (1975).
• Televisione a colori (1 febbraio 1975).
• Fine del monopolio pubblico.
• Diffusione emittenti private locali e dei grandi
networks televisivi a diffusione nazionale.
La radio come evasione (1924-1929)
All’indomani del primo conflitto mondiale si
assiste al diffondersi della radiofonia nei Paesi
più sviluppati dell’area atlantica.
In Germania, Inghilterra e Stati Uniti sorgono e si
potenziano le prime emittenti.
In Italia i primi passi della radiodiffusione sono
lenti e incerti.
Le origini della radiofonia in Italia
Il 6 ottobre del 1924 si avviano le trasmissioni della radio in
Italia con un programma condotto da Maria Luisa
Boncompagni che, alle 21, davanti ad un enorme
microfono, detto a "catafalco", disse: "Unione Radiofonica
Italiana, stazione di Roma Uno, trasmissione del concerto
inaugurale".
Al suo annuncio seguì l'esecuzione di un quartetto d'archi:
Opera 7 di Haydn. Fu poi trasmessa della musica scelta e
infine, la prima trasmissione si concluse con il
bollettino meteorologico, la borsa e le notizie lette da Ines
Donarelli, componente del quartetto d'archi, annunciatrice
improvvisata. Il tutto durò soltanto un'ora e mezza.
Alle 22.30 le trasmissioni venivano sospese.
Le origini della radiofonia in Italia
• Un decreto regio del 1925 stabilì, per evitare la nascita di
emittenti private, il monopolio assoluto dello Stato sulle
comunicazioni senza fili e le preesistenti imprese furono
incorporate nell'URI.
• Nel gennaio 1925 nacque il Radiorario, settimanale ufficiale
dell'URI, con l'intento di propagandare il nuovo mezzo e nel
contempo di conoscere meglio i gusti e le opinioni di un pubblico
ancora da formare.
• Il 27 novembre l'URI inizio comunicazioni regolari giornaliere.
(Tuttavia l'alto costo degli apparecchi, che nell'Italia dei anni Venti costavano circa
3.000 lire a fronte di un reddito medio annuo di 1.000, ne limitava l'uso alle famiglie più
abbienti)
Le origini della radiofonia in Italia
• Difficoltà:
 Superiorità tecnica delle ditte straniere;
 Diffidenza degli altri settori dello spettacolo verso
il nuovo mezzo;
 La predilezione del regime per la stampa;
 Alto costo degli apparecchi;
 Esiguità degli abbonamenti.
Gli anni venti
• 1919
Prima legge del parlamento in materia di
radiotelegrafia e radiotelefonia (n. 395 del 30 giugno).
L'anno precedente era sorta la società «L'Araldo
telefonico» che trasmetteva via-filo attraverso una rete
di trecento chilometri di linee aeree.
•
1924
Ad aprile le amministrazioni delle ferrovie, delle poste e telegrafi, dei telefoni e della
marina mercantile sono unificate. Nasce il Ministero delle comunicazioni, con a capo
Costanzo
Ciano.
Primo decreto legge (1° maggio, n. 655) che definisce i contenuti delle radiodiffusioni, il
sistema di finanziamento per i futuri concessionari attraverso la pubblicità commerciale
e un canone di abbonamento.
Il 10 luglio, il regio decreto n. 1226, approvando il regolamento di attuazione del RD n.
1067 dell'8 febbraio 1923, stabilisce che «l'impianto e l'esercizio di comunicazioni per
mezzo di onde elettromagnetiche senza l'uso di fili sono riservati allo Stato, con facoltà
del governo di accordarli in concessione».
Il 27 agosto, a Roma, nasce l'URI (Unione radiofonica italiana) costituita dalla fusione tra
Radiofono (Società italiana per le radiocomunicazioni circolari) e SIRAC (Società italiana
radio audizioni circolari). Presidente è l'ing. Enrico Marchesi (già direttore centrale della
FIAT).
Il 31 ottobre l'agenzia giornalistica Stefani è designata, con delibera del governo, unica
fonte delle notizie che l'URI può trasmettere.
Il 27 novembre il Ministero delle comunicazioni concede all'URI l'esclusiva dei servizi di
radioaudizioni circolari su tutto il territorio, per la durata di sei anni. L'URI si impegnava
a fornire un certo numero di trasmissioni quotidiane e ad ampliare la rete di stazioni
trasmittenti.
Il prezzo di un apparecchio radiofonico equivale allo stipendio medio mensile di un
impiegato statale.
•
1925
Il 18 gennaio esce il primo numero del «Radio Orario», poi «Radiorario» l'anno
successivo, settimanale ufficiale dell'URI.
Dal 16 marzo vanno in onda, oltre alle «Notizie Stefani» le «Comunicazioni governative»
alle 13 e alle 19,30. Il resto della programmazione è prevalentemente musicale, con
spazio anche per il jazz.
10 maggio, ore 21.00: Un gruppo di intraprendenti giovanotti, capeggiati da Eugenio
Gnesutta, in attesa della istituzione da parte dell'URI della stazione di Milano, danno
vita, a una stazione privata, chiamata Posto Zero, che effettuerà trasmissioni quotidiane
serali.
Il 31 agosto va in onda il primo segnale orario.
L'8 dicembre entra in funzione la stazione radiofonica di Milano. Concentra in un solo
luogo gli impianti tecnici e artistici.
•
1926
Il 9 aprile, a Torino, nasce la SIPRA (con capitale ripartito fra URI e SIRAC), (Società
italiana pubblicità radiofonica anonima) che ottiene subito la gestione della pubblicità
dell'URI. Primo presidente è Arnoldo Mondadori. In ottobre comincia la pubblicità via
radio, con brevi comunicati durante gli intervalli tra i programmi.
Il 14 novembre entra in funzione la stazione radiofonica di Napoli. Il mese successivo va
in onda il primo collegamento in simultanea Roma-Milano-Napoli.
•
•
•
1927
Il 19 giugno va in onda la prima radiocronaca sportiva in diretta: è il Gran premio di
galoppo da San Siro.
Dal teatro Dal Verme, il 12 luglio, la stazione di Milano trasmette in diretta la Tosca
interpretata da Beniamino Gigli.
Con la convenzione del 15 dicembre il governo accorda all'URI la concessione del
servizio delle radioaudízioni circolari per venticinque anni.
1928
Il 15 gennaio la concessionaria URI assume ufficialmente la denominazione di EIAR
(Ente italiano per le audizioni radiofoniche), presidente è confermato l'ing. Enrico
Marchesi.
Il 21 gennaio prima riunione del Comitato superiore di vigilanza sulle
radiodiffusioni istituito con il RDL n. 2207 del 17 novembre 1927.
Prima radiocronaca, il 25 marzo, di una partita di calcio: Italia-Ungheria, risultato 4
a 3.
Sono inaugurate le stazioni radiofoniche di Genova e Bolzano.
1929
Dal 7 gennaio va in onda il «Giornale parlato» in tre edizioni quotidiane.
Primo radioraduno automobilistico di autovetture con apparecchio radio, a
Padova, il 16 giugno.
L'anello di Teodosio di Luigi Chiarelli è la prima radiocommedia originale. L'opera,
trasmessa il 3 novembre, avrà l'onore di essere ospitata in seguito dalla radio
inglese.
Gli anni trenta
•
•
1931
12 febbraio: inaugurazione della Radio Vaticana, realizzata con l'apporto di
Guglielmo Marconi.
Nel giugno, la rivista milanese di letteratura e arte «Il convegno» pubblica il
Manifesto della radio come forza creativa di Enzo Ferrieri.
Il 14 giugno si inaugura la stazione radiofonica di Palermo.
La SIP (Società idroelettrica Piemonte) acquisisce l'intero pacchetto azionario
della SIPRA e incorpora anche la SIET (Società industrie elettrotelefoniche di
Torino), azionista di maggioranza della Radiofono, produttrice di apparecchi
radio e specializzata nella sistemazione di cavi telefonici.
Cuore di Wanda di Carmine Guarino trasmessa da Radio Torino il 20 dicembre
è la prima opera radiofonica italiana.
Iniziano le prime trasmissioni in Onde corte per l'America del Nord.
1932
Si inaugura il Palazzo EIAR di via Asiago a Roma.
Entrano in funzione le stazioni radiofoniche di Firenze e Bari.
• 1933
1° gennaio: prima radiocronaca di una partita di calcio di Nicolò
Carosío: Italia-Germania 3 a 1.
23 marzo: la SIP acquisisce la maggioranza azionaria dell’EIAR.
La parola d'ordine del regime fascista è creare una «coscienza
radiofonica» nel paese, ogni villaggio deve avere la sua radio. Il 16
agosto nasce l'Ente radio rurale con il fine di raggiungere anche i ceti
contadini.
Il 27 novembre inizia la rubrica giornalistica «Commento ai fatti del
giorno» condotta da Roberto Forges Davanzati, che diventerà la voce
politica del fascismo. La rubrica si chiamerà, poco dopo, «Cronache del
regime». Al microfono si susseguiranno diversi giornalisti selezionati
dal regime con intenti propagandistici, il più noto diventerà Mario
Appelius («Dio stramaledica gli inglesi» concludeva il suo programma).
• 1934
La radio segue giornalmente le tappe del Giro d'Italia, vinto da Learco
Guerra.
Dal 18 ottobre va in onda la prima serie a episodi de I quattro
moschettieri, radioromanzo comico di Angelo Nizza e Riccardo Morbelli.
