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Il dramma liturgico

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Il dramma liturgico
Il dramma nella storia della
letteratura italiana
Teatro e rito
• Il rapporto tra rito e teatro è in continuo sviluppo
• L'autonomia del teatro dal rito è una conquista progressiva: in origine,
l'attore e il sacerdote si confondono.
• La maschera sacra che inizialmente è la rappresentazione del dio, diventa
poi lo strumento di un gioco narrativo che si allontana dal senso originario.
• Durante le rappresentazioni dionisiache accanto alle forme rituali si
sviluppano forme teatrali e parateatrali, che assumono il carattere nuovo
di affermazione dell'identità di gruppo e di condivisione di valori comuni.
• Rito e teatro, una volta distinti, assumono compiti diversi.
• Il teatro esplora la condizione umana, diventando coscienza critica sulle
condizioni del mondo.
Il genere drammatico nel Medioevo
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Con l'affermazione del Cristianesimo, i testi della cultura classica compresi quelli
teatrali hanno sparito dalla vita pubblica.
in aree periferiche del decaduto impero, il teatro continuava ad esistere ed era
molto frequentato.
L'arrivo delle invasioni barbariche ha cancellato ogni forma rappresentativa grecoromana
Il popolo dell'Italia medievale era per gran parte costituito da analfabeti.
Il cristianesimo cercò di diffondere il verbo di Dio anche attraverso
rappresentazioni durante le feste religiose.
Una delle più importanti era la Settimana santa, durante la quale i cittadini dei
villaggi e le città s'improvvisavano attori per impersonare i personaggi del Vangelo
Come la rappresentazione, per i pagani, derivava dalle feste in onore di Bacco, dai
riti cristiani nacque la Sacra rappresentazione e da questa una vera e propria arte
teatrale chiamata dei Misteri
Il dramma medievale ha diverse manifestazioni e correnti, accanto alle correnti
erudite e profane esistono correnti religiose
• Le correnti erudite e profane cercano di perpetuare il più possibile il culto
dell'antica letteratura; tra le sue forme troviamo il “mimo conviviale
patrizio” e la “commedia elegiaca”, entrambi scritti in latino e di fattura
più letteraria che drammatica (venivano letti in cenacoli ristretti).
• Le correnti religiose tentano la conciliazione del nuovo spirito religioso
con le vecchie forme pagane.
• L'esito è la sacra rappresentazione: deve la sua nascita allo sviluppo della
liturgia romana, quando questa diventa dialogica a scopo didattico ed
esortativo
• La liturgia è già nella forma celebrativa pervasa di elementi drammatici (il
sacrificio della Messa come rappresentazione simbolica, in forma dialogica
tra celebrante e assistenti).
• Il dramma liturgico rimane strettamente connesso al rito: viene recitato in
latino da sacerdoti che sostengono le parti più diverse e cambiano identità
non tanto attraverso costumi o trasformazioni fisiche, quanto tramite una
stilizzazione esteriore.
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Il dramma liturgico, a differenza di quello classico, non adotta il criterio delle
tre unità aristoteliche
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si esprime più in forma pittorica che rappresentativa
Se il dramma classico metteva in scena un solo fatto in maniera lineare e in un
solo luogo, il dramma medievale segue l'eroe in tutte le sue età
non viene rappresentato il momento in cui Gesù resuscita Lazzaro, ma tutta la
vita del protagonista.
Necessariamente la scena diventa multipla, creata da diverse scene allineate e
divise l'una dall'altra mediante uno scompartimento: sono i cosiddetti “luoghi
deputati”.
Si sviluppa un teatro popolare, caratterizzato sia dall'aspetto buffonesco
(tipico dei mimi e delle farse) sia religioso.
Tipico fu il “Dramma misto”, che si è distinto dal dramma liturgico per la
mescolanza dei generi e l'introduzione delle prime frasi in volgare.
Nella produzione di questa corrente troviamo anche delle commedie, di cui è
rimasta una famosa pantomima, la Cena Cypriani.
Il teatro popolare trova spazio anche nelle cosiddette Libertates Decembris.
Sono rappresentazioni di carattere occasionale, costituite da una processione
pseudo-ecclesiastica guidata da un giovinetto vestito da vescovo, in cui il clero
viene benedetto in forma ridicola e parodica.
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le feste carnevalesche dove venivano anche messe in scena metaforiche Battaglie
tra vizi e virtù
Cielo d'Alcamo (Scuola siciliana) ha scritto dialoghi chiamati Contrasti che erano
molto influenzati dalla scrittura di tipo teatrale
L'Umanesimo all'inizio del XV secolo ha scoperto gli antichi testi che non hanno
sostituito mai completamente scritti carnaveleschi.
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Il Rinascimento
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500’ era l'età dell'oro della commedia italiana grazie al recupero e alla traduzione
nelle diverse lingue volgari da parte degli umanisti di numerosi testi classici greci e
latini
I generi sviluppati e proposti erano:
la commedia (L. Ariosto, N. Machiavelli, La mandragola (1518), P. Aretino)
la tragedia (S. Speroni, T. Tasso)
il dramma pastorale (T. Tasso, Aminta, G. B. Guarini, Pastor Fido)
il melodramma
la continuazione della Sacra rappresentazione che aveva numerosi esponenti nel
corso del Rinascimento
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• La poetica del dramma rinascimentale:
• le discussioni dei critici erano molto importanti
• Inclini a una concezione edonistica dell’arte come fonte di piacere e a un
culto della misura
• Imponevano le unità di azione, di tempo e di luogo
• ll teatro barocco e la Commedia dell'arte
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In questo periodo l'Italia aveva perso il primato teatrale
Dalla Francia venivano le tragedie di Jean Racine e Pierre Corneille, dalla Spagna le
commedie degli autori del Siglo de Oro.
