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LA DIVINA COMMEDIA
LA DIVINA COMMEDIA
UN’ AVVENTURA
L’autore: Dante Alighieri
• “Uomo di mediocre
statura,con il volto e il naso
aquilino, le mascelle grandi,
e il labbro proteso tanto che
alquanto quel di sopra
avanzava: sulle spalle
alquanto curvo, e gli occhi
anzi grossi che piccoli, e di
color bruno, e i capelli e la
barba crespi e neri e
sempre malinconico e
pensoso”.
G.Boccaccio
LA VITA
• 1265: Dante (diminutivo di Durante) Alighieri
nasce a Firenze da una famiglia della piccola
nobiltà.
• Non abbiamo notizie certe sui suoi studi
giovanili: probabilmente studiò retorica con
Brunetto Latini e si dedicò, ancora giovanissimo,
alla poesia diventando uno dei più significativi
rappresentanti del Dolce Stil Novo.
• L’avvenimento più importante della sua
giovinezza fu l’amore spirituale per Beatrice
che cantò nelle sue opere come la donna
angelicata.
Firenze, LA CASA NATALE
• Qui, nel cuore della
Firenze medioevale,
dove, sulla scorta di
una certezza
documentaria,
sorgevano le case
degli Alighieri, tra
fine di maggio e i
primi di giugno
dell'anno 1265, e
cioè nella
costellazione dei
Gemelli, vi nacque
Dante.
• 1290: Beatrice muore.
• Dante attraversò un periodo di crisi profonda
dal quale uscì grazie al conforto che gli venne
dallo studio della filosofia e della teologia.
• Alla propria storia d’amore con Beatrice
dedicò la sua prima opera organica: la Vita
Nuova (1293-95).
• Essa è una raccolta di poesie scritte per lei
negli anni precedenti, collegate l’una all’altra
da parti in prosa.
• Nello stesso anno sposa Gemma Donati da cui
ebbe tre figli: Jacopo, Piero e Antonia.
• Partecipò alla vita politica della sua città che in
quegli anni era tormentata da lotte interne
tra:
• i Guelfi Bianchi (difendevano l’indipendenza e
l’autonomia del Comune) e
• i Guelfi Neri (assecondavano le mire
espansionistiche del Papato).
• Dante si schierò con i Guelfi Bianchi e ottenne
varie cariche pubbliche.
• Nel 1300 divenne Priore, la carica più
importante nel Comune di Firenze.
• Mentre era a Roma in qualità di ambasciatore, i Guelfi Neri
ebbero il sopravvento e lo condannarono all’esilio nel 1302.
• 1304-1310: dopo aver tentato invano di tornare in patria,
andò peregrinando per varie città e corti d’Italia.
• Per le corti che lo ospitarono, svolse incarichi di consigliere
politico, redattore di testi diplomatici o ambasciatore.
• Fu a VERONA (1303), poi a TREVISO, PADOVA, VENEZIA,
MILANO.
• Dal 1313 fu di nuovo a VERONA presso la corte di
Cangrande della Scala al quale scrisse la dedica del
Paradiso.
• 1321: morì a Ravenna poco dopo aver finito di scrivere la
Divina Commedia. A Ravenna si trova ancora la sua tomba.
• Morì per una malattia contratta durante un viaggio di
ritorno da Venezia dove era andato per una missione
diplomatica. A Ravenna aveva trascorso gli ultimi anni della
sua vita, alla corte di Guido da Polenta.
Ravenna, il tempietto che racchiude la
tomba di Dante.
Ravenna, la tomba
• L’arca sepolcrale che racchiude
le ossa di Dante Alighieri.
• Ai piedi dell'arca fu deposta
nel 1921 una ghirlanda in
bronzo ed in argento, donata
dall'esercito vittorioso della
guerra 1915-18.
• Dal sommo della volta del
tempietto pende una lampada
votiva, che è alimentata
dall'olio dei colli toscani,
offerto ogni anno, in occasione
dell'anniversario della morte
del Poeta, dal Comune di
Firenze.
Verona, Piazza dei Signori
• Al centro della piazza di
trova il monumento a Dante
(1865), statua di 3 metri in
marmo bianco di Carrara,
eretta in occasione delle
celebrazioni del sesto
centenario della nascita del
poeta, che presso la corte di
Cangrande trovò il suo
primo rifugio dopo l’esilio
da Firenze.