Tale l'immediato successo che il programma può definirsi il primo
fenomeno «multimedíale» che dalla radio si estenderà all'editoria, ai
dischi e alla raccolta di figurine.
Il 28 ottobre entrano in funzione due trasmettitori a onda corta del Centro
radiofonico internazionale di Roma-Prato Smeraldo, destinati al servizio
per l'estero.
Disposizione ministeriale volta a dotare tutti gli esercizi pubblici di
apparecchio radio.
Giancarlo Vallauri è il nuovo presidente dell’EIAR.
Il 28 ottobre entrano in funzione, a Prato Smeraldo, due trasmettitori ad
Onde corte destinati al servizio per l'estero. Iniziano le trasmissioni ad
Onde corte dirette all'America del Nord in inglese e italiano.
•
•
1935
Viene completato il Centro Imperiale ad Onde corte di Prato Smeraldo e iniziano i regolari
programmi per le Americhe, l'Europa e l'Africa. Radio Roma inizia a trasmettere anche in
esperanto.
Il 12 marzo iniziano le trasmissioni per il Sud America in italiano, portoghese e spagnolo.
Il 14 aprile hanno inizio le trasmissioni per il bacino del Mediterraneo, in lingua italiana.
Il 16 febbraio cominciano le trasmissioni speciali per l'America del nord. Due mesi dopo
quelle per l'America latina.
Con il RDL n. 1829 del 26 settembre si stabilisce il controllo sui programmi del Ministero per
la stampa e la propaganda.
In seguito alle direttive del governo sull'atteggiamento dell'Italia nei confronti dei paesi
sanzionisti, l'EIAR trasmetterà soltanto musica italiana e di paesi non allineati alla Società
delle nazioni.
La tiratura del «Radiocorriere» è di 8 milioni di copie.
1936
Iniziano le trasmissioni per l'Africa Orientale in italiano; per la Grecia in greco; per l'Estremo
Oriente in inglese, cinese, giapponese, indostano.
Accordo EIAR-Federazione italiana gioco calcio per la radiocronaca domenicale del secondo
tempo di un incontro del campionato di serie A.
Il «Giornale Radio» ha sei edizioni giornaliere.
27 febbraio - Il R.D. 27.2.1936, n. 645 (legge postale e delle telecomunicazioni) disciplina
organicamente l'intero settore dei servizi di telecomunicazione, stabilendo la loro
appartenenza esclusiva allo Stato e fissando le norme del loro esercizio in concessione.
9 agosto - Viene completato il collegamento in cavo fra tutte le stazioni radiofoniche italiane.
Entra in funzione la stazione radiofonica di Bologna.
Si inaugura a Roma il Centro di preparazione radiofonica allo scopo di formare gli operatori
del settore.
•
•
•
1937
Trasmissioni per gli italiani all'estero in italiano. Hanno inizio i programmi in lingua araba,
turca, tedesca, francese, albanese, rumeno, bulgaro, ungherese, croato, spagnolo e
portoghese per l'Europa.
Il 22 aprile viene istituito l'Ispettorato della Radiodiffusione fra le cui competenze rientra la
gestione dei servizi giornalistici delle Onde corte.
Convenzione del 28 aprile tra il ministero delle comunicazioni e l'EIAR relativa
all'ampliamento degli impianti.
Il 22 maggio nasce il Minculpop, il ministero per la cultura popolare, che ha competenze
anche sulla programmazione radiofonica.
Entra in funzione la stazione EIAR a onde ultracorte installata a Roma-Monte Mario.
1938
Iniziano i programmi in lingua serba e danese. Con l'installazione di sei nuovi trasmettitori
viene ufficialmente costituito il Centro radiofonico ad Onde corte di Roma a Prato Smeraldo.
Dal 21 marzo comincia lo sdoppiamento meridiano dei programmi: fino ad allora il Primo e il
Secondo Programma trasmettevano unificati dalle 7 e 45 alle 14 e 30.
1939
Le trasmissioni ad Onde corte vengono utilizzate per le operazioni militari.
Iniziano le prime trasmissioni per l'Oceania in italiano e inglese e per l'Estremo Oriente in
francese e amarico.
L'EIAR offre abbonamenti gratuiti alle famiglie numerose.
«Radio Sociale» dedicata agli operai, va in onda all'ora di mensa, e «Radio Igea» dedicata ai
degenti negli ospedali, in onda la domenica e presentata da Silvio Gigli.
Nell'autunno l'EIAR promuove un referendum radiofonico collegato con un concorso a premi: il
primo vero «sondaggio» della radiofonia, che coinvolse il 75 per cento degli abbonati, circa
900.000 abbonati.
Gli anni quaranta
•
1940
Il Papa Pio XII concede l'indulgenza plenaria via etere.
Le attività dell'Ente radio rurale sono assorbite dall'EIAR.
Con l'annuncio, diffuso dall'EIAR, dell'entrata in guerra salgono a otto le edizioni del
giornale radio. Tutte le stazioni trasmettono un programma unificato, la chiusura delle
trasmissioni viene anticipata alle 22. Più tardi sarà abolita la musica da ballo e ridotta
quella leggera.
16 giugno: decreto legge repressivo dell'ascolto radiofonico di emittenti estere, in
particolare Radio Londra. In proposito il «Radiocorriere»: «se si ascolta la radio inglese
per passatempo, ciò è di cattivo gusto: è preferibile sempre il Trio Lescano alla prosa di
Duff Cooper».
24 novembre: debutto delle compagnie di riviste dell'EIAR. I due complessi, di Roma e
Torino, sono diretti da Nunzio Filogamo e Guido Barbarisi.
•
1941
Iniziano le trasmissioni in finlandese, svedese e thailandese.
La legge del 22 aprile n. 633 sancisce la «protezione del diritto d'autore e di altri diritti
connessi al suo esercizio», comprendendo l'utilizzo delle opere d'ingegno in materia di
radiodiffusione.
«Vuoi sognare con me?» rivista radiofonica di Federico Fellini e Ruggero Maccari, Aldo
Fabrizi e Renato Rascel si alternano al microfono di «Radio sociale». Il 10 novembre fa il
suo esordio il programma «Canta Rabagliati».
•
•
1942
Radiocronaca diffusa a onde corte e medie dalla chiesa del Carmine a Napoli, in
occasione della prima celebrazione in Italia di quattro matrimoni per procura richiesti
da impedimenti bellici.
Il 14 giugno riprendono le trasmissioni separate: il Programma A e il Programma B. Il
ministro Pavolini inaugura «La radio del combattente», trasmissione per i soldati al
fronte. Con gli stessi intenti viene trasmessa «Radio famiglia».
1943
Il 25 luglio alle 22 il giornale radio dà notizia dell'arresto di Mussolini.
Il 6 agosto inizia a trasmettere Radio Palermo: notizie, musiche americane e messaggi in
codice ai partigiani. Coordina i programmi Ugo Stille, direttore del Servizio informazioni
delle Forze Alleate.
8 settembre ore 19 e 45: la radio diffonde la dichiarazione di Badoglio sull'armistizio.
Radio Sardegna: Prima emittente dell'Italia libera
10 settembre: i tedeschi occupano la sede e gli impianti dell'EIAR di Roma. Per due
giorni la radio tace per riprendere con propaganda fascista e anti-alleati.
L’11 settembre comincia a trasmettere Radio Bari. La potenza di 20 kw consente di
svolgere una preziosa funzione di sostegno per la Resistenza e le zone in guerra. La
rubrica più ascoltata è «Italia combatte».
Il 10 novembre va in onda dal Nord il giornale radio dell'EIAR, in seguito al trasferimento
a Busto Arsizio, nel territorio della Repubblica sociale italiana, del potente centro
radiofonico Roma-Prato Smeraldo.
In seguito alle direttive dell'Armistizio dell'8 settembre vengono interrotte dall'Italia
tutte le trasmissioni radiofoniche in Onde corte.
Il ruolo della radio nell’Italia democratica
(1944-1954)
• In seguito all’armistizio con le Forze Armate
Angloamericane, firmato dal Mar. Badoglio l’8 settembre
del 1943, il controllo dei mezzi d’informazione risulta diviso
in due.
• L’intera rete radiofonica del centro-nord, e fino alle stazioni
di Roma, è di fatto, sotto le disposizioni della Germania
nazista.
• Nel 1944 con un decreto interministeriale la Repubblica
Sociale Italiana stabilirà poi il trasferimento al Nord di tutte
le aziende , società ed enti di qualsiasi genere operanti a
Roma, direttamente o indirettamente controllati dallo
Stato. Torino diventa così la nuova sede dell’EIAR
• 1944
Il 10 maggio la sede legale dell'EIAR viene trasferita a Torino.
Il 6 giugno, due giorni dopo la liberazione della città, Radio Roma
apre le nuove trasmissioni con la notizia dello sbarco in Normandia.
Funziona soltanto il trasmettitore di monte Mario, ma vi
collaborano giornalisti, programmisti e intellettuali antifascisti.
14 giugno, Nuova gestione dell'EIAR, Sotto il controllo delle autorità
militari alleate.
Il 13 agosto la Commissione alleata di Icontrollo nomina Luigi Rusca
amministratore delegato e direttore generale dell'EIAR, in
sostituzione di Raoul Chiodelli.