Gli autori italiani adattavano questi testi alla lingua italiana cambiando i nomi e i
luoghi
Contemporaneamente nacque la Commedia dell'Arte
Il nome "arte" nel Medioevo significava mestiere, professione.
Non si trattava di un genere di rappresentazione teatrale ma di una diversa
modalità di produzione degli spettacoli
Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma sui canovacci, detti anche
scenari
Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne.
All'estero era conosciuta come "Commedia italiana"
La denominazione veniva sostituita con altre: commedia all'improvviso (o
improvvisa), commedia a braccio o commedia degli Zanni
è rimasta popolare fino alla metà del 700’, anni della riforma goldoniana della
commedia
Protagonisti delle commedie
dell’arte
Arlecchino è il servo imbroglione,
perennemente affamato.
Capitano - a volte il soldato di nobili
sentimenti, a volte vanaglorioso
spaccone che si vantava di titoli non
posseduti e di imprese mai compiute
Colombina è la servetta. Fa spesso
coppia con Arlecchino, e le sue doti
sono la malizia e una certa furbizia e
senso pratico.
Pantalone - anziano mercante, entra
spesso in competizione con i giovani
nel tentativo di conquistare qualche
giovane donna.
• Il dramma borghese è un componimento teatrale che rappresenta
personaggi della piccola e media borghesia o dei ceti cittadini agiati ma
non appartenenti alla nobiltà.
• descrive la vita quotidiana, le disavventure, le aspirazioni.
• si è sviluppato in Europa tra il 700’ e il 800’.
• La drammatizzazione della vita del ceto borghese ha permesso la
descrizione di interni familiari, di tragedie domestiche, di personaggi non
più "grandiosi" o "eroici" come in passato, ma più vicini al nuovo ceto
• È proprio con il teatro borghese che nasce il "dramma" nel senso moderno
• il termine, oltre ad indicare qualsiasi componimento teatrale in generale,
si differenzia dai precedenti generi teatrali come, ad esempio, la tragedia o
la commedia per la messa in scena di vicende private.
• La borghesia veniva finalmente rappresentata in palcoscenico.
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700’
Carlo Goldoni – all’inizio legato alla commedia dell’arte, dopo sostituisce le maschere
con i caratteri
è considerato uno dei padri della commedia moderna e deve parte della sua fama
anche alle opere in lingua veneta.
Scrive in dialetto veneziano e toscano, alcune commedie in francese
Le commedie più importanti:
La locandiera Mirandolina, La serva amorosa, I rusteghi
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Pietro Metastasio, Didone abbandonata
scrive le tragedie storiche ma li elabore in maniera preromantica
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800’
Durante l'Ottocento, nacque il Dramma romantico.
Ci furono importanti autori promotori del genere, come Alessandro Manzoni e Silvio
Pellico
A. Manzoni, Adelchi (la tragedia).
Nella seconda metà del secolo, la tragedia romantica cede il posto al Teatro verista,
che vide fra i massimi esponenti Giovanni Verga (Cavalleria rusticana –opera, I nuovi
tartuffi-commedia) ed Emilio Praga (Le madri galanti, scriveva anche libretti per
melodrammi) ambedue provenienti dal movimento artistico degli scapigliati milanesi.
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900’
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Durante il XX secolo nascono importanti autori drammaturghi che pongono le basi
per il Teatro italiano moderno
Luigi Pirandello è considerato "padre del teatro moderno“
Con l'autore siciliano, nacque il Dramma psicologico, caratterizzato
essenzialmente dall'aspetto introspettivo
Drammi: Sei personaggi in cerca d'autore, Roma, Enrico IV, Ciascuno a suo modo, Questa
sera si recita a soggetto, ecc.
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All'inizio del secolo si fecero sentire forti le influenze delle Avanguardie storiche:
Futurismo, Dadaismo e Surrealismo.
Soprattutto il futurismo cercò di cambiare l'idea di teatro moderno adattandola
alle nuove idee.
Filippo Tommaso Marinetti si interessava di scrivere i vari Manifesti futuristi sulla
sua nuova idea di teatro.
creò quello che fu chiamato Teatro sintetico.
Gabriele D'Annunzio - Di lui sono rimaste delle tragedie d'ambito classico
il Teatro grottesco - Massimo Bontempelli, Luigi Antonelli e lo stesso Pirandello
nelle sue prime commedie.
Nel periodo del Fascismo il teatro fu tenuto in grande considerazione
Nonostante questo il teatro durante il regime non fu un mezzo di propaganda
politica, questo era più che altro demandato al cinema, lo spettacolo popolare per
eccellenza.
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Gabriele D'Annunzio - di lui sono rimaste delle tragedie d'ambito classico:
La figlia di Iorio, Fedra, La Gioconda
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il Teatro grottesco - Massimo Bontempelli, Luigi Antonelli e lo stesso
Pirandello nelle sue prime commedie.
Nel periodo del Fascismo (1922-1943) il teatro fu tenuto in grande
considerazione
Nonostante questo il teatro durante il regime non fu un mezzo di propaganda
politica, questo era più che altro demandato al cinema, lo spettacolo popolare
per eccellenza.
Seconda metà del Novecento
un esperimento interessante fu quello di Dario Fo (premio Nobel, 1997)
fu molto influenzato dal Teatro epico e politico di Bertolt Brecht
È famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per l'impegno
politico di sinistra
Più legato allo sperimentalismo è stato il teatro di Carmelo Bene.
Il teatro italiano di fine secolo si è avvalso anche dell'opera dell'autore-attore
Paolo Poli.
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