LA DIVINA COMMEDIA
CHE COS’E’?
• E’ un poema (cioè un’opera in versi) nel quale
si narra il viaggio compiuto da Dante nei tre
regni dell’oltretomba:
• INFERNO, PURGATORIO, PARADISO.
• Ovviamente, si tratta di un viaggio fantastico
che il poeta inventa allo scopo di
• indurre i suoi lettori a perseguire il Bene e la
Verità, descrivendo loro le pene che, dopo la
morte, attendono i peccatori ed i premi che
sono riservati agli uomini buoni.
LA DIVINA COMMEDIA
Il Titolo (1)
Dante intitolò il poema
Commedia
o meglio
Comedìa
Dante stesso ne spiega le ragioni:
•perché il contenuto, anche se orribile e pauroso all’inizio
(Inferno), presenta un finale lieto, felice (Paradiso)
•perché lo stile è “dimesso e umile” rispetto a quello elevato
della tragedia.
LA DIVINA COMMEDIA
Il Titolo (2)
La Commedia di Dante fu chiamata
DIVINA
dai posteri
•Tale aggettivo fu aggiunto da GIOVANNI BOCCACCIO nel
Trattatello in laude di Dante
•comparve per la prima volta nel 1555 nella terza edizione a
stampa dell’opera curata dal letterato Ludovico Dolce.
L’aggettivo venne poi definitivamente adottato per indicare
l’eccelenza dell’opera.
QUANDO E’ STATA SCRITTA?
• Non vi sono documenti che indichino la data
in cui Dante Alighieri iniziò a scrivere il poema
• è certo che esso fu composto interamente
durante l’esilio, a partire dal 1307.
• Le prime due cantiche furono divulgate
quando l’Alighieri era ancora in vita (l’Inferno
nel 1314, il Purgatorio nel 1315)
• il Paradiso invece fu pubblicato postumo, cioè
poco dopo la morte, avvenuta nel 1321.
• Il manoscritto originale è andato perduto.
Abbiamo le copie scritte da amanuensi.
LA STRUTTURA
• La Divina Commedia è scritta in lingua volgare.
• E’ suddivisa in tre parti o cantiche: Inferno,
Purgatorio, Paradiso.
• Ogni cantica è a sua volta costituita da 33 canti,
ad eccezione dell’Inferno che si compone di 33
canti più uno introduttivo. I
• canti sono quindi 100.
• I versi sono endecasillabi, cioè di 11 sillabe,
raggruppati in terzine (strofe di tre versi)
alternate a rima incatenata.
• Lo schema delle rime è: ABA, BCB, CDC…
• La struttura è tutta costruita sul numero uno e
sul numero tre e sui loro multipli.
• Il numero uno è simbolo dell’unità di Dio
• il tre è simbolo della Trinità e della perfezione.
• L’intero poema è dominato dunque dall’idea
di Dio, uno e trino, principio e fine, salvezza e
felicità dell’intero universo.
Chi accompagna Dante durante il suo
viaggio?
• Durante il viaggio nell’Inferno e nel
Purgatorio Dante è accompagnato dal poeta
latino Virgilio.
• In Paradiso invece Dante è guidato dall’amata
Beatrice.
LA DIVINA COMMEDIA E’ UN POEMA
ALLEGORICO DIDASCALICO
• ALLEGORIA= DISCORSO, RAPPRESENTAZIONE CHE VUOLE
QUALCOSA DI DIVERSO DA QUELLO CHE SIGNIFICA O
RAPPRESENTA ALLA LETTERA.
• Allegorico perché la narrazione dei fatti reali e concreti
assume spesso significati allegorici cioè simbolici (es. selva
oscura in cui Dante si smarrisce è simbolo del peccato; le
tre fiere (la lonza, il leone, la lupa) simboleggiano la
Lussuria, la Superbia, e l’Avarizia; Virgilio è simbolo della
ragione, Beatrice della Grazia divina. L’intero viaggio di
Dante nell’oltretomba simboleggia il viaggio dell’anima
umana verso la salvezza.
• Didascalico perché attraverso dei significati simbolici vuole
darci degli insegnamenti morali, cioè aiutare gli uomini a
ritrovare la strada della della salvezza fuggendo il peccato e
comportandosi rettamente.
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