Il 24 agosto viene nominata una commissione per l'epurazione del
personale dell'EIAR. Con il DLL 26 ottobre l'EIAR cambia
denominazione in RAI (Radio audizioni Italia).
Da Firenze il 16 dicembre comincia «Botta e risposta» condotta da
Silvio Gigli.
1944-1954
• La radiodiffusione nell’Italia Centro-Meridionale o, per meglio dire, ciò che
era rimasto degli impianti trasmittenti di Palermo, Bari, Napoli e Cagliari
dopo i danneggiamenti della guerra, è invece sotto il controllo degli
Alleati.
• I primi tentativi di riorganizzare il servizio della radiodiffusione al Sud si
avranno dopo la liberazione delle attività radiofoniche. Tali interventi si
ispirano alla necessità di potenziare al massimo il contributo che la radio
italiana potrà dare alla guerra contro i nazisti e di gettare le basi di una
rinnovata organizzazione radiofonica “che nella nuova Italia democratica
possa diventare un efficace strumento di elevazione morale, sociale ed
artistica a favore di tutto il popolo italiano”.
• Il regime commissariale finirà il mandato il 20 aprile del 1945 quando
l’assemblea della società che nel frattempo da EIAR era diventata Radio
Audizioni Italia (ottobre ‘44) elegge un nuovo consiglio di amministrazione
e un nuovo Presidente, Carlo Jemolo.
•
1945
Presidente del nuovo consiglio di amministrazíone della RAI è nominato il prof.
Arturo Carlo Jemolo.
25 aprile: Radio Londra trasmette un resoconto della giornata di liberazione
dell'Italia.
A Roma un nuovo trasmettitore da 100 kw. 15 luglio: il giornale radio è
controllato da una commissione istituita dal Comitato di liberazione di Milano,
di cui fanno parte tutti i partiti e rappresentanti della radio.
4 novembre: primo numero della nuova edizione centro-meridionale del
«Radiocorriere», redatta a Roma.
Nuovi programmi: «Le grandi tappe del cammino umano», prima lettura di
Massimo Bontempelli, il «Teatro per il popolo» di Ignazio Silone, «L'Approdo»
da Firenze a cura di Adriano Seroni.
Il 22 dicembre ricomincia la gestione unificata della radio.
Il 23 dicembre primo numero della edizione settentrionale del «Radiocorriere»,
redatta a Torino.
La RAI costituisce il Servizio opinioni.
Alla fine della guerra gli impianti radiofonici sono ridotti a 12 stazioni a onda
media e 2 stazioni a onda corta
Il giornale radio
•
I primi bollettini:
comunicazione autoritaria, sotto la censura del regime, unica
fonte ammessa l’Agenzia Stefani.
• Il primo GR:
1929, prodotto meno scarno dei bollettini, con un maggior
numero di notizie, 6 edizioni al giorno, massima efficienza.
• Il commento politico:
Le Cronache del Regime sono le realizzazioni più efficaci
dell'informazione radiofonica di questo periodo.
Esempi di bollettino:25 luglio 1943
<<Attenzione! Sua Maestà il Re e Imperatore
ha accettato le dimissioni dalla carica di Capo
del Governo, Primo Ministro e Segretario di
stato presentate da Sua Eccellenza il Cavaliere
Benito Mussolini e ha nominato Capo del
Governo, Primo Ministro e Segretario di Stato
Sua Eccellenza il Cavaliere Maresciallo d'Italia
Pietro Badoglio>>.
Esempi di bollettino: 28 aprile 1945
<<Qui, Radio Milano Liberata. Volontari della libertà si
sono impadroniti oggi alle sedici a Giulino di
Mezzegra, Como, di Mussolini, Pavolini, Zerbino,
Barracu, Mezzasoma, Liverani, Ruggero Romano,
Coppola, già Professore a Bologna e collaboratore del
Corriere della Sera, Bombacci, Porta, Calistri,
Daquanno, giornalista del Regime membro della
feroce pattuglia futurista e imperialista, della Petacci e
di altri gerarchi di minore importanza, giustiziandoli
dopo un breve ma regolare processo>>.
Gli anni cinquanta
Antonio Piccone Stella, direttore del Giornale Radio:
1. Il giornale radio trasmette soltanto notizie di fatti
realmente accaduti, imparzialmente scelti tra quelli di
importanza nazionale o internazionale, obiettivamente
riferiti nei loro esatti particolari, disposti nell’ordine che
meglio corrisponde all’interesse del pubblico.
2. Ogni notizia deve riferire di un fatto appena
accaduto, reso noto per la prima volta. Essendo il più
veloce mezzo di comunicazione, la radio non può
arrivare in ritardo sugli altri, senza contraddire la sua
natura. […] Ma non può neppure avere tanta fretta da
anticipare gli avvenimenti […] in base a semplici
supposizioni e indiscrezioni o a informazioni incomplete
e non controllate.
Gli anni cinquanta
(segue)
4. La notizia del giornale radio è una testimonianza, non una
sentenza; un documento, non un giudizio. E’ il fatto così come è
accaduto. Bisogna perciò astrarla da ogni interpretazione
personale o di parte. A meno che l’interpretazione,
esplicitamente dichiarata, non costituisca a sua volta un fatto:
atteggiamenti ufficiali, discorsi pubblici, […] pareri autorevoli di
fronte all’accaduto. In tal caso verranno registrati i commenti di
tendenze diverse.
5. Per la sua natura di vicenda in atto, la notizia assume uno stile
narrativo. Raccontare un fatto vero con chiarezza, evidenza,
precisione, incisività, è l’arte del giornalista. Compliare bollettini
e stendere comunicati è il mestiere dei burocrati […].
6. Per la sua natura di fatto obiettivato, cioè esposto secondo
l’oggettiva realtà, la notizia assume un valore storico: vale a dire,
di cosa accertata, autenticata, controllata sulle migliori fonti.
Gli anni cinquanta
(segue)
Carlo Emilio Gadda, collaboratore del Terzo Programma
Norme per la redazione di un testo radiofonico:
1.Costruire il testo con periodi brevi: non superare in alcun caso,
per ogni periodo, i quattro righi dattiloscritti; attenersi,
preferibilmente, alla lunghezza normale media di due righi,
nobilitando il dettato con i lucidi e auspicati gioielli dei periodi di
un rigo, mezzo rigo.
2.Procedere per figurazioni paratattiche, coordinate o
soggiuntive, anzichè per figurazioni ipotattiche, cioè per
subordinate (causali, ipotetiche, temporali, concessive). […]
4.Sono perciò da eviture le parentesi, gli incisi, gli infarcimenti e
le sospensioni sintattiche. La regia si riserva di espungere dal
testo parentesi e incisi e di tradurli in una successione di frasi
coordinate. […]
Gli anni cinquanta
(segue)
5. Curare i passaggi di pensiero e i conseguenti passaggi di tono
mediante energica scelta di congiunzioni o particelle appropriate,
o con opportuna transizione, o con esplicito avviso (omettere l'
avviso, la frase di transizione, unicamente allorchè il passaggio
possa venir affidato alla voce).[…]
8. Evitare le rime involontarie, obbrobrio dello scritto, del
discorso, ma in ogni modo del parlato radiofonico. Una rima non
voluta e inattesa travolge al ridicolo l'affermazione più pregna di
senso, il proposito più grave. La regia si riserva la facoltà di
emendare dal vezzo d'una rima il testo che ne andasse
eventualmente adorno. […]
9. Evitare le allitterazioni involontarie, sia le vocaliche sia le
consonantiche, o comunque la ripetizione continuata di un
medesimo suono. Le allitterazioni sgradevoli costituiscono
inciampo a chi parla, moltiplicano la fatica e la probabilità di
errore (pàpera). Ciò che è peggio interrompono l'ascolto con dei
tratti non comprensibili, e non compresi di fatto. […]
Thomas Edison, alla metà degli anni Venti,
afferma:
“quella radio è una mania che passerà
presto”
Arturo Toscanini si rifiutò di eseguire
musica che venisse trasmessa alla radio
Luigi Einaudi definì la radio: “uno
strumento di imbecillità”.
Radiocronaca
• La vera natura del mezzo radiofonico è la diretta: emozione, libertà
dalle linee politico editoriali, la radiocronaca ritrae la realtà in azione;
• Ha suggellato i successi della diffusione della radio;
• Radiocronaca sportiva: la più praticata (normativa radio private);
• Il modello Tutto il calcio minuto per minuto, sintassi rigida in cui ciascun
intervento è solo l’ingranaggio di un meccanismo di precisione.
Mantenere l’attenzione su tutto quello che accade sugli altri campi;
• Linguaggio speciale: termini specifici e tecnici, metafore, metonimie,
iperboli, sintassi paratattica, ritmo serrato e importanza delle pause.
Dal grande al piccolo schermo
1895: prime proiezioni cinematografiche in pubblico
dei fratelli Lumière al Gran Cafè di Parigi
Nei primi del ‘900 il cinema era il leader dello spettacolo
nello spazio pubblico.
Dal
Cinema Muto
Nel 1927 si passa al
Cinema sonoro
Infine si arriva alla
TV
(16 fotogrammi al
secondo)
(24 fotogrammi al
secondo)
(25 fotogrammi al
secondo)
Esperimenti di trasmissione
Anni ’30: molti Paesi svilupparono tecniche di trasmissione televisiva.
Tra il 1936 e il 1939:
in Germania, Inghilterra e Stati Uniti iniziarono
alcune trasmissioni, ma con la Guerra Mondiale ci fu un periodo di stasi
Dopo il 1945:
si torna a parlare di radiovisione (per intendere la
televisione “primitiva”)
Tra il 1948 e il 1952: negli Stati Uniti c’è il decollo della televisione con
successi e fenomeni di costume mai conosciuti prima e così originali tanto che
si crea un modello televisivo proprio: la tv all’americana.
TV all’americana
Il modello si fonda sulla competizione tra più network, finanziate dagli investitori
pubblicitari e gratuite per lo spettatore.
Programmi: basati
sull’intrattenimento
Programmi: di informazione
Generi televisivi: quiz and
game show, spettacoli di
varietà, fiction seriali.
Generi televisivi: notiziari,
programmi di
approfondimento condotti da
anchorman, inserti su
spettacolo/sport/politica
Programmi culturali o di impronta pedagogica si svilupperanno a partire dagli
anni ’60 solo sulla TV via CAVO
TV all’europea
Il modello ha caratteristiche di monopolio e di servizio pubblico
L’offerta televisiva è limitata e senza concorrenza, in bianco e nero su un solo canale
disponibile in un numero ristretto di ore.
Nel palinsesto (parola greca= “raschiato più volte”) ogni serata era dedicata ad un
genere differente.
Di interesse per i dirigenti delle tv europee erano il gradimento delle proprie
trasmissioni e la qualità dei programmi.
Programmi: con funzione
pedagogica
Generi televisivi: notiziari, romanzi
sceneggiati, opere teatrali e
letterarie, rubriche culturali,
rotocalchi di approfondimento,
pochi giochi e varietà
La tv in Italia
Il 3
gennaio 1954 nasce la TELEVISIONE ITALIANA
“La Rai, Radio Televisione italiana, inizia oggi il suo
regolare servizio di trasmissioni televisive. Le
maggiori trasmissioni
dell’odierno programma sono: ore 11.00 Telecronaca
dell’inaugurazione degli studi di Milano e dei
trasmettitori
di Torino e di Roma; ore 15.45 Pomeriggio sportivo;
ore 17.30 Le miserie del Signor Travet film diretto da
Mario
Soldati”
(Fulvia Colombo, “prima sig.na Buonasera”, 3 gennaio
1954)
Programmazione del 3 gennaio 1954
Ore 11.00: Cerimonia di inaugurazione
Ore 14.30: Arrivi e partenze (con Armando Pizzo e Mike Buongiorno, regia
di Antonello Falqui)
Ore 14.45: Cortometraggio
Ore 15.00: Orchestra delle quindici (musica leggera, presenta Febo
Conti, regia Eros Macchi)
0re 15.45: Pomeriggio sportivo (ripresa in diretta di un avvenimento)
Ore 17.45: Le miserie del signor Travet (film di Mario Soldati)
Ore 19.00: Le Avventure dell’arte: Giambattista Tiepolo, a cura di
Antonio Morassi
Ore 20.45: Telegiornale
Ore 21.15: Teleclub (curiosità culturali e varie presentate da <<note
personalità>>)
Ore 21.15: L’Osteria della Posta di Carlo Goldoni (in diretta)
Ore 22.15: Settenote (Virgilio Rientro presenta musica leggera)
Ore 23.15: La Domenica Sportiva: risultati, cronache filmate e commenti
sui principali avvenimenti della giornata
Primi effetti sociali
della nascita della tv e…
“ Da qualche mese, nella vita dei piccoli paesi della risaia vercellese, è entrato un elemento
nuovo: la televisione, e si può già dire che essa incida sul costume paesano più di quanto non
abbia fatto in tanti anni il cinema. Infatti, nei paesi dove esiste una sala cinematografica gli
spettacoli sono saltuari o limitati ai giorni festivi, e assistervi assume un carattere di eccezionalità.
Invece la televisione c’è tutte le sere,e vi si assiste in un ambiente tradizionale e tipico della vita
paesana: l’osteria; e non c’è da pagare lo spettacolo, ma solo la consumazione, che poi non è
dappertutto obbligatoria […]. I quattro locali pubblici di Lignina (paese di 1350 abitanti, nella
quasi totalità braccianti) hanno messo uno dopo l’altro la televisione. Al circolo ENAL di Ronsecco
(1700 abitanti, braccianti e salariati agricoli) alla sera, da quando c’è la televisione, la sala è tanto
piena che hanno dovuto mettere un cartello: si prega di lasciare libero il passaggio fra i tavolini.
Mentre nella vita delle nostre città la televisione ha ancora un peso irrilevante, nella vita paesana
si può già dire che essa eserciti un’influenza sulle abitudini sociali: e, al contrario di quanto può
parere a prima vista, la sua fortuna si adatta particolarmente ad una situazione di povertà e
isolamento, dove altri svaghi sono inaccessibili e le possibilità di spostamento limitate”.
Italo Calvino,
La televisione in risaia, “Il Contemporaneo”, 1954
…successivamente i secondi effetti.
Se nei primi anni della avvento della
televisione in Italia, paese ancora
agricolo-comunitario, la gente si riuniva
nelle piazze, nei bar, nei cinema, nei
teatri per assistere alla
programmazione; successivamente, in
pieno boom economico (fine anni ’50),
iniziò la tendenza all’acquisto del
proprio apparecchio televisivo da
mettere in casa.
Spettatori in numeri
1964: più di 5 milioni di abbonati
Fine 1954: 90.000 abbonati
1954: 24.000 abbonati
La TV è una sorta di grande orologio che scandisce, attraverso i suoi ritmi, i suoi
appuntamenti, le abitudini di ascolto condivise dall’intera popolazione e favorisce una
sorta di unificazione all’interno di un tessuto sociale che non disdegna di rivelare le
sue trame…rispecchia i mutamenti della società dopo aver alimentato le condizioni di
questi mutamenti.
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 1992
Le fasi della televisione italiana
1) PALEO-TELEVISIONE o TV delle ORIGINI: monopolio RAI con una mission ad
impronta pedagogizzante con intenti di istruire ed educare le masse
2) NEO-TELEVISIONE (Umberto Eco, 1983): televisione confidenziale,
autoreferenziale, ludica; si afferma durante gli anni ’80 periodo del duopolio
Rai-Fininvest; il pubblico è targettizzato a seconda dell’offerta.
3) TV-TEMATICA: si afferma con l’avvento della tv digitale satellitare e terrestre a
partire dagli anni ’90; offerta di nicchia per un pubblico medio-alto; è la tv
della convergenza con altri media come il computer e Internet.
Aldo Grasso, op.cit., Garzanti, Milano, 1992
PALEO-TELEVISIONE
1954-1975
•
Progetto formativo, comunicativo, a caratteri pedagogici e educativi
•
Funzioni dell’emittenza pubblica erano di servizio sociale e di divulgazione
culturale
•
•
Rapporto paternalistico-didascalico con il telespettatore
Palinsesto rigido, imperniato sulla separazione tra generi nettamente definiti
(informazione, cultura, spettacolo)
Programmi: Lascia o Raddoppia?, Campanile Sera, Non è mai troppo tardi con il
Maestro Manzi,
Il caso
“Lascia o raddoppia?”
Prima puntata 26 novembre 1955
Conduttore Mike Bongiorno, un giovane che il giovedì sera comincia
a porre domande ai concorrenti in studio sotto forma di quiz
Funzione: impriniting pedagogizzante
Effetti nella società: ha permesso
l’elevazione dell’obbligo scolastico e
la riforma della scuola media inferiore (1962)
Mike e Lascia o raddoppia? 2 icone della tv
delle origini
Aldo Grasso, op.cit., Garzanti, Milano, 1992
Il caso
“Non è mai troppo tardi”
Prima puntata 15 aprile 1960
Conduttore: Maestro Alberto Manzi, con gessetti, sguardo severo
ma comprensivo ha alfabetizzato generazioni di italiani insegnando
a “leggere, scrivere e far di conto”
Funzione: programma di educazione popolare
a cura della pubblica istruzione
Effetti nella società: in quegli anni circa 35.000
italiani superarono l’esame di V elementare grazie
ai suoi insegnamenti; è uno dei personaggi che ha
unificato linguisticamente penisola
La TELEVISIONE parla della TELEVISIONE
La programmazione RAI nel 1957 - Domenica 3 febbraio
Ore 10.15 La domenica degli agricoltori
Ore 11.00 La Santa Messa
Ore 11.30 Itinerari, documentario sulla Terra Santa Ore 15.00 Pomeriggio Sportivo
Ore 17.15 Ho ucciso tuo fratello, film di Maria Schell
Ore 20.00 Notizie sportive e Tg
Ore 20.50 Carosello
Ore 21.00 Primo applauso (aspiranti alla ribalta, con
Enzo Tortora)
Ore 22.45 Album Tv (scorribanda attraverso i personaggi televisivi degli ultimi 12
mesi)*
Ore 23.35 Cineselezione
* Dopo appena 3 anni di vita la tv già ripropone se stessa: si è arrivati a intuire il
potenziale della METATELEVISIONE
CAROSELLO
Rubrica in onda ogni giorno alle ore 20.50 dopo il
telegiornale della sera sulla RAI
Nasce nel periodo della Paleotelevisione
3 gennaio 1957
Primo grande periodo
nella storia della
pubblicità televisiva
italiana
CAROSELLO
Carosello prende avvio sull’unica rete televisiva
Nazionale.
L’origine etimologica del termine, scelto in quanto
alludeva a qualcosa di rotondo, deriva da un gioco
con la palla introdotto a Napoli nel XV e XVI secolo
o da salvadanai di forma sferica: i “carusielli”
Attraverso più di 4000 slogan ha costruito un
linguaggio innovativo e tipicamente italiano di fare
pubblicità
CAROSELLO
Perché nasce Carosello?
Carosello si rivela uno strumento in grado di catturare l’attenzione di
grandi e piccoli
Nasce perché il pubblico stava crescendo, sia
numericamente che da un punto di vista
generazionale, e permette di trasformare la TV,
oggetto di consumo occasionale, collettivo e
limitato, in un medium domestico di massa
Quando nasce Carosello la RAI conta 5494 dipendenti,
trasmette 2000 ore di TV l’anno: è già una grande azienda anche se non fa
ancora notizia sui giornali
CAROSELLO
Carosello risulta figlio di più padri:
Giovanni Fiore, direttore commerciale della SIPRA
Aldo Da Col, direttore generale della SIPRA
Riccardo Ricas, funzionario della SIPRA
Gino Sinopoli, condirettore della SACIS*
Mario Severati, direttore generale della SACIS
Vittorio Cravetto, dirigente RAI addetto al varietà
Carosello si basava su una serie di regole precise
stabilite in un regolamento interno della SACIS
*SACIS: società per azioni commerciali iniziative Spettacolo, azienda consociata della
RAI che gestisce la produzione degli spot pubblicitari che vengono trasmessi sulle reti
televisive e radiofoniche dell’emittente pubblica.
CAROSELLO
Ogni pubblicità del Carosello era composto da un siparietto
contenente un filmato suddiviso in 2 parti
PEZZO
CODINO
di 1 min e 45 sec
di 30 sec
propone uno
spettacolino
parte vera e propria
della pubblicità
Fu sostituito dopo gli anni ’70 da TELECOMUNICATI di un minuto e negli anni
’80 dagli SPOT più brevi.
CAROSELLO
Le regole di CAROSELLO/1
1. Il nome del prodotto reclamizzato può essere reso visibile solo 6 volte
2. Nessun pezzo può andare in onda per più di una volta
3. Devono essere escluse opere che “presentino la disonestà, il
vizio o il delitto in maniera atta a suscitare compiacenza o
imitazione” o che risultassero “volutamente volgari, truci,
ripugnanti, terrificanti”. La presentazione di storie
poliziesche è consentita “a condizione che il reato non sia
riprodotto con eccessivi particolari tecnici o raccapriccianti e
che ne derivi una pronta condanna”
CAROSELLO
Le regole di CAROSELLO/2
4. Non si devono presentare con compiacimento vicende di
adulterio e “deve in ogni caso essere posto in rilievo che le
relazioni adulterine costituiscono una grave colpa”
5. Le relazioni sessuali non devono eccitare, le scene erotiche
sono proibite e persino i baci devono essere rappresentati con
discrezione e senza indurre a morbose esaltazioni
6. Tra le regole non esplicitamente scritte: non si possono
pronunciare termini come sudore, forfora, depilazione,
deodorante e così via, non si possono pubblicizzare
indumenti intimi
•
•
Dal 1960 comincia il programma "Non è mai troppo tardi", un corso per insegnare
a leggere e a scrivere agli analfabeti, ancora molto numerosi.
La gestione della Rai è, politicamente, tutta democristiana, cioè del governo.
Fino al 1960 nessun leader di partito parla in tv. In seguito comincia "Tribuna
Politica", un programma con giornalisti che intervistano i politici.
Hanno comunque successo i programmi di intrattenimento (il quiz "Lascia o
raddoppia?" è un vero fatto storico). Gli sport più seguiti sono il calcio e il ciclismo.
Dal 1961 comincia le trasmissioni anche il secondo canale Rai: il punto di forza del
primo canale è il teatro; il secondo canale punta specialmente sul cinema.
La tv produce anche grandi sceneggiati (oggi si chiamano fiction) di altissimo
livello: I promessi Sposi di Alessandro Manzoni, I Miserabili di Victor Hugo, La
Cittadella di Cronin, fino all'Odissea di Omero, hanno un successo eccezionale.
Dal 1968 (anno delle Olimpiadi in Messico) i programmi sportivi sono trasmessi in
diretta.
Negli anni Settanta la Rai diventa importantissima per la produzione
cinematografica (115 film prodotti solo nel 1975).
Dopo il 1968 - per circa dieci anni - vanno in crisi gli spettacoli leggeri di
intrattenimento compreso il famoso Festival di Sanremo!
I programmi della tv delle origini
Domenica 3 gennaio 1954
Al via le trasmissioni tv della Rai
Battesimo della tv italiana. La presentatrice Fulvia Colombo annuncia il regolare servizio. Il primo programma trasmesso,
condotto da Mike Bongiorno, è Arrivi e partenze. Al via, alle 20,45, anche il Telegiornale (primo lettore è Riccardo Paladini)
e, alle 23.15, La domenica sportiva.
Domenica 24 gennaio 1954
Prima partita della nazionale trasmessa in tv
La Rai trasmette per la prima volta in diretta un incontro della nazionale di calcio: si tratta di Italia-Egitto, valido per le
qualificazioni ai Mondiali che si disputeranno in Svizzera. Calcio d’inizio alle 14.30, i telecronisti sono Nicolò Carosio, Vittorio
Veltroni e Carlo Boccarelli (finisce 5-1 per gli azzurri).
Sabato 10 aprile 1954
La Rai “cambia nome”
Radio audizioni italiane si trasforma in Radio televisione italiana (Rai).
Giovedì 28 aprile 1955
Elezione del presidente della Repubblica in diretta tv
Per l’elezione del Presidente della Repubblica viene realizzata la prima telecronaca diretta dal Parlamento.
Sabato 12 novembre 1955
In onda il primo sceneggiato Rai
In onda la prima delle cinque puntate del primo teleromanzo sceneggiato tv, Piccole donne.
Sabato 26 novembre 1955
Tv, parte “Lascia o raddoppia?”
Prima puntata di Lascia o raddoppia?, quiz condotto da Mike Bongiorno.
Giovedì 24 gennaio 1957
La Rai raggiunge tutte le regioni d’Italia
Con l’entrata in funzione del trasmettitore di Pescara, la Rai raggiunge tutte le
regioni d’Italia.
Domenica 3 febbraio 1957
Tv, parte “Carosello”
Sulla Rai la prima puntata della trasmissione tv Carosello: in onda ogni giorno dalle
20.50 alle 21.00, consiste in una serie di messaggi pubblicitari (della durata media
di 135 secondi) accompagnati da sketch comici o intermezzi musicali.
Sabato 7 settembre 1957
In onda il primo telefilm americano: “Rin Tin Tin”
Sulla Rai va in onda la prima puntata del primo telefilm americano. Rin Tin Tin: il
protagonista è un pastore tedesco.
Sabato 7 dicembre 1957
In tv la prima puntata del “Musichiere”
Sulla Rai prima puntata del programma tv Il Musichiere, diretto da
Antonello Falqui e condotto da Mario Riva.
Giovedì 19 dicembre 1957
Nuovo centro di produzione Rai
A Roma viene inaugurato il centro di produzione Rai di via Teulada.
Martedì 25 novembre 1958
Rai, al via “Telescuola”
Sulla Rai va in onda la prima puntata di Telescuola, programma sostenuto
dal ministero della Pubblica istruzione: si tratta di corsi per far completare
le scuole medie a ragazzi che vivono in località isolate.
Sabato 13 dicembre 1958
La Rai festeggia il milionesimo abbonato
Con una speciale trasmissione la Rai festeggia il milionesimo abbonato.
Giovedì 5 novembre 1959
Tv, Bongiorno e Tortora in “Campanile sera”
Prima puntata del programma televisivo Campanile Sera: condotto da
Mike Bongiorno con Renato Tagliani ed Enzo Tortora, ogni settimana vedrà
la sfida tra una località del Nord e una del Sud.
Mercoledì 6 luglio 1960
Legittimo il monopolio radio-tv della Rai
La Corte Costituzionale legittima il monopolio radio-televisivo della Rai ma
la vincola alla garanzia del diritto di accesso per tutti i cittadini e
all’obiettività dell’informazione.
Martedì 15 novembre 1960
Prima puntata di “Non è mai troppo tardi”
Prima puntata del programma tv Non è mai troppo tardi; in onda
dal lunedì al venerdì, condotto dal maestro Alberto Manzi, insegna
a leggere e scrivere agli adulti analfabeti.
Giovedì 5 gennaio 1961
• Bernabei dg della Rai
Ettore Bernabei, uomo di fiducia del presidente del Consiglio, il Dc
Amintore Fanfani, è il nuovo direttore generale della Rai.
Lunedì 27 marzo 1961
La Rai celebra il Centenario dell’Unità d’Italia
Per celebrare il centenario dell’unità d’Italia, la Rai trasmette
dall’Auditorium di Torino un concerto di musica e prosa: alle più
celebri arie di Verdi si alternano le voci di sei attori (Renzo Ricci,
Elena Zareschi, Carlo D’Angelo, Nando Gazzolo, Fernando Cajati,
Ilaria Occhini) che rivivono gli episodi salienti del
Mercoledì 26 aprile 1961
Rai, “Tribuna politica” radiotelevisiva
La Rai trasmette per la prima volta il programma radio-tv Tribuna politica.
Sabato 20 maggio 1961
Tv, prima puntata de “L’amico del giaguaro”
Alle 21 va in onda sulla Rai la prima puntata dello spettacolo musicale a premi
L’amico del giaguaro, presentato da Corrado con Gino Bramieri, Marisa Del Frate e
Raffaele Pisu. L’“amico del giaguaro” è colui che, sentendo raccontare
un’avventura di caccia grossa, pone al suo interlocutore tante e tali domande
capziose fino a farlo sbottare: «Ma tu sei amico mio o del giaguaro?».
Mercoledì 19 luglio 1961
Rai, parte “Chissà chi lo sa?”
Nel pomeriggio va in onda sulla Rai la prima puntata di Chissà chi lo sa?: al grido
«Squillino le trombe, entrino le squadre» il conduttore Febo Conti scatena la
competizione tra due squadre di sette ragazzi provenienti da tutta Italia.
Domenica 1 ottobre 1961
Enzo Biagi direttore del Tg
Il direttore generale della Rai, Ettore Bernabei, sostituisce il direttore della Rai
Leone Piccioni con Enzo Biagi.
Sabato 4 novembre 1961
Parte la seconda rete Rai
L’annunciatrice Aba Cercato inaugura la seconda rete della Rai: copertura
nazionale del 52%, il primo programma, in onda alle 21.05, è dedicato
all’anniversario della vittoria nella prima guerra mondiale.
Martedì 6 febbraio 1962
La Rai sotto la gestione della Corte dei Conti
In attuazione della legge del 21 marzo 1958 (n. 259) e del Dpr del 20 luglio 1961, si
sottopone la gestione finanziaria della Rai alla Corte dei Conti.
Domenica 20 maggio 1962
Parte il “Processo alla Tappa”
Alle 17 va in onda la prima puntata del Processo alla tappa, trasmissione Rai
condotta da Sergio Zavoli per commentare e raccontare il Giro d’Italia.
Sabato 16 giugno 1962
Prima puntata del “Cantagiro”
Sulla Rai va in onda la prima puntata del festival-tour canoro Cantagiro.
Organizzato da Ezio Radaelli (già patron del Festival di Sanremo) e condotto da
Enrico Maria Salerno, il programma coniuga le formule dei due sport più amati
dagli italiani, il calcio e il ciclismo: del primo adotta la divisione in “Serie A”
(celebrità) e “Serie B” (nuove proposte), del secondo la divisione in tappe.
Lunedì 23 luglio 1962
La Rai partecipa al collegamento Usa-Europa
La Rai partecipa in eurovisione al primo collegamento tra l’Europa e gli Stati Uniti grazie al
satellite Telstar 1.
Giovedì 29 novembre 1962
Dario Fo e Franca Rame lasciano “Canzonissima”
Alle 21.15 l’annunciatrice Rai legge una breve comunicazione: «Da questa sera Dario Fo e
Franca Rame hanno deciso di abbandonare la trasmissione di Canzonissima: siamo pertanto
spiacenti di dover presentare il programma incompleto». La decisione è arrivata dopo che i
funzionari Rai hanno censurato il seguente sketch: IMPIEGATO: Ecco il preventivo delle
strutture di protezione per gli operai. Sono sei milioni compresa la rete. Facciamo
l’ordinazione? INGEGNERE L’ordinazione di sei milioni, ma dico siamo rinscemiti. Ma come io
sto qui che ho una faccia un po’ giù che avrei bisogno di riposarmi per far funzionare ’sta
baracca... e tu mi vuoi far buttar via sei milioni. Per chi poi? Ma dico, da quando in qua si
usano i poggiamano, le balaustre? IMPIEGATO Ma veramente le altre imprese... INGEGNERE
Le altre imprese, le altre imprese. Basta con ’ste ciance. IMPIEGATO Allora non se ne fa
niente... nemmeno della rete? INGEGNERE La rete? Ma uè, e che siamo al circo equestre...
con la rete e senza rete? Ma cosa vuoi che ci metta, anche la banda, il trapezio, e le ballerine
sul filo? Così, tanto per fare un po’ di scena? Ma basta, andiamo! Siamo seri. RAGAZZA
Antonio io sono ancora qui. INGEGNERE Bel stellin... Guarda lei. Scusa di prima sai... ma ecco
è stato un momento di debolezza. Ma adesso guardami, sono ritornato un uomo. Vieni vieni
che ti porto dal ciafferaio. RAGAZZA Da chi? INGEGNERE Dal gioielliere a riprenderti un
bell’anellino e che crepi la miseria, per la miseria. RAGAZZA Oh caro! INGEGNERE Ehi, fai
avvertire gli operai che il primo che casca gli spacco il muso. [Corriere d’Informazione
30/11/1962]
Domenica 9 febbraio 1964
In tv prima puntata della “Cittadella”
Sul secondo canale Rai va in onda la prima puntata de La Cittadella,
teleromanzo diretto da Anton Giulio Majano in cui Alberto Lupo
interpreta il dottor Manson creato da Archibald Cronin.
Sabato 19 dicembre 1964
La Pavone è Gian Burrasca
Sul primo canale Rai va in onda la prima puntata della commedia
musicale Il Giornalino di Gian Burrasca: tratto dal libro di Vamba
(1912), diretto da Lina Wertmüller, il protagonista è interpretato da
Rita Pavone, che canta la sigla Viva la pappa con il pomodoro
(musica di Nino Rota).
Domenica 27 dicembre 1964
Cervi è il “Commissario Maigret”
Sulla Rete Nazionale va in onda Un’ombra per Maigret, primo
episodio di una serie tv in cui Gino Cervi interpreta il commissario
creato da Georges Simenon.
Mercoledì 26 maggio 1965
Al via “Giochi senza frontiere”
Prima puntata di Giochi senza frontiere, trasmissione coprodotta da
Ortf, Adr, Rtb, Ssr e Rai in cui città di Paesi diversi (Francia,
Germania Federale, Belgio e Italia) si sfidano in prove pseudosportive. Occasione di divertimento e d’amicizia, il programma vuol
far conoscere l’Europa agli europei.
Martedì 15 giugno 1965
Sul Secondo parte “Belfagor”
Sul Secondo canale della Rai parte Belfagor, sceneggiato tv che ha
per protagonista un fantasma che si aggira per le sale del Louvre.
Domenica 6 febbraio 1966
Sul Nazionale prima puntata di “Settevoci”
Nel pomeriggio va in onda sul canale Nazionale la prima puntata di
Settevoci, gioco musicale condotto da Pippo Baudo.
Venerdì 6 maggio 1966
Sul Nazionale la prima parte di “Francesco d’Assisi”
Sul canale nazionale va in onda la prima parte di Francesco d’Assisi, film tv
diretto da Liliana Cavani (la seconda andrà in onda l’8).
Venerdì 9 settembre 1966
Nasce il “Festivalbar”, juke-box della tv
Sul Secondo Programma va in onda la prima puntata di Festivalbar,
manifestazione canora ideata e condotta da Vittorio Salvetti che nasce
sull’onda del successo popolare del juke-box.
Sabato 5 novembre 1966
Nel giardino Rai il cavallo di Messina
Nel giardino della direzione generale Rai, in viale Mazzini a Roma, viene
installata la scultura Il cavallo morente, realizzata nel 1958 da Francesco
Messina.
Domenica 6 novembre 1966
Tv, comincia “Il conte di Montecristo”
Sul canale Nazionale va in onda la prima delle otto puntate dello sceneggiato Il
conte di Montecristo: tratto dal romanzo di Alexandre Dumas, diretto da Edmo
Fenoglio, il protagonista Edmond Dantès è interpretato da Andrea Giordana.
Domenica 1 gennaio 1967
Tv, prima puntata de “I promessi sposi”
Sul canale Nazionale va in onda la prima delle
otto puntate de I Promessi Sposi, sceneggiato
televisivo tratto dal romanzo di Alessandro
Manzoni. Regia di Sandro Bolchi, i protagonisti
sono interpretati da Nino Castelnuovo e
Paola Pitagora.
•
•
Domenica 4 febbraio 1968
Al via “Quelli della domenica”
Sul canale Nazionale va in onda Quelli della domenica, varietà diretto da Romolo Siena.
Tra gli autori Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime, conduttori Paolo Villaggio, Ric e Gian
e Lara Saint-Paul, direzione musicale di Gorni Kramer, fanno parte del cast i comici Cochi
e Renato.
Domenica 22 dicembre 1968
Tv, comincia “La freccia nera”
Sul canale Nazionale va in onda la prima delle sette puntate de La freccia nera,
sceneggiato tv tratto dall’omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson. Regia di Anton
Giulio Majano, sullo sfondo della guerra delle Due Rose racconta la storia del giovane
Dick Shelton (Aldo Reggiani) e di Joan Sedley (Loretta Goggi), travestita da uomo per
sfuggire ai suoi persecutori.
Venerdì 21 febbraio 1969
Tino Buazzelli è “Nero Wofe”
Sul Secondo Programma della Rai va in onda la prima puntata dello sceneggiato Nero
Wolfe: tratto dai romanzi di Rex Stout, diretto da Giuliana Berlinguer, il pingue e
sedentario investigatore che risolve i casi più intricati senza muoversi da casa è
interpretato da Tino Buazzelli.
Domenica 20 luglio 1969
La Rai trasmette lo sbarco sulla Luna
La Rai trasmette in diretta lo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11. In studio conduce
Tito Stagno, in collegamento da Houston il giornalista Ruggero Orlando.
1975/76
Rottura del monopolio pubblico e
arrivo dell’emittenza privata
1975: la legge n° 103 ribadisce il
MONOPOLIO della RAI, ma il
controllo dell’azienda passa dal
GOVERNO al PARLAMENTO, viene
introdotto un terzo telegiornale e
una terza rete che si va ad
affiancare alla prima rete (1954) e
alla seconda (1962)
1976: sent. C.C. n° 202 dichiara il
monopolio pubblico ancora legittimo
per quanto riguarda le trasmissioni
RTV a livello nazionale, ma afferma il
principio della LIBERTA’ di IMPRESA
radiotelevisiva a livello locale.
NASCE la NEO-TELEVISIONE
NEO-TELEVISIONE
-Periodo del DuopolioAmbito privato
Nascono tante emittenti private
con programmazioni minime
legate soprattutto alla
commercializzazione di prodotti
(es. vendite e aste).
Negli anni ’80 sorgono circuiti
nazionali efficienti di tv private
commerciali (Fininvest)
Ambito pubblico
La RAI
- amplia e rafforza la sua offerta
(più programmi nei 3 canali)
- adotta nel 1977 il colore (10
anni dopo gli altri paesi europei)
NEO-TELEVISIONE
1976-1990
• La programmazione si fonda prevalentemente sull’intrattenimento.
Genere che tende ad inglobare gli altri generi (informazione e cultura)
• Formato generalista: con programmi, argomenti e contenuti rivolti a tutte
le età e a tutte le categorie sociali che si pensa siano graditi alla generalità
Degli spettatori
• Aumento delle ore di trasmissione che vengono frammentate da
spezzoni pubblicitari
• 1986 nasce l’Auditel (società che si occupa della misurazione quantitativa
degli indici d’ascolto)
• Si sviluppa lo ‘zapping’ grazie all’invenzione del telecomando
• L’offerta televisiva cambia e diventa un continuo fluire di elementi narrativi.
Nasce quello che Raymond Williams chiama FLUSSO TELEVISIVO.
Strategie della NEO-TELEVISIONE
1) GIOCARE SUL SICURO – usare formule, programmi o format che sono già
consolidati in altri paesi
2) FARE SPETTACOLO – i programmi devono intrattenere la spettatore
divertendolo o ponendolo di fronte ai drammi della vita, alle tragedie
3) RIFLETTERE I VALORI MEDI della SOCIETA’ – tv dei buoni sentimenti
4) RICONOSCIBILITA’ – creare l’identità di rete attraverso gli stessi personaggi e
programmi
5) GIOCARE sugli ERRORI degli ALTRI – soprattutto nelle logiche di
programmazione
6) TUTELARE il PRIME TIME – fascia oraria di massimo ascolto (20.30-22.30)
all’interno della quale viene messa molta pubblicità, utile alla fidelizzazione e
alla creazione dell’immagine di rete
Tre ondate della NEO-TELEVISIONE
- analisi dei generi-
A) 1976-1980: funzione associativa, unità nazionale, generi che mettessero
d’accordo tutti.
CONTENITORE (Buona Domenica, Domenica in)
TALK SHOW (Bontà Loro)
FICTION (serie USA e latino-americane come Dallas, Dynasty, Happy Days)
ASTE, TELEVENDITE, TELEPROMOZIONI
B) Anni ’80: rapporto diretto con il pubblico nuovo ruolo dei conduttori
CINEMA
INTRATTENIMENTO: (quiz e giochi a premi come Il pranzo è servito, OK il prezzo è giusto, La ruota
della fortuna)
con contaminazione di altri generi – sportainment, edutainment, infotainment –
(Quark, Il processo del Lunedì, Film Dossier)
C) Fine ’80- inizi 2000: la TV mette in scena la verità e la realtà
TV VERITA’ (Chi l’ha visto?, Telefono Giallo)
REALITY SHOW (Grande Fratello) e SOAP OPERAS (italiane Un posto al sole, Vivere)
Enrico Menduni, I linguaggi della Radio e della Televisione, Laterza, Bari-Roma, 2002
Neotelevisione:
caratteristiche e parole chiave
Se l'introduzione del termine nella lingua italiana lo si
deve ad Eco, il concetto è già presente nel mondo
anglosassone soprattutto per opera di Raymond
Williams con il suo testo Television, Tecnology and
cultural form del 1974 per indicare il passaggio da uno
spettatore che assiste a un programma ma crea un
palinsesto personale composto di frammenti di vari
programmi.
L'autore inglese sottolinea le differenze esistenti negli
Stati Uniti, dovute soprattutto all'esistenza delle
televisioni commerciali.
Caratteristiche e parole chiave
• Umberto Eco conia il termine neotelevisione dopo che l'arrivo della
concorrenza portata dalle TV commerciali aveva spinto la TV di
stato a rinnovare profondamente i suoi programmi degli anni
passati. Con l'avvento della neotelevisione, la RAI abbandona
definitivamente il modello di "TV pedagogica", che aveva
caratterizzato le sue trasmissioni degli anni cinquanta e sessanta,
basti pensare a Non è mai troppo tardi del maestro Alberto Manzi.
• Ora la RAI, per fronteggiare una concorrenza ormai sempre più
agguerrita, prende molti elementi proprio da quei programmi prima
molto disprezzati e si concentra sullo spettacolo e
sull'intrattenimento leggero. Programmi di punta della
neotelevisione sono Fantastico, Pronto, Raffaella?, Quelli della
notte e Indietro tutta!. Il primo è un contenitore di spettacolo per lo
show del sabato sera legato alla Lotteria Italia, che sarà riproposto
sia pure con autori e conduttori diversi per una decina di stagioni.
• Il telespettatore diventa protagonista dello spettacolo
televisivo: interviene in diretta col telefono (come in Telefono
giallo) o gioca sempre via telefono da casa (Pronto,
Raffaella?) o segnala l'avvistamento di persone scomparse
(Chi l'ha visto?).
• Si riduce la distanza tra telespettatore e presentatore: in
trasmissione arrivano telefonate in diretta, durante le quali i
due interlocutori, pur non conoscendosi, si danno del tu dopo
essersi presentati dicendosi solamente (e rigorosamente) il
nome di battesimo e il paese di provenienza (con tanto di
indicazione della provincia). Nei quiz il concorrente appare
assai diverso dallo stereotipo dei concorrenti archetipo di
Lascia o raddoppia? Luigi Marianini e la signora Longari: il
nuovo concorrente avvolto nel suo coloratissimo maglione e
non più in giacca e cravatta, scherza e ride con il conduttore.
• In TV vince e convince l'informalità: nasce la "TV nel salotto",
espediente per creare un maggior contatto con il pubblico a casa. La
Carrà, ad esempio, in Pronto, Raffaella? in una doppia veste di
conduttrice/padrona di casa, era come se invitasse il pubblico nel
suo salotto per prendere il tè o un aperitivo o sulla sua terrazza con
vista su Roma, o sui suoi divani bianchi.
• Questo tema dell'ambientazione domestica fu riutilizzata in
programmi come il Tappeto Volante di Luciano Rispoli, e per certi
versi anche ne I fatti vostri.
« Il ruolo del conduttore nel patto dell'ospitalità assume figure
canoniche ben precise.La principale fra queste è quella del padrone o
della padrona di casa, che dà luogo al rito dell'accoglienza dell'ospite
e che, insieme all'ospite, invita lo spettatore a sentirsi parte della
piccola comunità che si costituisce.. »
da "strategie di coinvolgimento dello spettatore nei programmi della neotelevisione,
edizioni RAI vqpt, a cura di Francesco Casetti
• Il conduttore guarda direttamente nella camera da
presa: col suo primo piano entra con il solo volto (ma
sempre più un volto familiare) nelle case degli italiani.
• La televisione fa metatelevisione e diventa sempre più
autoreferenziale: si pensi a programmi come Blob, che
in venti minuti ripropone spezzoni delle ultime 24 ore
di palinsesto, o a programmi parodia come Indietro
tutta!
• Vero punto di non ritorno per la storia della
televisione è appunto l'edizione di Fantastico 3 che
segna appunto l'inizio della neotelevisione, basti
pensare a Renato Zero che canta la famosa sigla Viva
la RAI.
• Cambia quindi l'impostazione dei programmi: si rinnovano
gli studi che vengono riempiti di coloratissime scenografie.
Proprio l'arrivo della televisione a colori costituisce il nuovo
elemento che contribuisce maggiormente a segnare il
confine tra paleo e neotelevisione. Si fa inoltre grande
ricorso ai corpi di ballo e ai balletti nelle trasmissioni.
Segno dei tempi che cambiano è la presenza di numerose
ballerine di colore, in genere brasiliane, come ad esempio
in Indietro tutta!.
• La neotelevisione propone un modello di spettacolo in cui
prevale l'elemento dell'esotismo più di quello
dell'affermazione di un'italianità. Ciò avviene quindi non
solo con il ricorso a ballerine di colore, ma anche a showgirl
italo-americane: vere regine della TV anni ottanta sono
infatti Heather Parisi e Romina Power.
L'importanza delle sigle
• Con la neotelevisione la sigla diventa a pieno titolo un vero e
proprio elemento di identificazione del programma. I telespettatori,
come già accaduto per Carosello o il telegiornale, riconoscono il
programma tv ancora prima che dalle immagine, dal jingle della
sigla di apertura. Uno dei cavalli di battaglia delle TV commerciali
era stato lo sfruttamento, anche discografico, delle sigle delle
trasmissioni, in particolare di quelle per i bambini (si pensi alle sigle
dei cartoni animati giapponesi).
• Nonostante secondo alcuni esperti di storia della televisione, il
primo sfruttamento discografico di sigle TV si ebbe con il
programma Portobello di Enzo Tortora (con la sigla di apertura di
Tortora e Lino Patruno, e con Come vorrei dei Ricchi e Poveri) negli
anni ottanta le sigle delle trasmissioni RAI ottengono molto
successo. Basti pensare ai tormentoni, rivolti in particolare a un
pubblico di bambini delle sigle di Heather Parisi, (Cicale, Crilù, Ti
Rockerò e Ceralacca) sigle di quattro diverse edizioni della
trasmissione Fantastico.
I programmi innovativi
• Numerosi furono i programmi di successo, che furono
considerati innovativi o che hanno inaugurato generi o fatto
conoscere nuove fasce orarie prima considerate come
"momenti morti".
• La trasmissione Pronto, Raffaella?, ad esempio, rilancia la
fascia della tarda mattinata, prima addirittura occupata dal
solo monoscopio. In questa fascia si combatte gran parte del
duello tra Rai Uno e Canale 5. Quest'ultima emittente era
stata la prima a puntare su quella fascia, assai importante
per la numerosa presenza di casalinghe. Quest'ultima
tipologia di pubblico televisivo è la categoria regina della
neotelevisione: essendo le casalinghe in molte famiglie le
responsabili degli acquisti e avendo molto tempo libero a
disposizione, sono considerate un'audience pregiato dagli
investitori pubblicitari.
• La programmazione loro dedicata è prevalentemente
composta da telenovela (soap opera seriali) e programmi di
cucina. Vera regina e paradigma delle casalinghe è la nota
"Casalinga di Voghera". A questo pubblico sembrano
rivolgersi espressamente i programmi della tarda mattinata,
fascia che nella seconda metà degli anni ottanta sarà
occupata e sapientemente sfruttata da Gianfranco Funari con
il suo programma Mezzogiorno italiano.
• Ma nessuna fascia di pubblico sembra essere trascurata dalla
neotelevisione: si pensi al fatto che nonostante il successo
dei programmi per casalinghe il palinsesto sembra riprodurre
la struttura della giornata di una famiglia tipo (magari
l'arcinota Famiglia del Mulino Bianco Barilla) con la sua
scansione temporale.
• La mamma casalinga e responsabile degli acquisti ha a
disposizione i programmi della mattina, i bambini tornano
da scuola e hanno a disposizione specifici programmi (e
relativa pubblicità) a loro dedicati. Grandi trasmissione
contenitore, si pensi a Domenica In, sono strutturate per
piacere a tutti i membri della famiglia, dal nonno al nipote.
Guardare la televisione è ormai un rito collettivo, che ogni
famiglia svolge per suo conto: sono ormai lontani i tempi in
cui si invitavano a casa i vicini e gli amici senza televisore per
una visione collettiva.
• Renzo Arbore nella sigla Sì la vita è tutto un quiz del noto
programma Indietro tutta! dice:
« Notte italiana, c'è una luce blu - È in ogni casa che brilla la
TV - E tutti intorno seduti a guardare - davanti a questo
nuovo focolare»
• La televisione scandisce i tempi, detta una vera e propria
liturgia catodica. Ora la giornata non è più regolata dai tempi
religiosi (le campane, le lodi, i vespri) o dai tempi della società
industriale (i turni operai, la sirena, i cambi turno) ma
direttamente dalla televisione.
• Si mangia durante il telegiornale e si cerca di calibrare la
durata del pasto alla durata del telegiornale. Profetica in
questo senso è la sigla di chiusura di Indietro tutta!:
• « Vengo dopo il tiggì » Altra fascia di successo prima poco
sfruttata è la seconda serata: prima del 1985 questa fascia era
occupata da trasmissioni didattico culturali, ma la tendenza
cambierà nel 1985 con il successo del programma Quelli della
notte di Renzo Arbore.
• Nel 1986 Unomattina dà il via allo sfruttamento della
fascia delle prime ore del mattino: la trasmissione va
con in onda il segnale orario, ed è divisa in blocchi
più o meno autonomi. Il telespettatore, può seguirne
quindi anche solo pochissimi minuti, magari mentre
è intento a fare colazione prima di uscire di casa o
mentre si veste.
• Sul finire del decennio compaiono programmi i cui
format saranno replicati con successo nella
televisione degli anni novanta e per certi versi nella
televisione di oggi. È il caso di Blob, di Fuori Orario di
Chi l'ha visto? (trasmissione di TV di servizio,
chiaramente ispirata alla rubrica Dove sei? della nota
trasmissione Portobello di Enzo Tortora) e di Più sani
e più belli di Rosanna Lambertucci.
• Il programma Linea verde, tuttora presente nei palinsesti, è in onda
invece dal 1981 quale erede naturale della trasmissione A come
agricultura. Analogamente il programma Mixer di Giovanni Minoli
andato in onda fino al 2000 partì nel lontano 1980.
• I titoli di coda della neotelevisione scorrono sulle note della canzone
Piacere Rai Uno sigla dell'omonima trasmissione. Il programma: lo
spettacolo esce dagli studi televisivi, abbandona il "Teatro delle
Vittorie in Roma" o gli studi del Nomentano, e gira per i teatri di
mezza Italia, passando anche per i teatri di città di provincia.
• La stessa formula per certi versi la si rivedrà pochi anni dopo con
Karaoke di Fiorello o con le varie edizioni di Festivalbar. Da non
dimenticarsi poi la comicità di Beppe Grillo con Te lo do io il Brasile.
Il caso “Bontà Loro”
Prima puntata 18 ottobre 1976
Conduttore Maurizio Costanzo
Primo talk show italiano realizzato con un budget ridottissimo ed elementi
scenografici scarni
Effetti nella società: si apre l’era dei salotti
di discussione televisivi
Tanti nomi noti hanno partecipato al
programma: Umberto Agnelli, Marcello
Mastroianni, Alberto Lattuada, Goffredo
Parise, Alberto Bevilacqua, Tina Anselmi,
Lina Wertmüller…
Il caso “Happy Days”
Prima puntata 12 agosto 1977
Sitcom ambientata negli anni ’50 in una provincia americana, con protagonisti
Tre bravi ragazzi Richie Cunningam, Potsie Weber, Ralph Malph, la famiglia
Cunningam e l’amico ribelle Arthur Fonzarelli detto Fonzie
Effetti nella società: i giovani iniziano a vestire come Fonzie
con giacca di pelle, stivali a punta e si esprimono attraverso
i suoi gesti e il suo gergo (schioccare di dita e ripetitivo “hey!”)
Da qui prendono il via altri spin off Laverne e Shirley, Mork e Mindy e Jenny
e Cachi
Il caso
“Il pranzo è servito”
Prima puntata 13 settembre 1982 alle ore 12.40
Gioco a premi condotto da Corrado Mantoni poi Claudio Lippi e infine
Davide Mengacci
Funzione: si propone come modello di quiz alla
portata del grande pubblico, con domande facili e
giochini semplici, accomodati dal conduttore che
assegna vincite modeste a chi riesce a completare
un tabellone (che rappresenta un pranzo completo)
scoprendo le giuste caselle.
Il caso “Quark”
Prima puntata 18 marzo 1981
Rubrica a carattere scientifico condotta da Piero Angela la
più longeva della trasmissioni scientifiche italiane
Propone agli spettatori I “viaggi nella scienza” costituiti in buona parte da
filmati della BBC introdotti con chiarezza e semplicità dal conduttore in uno
studio scarno
Effetti nella società: produce divulgazione scientifica attraverso l’intento
didascalico della tradizione televisiva; la scienza e la tecnica diventano alla
portata di tutti
Negli anni il programma ha dato vita a rubriche-satellite e ad edizioni
sempre innovative e al passo con i tempi
Il caso
“Chi l’ha visto?”
Prima puntata 18 marzo 1989
Programma d’attualità condotto da Donatella Raffai e Paolo Guzzanti,
Alessandra Graziottin, Luigi De Majo, Giovanna Milella, Marcella De Palma,
Daniela Poggi
Dedicato alle persone scomparse, ai rapimenti, alle sparizioni spontanee,
alle fughe preparate. Vengono contattati i familiari e chiesto l’aiuto del
pubblico per il ritrovamento
Effetti nella società: nei primi anni venne accusato di ledere la privacy e
di sfruttare il disagio di alcune persone in difficoltà economiche, familiari,
personali
Il caso
“Il Grande Fratello”
Prima puntata 14 settembre 2000
Reality Show, dal format “Big Brother” olandese prodotto dalla Endemol Italia e
condotto da Daria Bignardi, poi Barbara D’Urso, in fine Alessia Marcuzzi
tutte e tre con Marco Liorni
E’ un format al limite tra un voyeristico
reality, un game show giocato al ritmo
di nomination ed eliminazioni e un talk show
destinato a far diventare gossip
gli avvenimenti all’interno della Casa
Fly UP